
Si è svolta oggi all’Hotel
Visconti Palace, la conferenza stampa di Indovina chi
viene a Natale, il nuovo film diretto da
Fausto Brizzi. Alla conferenza hanno partecipato,
oltre al regista, il presidente di Medusa Film Carlo
Rossella, Mario Gianani di Wildside e il
cast con Diego Abatantuono, Claudio
Bisio, Raoul Bova, Carlo
Buccirosso, Cristiana Capotondi,
Claudia Gerini, Rosalia Porcaro,
Isa Barzizzza.
Il regista ha spiegato inizialmente
che tipo di film avesse fatto:
“Non volevo snaturare la mia
natura, non volevo fare il film di Natale “comicone” per forza.
È una commedia romantica, ho mischiato un po’ i toni,
con buoni sentimenti e la risata pura…se vogliamo è un film più
simile ad uno dei miei precedenti, Ex”.
Agli attori è stato poi chiesto
quale fosse la caratteristica principale del loro personaggio,
magari definendola con un aggettivo. Se Bisio ha
usato il termine “tenero” e la Capotondi
“psicologa”, la risposta forse più interessante è arrivata da
Raoul Bova, al quale hanno anche chiesto come si
fosse preparato per recitare una parte così delicata come quella di
un disabile che ha perso l’uso delle braccia:
“Il mio è un personaggio che
guarda questa famiglia un po’ di folli e si lascia trasportare
dalla loro energia. Per quanto riguarda la preparazione, si, mi
sono preparato grazie a due persone che sono venute sul set, due
persone disabili che mi hanno aiutato nella postura, nel modo di
camminare e di muovermi. All’inizio avevamo pensato di affidare
alcune scene molto difficili ad una controfigura; poi ho deciso che
volevo farle io, perché serviva un rapporto di sincerità con questo
personaggio, che doveva dimostrare queste capacità”.
Ancora una domanda per il regista,
riguardo lo scivolamento delle commedie italiane di questo Natale,
come se la risata semplice, piatta fosse stata messa un po’ da
parte. Si tende forse a recuperare una commedia pensosa, sorridente
ma comunque riflessiva, che parla del sociale.
Brizzi ha risposto:
“Ho fatto il mio solito film col
tono che mi viene meglio. Non riuscirei a fare un film comico puro
senza mettere degli elementi riflessivi, come non riuscirei a fare
totalmente un film sentimentale senza contaminarlo con le risate.
Ho seguito la mia linea, ma stavolta c’è il Natale di
mezzo”.
E il concorrente che teme di più al
botteghino?
“Il concorrente che temo di più
è un gruppo di nani che se ne va in giro (si riferisce al secondo
capitolo de Lo Hobbit). Ma spero di fare un primo posto ex-aequo
con il film di Neri Parenti (Colpi di fortuna) e fregarli
tutti”.
A Diego Abatantuono
è stata fatta una domanda sul tema della diversità all’interno
della famiglia e di questo padre allibito di fronte ad una
situazione imprevista, come nel film Indovina chi viene a
cena:
“Il film si fanno con una buona
sceneggiatura e entusiasmo. Qui c’era tutto. Essendo un film corale
è difficile scorporare un attore e toglierlo dal gruppo. La
tematica spero che sia superata. A parole è molto facile
affrontarla; il problema subentra quando capita in modo pratico.
All’inizio mi sembrava che fosse il nodo centrale del film, mentre
poi, girando, mi sono reso conto che è un trampolino”.
A Claudia Gerini è
stato chiesto se con questo film si fosse tornati un po’ alle sue
vecchie atmosfere, alla “famolo strano” e in generale se si fosse
divertita a girare nella parte:
“Io mi sono divertita molto
nonostante avessi una storia con due figli avuti da uomini diversi,
un passato da cantate un po’ sfigata…Definisco Chiara, il mio
personaggio, come “bionda” in tutti i sensi perché non si accorge
di niente, è ingenua. La storia con Domenico (Bisio) è un po’ da
cartone animato, cade dalle nuvole. Poi c’è sempre la parte in cui
Fausto mi vede come una sensualona…anche in altri film è successo
questo. Con Fausto ormai ci conosciamo. E’ stato molto divertente,
ma è una comicità anche di rimessa”.
Infine, altra domanda per il
regista, su quanto avesse faticato a tenere insieme un gruppo così
nutrito di attori:
“Io di solito faccio un patto con gli attori. Faccio un ciak
attenendomi strettamente al copione, visto che è stato pensato,
ragionato in fase di scrittura. Poi ne faccio un altro,
lasciandogli la libertà di agire come vogliono. Alcune scene,
diciamo improvvisate, sono presenti anche in questo film. Certo, è
difficile tenerli insieme e tenere insieme tutte le loro
caratteristiche per non snaturarli. Però è stato anche uno
spasso”.
Il film verrà distribuito da Medusa
Film nell’esaltante numero di 650 copie.
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