Il film dovrebbe uscire negli USA
ad Ottobre e racconta una storia basata
sull’autobiografia, datata al 1853, di Solomon Northrup
(Chiwetel Ejiofor) un nero libero dello stato di
New York, che venne rapito e venduto come schiavo. Di fronte a
crudeltà (personificata dal terribile schiavista, interpretato
da Michael Fassbender), così come a
gentilezze inaspettate, Salomon lotta non solo per rimanere in
vita, ma per conservare la sua dignità. Nel dodicesimo anno della
sua indimenticabile odissea, un fortuito incontro con un
abolizionista canadese (Brad Pitt), cambierà per
sempre la sua vita.
Arrivano delle
dichiarazioni da parte di Harrison Ford
che faranno irritare e non poco i fan del leggendario
Blade Runner, film cult di Ridley
Scott. L’attore durante l’attività promozionale del suo
ultimo film Il Gioco di Ender ha parlato del
chiacchierato progetto sequel che al momento è intitolato
Blade Runner 2,a riportare
le sue parole è stato il sito Badtaste:
Si, ne abbiamo parlato (di un
possibile ritorno, ndr.) Ricordo dei momenti complicati durante il
primo film, ma non sono qua per dare vita a un momento nostalgico.
La lavorazione di un film ha sempre a che fare con l’ambizione di
chi lo sta facendo. Ammiro davvero tanto Ridley Scott, sia come
uomo che come regista, e sarei davvero lieto di avere di nuovo a
che fare con lui per raccontare il prosieguo della storia di Blade
Runner.
L’attore quindi conferma che il
progetto è vivo e che se la cosa si farà l’attore sarà certamente
della partita.
Ecco la video intervista da cui arrivano le dichirazioni:
Continuano a susseguirsi i rumors
sul casting dell’annunciato
Batman vs Superman che come sappiamo vedrà
Ben Affleck nelle vesti di Batman, e sara ancora
diretto dal regista di L’uomo d’Acciaio,
Zack Snyder. Oggi
arriva la notizia da Worstpreview che
l’attore Larry David è in trattative per far
parte del cast del prossimo film targato Dc e
Warner Bros. Secondo alcune fonti USA l’attore
dovrebbe interpretare Mr. Mxyzptlk, un
simpatico burlone che non è limitato dalle leggi della fisica e che
usa le sue capacità per dare del filo da torcere a Superman a
Metropolis.
Non è la prima volta che
Larry David è coinvolto in un casting/o
rumors ed un film di supereroi a grosso Budget. Infatti, negli anni
passati Sam Rami lo voleva per il sequel del primo Spider-man.
Inoltre il sito pare sia quasi certo della riuscita della
trattativa, considerando che Larry
David è molto amico proprio di Ben
Affleck. Non ci resta che aspettare conferma su questa
notizia.
David S.
Goyer sta già lavorando alla sceneggiatura del sequel
e Christopher Nolan, anche se sarà il
supervisore della storia, non vuole essere coinvolto nella misura
in cui lo è stato per L’uomo
d’Acciaio.
Il secondo capitolo di
Hunger Games, che si intitolerà
La Ragazza di Fuoco, ha già creato un
hype straordinario trai milioni di fan dei romanzi della Collins e
tra quelli degli attori protagonisti (Jennifer Lawrence,
Liam Hemsworth e Josh Hutcherson). In
particolare i fan italiani stanno fremendo nell’attesa del 14 novembre, quando, all’interno dell’ottava
edizione del Festival del Film di Roma, i protagonisti verranno
nella Capitale a presentare il film.
Ma ogni grande moda giovanilistica
non è tale senza un’adeguata parodia, e così se i twilighters si
sono dovuti scontrare con Mordimi,
parodia eccezionale di Twilight, i fan di
Hunger Games dovranno confrontarsi con
gli Starving Games, parodia del primo
film.
Oggi vi presentiamo il trailer di
The Starving Games:
Ambientato nell’angolo più
depresso di un futuro postapocalittico, la nostra eroina, Kantmiss
Evershot (Maiara Walsh), sarà una volontaria al
posto della sua sorellina manipolatrice, per partecipare alla
75esima edizione degli Starving Games. Facendo questo, la ragazza
si deve lasciare alle spalle il suo sensuale “solo” amico Dale
(Brant Daugherty) e mettersi in squadra con lo
sfigato figlio del fornaio Peter Malarkey (Cody Allen
Christian) in una sfida che potrebbe costarle la
vita.
Pur avendo come bersaglio principale
Hunger Games, il film prende di mira
anche blockbuster quali The Avengers, Sherlock
Holmes e Harry Potter.Gli
elementi della parodia ci sono tutti, e anche il tono abbastanza
irriverente che ha caratterizzato tutti i film di questa risma, dal
citato Mordimi a
Treciento (parodia di
300) a Disaster
Movie, tutti, come The Starving
Games, nati dalla mente del malefico duo
Jason Friedberg e Aaron
Seltzer.
Se sei fissato con insetti, mostri
e simboli strani, si potrebbe pensare che hai avuto un’infanzia
difficile… O è forse l’educazione iper-cattolica che ha prodotto un
effetto indesiderato (dai tuoi genitori)? Beh, nel caso di
Guillermo Del Toro, la seconda.
Il regista/sceneggiatore/produttore
messicano (con un passato da truccatore di effetti speciali) è,
infatti, noto per lo stile dark che, con un tocco del tutto
personale, coniuga horror e fantasy in una formula assolutamente
riconoscibile. Pensate a Il labirinto del fauno (tra
i suoi maggiori successi di critica) e La spina del
diavolo, film spagnoli ‘alternativi’ che il regista
affianca agli action american più commerciali come
Hellboy, o il recentissimo Pacific Rim,
kolossal fantascientifico che – dice Del Toro – rappresenta
il progetto meno modesto della sua carriera (ovvero: gli hanno
regalato un bel giocattolone e lui si è divertito da matti). Chissà
se i suoi amici del cuore – i colleghi e connazionali Alfonso
Cuaròn e Alejandro GonzàlezIñàrritu – hanno avuto da obiettare, visto che i
tre sembrano influenzarsi a vicenda sulle decisioni artistiche…
Magari gli avranno fatto le congratulazioni per la quasi-regia de
Lo Hobbit (di cui avrebbe dovuto dirigere anche
l’imminente sequel); peccato che poi le cose siano andate per le
lunghe e ci abbia rinunciato, restituendo il posto al padre
putativo, Peter Jackson. Certo, il lavoro non gli manca, se
la sua agenda è al completo fino al 2017 o giù di lì. Fra i
progetti futuri – tra serie tv, videogames e film d’animazione –
dovrebbe esserci anche Frankestein,
il suo mostro preferito, quello per cui nutre una
passione “insana”. Vedremo.
