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Uscite al Cinema del 14 Gennaio 2011

Vi presento i nostri: ormai avanti con l’età Jack Byrnes decide di trovare un sostituto che possa tenere le redini della famiglia. Ad essere scelto è il genero, Greg, che è diventato padre di due bellissimi gemelli, Samantha e Henry.

Leggi tutto Purtroppo però la situazione finanziaria della famiglia Fotter non è delle migliori, soprattutto mancano i soldi per poter iscrivere i gemelli nel più prestigioso asilo della città. Così Greg  si lascia coinvolgere dall’affascinante quanto svitata  rappresentante farmaceutica, Andi Garcia, in un affare che riguarda il farmaco Sustengo, un viagra utilizzabile anche da soggetti cardiopatici. Sospettoso come sempre e convinto di un possibile tradimento di Greg con la bella Andi, Jack inizia ad attuare tutte le sue ormai famose tattiche per smascherare il genero. Tutto degenera poi durante il compleanno dei due gemelli, quando si riunisce tutta la famiglia…riuscirà Greg a dimostrare la sua innocenza e a rimane dentro il cerchio della fiducia?

Paul Weitz dirige questo terzo capitolo che vede come protagoniste due famiglie molto eccentriche e un grande cast. Oltre alle grandi star dei primi due film (Robert De Niro, Dustin Hoffman, Ben Stiller, Owen Wilson, Barbara Streisand, Blythe Danne e Teri Polo) troviamo nuovi sorprendenti attori: Jessica Alba, Harvey Keitel e Laura Dern. Insomma un film tutto da ridere ricco di gag e situazioni molto imbarazzanti.

Skyline: Jarrod insieme alla compagna incinta Elaine, sono stati invitati a Los Angeles per festeggiare il compleanno di Terry, migliore amico di Jarrod. Il mattino dopo i festeggiamenti Jarrod, Elaine, Terry e Candice, fidanzata di Terry, hanno un risveglio brusco e scioccante. Delle luci azzurre provengono dal cielo….sono raggi luminosi appartenti a delle navicelle spaziali extraterrestri. Con queste luci azzurre gli alieni colpiscono gli umani che vengono attirati fuori dai palazzi, mutati fisicamente ed attirati dentro una grande navicella. I quattro impauriti e sconvolti dovranno lottare con tutte le loro forze contro questi alieni per cercare di sopravvivere.

Colin e Greg Struse ci presentano questo nuovo film su una possibile invasione aliena con al centro la storia di quattro ragazzi che non hanno la minima idea di cosa fare. Di certo non paragonabile a “La guerra dei mondi” di Steven Spielberg né per la sceneggiatura né tantomeno per il cast, di sicuro però sorprendono gli effetti speciali che sono senza dubbio eccezionali.
La versione di Barney: Barney Panofsky è un vecchio produttore canadese di soap opere di bassa qualità, ebreo, amante dell’alcol, delle donne e del fumo, un po’ scontroso e molto irriverente. Dopo essere stato accusato di omicidio e di varie altri incresciosi fatti, Barney decide di scrivere un libro dove ripercorre la sua intera vita…

Diretto da Richard J. Lewis, “La versione di Barney” è un film tratto dall’omonimo romanzo di Mordecai Richler, dove l’autore racconta se stesso e la sua esperienza di vita. A risaltare nel film sono gli attori principali: Paul Giamatti nei panni di Barney; Dustin Hoffman nei panni di Izzy, padre di Barney; ed infine Rosamund Pike nei panni di Miriam, moglie di Barney. Una storia umana commovente ma anche divertente.

Kill me please: in un paesino montano del Belgio, in mezzo alla neve, immersa nel silenzio si trova una clinica molto particolare…qui i pazienti vengono aiutati a morire. Il dottor Kruger, grazie ad un contributo governativo, è il primario di questa strana clinica dove si pratica il suicidio assistito e si esaudiscono gli ultimi desideri dei pazienti. A stravolgere le normali attività del dottore arriva un gruppo di strani pazienti: un comico malato di cancro, una cantante lirica trans che ha perso la voce, una ragazza con manie autolesioniste, un uomo che ha perso tutto ciò che aveva al gioco d’azzardo e un ricco lussemburghese. Ognuno vuole togliersi la vita ed ognuno esprime il suo ultimo desiderio al dottor Kruser…ma un gruppo di attivisti armati si oppone alla clinica…
Olias Barco ci presenta questo film tutto in bianco e nero dove è trattato un tema molto delicato (l’eutanasia) con tono comico. Una commedia noir dove dialoghi sulla necrofilia, sulla volontà di morire e su chi lo deve fare per primo strappano qualche sorriso…e pensare che in alcuni paesi come la Svizzera esistono cliniche del genere!

Un giorno della vita: è il 1964 e in un paesino della Basilicata vive Salvatore, un ragazzo dodicenne con la passione per il cinema. Salvatore ama talmente tanto la cinematografia che quando può prende la bici e si reca al cinema del paese vicino insieme ai suoi amici, Alessio e Caterina. Purtroppo però suo padre, Carlo, un comunista convinto, non appoggia il sogno del figlio, anzi lo schernisce. Ma Salvatore non si demoralizza e decide di comprarsi un proiettore tutto suo per vedere i film che più gli piacciono. C’è solo un problema: i soldi. Non sapendo dove prenderli, Salvatore decide di rubare, dalla cassa della locale sezione del Partito Comunista, i soldi che sarebbero serviti ai militanti per andare ai funerali di Togliatti a Roma. Comprato il proiettore, Salvatore decide di farsi aiutare dal prete del paese ad allestire una sala proiezioni…molte persone affluiscono nel piccolo cinema, ma Salvatore non è contento, si sente in colpa per il furto e decide di confessare tutto al padre. Carlo, infuriato, lo punisce severamente…lo manda infatti al riformatorio!

Giuseppe Papasso ci mostra un Italia e soprattutto un Sud Italia dove anche nei piccoli paesini la lotta politica e terrena si contrappone ai sogni di un ragazzino che guarda al mondo attraverso i film. Una storia leggera certo ma ben interpetata dall’ottimo cast che vede tra gli altri il bravo Alessanrdo Haber e la bella Maria Grazia Cucinotta.

L’orso Yoghi: come sempre l’orso Yoghi, affiancato dal suo fedele amico Bubu, si diverte a rubare i cestini da picnic dei visitatori del parco Jellystone e, come sempre, a cercare di fermarlo c’è il Ranger Smith….così accade tutti i giorni, così passa le giornate il simpatico orso bruno. Purtroppo però le cose stanno per cambiare. Dal momento che il parco sta subendo delle perdite finanziarie e il sindaco Brown vuole finanziare la sua campagna elettorale….Jellystone sta per essere venduto a dei commercianti di legname. Niente più gite immersi nella natura per le famiglie, niente più picnic e soprattutto niente più cestini per Yoghi. Come fare per evitare tutto questo? Yoghi e Bubu decidono di unire le loro forze con il Ranger Smith e la documentarista Rachel Johnson, invaghita di Smith, per evitare la chiusura del parco!
Diretto da Eric Brevig e interpretato da T.J.Miller, Anna Faris, Tom Cavanagh e Andrew Daly, arriva sul grande schermo l’orso inventato da Hanna e Barbera. L’orso Yoghi e compagni strapperanno molte risate agli spettatori più piccoli cacciandosi nei guai e dando vita a mille gag!

Manuale d’amore 3: teaser trailer

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Dopo aver girato in lungo e in largo per Roma arriva il teaser trailer del terzo capitolo della saga targata Veronesi: Manuale D’amore 3. Ricchia di un cast che comprende Robert De Niro, Carlo verdone, Monica Bellucci, Michele Placido, Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti e moltri altri..Ecco il trailer:

Tanti nomi per i ruoli femminili di Batman 3

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Tanti nomi per i ruoli femminili di Batman 3

Christopher Nolan è sempre più impegnato nella ricerca di un’attrice per il ruolo da protagonista: tra le più probabili candidate si sono fatti i nomi di Anne Hathaway, Keira Knightley e Jessica Biel.

