Dopo Una Notte da Leoni 3 Todd
Phillips abbandonerà la commedia per dedicarsi a progetti più
ambiziosi, che la Warner Bros dopo l’enorme successo delle sue
commedie
Todd Phillips fa chiarezza sul coinvolgimento di James Gunn in Joker: Folie à Deux
Collider ha recentemente assistito a una proiezione anticipata dell‘attesissimo Joker: Folie à Deux , dove, insieme ad altri membri della stampa, ha avuto l’opportunità di sedersi con il regista Todd Phillips e il co-sceneggiatore Scott Silver per un Q&A. La conversazione ha toccato vari aspetti della produzione del film, compreso il coinvolgimento dei nuovi vertici dei DC Studios, James Gunn e Peter Safran.
Con l’enorme successo del primo film sul Joker nel 2019, che ha incassato oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo e ha fatto guadagnare a Joaquin Phoenix un premio Oscar, le aspettative per il sequel sono alte. Tuttavia, il panorama della DC Films è cambiato radicalmente dall’uscita del Joker originale. I nuovi DC Studios, guidati da Gunn e Safran, hanno inaugurato una nuova era di narrazione interconnessa e direzione creativa. Questo ha portato a chiedersi se la produzione di Joker: Folie à Deux (la nostra recensione) sia stata influenzata dalla nuova leadership dei DC Studios. Quando gli è stato chiesto se il processo di produzione fosse cambiato con la nuova era dei DC Studios, o se Gunn e Safran avessero avuto qualche input, Phillips è stato chiaro nella sua risposta:
“Con tutto il rispetto per loro, questo è una specie di film della Warner Bros. Anche loro volevano che fosse come dire: ‘Ok, Todd ha fatto la sua cosa, lasciamo che Todd continui a fare la sua cosa’”.
Silver, che ha co-scritto sia l’originale che il sequel insieme a Phillips, ha chiarito ulteriormente la tempistica, dicendo: “Abbiamo iniziato prima ancora che loro salissero a bordo”. I commenti del duo sottolineano che lo sviluppo di Joker: Folie à Deux era già ben avviato prima che Gunn e Safran prendessero le redini dei DC Studios.
La nuova dirigenza DC non ha “nulla a che fare” con Joker 2
Todd Phillips ha anche sottolineato che il film è stato autorizzato prima dell’insediamento della nuova dirigenza, aggiungendo: “Quindi, anche se hanno visto una parte del film, non è come la DC vera e propria, anche se dopo ci sarà scritto DC. Ha senso?”. Silver è intervenuto nuovamente per sottolineare l’autonomia del loro progetto, affermando senza mezzi termini: “Sì. No, non hanno nulla a che fare con il film”.
La distinzione è fondamentale per i fan. Mentre Joker: Folie à Deux porta il marchio DC, rimane comunque un progetto di Todd Phillips, libero dall’influenza della più ampia pianificazione dell’Universo DC. I commenti di Phillips suggeriscono che la Warner Bros. ha riconosciuto la visione unica che ha portato al primo film e ha voluto preservare questa indipendenza creativa per il sequel. Il film sembra rientrare nella stessa categoria dei film di The Batman di Matt Reeves, nelle storie “elseworlds” della DC.
Con l’avvicinarsi dell’uscita di Joker: Folie à Deux si avvicina, è chiaro che il film si distinguerà dalle narrazioni interconnesse del più ampio Universo DC, offrendo ai fan un’altra immersione profonda nell’inquietante mondo di Gotham attraverso la lente singolare di Phillips. Il coinvolgimento di James Gunn e Peter Safran, a quanto pare, inizia e finisce con una visione, lasciando l’oscura e grintosa arte di Joker saldamente nelle mani di Phillips.
Todd Phillips difende il finale di Joker: Folie à Deux
“Spero solo che la mia morte abbia più senso della mia vita”, scrive Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) nel suo diario in Joker, il film del 2019 diretto da Todd Phillips. Un solitario autodefinito mentalmente malato che lavora come clown mentre persegue una carriera da cabarettista, il Joker di Arthur ispira inavvertitamente un movimento dopo aver ucciso tre dipendenti della Wayne in metropolitana. “Se fossi io a morire sul marciapiede, mi passeresti sopra. Vi passo davanti ogni giorno e non vi accorgete di me”, si lamenta Joker poco prima di sparare e uccidere il conduttore di tarda serata Murray Franklin (Robert De Niro) in diretta televisiva, scatenando una rivolta che culmina con la morte di Martha e Thomas Wayne per le strade di Gotham City.
Alla fine del primo film, Arthur si rallegra dell’anarchia e della distruzione portata avanti dalla folla di clown mascherati che abbracciano Joker come simbolo di coloro che sono stati “ignorati dal sistema”. In Joker: Folie à Deux (qui la nostra recensione), questo include la collega di Arthur ad Arkham Harleen “Lee” Quinzel (Lady Gaga), che si istituzionalizza per diventare la sua principessa clown. Nel finale del film (qui la spiegazione), però, delusa dal rifiuto di Arthur della sua identità di Joker – Lee lo rifiuta. Dopo essere tornato all’Arkham State Hospital, Arthur viene a quel punto pugnalato a morte da un detenuto che idolatrava Joker. Facendo uno scherzo mortale, se così si può dire, il detenuto ridendo gli incide un sorriso sul volto. E Joker vive.
“Si è reso conto che tutto è così corrotto, che non cambierà mai e che l’unico modo per sistemarlo è bruciare tutto”, ha spiegato il regista Todd Phillips a Entertainment Weekly. “Quando le guardie uccidono il ragazzo nell’ospedale, si rende conto che truccarsi, indossare questa cosa, non cambia nulla. In un certo senso, ha accettato il fatto di essere sempre stato Arthur Fleck; non è mai stato questa cosa che gli è stata messa addosso, questa idea che la gente di Gotham gli ha messo addosso, che lui rappresenta. È un’icona inconsapevole”, ha continuato Phillips. “Questa cosa gli è stata messa addosso, e lui non vuole più vivere come un falso – vuole essere chi è”. Chi vuole essere è, dunque, Arthur Fleck.
La morte di Ricky (Jacob Lofland) e la testimonianza di Puddles sono un doppio colpo fatale per Arthur, che perde i suoi unici amici. “La cosa triste è che lui è Arthur e a nessuno importa di Arthur”, ha detto Phillips, compresa Lee. “[Lei] si rende conto che sono in un viaggio completamente diverso, amico, non puoi essere quello che volevo che fossi”. La sequenza della rottura tra Arthur e Lee sulle scale è “realmente accaduta”, ha aggiunto Todd Phillips, e non nella testa di Arthur. Il regista ha così spiegato le motivazioni dietro la scelta del protagonista di tornare sui suoi passi, con tutto quello che però ne consegue inevitabilmente.
CORRELATI:
- Joker: Folie à Deux, 6 motivi per cui il sequel ha fallito (e i più grandi errori di Todd Phillips)
- Lady Gaga si dice “scioccata” per le reazioni negative a Joker: Folie à Deux
- Joaquin Phoenix appare l’unico colpevole in un nuovo rapporto sul fallimento di Joker 2
- Joker: Folie À Deux si connette al Joker di Heath Ledger?