Il prossimo anno saranno 50, ma a
questo giro può ancora sentirsi un bambinone, e gingillarsi con
tutti i ninnoli che custodisce nella casetta adibita a spazio
giochi (i suoi, non delle figlie). HAPPY BIRTHDAY, GUILLERMO!
Come molti di voi
sapranno esce nelle sale il nuovo film del regista di
Saw, James Wan,
Oltre i confini del male Insidious 2
(recensione) , e oggi vi proponiamo una nuova
clip carica di tensione che vede protagonisti i due principali
interpreti del film Patrick Wilson e
Rose Byrne:
Il famoso team horror del regista
James Wan e lo sceneggiatore Leigh Whannell assieme al cast
originale costituito da Patrick Wilson, Rose Byrne, Lin Shaye, Ty
Simpkins e Barbara Hershey si riunisce nel film “Oltre i confini
del male – Insidious 2”, il sequel dell’acclamato film horror che
segue le vicende della famiglia Lambert mentre cerca di scoprire il
misterioso segreto per il quale si ritrova ancora pericolosamente
connessa al mondo degli spiriti.
L’amatissimo Peter
Dinklage è forse l’attore più impegnato del momento.
Mentre è al lavoro sulla quarta stagione di Game of
Thrones, e mentre X-Men giorni di un futuro
passato è in fase di produzione, l’attore è stato
scritturato per una commedia, ancora senza titolo, prodotta da
Paramount Pictures.
The Hollywood Reporter
riferisce che lo sceneggiatore Andrew Dodge, mano
dietro al prossimo film di Jason Bateman,
Bad World, sta provvedendo alla
sceneggiatura, che pare avrà un rating R.
Non ci sono altri dettagli
ufficiali riguardo alla storia, ma sembra che il film ruoterà
intorno ad un uomo che va in giro dicendo di essere un Leprecano,
con tutti gli inconvenienti e i fraintendimenti che possono
conseguirne.Aspettiamo intanto di vedere il caro Peter
Dinklage nei panni di Bolivar Trask in X-Men
giorni di un futuro passato.Fonte: CS
Ormai manca poco all’uscita secondo
capitolo della saga tratta dai libri di Suzanne Collins,l’atteso
Hunger Games – La ragazza di
fuocoche sarò presentato fuori
Concorso nel corso dell’ottava edizione
del Festival Internazionale
del Film di Roma. Ed in attesa di vedere i
protagonisti sul red carpet dell’evento capitolino oggi arrivano le
prime parole del regista del film Francis
Lawrence, che fortunatamente ha preso il posto di
Gary Ross. Il regista ha parlato proprio dello stile di regia, che
molti hanno odiato profondamente:
«Ho sentito che la storia
d’amore in generale è stata un po’ sepolta nel primo film. Ho
voluto portare la storia d’amore in superficie. E quando dico
storia d’amore, voglio dire il triangolo amoroso tra Katniss, Peeta
e Gale. E poi voglio aggiungere che non ci sarà nessuna telecamera
traballante come nel primo film di Ross, molti saranno felici di
saperlo».
Il regista ha poi espresso molta soddisfazione per il lavoro
svolto con la CGI:
Uh, sì . Credo che gli effetti
siano fenomenali . Se si conosce il libro , c’è un attacco di
scimmie, e Weta che ha fatto L’alba del pianeta delle scimmie e
King Kong , hanno lavorato lavorato sulla sequenza per noi, è
incredibile.
Ha poi commentato l’incredibile
cast nel film, da Philip Seymour Hoffman a Julianne
Moore:
Avere Philip Seymour Hoffman è
una fortuna, amava i libri, così ha firmato. Stessa cosa con
Jeffrey Wright. Stessa cosa con Julianne. Se si può ottenere questi
attori incredibili, allora l’80% del mio lavoro è già
fatto.
La trama del film:
Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª
edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo”
Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e
abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei
distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss
percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca
ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il
Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The
Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti
della nazione di Panem.
Giungono al termine le riprese
dell’atteso prossimo film della Marvel, I Guardiani della
Galassia, ad annunciarlo arriva una foto dello
stesso regista del film James
Gunn da Facebook, che ritrae il cast di
interpreti Chris Pratt (Star
Lord), Michael Rooker (Yondu), il
regista,
James Gunn e Simon
Hatt:
Il film è attualmente in pre
produzione nel Regno Unito e dovrebbe arrivare al cinema il primo
agosto 2014. I Guardiani della
Galassia (Guardians of the Galaxy) sono un gruppo di
personaggi dei fumetti Marvel Comics, creato da Arnold Drake (testi) e
Gene Colan (disegni). La prima apparizione avviene in Marvel Super-Heroes (seconda serie)
n. 18 (gennaio 1969).
La vita è Questione di
Tempo, di attimi, di momenti propizi, di incontri che si
susseguono e nella miriade di eventi che ogni giorno ci investono
spetta a noi riuscire a cogliere l’attimo, a fermare il momento
giusto, a capire che quel momento è e sarà per sempre passato, nel
momento esatto in cui lo viviamo.
La stessa riflessione deve essere
passata per la testa di Richard Curtis che ha pensato di
scrivere una storia a riguardo, dando però la possibilità al suo
protagonista di tornare indietro nel tempo, di rivivere i suoi
giorni e di “aggiustare il tiro” ogni volta che ne aveva la
possibilità.
Quando Tim compie 21 anni il padre
gli confessa che gli uomini della loro famiglia sanno viaggiare
indietro nel tempo. Ma con questa confessione arriva anche il
fardello della scelta: cosa cercherà di guadagnare Tim dalla vita
grazie al suo dono? Come userà il suo potere? Per il giovane non ci
sono dubbi, il suo “unico motore” è la ricerca del vero amore.
Quando i film parlano di viaggi nel
tempo, è sempre dietro l’angolo il puntiglioso spettatore che
addita paradossi temporali, problemi di consecutio, incongruenze e
anelli deboli nella storia. Ovviamente il film di Curtis non è
esente da questi difetti, ma quello spettatore puntiglioso può
anche tornarsene da dove è venuto, perché Questione di Tempo
è un film che si comincia a guardare comodamente seduti, e si
finisce di guardare con i gomiti sulle ginocchia e la testa tra le
mani, tirando su con il naso mentre gli occhi sono lucidi e la
bocca è atteggiata ad un divertito sorriso. Perché Richard
Curtis fa esattamente questo, ci racconta storie, d’amore e di
vita, con una sincerità ed una poesia tali da coinvolgerci e
assorbirci completamente.
