Come rivelato nell’ultimo trailer,
in Rogue One A Star
Wars Story ci sarà l’attesissimo ritorno di
Darth Vader sul grande schermo.
Vista la presenza dell’iconico villain nello spin-off, molti fan
hanno cominciato a chiedersi se ci sarà anche spazio per il suo
“maestro” Palpatine.
Ospite all’Amsterdam Comic-Con,
Ian McDiarmid, storico interprete del personaggio
nella saga, ha però specificato che il suo personaggio non ci sarà:
“Non sarò presente in quel film, ma mi sembra di capire che
Darth Vader potrebbe fare un’apparizione”.
Le dichiarazioni dell’attore le
trovate anche nel video di seguito:
Rogue One A Star Wars
Story: Darth Vader nel nuovo trailer ufficiale
[nggallery id=1918]
Diretto da Gareth
Edwards su una sceneggiatura di Gary
Whitta e Chris Weitz, Rogue
One a Star Wars Story è un film prequel ambientato
negli anni tra La Vendetta dei Sith e
Una Nuova Speranza. L’uscita in Italia è
prevista per il 14 dicembre 2016. Nel cast del
film Felicity Jones, Mads
Mikkelsen, Rizz Ahmed, Diego
Luna, Forest Whitaker, Jiang
Wen e Ben Mendelsohn.
Il film sarà certamente
ambientato durante a “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e
IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars.
Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia
tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo
sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di
nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi
droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti
nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo
droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i
piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle
pronta per la battaglia.
Ospite d’onore della
Giornata che la SIAE dedica ai Venice Days, domani
venerdì 2 Settembre, sarà il premio Oscar Paolo
Sorrentino. Atteso alla Mostra per l’anteprima dei primi
due episodi di /*The Young Pope*/, Sorrentino riceverà lo speciale
premio /*SIAE per l’innovazione creativa, */in occasione del suo
arrivo a Venezia.
A consegnarlo sarà il direttore generale della SIAE, Gaetano
Blandini.
Il riconoscimento viene attribuito con la seguente motivazione:
“A un autore italiano che nel momento più luminoso della sua
crescita artistica, all’indomani del successo mondiale che ha
portato /*La Grande Bellezza*/fino al traguardo dell’Oscar, ha
saputo rinnovarsi attingendo al suo straordinario patrimonio di
creatività per poi sfidare nuove forme espressive e produttive,
misurandosi con linguaggi diversi e scommesse internazionali senza
venir meno alle sue radici culturali e alla sua originalità
espressiva”.
La Società Italiana degli Autori ed Editori è partner
qualificante delle Giornate degli Autori sin dalla loro fondazione
nel 2004 per l’impegno diretto delle associazioni degli autori
cinematografici e televisivi nella politica culturale e nella
promozione del cinema di qualità e della creatività. Negli anni, il
ruolo di SIAE all’interno della selezione delle Giornate è
cresciuto in maniera rilevante, in sintonia con il proprio impegno
a favore del cinema italiano.
“Siamo personalmente grati a Paolo Sorrentino – dice Giorgio
Gosetti, direttore dei Venice Days – per un’attenzione al nostro
lavoro e alla SIAE che, attraverso questo premio, valorizza i
protagonisti dell’originalità e del rinnovamento del nostro cinema
nel mondo”.
Le Giornate degli Autori – Venice
Days, sono una sezione indipendente della 73 Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia,
promossa da ANAC e 100autori. Main Sponsor: Direzione Cinema del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, BNL Gruppo BNP
Paribas. Creative Partner: Miu Miu. Partner: SIAE, Sub-ti, Premio
Lux del Parlamento Europeo. Partner Tecnici: Frame by Frame,
I-Club, L’Eco della Stampa, Europa Cinemas, Cinecittà News,
Cineurop.
Moulin
Rouge, il film musical diretto da Baz
Lurhmann e interpretato da Nicole Kidman e Ewan McGregor, si
prepara a sbarcare a teatro.
La Global
Creatures si sta occupando della trasposizione teatrale
del film del 2001, con John Logan (Il
gladiatore, Skyfall) incaricato di scrivere i testi e
Alex Timbers che si occuperà invece della
regia.
Non è la prima volta che la Global
Creatures porta a teatro un’opera di Luhrmann: precedentemente
infatti aveva già trasformato Ballroom Gara di
ballo (primo film del regista australiano) in una
produzione teatrale.
A proposito del progetto, Baz
Luhrmann ha dichiarato: “È fantastico sapere che una nuova
generazione di artisti talentuosi si occuperà di trasformare Moulin
Rouge in qualcosa di nuovo e di restituirlo al suo legittimo
habitat, cioè il teatro”.
La trama dello spettacolo sarà per
grandi linee identica a quella del film. Il debutto nei teatri e le
relative date saranno annunciate prossimamente.
Moulin
Rouge diventerà un musical a teatro
Moulin Rouge! è un
film musical del 2001 del regista Baz Luhrmann, ispirato all’opera
La traviata di Giuseppe Verdi. La pellicola è considerata
atipica nel suo genere perché i brani cantati non sono opere
originali, ma rivisitazioni di alcuni dei brani storici della
musica pop interpretati dal cast; in particolare i due attori
protagonisti Nicole Kidman e Ewan McGregor stupirono il pubblico
con le loro doti canore non essendo dei cantanti
professionisti.
Un fascino irresistibile lui, una
bellezza angelica lei. Entrambi dotati di un talento attoriale
incredibile. Michael Fassbender e Alicia Vikander sono sbarcati oggi al
Lido per presentare, insieme al regista Derek
Cianfrance, The Light Between
Oceans, in concorso a Venezia
73.
“Dopo Come un tuono, avevo
voglia di realizzare un film che non fosse tratto da un mio
soggetto”, ha detto in apertura di conferenza il regista
Derek Cianfrance. “Sin da subito ho pensato
che il romanzo avesse un grandissimo potenziale cinematografico. In
un certo senso ho sempre creduto che The Light Between Oceans fosse
il film che ero destinato a dirigere”.
I due protagonisti hanno poi parlato
dei loro personaggi all’interno del film. Michael
Fassbender ha spiegato: “Non credo che la questione
riguardi quale delle due scelte sia la più giusta, se quella di Tom
o quella di Isabel. Credo che il punto sia con quale decisione si è
disposti a vivere. Per quanto riguarda il mio personaggio, tutto
parte dal suo passato e dal fatto che ha combattuto in guerra. Non
vuole infliggere più dolore a nessuno, così quando incontra Hannah
diventa per lui insostenibile andare avanti solo per amore della
moglie”.
“Non sono una madre e calarmi
nei panni di un personaggio come quello di Isabel è stata davvero
una sfida”, ha rivelato Alicia Vikander.