- Joker: Folie A Deux: quando è ambientato? Spiegazione della cronologia di DC Elseworlds
- Bruce Wayne (o Batman) appare in Joker: Folie À Deux? Ecco cosa c’è da sapere – SPOILER
- Francis Ford Coppola su Todd Phillips: “E’ un passo avanti al pubblico”
- James Gunn prende le distanze da Joker: Folie à Deux: “Non è DC Studios”
Todd Phillips al lavoro su altri due film DC Black Label
Il regista di Joker, Todd Phillips, ha rivelato di aver originariamente proposto alla Warner Bros. tre film diversi con tre registi diversi come parte di un progetto realizzato sotto una nuova etichetta cinematografica chiamata DC Black Label.
“L’ho proposta come un pacchetto di tre film, Joker è il primo diretto da me, e poi questi altri due film, con altri due registi – ha detto Phillips a IGN – Ma non voglio davvero nominarli, perché non voglio anticipare informazioni fino a che non saranno cose certe, anche per gli altri registi coinvolti. Sono stato solo io a parlarne con Warner Bros.”
Phillips prevedeva che i film della DC Black Label fossero studi di personaggi più a basso budget, sull’esempio di Joker. Anche se Warner Bros. ha respinto l’idea per l’etichetta del film, Phillips ha detto che pensa che sia ancora una “buona idea”.
Diretto da Todd Phillips, Joker è interpretato da Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz, Bill Camp, Frances Conroy, Brett Cullen, Glenn Fleshler, Douglas Hodge, Marc Maron, Josh Pais e Shea Whigham.
Joker vincitore del Leone D’Oro per il Miglior Film alla 76° Mostra Internazionale d’ Arte Cinematografica di Venezia, a partire dal 6 febbraio sarà disponibile in DVD, Blu-Ray (che includerà film e contenuti speciali in alta definizione) e 4K UHD.
Dal 16 gennaio, il film acclamato dalla critica, che ha già superato la soglia dei 4 milioni di spettatori in Italia e incassato più di $1 miliardo nel mondo, sarà inoltre disponibile per l’acquisto in digitale.
Todd Philipps parla di un possibile Una notte da leoni 3!
Visto l’ottimo andamento di Una notte da leoni 2 al box office, si è iniziato a parlare di un possibile terzo capitolo, Una Notte da Leoni 3. Ecco alcune dichiarazioni in merito rilasciate dal regista e ideatore Todd Philips, su alcune ipotesi di location papabili per la terza parte. Se faremo un terzo film, se ci fossero il pubblico e il desiderio per farlo, penso che ci sia già una chiara idea di dove dovremmo spostarci e certamente non sarà lo stesso template che avete visto in questi due film. Come potete immaginare avevamo ovviamente pensato a una trilogia fin dall’inizio. Il terzo sarebbe un capitolo conclusivo. Il massimo che posso dire è che non ne ho parlato con gli attori ma non ho intenzione di seguire il template già collaudato, sarebbe un’idea nuova.
Jamie Chung, invece ipotizza quale possa essere la nuova località protagonista:
Probabilmente Amsterdam. Se pensate alle città più folli e divertenti del mondo, sarebbero Las Vegas, Bangkok e Amsterdam.
Al contrario Philips non si è lasciato andare e ha scherzato sulla scelda della prossima città:
La decisione verrà presa da una commissione come quella olimpica, che valuta le città candidate e vola per il mondo fra donne e tangenti per decidere il vincitore.
Fonte: Latinoreview via badtaste
Todd McFarlane vuole uno Spawn Cinematic Universe
Parlando con CBR al New York Comic Con del 2022, Todd McFarlane ha spiegato che la tendenza di Hollywood a trasformare film basati sui fumetti ben accolti dal pubblico in franchise potrebbe giocare a vantaggio di Spawn. Un universo cinematografico guidato da Spawn sarebbe popolato dai personaggi della Image Comics, con cui McFarlane ha collaborato per decenni.
“Image Comics e il fumetto Spawn celebrano quest’anno il loro 30° anniversario. Quindi, ho oltre 300 personaggi nel mio universo. Ancora una volta, non sono tutti uguali a Spawn, ma esistono. Penso che ci sia un modo per espandersi da Spawn nell’universo di Spawn? Sì. L’espansione è iniziata con i miei personaggi e c’è una progressione naturale che potrebbe arrivare a Hollywood, la risposta è sì… a patto che possiamo lanciare Spawn nel mondo, per cominciare.”
Il nuovo film dedicato a Spawn avrà come protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast dovrebbe far parte anche Jeremy Renner nei panni di Twitch Williams. Greg Nicotero, truccatore di The Walking Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali. Il film sarà prodotto da Jason Blum e dalla sua Blumhouse Productions.
Todd McFarlane vuole che Spawn sia pericoloso: “Non possiamo adottare la formula Marvel”
Todd McFarlane spiega come vuole avvicinarsi a Spawn in modo diverso rispetto a qualsiasi altro film di supereroi, sperando di distinguerlo dalla formula consolidatasi nel corso degli anni. Dal momento che Spawn è un personaggio unico, rientra nella classificazione degli antieroi, il che apre tutta una serie di possibilità narrative e di punti di vista che, per come sono stati abituati i fan negli anni, sono molto diversi rispetto ai “classici” film di supereroi, che ormai per antonomasia sono i Film Marvel.
In un’intervista esclusiva con Screen Rant, Todd McFarlane ha spiegato cosa è entusiasta di fare con il film di Spawn. Ha rivelato che stanno cercando di fare qualcosa di audace e diverso da ciò che il genere dei supereroi ha esplorato finora e come ha capito che Spawn non può essere “una formula Marvel”.
“Domanda interessante perché probabilmente la nostra risposta e quella dello studio potrebbero essere due cose diverse. L’unica cosa di cui sono entusiasta nelle mie conversazioni, e soprattutto con Scott Silver, è che lui è determinato a voler fare qualcosa di diverso. In ogni conversazione, dice semplicemente: “Non possiamo proprio usare la formula Marvel”. Non vuole fare horror perché è una cosa sua. Sta solo lottando per provare a vedere se possiamo fare qualcosa di leggermente diverso. Lasceremo che sia il pubblico a decidere. Ho sempre detto che quando provi a fare qualcosa di diverso, lasci che sia il pubblico a decidere se è meglio o peggio, giusto? Sono loro il cliente pagante.
Ma l’altro giorno mi ha detto qualcosa che pensavo fosse quasi perfetto. Ha detto: “Voglio fare una storia che sia pericolosa”. E non intendeva dire che ci sia pericolo nella storia, di per sé. Voleva dire che sarebbe stato un po’ rischioso fare questo film perché non sarebbe una formula semplice, e io sono assolutamente d’accordo. Sono assolutamente favorevole a provare qualcosa di diverso – in parole sue, qualcosa di pericoloso. Questa è musica per le mie orecchie.”
Il nuovo film dedicato a Spawn avrà come protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast dovrebbe far parte anche Jeremy Renner nei panni di Twitch Williams. Greg Nicotero, truccatore di The Walking Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali. Il film sarà prodotto da Jason Blum e dalla sua Blumhouse Productions.
Todd Haynes dirigerà il biopic su Peggy Lee con Reese Witherspoon
In cantiere ormai da diversi anni, il biopic dedicato a Peggy Lee, la celebre stella della musica jazz e blues, in auge dagli anni quaranta agli anni sessanta, ha finalmente trovato il suo regista. Si tratta di Todd Haynes, autore di Lontano dal paradiso e Io non sono qui. La sceneggiatura del biopic, che vedrà il premio Oscar Reese Witherspoon nei panni della Lee, è una delle ultime scritte da Nora Ephron prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2012; a Doug Wright spetterà il compito di riadattare nuovamente lo script.
