Il mondo
dei Cosplay è un universo molto affascinante,
tant’è che è diventato uno dei momenti più attesi nelle fiere di
tutto il mondo e che vede protagonisti milioni di ragazzi alle
prese con maschera e costume. Ebbene,
Cinefilos.it con l’aiuto della Community
online da oggi dedica un ampio spazio a tutti i più bravi
Cosplay (amatoriali e non) d’Italia, presentando
ogni domenica un approfondimento dedicato interamente a questo
magico universo.
Si inizia oggi con tre personaggi
presentati da una giovane studentessa dell’Accademia delle
Belle Arti di Catania al secondo anno del suo percorso accademico,
che crea con le sue mani i suoi splendidi costumi
di Black Cat, Vedova Nera, Jessica Rabbit e
Poison Ivy.
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Black Cat: tuta in
pvc, strisce in pelo bianco comprate in merceria, maschera fatta
con il foam, guanti lunghi di raso e unghie finte, smaltate di
nero e posizionate alle estremità dei guanti, incollate a caldo.
Parrucca bianca.
Poison ivy: Abito
classico confezionato con innesti di foglie e adornato con
tralci di edera.
Black Widow:
Parrucca rossa, tutta in pelle nera, bracciali creati con cannuccie
da cocktail colorate con bomboletta color oro e incollate su due
strisce di stoffa nera. Cintura con stoffa più spessa con innesti
di cerchietti metalli ricavati dai cerini votivi.
Che ne dite? lasciate i vostri commenti.
Per coloro che volessero proporsi
come Cosplay della settimana vi invitiamo a
inviarci il materiale alla nostra email:
[email protected]
Per la rubrica Cosplay oggi vi
segnaliamo il travestimento di Bianca Beauchamp che
diventa una sexy e mortale Vampirella. Ecco tutte
le foto nella nostra gallery: [nggallery id=1248]
Vampirella è un
personaggio dei fumetti creato da Forrest J. Ackerman e Trina
Robbins per la Warren Publishing nel 1969. Parzialmente ispirato a
Barbarella di Roger Vadim, il fumetto deve una grossa parte
della propria fortuna ai pennelli di Frank Frazetta. Altri
importanti autori sono lo scrittore Archie Goodwin e il disegnatore
Jose Gonzalez. A metà strada tra la parodia dell’orrore e
l’erotismo il fumetto è diventato un’icona anche fuori del suo
genere. Vampirella si presenta come una superba ragazza con un
corpo statuario, fluenti capelli neri e occhi profondi e
penetranti. Da vera figlia del Sessantotto, Vampirella si presenta
come una donna emancipata, forte, aggressiva. È una vampira, una
creatura malvagia per definizione, ma per quanto può sta dalla
parte del bene, lottando contro altri ben più feroci visitatori
alieni che affollano la terra con pessime intenzioni. Dovendosi
nutrire (e talvolta fare la doccia) col sangue degli esseri umani,
cerca costantemente di scegliersi vittime malvagie detestabili, e
quando le capita di mordicchiare un innocente è turbata dai sensi
di colpa.
Dal 1969 al 1988 la Warren
Publishing ha pubblicato ininterrottamente le avventure di
Vampirella. Nel 1991 il personaggio venne acquistato dalla Harris
Comics che lo rilanciò con svariati progetti, compreso un film
omonimo. Tra il 2003 e il 2006 ci sono stati molti incontri con
varie eroine con caratteristiche affini.
Per la rubrica Cosplay oggi vi
segnaliamo il travestimenti di Nicole Marie Jean
che interpreta Bane al femminile e Poison Ivy
dall’universo DC e Becka Noel Studio che
interpreta Cappuccetto Rosso di Red
Riding Hood. [nggallery id=885]
Bane, noto in Italia
anche col nome Flagello, il cui vero nome
è Dorrance (sconosciuto il nome di battesimo), è
un personaggio dei fumetti DC Comics creato da Chuck
Dixon e Doug Moench (testi) e Graham
Nolan (disegni). È uno degli arcinemici
di Batman comparsi più di recente. Si è classificato al
trentaquattresimo posto nella classifica dei più grandi cattivi
nella storia dei fumetti secondo IGN.
Dotato di
una forza sovrumana dallo steroide “Venom” che gli viene
iniettato nel corpo tramite dei cavi direttamente collegati con le
sue vene, Bane ha una muscolatura incredibilmente possente ed è
solito tenere il proprio volto coperto da una maschera simile a
quella dei luchadoresmessicani.[4]
A
inizio anni novanta, quando fece la sua comparsa nella città
di Gotham, Bane spedì Bruce Wayne sulla sedia a rotelle
per un lungo periodo, mostrandosi così come uno degli avversari più
pericolosi dell’Uomo Pipistrello.
Poison
Ivy, il cui vero nome è Pamela Lillian Isley, è un
personaggio dei fumetti creato da Robert
Kanigher e Sheldon Moldoff nel 1966, pubblicato
dalla DC Comics. Il suo nome significa
letteralmente edera velenosa. È un’ecoterrorista e una delle
più letali avversarie di Batman; il personaggio ricalca lo
stereotipo della femme fatale.
Cappuccetto Rosso è una delle fiabe europee più
popolari al mondo, di cui esistono numerose varianti; è stata
trascritta, tra gli altri, da Charles Perrault (col titolo Le Petit
Chaperon Rouge) e dai fratelli Grimm (Rotkäppchen). Pur essendo
generalmente considerata adatta a essere raccontata ai bambini,
contiene riferimenti non troppo celati ad argomenti come violenza e
cannibalismo (in alcune versioni della fiaba, infatti, Cappuccetto
Rosso mangia a sua insaputa la carne della nonna). La storia è
incentrata sul contrasto fra il mondo luminoso sicuro del villaggio
e quello oscuro e insidioso della foresta, un’antitesi tipicamente
medievale.
Per il
mondo Cosplay oggi vi proponiamo il
travestimento di Alex Gaiati, che diventa
Goku in maniera sorprendentemente fedele all’anime. Ma non solo
Goku, anche Young Thor e molti altri.
Son
Goku chiamato spesso semplicemente Goku, è il
protagonista dei manga e
degli anime dell’universo
fantastico di Dragon Ball, nato
dal mangaka Akira Toriyama.
All’inizio è un
ingenuo bambino con una coda di scimmia che, grazie ai
duri allenamenti a cui è stato sottoposto da suo nonno
adottivo Son Gohan, possiede una forza sovrannaturale. Insieme
ai suoi compagni, Goku si mette alla ricerca delle
magiche sfere del drago e affronta avversari sempre più
forti che minacciano sia la vita dello stesso Goku che la pace
sulla Terra. Nello sviluppo della storia, inoltre, si scopre
che Goku appartiene al popolo guerriero dei Saiyan e che
era stato inviato sulla Terra con la missione di distruggerne gli
abitanti e conquistare il pianeta. Tuttavia, a causa di un forte
colpo alla testa ricevuto da piccolo, Goku aveva perduto la memoria
sia delle sue origini che della missione assegnatagli.
Oltre al manga,
Goku compare in tutte le serie
animate, spin-off e OAV tratti dalla serie, ma
anche in altri media.
Il personaggio di Goku si basa sia
su un altro personaggio ideato da Toriyama, Tanton (il protagonista
del manga Dragon Boy), che su Sun Wukong, il protagonista del
celebre racconto Viaggio in Occidente. Per omaggiare quest’ultimo
personaggio, Toriyama ha dotato Goku di una coda di scimmia,
essendo Wukong una scimmia antropomorfa. Inoltre, la
traslitterazione di Sun Wukong in giapponese è proprio Son Goku. La
divisa indossata da Goku nella serie si ispira agli abiti indossati
dai monaci Shaolin in Cina durante le celebrazioni; d’altronde
anche Sun Wukong indossa spesso un abito simile.
L’idea iniziale dell’autore era che
Goku fosse un personaggio che combatteva su diversi pianeti che
raggiungeva facilmente attraverso l’uso del teletrasporto. Toriyama
però non fu entusiasta del risultato, in quanto si rese conto che
questa capacità avrebbe concesso a Goku la possibilità di spostarsi
in pochissimo tempo da un posto a un altro, rendendo la trama molto
breve e decise perciò di scartare l’idea. Nello sviluppo del manga,
tuttavia, Toriyama ritornò sull’idea e decise di conferire a Goku
la capacità di teletrasportarsi a partire dal suo ritorno dal
pianeta Yardrat (inizio della saga di Cell).
Fare un cosplay della protagonista
della Sirenetta, Ariel, è davvero difficile, prima di tutto per il
fattore ‘coda’, certamente non trascurabile, poi perchè è sempre
difficile trovare un modo per far stare su le conchiglie viola
senza usare nastri, sostegni e lacci di alcun tipo.
Il problema si aggira nel momento
in cui la Ariel di riferimento è quella che va a spasso con il
principe Eric per il Regno, quella con le gambe per intenderci.
Eccone una bellissima versione:
Per la rubrica cosplay oggi vi
proponiamo dei travestimenti dal mondo degli X-Men fatti da
Nadya Sonika, che
interpreta Ciclope, Gambit, e la sexy Emma Frost.
