the tourist trailer
Il primo trailer di The Tourist, il thriller d’azione con Angelina Jolie e Johnny Depp, girato parzialmente in Italia a Venezia.
The Tourist – un film di Florian Henckel von Donnersmarck.
E’ ormai prossima l’uscita nelle sale italiane di The Tourist l’attesissima spy-story che vede come protagonisti due dei più amati e celebri attori hollywoodiani, Johnny Deep e Angelina Jolie. Il film, diretto dal regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, esordirà nelle sale cinematografiche italiane il 15 dicembre tramite la 01 Distribution mentre il battesimo assoluto avverrà negli Stati Uniti solo cinque giorni prima ad opera della Columbia Pictures distribution.
The Tomorrow War: la conferenza stampa del film con Chris Pratt
Il regista Chris McKay, noto per aver diretto LEGO Batman, ha da poco ultimato il suo nuovo lungometraggio, intitolato The Tomorrow War, che rappresenta per lui il suo debutto nel live-action. Si tratta di un’opera di fantascienza classica nella sua concezione ma ricca di elementi di originalità. Il film, inizialmente previsto per la sala cinematografica, è l’ennesimo caso di opera che, a causa della pandemia da Covid-19, arriverà direttamente in streaming, più precisamente sulla piattaforma Amazon Prime Video, dove sarà disponibile dal 2 luglio.
La vicenda del film si apre su un gruppo di viaggiatori nel tempo che si presenta, dal 2051, al nostro presente per portare un messaggio urgente: di lì a trent’anni la razza umana sarà sul punto di perdere una guerra globale contro una letale specie aliena. L’unica speranza per sopravvivere è che soldati e civili del presente vengano trasportati nel futuro e si uniscano alla battaglia. Tra le reclute vi è l’insegnate di liceo e padre di famiglia Dan Forester (Chris Pratt). Determinato a salvare il mondo per la sua giovane figlia, Dan si unisce alla squadra nella disperata impresa di riscrivere il destino del pianeta.
The Tomorrow War: la parola agli attori
Protagonista del film è l’attore Chris Pratt, il quale diviso tra Guardiani della Galassia e Jurassic World, vive un momento d’oro della sua carriera. “Il film è semplicemente epico, – afferma Pratt – ma ciò che mi ha davvero conquistato sono i sentimenti che stanno alla sua base. Quando ho terminato le riprese, mia figlia non era ancora nata, ma potevo già avvertire il senso di responsabilità e di protezione che essere padre comporta, e questo mi ha permesso di identificarmi profondamente con il mio personaggio.”
Nel film è poi presente anche l’attrice Yvonne Strahovski, principalmente nota per i suoi ruoli nelle serie Dexter e Chuck. In The Tomorrow War, l’attrice interpreta Vicky Winslow, che dal futuro arriva nel presente per richiedere aiuto nella guerra contro gli alieni. “Desideravo da tempo interpretare un ruolo tanto fisico, – racconta l’attrice – e questo film è stata l’occasione giusta. Mi sono potuta misurare con aspetti nuovi di questo mestiere e anche se è stato particolarmente faticoso, ne è certamente valsa la pena.”
Nel film, infine, sono presenti anche Betty Gilpin, attrice nota per la serie GLOW, nei panni di Emmy Forester, moglie di Dan, e il premio Oscar J. K. Simmons, in quelli del generale Slade. Entrambi gli attori si sono definiti entusiasti di quanto offerto dal film. “Lavorare a questo progetto, – ha dichiarato la Gilpin – mi ha permesso di cimentarmi con qualcosa di totalmente diverso rispetto a ciò a cui ero abituata e di dar vita ad un personaggio molto forte”. “La fantascienza è da sempre tra i miei generi preferiti, – ha aggiunto Simmons – e l’idea alla base di questo film mi ha attratto da subito, non ho potuto dire di no”.
The Tomorrow War: dalla sala alla televisione
Il regista Chris McKay ha poi parlato della sfida di completare la post-produzione del film nel pieno della pandemia. “Quando abbiamo iniziato il montaggio e il lavoro sugli effetti speciali, il mondo che ci circondava era ormai profondamente diverso dal presente che avevamo raccontato nel film. – spiega il regista – Ciò però non ha tolto nulla al film, che anzi è per me diventato il racconto di un’umanità che si unisce per combattere contro un unico nemico, sia questo una specie aliena o un virus”.
È Pratt a chiudere poi la conferenza stampa, rassicurando quanti temono che il film su Amazon non sarà la stessa cosa che vederlo al cinema. “È un dibattito quanto mai attuale, – afferma Pratt- ma posso garantire che quando abbiamo saputo che il film sarebbe andato direttamente in streaming abbiamo rivisto il tutto affinché il risultato fosse altrettanto grandioso anche su uno schermo più piccolo. Consiglio naturalmente di alzare al massimo il volume, ma nulla dell’intrattenimento offerto verrà meno! Si tratta di bel film pensato per il cinema. Quindi guardalo a casa, ma facendo finta di essere al cinema!”
The Tomorrow War con Chris Pratt passa ad Amazon Studios
Gli Amazon Studios hanno acquisito i diritti mondiali del film The Tomorrow War di Skydance Media, diretto da Chris McKay e interpretato da Chris Pratt, qui anche executive producer. L’action movie fantascientifico debutterà in esclusiva su Prime Video in più di 240 paesi e territori nel mondo il 2 luglio 2021.
In The Tomorrow War, il mondo rimane sotto shock quando un gruppo di viaggiatori nel tempo arriva dal 2051 per portare un messaggio urgente: di lì a trent’anni la razza umana sarà sul punto di perdere una guerra globale contro una letale specie aliena. L’unica speranza per sopravvivere è che soldati e civili del presente vengano trasportati nel futuro e si uniscano alla battaglia. Tra le reclute c’è l’insegnate di liceo e padre di famiglia Dan Forester (Pratt). Determinato a salvare il mondo per la sua giovane figlia, Dan si unisce a una brillante scienziata (Yvonne Strahovski) e al padre da cui si era allontanato (J.K. Simmons) nella disperata impresa di riscrivere il destino del pianeta.
“The Tomorrow War sarà un evento globale che sorprenderà e intratterrà i nostri clienti in tutto il mondo,” ha dichiarato Jennifer Salke, Head of Amazon Studios. “Il regista Chris McKay ha realizzato magistralmente questo film di fantascienza unico e ricco di azione che terrà gli spettatori con il fiato sospeso e toccherà i loro cuori con una commovente storia padre-figlia. Non potremmo essere più felici di continuare la nostra collaborazione con Chris Pratt, che porta un incredibile contributo al film, oltre che di lavorare con David Ellison e il team di Skydance per consegnare questo film ai fan”.