Principe assoluto del
film è il giovane e talentuoso Domhnall Gleeson, “troppo alto, troppo magro e troppo
rosso di capelli”, guardandolo è difficile non ripensare a
tutti gli eroi del regista e sceneggiatore inglese: dolci, buoni,
impacciati, sempre apparentemente in difficoltà ma capaci di
affrontare una straordinariamente ordinaria vita a testa alta.
Accanto a Gleeson, Curtis ha voluto la bellissima Rachel McAdams e il caro amico Bill Nighy, nei panni di un padre prezioso, disponibile,
ironico. Il cast resta a tutti gli effetti un punto fortissimo del
film, che gode anche di una delicata colonna sonora e di una
sceneggiatura forse dilatata nella parte centrale, ma ricca di
dialoghi brillanti permeati da uno humor persistente e sottile,
marchio di fabbrica di Curtis stesso.
Questione di tempo ci
ricorda con emozione il valore dei momenti, il valore di una storia
d’amore e della vita che intorno ad essa si può costruire,
soprattutto ci mostra con candida semplicità la bellezza dei
legami, la sofferenza intrinseca nella condizione umana e l’unicità
di una vita abbracciata con il sorriso.
Arriva un aggiornamento sulla tanto
discussa nuova trilogia di Star
Wars Episodio VII, aggiornamento che farà di
certo felici chi tra coloro hanno dei dubbi sulla regia affidata
a J.J. Abrams. Infatti, il figlio di
George Lucas ha spiegato in un’intervista video
che il padre farà da guida al regista, difatto quindi confermando
che il creatore del franchise sarà coinvolto nei prossimi film:
«Parla continuamente con J.
J. – rivela Lucas Jr. – Papà farà da guida, aiutando
ogni volta ce ne fosse bisogno. Ma allo stesso tempo vuole lasciare
spazio alle nuove generazioni».
Guarda il video dal set dell’ultimo
film che vede protagonista Checco Zalone, dal
titolo Sole e catinelle, nuova commedia diretta da
Gennaro Nunziante e prodotta da Pietro
Valsecchi.Oggi è stato rilasciato
il primo trailer ufficiale del film che uscirà il 31 ottobre
2013.
Trama: Se sarai promosso
con tutti dieci papà ti regala una vacanza da sogno”. È questa la
promessa che Checco fa al figlio Nicolò. Fin qui tutto bene, il
problema è che Checco, venditore di aspirapolvere in piena crisi
sia con il fatturato che con la moglie, non può permettersi di
regalare al figlio nemmeno un giorno al mare. E quando Nicolò
riceve la pagella perfetta, la promessa va mantenuta. Fortuna che a
Checco non manca l’ottimismo; partito con la speranza, delusa, di
vendere qualche aspirapolvere ai suoi parenti in Molise, si ritrova
a casa di Zoe, una ricchissima ragazza che ha un figlio proprio
dell’età di Nicolò. Nasce un’amicizia tra i due bambini e Zoe
“adotta” Checco e Nicolò e li fa entrare nel suo mondo: inviti a
party esclusivi, bagni in piscine fantastiche e ancora yacht,
cavalli, campi da golf, serate a Portofino. E naturalmente Checco
travolgerà lo stile compassato e in fondo ipocrita di questo mondo
con la sua travolgente simpatia e innocente
spregiudicatezza.
Con Aspirante
Vedovo, il regista Massimo
Venier fa il tentativo di confrontarsi con un capolavoro
indiscusso della nostra tradizione cinematografica,
Il Vedovo di
Dino Risi, e ri-attualizzarlo al fine di
raccontare uno dei volti dell’Italia odierna: quello cinico e
imprenditoriale, attraverso i toni tipici della commedia nera. Se
l’originale, interpretato dai grandissimi Alberto
Sordi e Franca Valeri, è ambientato nel
boom economico degli anni ’60, quando a prevalere erano ottimismo e
fiducia per il futuro; questo è invece percorso dalla malinconia
sottesa ma evidente che caratterizza i giorni nostri. Uno stato
d’animo che traspare dall’esistenza dei protagonisti, dalle loro
movenze, dalla loro routine e dal loro modo di rapportarsi
all’altro che, in entrambi i casi, si dimostra inadeguato.
Al centro della vicenda sono
Alberto Nardi (Fabio
De Luigi) e Susanna Almiraghi (Luciana
Littizzetto): una coppia sposata e decisamente male
assortita: lui si pavoneggia invano della sua presunta attitudine
dinamica e imprenditoriale quando, in realtà, è perennemente a un
passo dal fallimento; lei, una importante industriale del nord, è
tra le donne più ricche e note di Milano, nonché tra quelle più
acide e spietate. Di fronte all’ennesimo rischio di collasso delle
imprese di costruzione Nardi, il rapporto tra i due si inasprisce
ulteriormente a tal punto da spingere il più sventurato e
sprovveduto dei due coniugi, Alberto, a desiderare con tutte le sue
forze la morte della moglie, facendo il possibile perché essa
realmente sopraggiunga.
Aspirante Vedovo,
Al di là della critica, tutt’altro
che sottile, alle forme di comunicazione mediatica proprie
dell’ambito industriale e pubblicitario – emblematica è la sequenza
in cui lei, per solidificare l’immagine altruista e beneficiale
dell’azienda, vezzeggia le immagini di bambini neri, mossa da
ragioni puramente speculative – e del ritratto, corrotto e
vizioso, del clero – delineato dalla figura incresciosa del
cardinale amico di famiglia – l’aspetto forse più
interessante e meglio rappresentato è quello della solitudine. Una
condizione umana qui contestualizzata e storicizzata dal diffuso e
comune sentore del dissesto imminente, privato e professionale;
così come dalla consapevolezza, per i più agiati, di non possedere
altro all’infuori della propria ricchezza e avidità. Quest’ultimo è
proprio il caso di Susanna che, anche al momento della sua morte
fittizia, non sarà pianta da nessuno e, con ogni probabilità,
neanche ricordata.
Funzionale all’atmosfera decadente
generale è la configurazione degli spazi: a predominare è infatti
la periferia cittadina, il grigiore e la desolazione delle aree
commerciali cui, per contro, corrisponde la fatua opulenza della
villa dei due infelici consorti.
