Ritorna uno dei registi
più talentuosi del decennio appena concluso, autore di tre
pellicole nell’arco di deci anni di assoluto valore. Parliamo di
Stephen Daldry e delle pellicole Billy Elliot (2000), The Hours
(2002) e The Reader – A voce alta (The Reader).
Due nuove featurette di Silent Hill: Revelation 3D!
Joe Wright potrebbe dirigere Houdini
Ancora video dal set di The Wolverine con Hugh Jackman
Continuano ad arrivare video dal set giapponese di The Wolverine con Hugh Jackman che ritorna nei panni di Logan dopo il primo film non completamente riuscito.Questa volta tocca ad un inseguimento con tanto di sparatoria nel traffico della città e nell’attesa ì di sapere se la star arriverà al Festival di Roma per presentare Le 5 Leggende godiamoci questi dietro le quinte rubati.
Fonte: Comincbookmovie.com via Badtaste
Staying Alive come stile di vita: John Travolta
Staying Alive come stile di vita – Come sarebbe stata la sua vita, John Travolta, nato il 18 Febbraio 1954, lo aveva scritto nella sua stessa tradizione familiare. Con i sei fratelli ogni settimana metteva in scena una recita per il padre giocatore semi-professionista di football e la madre cantante. Quindi verso i 17 anni lasciò la scuola per andare a recitare direttamente a Broadway.
La biografia di John Travolta
In questa prima fase della carriera incontra la prima donna della sua vita: Diana Hyland, di molti anni più grande di lui. La loro storia è tristissima, visto che lei morirà di cancro dopo pochi anni.
A teatro porta in scena quello che negli anni ’80 sarà il film che lo renderà famoso definitivamente: Grease, mentre in televisione interpreta un ruolo in una serie televisiva che anticipa un altro suo personaggio iconico; la serie si intitola I ragazzi del sabato sera.
La febbre del Sabato sera del 1978 lo consacra sugli schermi, viene nominato, senza vincere, sia per l’Oscar che per il Golden Globe per la sua interpretazione del giovane proletario ambizioso Tony Manero.
La vita artistica di John Travolta prende subito la forma delle montagne russe; già dagli esordi picchi di notorietà e riconoscimenti si alterneranno a cadute nel dimenticatoio e fallimenti inaspettati.
Staying Alive come stile di vita: John Travolta
Dopo la conferma del successo con la trasposizione cinematografica di Grease, la cui colonna sonora ci accompagna ancora in molte serate revival e non, arrivano gli anni ’80 e un calo di notorietà, dal quale si salva solo la bella prova in Blow out di Brian De Palma, mentre il declino è sancito nel 1983 da Staying alive, seguito del film di John Badham diretto però da Sylvester Stallone che è un flop al botteghino.
Passano quindi alcuni anni di scelte sbagliate ed ecco che Travolta torna sulla breccia con un film caso della fine degli anni ’80; la saga di Senti chi parla, in cui l’attore inizia ad assumere la forma più rotondeggiante che lo caratterizzerà negli anni a seguire e che lo allontana decisamente dalla silhouette di Tony Manero e di Danny Zuko.
Le origini italiane lo attraggono inevitabilmente nel nostro paese; l’attore presenzia spesso a diverse manifestazioni televisive nostrane come testimonial o ospite che viene perennemente costretto a parlare bene delle donne, del cibo e della gente, per poi chiudere il tutto con lo stacchetto del balletto con Uma Thurman in Pulp Fiction.
Infatti, da Senti chi parla, del 1989, John Travolta finisce nuovamente per essere messo da parte; alcuni dicono che ha declinato ruoli che poi sono stati accettati e hanno reso famoso Richard Gere, per altri si tratta solo di una fase storica dell’attore che appunto viene recuperato e portato nuovamente in gloria da Quentin Tarantino che lo propone grasso e con i capelli lunghi come killer nel suo film spartiacque che vinse la Palma d’oro a Cannes nel 1994.