Emma Grace Frost,
o più semplicemente Emma Frost, è un personaggio dei fumetti creato
da Chris Claremont (testi) e John Byrne (disegni), pubblicato dalla
Marvel Comics. Apparsa per la prima volta sulle
pagine di Uncanny X-Men n. 129 (gennaio 1980), è una mutante, una
telepate molto potente, nonché donna d’affari ricca ed influente.
Più recentemente ha sviluppato una mutazione secondaria che le
permette di trasformare il suo intero corpo in diamante organico,
che le dona una resistenza ed una forza sovrumane. All’inizio della
sua storia editoriale, Emma fu nota soprattutto come la Regina
Bianca (White Queen) del Club infernale, un gruppo di avversari
degli X-men. Dal periodo in cui regnava vestita di completini osé
ed era una dei peggiori nemici degli X-Men, adesso la sua posizione
si è completamente rovesciata, essendo divenuta uno dei punti di
riferimento e guida del gruppo mutante.
Ciclope (Cyclops), il
cui vero nome è Scott “Slim” Summers, è un personaggio
dei fumetti creato da Stan Lee e Jack
Kirby nel 1963, pubblicato dalla Marvel Comics.
È
un supereroe mutante appartenente al supergruppo
degli X-Men. Fa parte della squadra originale reclutata
dal Professor X; fece la sua prima apparizione sul primo
numero della testata The X-Men, che
nel 1975 cambiò titolo in Uncanny X-Men.
Il fotografo russo Alexander Turchanin
ha scattato delle foto molto belle a delle
cosplayer che hanno deciso di cambiare …. una storia. Ecco infatti
una serie di bellissimi scatti in cui le ragazze si cimentano in
cosplay veramente ben realizzati dei protagonisti de Lo Hobbit.
L’unica cosa che a occhio sembra mancare? La Barba nanesca!
Trama de Lo Hobbit La Desolazione di Smaug: Le
avventure di Bilbo Baggins e della compagnia di dodici nani di
Thorin Scudodiquercia, formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori,
Nori, Ori, Oin, Gloin, Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve
recuperare il tesoro posto nel cuore della Montagna Solitaria,
sorvegliato dal drago Smaug.
Per la
rubrica Cosplay oggi vi segnaliamo alcuni
costumi realizzati con la tecnica del Body Paint,
tra i personaggi anche Spider Man, Iron Man, Due facce,
The
Flash, Mystique, Poison Ivy e molti altri. [nggallery
id=996]
Flash (The
Flash) è un personaggio dei fumetti creato
da Gardner Fox e Harry Lampert nel 1940,
pubblicato dalla DC Comics. È un supereroe con il
potere di muoversi a velocità straordinaria, sfidando le leggi
della fisica. La sua prima apparizione è in Flash
Comicsnumero 1 (1940).
Iron Man, il
cui vero nome è Anthony Edward “Tony” Stark, è un
personaggio dei fumetti, pubblicato dalla Marvel Comics. È stato creato dagli
scrittori Stan Lee e Larry Lieber e dal
disegnatore Don Heck. Jack Kirby ha collaborato con
Heck nel design dell’armatura e ha disegnato la copertina
di Tales of Suspense (Vol.1[1]) n. 39
del 1963 (che ospita l’esordio di Iron Man).
L’Uomo
Ragno (Spider-Man), il cui vero nome
è Peter Parker, è
un personaggio dei fumetti, creato da Stan
Lee (testi) e Steve Ditko (disegni) nel 1962,
pubblicato dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione
avviene in Amazing Fantasy (prima serie) n.
15.
Mystica (Mystique), è un personaggio
dei fumetti creato da Chris Claremont (testi)
e Jim Mooney (disegni) nel 1978, pubblicato
dalla Marvel Comics. La sua apparizione è in Ms.
Marvel (prima serie) n. 17.
Mystica ha usato
tanti nomi falsi: Raven Darkhölme, Foxx, Helmut Stein, Mallory
Brickman, B. Byron Biggs, Surge, Ronnie Lake, Holt Adler, Leni
Zauber, Raven Wagner, Randy Green.
Poison
Ivy, il cui vero nome
è Pamela Lillian
Isley, è un personaggio
dei fumetti creato
da Robert Kanigher e Sheldon Moldoff nel 1966, pubblicato dalla DC
Comics. Il suo nome significa
letteralmente edera velenosa. È un’ecoterrorista e una delle più letali
avversarie di Batman; il
personaggio ricalca lo stereotipo della femme
fatale.
Dr. Mrs. The Monarch –
Venture Brothers.
Il Body Painting o bodypainting è
una forma di body art in cui a differenza del tatuaggio o di altre
forme di body art, la durata è temporanea. Il tempo di permanenza,
dipendente dai tipi di colori utilizzati, varia da qualche ora a
qualche giorno essendo una forma d’arte in cui, per sua stessa
natura, ogni opera è destinata alla distruzione. Il body painting
trova come suoi partner naturali:
Si è concluso questa domenica 6
Ottobre l’edizione di Ottobre del Romics 2013, e
come accade ogni anno da un po’ di tempo a questa parte molti nerd
sono accorsi alla fiera del fumetto capitolina, e come ogni anno
tanti sono i cosplay che hanno sfilato per gli stand della
Fiera di Roma. Ecco a voi una carrellata di solo
alcuni di essi nelle foto della nostra Stefania
Buccinnà:
Tutti i cosplay nella nostra foto
gallery:
[nggallery id=315]
Romics è una manifestazione
dedicata al fumetto, all’animazione e ai videogiochi. Dal 2013,
oltre alla classica edizione autunnale di fine settembre/inizio
ottobre, la manifestazione raddoppierà, proponendo un’edizione
primaverile, che si terrà in aprile, sempre all’interno del polo
fieristico di Roma. Nella dodicesima edizione gli
organizzatori hanno calcolato un’affluenza di oltre 120.000
persone. Dalla prima edizione fino a quella del 2011 ne è stato
Direttore Artistico Luca Raffaelli.
Arriva l’attesissimo
Cosmopolis, ultimo film nato dalla mente di
David Cronenberg in collaborazione con
Don DeLillo. Infatti il regista de La
Mosca si è ispirato proprio al romanzo di DeLillo,
portando sulla schermo fedelmente la crisi del capitalismo, quando
questa era un utopia, dimostrandosi anticipatore degli eventi
attuali.
Il Presidente degli Stati Uniti è
in visita a New York, e la città è intasata di traffico. Eric
Parker (Robert Pattinson) alto esponente
della finanza, giovane miliardario, vuole a tutti i costi farsi
“aggiustare il taglio” dal suo barbiere di fiducia, ad Hell’s
Kitchen, dall’altro lato della città. Così, pur avendo un brutto
presentimento e temendo per la sua vita, entra in una
limousine bianca e attraversa lentamente la città immersa nel caos
e nei fumi di una rivolta. Durante le 24 ore che impiega per
arrivare dal suo barbiere, Eric incontra molti personaggi che
discutono con lui dei grandi temi che collegano umanità,
tecnologia, denaro, tempo ed economia.
Cosmopolis, il film
L’ultimo film di David
Cronenberg deve necessariamente fare i conti con un
presupposto: il romanzo di DeLillo era una storia quasi impossibile
da trasporre, eppure il film che ne è uscito è esattamente
l’essenza del romanzo stesso. Questo però non vuol dire che sia un
film riuscito, dal momento che il cinema non parla la lingua della
letteratura e viceversa. Cosmopolis, preso come
opera a se stante, presenta in realtà molti punti di domanda e
momenti di stasi che non ne contribuiscono la visione e non ne
facilitano la comprensione sempre tesa a districarsi tra il
miscuglio di concetti più o meno filosofici che si espongono trai
personaggi.
Nessuno dei passanti, in qualche
modo partecipanti alla vita di Eric, viene approfondito come
merita, lasciando tutto su un grado di superficialità che non ci
permette assolutamente di partecipare all’inquietudine del
protagonista. Inquietudini tra l’altro tutta detta e per nulla
mostrata, nella maschera statica che Pattinson mette su per tutto
il film.
Cosmopolis, l’adattamento
impossibile
Il giovane protagonista della
Saga di Twilight si cimenta con un ruolo più
grande di lui che, a onor del vero, sarebbe stato difficile da
rendere credibile anche per un attore più navigato. Tuttavia sul
suo volto sono manifesti la dedizione e l’impegno che Pattinson ha
profuso nella sua performance, probabilmente rendendosi conto che
per un attore che viene da una serie per teenagers, lavorare con
Cronenberg può rappresentare la svolta. Il suo sforzo lo premia nel
dialogo finale con Paul Giamatti: nonostante trai due ci sia un
divario incolmabile, forse la vicinanza con il grande attore
Giamatti ha dato a Pattinson lo stimolo giusto per tirare fuori da
sé il meglio.
La sceneggiatura è completamente
opera di Cronenberg che come al suo solito sguazza
alla grande in paroloni e concetti complicati che si fermano a
riflettere sulla natura umana e sulla sua relazione con il mondo in
evoluzione. La regia si fregia di interessanti piano sequenza che,
non a caso, ci fanno apprezzare l’autore del film e ci ricordano la
sua grandezza. Nel complesso Cosmopolis è un’opera
incompiuta, o meglio riuscita solo a metà, che non risulta incisiva
come avrebbe potuto essere né tantomeno da libero sfogo alla vena
poetica di Cronenberg.
