Negli Stati Uniti si comincia a
tornare alla normalità con l’arrivo del vaccino per il coronavirus
e così cominciano a riaprire le sale cinematografiche. La gioia di
questo evento è stata immortalata dal fotografo Mario
Anzuoni che, in una sala americana, ha scattato una foto a
Christopher Nolan, che si è recato
in sala, con mascherina, per vedere Judas and the Black
Messiah.
È stato arrestato nella giornata di
ieri Jeremy Putnam, giovane 31enne
statunitense che truccato e vestito da
Joker, camminava per le strade
di Winchester armato.
La polizia americana lo ha
individuato grazie alle numerose segnalazioni e telefonate che
segnalavano un uomo sospetto che camminava con un cappuccio e
impugnando una spada.
Dalle foto diramate dalla Polizia
locale della cittadina dello stato della Virginia, subito dopo il
suo arresto confermano che l’uomo era truccato come il Joker,
e il look ricorda molto quello del film di Christopher Nolan, Il Cavaliere Oscuro, interpretato dal
compianto Heath Ledger.
Una donna è stata colpita da un
colpo d’arma da fuoco durante una proiezione di 13
Hours di Michael Bay in un cinema di
Washington lo scorso giovedì sera.
La polizia ha arrestato il sospetto
che ha ammesso di aver accidentalmente sparato e ferito la donna
seduta di fronte a lui al Regal Cinemas.
Le autorità sono state chiamate
intorno alle 20.00 dopo che un uomo ha sparato dentro la sala. La
polizia ha evacuato la sala della sparatoria ma non l’intero
cineplex.
Il 29enne è ritornato a casa e ha
chiamato il 911 alle 21.40 dichiarando che la sua pistola era
caduta e aveva sparato. Ha anche dichiarato di aver bevuto prima
che il fatto accadesse.
Le condizioni della donna sono
adesso serie ma non più critiche, è stata colpita a una spalla e
ricoverata al Harborview Medical Center a Seattle.
Secondo la polizia vittima e
colpevole non si conoscono.
Quante volte ci capita di andare a
cinema e tenere il cellulare acceso? Ebbene un uomo, che era andato
al cinema Wesley Chapel nella contea di Pasco, a nord di Tampa, ha
usato il cellulare al cinema una volta di troppo. Purtroppo l’uomo
è morto, rimasto ucciso in seguito ad una sparatoria causata
proprio da un alterco nato dall’uso improprio del cellulare.
L’uomo e sua moglie erano andati a
vedere Lone Survivor quando lui ha
cominciato a messaggiare con il cellulare durante il film. Una
coppia, seduta dietro di loro, è rimasta infastidita dal rumore o
dalla luce del cellulare (non si conoscono i dettagli) e così dalla
lite si è generata accidentalmente la tragedia.
“La vittima era al cellulare e mandava un messaggio. Crediamo
che stesse facendo qualche rumore, da cui è nato l’alterco – ha
spiegato lo sceriffo Chris Nocco alla ABC News – Durante il
litigio, il sospetto ha deciso di tirare fuori una .380 e ha
sparato alla vittima”.Rimasti feriti in due, marito e moglie sono
stati trasportati all’ospedale ma lui è morto, mentre per lei non
si parla di condizioni preoccupanti. Fonte: Variety
Grazie a Entertainment Weekly
possiamo finalmente dare uno sguardo alle prime immagini ufficiali
di US, il nuovo film di Jordan
Peele che torna dietro la macchina da presa dopo il
successo (e l’oscar vinto per la miglior sceneggiatura originale)
dell’horror Scappa – Get Out.
Protagonisti della pellicola sono
Lupita Nyong’o e Winston
Duke, visti di recente insieme in Black
Panther, ma ancheElisabeth
Moss e Tim Heidecker.
Di seguito trovate le immagini, la locandina ufficiale e la
sinossi.
La sinossi:
La storia di US ambientata ai
giorni nostri e segue la coppia formata da Adelaide e Gabe Wilson
d’estate mentre portano i loro figli nella vecchia casa sulla
spiaggia di lei, situata nel nord della California. Dopo una
giornata in spiaggia con la famiglia, Adelaide – che è ossessionata
da un trauma proveniente dal passato – diventa sempre più paranoica
e crede che qualcosa di brutto possa accadere ai suoi cari. Mentre
cala la notte, i Wilson vedono quattro figure che si tengono per
mano e stanno in piedi silenziosamente in fondo al loro
vialetto…
La Universal, che produrrà insieme
alla Monkeypaw Productions, Sean McKittrick e Jason Blum, ha
fissato la data di uscita nelle sale al 15 Marzo
2019.
Intervistato da Rolling Stone,
Jordan Peele ha parlato dell’incredibile successo
di Get Out (oscar alla miglior sceneggiatura
originale) e dell’imminente Us, il suo nuovo lavoro che vede
protagonisti Lupita
Nyong’o e Winston Duke, visti
di recente insieme in Black
Panther,Elisabeth
Mosse Tim Heidecker.
A quanto pare il regista sembra promettere ancora più scene
terrificanti del precedenti film:
“La confusione di genere nella
quale è incappato il pubblico mi ha un po’ destabilizzato, tanto da
spezzarmi un po’ il cuore. Avevo deciso di fare un film horror, ed
è finito col diventare un film non così tanto spaventoso
[…] Questo è più un sofisticato thriller sociale sulla scia
di Rosemary’s Baby. E come fan del genere volevo davvero
contribuire con qualcosa di specifico e unico.“
La storia di US ambientata ai
giorni nostri e segue la coppia formata da Adelaide e Gabe Wilson
d’estate mentre portano i loro figli nella vecchia casa sulla
spiaggia di lei, situata nel nord della California. Dopo una
giornata in spiaggia con la famiglia, Adelaide – che è ossessionata
da un trauma proveniente dal passato – diventa sempre più paranoica
e crede che qualcosa di brutto possa accadere ai suoi cari. Mentre
cala la notte, i Wilson vedono quattro figure che si tengono per
mano e stanno in piedi silenziosamente in fondo al loro
vialetto…
La Universal, che produrrà insieme
alla Monkeypaw Productions, Sean McKittrick e Jason Blum, ha
fissato la data di uscita nelle sale al 15 Marzo
2019.
Nel giorno di Natale, la
Universal Pictures ha diffuso il primo trailer del
nuovo film di Jordan Peele, Us,
un nuovo incubo firmato dal regista e sceneggiatore di Scappa – Get
Out, fenomeno cinematografico della scorsa
stagione.
L’horror a sfondo razziale ha
garantito al suo autore un posto trai grandi di Hollywood, forte
anche del grande successo al box office, nonché il premio Oscar per
la migliroe sceneggiatura originale agli ultimi Academy
Awards.
Di seguito il primo trailer di Us
La sinossi:
La storia di US ambientata ai
giorni nostri e segue la coppia formata da Adelaide e Gabe Wilson
d’estate mentre portano i loro figli nella vecchia casa sulla
spiaggia di lei, situata nel nord della California. Dopo una
giornata in spiaggia con la famiglia, Adelaide – che è ossessionata
da un trauma proveniente dal passato – diventa sempre più paranoica
e crede che qualcosa di brutto possa accadere ai suoi cari. Mentre
cala la notte, i Wilson vedono quattro figure che si tengono per
mano e stanno in piedi silenziosamente in fondo al loro
vialetto…
La Universal, che produrrà insieme
alla Monkeypaw Productions, Sean McKittrick e
Jason Blum, ha fissato la data di uscita nelle
sale al 15 Marzo 2019.
È stata diffusa una prima clip in
italiano per il nuovo horror Noi(US), scritto
e diretto da Jordan Peele, premio Oscar per la
migliore sceneggiatura di Scappa – Get Out, e con
protagonista il premio Oscar Lupita Nyong’O.
Dopo aver scosso la cultura
contemporanea definendo un nuovo standard di film horror
provocatorio e socialmente consapevole, con il suo debutto alla
regia “Scappa – Get Out”, il visionario regista premio Oscar®
Jordan Peele torna con un altro incubo originale che ha scritto,
diretto e prodotto.
Ambientato ai giorni nostri lungo
l’iconica costa della California del Nord, Noi, di Monkeypaw
Productions, ha come protagonista l’attrice premio Oscar® Lupita
Nyong’o nel ruolo di Adelaide Wilson, una donna che torna alla sua
casa d’infanzia sul mare con il marito Gabe (il Winston Duke di
Black Panther) e i due figli (Shahadi Wright Joseph e Evan Alex)
per un’idilliaca vacanza estiva.
In Noi
Tormentata da un trauma irrisolto del suo passato e sconvolta da
una serie di inquietanti coincidenze, Adelaide sente crescere e
materializzarsi la sua ossessione e capisce che qualcosa di brutto
sta per accadere alla sua famiglia.
Dopo un’intensa giornata trascorsa
in spiaggia con i loro amici, i Tyler (l’attrice vincitrice
dell’Emmy
Elisabeth Moss, Tim Heidecker, Cali Sheldon e Noelle
Sheldon), Adelaide e la sua famiglia tornano a casa. Quando cala
l’oscurità, i Wilson vedono sul vialetto di casa la sagoma di
quattro figure che si tengono per mano.
Noi traccia la contrapposizione fra un’affettuosa famiglia
americana e un terrificante e misterioso avversario: i sosia di
ciascuno di loro.
