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Buon Compleanno Julia Roberts

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Buon Compleanno Julia Roberts

Studia giornalismo, ma presto decide di seguire le orme del fratello Eric, e così nel 1987 Julia Roberts debutta al cinema. L’anno dopo è la protagonista di Mystic Pizza, cui segue a ruota Fiori d’acciaio, con annessi Golden Globe e prima nomination all’Oscar; poi, nel 1990, il successone col ruolo da Pretty Woman al fianco del fascinoso Richard Gere. Secondo Golden Globe e quasi-Oscar. Strano che con questi risultati Miss Roberts voglia prendersi una pausa…

Ma la pacchia dura poco: negli anni Novanta non si ferma un attimo. Va A letto col nemico, per poi svolazzare intorno a Peter Pan; e trova Qualcosa di cui…sparlare prima di dire ‘I love you’ a Woody Allen. Archiviato Il rapporto Pelican, le tocca il matrimonio del suo migliore amico con la zuccherosa Cameron Diaz, e si becca pure un’aranciata sulla maglia dalle parti di Notting Hill. Ci riprova con Gere in Se scappi ti sposo, e subito dopo tenta di farsi amica/nemica Susan Sarandon, fino ad aggiudicarsi la statuetta per la tostissima Erin Brockovich. Oltre all’Oscar, la Roberts intasca il SAG Award, il BAFTA e il Golden Globe, diventando così la prima attrice a vincere tutti i premi più importanti con lo stesso film.  Un anno fortunato questo 2001, anche perché sul set di The Mexican Julia conosce il suo futuro (secondo) marito, Dan Moder (da cui avrà 3 pargoli). Il primo – il cantante Lyle Lovett – è durato 2 anni, mentre il fidanzato più celebre, Kiefer Sutherland, lo ha quasi mollato sull’altare (= 3 giorni prima delle nozze).

Non molla invece la carriera: inarrestabile. Affianca progetti dettati dall’amicizia – tipo Ocean’s Eleven/Twelve e Full Frontal per Soderbergh, o Confessioni di una mente pericolosa per Clooney – a pellicole come Closer e Mona Lisa smile (è un caso che Julia vesta i panni della musa di Leonardo nello spot Lavazza con Bonolis?), o il recentissimo Biancaneve, dove la Roberts è, udite udite, la strega cattiva (lei, che nel tempo libero fa la testimonial per Lancôme).  La torta di mele è pronta. HAPPY BIRTHDAY, JULIA!

Buon Compleanno Jude Law

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Buon Compleanno Jude Law

Grande attivista civile e politico (ma sempre con due gocce di Dior Homme), il signor David Jude Heyworth Law deve il suo secondo nome (diventato il primo e l’unico) in parte al libro Jude l’Oscuro, e in parte alla celeberrima Hey Jude dei Beatles.

Jude Law inizia al National Youth Music Theatre nell’87 e si impone subito nel panorama teatrale, ottenendo anche diversi riconoscimenti. L’esordio in tv è dell’89, mentre al cinema ci arriva nel ’94 col film Shopping, al fianco della futura moglie Sadie Frost. Per inciso, il matrimonio durerà 6 anni e Law diventerà padre di 3 figli; dopo il divorzio si fidanzerà con l’attrice Sienna Miller, incontrata sul set di Alfie. Un paio d’anni di idillio e poi la coppia scoppierà perché Jude se la fa con la babysitter (sic!) e la Miller non ci sta. O almeno, non subito. Il tempo di una breve parentesi con la modella Samantha Burke (breve quanto basta per sfornare il bebé n°4 di Law), e i due torneranno ufficialmente insieme, per poi lasciarsi definitivamente nel 2011. Se la carriera amorosa è un tantino instabile, quella cinematografica sembra garantire qualche certezza in più. A partire dal ‘97, anno del biopic Wilde che gli regala la popolarità nel ruolo dell’amante del celebre scrittore, Law prende parte a una serie di progetti eterogenei e mai scontati, che faranno di lui uno dei nomi su ci puntare per il nuovo millennio. Tra i titoli, Gattaca di Niccol, Mezzanotte nel giardino del bene e del male di Eastwood, eXistenZ di Cronenberg e Il talento di Mr. Ripley di Minghella, film che gli fa guadagnare la sua prima nomination all’Oscar (da non protagonista), oltre ad una discreta padronanza del sassofono.

