Guarda l’intervista al youtuber
Zoda, attore di Game
Therapy, il film presentato come evento speciale
nella sezione autonoma Alice nella città della Festa del
cinema di Roma 2015.
https://youtu.be/EhecbuECEak
Diretto da Ryan
Travis e prodotto da Indiana Production, Web Stars Channel
e Pulse film, è distribuito in Italia da Key Films dal 22
ottobre.
Game
Therapy è stato girato tra Italia, Marocco e USA ed è
prodotto da Indiana Production, Webstar
Channel e Pulse film. Il film uscirà nelle
sale il 22
ottobre distribuito da Key Films, e
sarà presentato come Evento Speciale ad Alice nella città, dopo un red carpet dai numeri
straordinari: 51 famosi Youtubers precederanno all’entrata l’arrivo
delle 4 webstars.
Guarda l’intervista al
youtuber Favij, attore di
Game Therapy, il film presentato come
evento speciale nella sezione autonoma Alice nella città della
Festa del cinema di Roma 2015.
https://youtu.be/q0uzM0FHVwg
Diretto da Ryan
Travis e prodotto da Indiana Production, Web Stars Channel
e Pulse film, è distribuito in Italia da Key Films dal 22
ottobre.
Game
Therapy è stato girato tra Italia, Marocco e USA ed è
prodotto da Indiana Production, Webstar
Channel e Pulse film. Il film uscirà nelle
sale il 22
ottobre distribuito da Key Films, e
sarà presentato come Evento Speciale ad Alice nella città, dopo un red carpet dai numeri
straordinari: 51 famosi Youtubers precederanno all’entrata l’arrivo
delle 4 webstars.
Guarda l’intervista al
youtuber Federico Clapis, attore di
Game Therapy, il film presentato come
evento speciale nella sezione autonoma Alice nella città della
Festa del cinema di Roma 2015.
https://youtu.be/hIyQphdeKnk
Diretto da Ryan
Travis e prodotto da Indiana Production, Web Stars Channel
e Pulse film, è distribuito in Italia da Key Films dal 22
ottobre.
Game
Therapy è stato girato tra Italia, Marocco e USA ed è
prodotto da Indiana Production, Webstar
Channel e Pulse film. Il film uscirà nelle
sale il 22
ottobre distribuito da Key Films, e
sarà presentato come Evento Speciale ad Alice nella città, dopo un red carpet dai numeri
straordinari: 51 famosi Youtubers precederanno all’entrata l’arrivo
delle 4 webstars.
Alla Festa del Cinema di
Roma 2015 è stato presentato The End of the
Tour, film di James Ponsoldt, un preciso
ritratto dello scrittore David Foster Wallace
tragicamente scomparso nel 2008. La storia è tratta dal libro
autobiografico “Come diventare se stessi” di
David Lipsky, che nel 1996 si ritrovò a passare 5
giorni in compagnia di Wallace durante l’ultima tappa del tour
promozionale di Infinite Jest, per raccogliere
materiale per un intervista per il Rolling
Stones.
Ad interpretare il novellista
americano troviamoJason
Segel, al suo primo grande ruolo drammatico, che con
bandana e look trasandato si trasforma alla perfezione
distaccandosi dal suo famoso personaggio televisivo. A
guidarci all’interno della vita dello scrittore, Jesse Eisenberg che porta in scena il
giornalista Lipsky, un giovane nervoso, preciso e molto ambizioso.
Joan Cusack, Anna Chlumsky, Mamie Gummer e Mickey
Summer completano il cast.
The End of the tour, il film
Un duetto continuo, uno scambio di
parole e emozioni. Lento, pensato ma spontaneo, molto intelligente:
il discorso tra Lipsky e Wallace è il vero protagonista della
storia. Se si pensa che, tutto quello che esce dalla bocca di Jason
Segel è stato realmente detto nel ’96 da Wallace (il libro di
Lipsky è basato proprio sulle trascrizioni dell’intervista, quindi
nessuna “attualizzazione” è stata fatta e si spera nessuna
manipolazione in fase di stesura della sceneggiatura) si rimane a
bocca aperta. Grazie a gli appunti di Lipsky si scoprono le manie,
le debolezze e le passioni di Wallace: la persona dietro lo
scrittore.
Ponsoldt dirige un film intimista,
senza troppe pretese, ma che intrattiene e mai annoia su due
menti simili ma anche molto distanti. Un film che di certo non
deluderà i lettori di uno degli scrittori più influenti degli
ultimi 20 anni.
Nella giornata più social della
Festa di Roma arriva sul red carpet dell’Auditorium
Game Therapy, l’esperimento
cinematografico realizzato con alcuni degli Youtubers italiani più
amati e seguiti della rete. Diretto da Ryan
Travis, il film segue le vicende di Francesco e Giovanni,
due ragazzi con un rapporto molto complicato con la realtà. Più che
complicato però, la loro relazione con il mondo che li circonda è
per lo più nulla, dal momento che i due applicano tutto il loro
notevole ingegno nei video game, l’unica cosa che li coinvolge e li
interessa. Il mondo reale per loro non ha nessun appeal e presto,
Francesco, il più radicale trai due, trova un modo per rendere i
suoi pomeriggi di gioco più che reali. Comincia così per i due un
viaggio surreale in una modalità di gioco immersiva, alla Matrix,
dove la coscienza del giocatore sente e vive tutte le emozioni e le
avventure del suo avatar.
Un esperimento che si
pone in una via di mezzo tra Matrix,
Tron, un pizzico di
Trascendence e tanto romanticismo
spicciolo e colorito sono i principali ingredienti che lavorano
alla base di una storia banale, scontata, potremo osare offensiva
nei confronti dei tanti autori che non riescono a trovare lo spazio
e i soldi che il cinema necessita.
