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I vantaggi del tradimento: recensione del nuovo film Netflix

I vantaggi del tradimento: recensione del nuovo film Netflix

I vantaggi del tradimento è una nuova pellicola brasiliana disponibile su Netflix, classificata come thriller, ma maggiormente assimilabile come erotico o sentimentale. Il film, diretto da Diego Freitas, è tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice Sue Hecker. Il cast è formato principalmente da figure esordienti ed emergenti del panorama cinematografico: tra gli attori più conosciuti presenti ne I vantaggi del tradimento ricordiamo Leandro Lima (City of God), il quale interpreta il giudice Marco, mentre Giovanna Lacellotti è nel ruolo della protagonista Barbara. Altre figure importanti sono Thiago, interpretato da Bruno Montaleone, e Caio, interpretato da Micael Borges.

I vantaggi del tradimento: dalla rottura alla rinascita

Barbara “Babi” è sul punto di sposarsi con Caio, giovane imprenditore con un importante giro di affari e cliente dell’ufficio di commercialisti di Babi. La relazione dei due sembra essere perfetta, fin quando, durante l’addio al nubilato, un ammiratore segreto regala a Babi delle foto che attestano i tradimenti del suo promesso sposo. A questo punto la ragazza, ferita ed arrabbiata, prende dall’ufficio di Caio il computer, per cercare delle ulteriori prove della sua infedeltà. Nel frattempo, Babi rientra in contatto con un giudice, Marco, che aveva conosciuto durante un’udienza in cui era coinvolto il l’ex fidanzato; tra i due scatta un legame fin dal primo sguardo. I due iniziano a frequentarsi, pur non volendosi legare in maniera seria.

Ciononostante, qualcosa, o qualcuno, sembra opporsi alla loro relazione. Una volta sbloccato il computer di Caio, però, Babi scoprirà la verità su tutto, mettendosi in grave pericolo.

Un thriller totalmente mancato

Come è già stato accennato sopra, I vantaggi del tradimento, viene classificato erroneamente come un thriller. Una pellicola appartenente a questo particolare genere dovrebbe avere il potere di suscitare un certo senso di suspense nel pubblico e, allo stesso tempo, di coinvolgere lo spettatore in una serie di vicende legate a degli assassini o comunque d’azione. Tutti questi elementi tendono a mancare in gran parte della pellicola, non definibile, dunque, come thriller.

I vantaggi del tradimento può essere più facilmente riconosciuto come un film sentimentale o più propriamente erotico. Nello svolgersi delle vicende risulta chiara la preponderanza di scene di sesso piuttosto che d’azione: tutta la prima parte del film si incentra semplicemente sulla vita sessuale della protagonista.

Una delle tematiche trattate dal film riguarda proprio la libertà sessuale: questa viene impersonificata da Patty, amica di Babi, ma anche da Babi stessa. Se all’inizio della pellicola la ragazza risulta essere insoddisfatta della propria vita sessuale, una volta interrotta la relazione con Caio, Babi libera la sua parte più spontanea, vivendo anche meglio i propri desideri, in maniera più sicura. Si potrebbe affermare che la protagonista viva dei cambiamenti anche riguardo altri aspetti: Babi rivalorizza la sua passione per le moto, si tinge i capelli e sembra essere più forte e determinata.

La presenza di tante scene “a luci rosse”, riporta alla memoria alcune pellicole più o meno conosciute e molto discusse negli ultimi anni, probabilmente proprio per l’evidenza con cui il sesso è mostrato allo spettatore: si pensi alla trilogia di 50 sfumature o 365 giorni. Si tratta di film molto visti soprattutto dai giovani, e particolarmente espliciti. Talvolta la presenza di tali scene potrebbe essere usata anche come una forma di denuncia sociale contro il taboo della nudità: i vantaggi del tradimento non sembrano essere un esempio di ciò. Qui le scene di sesso non sembrano avere uno scopo ben preciso, arrivano semplicemente a far sentire a disagio lo spettatore. Si tratta di momenti, talvolta presentati in slow motion, con un sottofondo musicale sensuale che risultano essere troppo esagerati.

Binomio attori/ personaggi

I personaggi di I vantaggi del tradimento, non sono granché sviluppati: l’unico di cui viene scavata la personalità più nel profondo è il giudice Marco. Ad ogni modo, i vari personaggi del film mancano anche di un’interpretazione adeguata che li valorizzi. Per quanto si tratti di una delle prime esperienze nel mondo della recitazione per molti membri del cast, si richiederebbe comunque una professionalità e veridicità di performance degna del grande schermo e di Netflix.  L’unico attore che dà prova della propria bravura è Bruno Montaleone, nella sua interpretazione di Thiago: il personaggio, infatti, vive un certo cambiamento durante il  film e questo viene rappresentato abbastanza bene dall’attore.

I vampiri neonati di Eclipse

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Il sito di MTV ha pubblicato una nuovissima foto di The Twilight Saga: Eclipse, nella quale vediamo l’esercito dei vampiri neonati capeggiato da Riley (Xavier Samuel). Nell’immagine non compaiono  invece la “creatrice” dell’esercito, Victoria (interpretata in questo film da Bryce Dallas Howard, dopo il “licenziamento” di Rachelle Lefevre), né Bree Tanner, l’altra neonata, i cui panni nel film saranno vestiti da Jodelle Ferland.

Ecco l’immagine:

Fonte: badtaste.it

I Tre Moschettieri: una lunga storia d’amore con il cinema

I Tre Moschettieri: una lunga storia d’amore con il cinema

Tutti per uno, uno per tutti” è un motto entrato nel linguaggio comune che tutti usano e che quasi tutti sanno provenire da I Tre Moschettieri, di Alexandre Dumas (padre) che, insieme a Auguste Maquet, nel 1844 cominciò a pubblicare a puntate sul giornale Le Siècle quella che sarebbe diventata la più avvincente avventura mai raccontata. La storia di Athos, Porthos e Aramis, tre leggende al servizio di Luigi XIII Re di Francia e della Regina Anna, la loro lotta contro il potere del Cardinale Richelieu e contro le malizie di Milady de Winter, il loro farsi carico di quel guascone romantico di nome Charles D’Artagnan, è diventata mito letterario e, grazie al cinema, rivive periodicamente sul grande schermo da quando esiste la settima arte.

Dal 1909, quando è stato realizzato il primo cortometraggio ispirato alla storia de I Tre Moschettieri, fino al 2023, anno in cui arriva al cinema il 6 aprile I tre moschettieri – D’Artagnan, prima parte di un dittico che sarà completato alla fine dell’anno con l’uscita di I tre moschettieri – Milady, ecco una cronistoria della lunghissima relazione d’amore tra il cinema e I Tre Moschettieri.

I tre moschettieri – D’Artagnan

I tre moschettieri - D’Artagnan Il film, diretto da Martin Bourboulon è una riproposizione classica del romanzo che però per la prima volta divide i suoi avvenimenti in due capitoli. Il primo incentrato sul personaggio di D’Artagnan, da sempre il quarto moschettiere più amato dal pubblico, il secondo su quello della misteriosa e affascinante Milady de Winter. Giovane, sconsiderato, romantico, il guascone D’artagnan è la chiave del racconto ed è considerato generalmente un ruolo divertente da interpretare. Lo sa bene François Civil che per questo adattamento veste i suoi panni con spavalda disinvoltura. Civil però non è solo, perché il cast di questa irresistibile avventura è ricco di volti gravidi di fascino. A partire dagli interpreti dei Moschettieri stessi: Vincent Cassel è Athos il saggio, l’uomo di armi e di principi; Romain Duris è Aramis, il gesuita, che usa la sua conoscenza e la sua spada con uguale e impeccabile abilità; Pio Marmaï è Porthos, allegro viveur e letale combattente. E chi mai può tenere testa a questo quartetto se non una donna carismatica e affascinante come Eva Green?

L’attrice si carica di uno dei ruoli più seducenti della narrazione, quello di Milady de Winter, colei che con la sua astuzia, sfruttando la sua bellezza e la sua intelligenza riesce ad avere in pugno il Cardinale Richelieu, l’uomo più potente di Francia dopo Luigi XIII, che in questo film ha il volto di Louis Garrel. A dare corpo alla splendida Regina Anna c’è invece Vicky Krieps, che sembra impersonare alla perfezione l’enigma di questa sovrana che è tutto’altro che secondaria nelle avventure dei Moschettieri. Il cast stellare e la storia solida e divertente sono tutti ingredienti vincenti per un’avventura che, sebbene rispetti messa in scena e ambientazione dell’originale, con scenografie sontuose e ricchissimi costumi, si propone come una rilettura contemporanea del classico senza tempo. Dal 6 aprile al cinema.

La lettura di Giovanni Veronesi

Moschettieri del ReTra il 2018 e il 2020 sono usciti in Italia due adattamenti da Dumas. Il primo è Moschettieri del re – La penultima missione e il secondo Tutti per 1 – 1 per tutti. Alla regia e scrittura c’era Giovanni Veronesi che si è avvalso di un quartetto di assi d’eccezione per mettere in scena dei Moschettieri alla fine della loro carriera, con qualche acciacco, qualche considerazione più o meno disfattista sulla loro vita, ma con ancora tanto coraggio e dedizione alla cappa. Pierfrancesco Favino è D’Artagnan, Rocco Papale è Athos, Valerio Mastandrea è Porthos e Sergio Rubini è Aramis. A conferire grazia e bellezza a questi quattro moschettieri cialtroni, Margherita Buy nei panni della Regina Anna. L’esperimento in costume in una cornice immaginaria è vincente per quanto riguarda l’esito del box office e insolito per la produzione nazionale. Certo forse non brilla per fattura, ma il dittico di Veronesi è una lettura all’italiana divertente e sincera del classico.

