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When You’re Strange: recensione del film di Tom Dicillo

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When You’re Strange: recensione del film di Tom Dicillo

When You’re Strange è il documentario diretto da Tom Dicillo sui Doors, la band statunitense che in 54 mesi ha cambiato per sempre la storia del rock. Protagonista assoluto di When You’re Strange è Jim Morrison, da timido e sensibile poeta, a star eccessiva e incredibilmente carismatica, che è riuscito a splendere con tanta intensità da bruciarsi immediatamente, a 27 anni, con Jimi Hendrix e Janis Joplin, per sempre giovane nella memoria dei fan di tutto il mondo.

When You’re Strange prende le mosse dall’incontro di Morrison con Ray Manzarek e parla della successiva fondazione del gruppo, per il quale Jim scelse un nome dalle poesie di William Blake. La bruciante ascesa e il crollo immediato, parabola consueta delle star del rock, assume per Morrison la forma di un destino ineluttabile, costellato da alcool e draghe di ogni tipo che ne hanno alla fine determinato la caduta, e forse, anche la morte.

When You’re Strange, il film

Con uno stile piuttosto piatto Dicillo ci conduce in un montaggio di sequenze di repertorio, senza troppo aggiungere con la voce narrante che in originale è di Johnny Deep, mentre da noi è quella di Morgan. Una voce che si limita a raccontare quello che viene anche mostrato, lasciando inalterate le emozioni che le immagini offrono. When You’re Strange raggiunge i suoi livelli più alti solo quando lascia parlare la musica, che anche per coloro che non conoscono i Doors, o non ne sono fan appassionati, rappresenta un esempio particolare e interessante, degno del successo che ha avuto e che continua ad avere(80 milioni di dischi venduti nei 54 mesi di ‘vita’ della band e 10 milioni ancora oggi ogni anno).

Astenendosi dal giudizio umano, When You’re Strange mette in risalto la figura dell’artista, degli artisti, sottolineando in particolari sequenze proprio la natura ibrida della preparazione musicale di ogni componente del gruppo, alla quale si attribuisce lo stile e le sonorità originalissime che li hanno reso il gruppo famigerato. Tom Dicillo fa vivere il suo film soprattutto del grande mito dei Doors in sé, e di Morrison soprattutto, senza apportare grande valore aggiunto ad una storia che, per la sua eccezionalità, non ne ha affatto bisogno.

Il documentario uscirà al cinema il 21 giugno, il 3 luglio, anniversario della morte di Morrison, andrà in onda su Studio Universal e il 6 luglio uscirà in DVD in una doppia versione: la prima edita da Feltrinelli accoppiata al volume I Giorni del Caos, e la seconda edita da Universal.

Cars 2: recensione del film Disney Pixar

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Cars 2: recensione del film Disney Pixar

Cars 2 . Saetta McQueen è ormai una celebrità, gira il mondo vincendo gare su gare e per gli abitanti di Radiator Spring è un eroe. Quando il magnate Sir Axlerod annuncia l’intenzione di organizzare un World Tour, Saetta parte per un giro intorno al mondo con il suo fido Carl Attrezzi, alias Cricchetto.

Qualcosa però va storto e Cricchetto si troverà immischiato in un intrigo spionistico alla James Bond, mentre le automobili partecipanti al tour si troveranno coinvolte in misteriosi incidenti durante le gare.

Non c’erano ragioni apparenti che spingessero John Lasseter a realizzare un sequel del peggiore (a detta di pubblico e critica) film della Pixar, alla fine però Cars 2 è stato realizzato e il risultato non è molto diverso dal capitolo precedente. Banale per trama e messa in scena, il film si dipana per due lunghissime ore senza mai far sussultare lo spettatore. La storia, condita da una svolta spionistica che dovrebbe caratterizzarne la spina dorsale, risulta invece noiosa, soprattutto perché incentrata sul personaggio di Cricchetto che vale più come comprimario che come vero e proprio protagonista.

Eppure non si può dire che non ci sia stato uno sforzo verso il rinnovamento: a partire dalle location (ben quattro città internazionali) fino ai personaggi, molti sono gli elementi inediti nel film, che tuttavia non riescono a far decollare la storia. John Lasseter omaggia anche l’Italia, che oltre ad essere la location di una delle gare, insieme a Tokyo, Londra e Parigi, è anche il paese d’origine di Francesco Bernoulli, fiammante e spocchiosa Ferrari che ha la voce di Alessandro Siani (probabilmente l’originale doppiaggio, affidato a John Turturro, è sicuramente di maggiore qualità e comicità).

Cars 2 rimane tristemente su un binario infantile, cosa che alla Pixar non succede praticamente mai, considerata la profondità emotiva e contenutistica dei suoi film (Wall-E e Alla Ricerca di Nemo, ad esempio). Non resta quindi che attribuire a Lasseter stesso la volontà di produrre di Cars 2, allo scopo di realizzare un suo desiderio d’infanzia.

Notevolissimo invece, nella migliore tradizione Pixar, il contrometraggio in apertura del film, che vede protagonisti i giocattoli di Toy Story e su tutti Barbie e Ken.

Festival di Locarno: ecco le giurie

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Festival di Locarno: ecco le giurie

A presiedere la giuria del Concorso internazionale sarà il produttore portoghese Paulo Branco (Francisca di Manoel de Oliveira, 1981; In the White City di Alain Tanner, 1983;

Al via la XVII edizione de L’Isola del Cinema

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Al via la XVII edizione de L’Isola del Cinema

Si riaccendono i riflettori per la XVII edizione de L’Isola del Cinema. Un’intera edizione dedicata ai Talenti Italiani, inaugurata da una settimana che celebra il cinema Italiano di maggior successo dell’ultima stagione: Ciak d’Italia.