Dopo la conferma che nel cast di The Dark Knight Rises ci sarà Tom Hardy ma non Natalie Portman,  negli ultimissimi giorni si sono sisseguite alcune indiscrezioni riguardanti altri nomin di donna che ambiscono al ruolo femminile in questo terzo ed ultimo capitolo firmato Nolan: Kate Mara e Charlotte Riley, oltre alle già nominate Anne Hathaway, Keira Knightley e Jessica Biel. Quasi fuori gioco invece Gemma Arterton, che è stata ingaggiata per il prossimo Hansel and Gretel: Witch Hunters e potrebbe quindi avere problemi.

A quanto pare i ruoli femminili nel prossimo Batman saranno due, uno di villain e uno dedicato ad una possibile love story. Uno dei due dovrebbe essere quello di Talia, figlia di quel Ra’s al Ghul che in Batman Begins era interpretato da Liam Neeson. Le riprese di The Dark Knight Rises cominceranno il prossimo maggio, per uscire poi in sala il 20 luglio del 2012.

Per tutto le notizie vi segnaliamo lo speciale sul film: The Dark Knight Rises

Fonte: Deadline Hollywood

http://www.cine-filos.com/site

Tanti nomi per i ruoli femminili di Batman 3

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Tanti nomi per i ruoli femminili di Batman 3

Christopher Nolan è sempre più impegnato nella ricerca di un’attrice per il ruolo da protagonista: tra le più probabili candidate si sono fatti i nomi di Anne Hathaway, Keira Knightley e Jessica Biel.

Dopo la conferma che nel cast di The Dark Knight Rises ci sarà Tom Hardy ma non Natalie Portman,  negli ultimissimi giorni si sono sisseguite alcune indiscrezioni riguardanti altri nomin di donna che ambiscono al ruolo femminile in questo terzo ed ultimo capitolo firmato Nolan: Kate Mara e Charlotte Riley, oltre alle già nominate Anne Hathaway, Keira Knightley e Jessica Biel. Quasi fuori gioco invece Gemma Arterton, che è stata ingaggiata per il prossimo Hansel and Gretel: Witch Hunters e potrebbe quindi avere problemi.

A quanto pare i ruoli femminili nel prossimo Batman saranno due, uno di villain e uno dedicato ad una possibile love story. Uno dei due dovrebbe essere quello di Talia, figlia di quel Ra’s al Ghul che in Batman Begins era interpretato da Liam Neeson. Le riprese di The Dark Knight Rises cominceranno il prossimo maggio, per uscire poi in sala il 20 luglio del 2012.

Per tutto le notizie vi segnaliamo lo speciale sul film: The Dark Knight Rises

Fonte: Deadline Hollywood

http://www.cine-filos.com/site/speciali/batman-3.html

Finalmente ufficiale il prossimo James Bond

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Finalmente quelli della MGM ci danno un taglio allo stallo inevitabile per gli problemi produttivi legati alla sua crisi finanziara e finalmente arriva la notizia che il 23°  film dedicato all’agente segreto più famoso del cinema verrà realizzato.

A dirigerlo sarà il premio Oscar Sam Mendes (American Beauty, Revolutionary Road, American Life), Ad annunciare il film sono stati Barbara Broccoli e Michael G. Wilson, i quali hanno anche fissato l’inizio riprese entro il 2011 e la data d’uscita il 9 novembre del 2012. La sceneggiatura del film sarà scritta Neal Purvis, John Logan e Robert Wade, ed in qualche modo dovrebbe concludere l’ideale trilogia che vede protagonista Daniel Craig.

Fonte: Deadline

Terry Gilliam gira a Napoli per Pasta Garofalo

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Dopo il corto che ha segnato l’esordio dietro la macchina da presa di Valeria Golino, il pastificio Garofalo continua la sua attività da produttore di cortometraggi e dopo aver segnato l’esordio alla regia di Valeria Golino ha dato il via al secondo capitolo del progetto Garofalo firma il cinema.

Questa volta a girare il cortometraggio è un regista di fama internazionale e rinomato talento come Terry Gilliam.

Il corto s’intitola The Wholly Family, e fa parte del cast anche Cristinana Capotondi e la vede protagonista di una storia che  racconta la storida di una coppia americana con un figlio di dieci anni. Nel cast del film, che si sta girando in questi giorni, ci sono anche Douglas Dean, Nicolas Connolly e Sergio Solli. La fotografia è firmata da Nicola Pecorini e i costumi da Gabriella Pescucci.

Fonte:comingsoon

La versione di Barney: recensione del film

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La versione di Barney: recensione del film

La versione di Barney diretto da Richard J. Lewis e magistralmente interpretato da Paul Giamatti ripercorre quattro decenni della vita di Barney Panofsky, seguendo l’andamento altalenante della sua carriera e della sua vita sentimentale, divisa in tre matrimoni, due figli e un solo grande amore, Miriam.

La versione di Barney si basa sull’omonimo e ultimo romanzo di Mordecai Richler, scrittore simbolo del Canada e morto nel 2001 senza avere la possibilità di ultimare la stesura della sceneggiatura tratta dal suo libro alla quale lavorava. Probabilmente se il film fosse stato da Richler sarebbe risultato migliore, o semplicemente diverso, ma parlando del film che è e non di quello che sarebbe potuto essere non si può prescindere dal confronto con un romanzo che racconta con arguzia e profondità la versione del protagonista in merito alla sua vita, ai suoi amori, alla sua carriera e ad un presunto delitto che sulla carta risulta il centro del racconto, ma che su pellicola diventa solo una parte di un ritratto più ampio, forse dispersivo.

Il risultato è un film sicuramente ben confezionato che si dilunga forse eccessivamente ma che si lascia guardare solo grazie alla bravura del protagonista, un Paul Giamatti che si conferma non solo caratterista, ma grande interprete dei tic e dei difetti dell’uomo moderno. Il suo Barney è esattamente l’uomo di cui ha scritto Richler, spigoloso e allo stesso tempo generoso, controverso nel suo racconto soprattutto quando si tratta di se stesso. Seguiamo Barney nei ghirigori della sua mente mentre (ci) racconta la storia della sua vita: solo alla fine scopriremo con lui il significato di questa particolare struttura affastellata che ci accompagna dall’inizio della sua vita da bohemien a Roma, fino alla fine, dove Giamatti da il meglio di sé, senza mai eccedere nel patetico o nel tragico, ma mantenendo la coerenza che caratterizza il suo personaggio.

La versione di Barney

Ma un buon film non può basarsi solo sulla potenza di un attore, almeno non un film in cui i personaggi di contorno sono così importanti: a partire dallo splendido Dustin Hoffman, che interpreta il padre di Barney, irriverente più del figlio, ma come lui ancorato a quell’idea di amore romantico che dura per la vita; poi c’è Rosamund Pike, la splendida Miriam, unica donna che Barney abbia mai amato, bella ed elegante, superiore a lui per personalità e spirito eppure innamorata i lui anche quando deciderà di prendere altre strade. Ma non dimentichiamo la bravissima Minnie Driver, nel ruolo della Signora P., seconda moglie di Barney, ricca e chiacchierona, sarà grazie a lei che Barney incontra Miriam.

La versione di Barney molto amato dai realizzatori, potrebbe far innamorare molti spettatori, e in effetti ha messo d’accordo persino i fan più accaniti di Richler. Questo però non distoglie l’attenzione da una lunghezza un po’ eccessiva, che potrebbe distrarre ma che forse era necessaria per portare sulla schermo questa particolare storia d’amore di un uomo per se stesso. La versione di Barney nasce da una coproduzione tra Canada e Italia, dove l’opera di Mordecai Richler è sempre stata molto apprezzata.

Vi presento i Nostri: recensione del film con Ben Stiller

Vi presento i Nostri: recensione del film con Ben Stiller

Arriva al cinema Vi presento i Nostri,  terzo capitolo per una della famiglie più conosciute degli ultimi anni al cinema. Ritornano dopo il sequel “Mi presenti i tuoi?” del fortunatissimo “Ti presento i miei”, e dal titolo fanno già intendere che hanno l’ambizione di dare continuità alla fortunata serie con questo: Vi presento i Nostri.