La pellicola sarà finanziata dalla Fox 2000, con la quale la Witherspoon aveva già lavorato per Quando l’amore brucia l’anima (con il quale ha ottenuto l’Oscar come Migliore Attrice Protagonista). Il film sarà prodotto dall’attrice in collaborazione con Marc Platt, già produttore de La rivincita delle bionde.
Todd Haynes ci parla di Carol, del digitale e di Wonderstruck
Il protagonista del settimo giorno della Festa del Cinema di Roma 2015 è stato Todd Haynes, che ha presentato Carol e noi lo abbiamo intervistato sulla sua scelta di girare in pellicola e sul prossimo progetto, l’adattamento della graphic novel Wonderstruck.
https://youtu.be/QahjIlbLrpM
Todd Field trova i finanziamenti per The Creed Of Violence
Dopo aver attratto l’interesse, poi tramontato, di Leonardo di Caprio, Todd Field (i cui entrambi precedenti lavori, In The Bedroom e Little Children gli sono valsi la nomination all’Oscar, nel 2001 e nel 2006) ha trovano finalmente le risorse necessarie a girare il suo nuovo film The Creed of Violence. La pellicola, le cui riprese dovrebbero essere avviate a inizio 2013 in Messico e Sudamerica, è tratto dall’omonimo romanzo di Boston Teran (la cui uscita è prevista in autunno).
La vicenda è ambientata nel 1910, al confine tra Stati Uniti e Messico: il criminale Rawbone si procura un carico di armi per rivenderle ai rivoluzionari messicani; ad ostacolare i suoi piani sarà l’FBI, che gli metterà alle calcagna un agente sotto copertura, accompagnato da un altro agente, John Lourdes, che con Rawbone aveva già dei trascorsi. Field, che al momento sta solo scrivendo il film, potrebbe comunque esserne anche il regista; nel frattempo, dirigerà Blood Meridian, tratto dal romanzo di Cormac McCarthy.
Fonte: Empire
Todd Allen nel cast di Django Unchained
In via di completamento il cast del nuovo film di Quentin Tarantino, Django Unchained. Todd Allen (CSI, Chicago Hope, NCIS) sarà Dollar Bill, sorvegliante di schiavi nelle piantagioni; ruoli minori anche per James Remar (I guerrieri della notte), Tom Wopat (il Luke Duke di Hazzard) e James Russo (L’uomo del giorno dopo).
Andranno ad affiancare pezzi da novanta scritturati da tempo, come Jamie Foxx, Cristoph Waltz, Leonardo di Caprio e Kurt Russel.
L’uscita del film è prevista per il Natale 2012.
Fonte: Slashfilm
Tod Williams dirige Cell di Stephen King
Il regista Tod Williams, già sulla ribalta per aver diretto il secondo capitolo della serie Paranormal Activity, ha firmato per dirigere l’adattamento cinematografico del romanzo horror Cell dello del famosissimo scrittore Stemphen King. La vicenda tratta di un misterioso impulso sonoro che si diffonde tramite cellulare, trasformando la popolazione mondiale in un’orda di famelici zombie assassini.
Nel cast dovrebbe figurare John Cusack nel ruolo del protagonista Clayton Riddell, mentre la sceneggiatura è stata elaborata assieme ad Adam Alleca, co-autore del remake de L’ultima casa a sinistra. Le riprese dovrebbero iniziare a maggio di quest’anno.
Fonte: comingsoon.net
Toby Stephens e Caity Lotz in The Machine
Toby Kebbell protagonista per Rob Cohen
La Foresight
Unlimited ha annunciato che Toby Kebbell è
entrato ufficialmente a far parte del cast di Category
5, prossimo cation thriller di Rob
Cohen (The Fast and the
Furious).
La sceneggiatura del film è stata scritta dallo stesso Cohen in collaborazione con Scott Windhauser. A produrre ancora Cohen al fianco di Howard Baldwin, Karen Baldwin, Michael Tadross Jr. e Danny Roth.
Category 5 segue la storia di una squadra di hacker che si introducono in una struttura della U.S. Mint allo scopo di portare a termine una rapina ma vengono sorpresi dalla Category 5, la tempesta del secolo.
Mark Damon della Foresight ha dichairato: “Toby è un talento nuovo e in ascesa. Questo è il momento perfetto per lui per essere protagonista di un progetto così adrenalinico visto che ha appena completato le riprese di un film ad alto budget”.
Ricordiamo che vedremo Toby Kebbell anche in Warcraft – L’Inizio e in Ben Hur.
Fonte: CS
Toby Kebbell da Fantastic Four a Kong Skull Island
Arriva dall’Hollywood Reporter la notizia che Toby Kebbell, che vedremo a settembre in Italia nei panni del Dottor Destino in Fantastic Four I Fantastici Quattro, si è unito ufficialmente al cast di Kong Skull Island. L’attore andrà così ad affiancare Tom Hiddleston, Samuel L. Jackson, John C. Reilly, Tom Wilkinson, Brie Larson e Corey Hawkins.
Kong Skull Island, prodotto dalla Legendary Pictures, sarà diretto da Jordan Vogt-Roberts sulla base dello script di John Gatins e Max Borenstein. La storia si svolgerà sull’isola natia della gigantesca scimmia King Kong, del quale ci verranno finalmente narrate le origini. Il film uscirà il 10 marzo 2017.
Toby Jones sarà in Captain America: the Winter Soldier!
Continua il casting di Captain America: The Winter Soldier, oggi arriva la conferma che l’attore inglese Toby Jones ritornerà nel film ad interpretare nuovamente Arnim Zola. A rivelarlo è Joe Cunningham attraverso il suo profilo di Twitter:
@JoeCunningham14 – Toby Jones ci ha confermato che sarà nel sequel di Captain America.
Non ci sono ulteriori notizie in merito, quindi non ci resta che aspettare nuove notizie in merito. Tutte le info sul film nella nostra scheda: Captain America: The Winter Soldier. Nel cast confermati Chris Evans, Scarlett Johansson, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Cobie Smulders, Hayley Atwell e Samuel L. Jackson.
Tobin Bell tornerà come Jigsaw per il prossimo film di Saw
Tobin Bell sta ufficialmente tornando nel mondo di Saw, a darne notizia è stato il The Hollywood Reporter che conferma che l’attore tornerà nei panni di John Kramer nel prossimo capitolo del franchise di Saw. La notizia – di cui si era parlato all’inizio di quest’anno e poi presa in giro dagli sceneggiatori Josh Stolberg e Pete Goldfinger – vede Bell tornare in una serie che lo ha portato alla celebrità. La serie stessa è anche abbastanza popolare in parte grazie alla sua interpretazione di Jigsaw.
Si dice che questo nuovo film sia in produzione, con una data di uscita provvisoriamente fissata per il 27 ottobre 2023. Kevin Greutert dirigerà il prossimo film, con The Hollywood Reporter che ha notato che il team dietro il film spera di far continuare a far divertire i fan che dovranno indovinare ancora una volta progetti di trappole e un mistero completamente nuovo da risolvere.