Se per il ruolo di Dickie Greenleaf ha imparato a suonare, e per il successivo A.I. – Intelligenza artificiale di Spielberg ha preso lezioni di ballo, c’è da chiedersi come si sia preparato a vestire i panni del cecchino russo de Il nemico alle porte, ma non indagheremo. Qualunque sia il metodo, a quanto pare funziona: Law ormai è una star internazionale, con tanto di benedizione della rivista People, che nel 2004 lo elegge il più sexy del pianeta. Certo, lo status di celebrity non comporta automaticamente scelte professionali azzeccate o successo al box office (vedi il remake di Alfie o lo sconclusionato Sky Captain and the World of Tomorrow), ma i flop si alternano a pellicole di qualità, come Era mio padre, I Heart Huckabees, Closer, The Aviator. E nel CV di Jude c’è spazio anche per l’amore, da quello epico per la Kidman in Cold Mountain (coronato da un quasi-Oscar), a quello che non va in vacanza (con Cameron Diaz), fino al bacio romantico con Nora Jones nel film di Wong Kar Wai. Negli ultimi anni, però, il sentimento fa capolino solo in un paio di pellicole (Passioni e desideri e Anna Karenina), per cedere il posto all’azione di Repo Men e delle due avventure di Sherlock Holmes by Guy Ritchie, nonché alle collaborazioni d’autore con Scorsese (Hugo Cabret) e Soderbergh (Contagion ed Effetti collaterali).

In queste settimane è protagonista delle scene londinesi con Henry V di Shakespeare, ma l’attenzione è già puntata al rivoltante Dom Hemingway (di prossima uscita), che ci prospetta un Law assolutamente inedito. Il nostro coro, invece, è un vero tormentone. HAPPY BIRTHDAY JUDE!

Buon Compleanno Judd Apatow

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Quando gli eroi della tua infanzia sono Steve Martin e i fratelli Marx, e da grande finisci a lavorare nello showbiz, la tua specialità non potrà che essere la commedia. Magari non è detto che tu voglia mostrare un pene in ogni tuo film, ma questo è quello che Judd Apatow si è ripromesso di fare anni or sono.

Prima di diventare un maestro della risata (più o meno sboccata), fa la gavetta come lavapiatti al Long Island East Side Comedy Club, mentre gestisce il suo personale Comedy Club per la radio della scuola. Un vero cultore della materia, il ragazzo. Dopo il diploma si trasferisce a L.A. per studiare sceneggiatura all’università – organizzando regolarmente delle “Comedy Nights” al campus – ma molla il corso prima della laurea, e va a vivere con Adam Sandler, incontro fortunato di Judd, oltre a quello con Ben Stiller, con cui fa amicizia nel 1990 fuori da un concerto di Elvis Costello, e per cui scrive un programma targato Fox, The Ben Stiller Show.

Nonostante le critiche positive e l’Emmy agli autori, la rete lo cancella e Apatow si butta sul Larry Sanders Show della HBO e su diverse serie tv, per poi esordire come sceneggiatore cinematografico nel ’95 con Pesi massimi. Nel frattempo incontra la donna della sua vita, l’attrice Leslie Mann, bella bionda che non solo accetterà di sposarlo, ma gli darà pure due figlie, e come minimo si merita di comparire in gran parte dei suoi progetti. Dopo tanto scrivere, Judd decide di tentare con la regia, debuttando nel 2005 con 40 anni vergine, co-sceneggiato insieme al protagonista Steve Carell: il film è un successone e, rotto il ghiaccio col grande pubblico, Apatow è pronto per il bis, con la commedia politically s-correct Molto incinta (2007), protagonisti l’amico Seth Rogen e la Katherine Heigl di Grey’s Anatomy. Judd va alla grande anche come produttore con la sua società Apatow Productions, che, tra le altre, porta sullo schermo la commedia femminile più scollacciata e di successo di tutti i tempi, nonostante il famigerato marchio “R” (“restricted”) della censura americana: Le amiche della sposa sbanca il box office e riceve nomination agli Oscar e ai Golden Globe. Tiè.