La serie – The Musketeers

Anche la serialità ha provato a raccontare a suo modo I Tre Moschettieri. La serie in questione, trasmessa da BBC One, è andata in onda dal 19 gennaio 2014 al 1 agosto 2016. Creata da Adrian Hodges, è arrivata in Italia l’11 maggio 2015, in onda in streaming su Mediaset Infinity, mentre la terza stagione è finita direttamente su Netflix e mai trasmessa in chiaro. Sebbene sia arrivata a tre stagioni, la serie non può considerarsi un successo, forse anche a causa di un cast poco carismatico, in cui spiccava soltanto uno splendido Peter Capaldi nei panni del Cardinale Richelieu.

Moschettieri Action Packed

I tre moschettieri film 2011È il 2011 e il re di Resident Evil, Paul W.S. Anderson, realizza I tre moschettieri, un adattamento temporale in cui Milady fa Sky diving, i galeoni volano e l’azione è l’unica direttrice su cui si fonda tutta la storia, che è sempre la stessa, e per questo gli vogliamo comunque bene. Il film si avvale di un super cast, volti puliti, eroi senza macchia, fieri e scavezzacollo: Logan Lerman, Matthew Macfadyen, Luke Evans, Ray Stevenson, Orlando Bloom, Christoph Waltz, Juno Temple, Mads Mikkelsen, James Corden e, come in ogni film di Paul W.S. Anderson, l’irresistibile Milla Jovovich, ovviamente nei panni di una Milady de Winter irrefrenabile, letale e… acrobata. Un adattamento moderno nella misura in cui forza i canoni del film in costume, aggiunge (forse un po’ troppa) immaginazione e una dose massiccia di azione cinematografica allo stato più puro ed estremo, impossibile diremmo.

L’animazione – Barbie e Topolino

Alexandre Dumas scrive I Tre Moschettieri pensando anche a una storia di formazione, principalmente per il personaggio di D’Artagnan che, trasferitosi in città dalla provincia, entra nel corpo dei Moschettieri e salva l’onore della Regina Anna grazie a una missione segreta per suo conto. Ecco, storie del genere sono un piatto ricco per il cinema d’animazione tradizionalmente rivolto ai più piccoli. Sia Mattel che Disney ci hanno quindi pensato, realizzando il primo un adattamento a tema Barbie, dal titolo Barbie e le tre moschettiere, del 2009, e il secondo una bella versione dell’originale intitolata Topolino, Paperino, Pippo: I tre moschettieri, del 2004. Letture edulcorate che avvicinano però ancora oggi i più piccoli alle avventure di Athos, Porthos, Aramis e D’Artagnan.

Una versione All Stars

Chi ben conosce l’opera di Dumas, sa che la storia dei Moschettieri è l’inizio di una trilogia, che comprende Vent’anni dopo (1845) e Il visconte di Bragelonne (1850). In questi romanzi seguenti, Dumas ha raccontato anche l’età avanzata degli eroi, che fanno i conti con il passare del tempo e con i loro errori del passato. In questi romanzi, in particolare ne Il Visconte di Bragelonne, si racconta anche la vicenda de La Maschera di Ferro, portata diverse volte al cinema e che narra non solo di un gemello segreto per Luigi XIV, tenuto prigioniero dentro la Bastiglia e costretto a indossare una maschera di ferro per celarne l’identità, ma anche delle conseguenze dell’amore tra D’Artagnan e la Regina Anna. Come quella dei Moschettieri, anche questa storia ha ricevuto diversi adattamenti, ma La maschera di Ferro del 1998 ha un valore particolare per la generazione dei Millennials, dal momento che si tratta del primo film con Leonardo DiCaprio uscito nell’Era “post-Titanic”, in cui, non solo la star compare in un doppio ruolo (Luigi/Filippo), ma è anche circondata da quattro mostri sacri del cinema. Nel modesto film diretto da Randall Wallace, i quattro moschettieri erano interpretati da: John Malkovich, Jeremy Irons, Gerard Depardieu e Gabriel Byrne. E scusate se è poco.

Un classico moderno – I tre moschettieri (1993)

Siamo nel 1993 e si comincia già a respirare aria di classico per un pubblico moderno. Stephen Herek, regista che non ha mai brillato per la sua filmografia precedente e successiva, realizza una versione del romanzo di Dumas veramente vincente, avvalendosi non solo di una trama e di una atmosfera che conosciamo bene, ma soprattutto di un cast iconico: Charlie Sheen, Kiefer Sutherland, Oliver Platt, un giovanissimo Chris O’Donnell non ancora diventato Robin per Schumacher, Tim Curry, Julie Delpy, Michael Wincott e molti altri popolano una versione molto rassicurante e classica del romanzo, ma lo fa per un pubblico moderno, che parla agli anni ’90 e lo fa con grande efficacia.

Il classico: 1948 – 1973

George Sidney e Richard Lester sono i registi che hanno raccontato in quelle che per moltissimo tempo sono state le versioni più famose e viste de I Tre Moschettieri al cinema e in tv. Sia il film del 1948 che quello del 1973 presentano letture molto fedeli e tradizionali della storia originale, con una particolare menzione al titolo del 1948 in cui tutta la storia legata ai personaggi di Athos e Milady de Winter assume una statura tragica e epica che nessun altro adattamento è poi stato in grado di replicare. Certo quel linguaggio oggi non è più attuale, e proposto ad un pubblico di oggi forse sarebbe accolto con poca clemenza, ma resta uno dei momenti più alti di questo franchise con così tante teste e una storia così lunga.

Le origini: 1921 – 1935

Il cinema è ancora una creatura nuova eppure, sia gli anni ’20 che gli anni ’30 hanno avuto la loro “dose di Moschettieri”. Fred Niblo e Rowland V. Lee hanno firmato i due film che citiamo in questa circostanza, principalmente per tenere traccia di quella che è la fortuna di questa storia nel corso del tempo. Da subito il cinema è stato considerato strumento adatto a raccontare I Tre Moschettieri e da subito i cineasti si sono lasciati travolgere dall’avventura e dal ritmo incalzante delle parole di Dumas, tanto da tradurle in immagini.

Il principio – un cortometraggio italiano

Questo viaggio a ritroso nel tempo, attraverso la storia degli adattamenti basati sul romanzo di Dumas, ci porta fino al 1909, anno in cui si registra il primo adattamento della storia. Un cortometraggio omonimo a opera dell’italiano, Mario Cesarini. Distribuito nei principali paesi europei nello stesso anno, è un progetto avvolto nel mistero ma che per primo ha testimoniato la traducibilità e la modernità del linguaggio di Dumas.




I tre moschettieri: Milady, il trailer del film con Eva Green

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I tre moschettieri: Milady, il trailer del film con Eva Green

Dopo il successo del primo capitolo, uscito lo scorso aprile, sta per arrivare in sala I tre moschettieri: Milady, sequel del colossale adattamento cinematografico, basato sul capolavoro della letteratura francese di Alexandre Dumas. I riflettori in questo film sono puntati sull’enigmatica figura di Milady de Winter e i suoi intrighi di corte. A darle il volto è Eva Green. Al suo fianco, Vincent Cassel riprenderà il ruolo di Athos e Louis Garrel quello di Re Luigi XIII, sempre diretti da Martin Bourboulon (Eiffel, Papa ou Maman e Papa ou Maman 2). Nei panni dell’iconico D’Artagnan ritroviamo François Civil(Wolf Call), affiancato da Romain Duris nei panni di Aramis e Pio Marmaï in quelli di Porthos, mentre Vicky Krieps e Lyna Khoudri torneranno rispettivamente nei ruoli della regina consorte Anna d’Austria e di Constance.

I tre moschettieri: Milady sarà distribuito in Italia da Notorious Pictures a partire dal 14 febbraio 2024.

Inoltre, dal 9 febbraio saranno disponibili in libreria il romanzo e il manga ufficiali del film I tre moschettieri: Milady, editi in Italia da Gallucci Editore. L’adattamento del romanzo è stato pensato appositamente per avvicinare i giovani lettori a questo grande classico; il manga è ad opera dell’autore di fumetti franco-tunisino Néjib e illustrato da Cédric Tchao.

I tre moschettieri: Milady, la trama

Constance viene rapita sotto gli occhi di D’Artagnan. In una frenetica ricerca per salvarla, il giovane moschettiere è costretto a unire le sue forze con quelle della misteriosa Milady de Winter. Mentre il Re è in balia del cardinale Richelieu, D’Artagnan e i Moschettieri sono l’ultimo baluardo prima del caos. Ma, con la Francia che rischia di essere messa a ferro e fuoco, il destino li porterà davanti a una scelta: sacrificheranno coloro che amano per portare a termine la loro missione?

I tre moschettieri: Milady, al cinema dal 14 febbraio 2024 con Notorious Pictures

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Dopo il successo del primo capitolo, uscito lo scorso aprile, sta per arrivare in sala I tre moschettieri: Milady, sequel del colossale adattamento cinematografico, basato sul capolavoro della letteratura francese di Alexandre Dumas. I riflettori in questo film sono puntati sull’enigmatica figura di Milady de Winter e i suoi intrighi di corte. A darle il volto è Eva Green. Al suo fianco, Vincent Cassel riprenderà il ruolo di Athos e Louis Garrel quello di Re Luigi XIII, sempre diretti da Martin Bourboulon (Eiffel, Papa ou Maman e Papa ou Maman 2). Nei panni dell’iconico D’Artagnan ritroviamo François Civil(Wolf Call), affiancato da Romain Duris nei panni di Aramis e Pio Marmaï in quelli di Porthos, mentre Vicky Krieps e Lyna Khoudri torneranno rispettivamente nei ruoli della regina consorte Anna d’Austria e di Constance.