“Che emozione ritrovarsi con Tobin”, hanno commentato i produttori del franchise di Saw Mark Burg e Oren Koules. “La sua interpretazione di John Kramer fa parte della magia che ha reso questo franchise un fenomeno e il suo personaggio è una parte attiva di questo film”. Per tutta la serie, Bell ha interpretato John Kramer, noto anche come The Jigsaw Killer o Jigsaw, ed è apparso in qualche modo in ogni singolo film di Saw tranne Spiral. Il retroscena del personaggio ha visto Kramer trovare un nuovo apprezzamento per la vita dopo un tentativo di suicidio e lo ha visto dedicare la sua vita a “ispirare” altri serial killer nella costruzione di giochi sadici.
Tobias Menzies: 10 cose che non sai sull’attore
Nel mondo del cinema e delle serie tv si fa sempre un distinguo tra gli attori americani e quelli britannici. Grazie alla loro formazione teatrale, in genere si tende a considerare gli attori inglesi come più completi o semplicemente migliori. Ma è davvero così? A prescindere dai giudizi personali, oggi vi parliamo di Tobias Menzies uno degli attori inglese più apprezzati e famosi, soprattutto negli ultimi anni.
Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su Tobias Menzies, sulla sua formazione e vita privata e sulla sua brillante carriera.
Tobias Menzies vita privata e carriera
10. Nato il 7 marzo del 1974 nel quartiere di Hammersmith, a Londra, Tobias Menzies è figlio di Gillian Simpson, un’insegnante e di Peter Menzier, un produttore radiofonico della BBC. Insieme al fratello minore Luke, frequenta la Perry Court Rudolf Steiner School a Canterbury, nel Kent, dove viene formato seguendo il controverso Steiner System.
La Steiner
Education prende il nome da Rudolf Steiner, fondatore
dell’antroposofia, detta
anche ‘scienza dello spirito’. La sua pedagogia spinge gli alunni a
sviluppare capacità intellettive, artistiche e pratiche in modo
unitario e completo. Gli insegnanti e le scuole che applicano
questa tipologia di insegnamento, creano curriculum di studi
completamente diversi da quelli delle scuole tradizionali che sono
invece legate alle direttive governative.
Nonostante l’antroposofia di Steiner sia stata declassata a
pseudo-scienza, le scuole che applicano il metodo Steiner sono
ancora molte e viste non esattamente di buon occhio.
9. Formatosi col metodo Steiner, Tobias continua i suoi studi prima alla Frensham Hights School vicino Farnham, nel Surrey e poi alla Deborah Moody’s Years Out Drama Company. Nel 1994 si iscrive alla Royal Academy of Dramatic Art, dove consegue la laurea quattro anni più tardi, nel 1998. Durante i suoi anni di college, inoltre, Tobiez Menzie partecipa al The Spontaneity Shop, un programma teatrale d’improvvisazione comica.
Tobias Menzies film e serie tv
8. La carriera di Tobias Menzies comincia in televisione nel 1998 quanto viene scelto per il cast della serie Casualty dove appare in un arco di 11 episodi. Con il nuovo millennio, l’attore continua la sua gavetta con i film per la tv Longitude (2000) e Summer in the Suburbs (2000) e con una comparsata nella famosa serie L’Ispettore Barnaby (2000). Nello stesso anno, inoltre, partecipa alla realizzazione del film per il grande schermo The Low Down, diretto da Jamie Thraves.
7. Nei primi dieci anni del nuovo millennio, Tobias partecipa a tantissimi progetti sia per il cinema che per la televisione. Tra i più importanti ricordiamo le serie tv I Saw You (2002), Ultimate Force (2002), Rome (2005-2007), Fairy Tales (2007), Bonekickers – I segreti del tempo (2008), Spooks (2009), Any Human Heart (2010) e Law & Order: UK (2010) e i film per la tv A very Social Secretary (2005), Persuasion (2007) e The Relief of Belsen (2007).
6. Negli stessi anni lo vediamo sul grande schermo e in produzioni di grande prestigio come Neverland – Un Sogno per la Vita (2004), Casino Royale (2006) ed Espiazione (2007).
Quest’ultimo film, diretto da Joe Wright e tratto dall’omonimo romanzo di Ian McEwan, racconta la storia di una famiglia alto borghese e di un’accusa infondata che distrugge la vita di due sorelle. Siamo nell’Inghilterra del 1935 quando, in un caldissimo giorno d’estate, la piccola Briony Tallis (Saoirse Ronan) coglie sua sorella Cecilia (Keira Knightley) e Robbie Turner (James McAvoy), figlio della serva, in atteggiamenti compromettenti. Avendo da sempre una cotta per Robbie, Briony fraintende i gesti del ragazzo, accusandolo di essere un maniaco sessuale. Una lunga serie di fraintendimenti e faranno finire il ragazzo in carcere e distruggeranno per sempre il rapporto tra le due sorelle.
Tobias Menzies in Il Trono di Spade
5. Col passare del tempo la notorietà di Tobias cresce sia al cinema che in televisione. Di questi anni sono i film Hysteria (2011), Black Sea (2014), Una (2016) e Underworld: Blood Wars (2016). Ma mentre la sua carriera cinematografica si ferma, quella televisiva continua e prospera sul piccolo schermo.
4. Dal 2011 Tobias partecipa a tantissime serie tv come The Shadow Line (2011), Eternal Law (2012), The Thick of It (2012), Secret State (2012), Getting On (2012), Black Mirror (2013), Doctor Who (2013) e Il Trono di Spade (2013-2019).
Quest’ultima, tratta dall’omonima saga fantasy letteraria di George R. R. Martin, è una serie della HBO, creata da David Benioff e D. B. Weiss. La serie è ambientata in un mondo immaginario diviso in in due continenti, quello Occidentale (Westeros) e quello Orientale (Essos). Il continente Occidentale è quello più grande e civilizzato, dove sorge anche la città capitale, detta Approdo del Re, e dove si trova il Trono di Spade dei Sette Regni. Le famiglie nobili più ricche e potenti del continente sono costantemente in lotta per la conquista del trono, scatenando guerre e improbabili alleanze.
https://www.youtube.com/watch?v=jmCWqUHHlvs&ab_channel=DaemonBlackfyre
Tobias Menzies in Il Trono di Spade interpreta Lord Edmure Tully, lord di Delta delle Acque e Lord Supremo del Tridente, figlio ed erede del defunto Lord Hoster Tully, di Delta delle Acque. Zio materno di Robb, Sansa, Arya, Bran, Rickon e Robin Stark, Lord Edmure Tully ha combattuto al fianco di suo nipote Robb durante la sua ascensione come Re nel Nord. [fonte: Fandom]
Il Trono di Spade è andato in onda dal 2011 al 2019 per un totale di 8 stagioni e 73 episodi e Tobias Menzies compare nella serie in un arco di 9 puntate, dalla 3×03 “Walk of Punishment” (2013) alla 8×06 “The Iron Throne” (2019).
Tobias Menzies in Outlander
3. Grazie alla sua presenza altalenante nel Trono di Spade, Tobias può dedicarsi anche ad altri progetti. Il più importante è sicuramente Outlander, serie tv ambientata in Scozia a cavallo di quasi due secoli.