Lo sceneggiatore e regista Jordan
Peele produce il film per Monkeypaw Productions al fianco di Sean
McKittrick, Jason Blum e Ian Cooper di Monkeypaw. Noi sarà
distribuito a marzo 2019 da Universal Pictures.
Il Super Bowl LIII ci ha
dato la possibilità di dare un nuovo sguardo a Noi(US), il nuovo horror di Jordan
Peele che segue il travolgente successo, con tanto di
Premio Oscar alla sceneggiatura, di Get Out. Nel
cast del film ci sono Lupita Nyong’O,
Elisabeth Moss, Yahya Abdul-Mateen II e
Winston Duke.
La sinossi: La storia di US
ambientata ai giorni nostri e segue la coppia formata da Adelaide e
Gabe Wilson d’estate mentre portano i loro figli nella vecchia casa
sulla spiaggia di lei, situata nel nord della California. Dopo una
giornata in spiaggia con la famiglia, Adelaide – che è ossessionata
da un trauma proveniente dal passato – diventa sempre più paranoica
e crede che qualcosa di brutto possa accadere ai suoi cari. Mentre
cala la notte, i Wilson vedono quattro figure che si tengono per
mano e stanno in piedi silenziosamente in fondo al loro
vialetto…
La Universal, che produrrà Noi
insieme alla Monkeypaw Productions, Sean
McKittrick e Jason Blum, ha fissato la
data di uscita nelle sale al 15 Marzo
2019.
Meglio nota come Tokyo, il nome del
suo personaggio ne La casa di carta,
Ursula
Corbero ha raggiunto la fama mondiale proprio grazie
alla serie Netflix, nonostante reciti sin da giovanissima.
Grazie alla sua bellezza e alle sue buone doti recitative, è
riuscita ad imporsi più di altri suoi colleghi, diventano una vera
e propria icona. Ecco 10 cose che non sai di Ursula
Corbero.
Parte delle cose che non sai su Ursula Corbero
Ursula Corbero film
1 I film e la
carriera. Il suo debutto cinematografico risale al 2011,
quando prende parte all’horror Paranormal Xperience 3D.
Successivamente inizia a comparire sempre più spesso sul grande
schermo in film come Afterparty (2012), Sognando il
nord (2015), La Corona Partida (2016), e L’albero
del sangue (2018).
2 Le serie TV. La
sua prima apparizione risale al 2002, nella serie Mirall
trencat. Tra il 2005 e il 2006 partecipa alla serie
Ventdelpla. I primi riconoscimenti arrivano grazie alla
serie Fisica o chimica, dove dal 2008 al 2010 ricopre il
ruolo di Ruth. Nel 2015 appare invece nella serie La dama
velata, mentre è a partire dal 2017 che la sua carriera arriva
ad un punto di svolta nel momento in cui ottiene il ruolo di Tokyo
nella serie Netflix La casa di
carta.
Ursula Corbero Instagram
3 Ha un profilo
personale. L’attrice detiene un proprio account Instagram,
seguito da 10,4 milioni di persone. All’interno di questo numerose
sono le foto scattate su set fotografici, mentre sono presenti
anche foto ritraenti l’attrice in momenti di svago in compagnia di
amici o del suo fidanzato. In ultimo è possibile anche ritrovare
foto tratte dai set frequentati dall’attrice o dalle premier a cui
ha preso parte.
Ursula Corbero recitazione
4 Ha sempre saputo di voler
recitare. L’attrice ha dichiarato che sin dall’età di 6
anni sapeva di voler diventare un’attrice. Iniziò così a studiare
recitazione e dizione, apparendo in alcune pubblicità che le hanno
permesso di ottenere un’iniziale notorietà.
Ursula Corbero vita
sentimentale
5 E’ fidanzata.
Dal 2016 l’attrice ha una relazione con l’attore Chino Darin,
incontrato sul set dello show televisivo L’ambasciata. I
due sembrano essere molto affiatati, come dimostrano anche i
numerosi post sui rispettivi profili Instagram.
Parte delle cose che non sai su Ursula Corbero
Ursula Corbero La casa di
carta
6 Per il ruolo di Tokyo si
è ispirata adun celebre personaggio.
L’attrice ha più volte ribadito che tra le fonti di ispirazione per
il suo personaggio vi è la Mathilda interpretata da Natalie Portman in
Leon, film del 1994 diretto da
Luc Besson. Il look della giovane protagonista ha
ispirato Ursula Corbero, che ha sottolineato la somiglianza anche
con un post sul suo profilo Instagram.
7 Ha imparato a sentirsi
più forte. Il ruolo di Tokyo ha rappresentato per
l’attrice un grande cambiamento, sia nella vita privata che in
quella professionale. La sua Tokyo è un personaggio in grado di
decidere da sola per sé, e l’attrice ne ha tratto una lezione sulla
forza che non credeva di avere.
Jeosm
Ursula Corbero premi
8 E’ stata eletta donna
dell’anno. Nel 2014 la rivista Mens’ Health ha nominato
l’attrice come “Donna dell’anno”. Nel 2011 l’attrice ha invece
ricevuto il premio Kapital come miglio attrice per la serie
Fisica o chimica. Nel 2015 riceve il premio “premessa del
panorama cinematografico” all’Alicante Film Festival. Grazie al suo
ruolo ne La casa di carta è stata invece
nominata come miglior attrice al Premios Feroz.
Ursula Corbero stile
9 E’ stata definita la
nuova Cindy Crawford. L’attrice è una vera e propria icona
di stile, e tramite il suo account Instagram è solita condividere
scatti fotografici di moda e nuovi look, che non lasciano
indifferenti i suoi followers. Per il suo stile, il neo sul labbro
superiore e il naso prominente è stata inoltre definita la nuova
Cindy Crawford, celebre icona di stile e moda.
Ursula Corbero età e altezza
10 Ursula Corbero è nata a
Barcellona, in Spagna, l’11 agosto 1989. L’attrice è alta
rispettivamente 163 centimetri.
Film del 1974 diretto da
Sidney Poitier, Uptown Saturday
Night rivedrà la luce grazie ad un annunciato
remake, da tempo in lavorazione. Nicholas Stoller,
ovvero colui che si è occupato delle sceneggiature degli ultimi due
lungometraggi sui Muppets, si sta occupando dello
script assieme ad Adam McKay che, con ogni
probabilità, saràconfermato alla regia.
Ed è stato lo stesso
Stoller ad annunciare i nomi dei due attori che
impersoneranno i ruoli da protagonisti…ruoli che proprio
nell’originale del 1974 furono eccezionalmente impersonati da
Bill Cosby e Sidney Poitier! E,
indovinate un pò…? I prescelti, stando alle parole di
Stoller, dovrebbero essere Denzel
Washington e Will Smith, una coppia che,
già solo a riferirne i nomi, promette davvero scintille!
Protagonisti della
pellicola originale sono due amici della classe operaia che, dopo
essere stati rapinati, scoprono di aver sbancato alla lotteria: una
notizia che li spingerà a mettersi alla ricerca dei ladri per
recuperare il portafoglio che al suo interno nasconde il biglietto
vincente.
Risate a
profusione e una spruzzata di action. Questi gli ingredienti
principali del titolo, con il regista di
Anchorman e Step
Brothers che ha già dato il suo assenso al
progetto.
Giusto per
ingannare l’attesa (e, perchè no, anche per invitarvi a recuperare
l’originale), vi proponiamo qui di seguito il trailer del film del
1974! Buona visione!
In arrivo da noi il prossimo 28
febbraio, e non il 14 come era stato precedentemente comunicato,
UpsideDown è uno di quei film che
inspiegabilmente impiegano
Upside down è il film di
Juan Solanas con protagonisti nel cast Kristen Dunst e Jim
Sturgess. In Upside down quando l’amore è stretto
nella morsa di due forze di gravità avverse e la passione stravolta
dalla divaricazione di pianeti paralleli e incapaci di comunicare,
due fanciulli imparano ad amarsi dagli estremi speroni dei due
mondi incompatibili e a rincorrere un sentimento che fluttua in un
caos gravitazio-generazionale.
Upside down, diretto da
Juan Solanas, è tutto questo, una fiaba d’amore in uno
scenario apocalittico, che si affida al candido sguardo dei due
protagonisti, Adam (Jim
Sturgess) e Eden (Kirsten
Dunst), trasognate creature innamorate di un amore etereo,
esistente solo in una dimensione ideale, in cui la coagulazione di
materie distinte, può stabilizzare la forza di gravità, dissonante
e ballerina, in un’unica ed equilibrata
soluzione.
Adam vive nel lugubre e degradato
mondo di sotto, nell’ombra del ricco e sfavillante mondo di sopra,
il regno della sua adorata Eden. Convivere non si può, i
privilegiati ed eletti abitanti del mondo superiore non possono
essere inquinati dal marciume di un mondo di rango inferiore.
L’unico trait d’union possibile? Un amore viscerale, in
grado di scompaginare le leggi dell’universo. Adam troverà un
escamotage – l’invenzione di una crema anti-età – per andare a
lavorare alla società Transworld (unico ponte tra i due mondi) e
riabbracciare la sua amata.