I buoni che in realtà sono cattivi,
i cattivi pieni di bontà, i militari corrotti, i cartelli della
droga messicana e un’agente di polizia bella come se ne vedono solo
al cinema. E poi elicotteri, macchinoni, pistole fucili e bombe a
mano. C’è tutto in Cani Sciolti, questo film
d’azione con Mark Wahlberg e (poteva forse mancare?)
Denzel Washington.
Cani Sciolti, la trama
In Cani Sciolti
Bobby Trench, un agente della DEA (l’agenzia antidroga americana) e
il soldato della marina statunitense Marcus Stigman lavorano,
ognuno per i propri superiori e senza conoscere l’identità uno
dell’altro, per debellare il cartello messicano della droga di Papi
Greco, uno spietato narcotrafficante. Certo utilizzano metodi poco
ortodossi, e sicuramente nella parte dei “cattivi ragazzi” ci
sguazzano bene, ma alla fine dei conti sono dei buoni, tanto da
farsi fregare completamente dai cattivi. In Cani
Sciolti i due decidono in accordo con polizia e marina, di
svaligiare una banca nella quale i boss della droga messicani
tengono i loro soldi sporchi per poter in questo modo iniziare un
indagine sui clienti della Tres Cruces. Ma qualcosa va storto,
anzi, va fin troppo dritto! I 3 milioni di dollari che si
aspettavano di trovare sono in realtà 43, la polizia, con cui Bobby
era d’accordo, non si presenta all’appuntamento e i due riescono a
fuggire con il malloppo senza intoppi.
Il film
Ma si scoprirà presto che il
bottino non appartiene assolutamente a Papi Greco, e i piedi che
hanno pestato con l’operazione sono ben più altolocati e feroci. Da
qui partono fughe rocambolesche, si sprecano pallottole e bombe, si
susseguono stalli alla messicana senza nessun messicano. Inizia lo
spionaggio e il controspionaggio. I due protagonisti, che una volta
scoperti i rispettivi ruoli pensavano di essere uno la preda
dell’altro, si trovano a dover collaborare per salvarsi la pelle,
perché ormai è chiaro che sono stati incastrati anche se non
sappiamo bene il perché di tanta rabbia da parte dei “capi” nei
confronti dei due agenti. In questa situazione di crisi c’è chi da
cattivo diventa cattivissimo, chi si pente della trappola tesa ai
due e si redime, anche se troppo tardi, lasciando indizi
cifrati.
Cani
Sciolti potrebbe essere un film come tanti che
affollano le sale in autunno, ma questa prima opera americana di
Baltasar Kormákur, scritta da Blake
Masters ha qualcosa in più. E non solo per la provenienza
originale del soggetto (tratto dai fumetti di Steven Grant) ma
anche per un certo modo di concepire la storia. Certo, l’azione e i
muscoli devono fare da protagonisti, altrimenti che ci sono venuto
a fare a vedere un film con Denzel Washington, ma il ritmo e l’ironia dei
dialoghi e l’assoluta mancanza di quel buonismo tipicamente
americano, di quelle figure di eroi senza macchia né paura, ne
fanno una pellicola godibile anche ai meno appassionati di bazooka
e fuoristrada.
Il Festival
Internazionale del Film di Roma, su proposta del Direttore
Artistico Marco Müller, consegnerà il Premio
alla carriera 2013 ai familiari del grande cineasta russo Aleksej
Jurevič German, scomparso nel febbraio di quest’anno.
L’attribuzione del premio era stata comunicata al maestro
pietroburghese a inizio inverno, così da accompagnare l’uscita del
suo nuovo ambizioso lungometraggio, É difficile essere un
dio. Per la prima volta nella storia dei festival europei, un
premio alla carriera verrà dunque consegnato postumo. A ritirare il
premio saranno Svetlana Karmalita, vedova del regista, complice di
tutti i suoi progetti più personali e sceneggiatrice dei due ultimi
film del maestro, insieme al figlio Aleksej A. German, capofila del
rinnovamento del cinema russo contemporaneo (Leone d’argento a
Venezia 2008 per Soldati di carta).
A seguire la cerimonia di
premiazione, verrà proiettato in prima mondiale É difficile
essere un dio, epica opera di fantascienza filosofica tratta
dal romanzo di culto dei fratelli Boris e Arkadi Strugatski
(autori, tra gli altri, di Picnic sul ciglio della
strada, che Andrej Tarkovskij ha portato al cinema con il
titolo Stalker). Il libro è stato pubblicato in Italia
da Marcos y Marcos con il titolo “È difficile essere un dio”.
Il Direttore Marco Müller ha così
commentato la decisione di attribuire il Premio alla carriera 2013
al maestro pietroburghese: “Quello di Aleksej German non è stato
‘un caso’. E ancora meno ‘un caso di censura’. Il meno prolisso dei
grandi autori cinematografici russi ha rivendicato ogni sua
personalissima opera, portata avanti contro tutto e contro tutti,
in un itinerario artistico e filosofico assolutamente sconvolgente,
che ha affermato una fortissima personalità d’autore già con
il suo “vero” primo lungometraggio, l’eretico Controllo
stradale (1971-1985). Figura scomoda per ogni regime,
German ha iniziato presto le sue schermaglie con i censori e il
sistema burocratico del cinema sovietico, continuate per tutto il
periodo brezhneviano. Non solo perché i suoi film trasgredivano le
regole e ignoravano volutamente le abitudini del realismo
socialista post-disgelo, ma soprattutto perché il suo cinema,
costruito sulla scrittura registica, se si fosse affermato, avrebbe
ribaltato strutture e tematiche teoriche, etiche, stilistiche.
Andava dunque fermata la sua spinta dirompente. German ha dunque
potuto realizzare solo cinque film e mezzo (il ‘mezzo’ è una
co-regia di debutto) in quarantasei anni di carriera registica. La
sua attenzione alla differenza rispetto alla pretese del presente,
la sua predilezione per il dissenso rispetto al consenso, finiscono
per disturbare anche il sistema commerciale della Russia
non-socialista, che inventa allora nuovi freni per gli ostinati
slanci creativi del cineasta. Ma questo non gli impedisce di
affrontare progetti ambiziosi, arrivando a realizzare film-limite
come Chrustalëv, la macchina! (in concorso a
Cannes nel 1998) e É difficile essere un dio che
conclude la ricerca del regista sul tempo e la memoria, collegando
l’assurdità del passato e del presente con quella del medioevo
prossimo venturo.
