Manca ormai pochissimo all’uscita
dell’atteso Lo Hobbit La Desolazione di
Smaug , secondo capitolo della nuova trilogia
diretta da Peter Jackson e tratta ancora una volta
dal lavoro letterario di J.R.R. Tolkien. Tra i
personaggi più discussi, certamente c’è quello dell’elfa
Tauriel interpretato dalla bellissima Evangeline
Lilly e che è stato creato da Peter Jackson e i suoi
sceneggiatori. Ecco l’intervista a Evangeline
Lilly:
Come sei stata coinvolta in “Lo Hobbit: La desolazione
di Smaug”? Avevi letto il libro?
Sono stata in qualche modo
catturata da questo progetto. Ero a letto, dopo aver avuto il mio
primo bambino – proprio alla lettera – e ho ricevuto una chiamata
in cui mi è stato detto, “Peter Jackson vorrebbe che tu
interpretassi un elfo nel suo prossimo film sugli Hobbit. Ti
dispiacerebbe sentire per telefono i suoi collaboratori e discutere
l’eventualità?” La mia reazione è stata, “Caspita!”
Pensavo che a quel punto della
mia vita mi sarei ritirata dalle scene, stavo entrando nel momento
della vita in cui ci si dedica alla maternità, e volevo cimentarmi
con la scrittura. La mia attenzione si era distolta dalla
recitazione. Lo Hobbit è stato il mio libro preferito quando ero
un’adolescente. L’adattamento cinematografico di Peter Jackson de
Il Signore degli anelli fa parte dei miei film preferiti. Inoltre
ero una grande fan di J.R.R. Tolkien, la trilogia de Il Signore
degli anelli e in generale di tutti i lavori di Tolkien. Quindi ho
pensato “Cavolo devo farlo. Non posso dire di no, proprio non
posso. Nonostante desideri dedicarmi ad altro, devo accettare
questa opportunità”.
Sapevo inoltre da diverse
persone del settore che avevano lavorato con Peter e i suoi
collaboratori che sono delle persone fantastiche. È meraviglioso
lavorare con loro. Quindi ho accettato e mi hanno detto che
volevano che interpretassi un elfo dei boschi. Gli elfi dei boschi
sono i miei personaggi preferiti. Da bambina mi piaceva
fantasticare e far finta di essere un elfo dei boschi. Non potevo
dire di no.
Mi è stato chiesto quando
lavoravo a Lost nel corso degli anni, “Qual’è il ruolo dei tuoi
sogni?” E io rispondevo “Non lo so, non ne ho uno in particolare.”
Ma non sai di avere queste cose finché non ti vengono proposte. E
poi ti viene da dire “Oh mio Dio, eccolo il ruolo dei miei sogni”.
Non me ne ero resa conto, ma è davvero il ruolo dei miei sogni.
Perciò quando il mio bambino aveva solo tre mesi, ho preso un volo
per la Nuova Zelanda e ho iniziato ad allenarmi.
Il tuo personaggio, Tauriel, è un personaggio nuovo che
non viene espressamente descritto nel libro. L’hai vista come
un’opportunità di dare il tuo contributo al personaggio? E quali
sono state le discussioni tra te e gli sceneggiatori?
Sì. Sono stata molto fortunata
proprio perché il mio personaggio era nuovo di zecca, quindi avevo
molta libertà d’interpretazione. C’era anche molta libertà da parte
degli sceneggiatori di coinvolgermi e chiedermi: “Come la vedresti,
come vorresti interpretarla”. Non ho mai lavorato in una situazione
in cui gli sceneggiatori collaborano così tanto con un
attore.
Il procedimento è stato molto
intimo. Sono stata invitata a casa di Philippa Boyens per sedermi a
tavolino con Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens, e rivedere
le pagine della sceneggiatura che andava completata con il mio
contributo. E avevo facoltà di dire, “Penso che potrebbe fare così.
E cosa ne pensate se facesse questo? No, sì?” È alquanto pressante
la prima volta che dici a degli sceneggiatori vincitori del premio
Oscar “non credo proprio”. [Ride] Pensavo “Come ho potuto? È
davvero inappropriato da parte mia!” Ma questa è la dimostrazione
di quanto siano umili, aperti e collaborativi, al punto che erano
disposti a sentire il mio parere.
Perciò penso di essere stata in
grado di trasmettere molte delle mie idee e sensazioni su Tauriel
nel personaggio, e questo naturalmente è un’arma a doppio taglio.
Perché se il mondo ne è a conoscenza, sarà molto arrabbiato con me
se il personaggio non piace. Ma sono pronta ad affrontare le
masse che mi vogliono far bruciare sul rogo. [Ride]. Quindi va bene
così. Penso sia divertente.
Parlaci del personaggio che interpreti… di Tauriel? Che
tipo è? Cosa ti piace di lei?
Non saprei descriverla meglio se
non dicendo questo: Tauriel è una donna di potere perché è a capo
della Guardia si Elven, quindi è in una posizione di leadership. È
una guerriera spietata, precisa e di talento. Falcia gli Orchi come
se fossero fili d’erba.