“Il mio compito, da attrice, è quella di riuscire a cogliere la
psicologia di quel determinato personaggio, ma per farlo devi fare
un grandissimo lavoro su te stessa. Non sono ancora una madre,
spero di diventarlo in futuro e di avere una famiglia, ma la storia
di Isabel è qualcosa che mi ha profondamente colpito. Con Derek ne
abbiamo parlato tanto. Mi sono anche confrontata con persone che
conosco, parenti e amiche che hanno già fatto esperienza della
maternità. Il film affronta tutta una serie di tematica di cui
molto spesso si preferisce non parlare. Sono tematiche scottanti,
ma anche tematiche molto vicine al pubblico”.
Venezia 73:
The Light Between Oceansrecensione del film con Michael Fassbender e
Alicia Vikander
Sempre sui personaggi della
pellicola, Cianfrance si è così espresso: “Non credo che nel
film ci siamo personaggi buoni o cattivi, eroi o persone da
condannare. Semplicemente, si tratta di esseri umani. Si feriscono
a vicenda, ma prendono le loro decisioni con il cuore e ne
accettano le conseguenze”.
Sul profondo significato della
storia, Alicia Vikander ha dichiarato: “Credo
che questo film parli sì d’amore, di maternità e del desiderio di
costruire una famiglia, ma parla anche di brave persone dal cuore
grande che spesso si ritrovano a fare la scelta
sbagliata”.
Michael Fassbender
ha aggiunto: “Ho amato il personaggio di Tom sin da quando ho
letto il libro. Adoro la sua forza e la sua lealtà. È strano: le
persone pensano che il film sia una storia d’amore. E lo è, ma non
è soltanto questo: è una storia sulla vita. Sono sicuro che anche
ML Stedman (l’autrice del libro, NdR) volesse scrivere un’opera dal
respiro più ampio sin dal primo momento, una storia che
abbracciasse anche la guerra e le conseguenze sulle persone, così
come la morte, l’isolamento, la maternità e tante altre tematiche.
Credo comunque che il tema principale sia quello del perdono ed è
anche quello che preferisco”.
Ecco un video che pubblicizza la
nuova versione home video del classico d’animazione del 1991,
La Bella e la Bestia, in
cui sono inseriti anche alcuni momenti relativi al remake in live
action firmato Disney. In una scena in particolare possiamo vedere
Emma Watson e Dan Stevens,
interpreti di Belle e del principe, durante la fase di lettura del
copione.
La Bella e la
Bestia, targato Disney, sarà diretto
da Bill Condon, con Emma
Watson/Belle, Dan Stevens/la Bestia,
Luke Evans/Gaston, Josh
Gad che interpreterà Le Tont (in originale Le Fou),
Emma Thompson/Mrs Brick, Kevin
Kline/Maurice, Audra McDonald/Guardaroba,
Ian McKellen/Tockins e Gugu
Mbatha-Raw/Spolverina.
Alle musiche tornerà Alan
Menken già geniale compositore delle musiche del classico
del 1991, premiato con due Oscar. Il film uscirà nelle sale (anche
in 3D) il 17 marzo 2017.
La Bella e la Bestia fu il
primo film d’animazione in assoluto a essere nominato all’Oscar per
il miglior film, e rimase l’unico fino al 2010, quando, dopo che il
numero di possibili nomination per la statuetta era stato aumentato
da cinque a dieci, venne raggiunto dal film Up della Pixar.
Secondo l’organo che si occupa del
visto censura dei film negli Stati Uniti, l’MPAA, Animali Fantastici e Dove
Trovarlimerita un visto PG-13.
PG-13 vuol dire infatti che il film
è sconsigliato ai bambini al di sotto dei 13 anni non accompagnati
da un adulto.
Nelle motivazioni dell’MPAA si
legge che nel film ci sono “sequenze di azione e violenza
fantasy”. Anche se la notizia sembra destare scalpore, data la
natura fantasy del film, tutti i film della saga sono stati
classificati allo stesso modo, tranne i primi due e il sesto
capitolo.
Animali Fantastici e Dove Trovarli
uscirà il 18 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt
Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove
trovarli, che avrà esattamente 23 anni. Il film sarà
ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry
Potter. Nel cast Eddie
Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller,
Dan Folger e Alison Sudol.
La sinossi: Animali Fantastici e Dove
Trovarliinizia nel 1926
con Newt Scamander che ha appena terminato un viaggio in giro per
il mondo per cercare e documentare una straordinaria gamma di
creature magiche. Arrivato a New York per una breve pausa, pensa
che tutto stia andando per il verso giusto, se non fosse per un
No-Maj (termine americano per Babbano) di nome Jacob, una valigetta
lasciata nel posto sbagliato, e per la fuga di alcuni degli Animali
Fantastici di Newt, che potrebbero causare molti problemi sia nel
mondo magico che in quello babbano.
Animali Fantastici e Dove Trovarli
vedrà il debutto della scrittrice stessa, J.K.Rowling,
come sceneggiatrice, affiancata da Steve
Kloves, sceneggiatore dei film di Harry
Potter. Alla produzione ci
sarà David Heyman, mentre David
Yates sarà il regista.
Il canale ufficiale Youtube di Disney Italia ha diffuso una nuova clip di
Alla Ricerca di Dory, spin-off della
Pixar che ci riporta nel mondo acquatico e
variopinto di Alla ricerca di Nemo.
Andrew Stanton
dirige con Angus MacLane il film che
uscirà il 17 giugno 2016.
Con Ellen
DeGeneres, tornano anche Albert Brooks
(Marlin) e Willelm Dafoe (Branchia) si uniscono
anche Diane Keaton e Eugene Levy
che daranno la voce ai genitori di Dory. Hayden
Rolence darà la voce a Nemo mentre Ed
O’Neil sarà il polpo Hank e Ty
Burrell il beluga Bailey.
La storia è ambientata in un parco
acquatico e sembra che a seguito di un documentario sul SeaWorld
intitolato Blackfish gli autori della
sceneggiatura avrebbero preferito modificare il finale della storia
e concludere la vicenda lasciando aperta la possibilità, ai pesci
ospiti del parco, di poterlo lasciare appena l’avessero voluto. Il
documentario infatti parla di quanto sia complicato e dannoso
tenere i pesci e i grossi mammiferi acquatici in cattività.
L’arma più potente di ogni essere
vivente è il linguaggio. Che sia visivo, scritto, del corpo, o
semplicemente dello sguardo e delle emozioni, ci aiuta a stare al
mondo, ci guida e spesso ci salva. Da questo assunto Denis Villeneuve,
regista di Sicario,
racconta un misterioso incontro tra specie, pianeti, momenti.
In
Arrival, 12 misteriosi oggetti volanti
non identificati raggiungono la Terra, dislocandosi in altrettanti
luoghi. Nel Montana, l’esercito degli Stati Uniti stabilisce un
campo base per analizzare l’astronave aliena stanziatasi sul
territorio americano. Per capire la natura dell’ “arrivo”, i
militari coinvolgono una linguista (Amy Adams) e uno
scienziato (Jeremy
Renner), allo scopo di decifrare il linguaggio, la
tecnologia e le intenzioni dei visitatori.