Manca poco al
debutto di Cosmopolis, film di David Cronemberg ispirato
all’omonimo romanzo di Don De Lillo: l’uscita è prevista per il 25
maggio, giorno in cui il film verrà anche presentato al Festival di Cannes, in concorso nella
sezione ufficiale.
La Warner Bros. ha
assunto lo sceneggiatore di Machete
Kills, Kyle Ward, per il prossimo
lavoro/adattamento di Michael Bay, ispirato al
libro del concept artist Daniel Simon, dal titolo
Cosmic motors. Il libro, sottotitolato
‘astronavi, auto e piloti di un’altra galassia’, viene descritto da
Simon in questo modo: “Venite a scoprire i
progetti di veicoli da una lontana galassia, chiamata
Galaxion, dove sono presenti moltissimi concetti
futuristici nella vita di tutti i giorni.”
Ancora,
Simon viene qui descritto come un vulcano di
idee: “Nove differenti astronavi, baccelli, auto da corsa, treni,
navi da guerra giganti e palloncini provenienti da vari pianeti del
sistema Galaxion, vengono mostrati a partire
dall’idea, fino alla loro realizzazione finale. Daniel
Simon è un designer di auto di alto livello, che ha
trascorsi gli ultimi anni a realizzare e progettare concetti
futuristici per marchi automobilistici come
Bugatti e Lamborghini. Nel suo
libro, Cosmic motors, ogni capitolo
illustra il processo di progettazione di un veicolo unico, dai
primi schizzi di ideazione, a modelli incredibilmente
dettagliati.
A oggi non si conoscono ulteriori
informazioni in merito all’adattamento di Cosmic
motors. Quindi, ai patiti di auto e motori, non resta
che attendere ulteriori aggiornamenti. Nel frattempo vi proponiamo
qui di seguito la copertina dell’originale lavoro di Daniel
Simon.
Cosimo e Nicole,
due cuori e una palafitta, ai piedi di Genova, all’alba degli
scontri del G8. Lui, bello e intrepido, lei, una diciassettenne
francese, passionale e avventurosa, pronta a seguirlo ovunque in
sella alla sua moto.
Un amore nato sotto la pioggia di
manganellate dei disordini di Genova, sbocciato nel lampo di uno
sguardo e vissuto con ardente passione, prima in Francia, e poi
nella terra che li aveva resi teneri amanti, in un paesaggio
desolato.
Un film, in cui il regista
Francesco Amato – alla sua seconda opera – segue i
passi di un amore totalizzante, frenetico e altisonante, con un
occhio sempre rivolto alla tragica realtà sociale italiana. Una
storia d’amore, quindi, che il regista utilizza come pretesto
narrativo per dire la sua sulle annose questioni dell’immigrazione
e del lavoro clandestino, la cui cruenta problematicità può
forgiare un’amore e ridurlo in pezzi con la stessa veemenza.
Cosimo e Nicole
Nel dire la sua, il regista fatica
ad armonizzare le sue idee: un film d’amore o un film di denuncia?
Cosimo e Nicole è un’opera dall’identità
sfocata che, nel portare alla luce riferimenti di cronaca attuali,
si pone come l’ennesimo tentativo di denunciare crimini e misfatti
made in Italy, senza la giusta convinzione e radicalità.
Convince un pò di più la visione romantica e dannata dell’amore tra
Cosimo e Nicole, costellata però da qualche cliché di troppo che la
correda di retorica e banalità.
I due interpreti protagonisti,
Riccardo Scamarcio e Clara
Ponsot, si muovono in un universo transitorio, indebolito
dall’inconsistenza della sceneggiatura, che in alcuni punti si
prende delle libertà narrative, che acuiscono la scarsa credibilità
della storia.
La regia cerca di limitare i danni,
fregiandola di spunti audaci fatti di eros e live
concert, che riescono a evocare un’atmosfera seducente e
gagliarda, buia e intensa, grazie ai graffianti brani dei
Marlene Kuntz, Afterhours e
Verdena che si mescolano alle musiche originali di
Francesco Cerasi.
Un film dalla struttura narrativa
analettica, che lascia sgorgare la storia dalle parole dei due
protagonisti, che si raccontano, afferrando i ricordi e rivivendo
il tormento e le intense emozioni di qualche anno prima. Due volti
reduci da un deserto emozionale durato due anni, ma riscaldati
dalla memoria di un passato ancora vibrante.
Quello di Cosimo e
Nicole è un sentimento diventato romanzesco e ruggente
grazie al fascino imponderabile dell’avventura on the
road, cornice del loro inconsulto vagabondaggio. Un guizzo
interessante ma che non riesce comunque a dare vigore ad un
racconto monocorde e incolore.
La Relative Media ha rilasciato un
nuovo red band trailer ufficiale di Cose nostre –
Malavita (The Family), il nuovo film
di Luc Besson che arriverà in
Italia il prossimo 10 ottobre. I protagonisti
di questa commedia criminale sono Robert De Niro,
Michelle Pfeiffer, Tommy Lee Jones, Dianna
Agron e John D’Leo. La
pellicola è l’adattamento cinematografico del
romanzo Malavitadi Tonino
Benacquista. Tra i produttori esecutivi del film
figura Martin Scorsese.
Cose nostre
Malavita red band trailer
Trama:
Il film racconta la storia dei
Manzonis, una nota famiglia di mafiosi costretta a trasferirsi in
Normandia, sotto la tutela del programma protezione testimoni.
Nonostante siano apparentemente fuori pericolo e quindi liberi di
vivere la loro nuova vita, i Manzonis non riescono ad abbandonare
le loro vecchie abitudini e decidono di gestire le cose “a modo
loro”.
Film del 2013, Cose
Nostre – Malavita (qui la recensione) è inedito
gangster movie che mescola toni da thriller a situazioni da
commedia. Girato tra la Francia e gli Stati Uniti, il titolo è
divenuto particolarmente noto grazie alla coppia protagonista
formata dagli attori Robert De
Niro e Michelle
Pfeiffer. Il lungometraggio si basa sul romanzo
Malavita, pubblicato nel 2004 dallo scrittore francese
Tonino Benacquista. Divenuto particolarmente noto
nel suo paese, il libro fu da sempre oggetto di attenzione da parte
di alcune case cinematografiche, ma ad ottenerne i diritti per
l’adattamento fu infine il regista Luc Besson.
Autore di celebri titoli come
Leon e Valerian e la città dei
mille pianeti, Besson desiderava inizialmente soltanto
produrre la pellicola. Non trovando però un regista adeguato, si
convinse a ricoprire lui quel ruolo, desideroso anche di poter
lavorare con il celebre De Niro. Le riprese ebbero così inizio,
senza però avvalersi del coinvolgimento di Benacquista. Lo
scrittore, infatti, preferì non prendere parte al processo di
produzione, pur consapevole che la sceneggiatura scritta seguiva
fedelmente gli eventi da lui raccontati nel romanzo.
Al momento della sua uscita in sala,
il film non riscontrò un particolare favore di critica. Questa
lamentava infatti una mancanza di originalità nella messa in scena,
così come la natura superflua di certi eventi. Al box office il
titolo riuscì comunque ad affermarsi come un buon successo. A
fronte di un budget di circa 30 milioni, Cose Nostre –
Malavita riuscì ad incassarne globalmente poco più di 78. Ad
attirare la curiosità era non solo l’inedita coppia di
protagonisti, ma anche il ritorno di De Niro ad un genere di film
legato alla criminalità. Tipologia di storie di cui è stato un
grande protagonista tra gli anni Settanta e Novanta.
Cose Nostre – Malavita: la
trama del film
Protagonista del film è la famiglia
Manzoni, la quale da tempo è nel programma di
protezione del FBI. Ciò è dovuto alla testimonianza che l’ex
mafioso e capofamiglia Giovanni ha rilasciato
contro il pericoloso criminale Don Lucchese.
Insieme alla moglie Maggie e ai figli
Belle e Warren, Giovanni si
trasferisce sotto copertura nell’anonimo paesino di
Chalong-sur-Avre, in Normandia. L’agente
Stansfield è incaricato di proteggerli, ma
comprende ben presto che il suo è un compito più complesso del
previsto. La famiglia, infatti, sembra non riuscire ad abbandonare
le sue abitudini mafiose, non mancando di attirare l’attenzione dei
concittadini. Compresa la pericolosità delle loro azioni, i quattro
iniziano allora un difficile processo di integrazione.
Il rapporto tra di loro, in realtà,
inizia lentamente a cedere. Complice dei nascenti conflitti tra i
membri della famiglia sono i numerosi spostamenti a cui da sempre
si devono sottoporre per via delle implicazioni mafiose di
Giovanni. I Manzoni, però, si troveranno a dover riunire le loro
forze nel momento in cui Don Lucchese scoprirà il luogo in cui si
nascondono. Con i suoi sicari in viaggio per sterminare i quattro
famigliari, questi dovranno risolvere la crisi che li caratterizza
per poter sopravvivere. Ben presto, la tranquilla cittadina
norvegese si trasforma in un sanguinoso campo di battaglia, come
mai prima di quel momento.
