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The Iron Lady: recensione del film con Meryl Streep

Margaret Thatcher, ex Primo Ministro britannico, ormai ottantenne, fa colazione nella sua casa in Chester Square, a Londra. Malgrado suo marito Denis sia morto da diversi anni, la decisione di sgombrare finalmente il suo guardaroba risveglia in lei un’enorme ondata di ricordi.

Al punto che, proprio mentre si accinge a dare inizio alla sua giornata, Denis le appare, vero come quando era in vita: leale, amorevole e dispettoso. Lo staff di Margaret manifesta preoccupazione a sua figlia, Carol Thatcher, per l’apparente confusione tra passato e presente dell’anziana donna. Preoccupazione che non fa che aumentare quando, durante la cena che ha organizzato quella sera, Margaret intrattiene i suoi ospiti incantandoli come sempre, ma a un bel momento si distrae rievocando la cena durante la quale conobbe Denis 60 anni prima. Il giorno dopo, Carol convince sua madre a farsi vedere da un dottore. Margaret sostiene di stare benissimo e non rivela al medico che i vividi ricordi dei momenti salienti della sua vita stanno invadendo le sue giornate nelle ore di veglia.

Arriva anche da noi The Iron Lady, film biografico che narra l’avvincente storia di Margaret Thatcher, una donna che è riuscita a farsi ascoltare in un mondo dominato dagli uomini, abbattendo le barriere di discriminazione sessuale e sociale. E’ questo uno dei temi portanti che l’inizio del film porta con sé, cercando di indagare quei lati meno battuti di un’Inghilterra  immobilizzata da una difficile situazione economica ed un maschilismo molto diffuso e difficilmente superabile. Il carattere e l’intraprendenza sono certamente i punti forti che caratterizzano profondamente il personaggio protagonista della storia, e chi se non un’altrettanto intraprendente e carismatica attrice come Maryl Streep può far rivivere con il giusto piglio quel personaggio sul grande schermo. Ancora una volta, Meryl echeggia poderosamente con la sua performance nell’intricato intreccio narrativo di una storia, contribuendo in grossa misura ai pro che caratterizzano la pellicola. Tuttavia quello che sorprende di più è che il suo contributo di bravura genera anche i contro, perché la Streep è talmente brava e desiderata che fa terra bruciata intorno a sé.

The Iron Lady meryl streep

Il film è talmente incentrato su di lei e sul suo personaggio che finisce per diventare un cane che si morde la coda, finendo per generare un affresco si affascinante e intrigante ma altrettanto thatchercentrico e didascalico, finendo per limitare quelle che erano le reali potenzialità della storia.

Districarsi fra la vita politica e dirompete della Thatcher e l’intimità fragile e difficile di Margharet è un terreno difficile per molti. Sin dalle prime battute diventano chiari i limiti della regista chiamata a dirigere questo ambizioso progetto: Phyllida Lloyd. La sua regia in tutta la  prima parte è un po’ piatta e non aiuta a far decollare il film, rialzandosi brevemente solo nelle ultime parti della storia, poco per un film che avrebbe dovuto essere un affresco su un periodo storico, su un personaggio storico e al contempo una dolce e sensibile storia d’amore. Gran parte dei meriti di una seconda parte più interessante e ricca di sfumature vanno senza dubbio alla magistrale performance di Jim Broadbent, che interpreta il marito della vulcanica donna, Denis Thatcher.

Dipinto dall’opinione pubblica come un pagliaccio, l’attore riesce nell’intento di rappresentare il suo personaggio come qualcosa di molto più che  un semplice menestrello. La sua ironia e il suo senso dell’umorismo hanno senz’altro aiutato a far valere l’importanza del ruolo di Denis nella vita di coppia dei Thatcher, non a caso gli istanti d’intimità fra i due sono i momenti migliori del film, che nonostante tutto sorprende a più riprese, lasciando spazio anche ad alcune riflessioni politiche che risultano essere tutt’oggi ancora spaventosamente attuali.

Uscite al cinema di lunedì 23 e venerdì 27 gennaio

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Da lunedì 23 gennaio – Bobby Fischer Against the World: Nato nel 1943 e morto nel 2008, Bobby Fischer è stato sicuramente un grande scacchista se non il più grande di sempre. Il documentario prodotto dall’HBO ne ripercorre la biografia utilizzando le testimonianze di chi lo ha conosciuto direttamente integrate con un’ampia selezione di materiali video. Il fulcro del docufilm è il famosissimo incontro in Finlandia con Boris Spassky tenutosi nel 1972 e avente in palio la corona mondiale allora detenuta dal russo.

Da venerdì 27 gennaio – Mission Impossible – Protocollo Fantasma: Implicati loro malgrado in un gravissimo attentato terroristico al Cremlino, l’agente Ethan Hunt e i suoi collaboratori sono messi al bando dal governo americano. Il Presidente lancia l’operazione “Protocollo Fantasma”. Hunt e i suoi ufficialmente non agiscono più per conto degli Usa ma tocca a loro, senza alcuna copertura, cercare di fermare chi sta cercando di scatenare una guerra nucleare.

L’arte di vincere: Gli Oakland Athletics sono una buona squadra di baseball che però non può competere con i budget stratosferici di squadre come ad esempio i New York Yankees. Quando al termine di una buona stagione il general manager Billy Beane si vede portar via i suoi tre migliori giocatori, la loro sostituzione diventa impossibile.