Arrival
si basa su Storia della tua vita,
racconto inserito nella raccolta omonima di Ted
Chiang e per l’adattamento, Villeneuve si
è avvalso della penna di Eric Heisserer, avvezzo
allo sci-fi. Dopo aver dimostrato grande destrezza con il
thriller, il regista di
Prisoners si affaccia alla fantascienza,
abbracciando il genere nella maniera più pura, senza però
rinunciare all’approccio intimo nel tratteggiare i personaggi. La
sua maestria sta nel raccontare con le immagini, nello spiegare una
storia che si rivela essere più complessa di quello che si immagina
attraverso gli occhi di Amy Adams, ancora una
volta performer di grande spessore e intensità. L’attrice si fa
portatrice di sofferenze, emozioni, paure, curiosità e intelletto
che si divincolano dalla sua umanità pur fondandola e diventano
caratteristiche universali che accomunano il noto e l’ignoto.
Più che la ricerca dell’altro,
Arrival è un invito alla cooperazione e
alla conoscenza reciproca, proprio attraverso quel linguaggio
totale che si astrae dalla lingua parlata. I canoni dello sci-fi
vengono toccati con rispetto della tradizione ma non si rinuncia al
tentativo di fare propria una storia principalmente umana, che, nel
colpo di scena finale, si rivela nella sua universalità.
Nell’incontro con l’altro, Villeneuve ci invita ad
accettare, amare e scoprire noi stessi.
Sorprendendo, affascinando e
intrappolando lo spettatore con una tensione narrativa raffinata e
costante, Denis Villeneuve rivela un aspetto più
umano, tenero, e forse per questo più potente, della sua
personalità registica, confezionando una preziosa esperienza
cinematografica.
Immaginate di poter staccare la
spina e allontanarvi dalla rumorosa vita quotidiana, anche solo per
pochi giorni, per rifugiarvi in un piccolo angolo di paradiso. Come
trascorrereste la vostra piccola fuga dal mondo?
In una Parigi estiva e desolata si insidia Les Beaux
Jours d’Aranjuez l’ultima silenziosa fatica
cinematografica di Wim Wenders.
Tratto dall’opera teatrale dello
scrittore austriaco Peter Handke, il film si
svolge interamente in un giardino in una dimensione vuota, sospesa
nel tempo e nello spazio, all’interno della quale due persone, un
uomo e una donna, si interrogano sulla vita, il sesso, l’amore, il
potere dei sentimenti, condividendo ricordi più o meno lontani del
loro passato. Tutto questo Wenders lo fa attraverso le parole di
uno scrittore che, seduto alla scrivania con la sua macchina da
scrivere, immagina la storia che si concretizza come per magia
davanti ai nostri e ai suoi occhi.
Tutto è silenzioso e statico e il
3D, che potrebbe sembrare un po’ fine a se stesso e poco adatto ad
un film di questo genere, aiuta invece a dare alla scena una
profondità che in realtà la location non possiede. Il
giardino diventa un confessionale a cielo aperto dove i
protagonisti continuano ad interagire tra loro scambiandosi domande
e raccontando episodi lontani e dimenticati senza seguire una vera
e propria logica, abbandonandosi ad una sorta di disarmante flusso
di coscienza. Come in una lunga ed estenuante seduta di bird
watching, i due restano seduti per ore avvolti dai dolci suoni
della campagna estiva francese a conversare e ad osservare il
meraviglioso spettacolo pacifico dinnanzi ai loro occhi; le uniche
interruzioni concesse sono gli intermezzi musicali offerti dal
jukebox dello scrittore che spesso interferisce con lo
svolgersi degli eventi.
Un esperimento, quello di Wim
Wenders, estremamente complesso che non segue nessuna delle regole
convenzionali del cinema e si trasforma in un film dalla staticità
quasi snervante. L’opera cinematografia in questo caso sembra
infatti non avere più bisogno della dimensione visiva; chiudendo
gli occhi e affidando al solo udito la comprensione si riesce
infatti a godere della stessa pace dei protagonisti.
Arriva dall’Hollywood Reporter la
notizia che Natalie Dormer (Game of Thrones, Hunger Games) affiancherà Mel
Gibson e Sean Penn nell’adattamento
cinematografico di The Professor and the
Madman, bestseller scritto da Simon Winchester.
La trama del romanzo ruota attorna
alla creazione dell’Oxford English Dictionary. Nel film Mel Gibson
interpreterà il professor James Murray, che nel
1857 fu incaricato di compilare il celeberrimo dizionario. Sean
Penn invece vestirà i panni di WC Minor, il quale
inserì nel testo più di diecimila voci. L’uomo era anche noto per
essere stato rinchiuso in un manicomio criminale a causa della sua
instabilità mentale. La Dormer interpreterà infatti la vedova di un
uomo ucciso proprio dal personaggio di Penn.
La pellicola segnerà il debutto
dietro la macchina da presa di Farhad Safinia,
sceneggiatore di Apocalypto. Lo script
porterà la firma dello stesso Safinia in collaborazione con John
Boorman e Todd Komarnicki.
Prima che il casting di Brie Larson venisse ufficializzato,
Natalie Dormer è stata per parecchio tempo la
scelta dei fan per il ruolo di Captain Marvel.
Intanto, nonostante la fine della
sua esperienza con la serie HBO, Natalie Dormer ha
altri progetti in cantiere: la vedremo in Official
Secrets, in In Darkness e anche in
Patient Zero.
Open Road Films e Mattel hanno diffuso online
il trailer ufficiale di Max Steel,
adattamento della serie di giocattoli della Mattel. Nel cast del
film figurano Ben
Winchell, AAna Villafañe, Andy Garcia
e Maria Bello.
Il film vedrà
protagonista Ben Winchell come Max
McGrath e Ana Villafane come Sofia
Martinez. Scritto da Christopher
Yost (Thor The Dark World )
sarà direttoda Stewart Hendler. Il film è
descritto come una storia delle origini del personaggio. La trama
racconterà le avventure del sedicenne Max McGrath.
Le riprese si sono svolte
a Wilmington , North
Carolina. Max
Steeluscirà in America il prossimo 21 ottobre.
In Italia arriverà nel 2017 grazie a Lucky
Red.
Max
Steelè una linea di action figures prodotta
dalla Mattel a partire dal 1999. Molto simile alla coeva linea
Action Man della Hasbro, è quasi interamente costituita da versioni
diverse di Max Steel, il personaggio principale, uno o due dei suoi
nemici, un paio di veicoli e due o tre pacchetti speciali.Max Steel
era in origine una action figure da 12″ (la medesima altezza di
Barbie e di G.I. Joe), con braccia e gambe snodabili,
e “vestibile”, cioè con abiti in stoffa che potevano essere
cambiati, e quindi accessoriato di completi alternativi militari,
d’avventura o sportivi. Gli abiti non erano collegati alla serie
televisiva e questo tipo di accessori non lo rendevano molto
dissimile dall’action figure storica di casa Mattel prodotta tra
gli anni settanta e ottanta, di cui Max Steel rappresenta in un
certo senso l’erede, cioè Big Jim. Questa prima versione di Max
Steel era inoltre calata in una tematica d’azione, spionistica con
sfumature fantascientifiche, che lo contrapponeva ad alcuni
nemici.Attualmente è invece una action figure di dimensioni ridotte
a circa la metà: 6″ (cioè 16cm), meno snodabfotile, non
“vestibile”, cioè realizzato in un unico stampo che comprende una
tuta integrale, e calato in una tematica completamente
fantascientifica, corredato di accessori e veicoli, e contrapposto
a una serie di nemici non umani.