Tratta dall’omonima saga letteraria di Diana Gabaldon e creata da Ronald D. Moore per la Starz, Outlander racconta la storia di Claire Randall (Caitriona Balfe), un’infermiera della seconda guerra mondiale, di ritorno dal fronte insieme al marito Frank (Tobias Menzies). La coppia, scampata alla guerra, decide di partire per le Highland scozzesi per una seconda luna di miele. Durante il loro soggiorno a Inverness, Claire fa visita alla collina di Craigh na Dun dove, entrando in un cerchio fatto di enormi massi, viene magicamente catapultata nella Scozia del 1743.
La donna, sola e in un luogo a lei completamente sconosciuto, incontra il capitano Jack Randall (Tobias Menzies), un antenato di suo marito che, abusando dei suoi poteri, tenta di violentarla. Fortunatamente Claire viene tratta in salvo da Murtagh Fitzgibbons (Duncan Lacroix) e condotta al clan dei MacKenzie a Castle Leoch. Qui Claire fa la conoscenza di Jamie Fraser (Sam Heughan), un giovane guerriero, forte e valoroso, ricercato dalle Giubbe Rosse.
L’unica speranza per Claire di ritornare nella sua epoca è quella di varcare di nuovo il cerchio di Craigh na Dun ma, grazie alle sue doti d’infermiera, viene costretta a rimanere al castello come guaritrice. Claire dovrà dunque stare al gioco e guadagnarsi la fiducia dei suoi nuovi protettori per poter un giorno tornare a casa.
Outlander, in onda dal 2014 e ancora in corso d’opera, a oggi conta al suo attivo 5 stagioni e 67 episodi. Nella serie Tobias Menzies interpreta due personaggi molti diversi, Frank, il marito premuroso della Claire del 1945 e il malvagio Jack Randall, capitano violento e corrotto.
Tobias Menzies in The Crown
2. Dopo aver partecipato alle serie Testimoni Silenziosi (2014), The Honourable Woman (2014), Catastrophe (2015-2017), The Night Manager (2016), The Terror (2018) e al film tv King Lear (2018), per Tobias arriva un nuovo esaltante progetto televisivo. Nel 2019 viene scelto per partecipare alla fortunata serie The Crown, nel ruolo del Principe Filippo, marito della Regina Elisabetta II d’Inghilterra.
Creata da Peter Morgan per Netflix, la serie The Crown racconta la storia della Regina Elisabetta II, a partire dal 1947 agli inizi del XXI secolo. Nella prima stagione vengono raccontati i primi anni di matrimonio tra Elisabetta e Filippo di Edimburgo fino alla scoppio della crisid i Suez nel 1956. La seconda stagione, invece, si concentra di più sulla politica e sui mandati a primo ministro di Anthony Eden e Harold MacMillan, ultimo dei quali rovinato dal cosiddetto Scandalo Profumo del 1963. In quell’anno, infatti, fu scoperta la relazione segreta di John Profumo, l’allora segretario di Stato per la guerra, con la modella Christine Keeler, amante anche di una presunta spia sovietica. Lo scandalo mandò il governo Macmillan a gambe all’aria e il ministro fu costretto a dimettersi. Nella stessa stagione assistiamo anche alla nascita del principe Edoardo.
La terza stagione si concentra invece sull’elezione e poi sul mandato del primo ministro Harold Wilson nel 1964. Inoltre, viene raccontato, nello stesso periodo, il giubileo dei primi venticinque anni del regno di Elisabetta II, ascesa al trono nel 1977. La quarta stagione, che sarà disponibile su Netflix dal 15 novembre 2020, racconterà degli eventi dal 1977, anno dell‘incontro tra Carlo e Lady Diana Spender, al 1990, anno delle dimissione da primo ministro di Margaret Thatcher.
Tobias Menzies in The Crown interpreta il Principe Filippo a partire dalla terza stagione in poi.
Segui Tobias Menzies sui social
1. Per essere sempre aggiornati sulla vita privata ma soprattutto sulla carriera di Tobias Menzies, vi consigliamo di seguire il suo account ufficiale Twitter e l’account Instagram ufficiale della serie The Crown targata Netflix.
Tobey Maguire: 10 cose che non sai sull’attore
Diventato celebre per essere stato il primo Spider-Man cinematografico, l’attore Tobey Maguire ha negli anni dimostrato di essere un valido interprete, prendendo parte a titoli di vario genere attraverso cui far emergere le proprie potenzialità. Negli ultimi anni ha però diradato la sua attività da attore, ricoprendo principalmente il ruolo di produttore.
Ecco 10 cose che non sai di Tobey Maguire.
Parte delle cose che non sai sull’attore
Tobey Maguire: i suoi film
10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con Voglia di ricominciare (1993), con Leonardo DiCaprio, per poi recitare in Tempesta di ghiaccio (1997), di Ang Lee, Harry a pezzi (1997), Paura e delirio a Las Vegas (1998), Le regole della casa del sidro (1999), Cavalcando col diavolo (1999), Wonder Boys (2000), Seabiscuit – Un mito senza tempo (2003), Intrigo a Berlino (2006), di Steven Soderbergh, Brothers (2009), con Jake Gyllenhaal, Il grande Gatsby (2013), Un giorno come tanti (2013), e La grande partita (2014). Tornerà al cinema nel 2021 con il film Babylon, diretto da Damie Chazelle e con gli attori Brad Pitt ed Emma Stone.
9. Ha interpretato un celebre supereroe. Nel 2002 l’attore acquista popolarità mondiale grazie al film Spider-Man, dove dà vita al celebre supereroe. Riprenderà poi il ruolo nel sequel Spider-Man 2 (2004) e in Spider-Man 3 (2007). Con questa trilogia Maguire si afferma come attore di successo, nonché come la versione preferita del supereroe per molti fan. Ha inoltre modo di recitare accanto agli attori Kirsten Dunst e James Franco.
8. È anche produttore. Maguire si è distinto negli anni anche per la sua attività di produttore, iniziata nel 2002 per il film La 25ª ora. Negli anni l’attore ha poi partecipato alla produzione di film come Seabiscuit – Un mito senza tempo (2003), Rock of Ages (2012), La grande partita (2014), Brittany non si ferma più (2019), Boyz in the Wood (2019), Migliori nemici (2019), con Sam Rockwell, The Violent Heart (2020) e Babylon (2021).
Tobey Maguire: chi è sua moglie
7. È stato sposato. Nel 2007, dopo un periodo di frequentazione, Maguire sposa alle Hawaii Jennifer Sweetheart, di professione designer di gioielli. I due hanno avuto poi due figli, nati rispettivamente nel 2006 e nel 2009. Molto riservata, la coppia non ha mai rilasciato particolari notizie riguardo la propria vita sentimentale, ma nel 2017 annunciano pubblicamente di aver divorziato.
Tobey Maguire e il poker
6. È un noto giocatore di poker. Una delle più grandi passioni dell’attore è quella per il poker. Maguire è infatti un noto giocatore, e molto del suo patrimonio sembra derivato da sue grosse vincite, a tal punto che secondo molti è uno dei motivi per cui ha diradato i suoi lavori cinematografici. In più occasioni è inoltre stato definito come un giocatore particolarmente competitivo e agguerrito.
Parte delle cose che non sai sull’attore
Tobey Maguire è Spider-Man
5. Non ha mai letto i fumetti dedicati al personaggio. Maguire ha raccontato di non aver mai letto i fumetti Marvel incentrati su Spider-Man e di non conoscere la sua storia raccontata in essi. Ciò che lo ha spinto ad accettare il ruolo è infatti stata la sola sceneggiatura, da lui giudicata particolarmente buona e comprensiva di tutto ciò che gli occorreva sapere sul personaggio.
