Chris Columbus è
un grande narratore di storie per ragazzi. Con
Pixels, il regista di Mamma
ho perso l’aereo si diverte a parlare a quegli adulti
che da piccoli hanno visto i suoi film più famosi, facendo leva sui
ricordi della loro infanzia e adolescenza e su quella realtà che,
chi è cresciuto negli anni ’80, non può non ricordare e amare con
un pizzico di dolce malinconia: la sala giochi.
Pixels è
un’avventura divertente, nostalgica e rassicurante.
Basato su un cortometraggio del 2010 di
Patrick Jean,
Pixels racconta la storia di un’invasione
aliena a opera dei videogames più famosi della storia, da Pac-Man e
Donkie Kong, fino a Centipede. Protagonista del film è
Adam Sandler, nei panni di Brenner, un
ragazzino prodigio dei videogames che si trova, da adulto, ad
affrontare una vita piatta e poco soddisfacente, mentre il suo
migliore amico Cooper (Kevin James), negli anni,
ha fatto carriera nella politica, diventando addirittura presidente
degli Stati Uniti. Quando l’orda videoludica aliena sbarca sulla
Terra, il primo cittadino statunitense non ha dubbi e si rivolge
immediatamente al massimo esperto di sala giochi esistente:
Brenner.
Pixels è
una commedia piena di luoghi comuni ma divertente, nella seconda
parte travolgente che, facendo leva sul gusto amarcord del pixel,
regala intrattenimento e risate, soprattutto allo spettatore
preparato. Sebbene infatti ogni tipo di pubblico può gradire la
grafica, i colori, i personaggi, solo chi conosce i giochi, i
mostri, le regole e le sfide che i nostri devono affrontare di
volta in volta, può godere a pieno delle citazioni, delle battute,
di tutto quell’apparato scenografico di cui è intessuta tutta la
storia.
Elemento caratterizzante di
Pixels è la rivincita del nerd. Quegli
stessi ragazzi che nella storia sono stati vessati per le loro
“fissazioni”, adesso si ergono a eroi che da soli possono a salvare
la situazione proprio grazie a quelle conoscenze che in passato li
hanno resi ogetto di derisione.
Neo del film è senza dubbio la
comicità di Sandler, sempre uguale a se stessa e ormai stantia. Per
fortuna l’occhio sempre vispo di Columbus e il brio portato in
scena da Josh Gad e
Peter Dinklage, sempre magnifici, riescono a
tirare le corde giuste per la risata assicurata e appagante.
Completa il parterre di protagonisti
Michelle Monaghan, che in questa occasione ha
il solo scopo di splendere in tutta la sua eterea bellezza, nei
panni del love interest di un protagonista anche troppo goffo e
fuori forma.
Intessendo su una struttura da
commedia molto classica il colorato mondo dei videogames anni ’80,
Pixels è un’avventura divertente,
nostalgica e rassicurante.