Jason, Trini, Zack, Billy e
Kimberly, ovvero, Austin St. John, Thuy Trang, Walter
Jones, David Yost e Amy Jo Johnson
avranno il volto di Dacre Montgomery
(Betrand The Terrible), Naomi
Scott (The Martian),
Ludi Lin (Marco Polo),
RJ Cyler (Me And Earl And The Dying
Girl) e Becky Gomez
(Empire). Elizabeth Banks sarà Rita Repulsa.
Bryan Cranston presta il suo volto a
Zordon.
Ecco la trama:
Power Rangers segue cinque ragazzi delle
superiori, piuttosto ordinari, che devono diventare qualcosa di
straordinario quando scoprono che la loro piccola città, Angel
Grove, insieme a tutto il mondo, è minacciata da una potenza
aliena. Scelti dal destino, i nostri eroi capiranno presto che sono
gli unici che possono salvare il pianeta. Ma per farlo, devono
imparare a gestire la loro vita di tutti i giorni con l’essere un
Power Ranger.
Il 12 aprile 2016 a Vancouver sono
cominciate le riprese del reboot sui Power
Rangers, film diretto da Dean
Israelite e scritto da Ashley Miller e
Zack Stenz, che hanno all’attivo le sceneggiature
di X-Men L’Inizio e di
Thor.
Il concorso di
Venezia 73 entra oggi nel vivo con ben tre film in
concorso di altrettanti registi che, tra passato presente e
promettente futuro, arricchiscono la mostra di una vera e propria
parata di star.
The Light Between
Oceans, di Derek Cianfrance con
Michael Fassbender e Alicia
Vikander, Arrival di
Denis Villeneuve con Amy Adams e
Jeremy Renner e Les beaux jours
d’Aranjuez di Wim Wenders sono i
film del Concorso ufficiale che si candidano al Leone d’Oro.
La sezione Orizzonti,
São Jorge di Marco
Martins e Laavor Et Hakir di Rama
Burshtein.
C’è davvero tanta attesa per
The Light Between Oceans. E non solo
perché stiamo parlando del film che segna il ritorno dietro la
macchina da presa dell’acclamato Derek Cianfrance
(Blue Valentine, Come un tuono), ma anche
perché è il film che vede recitare insieme, per la prima volta, una
delle coppie più amate e chiacchierate del momento: Michael
Fassbender e Alicia Vikander.
Melodramma dal forte impatto
visivo, The Light Between Oceans (in
italiano La Luce sugli Oceani) è
l’adattamento cinematografico del bestseller di ML
Stedman. All’apparenza Derek Cianfrance
sembra costruire la più potente delle opere d’arte, aiutato dalle
splendide immagini di Adam Arkapaw (già direttore
della fotografia di Macbeth) e
dalle musiche solenni di Alexandre Desplat.
Il film vanta inoltre una coppia di
protagonisti in perfetta sintonia e una co-protagonista che
dimostra di essere ormai un’interprete matura e consapevole.
Michael Fassbender e Alicia
Vikander si confermano attori straordinari in grado di
tratteggiare sullo schermo due personaggi complessi e sfaccettati,
il primo con la sua ormai comprovata bravura, la seconda con
sorprendente e disinvolta pacatezza. A loro si aggiunge una
comprimaria di tutto rispetto, Rachel Weisz, che
ottimamente incarna tutta la disperazione e l’afflizione che il suo
personaggio richiede.
The Light Between
Oceanstrailer italiano con
Michael Fassbender e Alicia Vikander
Dove il lavoro di Cianfrance si
rivela purtroppo fallimentare è proprio nella trasposizione della
fonte letteraria. Nonostante non tradisca il materiale di partenza
riproponendo quanto raccontato nel romanzo senza alcun pretenzioso
stravolgimento narrativo, il regista (autore anche della
sceneggiatura) fatica a far collimare una prima parte dai tempi
dilatati ma comunque solida ad una seconda dove sfortunatamente si
palesa l’incapacità di riuscire a gestire tutta una serie di eventi
che, nell’opera della Stedman, conducono ad una più profonda
riflessione sull’amore e sulle responsabilità dell’essere umano.
Cianfrance gioca così a rincorrere personaggi, dinamiche e
sviluppi, e non lascia allo spettatore la reale possibilità di
cogliere il lato viscerale, quello più intenso, di una storia dallo
sconfinato potenziale emotivo.
Pur avvalendosi dunque di un cast
straordinario e di un comparto tecnico di pregevole fattura, a
The Light Between Oceans manca totalmente
la potenza emotiva del materiale di partenza, configurandosi come
una dramma che fallisce proprio là dove dovrebbe dimostrarsi
vincente: far leva sulle emozioni e scuotere l’animo dello
spettatore.
Quanto vorrei che la vita
fosse un musical. E in particolare, la vita qui, alla Mostra del
Cinema, con Baratta e Barbera che intonano un duetto giocando sulle
assonanze dei loro nomi e la loro vicinanza al campo semantico dei
vini e dei posti dive ci si ubriaca di brutto. Con gli addetti alla
sicurezza che ti controllano le borse in movimenti coordinati come
se fosse nuoto sincronizzato cavalcando le note di ‘Isis
cos I’m cool’, con i colleghi che in conferenza stampa
pongono le classiche domande in rima baciata, del tipo ‘qual
facezia essere a Venezia’, e gli intervistati che rispondono in
contrappunto con entusiasmo fuori dal comune anche di fronte alle
più imbarazzanti delle questioni. E come vorrei essere il
protagonista di un musical io, in grado di far fronte alle
scempiezze della vita danzando e cantando come uno stronzo anche
quando per correre all’appuntamento di turno, per il quale sono
incontrovertibilmente in ritardo, mi incaglio lo scroto nella zip
dei pantaloni. Invece di un lacerante urlo di dolore, come per
magia uscirebbe dalle mie labbra un soave ritornello che recita
‘This is the wonderful Land of Sticazzi – oh! oh! –
Sticazzi! – Let’s do the Sticazzi agaiiiin!’, e mi
metterei a sgambettare con eleganza con lo sfondo dei pianeti o di
qualsiasi altra cazzata vi venga in mente dopo una gita sotto
acido.