La sua ultima fatica multi-tasking (sceneggiatore/regista/produttore) si intitola Questi sono i 40, ma per lui oggi sono 46. HAPPY BIRTHDAY JUDD!

Buon compleanno Joss Whedon, 50 candeline

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Buon compleanno Joss Whedon, 50 candeline

Oggi spegne 50 candeline il regista e  sceneggiatore Joss Whedon, artefice del successo The Avengers e fidato collaboratore della Marvel da tempo immemori. Il regista è tutt’ora impegnato sul set dell’attesissimo sequel Avengers Age of Ultron. Deve gran parte della sua fama alla creazione della celebre serie televisiva Buffy l’ammazzavampiri  ma è autore di molte altre sceneggiature televisive, cinematografiche e di fumetti.

Ha studiato in Inghilterra al Winchester College e ha conseguito nel 1987 una laurea in materie cinematografiche all’università Wesleyan, in Connecticut. Appassionato di fumetti, di cui è autore,fantasy e fantascienza, Whedon è ateo e umanista. Nel 1997 ha fondato la casa di produzione cinematografica denominata Mutant Enemy che ha chiuso i battenti nel 2006.

LEGGI ANCHE: Avengers Age of Ultron: Vedova nera in moto sul set [Foto]

Grande appassionato di comics scrive per la casa editrice Dark Horse Comics la miniserie Angel – Long Night’s Journey e le avventure di Fray, la cacciatrice del futuro. Dopo alcune storie ambientate nel buffyverse (Tales of the Vampires e Tales of the Slayers), ha ideato “Giant-Size X-Man” e, nel 2006, “Stan Lee Mets Spiderman #1”, breve storia celebrativa di 10 pagine per il 65° anniversario di Stan Lee alla Marvel; lo stesso anno realizza lo speciale per festeggiare i 20 anni della Dark Horse e un fumetto DC dedicato allo scomparso Sam Loeb. Pubblica online sul sito myspace di Dark Horse Presents Sugar Shock, una miniserie di tre numeri e, in seguito, la Marvel Comics gli affida il compito di sceneggiare una serie degli X-Men creata appositamente per lui, Astonishing X-Men, disegnata da John Cassaday. Nel 2006 è subentrato a Brian K. Vaughan nella sceneggiatura di Runaways, che ha scritto a partire dal 25.

Ha supervisionato la realizzazione, dando consulenza per le trame, della sesta stagione di Angel, sempre a fumetti. Per la Dark Horse ha inoltre dato il via all’ottava stagione di Buffy a fumetti, prosecuzione su carta di quella serie televisiva che lo ha reso famoso. Ha poi continuato a espandere il Buffyverse con la nona stagione di Buffy e, attualmente, è in fase di realizzazione la decima. Ha progettato gli spin-off a fumetti di Buffy Willow e Angel & Faith. Il fumetto è infatti per Whedon il mezzo per continuare su carta suoi lavori e progetti, come Buffy e Angel.

Al cinema, collabora nel 1994 e 1995 sempre nelle vesti di sceneggiatore a diversi film, non venendo però accreditato, come ad esempio Getaway, Speed e Waterworld.

Diventa quindi co-sceneggiatore di film di animazione come Toy Story e Titan A.E. sceneggiando anche il film Alien – La clonazione e scrivendo il trattamento per Atlantis – L’impero perduto. Nel 2012 lavora a tre film producendo e co-sceneggiando Quella casa nel bosco e scrivendo e dirigendo sia il campione di incassi The Avengers che Much Ado About Nothing. Nel 2014 è produttore e sceneggiatore di In Your Eyes, una storia d’amore metafisica tra due persone apparentemente opposte che scopriranno essere in realtà profondamente connesse l’una all’altra.

Buon Compleanno Josh Brolin

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Buon Compleanno Josh Brolin

Alzi la mano chi sapeva che la matrigna di Josh James Brolin  si chiama Barbra Streisand. Nessuno? Beh, è la terza moglie di suo padre, anche lui attore. Un vizio di famiglia. In realtà, sembra che Josh abbia iniziato a interessarsi al mestiere solo dopo una lezione di improvvisazione al liceo, ma nei geni qualcosa ci doveva pur essere.