Uscite al cinema del 21, 22 e 24 giugno 2011

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Uscite martedì 21 giugno 2011 – When You’re Strange: A quarant’anni dalla morte di Jim Morrison (il prossimo 3 luglio), arriva When you’re strange, il docu-film sui Doors, diretto da Tom DiCillo. Il film – attraverso video e foto di repertorio (non mancano inediti) – ripercorre il periodo che va dall’incontro di Jim Morrison con Ray Manzarek nel 1965, fino alla sua morte (ancora avvolta nel mistero), avvenuta nel suo appartamento a Parigi, il 3 luglio 1971. Il film è un racconto avvincente del percorso artistico e umano della rock band e del suo leggendario front-man.

Mercoledì 22 – The Conspirator: Washington, aprile 1865. Frederick Aiken è un ufficiale dell’esercito nordista, sopravvissuto alla Guerra Civile e deciso a vivere e innamorarsi in una nazione finalmente unita. Avvocato in tempo di pace, è chiamato a difendere davanti a un tribunale militare Mary Surratt, accusata di complicità nell’assassinio di Abramo Lincoln. Proprietaria di una pensione, supposto luogo della cospirazione, e madre di John Surratt, amico e frequentatore di uno dei sette uomini coinvolti nello scellerato delitto, Mary si dichiara innocente e chiede per sé un processo imparziale. Frederick, riottoso ad accettare la nomina di avvocato difensore e fermamente convinto della colpevolezza di Mary, nondimeno avvia la sua indagine e prepara difesa e arringa. Resistendo alla requisitoria e ai metodi poco ortodossi del pubblico ministero, il giovane avvocato si appassiona alla causa e a quella sua cliente, innocente fino a prova contraria. La ricerca della verità nel rispetto della Costituzione, gli alienerà gli amici e gli indicherà i nemici dentro un paese sull’orlo del collasso e dell’isterismo.

Michel Petrucciani – Body & Soul: Docu-film di Michael Radford (il cui film più noto è Il postino, con l’ultima apparizione di Massimo Troisi) che racconta Michel Petrucciani, virtuoso del jazz, pianista dal tocco irrepetibile, che ha trasformato il destino ingrato che lo ha fatto nascere con una malattia genetica invalidante in un’occasione di applicazione appassionata alla tastiera e di espressione totale di sé. Francese, affetto da osteogenesi imperfetta e nanismo (per cui occorreva portarlo in braccio come un bambino), figlio di un padre che lo crebbe nel mito di Wes Montgomery, Art Tatum e dei grandi classici del jazz, Michel a 13 anni era già un prodigio in grado di lasciare ogni pubblico e collega di stucco e a 19 si trasferiva a Big Sur, arruolato nel quartetto del sassofonista Charles Lloyd. Esuberante, desideroso di gustare la vita fino all’ultimo, girò instancabilmente il mondo assaporandone i cibi, le droghe e le donne senza freni. Il figlio Alexandre ereditò la sua malattia.

Cars 2: L’irraggiungibile auto da corsa Saetta McQueen con il suo amico carro attrezzi Cricchetto, questa volta, dovrà andare in Europa a gareggiare contro altri veicoli da corsa. Correrà infatti per il Grand Prix Mondiale, gara che deciderà chi sarà l’auto più veloce del pianeta. Inoltre Cricchetto, per un equivoco, diventerà un agente segreto.

Venerdì 24 – 13 assassini: L’assurda carneficina di innocenti causata dalle manie di Naritsug,u non può che preludere al tramonto di una società basata sul rispetto cieco delle gerarchie e del diritto di nascita, introducendo il Giappone all’età moderna.

Un anno da ricordare: 1969. Penny Chenery è una classica casalinga americana con marito e 4 figli. Alla morte della madre e con il padre affetto da demenza senile, si trova a dover decidere cosa fare dell’allevamento di cavalli in cui è cresciuta. Il fratello professore di Economia ad Harvard (e anche il marito avvocato) vorrebbero disfarsene offrendolo al miglior offerente ma lei non è d’accordo. Dato che due giumente sono incinte di un cavallo pregiato e potendo avere la proprietà di uno dei due puledri Penny ottiene quello che verrà prima chiamato Red One (e così sarà per sempre per il suo stalliere) e poi Secretariat. Il cavallo dimostrerà, nonostante le sue caratteristiche di velocità ma non altrettanto di tenuta sulla distanza, di poter essere un fuoriclasse.

Hypnosis: Hypnosis è un thriller paranormale, incentrato sulla terapia ipnotica video-documentata che Isaia R. Deutzberg, brillante psichiatra sperimentale americano, conduce su di un soggetto molto particolare: Christian Parenti, un paziente affetto da aneurisma cerebrale congenito, che gli provoca visioni inquietanti ed un’amnesia totale relativa ai suoi primi dieci anni di vita.

Le visioni richiamate alla memoria di Christian in questi esperimenti porteranno i tre nel suo paese di origine; un luogo magico dall’atmosfera immutata di fine ottocento, che rievoca un passato irrisolto e inspiegabilmente sinistro.

Durante le videoriprese delle sedute, accadono fatti misteriosi e hanno luogo strane apparizioni, che faranno capire ai tre protagonisti che non si stanno confrontando con una regolare patologia ma con un’inquietante presenza che regna in quel luogo.

La stessa presenza che anni prima, durante un rito per la sua evocazione, pretese la vita della sorellina di Christian…

Phobia 2: Sulla falsariga del predecessore 4bia e di diversi horror usciti in Tailandia negli anni Zero, anche in Phobia 2 rivive la voglia di stupire con emozioni semplici e paure ataviche, ricollegandosi umilmente a una lunga tradizione di orrore che accomuna Occidente e Oriente.