Upside down, romanticismo
a prova di gravità
Ma dopo dieci anni, la Eden che si
troverà di fronte non è più la fanciulla sognatrice di cui si era
invaghito, ma una donna la cui labile memoria ha ormai cancellato i
suoi più tiepidi ricordi. Quando la voce off di Adam ci introduce
con tono melenso e celebrativo la vicenda che lo vedrà
protagonista, iniziamo già a pensare di trovarci di fronte
all’ennesima storia d’amore sciropposa e ingiustamente contrastata
dalle forze del male, dell’universo o di chissà quale altra entità
sovrumana. Poi che si tratti di umani, vampiri o zombie, è solo un
dettaglio, tutto il resto è un dejavù! E invece, dopo un avvio un
pò frettoloso e banale, la pellicola riesce a sorprenderci
piacevolmente, catapultandoci in una dimensione pluristratificata,
eccitante e quasi mitologica, un cortocircuito di boschi e
radiosi skyline, bagnati da avvolgenti oceani.
Una storia d’amore, concepita in un
contest assolutamente originale, che affascina, favorisce la più
sfrenata immaginazione, induce uno stato di catarsi visiva. E se
poi a fluttuare tra i meandri dei due mondi alla rovescia sono due
volti come quelli dell’elfo Sturgess e della principessina
Dunst, la cornice favolistica è assicurata. Fin qui tutto
bene, se non fosse che a parte il fulgido affresco del loro amore
tormentato, non c’è molto altro. La storia della forza di gravità,
debellata solo con la reunion di due materie appartenenti ai
due mondi, nascondeva spunti molto interessanti, peccato che non
siano stati sviluppati in modo da creare le giuste suggestioni e
dare mordente ad una storia, diventata così solo una tra le tante.
Questioni narrativamente godibili, lasciate in sospeso senza un
perché, e un finale totalmente da riscrivere, imprevedibile nella
sua estrema banalità.
Upside down è un
film riuscito solo per metà. Alla suggestione della collisione tra
due mondi di razza diversa, Juan Solanas non riesce a far
corrispondere un’adeguata combinazione di ardita dialettica e
robuste idee.
Negli USA, Greg
Daniels è una vera e propria divinità della
comedy. Basterebbe citare The
Office e Parks and
Recreations per avere la dimensione del talento
comico dell’autore che, con Upload, la sua prima collaborazione con
Prime Video, mette a segno un altro
colpo vincente.
La serie, disponibile sulla
piattaforma dal 1° maggio, può essere definita una comedy sci-fi,
con risvolti romantici e thriller. In questi termini, Upload sembra
quindi un grande crogiolo di temi e trame, ma Daniels riesce a
sviluppare in maniera coerente e lineare tutti questi aspetti.
Upload, la trama
Siamo nel 2033. Nathan è un
programmatore, il suo bell’aspetto e le sue abitudini lasciano
pensare che sia una persona superficiale. Ha una bella fidanzata di
nome Ingrid, ricca e appariscente, un socio con cui sta progettando
un’invenzione che cambierà il mondo, una vita piena di promesse.
Tuttavia, una sera, mentre è in un’autobomobile “autopilotata”, di
quei modelli che nel 2033 sono la norma, Nathan (Robbie
Amell) ha un incidente. Con la vita del ragazzo appesa
ad un filo, la bella Ingrid, innamorata ed intenzionata a passare
tutta la sua vita accanto al ragazzo, decide di fargli fare un
upload. Una nuova tecnologia, in questo futuro prossimo, permette
infatti di scaricare da un corpo dcestinato a decadere la memoria,
i ricordi, la personalità, tutte quelle qualità che rendono ogni
essere umano unico e irripetibile, per conservarle e “caricarle”
poi in un paradiso digitale.
Nathan si risveglia così a
Lakeview, un vero e proprio paradiso digitale in cui il suo corpo è
stato ricreato grazie alla tecnologia e che esiste solo in forma di
codici e numeri. Si tratta, alla vista, di un albergo di super
lusso su un lago, in mezzo alla natura, in cui si può soggiornare
soltanto se esiste qualcuno dall’altra parte disposto a pagare per
questo. Con la ricchezza apparentemente illimitata di Ingrid,
Nathan ottiene un posto in prima fila in questo lussuoso albergo.
Può rimanere in vacanza per sempre, può continuare a rimanere in
contatto con i suoi cari, può addirittura fisicamente interagire
con loro, grazia a speciali tecnologie. Insomma, sembra che la
morte sia stata definitivamente ingannata.
Tuttavia esiste un prezzo per il
paradiso che non si quantifica solo in banconote e cifre. Nathan
scoprirà di “appartenere” a tutti gli effetti ad Ingrid, di essere
un burattino nelle sue mani che lei vizia e addirittura vesta,
proprio come una bambola. Inoltre, entrerà in contatto con Nora,
un’impiegata di Horizon, la multinazionale che gestisce questi
paradisi digitali, e pian piano si innamorerà di lei. Non solo.
Proprio con l’aiuto di Nora, scoprirà che alcune delle sue memorie
sono state alterate e cancellate durante l’Upload, e comincerà a
pensare che il suo incidente con la macchina “autopilotante”
potrebbe non essere stato tale.
Un episodio pilota travolgente
In un solo, folgorante episodio
Greg Daniels condensa una storia complicata, con
tanti risvolti e toni e cattura decisamente l’attenzione del
pubblico.
Se il pilota è quindi confezionato
perfettamente per far appassionare lo spettatore alla vicenda,
promettendo commedia, romanticismo e mistero, la serie si sviluppa
prevalentemente sul binario della comedy, affidandosi a situazioni
sopra le righe ma nascondendo qua e la riflessioni relative al
ruolo della tecnologia nel nostro mondo, parlando direttamente al
pubblico del 2020.
In un mondo in
cui le app per smartphone stanno diventando un surrogato della vita
vera, non è troppo fantascientifico immaginare che prima o poi la
morte fisica potrà essere ingannata salvando i nostri software
(memoria, carattere, esperienza). Non è dopotutto un’idea nuova
alla narrazione di fantascienza, tuttavia Daniels ne ha anche una
riflessione consumistica, dal momento che l’aldilà di Update
mantiene a tutti gli effetti le differenze di classe che esistono
nel mondo reale. Il livello di lusso nel paradiso di Lakeview
dipende da quanti soldi si possiedono, l’accesso a servizi o anche
cibo dipende da quello che puoi o non puoi pagare. Allo stesso
tempo, l’assenza di soldi, nella vita vera, ti consente una mera e
grigia sopravvivenza in un mondo in cui la tua coscienza continua a
vivere. No, non c’è grande differenza tra la vita come la
consociamo e la morte come la immagina Daniels nel suo show.
Una riflessione sull’invasione tecnologica nella vita
Greg Daniels si
cura di inserire nel suo mondo futuristico numerosi accorgimenti
che mostrano l’avanzamento della tecnologia, piccoli dettagli, come
i cellulari olografici che si attivano tra pollice e indice, oppure
i dispositivi per registrare il video consenso prima di un rapporto
sessuale, che mostrano in che modo la tecnologia può penetrare in
maniera sempre più capillare, più di adesso, nella vita e nelle
abitudini sociali.
Upload è
quindi una continua riflessione su come la tecnologia, guidata
dall’estremizzazione del Capitalismo (non troppo distante dal
nostro quotidiano), può cambiare, dare o togliere valore alla vita
di ognuno. E tutto viene raccontato attraverso un linguaggio
leggere, un tono comico e una serie di sequenze da sit-com,
costruite grazie ad un ventaglio di comprimari che arricchiscono e
vivacizzano non solo la stramba comunità di Lakeview, ma anche il
mondo reale, la New York in cui vive e si muove Nora.
La visione di Daniels non è affatto
allegra o rosea, eppure con Upload ci racconta un mondo che
potrebbe essere, ce ne mostra i possibili orrori, ma ci continua a
regalare la possibilità di riderne con consapevolezza.
L’11 marzo torna su
Prime VideoUpload 2, la
seconda stagione della serie che ha inaugurato la
collaborazione di Greg Daniels con la piattaforma. Con il
secondo ciclo di episodi, però, l’autore mette da parte l’aspetto
sociale della serie, per concentrarsi prevalentemente su quello
mistery, che era ben evidente nella seconda parte della prima
stagione e che qui diventa il motore portante della storia.
La trama di Upload 2
Nella seconda
stagione di Upload Nathan si ritrova ad un bivio nella
sua vita dell’aldilà… Ingrid, la sua ragazza, è arrivata
inaspettatamente a Lakeview nella speranza di rafforzare il loro
rapporto, ma il suo cuore desidera ancora segretamente Nora, il suo
“angelo” del servizio clienti. Nel frattempo, Nora è uscita dal
sistema ed è coinvolta nelle attività di un gruppo ribelle e
anti-tecnologico, i “Ludds”, che lavorano in segreto per
distruggere il programma di upload nell’aldilà. Ma in tutto questo,
Nathan sarà ancora alle prese con le cause della sua morte e con il
tentativo di indagare su cosa o chi lo ha portato a morire così
giovane in quello che a prima vista è sembrato un
incidente.
Siamo tornati a
Lakeview, ma Upload 2 sembra consapevole di aver
esaurito l’effetto sorpresa di quel pilota travolgente di due anni
fa. La serie infatti si concentra molto di più sulla trama, sui
dettagli, su vecchi e nuovi personaggi che provano a catturare
l’attenzione dello spettatore. Non manca l’aspetto satirico, legato
alla società capitalistica che la serie mette alla berlina, questa
volta soprattutto con il programma di genitorialità digitale,
grazie al quale si può pensare di creare artificialmente un avatar
di un bambino, un figlio, anche per chi è già morto e dimora a
Lakeview.