I tre moschettieri: Milady sarà distribuito in Italia da Notorious Pictures a partire dal 14 febbraio 2024.

I tre moschettieri: Milady – la trama

Constance viene rapita sotto gli occhi di D’Artagnan. In una frenetica ricerca per salvarla, il giovane moschettiere è costretto a unire le sue forze con quelle della misteriosa Milady de Winter. Mentre il Re è in balia del cardinale Richelieu, D’Artagnan e i Moschettieri sono l’ultimo baluardo prima del caos. Ma, con la Francia che rischia di essere messa a ferro e fuoco, il destino li porterà davanti a una scelta: sacrificheranno coloro che amano per portare a termine la loro missione?

I Tre Moschettieri in 3D: teaser poster

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I Tre Moschettieri in 3D: teaser poster

KinoGallery ha pubblicato un teaser poster de I Tre Moschettieri in 3D, il film che Paul W.S. Anderson sta girando in stereoscopia in Germania, e del quale appena ieri abbiamo pubblicato nuove foto dal set tedesco.

I Tre Moschettieri ancora al cinema

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I Tre Moschettieri ancora al cinema

In questo periodo di reboot, sono in lavorazione ben due rielaborazioni dei Tre moschettieri di Dumas padre, romanzo pubblicato nel lontano 1844.

Una in 3D a cura di Paul W. S. Anderson (Resident Evil) da girare per la Summit Entertainment, al momento in fase di casting. L’altra è invece in preparazione alla Warner Bros in previsione della regia di Doug Liman e la produzione di Lionel Wigram, che vorrebbe ricavarne un successo sulla scia commerciale e stilistica del suo apprezzato Sherlock Holmes. Al momento sul copione della versione di Liman è al lavoro Peter Straughan, già sceneggiatore di L’uomo che fissava le capre. Il romanzo è stato adattato per il cinema ben sette volte dai tempi del muto, più una volta ancora iin versione animata dalla Disney, con protagonisti Topolino, Paperino e Pippo nel 2004.

Fonte: Comingsoon.it

I tre moschettieri 3D: recensione del film

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I tre moschettieri 3D: recensione del film

Ne I tre moschettieri nella Francia di Luigi XIII regna incontrastato il Cardinale Richelieu, i moschettieri sono poco più che avventori da taverna dalla ‘spada facile’ e il re, efebico modaiolo, è poco molto simile ad una imitazione di se stesso. I puristi di Dumas hanno storto il naso alle prime immagini del film, per non parlare delle accuse di vilipendio al grande classico subito dopo l’uscita del film, ma tutto ciò che di assurdo si poteva immaginare non è nulla di fronte alla realtà del film. Anderson tira su un giocattolo infernale, logisticamente assurdo e paradossalmente divertentissimo che porterà al cinema moltissime persone.

I tre moschettieri 3D, il film

Ai valorosi moschettieri (Matthew MacFadyen, Ray Stevenson e Luke Evans) è riservata una rappresentazione abbastanza convenzionale, così come al Cardinale (Christoph Waltz) e al perfido Rochefort, i personaggi che invece hanno subito un lavoro di ‘innovazione’ sono senza dubbio il Duca di Buckingham, notoriamente raffinato e innamorato della regina, e qui doppiogiochista e viscido (la peggiore interpretazione di Orlando Bloom), e ovviamente la bellissima Milady de Winter (Milla Jovovich), che conserva il suo classico fascino romanzesco, ma che aggiunge un po’ di gadget e qualche acrobazia ai veleni e agli stiletti nascosti sotto gli abiti. Il volto del giovane D’Artagnan è quello di Logan Lerman, già Pearcy Jackson, che per sfrontatezza rappresenta un ottimo protagonista, a parte il fatto che è troppo carino per essere un Guascone vero!

I tre moschettieri si snoda tra gag divertenti, comportamenti irriverenti e parentesi davvero assurde, su tutte la scena dei galeoni volanti, degni del più sfrenato fan di Pirati dei Caraibi, e una sceneggiatura altalenante, che accosta momenti di imbarazzo a sequenze efficaci e divertenti. Tutto il racconto ricalca a grandi linee il racconto originale, prendendosi licenze e munendo quasi tutti i personaggi di una caratteristica originale, come il fashion – victimism del re, o la passione di Milady per gli uomini di potere e le armi di ogni genere. Quello che però davvero convince del film è la regia, Paul Anderson, con l’aiuto di un buon 3D, ci conduce con grande energia nel mondo dei moschettieri, svelandone punti di vista e angolazioni mai viste prima.

Con una solida prospettiva riesce a seguire ogni scambio di spada o fioretto con ordine, non tralasciando mai la componente comica e la caratteristica sbruffoneria che contraddistingue i personaggi tanto amati di Dumas. Una colonna sonora che ricorda molto altre famose tracce sentite più o meno di recente al cinema (quella di Sherlock Holmes su tutte) da il giusto ritmo all’azione.

I Tre Moschettieri – D’Artagnan, il trailer del film con Eva Green

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Il capolavoro della letteratura francese, I Tre Moschettieri di Alexandre Dumas, tornerà in un nuovo, colossale adattamento cinematografico. Eva GreenVincent Cassel e Louis Garrel saranno i protagonisti del primo dei due lungometraggi che completeranno il racconto, entrambi diretti da Martin Bourboulon (Eiffel, Papa ou Maman e Papa ou Maman 2),  I Tre Moschettieri – D’Artagnan.

Eva Green si calerà nei panni di Milady de Winter, Vincent Cassel interpreterà il ruolo di Athos e Louis Garrel sarà Re Luigi XIII. Nei panni dell’iconico protagonista, François Civil (Wolf Call), affiancato da Romain Duris nei panni di Aramis e Pio Marmai in quelli di Porthos. I film introdurranno anche un nuovo personaggio: Hannibal, basato sulla vera storia di Louis Anniaba, il primo moschettiere di colore della storia francese.

I Tre Moschettieri – D’Artagnan sarà distribuito in Italia da Notorious Pictures a partire dal 6 aprile 2023.

I Tre Moschettieri – D’Artagnan – la trama

D’Artagnan, giovane e vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del Cardinale Richielieu. Ma, innamorandosi di Costance, la confidente della Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi l’inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady

I tre Moschettieri – D’Artagnan: recensione del film con Vincent Cassel

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Non c’è decennio nella storia del cinema che non abbia almeno un suo film su I tre moschettieri e così, dopo le versioni da ridere (in sensi non proprio voluti) di Giovanni Veronesi, e quella super-action steampunk di Paul W. S. Anderson, dalla Francia, con la regia di Martin Bourboulon, arriva I tre Moschettieri – D’Artagnan, primo di due film che si prefiggono, con qualche aggiustamento di trama e di tono, di adattare, ancora, per il cinema, lo splendido romanzo di Dumas padre.

Un adattamento, quello firmato da Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière, che si rivela serio ma non serioso, ironico ma non comico, un perfetto equilibrio di toni che si mette al servizio di una sontuosa messa in scena che rispecchia in maniera evidente e sfacciata il grosso budget (70 milioni di euro).

I tre Moschettieri – D’Artagnan, la trama

D’Artagnan, giovane e vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del Cardinale Richelieu. Ma, innamorandosi di Constance, la confidente della Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi l’inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady.

I tre Moschettieri - D'ArtagnanIl cinema che propone Bourboulon è solido e consapevole, certo non raffinato ed elegante, ma capace di essere contemporaneo senza farsi travolgere dalla modernità dei blockbuster. Ci si sporca, in I tre Moschettieri – D’Artagnan, si sentono i colpi di spada, di pistola, le botte, il sapore del sangue e della terra, ma allo stesso tempo si sorride, con quel sorriso beffardo e sornione dei moschettieri, Athos, Porthos e Aramis così come abbiamo imparato ad amarli nella tradizione letterario-cinematografica che tante volte li ha raccontati.

E se Vincent Cassel (Athos), Romain Duris (Aramis), Pio Marmaï (Porthos) e François Civil (D’Artagnan) fanno una splendida figura con le cappe da moschettieri, c’è molta curiosità e mistero intorno alla Milady di Eva Green, che rispetto agli altri personaggi, si vede modernizzata per dialogare meglio con le eroine contemporanee e con una realtà che vuole la donna più attiva e propositiva. Completano il cast una coppia regale molto credibile, formata da Louis Garrel e Vicky Krieps, il primo nei panni di un Luigi XIII tutto sommato mite e giusto, la seconda fiera, appassionata e estremamente a suo agio nel ruolo della Regina Anna.

Gli aggiornamenti della storia originale

Come per i personaggi, che mantengono la loro natura pur leggermente aggiornati (ad esempio Porthos diventa dichiaratamente e serenamente bisessuale, dal momento che gli appetiti non fanno troppe distinzioni), la trama subisce qualche modifica rispetto al romanzo originale per parlare meglio al suo tempo. Viene così accentuata la componente religiosa del conflitto caldeggiato dai nemici di Re Luigi XIII e viene messo in scena un attentato al cuore della Francia, un evento tragico che la Nazione conosce fin troppo bene.

