Online il primo
trailer di Days and Nights. il film che
segna l’esordio di Christian Camargo con un cast
di tutto rispetto che comprende William Hurt, Katie Holmes,
Ben Whishaw e Jean Reno.
Il film parla di una stella
del cinema che porta il suo compagno ad una riunione di famiglia
per celebrare un memorial day, ma il tutto si trasformerà in
qualcosa di disastroso.
Days and Nights trailer del film con Katie Holmes e Ben Whishaw
Daylight – Trappola nel tunnel: trama, cast e curiosità sul film
Regista di celebri film d’azione come Fast and Furious e xXx, ma anche di titoli come Dragonheart e Il ragazzo della porta accanto, Rob Cohen si è affermato come un maestro del cinema di genere, con un gusto per la suspence particolarmente ricercato. Tra i suoi titoli più apprezzati si ricorda anche Daylight – Trappola nel tunnel, lungometraggio del 1996 dove si mescolano azione, tensione e ambienti claustrofobici. Pur rimanendo all’interno dei canoni del suo genere, il film scritto da Leslie Bohem presenta sufficienti elementi di originalità per poter essere ricordato e visto con piacere, specialmente grazie ad alcune sequenze particolarmente memorabili.
Al momento della sua uscita i pareri riguardanti il film furono prevalentemente negativi, molti dei quali si concentravano sull’evidenziare come il film riproponesse situazioni già viste precedentemente al cinema, in particolare in un film Trappola di cristallo, il primo capitolo della saga di Die Hard. Con il tempo, però, Daylight – Trappola nel tunnel è stato riscoperto come un gioiello di tensione, con diversi momenti particolarmente vincenti da un punto di vista registico. Girato anche negli studi di Cinecittà a Roma, oggi il film vanta un proprio folto seguito di fan, anche per merito del suo attore protagonista, Sylvester Stallone.
Candidato anche al premio Oscar per il miglior montaggio sonoro, Daylight – Trappola nel tunnel è dunque un film valido sotto più punti di vista, che gli appassionati del genere non possono perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Daylight – Trappola nel tunnel: la trama del film
Protagonista del film è Kit Latura, ex dipendente dei Servizi Medici di Emergenza e ora impiegato come tassista. Da tempo lontano dall’azione, egli si ritrova improvvisamente a dover affrontare una situazione quantomai complessa. Un’esplosione di gas tossici, dovuti ad un incidente stradale causato da una gang di teppisti, porta un gruppo di dodici superstiti a rimanere imprigionati nel tunnel sottomarino del fiume Hudson, il quale collega Manhattan al New Jersey. Poiché i soccorsi tardano ad arrivare, Kit non esisterà a prendere la situazione in mano, convinto di poter trovare una via di uscita.
Comincia così per lui una sfida contro il tempo, con l’obiettivo di introdursi nel tunnel bloccato per portare in salvo quanti vi sono rimasti bloccati dentro. Riuscendo a passare attraverso i condotti di aerazione, egli raggiunge i superstiti, iniziando la ricerca di un passaggio attraverso cui farli uscire. La situazione, però, precipita rapidamente, il tunnel inizia ad allagarsi e il tempo sembra arrivare agli sgoccioli. Per riuscire nel suo intento, Kit dovrà ora fare affidamento a tutta la sua esperienza e abilità.
Daylight – Trappola nel tunnel: il cast del film
Come anticipato, protagonista del film nei panni di Kit Latura è l’attore Sylvester Stallone. Originariamente, però, Cohen desiderava assegnare il ruolo a Nicolas Cage, ma questi venne scartato dai produttori perché considerato più un caratterista che un attore, mentre Stallone era un attore più redditizio dal punto di vista commerciale. Curiosamente, proprio in quell’anno Cage vinse l’Oscar come miglior attore per Via da Las Vegas. Subentrato dunque Stallone, questi affermò di aver accettato la parte per superare la sua paura degli spazi stretti, proprio come aveva accettato di recitare in Cliffhanger – L’ultima sfida per superare quella dell’altezza.
Tra coloro che rimangono intrappolati nel tunnel si possono ritrovare gli attori Amy Brenneman, nota per la serie Giudice Amy, nel ruolo della scrittrice Madelyne Thompson, e Viggo Mortensen in quelli del noto sportivo Roy Nord. Jay O. Sanders e Karen Young sono i coniugi Steven e Sarah Crighton, mentre Stan Shaw è il poliziotto George Tyrell. Danielle Harris interpreta Ashley Crighton, figlia di Steven e Sarah, mentre Sage Stallone, figlio di Sylvester, interpreta Vincent. Infine, Dan Hedaya è Frank Kraft, ex collega di Kit operante nel Servizio Medico di Emergenza.
Altre curiosità su Daylight – Trappola nel tunnel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Le lunghe e complesse scene all’interno del tunnel sono proprio quelle girate negli studi di Cinecittà a Roma, su un set lungo quasi mezzo chilometro. La scelta di ambientare lì quelle scene è stata dovuta dalla presenza degli enormi palcoscenici inondabili, ideali per ciò che il film prevedeva. Per dar vita all’esplosione tossica che ostruisce le estremità del tunnel, invece, si è dovuti ricorrere ad un modellino, così da poter risparmiare sugli effetti speciali ma ottenere allo stesso tempo un risultato realistico e convincente. In ultimo, essendo il film ambientato negli Stati Uniti, i veicoli presenti nel tunnel non potevano ovviamente essere presi in Italia, e per questo quelli che si vedono sono tutti stati fatti arrivare dall’America.
È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Daylight – Trappola nel tunnel è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Now, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 6 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.
Fonte: IMDb
DayDreamer – Le ali del sogno, anticipazioni, cast, trama e episodi
DayDreamer – Le ali del sogno (Erkenci Kuş) è la serie tv del 2018 turca trasmesso su Star TV e Canale 5. La serie è prodotta da Faruk Turgut per Gold Film. DayDreamer – Le ali del sogno è scritto da Ayşe Kutlu (1-17), İlker Barış (1-17), Yeşim Çıtak (1-17), Aslı Zengin (18-), Banu Zengin Tak (18-) e diretto da Çağrı Bayrak
DayDreamer – Le ali del sogno: dove vederlo in streaming
DayDreamer – Le ali del sogno è disponibile in streaming su Mediasetplay
DayDreamer – Le ali del sogno: la trama
La storia ruota attorno a Sanem Aydın, una giovane donna di un umile quartiere di Istanbul che sogna di diventare una scrittrice e di vivere nelle Galapagos. Quando la sua famiglia la porta a credere che verrà promessa al suo vicino Muzaffer se non riuscirà a trovare un lavoro stabile, inizia a lavorare in una grande azienda pubblicitaria chiamata Fikri Harika, grazie a sua sorella Leyla, che è la segretaria di Emre Divit, il secondo figlio del proprietario, Aziz. D’altra parte, Can Divit, il fratello maggiore di Emre, è un fotografo dallo spirito libero e famoso in tutto il mondo che torna per la festa di anniversario dell’azienda. Lì, suo padre rivela di avere una grave malattia e gli chiede di dirigere la compagnia e trovare la talpa che sta aiutando il suo concorrente Aylin. Can non ha altra scelta che accettare, suscitando l’invidia di Emre, la vera talpa, nonché l’amante e il partner segreto di Aylin.
In DayDreamer – Le ali del sogno protagonisti sono Sanem Aydın Divit (episodi 1-51), interpretata da Demet Özdemir, sorella minore di Leyla ed è la figlia di Mevkibe e Nihat. È una giovane ragazza con la testa sempre tra le nuvole, una vera sognatrice, intelligente ma anche folle. Can Divit (episodi 1-51), interpretato da Can Yaman, figlio di Aziz e fratello maggiore di Emre. È un fotografo di fama mondiale molto amante della natura che gira il mondo e il suo abbigliamento rispecchia molto la sua personalità. Mevkibe Aydın (episodi 1-51), interpretata da Özlem Tokaslan, madre di Sanem e Leyla ed è la moglie di Nihat. È una donna forte e determinata, è l’aspirazione del quartiere di cui finisce anche per diventare presidente. Muzaffer “Zebercet” (Muzo) Kaya (episodi 1-51), interpretato da Cihan Ercan, innamorato di Sanem da tutta la vita. Leyla Aydın Divit (episodi 1-51), interpretata da Öznur Serçeler, sorella maggiore di Sanem ed è la figlia di Mevkibe e Nihat. È fonte di orgoglio per la famiglia e per il quartiere. A differenza di Sanem, sa bene cosa vuole: avere successo nel lavoro e fidanzarsi con il suo capo Emre.