Nato a L.A. nel 1968, il ragazzo debutta al cinema a 17 anni in quello che diventerà un teen-cult, uno di quei classici che ancora oggi, quando lo danno in TV, non puoi non riguardarlo. Il titolo? I Goonies, in cui Josh è Brandon Walsh (niente a che vedere con l’eroe di Beverly Hills 90210), il fratello strafottente di Mikey/Sean Astin (alias Samwise Gamgee, l’hobbit cicciotello della Compagnia). Archiviato il tesoro di Willy l’Orbo, il giovane si affaccia anche alla televisione: prova prima con 21 Jump Street, ma Johnny Depp gli soffia il ruolo da protagonista dopo una sfida all’ultimo provino, e Josh si dove accontentare di una particina nella prima stagione (i due, comunque, durante il casting sono diventati amici e l’antagonismo sembra non aver rovinato il rapporto). Poco male: Mr Brolin si rifarà presto con un’altra serie, il western I ragazzi della prateria, che lo vede nei panni polverosi del pony express Wild Bill Hickok (l’imbronciato del gruppo) per tre stagioni, dall’89 al ’92. Seguono vari progetti sul piccolo e grande schermo, fra cui Amori e disastri, Mimic, Melinda e Melinda, L’uomo senza ombra. Josh non si fa mancare nemmeno un po’ di teatro, in attesa della svolta con la S maiuscola, che arriva più o meno nel 2007. L’anno è sicuramente prolifico per Mr Brolin, che appare in titoli quali Planet Terror (uno dei due episodi di Grindhouse della premiata coppia Rodriguez/Tarantino), Nella valle di Elah e American Gangster, fino al ruolo che lo porta alla ribalta in Non è un paese per vecchi dei Coen. Era l’ora. A questo punto l’attore si butta su personaggi tendenzialmente cattivi, o per lo meno un po’ bastardelli, tipo Gorge W. Bush nel biopic W. di Oliver Stone, il consigliere comunale di Milk che ammazza Sean Penn (e per questo si merita una bella nomination all’Oscar da non protagonista), per arrivare allo squalo della finanza (o meglio, un “barracuda”) in Wall Street: Il denaro non dorme mai. Nel 2010 Josh torna a lavorare coi fratelli Coen (e a calzare stivali speronati) nel remake de Il grinta, per poi darsi alla fantascienza cool (e ai completi scuri) di Men in Black 3, dove interpreta la versione giovane di Tommy Lee Jones. Dopo qualche sbandamento (vedi, ad esempio, Gangster Squad e il remake americano di Oldboy), promette ora di riscattarsi con l’imminente Labor Day, in coppia con Kate Winslet, prima di tornare a farsi dirigere da Rodriguez nel sequel di Sin City, A Dame to Kill For, e di scalare l’Everest (in sala l’anno prossimo). Fino all’ultimo, Brolin è stato tra i favoriti per il ruolo di Batman nel chiacchierato sequel di Man of Steel, ma sappiamo bene che il mantello lo ha vinto Ben Affleck, con tutte le bat-conseguenze. Chissà come avrebbero reagito i fan se il volto del nuovo Bruce Wayne fosse stato quello di Josh… Sicuramente per lui sarebbe stato catartico interpretare il giustiziere mascherato, visto che in privato si è trovato spesso nei guai con la giustizia. Nel 2004, a pochi mesi dal matrimonio con la moglie n°2, Diane Lane, il signorino finisce in manette per violenza coniugale: lei dirà poi che è stato tutto un “misunderstanding”, ma la fedina penale ha perso smalto, e il matrimonio pure (il divorzio – il secondo per entrambi – è stato ufficializzato pochi mesi fa). Nel 2008 è la volta dell’arresto per la rissa scoppiata in un locale notturno durante le riprese di W. (con lui ci sono pure un collega attore e alcuni membri della troupe), mentre alla vigilia di Capodanno del 2013 Brolin viene arrestato per disturbo della quiete pubblica (probabilmente ha bevuto troppo per festeggiare l’arrivo del nuovo anno, diventando un pochino molesto).

Oggi avremmo voluto evitare lo spumante, ma se poi si arrabbia, chi lo sente quello? Quindi leviamo in alto i calici e… HAPPY BIRTHDAY JOSH!