Fotografato da Mike
Ozier e con il commento musicale di Pivio e
Aldo De Scalzi che consegnano alla pellicola i suoi
due pregi più grandi, Game Therapy si
perde nei meandri del citazionismo più sfacciato, basandosi su una
sceneggiatura scritta a troppe mani che scivola su ogni luogo
comune che poteva evitare, parlando di tutto e contemporaneamente
di niente, senza approfondire nessun tema in particolare, mettendo
in gioco, in un momento sociale e culturale davvero sterile, la
questione della vita reale contro la vita virtuale senza prendere
una posizione ma giocando a nascondino. Soprattutto prendendosi
eccessivamente sul serio.
Lontano dagli intenti didattici, il
film vuole essere un passatempo, a nulla può l’entusiasmo dei
giovani protagonisti che sono senza dubbio in gamba nel loro
settore, Youtube, ma che non sono né attori né sceneggiatori, né
possono sostenere, almeno per il momento (chissà in futuro) un film
completamente sulle loro spalle.
Saranno invece contenti i fan, i
follower, come si chiamano ora, coloro che seguono questi giovani
pieni di voglia di fare, ma la magia del cinema non c’è, e nemmeno
quella dei videogiochi. C’è la voglia di autoreferenzialità, il
protagonismo, la stessa mania da social, comunissima oggi trai
giovani, che fa avere loro successo in rete.
In occasione della Festa di Roma
2015, la Sezione autonoma e indipendente Alice nella Città ha
presentato in anteprima italiana Game
Therapy, di Ryan Travis, con
protagonisti i celebri Youtubers Favij,
Federico Clapis, Leonardo DeCarli
e Zoda.
Cosa significa per voi fare
questo passaggio da web a cinema?
Favij: “Siamo
sempre stati abituati a fare i video nelle nostre camerette e
nessuno di noi aveva mai fatto un film o qualcosa di così
importante. Non so descriverlo, è stata un’esperienza difficile ma
che in qualche modo ci ha formato”.
Clapis: “È un
grande traguardo per tutto il web italiano, tante web star
potrebbero essere di aiuto al cinema italiano. Non è importante
soltanto per noi ma per tutto il web”.
Zoda: “Un po’
di aria fresca non fa mai male in un’Italia che è sempre un po’
bigotta”.
DeCarli: “Non
siamo attori professionisti ma ce l’abbiamo messa tutta per fare
qualcosa che poteva piacere ad un pubblico che ci segue dal piccolo
schermo del pc o del telefono al grande schermo”.
Ryan Travis:
“Anche per me pure è stato un passaggio dal piccolo al grande
schermo e ho portato la mia tecnica in questo film”.
Qual è il segreto del vostro
successo?
DeCarli: “Il
successo sul web è un parolone, bisogna avere una grande botta di
culo (cit., ndr), bisogna saper prendere la palla al balzo e capire
cosa piace al tuo pubblico”.
Zoda: “Arrivare
ad avere un grande pubblico sul web si deve al fatto di essere
spontanei e con tante sfaccettature per intrattenere il pubblico.
Sicuramente è una grande soddisfazione aver fatto un
film”.
Clapis: “Non
c’è una ricetta segreta per il successo sul web. Costanza,
creatività, indipendenza, ognuno è libero di poter fare quello che
vuole nel suo canale. In Italia il web è ancora ghettizzato, rimane
sul web e non viene visto come nel resto del mondo”.
Favij: “Questo
film ci porta sicuramente un vantaggio a livello di professionalità
visto che noi abbiamo sempre fatto contenuti a livello amatoriale”.
Ha poi continuato: “Mi sono ritrovato a vivere un infanzia molto
legata ai video games, ora con i giochi online é più facile
ritrovarsi a giocare insieme. Il messaggio del film è proprio che
non bisogna abusare di queste attività e ogni tanto una boccata
d’aria fa sempre bene”.
Zoda ha poi
spiegato la LifeTherapyDay: “Abbiamo invitato i nostri follower
a vivere una vita distaccata sai social, non perché non vada bene…
è una realtà bellissima. È nato il cyber bullismo per questo con la
possibilità di parlar male delle persone senza metterci la faccia.
Quello che vogliamo far capire con il film è che bisogna vivere la
vita vera e non solo sui social, dietro ad uno schermo. Viviamo in
questo ambiente e notiamo che tanta gente sta attaccata a uno
schermo quando potrebbe uscire con gli amici, è un tema molto
importante per noi”.
Che futuro c’è in Italia per
YouTube?
Favij: “YouTube
Italia è cresciuto un sacco e due annetti fa parlare di un canale
con 100 mila iscritta sembrava qualcosa di assurdo. A livello di
contenuti siamo cresciuti tantissimo, ma manca armonia tra di noi
perché ovviamente in Italia si guarda sempre nel piatto degli
altri. Se sparisse questo odio sarebbe tutto più bello… perché alla
fine siamo ragazzi”.
In che modo avete
contribuito ai personaggi?
Favij: “Abbiamo
partecipato alla stesura della sceneggiatura e quindi abbiamo
contribuito a creare i nostri personaggi, ci hanno proprio chiesto
se li sentivamo nostri e per fortuna sono personaggi che ci
rispecchiano molto perché io non sarei riuscito a fare, a esempio
il ruolo di Zoda”.
“È per i vostri figli Marty,
bisogna fare qualcosa per ivostri figli! Sono alla Festa
del Cinema di Roma a idolatrare ungruppo di imbecilli che
commentano a cazzo i videogiochi suYouTube!”
“Che diavolo è YouTube, Doc?”
“Oh, non ti preoccupare, non te ne preoccupare”
“Doc, ci vuole più rincorsa, non c’è strada sufficiente
perarrivare a 88 miglia!”