In questo ultimo episodio Vi presento i Nostri, ritroviamo Jack Byrnes (bravissimo Robert De niro) e Greg Focker (altrettanto bravo Ben Stiller) in un nuovo e tutto sommato simpatico duetto, alle prese però con problemi di relazione coniugale dopo l’arrivo dei piccoli due gemelli, oltre che ai problemi di salute del ex Agente CIA Jack Byrnes. Il film racconta le vicissitudini di una famiglia in crescita, rispettando i difetti oramai abitudinari di un Nonno troppo premuroso e ficcanaso e di un padre sotto pressione di fronte al suocero con il fiato sul collo. In più a fare da contorno c’è ormai l’età che incombe  sul povero De Niro, e spaventato da ciò mette alla prova Greg con l’intento di assegnarli dopo un test finale il titolo di futuro Patriarca della famiglia. Il film con pochissime difficoltà supera i primi venti minuti che fanno da intro agevolmente dando prova di uno spigliato senso dell’umorismo.

La regia di Paul Weitz, avvezzo al genere riesce a mantenere equilibrato un ritmo non troppo calzante che discretamente amalgama il tutto seppur mantenendo sempre qualche riserva. Tuttavia, il film non riesce ad eguagliare le vette di comicità del primo capitolo, ingabbiato forse nei continui e forse ormai spremuti caratteri dei personaggi. Forse il limite più grande per questa commedia è proprio quello di non dire altro di nuovo se non ripetere gli stessi tratti dei due precedenti film, forse un tantino meno pomposi ed esagerati della seconda puntata. Le novità sono poche e troppo marginali per poter dire la loro: come il personaggio di Jessica Alba, o quello di Laura Dern.

Anche la sceneggiatura sembra ingabbiata in questi caratteri, anche se in alcuni frangenti ci sono delle gag davvero divertenti come la scena di combattimento fra Jack e Greg, che fa il verso a Lo squalo con tanto di effetto vertigo sul volto di un Stiller spaventato dal De Niro in versione pescecane immerso in una piscina di palline gommose. Alla fine ci ritroviamo solo con i nonni, i figli e i nipoti. Ma tutto sommato, il film è molto piacevole e godibile, aiutato da un cast davvero eccezionale che da quel tocco in più alla vicenda e ne fa assaporare il gusto. Piacevoli anche Owen Wilson, Laura Dern e Jessica Alba. Quest’ultima nelle simpatiche vesti di una rappresentante farmaceutica che affascinerà il povero Greg e che di sicuro strapperà più di una risata alla platea.

Andy Serkis e Ian McKellen ne lo Hobbit!

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Andy Serkis e Ian McKellen ne lo Hobbit!

Andy Serkis tornerà ufficialmente nel ruolo di Gollum nello Hobbit di Peter Jackson, sebbene la sua partecipazione al progetto fosse da tempo caldeggiata e incoraggiata dalla volontà stessa dell’attore, oggi la notizia è ufficiale a seguito della firma del contratto, per cui Serkis si unirà a Ian McKellen e Hugo Weaving, che come lui torneranno ne Lo Hobbit.

Ma anche Ian McKellen ha firmato il contratto per tornare nel ruolo di Gandalf; inoltre, pare che Jackson voglia circondarsi del maggior numero possibile di componenti del cast de Il Signore degli Anelli, storia permettendo, poichè dopo le voci circolate sul ritorno di Elijah Wood nel ruolo di Frodo, si dice che il regista voglia ancora con sè il Saruman di Christopher Lee, e Ian Holm nel ruolo di un anziano Bilbo Baggins.

Machete in Italia il 21 aprile!

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Machete in Italia il 21 aprile!

machete

Machete arriverà il 21 aprile in Italia, stando a quello che dice il distributore Lucky Red. Saranno sicuramente possibili spostamenti o slittamenti di data, ma l’importante è che l’atteso film, nato di un finto trailer del Grindhouse di Rodriguez/Tarantino esca anche nel nostro Paese.

Andy Serkis e Ian McKellen ne lo Hobbit!

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Andy Serkis e Ian McKellen ne lo Hobbit!

Andy Serkis tornerà ufficialmente nel ruolo di Gollum nello Hobbit di Peter Jackson, sebbene la sua partecipazione al progetto fosse da tempo caldeggiata e incoraggiata dalla volontà stessa dell’attore, oggi la notizia è ufficiale a seguito della firma del contratto, per cui Serkis si unirà a Ian McKellen e Hugo Weaving, che come lui torneranno ne Lo Hobbit.

Ma anche Ian McKellen ha firmato il contratto per tornare nel ruolo di Gandalf; inoltre, pare che Jackson voglia circondarsi del maggior numero possibile di componenti del cast de Il Signore degli Anelli, storia permettendo, poichè dopo le voci circolate sul ritorno di Elijah Wood nel ruolo di Frodo, si dice che il regista voglia ancora con sè il Saruman di Christopher Lee, e Ian Holm nel ruolo di un anziano Bilbo Baggins.

Colin Farrell nel remake di Atto di Forza

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colin farrell

Durante la promozione de Il Calabrone Verde, il produttore Neal Moritz si è lasciato sfuggire che il protagonista del prossimo remake di Atto di Forza sarà Colin Farrell. La notizia è quindi ufficiale.

Directors Guild of America: nomination per Nolan, Fingher e Aronofsky

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Le tanto attese nomination dei premi della Directors Guild of America sono state finalmente annunciate. I premi di categoria dei registi di Hollywood vedono nominare tra gli altri Christopher Nolan, David Fincher e Darren Aronofsky.

I premi della categoria dei registi di Hollywood, è tra le manifestazioni più credibili per anticipare l’Academy per le nomination agli Oscar tra due settimane.

Ecco i nominati:

* Darren Aronofsky, Black Swan
* David Fincher, The Social Network
* Tom Hooper, The King’s Speech
* Christopher Nolan, Inception
* David O. Russell, The Fighter

Il premio verrà assegnato durante il 63esimo Annual DGA Awards Dinner sabato 29 gennaio. Da notare l’assenza dei Coen e questo a noi non dispiace granché.

Fonte: Directors Guild of America

Box Office USA 10 gennaio 2011

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Passate le feste, l’ultima fatica dei fratelli Coen, True Grit, sale finalmente in vetta alla classifica dei film più visti della settimana negli Stati Uniti. Scalza così il vincitore delle vacanze, Little Fockers, che comunque resta agganciato alla seconda posizione.

Una delle nuove uscite, il nuovo film con Nicolas Cage, Season of the witch, arriva direttamente in terza posizione, a dimostrazione del fatto che sebbene per alcuni critici il film sia un involontario omaggio a Monty Python and the Holy Grail, il pubblico ama passare due ore insieme al  rampollo della famiglia Coppola ormai collaudato in ruoli di questo genere. Il suo incasso della scorsa settimana è di quasi 11 milioni di dollari. TRON: Legacy, l’altro film che aveva dominato il botteghino delle  feste, scivola in quarta posizione, raggiungendo però un incasso lordo di 148 milioni di dollari. Il film di Darren Aronofsky, Black Swan scala lentamente  la classifica, e questa settimana si guadagna il quinto posto, dopo più di quattro settimane di uscita e calcolando che, nella prima settimana di uscita, il film era stato distribuito in pochissime sale.

Country strong, il film di Shana Feste in cui Gwyneth Paltrow interpreta una stella del country la cui carriera è minata dall’abuso di alcol, si ferma in sesta posizione con 7 milioni di dollari di incasso, The fighter, uno dei possibili protagonisti dei prossimi Golden Globes con Mark Whalberg e Christian Bale, rimane saldo nella parte bassa della classifica, seguito dall’altrettanto favorito ai premi The King’s Speech, in cui Colin Firth interpreta il balbuziente Re Giorgio VI. A chiudere la classifica sono due film animati: Yogi Bear è infatti in nona posizione, seguito da Rapunzel, che dopo un mese e mezzo  e 176 milioni di dollari di incasso, si appresta ad abbandonare la classifica.