Emre Divit (episodi 1-51), interpretato da Birand Tunca, fratello minore di Can ed è il figlio di Aziz. Nihat Aydın (episodi 1-51), interpretato da Berat Yenilmez, il padre di Sanem e Leyla ed è il marito di Mevkibe. Cerca di proteggere anche da loro stesse, anche se la sua preferita è Sanem. Cengiz “CeyCey” Özdemir (episodi 1-51), interpretato da Anıl Çelik, Insieme a Muzaffer è uno dei personaggi più strambi della serie, ma sicuramente è il più colorato e divertente. Deren Keskin (episodi 1-51), interpretata da Tuğçe Kumral, direttrice creativa dell’azienda di pubblicità della famiglia di Can ed Emre. Ayhan Işık (episodi 1-39), interpretata da Ceren Taşci, sorella minore di Osman ed è la migliore amica di Sanem. Güliz Yıldırım (episodi 1-39), interpretata da Sibel Şişman. Lavora come assistente di Aziz, il padre di Can ed Emre.
Fanno parte del cast anche Osman Işık (episodi 1-39), interpretato da Ali Yağcı, Aysun Kaya (episodi 1-51), interpretata da Asuman Çakır, Melahat (episodi 1-51), interpretata da Feri Baycu Güler. Aziz Divit (episodi 1-51), interpretato da Ahmet Somers,Metin Avukat (episodi 1-39), interpretato da Tuan Tunalı. Rifat (episodi 1-39), interpretato da Oğuz Okul.Polen (episodi 1-39), interpretata da Kimya Gökçe Aytaç.Arzu Taş (episodi 3-51), interpretata da Ayşe Akın. Sig.ra Remide (episodi 7-29), interpretata da Aliye Uzunatağan. Levent (episodi 9-21), interpretato da Baki Çiftçi. Gamze (episodi 18-51), interpretata Aslı Melisa Uzun. Hüma Divit Erdamar (episodi 26-51), interpretata da İpek Tenolcay. Ayça (episodi 27-51), interpretata da Dilek Serbest.Yiğit (episodi 27-51), interpretato da Utku Ateş. Samet Hoca (episodi 20-29), interpretato da Tufan Günaçan. Ceyda (episodi 20-29), interpretata da Gamze Topuz.Enzo Fabri (episodi 3-29), interpretato da Özgür Özberk.Aylin Yükselen (episodi 1-29), interpretata da Sevcan Yaşar.Deniz Keskin (episodi 20-51), interpretata da Başak Gümülcinelioğlu.Bulut Cevher (episodi 44-51), interpretato da Ahmet Olgun Sunaer.
Daybreak intervista Tom Felton
Day Zero: La sfiga è un mostro dagli occhi verdi che dileggia la carne di cui si nutre
Venezia, the Day Zero. Ovvero come partire con la piega del parrucchiere, vestita carina, allegra e sorridente e arrivare con la scoliocifosi e i capelli attaccati al viso come se avessi fatto ore di jogging sulla spiaggia. I critici sanno che il momento di arrivo al lido non è mica una passeggiata per signorinelle. Devi sollevare una valigia (della quale vi abbiamo già parlato, n.d.a.) che rinnegherai come Pietro per ben tre volte (appena ti accingi a trascinarla: ‘ho fatto io questa zavorra per sommozzatori? Giuro no!’; durante lo sbarco ‘non può essere mia, ma diamine avevo messo due cosette!, aiutatemi per favore!’; prima del ritorno ‘l’anno prossimo non esiste uno schifo del genere, piuttosto due jeans e un paio di scarpe!’); arrivare a casa, e se non sei habitué o hai dovuto cambiarla per qualche motivo anche quelle son prove dure da affrontare. Perché spesso i critici prendono le case a scatola chiusa, fidandosi di qualche fotina messa sui siti, dalle quali devi ricostruì tipo ‘na scena del crimine (ma avete notato anche voi che per gli annunci ogni volta pare che chi scatta c’ha l’Alzheimer o qualcuno gli ha tirato un calcio nel sedere che la foto è mossa, fuori fuoco oppure ha un angolazione tipo arte moderna?).
VENEZIA 72: ELISA SEDNAOUI, BELLISSIMA MADRINA DELLA MOSTRA [FOTO]
Insomma, oltre alla valigia, il gioco si fa duro quando apri la porta di casa. Che poi di solito sono case vecchie, arrangiate alla meno peggio, per vacanze al mare che definirle spartane è un signor complimento. Per carità alcune sono anche graziose, ma se ti dice male puoi finire in case agghiaccianti. Noi l’anno scorso abbiamo avuto la casa dei sette nani (che giuro abbiamo amato), e lo dovevamo sospettà visto che stava dietro a via Dandolo che non molti sanno ma esiste una variante della storia di Biancaneve, girata al lido, in cui Dandolo era il nano maligno che, geloso di Biancaneve, cucinava solo sarde in saor perché lei era allergica al pesce.
Vabbè mo’ smettetela di fare i soliti maliziosi.
Dicevamo, le case, insomma questa era una mansarda che si abbassava in altezza, per cui in certi punti o giravi in ginocchio, tipo in punizione, oppure non ci potevi entra’.
Questo per farvi capire quanto dure siano le prove che il povero critico deve sopportare per potè lavorà, o semplicemente per l’amore che prova per i film.
Per cui, trattateci bene. Che rischiamo l’estinzione a ogni Festival.
(Vì)
Che prima di fare questo mestiere pure io l’arrivo a Venezia lo immaginavo come voi. Elegantemente su una Lancia, salutando gli astanti anche se nessuno ha la minima idea di chi cazzo sei. E loro che scattano foto, comunque, che non si sa mai: potresti essere uno famoso. E ogni anno mi ci frega. Mi torna in mente questa scena e mi dimentico che la realtà è ben diversa. Vaporetti affollati che nemmeno i pullman diretti ai campi di Skynet, umidità del cazzo e subito la corsa alla conquista dell’accredito e delle chiavi di casa, che spesso non funzionano e – come nel caso mio quest’anno – quasi si spezzano nella serratura. E andiamo avanti. Entri e ti rendi conto che in frigo non c’è nemmeno Zuul. Purtroppo non c’è nemmeno Dana e a guardare bene proprio non c’è un cazzo, che uno, alle perse, si accontenterebbe pure di quello. Quindi assalto al supermercato, senze nemmeno poter contare sul leggendario Billa che è stato soppresso (una prece) a favore di un banale e globalizzatissimo Conad. Per senso di rispetto nei confronti del defunto Billa non posso cedere, dunque mi rivolgo a empori e negozietti sparsi: un’insalata di qua, un etto di crudo di là, un sapone di su, una bottiglia d’olio di giù, arrivando a casa più carico della Magnum dell’Ispettore Callaghan. A proposito del sapone: è un pezzo di Marsiglia, mi serve per tentare di pulire una camicia bianchissima che durante il viaggio in valigia (quella bestiale del post precedente) si è intrisa misteriosamente di una sostanza rosa e non meglio identificata che ricorda proprio – tanto per rimarcare la citazione – la melma empatica dei Ghostbusters. Visto che è empatica, chissà che succede se bestemmio. A proposito dell’olio. Proprio davanti alla porta di casa mi scivola la busta che ne contiene la bottiglia, che pensa bene di deflagrare in mille pezzi intingendo ben bene pavimento e resto della spesa, compreso il sapone di Marsiglia. Me sa che non è il caso che ce lavo la camicia. Nel tentativo di asciugare mi rendo conto che l’appartamento manca anche di una qualsivoglia forma di materiale igienico, sia in bagno che in cucina. Sconsolato da questa serie di orrende esperienze e rivelazioni lascio casa bisunta e corro a tentare di vedere la serata di pre-apertura, dedicata a Orson Welles. Una versione lunga e restaurata di Otello più la ricostruzione dell’incompiuto Il mercante di Venezia, con tanto di esecuzione del commento sonoro dal vivo. Bella roba insomma, che alla fine qui ci veniamo per il cinema no? Faccio la prima chilometrica fila del festival. Entro sgargiulo e il tipo mi dice: ‘no, è solo su invito’. Mi metto da un lato. Arriva Tatti Sanguineti, senza invito. Fa un po’ di bagarre e lo lasciano passare. Mi infilo dietro. Il tipo prova a bloccarmi e lo guardo (pensando alla camicia da gettare e all’olio del frantoio fin troppo frantumato) con gli occhi da Lupo Mannaro romano a Venezia, ringhiando ‘hai fatto entrare un accreditato‘. Molla la presa e mi lascia entrare immantinente. Basta poco, che ce vò.