In quegli stessi anni, John Travolta sposa la sua attuale moglie, Kelly Preston, che gli resta accanto nonostante Scientology, che viene additata anche come causa della morte del figlio Jett, avvenuta tre anni fa e nonostante le voci più o meno accreditate di una presunta molestia ai danni di un ragazzo in una sauna e diverse relazioni omosessuali. Le voci sono state messe a tacere anche per vie legali, anche se la moglie ha una volta affermato di sapere di questa tendenza del marito.
John Travolta segue e promuove Scientology addirittura dal 1975, e visto che questa religione non concepisce la malattia, essendo i corpi degli umani già infestati dagli alieni, non accetta neanche la cura con medicine, fatto che ha portato il figlio Jett, che probabilmente soffriva di autismo mai diagnosticato, a morire per attacco cardiaco nel 2009 a soli 16 anni.
Dalla riscoperta ad opera di Quentin Tarantino, la carriera di John Travolta si assesta in maniera positiva, alternando film importanti ad altri che è meglio dimenticare, fino ad arrivare ad oggi dove interpreta un poliziotto che combatte il cartello della droga in Messico in Le belve di Oliver Stone, primo film che l’attore fa con il regista e che desiderava fare a tutti i costi.
Le Belve di Oliver Stone arrivano al cinema
Una misteriosa voce fuori campo, colori luminosi e personaggi quasi da fumetto. Il primo impatto con il trailer del nuovo film di Oliver Stone non lascia certo indifferenti e non solo per il cast stellare: John Travolta, Salma Hayek, Benicio del Toro, Blake Lively, Taylor Kish e Aaron Johnson.
The ExpendaBelles: al via lo spin-off al femminile!
Tutti i santi giorni: recensione del film di Paolo Virzì
A due anni dallo straordinario successo de La prima cosa bella, Paolo Virzì torna a mettere la sua firma su una brillante commedia, Tutti i santi giorni. Dopo essersi occupato dei giovani e del precariato in Tutta la vita davanti, di loro e del difficile e irrisolto rapporto coi genitori proprio nel citato La prima cosa bella, ora ci mostra le difficoltà che una giovane coppia oggi può incontrare nel momento in cui decide di mettere al mondo un figlio.
Tutti i santi giorni, la trama
In Tutti i santi giorni Guido e Antonia stanno insieme da sei anni, sono innamoratissimi e molto diversi tra loro: lei eccentrica, estroversa, recalcitrante alle regole e ai limiti di una vita “inquadrata”, con scarsa cultura, vorrebbe sfondare come cantante e intanto lavora in un autonoleggio. Lui invece è molto colto, bibliofilo, amante della letteratura latina e dei martiri proto cristiani, fa il portiere di notte in un hotel. È timido, insicuro, a tratti ingenuo. Per coronare il loro amore, decidono di provare ad avere un bambino – è soprattutto Antonia a volerlo e Guido accetta di buon grado l’idea. Purtroppo la cosa non è così semplice.
Paolo Virzì, tra i più validi interpreti della commedia italiana, conferma qui le sue doti. I pregi del film sono infatti il suo tono brillante, i dialoghi vivaci, la capacità di coniugare un tono leggero con argomenti di peso, di divertire e far pensare al tempo stesso. I difetti forse una parentesi onirica che poteva essere evitata, e una certa prevedibilità per quel che riguarda una parte dell’epilogo della vicenda, che appartiene al repertorio romantico più classico. Ciò non pregiudica comunque l’esito del lavoro, che può essere apprezzato anche da “palati” molto diversi tra loro.
