Sbarcherà nelle sale italiane il
prossimo 6 febbraio l’atteso remake di RoboCop.
Il filone dei rilanci del cinema sci-fi anni ’80 è ormai in voga,
con alterni risultati, da qualche anno: era solo questione di tempo
prima che anche il futuristico poliziotto – cyborg tornasse sugli
schermi. Il progetto era già un po’ datato, risalendo al
2008: l’intenzione fu allora di approdare nelle sale del 2010, ma
in seguito una serie di ritardi, cambi di rotta, abbandoni –
il più importante dei quali quello di Darren
Aaronofsky – ha allungato i tempi di
realizzazione.
Alla guida del film viene chiamato
in seguito il brasiliano José Padilha, fattosi
conoscere per Tropa de Elite, mentre per
il ruolo del protagonista, dopo aver valutato varie opzioni, viene
scelto
Joel Kinnaman, assurto alla fama internazionale grazie
alla versione americana di Millennium – Uomini che
odiano le donne, firmata da David
Fincher; più tribolata la scelta del ‘cattivo’:
inizialmente per il ruolo viene ingaggiato Hugh
Laurie, reduce dai fasti di Dr. House, il quale
in seguito rinuncerà a prendere parte al progetto; la parte
viene poi definitivamente assegnata a
Michael Keaton, attore alla ricerca del rilancio, la
cui carriera, dopo i successi a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 con
gli anni 2000 è entrata in una fase di stallo.
Gary Oldman sarà lo scienziato
creatore di RoboCop ed
Abbie Cornish (Limitless, Sucker
Punch) avrà il ruolo della moglie del
protagonista; il resto del cast vede la presenza, tra gli altri, di
Samuel L. Jackson, Jackie Earl Haley
(Watchmen, Lincoln), Jennifer
Ehle (A gifted man, Zero dark
thirty), Jay Baruchel (voce
originale della serie di Dragon Trainer). La colonna
sonora è curata da Pedro Bromfman, già
collaboratore di Padilha per le musiche di Tropa de
Elite.
Ambientato nel 2028,
Robocop vede protagonista il poliziotto
Alex Murphy che, rimasto gravemente ferito,
diviene la cavia per la creazione di un nuovo tipo di poliziotto,
un ibrido tra essere umano e macchina: ad occuparsene è la
Omnicorp, una multinazionale già attiva nel settore militare, che
punta così a monopolizzare anche il settore della sicurezza nelle
città; tuttavia, il risultato dell’esperimento si mostrerà molto
meno ‘controllabile’ del previsto…
Il
RoboCop originale viene ancora oggi
ricordato per l’abbondante dose di violenza (che portò a vari tagli
da parte della censura), non priva di risvolti ironici. Diretto da
Paul Verhoeven, protagonisti Peter
Weller e Nancy Allen, il film godé di un
buon successo, che portò a produrne due sequel e una serie tv,
oltre che a una versione a fumetti scritta da Frank
Miller. Vedremo se e come il reboot riuscirà a
reggere il confronto con l’originale: l’impresa appare a dire il
vero ardua.