Per la cronaca, sono arrivato veramente su una Lancia, ma è un’altra storia
(Ang)
Day of the Dead remake in vista per il cult di Romero
Day Men: la Universal Studios adatta la graphic novel
Arriva da Deadline la conferma della
notizia che la Universal Studios ha opzionato i
diritti di Day
Men graphic novel prodotta da Boom!
Studios. Scritto da Matt Gagnon e
Michael Alan Nelson con l’arte di Brian
Stelfreeze, Day Men ha debuttato
il mese scorso al San Diego Comic-Con e si basa sulla storia di un
mondo controllato per migliaia di anni da 50 famiglie, una rete
segreta di congreghe di vampiri impegnati in una gara di potere
senza tempo. Durante il giorno i vampiri sono costretti a
utilizzare i servigi degli esseri umani che agisce nel loro
interesse. Addestrati per secoli i soldati mortali mandano avanti
la catena del potere di giorno ed eseguono gli ordini dei loro
benefattori dormienti.
Al momento nessun altro dettaglio è stato rilasciato in merito ma sappiamo che lo studios si è convinto dell’investimento dopo l’importante successo al box office di 2 Guns che ha racimolato la cifra di 60 milioni di dollari. 2 Guns era un altro prodotto editoriale di Boom! Studios. Il nuovo film che sarà incentrato quindi nuovamente su vampiri sarà prodotta da Ross Richie e Stephen Christy.
Fonte: Comingsoon.net
Dawyne Johnson è Black Adam nella fanart di Juan Martinez
Nel 2019 la Warner Bros ha in programma di far arrivare al cinema il film su Shazam. Protagonista del nuovo adattamento sarà Dwayne Johnson che, in questa nuova fanart, comare nei panni di Black Adam.
Lo straordinario pezzo d’arte è opera di Juan Martinez. Potete vederlo di seguito:
Shazam: Dwayne Johnson su un possibile scontro tra Black Adam e Superman
Dawn of the Planet of the Apes: rivelata la durata del film
Mentre iniziano a provenire elogi dalle proiezioni stampa, ecco una novità relativa a Dawn of the Planet of the Apes, film del noto franchise che sarà diretto da Matt Reeves. Il sito web Event Cinemas ha infatti rivelato la durata del film, che si attesta sui 130 minuti.
Il cast di Dawn of the Planet of the Apes comprende Andy Serkis, Jason Clarke, Gary Oldman, Kodi Smit-McPhee, Keri Russell, Kirk Acevedo e Judy Greer, che indossa un vestito di performance capture per riprodurre Cornelia a fianco di Andy Serkis di nuovo nel ruolo dello scimpanzè Cesare. Diretto da Matt Reeves, basato su una sceneggiatura di Amanda Silver, Mark Bomback, Rick Jaffa e Scott Z Burns, il film farà il suo debutto in UK il 17 luglio.
Trama: Una nazione di scimmie geneticamente modificate ed evolute, guidate da Cesare, è minacciata da un gruppo di esseri umani sopravvissuti al terribile virus diffusosi dieci anni prima. Entrambi i fronti per un po’ di tempo convivono in pace, ma la stabilità presto si sgretola, dando inizio ad una guerra che determinerà quale sarà la specie dominante sulla Terra.
Fonte: CBM
Dawn of the Planet of the Apes: Foto dal set catastrofico!
Continuano le riprese del Dawn of the Planet of the Apes, sequel dell’Alba del pianeta delle scimmie. Oggi arriva una nuova foto dal set di New Orleans dove Matt Reeves dirige questa nuova narrazione che parte dal classico del 68′. In precedenza l’unico immagine che abbiamo visto era quella in cui Andy Serkisnei panni di Cesare conduceva a cavallo un gruppo di sopravvissuti umani, ora invece vediamo una porzione di strada:
Le foto arrivano da SuperHeroHype dove possiamo vedere le atmosfere post-apocalittiche che vedremo nel film, tutte le foto nella nostra foto gallery:
Il cast comprende Andy Serkis, Jason Clarke, Gary Oldman, Kodi Smit-McPhee, Keri Russell, Kirk Acevedo e Judy Greer, che indossa un vestito di performance capture per riprodurre Cornelia a fianco di Andy Serkis di nuovo nel ruolo dello scimpanzè Cesare. Diretto da Matt Reeves, basato su una sceneggiatura di Amanda Silver, Mark Bomback, Rick Jaffa e Scott Z Burns, il film dovrebbe uscire negli USA entro il 22 maggio del prossimo anno.
Trama: Una nazione di scimmie geneticamente modificate ed evolute, guidate da Cesare, è minacciata da un gruppo di esseri umani sopravvissuti al terribile virus diffusosi dieci anni prima. Entrambi i fronti per un po’ di tempo convivono in pace, ma la stabilità presto si sgretola, dando inizio ad una guerra che determinerà quale sarà la specie dominante sulla Terra.
Dawn of The Planet of the Apes, al via le riprese
Dopo mesi di intesa pianificazione e scelta accurata del cast, la 20th Century Fox ha annunciato ieri sera ufficialmente l’inizio delle riprese de Dawn of The Planet of the Apes, nuovo atteso sequel del colosso di fantascienza iniziato del regista Matt Reeves. E proprio in corsa dopo l’annuncio della casa produttrice arriva la notizia secondo cui anche Toby Kebbell ed Enrique Marciano sarebbero entrati a far parte del cast in ruoli ancora da definirsi.
Il cast comprende Jason Clarke, Gary Oldman, Kodi Smit-McPhee, Keri Russell, Kirk Acevedo e Judy Greer, che indossa un vestito di performance capture per riprodurre Cornelia a fianco di Andy Serkis di nuovo nel ruolo dello scimpanzè Cesare.
Diretto da Matt Reeves, basato su una sceneggiatura di Rick Jaffa, Amanda Silver Scott Z. Burns e Mark Bomback, il film dovrebbe uscire negli USA entro il 22 maggio del prossimo anno.
Fonte: empire
Dawn of the Planet of the Apes San Francisco assediata
Continuano le
riprese Dawn of the Planet of the Apes,
l’atteso nuovo film del noto franchise che come sappiamo sarà
diretto da Matt Reeves. Oggi arrivano i
materiali legati alle riprese che si stanno svolgendo a San
Francisco City, dove un gruppo di scimmie (attori che recitano in
motion captures) hanno recitato insieme ad un gruppo di probabili
sopravvissuti. Ecco il video dal set:
Il cast comprende Andy Serkis, Jason Clarke, Gary Oldman, Kodi Smit-McPhee, Keri Russell, Kirk Acevedo e Judy Greer, che indossa un vestito di performance capture per riprodurre Cornelia a fianco di Andy Serkis di nuovo nel ruolo dello scimpanzè Cesare. Diretto da Matt Reeves, basato su una sceneggiatura di Amanda Silver, Mark Bomback, Rick Jaffa e Scott Z Burns, il film dovrebbe uscire negli USA entro il 22 maggio del prossimo anno.
Trama: Una nazione di scimmie geneticamente modificate ed evolute, guidate da Cesare, è minacciata da un gruppo di esseri umani sopravvissuti al terribile virus diffusosi dieci anni prima. Entrambi i fronti per un po’ di tempo convivono in pace, ma la stabilità presto si sgretola, dando inizio ad una guerra che determinerà quale sarà la specie dominante sulla Terra.
Tutte le foto del film:
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Dawn of the Planet of the Apes prima foto di Cesare
La 20th Century Fox ha diffuso la prima immagine ufficiale di Cesare, la scimmia protagonista de L’alba del pianeta delle scimmie e che ritroviamo protagonista del sequel del film Dawn of the Planet of the Apes.
Il primate è realizzato con la tecnica della motion capture e l’attore che gli da le espressioni e i movimenti è Andy Serkis, vero e proprio pioniere della tecnica insieme a Peter Jackson. Insieme infatti hanno portato per la prima volta la mo-cap a livelli straordinari ne Le due Torri e ne Il Ritorno del Re per dare vita al celeberrimo Gollum.
Dopo aver interpretato anche King Kong per Jackson e il Capitano Haddock in Tin Tin di Steven Spielberg e (ancora) Peter Jackson, Serkis è protagonista di questa nuova avventura.
Dawn of the Planet of the Apes prima foto di Cesare :
Il cast comprende Jason Clarke, Gary Oldman, Kodi Smit-McPhee, Keri Russell, Kirk Acevedo e Judy Greer, che indossa un vestito di performance capture per riprodurre Cornelia a fianco di Andy Serkis di nuovo nel ruolo dello scimpanzè Cesare. Diretto da Matt Reeves, basato su una sceneggiatura di Rick Jaffa, Amanda Silver, Scott Z. Burns e Mark Bomback, il film dovrebbe uscire negli USA entro il 22 maggio del prossimo anno.