Tutti i santi giorni, il film
Si tratta di una commedia romantica, dal momento che al centro è senza dubbio il grande amore che tiene uniti i due protagonisti, ma non è affatto stucchevole, o banale. Anzi, il regista resta fedele alla sua linea: un salutare bagno nel realismo dei luoghi e delle situazioni e una vena quasi sempre dissacratoria nei confronti della morale comune, dello stereotipo. Come le migliori commedie, Tutti i santi giorni ha poi il pregio di saper mettere a fuoco, cogliere l’essenza di alcuni tipi umani significativi della nostra società e dei loro atteggiamenti. Non solo i protagonisti, su cui la lente del regista si sofferma maggiormente, ma anche i comprimari, a partire dalle rispettive famiglie di Guido e Antonia, dal ginecologo cattolico e attempato alla ginecologa progressista, al musicista calabrese Jimmy, velleitario e squattrinato. Pure la coppia di vicini, i classici romani coatti che spesso abbiamo visto al cinema, sono osservati attentamente, non solo nel loro aspetto simpatico e “folkloristico”.
Sullo sfondo, la vivida descrizione della realtà attuale, col poco che offre: un lavoro, poco stabile, le estenuanti traversate della città per arrivarci, i turni, gli orari difficili da conciliare, due stipendi che bastano appena ad affittare una piccola casa nell’hinterland romano. Un quadro non certo edificante, nel quale riuscire ad amarsi e pensare a un figlio, pare, per certi versi, un atto eroico. Sarà per questo, oltre che per l’efficace interpretazione dei due protagonisti, Luca Marinelli/Guido e Federica Victoria Caiozzo/Antonia, che non si riesce a fare a meno di essere dalla loro parte, conquistano con le loro insicurezze, goffaggini e fragilità. Merito al regista dunque per aver scelto i due attori.
Tom Harper dirige il sequel di The Woman in Black!
Il matrimonio che vorrei: recensione del film con Meryl Streep
David Frankel, il regista della pellicola, che rinnova così il sodalizio con Meryl Streep dopo Il diavolo veste Prada e la sceneggiatrice Vanessa Taylor con Il matrimonio che vorrei descrivono la vita di una coppia media americana di provincia che ad un certo punto della vita, ossia dopo che classicamente i ragazzi vanno via da casa per andare al collega, rimangono nuovamente da soli, affrontando la vita a due con 20 anni di più. I fisici, e si dibatte molto, soprattutto, per qualche strana ragione solo di quello invecchiato della moglie Kay e non certo di quello imbolsito di Arnold e del desiderio che nell’abitudine, si è appannato.
Ne Il matrimonio che vorrei Kay (Meryl Streep) e Arnold (Tommy Lee Jones) sono una coppia con alle spalle più di 30 anni di matrimonio. Per Arnold tutto scorre normale, mentre Kay sente che il loro rapporto si è inaridito e cerca un modo per ravvivarlo. In libreria, scopre e legge un libro del Dr. Feld (Steve Carell) e decide di affrontare una terapia di coppia presso di lui, cercando di convincere l’abitudinario marito a seguirla per una settimana nella cittadina portuale del Maine, Hope Springs. In quella settimana, molte cose cambieranno.
Il matrimonio che vorrei, il film
Il matrimonio che vorrei, in inglese Hope Springs, dal nome della cittadina dove si trova il terapeuta ma anche un gioco di parole sul significato: “la speranza salta fuori”, tratta di un tema parallelo a quello portato in scena a Cannes da uno dei più grandi cineasti degli ultimi venti anni, Michael Haneke, che con il suo Amour parla anch’egli di amore in tarda età. Ma essendo in questo caso un film europero, l’atmosfera è decisamente diversa e c’è un terapeuta di meno.
Potrebbe essere una commedia, ma alla fine il film viaggia molto tra questo genere e il dramma psicologico, ma ha come carta in più quella di mettere sullo schermo, o almeno minacciare di farlo, un tabù del cinema: il sesso tra persone anziane.