ACAB – All Cops Are Bastards: Cresciuti nel culto della destra fascista, i tre protagonisti si scoprono disillusi al termine di una parabola di violenza che e’ la loro ”educazione sentimentale”. Nella narrazione si svela, attraverso l’occhio e il linguaggio degli ”sbirri” e una lunga inchiesta sul campo, la trama occulta dei piu’ sconcertanti episodi di violenza urbana accaduti in Italia negli ultimi due anni.

The Iron Lady: Il film racconta la storia di una donna che ha rotto le barriere del genere e della classe per essere ascoltata in un mondo dominato dagli uomini. La storia riguarda il potere e il prezzo che viene pagato per il potere, ed è un ritratto sorprendente e penetrante di una donna straordinaria e complessa.

Il sentiero: Sarajevo. Luna fa la hostess mentre il suo compagno Amar opera come controllore di volo all’aeroporto. I due stanno cercando di avere un figlio e sono anche disposti a ricorrere all’inseminazione artificiale. Amar viene però sospeso dal lavoro perchè sorpreso con alcolici in servizio. Per caso incontra un ex commilitone divenuto musulmano integralista. Gli viene offerto un lavoro come insegnante di computer in una comunità musulmana che vive isolata dalla città. Da quel momento i percorsi di Amar e Luna iniziano a dividersi.

A.C.A.B.,la società dell’odio: intervista al cast

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Si è tenuta questa mattina a Roma l’anteprima dell’attesissimo esordio di Stefano Sollima, conosciuto da tutti e soprattutto dalle più giovani generazioni, per essere il regista di Romanzo Criminale – La serie. Il film in programma, di cui tutti ormai stanno parlando, è il coraggioso ACAB, tratto dal romanzo omonimo di Carlo Bonini, edito da Einaudi.

A.C.A.B. recensione del film con Marco Giallini

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Rabbia, frustrazione, esasperazione. Queste sono le parole chiave per descrivere la storia di A.C.A.B., primo lungometraggio di Stefano Sollima, (regista di Romanzo Criminale – La serie), tratto dall’omonimo romanzo, edito da Einaudi, di Carlo Bonini. A.C.A.B. – il film, ha l’abilità di farci entrare con forza nella storia fin dal primo fotogramma, affrontando un vissuto quotidiano che rispecchia la società odierna, caratterizzata da un odio che non ha soluzioni, ma che si manifesta contagiando viralmente ogni categoria dello Stato.

I protagonisti sono tre poliziotti appartenenti al reparto mobile della Polizia dello Stato, si chiamano Cobra (Pierfrancesco Favino), Negro (Filippo Nigro), e Mazinga (Marco Giallini). Una loro prima definizione ordinaria li definisce uomini armati, addestrati per mantenere l’ordine all’interno di situazioni a rischio, come quelle che accadono negli stadi o nelle manifestazioni. Poi però c’è la cronaca, che dal G8 in poi, ha mostrato un’altra faccia della categoria, che ci ha sempre di più allontanato e posto criticamente nei loro confronti; visti ora come dei violenti, spesso fautori di ulteriore odio contro lo Stato. A.C.A.B. – il film, si spinge oltre la cronaca e s’insinua nel vissuto quotidiano di questi celerini, raccontandoci una storia autentica, senza la presunzione di rivelare una verità definitiva.

A.C.A.B. film

Prima di tutto chi appartiene alla Celere, fa parte di una squadra. I tre protagonisti sono come fratelli che si proteggono e difendono nel momento del bisogno. Perché i celerini sono obbligati a essere uniti e solo insieme rappresentano una forza contro il disordine. Ma, è il disordine che loro combattono? Forse no. I celerini di A.C.A.B., sono mossi da una rabbia potente che li domina e li spinge senza giustificazione, contro quei deboli, che, proprio come loro, sono mossi dall’esasperazione verso uno Stato distante, che non rispetta i loro diritti. Burattini in divisa, strumenti di una politica che da troppo tempo, si è posta a debita distanza da una realtà ogni giorno più degradata e violenta; una realtà che fa paura, e si sa che, quando si è mossi dalla paura e dalla frustrazione di non essere ascoltati né protetti, nessun ideale, nessuna morale può fermare l’escalation della violenza. È in questi momenti che la giustizia personale diventa l’unica soluzione. Poco importa se sono emigrati, giovani facinorosi o fascisti.

Sollima non delude e convince il pubblico con un film potente, sincero e coraggioso, che non condanna né critica i poliziotti, ma li descrive senza generalizzazioni e con le relative differenze. Adriano Costantino (interpretato dal talentuoso emergente Domenico Diele), incarna una di queste differenze: è feroce come i suoi compagni e inizialmente, si lascia anche trasportare dalla rabbia e dalla loro idea di giustizia, però ha la forza e soprattutto, il coraggio di comprendere l’insensatezza della violenza a tutti i costi, trovando una soluzione nella legalità.

A.C.A.B. è sotto ogni punto di vista un film necessario, denuncia e ritratto di una realtà sociale, la cui trama si coniuga perfettamente a uno stile di regia realistico, accompagnato da una fotografia dominante e da una colonna sonora, non solo pertinente al film, ma anche appartenente all’immaginario musicale dei protagonisti, come Seven Nation Army dei White Stripes, base musicale dei cori dei tifosi negli stadi di tutto il mondo. Un film che dividerà il pubblico, ma che senza dubbio lo scuoterà, immergendolo con forza in una violenza ormai familiare. Il film uscirà nelle sale italiane, venerdì 27 gennaio.