Buon Compleanno Joseph Gordon-Levitt

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Buon Compleanno Joseph Gordon-Levitt

JGL, altresì detto Joseph Gordon-Levitt , è uno di quelli che fino a qualche tempo fa ti chiedevi dov’è che l’ho già visto, e il nome ce lo avevi sempre sulla punta della lingua… Un attore del circuito indipendente, uno bravissimo, per carità, ma poco lanciato. Poi Hollywood si è finalmente accorta di lui e allora quel nome non te lo sei scordato più.

 Sarà che suo nonno faceva il regista e il DNA non è acqua, ma Joseph è un vero bambino prodigio, perché a 4 anni entra a far parte di un gruppo di teatro musicale, e a 6 è già un habitué degli spot pubblicitari (burro d’arachidi & altre meraviglie made in U.S.A). Appare poi in un paio di episodi del telefilm Casa Keaton e, si sa, dal piccolo al grande schermo a volte il passo è davvero breve. Il giovanotto esordisce al cinema con Beethoven nel 1992, seguito a ruota da  In mezzo scorre il fiume di Redford, ma rimane sempre con un piede in TV, e a partire dal ’96 lo troviamo fra i protagonisti della sit-com Una famiglia del terzo tipo, in cui il ragazzino è Tommy Solomon, extraterrestre che finge di essere un ebreo (ironia della sorte, JGL è ebreo per davvero).

Il ruolo gli regala grande notorietà in patria e il suo faccino conquista le copertine di diversi teen-magazine, con buona pace del diretto interessato, che per sua stessa ammissione non ama “essere famoso”. Magari dovrebbe cambiare mestiere, ecco, e invece no, continua a recitare e nel suo curriculum finiscono titoli come Il giurato (è il figlio di Demi Moore), Halloween 20 anni dopo (lo fanno fuori prima dei titoli di testa), 10 cose che odio di te (è lo sfigatello che affianca il duro del liceo, ovvero un altro divo in erba, il compianto Heath Ledger). Con l’arrivo del nuovo millennio, Gordon-Levitt si iscrive alla Columbia University per studiare storia/letteratura/poesia francese, salvo poi mollare tutto nel 2004: l’amour pour la France evidentemente non può competere con quello per la recitazione, anche se, in questa pausa di riflessione accademica, Joeseph ha capito di voler fare solo “bei film”.

Sarà, dunque, questo il mantra che l’attore seguirà nella scelta dei progetti futuri, e sicuramente le prime pellicole con cui si riaffaccia nello showbiz sono opere di un certo spessore, autoriali al limite della ‘nicchia’, come il tostissimo Mysterious Skin (in cui sveste i panni di un gay con un passato di abusi e un presente nella prostituzione) o il noir adolescenziale Brick (in cui è uno studente coinvolto in un giro di droga mentre indaga su un omicidio).

Un set dopo l’altro fino alla svolta del 2009/10, biennio fortunato che lo vede in azione sia in territorio indie – con una storia d’amore, (500) giorni insieme, e una di de-formazione, Hesher è stato qui – sia in zona blockbuster, con G.I. Joe – La nascita dei Cobra e, soprattutto, Inception di Nolan (che per quella parte aveva scelto James Franco, ma poi lo ha dovuto rimpiazzare, offrendo a Joseph la sua grande occasione). Il tempo di girare 50/50 e Gordon-Levitt torna a lavorare col regista di Batman nel terzo e ultimo capitolo della saga, Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012).

Ormai JGL è uno che si fa vedere spesso sul grande schermo (Senza freni, Looper, Lincoln), quindi perché non cimentarsi anche dietro la macchina da presa? La pratica con qualche cortometraggio l’ha già fatta e nel 2013 è pronto per Don Jon, storia di un porno-dipendente che non conosce l’amore vero finché non incontra Scarlett Johansson e/o Julianne Moore (forse). Non contento, Joseph firma anche la sceneggiatura e presta il volto al dongiovanni post-moderno di sua creazione. Un artista a 360°, insomma (con tanto di casa di produzione multi-tasking da lui fondata e diretta).