“Sono molto orgoglioso di questo incredibile cast e della crew, hanno lavorato tutti in circostanze difficili per dar vita a un action fantascientifico unico e originale… cosa sempre più rara. Vedere questo gruppo di attori e tecnici mescolare senza sforzo i generi action, horror, comedy e drama è stato per me un sogno divenuto realtà… e spero che la prossima estate entusiasmerà anche il pubblico”, ha aggiunto il regista Chris McKay. “È fantastico lavorare nuovamente con Amazon per lanciare un film di Skydance”, ha affermato il CEO di Skydance David Ellison. “Jen e il team del marketing hanno ottenuto grandi successi quando hanno lanciato film sulla piattaforma di Amazon facendone degli eventi imperdibili, e con Chris Pratt come protagonista si alza ancora di più l’asticella”.
Nel cast di The Tomorrow War troviamo anche Yvonne Strahovski, Betty Gilpin, Sam Richardson, Edwin Hodge e il Premio Oscar J.K. Simmons. Diretto da Chris McKay e scritto da Zach Dean, il film è prodotto da Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Jules Daly, David Goyer e Adam Kolbrenner. Gli executive producer sono Rob Cowan, Chris Pratt, Brian Oliver e Bradley J. Fischer con Samantha Nisenboim nel ruolo di co-producer. Un film di Amazon Studios, Skydance, e Paramount Pictures in collaborazione con New Republic Pictures.
Pratt è recentemente apparso nel film di grandissimo successo che ha incassato più di 2,7 miliardi di dollari in tutto il mondo Avengers: End Game, seguito di Avengers: Infinity War, che era stato un successo al botteghino in tutto il mondo con più di 2 miliardi di dollari di incassi. Pratt ha anche preso parte alla saga Marvel Guardiani della Galassia, il cui primo film ha incassato più di 770 milioni di dollari nel 2014, Guardiani della Galassia 2 ha spazzato via ogni film uscito nell’estate del 2017 incassando più di 860 milioni di dollari in tutto il mondo. Pratt è stato inoltre il protagonista nel 2015 di Jurassic World – il settimo film che ha incassato di più nella storia – e ha nuovamente rivestito i panni di Owen in Jurassic World: Fallen Kingdom nel giugno 2018. Pratt ha appena finito le riprese del terzo film della saga, Jurassic World: Dominion, la cui uscita è prevista per giugno 2022.
The Tomorrow Series: il domani che verrà, recensione del film
Adattamento del primo dei sette romanzi più popolari d’Australia, scritti da John Marsden, The Tomorrow Series: il domani che verrà narra la storia di otto studenti che, tornando da un weekend in campeggio, ritrovano la loro cittadina invasa da una forza nemica. Strappati alla loro famiglia e ai loro amici, Ellie (Caitlin Stasey), Corrie (Rachel Hurd-Wood), Kevin (Lincoln Lewis), Homer (Deniz Akdeniz), Fiona (Phoebe Tonkin), Lee (Christopher Phang), Robyn (Ashleigh Cummings) e Chris (Andrew Ryan) saranno costretti ad imparare in fretta a combattere, scappare e sopravvivere.
Questo è l’esordio alla regia dello sceneggiatore australiano Stuart Beattie (Collateral, Australia, GI Joe: La nascita dei Cobra). La sceneggiatura risulta estremamente fedele al romanzo, ma nonostante le buone premesse si rivela un lavoro decisamente debole, in cui grandi buchi lasciano lo spettatore disorientato all’interno di un plot del tutto inverosimile. I dialoghi sono estremamente banali, ridotti a insensati monologhi abbandonando i numerosi caratteri ad un destino senza una vera identità all’interno della pellicola e quindi lontani dal trasmettere una qualsiasi emozione.
The Tomorrow Series: il domani che verrà, il film
Possiamo definirlo come un altro adattamento dalla carta stampata alla pellicola di scarso valore, che lascia solo il ricordo dell’impressionante bellezza della natura australiana. The Tomorrow Series: il domani che verrà potrebbe soddisfare un pubblico giovane con le sue numerose sequenze d’azione ed i suoi tratti dal carattere stereotipato. Eppure, coloro che sono cresciuti con i romanzi saranno delusi dal fatto che il materiale non sia stato sfruttato a dovere. Si tratta di un adattamento che non può distaccarsi dalla versione dell’autore originale. Beattie non è stato in grado di scavare abbastanza in profondità.
L’unico aspetto degno di nota è quello riguardante gli effetti speciali. In questo campo si vede la mano di persone esperte e competenti. Esplosioni e sparatorie sono organizzate con maestria donando a The Tomorrow Series: il domani che verrà , almeno nelle sequenze più puramente spettacolari, una credibilità mai trovata in altri campi di lavoro. Attenderemo il sequel, ma sicuramente non ringiovanirà con orgoglio l’industria cinematografica australiana.
The Tomb: forse Schwarzy ci sarà!
The Time Machine: libro, trama e cast del film con Guy Pearce
Da sempre l’idea del viaggio nel tempo affascina l’essere umano. La possibilità di vedere contesti distanti nel passato o nel futuro è qualcosa di cui tutti vorrebbero poter fare esperienza almeno una volta. Ad oggi, tale possibilità, seppur non concreta, è data in particolare da mezzi come la letteratura e il cinema. Le opere a riguardo sono innumerevoli, ognuna con le proprie particolarità e leggi fisiche. Molti dei film presenti si rifanno in particolare agli scritti di autori di fantascienza quali H. G. Wells e Isaac Asimov, e ciò vale anche per il film del 2002 The Time Machine, diretto da Simon Wells.
Il regista, che è proprio il bisnipote del celebre scrittore, decise infatti di ispirarsi all’omonimo romanzo del 1895 per il suo nuovo film. Wells è noto in particolare per i suoi lavori nell’animazione, da Chi ha incastrato Roger Rabbit a Kung Fu Panda, ma aveva già lavorato con i viaggi nel tempo grazie ai film di Ritorno al futuro, per cui era stato consulente. Affascinato da tale concetto, decise così di portare nuovamente al cinema il romanzo del lontano parente, che era già stato adatto in film nel 1960 con L’uomo che visse nel futuro.
Naturalmente Wells e lo sceneggiatore John Logan tennero da conto le novità introdotte nel genere nel corso dei decenni, riadattando il racconto con nuovi elementi e dettagli. Così facendo rese la storia e il film ancor più avvincenti e il viaggio nel tempo si mostrò di nuovo in tutto il suo fascino. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
The Time Machine: la trama del film
Il film si apre sul finire dell’Ottocento, ed ha per protagonista Alexander Hartdegen, giovane e brillante professore universitario di ingegneria da sempre affascinato dal concetto dei viaggi nel tempo, che lui ritiene possibili. Spinto dalla volontà quasi maniacale di superare il ristretto modo di pensare dei suoi tempi, egli è costantemente impegnato nella realizzazione di una vera e propria macchina del tempo funzionante. Il suo desiderio diventa però un’ossessione quando una rapina finita male lo priva per sempre della sua promessa sposa Emma. Per lui tornare indietro nel tempo diventa dunque l’unico modo per poter riparare all’accaduto e riabbracciare la sua amata.