Julia Roberts con Alec Baldwin e Jim Parsons in The Normal Heart

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Dopo il successo di Mangia Prega Ama, il regista Ryan Murphy ci riprova con The Normal Heart. Una strabiliante Julia Roberts farà parte di un cast altrettanto eccezionale, con

Ryan Reynolds e Reese Witherspoon per Big Eyes

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Dalla collaborazione congiunta di Scott Alexander e Larry Karazewski alla regia e alla scenografia, patrocinato da Tim Burton in qualità di produttore, nasce il progetto Big Eyes.

Aspettando Belluscone. Una storia siciliana

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Si avvia alla fase conclusiva il progetto di Franco Maresco, regista mordace che in perfetto stile Cinico TV ha ideato il film Belluscone. Una storia siciliana. Ispirato alla figura

Box Office ITA del 23 gennaio 2012

Strepitoso debutto in sala per Benvenuti al Nord, che ottiene cifre da capogiro monopolizzando il panorama cinematografico nostrano. Segue il buon debutto di Underworld – il risveglio, con Immaturi 2 al terzo posto.

L’ultimo fine settimana è stato caratterizzato da nuove uscite di tutti i gusti, ma gli spettatori italiani hanno praticamente ignorato la variegata offerta per precipitarsi a vedere l’atteso Benvenuti al Nord. Il sequel di uno dei maggiori successi del 2010 – che aveva chiuso con ben 29,8  milioni di euro – ottiene un incasso eccezionale: 12,2 milioni di euro da mercoledì a domenica, ben 9,8 milioni nei tre giorni! Distribuito in quasi 900 sale, il film ha ottenuto uno dei migliori weekend per il cinema italiano (un anno fa Che bella giornata aveva raccolto la cifra record di 18,6 milioni nei cinque giorni – 9,6 milioni nei tre), portando in sala ben 1,8 milioni di spettatori. Prevedibile un certo calo per il prossimo fine settimana, ma Benvenuti al Nord potrebbe comunque avvicinarsi al risultato complessivo di Benvenuti al Sud.

Il resto della top10 presenta ovviamente cifre di tutt’altro tipo.
Underworld – il risveglio debutta in seconda posizione con 994.000 euro (anche grazie al sovraprezzo), ottenendo una buona media. Immaturi – il viaggio scende dunque al terzo posto con 893.000 euro, arrivando a quota 10,7 milioni totali: il film ha perso oltre il 50% per via della concorrenza di Benvenuti al Nord.
Segue l’altro film distribuito dalla Medusa, La Talpa, che giunge a 2 milioni complessivi con altri 645.000 euro.

J. Edgar scende in quinta posizione, portandosi a quota 5,5 milioni con gli ultimi 454.000 euro raccolti. Calo anche per Alvin Superstar 3 – Si salvi chi può che arriva a 5,4 milioni con altri 439.000 euro.

The Help apre soltanto al settimo posto: il film campione d’incassi negli USA, che è valso un Golden Globe a Octavia Spencer, raccoglie solo 291.000 euro e punta decisamente al passaparola.

Shame guadagna una posizione rispetto al week-end d’esordio e con 223.000 euro giunge a 665.000 euro.

Chiudono la top10 Non avere paura del buio (222.00 euro) e L’incredibile storia di Winter il delfino (215.000 euro), arrivati rispettivamente a 987.000 euro e 725.000 euro.

Box Office USA del 22 Gennaio 2012

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Nonostante sia arrivato al quarto episodio, Underworld, appena uscito, è in vetta al Box office USA di questa settimana. Così come era accaduto ad un’altra saga che vanta uno zoccolo duro di affezionatissimi, Final Destination, che diligentemente vanno a vedere in massa ogni nuova messa in scena cinematografica della serie. Così è accaduto anche per questo ultimo capitolo della saga anch’essa con tematica vampiresca ma affatto melensa. Il film incassa infatti 25 milioni di dollari e distanzia decisamente la seconda posizione. Red tails, che racconta le vicissitudini di un plotone di piloti che combattono durante la seconda guerra mondiale, formato prevalentemente da afroamericani, segue la prima posizione, e incassa 19 milioni di dollari. Scende Mark Wahlberg, star di Contraband, il film incassa 12 milioni di dollari questa settimana, arrivando ad un totale di 46. In quarta posizione troviamo il film drammatico, tratto da un romanzo di Jonathan Safran Froer, Extremely loud and incredibly close, in cui un bimbo cerca di superare in un modo un po’ fantasioso il trauma della perdita del padre avvenuta per gli attentati alle Torri gemelle di 10 anni fa. Il film fa di tutto per essere interessante, alla regia infatti c’è Stephen Daldry, regista di Billy Elliot, nel cast ci sono Sandra Bullock e Tom Hanks oltre che il giovane Thomas Horn. Il film ha incassato 11 milioni di dollari. In quinta posizione troviamo Haywire, il film “piccolo” che accompagna sempre le grosse produzioni di Steven Soderbergh, che precedentemente quest’anno ci aveva angosciato non poco con il virale, in tutti i sensi, Contagion. In questo film invece seguiamo la vendetta di un soldato super specializzato; nel cast Ewan McGregor e Michael Fassbender. Il film ha incassato  9 milioni di dollari. Scende anche la riedizione del classico Disney Beauty and the beast, che questa settimana incassa 8 milioni di dollari che fanno arrivare il totale a 33, relegando la pellicola al sesto posto della classifica dei dieci film più visti. In settima posizione scende anche il musical con le star storiche della musica soul e country messe insieme in Joyful noise; il film ha un totale di 22 milioni di dollari.