Trama: Una nazione di scimmie geneticamente modificate ed evolute, guidate da Cesare, è minacciata da un gruppo di esseri umani sopravvissuti al terribile virus diffusosi dieci anni prima. Entrambi i fronti per un po’ di tempo convivono in pace, ma la stabilità presto si sgretola, dando inizio ad una guerra che determinerà quale sarà la specie dominante sulla Terra.
Dawn of the Planet of the Apes il prequel a fumetto dal Comic-Con 2013
La 20th Century Fox ha appena rivelato
un prequel a fumetto online con l’intenzione di colmare il divario
tra il film del 2011 di L’alba del pianeta delle scimmie e il
prossimo Dawn of the Planet of the
Apes che come sappiamo è diretto da quel bravo
Matt Reeves. Qui sotto trovate un
banner del film in anteprima e alcune pagine:
Il cast comprende Andy Serkis, Jason Clarke, Gary Oldman, Kodi Smit-McPhee, Keri Russell, Kirk Acevedo e Judy Greer, che indossa un vestito di performance capture per riprodurre Cornelia a fianco di Andy Serkis di nuovo nel ruolo dello scimpanzè Cesare. Diretto da Matt Reeves, basato su una sceneggiatura di Amanda Silver, Mark Bomback, Rick Jaffa e Scott Z Burns, il film dovrebbe uscire negli USA entro il 22 maggio del prossimo anno.
Trama: Una nazione di scimmie geneticamente modificate ed evolute, guidate da Cesare, è minacciata da un gruppo di esseri umani sopravvissuti al terribile virus diffusosi dieci anni prima. Entrambi i fronti per un po’ di tempo convivono in pace, ma la stabilità presto si sgretola, dando inizio ad una guerra che determinerà quale sarà la specie dominante sulla Terra.
Tutte le foto del film:
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Vi ricordiamo che tutte le notizie le trovate sul nostro speciale: Comic-con 2013. Mentre in calce trovate la fotogallery aggiornata:
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Dawn of The Planet of the Apes foto di Andy Serkis!
Arriva la prima foto dal set di Dawn of The Planet of the Apes l’atteso sequel dell’Alba del pianeta delle scimmie che sarà diretto dal regista di talento Matt Reevs.Ed è proprio dal profilo twitter del regista che arriva la foto, dove possiamo vedere anche Andy Serkis all’opera. L’attore riprenderà il ruolo di Cesare, la scimmia accudita nel primo film da James Franco (che però non comparirà nel sequel) che poi si ribelle agli umani, grazie alle sue abilità.
Il cast comprende Jason Clarke, Gary Oldman, Kodi Smit-McPhee, Keri Russell, Kirk Acevedo e Judy Greer, che indossa un vestito di performance capture per riprodurre Cornelia a fianco di Andy Serkis di nuovo nel ruolo dello scimpanzè Cesare. Diretto da Matt Reeves, basato su una sceneggiatura di Rick Jaffa, Amanda Silver, Scott Z. Burns e Mark Bomback, il film dovrebbe uscire negli USA entro il 22 maggio del prossimo anno.
Trama: Una nazione di scimmie geneticamente modificate ed evolute, guidate da Cesare, è minacciata da un gruppo di esseri umani sopravvissuti al terribile virus diffusosi dieci anni prima. Entrambi i fronti per un po’ di tempo convivono in pace, ma la stabilità presto si sgretola, dando inizio ad una guerra che determinerà quale sarà la specie dominante sulla Terra.
Fonte: Twitter
Dawn of the Planet of Apes: nuovo poster
È online un nuovo poster di Dawn of the Planet of the Apes, l’atteso nuovo film del noto franchise che come sappiamo sarà diretto da Matt Reeves. Ve lo mostriamo:
Il cast comprende Andy Serkis, Jason Clarke, Gary Oldman, Kodi Smit-McPhee, Keri Russell, Kirk Acevedo e Judy Greer, che indossa un vestito di performance capture per riprodurre Cornelia a fianco di Andy Serkis di nuovo nel ruolo dello scimpanzè Cesare. Diretto da Matt Reeves, basato su una sceneggiatura di Amanda Silver, Mark Bomback, Rick Jaffa e Scott Z Burns, il film farà il suo debutto in UK il 17 luglio.
Trama: Una nazione di scimmie geneticamente modificate ed evolute, guidate da Cesare, è minacciata da un gruppo di esseri umani sopravvissuti al terribile virus diffusosi dieci anni prima. Entrambi i fronti per un po’ di tempo convivono in pace, ma la stabilità presto si sgretola, dando inizio ad una guerra che determinerà quale sarà la specie dominante sulla Terra.
Fonte: TotalFilm
Davil’s Due: il marketing spaventa New York
E’ stata un’innovativa prodezza di
marketing quella compiuta dalla macchina promozionale del
film, Davil’s Due, Horror di
prossima uscita a low-budget. Infatti, in una trovata molto
contorta un bambino demoniaco in una carrozzina è stato lasciato
per strada, spuntando con la sua testolina posseduta e spaventando
i passanti ignari.
Ecco il video della trovata:
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Il prankvertisement, come viene chiamata adesso questo tipo di attività promozionale, è l’ultimo lavoro dell’agenzia Thinkmodo.
La Thinkmodo aveva prodotto anche un evento simile per l’uscita di Carrie, remake del film di Brian de Palma in uscita in questo periodo. Quest’altra trovate era caratterizzata da una ragazza telecinetica che compie prodigi in un coffee shop. Il video ha avuto una diffiusione di oltre 53 milioni di visualizzazioni:
Leggi anche: Lo sguardo di Satana Carrie recensione del film con Chloë Grace Moretz
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Davil’s Due è
un film che sarà distribuito da 20th Century Fox il 17 Gennaio
negli USA. Nel cast del film low budget diretto da Matt
Bettinelli – Olpin e Tyler Gillett ci sono Allison Miller e
Zach Gilford. Il film è scritto da Lindsay Devlin ed è
prodotto da Davis Entertainment. La storia ruota attorno ad
una coppia di sposini che affrontano una gravidanza non prevista e
che la moglie vive come un cambiamento inaspettato e sinistro,
credendo che l’origine sia tutt’altro che normale. Il film ricorda
molto il plot di Rosemary Baby di Roman Polanski, a sua volta
tratto dall’omonimo romanzo. In Italia la pellicola si intitolerà
La stirpe del male e uscirà a Maggio del 2014.
David di Donatello: le 10 opere che concorreranno per il miglior documentario
Sono state selezionate le dieci opere che concorreranno al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2023 per il miglior documentario. Lo annuncia Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello in accordo con il Consiglio Direttivo composto da Francesco Rutelli, Francesco Giambrone, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti.
Questi i titoli scelti dall’apposita commissione per i documentari composta da Guido Albonetti, Pedro Armocida, Osvaldo Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Betta Lodoli, Pinangelo Marino, Giacomo Ravesi.
- IL CERCHIO di Sophie Chiarello
- FRANCO ZEFFIRELLI, CONFORMISTA RIBELLE di Anselma Dell’Olio
- GIGI LA LEGGE di Alessandro Comodin
- IN VIAGGIO di Gianfranco Rosi
- KILL ME IF YOU CAN di Alex Infascelli
- LAST STOP BEFORE CHOCOLATE MOUNTAIN di Susanna Della Sala
- IL POSTO di Mattia Colombo e Gianluca Matarrese
- SVEGLIAMI A MEZZANOTTE di Francesco Patierno
- THE MATCHMAKER di Benedetta Argentieri
- LA TIMIDEZZA DELLE CHIOME di Valentina Bertani
La Giuria dell’Accademia voterà una prima volta per individuare la cinquina di candidati al premio e, successivamente, decreterà il vincitore del David per il miglior documentario che dal 2021 è stato intitolato alla memoria di Cecilia Mangini, instancabile indagatrice del reale e indimenticata pioniera e outsider del cinema italiano.
“Questa selezione è il frutto della visione di 132 opere, che testimoniano una notevole, entusiasmante varietà di temi e approcci stilistici e produttivi”, dichiara la commissione in una nota. “Il lavoro di definizione della decina di anno in anno risulta più complesso perché la qualità e la profondità delle opere presentate sono sempre più evidenti e solide. Se da un lato il vincolo stretto dei dieci titoli voluto dall’Accademia è una garanzia di rigore, dall’altro si rivela un meccanismo che impone delle scelte stringenti; tuttavia consideriamo il cospicuo numero di opere meritevoli di essere segnalate e promosse come un ottimo segnale per la produzione documentaria italiana post pandemica e la prova incoraggiante del valore del lavoro di autrici e autori, sia già affermati che esordienti, che hanno voluto sottoporre le loro opere alla commissione del David di Donatello per il miglior documentario. Rispetto agli anni precedenti, la selezione si è aperta in maggiore misura a tematiche sociali di respiro anche internazionale. Mentre dell’insieme dei film presentati ci preme sottolineare la ricorrenza sull’atrocità dei conflitti bellici, gli effetti disumani e paradossali dei fenomeni migratori, la domanda di lavoro e l’esigenza di riflessione sul passato, non solo del nostro Paese, oltre al più tradizionale riconoscimento agli italiani che si sono distinti nel campo della cultura”.