Dopo anni di isolamento, Alexander riesce infine a dar vita ad una vera macchina del tempo funzionante. Con suo rammarico, però, si rende conto di non poter modificare ciò che è stato. La sola cosa che gli rimane da fare è dunque quella di viaggiare nel futuro, nel disperato tentativo di comprendere il motivo per cui non ha potuto salvare la sua Emma. Giunto nell’anno 802.701, egli si ritrova però di fronte ad un mondo post-apocalittico, dove il pacifico popolo degli Eloi e quello dei selvaggi Morlock sono in guerra tra loro. Ad Alexander spetterà ora un compito quanto mai importante, da cui dipenderà il destino dell’umanità.
The Time Machine: il cast del film
Protagonista del film, nei panni di Alexander Hartdegen, vi è l’attore Guy Pearce, anche noto per film come L.A. Confidential e Memento. Egli accettò da subito con molto entusiasmo il ruolo poiché, come da lui dichiarato, era da tempo alla ricerca di un personaggio che gli permettesse di prendersi meno sul serio. Pearce si dedicò poi moltissimo alla costruzione caratteriale del proprio personaggio, cercando di far trasparire tutta la sua frustrazione e le sue passioni umane. L’attore inoltre si allenò al fine di poter eseguire quanti più stunt possibili, dimostrando una grande preparazione fisica. Gli fu tuttavia impedito di praticare quelli giudicati più pericolosi, divieto che lo fece innervosire non poco.
Nel film è poi presente l’attrice Samantha Mumba nei panni di Mara, una donna appartenente agli Eloi e che aiuterà Alexander nella sua missione. Orlando Jones compare invece nel ruolo di Vox 114, un intelligenza artificiale olografica che permetterà ad Alexander di orientarsi nel futuro. Mark Addy è invece David Philby, amico e collega del protagonista, mentre Sienna Guillory è Emma, la promessa sposa di Alexander. Vi sono poi Omero Mumba nei panni del fratello minore di Mara, Kalen, e Phyllida Law nel ruolo di Mrs. Watchit, domestica nel presente di Alexander. Infine, il premio Oscar Jeremy Irons interpreta Über-Morlock, leader della selvaggia specie e principale antagonista del film.
Il trailer di The Time Machine e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Time Machine è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 12 giugno alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.
Fonte: IMDb
The Tim Burton Collection: Sweeney Todd
In occasione del
rilascio nelle sale cinematografiche di Dark Shadows, ultima fatica
della coppia Tim Burton e Johnny Depp, Warner Home Video propone un
imperdibile Cofanetto da Collezione in Edizione Limitata,
contenente tutti i film Warner Bros.
The Tim Burton Collection: Pee-Wee’s Big Adventure
In occasione del rilascio nelle sale cinematografiche di Dark Shadows, ultima fatica della coppia Tim Burton e Johnny Depp, Warner Home Video propone un imperdibile Cofanetto da Collezione in Edizione Limitata, contenente tutti i film Warner Bros.firmati dall’eccentrico e visionario regista Tim Burton. Tra i titoli presenti anche Pee-Wee’s Big Adventure.
Recensione di Chiara Temperato
Pee-Wee’s Big Adventure – Diretto nel 1985 da un giovane Tim Burton alle prese con il suo primo lungometraggio, Pee-Wee’s Big Adventure (ispirato al programma per bambini Pee-Wee’s Playhouse andato in onda negli anni Ottanta) è un film apparentemente slegato dalle altre opere del regista californiano ma che, a uno sguardo più attento, rivela tutti i dettami narrativi e le formule visive che hanno nutrito negli anni, il folto e singolare universo filmico burtoniano, definendone una precisa poetica e un inconfondibile stile.
Tra il mordace e il farneticante, Pee-Wee’s Big Adventure affresca in tono canzonatorio, la storia di un personaggio farsesco i cui ghiribizzi ne punteggiano la realtà, confinandolo in un limbo esistenziale tanto balzano, quanto rassicurante. Una figura “sui generis” che funge un po’ da apripista, da pioniere dello sciame di outsiders di cui Burton farcirà le sue opere successive.
Pee-Wee Herman, è una sferzante macchietta – complici la sua duttilità fisica e il suo pallore clowensco – che fa di ogni tipo di amenità e assurdità il suo pane quotidiano e che spende l’intera vita ad assecondare l’ossessione che ha per la sua bici rossa scintillante super accessoriata, alla quale riserva quotidianamente le cure più morbose.
La sua casa, un trionfo di colori e di ghirigori, trabocca di giocattoli, trastulli di ogni genere e strambi ammennicoli (pensiamo all’assurdo dispositivo che gli prepara la colazione) che, se da una parte esaltano il suo atteggiamento puerile ed estroso, dall’altro sono testimoni della sua insaziabile mania di distinguersi dall’amorfa e noiosa umanità, e del suo inconfessabile bisogno di custodire quel candore fanciullesco.
Che il suo circondarsi di diavolerie – occhiali luminosi, boomerang-papillon, gomme truccate – prendendo in giro se stesso e gli altri, non sia il tentativo di esorcizzare il timore di essere contagiato dall’asfissiante normalità che lo circonda e di perdere quello status di “diverso” di cui va tanto fiero (e che invece la società ipercinetica tende a sottovalutare)? E così, annidandosi in un universo brioso e spumeggiante, anestetizza le difficoltà quotidiane e relega ai margini del suo mondo gli altri, sostituendo ad essi un mucchio di oggetti antropomorfizzati, con cui si diverte a comunicare.
Vestito sempre di tutto punto, con tanto di papillon scarlatto e capigliatura gelatinata, Pee-Wee, con il suo ghigno tagliente e le sue gags comiche, manda in sollucchero gli amanti della slapstick comedy e strabilia per la nonchalance beffarda con cui si relaziona agli altri: “Sono un lupo solitario, sono un ribelle. Non sono adatto a te”, dirà alla sua ammiratrice Dottie. Presto un’insolita sciagura manda in frantumi il suo grottesco e caramelloso universo. L’improvviso furto del velocipede che aveva mandato in orbita nugoli di individui, getta nello sconforto il povero Pee-Wee che, dopo essersi rivolto invano alla polizia, tenta la carta della chiaroveggenza affidandosi ad una serpe lestofante che gli riempie la testa di scemenze, incoraggiandolo a rincorrere la sua bici fino ad Alamo, in Texas.
Uno sballato viaggio on the road vedrà Pee-Wee barcamenarsi tra assurdi individui, dal criminale evaso alla camionista fantasma, dalla graziosa cameriera francese – a cui presta soccorso perché vittima della prepotenza del burbero fidanzato – fino al club di satanisti che manda in visibilio con un’improbabile ed esilarante balletto.
In un andirivieni di frizzi e lazzi surreali, esasperati da scenografie e dialoghi stravaganti, Pee-Wee ritrova la sua amata bicicletta, divenuta oggetto di scena sul set di un film, negli studi della Warner Bros. Armato di un’insana euforia e di una speciale mise, la recupera e fugge in sella travestito da suora creando scompiglio sui set che gli capitano a tiro. Una volta acciuffato, viene addirittura encomiato dal presidente della Warner che decide di trasformare la sua storia rocambolesca in un film di spionaggio.