Inesorabilmente, ma dopo sei settimane di classifica e 197 milioni di dollari incassati, si avvia ad uscire di scena Mission Impossible: Ghost protocol, così come fa l’altro film che ha dominato le feste, ora in nona posizione: Sherlock Holmes: a game of shadows, con un totale di 147 milioni di dollari. In decima posizione a chiudere la classifica, The girl with the dragon tattoo di David Fincher, che questa settimana ha incassato solo 3 milioni di dollari.

La prossima settimana esce un nuovo film in cui Liam Neeson deve affrontare problemi molto più grandi di lui: in The grey, infatti, il suo personaggio si ritrova disperso in Alaska dopo un incidente aereo ed è insidiato da un branco di lupi che ovviamente vedono i superstiti umani come un’ottima colazione. Esce anche Albert Nobbs, che suscita interesse soprattutto per l’interpretazione en travesti di Glenn Close, che nell’Irlanda del 19esimo secolo si deve travestire da uomo per lavorare e sopravvivere. Esce anche una nuova commedia con Katherine Heigl: One for the money.

Anche gli attori piangono al cinema

Con il loro lavoro, gli attori sono in grado di veicolare un’infinità di emozioni.  E talvolta ci fanno anche piangere. Ma è interessante scoprire quali sono i momenti che hanno emozionato gli attori stessi al cinema, fino a versare lacrime.

The Artist ha vinto il Producers Guild Award!

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Il successo di The Artist continua: dopo aver trionfato ai Golden Globes, il film ha appena vinto il PGA(Producers Guild Award), prestigioso premio destinato alla produzione.

Numerosi altri favoriti come Paradiso Amaro, L’Arte di Vincere, War Horse, Hugo Cabret, Le Idi di Marzo, Midnight in Paris e The Help sono stati quindi battuti dalla pellicola di Michel Hazanavicius, le cui probabilità di vittoria agli Oscar sembrano aumentare di giorno in giorno.

Altri importanti premi sono stati consegnati per l’occasione anche a le avventure di Tintin(produttori Peter Jackson, Kathleen Kennedy, Steven Spielberg)e al documentario Beats, Rhymes & Life: The Travels Of A Tribe Called Quest(Michael Rapaport, Edward Parks).

fonte: badtaste.it

Lo Hobbit: Peter Jackson svela nuovi dettagli sul film!

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In occasione della presentazione al Sundance Film Festival del suo documentario “West of Menphis”, Peter Jackson  ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni sullo hobbit, attesissimo prequel del Signore degli Anelli, fornendo preziosi dettagli sul modo in cui il film sia collegato alla Trilogia:

“Abbiamo sempre voluto che Lo Hobbit facesse parte di una serie di cinque film. Fortunatamente Tolkien ha scritto moltissimo materiale aggiuntivo nelle appendici del Signore degli Anelli, dove ha ricollegato assieme le due storie, 20 o 30 anni dopo la pubblicazione dello Hobbit. E così siamo riusciti a utilizzare un po’ di quel materiale. Il film non sarà una storia per bambini come il romanzo originale, ma conterrà un po’ di umorismo. Alcune delle canzoni del romanzo sono state inserite nel film.”

Jackson ha inoltre aggiunto riguardo alla sua esperienza sul set: “Mi sto godendo il film proprio come un fan, che è la cosa che mi entusiasma maggiormente. Sono felice di tornare sul set ogni giorno, adoro girare questo film. A febbraio inizieremo altri 100 giorni di riprese, quindi intorno a luglio avremo finito. A quel punto avremo girato entrambi i film.” “Lo Hobbit: un viaggio inaspettato”, arriverà al cinema il 14 dicembre 2012.

 

Dark Shadows: nuova foto di Johnny Depp!

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è finalmente disponibile in rete  una nuova foto di Johnny Depp in Dark Shadows, ultima fatica di Tim Burton da una sceneggiatura di Seth Grahame- Smith.

L’immagine mostra Depp nei panni di Barnabas Collins, un vampiro alla ricerca del suo amore perduto, Jozette: sul suo cammino incrocierà il destino di numerosi personaggi, fra i quali una strega innamorata di lui di nome Angelique(Eva Green), una bizzarra matriarca che si rifiuta di uscire di casa dal giorno della morte del marito(Michelle Pfeiffer) e una strana psicologa(Helena Bonham Carter)”esperta” in disordini del sistema circolatorio.

Ispirato a una serie televisiva di successo degli anni ’60 creata da Dan Curtis, Dark Shadows uscirà nei cinema americani l’11 maggio 2012.

Lo Hobbit: un viaggio inaspettato – Trailer Italiano

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Una bella notizia che i fan di Peter Jackson e de Il Signore degli Anelli aspettavano da tempo: dalle 10:30 di questa mattina è disponibile in anteprima esclusiva sul canale ufficiale Youtube di Warner Bros il primo trailer italiano del film Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato.

Ulteriori info nella nostra Scheda-Film: Lo hobbit:un viaggio inaspettato

Olga Kurylenko e Andrea Riseborough a fianco di Tom Cruise?

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Il nuovo film di Joseph Kosinski, regista di Tron Legacy,  non ha ancora un titolo definitivo (negli ultimi tempi sono stati scelti e poi scartati, Oblivion e Horizons), ma un cast già in via di definizione: a fianco del protagonista, Tom Cruise, dovrebbero comparire Andrea Riseborough e Olga Kurylenko.

Il film è ambientato in una Terra devastata e divenuta inospitale, teatro dello scontro con una razza aliena, dove la razza umana è stata costretta ad andare a vivere su piattaforme sospese, tra le nuvole. Cruise interpreterà un soldato incaricato di riparare i droni utilizzati nella guerra. Nel corso del film, il protagonista si troverà diviso tra due donne: da una parte la sua compagna (interpretata dalla Kurylenko), che resta costantemente in contatto con lui; dall’altra una donna misteriosa che sembra essere letteralmente caduta dal cielo, il cui incontro lo porterà a cambiare radicalmente la sua visione del mondo.