I tre Moschettieri - D'Artagnan

Un racconto epico, un’avventura pura

L’aspetto davvero esaltante del film è che siamo di fronte a una storia che riesce a costruire una sua epica, un suo respiro romanzesco, una personalità davvero rara nel cinema contemporaneo. L’adattamento di Delaporte e de la Patellière coinvolge e convince, e usa come strumento narrativo di forza, non solo come orpello, l’investimento impiegato nella messa in scena, nei costumi, nella ricchezza di dettagli che contribuiscono a regalare credibilità alla storia.

Come accennato, il film è la prima parte di un dittico che si concluderà alla fine dell’anno con I Tre Moschettieri – Milady e che si concentrerà sul per sonagliò di Eva Green. Non riveliamo i dettagli della trama che forse qualcuno non conosce ancora, ma possiamo immaginare che tutta la passione e il fuoco che serpeggiano in questo primo film, troveranno il loro violento sfogo in una seconda parte ancora avvincente ed epica.

I tre Moschettieri - D'Artagna recensione film recensionePer adesso godiamoci I tre Moschettieri – D’Artagnan, un’avventura epica e romanzesca, reale e materiale, vibrante di azione e grande cuore, un film che fa tesoro del linguaggio classico e lo adatta a una forma di racconto contemporaneo, senza tradire eccessivamente l’originale, riuscendo a trovare in ogni suo momento l’equilibrio tra classico e moderno, prendendosi sul serio con il sorriso e regalando due ore di cinema onesto e senza pretese che riesce a pieno ad intrattenere il pubblico.

I Tre Moschettieri – D’Artagnan, il trailer e il poster del film con Eva Green

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Il capolavoro della letteratura francese, I tre moschettieri di Alexandre Dumas, tornerà in un nuovo, colossale adattamento cinematografico. Eva GreenVincent Cassel e Louis Garrel saranno i protagonisti del primo dei due lungometraggi che completeranno il racconto, entrambi diretti da Martin Bourboulon (Eiffel, Papa ou Maman e Papa ou Maman 2), I Tre Moschettieri – D’Artagnan.

Eva Green si calerà nei panni di Milady de Winter, Vincent Cassel interpreterà il ruolo di Athos e Louis Garrel sarà Re Luigi XIII. Nei panni dell’iconico protagonista, François Civil (Wolf Call), affiancato da Romain Duris nei panni di Aramis e Pio Marmai in quelli di Porthos. I film introdurranno anche un nuovo personaggio: Hannibal, basato sulla vera storia di Louis Anniaba, il primo moschettiere di colore della storia francese.

I Tre Moschettieri – D’Artagnan sarà distribuito in Italia da Notorious Pictures ad Aprile 2023. 

I Tre Moschettieri – D’Artagnan, la trama

D’Artagnan, giovane e vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del Cardinale Richielieu. Ma, innamorandosi di Costance, la confidente della Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi l’inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady.

I Tre Moschettieri – D’Artagnan, il poster

I tre moschettieri – D’Artagnan con Eva Green e Louis Garrel dal 6 Aprile al cinema

Il capolavoro della letteratura francese, I tre moschettieri di Alexandre Dumas, tornerà in un nuovo, colossale adattamento cinematografico. Eva Green, Vincent Cassel e Louis Garrel saranno i protagonisti del primo dei due lungometraggi che completeranno il racconto, entrambi diretti da Martin Bourboulon (Eiffel, Papa ou Maman e Papa ou Maman 2), I tre moschettieri – D’Artagnan. Eva Green si calerà nei panni di Milady de Winter, Vincent Cassel interpreterà il ruolo di Athos e Louis Garrel sarà Re Luigi XIII. Nei panni dell’iconico protagonista, François Civil (Wolf Call), affiancato da Romain Duris nei panni di Aramis e Pio Marmaï in quelli di Porthos, mentre Vicky Krieps sarà la regina consorte Anna d’Austria.

Il film sarà distribuito in Italia da Notorious Pictures a partire dal 6 aprile. In contemporanea con l’uscita cinematografica, I tre moschettieri – D’Artagnan sarà in tutte le librerie con il romanzo e il manga ufficiali tratti dal film, entrambi editi da Gallucci.

La trama del film

D’Artagnan, giovane e vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del Cardinale Richelieu. Ma, innamorandosi di Constance, la confidente della Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi l’inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady.

I tre Marmittoni: il trailer italiano

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I tre Marmittoni: il trailer italiano

Ecco il trailer italiano de I Tre Marmittoni, il film diretto dai fratelli Farrelly e basato sull’omonima serie tv anni ’70. Nel film tre fratelli vengono lasciati in un orfanotrofio e da

I tre giorni del Condor: libro, trama e cast del film con Robert Redford

Da sempre considerato uno dei migliori film del genere cospirativo, I tre giorni del Condor è un perfetto thriller che raccoglie perfettamente al suo interno il grande interesse che questo genere ha conosciuto nel corso degli anni Settanta. Complici i fatti sociali e politici dell’epoca, le storie di spionaggio sono diventate sempre più presenti al cinema, permettendo di dar vita a capolavori senza tempo come il film appena citato. Diretto da Sydney Pollack nel 1975, questo si discostò però dalle convenzioni del genere, ponendo principalmente interrogativi di tipo politico in un’America profondamente sconvolta dalla guerra in Vietnam e dallo scandalo Watergate.

Al centro della vicenda narrata resta infatti la possibilità che i servizi segreti, o una parte di essi, sfuggano a ogni controllo e agiscano secondo finalità e con mezzi non corretti, o comunque non approvati. Scritto da Lorenzo Semple Jr., il film è un adattamento del romanzo I sei giorni del Condor, scritto nel 1974 da James Grady. La storia in esso raccontata si presentò dunque come quella giusta al momento giusto, fotografando un momento di forte tensione per gli Stati Uniti, sempre più disillusi circa le attività politiche dell’epoca. Con il tempo, I tre giorni del Condor ha sempre più acquisito un impatto non indifferente nella cultura mondiale.

Sono tanti i film che hanno da questo titolo tratto ispirazione, tra cui anche il cinecomic Captain America: The Winter Soldier, che omaggia il film di Pollack proprio nella sua costruzione della tensione e delle sue tematiche. Per gli amanti del genere e del cinema, si tratta dunque di un titolo imprescindibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

I tre giorni del Condor: la trama del film

La vicenda del film si apre a Manhattan, New York, dove un commando di sicari guidati da un freddo alsaziano di nome Joubert, e da un ex sergente dell’esercito di nome Lloyd, irrompono in una sezione impiegatizia della CIA, impegnata in operazioni OSINT. Queste prevedono la ricerca, la raccolta e le analisi di dati e notizie d’interesse pubblico provenienti da ogni parte del mondo. Qui i soldati uccidono brutalmente tutti i presenti, ad eccezione di Joseph Turner, nome in codice Condor, il quale era uscito per una commissione. Scoperto l’accaduto, egli non può non sentirsi in pericolo di vita.

Joseph comprende infatti che quell’assalto era diretto ad eliminare proprio lui, il quale pochi giorni prima aveva inviato ai suoi superiori un rapporto particolarmente delicato, non ricevendo però alcuna risposta. Trovando protezione e anonimato presso l’abitazione di una giovane donna di nome Kathy Hale, Joseph si trova a dover indagare su quanto realmente stia accadendo e su chi vi sia dietro quello sterminio. Consapevole dei rischi che corre, egli non si tirerà indietro finché non avrà fatto emergere tutta la verità.

I tre giorni del Condor: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Joseph Turner, vi è il celebre attore Robert Redford. Questo è stato per lui uno dei due film di genere thriller spionistico girati nell’arco di due anni. Il secondo titolo è Tutti gli uomini del presidente, girato nel 1976. Pollack volle fortemente Redford per il ruolo, considerandolo uno dei suoi attori feticcio. I due hanno infatti girato insieme ben sette film. Per interpretare il protagonista, l’attore ebbe modo di avere come consulente personale l’ex direttore della CIA Richard Helms, che istruì l’interprete al fine di farlo risultare più realistico. Nei panni di Kathy Hale, la donna presso cui Turner trova protezione, vi è l’attrice premio Oscar Faye Dunaway.

Interprete di film come Chinatown e Quinto potere, lei è una delle attrici più importanti degli anni Settanta. Nella sua autobiografia la Dunaway ricordò di aver avuto difficoltà a sentirsi spaventata dall’esere rapita da Redford nel film. Per permetterle di provare vera paura, fu Pollack a mimare la scena insieme a lei. L’attore premio Oscar Cliff Robertson, noto per aver interpretato anche lo zio Ben nella prima trilogia di Spider-Man, è qui presente nei panni di Higgins, il vicedirettore di New York. Nel ruolo dell’alsaziano Joubert vi è invece il celebre attore svedese Max von Sydow, mentre Addison Powell è il controverso Leonard Atwood.

I tre giorni del Condor libro

I tre giorni del Condor: le differenze tra il libro e il film

Pur mantenendo inalterate le tematiche di fondo del romanzo di Grady, gli autori del film danno vita ad una serie di consistenti differenze e modifiche. La prima si ritrova già nel titolo. Il protagonista del film ha infatti solo tre giorni per salvarsi la vita, mentre quello del romanzo sei. Tale scelta è dovuta ai differenti tempi cinematografici come anche alla volontà di condensare il racconto per renderlo più teso e avvincente. Altra differenza è la stagione in cui è ambientato il racconto. Se nel libro è la primavera, nel film diventa invece l’inverno. Il clima più rigido e grigio di quest’ultimo diventa infatti un perfetto specchio della cupa vicenda narrata. Notevole differenza si ritrova anche nel protagonista.