Ecco,
La-La-Land, il film d’apertura di
quest’anno, è un po’ così. Però è bello. Perché in finale il cinema
consiste anche nel riuscire a emozionare lo spettatore anche a
seguito delle peggiori cazzate. Non deve essere realistico, basta
che sia presente a sé stesso e a me, che sono un tipo semplice, mi
basta e mi avanza. So che ‘a me mi’ non si dice ma provateci voi a
stare attenti all’ortografia e alla grammatica con lo scroto
incagliato nei pantaloni.
Applausi a scena aperta, da
parte di tutta la sala. Dopo Whiplash è
stato deciso che in ogni film in cui compaia anche alla lontana un
pezzo jazz, fosse anche la suoneria d’attesa del Radio Taxi, ci
deve stare J.K. Simmons, per cui aspettatevi interminabili
improvvisazioni ‘à-la-bite-de-chien’ anche nel
prossimo film di Batman, se tanto mi dà tanto.
(Ang)
E in effetti… ‘This is the Isis
of the night, the night oh yeahh!’ Ti canterebbe
Corona – non Fabrizio, ci riferiamo alla
gnoccolona anni ’90 che quando s’è scoperto che non cantava con la
voce sua ci ha provocati certi traumi che manco la scena della
mamma di Bambi – mentre fai dribbling tra i macigni messi per
evitare camion omicidi. Perché qui al Lido, come s’è più volte
detto e come hanno ribadito nella conferenza d’apertura, quest’anno
con la sicurezza si fa sul serio. Ti pigliano il badge, te lo
osservano con cura. Stringono gli occhietti tre quattro volte per
capire se sei davvero tu. Insomma, ci dedicano il tempo. Anche
perché metà della gente ha la foto del tesserino che assomiglia al
massimo a suo figlio ora, se solo ne avesse uno, quindi vabbè… alla
fine famo a fidasse e tanti saluti. Ho visto anche io La La
Land, e mi sono immaginata noi romani sul GRA –
che qui sono abituati a chiamarlo ‘Sacro’ per via del Leone d’oro
di qualche anno fa, ma per noi è profanissimo – sotto al sole,
imbottigliati come criceti in una ruota, a cantare tutti insieme
‘It’s another sunny day!’, ballando fuori dalla macchina sorridenti
e gioiosi. Ma sul film si è già espresso Ang, quindi andiamo avanti
e cambiamo argomento:
Secondo il modello di sviluppo a
fasi di Freud, la fase anale è il secondo periodo
di sviluppo del bambino: essa succede alla fase orale e precede la
fase fallica. Si colloca a un’età compresa fra i 18 e i 36 mesi
circa. Per bimbo Gabriele Muccino questo passaggio
si manifesta eccezionalmente alla soglia dei cinquanta. Avete
presente quando da bambini vi fissate con una parolaccia e
continuate a ripeterla compulsivamente con delle varianti? Facciamo
un esempio a tema. Diciamo che scoprite la parola
‘culo’. Per giorni e giorni, e la felicità dei
vostri parenti e di chi vi sta attorno, o per mesi, o addirittura
anni, è tutto un susseguirsi di ‘culone, culetto, culaccio, culino,
inculata, culacchione, culatello, culinaria’ (……….. aggiungere ad
libitum). Ecco, tutti sanno che nei film di Muccino ci sono sempre
scene in cui la gente grida parolacce in maniera concitata,
peraltro, di solito, termini mai usati durante un’autentica
litigata (tipo in Baciami ancora, che era
tutto un ‘fottiti’ e ‘fottutissimo’. Ma chi cazzo dice ‘fottiti’ e
‘fottutissimo’ quando bisticcia in Italia?). Ecco, ne
L’Estate addosso è uguale, ma tutto
declinato in chiave gay. Che sostanzialmente è una storia di gente
che scopre che esistono gli omosessuali e, dapprima intimorita, poi
gli si apre un mondo, che viene accolto con un entusiasmo affannato
e contagioso. La ragazzetta protagonista, dapprima suorina
virginale e introversa, si trasforma nel giro di tipo dieci secondi
in una specie di degustatrice ufficiale di orge, saltando da una
strusciata lesbo in discoteca a un convegno di rappresentanze
falliche come se si trovasse su un trampolino elastico. Aiutano i
dialoghi, col protagonista maschile che vive al centro di Roma ma
parla come er peggio trucido de Torpigna, ed è commovente quando
elemosina l’amore della bella – che, come facilmente intuibile, la
dà a qualsiasi composto contenente azoto sulla faccia del pianeta
tranne che a lui, compreso un barattolo di varecchina – aggrottando
le ciglia come se stesse per aggredirla, stravolto da cotanto
desiderio, e finendo invece pè fasse na pippa al bagno come il
peggiore dei disperati. Un film generazioanale, oserei dire. E, no,
non è un refuso. Noi a bimbo Gabriele gli vogliamo bene, e speriamo
che superi questa difficile fase di crescita quanto prima. Intanto
però, oltre all’Estate, guardando il film addosso se semo fatti
pure altro.
Chiudiamo anche noi con una foto di
euforia paradossa, scattata dopo la proiezione al baretto che c’ha
servito il necessario caffè. E stiamo solo al primo giorno. Chissà
quali altre meraviglie ci attendono.
Si è tenuta questa sera alla
presenza di Emma Stone e Damien
Chazelle la cerimonia d’apertura del Festival di Venezia 73. Presenti
sul red carpet la madrina, Sonia Bergamasco, Emma
Stone, le giurie internazionali, Kim
Ki-Duk e tanti altri ospiti.
Di seguito gli scatti:
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La settantatreesima Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido
dal 31 agosto al 10 settembre.
Secondo quanto riportato da
Deadline, il premio Oscar Anne Hathaway
(Les misérables, Interstellar) sarà la protagonista
dell’adattamento cinematografico di Live Fast Die
Hot, bestseller scritto dall’attrice Jenny
Mollen (Crazy, Stupid, Love). I
diritti di sfruttamento dell’opera sono stati acquistati di recente
dalla Warner Bros. La Hathaway figurerà anche nelle vesti di
produttrice insieme a Gail Berman. La storia del romanzo racconta
le vicissitudini della stessa Mollen alle prese con la maternità e
i suoi viaggi in giro per il mondo.
L’ultima volta che abbiamo visto
Anne Hathaway sul grande schermo è stato in
Alice Attraverso lo Specchio, sequel di
Alice in Wonderland in cui l’attrice è
tornata a vestire i panni della Regina Bianca.
Tra i suoi prossimi progetti
figurano Colossal, il film sci-fi che
vede l’attrice premio Oscar recitare al fianco di Dan
Stevens (Downton Abbey, La bella e la bestia) e
Jason Sudeikis (Come ti spaccio la
famiglia, Mother’s Day), e
il reboot al femminile di Ocean’s Eleven,
dal titolo Ocean’s
Eight, in cui reciterà al fianco
di Sandra Bullock, Cate Blanchett, Helena Bonham
Carter, Elizabeth Banks, Rihanna e Mindy
Kaling.
Lo spin-off tutto al femminile di
Ocean’s Eleven che sarà diretto da
Gary Ross (Hunger
Games).