“Strade? Dove stiamo andando non c’è bisogno, di strade.
Anche perché sono tutte bloccate dal traffico demmerda!”
Lampi e ‘The Power of Love’ metteteceli voi.
E insomma, ci siamo. Il giorno in cui Ritorno al
Futuro diventa passato. Io per carità, essendo fan di
Terminator nemmeno mi dispero troppo, ma
non vi dico come ci sono rimasto di merda il 29 agosto 1997 quando
Skynet non è diventato autocosciente.
Certo avrei rischiato
di morire sotto le bombe, ma se fossi sopravvissuto mi sarei
venduto alle macchine e le avrei aiutate a sterminare la razza
umana. Almeno oggi non avremo dovuto assistere a sto scempio. Il
potere degli YouTuber. Ma non voglio star lì a
criticare, adesso.
Il problema è logistico. Ci saranno
migliaia di ragazzini urlanti che rallenteranno ogni movimento io
debba fare in Auditorium – e chissà se se ricaricano la Carducci
come hanno fatto due anni fa quelli che stavano qui per Hunger
Games – e la rabbia rischia di prendere il sopravvento. Devo
prendere decisioni importanti. Tipo, li falcidio con un’accetta o
con un machete?
Ma scherzi a parte, queste anime non
meritano coltellate, ma carezze sulla testa. Noi avevamo
Ritorno al Futuro, loro Game
Therapy. Grande Giove! Sono anni bui
e veramente solo un paradosso temporale ci potrebbe salvare.
Parliamo piuttosto del nuovo trailer
di Star
Wars.
È un trailer. Cioè,
veramente, sulla rete è pieno di gente che lo recensisce come se
fosse un film. Ma io onestamente non so’ capace a recensire i
trailer. Anzi, probabilmente non so’ capace nemmeno a recensire i
film. Cioè, è fico, carino, effetto nostalgia e tutto quello che ve
pare, ma è come recensire un Happy Meal coi pupazzetti di
Guerre Stellari, è un prodotto che serve a pubblicizzare
qualcos’altro. E in più si sa che i trailer sono inaffidabili:
quello di Man of Steel
pareva un capolavoro e poi ci siamo ritrovati con Russell
Crowe che faceva il vigile urbano dando indicazioni
stradali dentro un’astronave. Quindi boh, sono contento che è
uscito un trailer, ma per la mia generazione l’uscita di un trailer
non è mai un evento. È una di quelle cose che rompe i coglioni
prima degli altri film.
Avete capito che sto divagando eh?
Ok, lo ammetto, oggi la Festa, YouTuber a parte,
offre poco pochetto. Non che non abbia un cazzo da fare, ho due
interviste su film anche interessanti, ma troppo raffinati per
stare su un blog di deiezioni intellettuali come questo. E quindi
meglio che vado.
Non vorrei arrivare tardi al Ballo
Incanto sotto il mare.
Il regista Sergio
Rubini insieme agli attori Fabrizio Bentivoglio,
Isabella Ragonese, Maria Pia Calzone, e gli sceneggiatori
Carla Cavalluzzi , Diego De Silva e il produttore
Carlo Degli Esposti hanno presentato nel
pomeriggio il film Dobbiamo Parlare, una
sorta di versione “all’amatriciana” delle dinamiche di coppie messe
in scena in commedie di culto come Carnage o Cena tra
Amici, successi francesi nati prima in teatro e poi
approdati al cinema. E proprio intorno a questo tema verte
l’analisi di Rubini, qui nella triplice veste di regista, attore e
co- sceneggiatore, che racconta come tutto abbia avuto inizio con
una semplice idea: raccontare la storia di una coppia con problemi
che “invade” lo spazio casalingo di un’altra, con un’intesa
perfetta. Alla fine la prima coppia reggerà alla fatale nottata,
mentre sarà quella più salda a rimettersi in discussione e a
scoppiare. In qualità di sceneggiatore, insieme alla Cavalluzzi
(sua compagna nella vita) hanno cercato di trovare un “terzo uomo”
in grado di aiutarli a portare a termine questo progetto, e la
scelta è ricaduta su De Silva, brillante autore di romanzi dal tono
umoristico ed esperto di “parole”, soprattutto in ambito
letterario, un aspetto a cui Rubini teneva molto: trattandosi di
una commedia basata sulla parola e gli incontri, non poteva non
avvalersi della sua consulenza.
Quindi nel processo
creativo è partito prima dagli spunti, che poi si sono ampliati
permettendo ai personaggi di prendere corpo: il suo intento era
quello di creare una pellicola non claustrofobica, bensì brillante,
dove la nottata non fosse tanto una croni-storia di un fallimento
quanto un happening, un incontro tra quattro personaggi,
non una telecronaca sterile e in tempo reale: aveva bisogno di una
scrittura letteraria, basata sui dialoghi, ma al tempo stesso con
un respiro cinematografico che potesse procedere per ellissi e
salti temporali. A Rubini è tornata utile l’esperienza
maturata sui primi set e durante le prime esperienze, tipo con il
film La Stazione, che gli hanno sempre
fatto pensare a quanto fosse importante il feedback degli
ascoltatori, del pubblico, un elemento questo possibile solo a
teatro e non al cinema: per tale motivo a cercare a tutti i costi
di portare prima in scena la sceneggiatura- una volta scritta-
facendola interpretare dagli stessi attori per una mini- tournée
composta da sei giorni, nelle Marche. Sei giorni per delle prove
aperte destinate a tutti, sei giorni per ascoltare bene il
riscontro del pubblico e l’accoglienza verso il film, per capire
dove funzionava e dove non: ad esempio, era importante per il
Rubini attore e per Bentivoglio capire chi poteva interpretare
cosa, considerando che nella pellicola si sono quasi scambiati i
ruoli: per la prima volta Rubini abbandona il ruolo del
caratterista, della macchietta, e si cala in quelli
dell’intellettuale, mentre Bentivoglio crea il personaggio di
Alfredo “Prof”, cinico e disincantato cardiochirurgo romano, che si
scherma dietro il suo pesante dialetto per difendersi dagli
attacchi verbali di sua moglie Costanza, interpretata dalla vera
rivelazione Maria Pia Calzone: lei ha costituito
subito la prima scelta casting, considerandola una donna versatile
e sorprendente, capace di interpretare un ruolo adatto alla Buy,
per esempio. La Ragonese, al contrario, è stata scelta dopo un
lungo casting, dove l’hanno scelta perché corrispondeva
perfettamente al profilo che cercavano: quello di una ragazza
giovane, fresca ma intellettuale.