Davide Gentile, intervista al regista di Denti da Squalo
Nella selezione di cinema italiano presentata alla 22a edizione di Open Roads (rassegna a cura del Film Society of Lincoln Center e Cinecittà) ha trovato meritato spazio anche Denti da squalo, esordio al lungometraggio di Davide Gentile che arriva nelle sale italiane l’8 giugno. Ambientato quasi interamente dentro una lussuosa e decadente villa del litorale romano, il film racconta la crescita e la presa di coscienza del giovanissimo Walter (Tiziano Menichelli), il quale dopo aver perso il padre si ritrova a condividere l’estate con uno squalo bianco confinato dentro una piscina. A New York abbiamo incontrato il regista che ci ha raccontato la sua opera prima prodotta tra gli altri da Gabriele Mainetti.
Denti da squalo adopera un’ambientazione geografica e sociale molto precisa per raccontare invece una storia universale. Come è arrivato a questa scelta?
Volevo riportare sul grande schermo i panorami iconici del litorale laziale filtrandoli però attraverso un tipo di estetica cinematografica diversa, che si avvicinasse alla favola. La fotografia di Denti da squalo in particolar modo non cerca il realismo. Mi farebbe piacere se il film superasse i confini della sua stessa ambientazione per arrivare a un pubblico diverso, magari essere visto in paesi stranieri con i sottotitoli come accade qui a New York riuscirà a nascondere magari le piccole imperfezioni nella recitazione, oppure alcuni squilibri della sceneggiatura. È una storia universale perché il coming-of-age di Walter doveva essere messo in scena in maniera semplice, diretta, in quanto si tratta di un bambino. Molti discorsi possono anche essere retorici se visti con lo sguardo di un adulto, eppure per il protagonista il mondo funziona in questo modo: è diviso tra bene e male, tra giusto e sbagliato. Lo squalo è certamente una metafora, ma al tempo stesso rimanda direttamente ad altri film iconici. Quello di Steven Spielberg prima di tutto, e non poteva essere altrimenti, ma anche a Vita di Pi nel discorso che riguarda il protagonista e la storia con suo padre.
Il pregio maggiore del film, oltre la resa estetica, sta proprio nella metafora dello squalo che si fonde con la trama in maniera efficace. Sotto questo punto di vista come avete lavorato alla sceneggiatura?
È stato il primo commento che feci alla sceneggiatura quando me la spedirono. Era diversa all’inizio, il plot principale era lo stesso ma alcuni svolgimenti si differenziavano. Ho detto immediatamente a Gabriele Mainetti che volevo un finale in cui ogni spettatore trovasse un significato personale alla vicenda dello squalo. Speravo si sarebbe creata una discussione intorno alla vicenda di questo predatore visto da una prospettiva del tutto nuova. Allo stesso tempo è importante che lo squalo sia comunque rimasto uno strumento nel racconto di formazione di Walter. Mi interessa mostrare l’animale lontano dalla sua icona di “cattivo”, non intendevo umanizzarlo quanto piuttosto raccontare il suo percorso che lo porta dall’essere in grado di terrorizzare ad aver invece bisogno d’aiuto.
Senza voler ovviamente fare spoiler vorrei un commento sul finale del film, che finalmente va in una direzione differente rispetto al sottogenere che racconta la criminalità giovanile…
Ovviamente mi sono documentato vedendo tutti i film ambientati sul litorale romano, da Suburra a Non essere cattivo. Oppure scendendo più a sud La terra dell’abbastanza, La paranza dei bambini e Gomorra. Tutti lungometraggi che mettono in scena la criminalità in maniera cruda, realistica. Denti da squalo invece propone una versione più favolistica, non vi sono veri cattivi nella storia. Neppure il Corsaro interpretato da Edoardo Pesce, boss che alla fine si rivela più uno zio nei confronti di Walter. Possiede una sua etica e tutto sommato non fa del male a nessuno. Questa scelta mi è stata dettata dall’incontro col protagonista Tiziano Menichelli, mentre nella prima versione della sceneggiatura la fascinazione della criminalità era molto più evidente, calcata. Dopo aver conosciuto Tiziano ho scelto di virare maggiormente verso una storia che raccontasse l’elaborazione della perdita, la solitudine.
Cosa significa a livello personale presentare Denti da squalo in un palcoscenico iconico come New York?
Con questa città ho un rapporto di odio/amore, perché nel 2011 dopo un periodo abbastanza lungo qui, dove stavo costruendo il mio futuro, sono stato espulso perché trovato a lavorare illegalmente. Un evento che, volendo essere fatalista, mi ha portato poi a vivere a Londra dove ho ricostruito vita e carriera. Sono già tornato due volte a New York, la prima nel 2016 perché invitato a presentare un mio cortometraggio e appunto adesso per Denti da squalo. Mi emoziona sempre rivedere la città, a un livello personale che conta anche più del fatto che sia un luogo leggendario per tutto il grande cinema che vi è stato realizzato. Ho sofferto molto a casa di New York, ma da qualche tempo finalmente ci ho fatto pace…
Denti da squalo: recensione del film con Virginia Raffaele e Claudio Santamaria
David Yates: il regista di Harry Potter per una masterclass al Museo del Cinema di Torino
La magia del cinema di David Yates approda a Torino. Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio all’acclamato regista britannico che ha contribuito significativamente al successo della fortunata serie di film di Harry Potter e associato in modo indelebile il proprio nome al Wizarding World creato da J.K. Rowling.
Yates incontrerà il pubblico martedì 24 maggio 2022 alle ore 17:30 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana e, alle 20:30 al Cinema Massimo (Sala Uno), introdurrà la visione del terzo film della nuova era del mondo magico, Animali Fantastici – I Segreti di Silente (2022).
In dialogo con il direttore del Museo Domenico De Gaetano, il regista sarà protagonista di un’attesissima Masterclass, un’occasione per ripercorrere le tappe più importanti della propria carriera, dagli esordi televisivi fino alle ultime produzioni. Al termine dell’incontro, David Yates riceverà la Stella della Mole, quale riconoscimento per aver contribuito, con la sua filmografia, allo sviluppo dell’arte cinematografica.
“Sono molto onorato ed emozionato di recarmi a Torino per condividere la mia esperienza cinematografica nella magnifica Mole Antonelliana, un luogo dall’aspetto magico che sarebbe la location ideale per uno dei miei film – racconta David Yates – Non posso immaginare uno spazio più evocativo e stimolante per parlare del mio percorso come film-maker, dai modesti inizi dei cortometraggi in Super8 millimetri, passando per le fiction televisive per la BBC, fino a realizzare finalmente il sogno di fare film per un pubblico globale”.
“David Yates entra nell’immaginario di tutti attraverso la serie di film di Harry Potter e travolge le aspettative – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema – È il miglior traduttore in immagini del complesso Wizarding World di J. K. Rowling, cupo ed elegante al tempo stesso, sobrio e giocoso. I suoi film sono fenomeni culturali che divertono e allo stesso tempo fanno pensare generazioni diverse di spettatori. Ma come i grandi maestri della storia del cinema, Yates è un profondo conoscitore dell’arte cinematografica e la masterclass sarà un’occasione unica per ripercorrere la sua straordinaria carriera, gli esordi, i successi e le sfide che lo attendono”.
“David Yates è un grande regista, capace di far sognare, di ricreare quella magia che solo il cinema sa dare – afferma Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema – quella stessa magia che noi cerchiamo di trasmettere ai visitatori del nostro museo. Siamo molto contenti di averlo qui alla Mole Antonelliana e sono sicuro che saprà affascinarci e ammaliarci come sa ben fare nei suoi film”.
David Yates si prende una pausa da Harry Potter: adatterà Your Voice in My Head
David
Yates, regista degli ultimi quattro film della saga di
Harry Potter, ha deciso, per staccare un po’ dalle fatiche e
dai ritmi a cui lo hanno costretto le imprese del maghetto di
Hogwarts, di intraprendere un progetto su scala minore: dirigerà
infatti l’adattamento cinematografico di Your Voice in My Head,
memoir della scrittrice e giornalista Emma Forrest (che si occuperà
della sceneggiatura); il testo parla dello sconquasso creato dalla
morte improvvisa dell’analista della Forrest, che vedeva nell’uomo
un fondamentale punto di riferimento. Il film sarà girato tra New
York, Londra e Istanbul e parzialmente finanziato dalla Warner
Bros.