Una spassosa commedia dal piglio cartoonesco, in cui Pee-Wee (grazie alla piccola parte ottenuta nel film a lui ispirato) riesce – almeno in parte – a riscattarsi dalle beffe della vita, assaporando nel suo piccolo, il gusto di essere una celebrità.
The Tim Burton Collection: Mars Attacks
In occasione del rilascio nelle sale
cinematografiche di Dark Shadows, ultima fatica della coppia Tim
Burton e Johnny Depp, Warner Home Video propone un
imperdibile Cofanetto da Collezione in Edizione Limitata,
contenente tutti i film Warner Bros.
The Tim Burton Collection: La fabbrica di Cioccolato
In occasione del rilascio nelle
sale cinematografiche di Dark Shadows, ultima fatica della coppia
Tim Burton e Johnny Depp, Warner Home Video propone un
imperdibile Cofanetto da Collezione in Edizione Limitata,
contenente tutti i film Warner Bros.
The Tim Burton Collection: Beetlejuice spiritello porcello
In occasione del
rilascio nelle sale cinematografiche di Dark Shadows, ultima fatica
della coppia Tim Burton e Johnny Depp, Warner Home Video propone un
imperdibile Cofanetto da Collezione in Edizione Limitata,
contenente tutti i film Warner Bros.
The Tim Burton Collection: Batman il ritorno
In occasione del rilascio nelle
sale cinematografiche di Dark Shadows, ultima fatica della coppia
Tim Burton e Johnny Depp, Warner Home Video propone un
imperdibile Cofanetto da Collezione in Edizione
Limitata,
contenente tutti i film Warner Bros.
The Tim Burton Collection: Batman
In occasione del
rilascio nelle sale cinematografiche di Dark Shadows, ultima fatica
della coppia Tim Burton e Johnny Depp, Warner Home Video propone un
imperdibile Cofanetto da Collezione in Edizione Limitata
The Tiger Mask: full trailer del film
Dopo aver annunciato l’uscita in
Giappone per il prossimo Novembre, The Tiger Mask,
live-action giapponese del famoso cartoon degli anni ‘60
L’uomo Tigre, arriva il primo full trailer ufficiale,
che ci mostra l’attore Eiji
Wentz nei panni dell’Uomo tigre.
La storia è quella che tutti gli appassionati conoscono bene: Naoto Date,ragazzo orfano Un giorno, facendo visita a uno zoo insieme ai compagni di orfanotrofio, alla vista della gabbia delel tigri, capisce di voler diventare forte come una di loro per combattere le ingiustizie nei confronti degli orfani come lui. Scappato dall’orfanotrofio incontra Mister X, che lo aiuta a diventare uno dei wrestler più forti del mondo, per l’associazione segreta la tana delle tigri. Ma Date cerca la libertà e vuole vendicare tutti gli orfani come lui. Così decide di mettere al servizio della giustizia le sue doti per aiutare gli altri.
Il film, che sarà il debutto cinematografico del regista nipponico Ken Ochiai, ancora non ha una data di uscita in Italia, intanto accontentiamoci di questo nuovo trailer e aspettiamo notizie.
The Tiger Mask Trailer del film in live action su l’Uomo Tigre!
The Third Person: Olivia Wilde e Liam Neeson sul set a Roma
The Third Person primo trailer del film di Paul Haggis
Ecco il primo trailer di The Third Person, l’ultimo film di Paul Haggis giranto, tra le altre location di New York e Parigi, anche a Roma.
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Protagonista del film è Liam Neeson,
affiancato da numerosi volti noti e talentuosi del panorama
cinematografico attuale come Kim Basinger, Adrien Brody,
James Franco, Olivia Wilde, Mila Kunis, Maria Bello.
Il film, ambientato appunto in tre città diverse, racconta tre differenti storie d’amore. Come ci aspettiamo, le tre storie che partono parallele, si sviluppano e si incontrano nelle maniere più impensabili attraverso la scoperta di segreti nascosti nella vita di ogni personaggio.
Fonte: YahooMovie
The Third Murder: recensione del film di Kore-Eda Hirokazu
Chi lo dice che il genere dei legal drama è un’esclusiva degli americani? Il grande regista giapponese Kore-Eda Hirokazu presenta in Laguna la sua ultima fatica cinematografica, The Third Murder, che esplora il tema spinoso della giustizia e della ricerca della verità in un’aula di tribunale.
In The Third Murder dopo essere stato ingiustamente licenziato, il signor Misumi Takashi (Yakusho Koji), già accusato e condannato in passato per altri due omicidi, uccide in maniera brutale il suo ex capo e dà fuoco al cadavere lungo il letto di un fiume. L’efferatezza dell’assassinio e la confessione spontanea dell’uomo, che ha già scontato trent’anni per omicidio, lo riconducono in prigione; a causa del suo passato e quindi dell’aggravante della recidiva, l’uomo rischia stavolta la pena capitale. Ma qualcosa nel suo comportamento non convince Shigemori Tomoaki (Fukuyama Masaharu), il suo avvocato – figlio del giudice che lo aveva condannato trent’anni prima -, che farà di tutto per difenderlo e scoprire la verità.
Il nipponico Hirokazu porta in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia un film decisamente lontano dal suo stile ma non per questo meno incisivo. Utilizzando come espediente la storia di Misumi, il regista fa una profonda riflessione su come verità e giustizia oggigiorno non sempre viaggino sullo stesso binario. All’interno di un carcere e poi del tribunale, i protagonisti di The Third Murder discutono non solo di quale sia la punizione adatta per l’imputato ma anche, indirettamente, di cosa sia eticamente giusto. Nonostante gli avvocati siano considerati persone senza scrupoli pronte a tutto pur di far carriera e guadagnar soldi difendendo anche le persone più abbiette, Shigemori si appassiona al caso di Misumi e pian piano cerca di ricostruire il puzzle di quella nefasta notte. Le sue indagini porteranno alla luce drammi familiari dimenticati svelando segreti ingombranti e riaprendo così vecchie ferite.
La narrazione è fluida e le due ore del film scorrono senza intoppi anche se il regista, per creare la giusta tensione emotiva, si ritrova spesso a giocare con le inquadrature e con i prolungati silenzi interrotti solo dalla magnifica musica di Ludovico Einaudi. Sono molte infatti le scene di confronto tra Misumi e Shigermori in carcere i quali, divisi solo da un vetro, passano il loro tempo a studiarsi a vicenda più che a discutere davvero della strategia giusta per il processo. I due protagonisti rappresentano infatti verità e giustizia e sono le due facce della stessa medaglia; durante i colloqui il riflesso sul vetro del viso dell’uno si sovrappone e quasi si confonde con quello dell’altro, un espediente fin troppo banale ma di grande effetto.
Ma quello che destabilizza è di sicuro il finale che ci lascia sommersi dai dubbi; le dichiarazioni dell’imputato continuano a depistarci e a non trovare riscontro nelle scoperte fatte durante le indagini dal suo avvocato che, come lo spettatore, non riesce a rassegnarsi all’idea di perdere in aula, condannando così un uomo a morte certa. Ma del resto, come dice proprio Shigemori all’inizio del processo ad uno dei suoi associati, lo scopo di un bravo avvocato “non è trovare la verità ma la sua versione più convincente”. Una storia, quella di The Third Murder, dolceamara, piena di pathos e colpi scena che aiuta a riflettere ma che ci lascia con l’anima a brandelli.