Il percorso del film è stato finora particolarmente accidentato: inizialmente seguito dalla Disney, è stato in seguito abbandonato, non essendo propriamente un film per famiglie; a quel punto è entrata in gioco la Universal. Problemi sono sorti anche in sede di sceneggiatura, passata per le mani di Karl Gajdusek, William Monahan e, recentemente Michael Arndt. Per il ruolo di una delle protagoniste si era pensato a  Jessica Chastain, che ha poi rinunciato. Se non vi saranno altri contrattempi, l’inizio delle riprese è previsto nel giro di un paio di mesi, in vista di un’uscita nel luglio 2013. La Riseborough ha raggiunto una certa notorietà solo in tempi recenti, con la sua partecipazione a W.E. di Madonna; molto più conosciuta la Kurylenko, già abituata ad action movie e blockbuster, con ruoli in Quantum Of Solace, Centurion e Max Payne.

Fonte: Empire

La Warner al lavoro su Otherland

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Otherland, primo volume di un ciclo di romanzi sci-fi di Tad Williams (inedito in Italia, dove dello stesso autore sono stati pubblicati i libri del Ciclo delle Spade) sarebbe avviato ad avere una trasposizione cinematografica, ad opera della Warner e prodotta Dan Lin, già produttore di Sherlock Holmes.  La vicenda di Otherland è ambientata 100 anni nel futuro e vede protagonista un gruppo di improbabili eroi cercare di scampare ad un assassino mentre si trovano ad operare nel mondo virtuale, finendo per scoprire una cospirazione il cui scopo è niente meno che la distruzione dell’umanità.

I cinque volumi del Ciclo di Otherland sono usciti  negli USA tra il 1996 e il 2001:  la Warner potrebbe quindi lanciare una nuova saga in più capitoli. Nel frattempo, Dan Lin sta lavorando, tra gli altri, su Gangster Squad di Ruben Fleischer, e si appresterebbe a portare sullo schermo anche la pluripremiata serie a fumetti Bones di Jeff Smith. Per la sceneggiatura di Otherland si è invece pensato a John Scott III, attualmente impegnato sull’adattamento di Abissi d’acciaio, uno dei capolavori di Isaac Asimov.

Fonte: Empire

Billy Bob Thornton… contro un orso

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Un ritorno al classico filone ‘uomo contro la natura’, molto in voga negli anni ’70, da Lo Squalo in poi: è il nuovo progetto del regista di Saw V David Hackl, intitolato Red Machine vedrà protagonista Billy Bob Thornton, a fianco di Thomas Jane e James Marsden. Marsden e Jane intepreteranno due fratelli che, accompagnati dalle rispettive mogli, utilizzeranno una gita in montagna come occasione per appianare le proprie divergenze;

i dissapori personali passeranno presto in secondo piano quando il gruppo diventerà oggetto delle ire di uno scatenato orso Grizzly; a questo punto interverrà il personaggio di Thornton, un leggendario cacciatore di orsi. Parlando del film, Hackl ha spiegato di voler andare alle reali radici della paura, offrendo al pubblico una storia tutto sommato plausibile, che molti potrebbero trovarsi a vivere in prima persona.

Fonte: Empire

Kristen Wiig prossimamente a fianco di Ben Stiller?

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Kristen Wiig, recente protagonista de Le amiche della sposa, sarebbe in corso di trattative per partecipare, a fianco di Ben Stiller, al remake di The secret life of Walter Mitty, film degli anni ’40 con Danny Kaye uscito in Italia col titolo di Sogni proibiti. Il protagonista del film vive in continuazione sogni ad occhi aperti per fuggire al grigiore della vita quotidiana; un giorno però gli eventi prenderanno una piega inaspettata.

Recentemente Shirley MacLaine è stata data in trattative per recitare il ruolo della madre del protagonista. Rispetto all’originale, la sceneggiatura del remake prevede alcune variazioni, come il mestiere del protagonista e l’avvenimento da cui prenderanno le mosse le sue varie vicissitudini. La Wiig interpreterebbe il ruolo di una collega di Mitty, personaggio ricorrente anche in molti dei suoi sogni ad occhi aperti. Il nome di Kristen Wiig, attualmente impegnata sul set del Saturday Night Live, è stato affiancato recentemente anche The Comedian, prossimo lavoro di Sean Penn (sorta di remake di Re per una notte).

Fonte: Empire

Esclusivo! Primo trailer italiano de Lo Hobbit!

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Ecco il primo trailer italiano de Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato! L’attesissimo film di Peter Jackson arriverà solo a dicembre prossimo al cinema, ma intanto godiamoci il trailer, dove purtroppo

Sarà Nanni Moretti a presiedere la giuria di Cannes 2012

Il Presidente di Giuria Internazionale della 65esima edizione del Festival di Cannes sarà il regista italiano Nanni Moretti. Sappiamo che la Francia ama molto Nanni, e a testimoniarlo è anche la

Esordio di successo per il tanto atteso Benvenuti al Nord

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Un esordio di successo per il tanto atteso Benvenuti al Nord, l’ultimo film del regista Luca Miniero nelle sale dal 18 gennaio. Il sequel di Benvenuti al Sud ha infatti registrato,

La guerra dei fiori rossi: il film Zhang Yuan

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La guerra dei fiori rossi, prodotto nel 2006 e distribuito in Italia nel gennaio 2007 dall’Istituto Luce, è il secondo film di Zhang Yuan dopo diciassette anni, prodotto nel 1999. Tratto dall’omonimo romanzo semi-autobiografico di Zhang Shuo, è stato co-prodotto dalla cinese Beijing Century Good-Tidings Cultural Development Company e dall’italiana Downtown Pictures, e girato in Cina e in parte anche in Italia.