Meryl Streep, neanche a dirlo, è perfetta nell’impersonare una fragile, a tratti insopportabile ma determinata donna della middle class americana, ma è ben sorretta da Tommy Lee Jones, perfettamente calato nel ruolo del “grumpy” ma affettuoso, anche se con problemi di espressione del sentimento, marito Arnold. Chi è utilizzato ben al di sotto delle sue capacità e possibilità è Steve Carell, lo psicoterapeuta, inchiodato alla sedia dello studio e costretto a una serie di primi piani e piani d’ascolto. Il nostro avrà la sua rivincita solo alla vera fine del film, dopo i titoli di coda, una buona ragione per restare seduti in sala.
Il film cerca di portare in superficie quelli che sono i problemi naturali di una coppia che passata la terza decade insieme deve trovare un nuovo modo per interagire, riaffermare la propria relazione e continuare a stare insieme. Non si tratta solo di attività sessuale, ma anche di semplice sintonia, e forse, nella patria che per prima ha esportato il teorema che l’apparenza è tutto, un’accettazione del proprio cambiamento fisico e psicologico.
The Mortal Instruments: City of Bones: primo video sul film!
Il sequel di “Alice nel paese delle meraviglie” in produzione alla NBC
Video dal set di The Wolverine con Hugh Jackman!
Continuano le riprese di The Wolverine a Sydney e dopo le immagini pervenute in queste settimane, oggi arriva un video dal set si vede chiaramente Logan (una controfigura e non Hugh Jackman) sfoderare gli artigli per combattere contro un mutante che usa delle spade elettrificate capaci di tagliare qualsiasi materiale. Il video è di bassa qualità e ripreso da lontano:
The Wolverine uscirà negli Usa il 26 luglio 2013.
Fonte: comicbookmovie.com
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Mary Elizabeth Winstead in Captain America: The Winter Soldier?
Continua il casting di Captain America: The Winter Soldier per il ruolo di Sharon Carter, l’agente 13, nipote di Paggy Carter e a quanto pare sembra che lo studio abbia trovato un nome da ingaggiare.
Infatti, secondo LatinoReviews l’attrice che sta catalizzando l’interesse della produzione è Mary Elizabeth Winstead, nota per il ruolo della protagonista femminile in Scott Pilgrim vs. The World. Il sito americano chiarisce che è solo una voce trapelata dalla produzione e che non è stata fatta ne offerta ne proposto contratto, quindi non resta che aspettare una conferma o smentita ufficiale. Intanto con un po’ di fortuna magari vedremo l’attrice sfilare sul red carpet del Festival del film di Roma, considerando che è fra i protagonisti del film in concorso di Roman Coppola, figlio del grande Francis Ford Coppola.
Altro casting in fase avanzata è invece quello legato ad uno dei due villain del film, per il quale si parla di ruoli molto fisici. Secondo alcune voci i nomi sul taquino dei Marvel Studios sarebbero Josh Holloway (Lost), Nikolaj Coster Waldau (Game of Thrones) e KevinDurand (Cosmopolis). Anche in questo caso mancano conferme ufficiali.
Jodie Foster alla regia di Money Monster
Hunger Games – La Ragazza di Fuoco: nuove foto dal set!
Arrivano nuove foto dal set di Atlanta per Hunger Games- la ragazza di fuoco, sequel del fortunato capitolo diretto da Gary Ross. Le immagini mostrano Jennifer Lawrence nei panni di Katniss insieme a un individuo con un insolito costume, forse una delle guardie di Capitol City. Potete vedere le immagini del film, la cui uscita è fissata negli USA per il 22 novembre 2013, qui sotto:
Hunger Games – La ragazza di Fuoco, il film
Hunger Games – La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Philip Seymour Hoffman, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland, Amanda Plummer e Lynn Cohen. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games – La ragazza di Fuoco.
La trama del film: Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.
Skyfall: uno spot Omega!