Leggi anche, Venezia 74: Victoria and Abdul recensione del film di Stephen Frears
The Thing: foto ufficiali!
La Universal ha pubblicato sul sito ufficiale di The Thing, il prequel della Cosa di John Carpenter numerose foto. La pellicola arriverà nei cinema americani il prossimo 18 ottobre e il 2 dicembre in Italia.
The Thing Trailer, il prequel della Cosa di Carpenter!
The Theory of Everything: trailer internazionale con Eddie Redmayne
Ecco il nuovo trailer internazionale di La teoria del tutto (The Theory of Everything) film con Eddie Redmayne e Felicity Jones che ripercorre la vita di Stephen Hawking.
The Theory of
Eveything si concentra sulla relazione romantica
che Hawking ha intrecciato all’epoca di Cambridge con la donna che
sarebbe poi diventata sua moglie, Jane Wilde. La relazione con
questa brillante donna portò lo scienziato ad abbracciare notevli
sfide personali e scientifiche, e aprì il suo mondo, così a sua
volta lui fu in grado di aprire il mondo intero ad una nuova
visione ed una nuova prospettiva. Il film uscirà il 7 novembre
2014.
The Theory of Everything è diretto dal regista premio Oscar James Marsh (Man on Wire; Doppio Gioco) ed è basato sulle memorie di Jane Wilde “Travelling to Infinity: My Life with Stephen”; la sceneggiatura è di Anthony McCarten che si occupa anche della produzione con Lisa Bruce e i soci della Working Title Tim Bevan e Eric Fellner.
Peter Schlessel, CEO della Focus, ha commentato: “Questa straordinaria storia d’amore tra una delle più grandi menti della storia e sua moglie è profondamente commovente e d’ispirazione, raccontata con cuore e humor. Sotto la dinamica regia di James Marsh, Eddie Redmayne e Felicity Jones ci consegnano due performance di straordinario impatto emotivo.”
Oltre a Eddie Redmayne e Felicity Jones nel cast di Theory of Everything ci sono anche Emily Watson e David Thewlis.
The Theory of Everything: trailer e poster del film con Eddie Redmayne
Ecco il trailer e il poster ufficiali di La Teoria di Tutto (The Theory of Everything), film che vedrà riportare sul grande schermo la giovinezza del celebre scienziato Stephen Hawking. Nel trailer possiamo vedere Eddie Redmayne nei panni di un giovane Hawking e Felicity Jones, che interpreta invece la moglie dello scienziato, Jane Wilde.
The Theory of Eveything si concentra sulla relazione romantica che Hawking ha intrecciato all’epoca di Cambridge con la donna che sarebbe poi diventata sua moglie, Jane Wilde. La relazione con questa brillante donna portò lo scienziato ad abbracciare notevli sfide personali e scientifiche, e aprì il suo mondo, così a sua volta lui fu in grado di aprire il mondo intero ad una nuova visione ed una nuova prospettiva. Il film uscirà il 7 novembre 2014.
The Theory of Everything è diretto dal regista premio Oscar James Marsh (Man on Wire; Doppio Gioco) ed è basato sulle memorie di Jane Wilde “Travelling to Infinity: My Life with Stephen”; la sceneggiatura è di Anthony McCarten che si occupa anche della produzione con Lisa Bruce e i soci della Working Title Tim Bevan e Eric Fellner.
Peter Schlessel, CEO della Focus, ha commentato: “Questa straordinaria storia d’amore tra una delle più grandi menti della storia e sua moglie è profondamente commovente e d’ispirazione, raccontata con cuore e humor. Sotto la dinamica regia di James Marsh, Eddie Redmayne e Felicity Jones ci consegnano due performance di straordinario impatto emotivo.”
Oltre a Eddie Redmayne e Felicity Jones nel cast di Theory of Everything ci sono anche Emily Watson e David Thewlis.
The Testaments: cast, trama e tutto quello che sappiamo sullo spin-off di The Handmaid’s Tale
Dopo l’annuncio che era in lavorazione uno spin-off di The Handmaid’s Tale, ci sono state molte novità sul cast e sulla trama di The Testaments‘. Ambientato 15 anni dopo The Handmaid’s Tale, The Testaments è il secondo libro della serie e segue le prospettive di tre donne (zia Lydia, Agnes Jemima e Daisy), che raccontano cosa è successo a Gilead dopo che June Osborne è stata portata via dagli “Occhi”. Dopo aver scoperto che zia Lydia era una talpa di Mayday, queste tre donne si uniscono e cercano di rovesciare il regime dall’interno.
Scritto da Margaret Atwood, il secondo romanzo della serie The Handmaid’s Tale è ricco di sottotrame stimolanti e continua ad affrontare temi quali la repressione delle donne, la perdita di autonomia e l’abuso di potere. Tuttavia, dato che l’adattamento di Hulu di The Handmaid’s Tale ha cambiato il destino di diversi personaggi e ha aggiunto alcune libertà artistiche, gli spettatori dovrebbero aspettarsi che The Testaments faccia lo stesso, dato che gli sceneggiatori cercheranno di mantenere la coerenza della storia. Sebbene inizialmente i dettagli fossero scarsi, finalmente stanno arrivando alcune informazioni chiave.
Ultime notizie su The Testaments
Il spin-off ottiene il via libera e viene annunciato il resto del cast
Dopo molti mesi di sviluppo dietro le quinte, le ultime notizie confermano che The Testaments ha ricevuto il via libera da Hulu. Sebbene non ci fossero dubbi che lo spin-off avrebbe visto la luce, l’ordine ufficiale della serie da parte di Hulu permette finalmente di fare il passo successivo. Le riprese dello spin-off di The Handmaid’s Tale inizieranno il 7 aprile 2025, anche se per ora non è ancora stata resa nota la tempistica esatta della produzione.
Il via libera è arrivato anche con l’aggiunta di nove nuovi membri del cast che si uniranno a Chase Infiniti, Lucy Halliday, Ann Dowd, Rowan Blanchard e Mattea Conforti, già annunciati in precedenza.
I nuovi arrivati includono Mabel Li, Amy Seimetz, Brad Alexander, Zarrin Darnell-Martin, Eva Foote, Isolde Ardies, Shechinah Mpumlwana, Birva Pandya e Kira Guloien, ma i loro ruoli rimangono sconosciuti per ora. Hulu ha condiviso un’immagine di X (ex Twitter) che mostra il cast durante una lettura del copione della nuova serie.