Un tuffo nel passato: Dopo aver vissuto una ruggente giovinezza negli anni Ottanta, tre amici si ritrovano ad essere nel 2010 dei patetici e depressi quarantenni. Nick ha abbandonato da tempo le aspirazioni musicali per lavorare in un salone di bellezza per cani sottomesso a una moglie che lo tradisce. Adam è un assicuratore che è stato appena lasciato da una fidanzata arrivista che si è portata via metà del suo appartamento. Lou è invece diventato col tempo un alcolizzato furioso e senza controllo, tanto da rischiare di morire intossicato dopo essersi addormentato ubriaco in garage con il motore dell’auto acceso. In seguito all’incidente, Nick e Adam decidono di organizzare per l’amico una vacanza a Kodiak Valley, nello stesso albergo di montagna dove erano soliti trascorrere le loro folli notti giovanili, e di coinvolgere anche Jacob, il nipote di Adam, un ventenne indolente e tendenzialmente asociale. La città ha decisamente perso il fascino e la vitalità di un tempo, così come il grande hotel è diventato una gigantesca baracca fatiscente. Ai quattro non resta che concedersi un bagno nella jacuzzi della loro suite. Solo che, dopo una notte di sbronza e qualche integratore illegale di troppo, si risvegliano nel 1986, in mezzo a giovani fan di David Bowie e dei Poison.

Cinque: Ambientato tra Quarticciolo e Roma est, il film narra una storia di criminalità, con personaggi che sembrano usciti da un fumetto. 5 ragazzi si conoscono adolescenti in riformatorio, ciascuno rinchiuso per piccoli reati. Cresciuti in mezzo alla strada, riescono a portare a termine una grossa rapina. Il facile guadagno, le donne e la bella vita che ne saranno l’illusoria conseguenza, li porteranno a oltrepassare il limite. Le continue “dosi” di adrenalina e l’onnipotenza che sentiranno, li condurranno in un mondo più agguerrito, più malvagio, più spietato di loro.

Box Office ITA del 20 giugno 2011

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Desolante weekend sul fronte degli incassi, con L’ultimo dei templari che dubutta al primo posto, seguito da I guardiani del destino. Mediocri risultati per le altre new entry…

L’estate è ormai arrivata e, come ogni anno, gli italiani fuggono in massa dalle sale cinematografiche. Ad eccezione dei blockbuster in arrivo nelle prossime settimane, si prospetta dunque un panorama piuttosto deprimente sul fronte degli incassi, come già dimostrato dal weekend appena concluso.

Il film che ha guadagnato la testa della classifica, infatti, ha raccolto meno di un milione di euro nei tre giorni: si tratta di L’ultimo dei templari, che ha ottenuto 877.000 euro, per 1,1 milione da mercoledì a domenica.

I guardiani del destino, con la coppia Matt Damon-Emily Blunt, esordisce invece al secondo posto con 501.000 euro. Così X-Men: L’inizio scende in terza posizione confermando la deludente performance con cui ha debuttato la scorsa settimana: il film sui mutanti arriva infatti a 2,1 milioni con altri 378.000 euro.

Quarto posto per la commedia Libera uscita, che apre con 355.000 euro.
Seguono due film di successo in calo: Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare (268.000 euro) arriva a quota 16,6 milioni e supera il risultato complessivo dell’episodio precedente, che aveva chiuso con 16,4 milioni di euro nel nostro Paese. Che la Disney ringrazi il 3D…
Invece Una notte da leoni 2 (259.000 euro) sfiora i 9 milioni complessivi.

L’altra new entry ‘importante’ del weekend, Priest, si piazza al settimo posto con soli 157.000 euro, mentre Le donne del sesto piano sale di una posizione: con un buon passaparola, il film ottiene altri 135.000 euro per 345.000 euro totali.

Dopo un mese di sfruttamento, The Tree of Life si appresta a lasciare la to10: il discusso film di Terrence Malick raccoglie altri 112.000 euro e giunge a 2,5 milioni totali.
Chiude la top10 Paul (101.000 euro), arrivato a 1,6 milioni.

Teaser Trailer di The Dark Knight Rises. Vero o falso?

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Teaser Trailer di The Dark Knight Rises. Vero o falso?

La notizia gira da un po’ di giorni, ma si attende un ulteriore conferma sulla possibile eventualità che un primo teaser trailer di  The Dark Knight Rises, terzo e ultimo Batman diretto da Christopher Nolan, sarà allegato alle copie di  Green Lantern

Michael Caine parla di The Dark Knight Rises!

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Michael Caine parla di The Dark Knight Rises!

Il sito Collider è riuscito a parlare brevemente con Michael Caine che ha rilasciato alcune interessanti opinioni su The Dark knight rises, che sta girando proprio in queste settimane.

Evangeline Lilly ne Lo Hobbit!

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E’ lo stesso Peter Jackson in un intervento sulla pagina facebook a confermare la notizia  che Evangeline Lilly, protagonista della fortunata serie di Lost è entrata nel cast de Lo Hobbit.

Red Band Trailer di 30 Minutes or Less, dal regista di Zombieland!

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E’ stato rilasciato il red band trailer di 30 Minutes or less, il nuovo film del regista di Zombieland Ruben Fleischer.

Lanterna Verde: ecco il trailer finale in italiano!

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La Warner Bros. ha rilasciato in via esclusiva su Tiscali.it, il trailer finale in italiano di Lanterna Verde! Il video è ricco di particolari riguardanti l’alieni e villain.