Yuan ci offre ancora una volta una prospettiva diversa della Cina comunista, da un’angolatura critica e costruttivamente polemica. In questo lungometraggio Yuan lo fa puntando tutto sui bambini, sui quali la allora neonata dittatura comunista cinese (siamo nel ’49) gettava le basi per il futuro. Nel piccolo ribelle Qiang (nome completo Fang Quiangqiang) – lasciato piangente dal padre in un convitto, che si oppone con la propria capricciosa innocenza inconsapevolmente a un neonato regime che ne vuole subito annullare l’identità e soffocare il pensiero – si incarnano i desideri odierni di ribellione di un popolo contro una dittatura ormai anacronistica e che nasconde dietro una stanca bandiera rossa un capitalismo selvaggio.

La guerra dei fiori rossi, la trama

La Repubblica comunista cinese è stata da poco fondata e punta all’omologazione del suo popolo, partendo dalle scuole e dai convitti, dove si plasmano i cittadini fedeli e ossequianti di domani. In uno dei tanti convitti che punta alla formazione totalitarista dei bambini, c’è Qiang, di soli 4 anni; il bimbo sfugge alle regole impostegli dalle maestre, non ci sta a rispettare ordine e disciplina estenuanti, che impongono perfino i ritmi dei bisogni fisiologici.

Questa sua ribellione all’ordine ha però un prezzo: oltre alle continue punizioni degli insegnanti e gli scarsi risultati scolastici, Qiang paga il proprio innocente anti-conformismo con la solitudine e l’emarginazione da parte degli altri bambini.

La guerra dei fiori rossi, il film

L’idea è apprezzabile, sebbene La guerra dei fiori rossi dopo una mezz’ora di sorrisi strappati da quei simpatici e paffuti bambini, cominci un po’ a stancare ed apparire ripetitivo; forse qualche cambio di ambientazione di tanto in tanto e qualche nuovo evento di rottura avrebbe reso tale pellicola un capolavoro. Il finale ha comunque un alto potenziale simbolico.

Nella sua carriera, Zhang Yuan si è dedicato soprattutto a spot pubblicitari e clip per MTV, in particolare quelli della rock-star cinese Cui Jian, che interpreta se stesso in Beijing Zazhong. Dopo La guerra dei fiori rossi ha prodotto Space Guy nel 2010, film d’Animazione non ancora giunto in Italia.

Quanto al piccolo protagonista Fang Quiangqiang, è stato interpretato da Dong Bowen, il quale due anni dopo ha fatto parte del cast di Ma wen de zhan zheng di Chun Yu. La guerra dei fiori rossi è stato presentato nella sezione World Cinema al Sundance Film Festival e nella sezione Panorama al Festival di Berlino, dove ha vinto il premio C.I.C.A.E.

Jean Dujardin, l’Artista

Fino a un anno fa, quasi nessuno ne aveva mai sentito parlare: star in patria, nel resto del mondo il nome Jean Dujardin suscitava solo una domanda: Jean, chi?

Il grande pubblico ignorava la sua esistenza sino alla svolta del Festival di Cannes 2011: Jean Dujardin è stato premiato come migliore attore per The Artist, il film muto in bianco e nero acclamatissimo negli ultimi mesi. Da allora la notorietà internazionale si è consolidata giorno dopo giorno e l’attore, anzi, l’Artista, non fa che suscitare grande ammirazione come il personaggio che ha segnato la sua consacrazione, l’affascinante George Valentin.

Jean Dujardin, carisma, brio, ironia e charme

Carisma, brio, ironia e charme: sono solo alcune delle infinite qualità che contraddistinguono questo attore francese dal volto senza tempo, la cui carriera ha conosciuto un’inarrestabile ascesa, dalle serate di cabaret nei bar parigini al Golden Globe appena conquistato a Los Angeles. Jean Dujardin nasce il 19 giugno 1972 a Rueil-Malmaison, a nord di Parigi, ultimo di quattro figli maschi. Bambino timido e insicuro, trova la sua dimensione nel gioco, immagina di essere un cowboy o un eroe, mentre con gli anni sviluppa il suo talento di comico e imitatore. Dopo essersi diplomato in filosofia ed arti plastiche, svolge il servizio militare durante il quale inizia a scrivere piccoli sketch che in seguito propone in alcuni bar francesi, durante il cabaret della sera. La prima apparizione di fronte alle telecamere avviene nel 1996 al talent show televisivo Graines de star, in cui si afferma come comico molto amato dal pubblico nei panni di Brice de Nice, surfista ingenuo e sfrontato, che ripropone anche nella compagnia Nous C Nous, di cui fa parte insieme a Bruno Salomone e altri comici francesi; con loro realizza diverse parodie di boy band in voga negli anni novanta.

Jean Dujardin the artistiJean Dujardin diventa poi un volto popolare della tv francese nella serie Un gars, une fille (ovvero Love Bugs), di cui è protagonista insieme ad Alexandra Lamy: con oltre 400 episodi dal 1999 al 2003, l’affiatata coppia “Loulou e Chouchou” si innamora anche nella vita reale. Dopo una precedente relazione da cui nascono i figli Simon e Jules, Jean trova in Alexandra la compagna della vita, si fidanzano nel 2003 e si sposano nel 2009.