Dopo lo Spot Heineken, è lo splendido orologio Omega indossato da James Bond a regalarci nuove immagini per Skyfall, il film di Sam Mendes con Daniel Craig nei panni del celebre agente segreto.
Lo spot, nato per pubblicizzare un Omega Seamaster Planet Ocean, è stato diffuso da poco sul canale ufficiale e può essere visto qui sotto:
Skyfall uscirà nei cinema italiani il 31 ottobre e il 9 novembre negli USA.
fonte: coming soon.net
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The World’s End: nuovo poster!
è stato diffuso un nuovo poster per The World’s End, ultimo capitolo della trilogia del Cornetto firmata da Edgar Wright e Simon Pegg.
Les Miserables: 2 nuovi character poster!
Continua l’attesa per “Les Miserables”, il nuovo film di Tom Hooper tratto da uno dei più celebri musical della storia.
Dopo i character poster di Jean Valjean(Hugh Jackman) e Javert(Russell Crowe), nelle ultime ore sono stati diffusi anche quelli per Cosette adulta(Amanda Seyfried) e la madre Fantine(Anne Hathaway).
Tratto dal romanzo di Victor Hugo, Le Miserables racconta la storia di Valjean, ex forzato detenuto per anni a causa del furto di un pezzo di pane e inseguito per tutta la sua vita dal testardo ispettore di polizia Javert; l’incontro con Cosette, figlia della povera operaia Fantine, cambierà tutto.
Potete vedere i poster qui sotto:
fonte: movieweb.com
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The Twilight Saga Breaking Dawn Parte II: 10 minuti in bootleg
Ecco dieci minuti in anteprima di The Twilight Saga Breaking Dawn Parte II, registrati clandestinamente al Sitges. Affrettatevi a guardare questa versione in bootleg,
Michelle Williams divisa tra amore e patria in Suite Francaise
Live by Night prossimo film di Ben Affleck
Ben Affleck vuole continuare a fare il regista, e dopotutto perchè biasimarlo, visto che gli riesce così bene? Sono infatti stati resi noti i suoi progetti futuri dietro alla macchinada presa.
Dopo Argo, che già è considerato un favorito per la prossima notte degli Oscar, Ben Affleck potrebbe dirigere l’adattamento cinematografico di Live By Night, scritto da Dennis Lehane, già autore di Gone Baby Gone, film che vide l’esordio di Ben alla regia. La storia è ambientata a Boston negli anni del Proibizionismo e racconta la storia di un figlio di un capitano della polizia di Boston che decide di dedicarsi al contrabbando di alcolici.
Fonte: slashfilm
Anche Jennifer Connelly per Akiva Goldsman
Lo sceneggiatore di A Beautiful Mind, Akiva Goldsman, sta preparando il suo esordio alla regia con Winter’s Tale e sta raccogliendo intorno a sè una folta schiera di nomi importanti. Ultima della lista è Jennifer Connelly che potrebbe interpretare la madre della protagonista, una ragazza malata che si innamora di un ladro che fa irruzione in casa sua.
Nel cast del film sono già confermati Jessica Brown, Colin Farrell, William Hurt, Will Smith, Matt Bomer.
Il film è prodotto dalla Warner Bros ed è tratto dall’omonimo romanzo di Mark Helprin.
Fonte: cinemablend.com
The Wedding Party: recensione del film con Kristen Dunst
La moda dei film sulle feste al celibato/nubilato sta invadendo il grande schermo e così mentre procedono le riprese di Una Notte da Leoni 3, arriva al cinema il prossimo 18 ottobre The Wedding Party, diretto da Lesley Headland.