Alcuni giorni fa era circolato in
rete il rumor secondo il quale la Warner Bros. aveva contattato
Daniel Radcliffe per proporgli di tornare a
vestire i panni di Harry Potter ancora una volta
per l’adattamento cinematografico di Harry Potter and
the Cursed Child, il nuovo libro di JK
Rowling da cui è tratto l’omonimo spettacolo teatrale.
In seguito alla diffusione della
notizia, la Warner Bros. è intervenuta pubblicamente sulla
questione, rivelando attraverso un comunicato che non ci sono piani
per la realizzazione di un nuovo film. Queste le parole della
major:
“Harry Potter and the Cursed
Child è uno spettacolo teatrale, il film non è in
programma”.
Harry Potter and the
Cursed Child è diviso in due parti. La storia
si concentra sugli anni da “babbano” di Harry, quando era soltanto
un orfano sfortunato che viveva in un sottoscala ed era malmenato
dal prepotente cugino. Nei panni di Ron e Hermione ci sono
Noma Dumezweni e Paul Thornley.
Alla regia John Tiffany.
Gli eventi vedranno coinvolto Harry,
ormai adulto, che lavora al Ministero della Magia, un marito e un
padre di tre ragazzini che vanno a scuola. “Mentre Harry
convive con un passato che si rifiuta di stare dove dovrebbe, il
suo figlio minore, Albus, deve combattere con l’eredità di una
famiglia famosa che non avrebbe mai voluto avere. E mentre passato
e presente si fondono, padre e figlio scoprono una scomoda verità:
spesso l’oscurità proviene da posti insospettabili”.
La Warner Bros. ha diffuso online
la versione italiana del primo trailer di Justice League mostrato in
esclusiva al Comic Con di San Diego 2016. Potete vederlo di
seguito:
Sinossi: Alimentato dalla sua
fede verso l’umanità, restaurata e ispirata dall’atto altruistico
di Superman, Bruce Wayne chiede l’aiuto all’alleata, Diana Prince,
per affrontare un nemico ancora più grande. Insieme, Batman e
Wonder Woman lavoreranno velocemente per trovare
e reclutare una squadra di metaumani per controbattere questa
grande minaccia che li attende. Ma nonostante la formazione di
una squadra di eroi senza precedenti composta da Batman,
Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e The
Flash potrebbe già essere troppo tardi per salvare il
pianeta da un attacco di proporzioni catastrofiche.
Justice
League sarà diretto ancora una volta da Zack
Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film
vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal
Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray
Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche:
Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K.
Simmons e Jeremy Irons. I produttori
esecutivi del film sono Wesley Coller,
Goeff Johns e Ben Affleck
stesso.
Tutte le news sul mondo dei film
della DC COMICS
nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.
Nonostante l’accoglienza tiepida in
patria, Warcraft ha raccolto consensi e
un buon incasso in Cina. Ecco perché un nuovo capitolo della saga
non è un’ipotesi da escludere a priori.
In una recente intervista con
Thrillist, il regista Duncan Jones ha parlato
proprio della possibilità di tornare dietro la macchina da presa
per dirigere un nuovo film, spiegando quanto segue:
“Se ci fosse l’opportunità per
un nuovo capitolo? Diciamo che la sensazione che ho è quella di
aver fatto un ottimo lavoro col primo film e di aver quindi
spianato la strada… Mi piacerebbe capitalizzare su tre anni e mezzo
di duro lavoro e di divertirmi con un mondo che, ormai, abbiamo già
allestito dopo il duro lavoro del primo film. Per cui, chi può
dirlo? O magari sono semplicemente un masochista”.
Da Legendary Pictures e Universal
Pictures arriva Warcraft – L’Inizio,
l’epica avventura di un conflitto tra mondi in collisione, basata
sul fenomeno mondiale di Blizzard Entertainment.
Il pacifico regno di Azeroth è sul
piede di guerra e la sua civiltà è costretta ad affrontare una
terribile stirpe di invasori: i guerrieri Orchi dell’Orda in fuga
dalla loro terra agonizzante e pronti a colonizzarne
un’altra. Quando il portale che
collega i due mondi si apre, l’esercito di Roccavento va incontro
alla distruzione, mentre l’Orda rischia l’estinzione. Da fronti
opposti, due eroi affronteranno un conflitto che deciderà il
destino delle loro famiglie, dei loro popoli e della loro
terra.
Così ha inizio una spettacolare saga
di potere e sacrificio, durante la quale la guerra avrà molte
facce, ed ognuno combatterà per la propria causa. Non ci sono buoni
e cattivi, ma solo il desiderio di proteggere la propria famiglia e
il proprio popolo.
Diretto da Duncan
Jones (Moon, Source Code) e
basato su una sceneggiatura di Charles Leavitt e
Jones stesso, il film, che ha come protagonisti Travis
Fimmel, Paula Patton, Ben Foster, Dominic Cooper, Toby Kebbell, Ben
Schnetzer, Rob Kazinsky e Daniel Wu, è
l’adattamento cinematografico del gioco di ruolo War of
Warcraft ed è una produzione Legendary Pictures, Blizzard
Entertainment e Atlas Entertainment production.
Warcraft – L’Inizio è arrivato nelle sale
italiane il primo giugno 2016.
In occasione della promozione di
The Light Between
Oceans, Alicia Vikander ha avuto
la possibilità di parlare di Tomb Raider,
nuovo adattamento per il grande schermo dedicato alle avventure di
Lara Croft.
Intervistata da Collider, l’attrice
premio Oscar ha spiegato: “Non avevo ancora provato il
reboot del videogioco, e adesso sì, quindi è diverso. Hanno dato
nuova vita al gioco, visivamente ha un aspetto del tutto nuovo, e
come ho già detto è una storia delle origini di Lara
Croft”.
Parlando invece dei blockbuster e
di cosa significa esserne protagonista, ha aggiunto: “Ci sono
alcuni grandi blockbuster con cui sono cresciuta che amo
profondamente. Il brivido di poter fare parte di uno di questi è
straordinario. Da piccola giocavo a Tomb Raider, poi Angelina Jolie
l’ha resa un’icona. È avvincente provare a seguirne le orme, la
speranza è di poter proporre qualcosa di fresco e nuovo”.
Alicia Vikander è
nota per aver interpretato Ex
Machina, The Man From U.N.C.L.E. e ha vinto
l’Oscar per The Danish
Girl. Sarà nel prossimo Jason Bourne al fianco di
Matt Damon. A dirigere il nuovo film sarà Roar
Uthaug (L’onda) e racconterà la storia di una giovane
Lara Croft impegnata a sopravvivere dalla sua
prima avventura. Il produttore sarà Graham King.
Tomb Raider arriverà al cinema il 16
marzo 2018.
La Sony Pictures ha confermato che
Karen Gillan, star di Guardiani della
Galassia e della serie tv Doctor Who, farà parte del cast
dell’annunciato sequel di Jumanji.