Ecco Tom Cruise nel Musica Rock of Ages!

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Ecco Tom Cruise nel Musica Rock of Ages!

Arriva proprio dal sito ufficiale di Tom Cruise  la prima immagine ufficiale dell’attore sul set di Rock of Ages, il musical di Adam Shankman (Hairspray) le cui riprese sono in corso.

The Tree of life avrà una Director’s cut?

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The Tree of life avrà una Director’s cut?

Per bocca di Emmanuel Lubezki arriva la notizia che sconvolgerà i detrattori ma entusiasmerà i fan di The Tree of life.

Il trailer di Conan The Barbarian 3D ( V.M.)

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Il trailer di Conan The Barbarian 3D ( V.M.)

Ecco il nuovo trailer internazionale di Conan The Barbarian, vietato ai minori. Nel cast Jason Momoa, Rachel Nichols, Stephen Lang, Rose McGowan, Saïd Taghmaoui, Ron Perlman, Leo Howard, Steve O’Donnell, Raad Rawi Fassir.

Dreamland, la terra dei sogni – recensione

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Dreamland, la terra dei sogni – recensione

“Dreamland, la terra dei sogni è una storia (romantica e di formazione) a cavallo del tempo, per raccontare un classico viaggio di emigranti dal sud Italia nel primo dopoguerra verso la ‘mmerica”. Inizia così la sinossi della pellicola di Sandro Ravagnani, famoso per aver ideato, scritto, realizzato e condotto molti programmi radiotelevisivi come, tra gli altri, “Domenica In” con Corrado, “Tutti insieme alla radio” [Radio 2] e una miriade di trasmissioni sul circo.

Yves Saint Laurent: L’amour fou: recensione

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Yves Saint Laurent: L’amour fou: recensione

In occasione dell’uscita in DVD di Yves Saint Laurent: L’amour fou, è stata organizzata una proiezione speciale del film presso la Sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni a Roma. Con questa pellicola, presentata al Festival Internazionale del film di Roma nel 2010, il regista Pierre Thoretton non vuole semplicemente rendere omaggio ad uno dei più famosi stilisti degli ultimi decenni, ma desidera regalarci un affresco dei cinquant’anni di attività di un genio, attraverso gli occhi innamorati di Pierre Bergé, suo compagno nella vita e nel lavoro, che non lo ha mai abbandonato, neanche dopo la sua morte nel 2008. Pierre Bergé racconta appunto le varie fasi della carriera dello stilista, divenuto celebre e conosciuto in tutto il mondo della moda già a 20 anni, per essere stato collaboratore di Dior e averne preso il posto dopo la sua scomparsa nel 1957. Lasciata la maison Dior negli anni Sessanta, crea con Bergé l’omonima etichetta Yves Saint Laurent.

Raggiunge subito il massimo prestigio grazie al suo enorme talento e alla sua passione per l’arte che trasferisce direttamente nelle sue collezioni. Ma questo lato della sua vita è ben noto. Quello invece che Thoretton racconta attraverso Bergé è la storia di un uomo, genio si, ma pur sempre uomo, con le sue passioni, la sua timidezza, le sue paure, la sua solitudine, la sua sofferenza e i suoi eccessi nell’abuso di alcool e droghe. Yves Saint Laurent: L’amour fou si apre con il comunicato che lo stilista fa in occasione del suo ritiro dal mondo della moda. Traspare tutta la sua passione e amore per un mestiere che per lui non era semplicemente un lavoro, ma la vita stessa. Il tono è decisamente sommesso, ma allo stesso tempo è consapevole di aver preso la giusta. Nel film vengono alternate le immagini in bianco e nero con quelle a colori, utilizzando la bicromia per rappresentare la vita passata dello stilista. Bergé descrive l’immagine di un uomo con un grande dono, ma carico di responsabilità fin dalla giovinezza e attraversato da una profonda solitudine da sempre. Le note del pianoforte che accompagnano l’intervista a Bergé sono malinconiche, quasi a volerci far provare gli stessi sentimenti di Yves nei momenti di infelicità che col tempo lo hanno reso schiavo delle droghe e dell’alcool.

In ogni momento Yves Saint Laurent: L’amour fou risulta emozionante rendendo lo spettatore partecipe e sempre attento all’evoluzione della narrazione. Dopo la disintossicazione Yves si ritira lentamente nel suo guscio, allontanandosi dalla mondanità e gettandosi a capofitto nel lavoro. Bergé non nasconde la sua difficoltà nello stare accanto ad una personalità così grande ma allo stesso tempo piena di fragilità ed insicurezze, eppure mai abbandonato, sia nel lavoro che nella vita privata, anche dopo aver lasciato la casa che avevano condiviso a lungo, trasferendosi nell’hotel in fondo alla strada, incapace di spezzare il legame che da sempre li ha uniti. Il carisma di un uomo divenuto una leggenda nel mondo della moda, trasuda nelle parole dell’amante che non vuole ricordare con nostalgia i momenti vissuti col suo grande amore, ma con felicità.

Il regista al contrario sottolinea l’immortalità del mito con le immagini delle sue creazioni, ma allo stesso tempo la morte di un uomo, con scelte cromatiche ben precise e una musica che a dispetto delle parole di Bergé, lascia nello spettatore un sentimento di malinconia. Le opere d’arte che i due hanno collezionato nel corso della loro vita insieme vengono battute all’asta dopo la morte dello stilista. Gli oggetti che, dopo la scomparsa del suo amante, per Bergé non hanno più lo stesso significato meritano di avere una nuova vita. Nel corso di Yves Saint Laurent: L’amour fou la casa si svuota lentamente di tutti i quadri e le sculture, un po’ come metafora della vita e non della morte, infatti gli oggetti racchiudono dei significati che i possessori hanno loro attribuito e che non moriranno mai. Non è morte, ma  altra vita, non è perdita ma acquisizione ed evoluzione di significato.