In The Wedding Party Regan (Kristen Dunst), cattivella e con manie di perfezione, Katie (Isla Fisher), simpatica e un po’ svampita, e Gena una ninfo-malinconica interpretata da Lizzy Caplan, sono le protagoniste di un altro addio prematrimoniale. Quello organizzato dalla povera Becky (Rebel Wilson) “Faccia di maiale”, vessata ex compagna di liceo, che ha la pessima idea di riunire il trio bollente proprio al suo matrimonio. L’atmosfera da subito tesa, comincia a surriscaldarsi quando Becky informa le amiche che il suo addio al nubilato è stato organizzato in maniera semplice e tranquilla, così Gena e Katie decidono di mettere un po’ di pepe nella festa, prima che la cosa cominci a sfuggire loro di mano.
The Wedding Party, lungi dall’essere una serie di sfortunati e straordinari eventi che impediscono alle tre di partecipare con serenità al matrimonio, si trasforma nel resoconto di tre drammi umani che si consumano in una notte. Ognuna delle giovani donne ha i suoi problemi e le sue nevrosi, alcune legate anche a traumi del passato, e così il film scorre per un’ora e mezza senza grossi intoppi, con qualche momento esilarante. Le tre attrici protagoniste rappresentano a loro modo uno stereotipo: la Dunst dimostra le sua versatilità diventando la rigida e perfettina Regan, alla quale nulla può sfuggire di mano; Isla Ficher sembra trovarsi benissimo a suo agio nei panni della svampita un po’ stupida che non sa bene cosa vuole né come approcciarsi alla vita adulta e agli uomini, mentre la Caplan, forse la migliore in questa prova, è una disfattista strafatta, che cerca di dimenticare un passato doloroso apparendo menefreghista e autodistruttiva. In realtà il film ricorda più Tre uomini e una pecora che Una Notte da leoni, per temi affrontati e dinamiche narrative, e il parallelo è suggerito anche dalla presenza di Rebel Wilson, che anche nell’altro film offriva un buon esempio delle sue doti comiche.
The Wedding Party si rivela una commedia piacevole, senza troppe pretese, con qualche momento di calo del ritmo della narrazione che ne mette a rischio la piena sufficienza. L’impressione è che in fase di montaggio la storia e i racconti singoli delle protagoniste siano state amputate a favore del minutaggio.
[REC]4: Apocalypse, il teaser trailer
Zero Dark Thirty: nuovo trailer dal film di Kathryn Bigelow
Dopo il successo di The Hurt Locker, non solo a livello di premi, ma soprattutto a livello di qualità del prodotto, Kathryn Bigelow è totalmente lanciata nel nuovo
NY Comic-con: i poster di Pacific Rim e The Last Stand
Al Comic-Con di New York sono stati presentati due bellissimi poster disegnati di Pacific Rim, prossimo film di Guillermo Del Toro, e The Last Stand, film che vede il ritorno sugli schermi da protagonista di Arnold Schwarzenegger.
In Pacific Rim robot giganti pilatati da esseri umani cercano di contrastare un attacco alieno volto a distruggere la terra; la data di uscita USA del film è il prossimo 12 luglio 2013. The Last Stand racconta invece una storia di droga e di vendetta, con protagonista appunto Schwarzenegger, il film uscirà negli Stati Uniti il 18 gennaio 2013.
Ecco i poster ea seguire la nostra galleria aggiornata di poster cinematografici:
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Fonte: Worstpreviews
First look: ecco Josh Brolin nel remake di Oldboy
Terrence Malick’s Untitled Film: sul set con Michael Fassbender e Natalie Portman
Era solo questione di ore prima che il neo divo Michael Fassbender fosse convocato da sua maestà Terrence Malick, dal momento che il regista texano è una vera e propria calamita per i grandi attori che lavorano con lui pur sapendo di poter scomparire in fase di montaggio.
E così ecco le foto dal set dell’ultimo progetto di Terry, ancora senza un titolo, che vedono la Portman, già fotografata insieme al regista sul set, insieme a Fassbender. Del film, come è quasi ovvio, non si sa ancora nulla, ma sembra che Malick si sia rimboccato le maniche e si sia messo a lavoro con una certa operosità.
Fonte: Collider