Upload
2 sembra ragionare però su direttive più facili e
semplicistiche rispetto a quanto fatto con la prima stagione,
spingendo per questo l’acceleratore sulla storia, e sulle indagini
di Nathan (Robbie
Amell) alla scoperta delle vere cause della sua morte.
Un piccolo colpo di genio è stato portare a Lakeview quella che
sembra in realtà la responsabile dell’omicidio del nostro eroe, la
bionda e apparentemente svampita fidanzata Ingrid, interpretata da
Allegra Edwards, che fa un ottimo lavoro nel
confondere sia Nathan che lo spettatore. Qual è il suo vero scopo?
D’altra parte però Nora, l’”angelo” che aveva fatto breccia nel
cuore del defunto protagonista e che ancora occupa un posto
speciale per lui, sembra aver cambiato vita, trovando nel mondo dei
vivi una nuova storia.
Quello che è chiaro
nella prima parte di Upload 2 che abbiamo visto in
anteprima, è che niente si può dare per scontato e niente è come
sembra, e Nathan dovrà fare del suo meglio per capire qual è la
scelta più saggia per il suo futuro da morto. Privato del suo valore di
lettura della società e di ipotesi di un futuro dispotico, con
questa seconda stagione Upload perde la spinta creativa ma offre
comunque buon intrattenimento e un formato fruibile.
Upload 2 è la
seconda stagione della serie tv comedy creata e
scritta da premiato agli Emmy Greg Daniels (The
Office, Parks and Recreation) per Amazon Studios.
La prima stagione ha debuttato a Maggio del 2020. La serie è una
nuova commedia fantascientifica ambientata in un futuro
tecnologicamente avanzato in cui telefoni con ologrammi, stampanti
3D di cibo e supermercati automatizzati sono la norma. La seconda
stagione sarà trasmessa esclusivamente su Amazon Prime Video in oltre 200 paesi e territori
in tutto il mondo.
Il creatore e produttore esecutivo,
Greg Daniels, ha dichiarato: “Sono entusiasta di continuare un
ottimo rapporto con Amazon Studios e questo meraviglioso cast e
scoprire cosa succede accanto a Nora, Nathan e Ingrid e il loro
mondo nel 2033. Con questa notizia posso smettere di disegnare il
mio Flipbook della seconda stagione.”
“In Upload, Greg Daniels ha
prodotto una commedia intelligente e cinematografica piena di
intrighi e ha chiaramente deliziato i nostri clienti che hanno
trascorso molto tempo a Lakeview la scorsa settimana“, ha
dichiarato Jennifer Salke, responsabile di Amazon
Studios, “Conosciamo il nostro globale i fan vogliono vedere il
prossimo capitolo con Nathan e Nora, quindi stiamo dando il via
libera alla seconda stagione e siamo entusiasti che il progetto di
passione di Greg abbia trovato un pubblico così devoto“.
Upload 2 stagione: quando esce e
dove vederla in streaming
La seconda stagione di
Upload dovrebbe arrivare nella primavera del
2021. Upload 2 in streaming sarà disponibile su
Prime
Video.
Upload 2 stagione: la trama e il
cast
La serie segue le avventure di un
giovane sviluppatore di app, Nathan Brown (Robbie
Amell), che finisce in ospedale per un incidente in
una automobile autopilotata e deve decidere velocemente il suo
destino. Dopo una veloce riflessione, presa insieme alla sua
ragazza superficiale Ingrid (Allegra Edwards),
decide di farsi caricare sul lussuoso aldilà dei suoi genitori
“Lakeview” della Horizen Company. Una volta caricato su Lakeview,
Nathan incontra il suo “angelo” dell’assistenza clienti Nora
Anthony (Andy Allo), che inizialmente è la sua
guida carismatica ma diventa velocemente un’amica e una confidente
che lo aiuta a navigare nella nuova estensione digitale della sua
vita.
Nella serie tv protagonisti sono
Robbie Amell nel ruolo di Nathan, Andy
Allo come Nora, Chris Williams nel ruolo
di Dave Anthony, Kevin Bigley nel ruolo di Luke,
Owen Daniels nel ruolo di AI GUY, Allegra Edwards
come Ingrid Bannerman, Zainab Johnson come
Aleesha, Christine Ko come Mandi,
Elizabeth Bowen nel ruolo di Fran Booth,
Chloe Coleman nel ruolo di Nevaeh, Yvetta
Fisher nel ruolo di Batia, Barclay Hope
nel ruolo di Oliver Kannerman, Hilary Jardine come
Mildred, Rhys Slack nel ruolo di Dylan
Jessica Tuck nel ruolo di Viv, Scott
Patey nel ruolo di Josh Pitzer, Justin
Stone nel ruolo di Dan the Orbit Gum Guy, Philip
Granger nei panni di Zio Larry, Phoebe
Miu nel ruolo di Yang Brea St. James nel ruolo di Older
Dylan Lucas Wyka nel ruolo di Jack Kannerman Matt
Braunger nel ruolo di Brad.
Upload è una serie
Amazon Original in dieci episodi con Robbie Amell, Andy Allo, Kevin
Bigley, Allegra Edwards, e Zainab Johnson. La serie è creata da
Greg Daniels che ne è anche produttore esecutivo insieme a Howard
Klein.
Da decenni ormai il cinema si
interroga sul ruolo dell’intelligenzia artificiale e sulle sue
capacità. Da 2001:
Odissea nello Spaziodi Stanley
Kubric a Terminator di James
Cameron, da
Matrix di Lana e Lily
Wachowski a A.I. – Intelligenza Artificiale di
Steven Spielberg, da
Lei di Spike Jonze al recente The
Creator di Gareth Edwards. Ognuno di
questi film immagina uno specifico scenario legato a questo tema.
Particolarmente cupo è poi quello proposto da
Upgrade, il film del 2018 di Leigh
Whannell.
Whannell, distintosi nel 2020 con il
film L’uomo
invisibile (ambientato nello stesso universo di
Upgrade), è qui anche autore della sceneggiatura e
dà dunque vita ad un racconto che ancor prima dei recenti progressi
nel campo delle intelligenze artificiali ha porvato ad immaginare i
possibili risvolti della fusione tra essere umano e tecnologia.
Prodotto dalla Blumhouse Productions,
Upgrade ha così offerto nuovi spunti di
riflessione all’interno di un
thriller
d’azione che non manca di regalare grande intrattenimento e
scioccanti colpi di scena.
Il suo finale, infatti, offre
risvolti particolarmente cupi e pessimisti sui temi affrontati e
richiede più di qualche riflessione. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Upgrade e approfondiamo il suo significato.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Upgrade è
ambientato in un futuro prossimo ed ha per protagonista il
meccanico Grey Trace, che rimane paralizzato dopo
un attacco in cui viene uccisa la moglie Asha.
Devastato, Grey viene avvicinato dal genio della tecnologia
Eron, che si offre di impiantargli una tecnologia
sperimentale, un chip per computer chiamato STEM
che gli restituisce la mobilità. Da quel momento, Grey andrà alla
ricerca di vendetta, ma ben presto scoprirà anche terrificanti
verità sulla tecnologia che ha in corpo.
Ad interpretare Grey Trace vi è
l’attore Logan Marshall-Green, noto per il ruolo
di Trey Atwood nella serie televisiva The O.C. e di Shocker nel
film Spider-Man:
Homecoming. Accanto a lui, nel ruolo della detective
Cortez vi è invece l’attrice BettyGabriel, vista anche in La notte del giudizio – Election Year e Scappa –
Get Out. L’attrice Melanie
Vallejo interpreta invece Asha. L’attore
Harrison Gilbertson interpreta invece Eron
Kee, mentre Benedict Hardie è Fisk Brantner,
il capo della banda di assalitori.
La spiegazione del finale del
film
Nel corso della ricerca dei
responsabili della morte della moglie, Grey comprende che
l’obiettivo di quell’agguato era in realtà lui. Qualcuno lo voleva
paralizzato per utilizzarlo come esperimento e l’uccisione di Asha
è stato solo un “di più”. Naturalmente, quel qualcuno è lo stesso
Eron. Nel confronto con quest’ultimo, però, viene rivelato che
tutte le azioni sono state volute da STEM, che da tempo ha preso il
controllo di tutti gli aspetti della vita di Eron.
Dunque, l’intelligenza artificiale
ha effettivamente orchestrato tutti gli eventi che l’hanno portata
a essere impiantata in Grey. Di conseguenza, Grey tenta di
combattere contro STEM per il controllo del suo corpo, fino a
quanto nel tentativo di porre fine alla cosa si spara al collo. Ma
Upgrade non finisce qui, in quanto Grey si
risveglia in ospedale e viene raggiunto da Asha, che gli spiega di
essere rimasto incosciente per un periodo dopo l’incidente,
dandogli l’idea che era tutto solo un incubo.
Tuttavia si scopre che STEM ha
ingannato Grey, intrappolandolo per sempre in uno stato di sogno
idilliaco facendo leva sulla sua tensione psicologica (associata a
giorni di insonnia e di attività costante) e ha il completo
controllo del suo corpo. Così STEM/Grey uccide i testimoni di
quanto avvenuto presenti sul luogo e s’incammina fuori
dall’edificio, pronto per espandersi nel mondo. La storia di
Upgrade affronta dunque il conflitto tra uomo e
macchina, anche se il finale offre una posizione particolarmente
nichilista sull’argomento.