Nel libro questo si chiama Ronald Malcom e non ha personalmente scritto il compromettente rapporto. Nel film viene invece attribuito a lui, così da renderlo un personaggio più attivo e motivato ad andare a fondo alla questione. Le discrepanze più rilevanti però riguardano il rapporto con l’intelligence. Turner si ribella al sistema corrotto e insalvabile, in grado di commettere crimini al di sopra della legge. Malcom, invece, dopo aver consumato la sua vendetta, resta parte integrante del sistema, lasciando intuire che comunque nella CIA si possono ritrovare uomini per bene. Pollack è dunque molto più duro nel suo ritratto, che rappresenta appieno la disillusione di quel periodo.

I tre giorni del Condor: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I tre giorni del Condor è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 25 giugno alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 

I traumi infantili di chi è cresciuto negli anni ’80

I traumi infantili di chi è cresciuto negli anni ’80

Chi è cresciuto negli anni ’80 ha avuto la possibilità di assistere al meglio del cinema per ragazzi mai realizzato fino ad oggi, e ci riferiamo ai Ritorno al Futuro, ai Ghostbusters, e a qutti quei film che in qualche modo hanno formato quelli che adesso hanno trai 30 e i 40 anni.

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Molti di questi film però hanno anche creato dei profondi traumi nell’animo dei ragazzini che li hanno guardati, ignari delle insidie che nascondevano. Ecco alcuni dei traumi infantili di chi è cresciuto negli anni ’80:

I Trailer cinematografici più visti del 2014

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Il noto sito americano THR ha stilato la classifica dei 20 Trailer cinematografici più visti del 2014, e senza troppe sorprese ecco tutti i titoli  che hanno avuto maggior successo.

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Trailer cinematografici più visti del 2014

I traghetti Tirrenia con i supereroi della Dc Comics

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I traghetti Tirrenia con i supereroi della Dc Comics

Grandi novità per le navi e i traghetti della Tirrenia, infatti l’azienda ha annunciato qualche giorno fa che i supereroi della DC Comics saranno in protagonisti del nuovo restyling delle navi della flotta. 

La Sharden sarà la prima delle navi Tirrenia su cui svetteranno i supereroi della DC e nello specifico, forse il più noto, Batman, affiancato dal suo fidato alleato Robin. Dove c’è Batman però non può mancare la nemesi, la più nota, il Joker

Ecco le prime foto della nave: 

Tirrenia navi DC comics 1Tirrenia navi DC comics 1Un’operazione, quella di decorare le navi della flotta con i supereroi DC, che rientra nel processo di rinnovamento della Compagnia di navigazione del gruppo Onorato. Dopo la Sharden, ad Aprile cambierà look anche la Nuraghes, mentre entro il 2018 cambieranno look anche Livrea Janas, Bithia e Athara. Nel 2019 invece compieranno il passo anche la Vincenzo Florio e la Raffaele Rubattino

La Tirrenia insieme con Batman, Robin e tutti i supereroi DC

 

«Per Tirrenia si tratta dell’inizio di una nuova epoca – commenta Massimo Mura, Amministratore Delegato della Compagnia – ed è la conferma della volontà del Gruppo Onorato Armatori di proseguire nel processo di rinnovamento della flotta e dell’organizzazione aziendale di Tirrenia, consolidando in questo modo la leadership del trasporto marittimo nel Mediterraneo».

I Toni dell’Amore: recensione del film con Alfred Molina

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I Toni dell’Amore: recensione del film con Alfred Molina

L’amore è strano, imprevedibile e anche quando è solido e duraturo deve fare i conti con le difficoltà della vita. È quanto scoprono Ben e George in I Toni dell’Amore: due distinti signori, uno insegnante di musica, l’altro pittore di successo, che dopo una vita d’amore insieme, si sposano e scoprono che la loro situazione economica precipita d’improvviso, a seguito del licenziamento di George dalla scuola cattolica in cui insegna da 30 anni.

I due uomini, abituati ad una routine insieme, fortemente legati e dipendenti l’uno dall’altro, si trovano costretti a lasciare la loro casa e a vivere per un po’ separati, ospitati da un gruppo di pochi ma veri amici che li sostiene in questo momento difficile. Mentre George si ritrova ad occupare il divano di una giovane coppia gay che passa le giornate tra il lavoro e delle lunghe e rumorose feste in casa, Ben si trova a dividere la stanza con un adolescente, a casa di suo nipote, nel bel mezzo di una crisi familiare.

John Lithgow e Alfred Molina sono i protagonisti di questo delicato dramma romantico, in cui il protagonista assoluto è il tempo: tempo che si passa a riflettere, ad ascoltare, ad aspettare una soluzione che a causa delle tristi e invalicabili difficoltà burocratiche sembra non arrivare mai. I Toni dell’Amore (Love is Strange) è un passo dentro uno stadio dell’amore che molto raramente viene considerato dall’occhio della telecamera; non seguiamo la nascita di un nuovo amore, né la violenta passione dei corpi, ma un amore solido, privo di fronzoli e per questo ancora più intenso. Sviscerare la sofferenza di due cuori strappati alla loro normalità appare, a tratti, molto più difficile e scomodo che raccontare le passioni giovanili ostacolate dalle circostanze e forse per questo I Toni dell’Amore è un film che va ascoltato con la mente e il cuore aperti a ciò che per lo spettatore è nuovo e sconosciuto.

I Toni dell’Amore

Ogni sguardo di Lithgow e Molina è un appello, una richiesta di eternità che ognuno rivolge all’altro nell’attesa di una soluzione ai loro problemi e del ritorno ad una vita di coppia sotto lo stesso tetto. Intenso, delicato e misurato, I Toni dell’Amore apre una finestra sull’aspetto meno cinematografico del rapporto di coppia, lo rende romantico e straordinariamente normale, vicino allo spettatore.

I titoli di film tradotti dall’inglese… all’inglese!

I titoli di film tradotti dall’inglese… all’inglese!

La distribuzione italiana è spesso vittima della traduzione selvaggia dei titoli di film stranieri. Sono moltissimi gli esempi di titoli significativi e importanti sacrificati sull’altare dell’appetibilità per un pubblico distratto. Ma questa cosa non accade solo in Italia per fortuna. Sono tanti i film che subiscono trattamenti a dir poco strani quando si tratta di essere venduti su mercati differenti da quello di appartenenza. Di seguito vi mostriamo dieci titoli di film che hanno subito una traduzione dall’inglese all’inglese, spesso solo per aggirare un idioma o una locuzione precisa che decontestualizzata avrebbe perso significato.

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Leggi anche – Traduzioni italiane: quando il film cambia titolo

I Take That per la colonna sonora di The Three Musketeers

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I Take That per la colonna sonora di The Three Musketeers

Come era già successo per Sturdars, i Take That tornano al cinema per relizzare un brano originale per un film. Si tratta della rivisitazione in chiave super-action del famosissimo romanzo

I supereroi possono essere ‘da Oscar’? Ecco 10 film da nomination

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Anthony e Joe Russo hanno posto il problema (leggi qui), e Superherohype sembra aver accolto la sfida. I due Oscar vinti da Il Cavaliere Oscuro hanno rotto una barriera invisibile che vedeva il cinecomics bannato dalla season awards, e partendo dalle dichiarazioni dei fratelli Russo sulle ambizioni da Oscar di Captain America The Winter Soldier, il sito americano ha stilato una classifica di quei film, cinecomics, che avrebbero meritato la considerazione dell’Academy (con tanto di indicazione della categoria in cui il film avrebbe dovuto concorrere):

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Oltre all’Oscar tecnico per il montaggio sonoro, il film di Christopher Nolan ha portato a casa uno degli Oscar principali, quello al miglior non protagonista assegnato post mortem a Heath Ledger e al suo folle Joker. Sebbene dobbiamo ammettere che se Ledger fosse sopravvissuto all’inverno forse non avrebbe vinto il premio (nonostante la sua performance sia oggettivamente straordinaria), il fatto in sè ha sancito l’ingresso dei cinecomics nel mondo dei premi di cinema prestigiosi. Certo, il cinema di Nolan resta sempre molto ancorato alla matrice fortemente registica e tecnica del regista, sfuggendo un po’ ai generi, ma fare un film con protagonista Batman equivale a tutti gli effetti a fare un cinecomics.

cinecomics supereroi L’elenco stilato da Superherohype è eterogeneo e prende in considerazione anche film che per la critica non sono prodotti ‘di valore’ in assoluto, vedi Il Corvo, che, purtroppo, ha beneficiato della stessa tragica situazione del Cavaliere Oscuro, oppure Avengers, che rientra nella lista forse solo per il suo planetario successo e per il merito, questo indiscutibile, di aver portato i supereroi nella vita di molte persone, alcune delle quali sono andate poi a ricercarli in fumetteria.

Consideriamo anche un altro aspetto della qustione: i film di genere non sono completamente sconosciuti all’Academy, che in diverse occasioni ha mostrato apertura e disponibilità nei confronti delle cosiddette ‘sottocategorie’; basti pensare a Il Signore degli Anelli Il Ritorno del Re, che ha portato a casa undici premi Oscar, a beneficio del genere. O forse no? O forse l’Academy ha voluto semplicemente premiare la titanica opera filmica di Peter Jackson con dei riconoscimenti cumulativi al terzo e (all’epoca si credeva) ultimo film sulla Terra di Mezzo?

Se anche la domanda giusta fosse la seconda, i cinecomics avrebbero comunque una possibilità di affacciarsi tra le statuette dorate: il piano a lunga scadenza della Marvel (in particolare) è così ben articolato e il progetto produttivo così complesso che alla fine, Avengers Infinity War potrebbe anche finire nella categoria più ambita.