Cose Nostre – Malavita: il
cast del film
Nel dar vita al casting per i
personaggi principali del film, le uniche richieste di Benacquista
furono che per la famiglia Manzoni venissero scelti celebri attori
americani. Per la parte di Giovanni, l’autore del libro aveva
infatti sempre immaginato il premio Oscar Robert De
Niro. Besson mandò dunque una lettera all’attore,
proponendogli il ruolo. Questi accettò con entusiasmo, desideroso
di misurarsi nuovamente con il genere per cui era celebre. Per la
parte, De Niro si documentò sulla malavita italiana, ricercando in
essa figure a cui potersi ispirare. Principale fonte per lui fu
però ovviamente il libro di Benacquista, dove affermò di aver
ritrovato tutto ciò che gli occorreva sapere sul personaggio.
Per il ruolo di Maggie, invece,
venne scelta l’attrice Michelle Pfeiffer. Questa
accettò la parte desiderosa di poter lavorare accanto a De Niro. I
due avevano già recitato insieme nei film Stardust e
Capodanno a New York, senza però condividere alcuna scena.
Questo è infatti il primo film che li ha visti recitare insieme.
Per il personaggio della figlia Belle è invece stata scelta
l’attrice Dianna Agron, celebre per il ruolo di
Quinn Fabray nella serie televisiva Glee. Questa era da
sempre la prima scelta secondo il regista, ma fu comunque chiamata
a sostenere diversi provini prima di ottenere la parte. L’attore
JohnD’Leo, già apparso in
The Wrestler, ha invece ottenuto il ruolo del figlio
Warren. Infine, nei panni dell’agente Robert Stansfield si ritrova
l’attore premio Oscar Tommy Lee
Jones.
Cose Nostre – Malavita: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Cose Nostre –
Malavita è infatti presente su Chili
Cinema e Apple iTunes. In base alla
piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo
sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione
per lunedì 2 maggio alle
ore 23:15 sul canale
TV8.
L’ultima fatica di Luc
Besson,Cose nostre – Malavita,
nelle sale dal 17 ottobre, segna il ritorno dietro la macchina da
presa del grande regista e produttore francese che, per
l’occasione, raduna un cast stellare, dirigendo i Premi Oscar
Robert De Niro e Tommy Lee-Jones, una formidabile
Michelle Pfeiffer e la star in erba della
serie tv Glee, Dianna Agron.
Tratto dal libro “Malavita”
di Tonino Benacquista, la pellicola si fregia di
un altro nome importante, quello di Martin
Scorsese come produttore esecutivo. Un ex mafioso
italo-americano di Brooklyn trapiantato nella bucolica e bigotta
Normandia, costretto a vivere sotto protezione dell’FBI, dopo
una scomoda testimonianza. Fin qui nulla di nuovo, un plot
all’apparenza incline al consueto scenario filmico malavitoso e
alle solite “cattive abitudini” dei criminali brooklynesi. Eppure
nulla di più lontano dal quel genere gangster che, pur avendo
consegnato alla storia del cinema alcune tra le più toccanti
pellicole di sempre, oggi forse ha perso un po’ di smalto.
Cose nostre –
Malavita potrebbe essere letto come il personale
omaggio di Besson a un certo tipo di cinema, il tentativo di
riportare alla luce un’atavica realtà vibrante ma con una salsa
originale che combina il noir alla commedia più spassosa.
Un boss mafioso di nome Giovanni
Manzoni (Robert
De Niro) abituato a cambiare identità ogni volta che
le cose si mettono male. Dalle maniere decisamente poco ortodosse
ma dall’aspetto bonario e buffo, soprattutto quando impugna una
polverosa macchina da scrivere per mettere nero su bianco le sue
memorie. La granitica mogliettina dark , Maggie, in cui Michelle Pfeiffer mette un po’ della sua
Elisabeth Collins (Dark
Shadows). Una madre e moglie un po’ svitata, che
appicca fuochi con la stessa facilità e amorevole passione con cui
prepara la pasta, soprattutto se offesa nel suo spirito
americano.
A completare il
quadro, l’avvenente primogenita Belle (Dianna
Agron) alla ricerca del suo perduto amore e di un modo per
sopravvivere alla follia familiare, e il teppistello di casa
Manzoni, Warren (John D’Leo), che tra una
scazzottata e l’altra si conquista la fama e il rispetto di baby
criminale.
Una famiglia balorda, dalle cattive
e strampalate abitudini, dove un uomo ridotto in fin di vita o un
incendio appiccato per futili ragioni, sono solo irrilevanti
scaramucce, nonché il loro naturale modo di vivere la quotidianità.
A cercare di arginare le eccentriche trovate, senza grandi
successi, ci sarà l’agente Stansfield (Tommy
Lee Jones).
Grottesca e un po’ dark come la
famiglia Collins (Dark
Shadows), simpatica e sinistra come i coniugi
Addams, i Manzoni sono un quadretto
familiare che schiva lo stile corleonese (evocato in qualche timido
flashback) per rifugiarsi in una villa buia e polverosa, avulsa da
ogni dimensione spazio-temporale, che riporta alla mente quella di
American Horror Story.
Una pellicola elegantemente
confezionata, con un’originale e preziosa ironia che compensa
benissimo l’iniziale ritmo blando e qualche forzatura narrativa di
troppo.
Proprio dal titolo si potrebbe
cominciare: cosa voglio di più? L’elenco sarebbe lungo: un film che
racconti una storia, 30 minuti in meno, meno banalità, più ritmo,
un montaggio funzionale … e si potrebbe ancora continuare in
riferimento al film di Soldini. Cosa
voglio di più infatti esula dalla categoria di film
di nicchia, andando a collocarsi in un posto tutto suo, nella
sezione dei film che parlano solo a se stessi. E forse è questo
l’intento di Soldini che almeno narrativamente continua un percorso
sulla crisi economica che diventa crisi dei sentimenti e delle
relazioni, cominciato con Giorni e Nuvole, ma che
tuttavia si allontano troppo dai suoi lavori migliori, e mi
riferisco al ben godibile Pane e
Tulipani.
La quotidianità, il realismo (si
potrebbe quasi dire) sono resi perfettamente, aiutati anche da un
apparato tecnico (suono e fotografia) davvero eccellenti. Tuttavia
molto della storia non si giustifica, fino a metà film si aprono
mille trame, molti personaggi che necessitano un approfondimento ma
che ovviamente non possono averlo per permettere alla storia, allo
spettatore di seguire i protagonisti, accomunati da un forte legame
passionale che li proietta in una stanza buia che sembra esaurire
tutto il loro mondo.
Cosa voglio di più, il film di
Silvio Soldini
E’ pur vero che il film punta molto
sull’aspetto emozionale della vicenda, Favino e la Rohrwacher sono imbrigliati nella loro
relazione che per nessuno dei due e costruttiva ma che entrambi non
riescono a lasciar andare anche se non si percepisce la nascita del
forte amore che viene dichiarato. Per quello che riguarda le
interpretazioni, brava Alba in un ruolo ancora diverso dal suo
curriculum, un po’ meno Favino, che dimostra di essere un bravo attore
solo quando storia e sceneggiatura sono brillanti, e non è questo
il caso. Menzione speciale al cast di contorno, che come già detto,
meriterebbe più spazio a dispetto degli insipidi protagonisti, in
particolar modo il personaggio di Giuseppe Battiston, che incarno un compagno
così mite da sembrare stupido seppure a modo suo divertente.
Cosa voglio di più
è un film che punta a smuovere i sentimenti, e che sicuramente in
fase di lavorazione è risultato coinvolgente per gli interpreti
principali, se non altro per le numerose scene di intimità, ma che
rivolto allo spettatore rischia di smuovere soprattutto una grande
noia, causata oltretutto dall’eccessiva lunghezza di una film che
senza troppi danni sarebbe potuto durare 40 minuti in meno.
Distribuito da Warner Bros, Cosa
voglio di più esce in Italia il 30 aprile.
Manca poco all’inizio del mese di
ottobre, ed ecco di seguito tutte le novità dei titoli di film e
serie tv in uscita ad ottobre su Prime Video, il servizio streaming
targato Amazon.
Time dal 17 ottobre in
esclusiva su Prime Video
Fox Rich è una battagliera.
Imprenditrice e madre di sei figli maschi, ha trascorso gli ultimi
vent’anni della sua vita a combattere per ottenere il rilascio del
marito, Rob G. Rich, che sta scontando una condanna a
sessant’anni di prigione per una rapina che, in un momento di
disperazione, commisero insieme agli inizi degli anni novanta.
Accostando i video-diari che Fox ha registrato per Rob
nel corso degli anni
insieme a scorci intimi della vita quotidiana
della donna, la regista Garrett Bradley ha composto un ritratto
della resilienza e dell’amore incrollabile che sono necessari per
riuscire a prevalere sulle infinite separazioni imposte dal sistema
carcerario degli Stati Uniti.
Borat Subsequent Moviefilm
dal 23 ottobre in esclusiva su Prime Video
“Borat – Seguito di
film cinema. Consegna di portentosa bustarella a regime americano
per beneficio di fu gloriosa nazione di
Kazakistan”
Il film, disponibile in esclusiva su Amazon Prime Video in tutto
il mondo a partire dal 23 ottobre, è diretto da Jason Woliner,
scritto da Sacha
Baron Cohen, Anthony Hines, Dan Swimer, Peter Baynham, Erica
Rivinoja, Dan Mazer, Jena Friedman e Lee Kern, prodotto
da Sacha Baron Cohen, Monica Levinson e Anthony Hines.