Upgrade fa di tutto
per caratterizzare Grey come una persona che rifugge la tecnologia
in ogni occasione: ascolta dischi, ripara vecchie auto con le sue
mani e preferisce prepararsi il cibo da solo piuttosto che farlo
“stampare” dal suo sistema domestico. È implicito che è anche per
questi motivi che STEM ha scelto Grey, oltre al suo essere privo di
un qualunque miglioramento biomeccanico e dunque facilmente
controllabile senza rischi di altre intromissioni.
Dopo una serie di discorsi portati
avanti nel film sulla combinazione tra uomo e tecnologia, alla fine
di Upgrade, dunque STEM è un’intelligenza
artificiale che vive in un corpo umano, dando dunque vita ad un
essere avanzato potenzialmente inarrestabile. Con questo finale, il
film sembra inoltre suggerire che non importa cosa faccia
l’umanità, alla fine la tecnologia vincerà. Eppure, viene anche
lasciato intendere che un rapporto tra uomo e tecnologia sia
possibile, ma che il primo non dovrebbe mai dipendere più di tanto
da essa.
Il trailer di
Upgrade e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Upgrade grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
GooglePlay, Apple
TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 6
giugno alle ore 21:15 sul canale
Italia 1.
Come molte altri network
d’oltreoceano, anche SyFy si appresta ad
affrontare la battaglia a suon di audience e palinsesti per la
stagione 2014-2015. Il canale statunitense specializzato in generi
fantascientifici e paranormali, nonché in tematiche horror e
fantasy, si presenta ad oggi con una nutrita programmazione formata
da alcune conferme ed abbondanti novità pronte a debuttare sul
piccolo schermo: le serie Bitten,
Defiance ed Helix sono
state tutte confermate e rinnovate per una seconda stagione così
come Haven, pronta a debuttare per
una quinta, e Warehouse 13 che
con la stagione numero cinque andrà incontro a quelli che saranno
gli episodi conclusivi della serie.
Tra le novità,
invece, avremo sorprese succulente: In giugno abbiamo già potuto
assistere all’esordio della prima stagione del fantasy drammatico e
soprannaturale Dominion, serie
ispirata dal film Legion del
2010 che ha già accolto i consensi del pubblico: al centro della
serie è posta la città di Vega, sorta sulle rovine di Las Vegas in
seguito alla guerra tra angeli e uomini condotta dall’arcangelo
Gabriele. Nel cast Christopher Egan, Tom Wisdom,
Roxanne McKee, Alan Dale, Anthony Stewart
Head e Luke
Allen-Gale.
In autunno potremo dare
un’occhiata ad un’altra delle serie esordienti del network.
Sull’onda del successo di The Walking
Dead SyFy proporrà a partire dal prossimo
settembre una nuova serie horror dedicata ai morti che camminano.
Si tratta di Z Nation, una serie
action-horror composta da 13 episodi che seguiranno la lotta per
salvare l’umanità in seguito ad una terribile apocalisse. Z Nation
è un dramma corale sullo sfondo di un’America invasa dagli zombie.
Il cast include i volti di Harold Perrineau, Tom
Everett Scott, DJ Qualls, Michael Welch, Kellita Smith, Anastasia
Baranova , Russel Hodgkingson e Keith
Allan. La serie sarà prodotta dalla The
Asylum e verrà venduta internazionalmente dalla Dynamic
Television.
Dopo la presentazione
al Comic-Con 2014, c’è grande attesa per il
24 novembre, data della messa in onda
di Ascension. La mini serie, della
durata totale di sei ore circa, segue le vicende di una missione
spaziale partita nel 1963 ad opera del governo degli Stati Uniti.
Centinaia di uomini, donne e bambini saliranno a bordo della nave
spaziale Ascension con lo scopo di scovare nuovi
mondi da esplorare e popolare ma, dopo 50 anni dalla partenza, il
misterioso omicidio di una giovane donna definirà nuove priorità
per i viaggiatori spaziali che indagheranno circa il vero scopo
della loro missione. Nel cast principale saranno
presenti Tricia Helfer, Brian Van
Holt ed Andrea
Roth. Creatore, sceneggiatore e produttore dello show
è Philip Levens, nome ben noto ai fan
di Smallville.
A Gennaio 2015
debutterà sul network la serie 12 Monkeys, un
dramma fantascientifico basato sulla pellicola del
1995 L’Esercito delle 12
scimmie di Terry Gilliam.
Il format seguirà le orme di un viaggiatore temporale che da un
futuro post-apocalittico tornerà indietro ai giorni d’oggi per
cercare di fermare l’insorgere di una piaga in grado di decimare la
razza umana. Alla produzione saranno presenti Charles
Roven (già produttore della pellicola di Gilliam)
e Richard Suckle, mentre il cast vedrà la
partecipazione di Aaron Standford, Amanda Schull, Noah
Bean e Kirk Acevedo.
Non ci sono ancora certezze
sul periodo della messa in onda, ma sembra che anche
per Killjois ed Olympus bisognerà
attendere il 2015. Ciò che ci è dato sapere per il momento
su Killjois è che Hannah
John-Kamen, Aaron Ashmore e Luke
Macfarlane presenteranno i propri volti ad un trio di
cacciatori di taglie interplanetari in un nuovo dramma spaziale che
esordirà con una prima stagione composta da 10 episodi. Mentre nel
dramma
mitologico Olympus vedremo gli
dei dell’Olimpo banditi dagli uomini in un oscuro reame e seguiremo
il viaggio del protagonista che, attraverso il proprio percorso,
coronato da amore e tradimenti, emergerà come leader degli uomini
in una sfida con gli dei stessi. Il tutto verrà narrato nel corso
di 13 episodi scritti da Nick Willing e
prodotti da Robert Halmi Sr.
Altra attesa per
l’anno a venire è riservata a The
Expanse, serie da 10 episodi basata sull’omonima
serie di libri best sellers del New York Times. Scritta e prodotta
da Daniel Abraham segue la storia di un
detective che, attraverso il caso di una giovane donna scomparsa,
sarà condotto in un viaggio attraverso il sistema solare che lo
porterà a scoprire una delle più grandi cospirazioni nella storia
dell’umanità. Il pilot verrà scritto dal duo nominato agli
Oscar Mark Fergus e Hawk
Ostby, mentre spetterà a Thomas
Jane il compito di dare volto
al Detective Miller.
Tra apocalissi di ogni tipo e
viaggi nello spazio, questa è la nuova programmazione
di SyFy che, oltre a riproporre format
già noti al pubblico, arricchisce i propri palinsesti con
altrettante proposte di sicuro appeal. Gli amanti del fantasy e
della fantascienza in generale avranno dunque modo di sbizzarrirsi
nella scelta degli show da seguire sul network trovando sicure
soddisfazioni e piacevoli sorprese.
Mentre cresce l’attesa per l’uscita
del nuovo film di Christopher Nolan,
Interstellar che vede protagonisti
Matthew McConaughey eAnne Hathaway, oggi Roma si è
svegliata con il fiume Tevere letteralmente invado dall’attività
marketing del film. Ma non solo Roma, infatti le sfere con il conto
alla rovescia sono state fotografate anche a Lucca e Napoli.
Dobbiamo aspettarci qualche sorpresa alla fine
del countdown?
UPDATE: l’attività di
GUERRILLA MARKETING non coinvolge il film INTERSTELLAR bensì il
brand dell’auto SMART.
Foto di Fabio Gerini
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Dal celebrato regista Christopher Nolan (la serie di “The Dark
Knight”, “Inception”), Interstellar
vede come interpreti il premio Oscar Matthew McConaughey (“Dallas Buyers Club”), il
premio Oscar Anne Hathaway (“Les Miserables”), la candidata
all’Oscar Jessica Chastain (“Zero Dark Thirty”),
Bill Irwin (“Rachel Getting Married”), il premio
Oscar Ellen Burstyn (“Alice Doesn’t Live Here
Anymore”) ed il premio Oscar
Michael Caine (“Le regole della casa del sidro”).
Il cast principale include anche Wes Bentley,
Casey Affleck, David Gyasi, Mackenzie Foy e
Topher Grace.
La trama: Quando i nostri giorni
sulla Terra stanno per giungere al termine, un team di esploratori
dà il via alla missione più importante nella storia dell’uomo: un
viaggio attraverso la galassia per scoprire se l’uomo potrà avere
un futuro tra le stelle.
Diretto da Christopher
Nolan, il film è stato sceneggiato da Jonathan Nolan e
Christopher Nolan. Emma Thomas, Christopher
Nolan e Lynda Obst hanno prodotto
Interstellar
con Jordan Goldberg, Jake Myers, Kip Thorne e
Thomas Tull come produttori esecutivi. Il team
creativo dietro la macchina da presa del film di Nolan, è stato
guidato dal direttore della fotografia Hoyte Van
Hoytema (“Her”), lo scenografo candidato all’Oscar
Nathan Crowley (“The Dark Knight”), il montatore
candidato all’Oscar Lee Smith (“The Dark Knight”)
e la costumista candidata all’Oscar Mary Zophres
(“Il Grinta”). La colonna sonora è stata composta dal premio Oscar
Hans Zimmer (la trilogia di “The Dark Knight” “Il
Re leone”).
La Fox ha rilasciato il
primo ecco un bellissimo teaser trailer fan-made dell’attesissima serie
American Horror Story FreakShow, il nuovo
capitolo dello show ideato da Ryan Murphy. Il
primo contributo video arriva allegato all’episodio 1 della serie
di Guillermo del ToroThe
Strain.