Cosa ne pensate? Credete che il cinecomics possa raggiungere la ‘dignità’ artistica del Cinema con la ‘C’ maiuscola?

I supereroi dell’anno, per ogni anno dal 2000 a oggi

I supereroi dell’anno, per ogni anno dal 2000 a oggi

C’è stato un tempo in cui il cinema non era invaso di supereroi e in cui gli adattamenti di fumetti erano solo simpatici passatempi a basso budget indirizzati a uno sparuto gruppo di spettatori nerd.

Con gli X-Men di Bryan Singer qualcosa cambiò, era il 2000 e avremmo dovuto aspettare ancora otto anni, prima dell’arrivo al cinema di Iron Man, che a tutti gli effetti, inaugurando l’Universo Marvel al Cinema, ha anche cambiato l’idea di film sui supereroi dei fumetti.

Dal 2000 a oggi, tuttavia, si può rintracciare un supereroe (o una formazione di supereroi) protagonista con il proprio film per ogni anno solare. Ecco il supereroe più famoso del mondo, per ogni anno dal 2000 a oggi:

2000 – X-MEN

E cominciamo proprio da loro. Gli X-Men hanno dettato legge in tv per tutti gli anni ’90, con la bellissima serie animata. Dopo l’uscita del film di Bryan Singer, nel 2000, i Mutanti Marvel divennero gli eroi più famosi del pianeta. Anche oggi, a 20 anni di distanza, è difficile per i fan dimenticare quel film e gli attori che diedero vita a quei personaggi, soprattutto per il caso di Hugh Jackman, che ha continuato ad interpretare Wolverine per i 16 anni successivi.

2001 – SUPERMAN

Dopo il successo degli X-Men del 2000, le case di produzione cominciarono a dare fiducia ai film di genere. Tuttavia era ancora troppo presto per il grande schermo, ma ci pensò la tv che in quell’anno fece esplodere il successo di Smalville, la serie tv targata The CW che raccontava l’adolescenza di Clark Kent nel paesino del Kansas. Anche se la popolarità dello show è diminuita con il tempo, è innegabiel che quello fu l’anno del giovane Superman.

2002 – SPIDER-MAN

La trilogia su Spider-Man di Sam Raimi è cominciata nel 2002, proiettando Peter Parker nell’empireo dei personaggi remunerativi e popolari di Hollywood. In molti anni a seguire, l’Arrampicamuri dovrà discutere della sua popolarità con altri eroi, ma non è questo l’anno, completamente dedicato a lui.

2003 – X-MEN

Dopo il successo del primo film, l’intero cast e crew di X-Men tornò per X2 (a.k.a. X2: X-Men United). Dopo la sua uscita, nel 2003, i mutanti ripresero il sopravvento e anche il loro titolo di eroi più popolari al mondo, con Wolverine che prendeva il suo posto a capo del franchise.

2004 – SPIDER-MAN

Spider-Man-2Catwoman, Hellboy e The Punisher ci hanno provato, ma non c’è stata competizione, nel 2004, per lo Spider-Man 2 di Sam Raimi. Di nuovo, Peter Parker vinse la gara immagginaria trai supereroi per il titolo di più popolare al mondo, consolidando la sorte di questi film pre-Marvel Era. A oggi, il film in questione è quello, con protagonista Spider-Man, con la percentuale più alta di gradimento su Rotten Tomatoes, un impressionante 93%.

2005 – BATMAN

batman beginsNel 2005, Constantine fece un esordio davvero insperato, ma senza alcun dubbio fu il Batman di Nolan a vincere la gara. Christian Bale divenne il nuovo Batman per tutto il mondo. Quasi 10 anni dopo il disastro di Batman & Robin, Batman Begins prese Bruce Wayne di nuovo seriamente e diede inizio a quella che ora è nota come la trilogia de Il Cavaliere Oscuro.

2006 – SUPERMAN

Era il 2006. La serie NBC Heroes aveva appena debuttato in TV. Gli X-Men stavano concludendo molto male la loro trilogia con Conflitto Finale. La Marvel aveva appena pubblicato la serie di Civil War di Mark Millar che avrebbe ispirato il MCU dieci anni dopo. Tuttavia, nessun altro progetto legato al mondo dei supereroi fu così atteso e chiacchierato come Superman Returns di Bryan Singer. Il mondo era rimasto per 20 anni senza un film di Superman, e ora, finalmente, l’attenzione tornava sull’Uomo d’Acciaio.

2007 – SPIDER-MAN

spider-man 3Dopo due film di grande successo su Spider-Man, Sam Raimi ha concluso la sua trilogia sull’Uomo Ragno nel 2007. Sfortunatamente, i fan non hanno accolto il terzo film con la stessa felicità dei primi due. Nonostante questo, il film ha incassato moltissimo. Come possiamo dimenticare la sequenza di Emo Parker che balla?

2008 – BATMAN

il cavaliere oscuroCon il senno di poi, tutti consideriamo il 2008 come l’anno di Iron Man, film che ha dato inizio al Marvel Cinematic Universe. Tuttavia, nella contemporaneità, Tony Stark non era ancora all’altezza di Bruce Wayne.

Il 2008 fu tutto per Batman e per il successo de Il Cavaliere Oscuro. Inoltre, Heath Ledger ha spinto il Joker a nuove vette di popolarità, trasformandolo in un classico di Halloween e  nel re del merchandising.

2009 – WATCHMEN

Watchmen recensione filmNel 2009, il MCU era già arrivato in sala e Il Cavaliere Oscuro stava vincendo un Oscar importante (al migliore attore non protagonista). Tuttavia, sul grande schermo abbiamo visto diverse cose non proprio esaltanti, da X-Men Le Origini: Wolverine a Push con Chris Evans.

Per fortuna, i fan sono stati abbastanza fortunati da riuscire a veder arrivare al cinema  Watchmen, diretto da Zack Snyder. In molti modi, il successo critico e commerciale di Watchmen ha dimostrato che i fan dei fumetti erano disposti a guardare film su personaggi e storie meno conosciuti, purché fossero fatti bene.

2010 – IRON MAN

Iron Man filmPer l’anno di uscita di Iron Man 2, il mondo era ormai pronto a venerare Robert Downey Jr. e la sua incarnazione di Tony Stark. Inoltre, è stato proprio con Iron Man 2 che la Marvel ha raddoppiato la promessa che ci sarebbe stato un Marvel Cinematic Universe interconnesso con altri personaggi, cosa che i fan hanno particolarmente gradito.

2011 – CAPTAIN AMERICA

Nel 2011, la DC ha distribuito Lanterna Verde con Ryan Reynolds. Inoltre, Fox ha riavviato la serie degli X-Men con X-Men: L’Inizio. Nel frattempo, i Marvel Studios hanno iniziato a costruire il loro MCU con Thor e Captain America: Il primo vendicatore, entrambi usciti quell’anno. È difficile scegliere un supereroe che si è distinto di più nel 2011, ma il concetto di MCU ha davvero contribuito a rendere Capitan America popolare in tutto il mondo.

2012 – THE AVENGERS

Nel 2012, abbiamo visto arrivare al cinema l’affascinante film di supereroi Chronicle, Christopher Nolan ha concluso la sua trilogia di Batman con Il Cavaliere Oscuro il Ritorno e Sony ha distribuito il riavvio di The Amazing Spider-Man. Ma, quando si tratta di popolarità in tutto il mondo, nel 2012 non c’era niente che abbia raggiunto le vette di The Avengers. Era il primo tie in del MCU, con Iron Man, Cap e Thor che si univano agli altri Vendicatori Originali per il primo team up dei Marvel Studios.

2013 – SUPERMAN

henry cavillMentre il MCU era impegnato con i sequel nel 2013, la DC stava costruendo il suo universo di supereroi. L’Uomo d’Acciaio sembrava un enorme riavvio su Superman per il grande schermo, che all’epoca era un grosso problema. A parte i dibattiti dei fan, il film ha reso Superman di nuovo un personaggio davvero entusiasmante, cosa che Superman Returns del 2006 non è riuscita a fare.

2014 – GUARDIANI DELLA GALASSIA

In un anno con film di grande successo come Captain America, Spider-Man e gli X-Men, sono stati i Guardiani della Galassia ad esplodere davvero. Il film di James Gunn è stato un enorme rischio, ma ha ripagato molto bene e personaggi come Groot e Star Lord sono diventati amatissimi dai fan.

2015 – THE AVENGERS

Si tratta dell’anno in cui Daredevil e Jessica Jones hanno fatto il loro esordio su Netflix, ma nessun altro eroe (o squadra) era così popolare come gli Avengers dopo l’uscita di Avengers: Age of Ultron. La novità di vedere tutti questi personaggi insieme e di espandere il MCU era ancora caldissima, anche se la maggior parte dei fan ha amato questo film meno del precedente.

2016 – DEADPOOL

deadpoolChi avrebbe mai detto che un film di supereroi R-Rated della Fox si sarebbe distinto in un anno in cui sia il MCU che il DCEU avevano portato sullo schermo i loro migliori eroi?

I personaggi del MCU stavano ancora districandosi dalle complicazioni di Captain America: Civil War, e il mondo si era già scatenato contro Batman v Superman: Dawn of Justice. Tuttavia è chiaro a tutti che il vero eroe vincitore del 2016 è stato Deadpool.

2017 – WONDER WOMAN

wonder woman 1984Con Logan, Justice League e Spider-Man: Homecoming in competizione per il 2017, possiamo parlare sicuramente di un anno combattuto. Tuttavia, non ci sono dubbi che Wonder Woman ha sbaragliato la concorrenza, infrangendo l’idea che nessun film di supereroi con protagoniste donne potesse avere successo. Infatti il 2017 è diventato un anno dedicato a Diana.