Dopo il tour promozionale della
pellicola tutto il cast promette di tornare attivamente in teatro,
portando in scena altre repliche della commedia.
Qualcuno domanda a Rubini se, nella
realizzazione, si è lasciato ispirare da un cult come
Chi ha paura di Virginia Woolf? ma il
regista nega, riconfermando una sua tesi in merito: i maestri sono
figure paralizzanti, perché pensando alle loro opere può scattare,
istintivamente, una sorta di blocco che impedisce di progredire a
livello lavorativo. In qualche modo anche lui ha rischiato che
accadesse, dopo aver lavorato con un maestro come Federico Fellini
rischiava di chiudersi a riccio e non lavorare più, considerando
ogni suo prodotto successivo non all’altezza. La storia non
ha subito nessun tipo di influsso o influenza: tutto è nato dalla
sua voglia di mettere in scena delle dinamiche tra dei personaggi,
i quali hanno preso corpo grazie alle interpretazioni e alle
rispettive sensibilità degli attori chiamati ad interpretarli: a
tal proposito cita, ad esempio, l’effetto che gli provocava
Marcello Mastroianni comico, lo stesso che gli ha suscitato
Bentivoglio in un ruolo inusuale per lui, che gli ha permesso di
mettersi alla prova come uomo e come attore. Il focus di Rubini, De
Silva e Cavalluzzi in fase di scrittura era quello di entrare negli
ingranaggi di un conflitto di coppia, dotata ovviamente di due
punti di vista diversi: una- quella più matura- vede la relazione
come un investimento, una sorta di SpA; al contrario, l’altra- che
ha sempre prediletto scelte anticonformiste in linea con il
carattere di lei, Lidia, giovane femminista indipendente e post-
moderna, forte delle sue fragilità- basata sulla profonda forma
d’amore che lega entrambi. Ma basta l’amore a tenere in piedi un
rapporto? È davvero un buon motivo per restare insieme, oppure c’è
un motivo più profondo che ognuno di noi deve perseguire, ovvero la
ricerca della propria felicità?
A queste domande tenta di dare una
risposta il film, anche attraverso l’uso di un’immagine fortemente
metaforica come quella del pesce nella boccia: simbolo di mutismo,
rappresenta da un lato l’incomunicabilità della coppia, ma
dall’altro una speranza nella possibilità di credere che l’amore
sia ancora possibile; incarnando quindi l’essenza di questa
pellicola incentrata sulla crisi di coppia ma non sulla negazione
del concetto stesso di amore: ciò che porta alla sua rovina è
l’incomunicabilità.
Per festeggiare l’uscita di
Game Therapy, i protagonisti del film,
Favij, Federico Clapis, Decarli e Zoda, saranno in
alcuni UCI Cinemas per salutare i loro fan prima della proiezione,
in quattro serate dedicate ai videogiochi, al cinema e al
divertimento. Ma non saranno gli unici che parteciperanno a questo
tour: IPantellas, Greta Menchi e Jok3r sono solo alcuni degli idoli
della rete che saranno presenti nelle multisale del Circuito.
I protagonisti del film saluteranno
il pubblico in sala nei seguenti cinema:
Sabato 24 ottobre dalle 15 alle
18:30: UCI Bicocca – Federico Clapis, UCI
Porta di Roma – Zoda.
Domenica 25 ottobre dalle 15 alle
18:30: UCI Casoria – Decarli.
Sabato 31 ottobre dalle 15 alle
18:30: UCI Firenze – Federico Clapis,
UCI Bicocca – Decarli.
Domenica 1 novembre dalle 15:
UCI Cinepolis Marcianise – Favij (fino alle
18:00), UCI Certosa – Decarli (fino alle
18:30)
I creators più famosi d’Italia
saranno sabato 24 ottobre dalle 17:20 alle 20:00 in questi UCI
Cinemas:
UCI Meridiana Casalecchio di
Reno (BO) – Relative
UCI Romagna Savignano sul
Rubicone (FC) – Inoob Channel
All’inizio del
2015 Kingsman: The Secret
Service di Matthew Vaughn,
ispirato alla graphic novel di Mark Millar e Dave Gibbons, ha
sorpreso pubblico e produttori, riuscendo a incassare 128 milioni
di dollari ‘in casa’ e altri 285 nel resto del mondo. Con cifre
simili, si aspettava solo la conferma di un sequel, arrivata da
Vaughn stesso.
Esiste già una data di uscita, il 16
giugno 2017, che probabilmente vedrà tornare Taron Egerton al pieno
delle sue capacità e perfettamente addestrato per fare l’agente
segreto. La data comunque non è nuova, esiste già un altro film che
ha l’uscita programmata per lo stesso giorno, si tratta di
Cars 3. Il nuovo film Disney Pixar non
dovrebbe però mettere in guardia la Fox, poiché il target di
pubblico dei due prodotti è obiettivamente del tutto
differente.