It’s official! The Testaments, based on Margaret Atwood’s sequel to The Handmaid’s Tale, starts production April 7. Ann Dowd will reprise her role as Aunt Lydia with Elisabeth Moss as an executive producer of the series. Follow @TestamentsHulu for more! pic.twitter.com/FxZBnjEDUD
— Hulu (@hulu) April 1, 2025
The Testaments è confermato
Lo spin-off di The Handmaid’s Tale ha finalmente ottenuto il via libera
Come riportato nel settembre 2019, circolavano voci secondo cui Hulu e MGM TV stavano lavorando per trasformare The Testaments in una serie. Sebbene all’epoca non fossero stati rilasciati molti dettagli al riguardo, l’attenzione è tornata sullo spin-off nel marzo 2023, quando Bruce Miller ha annunciato che avrebbe lasciato il ruolo di showrunner di The Handmaid’s Tale per concentrarsi maggiormente sul progetto.
Con The Handmaid’s Tale che si prepara a chiudere i battenti nei primi mesi del 2025, tutti gli occhi saranno puntati sullo sviluppo dello spin-off. Sebbene i dettagli abbiano iniziato a emergere prima che lo show fosse ufficiale, Hulu ha dato il via libera a The Testaments nell’aprile 2025, consentendo finalmente al progetto di andare avanti. La produzione inizierà nell’aprile 2025, anche se per ora non è ancora nota la data di uscita. Il 2025 sembra un po’ troppo presto per l’arrivo dello spin-off, ma un’uscita all’inizio del 2026 è plausibile.
Dettagli sul cast di The Testaments
Ann Dowd riprenderà il ruolo di zia Lydia
Non sorprende che Ann Dowd sia l’unica membro del cast di The Handmaid’s Tale confermata per apparire in The Testaments, dato che riprenderà il ruolo di zia Lydia. Da allora, Chase Infiniti (Presumed Innocent) è stata scelta per un ruolo da protagonista, ma per ora non si conoscono dettagli sul suo personaggio. Lucy Halliday (Blue Jean) interpreterà Daisy, la figlia di June, figura cruciale nel romanzo. Ad affiancarle ci saranno la star di Girl Meets World Rowan Blachard, che interpreterà Shunammite, un’adolescente viziata di Gilead, e Mattea Conforti (Frozen 2) nel ruolo di Becka.
Il cast è esploso con l’aggiunta di nove nuove star nell’aprile 2024, ma nessuno dei loro ruoli è stato ancora annunciato. Tra i nuovi arrivati figurano Mabel Li (Safe Home), Amy Seimetz (Pet Sematary), Brad Alexander (You), Zarrin Darnell-Martin (Snowbound for Christmas), Eva Foote (Sally), Isolde Ardies (Wayward), Shechinah Mpumlwana (13: The Musical), Birva Pandya (Northern Rescue) e Kira Guloien (Lullaby).
Quali personaggi di The Handmaid’s Tale potrebbero tornare
Con lo spin-off ambientato presumibilmente 15 anni dopo gli eventi del primo romanzo, è altamente probabile che molti personaggi di The Handmaid’s Tale appariranno in The Testaments. Mentre Ann Dowd ha già confermato il suo ritorno nei panni di zia Lydia, i fan dovrebbero aspettarsi anche il ritorno dei figli di June, Nichole e Hannah (Daisy e Agnes nel libro), poiché sono anche loro protagonisti di The Testaments. Tuttavia, è probabile che saranno interpretati da attori diversi e più anziani.
C’è la possibilità che June, interpretata da Elisabeth Moss, faccia una breve apparizione, dato che alla fine del romanzo sequel “Daisy/Nicole” e ‘Agnes’ si ricongiungono con la madre. Anche se gli sceneggiatori decidessero di uccidere June nella sesta stagione, c’è ancora la possibilità che possa tornare in scene flashback o registrare un messaggio per loro (proprio come ha fatto per Luke nella terza stagione, episodio 5 “Unknown Caller”).
Dettagli della trama di The Testaments
Sebbene non sia chiaro se l’adattamento televisivo di The Testaments seguirà la stessa linea temporale, la storia è ambientata 15 anni dopo gli eventi di The Handmaid’s Tale. Invece di seguire June Osborne (altrimenti nota come Offred), la storia è raccontata dal punto di vista di tre donne: la famigerata zia Lydia, che si rivela essere una spia di Mayday, Agnes Jemima e Daisy (il cui vero nome è Nichole). Sebbene le loro storie inizino in luoghi diversi, vengono reclutate da Mayday e incaricate di aiutare il gruppo ribelle a rovesciare Gilead dall’interno.
Considerando che la terza stagione di The Handmaid’s Tale era appena terminata quando il romanzo sequel di Atwood è stato pubblicato nel 2019, gli sceneggiatori hanno dovuto inventare nuovi modi per The Handmaid’s Tale per impostare The Testaments. Ci è voluto più tempo del previsto, ma il finale della quinta stagione ha lasciato intendere che la lealtà di zia Lydia verso Gilead sta vacillando dopo aver assistito al trattamento orribile riservato a Esther Keyes (Mckenna Grace) e Janine da parte dei Comandanti. Con The Handmaid’s Tale ormai prossimo alla sua ultima stagione, gli spettatori vedranno probabilmente zia Lydia diventare la figura ribelle che conoscono in The Testaments.
The Terror: Devil in Silver, rinnovata per una terza stagione la serie AMC
The Terror, uno dei franchise di successo di AMC, torna sulla rete a più di cinque anni di distanza dalla sua ultima stagione. La rete ha ordinato The Terror: Devil in Silver come terzo capitolo della serie antologica, che segue dunque la seconda stagione, The Terror: Infamy, presentata per la prima volta nel 2019.
La serie in sei parti che debutterà nel 2025 è basata su Il diavolo in argento, un romanzo scritto da Victor LaValle, che sta scrivendo la nuova stagione insieme a Chris Cantwell, a sua volta showrunner della serie drama di AMC Halt and Catch Fire, andata in onda del 2014-2017.
The Terror: Devil in Silver racconta la storia di Pepper, un traslocatore della classe operaia che, a causa di una combinazione di sfortuna e cattivo carattere, si ritrova ingiustamente ricoverato all’ospedale psichiatrico di New Hyde, un istituto pieno di persone che la società preferirebbe dimenticare. Lì dovrà vedersela con pazienti che lavorano contro di lui, medici che nascondono oscuri segreti e forse anche con il diavolo stesso. Mentre Pepper si fa strada in un paesaggio infernale dove niente è come sembra, scopre che l’unica strada verso la libertà è affrontare l’entità che prospera nella sofferenza all’interno delle mura di New Hyde. Ma farlo potrebbe dimostrare che dentro di lui vivono i peggiori demoni di tutti. Il libro è stato pubblicato nel 2013.
Karyn Kusama, che ha diretto Jennifer’s Body e gli episodi di Yellowjackets, dirigerà i primi due episodi e sarà il produttore esecutivo insieme a Cantwell, LaValle, David Zucker di Scott Free, Alexandra Milchan di Emjag, Guymon Casady di Management 360 e Scott Lambert di Anjulia Productions.