2018 – BLACK PANTHER

Proprio come il successo di Wonder Woman nel 2017, Black Panther è diventato il film di supereroi straordinario nel 2018. Sì, altri film basati sui fumetti avrebbero potuto incassare più soldi quell’anno, ma la popolarità di T’Challa, Killmonger, Okoye e Shuri è stata semplicemente inarrivabile. Il film è stato anche nominato per un Oscar per il miglior film, consolidando il suo significato culturale e la sua portata.

2019 – GLI AVENGERS

avengers endgameLa grande conclusione della Infinity Saga del MCU è arrivata con Avengers: Endgame, e ancora una volta non c’è stata alcuna competizione quando si è arrivati a confrontarsi con i Vendicatori come squadra. In particolare, il film ha segnato l’uscita dal franchise di due personaggi simbolo dello stesso: Iron Man e Captain America.

I supereroi che hanno abbandonato i loro “mantelli”

I supereroi che hanno abbandonato i loro “mantelli”

Per quanto ad essi sia contraria Edna Mode, i mantelli sono in un certo senso il simbolo dei supereroi, li rappresentano, e per questo le espressioni “appendere il mantello al chiodo” oppure “cedere/prendere il mantello” sono rappresentative di supereroi che abbandonano il ruolo o che subentrano in esso. Di seguito vi elenchiamo quegli eroi che, per un certo periodo, hanno abbandonato i loro “mantelli”.

Ecco gli eroi che hanno appeso al chiodo i loro mantelli

Spider-Man

In Amazing Spider-Man #50, Peter si trova a fronteggiare così tanti problemi personali, oltre alle accuse del Daily Bugle, che decide di abbandonare nella spazzatura il suo costume e la sua vita da eroe.

Superman

Nei numeri di Superman #296-299, la doppia vita di Clark/Superman lo sta distruggendo, tanto che decide di lasciar perdere il superero e di concentrarsi su Clark Kent. Durante questo periodo comincia a uscire con Lois.

Vedova Nera

In Tales of Suspense #57, Natasha seduce Clint Barton per attaccare Iron man, ma visto che si innamora davvero dell’arciere, decide di abbandonare la sua doppia vita di spia russa.

Batgirl

In Detective Comics #422 Barbara Gordon si dà alla politica dopo una complicata vicenda privata. Quando vince le elezioni, appende il mantello di Batgirl al chiodo.

Captain America

Uomo d’altri tempi, Steve non si è mai trovato a suo agio nella contemporaneità. In Secret Empire, Captain America #175, Cap scopre che il numero Uno della Cabala è il Presidente stesso, così decide di lasciare il suo posto, tornando a una vita normale al fianco di Sharon Carter.

Green Lantern

Come Peter Parker, anche Hal Jordan abbandona il suo ruolo di Lanterna della Terra quando non riesce a difendere e proteggere le persone che ama. Accade in Green Lantern #181, quando John Stewart prende il suo posto.

Iron Man

In Iron Man #200, Tony riprende il vizio della bottiglia che lo aveva quasi distrutto e così tocca al suo amico James Rhodes indossare l’armatura di Iron Man per un po’.

Wonder Woman

Per ricaricare i suoi poteri, Diana ha la necessità di tornare nel suo mondo di tanto in tanto. Quando questo le sarebbe costato allontanarsi da Steve Trevor, in Wonder Woman #179, lei decide di diventare semplicemente Diana, abbandonando i suoi poteri.

Bestia

In caso di mutazioni, è chiaro che non si può rinunciare ad esse, ma si può abbandonare il proprio posto in difesa degli oppressi. Così Bestia, in Amazing Adventures #11, fu il primo membro degli X-Men a lasciare la squadra.

Giant-Man e Wasp

Come per Barbara Gordon, anche in questo caso i due personaggi abbandonano il loro ruolo di eroi in concomitanza con la conclusione della loro run.

Plastic Man

In Brave and the Bold #95, il primo eroe allungabile della storia dei fumetti abbandona il suo ruolo di eroe a causa di un incidente con Batman, in cui il Cavaliere Oscuro era sul punto di essere accusato di omicidio per causa sua.

Doctor Strange

Dopo la sua lotta contro la creatura di lovecraftiana memoria, il Senza Nome, Strange pensa che il mondo sia salvo e decide di non essere più lo Stregone Supremo.

Captain Marvel

In Avengers #200, Carol Danvers si trova miracolosamente incinta nel pianeta Limbo. Suo figlio, Marcus, è il figlio di Immotus, una specie di folle stalker che l’ha sedotta a sua volta per reincarnarsi sulla terra. Quando Carol riesce a fuggire, decide di rinunciare al suo ruolo, fino a che Rogue non le ruba i poteri.

Black Panther

A causa della scoperta di un suo doppio del futuro che compie atti orribili, T’Challa decide di abbandonare il suo posto come guerriero pantera Nera.

Batman

In DC Super-Stars #17 su Terra Due, a causa della morte di Selina Kyle, sua moglie, il Cavaliere Oscuro decide di abbandonare la sua posizione di difensore di Gotham.

I sospiri del mio cuore: recensione del film

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I sospiri del mio cuore: recensione del film

I sospiri del mio cuore (in originale Mimi wo sumaseba ) è un film d’animazione giapponese del 1995 scritto da Hayao Miyazaki e diretto da Yoshifumi Kondō. L’edizione italiana è stata presentata dalla Lucky Red a Lucca Comics and Games il 31 ottobre 2011. Il tema musicale principale è la famosa canzone di John Denver Take Me Home, Country Roads,  ricantata però in giapponese e con un testo diverso rispetto all’originale.

In I sospiri del mio cuore Shizuku è una studentessa di terza media. Grande appassionata di narrativa, buona parte del suo tempo libero immersa nei libri. Tuttavia, un’inaspettata serie di incontri le farà ben presto riconoscere come la sua quotidianità sia finita col diventare come la trama di un romanzo fantastico.

L’avventura comincia quando Shizuku, la protagonista del film, appassionata di romanzi, va in biblioteca per prendere in prestito dei volumi. Noleggiando dei libri si accorge che nella tessera dei noleggi ricorre sempre un cognome prima del suo: Amasawa, e con la fantasia di un aspirante scrittrice comincia a fantasticare su chi sia questo ragazzo.

Un giorno, durante il suo consueto pellegrinare verso la biblioteca, incontra sul treno uno strano gatto e decide di seguirlo, il felino la conduce in un quartiere sconosciuto ed entra in un negozio di antiquariato. Il proprietario e Shizuku si conoscono e l’ometto mostra alla ragazza alcuni dei tesori del suo negozio, tra cui uno strano orologio e la statuetta di un gatto antropomorfo che chiama Baron.

Shizuku conoscerà nelle sue scorribande anche Seiji Amasawa, un ragazzo che continua a prenderla in giro, e che presto si trasferirà in Italia per diventare un bravo liutaio. L’amicizia di Shizuku e Seji si rafforza sempre più e presto i due ragazzi capiranno la vera natura dei loro sentimenti.

I sospiri del mio cuore è un prodotto firmato dallo Studio Ghibli, uno studio cinematografico specializzato in film d’animazione giapponese. I suoi anime sono conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, ed hanno contribuito alla diffusione e alla rivalutazione di questo genere al di fuori della madre patria e della cerchia di appassionati.

Lo Studio Ghibli fu fondato nel 1985 dal celebre regista Hayao Miyazaki insieme al suo collega e mentore Isao Takahata.

Come avviene nella gran parte dei film scritti da Miyazaki, abbiamo dei protagonisti bambini: la loro innocenza, contrapposta alla violenza degli adulti, li porta spesso ad avere il potere di riappacificare gli uomini fra di loro e con la natura. Stavolta, però, ci si interroga sul diventare grandi, sul crescere e sul capire che strada percorrere. Il percorso di Shizuku non è per niente facile, perché crescere non è facile. Si affrontano crisi, dubbi e momenti incerti e spesso l’unico modo per ritrovare la via è seguire le proprie fantasie e vedere fin dove ci portano. Può darsi che ci aiutino ad andare avanti e a scoprire un nuovo emozionante futuro.

I Soprano: Ray Liotta entra nel cast del prequel

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I Soprano: Ray Liotta entra nel cast del prequel

Ray Liotta è ormai ad un passo dall’entrare nel cast di The Many Saints of Newark, prequel de I Soprano prodotta da New Line Cinema che ha già trovato in Alessandro NivolaVera FarmigaJon BernthalBilly Magnussen e Corey Stoll i suoi protagonisti.

Sono entusiasta di lavorare con David Chase e Alan Taylor” ha dichiarato l’attore, “Il talento di David non ha rivali e la regia di Alan renderà tutto ancora più emozionante. Li rispetto entrambi immensamente e non vedo l’ora di realizzare questo progetto speciale con New Line.

Chase è stato l’ideatore e co-creatore dello show capolavoro andato in onda per sei stagioni dal 1999 al 2007 su HBO. Vi ricordiamo inoltre che Michael Gandolfini, figlio di James Gandolfini, interpreterà l’iconico personaggio del boss italoamericano Tony Soprano.

Il prequel sarà ambientato durante le rivolte di Newark negli anni ’60 e gli scontri tra afroamericani e italiani e la trama seguirà Dickie Moltisanti, mentore di Tony, e la sua associazione criminale.