Il German di É difficile
essere un dio è un cineasta che vuole raccontare storie
fantastiche, rimanendo tuttavia fedele alle sue preoccupazioni di
autenticità documentaria. È un documentarista che, penetrato nel
mondo irreale dei quadri di Hyeronimus Bosch (secondo German,
‘Bosch è molto più realista di Rubens’), si ostina a catturarne
ogni minimo dettaglio. Aleksej German è stato un artista tanto
geniale quanto ostinato nella sua radicalità. Un artista che ha
scelto di confrontarsi sempre con problemi insormontabili. Se
avessi oggi in sorte la possibilità di pranzare un’ultima volta con
lui, in uno di quei ristoranti dostoevskijano-lenigradesi cui era
affezionato, gli avrei citato questo proverbio della sua terra:
‘Per risolvere un problema difficile ci vuole un cinese. Ma per un
problema impossibile ci vuole un russo’. Un genio russo come
lui”.
ALEKSEJ JUREVIČ GERMAN
La straordinaria integrità artistica
del cineasta, equivalente a quella di maestri come Terrence Malick
e Stanley Kubrick, e l’intervento della censura sovietica, che ha
regolarmente bloccato l’uscita dei suoi film, ha limitato la
produzione di German a soli cinque lungometraggi. Essi hanno
rappresentato e rappresentano oggi un punto di riferimento
imprescindibile. La statura di German ha pochi eguali nel
cinema moderno: con Andrej Tarkovskij e Aleksandr Sokurov fa parte
di una “trinità russa” che ha rivoluzionato il modo di pensare il
cinema.
Aleksej Jurevič German nasce a
Leningrado nel 1938. Il padre, Jurij P. German, celebre (e
premiatissimo) scrittore sovietico “umanista”, amico del regista
Vsevolod Ėmil’evič Mejerchol’d, lo convince ad iscriversi alla
facoltà di regia teatrale di Leningrado. Dopo la laurea, German
collabora con Grigorij Tovstonogov, figura chiave del teatro
sovietico negli anni Cinquanta e Sessanta. Nel 1964, il regista
inizia a lavorare alla Lenfilm, gli “studios” più vecchi
dell’Unione Sovietica, diventati culla del cinema d’autore. Nel
1967, insieme a Grigorij L. Aronov, firma il suo primo
film, Sed′moj sputnik (Il settimo compagno di
strada). Nel 1971, German finisce Proverka na dorogach
o Operacija “S novym godom” (Controllo sulle strade o
Operazione Anno nuovo), tratto da una novella scritta dal
padre. La pellicola, ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale,
viene subito proibita con l’accusa di falsificazione dei fatti
storici: uscirà in sala nel 1985. Nel 1977, il regista
gira Dvadčat′ dnej bez vojny (Venti giorni
senza guerra), tratto dal romanzo di Konstantin Simonov, noto
scrittore legato al partito che difende il film di fronte ai
vertici del Comitato Centrale e ne consente la distribuzione. Nel
1984, German utilizza di nuovo un romanzo del padre e gira il suo
film più famoso, Moj drug Ivan Lapšin (Il mio amico Ivan
Lapšin), ambientato nei primi anni Trenta. Il ritratto della
storia sovietica fatto da German non piace al partito ed il film
viene immediatamente ritirato dalle sale. Per sopravvivere, German
scrive sceneggiature assieme alla moglie Svetlana Karmalita,
firmate solo con il cognome di lei. Quella di German è stata una
parabola di vita e creazione scandita da vicende tanto difficili
quanto drammatiche, che hanno diradato per lui le opportunità di
realizzare direttamente i suoi progetti. Nel più lungo periodo di
stasi registica, German e la sua compagna di vita e di lavoro hanno
comunque creato (nel 1988) e diretto, alla Lenfilm, lo Studio per
le opere prime e i film sperimentali, una struttura legata ai
debutti di nuovi registi che ha prodotto otto lungometraggi,
assieme a film brevi e d’animazione.
Con gli anni Novanta e la nuova
situazione politica, German lavora sul film Chrustalev,
mašinu! (Chrustalev, la macchina!), che esce nel
1998, dopo essere stato presentato in concorso al Festival
di Cannes. In questo film, German giunge all’affermazione che
dopo gli orrori dell’epoca staliniana l’arte non può esistere nella
forma precedente. Nel 2000, il regista, ormai riconosciuto come uno
dei maestri della cinematografia russa, premiato con numerose
onorificenze, comincia a lavorare sul gigantesco progetto
di É difficile essere un dio, tratto dal famoso omonimo
romanzo dei fratelli Strugazkij, che lo impegna per tredici anni di
duro lavoro. Con É difficile essere un dio, German
ritrae sul grande schermo un’intera civiltà, che riassume la storia
dell’umanità con spietata precisione e enorme pietà. Aleksej German
muore il 21 febbraio del 2013: il film viene portato a compimento
da Svetlana Karmalita e dal figlio Aleksej A. German.
FILMOGRAFIA (COME
REGISTA)
Sed′moj
sputnik (1967)
Proverka na
dorogach (1971-1986)
Dvadčat′ dnej bez
vojny (1977-1979)
Moj drug Ivan
Lapšin (1984-1986)
Chrustalev,
mašinu! (1998)
Trudno
byt’Bogom (2013)
LA PRODUZIONE DI É
DIFFICILE ESSERE UN DIO
É difficile essere un
dio è un progetto al quale German pensava già dalla metà
degli anni Sessanta. German, infatti, prova a realizzarlo nel 1964,
come sua “vera” opera prima, ma per rispettare le regole della
Lenfilm, la storica casa di produzione per cui il regista ha sempre
lavorato, gira invece Controllo stradale.
Successivamente, il progetto viene
approvato dal Goskino, l’ente statale incaricato di organizzare
l’attività cinematografica in Unione Sovietica, ma nel 1968, dopo
la ribellione di Praga, l’autorizzazione gli viene negata per
ragioni ideologiche. Vent’anni dopo il regista torna sul progetto,
ma decide invece di girare un film che lo impegnerà a
lungo, Chrustalev, la macchina!. Dieci anni più tardi,
dopo aver dichiarato “Non mi interessa altro che la possibilità di
costruire da zero un mondo, una civiltà intera”, German rivolge
tutti i suoi sforzi in direzione di É difficile essere un
dio. Le riprese si sono svolte dall’autunno 2000
all’agosto 2006: vengono addirittura costruiti dei castelli vicino
a Praga e nei teatri di posa della Lenfilm; durante una lavorazione
così lunga alcuni attori muoiono di vecchiaia; la postproduzione
del film lo impegna per oltre un lustro. German muore il 21
febbraio 2013: il film viene ultimato dalla moglie e sua più
stretta collaboratrice, Svetlana Karmalita, e dal figlio Aleksej A.
German.