Gli Executive Producer sono Buddy Enright, Nicholas
Hatton, Peter Baynham, Dan Mazer e Stuart Miller. Interpretato
da Sacha Baron Cohen e Irina Nowak.
BIBI & TINA dal 16 ottobre
in esclusiva su Prime Video
Tornano gli amati personaggi della
serie Bibi & Tina in una serie Amazon Original, con nuove avventure
e nuove canzoni! La giovane strega Bibi e la sua migliore amica
Tina, insieme ai loro cavalli Amadeus e Sabrina e ai loro amici,
sono pronte a vivere un’estate piena di avventure alla tenuta
Martinshof: cavalli smarriti, orsi selvatici, un meteo
imprevedibile ed emozionanti serate di gioco nel fienile. E non è
finita: sono ancora tante le cose nuove da scoprire. Come il
giovane spagnolo che offrirà il suo aiuto alla tenuta in cambio di
un posto dove stare: il ragazzo misterioso ha un segreto che non
darà pace a Bibi e Tina per tutta la durata della stagione.
Ovviamente, anche questa volta la musica avrà un ruolo importante,
e il tempo volerà… La serie Amazon Original sarà disponibile
su Prime Video dal 16 ottobre, con tutte le canzoni doppiate in
Italiano.
Disney+ è la casa dedicata
allo streaming di film e serie di Disney, Pixar, Marvel, Star
Wars, National Geographic e Star, compresi gli
esclusivi Disney+ original. Il 16
ottobre ricorre il 100° anniversario Disney! Da
100 anni la nostra passione è la narrazione. Da una generazione
all’altra,lestoriepiùbellevivonopersempre.Potreterivedere tutti i
vostri classici e personaggi Disney preferiti solo su
Disney+. Inoltre, per
celebrare al meglio l’anniversario, a partire dal 6 ottobre saranno
disponibili sulla piattaforma streaming sette nuovi classici
cortometraggi.
Tutti gli episodi della quinta e
ultima stagione di Mayans
M.C., la serie ambientata nello stesso universo
narrativo di Sons of Anarchy, debutteranno il 18
ottobre su Disney+. Non perdetevi inoltre la serie
completa di Sons of Anarchy già disponibile sulla
piattaforma streaming. A ottobre arrivano i nuovi episodi della
quarta stagione di The Kardashians, disponibili ogni giovedì, e
la terza stagione di The D’Amelio Show, con episodi in arrivo sulla
piattaforma ogni mercoledì.
Tutte le serie tv e i film in
arrivo su Disney+ ad ottobre 2023
I Leoni di Sicilia: la serie
originale italiana Disney+ in arrivo il 25 ottobre con i primi
quattro episodi
Ph. Credit Maria Marin
I Leoni di
Sicilia è l’avvincente storia della famiglia Florio. I fratelli
Paolo e Ignazio sono due piccoli commercianti di spezie fuggiti da
una Calabria ancorata al passato e in cerca di riscatto sociale. In
Sicilia s’inventano un futuro, dove a partire da una bottega
malmessa danno vita a un’attività florida che il giovane figlio di
Paolo, Vincenzo, con le sue idee rivoluzionarie, trasformerà poi in
un impero. Tuttavia, a travolgere la vita di Vincenzo, e quella di
tutta la famiglia, è l’arrivo dirompente di Giulia, una donna forte
e intelligente, in contrasto con le rigide regole della società del
tempo. I Leoni di
Sicilia è un’epopea fatta di amore, famiglia, successi, guerre
e rivoluzioni, che si svolge nella Sicilia dell’Ottocento fino
all’Unità d’Italia del 1861. I Leoni di
Sicilia debutterà il 25 ottobre in esclusiva sulla piattaforma
streaming con i primi quattro episodi, mentre i restanti quattro
saranno disponibili a partire dal 1° novembre.
LOKI:
la seconda stagione della serie Marvel Studios in streaming dal 6
ottobre
La seconda
stagione della serie Marvel Studios Loki
riprende dopo lo scioccante finale della prima, quando il
protagonista si ritrova a combattere per la salvaguardia dell’anima
della TVA. Insieme a Mobius, al cacciatore B-15 e a una squadra di
nuovi personaggi e ad altri che ritornano, Loki naviga in un
multiverso in continua espansione e sempre più pericoloso alla
ricerca di Sylvie, del Giudice Rensalyer, di Miss Minutes e della
verità su cosa significhi possedere il libero arbitrio e uno scopo
glorioso.
Piccoli brividi:
Serie Originale in streaming dal 13 ottobre
Ispirata alla collana di libri di
R.L. Stine, bestseller in tutto il mondo,
Piccoli Brividi segue un gruppo di cinque liceali che
intraprendono un viaggio difficile per indagare sulla tragica
scomparsa, avvenuta tre decenni prima, di un adolescente di nome
Harold Biddle, portando alla luce anche oscuri segreti del passato
dei loro genitori.
Dear Mama: tutti gli
episodi della serie originale targata FX in streaming dal 4
ottobre
Dal pluripremiato regista Allen
Hughes arriva Dear Mama di FX, una serie in cinque
episodi estremamente coinvolgente che sfida le convenzioni della
narrazione documentaristica tradizionale per condividere una saga
illuminante sulla vita di una madre e di suo figlio, Afeni e Tupac
Shakur. La loro storia racconta le possibilità e le contraddizioni
degli Stati Uniti da un periodo di fervore rivoluzionario al
decennio più ricco della cultura Hip Hop.
Serie, film e speciali da brivido!
in attesa di halloween
Quest’autunno, Disney+ invita il pubblico di
tutte le età a vivere la sua spaventosa line-up di film, serie e
speciali di Halloween. Con un calderone di nuove
storie accattivanti, classici imperdibili e avventure misteriose, a
ottobre Disney+ ha qualcosa da offrire in
streaming a tutti i membri della famiglia.
Lionsgate ha diffuso l’ottavo poster
di Cosa ti aspetti quando aspetti, frizzante commedia a tema
gravidanza tratta dall’omonimo best seller di Heidi Murkoff.
Diretto
Denis Villeneuve è ufficialmente il
regista del prossimo film della serie James
Bond, ed ecco come questo potrebbe influire sul calendario di
produzione di Dune:
Messiah. Attualmente uno dei registi di blockbuster più
acclamati dalla critica a livello mondiale, Denis Villeneuve non è
nuovo ai grandi franchise. È persino riuscito a elevarli agli occhi
dell’industria cinematografica, con i suoi film Dune che hanno ottenuto recensioni entusiastiche e
risultati straordinari al botteghino. Questo successo è esattamente
il motivo per cui Amazon lo ha reclutato per una delle sue più
grandi produzioni cinematografiche di sempre,
il prossimo capitolo della saga di James Bond.
I fan di Bond e Villeneuve sono
entusiasti, ma c’è solo un intoppo: Denis Villeneuve deve
completare la produzione di Dune:
Messiah prima di poter passare a James
Bond . Di conseguenza, il suo Bond potrebbe non vedere la
luce per diversi anni, a seconda di alcuni fattori importanti come
i tempi di produzione del terzo film di Dune e gli impegni
del regista per la post-produzione e il ciclo di distribuzione di
quel film. Ecco come il lavoro di Denis Villenueve su Dune:
Messiah e James Bond 26 potrebbe influire
sulle date di uscita dei due film.
Denis Villeneuve girerà Dune 3
prima di lavorare a James Bond 26
Dune: Messiah sarà girato
quest’anno in vista di un’uscita nel 2026
Denis Villeneuve dirigerà il 26°
film di James Bond, attualmente senza titolo, ma questo non sembra
complicare i suoi piani per la regia di Dune: Messiah
quest’estate. Nonostante le voci che lo davano in partenza dalla
serie, Denis Villeneuve ha confermato che tornerà per il terzo
Dune.
Dune: Messiah dovrebbe
iniziare le riprese quest’estate. In questo modo, l’epopea
fantascientifica potrà terminare la produzione e passare alla fase
di post-produzione in vista dell’uscita prevista per dicembre
2026. Ciò significa che Dune: Messiah uscirà
probabilmente molto prima che la versione di Villeneuve di James
Bond arrivi sul grande schermo.
Per quanto tempo Dune 3 terrà
Villeneuve lontano da Bond 26?
Alcuni fattori attenuanti
potrebbero tenere Villeneuve lontano da Bond per un po’
Sebbene sia emozionante vedere
Denis Villeneuve entrare a far parte del franchise di James Bond, i
fan dovranno probabilmente pazientare prima di poter dare
un’occhiata al suo approccio al personaggio. Date le dimensioni e
la portata della produzione, Dune: Messiah occuperà
probabilmente gran parte del tempo di Villeneuve per il resto del
2025.
Le riprese di Dune: Part Two sono durate circa cinque mesi. Se le
riprese principali di Dune: Messiah richiederanno lo stesso
tempo e inizieranno in estate, la produzione dovrebbe
concludersi alla fine dell’anno o all’inizio del 2026, per poi
passare alla fase di post-produzione.
È possibile che Villeneuve sia già
in fase di sviluppo e pre-produzione del suo James Bond, ma questo
dipende interamente da chi sta scrivendo la sceneggiatura.
Villeneuve è uno sceneggiatore di talento, avendo scritto le
sceneggiature dei suoi film precedenti e co-sceneggiato i film di
Dune. Tuttavia, gli sceneggiatori del suo film di James
Bond non sono stati ancora confermati.