Tra le uscite della prossima settimana, sono da segnalare: l’attesissimo Green Hornet, ennesima trasposizione di un superoe da fumetto in film con due peculiarità; alla regia c’è Michel Gondy mentre il protagonista è interpretato dal normalmente comico Seth Rogen. Gondry se la vedrà con Ron Howard, che dirige Vince Vaughn nella commedia The Dilemma e con la trasposizione per il cinema di Barney’s Version, il romanzo bestseller di Mordecai Richler che conta nel cast Paul Giamatti nel ruolo di Barney con una spalla d’eccezione, Dustin Hoffman. Vedremo che responso darà il pubblico.

Stardust: il film del 2007 di Matthew Vaughn

Stardust: il film del 2007 di Matthew Vaughn

Stardust è il film fantasy del 2007 diretto da Matthew Vaughn e con protagonisti nel cast Charlie Cox, Ben Barnes, Claire Danes, Michelle Pfeiffer, Robert de Niro, Rupert Everett, Mark Strong, Sienna Miller e Peter O’Toole.

La trama di Stardust

In Stardust poco lontano da un villaggio agreste dell’Inghilterra vittoriana c’è un muro che separa il mondo reale da Stormhold, città fantastica. Tristan vive nel villaggio, ma è figlio di una fanciulla di Stormhold e di un uomo mortale: un giorno decide di attraversare il muro per donare alla volubile Victoria, la ragazza di cui è innamorato, una stella caduta. Non immagina che si troverà di fronte Yvaine, la stella diventata nel mondo incantato una donna, e che con lei precipiterà in mezzo ad incredibili avventure, tra streghe in cerca dell’eterna giovinezza, pirati dell’aria con il vizio del travestimento, eredi al trono in lotta tra di loro, metamorfosi, che lo cambieranno e non poco.

Stardust  Analisi

Stardust, tratto dall’omonimo romanzo illustrato di Neil Gaiman e Charles Vess, uscito non in sordina ma in tono minore rispetto ai blockbuster Il signore degli anelli e la saga di Harry Potter, Stardust rappresenta un ottimo esempio di fantasy che coniuga fiaba, ironia, effetti speciali, emozione, senza che nessun elemento prevalga, ma con un perfetto amalgamarsi di tutto per un risultato finale notevole.

Partendo dal topos del viaggio iniziatico per la conquista della donna amata, come facevano gli antichi cavalieri (ma Tristan all’inizio è un ragazzo modesto, anche se non mancheranno i colpi di scena), e mescolandolo con intrighi shakespeariani per la successione al trono, con streghe perfide da fiaba classica, con suggestioni steam punk e dialoghi da commedia brillante, Stardust è un film raffinato e non solo commerciale, che piace ai ragazzi (affrontando anche temi coraggiosi ed insoliti per il genere, quali il travestitismo, l’omosessualità e la vivisezione sugli animali) ma che ha le carte in regola per essere amato anche da un pubblico più grande, non perdendosi dietro ai troppi effetti speciali, impeccabili comunque a valorizzare un’ambientazione tra i panorami mozzafiato di Islanda e Scozia e interni in stile fiaba vittoriana.

Charlie Cox, figlio nella finzione di Ben Barnes di nuovo eroe fantasy come Caspian nella saga di Narnia, è un buon eroe in cerca di se stesso, deliziosa la Yvaine pimpante e anticonformista di Claire Danes, ma i mattatori della storia sono Michelle Pfeiffer, splendida e perfida nel ruolo di strega in cerca dell’eterna giovinezza, sulla falsariga delle varie Crimilde e Malefica, e Robert De Niro, pirata con la passione per i travestimenti e la cultura inglese che non a caso si chiama Capitan Shakespeare, e che solca i cieli su una nave che sembra uscita dai film di Miyazaki. Da segnalare anche i camei di Peter O’Toole, re in punto di morte con problemi di successione, e di Rupert Everett, erede al trono afflitto da una prematura dipartita, senza dimenticare il villain dell’ottimo caratteristica Mark Strong.

StardustLa rilettura di Neil Gaiman delle fiabe classiche, più ancora che del fantasy, ricordando che facevano paura ed erano rivolte agli adulti, rivive ottimamente in un film, che racconta una fiaba eterna, che trascina in un’avventura, che parla di Bene e di Male, di amore e di ricerca di sé. Una storia eterna e moderna, capace di essere valida trasposta anche in altri mezzi rispetto a come era nata, e questo è di per sé già molto interessante, oltre che non sempre scontato. In attesa di possibili adattamenti, si spera di questo livello, delle altre opere di Neil Gaiman, come le saghe fumettistiche The Book of Magic e Sandman.

 

Il Labirinto del Fauno: film culto di Guillermo del Toro

Il Labirinto del Fauno: film culto di Guillermo del Toro

Il Labirinto del Fauno è il film del 2006 diretto da Guillermo del Toro e con protagonisti Ivana Baquero, Doug Jones, Sergi Lopez, Maribel Verdu e Alex Angulo.

Il Labirinto del Fauno trama

Il Labirinto del FaunoSpagna 1944: Francisco Franco ha ormai vinto con le sue truppe la guerra civile, scatenando repressioni e persecuzioni. La piccola Ofelia va a vivere con la mamma incinta e il patrigno, lo spietato capitano Vidal, in un avamposto sulle montagne dove permangono ancora dei nuclei di partigiani. Mentre intorno a lei si scatenano violenze e morti, Ofelia entra in contatto con un mondo fantastico, in cui un fauno le rivela che lei è la principessa perduta di un regno sotterraneo e che, per diventarlo, dovrà superare alcune prove particolarmente dure. Ofelia non si perde d’animo, mentre il mondo reale intorno a lei, precipita, fino al sacrificio finale.

Analisi  – Il Labirinto del Fauno

Lontano da Hollywood e dalle sue regole e affidandosi come cast e staff, salvo che per l’ottimo caratterista Doug Jones, a professionisti spagnoli, bravi ma al momento decisamente poco noti, Guillermo del Toro costruisce una fiaba nera e struggente, con parecchie suggestioni, a cominciare dal tema ricorrente ma qui riletto in maniera abbastanza originale delle prove da superare per conquistare qualcosa, qui un regno perduto che è metafora di altro, della felicità scomparsa, dell’innocenza, dell’assenza del male.

Scegliendo di ambientare la vicenda sul fondo di un’epoca con cui la Spagna non ha ancora fatto tutti i conti, in una guerra dove andarono a combattere contro Franco molti degli esponenti della meglio gioventù dell’epoca non solo iberica, Guillermo del Toro compie un’operazione coraggiosa, non nascondendo nulla della realtà di violenze e repressioni dell’epoca, contraltare al mondo magico di Ofelia, tanto che il film è giustamente vietato ai minori di 14 anni, e non solo appunto perché recupera l’aspetto orrorifico e spaventoso delle fiabe tradizionali, troppo spesso sacrificato in nome del politically correct, ma perché mette in scena anche orrori di cui si parla meno ma che sono successi, distruggendo le speranze e le vite di più di una generazione.

Ofelia, dolce e tragica novella Alice in un paese delle meraviglie, porta gli spettatori in un mondo reale e fantastico, dove agli scenari naturali delle montagne spagnole, più nordiche e meno mediterranee, fanno da contraltare suggestioni fantastiche prese dalle tavole del disegnatore vittoriano Arthur Rackham, ma che rievocano anche, in una delle sequenze più terrificanti e riuscite, la pittura di Francisco Goya.

Coraggiosa anche la scelta di Guillermo Del Toro di dare un finale decisamente traumatico e non necessariamente lieto alla vicenda, anche se dipende tutto in fondo dal punto di vista. Una fiaba per adulti di varie età, che esalta la fantasia, ma anche la lotta contro ogni forma di sopraffazione, l’amore per i più deboli, il valore della memoria: e nella scena finale, come non pensare a tutte le altre piccole Ofelia che ci sono al mondo, in cerca di un universo di fantasia per evadere da realtà di violenza e guerra.

Tanti strati di lettura, da quello dell’avventura fantastica a quello fiabesco a quello politico e militante, per un film, Il Labirinto del Fauno, che non lascia comunque indifferenti e che dimostra quanto si possa realizzare dell’ottimo cinema di genere lontano dalle major e puntando innanzitutto sui contenuti.