Love N’ Dancing in DVD

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Love N’ Dancing in DVD

Love N’ Dancing dal 20 luglio 2011 uscirà in DVD, distribuito da DNC Entertainment.

Hugh Jackman in Les Miserables?

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Giunge notizie che  Hugh Jackman potrebbe entrare nel cast di Les Miserables, nuova versione per il grande schermo del celebre musical tratto dal romanzo di Victor Hugo Les Miserables (Les Mis, per gli appassionati)

Prime foto di Michael Caine e Christian Bale sul set di The Dark Knight Rises!

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Arriva dlla comunità ufficiale di The Dark Knight Rises la prima  foto dal set in cui compaiono Michael Caine e Christian Bale.

Potrebbe essere Steven Spielberg il regista di Transformers 4?

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Recentamente in un intervista Tyresa Gibson ha fatto le sue supposizioni su chi potrebbe dirigere il quarto film della saga.

Kate Winslet e Josh Brolin in Labor Day di Jason Reitman!

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Jason Reitman è in piena fase di casting per il suo nuovo film Labor day. E nel cast è riuscito ad avere due attori molto importanti: si tratta di Kate Winslet e Josh Brolin.

Iniziano le riprese dell’adattamento moderno di Biancaneve!

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Iniziano le riprese dell’adattamento moderno di Biancaneve!

Snow White, l’adattamento live-action e in chiave moderna di della fiaba Biancaneve diretta da Tarsem Singh e prodotta dalla Relativity Media inizierà ufficalmente il 20 Giugno.

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2: il full trailer

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Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2: il full trailer

La Warner Bros. ha appena diffuso il Full Trailer  di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2. C’è grande attesa ed emozione nel pubblico. Questo ad un mese dall’uscita è l’ultimo trailer che sarà diffuso dalla produzione. Vi invitiamo a commentarlo visto che sarà l’ultimo.

Ecco il trailer:

Tutto quello che c’è da sapere su Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 settima e ultima avventura della serie dei film di Harry Potter. Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 è diretto da David Yates, regista anche di “Harry Potter e l’Ordine della Fenice” e “Harry Potter e il principe mezzosangue”. David Heyman, produttore di tutti i film della serie, ha prodotto il film con David Barron. Steve Kloves ha adattato la sceneggiatura, basata sul libro di J.K. Rowling.

Lionel Wigram è il produttore esecutivo. Daniel RadcliffeEmma WatsonRupert Grint, riprendono i ruoli di Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger, e nel cast ci sono anche Helena Bonham CarterGary OldmanAlan RickmanRalph FiennesTom Felton, Bonnie Wright, Jamie Campbell BowerMichael GambonJason Isaacs, Maggie Smith, John Hurt, Ciarán Hinds, Jim Broadbent, Evanna Lynch, Emma ThompsonDavid ThewlisRhys IfansDomhnall GleesonClémence PoésyKelly Macdonald, James Phelps, Oliver Phelps, Warwick Davis, Devon Murray.

L’ultimo dei Templari: recensione del film con Nicolas Cage

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L’ultimo dei Templari: recensione del film con Nicolas Cage

Dopo film di discreta fattura e di buon successo come Fuori in 60 secondi e Codice: Swordfish, Dominic Sena torna sul grande schermo con L’ultimo dei Templari. Behmen (Nicolas Cage) e Felson (Ron Perlman), cavalieri crociati, disertori a causa della disillusione che il massacro in nome di Dio ha portato su terre lontane, si recano in un tetro villaggio assediato dalla peste , con l’intento di ritrovare le forze per proseguire il cammino.

Qui però vengono riconosciuti come disertori e come unica alternativa alla morte viene proposto loto di accompagnare una ragazza (Claire Foy), accusata di stregoneria e causa principale della pestilenza, in un remoto monastero dove verrà processata. Costretti ad accettare, i due intraprendono il loro viaggio accompagnati da un giovane prete (Stephen Campbell), un nobile cavaliere (Ulrich Thomsen), una guida (Stephen Graham) e un giovane aspirante cavaliere (Robert Sheehan).   Ma i sei giorni che li separano dal monastero saranno molto più complicati di quello che si aspettavano. La ragazza si rivelerà presto essere qualcosa di veramente oscuro e i protagonisti della pellicola verranno messi di fronte al re degli inferi: Lucifero.

Il prestigio di Dominic Sena non verrà certo accresciuto dalla sua ultima fatica. Nonostante le tematiche trattate siano interessanti e sempre attuali, questo lavoro non entusiasma rimanendo uno sterile contenitore di effetti visivi che oscurano la trama, in verità abbastanza esile. L’aspettativa creata nella prima parte del film , peraltro ben costruita, non lascerà alcuna traccia nello svolgimento della vicenda, facendo perdere peso all’intreccio e disegnando i due protagonisti come fantasmi senza meta che non lasciano alcun segno rilevante.

Un Nicholas Cage, impegnato a dare sfogo alle sue manie di protagonismo, lascia la scena ad un enigmatico Ron Perlman (Hellboy e Hellboy 2 – The Golden Army), il quale riesce a dare maggior credibilità al suo personaggio. E pensare che invece, tutta la campagna pubblicitaria del film ha posto l’accento sulla presenza nel cast dell’attore de Il Ladro di Orchidee. Inoltre, l’aspetto fondamentale del film, ovvero l’eterna lotta tra il Diavolo e l’Acqua Santa, viene confusa con uno banale scontro tra supereroi, e ne viene annacquato il profondo significato che avrebbe potuto dare alla pellicola uno spessore diverso.