Dopo il successo in tv, arrivano i primi ruoli al cinema: dapprima secondari poi, dopo Mariages!, nel 2005 è protagonista di Brice de Nice di James Huth, in cui ripropone il personaggio da lui inventato e conquista il box office. Ma il grande incontro della sua carriera è quello con il regista Michel Hazanavicius, che nel 2006 lo sceglie come protagonista del film OSS 117: Le Caire, nid d’espions; Jean interpreta l’agente segreto Hubert Bonisseur de la Bath, simil James Bond: simpatico, francese fino al midollo, seduttore e anche un po’ razzista, nei panni di OSS 117 Jean Dujardin rivela ancora una volta le sue grandiose doti comiche, e in questa divertente parodia ambientata negli anni cinquanta è affiancato da Bérénice Bejo, con cui lavorerà nuovamente in The Artist. Il film è un successo e se ne ricorda soprattutto la scena culto in cui Jean canta “Bambino” di Dalida in arabo. Per questo ruolo viene nominato al César come migliore attore, il che accade raramente per una commedia.

Nel 2007 recita in 99 francs di Jan Kounen, adattamento dell’omonimo romanzo di Frédéric Beigbeder in cui interpreta Octave Parrango, cinico agente pubblicitario; in questa commedia graffiante, il suo personaggio non vuole suscitare simpatie (“Spero che mi disprezzerete per meglio disprezzare l’epoca che mi ha plasmato”, dice Parrango). Nello stesso anno interpreta per la prima volta un ruolo drammatico in Contre-enquête, dove è un poliziotto che indaga sulla morte della figlia, mostrandosi all’altezza di altri generi oltre il comico. Produce e dirige Palizzi, una serie tv di due stagioni che racconta a mo’ di documentario il reinserimento nella società di un ex mafioso uscito di prigione dopo quindici anni di reclusione.

Nel frattempo, divenuto uno degli attori francesi più amati oltralpe, Jean recita a teatro con Alexandra Lamy in Deux sur la balançoire. È inoltre attivo nell’ambito umanitario contro il maltrattamento dei bambini, partecipando alla Fondation Mouvement pour les Villages d’Enfants. Il 2008 è l’anno di Cash – Fate il vostro gioco, una sorta di Ocean’s Eleven alla francese in cui è affiancato da Jean Reno e Valeria Golino. Diretto da Eric Besnard, il film corale è una commedia poliziesca in cui non mancano i colpi di scena.

Segue Un homme et son chien, remake francese di Umberto D. di Vittorio De Sica, dove recita con Jean-Paul Belmondo, al quale Jean Dujardin è spesso paragonato in patria.  Torna poi nuovamente nei panni di Hubert Bonisseur de la Bath in OSS 117: Rio ne répond plus, sequel di successo ancora diretto da Michel Hazanavicius, divenuto uno dei suoi migliori amici. Jean ama infatti collaborare con professionisti di cui ha stima e infatti nel 2009 ritrova James Huth, che lo dirige nel western Lucky Luke, in cui interpreta con brio il celebre cowboy solitario in grado di sparare più veloce della propria ombra.

Tra i lavori più recenti, possiamo citare Le bruit des glaçons diretto da Bertrand Blier e Les petits mouchoirs di Guillaume Canet: quest’ultimo film, presentato al Festival del Film di Roma 2010, uscirà in Italia in primavera con il titolo Piccole bugie tra amici. Jean interpreta Ludo e, benché abbia un piccolo ruolo accanto a un cast stellare che comprende Marion Cotillard e François Cluzet, il suo personaggio è l’anima di tutto il film.

Nel 2010 torna al genere drammatico nello struggente Un balcon sur la mer di Nicole Garcia: è il protagonista, l’agente immobiliare Marc Palestro, che incontra una donna misteriosa (una bravissima Marie-Josée Croze) che lui riconosce come Cathy, la ragazzina di cui era innamorato durante l’infanzia trascorsa in Algeria: ma la verità potrebbe essere un’altra… Nel cast anche Toni Servillo e Claudia Cardinale. In questo film Jean offre la vibrante interpretazione di un uomo tormentato dal suo passato, rivelandosi eccezionale anche nel registro drammatico. Un talento che si paleserà ancora di più nel ruolo della vita.

Il 2011 è infatti l’anno della consacrazione. Michel Hazanavicius gli offre il ruolo più difficile della sua carriera in un film nato come ‘impossibile’ e che il regista sognava di realizzare già da una decina d’anni: si tratta di The Artist, muto e in bianco e nero, che Hazanavicius dirige con maestria e in cui Jean veste i panni del divo George Valentin, star del muto la cui carriera subisce un inevitabile declino con l’arrivo del sonoro, mentre la giovane comparsa Peppy Miller (una brillante Bérénice Bejo, nel frattempo divenuta moglie del regista) diventa una stella proprio grazie ai film parlati. Jean dedica anima e corpo a questo ruolo, recupera i classici muti di Murnau e Borzage, studia Douglais Fairbanks, Gene Kelly, Clark Gable e Vittorio Gassman, prende lezioni di tip tap per cinque mesi e incarna alla perfezione il divo del muto che non vuole rinunciare alla sua integrità di artista sia nelle parti briose che in quelle drammatiche, conquistando critica e pubblico. Ottiene la Palma d’oro di migliore attore a Cannes; mentre sale sul palco, si inchina al presidente di giuria e suo mito personale, Robert De Niro, e improvvisa qualche passo di tip tap. The Artist ottiene riconoscimenti in numerosi festival internazionali, sino alla recente vittoria ai Golden Globe: 3 statuette, tra cui il premio a Jean Dujardin come Migliore Attore in un film commedia o musicale. Durante il discorso di accettazione, in un inglese stentato – giacché sta studiando la lingua da pochissimo dietro la pressione di Harvey Weinstein – si prende una rivincita contro un agente che gli aveva pronosticato che non avrebbe mai fatto nessun film: “Il tuo viso è troppo espressivo, troppo grande”. La straordinaria espressività di Jean Dujardin è, al contrario, uno dei suoi maggiori pregi: sin dagli esordi, la sua recitazione è particolarmente basata sul corpo; si trattava inizialmente di un complesso di inferiorità, non avendo mai frequentato l’accademia d’arte drammatica, dunque la recitazione fisica avrebbe dovuto compensare una presunta mancanza di profondità. La profondità invece c’è, accompagnata da un talento esplosivo che non lascia mai indifferenti e una versatilità da vero Artista.