Netflix ha svelato la locandina dell’attesissima
serie originale Marvel’s Jessica
Jones, che potete guardare qui in basso,
mentre la versione dinamica della stessa si trova sugli
account Facebook e Twitter della serie.
Marvel’s Jessica Jones farà il suo
debutto il 20 novembre 2015 alle
h.12.01 in tutte i Paesi in cui Netflix è disponibile.
La serie originale di
Netflix Marvel’s Jessica Jones è
la seconda di quattro epiche serie d’avventura (Marvel’s Daredevil, che ha
debuttato il 10 aprile 2015, Marvel’s Luke Cage e Marvel’s Iron Fist – i cui
personaggi principali creano il team di eroi protagonisti
della serie Marvel’s The
Defenders) disponibili in esclusiva su Netflix. La nuova
original series racconta la vita di Jessica Jones, uno dei
personaggi Marvel più amati dell’ultimo
decennio, nella sua continua lotta contro i demoni che la
circondano e perseguitano la sua anima. La serie debutterà con 13
episodi della durata di un’ora ciascuno.
A rivelare la notizia è stato
Variety, mentre l’annuncio ufficiale è atteso nelle prossime ore:
sarà di nuovo la volta di Chris
Rock alla conduzione degli Academy
Awards. Il regista, attore, sceneggiatore e
comico statunitense sembra infatti essersi accaparrato l’onore di
presentare la notte degli Oscar 2016,
dopo ben undici anni dalla sua prima volta, che fu tra l’altro
la seconda edizione più seguita di sempre (dopo quella
di Ellen Degeneres di due anni fa).
Forse un tentativo per risollevare
l’audience dopo il pesante calo di ascolti dell’edizione passata?
Di certo la serata delle premiazioni del 2016 non sarà noiosa: i
due nuovi autori Reginald Hudlin e David
Hill hanno già annunciato che per gli spettatori hanno
previsto numerose emozioni accompagnate da un certo “senso del
pericolo”… idee che sembrano proprio su misura per lo scoppiettante
e imprevedibile Chris.
Appuntamento che sembra quindi da
non perdere quello con l’88/a edizione degli Academy Awards che si
terrà al Dolby Theatre di Hollywood il 28 febbraio.
Si terrà giovedì 22 ottobre alle
11:00 allo “Spazio Roma Lazio Film Commission” della Festa del
Cinema di Roma la presentazione alla stampa della nona edizione
del 48 Hour Film Project, organizzata
dall’associazione culturale Le Bestevem. Per
la giuria sarà presente il montatore Marco
Spoletini. Maria Theresia
Braun – Programming & Marketing Director di Studio
Universal, Fabio Mongelli – Direttore di
RUFA Rome University of Fine
Artse Daniele
Nannuzzi – presidente AIC, presenteranno i premi
destinati ai vincitori del contest. I giurati internazionali che
non potranno presiedere alla conferenza, saluteranno il pubblico
con dei contributi video, tra questi Aitana
Sánchez-Gijón (Io non ho paura, The
Machinist), Cristina Flutur(Beyond
the Hills, vincitrice del premio alla miglior attrice a Cannes
2012) e Ian Anderson, leader dei Jethro
Tull.
Una competizione mondiale che
coinvolge i cinque continenti e centinaia di città, quaranta quelle
europee e Roma come unica tappa italiana. Una sfida all’ultimo ciak
per vedere chi riuscirà a realizzare il miglior cortometraggio…in
sole 48 ore! L’appuntamento è a Roma, il weekend del 6, 7 e 8
novembre. Il film vincitore gareggerà contro i cortometraggi
provenienti da tutto il mondo al Filmpalooza 2016per
concorrere al gran premio finale e alla possibilità di proiettare
il proprio progetto nella sezione “Court Métrage”
del Festival
di Cannes 2016.
La giuria è altresì composta da
artisti del calibro di Vlad
Ivanov (4 mesi, 3 settimane, 2 giorni, Palma
d’Oro a Cannes nel 2007), il regista Sydney
Sibilia, il produttore Matteo
Rovere, Leonardo
Cruciano e Nicola
Sganga di MAKINARIUM.
Non si è davvero
risparmiato Leonardo Di Caprio sul set di
The Revenant: l’attore ha rivelato in
una recente intervista a Yahoo di aver quasi patito
le stesse agonie del suo personaggio, lo sfortunato cacciatore di
pelli Hugh Glass, durante le
riprese.
“Posso citare almeno
30 o 40 sequenze che hanno rappresentato le più grandi sfide della
mia carriera: dall’attraversare fiumi ghiacciati, al dormire in
carcasse di animali, al mangiare fegato crudo di bisonte, ho
costantemente patito il freddo ed ero ad un passo
dall’ipotermia.”
L’attore spiega di essersi dovuto
adattare per poter ricreare la visione che il
regista Alejandro González Iñárritu aveva
della storia, la cui lavorazione era stata rimandata per lungo
tempo proprio a causa della difficile logistica per le
ambientazioni e dell’enorme lavoro che sarebbe spettato a tutti,
dagli attori alla troupe: chi ha lavorato per Iñárritu ha
definito il set un “inferno vivente” tra temperature polari, membri
della crew in fuga e attori sottoposti a trattamenti disumani,
immersi in acque gelate e trascinati su terreni ghiacciati.
Dal canto suo Di Caprio ha dovuto inoltre imparare una precisa
coreografia per simulare il combattimento con l’orso e trovarselo
faccia a faccia, un’altra situazione non proprio gradevole, ma
l’attore si sa, ama le sfide, e questa sembra essere proprio una di
quelle che lo porterà vicino alla preziosa statuetta che ambisce
ormai da anni: l’Oscar ha sempre premiato chi si sacrifica per
l’arte e quest’anno a Leo di certo non si può dire di
non averlo fatto.