Continua il casting del progetto
di Alex Proyas che come sappiamo sarà
prodotto dalla Summit Entertainment e che si
intitolerà Gods of
Egypt.Oggi arriva la conferma da
Variety che l’attore in ascesa Brenton
Thwaites sarà il protagonista della pellicola in cui
dovrebbe interpretare il ruolo di un ladro che si unisce a un Dio
in una spedizione attraverso l’Egitto. L’attore Brenton
Thwaites si unisce quindi ai già
confermati Nikolaj
Coster-Waldau, Gerard Butler
eGeoffrey
Rush, che interpreteranno
rispettivamente Horus, Seth
e
il Dio del
soleRa.
Nonostante i progressi produttivi però non è stata ancora
ufficializzata una data di uscite, ma sappiamo che la sceneggiatura
è stata scritta da Burk Sharpless e
Matt Sazama.
Guarda il nuovo trailer
italiano di Piovono Polpette
2, la commedia della Sony Pictures Animation
che, dopo il grande successo del 2009, tornerà nelle sale il
prossimo Natale, distribuita da Warner Bros. Pictures Italia.
Deadline riporta la notizia che
Jennifer Ehle è in trattative per entrare a far
parte del cast di 50 sfumature di grigio.
L’attrice, nota al grande pubblico per il ruolo di Elizabeth Bennet
nella serie tv del 1995 Orogoglio e pregiudizio, ma anche
per film quali Contagion, Le idi di marzo e Zero Dark
Thirty, interpreterà con molta probabilità Carla, la madre di
Anastasia, la giovane protagonista del romanzo.
Il film è stato scritto
da Kelly
Marcele,mentre a dirigere
sarà Sam Taylor-Johnson (moglie
dell’attore Aaron Taylor-Johnson). A produrre il film, invece, ci
saranno Michael De Luca, Dana
Brunetti e l’autrice del romanzoE.L.
James, per un’uscita fissata per il 14 Agosto
2014. Come tutti ormai sanno, il ruolo di Christian Grey
sarà interpretato dall’attore Charlie Hunnam,
mentre nei panni di Anastasia Steele ci sarà Dakota
Johnson.
50 sfumature di
grigioè un romanzo, caratterizzato dalla
descrizione di scene di esplicito erotismo e da elementi di
pratiche sessuali BDSM, ha in breve tempo raggiunto una vasta
popolarità e un grande successo di vendite negli Stati Uniti e in
Gran Bretagna. L’intera serie ha venduto oltre 70 milioni di copie
in tutto il mondo e i diritti sono stati venduti in 37 paesi.
La Notorious
Pictures ha finalmente diffuso online il trailer
italiano ufficiale di Kill Your
Darlings, pellicola di John
Krokidas con protagonisti Daniel
Radcliffe e Dane DeHaan. Il
film, presentato al Sundance Film Festival, ha vinto la decima edizione
delle “Giornate degli Autori” in occasione del Festival del Cinema di Venezia 2013. In Italia, verrà rilasciato il 17
ottobre con il titolo Giovani
ribelli – Kill Your Darlings. Di seguito il
trailer.
Giovani ribelli Kill
Your Darlings trailer italiano
Kill Your
Darlings è ispirato alla storia vera di quattro
studenti della California University che, basandosi sulla “setta
dei poeti estinti” di Walt Whitman, decidono di infrangere le
regole di una delle più importanti università americane,
influenzando così a loro volta le generazioni a venire. Il resto
del cast include Jack Huston, Ben Foster, Michael C.
Hall, Elizabeth Olsen e Jennifer Jason
Leigh.
Giovani ribelli Kill Your
Darlings trailer italiano
Jon M Chu non
dirigerà più il nuovo adattamento cinematografico di
Masters of the
Universe, pellicola basata sulla nota serie di
action figure ideata dalla Mattel,
protagonista di numerosi fumetti e altrettanti film d’animazione di
grande successo. Era da più di un anno che sapevamo ormai che Chu
avrebbe dovuto occuparsi della regia di questo ambizioso progetto,
ma pare che adesso il papà di G.I. Joe: La
vendetta sia stato costretto a rinunciare perché
impegnato con le riprese di G.I. Joe 3,
che dovrebbero partire a gennaio 2014.
In attesa di scoprire a chi
spetterà l’arduo compito di riportare sul grande schermo l’iconico
personaggio di He-Man, vi riveliamo che è stato scelto anche un
nuovo sceneggiatore per la pellicola: si tratta di Terry
Rossio, noto per il suo lavoro nella saga de I pirati
dei Caraibi e in The Lone Ranger. Secondo le ultime
indiscrezioni, pare che questo film, il cui titolo dovrebbe essere
Grayskull, sarà ambientato completamente
su Eternia, senza nessun viaggio sul pianeta terra, come era invece
accaduto per l’adattamento del 1987 di Gary Goddard I
dominatori dell’universo, con protagonisti
Dolph Lundgren e Frank
Langella.
Angela Bassett, Pierce
Brosnan, Milla Jovovich ed Emma Thompson
saranno i protagonisti del nuovo thriller della Millennium Films
dal titolo Survivor. A dirigere la
pellicola, come riportato da Deadline, ci sarà il regista di V
per VendettaJames McTeigue.
Il film, sceneggiato da
Phil Shelby, seguirà le vicende di una donna
americana (Jovovich) che lavora a Londra per il Dipartimento degli
Stati Uniti d’America. Quando i suoi uffici vengono bombardati,
lei, l’univa sopravvissuta, scoprirà di essere vittima di una
cospirazione che la porterà a trasformarsi in una fuggitiva per
cercare di evadere la legge. Avrà tempo fino alla notte di
Capodanno per cercare di ripulire il suo nome ed evitare un altro
attacco terroristico.
La produzione di Survivor,
che inizialmente annoverava nel cast Katherine
Heigl e Clive Owen, partirà a
gennaio 2014 a Londra. Tra i produttori figura
Charles Winkler, figlio del regista Irwin
Winkler.
E’ partita ufficialmente la
produzione della nuova commedia romantica di Cameron
Crowe. Le riprese del film, che annovera nel cast
Emma Stone, Bradley Cooper, Rachel McAdams e
Alec Baldwin, sono cominciate qualche giorno fa
alle Hawaii, come dimostra la seguente immagine dal set sbucata in
rete qualche ora fa.