Il Labirinto del Fauno Trailer italiano

Il Labirinto del Fauno in streaming su Infinity

 

Dal Centro Sperimentale al Saltarello

intervista a Enrico Melozzi

di Alice Vivona

Enrico Melozzi è un compositore di colonne sonore, ma anche un musicista con un gruppo e uno studio di registrazione, in cui realizza prevalentemente musica elettronica.

Ha realizzato le colonne sonore di diversi film e documentari tra cui Fratelli d’Italia di Claudio Giovannesi, il cortometraggio di Adriano Giannini Il Gioco e L’uomo fiammifero di Marco Chiarini, grazie al quale ha recentemente vinto un premio al festival di Sulmona.

Come sei arrivato a realizzare colonne sonore?

Sono partito dalla mia piccola Teramo 9 anni fa, e già da piccolino sognavo di diventare un compositore di colonne sonore. Era un mondo che mi affascinava tantissimo, ed ero un fan scatenato di Ennio Morricone e Bernard Herrmann. Ed effettivamente ancora oggi il cinema per un compositore è il luogo ideale dove sperimentare e arrivare contemporaneamente al grande pubblico. E’ uno dei mezzi culturalmente più evoluti. E’ divertente concepire la musica anche sfruttando i mezzi tecnologici che la sala cinema ti mette a disposizione. Come ad esempio il surround. Scrivere una musica sapendo che il suono verrà dalle spalle dell’ascoltatore ti cambia un po’ la prospettiva! Poi ho iniziato lentamente lo studio di questa materia frequentando i corsi di Morricone e Franco Piersanti. La cosa mi piaceva tantissimo e un giorno ho incontrato Marco Chiarini, anche lui teramano, e mi propose di comporre la musica per un suo corto in pellicola (Lo spazzolino da denti, 2001). Accettai immediatamente,e grazie a lui sono entrato in contatto con il Centro Sperimentale, dove registravamo insieme al grande Federico Savina (fonico di Nino Rota, Mina, etc). Ancora frequento il Centro, la sento un po’ come un posto di famiglia. Sono passati 9 anni dal mio primo lavoro, ne sono seguiti tanti altri. Il sogno si è fatto realtà.

 

Quanto é diverso dallo scrivere la propria musica?

Comporre per il cinema e comporre cose “proprie” può essere radicalmente diverso ma anche la stessa cosa.

Il mio desiderio è quello di servire sempre il film cercando sempre di scrivere un pezzo che possa funzionare anche separato dall’immagine per cui è stato composto. In questo modo c’è la fusione delle arti, e così un film è davvero di qualità. E’ molto triste scrivere musica “di commento”, di “sottofondo”…preferisco allora scrivere musica da ascensori o roba finta elettronica o Electro-Ikea.

 

Hai realizzato le musiche per Fratelli d’Italia di Claudio Giovannesi e L’ Uomo fiammifero di Marco Chiarini, con il quale hai recentemente vinto un premio al festival di Sulmona. Sono due tipi di film molto diversi tra loro: il film di Giovannesi ha un approccio documentario con una realtá variegata e dura come quella della periferia romana, il film di Chiarini é una favola.

Come ti sei posto nella realizzazione delle musiche? Hai letto i soggetti o le sceneggiature cercando di creare dei temi musicali?

Claudio Giovannesi è anche musicista oltre che regista, e abbiamo firmato insieme la musica del suo primo film, La Casa Sulle Nuvole, mentre nel suo secondo Fratelli d’Italia, ho avuto più la funzione di arrangiatore e direttore musicale, firmando anche un paio di brani. Quindi Giovannesi, che si affida a me per la realizzazione delle sue musiche in uno scambio interessantissimo di idee musicali, è padrone della parte musicale, la domina.

Con lui il lavoro è più facile apparentemente, perchè sappiamo già perfettamente quando inizia una musica e quando finisce, il carattere il sapore e lo stile. Il difficile sta nel realizzare poi il prodotto perfettamente come lo pensa lui. E lì ci vuole olio di gomito!

Con Chiarini invece , come con tutti gli altri, che non sono musicisti, il discorso è più complesso nella comunicazione tecnica, anche se dopo anni di esperienza ho imparato il vocabolario dei registi. Non si sa di preciso dove entra una musica, dove finisce…ma questo rende il gioco interessante. Io sono convinto che la musica è già nel film che sto lavorando. Si deve lavorare come uno scultore, il suono, scavando dentro come la pietra, e liberare la musica già impressa nel film da tutto il resto che la copre e la imprigiona. E non si può prescindere dall’immagine. Una sceneggiatura ti dice il sapore generale, ma l’organico musicale e il suono, aldilà dei suoi contenuti armonici e melodici, lo stabilisce solo il peso della fotografia e la potenza della scena. Un altro regista con cui mi diverto moltissimo è Adriano Giannini. Con il suo “Gioco” abbiamo vinto il Nastro D’Argento e il Grifone D’Argento a Giffoni. Un’esperienza unica!

 

“Il saltarello piú veloce del mondo” come ti é venuta l’idea?

Per la musica dell’Uomo Fiammifero si è reso indispensabile l’uso dell’organetto diatonico, che rappresenta il folklore abruzzese. Argomento a cui sia io che Chiarini siamo molto legati. La mia collaborazione con il pluricampione del mondo di organetto, Danilo Di Paolonicola, un talento esplosivo, mi ha fatto scattare questa idea. Ho pensato: visto che Danilo è davvero il più bravo del mondo…facciamo un record! Lo costrinsi a suonare così veloce che lui stesso che ha girato il mondo col suo organetto (e parla molto poco) mi ha detto: questo effettivamente così veloce non l’ho mai sentito! Da lì “il saltarello più veloce del mondo”, e sfido chiunque…dico chiunque a suonare tutte quelle note in meno tempo di Danilo!  E sanza sbagliare un colpo!

I tuoi progetti futuri?

Sto componendo un balletto classico sul tema di Pinocchio, per la compagnia di ballo australiana WAB, con la coreografia di Ivan Cavallari e le scene di Edoardo Sanchi. Cercavano un compositore italiano per una fiaba…hanno visto l’Uomo Fiammifero…e il resto è venuto da sè.

 

 

Box Office ITA al 10/01/2011

Stratosferico Checco Zalone, che con il suo Che bella giornata espugna l’imbattibile, ovvero Avatar, conquistando una cifra record ed entrando nella storia del cinema italiano con il miglior primo weekend di sempre. Ottima partenza per il nuovo Clint Eastwood, con Hereafter al secondo posto.

E’ davvero una bella giornata per Checco Zalone, e se ne attendono ancora di più belle. Perché in un sola settimana il comico barese è entrato nella storia del cinema italiano con risultati da capogiro.

E pensare che un anno fa Avatar si apprestava a uscire nel nostro Paese stracciando tutti i record al botteghino italiano (e non solo)… Ebbene, il 2011 è iniziato col botto per il cinema nostrano.
Checco Zalone strappa a James Cameron il migliore primo weekend di sempre, con un risultato eclatante e inaspettato. Era impresa ardua prevedere che i 12,9 milioni di euro del primo weekend di Avatar potessero essere surclassati, per di più da una pellicola italiana. Che bella giornata riesce nell’inimmaginabile impresa, raccogliendo la bellezza di 18,6 milioni di euro nei primi cinque giorni di programmazione e portando al cinema ben 2 milioni e mezzo di spettatori nel suo primo weekend. E il tutto, ovviamente, senza sovrapprezzo del biglietto, cosa che invece è avvenuta con Avatar, distribuito l’anno scorso in innumerevoli copie 3D.
Il risultato è egualmente strepitoso considerando i tre giorni: 11,8 contro 9,6 milioni.
E se pensiamo al passaparola, che di certo sarà positivo, ci possiamo sbilanciare e azzardare il totale che la commedia con Checco Zalone otterrà a fine corsa: almeno 45 milioni di euro, cosa che gli consentirebbe di diventare il film italiano di maggiore successo nel nostro Paese, strappando il primato a La vita è bella (31 milioni).