La
quarta stagione si chiamerà American Horror Story
FreakShow. Ambientata nel 1950 a Jupiter, in Florida, la stagione vedrà Jessica
Lange, nel ruolo di un’ex patriota tedesca, gestire uno
degli ultimi spettacoli di freak show negli Stati Uniti. Il gruppo
di suoi stravaganti artisti, salvati dalla donna, farà qualsiasi
cosa pur di mantenere attiva la propria attività. Nel cast
Jessica Lange, Kathy Bates,
Michael Chiklis, Evan Peters,
Angel Basset, Frances Conroy e
Sarah Paulson.
American Horror
Story è una serie
televisiva statunitense di
genere horror trasmessa dal 5
ottobre 2011 sulla rete via cavo FX.
Richiamando
caratteristiche delle serie antologiche,
la fiction venne concepita in modo che ogni stagione
avesse trama, ambientazione e personaggi diversi. Al suo debutto,
la serie raccolse un’accoglienza mediamente positiva dalla critica
e un ottimo riscontro di pubblico; lapremière risultò la più
vista di sempre sulla rete FX.
In Italia il primo episodio è stato distribuito dal 31
ottobre 2011 sul sito internet di Fox, canale
televisivo della piattaforma pay satellitare Sky,
che trasmette la serie dall’8 novembre 2011. La prima stagione
viene trasmessa dal 3 febbraio 2013 su Deejay Tv.
La recensione dell’acclamato
film d’animazioneUp
di Peter Docter e Bob Peterson con le
voci di Edward Asner (Carl Fredricksen); Jordan Nagai
(Russel).
Up, la trama
In Up Carl Fredricksen cresce nel
mito di Charles Muntz, esploratore. Con sua moglie Ellie sogna un
viaggio alle Cascate Paradiso, ma purtroppo dopo una vita insieme,
al momento della partenza Ellie muore, lasciano solo il povero Carl
che si rinchiude nella sua casa. La minaccia di demolizione della
sua casa e il rischio di finire in una casa di riposo, spingono
Carl a partire portandosi dietro …. tutto…anche un ospite inatteso,
una giovane scout di nome Russel che lo accompagnerà nella grande
avventura verso la quale si sta avviando ignaro.
Up, vivacità e
umorismo
L’ultimo lavoro Disney
Pixar spicca per vivacità e umorismo. Dopo il romantico
Wall-E, Carl
Fredricksen e i suoi amici sono una sferzata di energia e di
umorismo, senza dimenticare un po’ di sana commozione.
Up
comincia quando sembra che per il protagonista sia giunta la fine
della vita, ma l’entrata in scena del piccolo Russel, cambierà ogni
cosa. L’avventura, vista come un viaggio prima interiore e poi
fisico, porta i due protagonisti alla conoscenza e
all’apprezzamento reciproco, mentre i sani valori disneyani vengono
fatti trionfare. La vecchiaia non è inutile e la giovinezza non è
tutta perduta: retorica a fiotti dunque, ma sempre con grande
stile, come la Pixar ci sta abituando. Brutta
figura fanno però i genitori, in una società in cui si ha più tempo
per il lavoro che per i figli, vengono rivalutati i nonni che fanno
le veci degli assenti.
Inutile sottolinearlo, la tecnica è
sempre migliore e le rappresentazioni, seppure non troppo
realistiche, sono funzionali alla caratterizzazione dei personaggi.
Spicca in questo lungometraggio un uso del colore che sembra
riportare alle origini il cartone animato: sono i colori brillanti
di Aladdin o della Sirenetta che
si mescolano alle nuove tecniche rappresentative. Come detto, il
risultato è sgargiante e sicuramente non troppo realistico, ma una
gioia per gli occhi e per le emozioni che malgrado l’età o il
disincanto che regna sovrano. Menzione speciale al Beccaccino
Kevin, esilarante “tacchino in Tecnicolor”. I sogni son desideri,
diceva Cenerentola molti anni fa, e i palloncini di Up hanno
sicuramente alimentato quelli di molte persone, grandi e
piccini.
La promozione di
UP è stata particolarmente accurata e massiccia.
Siamo partiti dal luglio 2008 quando al Comic Con di San Diego è
stato presentato il primissimo trailer. Solo a novembre del 2008 il
teaser è stato visibile in rete e in concomitanza c’è stata
l’apertura ufficiale del sito del film. A febbraio sul sito
Disney.com (slo versione USA) hanno debuttato gli esilaranti
Up-isode, brevi filmati promozionali con il voluto gioco di parole
su episodi ed il titolo del film, tradotti poi anche in italiano
come UPisodi. Presentato a Cannes il 13 maggio, è uscito
negli USA il 16 dello stesso mese, arrivando da noi solo ad
ottobre.
Curiosità: Il
numero di palloncini necessari per sollevare una casa di tali
dimensioni, stimata pesare 50 tonnellate, dovrebbe essere almeno
cinque volte maggiore di quello presentato nel film.
La casa di Carl
Fredricksen, brontolone protagonista di Up
della Pixar, è stata ricreata con oltre 68.000
mattoncini LEGO prima di prendere il volo con dei palloncini. Up è
uscito nel 2009, e racconta la storia di Carl
Fredricksen, un uomo di 78 anni che usa i palloncini per
far volare la sua casa fuori città con lo scopo di raggiungere le
Cascate Paradiso, senza accorgersi che insieme alla sua casetta
colorata, porta via anche Russell, un piccolo Esploratore della
Natura Selvaggia. Il film è stato co-diretto da Pete
Docter e Bob Peterson ed è stato un
successo di critica e pubblico, guadagnando oltre 735 milioni di
dollari in tutto il mondo e classificandosi come uno dei film Pixar
più amati.
Mentre la Disney celebra 100 anni di meraviglie, il canale
ufficiale della Casa di Topolino ha pubblicato un nuovo episodio di
Making Wonder su Youtube in cui si mostra la ricostruzione della
casa di Carl con l’incredibile cifra di 68.753 mattoncini
LEGO. Non solo, una volta ricostruita, la casa è stata
fatta anche volare con un numero spropositato di palloncini!
La Pixar è nota per i personaggi
iconici che attraversano i suoi numerosi film d’animazione
acclamati dalla critica. Che si tratti di Woody di Toy
Story, WALL-E o Mike e Sully di
Monsters and Co, lo studio di animazione ha
lasciato un segno indelebile nelle generazioni. E
Up ha continuato la tendenza, regalandoci
personaggi memorabili come Carl, Russell e Dug.
Nonostante la Pixar l’abbia sempre
negato, la casetta di Up esiste davvero e
proprio da quella casetta gli autori del premiato film con i
palloncini colorati hanno tratto ispirazione, tanto che durante la
promozione del film nel 2009, la Pixar appese alla casetta un
grappolo di palloncini.
La casa in questione, di proprietà
di Edith Macefield, aveva fatto storia nel 2006
perché la proprietaria si era rifiutata di venderla a una
multinazionale che voleva costruirci un centro commerciale e aveva
già acquistato tutti gli edifici intorno. La signora Macefield,
scomparsa nel 2008, aveva respinto una proposta di un milioni di
dollari per i mille metri quadrati della casa.
Adesso il grazioso edificio
diventerà protagonista di un film, sviluppato da John
Whittington per la Fox Searchlight. Si tratta di una
storia tragicomica, incentrata sull’improbabile amicizia di una
testarda proprietaria della casa e il direttore dei lavori del
centro commerciale in costruzione, che nella vita reale divenne
davvero amico della signora Macefield e che ereditò la casa alla
sua morte.
Come base per la sceneggiatura ci
sarà il libro Under the Roof, scritto dallo stesso direttore dei
lavori nel 2013.
Il film Red
Notice (qui la recensione) è ad oggi il
prodotto cinematografico più costoso realizzato da Netflix. Con un budget di 200 milioni di
dollari, il film riunisce location mozzafiato, una storia
d’avventura ricca di colpi di scena e attori del calibro di
Dwayne Johnson, Ryan
Reynolds e Gal
Gadot. Nel film interpretano rispettivamente il
profiler dell’FBI John Hartley, l’abile rapinatore
Nolan Booth e la misteriosa
ladra Sarah Black, tutti e tre impegnati
nella ricerca delle tre preziosissime Uova di
Cleopatra, reliquie d’oro che secondo quanto narrato
nel film furono regalate da Marco Antonio
all’amata Cleopatra.
Tali uova sono dunque alla base del
racconto del film e tutto è incentrato sul loro recupero. Come
viene detto, una di esse si trova al museo di Castel Sant’Angelo di
Roma, una è finita nelle mani di un trafficante d’armi di Valencia
e la terza si troverebbe invece in un nascondiglio di tesori rubati
dai nazisti. La loro storia è talmente centrale nel film da aver
spinto chi lo ha visto a chiedersi se tali preziosi cimeli esistano
davvero o siano solo un’invenzione narrativa. La verità, come al
solito, si trova nel mezzo, con il cinema capace di coniugare
abilmente menzogna e storia vera.
Le Uova di Cleopatra: la
vera storia dietro al film
Ciò che di vero c’è nel film è
quanto narrato sulla storia d’amore tra Cleopatra
e Marco Antonio. La prima fu regina d’Egitto dal
52 a.C. fino alla sua morte, avvenuta nel 30 a.C. Marco Antonio era
invece stato un militare e politico romano che prese il posto di
Giulio Cesare dopo la morte di quest’ultimo.