Eric Gautier, noto
per il suo lavoro in Into the Wild, figura come direttore
della fotografia. Il progetto, che non ha ancora un titolo, al
momento viene identificato come Untitled Hawaii
Project e dovrebbe raccontare la storia di un
consulente militare (Cooper) che ha il compito di supervisionare un
lancio di armi satellitari dalle Hawaii; lavorando a stretto
contatto con uno dei capi dell’operazione, un pilota donna dell’Air
Force One (Stone), l’uomo finirà per innamorarsi di lei.
Non sono mai abbastanza i mezzi a
disposizione per promuovere in maniera diretta ed efficace una
pellicola. La Sony/Screen Gems ha organizzato qualcosa di veramente
sorprendente, e al tempo stesso spaventoso, per promuovere
Carrie, la nuova pellicola di
Kimberly Peirce con protagoniste Chloe
Moretz e Julianne Moore. Date un’occhiata
al video che segue per capire di cosa si tratta…
Tratto dal romanzo di Stephen King, il film è il remake di Carrie, lo sguardo di
Satana diretto nel 1976 da Brian De Palma con protagonista Sissy
Spacek. Protagonista della storia è Carrie White, un’adolescente
complessata per l’educazione sbagliata ricevuta dalla madre nonché
zimbello della scuola dove viene ridicolizzata di continuo. Quando
Carrie scopre di avere dei misteriosi poteri telecinetici inizierà
ad usarli per vendicarsi.
Vi ricordiamo
cheCarrieè il remake
del film del 1976 diretto
da Brian De Palma. Ad interpretare il
ruolo che fu di Sissy Spacek ci sarà,
per questa versione del 2013, la
giovane Chloe Grace Moretz,
mentre Julianne Moore interpreta
la sua fanatica madre.
La CBS Films ha diffuso in rete un
secondo trailer ufficiale dell’ultimo lavoro dei fratelli
CoenInside Llewyn Davis.
Il film uscirà in America a dicembre, mentre
in Italia verrà rilasciato dalla Lucky Red il
16 gennaio 2014. Eccolo di seguito.
Il film, con protagonisti Carey
Mulligan, Justin Timberlake, Garrett Hedlund, John Goodman, F.
Murray
Abraham e Oscar Isaac, si
ispira alla vita del cantante folk Dave van Ronk, attivo a New York
negli anni ’60 ed ha partecipato in concorso
al Festival di Cannes 2013.
Inside Llewyn
Davis è ambientato nel Greenwich Village negli anni
60 ed è ispirato alla vita del musicista e cantautore Dave van
Ronk. Chitarrista, arrangiatore, intimo amico di Bob Dylan, van
Ronk è stato figura di rilievo nel panorama della musicafolk americana negli anni sessanta.
Dalla mente immaginifica del
regista, produttore e sceneggiatore Baz Luhrmann, arriva in
Home Video il nuovo adattamento per il grande schermo del romanzo
di F. Scott Fitzgerald, Il
Grande Gatsby.
Nella scrittura del film campione
di incassi, il cineasta coniuga i suoi caratteristici stili
narrativi, visivi e sonori, creando la sua personale
interpretazione di un classico della letteratura americana
riuscendo a dare vita al periodo storico dei “ruggenti anni ’20” in
una maniera mai vista prima. Il cast d’eccezione vede, nel ruolo di
protagonista assoluto, Leonardo DiCaprio in una delle sue migliori
performance attoriali.
Recensione film:
Gatsby, quale Gatsby? Con queste
misteriose e sospese parole il mondo perfetto, dorato e frivolo di
Daisy Buchanan viene a contatto per la prima volta con il
misterioso signore che, dall’altro lato della baia, da feste
principesche, scatenate, e verso le quali si riversano tutti gli
abitanti di New York. Ma chi è Gatsby? Perché da queste feste? E’
davvero l’assassino del Kaesar, o un eroe di guerra, o un omicida?
Nessuno lo sa, fino a che Nick Carraway, squattrinato agente di
borsa e aspirante scrittore viene invitato per la prima volta ad
una sua festa. Insieme a Nick ci addentriamo nel mondo e nella
villa di Jay Gatsby, alla scoperta del suo passato, dei suoi
segreti e della sua grandiosa visione.
Apertura del Festival
di Cannes 2013, Il Grande Gatsby segna il
ritorno alla collaborazione di Baz
Luhrmann con Leonardo DiCaprio.
L’attore, dopo essere stato per il regista australiano lo
sfortunato Romeo Montecchi, si cala adesso nel ruolo di Jay Gatsby,
una delle figure più interessanti della letteratura, e protagonista
del capolavoro di Francis Scott Fitzgerald. La lettura
cinematografica di Luhrmann è perfetta, senza sbavature, senza
minimi spostamenti, adatta per un pubblico che venera l’opera
letteraria e ne fa un oggetto intoccabile. Gli eventi sono narrati
con filologica precisione e i personaggi sono calati in un mondo
perfettamente ricostruito sia a livello scenografico che,
soprattutto, a livello costumistico. I gioielli e gli abiti anni
’20 sono minuziosamente basati sulla moda degli anni ruggenti e
tutto il cast sembra nato in quell’epoca per indossare quegli
abiti. DiCaprio, e con lui Carey Mulligan, Isla
Fisher , Jason Clarke, Joel Edgerton, Elizabeth
Debicki e Tobey Maguire sono un cast
perfettamente scelto e che sembra uscito fuori dalle pagine di
Gatsby; oltre alla straordinaria somiglianza fisica con i
personaggi, il cast sfodera grandissime performance, che tuttavia,
dato il calibro degli attori, non sorprendono ma confermano il loro
talento.
Unico, vero, grande assente del
film è proprio Luhrmann, regista che ha dimostrato in passato di
avere una grandissima personalità registica e che qui scompare
dietro la magnificenza della storia e del romanzo, affidando la
commozione e la partecipazione dello spettatore esclusivamente agli
attori, rinunciando, forse per timore reverenziale, a esprimere
quel grado supremo di follia che aveva fatto la fortuna dei suoi
primi lavori, su tutti Moulin Rouge.
Il Grande
Gatsby è una meraviglia per gli occhi e per il cuore,
che purtroppo non ha il coraggio di diventare film, rimanendo una
sfavillante lettura per immagini del romanzo di Fitzgerald. La
pellicola, distribuita da Warner Home Video, sarà disponibile in
edizioni Blu-Ray, Blu-Ray 3D e DVD, tutte arricchite da molte ore
di imperdibili contenuti speciali, tra cui il commento del regista
e le scene dal set filmate da Tobey Maguire.