L’attrice andrà così ad affiancare Dwayne Johnson, Jack
Black, Kevin Hart e Nick Jonas. A detta
di Dwayne Johnson, che ha annunciato l’ingresso della Gillan con un
posto sul proprio profilo Facebook, l’attrice interpreterà il ruolo
più importante del sequel.
Questo le parole di Johnson:
“Ci volevano fegato e talento per resistere al colpo dei modi
rocchettari di Nick, all’energia infinita e al genio di Jack, ai
tempi e all’abilità magistrali di Kevin e a quel tizio grosso,
scuro, calvo e tatuato che se ne sta lì, seducente, caliente,
brillante, macho, tipo che non riesci a staccare gli occhi da lui…
scusate, mi sono ubriacato di nuovo di esaltazione.
Signore e signori, sono fiero
di annunciare il nome della ragazza che interpreterà il ruolo più
importante nel nostro film: la talentuosa, bellissima e disposta a
una bella rissa in stile scozzese in qualsiasi momento… Miss Karen
Gillan!” Oltre a Guardiani della
Galassia, al cinema la Gillan ha recitato anche
in Oculus Il Riflesso del Male e ne
La Grande Scommessa.
La pellicola, tratta dall’omonimo
albo illustrato per bambini scritto da Chris Van Allsburg nel
1981, si baserà su uno script di Scott Rosenberg
e Jeff Pinkner, che fanno riferimento alla bozza redatta
inizialmente da Chris McKenna e Erik Sommers. Le riprese
inizieranno il prossimo mese a Honolulu.
Il cast della pellicola originale
includeva Robin Williams, Bonnie Hunt e una
giovanissima Kirsten Dunst.
Emma Stone è la
prima star a sfilare sul red carpet della Mostra di Venezia,
coprotagonista di La La Land, film in
concorso diretto da Damien Chazelle, regista
presente con lei alla kermesse.
Caricati della grande
responsabilità di aprire Venezia 73
con La La Land, film in concorso,
Emma Stone e Damien Chazelle sono
le prime star a essere ospitate nella sala del Palazzo del Cinema
adibita alle conferenze stampa della Mostra.
Il film in questione è
La La Land, musical ambientato nella
città di Los Angeles con protagonisti la Stone e
Ryan Gosling, assente al Lido perché impegnato sul
set di Blade Runner 2.
“Il mio primo lungometraggio,
Guy and Madeline on a Park Bench, era un musical.
Abbiamo bisogno, mai come oggi, di speranza e amore e nei musical
si possono fare delle cose che violano le regole della realtà, come
mettersi a cantare, per esprimere il linguaggio dei nostri sogni.
Il mio tentativo era di tornare indietro alla grande tradizione del
genere, adattandola a oggi. Un immaginario old fashion, ma con
persone vere che vivono nella Los Angeles di oggi.” Così,
Damien Chazelle ha presentato la sua colorata
avventura nella Los Angeles dei nostri giorni, tra ambizioni da
attrice e sogni da jazzista dei due protagonisti.
Emma Stone ha anche
lei una solida esperienza nel campo del musical, essendo anche
stata Sally Bowles in Cabaret a Broadway. “Amo
il musical veramente da sempre ho esordito sul palco a 8 anni
proprio cantando e recitando. Ho sempre sognato di farlo al cinema
e La La Land mi ha dato questo possibilità. A 15
anni arrivai per la prima volta a Los Angeles perché volevo fare
l’attrice. Ci sono stati anche per me vari incidenti durante i
provini, situazioni in cui mi sono sentita umiliata. Ma io non sono
come Mia. Lei scrive in prima persona la sua storia, le sue
esperienze, mentre io non ho avuto il suo stesso
coraggio.”
Su Los Angeles,
Chazelle sfata il mito della città dei sogni
infranti. “Ci vivo da nove anni e mi ricordo la prima volta in
cui arrivai, senza conoscere nessuno. Non è stato facile, come in
ogni città in cui non hai punti di riferimento, in più L.A. non è
amichevole. Queste contraddizioni le ho messe nel film, tutti i
cliché come il traffico, le celebrità, la competizione. Credo che
scavando emerga qualcosa di molto poetico e bello. La La Land è
raccontato con lo sguardo fresco di chi vede la città per la prima
volta. Nel bene e nel male è un sogno nel mondo reale”.
Emma Stone, da
attrice molto spesso presa a esempio dai fan più giovani, ha òpoi
dichiarato sul messaggio che dà il film: “Mi auguro che si
liberino del cinismo, seguano con gioia la speranza e la bellezza
delle storie da raccontare, senza interpretare ogni cosa con uno
sguardo cinico, prendendo in giro tutto. Spero siano spinti a
lavorare per ottenere quello che vogliono, per realizzare i propri
sogni”.
Gli ultimi minuti di
Star
Wars Il Risveglio della Forza sono ancora vividi
nella memoria di tutti i fan della celebre saga. Questo perché il
finale del film di JJ Abrams ci ha permesso di
rivedere sul grande schermo Luke Skywalker per la prima volta dopo
30 anni.
Adesso che le riprese dell’atteso
sequel Star Wars Episodio VIII sono
terminate, lo stesso Mark Hamill ha deciso di
condividere su Twitter un video in cui mostra di aver detto addio
al suo famoso look visto alla fine del film, almeno fino al suo
ritorno in Episodio IX (come riportato
nella didascalia del video dallo stesso attore).
Che Hamill abbia dunque confermato
la sua presenza anche nell’ultimo capitolo delle trilogia sequel?
Potete vedere il video cliccando direttamente qui.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian
Johnson e arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film
racconterà le vicende immediatamente successive a Il
Risveglio della Forza.
Nel film torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher,
Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita
Nyong’o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie,
and Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast
sono Benicio Del Toro,Laura
Dern eKelly Marie Tran.
Ecco le foto dei componenti delle
Giurie della Mostra del Cinema di Venezia 73.
Presenti al photocall, ovviamente, i presidenti dei diversi
concorsi, Sam Mendes per il Concorso Internazionale,
Robert Guédiguian per Orizzonti, Kim Rossi Stuart per
il Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” e Roberto
Andò per la sezione Classici.
Città delle stelle, degli angeli,
dei sogni infranti e dei desideri dorati. Los Angeles è
l’ambientazione perfetta per La La Land,
la romantica storia che Damien Chazelle, dopo
l’energico e violentemente poetico
Whiplash, decide di raccontare come un
musical, strabordante di colori, che strizza l’occhio agli anni ’50
e che si avvale di due volti amatissimi, Emma Stone e Ryan Gosling.
Prestando le loro voci e i piedi
danzerini a Mia e Sebastian, la coppia, che si riunisce dopo
Crazy, Stupid, Love e
Gangster Squad, ci accompagna per mano
nelle vite di due giovani talentuosi sognatori, lei attrice lui
jazzista, che nella città delle opportunità cercano, più che il
successo, la realizzazione delle loro aspirazioni.