Ottimo esordio per Hereafter, con 3,2 milioni raccolti da mercoledì a domenica: un risultato eccellente per il nuovo film di Clint Eastwood, infaticabile regista molto apprezzato anche in Italia.

La banda dei Babbi Natale regge ottimamente, scendendo in terza posizione e raccogliendo 1,4 milioni. Con un totale di 20,4 milioni è la pellicola di Aldo, Giovanni e Giacomo ad aggiudicarsi (inaspettatamente, a giudicare dalle premesse) il titolo di film delle feste, alla faccia del cinepanettone Natale in Sudafrica, che invece precipita in settima posizione con 543,000 euro, per un totale di 18,4 milioni.

Tron Legacy regge al quarto posto con 1 milione, in un weekend non particolarmente brillante nonostante le copie in 3D. Ciò dipende anche dai diversi spettacoli cancellati per dare spazio a Checco Zalone, facendo fronte al tutto esaurito generato dalla commedia nostrana.
Dopo due settimane, Tron Legacy arriva dunque a 5 milioni complessivi.

The Tourist scende in quinta posizione, raccogliendo altri 769.000 euro e giungendo a quota 10,6 milioni.
Segue Le Cronache di Narnia – Il viaggio del veliero, arrivato a  9,7 milioni con altri 719.000 euro.

Chiudono la top10 tre pellicole d’animazione. Le avventure di Sammy (525.000 euro), Megamind (466.000 euro) e Rapunzel – l’intreccio della torre (253.000 euro), arrivati rispettivamente a 3,7 milioni, 6,8 milioni e 10,3 milioni.

Da segnalare infine il dodicesimo posto dell’altra new entry, la commedia inglese Tamara Drewe, che raccoglie 307.000 euro nelle 95 sale in cui ha debuttato.

Biutiful: recensione del film di Alejandro González Iñárritu

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Biutiful: recensione del film di Alejandro González Iñárritu

Due mani si sfiorano e si scambiano un anello di famiglia. Così comincia e termina ciclicamente Biutiful, l’ultimo film di Alejandro González Iñárritu, il quale dopo tre film corali Amores Perros, 21 Grammi e Babel, si separa dallo sceneggiatore Guillermo Arriaga e scrive, assistito dell’esordiente Armando Bo, la storia di Uxbal.

Uxbal è un uomo in caduta libera che svolge una ricerca interiore per redimersi dal male; egli è impegnato in traffici illegali, vive sfruttando, pur con gentilezza, la manodopera clandestina cinese e i venditori ambulanti senegalesi: ha due figli, Mateo e Anae una moglie, Marambradalla personalità bipolare, con cui ha un rapporto difficile e burrascoso. Iñárritu con questo film ci coinvolge in un’escalation del dolore che sembra non aver fine e che esclude ogni speranza.

La città in cui si svolge Biutiful è Barcellona, città del turismo per eccellenza che abbiamo avuto il piacere di vedere solare e patinata in Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen, ma che qui scopriamo occultata, crepuscolare. Una città metropolitana, interculturale in cui convivono le più differenti etnie. Una Barcellona sporca, in cui le persone muoiono, sono uccise, sfruttate e malmenate.  Attraverso questo film, Iñárritu ci fa percorrere personalmente strade e vicoli, mostrandoci un organismo divorato, come quello del protagonista, da un cancro sociale che ha prodotto metastasi ovunque.

Biutiful: una discesa negli inferi

Di biutiful c’è ben poco, forse in Mateo e Ana che nonostante il contesto in cui vivono sono solari e speranzosi e nell’amore incondizionato di un padre che fa di tutto per assicurare un futuro migliore ai propri figli. Biutiful è dunque una discesa negli inferi in cui nulla viene risparmiato allo spettatore che si ritrova coinvolto nel dolore di Uxbal, malato di cancro alla prostata, e nel degrado di una città che non è altro che la rappresentazione di un intero mondo colmo di eccessive miserie umane, fisiche e psichiche.

Biutiful

Javier Bardem, che ha vinto per questo film il premio come migliore attore all’ultima edizione del Festival di Cannes, ex aequo con il nostrano Elio Germano, è stato abile nell’interpretare il suo personaggio con dignità e consapevolezza e ha lasciato tutti a bocca aperta per il grande realismo con cui ha mostrato lo stadio finale della vita di Uxbal. Molti i temi presenti in questo film, quello centrale, il tema della paternità: Uxbal è un bravo padre che tenta di difendere i suoi figli da un mondo così spietatamente disumano, cercando di insegnare loro i valori dell’umanità e della carità verso il prossimo, indipendentemente dalle differenze culturali. Uxbal è inoltre un figlio che non ha conosciuto il proprio padre ma che rincontra nel momento della morte.

Un altro tema è quello decisamente attuale dell’immigrazione e dell’integrazione delle comunità provenienti dall’estero, un tema che caratterizza il film e che non cade mai nella banalità, ma piuttosto è descritto nella maniera più realistica possibile. Ma non finisce qui, anche la spiritualità è un altro tema analizzato e sviscerato da Iñárritu. Uxbal ha un dono, riesce a sentire quello che i morti hanno da dire quando si ritrovano sospesi tra la morte e l’oblio definitivo. Un dono che lo aiuta finanziariamente ma che non gli dà pace.

Biutiful è in definitiva un film complesso, caratterizzato da molti elementi che lo rendono intenso e coinvolgente. Da elogiare è la tecnica registica di Iñárritu che mantiene una visione realistica dall’incipit al finale e la fotografia di Rodrigo Prieto che comunica verità e lucidità. Anche la scelta della musica rimane in sintonia con gli altri elementi che formano il film, una musica fatta di dissonanze, di suoni elettronici distorti che metaforizzano velocità e disarmonia, caratteristiche imprescindibili di una metropoli.

Checco Zalone supera sé stesso…e pure Avatar

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Laureato in Giurisprudenza e jazzista, ma non lo dimostra. O quanto meno, non lo vuole dimostrare, proponendo al pubblico televisivo prima e quello cinematografico poi, personaggi cafoni, ingenui, mammoni. Ma in fondo tanto amati. Parliamo di Checco Zalone.

Con il suo secondo film, “Che bella giornata”, sembra aver fatto di nuovo centro e sicuramente ad oggi porta a casa un record assoluto: in due giorni 7 milioni di euro, impresa mai riuscita neppure a kolossal americani come Avatar o a film attesi come Harry Potter. Che il film fosse molto atteso era già emerso dal boom di prenotazioni che la pellicola aveva registrato nei cinema durante le festività natalizie e anche la data era stata scelta strategicamente, il prefestivo 5 gennaio. Così Medusa, che distribuisce anche “La Banda dei Babbi Natale”, ha colpito e affondato il cinepanettone della Filmauro e stabilito una nuova data porta-fortuna, la vigilia della Befana, data in cui nella prossima stagione uscirà, secondo i desideri di Luca Miniero, il sequel di “Benvenuti al sud”.

altNei primi due giorni di programmazione “Che bella giornata” ha incassato 6 milioni 800 mila euro, dati Cinetel, che sommati agli incassi extra Cinetel dell’intero mercato superano i 7 milioni. Si tratta del record di sempre per il box office italiano. Ecco la trama del film: Checco, security di una misera discoteca della Brianza, si ritrova a lavorare come addetto alla sicurezza del Duomo di Milano per contrastare il pericolo di attentati. In poco tempo e grazie alle sue spiccate capacità intellettuali che provocano infiniti malintesi, Checco diventa la vera minaccia al patrimonio artistico italiano e presto ci si rende conto di non aver fatto un grande affare ad assumerlo. Un giorno Checco incontra Farah, una studentessa d’architettura che si finge francese e se ne innamora. Farah in realtà è araba ed è a Milano per portare a termine la sua personalissima vendetta. La bella ragazza intuisce subito che Checco, ignorante come pochi, potrebbe essere un perfetto e inconsapevole alleato per i suoi piani. Tutto sembra andare bene ma Farah non ha fatto i conti con l’animo di Checco che cambierà per sempre le sorti della sua vita.