Ma ciò che mi piace di lei è che
tutto questo in cuor mio non la rende una donna forte e un
personaggio femminile dominante — perché non è una donna, lei è un
elfo. [Ride] È il motivo per cui combatte — per la verità e la
giustizia. E quando vedo i film in cui le donne pigliano a calci i
loro avversari, la loro aggressività sembra quella di una donna che
imita un uomo. Penso sia controproducente per l’auto-affermazione
femminile perché non credo che le donne debbano aspirare ad essere
come gli uomini. Penso che le donne debbano aspirare ad essere le
più incredibili e potenti versioni di loro stesse, che io
personalmente ritengo passi attraverso le virtù femminili, quali la
compassione, la grazia, l’amore, la bellezza e tutto ciò che
rifulge dall’anima.
Quindi quando penso a Tauriel, sono
sempre titubante nell’interpretare una donna che va in giro ad
uccidere perché non credo in quel genere di messaggio. Ma nel film
Lo Hobbit, quasi ogni singolo personaggio maschile è mosso da
desideri egoisti. Tauriel è una dei pochi personaggi nel film mossa
dalla giustizia e dalla verità. È questo il motivo per cui
combatte; ciò che la motiva — la sua compassione per i deboli, e i
sofferenti; e il suo desiderio di combattere per la giustizia e la
verità- Questo è ciò che mi piace di più di lei.
Se devo pensare ad altri personaggi
che condividono questa sua visione, i due che mi vengono in mente
sono Gandalf e Galadriel. E penso “Sono in ottima compagnia”. Loro
sono due dei miei personaggi preferiti della trilogia, e sono
felice di combattere sul quel fronte, non sul fronte degli egoisti.
[Ride]
Com’è stato girare insieme ad attori incredibili in
Nuova Zelanda?
Meraviglioso. Mi piace
immaginarci come una Compagnia d’attori del Commonwealth, dal
momento che tutti noi veniamo da paesi del Commonwealth.
L’Inghilterra, l’Irlanda, la Scozia, l’Australia, la Nuova Zelanda
e il Canada. Io ero l’unica rappresentante del Canada. Abbiamo
tutti lavorato per film americani dove si beveva caffè e coca cola,
in questo caso bevevamo il tè. Avevamo l’affinità dell’appartenenza
che ci ha reso uniti dal principio. Io sono arrivata dopo un
periodo in cui gli altri avevano girato assieme da molto tempo,
quindi ero la nuova arrivata. Sarebbe stato facile sentirmi fuori
dal gruppo, ma non è stato così nemmeno per un istante.
Penso che in qualche modo i
ragazzi abbiano avuta la sensazione del tipo “Oh mio Dio,
finalmente una donna”. Quindi in un certo modo sono partita
avvantaggiata, erano grati di avere una femmina sul set che
sorridesse, ridacchiasse e facesse tutte le cose che fanno le
ragazze. È stato meraviglioso.
Per prima cosa ho lavorato con
gli elfi e gli umani. A dire il vero non ho lavorato molto con i
Nani. E sono stata molto fortunata perché avevo delle scene con i
bambini di Bard e adoro lavorare con i bambini. È ciò che
preferisco di più. Penso si davvero divertente. Mi viene da pensare
“Che lavoro faccio? Ah sì gioco all’allegra famiglia”. È ciò che
faccio, ed è divertente, dolce, facile e semplice, i bambini non ci
pensano e non complicano le cose. Questa è stata una delle cose più
belle per me, durante le riprese.
Come è stato lavorare con Peter
Jackson?
Peter è il tipo di regista che
preferisco perché non si prende troppo sul serio. Ha una formazione
nel genere horror, e i primi film li ha girati nel cortile di casa
sua, è così che ha iniziato a fare cinema. E continua ad avere lo
stesso approccio, grazie al cielo, non è diventato uno di quei guru
del cinema che credono di fare spuntare il sole e la luna a loro
piacimento. Vuole sempre ridere. Vuole sempre fare il burlone. È
molto umile e dolce.
Mi è sempre stato d’aiuto, è
davvero tranquillo, splendido. Per di più ha i migliori lobi delle
orecchie del settore; potrei sfregarli tutto il giorno. Lo adoro. È
stato un piacere lavorare con lui. Una vera delizia.
Lo Hobbit: La desolazione di
Smaug, il film
Lo Hobbit: La desolazione di
Smaug, secondo
capitolo della
trilogia uscirà al cinema
il 12 dicembre 2013.
Lo Hobbit: La desolazione di
Smaug è il secondo capitolo
della Trilogia di Peter Jackson tratta
dall’omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien. La
pellicola uscirà il 12 dicembre 2013 in Italia ed è scritto
da Fran Walsh, Peter Jackson, Philippa
Boyens e Guillermo del Toro. La
terza parte, invece intitolata Lo Hobbit: Racconto di un ritorno è
atteso per il 14 Dicembre 2014. Il cast del film comprende
Martin Freeman, Benedict
Cumberbatch, Ian
McKellen, Evangeline
Lilly, Luke
Evans, Richard
Armitage, Elijah
Wood, Orlando
Bloom, Cate
Blanchett,Hugo
Weaving, Christopher
Lee e Andy
Serkis
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.