Fonte: Collider
David Yates regista dello Hobbit?
Secondo alcune voci riportate e diffuse da Slashfilm e l’ultimo numero di Production Weekly, David Yates avrebbe ricevuto l’offerta di dirigere Lo Hobbit, rimasto senza regista ormai da un paio di settimane dopo che Guillermo del Toro ha dovuto lasciare la produzione per rispettare i contratti che lo legavano ad altri progetti.
David Yates regista dello Hobbit?
Secondo alcune voci riportate e diffuse da Slashfilm e l’ultimo numero di Production Weekly, David Yates avrebbe ricevuto l’offerta di dirigere Lo Hobbit, rimasto senza regista ormai da un paio di settimane dopo che Guillermo del Toro ha dovuto lasciare la produzione per rispettare i contratti che lo legavano ad altri progetti.
Harry Potter e il Principe MezzosangueYates ha appena terminato le riprese dell’ultimo film della saga di Harry Potter: dalla sua ha il fatto di essere un uomo della Warner Bros. (che possiede la New Line Cinema, proprietaria di buona parte dei diritti di produzione dello Hobbit) e di aver diretto una serie di kolossal adattati da libri molto amati (ovvero tutti i film di Harry Potter dal quinto in poi).
Ad ogni modo, gli agenti di Yates alla CAA hanno smentito categoricamente la notizia a The Wrap, e va detto che il regista sarà impegnato nella post-produzione di Harry Potter e i Doni della Morte: parte I e Harry Potter e i Doni della Morte: parte II fino alla metà del 2011, mentre attualmente si parla ancora di riprese alla fine del 2010 per Lo Hobbit.
Lo Hobbit uscirà in due parti: la prima a dicembre 2012, la seconda a dicembre 2013
David Yates per il film su Doctor Who?
Sembra che il regista degli ultimi quattro film di Harry Potter abbia qualche difficoltà nel trovare il suo prossimo progetto. Infatti, dopo essere stato accostato a diversi titoli in via di sviluppo, nessuna delle voci si è poi concretizzata con qualcosa di ufficiale. Ora arriva la notizie che David Yates è al lavoro su un futuro adattamento cinematografico della popolarissima serie inglese Doctor Who, in onda dal 1963 al 1989, e tuttora in corso dopo esser stata ripresa dalla BBC nel 2005.
Il dottore del titolo della serie è un alieno che viaggia nello spazio e nel tempo assieme a un compagno umano. Si tratta di un “Time Lord” che viaggia in una specie di cabina telefonica chiamata TARDIS, e che può incarnarsi in diverse forme. Yates ha rilasciato alcune dichiarazioni sostenendo che la versione cinematografica sarà autonoma dalla corrente serie e avrà un approccio totalmente inedito.
David Yates parla del suo lavoro in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2
Finalmente al cinema, Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 continuerà a far parlare di sè per molto tempo. A farlo ci pensa prima di tutti il regista David Yates, che in un’intervista dichiara di essere molto soddisfatto del suo lavoro nell’ultimo film, e di essere a conoscenza di numerosi segreti che tutti i fan sapranno solo con l’entrata in atto di Pottermore, il sito che la Rowling riempirà di tutte le curiosità e gli “spin-off” dei suoi personaggi.
Ecco cosa ha detto Yates: La maggior parte dei segreti, almeno quelli grossi, li conoscete anche voi. Credo che il più importante sia il fatto che Silente era gay: siamo stati i primi a scoprirlo, la Rowling ce l’ha detto durante il read-through del Principe Mezzosangue. In Pottermore scoprirete altri segreti. […] Ci sono due o tre scene tagliate in questo film: abbiamo rigirato quella di Aberforth, perché non funzionava. Ho chiesto a Steve [Kloves] di riscriverla, perché era troppo lunga.
La versione estesa finirà nel dvd. Ho girato un’altra versione della scena di King’s Cross, perché non mi piaceva com’era venuta. Mi piace talmente poco che non so neppure se voglio metterla nel dvd. Poi ci sono alcune altre scene che funzionavano, ma non si legavano bene con il resto del film, che è molto coeso. […] Ho voluto un finale semplice e “secco”, per evitare l’effetto “Ritorno del Re”, in cui c’è una serie interminabile di finali, uno dopo l’altro, che lasciano frustrato lo spettatore. Sono molto soddisfatto di come finisce il nostro film.
Ecco anche il video dell’intervista rilasciata a Collider:
Tutto quello che c’è da sapere su Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2
Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 settima e ultima avventura della serie dei film di Harry Potter. Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 è diretto da David Yates, regista anche di “Harry Potter e l’Ordine della Fenice” e “Harry Potter e il principe mezzosangue”. David Heyman, produttore di tutti i film della serie, ha prodotto il film con David Barron. Steve Kloves ha adattato la sceneggiatura, basata sul libro di J.K. Rowling.
Lionel Wigram è il produttore esecutivo. Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, riprendono i ruoli di Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger, e nel cast ci sono anche Helena Bonham Carter, Gary Oldman, Alan Rickman, Ralph Fiennes, Tom Felton, Bonnie Wright, Jamie Campbell Bower, Michael Gambon, Jason Isaacs, Maggie Smith, John Hurt, Ciarán Hinds, Jim Broadbent, Evanna Lynch, Emma Thompson, David Thewlis, Rhys Ifans, Domhnall Gleeson, Clémence Poésy, Kelly Macdonald, James Phelps, Oliver Phelps, Warwick Davis, Devon Murray.
David Thewlis: tra cinema d’autore e blockbuster, inconfondibilmente British
David Thewlis – All’inizio fu il teatro, in particolare i palcoscenici della sua Inghilterra, ad ospitarne le performance. A farlo conoscere però è stato il cinema di Mike Leigh, che nei primi anni Novanta ha pensato a lui come protagonista di Naked – Nudo.
Poi è arrivata la condivisione del set con DiCaprio in Poeti dall’inferno di Agnieszka Holland, il successo di un fantasy come Dragonheart – Cuore di drago, che gli ha spalancato le porte di un genere. Basti pensare alla sua partecipazione stabile alla saga di Harry Potter a partire dal 2004.
È stato diretto da Jean-Jaques Annaud accanto a Brad Pitt in Sette anni in Tibet, dai fratelli Cohen, da Bernardo Bertolucci, Ridley Scott, Terrence Malick, Luc Besson, Steven Spielberg, fino ad arrivare a Terry Gilliam. Quel che è certo è che ha sempre spaziato in generi e ruoli diversi, frequentando sia il cinema d’autore che il blockbuster. Si è spesso ritagliato ruoli da comprimario di classe, ma ha saputo anche essere protagonista o coprotagonista eccellente.
David Thewlis Biografia
David Thewlis nasce nella stessa cittadina del Lancashire che dà i natali a Robert Smith, leader dei Cure, ovvero a Blackpool. Ama il rock e da ragazzo mette insieme una band chiamata QED.
Arriva a registrare un disco; poi fa il chitarrista punk per i Door 66. Se la cava piuttosto bene con la musica e pensa di proseguire su quella strada. Gli studi universitari intrapresi assieme ai compagni di band lo portano a Londra, alla Guildhall School of Music and Drama. Qui qualcosa cambia, Thewlis riconosce la sua vera passione e nel 1984 ne esce con una laurea, da attore.
Debutta in teatro a Greenwich, ma approda presto al grande schermo, portando con sé oltre all’acconciatura scapigliata da intellettuale eccentrico, l’aria da nichilista solitario e quel tanto di distruttività punk che ora gli servono non più a fare musica, ma a dare la giusta complessità e irriverenza a quella strana figura di bohèmien che è Johnny, protagonista di Naked – Nudo (1993) di Mike Leigh, a dipingere in una mescolanza di humour e desolazione, alienazione e disincanto, l’Inghilterra del suo tempo. Per la convincente interpretazione riceve diversi premi in patria e negli Usa, ma anche la Palma d’Oro a Cannes, con cui è premiato pure Mike Leigh per la regia.
È il primo successo internazionale per l’attore britannico. Due anni dopo è Agnieszka Holland a volerlo al fianco di Leonardo DiCaprio nel drammatico Poeti dall’inferno, ricostruzione dell’esistenza di Arthur Rimbaud (DiCaprio) e della sua travagliata vicenda sentimentale con Paul Verlaine (Thewlis). L’attore di Blackpool tratteggia in modo convincente la figura del “poeta maledetto”, travagliato da dubbi, sensi di colpa e depressione.