Al FantaFestival è di scena Bessoni!

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Il Fantafestival ha ospitato il 15 giugno il Bessoni’s Day, una giornata completamente dedicata al regista italiano Stefano Bessoni e alla proiezione dei suoi tre lungometraggi: Frammenti di Scienze Inesatte, Imago Mortis e Krokodyle.

Ubaldo Terzani Horror Show: recensione del film di Gabriele Albanesi

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Alla sua seconda fatica il giovane regista Gabriele Albanesi presenta al suo pubblico un’opera mediocre. Ubaldo Terzani Horror Show è un thriller/horror connotato da forti componenti oniriche e visionarie. La storia è quella di un giovane aspirante regista, Alessio Rinaldi (Giuseppe Soleri), che deve scrivere il suo nuovo film con uno scrittore horror affermato, Ubaldo Terzani, che si rivelerà, ma non è una grossa sorpresa, un serial killer.

Emerge prepotentemente una sceneggiatura un po’ troppo banale e semplicistica, nonché prevedibile anche per i non amanti del genere. I dialoghi non coinvolgono lo spettatore e tendono a vertere, purtroppo, verso lo stereotipo, di italico costume, della necessaria raccomandazione nel mondo dello spettacolo e di giovani donne pronte a tutto pur di “sfondare” in questo mondo. La fotografia, amatoriale, non risalta i volti degli attori e le lugubri ambientazioni torinesi e la regia è quasi tutta giocata, veramente troppo, sulla macchina da presa fissa. La recitazione è approssimativa e poco spontanea, fatta eccezione per Paolo Sassanelli (Ubaldo Terzani), che contribuisce ad alzare il livello interpretativo.

Rispetto alla sua prima opera, “Il bosco fuori” (2006) in cui lo splatter non era relegato alla parte finale del film e molto apprezzato all’estero, Albanesi cerca di soffermarsi sulla  psicologia dei suoi personaggi giocando molto sull’aspetto onirico senza però trovare la giusta chiave per catturare il pubblico. Da apprezzare lo sforzo di riportare l’horror in Italia, ma siamo davvero lontani da un Lucio Fulci sempre pronto a scioccare lo spettatore inserendo temi e stili personali all’interno del film di genere o da un Mario Bava autore di cult movie come “La maschera del demonio” primo horror gotico italiano.

Uscite al cinema del 15 e 17 giugno 2011

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Uscite 15 giugno 2011-06-11 – L’ultimo dei templari: una chiesa in difficoltà ritiene la stregoneria colpevole della peste e comanda a due cavalieri di trasportare la strega incriminata in una remota abbazia dove i monaci reciteranno un rituale che sperano faccia finire la pestilenza. Un prete, un cavaliere in lutto, un truffatore itinerante e un giovane testardo che può solo sognare di diventare cavaliere partono per la missione.

Quando la compagnia arriva all’abbazia, una tremenda scoperta mette in pericolo il voto del cavaliere di assicurare alla ragazza un giusto trattamento e li mette contro una forza inspiegabilmente potente e distruttiva.

Priest: In un mondo in cui da sempre si combatte una lotta cruenta tra esseri umani e una particolare forma di vampiri-mostri, che poco hanno di raffinato e molto di animale, la Chiesa è riuscita ad avere la meglio addestrando all’arte del combattimento una legione di preti guerrieri. Grazie a loro è stata finalmente debellata la minaccia infernale. Il prezzo da pagare però è un dominio della Chiesa sulle città-roccaforte e sulle vite di tutti gli abitanti, in quanto protettori ufficiali dal male. Ma senza nemici da combattere è duro il reinserimento nella società per i preti-guerrieri, assillati da incubi e sensi di colpa che affondano le radici nei traumi delle molte battaglie combattute. Solo l’imprevedibile ritorno di una nuova orda di vampiri darà nuovo senso alla loro crociata e nuove preoccupazioni a una chiesa più intenzionata a sostenere di aver debellato la minaccia che a prendere le dovute contromisure.

Libera uscita: Rick ha quarant’anni, una moglie, tre bambini e un amico con cui condivide la passione per le donne e la frustrazione di non poterle possedere (tutte). Immaturi e ossessionati dal sesso, consumano le loro esistenze tra i pannolini da cambiare e un gruppo di amici altrettanto infantili, che scommettono ipotetiche somme su immaginarie conigliette e miss maglietta bagnata. Esasperate dai loro atteggiamenti al limite del demenziale e del buongusto, le rispettive consorti decidono di concedere a Rick e Fred una vacanza dal matrimonio e dalle responsabilità, convinte in cuor loro di mettere fine una volta per tutte al loro indecente delirare. Ma la libera uscita, lunga sette giorni e sette notti, non darà ai degenerati coniugi i risultati sperati, appagandone il cuore prima che i genitali.

Uscite venerdì 17 giugno 2011 – I guardiani del destino: La storia è liberamente tratta dal racconto di Philip K. Dick, “Adjustment Team”, ed è incentrata su un membro del Congresso il cui futuro politico è messo in discussione da eventi incontrollabili e dall’arrivo nella sua vita di una misteriosa ballerina. Matt Damon interpreta David Norris, carismatico politico che sembra destinato alla fama nazionale, nonché alunno e giocatore di basket della Fordham University. Incontra una bellissima ballerina di nome Elise Sellas, interpretata dalla Emily Blunt, solo per scoprire che strane circostanze impediscono ai due amanti di stare assieme. Dietro le loro vicissitudini, si nasconde l’agire di quattro personaggi dotati di super poteri e in grado di scrivere il destino del Mondo.