The Revenant verrà distribuito in
versione limitata in alcune sale
cinematografiche statunitensi dal 25 dicembre 2015, per poi essere
distribuito a livello nazionale l’8 gennaio 2016. In
Italia verrà distribuito il 28 gennaio
2016.
Hunger Games: Il Canto
della Rivolta – parte 2 sarà protagonista a
LUCCA COMICS & GAMES 2015,
mostrando in ANTEPRIMA MONDIALE, il 31
ottobre alle ore 12.30 presso il cinema
Astra, un’esclusiva scena dal
film, insieme a un emozionante video che raccoglie i
momenti dei film della saga che hanno più appassionato i fan
in tutto il mondo.
Il film, diretto da Francis
Lawrence, con Jennifer Lawrence che torna nei
panni della protagonista, Katniss Everdeen, in uscita il 19
novembre in Italia, sarà presente nell’Area Movie di
Lucca Comics & Games
2015, riservando una serie
di sorprese ai “ribelli”.
Presso il Loggiato Pretorio i fan
potranno unirsi attivamente alla “rivoluzione” e mostrare il
loro supporto alla loro Ghiandaia Imitatrice contro il potere di
Capitol City e di Snow che li osserverà, attento, dalla
Piazza San Michele.
Per partecipare
alla rivoluzione sarà necessario twittare con
#LuccaPerKatniss
Sarà Dacre
Montgomery il Ranger Rosso e il secondo ad unirsi
a Naomi Scott (The
Martian) nel cast del
film Power Rangers: il giovane
attore non era ufficialmente in lizza per la parte, nonostante ciò
è stato proprio lui a spuntarla tra i vari KJ
Apa (Shortland Street),
Austin Butler (The Chronicles
Shannara) e Mitchell Speranza
(The Descendants), come annuncia
l’account Instagram del film.
Il film seguirà la scia della
fortunata serie made in USA nata nel 1993 dalla mente
di Haim Saban, che sarà tra i produttori di
questo progetto, e racconterà la storia di un gruppo di ragazzi
delle superiori che si troveranno improvvisamente in possesso di
superpoteri che dovranno usare per salvare il mondo. Diretto
da Dean Israelite, sarà distribuito
dalla Lionsgate a partire dal 13 Gennaio
2017.
Dobbiamo parlare. Incipit
inquietante di qualunque conversazione, anche la più banale,
in grado di creare un’ansia da prestazione notevole in chi la
pronuncia e in chi la deve ricevere. Sceglie di partire proprio da
questa frase secca e lapidaria Sergio Rubini per il suo ultimo lavoro,
Dobbiamo Parlare appunto.
Dobbiamo Parlare è
una storia di un intricato quadrilatero emotivo: Vanni (Sergio
Rubini), scrittore, e Linda (Isabella
Ragonese), sua assistente e “ghost writer”, sono una
coppia da dieci anni:. Lei ha trent’anni, mentre il suo compagno
quella boa l’ha aggirata da un bel pezzo e si avvia ormai verso la
cinquantina. Una sera piombano in casa loro- un lussuoso attico nel
centro di Roma- la storica coppia di amici costituita da Alfredo,
detto “il Prof” (Fabrizio
Bentivoglio) famoso cardiochirurgo e sua moglie
Costanza (Maria Pia Calzone), stimata
professionista a sua volta, in piena crisi matrimoniale. La donna
ha infatti scoperto che il marito la tradisce con un’altra,
innescando una reazione a catena di eventi pronti a deflagrare,
violentemente, tra le quattro mura domestiche, mentre la notte
avanza e le bugie si sgretolano lasciando il posto a verità
scomode, pronte a minare qualunque tipo di sentimento e relazione
in gioco.
Dobbiamo
Parlare lascia immediatamente sorpresi: ricalca il
tradizionale impianto delle commedie francesi che hanno spopolato
negli ultimi anni, prima in teatro e poi al cinema, prodotti come
Carnage e Cena tra amici, film campioni
di incassi (il secondo è stato oggetto di un remake tutto italiano,
Il Nome del Figlio; il primo invece
è balzato agli onori della cronaca grazie alla versione
hollywoodiana firmata da Roman Polanski) forti
della loro struttura: ambiente unico, dialoghi brillanti, analisi
spietata, cinica e scorretta dei sentimenti, della fallacità delle
relazioni umane e dei rapporti sociali che lentamente svelano la
loro superficialità, a partire da un banalissimo incidente
scatenante.
Rubini non si allontana da questo
solco, anzi, lo cavalca in modo pedissequo ed orgoglioso,
confezionando un prodotto gradevole ed intelligente, in grado di
intrattenere il pubblico che tende a seguire, come in una partita
di tennis, i serrati botta e risposta tra i vari personaggi,
curiosi di capire chi otterrà il punto e chi perderà, invece, la
partita. Ma nonostante queste premesse interessanti, il film sembra
restare ingabbiato in una logica teatrale stantia e logora: i
quattro attori non si lasciano andare divertendosi, anzi, piuttosto
ricadono nel controsenso “mucciniano” che prevede che gli attori
debbano urlare sul set a tutti i costi, mostrando una gamma di
sfumature monocromatiche che vanno dall’isteria, al pianto, al la
leggerezza, per poi ricominciare creando un vero e proprio
cortocircuito comunicativo.
Jon
Hamm (Mad Man) va ad
unirsi ad un cast già ricco per il nuovo film di Edgar
Wright dal titolo Baby
Driver: i nomi sicuri ad oggi sono infatti quelli
di Jamie Foxx (Django
Unchained), Lily James
(Cinderella, Downton
Abbey), e Ansel Elgort (Tutta
Colpa delle Stelle).