David Thewlis filmografia
Il ’96 è l’anno del primo approccio col fantastico. Rob Choen infatti gli propone il ruolo del cattivo, il re Einon, in Dragonheart – Cuore di drago, opposto a Dennis Quaid (Bowen) e al suo amico, il drago volante Draco. Il film è un’occasione per accresce la notorietà di Thewlis, estendendola a un diverso tipo di pubblico, e al tempo stesso ne comprova la versatilità.
Quindi, è la volta di Sette anni in Tibet, in cui interpreta Peter Aufschnaiter: compagno d’avventura attraverso India e Tibet dello scalatore Heinrich Harrer (Brad Pitt). Partiti dall’Austria nel ’39 per tentare la scalata alla vetta himalayana del Nanga Parbat per conto del Terzo Reich, saranno arrestati in India dagli inglesi, riusciranno a evadere dal carcere e proseguiranno il viaggio fino in Tibet, dove li attendono esperienze che cambieranno la loro vita. Il film è tratto dall’autobiografia di Harrer.
Fa parte del ricco cast de Il grande Lebowsky (1998) dei fratelli Coen, per poi essere protagonista della commedia grottesca Divorcing Jack – La notte di Starkey, in cui torna a confrontarsi con la contemporaneità del proprio paese, vestendo i panni di un giornalista di Belfast, Don Starkey, alle prese con rivelazioni scottanti alla vigilia delle elezioni, cadaveri e rapimenti. Il film, diretto da David Coffrey, può contare sulla verve attoriale di Thewlis e sull’efficacia di uno sguardo brillante e originale su temi noti. L’attore britannico riceve così una nomination al British Independent Film Award. Ma il 1998 è anche l’anno in cui Thewlis è scelto da Bernardo Bertolucci come protagonista di una pellicola di tutt’altro genere, il drammatico L’assedio, delicata storia d’amore e non solo. Qui interpreta con sapiente misura il ruolo di un solitario pianista inglese perdutamente innamorato della sua domestica africana (Thandie Newton) fuggita dal suo paese preda di violenze e dittatura. Con lei vive in un palazzo del centro di Roma e con l’ostinazione che solo gli innamorati sanno avere, il sacrificio di quanto ha di più caro, oltre che la sensualità ammaliante della sua musica, cercherà di far capitolare l’amata.
Nel 2001 Thewlis sposa l’attrice Anna Friel, dalla quale avrà una figlia, Gracie, quattro anni dopo.
È il 2004, invece, quando partecipa per la prima volta a un episodio della saga di Harry Potter: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban di Alfonso Cuarón, nel ruolo di Remus Lupin. La parte sarà sua anche nei successivi quattro episodi. L’anno successivo non gli sfugge l’occasione di farsi dirigere da Ridley Scott ne Le crociate – Kingdom of Heaven, rivisitazione in chiave di leggenda di un tema storico complesso, che conta su un cast stellare – Thewlis è qui assieme a Orlando Bloom, Liam Neeson e Jeremy Irons. Il film convince poco, specie negli Usa. Lo stesso anno, l’attore britannico è diretto da un grande nome del cinema americano, Terrence Malick, in The new world – Il nuovo mondo, che racconta alla maniera del regista texano l’approccio degli inglesi al Nuovo Mondo, scegliendo come punto di osservazione lo sbarco sulle coste della Virginia nel ‘600 e l’amore tra il capitano John Smith (Colin Farrel) e l’indigena Pocahontas (Q’Orianka Kilcher). Thewlis veste i panni del capitano Edward Wingfield.
Altra interpretazione degna di nota è quella del gerarca nazista ne Il bambino con il pigiama a righe (2008) di Mark Herman, che affronta il tema dell’olocausto guardandolo dalla prospettiva dei bambini, operazione già avvenuta con film come La vita è bella. Qui però, l’ottica è molto più realisticamente impietosa, anche se il film, dalla tematica forte, è destinato nelle intenzioni dei suoi produttori (Miramax-Disney), proprio ad un pubblico di bambini. Protagonisti Bruno (Asa Butterfield) e Shmuel (Jack Scanlon), figlio di un gerarca nazista (Thewlis) il primo, rinchiuso in un campo di concentramento il secondo. Tra loro nascerà un’amicizia che va oltre le divisioni razziali. A Thewlis il compito di tratteggiare la figura di un padre che cerca di istigare il figlio all’odio razziale ed esegue ciecamente ordini portatori di morte.
Nel 2011 l’attore compare in diversi lavori: diretto da Spielberg in War Horse e da Roland Emmerich in Anonymous – thriller che mescola realtà e congetture sull’identità del più grande drammaturgo di tutti i tempi, William Shakespeare – ma soprattutto è Michael Aris, marito del premio Nobel per la pace e leader dei democratici birmani Aung San Suu Kyi, in The Lady di Luc Besson. Il film ricostruisce la vicenda umana e politica della donna, interpretata da Michelle Yeoh ed è scelto per aprire il Festival del Film di Roma.
Il 2013 vede Thewlis nel cast de Il quinto potere, sulla figura di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks. Inoltre, Terry Gilliam lo dirige nel suo nuovo lavoro, in concorso al Festival di Venezia: il fantascientifico The zero theorem, dove condivide il set con Christoph Waltz, Matt Damon e Tilda Swinton.
David Thewlis: 10 cose che non sai sull’attore
Brillante attore britannico, David Thewlis ha negli ultimi tre decenni costruito una solida carriera divisa tra struggenti drammi, film di genere fantasy o di carattere storico. Grazie alle sue interpretazioni, l’attore ha non solo dato prova di grande versatilità, ma ha anche ottenuto le lodi di critica e pubblico. In particolare, grazie alle qualità del suo volto, Thewlis ha sempre colpito per la sua capacità di conferire grande umanità e drammaticità ad ognuno dei personaggi interpretati.
Ecco 10 cose che non sai di David Thewlis.
Parte delle cose che non sai sull’attore
David Thewlis: i suoi film e le serie TV
10. Ha recitato in celebri film. L’attore ottiene una prima grande notorietà grazie al film Naked – Nudo (1993), di cui è protagonista. Successivamente, recita in noti film come Poeti dall’inferno (1995), con Leonardo DiCaprio, Dragonheart (1996), Sette anni in Tibet (1997), con Brad Pitt, L’assedio (1998), e Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004), dove diventa celebre nel ruolo di Remus Lupin. Successivamente recita in Harry Potter e l’Ordine della Fenice (2007), Il bambino con il pigiama a righe (2008), Harry Potter e il principe mezzosangue (2009), Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 (2010), Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 (2011), Anonymous (2011), War Horse (2011), La teoria del tutto (2014), con Eddie Redmayne, Legend (2015), Macbeth (2015), Wonder Woman (2017), e Guest of Honour (2019). Nel 2020 è tra i protagonisti di Sto pensando di finirla qui. Prossimamente, invece, farà parte del cast di Avatar 3 (2024), di James Cameron.
9. Ha preso parte a note produzioni televisive. Nel corso dei primi anni Novanta, Thewlis ha recitato in alcuni episodi di serie televisive più o meno fortunate. Torna a recitare per il piccolo schermo soltanto nel 2002, quando prende parte alla miniserie Dinotopia. Un ruolo televisivo di particolare rilievo è poi quello di V. M. Varga nella terza stagione della serie antologica Fargo (2017), dove ha modo di recitare insieme all’attore Ewan McGregor. Successivamente, recita nella serie The Feed (2019), nel ruolo di Lawrence Hatfield, e in Pronti a tutto (2020), miniserie in costume, dove l’attore interpreta il ruolo di Claude Trepagny.
8. È anche doppiatore. Nel 1996 l’attore realizza la sua prima incursione nel mondo del doppiaggio con il film in stop-motion James e la pesca gigante, dove dà voce al personaggio del Signor Lombrico. Nel 2000 è invece la voce di Giuda Iscariota in C’era una volta Gesù, film d’animazione dove si racconta la storia di Gesù di Nazareth. Grazie a questo film, l’attore ha modo di recitare insieme all’attore Ralph Fiennes, che doppia proprio il protagonista. Thewlis tornerà poi al doppiaggio soltanto nel 2015 con il film Anomalisa, dove presta la propria voce al personaggio protagonista Michael Stone. Ha poi dato vita a Shame Wizard nella serie animata Big Mouth (2018-2019).
David Thewlis in Dragonheart
7. È scelto per una sua qualità. Tra i personaggi più noti dell’attore vi è quello di Re Einon, villain principale del film Dragonheart. Thewlis venne scelto dal regista Rob Cohen dopo che questi lo ebbe visto recitare nel film Naked – Nudo, dove interpretava un fuorilegge particolarmente brillante. Cohen, infatti, era alla ricerca di un attore che potesse dare un aspetto di maligna intelligenza al personaggio, poiché convinto che a spaventare di più di un villain è il suo cervello, e non la forza bruta.