Durante i suoi viaggi in Egitto Marco Antonio incontrò e si
innamorò di Cleopatra, che sembrava ricambiare il sentimento. La
loro unione sembrò essere il principio di una grande collaborazione
tra Roma e l’Egitto. Tutto finì però rovinosamente quando, in
seguito alla sconfitta nella battaglia di Anzio, i due amanti
furono perseguitati dall’esercito romano.
Alla guida di questo vi era
CesareOttaviano, che reclamava
il suo posto alla guida di Roma in seguito alla morte di Giulio
Cesare. Senza più alcuna speranza, Marco Antonio si suicidò
trafiggendosi con la spada, mentre Cleopatra si ritirò nella sua
tomba dove morì bevendo del veleno. Tante sono le leggende intorno
alla morte dei due e il fatto che le loro tombe e il relativo
contenuto non sia mai stato trovato ha negli anni portato a
generare numerose teorie, nonché riproposizioni di ogni tipo della
loro storia, tanto in letteratura quanto al cinema.
Ciò che il film inventa di sana
pianta è invece proprio l’esistenza delle tre preziosissime uova
mostrate nel film. Non esistono documenti storici che confermino o
accennino ad un simile regalo da parte di Marco Antonio a
Cleopatra. Rawson MarshallThurber, regista e sceneggiatore del film, ha
dunque inventato completamente tali oggetti e il loro ruolo
storico. Egli ha solo ripreso la vicenda dell’amore tra i due
personaggi per aggiungervi tale elemento, che si slega poi dal
fatto storico per divenire centrale nel racconto del film.
Una forte fonte d’ispirazione,
però, sono state le uova di Peter Carl Fabergé, il
celebre orafo vissuto tra il 1846 e il 1920 che realizzò una serie
di uova con una struttura simile a quella delle matrioske russe per
la famiglia imperiale russa dei Romanov. Fabergé iniziò a produrre
le uova di Pasqua imperiali nel 1885 e smise in concomitanza con la
rivoluzione russa del 1917. Secondo Fabergé le uova prodotte erano
50: “Dieci uova furono prodotte dal 1885 al 1893, durante il
regno dell’imperatore Alessandro III; Altre 40 furono create
durante il governo di suo figlio, Nicola II, due ogni anno, una per
sua madre, la vedova, la seconda per sua moglie.”
Queste uova sono impreziosite da
una serie di particolarissime decorazioni realizzate con pietre o
materiali pregiati e sono tutte uniche nel loro genere. Al loro
interno, di solito, contengono ulteriori oggetti preziosi. Si
tratta di uova da collezione, che negli anni hanno suscitato
l’interesse di molti degli uomini più ricchi del mondo. Alcune di
queste oggi sembrano essere scomparse dalla circolazione senza che
si sappia che fine hanno fatto. Può essere stato proprio
quest’ultimo risvolto ad ispirare Thurber nell’ideare Red
Notice, che rielabora dunque leggenda e storia per dar vita ad
un racconto cinematografico a metà tra la verità e
l’invenzione.
Il 6 dicembre debutta su
Disney+Uonderbois, la nuova serie originale
italiana prodotta per la piattaforma che si prefigge di portare lo
spettatore in un viaggio straordinario tra le strade e i
sotterranei di Napoli. Ideata da Barbara Petronio e
Gabriele Galli, e diretta da Andrea De Sica e
Giorgio Romano, la serie si presenta come un mix avvincente
di folklore, avventura e un pizzico di magia. La prima puntata, che
apre le porte al mondo unico e vibrante di Uonderbois, è
un’introduzione affascinante e ricca di spunti e influenze.
La trama di
Uonderbois, tra leggenda e realtà
La storia segue cinque
ragazzi di dodici anni che vivono nei vasci di Napoli,
stretti da un legame d’amicizia e da una fervida immaginazione
alimentata dalle leggende popolari. I protagonisti sono accomunati
dalla convinzione che la loro città sia abitata da
Uonderboi, una figura mitologica che unisce la tradizione
del Munaciello a un moderno supereroe, un Robin Hood dei vicoli
napoletani. Questo mito diventa il punto di partenza per
un’avventura epica che intreccia realtà e fantasia.
La puntata introduce
rapidamente il conflitto principale: la Vecchia, la proprietaria
dei vasci, sta per vendere le case dei ragazzi in cambio di
una statuetta di Maradona all’interno della quale, si dice, sia
nascosta la mappa di un tesoro. Questo innesco scatena una serie di
eventi che porteranno i protagonisti a immergersi nei misteri della
Napoli sotterranea, alla ricerca di un tesoro leggendario.
L’elemento magico si mescola a un toccante senso di comunità e
appartenenza, offrendo uno spaccato emozionante della vita nei
quartieri popolari napoletani, ma soprattutto di un’infanzia che
non ha ancora ceduto il passo all’adolescenza e cavalca ancora
l’immaginazione con spirito d’avventura.
Un cast brillante in una
Napoli al suo meglio
La prima puntata di
Uonderbois presenta da subito il suo cast corale che include
giovani talenti e volti noti del panorama italiano. Serena Rossi
(quasi irriconoscibile nel trucco della Vecchia), Massimiliano
Caiazzo e Francesco Di Leva spiccano per notorietà e carisma, ma
chi brilla davvero sono i giovani protagonisti: nonostante la
giovinezza, offrono performance credibili e appassionate,
incarnando con naturalezza lo spirito vivace e ingenuo
dell’infanzia, la totalizzante dedizione all’amicizia e
all’avventura.
Napoli, degradata eppure
bellissima, è un personaggio a sé stante. La regia di Andrea De
Sica e Giorgio Romano valorizza la città in tutta la sua
complessità: dai vicoli affollati ai misteriosi cunicoli
sotterranei, indugiando presso gli affacci ariosi sul golfo, ogni
scena è un omaggio visivo alla cultura partenopea. L’attenta
alternanza di spazi chiusi e vedute aperte permette alle immagini
di alternate luci e ombre, sottolineando con equilibrio il segreto
di questa storia: la magia e la realtà convivono nello stesso
spazio.
Una scrittura
traballante
Un equilibrio ricercato
anche nella scrittura, dove però fa più fatica a emergere,
nonostante le fonti di ispirazione della serie siano evidenti. La
premessa di Uonderbois ricalca esattamente quella de I
Goonies, affaticandosi a rintracciarne la stessa naturalezza e
ingenuità. Quello che invece la serie riesce a incorporare nella
sua narrazione con naturalezza e efficacia è tutto il magmatico
universo di leggende e credenze della tradizione napoletana, uno
scrigno ricco e vivo da cui attingere.
La colonna sonora,
arricchita da due brani inediti di Geolier – Ferrari e
Parl’ cu mme –, aggiunge un tocco contemporaneo al sapore
tradizionale del folklore locale, e si sposa perfettamente con
l’atmosfera della serie.
Un debutto
promettente
Esperienza insolita nel
nostro panorama ma consapevole di maneggiare dei tropi che hanno
caratterizzato la struttura del cinema d’intrattenimento
statunitense con una enorme influenza sulla cultura pop,
Uonderbois parla principalmente a un pubblico giovane,
godendo di un felice connubio tra specificità locale e linguaggio
universale. La prima puntata dà effettivamente solo un’idea di
quello che sarà la serie, ma gli elementi per una grande avventura
ci sono tutti.
Disney+ ha annunciato oggi che
sono iniziate a Napoli le riprese di
Uonderbois, la nuova serie originale
italiana con la regia di Andrea De Sica e
Giorgio Romano. e creata da Barbara
Petronio e Gabriele Galli
Uonderboi, la trama
Uonderbois è un serie a cui fanno da
cornice le leggende popolari di una città unica al mondo:
Napoli. È facile farsi rapire dalla bellezza di
questo luogo, ma a tutto ciò che di magico e leggendario si cela
nella città hanno accesso solo coloro che sanno vedere oltre le
apparenze. I Uonderbois sono tra questi: un gruppo
di cinque dodicenni – accomunati dalla fervida
fantasia di chi è cresciuto tra le strade di Napoli – che
crede fermamente nell’esistenza del loro mito Uonderboi, un
incrocio tra la leggendaria figura del Munaciello
e un moderno Robin Hood. Insieme si avventureranno nella
Napoli sotterranea e scopriranno che in ogni
racconto c’è sempre un pizzico di verità, l’importante è saper
cogliere quell’equilibrio tra realtà e magia sul quale la città
partenopea si regge da millenni.
La serie è interpretata da
Serena Rossi, Massimiliano Caiazzo, Junior Rodriguez, Melissa
Caturano, Catello Buonocore, Christian Chiummariello, Gennaro
Filippone, Giordana Marengo, Giovanni Esposito, Ernesto Mahieux,
Francesco Di Leva, Ivana Lotito e con la
partecipazione straordinaria di Nino D’Angelo.
Per la regia di Andrea De Sica e Giorgio Romano, la serie è
tratta da un soggetto originale di Barbara
Petronio, che è anche Produttore Esecutivo, Gabriele Galli
e Giorgio Romano, creata da Barbara Petronio e
Gabriele Galli e scritta da Barbara Petronio, Gabriele
Galli, Francesco Balletta, Rossella Di Campli, Veronica Galli.
Uonderbois è prodotta da Raffaella e Andrea Leone per
Lotus Production, una società di Leone Film Group.