La prima stagione della serie, basata sul romanzo di Dan Simmons e trasmessa nel 2018, era ambientata sui ponti gelidi di un veliero di epoca vittoriana che seguiva una rotta maledetta. La seconda stagione, intitolata The Terror: Infamy, è incentrata su una forza malevola e mutaforma rinchiusa insieme ai prigionieri in un campo di internamento giapponese.
La prima stagione, che è un racconto romanzato della spedizione perduta del capitano Sir John Frankin nell’Artico dal 1845 al 1848, è stata sviluppata da David Kaiganich, mentre la seconda stagione è stata creata da Alexander Woo e Max Borenstein.
The Terminal: recensione del film di Steven Spielberg
The Terminal è un film di 2004 diretto da Steven Spielberg con protagonista nel cast Tom Hanks, Catherine Zeta-Jones, Stanley Tucci, Zoe Saldana e Diego Luna.
- Anno: 2004
- Regia: Steven Spielberg
- Cast: Tom Hanks, Catherine Zeta-Jones, Stanley Tucci, Zoe Saldana, Diego Luna
The Terminal, la trama
Aeroporto J.F. Kennedy,
New York: Viktor Navorski (Tom Hanks) atterra da
un’immaginaria Krakozhia. Durante il lungo volo, nella sua patria
c’è stato un feroce colpo di stato e il suo passaporto ha così
perso validità. Viktor è letteralmente “inaccettabile”: costretto
dal capo della sicurezza (Stanley Tucci) a rimanere
all’interno del terminal, per lui inizierà un soggiorno (altro che
viaggio!) di formazione attraverso l’amicizia, l’amore e la forza
della solidarietà umana e l’orgoglio di non rinnegare se
stesso.
The Terminal
Analisi: E’ il non luogo per eccellenza, l’aeroporto, a essere al centro di questa pellicola che ritrae con severità l’America post-11 settembre, intrappolata nelle sue paranoie e animata da un inedito spirito xenofobo. Il microcosmo del terminal internazionale diventa per Spielberg metafora di questa nuova condizione del suo Paese, che ben poco si adatta al suo naturale spirito da sempre votato all’integrazione. Un atto di accusa, condotto con ironia e quella bonarietà tipica della commedia da cui traspare l’amore del regista per le contraddizioni made in USA: d’altronde, chi c’è più “americano” di Spielberg?
La leggerezza è il tono prevalente di The Terminal. Una comicità soprattutto fisica e mimica, fatta di sguardi, cadute sul pavimento bagnato e incomprensioni tra lingue lontane; il risultato non sarebbe stato lo stesso senza il contributo decisivo di Tom Hanks, moderno Buster Keaton, capace di utilizzare il linguaggio del corpo come mezzo di espressione efficace. Catherine Zeta-Jones si spoglia per l’occasione dei consueti abiti da femme fatale e si rivela in tutta la sua fragilità, riuscendo a conferire allo sfuggente personaggio di Amelia una grande profondità. È innegabile però che sia proprio la storia d’amore la parte meno incisiva della pellicola.
Il cuore di
The Terminal è invece il rapporto di amicizia e
rispetto che s’instaura tra Navorski e gli inservienti del J.F.K.
Airport: tutti emarginati extracomunitari dai desideri abortiti.
Saranno proprio la determinazione e l’abnegazione di Viktor a
risvegliare in loro un nobile spirito di rivalsa; la generosità e
lo spirito di aiuto reciproco che dimostreranno sono in aperto
contrasto con lo spietato burocrate interpretato da un grande
Stanley Tucci, contraltare di Hanks.
La sceneggiatura di Sacha Gervasi e Jeff Nathanson, basata sul misunderstading, mostra originalità e coerenza, basandosi sul linguaggio non verbale dei protagonisti. Il non detto si prende così la rivincita sulle parole riuscendo persino a commuovere. C’è un vero e proprio innamoramento per le immagini, accresciuto dalla luminosa fotografia e dall’impatto visivo della splendida scenografia di Alex McDowell, che riesce a catturare lo smarrimento di un solo uomo di fronte alla sconosciuta e sconcertante enormità del mondo.
The Terminal: la vera storia dietro il film con Tom Hanks
Reduce dal successo del fantascientifico Minority Report e del film biografico Prova a prendermi, Steven Spielberg affermò di avere voglia di realizzare un film che potesse far commuovere, ridere e far riappacificare lo spettatore con il mondo. Nasce dunque da questa volontà The Terminal (qui la recensione), uscito nel 2004 e accolto in modo molto positivo sia dalla critica che dal pubblico. Il film, infatti, offre una storia leggera ma non priva di tematiche e riflessioni importanti, dove si mette al centro di tutto l’umanità, come avviene in ogni opera del regista premio Oscar.
Il film, però, può anche essere letto come un’allegoria degli Stati Uniti post 11 settembre. Un Paese sempre più guidato dalla paranoia e da uno spirito xenofobo, chiusosi in sé stesso per evitare la possibile minaccia esterna. Da questo punto di vista The Terminal affronta con ironia tale situazione, proponendo soluzioni che pongono il senso di comunità e la fiducia nel prossimo quali elementi imprescindibili. Ancor prima di ciò, però, il film è divenuto celebre per essere ispirato ad una storia vera, quella del rifugiato iraniano Mehran Karimi.
Il film non è direttamente ispirato alla sua vicenda, tanto che il nome di Karimi non viene citato in nessun materiale pubblicitario relativo al film, e molte sono le differenze tra la sua storia e la sceneggiatura di Sacha Gervasi e Jeff Nathanson. Spielberg utilizza dunque questa vicenda vera per parlare di ciò che più gli è caro, offrendo dunque al suo pubblico il film commovente e divertente che aveva intenzione di realizzare sin dall’inizio. Ma qual è dunque la vera storia di Karimi e in cosa differisce rispetto a quanto si vede nel film?
La trama e il cast di The Terminal
La storia si svolge nell’Aeroporto J.F. Kennedy di New York. Qui atterra Viktor Navorski, proveniente da un Paese (immaginario) dell’Europa Orientale chiamato Krakozhia. Durante il lungo volo, però, nella patria di Viktor c’è stato un feroce colpo di stato e il suo passaporto ha così perso validità. Lo sventurato viaggiatore si trova dunque ad essere bloccato e costretto dal capo della sicurezza Frank Dixon a rimanere all’interno del terminal per un periodo di tempo imprecisato. Per lui inizierà quindi un soggiorno forzato, durante il quale sperimenterà l’amicizia, l’amore e la forza della solidarietà umana e l’orgoglio di non rinnegare se stesso.
Ad interpretare Viktor Navorski vi è Tom Hanks, frequente collaboratore di Spielberg, il quale ha basato la propria interpretazione sul proprio padrino, un immigrato bulgaro poliglotta, esercitandosi anche nel parlare bulgaro con un insegnante di tale lingua. Accanto a lui, nel ruolo del severo Frank Dixon vi è invece Stanley Tucci, mentre Barry Shabaka Henley è il poliziotto Ray Thurman. Sono poi presenti gli attori Catherine Zeta-Jones nel ruolo della hostess Amelia Warren, Diego Luna in quelli dell’addetto alla mensa Enrique Cruz e Zoe Saldana nei panni dell’agente Torres. Kumar Pallana è invece l’anziano addetto alle pulizie Gupta Rajan.