David Thewlis in Wonder Woman
6. Ha interpretato il dio Ares. Per il primo film del DC Extended Universe dedicato alla principessa Diana, appartenente al gruppo delle Amazzoni, l’attore venne scelto per ricoprire il ruolo di Sir Patrick Morgan, il quale si rivelerà poi essere il dio Ares. Egli è il portatore della guerra che infuria sulla terra, e sarà il principale nemico da dover sconfiggere per l’eroina. Thewlis non è stato il primo attore a venir considerato per la parte. Prima di lui il ruolo era stato offerto a Sean Bean, il quale però finì con il rifiutare. A quel punto l’attore venne contattato e fece il suo ingresso nel mondo dei cinecomic.
Parte delle cose che non sai sull’attore
David Thewlis in Harry Potter
5. Era la prima scelta per il ruolo. Divenuto famoso a livello mondiale grazie al ruolo del professor Lupin, interpretato per la prima volta in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Thewlis fu da sempre la prima scelta per tale parte. Il regista, Alfonso Cuaron, pensava infatti che egli sarebbe stato perfetto e avrebbe saputo conferire a Lupin tutta la drammaticità richiesta. L’attore fu poi convinto ad accettare il ruolo da un suo caro amico, il quale affermò che quello di Lupin era il miglior personaggio presente nel terzo libro.
4. Non aveva letto il libro. Al momento di assumere il ruolo, l’attore rivelò di aver visto i precedenti due film, ma di non aver letto che parte del primo dei libri scritti dalla Rowling. Per poter meglio comprendere la storia e il personaggio, tuttavia, affermò che avrebbe recuperato anche i successivi libri. Ciò lo aiuto a calarsi meglio nel mondo di Harry Potter, e l’attore dichiarò infine di essere particolarmente entusiasta di poter far parte di una storia tanto ricca di sentimenti e avventure. Ebbe tuttavia difficoltà a far sembrare educato e sofisticato il personaggio, a causa del suo forte accento mancuniano.
David Thewlis in Avatar
3. Interpreterà un Na’vi. L’attore ha reso noto il suo coinvolgimento nei sequel di Avatar, dove apparirà nei panni di un Na’vi, uno degli abitanti del mondo di Pandora. Questi sarà presente soltanto a partire dal terzo film, e ciò segnerà per lui la sua prima esperienza con la motion capture. Thewlis ha raccontato di aver incontrato diverse difficoltà nel gestire tale tecnologia, ma allo stesso tempo di essersi sentito profondamente emozionato all’idea di poter sperimentare qualcosa di nuovo nella sua lunga carriera.
David Thewlis: chi è sua moglie
2. È stato sposato con una regista. Thewlis è stato sposato ufficialmente soltanto una volta, con la regista Sara Sugarman, dal 1992 al 1994. In seguito, ha avuto una relazione con l’attrice Anna Friel, con cui ha convissuto fino al tardo 2010. La coppia ha poi avuto anche una figlia, Gracie, nata il 9 luglio del 2005 a Londra. Pur non condividendo pubblicamente i motivi circa la loro separazione, i due hanno fatto sapere di essere rimasti in buoni rapporti e di voler continuare a crescere quanto più possibile insieme la loro figlia.
David Thewlis: età e altezza
1. David Thewlis è nato a Blackpool, in Inghilterra, il 20 marzo del 1963. L’attore è alto complessivamente 190 centimetri.
Fonte: IMDb
David Thewlis nel cast di Red 2!
David Tennant: dalla serie Jessica Jones al thriller Bad Samaritan
David Tennant, ex volto di Doctor Who e villain della serie Netflix Jessica Jones, sarà protagonista del thriller Bad Samaritan, diretto da Dean Devlin e scritto da Brandon Boyce per l’Electric Entertainment dello stesso Devlin.
Il film racconta di due giovani parcheggiatori che sfruttano il loro lavoro per derubare le case dei loro ignari clienti. Il loro piano sembra funzionare alla perfezione, finché non prendono di mira l’abitazione sbagliata: un errore che potrebbe cambiare definitivamente la loro vita. Le riprese dovrebbero iniziare entro la fine dell’anno a Portland e dintorni.
Vedremo David Tennant anche nella serie Broadchurch e in altri progetti cinematografici tra cui la commedia romantica Fish Without Bicycles di Daisy Aitkens.
David Tennant: 10 cose che non sai sull’attore
Celebre per aver interpretato la decima incarnazione del Doctor Who, nell’omonima serie, David Tennant è celebre anche per alcuni ruoli cinematografici in film di grande successo. Negli anni si è distinto per i suoi personaggi controversi, acquistando in più occasioni il favore di critica e pubblico. Ancora oggi l’attore sa trovare per sé i giusti personaggi, affermandosi ancora tanto in televisione quanto al cinema.
Ecco 10 cose che non sai di David Tennant.
David Tennant: i suoi film
1. Ha preso parte a film di successo. L’attore ha debuttato sul grande schermo nel 1996 con il lungometraggio Jude. Successivamente ha preso parte a film come Los Angeles senza meta (1998), Bright Your Things (2003), Harry Potter e il calice di fuoco (2005), Glorious 39 (2009), Fright Night – Il vampiro della porta accanto (2011), La nostra vacanza in Scozia (2014) e Maria regina di Scozia (2018).
2. È celebre per i suoi ruoli televisivi. Dopo aver partecipato ad alcuni episodi di varie serie TV, nel 2005 l’attore viene scelto per interpretare il Decimo Dottore nella serie Doctor Who, ruolo che ricoprirà fino al 2010. Successivamente recita nel film per la TV Hamlet (2009), e nelle serie Gracepoint (2014), Jessica Jones (2015-2019), Broadchurch (2013-2017) e Good Omens (2019).
Davide Tennant ha una moglie
3. È sposato. L’attore è sposato dal dicembre 2011 con l’attrice Georgia Moffett, conosciuta sul set della serie TV Doctor Who, nell’episodio The Doctor’s Daughter. La Moffett è inoltre la figlia di Peter Davison, il quale ha interpretato il Quinto Dottore nella stessa serie.
4. Hanno molti figli. La coppia ha avuto nel corso degli anni un totale di cinque figli, compreso quello che la Moffett aveva avuto da un precedente matrimonio e adottato da Tennant. I due hanno annunciato la nascita del loro quinto figlio nell’ottobre 2019 con un post sui propri profili Instagram.
David Tennant in Hamlet
5. Ha interpretato il celebre personaggio shakespeariano. Nel film televisivo del 2009, l’attore ricopre il ruolo di Amleto, nella trasposizione dell’omonima opera di Shakespeare. L’attore ha ricevuto numerose lodi per la sua interpretazione, in particolar modo nel suo confronto con l’attore Patrick Stewart, che ha ricoperto il ruolo di Re Claudio.
David Tennant in Harry Potter
6. Ha recitato nella celebre saga. L’attore ha preso parte al film Harry Potter e il calice di fuoco nel ruolo di Bartemius Crouch Jr., fedele seguace di Lord Voldemort. Per il ruolo l’attore è stato particolarmente apprezzato dai fan della saga, che hanno ritrovato nella sua interpretazione tutta la follia e la malvagità del personaggio.
David Tennat in Jessica Jones
7. Ha interpretato un celebre criminale. L’attore è ricorrente nelle tre stagioni di Jessica Jones con il ruolo di Kilgrave, alias l’Uomo Porpora, geniale supercriminale dotato della capacità di controllare vocalmente la volontà altrui. Il personaggio è stato la nemesi della prima stagione della serie.
David Tennant in Doctor Who
8. Si è dichiarato disponibile a interpretare nuovamente il personaggio. L’attore ha ricoperto il ruolo del Decimo Dottore, divenendo iconico tra le fila degli appassionati. L’attore si è in seguito dichiarato pronto a riprendere il personaggio in occasione del sessantesimo anniversario, dove spera di poter condividere la scena con gli altri attori che hanno ricoperto il ruolo.
9. Lo considera il ruolo della sua vita. L’attore si è dichiarato particolarmente affezionato al ruolo, che gli ha permesso di mettersi continuamente alla prova e raggiungere una grande popolarità. Per questo motivo Tennant si è sempre dichiarato grato del ruolo, considerandolo il più importante della sua vita.
David Tennant età e altezza
10. David Tennant è nato a Bathgate, in Scozia, il 18 aprile 1971. L’altezza complessiva dell’attore è di 185 centimetri.
Fonte: IMDb