4. Ha avuto problemi con il celebre bacio. Nel girare l’iconico bacio tra Spider-Man e Mary Jean sotto la pioggia, Maguire ha dovuto affrontare diverse difficoltà. Poiché si trovava a testa in giù, infatti, il suo naso continuava a riempirsi d’acqua per la pioggia, creandogli diverse difficoltà nella respirazione e nel mantenere la concentrazione per la scena.
3. Ha confermato la rivalità con un suo collega. Maguire e l’attore James Franco hanno interpretato rispettivamente Peter Parker e Harry Osborn, amici fraterni e in seguito rivali. Al di fuori dei loro personaggi, tuttavia, i due interpreti erano tutt’altro che in buoni rapporti. Maguire rimase infatti particolarmente offeso da un commento che Franco fece riguardo la sua recitazione, e tra loro si generò una rivalità ancora oggi esistente.
Tobey Maguire: il suo fisico
2. Si è allenato duramente per il ruolo di Spider-Man. Per poter interpretare il celebre supereroe, Maguire ha dovuto sottoporsi ad un lungo periodo di allenamento, che lo ha portato ad esercitarsi tanto nel sollevamento pesi quanto nelle arti marziali. Inoltre, ha dovuto seguire una rigida dieta di proteine, arrivando ad ottenere un fisico particolarmente scolpito e muscoloso.
Tobey Maguire: età e altezza
1. Tobey Maguire è nato a Santa Monica, in California, Stati Uniti, il 27 giugno 1975. L’attore è alto complessivamente 172 centimetri.
Fonte: IMDb
Tobey Maguire vorrebbe tornare di nuovo nei panni di SPIDER-MAN
È passato più di un anno da quando Spider-Man: No Way Home ha unito tutti e tre gli Spider-Men dal vivo e sin dall’epico evento, i fan hanno chiesto a gran voce di vedere ancora i tre Spider-Man a lavoro. Sfortunatamente, tuttavia, né la Sony Pictures né i Marvel Studios sono stati particolarmente disponibili sul futuro del wall crawler di Tom Holland né hanno detto nulla sulle apparizioni aggiuntive di Tobey Maguire e/o Andrew Garfield, anche se sembra che tutte le parti siano molto interessate in un bis.
In vista dell’uscita del mese prossimo di Spider-Man No Way Home: The Official Movie Special, la Marvel ha condiviso estratti di nuove interviste con Maguire e Garfield, con il primo che condivide alcuni commenti interessanti sulla potenziale ripresa del suo ruolo originale di Spider-Man in futuri film dell’MCU. Quando gli è stato chiesto di quando ha ricevuto la chiamata per entrare a far parte del cast di No Way Home, l’attore ha racconta:
“Quando hanno chiamato inizialmente, ero come finalmente! [Ride] Ho ricevuto la chiamata e sono stato immediatamente disponibile a venire a farlo. Non senza ansie – sai, “Come sarà e quale sarà l’esperienza?” Ma arrivare a presentarsi con persone belle, talentuose e creative e recitare insieme? È divertente ed eccitante “. Tobey Maguire continua e dichiara con entusiasmo la sua disponibilità a tornare nei panni dell’Uomo Ragno originale, se/quando chiamato. “Amo questi film e amo tutte le diverse serie. Se questi ragazzi mi chiamassero e dicessero: “Ti presenteresti stasera per uscire e scherzare?” o “Ti presenteresti per fare questo film o leggere una scena o fare una cosa di Spider-Man?”, sarebbe un “sì!” Perché non dovrei volerlo fare?“.
Sebbene Garfield non abbia rilasciato una dichiarazione così definitiva, tutti i segnali indicano che è anche molto interessato a riprendere la parte se/quando verrà il momento, da quando si è divertito moltissimo a lavorare su No Way Home al fianco del suo predecessore e successore. L’attore due volte candidato all’Oscar dice alla Marvel: “Penso che io, Tom e Tobey siamo entrati in questa situazione dicendo: “Beh, come andrà?” In precedenza avevo avuto interazioni adorabili con Tom e Tobey; non grandi ritrovi, ma momenti davvero dolci alle feste o agli eventi – o dolci e profondi quanto possono essere queste cose, il che non è molto! Ma ho avuto un’atmosfera davvero positiva da Tom e un’atmosfera davvero positiva da parte di Tobey, quindi ero entusiasta di conoscere meglio questi ragazzi e di vedere cosa avremmo potuto creare insieme.
Siamo venuti tutti con la nostra storia e con il nostro rapporto con il personaggio nei nostri film. Penso che ciò che è stato è davvero meraviglioso, e come si è svolto tutto molto veloce, sia Tobey e io ci siamo sentiti molto allineati e molto chiari su quali fossero le nostre intenzioni per essere lì. Alla fine, doveva servire Tom come attore e, come personaggi, servire il Peter Parker di Tom. Penso che da quell’intento sia fluito tutto. Ha permesso a Tobey e a me di divertirci forse un po’ di più di quello che avremmo avuto se fossimo stati noi a portare avanti la storia per intero“.
Nulla è scolpito nella pietra ed è probabile che Marvel Studios e Sony Pictures abbiano pianificato insieme cosa fare con Spider-Man nel corso del prossimo decennio, quindi speriamo di ricevere qualche tipo di notizia su questo fronte prima della fine dell’anno, se non al CinemaCon di aprile, al più presto. C’è da dire che la saga del multiverso continuerà dunque non è propriamente sbagliato presumere che qualche eroe da altri universi potrebbe correre a supportare altri eroi titolari! I rumors dei scooper continuano ad agitare le acque online e hanno affermano che Maguire e Garfield sono già pronti per avere un posto di rilievo in Avengers: Secret Wars che arriverà nel 2026, e questa è certamente una prospettiva entusiasmante, per non dire altro. Resta da vedere cosa accadrà realmente, ma stiamo sicuramente facendo il tifo perché gli eroi si presentino e aiutino a salvare il multiverso.
Tobey Maguire torna sul grande schermo in Babylon di Damien Chazelle
Dopo 7 anni lontano dal grande schermo, Tobey Maguire torna a far parlare di se entrando a far parte del cast dell’ ultimo film del regista di La La Land: Damien Chazelle. Babylon sarà una ode alla vecchia Hollywood degli anni ’20 con un cast stellare composto da Brad Pitt, Margot Robbie, Olivia Wilde e Phoebe Tonkin. L’attore è stato al centro di un intenso dibattito dei fan Marvel sulla veridicità della sua presenza nel Spiderman No Way home, dove si ipotizzava l’esistenza di un multiverso alternativo che comprendesse tutti gli Spiderman dal 2002 a oggi. Questa notizia è poi stata smentita dall’attore stesso in una recente intervista. In tutti questi anni comunque Maguire ha prodotto alcuni progetti come Brittany non si ferma più, film di Paul Downs Colaizzo, Migliori nemici e Io sono nessuno.
Babylon, il film
Babylon uscirà al cinema il 25 dicembre 2022, in un numero limitato di sale (al fine di renderlo eleggibile per gli Oscar del 2023) per poi a partire dal 6 gennaio 2023 essere distribuito su scala nazionale da Eagle Pictures / Paramount Pictures Italia. Babylon in streaming arriverà circa sei mesi dopo l’uscita in sala.