Trentatré anni, Checco Zalone, nome d’arte di Luca Medici, barese di Capurso, laureato in legge, jazzista, è stato scoperto da Gennaro Nunziante (regista di entrambi i suoi film) a Telenorba mentre muoveva i primi passi nel programma comico I sottanòs. Nell’estate del 2006 la canzone Siamo una squadra fortissimi, dedicata alla Nazionale italiana di calcio, spopola sul web e gli fa guadagnare un posto sul palco di Zelig. Su YouTube vanno forti i video musicali in cui tra sgrammaticature, ironie e parolacce reinterpreta Vasco Rossi, Gino Paoli, Giusy Ferreri, Tiziano Ferro, Gigi D’Alessio. Ed è dal web che lo nota il figlio del produttore Pietro Valsecchi che lo porterà all’esordio al cinema. Quest’ultimo, tra i nomi più importanti della produzione fiction italiana, lo ha fatto debuttare lo scorso anno con “Cado dalle nubi”, un film di grande successo, 14 milioni di euro, che ha fatto di Zalone (nome d’arte che è una crasi dal dialetto barese “Che cozzalone!”) un fenomeno. E gli ha subito fatto firmare un contratto con l’opzione per il secondo film sul quale scommette pranzi luculliani in funzione di incassi milionari.

Hollywood si adegua ai tempi e va su internet. Fine del Dvd?

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La lotta alla pirateria è una guerra persa in partenza. Hollywood lo sa e prepara la sua contromossa, proponendo film su internet e cellulari. Nella speranza di riuscire a fornire un servizio che smorzi la voglia di scaricare lungometraggi illegalmente.

Fox, Paramount, Sony, Universal, Warner e altri produttori che costituiscono il “Digital Entertainment Content Ecosystem (DECE)” hanno raggiunto un accordo per adattarsi ai tempi. Dopo anni di sterile lotta contro la pirateria, il Mondo del Cinema si adegua ad un uso molto più personalizzato dei propri prodotti. Sul sito Ultraviolet, l’utente ha un profilo del servizio associato con il numero della propria carta di credito, e così paga per i film che desidera acquistare. Non ci saranno supporti hardware, ma la possibilità di accedere a contenuti audiovisivi in streaming tutte le volte che si vuole.

Lo streaming è una tecnologia per la visione di film (inclusa la musica) in alta definizione via Internet, senza la necessità di memorizzare qualsiasi contenuto sul dispositivo, ad eccezione di una piccola parte. Richiede una buona connessione a Internet, ma apre anche un mondo di possibilità per la creazione di cataloghi multi-piattaforma. Un utente può acquistare film anche per suoi amici, per un numero massimo di sei per titolo. Si prevede che il servizio sia attivo da metà 2011. I giganti della tecnologia come Microsoft, IBM, Nokia, Samsung e Motorola hanno già dato il loro sostegno a Ultraviolet.

Come i Dvd scalzarono i Vhs, oggi rischiano di essere scalzati da questo sistema digitale. Certo, internet già da tempo ha sferrato diversi colpi all’utilizzo dei Dvd, poiché milioni sono gli utenti che da anni scaricano e guardano film tramite il loro pc, o attraverso siti streaming quali Megavideo e Rapidshare. Ma Ultraviolet potrebbe eliminare definitivamente questi ultimi e abituare definitivamente le persone a guardare film tramite il loro pc, il proprio I-pod o perfino sul proprio cellulare. Magari al cinema si andrà solo per guardare film in 3-D.

Già tremano dunque le aziende che producono i Dvd, nonché il nuovo sistema “Blu-ray”, utilizzato dalla PlayStation 3 e traino per il rinnovamento tecnologico di molte case produttrici del settore. Ma in fondo si sa, la tecnologia va sempre avanti. E neanche il tempo di abituarsi ad un nuovo strumento tecnologico, che se ne vede spuntare un altro. Come sempre, il successo o il fallimento di questa scommessa dipenderà in gran parte dalla compatibilità con i dispositivi, la facilità d’uso e, soprattutto…il prezzo. E magari i pirati informatici hanno già trovato il modo per raggirare pure questo nuovo tentativo di farli fuori.

Spoiler sulla realizzazione di The Twilight Saga: Breaking Dawn

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L’adattamento di Braeking Dawn di Stephenie Meyer sarà un vero è proprio lavorone, considerando che si tratta di un volume, l’ultimo della saga di Twilight, di 756 pagine. Sappiamo già che il libro sarà diviso in due parti, ma non si sa ancora quale sarà il punto di cesura. Quindi la domanda più diretta che si può fare alla Summit Entertainment è: Quale sarà il punto di divisione dei due film?

Il produttore Wyck Godfrey ha sostenuto ‘impegno di rispondere ad alcune di queste domande. Godfrey e i raltri ealizzatori hanno localizzato una spaccatura ‘naturale’ nel libro, ovvero nel punto in cui Bella subisce la trasformazione.

“La prima parte riguarderà le nozze, la luna di miele e la nascita, per cui vogliamo condurre lo spettatore a cndividere le emozioni di Bella fino a questo punto cruciale”.

Breaking Dawn è diviso esplicitamente in tre sezioni, la seconda delle quale è raccontata dal punto di vista di Jacob. “La storia si frammenterà seguendo i due punti di vista, quello di Bella e quello di Jacob, la prima coinvolta nelle vicende della famiglia Cullen, e il secondo indica invece come il mondo continui a girare anche al di fuori dell’esistenza di Bella ed Edward”. Nonostante le tematiche più adulte di questo quarto episodio, Godfrey spiega “Sarebbe un crimine contro il nostro pubblico realizzare un film sottoposto al rating …  Ma questo film è basato su un libro molto più maturo. Abbiamo bisogno di progredire e di essere più sofisticati anche nella realizzazione “.

Godfrey racconta anche un altro spoiler davvero interessante, a quanto pare la nascita del figlio di Bella sarà ripresa solo dal punto di vista della ragazza, e lo spettatore potrà vedere solo ciò che vede lei. Per quello che riguarda il secondo film invece dice:

“La seconda metà è più di un film d’azione… I due ragazzi sentono una forte pressione anche dopo sposati quindi il matrimonio non è proprio l’esperienza che hanno pensato che fosse “.

Diretto da Bill Condon (Dreamgirls), The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1 uscirà il 18 novembre 2011 mentre la Parte 2 il 16 novembre 2012.

Fonte: collider.com

Spoiler sulla realizzazione di The Twilight Saga: Breaking Dawn

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eclipse

L’adattamento di Braeking Dawn di Stephenie Meyer sarà un vero è proprio lavorone, considerando che si tratta di un volume, l’ultimo della saga di Twilight, di 756 pagine. Sappiamo già che il libro sarà diviso in due parti, ma non si sa ancora quale sarà il punto di cesura. Quindi la domanda più diretta che si può fare alla Summit Entertainment è: Quale sarà il punto di divisione dei due film?

Il primo romanzo di Conrad al cinema

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Joseph-Conrad

Nel 1973 Vittorio Cottafavi ne ricavo’ uno sceneggiato televisivo con Giorgio Albertazzi, ma prima d’ora La follia di Almayer, il primo romanzo di Joseph Conrad, non era mai stato portato sul grande schermo.

Ecco la prima immagine di Dennis Quaid in Footloose

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E’ arrivata online la prima immagine del remake di FootLoose diretto dal regista di  Black Snake Moan, Craig Brewer. L’immagine che in realtà raffigura uno schermo che trasmette dei giornalieri delle riprese, ci mostra Dennis Quaid a lavoro. Questo indica che forse un trailer per questo remake potrebbe circolare a breve.

Ricordiamo che Footloose racconta la storia di un adolescente che si trasferisce da Chicago in una piccola città in cui la danza e il rock ‘n roll music sono stati messi fuori legge.

http://collider.com/wp-content/uploads/dennis-quaid-footloose-image.jpg

Oltre a Quaid (che occupa il ruolo precedentemente interpretato da John Lithgow, quello del Rev. Shaw Moore), in questo remake ci saranno anche Kenny Wormald nel ruolo che fu di Kevin Bacon e Julianne Hough che interpreterà Ariel. Footloose uscirà nei cinema USA per il 14 Ottobre di quest’anno.