La vera storia dietro The Terminal
Ora che sappiamo di cosa parla il film The Terminal, possiamo andare a scoprire qual è la storia vera a cui questo si ispira. Protagonista di questa è il rifugiato iraniano Mehran Karimi Nasseri, nato a Masjed-e Soleyman nel 1945 e sin da giovane in prima linea nelle proteste contro lo scià Mohammad Reza Pahlavi, l’ultimo monarca della sua dinastia. Per sfuggire al carcere, Nasseri inizio a richiedere asilo in vari paesi europei, vedendosi però sempre negato ogni aiuto. La sua esistenza fu ufficialmente riconosciuta nel 1981 dalle autorità belghe da cui ottenne la tessera di rifugiato № 86 399. Con tutti i documenti in regola, decise allora di recarsi nuovamente nel Regno Unito, dove aveva frequentato l’università.
Venne però respinto nuovamente e si ritrovò privo di documenti di rifugato poiché li aveva inviati all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati a Bruxelles. Dopo un tentativo d’ingresso fallito in Francia, nel 1985, egli fece perdere le proprie tracce. Venne poi ritrovato nell’agosto del 1988 al terminal 1 dell’aeroporto Charles de Gaulle, mentre tentava nuovamente di imbarcarsi per l’Inghilterra. A quel punto rimase nell’aeroporto, vivendo in una situazione di “limbo giuridico” derivante da un circolo vizioso delle procedure di ingresso negli Stati. Infatti, la regolarizzazione del titolo di permanenza dipendeva dal fatto che presentasse la sua tessera di rifugiato accordatagli dal governo belga.
Ma quest’ultimo chiedeva fosse Nasseri in persona ad andare a ritirarla e lui non poteva uscire dalla Francia perché i suoi documenti erano all’estero. La situazione si sbloccò sette anni dopo, nel 1999, quando venne accompagnato al tribunale di Bobigny per ritirare i suoi documenti, ma Nasseri sorprese tutti sostenendo che quei documenti erano errati e dichiarò di chiamarsi “sir Alfred Mehran” e di non essere un cittadino iraniano. Nasseri ha continuato quindi a soggiornare al terminale 1 dell’aeroporto Charles De Gaulle fino al luglio 2006 quando, per un’intossicazione alimentare, è stato ospedalizzato. Poche settimane prima del decesso, a causa di un Infarto miocardico acuto, avvenuto nel novembre del 2022, era tornato a risiedere nell’aeroporto
Il trailer di The Terminal e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di The Terminal grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 1 febbraio alle ore 21:00 sul canale Iris.
Fonte: IMDb
The Terminal List: recensione della serie con Chris Pratt
Dopo la serie dedicata al Jack Reacher nato dalla penna di prime video, Amazon Prime alza il tiro proponendo agli abbonati della piattaforma streaming The Terminal List, un prodotto che vede protagonista un personaggio che può attrarre lo stesso tipo di pubblico. Il James Reece protagonista della serie è infatti un Navy Seals il quale, dopo aver visto il proprio plotone di soldati sterminato in un’imboscata in Siria, torna in patria per scoprire che il massacro non è forse opera di un nemico lontano quanto forse la macchinazione di forze che cospirano nello stesso territorio statunitense. la ricerca della verità e la sete di vendetta porteranno Reece a mettere in gioco molto più della sua stessa incolumità…
The Terminal List, cast e crew di livello cinematografico
Ispirato dal romanzo omonimo scritto dall’ex-soldato Jack Carr, The Terminal List propone un cast tecnico e artistico degno di una produzione cinematografica: protagonista assoluto dello show è la star Chris Pratt, che torna a collaborare con Amazon dopo il successo di The Tomorrow War. Accanto a lui tra gli altri Constance Wu e Taylor Kitsch, mentre alla regia del pilot troviamo niente meno che Antoine Fuqua, il quale ha già diretto Pratt nel rifacimento de I magnifici sette.
Nonostante un pedigree di tale livello la serie non riesce a garantire il livello di tensione e spettacolo che tali premesse avevano lasciato sperare. E questo perché fin dall’inizio appare evidente come il tentativo di coniugare il realismo della presentazione degli eventi e la necessità di intrattenimento non riescano a trovare una comunione efficace.
Lo sforzo verso il realismo non è premiato
Il primo episodio di The Terminal List, in particolar modo nella prima sequenza di battaglia, possiede un’attenzione ai particolari, una rappresentazione delle tattiche di combattimento e della battaglia stessa che si presentano come diverse rispetto al solito spettacolo. La ricerca di soluzioni di messa in scena e montaggio che avvicinano il prodotto a un’idea di realismo compie stranamente l’effetto opposto, ovvero quello di appiattire la tensione drammatica degli eventi.
Anche il resto della trama che si sviluppa a partire dalla missione fallita di Reece e dei suoi uomini non fornisce spunti veramente originali, il che non sarebbe poi necessariamente un requisito fondamentale se l’episodio fosse riuscito a creare la necessaria tensione narrativa e adesione emotiva nei confronti dei personaggi presentati. Il che purtroppo non accade, facendo della prima – e seconda – puntata di The Terminal List un accumulo di momenti duri ma mai veramente drammatici.
Chris Pratt non è l’eroe di cui abbiamo bisogno
Leggermente meglio sotto questo punto di vista ottengono le puntate successive, le quali non riescono comunque ad innalzare il livello del prodotto al punto da renderlo stimolante da vedere. E questo molto probabilmente succede anche per gli evidenti errori di casting: Chris Pratt in versione totalmente seria non ha lo stesso effetto di quando lavora anche sul lato ironico dei suoi personaggi. Mancando tale bidimensionalità a James Reece, si palesano anche i limiti dell’attore che lo interpreta, capace di dotare il personaggio di presenza scenica ma non di reale profondità emozionale o psicologica.
La sorpresa però maggiormente negativa dello show è una Constance Wu totalmente fuori dal ruolo della reporter che spalleggia Reece. Il che appare davvero peculiare, in quanto l’attrice affermatasi in ruoli leggeri aveva in precedenza dimostrato spessore drammatico e presenza scenica in Hustlers. C’è da specificare una parte scritta in maniera scontata di certo non l’aiuta ad esprimersi al meglio, tutt’altro.
Un passo indietro per Prime Video
Rispetto alla serie “gemella” Reacher (che pure è ben lontana dall’essere un capolavoro…) The Terminal List rappresenta per Amazon a livello artistico un passo indietro, poiché tenta evidentemente di alzare il tiro mancando però il bersaglio. La ricerca forse fin troppo ostentata di un realismo di fondo in situazioni e tempi di racconto alla fine ha nuociuto alla necessità di intrattenimento, rendendo il prodotto un ibrido di difficile comprensione. A James Reece sono stati fino a oggi dedicati altri due libri da parte di Jack Carr, vedremo se Amazon continuerà nei loro adattamenti in nuove stagioni di The Terminal List. I margini di miglioramento sono ampi…