Commento all’edizione:
E’ un’edizione coi fiocchi quella che Warner Home Video ha
rilasciato in blu-ray, con moltissimi contenuti speciali che
faranno la gioia di tutti i fan del regista di Moulin
Rouge. Non a caso, ad aprire i battenti degli extra è
proprio il brillante regista Baz Luhrmann che in
The Greatness of Gatsby ci racconta l’esperienza
di adattare un romanzo così bello, immortale, ma soprattutto molto
rispettato. Ma la vera chicca del blu-ray è senza
dubbio Within and Without withTobey
Meguire, ovvero il making of realizzato dall’attore
protagonista del film, un esilarante viaggio dietro le quinte del
film alla scoperta dei set e delle riprese. Ma le sorprese non
finiscono qui perché gran parte degli extra è dedicata alla
ricostruzione storica dal punto di vista musicale con i contenuti
The swingins sounds of gatsby e The Jazz
Age, un viaggio esplorativo sulla costruzione musicale
dell’opera. Per finire, non potevano mancare le scene eliminate e
un incredibile finale alternativo.
Il
Grande Gatsby uscirà il prossimo 16 maggio al
cinema. Tutte le info sul film le trovate nella nostra
scheda: Il Grande Gatsby. Il sito ufficiale
del film qui.
Il film racconta la storia di un
aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest
Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in
cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In
cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di
casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay
Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della
baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’
allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei
super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi
testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori
impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di
drammaticità.
È online il trailer italiano
ufficiale di Two Mothers, pellicola
precedentemente nota al grande pubblico come Adore,
con protagoniste le bravissime Naomi
Watts e Robin Wright, pronte ad
offrire due performance profonde e sicuramente indimenticabili.
Diretto da Anne Fontaine (Coco avant
Chanel) e tratto da un racconto di Doris
Lessing (Nobel per la letteratura nel
2007), Two Mothers narra la storia di due donne,
legate da una lunga e sincera amicizia, che si scopriranno
innamorate l’una del figlio dell’altra. La sceneggiatura è opera
di Christopher Hampton, noto per il
suo lavoro in Espiazione e A
Dangerous Method. Di seguito il trailer italiano.
Naomi Watts e Robin Wright vestono i
panni delle due madri protagoniste della storia, mentre i figli
sono interpretati da Xavier
Samuel (Riley Biers nella saga
di Twilight) e James
Frecheville (Animal Kingdom). La pellicola è
stata presentata in anteprima all’ultima edizione del
Sundance FilmFestival e verrà
rilasciata in Italia il prossimo
17 ottobre, grazie alla BIM
Distribuzione.
Attore, sceneggiatore, produttore,
filantropo. Ma anche gran giocatore di poker che rientra nella Top
40 degli attori coi maggiori incassi nella storia, e che
People ha nominato l’uomo più sexy del mondo (era il
2007, anno in cui il suo nome è finito anche sul lastrico, cioè
sulla Walk of Fame di Hollywood). Malgrado l’innegabile fama e un
paio di ex come Claire Danes e Winona Ryder, alla
fine si è sposato una civile, che gli sfornato pure 3 figlie.
Questo, ladies and gents, è Matt
Damon, Oscar alla sceneggiatura per Will Hunting – Genio
ribelle, il cui successo gli apre porte e portoni. La
statuetta la condivide con l’amico di sempre, Ben Affleck,
con cui collabora a diversi progetti nel corso della sua carriera
(intrapresa a scapito di Harvard). Carriera che registra la prima
battuta (una sola) di Damon in MysticPizza, nel lontano 1988; poi la consueta gavetta,
fino all’exploit di Will Hunting (diretto da Gus Van
Sant), che lo traghetta verso film di grande richiamo, come
Salvate il soldato Ryan (= salvate Matt), la trilogia
collettiva di Ocean (coi compari Pitt e
Clooney), e l’altra trilogia, che lo vede assoluto
protagonista, nonché action-hero: la serie di Bourne
(prima che il testimone – e l’amnesia – passassero a Jeremy
Renner). Seguono pellicole di spessore come
Syriana, The Departed (dove se la batte
con Leuccio nostro), e Invictus, ma Damon non
rinuncia all’adrenalina, ed eccolo in Green Zone di
Paul Greengrass (lo stesso di Bourne 2 e 3).
Nel suo curriculum si nota come
ricorrano certi nomi, primo fra tutti Soderbergh: la
collaborazione n°7, Behind the Candelabra, è
fortemente attesa sui nostri schermi. E se col recente
Elysium Matt non ci ha dato molti
brividi (o forse sì?), gli concediamo la rivincita con The
Zero Theorem di TerryGilliam e
Monuments Men di Clooney. Nel frattempo gli
accendiamo tutte e 43 le candeline. HAPPY BIRTHDAY, MR. DAMON!
E’ arrivato online un nuovo spot tv
con scene inedite di Thor the Dark
World, sequel del primo episodio che vedeva
protagonista assoluto il Dio del tuono interpretato
da Chris Hemsworth. Eccolo di seguito.
Il film MarvelThor: The Dark Worldriporta
sul grande schermo Thor, il potente vendicatore, in lotta per
salvare la Terra e i Nove Regni da un oscuro nemico più antico
dell’universo stesso. Dopo i film MarvelThor e The
Avengers, Thor torna a combattere per riportare l’ordine tra i
pianeti… ma un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith
minaccia di far ripiombare l’universo nell’oscurità. Di fronte a un
nemico al quale né Odino né Asgard riescono a opporsi, Thor deve
intraprendere il viaggio più pericoloso e introspettivo della sua
vita, costretto a stringere un’alleanza con lo sleale Loki per
salvare non solo il suo popolo e coloro che ama… ma l’intero
universo.
Si è concluso questa domenica 6
Ottobre l’edizione di Ottobre del Romics 2013, e
come accade ogni anno da un po’ di tempo a questa parte molti nerd
sono accorsi alla fiera del fumetto capitolina, e come ogni anno
tanti sono i cosplay che hanno sfilato per gli stand della
Fiera di Roma. Ecco a voi una carrellata di solo
alcuni di essi nelle foto della nostra Stefania
Buccinnà:
Tutti i cosplay nella nostra foto
gallery:
[nggallery id=315]
Romics è una manifestazione
dedicata al fumetto, all’animazione e ai videogiochi. Dal 2013,
oltre alla classica edizione autunnale di fine settembre/inizio
ottobre, la manifestazione raddoppierà, proponendo un’edizione
primaverile, che si terrà in aprile, sempre all’interno del polo
fieristico di Roma. Nella dodicesima edizione gli
organizzatori hanno calcolato un’affluenza di oltre 120.000
persone. Dalla prima edizione fino a quella del 2011 ne è stato
Direttore Artistico Luca Raffaelli.