Fonte: collider.com

Procede la produzione di Abramo Lincoln: Vampire Hunter

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Dopo una guerra al rilancio la produzione di Abramo Lincoln: Vampire Hunter è stata assegnata alla 20th Century Fox, che ha cominciato a spingere per l’uscita al cinema del film entro il 22 gennaio del 2012 sotto la guida di Tim Burton in veste di produttore.

L’attore Eric Bana è stato recentemente preso per interpretare il ruolo di Lincoln, e Timur Bekmambetov (Wanted) che dirigerà il film spera in una produzione in 3D invece che una riconversione del film in post-produzione. Nel tentativo di aumentare il budget i 69 milioni dollari, la Fox ha deciso di approfittare degli incentivi fiscali offerti dalla città di New Orleans, Louisiana, per sceglierla come location.

Lo studio ha già preso in affitto un magazzino e inizierà la costruzione dei set che vedranno la riproduzione della Casa Bianca.  L’inizio delle riprese sono previste per il 20 gennaio. Oltre a New Orleans e Los Angeles, la Fox potrebbe portare il film anche nel Maryland e in Carolina per le riprese a lungo raggio, nel tentativo di catturare lo scenario degli Stati Uniti nel 1800. Abraham Lincoln: Vampire Hunter sarà la rivisitazione della vita di Lincoln, che ritrae il 16esimo presidente come un cacciatore di vampiri , una delle sue ossessioni in quanto ritenuti responsabili della morte di sua madre. Lincoln apprende infine che i vampiri si sono rifugiati gli stati del sud degli Stati Uniti e stanno architettando un piano per conquistare e schiavizzare il paese intero – questo a sua volta conduce la guerra civile tra l’Unione e la Confederazione, alla quale si alleeranno i vampiri.

Fonte: dailyblam.com

Detroit ospiterà il set di Batman 3

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Detroit ospiterà il set di Batman 3

Detroit, è questa la location che il grande Christopher Nolan ha scelto per le riprese del suo terzo attesissimo capitolo dedicato all’uomo pipistrello dal titolo The Dark Knight Rises.

Intanto il regista ha parlato del motivo per cui ha scartato il 3D dalle opzioni di ripresa del film, nonostante le insistenze della WB:

Nel caso di Batman, io vedo questi film come opere liriche, iconiche, che trattano personaggi fuori dal comune. Il senso di intimità che impone l’illusione del parallasse 3D non è compatibile con tutto questo. Finiremo la nostra storia con questo terzo film, e vogliamo rimanere coerenti con l’aspetto dei primi due episodi...Io penso sempre ai miei film come a un’unico film. Quando stavo lavorando a Batman Begins, di sicuro non stavo pensando alla possibilità di fare un secondo film di Batman, figuriamoci un terzo. Non sai mai dove ti porteranno i tuoi interessi creativi, ma anche con Inception non ho mai pensato alla possibilità di un sequel.

Magari in questo caso si tratta di interessi non solo creativi, ma anche economici, che tuttavia non tolgono bellezza ai film dedicati a Batman.

Fonte: badtaste.it

Detroit ospiterà il set di Batman 3

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Detroit, è questa la location che il grande Christopher Nolan ha scelto per le riprese del suo terzo attesissimo capitolo dedicato all’uomo pipistrello dal titolo The Dark Knight Rises.

Intanto il regista ha parlato del motivo per cui ha scartato il 3D dalle opzioni di ripresa del film, nonostante le insistenze della WB:

Nel caso di Batman, io vedo questi film come opere liriche, iconiche, che trattano personaggi fuori dal comune. Il senso di intimità che impone l’illusione del parallasse 3D non è compatibile con tutto questo. Finiremo la nostra storia con questo terzo film, e vogliamo rimanere coerenti con l’aspetto dei primi due episodi...Io penso sempre ai miei film come a un’unico film. Quando stavo lavorando a Batman Begins, di sicuro non stavo pensando alla possibilità di fare un secondo film di Batman, figuriamoci un terzo. Non sai mai dove ti porteranno i tuoi interessi creativi, ma anche con Inception non ho mai pensato alla possibilità di un sequel.

Magari in questo caso si tratta di interessi non solo creativi, ma anche economici, che tuttavia non tolgono bellezza ai film dedicati a Batman.

Fonte: badtaste.it

Reitman parla di Ghostbusters 3

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Reitman parla di Ghostbusters 3

ghostbustersi 3

Il regista Ivan Reitman ha parlato a Comingsoon.net del progetto da tempo in cantiere di Ghostbusters 3, chiarificando gran parte della confusione che le dichiarazioni degli attori hanno diffuso in giro.

Ivan Reitman parla di Ghostbusters 3

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Ivan Reitman parla di Ghostbusters 3

Fino ad ora le notizie su questo terzo capitolo della serie Ghostbusters si sono susseguite l’una dopo l’altra, confermate e smentite. Hanno parlato un po’ tutti, da Dan Aykroyd a Bill Murray etc. Sino ad ora l’unico che non si è mai sbilanciato è stato il regista Ivan Reitman. Questo volta però è proprio lui a fornire alcune interessanti indiscrezioni sul progetto.

Gli aggiornamenti sono questi: a quanto pare gli sceneggiatori Gene Stupnitsky e Lee Eisenberg hanno consegnato un mese fa l’ultima versione del copione alla produzione. Tuttavia la stessa produzione ha girato il copione a  Bill Murray per le note e / o approvazioni. Approvazione che in qualche modo dia  il via alla pre-produzione.

Tuttavia però è lo stesso regista che intervistato recentemente ha smentito sia questo aggiornamento sia tutte le voci su casting, storia, trama etc.

Ecco le dichiarazioni del regista:

Non c’è quasi nulla che dia una linea precisa del film … Non c’è niente … voglio dire, tutte queste storie che si sono sentite …  niente di tutto ciò è vero.

Alla domanda specifica sulla possibilità che nella storia sia presente un  figlio di Dana che prenda l’eredita di Venkman ha risposto:

Oh, no, sì … voglio dire, Sigourney Weaver ha un ruolo in questo film. Tutti i personaggi originali sono dentro. Oltre ad un sacco di nuovi personaggi … abbiamo preso una storia davvero buona. Forse la migliore di tutta la serie. Mi auguro che si arriva a farlo.

Che dire, noi rimaniamo fiduciosi sul progetto e attendiamo ulteriori notizie e conferme.

Fonte: slashfilm

Eminem torna al cinema?

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Nove anni dopo aver esordito con “8 Mile”, il discusso, amato e odiato rapper americano Eminem sta preparando il suo ritorno al cinema come protagonista di un thriller della Fox, dal titolo “Random Acts of Violence”.

A dare l’annuncio l’Hollywood Reporter, rivista americana d’intrattenimento. Il progetto è in cantiere da oltre quattro anni, ma pare che finalmente sia pronto il primo ciak. La sceneggiatura è passata attraverso varie stesure. La più recente pone al centro della storia un ex carcerato appena uscito di prigione che tenta di stare sulla buona strada nonostante le pressioni dei suoi ex compagni di galera. Allo stesso tempo l’FBI cerca di reclutarlo per farlo collaborare con la giustizia. Anche il nome del Regista-sceneggiatore sembra non essere certo. Voci insistenti affidano il ruolo a David Von Ancken, autore e regista della fortunata, quanto dissacrante e irriverente serie tv americana “Californication”.

Dal suo esordio nel 2002 con l’ applaudito “8 Mile” – film che tratta sempre delle difficoltà della vita “da strada” – Eminem ha praticamente smesso di recitare (è apparso solo in un episodio di una serie tv e in un videogame). Quanto alla sua principale attività di rapper, il suo album più recente, “Recovery”, è stato campione d’incassi del 2010. Tempo fa si era anche parlato di Eminem come possibile protagonista del film della DreamWorks “Southpaw”, che racconta la storia di un pugile dei pesi welter. Ma per il momento non ci sono conferme ufficiali. Insomma tante voci circolano sul rapper. Per nuovi sviluppi, come sempre, “stay with us”.

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