Se sarà lui stesso a scrivere la
sceneggiatura, il film di Denis Villeneuve su James Bond potrebbe
non essere completamente definito dal punto di vista della trama
fino al termine delle riprese di Dune: Messiah. Se
Villeneuve affiderà la sceneggiatura a qualcun altro, la
sceneggiatura del nuovo film di James Bond potrebbe essere pronta
quando Villeneuve avrà terminato Dune: Messiah.
La produzione potrebbe dover
attendere fino alla seconda metà del 2026 per consentire a
Villeneuve di dedicarsi al lavoro di post-produzione di Dune:
Messiah. Anche dopo il completamento del film, Villeneuve dovrà
dedicare parte del suo tempo nella seconda metà del 2026 e
all’inizio del 2027 alla promozione del film, compresi
l’inevitabile tour mondiale per la stampa e la stagione dei
premi.
Tutto ciò significa che, anche se
Villeneuve avesse la possibilità di iniziare le riprese del
prossimo film di James Bond nel 2026, probabilmente non avrebbe
molto tempo da dedicare alla produzione. Data la portata naturale
di un film di James Bond, ciò significa che c’è una buona
probabilità che il prossimo James Bond non arriverà nelle sale
prima del 2027.
L’uscita di James Bond è
prevista per il 2027 o il 2028, a seconda di quando Denis
Villeneuve sarà libero
Il prossimo James Bond è un grande
punto interrogativo per gli appassionati di cinema, soprattutto
alla luce della drammatica uscita di Daniel Craig dalla serie in No Time to
Die e del maggiore controllo acquisito da Amazon sul franchise.
Assumere Denis Villeneuve è una mossa astuta da parte dello
studio, che si assicura così uno dei registi di blockbuster più
acclamati e cerebrali di Hollywood.
Tuttavia, l’impegno di Villeneuve
con Dune significa che la produzione del prossimo James Bond
potrebbe richiedere un po’ di tempo prima di decollare. Se
Villeneuve volesse dedicarsi completamente a James Bond, dovrebbe
aspettare fino al completamento di Dune: Messiah.
Soprattutto se il film dovesse diventare un candidato ai premi,
questo impedirebbe a Villeneuve di girare fino al 2027.
In tal caso, il pubblico potrebbe
aspettarsi il debutto del prossimo film di James Bond nel 2028.
Tuttavia, c’è la possibilità che Villeneuve possa iniziare la
produzione del sequel mentre lavora alla post-produzione di Dune:
Messiah. Ha già fatto qualcosa di simile in passato, quando ha
iniziato la produzione di Blade Runner 2049 mentre Arrival era
ancora in fase di montaggio.
Se Villeneuve adottasse questo
approccio, il prossimo film di James Bond avrebbe maggiori
possibilità di essere girato nel 2026 e di uscire nel 2027.
Tuttavia, si tratta di una responsabilità incredibilmente
impegnativa per un regista, e Villeneuve potrebbe non essere
interessato a ripetere lo stress di essere contemporaneamente
impegnato nella produzione e nella post-produzione.
Il passaggio di Villeneuve a
Bond conferma ulteriormente che non realizzerà Dune 4
Dune 4 potrebbe ancora vedere
la luce, ma Villeneuve non lo dirigerà
Sebbene rimangano ancora alcune
domande piuttosto importanti senza risposta sul futuro della serie
di James Bond, l’ingresso di Denis Villeneuve nel franchise
sembra confermare silenziosamente chenon sarà coinvolto
attivamente nella produzione di un ipotetico Dune 4, a
meno che questo film non esca tra diversi anni.
La serie Dune è un’epopea
tentacolare con molte altre storie da raccontare dopo gli eventi
probabilmente descritti in Dune: Messiah. Tuttavia,
l’annuncio che Villeneuve passerà a Bond suggerisce che non avrà
molto tempo per dedicarsi a quel progetto.
Sebbene questo possa essere
straziante per i fan della serie, probabilmente è la scelta giusta
per il regista. Dopo aver diretto una trilogia ambientata nel vasto
cosmo di Dune, sarà emozionante vedere Villeneuve
cimentarsi con un altro universo un po’ più concreto.
James Bond è un progetto
entusiasmante per il regista, poiché suggerisce che è pronto a
prendere le distanze dagli scenari fantascientifici che hanno
dominato gran parte del suo lavoro recente. Dune:
Messiah potrebbe ritardare il passaggio di Villeneuve a
James Bond, ma dovrebbe mettere in evidenza il motivo per cui i fan
del cinema sono entusiasti della sua interpretazione del
personaggio classico.
Ecco il trailer e il poster di
Cosa
sarà, il nuovo film di Francesco
Bruni che chiuderà la 15° Festa del Cinema di Roma. Nel
cast del film Kim Rossi Stuart, Lorenza
Indovina, Barbara Ronchi, Giuseppe Pambieri,
Raffaella Lebbroni, Fotinì Peluso, Tancredi Galli, Nicola
Nocella.
SINOSSI
La vita di Bruno Salvati è in una
fase di stallo.I suoi film non hanno mai avuto successo e il suo
produttore fatica a mettere in piedi il prossimo progetto. Sua
moglie Anna, dalla quale si è recentemente separato, sembra già
avere qualcun altro accanto.E per i figli Adele e Tito, Bruno non
riesce a essere il padre presente e affidabile che vorrebbe.
Un giorno Bruno scopre di avere una
forma di leucemia. Si affida immediatamente a un’ematologa
competente e tenace, che lo accompagna in quello che sarà un vero
e proprio percorso a ostacoli verso la guarigione. Ilprimo
obiettivo è trovare un donatore di cellule staminali compatibile:
dopo alcuni tentativi falliti, Bruno comincia ad avere seriamente
paura,Cosa sarà di lui?
Suo padre Umberto, rivelandogli un
segreto del suo passato, accende in tutti una nuova speranza.
Bruno e la sua famiglia
intraprendono un inatteso percorso di rinascita, che cambierà i
loro rapporti e insegnerà a Bruno ad alzare gli occhi da sé
stesso e a guardare gli altri.
Così si chiude la Festa del
Cinemadi Roma 2020, con la presentazione
del quarto lavoro da regista di Francesco Bruni,
Cosa sarà. Sceneggiatore tra gli altri di
Paolo Virzì, cui lo lega un lungo sodalizio
artistico e umano, Bruni firma in proprio commedie
francamente divertenti, ma anche acute e non prive di un certo
disincanto, in cui l’elemento fondante attorno a cui ruota tutto
sono i rapporti umani, in special modo quelli familiari, tra mariti
e mogli e ancor più tra genitori e figli. Non per niente, le sue
commedie realistiche, un po’ strampalate e fresche hanno spesso
lanciato giovani talenti. È stato così con il suo esordio Scialla!, che lanciò Filippo
Scicchitano, come con Tutto quello che
vuoi, che fece emergere
Andrea Carpenzano. Oggi è la volta di Fotinì
Peluso, che interpreta ottimamente Adele, la figlia del
protagonista. La sfida è difficile, poiché si tratta di far ridere
o sorridere del dramma di un uomo ancora giovane gravemente malato
e della sua paura di non farcela.
La trama di Cosa
sarà
Bruno Salvati, Kim Rossi Stuart, è un regista di commedie
quasi sconosciuto. Si è separato dalla moglie Anna, Lorenza
Indovina. Facendo dei controlli dopo un banale incidente,
scopre di avere la leucemia. L’unica speranza di guarigione è un
trapianto di cellule staminali. Inizia così il suo percorso da
paziente, guidato da una competente e pragmatica ematologa,
Raffaella Lebboroni, alla ricerca di un
donatore compatibile. Inizia però, anche un viaggio che lo porterà,
ancor prima che tra le corsie dell’ospedale, alla scoperta di un
segreto di famiglia e alla ricerca, assieme ai figli Adele,
Fotinì Peluso, e Tito, Tancredi
Galli e al padre Umberto, Giuseppe
Pambieri, di una persona che può essere la sua unica
speranza. Questo percorso lo porterà anche a ripensare sé stesso e
i suoi rapporti familiari.
Finché c’è vita c’è
speranza, e ironia
E’ lo stesso Francesco
Bruni a spiegare come in questo film – era già accaduto
nei precedenti – vi sia un contenuto autobiografico, opportunamente
arricchito e rivisitato. Soggetto e sceneggiatura sono del regista,
la seconda in collaborazione con Kim Rossi Stuart. Dunque si tratta di una
storia molto personale, dolorosa e delicata. Si percepiva che lo
fosse. Ecco forse perché Bruni ha sentito il
bisogno di tornare nella Livorno in cui è cresciuto per raccontarne
almeno una parte. Per molti versi, dunque, è lui il Bruno Salvati
della storia, che parla della malattia che lo ha colpito e dalla
quale è guarito – si è salvato, appunto, nomen omen – e di
come questa si possa rivelare un’opportunità per ricominciare, per
cambiare.
Il film rispetta in pieno lo stile
di Bruni riuscendo ad essere al tempo stesso
divertente e amaro, poetico e drammatico, doloroso, realistico, ma
anche movimentato e perfino buffo. Del tutto assente la retorica,
come da sana abitudine del regista. Non si scade mai nel
melodramma, ma si stempera, si alleggerisce con la situazione
comica. Kim Rossi Stuart è convincente nei diversi
registri richiesti dal film, bravissimo nel drammatico, ma non meno
efficace nella commedia.