I Soprano – al via la produzione del prequel

Fonte: Deadline

I Soprano: Jon Bernthal e Vera Farmiga nel cast del film prequel

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Jon Bernthal e Vera Farmiga saranno i protagonisti di The Many Saints of Newark, film prequel della serie I Soprano, produzione New Line Cinema. La sceneggiatura verrà invece curata da David Chase, già ideatore e co-creatore dello show capolavoro andato in onda per sei stagioni dal 1999 al 2007 su HBO. Alan Taylor firmerà invece la regia.

Sulla trama ufficiale della pellicola non ci sono molti dettagli, tranne che sarà ambientata durante le rivolte di Newark negli anni ’60, mentre i ruoli di Bernthal e Farmiga devono ancora essere rivelati. Si prevede il ritorno in scena di volti noti dei Sopranos.

I Soprano – al via la produzione del prequel

Rivedremo presto l’attrice in Godzilla: King of Monsters, sequel del Godzilla diretto nel 2014 da Gareth Edwards, annunciato dalla Warner Broscome parte di un nuovo universo esteso – chiamato iconicamente Monsterverse – che unisce la mitologia del lucertolone radioattivo a quella di King Kong.

Godzilla: King of Monsters è stato diretto da Michael Dougherty e vede nel cast anche Kyle Chandler, Charles Dance, Bradley Whitford, Thomas Middleditch, O’Shea Jackson Jr., Ken Watanabe e Sally Hawkins. Al momento sappiamo che nel 2020 uscirà il terzo capitolo del franchise (Godzilla vs King Kong) che vedrà Godzilla e King Kong scontrarsi a muso duro per la prima volta sul grande schermo.

Per quanto riguarda Bernthal, reciterà quest’anno in si unisce al cast di Ford vs. Ferrari, il biopic diretto da James Mangold che sembra assumere contorni sempre più nitidi, grazie anche al fatto che nel cast sono stati confermati Christian Bale e Matt Damon.

L’attore di The Punisher sarà Lee Iacocca, un executive del marketing alla Ford che è poi diventato Presidente e CEO della Chrysler durante la sua carriera. Il ruolo poteva essere di Jon Hamm che ha però rifiutato la parte aprendo la strada a Jon Bernthal, con lui in Baby Driver.

Fonte: Variety

I Soprano: il figlio di Gandolfini sarà il giovane Tony

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L’eredità di Tony Soprano passa di padre in figlio: sarà infatti Michael Gandolfini, figlio di James Gandolfini, a interpretare il boss italoamericano nel film prequel della serie I Soprano intitolato The Many Saints of Newark, produzione New Line Cinema che ha già trovato in Alessandro Nivola, Vera Farmiga, Jon Bernthal, Billy Magnussen e Corey Stoll i suoi protagonisti.

Vi ricordiamo che la sceneggiatura verrà curata da David Chase, già ideatore e co-creatore dello show capolavoro andato in onda per sei stagioni dal 1999 al 2007 su HBO. Alan Taylor firmerà invece la regia.

Gandolfini Jr. ha recitato di recente nella serie The Deuce, sempre produzione HBO. Addetti ai lavori hanno spiegato che la sua presenza sullo schermo e la padronanza dei manierismi di Tony Soprano, uniti alla somiglianza con il padre lo hanno reso la scelta migliore (se non obbligata) per il ruolo.

Sulla trama ufficiale della pellicola non ci sono molti dettagli, tranne che sarà ambientata durante le rivolte di Newark negli anni ’60 tra afroamericani e italiani. La storia si concentrerà su Dickie Moltisanti, mentore di Tony, e sulla sua associazione criminale.

I Soprano – al via la produzione del prequel

Fonte: Deadline

I Soprano, prequel: nuovo titolo e data d’uscita

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I Soprano, prequel: nuovo titolo e data d’uscita

Nuovo titolo e release ufficiali per il prequel de I Soprano, annunciato nei mesi scorsi e che verrà prodotto dalla New Line Cinema e sceneggiato da David Chase, già ideatore e co-creatore dello show capolavoro andato in onda per sei stagioni dal 1999 al 2007 su HBO.

Come riporta in esclusiva The Wrap infatti, il film potrebbe intitolarsi semplicemente Newark, e non The Many Saints of Newark(questo il nome originale del progetto) mentre la data di uscita nelle sale è stata fissata al 25 settembre 2020.

A più di dieci anni dalla messa in onda dell’ultimo episodio, per alcuni tra i più controversi della storia del piccolo schermo, Chase e il regista Alan Taylor torneranno a raccontare la genesi della famiglia malavitosa e della guerra fra bande criminali nella Newark a cavallo fra i ’60 e i ’70. Non sappiamo molto della trama, tranne il fatto che avrà come protagonista un giovane Tony Soprano (interpretato dal figlio di James Gandolfini, Michael) e che nel cast figureranno anche Ray Liotta, Jon Bernthal, Vera Farmiga, Alessandro Nivola, Corey Stoll e John Magaro.

Qualche dettaglio trapelato in rete ha rivelato che il film seguirà i disordini nella città del titolo nel 1967, un periodo già mostrato nell’episodio della prima stagione dei Soprano “Down Neck” sugli scontri tra afroamericani e italiani.

I Soprano – al via la produzione del prequel

Nel corso della sua storia televisiva, i Soprano è riuscita a conquistare dal 1999 al 2007 tutti i maggiori riconoscimenti possibili: più di 5 Golden Globes, per un totale di 82 premi principali (tra cui l’Emmy Award del 2007 come Miglior Serie Drammatica, Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura) ricevendo 211 nomination, così da essere ancora oggi show americano più premiato di sempre.

Fonte: The Wrap

I Soliti Sospetti: recensione del film di Brian Singer

I Soliti Sospetti: recensione del film di Brian Singer

I Soliti Sospetti è il film di Brian Singer con protagonisti nel cast Kevin Spacey, Chazz Palminteri, Gabriel Byrne, Kevin Pollak, Stephen Baldwin e Benicio Del Toro.

 

I Soliti SospettiPresentato fuori concorso al 48º Festival di Cannes, questo film diretto da Bryan Singer è un thriller dal finale inaspettato e spiazzante. Uno dei più riusciti film degli anni ’90, che gli amanti del genere annoverano tra i migliori di sempre.

In seguito alla misteriosa esplosione di una nave sospettata di trasportare droga nel porto di Los Angeles, il piccolo truffatore invalido Roger “Verbal” Kint (Kevin Spacey), implicato nella vicenda, viene costretto a subire un ultimo interrogatorio dall’agente di polizia doganale David Kujan (Chazz Palminteri). La storia viene presentata come la ricostruzione della deposizione di “Verbal” Kint, e si alterna con scene della deposizione stessa. Con una serie di flashback vengono così presentati gli altri personaggi che hanno collaborato con Verbal; ma su tutti impera la figura di Keyser Söze, un misterioso boss criminale che nessuno ha mai visto o conosciuto, e sul quale aleggiano diverse leggende.

I Soliti Sospetti: recensione del film di Brian Singer

La ricostruzione di Verbal inizia con un camion di fucili che viene rubato e un gruppo di pregiudicati che viene fermato per un confronto all’americana: si tratta dell’ex poliziotto corrotto Dean Keaton (Gabriel Byrne), di “Verbal” Kint, dello scassinatore Todd Hockney (Kevin Pollak) e dei ricettatori McManus (Stephen Baldwin) e Fenster (Benicio Del Toro).

I Soliti SospettiI cinque si conoscono solo superficialmente o di nome e non hanno mai lavorato assieme, tuttavia decidono di eseguire un colpo, proposto da McManus, in grado di mettere nei guai il dipartimento di polizia di New York, e far loro ottenere vendetta per il trattamento ricevuto: dopo essere stati liberati per insufficienza di prove rapinano due poliziotti corrotti che scortano illegalmente un trafficante di pietre preziose.

Il colpo riesce e la banda si dirige in California per rivendere gli smeraldi del bottino a un ricettatore conosciuto da McManus: il ricettatore propone quindi ai cinque un altro colpo, ai danni di un commerciante di gioielli, che i rapinatori uccidono durante l’azione e che scoprono avere con sé non gioielli ma cocaina. Il ricettatore che aveva proposto il colpo si difende sostenendo che gli era stato suggerito da un misterioso personaggio, un avvocato di nome Kobayashi (Pete Postlethwaite).

Costui dichiara di lavorare per Keyser Söze: a suo dire tutti e cinque i delinquenti hanno “pestato i piedi” a Söze ed ora quest’ultimo pretende che essi compiano un colpo su commissione quale risarcimento dei danni ricevuti. Dopo un primo rifiuto, al quale segue l’uccisione, da parte di sicari di Söze, di Fenster, i quattro rimasti decidono di collaborare.

Qualche curiosità legata al film.

  • Il ruolo di Verbal Kint è stato scritto appositamente per Kevin Spacey.
  • L’ordine dei fascicoli personali consegnati dall’avvocato Kobayashi ai cinque criminali è l’ordine in cui i personaggi muoiono: Fenster, Hockney, McManus, Keaton.
  • Nel corso del film Keyser Söze viene interpretato da 5 attori differenti.
  • Fino alla fine delle riprese, gli unici a sapere la vera identità di Keiser Söze erano il regista Bryan Singer e lo sceneggiatore Christopher McQuarrie.
  • La parola “Verbale” (il soprannome di Roger Kint) in Turco viene tradotta “Sözel”. Infine, le iniziali di nome e cognome di Kevin Spacey coincidono con quelle di Keyser Söze.

Quanto ai premi, Kevin Spacey ebbe l’Oscar come miglior attore non protagonista, mentre Christopher McQuarrie per la sceneggiatura.