Tobey Maguire rivela che “Spider-Man: No Way Home ha rinvigorito il mio interesse per la recitazione”
Per molti fan, la versione di Spider-Man di Tobey Maguire continua ad essere la versione cinematografica migliore tra quelle realizzate. Il pubblico è dunque rimasto entusiasta nel vedere Maguire interpretare ancora una volta il personaggio nel film del Marvel Cinematic Universe Spider-Man: No Way Home. Ora, nel libro Spider-Man: No Way Home – The Art of the Movie (tramite The Direct), Tobey Maguire ha finalmente parlato di quell’esperienza e di come è stato interpretare ancora una volta il supereroe.
Prima di Spider-Man: No Way Home, ricordiamo che l’Uomo Ragno di Maguire è stato visto l’ultima volta in Spider-Man 3 del 2007. Sebbene fosse previsto un quarto film con il ritorno sia di Maguire che del regista Sam Raimi, il film è stato ufficialmente cancellato nel 2010. Sebbene fosse dunque passato più di un decennio da quando Maguire ha interpretato Spider-Man, l’attore era pronto per tornare nei panni del supereroe. “Quando hanno chiamato inizialmente… ho pensato, ‘Finalmente!’ Mi sentivo grato, davvero aperto alla cosa, immediatamente pronto a prendervi parte“, ha detto Maguire.
“Non senza provare una certa tensione, ovvio, Ma l’idea di stare accanto a persone talentuose e creative e lavorare insieme, per me è può essere solo un sì.” Nel film, lo Spider-Man di Maguire collabora sia con la versione di Andrew Garfield e quella Tom Holland. “Lavorare con Andrew [Garfield] e Tom [Holland] è stato davvero speciale, un’esperienza molto ricca“, ha detto Maguire. “In un certo senso, ha rinvigorito il mio interesse per la recitazione. Sembrava una vera fratellanza, che era anche ciò a cui miravamo, per noi e per i personaggi. Tutto questo è stato energizzante e rinvigorente per me“.
Essendo il più anziano Spider-Man, il Peter di Maguire è stato anche mentore dei suoi due successori nel film. La versione di Maguire aiuta infatti quella di Holland a non seguire un sentiero oscuro e uccidere il Green Goblin (Willem Dafoe) per aver assassinato sua zia May (Marisa Tomei). Il Peter di Maguire offre anche una speranza alla versione di Garfield, la quale è ancora sconvolta dalla morte di Gwen Stacy (Emma Stone), sulla ricerca di qualcuno di speciale. Reduce da questa positiva esperienza, Tobey Maguire potrebbe dunque decidere di tornare sul grande schermo con maggior frequenza.
Tobey Maguire non esclude la possibilità di interpretare di nuovo un supereroe
Dal 2002 al 2007 Tobey Maguire ha vestito i panni di Peter Parker aka Spider-Man nell’indimenticabile trilogia di Sam Raimi dedicata all’Uomo Ragno, in un’epoca dove la superpotenza dei Marvel Studios era ancora assente e in cui gli autori riuscivano a imprimere sul grande schermo la loro visione del personaggio con adattamenti fedeli e coraggiosi.
I primi due film del franchise furono un successo, sia per quanto riguarda il responso della critica che per i risultati al botteghino, elogiati per il carattere drammatico e la forza che Raimi aveva dato ai sentimenti di questa trasposizione non sempre fedele dei fumetti a cui si riferiva. Il terzo capitolo invece non subì lo stesso trattamento, stroncato da recensioni contrastanti ma comunque premiato dal pubblico.
Da allora Maguire ha appeso al chiodo il costume, lasciato l’eredità di Spidey nelle mani di Andrew Garfield nel reboot di The Amazing Spider-Man (2012) e del suo sequel (2014) mentre il rilancio del personaggio nel MCU è stato affidato a Tom Holland, il più giovane dei tre interpreti, esordendo in Captain America: Civil War (2016) prima di tornare nel suo stand-alone, Spider-Man: Homecoming (2017), in Avengers: Infinity War (2018), in Avengers: Endgame (2019) e prossimamente in Spider-Man: Far From Home.
Eppure l’attore, intervistato dall’Hollywood Reporter, non sembra aver chiuso la porta all’eventualità di calarsi di nuovo nei panni di un supereroe, e che anzi tutto è possibile e niente è scontato: “Semplicemente non ho una mentalità da “farei o non farei. Potrei fare qualsiasi cosa che arrivi come una sorta di chiamata che può o non può adeguarsi alla mia idea“.
Sui colleghi Garfield e Holland invece spende soltanto buone parole: “Quello che ho visto l’ho davvero apprezzato. Mi sono piaciute entrambe le interpretazioni di Andrew e Tom, un sacco. E penso che siano entrambi pieni di talento. Ci tengo a dirlo, e ho amato le loro scelte“.
CORRELATO – Da Tobey Maguire a Tom Holland, com’è cambiato lo Spider-Man del grande schermo
Fonte: THR
Tobey Maguire finalmente rompe il silenzio su Spider-Man: No Way Home
Tobey Maguire ha finalmente rotto il silenzio sul motivo per cui è tornato in Spider-Man: No Way Home. Il grande ingresso per entrambi gli Spider-Men più anziani nel film ha fatto crollare la sala nella maggior parte delle proiezioni, nonostante molti fan avevano già immaginato che ci sarebbero stati Maguire e Andrew Garfield.
Tobey Maguire rompe il silenzio su Spider-Man: No Way Home
Il canale YouTube ufficiale di Spider-Man ha effettivamente intervistato tutti e tre gli attori per una conversazione su come questo enorme evento cinematografico si sia verificato. Maguire ha detto di essere stato contattato dalla produttrice Amy Pascal in merito al progetto, anche se all’epoca non aveva idea di un film del Multiverso. Una volta che questo è stato spiegato, la star di Spider-Man è stata davvero attratta dalla passione di tutti gli altri nel progetto. Da lì, aveva senso rimettere la tuta per un’altra avventura.
“Sono andato e ho incontrato Amy Pascal e Kevin Feige. E avevo parlato di … me lo hanno anticipato – ha detto Maguire – Penso che Amy fosse tipo, ‘Ci piacerebbe parlare con te, e tu sai di cosa si tratta.’ E io ero tipo ‘va bene, certo. Andiamo a parlare”.
“Devo dire che sono stato subito incuriosito. In quella conversazione, l’intenzione, il tipo di amore e la celebrazione di questi film, e cosa significava questo che stavano facendo, per Amy e Kevin era evidente. Per me, quando gli artisti o le persone che stanno guidando il processo creativo hanno una sorta di autentico, genuino intento di celebrazione e amore, era così evidente in entrambi che volevo unirmi a quello“.
“Sono un grande fan di Tom, di quei film e di Andrew. Quindi, è stato decisamente intrigante. Ma sì, pensavo anche: ‘Beh, cosa faremo?’ Ed è stato un po’ misterioso – ha aggiunto Maguire – Ho apprezzato ciò che è stato condiviso. Ma si trattava davvero di stare insieme con queste persone e rivisitare ciò che faceva parte della mia storia e avere la possibilità di apprezzare il fatto di incontrarsi. Ci sono anche cose personali, che sono una sorta di risoluzioni o un modo di rivisitare e… non sono molto sicuro di come dirlo. Non è stato proprio come chiudere un cerchio, ma ho avuto la possibilità di rivisitare delle cose e di prendere determinate risoluzioni e di unirmi a questo amorevole spirito creativo”.
Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione
Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom Holland, Zendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori e Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam Raimi, Jamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.
Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.
Tobey Maguire entra nel cast di Labor Day
Tobey Maguire è Bobby Fischer nel trailer di Pawn Sacrifice
Guarda il primo trailer di Pawn Sacrifice, il film basato sulla vita del genio degli Scacchi Bobby Fischer interpretato da Tobey Maguire:
https://www.youtube.com/watch?v=fB3vYiOwE58
Il film diretto da Edward Zwick scritto da Steven Knight (Locke, La promessa dell’assassino), racconterà la storia di Bobby Fischer, in procinto di fronteggiare il Campionato Mondiale del 1972, in una sfida storica con il micidiale avversario sovietico Boris Spassky (Liev Schreiber). Una prospettiva che problematizza ancor di più i suoi disturbi di personalità.
Tobey Maguire balla con Tom Holland e Andrew Garfield in una clip dietro le quinte
Sony Pictures ha rilasciato una clip dal dietro le quinte per celebrare l’imminente uscita in Blu-ray e digitale di Spider-Man: No Way Home. La clip presenta tutti e tre i Peter Parker – Tom Holland, Tobey Maguire e Andrew Garfield – che riflettono sull’abbigliamento per il film e presenta alcuni filmati esilaranti del gruppetto che indossano il costume e scherzano, con un simpatico balletto improvvisato da Maguire.
- CORRELATE:
Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione
Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom Holland, Zendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori e Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam Raimi, Jamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.
Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.
To Walk the Clouds: Sir Ben Kingsley nel cast!
Un film attesissimo con un cast che si fa sempre più ricco. Inizieranno a brevissimo le riprese di To Walk the Clouds, il nuovo film di Robert Zemeckis, nel quale potremo ammirare la straordinaria impresa di Philippe Petit, riuscito nel 1974 a camminare sopra un cavo d’acciaio teso tra le Torri Gemelle di New York. Già nel 2008, la straordinaria impresa di Petit venne raccontata nell’affascinante documentario Man on Wire, diretto da James Marsh e vincitore di un Oscar.
E la notizia di poche ore fa riguarda la presenza di un altro premio Oscar, Sir Ben Kingsley, che affiancherà Joseph Gordon-Levitt (chiamato a vestire i panni del funambolo francese), James Badge Dale, visto nella serie tv 24 e Charlotte Le Bon, al momento ancora in sala con il biopic Yves Saint Laurent.
Robert Zemeckis, che nel 2012 era tornato con successo sul grande schermo grazie a Flight, ha co-sceneggiato il tutto insieme a Christopher Browne, prendendo spunto dalle memorie dello stesso Petit.
Tutto ebbe inizio il 7 Agosto del 1974, quando un giovane artista percorse a quattrocentododici metri di altezza, lo spazio che separava le Torri Gemelle dal World Trade Center. Quel giovane si chiamava Philippe Petit, a quel tempo ventiquatrenne e oggi ancora su piazza ad esibirsi. Oltre a scrivere, Petit tiene seminari sulla creatività e la motivazione, disegna, pratica l’arte dello scasso, è un esperto di vini francesi, ama gli scacchi e padroneggia la tecnica settecentesca della carpenteria in legno. È stato arrestato più di cinquecento volte mentre faceva il giocoliere per strada. Divide il suo tempo fra la Cattedrale di St. John the Divine, dove è Artist in Residence, e il suo rifugio nei monti Catskills.
Girato in 3D, To Walk the Clouds dovrà per forza di cose compiere miracoli dal punto di vista degli effetti speciali, avendo l’obbligo di ricreare ciò che dall’11 Settembre del 2011 non esiste più: quelle Torri Gemelle fino a oggi ancora mai ‘riviste’ a Hollywood.
Fonte: Variety.com
To The Wonder: recensione del film di Terrence Malick
In To The Wonder Terrence Malick racconta la storia di Marina (Olga Kurylenko) e Neil (Ben Affleck), due giovani che si innamorano follemente a Parigi (città di lei) per poi trasferirsi in Oklahoma (città di lui) e cominciare così una nuova vita insieme. I problemi però non tardano ad arrivare e quel sentimento così puro finirà col consumarsi e frantumarsi. Complice la scadenza del visto di Marina, Neil si riavvicinerà a una vecchia fiamma (Rachel McAdams); tornata poi negli Stati Uniti, Marina cercherà conforto spirituale confidandosi con Padre Quintana (Javier Bardem), uomo di chiesa tormentato dagli stessi dubbi esistenziali della donna e disperatamente alla ricerca di risposte.
To The Wonder è un cammino difficile verso quella meraviglia che è la vita. Ed è Padre Quintana a dirlo allo spettatore intorno alla metà del film quando si chiede com’è possibile che tutto si rovini, com’è possibile che quel disegno divino creato da chi è capace di tanta grazia eccelsa vada inesorabilmente in frantumi. Con il suo sesto lungometraggio uscito ad appena un anno di distanza dal pluripremiato The tree of life, più che raccontare una storia d’amore Malick decide di esplorare le fasi dell’amore, di provare a sondare le stagioni del cuore per poi scoprire che una volta arrivato il momento delle foglie secche il ciclo non riparte ma, semplicemente, muore.
La lingua che parlano i protagonisti è quella dell’incomprensione del genere umano che il regista texano decide di portare in scena attraverso l’uso di quattro lingue diverse: l’amore parlerà la sua lingua per antonomasia, il francese; l’amore che si appiattisce sul grigiore della vita sarà in inglese; l’amore, quello per Dio, che vacilla senza risposta troverà conforto in un caldo spagnolo mentre infine l’amore più grande, quello per la vita, quello per se stessi, verrà proposto in italiano.
La lingua dell’incomprensione però è un’arma a doppio taglio e sembra essere il linguaggio che il regista è destinato a usare con lo spettatore. Tutti le tematiche presentate, così come una storia nel senso stretto del termine, sono solo vagamente accennate e lasciate alle supposizioni di uno spettatore più disorientato che coinvolto. To The Wonder porta alle estreme conseguenze quel nuovo meccanismo narrativo proprio di Malick cominciato in La sottile linea rossa, mantenendo alti lirismo e squarci visivi dimenticando però che il cinema è, in primo luogo, narrazione e racconto che in To The Wonder perdono ogni ragion d’essere dietro ai meandri di una storia mai raccontata, invischiata in parallelismi disincantati sulla caducità della bellezza della natura destinata a soccombere.
Eppure al regista le carte in tavola non mancano per dar luogo a un’esplorazione dell’animo umano da fare storia, facendo proprie quelle peculiarità registiche che l’hanno reso grande nel corso degli anni nonostante una produzione esigua che però ha sempre brillato per originalità e quel senso di metafisica mai raggiunto da nessun altro. L’uso di quella voce fuori campo, narratore onnisciente che sembra raccontare le vicende dal di dentro più profondo dei singoli personaggi perde ogni efficacia di fronte a immagini un po’ troppo patinate (continui i contro luce) e stereotipate, come quella della protagonista, la più classica delle europee innamorata della vita impegnata in perpetui saltelli e balletti difficili da digerire di fronte alla grande domanda cui il film punta: ci si dovrebbe ostinare a far funzionare le cose o si dovrebbe prendere atto del fatto che l’amore cambia e non è detto che duri per sempre?