Il film, il primo progetto dopo più
di 2 anni di inattività per il regista ritiratosi
da Ant-Man per divergenze creative,
è stato definito un action su note rock in quanto la
musica sarà parte fondamentale della storia, scandendo le
vicende di un ragazzo che di mestiere fa l’autista per i rapinatori
di banche (Elgort), innamoratissimo di una cameriera (James) che, a
causa di un colpo finito male, si vedrà costretto a fuggire dal suo
Boss. Questo significa che a Jamie Foxx e Jon Hamm non rimane altro
che la calzante parte dei cattivi, per cui faranno di certo un
lavoro strepitoso.
La Paramount
Pictures ha operato diverse modifiche ai suoi
programmi: in base a queste il
reboot dell’horror Venerdì 13
sarà sui grandi schermi non più dal 13 Maggio 2016, ma
dovrà attendere fino al 13 Gennaio 2017. Allo stesso tempo, il
sequel di The Ring, dal titolo
Rings, che era stato temporaneamente
rimosso dalla tabella di marcia, è riapparso e pare uscirà il 1
Aprile 2016.
Il nuovo Venerdì 13 sarà diretto da
David Bruckner e seguirà una sceneggiatura
del co-produttore di Hannibal Nick
Antosca. Il franchise iniziò nel 1980, raccontando di una
serie di omicidi dei consulenti scolastici al Camp di Crystal
Lake. Si scopre alla fine che l’assassino altri non è che la mamma
di Jason, un ragazzino annegato nel lago a causa della negligenza
dello staff: negli anni il personaggio di Jason, con la sua
indimenticabile maschera da hockey e machete diventerà l’icona
del film. Il franchise ha all’attivo numerose pellicole, di
cui ricordiamo le 3 principali: il film originale, il crossover del
2003 Freddy vs. Jason ed il reboot
del 2009.
Dopo l’uscita del trailer ufficiale, la febbre di
Star Wars: Il Risveglio della
Forza ha iniziato a dilagare in maniera davvero
virale. In Cina, per omaggiare il film di J.J.
Abrams, la Disney ha ben pensato di chiamare a
raccolta sulla Grande Muraglia 500 figuranti vestiti
da Stormtrooper, con centinaia di spade laser e diverse
torri illuminate. Non sappiamo se lo spettacolo si sia visto anche
dallo spazio, visto che la muraglia è una delle poche opere
dell’uomo a vedersi anche fra le stelle, ma dalla Terra certamente
è stato un grande spettacolo.
Il 26
novembre uscirà nelle sale
cinematografiche La Felicità è un Sistema
Complesso, il nuovo film di Gianni
Zanasi, con Valerio
Mastandrea, Giuseppe
Battiston e Hadas Yaron, e oggi
vi presentiamo il trailer ufficiale.
Sinossi: Enrico Giusti (Valerio Mastandrea)
avvicina per lavoro dei dirigenti totalmente incompetenti e
irresponsabili che rischiano ogni volta di mandare in rovina le
imprese che gestiscono. Lui li frequenta, gli diventa amico e
infine li convince ad andarsene evitando così il fallimento delle
aziende e la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro. E’
il lavoro più strano e utile che potesse inventarsi e non sbaglia
un colpo, mai. Ma una mattina un’auto cade in un lago e tutto
cambia. Filippo e Camilla, due fratelli di 18 e 13 anni, rimangono
orfani di un’importante coppia di imprenditori. Enrico viene
chiamato col compito di impedire che due adolescenti possano
diventare i dirigenti di un gruppo industriale d’importanza
nazionale. Dovrebbe essere il caso più facile, il coronamento di
una carriera ma tutto si complica e l’arrivo inatteso della
fidanzata straniera di suo fratello rende le cose ancora più
difficili. In realtà sarà il caso che Enrico aspettava da tanto
tempo, quello che cambierà tutto, per sempre.
Ecco il nuovo trailer del
film In Fondo Al Bosco, distribuito da
Notorious Pictures ed in uscita nelle nostre sale il 19
Novembre. Il film vede la regia di Stefano
Lodovichi con Filippo Nigro, Camilla
Filippi, Teo Achille Caprio, Giovanni Vettorazzo, Stefano Detassis,
Maria Vittoria Barella, Roberto Gudese, Luca
Filippi e Alessandro
Corabi.
Sinossi: Ogni
5 dicembre, da tempo immemore, gli abitanti di un piccolo villaggio
montano sfilano mascherati da diavoli in un baccanale che dura fino
all’alba: la festa dei Krampus. Ma il 5 dicembre del 2010 è
ricordato per un evento diverso e terribile: Tommaso Conci, un
bambino di 4 anni, scompare nel nulla.
Cominciano le ricerche, si apre
un’indagine. Il principale sospettato diventa proprio il padre,
Manuel Conci, un alcolista con precedenti di violenza: il candidato
ideale alla gogna mediatica. Non vengono raccolte prove sufficienti
a incriminarlo, ma per tutto il paese rimane il colpevole. Solo sua
moglie Linda, fragile e sensibile, gli resta accanto.
Cinque anni dopo, un bambino senza
nome e documenti viene ritrovato in un cantiere della periferia di
Napoli. Hannes Ortner, il commissario del paese che non ha mai
smesso di cercare Tommi, prende in custodia il bambino. Il DNA
coincide: quel bambino è Tommi.
Manuel finalmente può
riabbracciare il suo bambino, liberarsi da un lutto atroce, dal
senso di colpa e dalle accuse della collettività. Linda, invece,
non riesce ad adattarsi a quella nuova situazione. Un sospetto
scava dentro di lei, alimentato dal suo istinto di madre: quel
bambino, silenzioso ed inquietante, non è davvero suo figlio. Ed
altre persone in paese nutrono gli stessi dubbi. Pietro, il vecchio
padre di Linda, ed Else, Flavio e Dimitri, tre ventenni che
gestiscono il pub del posto, sembrano sapere più di quello che
lasciano intendere. Per loro il bambino è morto quella notte di
cinque anni prima, ma allora perché il DNA è lo stesso?