The Hunter – Il cacciatore: Appena uscito di prigione, Ali pensa solo a recuperare il tempo perduto assieme alla moglie e alla figlia di sei anni. I turni di notte come guardiano presso una fabbrica di automobili gli impediscono di essere costantemente presente, ma Ali cerca comunque di fare il possibile per stare accanto alla famiglia. Nei momenti in cui loro sono fuori, attraversa a piedi tutta Teheran per andare a cacciare nei boschi della periferia. Un giorno, di ritorno da una di queste battute di caccia, Ali torna a casa e non trova più né la moglie né la figlia. Quando si rivolge alle autorità per denunciare la scomparsa, viene a sapere di un brutale incidente avvenuto fra la polizia e alcuni manifestanti. Shekarchi comincia e nasce da un’immagine, da una celebre fotografia scattata nel giorno del primo anniversario della fine della Rivoluzione iraniana. I titoli di testa passano su di uno sfondo indiscernibile, che solo il movimento dell’inquadratura finale ci rivela come il dettaglio di un ritratto dei pasdaran khomeiniani che calpestano a bordo di motociclette una gigantesca bandiera degli Stati Uniti.

Venere nera: Nel 1817 all’Accademia Reale di Medicina di Parigi il professor Georges Cuvier discute una tesi sulle somiglianze anatomiche fra gli ottentotti e le scimmie basandosi sugli studi effettuati sul corpo e gli organi di una donna, Sarah Baartman. La storia di Saartjie e dell’esposizione del suo corpo ha però inizio sette anni prima a Londra, dove assieme al suo padrone afrikaner tiene spettacoli di intrattenimento a Piccadilly Street interpretando una selvaggia in catene nota come la “Venere Ottentotta”.

Isola 10: Cile. Settembre 1973. Dopo il colpo di stato militare che rovescia Allende, un gruppo di ministri e di autorità del suo seguito vengono fatti prigionieri e deportati nel campo di concentramento di Dawson Island, nello Stretto di Magellano. Tra loro c’è Sergio Bitar, ministro delle miniere e consigliere economico del presidente, prigioniero numero 10, che di quella prigionia scriverà, una volta libero, dopo un lungo esilio.

6 giorni sulla terra: Il dottor Davide Piso, scienziato e ufologo esperto di rapimenti alieni, ha fatto una scoperta sconvolgente: alcune razze extraterrestri impiantano da millenni le proprie personalità nel cervello degli umani rapiti e si nutrono dell’energia delle loro anime. Per combattere le forze aliene, il dottor Piso ha sviluppato una rivoluzionaria tecnica ipnotica grazie alla quale, oltre a far rivivere ai rapiti le loro esperienze, riesce a comunicare con i parassiti alieni e a cacciarli. Ma tutto cambierà quando la giovane e misteriosa Saturnia, convinta di essere posseduta, chiederà il suo aiuto.

Il pezzo mancante: Dal 1899, anno della sua fondazione, la Fiat costruisce automobili per far andare più veloce l’economia italiana. La storia di questo pilastro del capitalismo industriale è anche la storia di una famiglia molto potente e molto in vista: gli Agnelli. Attraverso cinegiornali, filmati delle teche televisive, interviste esclusive e sequenze animate, si ricostruisce l’albero genealogico di casa Agnelli, soffermandosi in modo particolare sulla vita privata di Gianni, il celebre Avvocato, maestro di eleganza e di mondanità, di suo fratello Giorgio, rinchiuso in un ospedale psichiatrico ancora molto giovane, e del figlio Edoardo, morto suicida a quarantacinque anni. Sempre restio a ereditare la vocazione capitalista e più interessato allo spiritualismo e alle filosofie orientali che alle automobili, Edoardo può essere considerato l’emblema di un meccanismo di rimozione che riguarda le grandi responsabilità delle famiglie più potenti.

Venere Nera: recensione del film di Abdellatif Kechiche

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Venere Nera: recensione del film di Abdellatif Kechiche

L’immagine, da sola, rivela a volte molte più sfumature nella natura umana di qualsiasi attenta analisi psicologica. Venere Nera di Abdellatif Kechiche si apre con il calco del corpo di Saartjie Baartman. Osservandolo attentamente percepiamo la sofferenza, l’umiliazione e il mistero che hanno marchiato la vita di questo essere umano.

Ci troviamo nella Parigi del 1817, accolto da un parterre di distinti colleghi, l’anatomista Georges Cuvier è categorico di fronte alla figura di Saartjie: “ Non ho mai visto testa umana più simile a quella delle scimmie”. Sette anni prima la giovane donna lasciava l’Africa del Sud con il suo padrone, Caezar, per andare a offrire il suo corpo in pasto al pubblico londinese delle fiere, diventando un’icona dei bassifondi.

Venere Nera, il film

Un seducente mistero avvolge la vita di Saartjie, un personaggio che lo spettatore non riesce a indagare fino infondo, non gli viene permesso. Del suo passato, di ciò che realmente pensa, la sua comprensione verso gli uomini non è mai esplicitata verbalmente. Sono i gesti, gli sguardi persi nella vastità del vuoto a parlarci dell’angoscia di un essere umano.

Kechiche, con l’utilizzo della macchina a mano e giocando con primi e primissimi piani, riproduce l’oppressione dello sguardo degli altri. Marchiata dal pregiudizio di questi occhi, Saartjie, il cui sogno era quello di poter esprimere la sua arte e i suoi molteplici talenti, si ritrova a illustrare ciò che la gente vede in lei: una caricatura. Non le viene mai chiesto di esprimersi, ma solo di dare ragione alla mentalità di quell’epoca.

