Arriva in sala in data 11 aprile
Ghostbusters: Minaccia Glaciale, il nuovo film
dello storico franchise dedicato agli Acchiappafantasmi che giunge
così al suo quinto capitolo – incluso il
reboot al femminile diretto da Paul Feig nel
2016.
La pellicola, che riprende le
vicende lasciate in sospeso da
Ghostbusters: Legacy (2021), esce al
cinema dopo un importante avvicendamento in cabina di regia.
Jason Reitman, al contempo produttore e
sceneggiatore del progetto, ha infatti lasciato il posto al
co-sceneggiatore Gil Kenan, qui dunque alla sua
prima esperienza nella saga. Il film, inoltre, per la prima volta
dopo 40 anni dall’uscita del primo capitolo, non vede il
coinvolgimento del compianto
Ivan Reitman, autore delle prime due pellicole
anni ’80 scomparso ormai due anni fa all’età di 75 anni.
In compenso però molti sono i volti
conosciuti che fanno ritorno all’interno di questo nuovo progetto.
Da Paul Rudd nei panni di Gary Grooberson a
Carrie Coon in quellli di Callie Spengler,
passando per Finn Wolfhard (conosciuto per
Stranger Things e qui chiamato a interpretare
il giovane Trevor) e Mckenna Grace, la Phoebe che,
all’interno di Ghostbusters: Minaccia Glaciale, è
forse la vera e propria protagonista del film. Senza ovviamente
dimenticare il contributo di
Bill Murray, Ray Stantz,
Winston Zeddemore e William
Atherton, nomi fin troppo noti a tutti gli appassionati
del franchise che, sebbene con un minutaggio piuttosto scarso,
rincasano a tutti gli effetti nella New York delle loro
origini.
Ghostbusters: Minaccia Glaciale,
tra passato e presente
La famiglia Spengler torna dunque a
New York, dove tutto ha avuto inizio e l’iconica caserma dei
pompieri diviene nuovamente il quartier generale degli
Acchiappafantasmi, la squadra leggendaria che ha combattuto per
decenni contro le minacce paranormali. Gary e famiglia si ritrovano
questa volta ad affrontare un pericolo che sembra andare oltre le
loro stesse possibilità. Un antico artefatto è stato infatti
risvegliato, sprigionando una forza malvagia che minaccia di
congelare il mondo in una seconda era glaciale; e per contrastare
questo nuovo terribile nemico due generazioni di Ghostbusters
dovranno unirsi in un’alleanza senza precedenti.

Da un lato, i veterani: Peter
Venkman, Ray Stantz, Egon Spengler e Winston Zeddemore, gli eroi
che hanno dato vita alla leggenda. Dall’altro, la nuova
generazione: Phoebe Spengler, la nipote di Egon, insieme a suo
fratello Trevor e al loro patrigno Gary Grooberson. Insieme, i
vecchi e i nuovi Ghostbusters saranno costretti a mettere in campo
tutte le loro abilità e tecnologie. DaI loro arsenale di protoni a
trappole e veicoli speciali fondamentali per catturare gli spiriti
maligni e sventare l’apocalisse. Per un’avventura ricca di azione e
umorismo, basata sull’importanza dei legami familiari e del lavoro
di squadra.
Ghostbusters: Minaccia Glaciale,
vivi spettri
È quantomeno singolare che ad
aggiornare la discussione relativa all’utilità e alla validità
della politica postmoderna fondata sui cosiddetti sequel a oltranza
sia proprio un film sui fantasmi. D’altronde ne parlavamo poche
settimane fa (in occasione dell’uscita in sala di
Kung Fu Panda 4): il cinema degli ultimi quindici
anni, almeno nelle sue frange più commerciali, sembra ormai essersi
adagiato su un trend basato sullo sfruttamento ossessivo di brand e
marchi di successo che, pur rientrando in dinamiche produttive
presenti da sempre all’interno dell’industria, si caratterizza oggi
per un programmatico ritorno alle origini. Cioè per un riutilizzo
degli “starter pack” dei vari franchise, con l’obiettivo di
sfruttare la nostalgia spettatoriale e abbracciare al contempo
differenti fasce di pubblico.
Un cinema di spettri insomma, di
corpi e forme riportati in vita ad hoc, spesso con risultati
piuttosto deludenti. Un triste conglomerato audiovisivo dal quale
però la saga di Ghostbusters pare essere riuscita
a smarcarsi – almeno fino a prova contraria.

Ghostbusters: Minaccia Glaciale,
una boccata d’aria fresca
In attesa di cogliere in fallo
Murray, Rudd e discendenti è
infatti doveroso sottolineare come Ghostbusters: Minaccia
Glaciale rappresenti innanzitutto un degno sequel del già
apprezzatissimo Legacy del 2021. Dal momento che,
pur non riuscendo forse a replicare l’atmosfera di novità che si
respirava nel suo immediato predecessore, il nuovo film della saga
è una pellicola d’avventura vecchio stile; pienamente inserita nel
contesto cinematografico contemporaneo, ma abile a pescare stilemi
di cult anni 90-2000 quali Casper e La
Mummia. Il tutto mescolato agli immancabili riferimenti
interni, visibili tanto nella giocosa piacevolezza dei suoi
protagonisti, quanto nella stravagante follia degli strumenti da
loro utilizzati.
Tra simpatici siparietti
(Kumail Nanjiani su tutti), corse in auto e vecchi
o nuovi legami da ri-costruire, il regista consegna insomma agli
appassionati un’opera che ancora oggi riesce a fare
dell’artigianalità (extra)diegetica un punto di forza tutt’altro
che scontato. Alla quale forse, considerato tutto, manca solo il
coraggio di uscire dal seminato e rilanciare con ardimento la posta
in gioco – perfezionando magari l’utilizzo della CGI.
Ma nel marasma senza senso di buona
parte dell’intrattenimento mainstream a cui ci siamo tristemente
abituati, un film come quello di Gil Kenan rimane
ancora un punto fermo da cui ripartire.