Foto di Paolo Ciriello
Bruni fa di
Salvati un personaggio che, come altri nei suoi film, non è il
padre che vorrebbe essere, un uomo anche fragile, che non nasconde
la paura, ma che attraverso quest’esperienza trova il coraggio e il
modo di cambiare, di scrollarsi di dosso un’immagine di sé che
forse non gli corrisponde più e comincia a dare maggiore ascolto a
chi gli sta intorno. Il sottofinale è emblematico di questo
cambiamento. Il cast ha anche una presenza femminile importante:
brave Lorenza Indovina, Barbara
Ronchi nel ruolo di Fiorella, Raffaella
Lebboroni e la già citata FotinìPeluso. Scelte perfette sono due brani della
colonna sonora: Perfect day, che crea un ossimoro
emozionante in uno dei momenti forse più dolorosi del film, e I
will survive.
Cosa sarà è anche un sentito omaggio a
Mattia Torre, regista e autore di
Boris e La linea
verticale, prematuramente scomparso. In alcune scene
del film, come quella del dibattito mancato, si ritrova proprio un
po’ della sua impronta, quell’umorismo graffiante e dissacrante,
quel voler far ridere a tutti i costi anche della morte, quel
trattare con umorismo qualsiasi cosa succeda nella vita perché
comunque, finché si è vivi e lo si può raccontare, se ne può
sorridere. In Cosa sarà l’ironia, il riso amaro non
esita a trasformarsi in franca risata. Così come il regista non
rinuncia a punteggiare il film di una pungente ironia sul mondo del
cinema, complice anche un cameo di Ninni
Bruschetta (Boris e
La linea verticale), nel ruolo del
produttore cinematografico.
Il quarto lavoro da regista di
Francesco Bruni è dunque una sorta di lungo flirt
con la morte, al termine del quale non si esce incupiti o avviliti
o tristi, ma col sorriso sulle labbra di chi dice: è andata bene!
Il funambolo che cammina sulla ringhiera del balcone è Salvati, ma
è anche il regista, che pur non cadendo per fortuna, né in questa
vicenda umana, né registicamente, riuscendo a tenere il film in
equilibrio tra commedia e dramma, ha ben presente però che c’è chi
cade. Restituisce però anche la consapevolezza che il funambolo può
essere ciascuno di noi, in qualsiasi momento, e che non sempre va
tutto bene.
Cosa sarà avrebbe dovuto iniziare il suo
percorso in sala dal 24 ottobre. La nuova chiusura imposta
dall’ultimo Dpcm costringe ora a trovare altre strade di fruizione,
che si spera non penalizzino troppo un lavoro che merita la
visione.
Cambia nome il nuovo film di
Francesco Bruni che adesso uscirà con il titolo di
Cosa
sarà. Ecco di seguito come il regista e sceneggiatore
ha annunciato la decisione:
“Sono felice di poter annunciare
il nuovo titolo del nostro film. Quello scelto in precedenza – più
di un anno fa – se al principio sembrava profetico (poiché
quell’espressione risuonava ovunque), con l’andare del tempo –
ironia della sorte – ha finito per risultare fuorviante,
soprattutto perché il nostro film non parla affatto – colgo
l’occasione per precisarlo – della pandemia che ha colpito il mondo
intero in questi ultimi mesi. Questo nuovo titolo mi sembra
esprimere molto bene l’incertezza in cui vive il protagonista e in
cui tutti possiamo riconoscerci, ora più che mai. Ringrazio anche
Palomar e Vision che hanno subito condiviso questa sensazione e
questa scelta.”
SINOSSI
La vita di Bruno Salvati è in una
fase di stallo. I suoi film non hanno mai avuto successo e il suo
produttore fatica a mettere in piedi il prossimo progetto. Sua
moglie Anna, dalla quale si è recentemente separato, sembra già
avere qualcun altro accanto. E per i figli Adele e Tito,
Bruno non riesce a essere il padre presente e affidabile che
vorrebbe.
Un giorno Bruno scopre di avere una forma di leucemia. Si affida
immediatamente a un’ematologa competente e tenace, che lo
accompagna in quello che sarà un vero e proprio percorso a ostacoli
verso la guarigione. Il primo obiettivo è trovare un donatore di
cellule staminali compatibile: dopo alcuni tentativi falliti, Bruno
comincia ad avere seriamente paura, Cosa sarà di
lui?
Suo padre Umberto, rivelandogli un
segreto del suo passato, accende in tutti una nuova speranza. Bruno
e la sua famiglia intraprendono un inatteso percorso di rinascita,
che cambierà i loro rapporti e insegnerà a Bruno ad alzare gli
occhi da sé stesso e a guardare gli altri.
Protagonista del film è Kim Rossi Stuart. Il film, prodotto da Palomar
e Vision Distribution, arriverà nelle sale in autunno.
La malattia è un nemico invisibile
che può insidiarsi inaspettatamente nella vita di una persona e
sconvolgere la sua intera esistenza, ma anche quella di chi gli sta
intorno. Film come
Amour, Non è mai troppo tardi, 50 e
50, Uno su due o i più giovanili L’amore che resta e Colpa
delle stelle sono solo alcuni dei tanti esempi di film che
affrontano questa tematica, declinandola sia in toni drammatici che
toni leggeri, grazie ai quali poter affrontare con spensieratezza
quanto si narra e così facendo allegerire il peso della vicenda. Su
questa seconda linea d’azione si pone anche Cosa
sarà (qui
la recensione), il film diretto da Francesco
Bruni nel 2020.
Sceneggiatore di film come La
prima cosa bella e Il capitale umano, ma noto anche
per aver diretto film come Scialla! e Tutto quello che
vuoi, Bruni affronta infatti con leggerezza la malattia di cui
si narra in questo film, senza naturalmente sminuirla. Prende così
forma un racconto agrodolce che a partire dalla scoperta di questa
condizione del protagonista va a raccontare ciò che cambia nella
sua vita personale e come i rapporti possano evolvere in meglio o
in peggio. La malattia diventa dunque quasi un pretesto per
riflettere sull’umanità e sullo spirito con cui si affrontano le
avversità, non rinunciando ad uno sguardo al futuro.
Premiato come Miglior sceneggiatura
ai Nastri d’argento e candidato poi a due David di Donatello
(Sceneggiatura originale e Attore protagonista), il film è dunque
un ottimo titolo per riflettere su queste dinamiche e uscirne
rinvigoriti nell’animo. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Cosa
sarà. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera a cui si ispira. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Cosa sarà
Protagonista del film è
Bruno Salvati, regista da tempo in una fase di
stallo. I suoi film non hanno mai avuto successo e il suo
produttore fatica a mettere in piedi il prossimo progetto. Sua
moglie Anna, dalla quale si è recentemente
separato, sembra già avere qualcun altro accanto. E per i figli
Adele e Tito, Bruno non riesce a
essere il padre presente e affidabile che vorrebbe. Un giorno, poi,
Bruno scopre di avere una forma di leucemia e intraprende così
percorso a ostacoli verso la guarigione. Il primo obiettivo è
trovare un donatore di cellule staminali compatibile, ricerca che
lo porterà a scoprire di avere una sorella di cui non era a
conoscenza.
Ad interpretare il protagonista
Bruno Salvati, vi è l’attore
Kim Rossi Stuart, mentre Lorenza
Indovina è l’ex moglie di lui, Anna. Gli attori
Fotinì Peluso e Tancredi Galli
interpretano rispettivamente Adele e Tito, i due figli di Bruno.
Giuseppe Pambieri è Umberto, padre del
protagonista, mentre Ninni Bruschetta interpreta
il produttore con cui egli si relaziona. Raffaella
Lebboroni interpreta la dottoressa, mentre l’attore
Nicola Nocella è l’infermiere Nicola. Infine,
l’attrice Barbara Ronchi, vista anche in
Settembre e Rapito,
interpreta Fiorella, la sorella di cui Bruno non era a
conoscenza.
Le location del film: ecco dove è stato girato
Per quanto riguarda le location di
Cosa
sarà, una piccola parte di queste si trova a
Roma, specialmente nella prima parte del film,
mentre il fiume Tevere è protagonista della scena
finale del film. La maggior parte del lungometraggio, però, è stata
girata a Livorno, in Toscana, dove il protagonista
si reca alla ricerca di sua sorella. Questa lavora in un’agenzia
immobiliare nel settecentesco quartiere Venezia
Nuova, così chiamato per i ponticelli, i canali e le
piazzette che ricordano l’atmosfera della Serenissima. Altra
location celebre è invece la terrazza Mascagni,
piazzale che affaccia sul mare riconoscibile dal pavimento a
scacchiera bianco e nero.
La storia vera a cui il film si ispira
Per la storia di Cosa
sarà, Bruni si è basato su un qualcosa conosciuto e
vissuto un prima persona. Il regista ha infatti raccontato che nel
2017, a seguito di esami del sangue, ha scoperto di avere le
piastrine molto basse, risultati che hanno poi portato alla
diagnosi di sindrome mielodisplastica. Si tratta di patologie del
sangue complesse, classificate tra le malattie rare, che colpiscono
prevalentemente persone in età avanzata e si manifestano attraverso
anemia, diminuzione dei globuli bianchi e piastrinopenia. Ad oggi,
l’unica cura – a cui però può accedere solo il 4% dei pazienti – è
il trapianto di cellule staminali, grazie al quale si riesce a
contrastare la malattia.