Venere Nera è un film che va oltre la penosa storia di un individuo, presto ciò che emerge è una riflessione sulla complessità dei rapporti di dominazione, sul senso della dignità umana. Saartjie è al tempo stesso schiava e libera, conserva una lucida coscienza di sé e degli altri, continuamente pronti a sfruttarla, anche quando smette di lottare per vivere. Ma soprattutto ciò che colpisce di più è la spasmodica ricerca, in particolare da parte degli scienziati, di una giustificazione dello sfruttamento, la necessità di togliere ogni forma di umanità per potersi arrogare il diritto di opprimere. Kechiche tenta una narrazione in assenza di giudizio, ma non è facile.

Alla fine rimaniamo con un’unica domanda: come si può percepire, accorgersi della realtà dell’altro e passare oltre restando fermi sui propri pregiudizi?

Krokodyle: recensione del film di Stefano Bessoni

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Krokodyle: recensione del film di Stefano Bessoni

Kaspar Toporski è un film-maker, e nella sua idea, il coccodrillo è l’essere più perfetto che esiste al mondo. La sua vita si muove a metà tra realtà e finzione, immerso com’è nei suoi sogni ad occhi aperti, nella sua realtà immaginaria e nelle sue visioni macabre e grottesche di esseri strani che popolano le sue giornate, i suoi schizzi e le sue conversazioni. Con una premesse di questo tipo ci accorgiamo che Krokodyle, l’ultimo lavoro di Stefano Bessoni (Imago Mortis), non è un film convenzionale, anzi lo si potrebbe definire appartenente ad un certo cinema sperimentale che sacrifica la narrazione a beneficio dell’immagine. Sebbene questo può rappresentare un limite per la godibilità del film, Bessoni riesce con un’incredibile forza visiva a portarci dentro il mondo di Kaspar, che probabilmente è in realtà il suo stesso mondo visionario.

Il suo personaggio, o alter-ego, si muove con impalpabile morbidezza tra un piano e l’altro, tra l’immaginazione e la realtà incontrando di volta in volta i personaggi che lui considera suoi amici: c’è Bertold, un suo collega e amico che è stato ostacolato dalla produzione nel suo ultimo lavoro con il risultato di un trattamento molto duro da parte della stampa; poi c’è Helix, affascinante fotografa, che vuole catturare la morte nella fotografia, personaggio decisamente intrigante che agli occhi di Kaspar incarna l’antico conflitto tra Eros e Thanathos che da sempre accompagna la letteratura e l’arte, e forse in maniera meno conscia, la vita di tutti i giorni. Schulz è lo scienziato pazzo, l’alchimista, confidente e amico di Kaspar, che realizza progetti e mette a punto le antiche formule alchemiche per generare la vita, passando al nostro protagonista gli oscuri segreti della sua arte.

Ognuno di questi elementi contribuisce a creare un universo affollato e claustrofobico nel quale Kaspar sembra trovarsi decisamente a suo agio, ma che a tratti inquieta lo spettatore, anche lui smarrito tra ciò che è reale e ciò che invece non lo è. La struttura del film, per dichiarazione dello stesso autore, è quella di un quaderno di appunti che comprende foto, pupazzi, animazioni, disegni, schizzi e appunti, un diario filmato della mente stessa di Kaspar, interpretato da Lorenzo Pedrotti.

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E proprio in Pedrotti il film trova la sua vera e propria anima, poiché è dalla sua voce che  veniamo guidati attraverso i vari capitoli della storia, una voce calma, dolce, in piacevole contrasto con  le atmosfere spesso inquietanti che Bessoni costruisce, soprattutto attraverso l’utilizzo di grandangoli e con il fondamentale contributo di Leonardo Cruciano, realizzatore degli effetti speciali, e anche produttore del film, e della scenografa Briseide Siciliano. Tra gli altri interpreti si distinguono Jun Ichikawa, nel ruolo di Helix, che con la sua delicata bellezza riesce a dare corpo e vita ad uno dei personaggi più affascinanti del film; Francesco Martino è Bertold, in questo caso forse il meno convincente, al quale è affidato la splendida citazione del film di Wim Wenders Il Cielo Sopra Berlino, e il bravo Franco Pistoni, visto già in Imago Mortis, è Schulz.

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Korkodyle si presenta con un film privo di narrazione, ma sarebbe più corretto dire che la sua storia non è drammatizzata, poiché è semplicemente raccontata dalla voce del protagonista che nella sua ironica deliranza farcisce il racconto di citazioni fiabesche e grottesce, dall’Alice di Carrol al Pinocchio di Collodi, il tutto accompagnato da una colonna sonora composta da brani classici tra cui il bellissimo Carnevale degli Animali già utilizzato da Terrence Malick nel suo secondo film, I Giorni del Cielo, brano che ben si associa alla sospensione temporale e spaziale che il film suggerisce.

Forte anche della splendida fotografia di Ugo Lo Pinto, Krokodyle può definirsi un coraggioso esperimento di cinema indipendente, un prodotto purtroppo poco vendibile, ma molto affascinante, macabro e ironico allo stesso tempo, animato da uno spirito di ricerca e di onestà che probabilmente il cinema italiano ha smarrito.

The Tree of life: ne parlano Christopher Nolan e David Fincher!

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The Tree of life: ne parlano Christopher Nolan e David Fincher!

The Tree of life è appena uscito negli States in una distribuzione strategica con poche sale mirate e che durerà tutta l’estate,ed ecco arrivare in supporto un’interessante featurette in cui due registi di altissimo livello, ovvero Christopher NolanDavid Fincher parlano del film e di Terrence Malick.

Ecco la featurette:

Fonte: apple.com