Con Whiplash,
Chazelle ci aveva mostrato l’animo sportivo e agonistico dell’arte,
la ricerca della perfezione attraverso l’allenamento, il sudore, il
sangue. Con La La Land, il giovane
regista ci racconta la parte romantica, lieve, eppure densa, di
quella stessa arte che diventa bisogno fisiologico connaturato. Con
essa ci mostra anche la danza di due anime che, volteggiandosi
intorno accompagnate da un buffo destino, si incrociano e si
toccano a ritmo di jazz. E, proprio come le note leggere e non
scritte di questo sensuale genere musicale, entrambi si fondono
l’uno nell’altra con spensierata leggerezza, all’inizio, alla
ricerca di sé, una ricerca che porterà a una crescita e a una
svolta, il punto di non ritorno che esiste nella vita di ognuno di
noi e che si pone di fronte al tradizione “what if…” (cosa
sarebbe accaduto se…).
Ma in alcuni momenti, la storia
cronologicamente intesa sembra un pretesto per raccontare con le
immagini la musica, per fare di ogni rumore, perfettamente
orchestrato, una sinfonia di tramonti, stelle, colori e sogni. Con
la macchina da presa, Chazelle si sbizzarrisce, correndo,
viaggiando, roteando e mostrandoci dei quadri perfettamente
equilibrati e compositi, in un classicismo formalmente
elegantissimo e rassicurante ma con un evidente e fervente spirito
d’amore per l’immagine.
L’alchimia trai due protagonisti
completa la magia: in La La Land
Stone e Gosling si amano per davvero, con lacrime, sguardi e
sorrisi, nei loro intensi primi piani, raccontano a tutti la loro
storia d’amore con autenticità e trasporto, con passione e
leggerezza, accantonando i drammi e concentrandosi sul cuore delle
emozioni.
Damien Chazelle ci
propone un racconto di musica fatta non più solo di suoni, ma di
immagini, di sfrenate corse e di frenate brusche, di battiti
emozionanti, di ritmi coinvolgenti, di tempi colorati. Nelle sue
mani le note non sono più sette, ma un arcipelago di armonie,
un’esperienza da gustare con gli occhi e con le orecchie, a cuore
aperto, lasciandosi penetrare dalla magia della “city of
stars”.
Arriva da Variety la notizia
esclusiva che Bryan Cranston (Breaking
Bad, Trumbo),
Steve Carell (Foxcatcher, La grande
scommessa) e Laurence Fishburne
(Matrix) sono in trattative per recitare
nel nuovo film di Richard Linklater
(Boyhood, Tutti vogliono
qualcosa) dal titolo Last Flag
Flying.
Si tratta dell’adattamento
cinematografico dell’omonimo romanzo di Darryl
Ponicsan uscito nel 2005, seguito del romanzo
The Last Detail del 1970 che ispirà il film di
Hal Ashby con Jack Nicholson,
L’Ultima Corvè. Amazon
dovrebbe occuparsi di finanziare e distribuire la pellicola.
Prossimamente vedremo Bryan
Craston in Power
Rangers, attesissimo reboot cinematografico ad
opera di Dean Israelite. Jason, Trini, Zack, Billy
e Kimberly, ovvero, Austin St. John, Thuy Trang, Walter
Jones, David Yost e Amy Jo Johnson
avranno il volto di Dacre Montgomery
(Betrand The Terrible), Naomi
Scott (The Martian),
Ludi Lin (Marco Polo),
RJ Cyler (Me And Earl And The Dying
Girl) e Becky Gomez
(Empire). Elizabeth Banks sarà
Rita Repulsa. Bryan Cranston presta il suo volto a
Zordon.
Ecco cosa ha detto in merito:
“Non mi piace scartare i regali prima di Natale. Stiamo
lavorando in maniera molto attiva e siamo tutti davvero eccitati.
Stiamo cercando di spingere la storia verso territori inesplorati.
Quello che vogliamo è mantenere i medesimi personaggi e le medesime
sensazioni, ma indirizzare il tutto in nuove direzioni. È questa la
parte più complicata di un sequel. Riuscire a ripeterti senza
essere ripetitivo!”.
Anche se non ha ancora una data
d’uscita, Bird ha confermato che Gli
Incredibili 2 arriverà al cinema prima di un altro
sequel Pixar in
produzione, Cars 3:
“In termini di date d’uscita,
avevamo pensato che Gli Incredibili 2 sarebbe uscito dopo Cars 3,
ma il nostro lavoro si sta sviluppando in fretta, quindi abbiamo
invertito le cose. Alcuni film si mettono insieme più facilmente,
per altri è più difficile, quindi sto lavorando il più velocemente
possibile con una piccola squadra perché preferisco così”.
In merito all’affollamento subìto
dal genere negli ultimi dieci anni, Brad Bird ha
fatto queste considerazioni sui cinecomics: “Quello che è cambiato è che
all’epoca c’erano solo due franchise in gioco, gli X-Men e
Spider-Man e ora ne abbiamo 400 milioni. C’è un nuovo film di
supereroi ogni due settimane. Quello che non vogliamo fare è
affrontare l’argomento come fanno tutti gli altri. Quindi stiamo
cercando di rimanere concentrati sui temi che abbiamo già trattato
nel primo film, quindi un po’ più sui personaggi, le relazioni e
vedere dove questo ci porta. Ma ci stiamo divertendo”.
Gli
Incredibili 2 è tutt’ora in fase di
pre-produzione e non si sanno ulteriori dettagli compreso la trama
ufficiale e il cast di nuovi personaggi che appariranno in questo
secondo film.
Gli Incredibili – Una
“normale” famiglia di supereroi (The Incredibles) è
un film d’animazione del 2004 diretto da Brad
Bird. È una commedia che si ispira ai fumetti e i film dei
supereroi.
La pellicola, la sesta prodotta dagli Pixar
Animation Studios e la prima in cui la storia si basa unicamente su
personaggi umani (seppur dotati di superpoteri), è stata
distribuita negli Stati Uniti dal 5 novembre 2004
Ecco tre nuovi scatti dal set di
Spider-Man Homecoming, in cui il
protagonista Tom Holland si diverte a posare per
scatti semi rubati in piena tenuta da supereroe metropolitano.
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Sinossi: “Un giovane Peter
Parker / Spider-Man (Tom Holland), che ha fatto il suo sensazionale
debutto in Civil War, comicnia ad esplorare la sua nuova identità
nei panni del tessi ragnatele in Spider-Man Homecoming”.
Diretto da Jon
Watts, Spider-Man Homecoming
vedrà protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà
invece Michelle. Al cast si aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin
Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal
Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J.
Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth Choi.
Il film racconterà la storia di un
Peter Parker al liceo, dunque sarà un nuovo reboot che arriverà al
cinema 7 Luglio 2017. Secondo alcune anticipazioni rivelate da
Kevin Feige,
nel film dovrebbe apparire Adrian Toomes,
noto per essere il cattivo Vulture, villain che ha debuttato nel
fumetto del 1963 “The Amazing Spider-Man”#2. Prodotto
dai Marvel Studios, il film
sarà distribuito da Sony Pictures.