Bruni ha dunque raccontato di aver
intrapreso questo percorso di cura, in modo molto simile a quanto
fa il protagonista di Cosa
sarà. Nel caso del regista, il donatore si è rivelato
poter essere suo fratello, per cui la scoperta di Bruno Salvati di
avere una sorella di cui ignorava l’esistenza è frutto della
fantasia del regista. Si tratta infatti di un espediente narrativo
attraverso il quale il protagonista riesce a cambiare spostando
l’attenzione da sé stesso a quanti lo circondano, migliorando
dunque i propri rapporti con i suoi famigliari. A partire dal
proprio percorso di cura, ad ogni modo, Bruni ha poi tratto
l’ispirazione per questo suo nuovo film.
Il trailer di Cosa sarà e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire
di Cosa
sarà grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV,
Now e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 27 marzo alle ore
21:25 sul canale Rai 1.
In seguito all’ultimo DPCM, che ha
decretato la chiusura delle sale cinematografiche,
Palomar, Vision Distribution
e il regista Francesco Bruni hanno preso la
decisione di rendere disponibile Cosa
Sarà sulle piattaforme on
demand a partire dal 31
ottobre. Il film, scritto e diretto da Francesco Bruni, è
stato appena presentato come evento di chiusura alla
Festa del Cinema di Roma ed è uscito nelle sale
solo per poche ore.
Il regista Francesco
Bruni dichiara a riguardo: “Quella di Cosa Sarà è una storia travagliata. La sua
uscita era inizialmente prevista a marzo, ma per cause di forza
maggiore è stata rimandata all’autunno. Dopo mesi di attesa,
durante i quali l’uscita in streaming non è stata presa in
considerazione per una volontà condivisa con Palomar e Vision,
Cosa Sarà è approdato alla Festa del Cinema di Roma, dove ha
ricevuto un’accoglienza così calda e affettuosa da emozionarmi
profondamente. Purtroppo ancora una volta questo mio film si
scontra con la pandemia e i cinema sono stati nuovamente
chiusi.
Sono comprensibilmente dispiaciuto ma anche orgoglioso di aver
mantenuto la parola data a molti amici esercenti, sia pur per poche
ore; tuttavia sono convinto che sia arrivato il momento che
Cosa Sarà veda la luce e vada incontro al suo
pubblico.
Resta in me forte il desiderio di accompagnarlo al cinema, appena
sarà possibile, perché solo quando potrò incontrare personalmente
gli spettatori delle sale sentirò che il film avrà raggiunto il suo
scopo.”
“Cosa Sarà di Francesco Bruni è
un film importante, sono orgoglioso di averlo
prodotto”, dichiara Carlo Degli
Esposti. “È un film importante per la leggerezza con
cui ci insegna a far tesoro delle complicanze della vita e a
trasformarle in forza. Dentro ai personaggi scritti e diretti da
Bruni ci si ritrova e si ritrova il mondo intorno a noi.Hanno chiuso i cinema ma non vogliamo chiudere il percorso con
il pubblico augurandoci di poter tornare molto presto in sala, vis
a vis! ” – conclude il produttore di
Palomar.
“Vision è orgogliosa di aver
prodotto insieme a Palomar questo bellissimo film di Francesco
Bruni”, commenta così Massimiliano
Orfei, COO di Vision Distribution.
“Proprio nel momento drammatico che stiamo tutti vivendo, Cosa
sarà ci ricorda, con un sorriso lieve, che le difficoltà
che incontriamo, anche quelle più dure da accettare, possono e
devono essere fonte di consapevolezza di quanto è preziosa la
vita.
Siamo ovviamente dispiaciuti di non poter proseguire il percorso
nelle sale che avevamo appena cominciato, ma faremo in modo che già
nei prossimi giorni il film possa raggiungere il pubblico a
casa e riscuotere il successo che merita, in attesa di poter
tornare ad essere visto nel suo luogo di elezione, il grande
schermo delle sale cinematografiche”.
Il film sarà disponibile sulle seguenti
piattaforme: SKY PRIMAFILA, APPLE TV, CHILI,
GOOGLE PLAY, INFINITY, TIMVISION, RAKUTEN TV, THE FILM
CLUB, CG DIGITAL, MIOCINEMA, IO RESTO IN SALA
Arriva il 27 marzo
in prima tv alle 21. 15 su Sky Cinema Due e
in streaming su NOW, Cosa
Sarà. Grande prova attoriale per
Kim Rossi Stuart, protagonista del toccante racconto
autobiografico del regista Francesco Bruni
(Scialla! – Stai sereno). Bruno Salvati è un regista di commedie
che non hanno successo. Da poco si è separato dalla moglie, che ora
sembra frequentare una donna, e ha due figli, Adele e Tito. Nella
sua vita all’improvviso tutto cambia quando gli viene diagnosticata
una forma di leucemia: la mielodisplasia.
Cosa
Sarà, prodotto da Vision Distribution
e Palomar, in collaborazione con
Sky e Amazon Prime Video, sarà in
prima visioneTV e grazie a
extra, il programma fedeltà di Sky, i
clienti Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema lo vedranno
prima di tutti on demand nella sezione extra.
Cosa Sarà, la trama
La vita di Bruno Salvati (Kim Rossi
Stuart) è in una fase di stallo. I suoi film non hanno mai avuto
successo e il suo produttore fatica a mettere in piedi il prossimo
progetto. Sua moglie Anna (Lorenza Indovina), dalla quale si è
recentemente separato, sembra già avere qualcun altro accanto. E
per i figli Adele e Tito, Bruno non riesce a essere il padre
presente e affidabile che vorrebbe. Un giorno Bruno scopre di
avere una forma di leucemia. Si affida immediatamente a
un’ematologa competente e tenace, che lo accompagna in quello che
sarà un vero e proprio percorso a ostacoli verso la guarigione. Il
primo obiettivo è trovare un donatore di cellule staminali
compatibile: dopo alcuni tentativi falliti, Bruno comincia ad avere
seriamente paura, Cosa sarà di lui? Suo padre Umberto, rivelandogli
un segreto del suo passato, accende in tutti una nuova
speranza. Bruno e la sua famiglia intraprendono un inatteso
percorso di rinascita, che cambierà i loro rapporti e insegnerà a
Bruno ad alzare gli occhi da sé stesso e a guardare gli altri.
Cosa
Sarà verrà trasmesso su Sky Cinema
Due il 27 marzo alle 21.15 e in streaming su
NOW e sarà disponibile on demand. Con
extra, il programma fedeltà di Sky, per i clienti
Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema il film è già disponibile on
demand nella sezione extra.
In Cosa piove dal
cielo? Roberto (Ricardo Darín, Il segreto
dei suoi occhi), introverso proprietario di un negozio di
ferramenta, vive da vent’anni quasi senza contatti col mondo dopo
un dramma che l’ha profondamente segnato. Per caso conosce Jun
(Huang Sheng Huang), un cinese appena arrivato in
Argentina senza conoscere una parola di spagnolo, in cerca
dell’unico parente ancora vivo, uno zio. Incapace di abbandonarlo,
Roberto lo accoglie in casa: attraverso la loro singolare e
silenziosa convivenza, Roberto troverà il modo di comunicare con
Jun, muto eppure tenerissimo, svelandola banalità della vita e
delle coincidenze, o forse semplicemente che il caso non esiste e
per ognuno di noi c’è un destino.
Cosa piove dal cielo?, il film
Cosa piove dal
cielo? comincia in maniera silenziosa, e poi, a poco a
poco, con un misto di ironia e malinconia, si addentra nella mente
dello spettatore che guarda interessato e divertito l’avvicendarsi
di sentimenti e situazioni in una storia quasi impossibile da
gestire a livello semplicemente logistico ma anche a livello
emozionale, che coinvolge un mezzo misantropo e un giovane
spaventato e ferito dal mondo. Le due realtà non fanno altro che
collidere generando un big bang che si risolverà con la nascita di
una cosa nuova, una profonda amicizia e la speranza di una vita
serena per entrambi.
Quello che incanta in questo
piccolo film Cosa piove dal cielo? è la scelta dei
toni, non lugubri e tristi, ma allegri, spiritosi e seriamente
divertenti attraverso i quali i due personaggi, uno più timido
dell’altro, riescono a trovare una via di comunicazione decisamente
personale e che alla fine riuscirà a metterli in contatto anche con
se stessi. Il tema di fondo, ovvero lo scontro tra due culture
diverse, passa in secondo piano e l’ostacolo della lingua diventa
da principio insormontabile prima di tutto perché manca la
disposizione all’apertura, al dialogo, allo scambio con l’altro.
Con il tempo Roberto però scoprirà suo malgrado di aver bisogno di
Jun, e il giovane giapponese riuscirà contemporaneamente a mettersi
in connessione con i suo gentile salvatore. L’intercessione
linguistica giusta arriverà nel momento opportuno, quando i due
saranno pronti a condividere le anche a parole vite, sofferenze e
segreti.
Cosa piove dal
cielo? riesce quindi, attraverso linguaggio allegro e
immagini luminose, a raccontare la storia di due solitudini che si
incontrano e in modi inaspettati si fanno compagnia.