In un crescendo di fatti sempre più
inspiegabili, Manuel si ritroverà solo contro tutti: il paese, il
suocero Pietro e la sua stessa moglie rifiuteranno il bambino
e mentre la sua vita va di nuovo in pezzi, lui stesso
comincerà a dubitare che abbiano ragione. Ma la verità che si
nasconde dietro al ritorno di Tommi è ancora più spaventosa delle
credenze del posto…
Se avete perso la possibilità di
acquistare la Batmobile originale del 1966 durante
una famosa asta nel 2013, avete adesso una seconda chance. La
Lincoln Futura del 1955 ispirata e customizzata per assomigliare in
tutto e per tutto alla Batmobile della serie televisiva è di nuovo
in vendita, alla modica cifra di 5 milioni di dollari.
Si tratta della macchina originale
comprata da Ford per solo 1 dollaro dal meccanico leggendario
George Barris, che l’ha successivamente trasformata nella Batmobile
più famosa del piccolo schermo in soli 15 giorni, con un budget di
15000 dollari. Eccola in tutto il suo splendore in una serie
di scatti.
A quasi 50 anni dall’uscita sugli
schermi americani de Il Dottor
Zivago di David Lean, tratto dal famoso romanzo di
Boris Pasternak, ecco spuntare un nuovo trailer del film curato
dal British Film Institute.
Il video arriva in occasione della
nuova uscita nelle sale dopo il restauro a 4K, prevista in America
e in Inghilterra il 27 novembre prossimo.
L’imminente uscita di
Star Wars: Il Risveglio della
Forza sta ovviamente scatenando eventi in tutto
il mondo. Dopo lo spettacolare trailer rilasciato appena poche
ore fa, AMC Theaters ha pubblicato il primo poster
in esclusiva del film. L’immagine fa parte dell’iniziativa “Star
Wars Sundays”, a partire infatti dal 20 dicembre 2015 al 10 gennaio
2016 chiunque acquisterà un biglietto per vedere il settimo
capitolo della saga, in IMAX 3D, riceverà un poster esclusivo
firmato dall’artista Dan Mumford. Questo è solo il primo della
serie.
Se pensate a Vin
Diesel come un solo appassionato di auto, vi sbagliate di
grosso. Quando si parla di Dungeons &
Dragons, il protagonista della saga di Fast & Furious
si trasforma in un vero re dei geek: lancia i dadi a 20 facce sin
da quando era un ragazzino a New York negli anni 80, ha persino
scritto la prefazione del libro del 2004 30 Years of
Adventure: A Celebration of Dungeons & Dragons e ha
un tatuaggio del personaggio Melkor “da qualche parte” sul suo
corpo.
Ammirate Dominic Toretto nelle
vesti di nerd hardcore in una sessione del famoso gioco fatto di
draghi e sotterranei, buona visione.
L’illustratore e designer
Olly Gibbs ha donato al poster di
Star Wars: Il Risveglio della
Forza una prospettiva tutta nuova, a suo dire
“per renderlo ancor più epico”. Ha aggiunto Jar Jar Binks un po’
ovunque, creando un’opera che è già virale. “È stata una bella
sorpresa per me vedere che il poster è stato condiviso da molta
gente, che come me ama Jar Jar. Lui ha bisogno di un po’ d’amore”
ha detto Gibbs, e come biasimarlo.
La decima edizione della
Festa celebra l’opera e la carriera di Paolo e Vittorio
Taviani, i due straordinari cineasti toscani che hanno
segnato il cinema internazionale con la cifra unica e originale,
presentando le loro pellicole nei maggiori festival, dall’esordio
con I sovversivi, presentato alla Mostra di Venezia, a
Padre padrone, Palma d’Oro a Cannes, fino a Cesare
deve morire, Orso d’Oro a Berlino. Per rendere omaggio ai due
registi premiati con il Leone d’Oro alla carriera, la Festa
proietta, presso il Teatro Studio Gianni Borgna alle ore 17, il
documentario La passione e l’utopia che
Mario Canale dedica ai luoghi e alle passioni che hanno
contraddistinto l’opera dei fratelli Taviani: uno sguardo in
movimento capace di raccontare sessant’anni d’amore per il cinema.
Completa l’omaggio l’episodio “La giara” del film Kaos
(ore 18 Sala Trevi), ispirato alle Novelle per un anno di
Luigi Pirandello, che i fratelli Taviani ambientano in una Sicilia
arroventata dal sole e sfiancata nel paesaggio. Tra i protagonisti
di questo film a episodi, David di Donatello e Nastro d’Argento per
la sceneggiatura, due straordinari Franco Franchi e Ciccio
Ingrassia alla loro ultima apparizione insieme sul set di un
film.
E’ anche il giorno
di Game Therapy con Favij,
Federico Clapis, Leonardo Decarli e Zoda, le 4 webstars
italiane più famose del momento. La pellicola sarà presentata
all’interno della sezione autonoma Alice nella Città.
Diretto da Ryan
Travis e prodotto da Indiana Production, Web Stars Channel
e Pulse film, è distribuito in Italia da Key Films dal 22
ottobre.
Game
Therapy è stato girato tra Italia, Marocco e USA ed è
prodotto da Indiana Production, Webstar
Channel e Pulse film. Il film uscirà nelle
sale il 22
ottobre distribuito da Key Films, e
sarà presentato come Evento Speciale ad Alice nella città, dopo un red carpet dai numeri
straordinari: 51 famosi Youtubers precederanno all’entrata l’arrivo
delle 4 webstars.