Il noto magazine GQ come di
consueto ha premiato una serie di personalità del mondo dello
spettacolo e non, considerandoli personaggi dell’anno 2014. Tra
questi ci sono gli attori Benedict Cumberbatc e
Chris Pratt, il musicista Paolo
Nutini e molti, molti altri.
Inizialmente trimestrale (in
inglese quarterly significa “che esce quattro volte
all’anno” – quindi con periodicità trimestrale), è diventata
mensile solo successivamente. Tratta argomenti come sessualità,
moda, cinema, musica e altro.
Nel 1979 la Condé Nast Publications
comprò la pubblicazione e cambiò il corso della rivista, con
l’introduzione di articoli oltre la moda, che fecero di GQ
la rivista maschile principale in concorrenza con Esquire.
Molti fotografi di risonanza mondiale hanno pubblicato loro lavori
sulle pagine della rivista come Bruce Weber, Herb Ritts, Mario
Testino, Helmut Newton, Steven Meisel, Terry Richardson e David
LaChapelle. È pubblicata in diversi paesi, tra cui Australia,
Sudafrica, Francia,
Dal prossimo 11 maggio uscirà nei
cinema italiani l’ultimo film scritto e diretto da Rachid
Bouchareb, Uomini senza legge – Hors la
loi. Prodotto dalla Eagles Pictures,
Uomini senza legge – Hors la loi è un film epico
ed emozionante che racconta la lunga epopea della guerra di
indipendenza algerina. Un film drammatico, violento ma anche dalla
grande intensità emotiva che si è giustamente meritato una
nomination agli ultimi Academy Awords 2011
come miglior film straniero. Uomini senza legge – Hors la
loi narra le storie incrociate di tre fratelli i quali,
ancora fanciulli, assistono inermi all’esproprio della terra a cui
la famiglia era legata da generazioni, la terra ora destinata
a qualche nuovo colono francese.
Quando nel maggio del 1945, circa
vent’anni dopo, per le vie di Setif sfilano pacifici dimostranti
algerini per festeggiare la fine della guerra e reclamare maggiore
indipendenza, i tre fratelli salveranno miracolosamente la vita
dalla sanguinosissima repressione della polizia francese che
provocherà migliaia di morti. Tra le vie cosparse di cadaveri
sfileranno le colonne di prigionieri tra cui Abdelkader
(Sami Bouajila) il secondo dei tre fratelli.
Destinato ad anni di prigionia in un carcere parigino, il giovane
idealista, avrà modo di entrare in contatto con alcuni leader del
movimento indipendentista clandestino. Messaoud (Roschdy
Zem), il maggiore, deciderà di arruolarsi
nell’esercito francese che prontamente lo invierà in Indocina a
combattere l’insurrezione dei viet-cong. Said (Jamel Debbouze)
rimarrà al fianco della madre (Chafia Boudraa)
sconvolta e distrutta per la morte del marito e delle due figlie
femmine trucidati nel massacro.
Uomini senza legge – Hors la loi, il film
Le vite e le strade dei tre
fratelli sembrano irrimediabilmente divise ma sarà proprio Said a
forzare il corso degli eventi affinché la famiglia possa riunirsi.
Decide infatti di trasferirsi, insieme alla madre, direttamente a
Parigi dove il fratello Abdelkader è stato incarcerato. Sistematisi
in una baracca fatiscente e squallida della banlieue ai margini
della capitale, Said rifiuta di unirsi agli altri emigranti come
operaio in fabbrica e decide di seguire percorsi più brevi quanto
meno onesti per guadagnarsi da vivere. Place Pigalle diventerà il
teatro delle sue attività poco onorevoli, come il protettore di
prostitute, e la madre presto capirà le sorgenti poco pulite del
loro sostentamento. Dopo pochi anni la donna avrà però la
soddisfazione di riavere accanto anche gli altri due figli,
Messaoud tornato dalla guerra con un occhio in meno ed Abdelkader
ormai completamente inserito nell’apparato clandestino del FLN, la
frangia indipendentista a favore della lotta armata.
Il compito di Abdelkader è ora
quello di creare cellule di collegamento operative nella capitale
francese e le fabbriche dove lavorano migliaia di algerini sono
ovviamente il luogo di reclutamento ideale. In questo difficile
quando estenuante lavoro Abdelkader potrà contare sull’aiuto di
Messaoud mentre Said non intenderà unirsi a loro preferendo
dedicarsi ai suoi affari. Affari che però si legheranno
immancabilmente alla causa quando il FLN contribuirà a fare di Said
socio di un Cabaret a Pigalle cui metà dei proventi finirà nelle
casse del Fronte. Con la metà degli anni cinquanta la guerra di
indipendenza entra sempre più nel vivo, i vari movimenti
clandestini rivoluzionari si scontrano più che collaborare e anche
a Parigi la lotta per il predominio del territorio è senza sosta.
Il FLN prende piede con sempre maggiore decisione ed Abdelkader ne
diventa uno dei leader più affermati e importanti. Idealista e
irreprensibilmente votato alla causa, Abdelkader abbandona
gradualmente la sua umanità in nome del partito diventando una
macchina incapace di provare sentimenti di pietà o
commiserazione.
Il fratello Messaoud invece, suo
fedele braccio destro, è costretto suo malgrado a sporcarsi le mani
di sangue, sangue spesso innocente e spesso di compatrioti accusati
di tradimento. La coscienza di Messoud vacilla, cede a forti
momenti di sconforto e non sempre accetta o comprende la durezza e
l’irremovibilità del fratello. La storia quindi prosegue in questo
scenario di guerra, violenza, sentimenti contrastanti ed un legame
forte, fortissimo che non abbandonerà mai i tre fratelli che
proprio nell’epilogo finale ritroveranno anche il riavvicinamento
di Said. Il loro amore, la loro unione di sangue sopra ogni cosa,
più resistente di qualsiasi lotta o ideologia.
Con Uomini senza legge –
Hors la loiRachid Bouchareb riceve per
la terza volta una nomination agli Oscar dopo le candidature del
2006 con “ Days of glory” e del 1995 con “Poussieres de vie”. Il
film che, come afferma lo stesso regista, è una sorta di passo
successivo del precedente “Days of Glory” ribadisce questa sorta di
continuità richiamando nel cast molti attori già protagonisti di
quel film tra cui, ovviamente, i tre interpreti principali.
Uomini senza legge – Hors la loi è un film che lo
stesso Bouchareb definisce epico, un appassionante romanzo storico
che attraversa i capitoli più importanti e drammatici dell’epopea
indipendentista algerina tramite le vite di tre fratelli, tanto
uniti quanto diversi tra loro.
Uomini senza legge – Hors
la loi, di cui Bouchareb è anche sceneggiatore insieme a
Olivier Lorelle e Yannik Kergoat, da modo di conoscere pagine della
storia contemporanea ancora oscure ai più e spesso appositamente
celate dalla storiografia ufficiale europea. Far conoscere questi
aspetti del colonialismo francese è sicuramente uno degli
obbiettivi che il film si presuppone soprattutto, come afferma lo
stesso regista, rivolgendosi alle generazioni più giovani spesso
ignare di determinati eventi.
Ma se Uomini senza legge –
Hors la loi è indubbiamente una storia raccontata dalla
parte algerina è altresì doveroso ammettere come nel contesto
storico descritto non si risparmino le sequenze dove si evidenzia
la ferocia oltre che la fanatica irreprensibilità dei rivoluzionari
del FLN. Eccellente la fotografia ed il montaggio, assolutamente da
sottolineare la bravura dei tre interpreti protagonisti su cui
spicca a mio avviso Roschdy Zem eccezionale nella parte di
Messaoud, il combattente diviso tra il suo attaccamento alla causa
e la sua coscienza di uomo onesto.
Uomini senza legge – Hors
la loi di Bouchareb è intenso quanto avvincente, una
sceneggiatura mai stucchevole e solo raramente retorica. Ammirevoli
le ricostruzioni scenografiche e le sequenze a campo largo con un
massiccio utilizzo di comparse. Particolare riferimento va alla
scena relativa alle manifestazioni di Setif con successivo massacro
che per monumentalità ed effetto visivo riporta quasi
involontariamente alla memoria alcune sequenze della “Battaglia di
Algeri” di Gillo Pontecorvo da cui molto probabilmente Bouchereb
avrà preso spunto. E’ rassicurante constatare come ancora oggi
esistano registi capaci di affrontare con risultati tanto
ammirevoli, progetti cinematografici così impegnativi. Film storici
dalla fedele ricostruzione narrativa immuni da tentazioni di
demagogia o retorica patriottarda e liberi da obblighi
spettacolaristici ma comunque in grado di commuovere, far
riflettere e far conoscere.
Lo stereotipo della ‘donzella in
difficoltà’ è decisamente noto e diffuso, ma cosa succede quando è
lei a salvare lui? Ecco alcuni esempi di donne che hanno salvato i
loro uomini in pericolo: [nggallery id=572]
L’esempio più attuale è per certi
versi quello di Katniss che salva il suo amato Peeta: nella saga di
Hunger Games è decisamente lei,
nell’Arena, a procurarsi la salvezza per entrambi, con il suo
grande carisma e l’appeal sugli sponsor. Lo stesso vale per la
celebre Sailor Moon che salva il suo
amato nonostante gli incantesimi della cattiva Regina Berillia e per Flynn Rider che ad un certo punto si
trova a dover essere soccorso nientemeno che da una principessa
Disney (Rapunzel), per definizione le
donzelle in difficoltà della tradizione. La
selezione di immagini è stata fatta da io9.