Amante del cinema italiano di un tempo (soprattutto Vittorio Gassman e Dino Risi), di Charles Baudelaire e del buon vino; battuta sempre pronta e irresistibile sorriso smagliante, Jean affronta il cinema con la genuinità tipica di un bambino: recitare è per lui un modo per prolungare l’infanzia, affinché l’uomo che è diventato riesca ad aiutare il bambino che fu a realizzare i propri sogni. Nominato ai SAG e ai BAFTA per The Artist, Jean non sogna affatto una carriera a Hollywood: se otterrà proposte interessanti, come da lui affermato, non esiterà ad accettare, ma non abbandonerà mai la sua umiltà (“Del resto mi chiamo Jean Dujardin, John Of the Garden, quindi rimango con i piedi per terra”). Né la sua amata Francia. Infatti oltralpe il 29 febbraio uscirà Les infidèles che ha scritto, prodotto, diretto e interpretato insieme al collega e amico Gilles Lellouche: si tratta di un film suddiviso in sette sketch incentrato sull’adulterio da parte del sesso maschile.

Ma febbraio è anche il mese degli Oscar: con una nomination praticamente certa per il suo indimenticabile ruolo nel film muto, chissà se il 26 febbraio l’Artista trionferà nella notte più magica che celebra la settima arte. Nessun francese ha vinto l’Oscar come Migliore Attore protagonista: questa potrebbe essere l’occasione più opportuna per dimostrare che ancora oggi si può essere grandi attori anche senza dire una parola.

Polisse – Trailer italiano

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Vi presentiamo il trailer italiano di Polisse, diretto da Maïwenn, la cui uscita nelle nostre sale è prevista per il 3 febbraio 2012. Il film, premiato al Festival di Cannes – Premio della Giuria, è basato su casi di cui la stessa regista ha avuto esperienza diretta nei mesi che ha passato affiancata agli agenti della BPM (Brigade de protection des mineurs – Sezione Protezione Minori) E da un lato ci mostra gli orrori legati ad abusi sessuali compiuti ai danni dei bambini, dall’altro vuole in maniera ancora più esplicita raccontare delle ripercussioni emotive e psicologiche di un lavoro tanto duro in coloro i quali lo portano avanti con passione e positivo idealismo.

Millennium: Uomini che odiano le donne – Titoli di testa

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Ecco gli splendidi Titoli di testa di Millennium: Uomini che odiano le donne, il film di David Fincher che tra poco arriverà nelle sale italiane.

Dal 3 febbraio al cinema. Diretto da David Fincher, con Daniel Craig e Rooney Mara Le immagini della sequenza di apertura del film che accompagnano la meravigliosa “Immigrant Song” di Karen O, Trent Reznor e Atticus Ross.

Resident Evil – Retribution 3D – Trailer italiano

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Dopo il grande successo mondiale e un incasso di quasi 700 milioni di dollari, Resident Evil, adattamento cinematografico del popolare videogioco, torna con un attesissimo quinto episodio, RESIDENT EVIL: RETRIBUTION, disponibile anche in 3D.

Paradiso Amaro – Trailer Italiano

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Matt King è un marito e padre da sempre indifferente e distante dalla famiglia. Ma quando la moglie rimane vittima di un incidente in barca nel mare di Waikiki è costretto a riavvicinarsi alle due figlie: e quindi a riconsiderare il suo passato e valutare un nuovo futuro. Mentre i loro rapporti si ricompatteranno, Matt è anche alle prese con la difficile decisione legata alla vendita di un terreno di famiglia, richiesto dalle elite delle Hawaii ma anche da un gruppo di missionari. Paradiso Amaro Dal 17 Febbraio al Cinema.

Ulteriori info nella nostra Scheda-Film

Italia fuori dagli Oscar, ancora una volta

Anche quest’anno, purtroppo, l’Italia non avrà alcun rappresentante nella cinquina di film che gareggeranno come miglior film straniero agli Oscar 2012. La notizia dell’esclusione dalla short list arriva questa mattina

Spettatori chiedono il rimborso dopo aver visto The Artist!

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Quando l’ultimo film di Terrence Malick, The Treeof Life, è uscito al cinema, alcuni cinema hanno cominciato a specificare all’ingresso in sala che il film ‘non seguiva una normale e tradizionale storyline’ dopo

I Mercenari 2 vietato ai minori di 13 anni

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A quanto pare la fama di Chuck Norris è davvero meritata! Sembra infatti che sia stato l’attore a volere dalla produzione de I Mercenari 2 che il film fosse vietato ai minori di 13 anni.