In attesa di vederlo nel sequel di Sin City, A Dame to Kill For, visto che lui è uno a cui piace dare i numeri (almeno nei titoli dei suoi film), oggi vogliamo fargli un po’ i conti in tasca… o meglio, sulla torta. Sono 33 candeline. HAPPY BIRTHDAY JOE!

Buon Compleanno Johnny Depp

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Buon Compleanno Johnny Depp

Inizia a fumare a 12 anni, perde la verginità a 13 e quando arriva ai 14 ha già sperimentato più di una droga. Questo è quel che si dice di John Christopher Depp II (aka Johnny Depp). Per fortuna che nel frattempo la mamma gli ha regalato una chitarra elettrica e il ragazzino ha cominciato a dedicarsi anche alla musica.

Presto fonda una garage band , i The Flame, che in seguito diventeranno i The Kids: ragazzi tosti, che si guadagnano un buon seguito qua e là per la Florida e vengono chiamati ad aprire concerti importanti, tipo quelli dei Talking Heads e di Iggy Pop. Firmano addirittura un contratto musicale nel 1983, ma Johnny è sempre a corto di soldi e cerca di arrotondare con lavoretti vari, dal muratore, al benzinaio, al meccanico, al venditore telefonico. A un certo punto si sposa pure, ma due anni più tardi ha già divorziato: la ex, comunque, ha avuto il tempo di presentargli un amico, Nicolas Cage (aka nipote di Francis Ford Coppola), che in lui vede quel non so che e lo incoraggia a fare un provino, col risultato che nel 1984 Mr Depp debutta da attore nell’horror Nightmare: dal profondo della notte. Certo, l’esordio è piuttosto traumatico – il suo personaggio viene ingoiato dal letto e risputato fuori zuppo di sangue – ma il giovane avrà modo di rilassarsi nella giungla di Platoon, esperienza che lo convince definitivamente a recitare.

Gliene sono grate le migliaia di ragazze che ogni giorno lo inondano di lettere dopo aver visto il suo bel faccino in tv, nella serie cult 21 Jump Street, che fa di lui un vero idolo. Peccato che la fama del bel ragazzo proprio non gli vada giù e dopo 3 anni il signorino abbandona lo show per dedicarsi a progetti che sente più suoi. Così nasce Johnny l’outsider: quello di Edward mani di forbice, Benny & Joon, Buon compleanno Mr. Grape, Ed Wood, Dead Man. L’alleato n° 1 non può che essere un altro outsider, il regista Tim Burton, con cui Depp torna a collaborare a cadenza regolare, ogni volta con un look diverso che contribuisce ad alimentare la sua reputazione di trasformista e ad arricchire la sua galleria privata di personaggi eccentrici: l’investigatore Ichabod Crane de I misteri di Sleepy Hollow, il Willy Wonka 2.0 (à la Michael Jackson) de La fabbrica di cioccolato, il barbiere canterino Sweeney Todd, il Cappellaio Matto (che più matto non si può) di Alice in Wonderland, fino al vampiro stordito di Dark Shadows.

Depp, però, dà sfogo al suo estro creativo anche al servizio di altri registi, spaziando fra i generi con gran disinvoltura: si va dai gangster più classici come Donnie Brasco e Nemico Pubblico, a film ‘stupefacenti’ come Paura e delirio a Las Vegas, Blow, The Libertine e The Rum Diary; da storie paranormali/iperreali come La nona porta, The Astronaut’s Wife e il recentissimo Transcendence, a favole moderne come Chocolat, Neverland – Un sogno per la vita, Parnassuss – L’uomo che voleva ingannare il diavolo e The Lone Ranger. Johnny non si fa mancare neppure un po’ d’azione: quella d’altri tempi de La vera storia di Jack lo squartatore, quella chiassosa di C’era una volta in Messico, e quella così-così di The Tourist. Ma lo spartiacque della sua carriera, il film che lo catapulta nel firmamento delle superstar hollywoodiane, consacrandolo a icona pop, è senza dubbio La maledizione della prima luna, che apre la saga de I pirati dei Caraibi e dà inizio alla leggenda di Capitan Jack Sparrow, singolare pirata dalla chioma & dalla parlantina sciolte. Chi l’avrebbe mai detto che un borderline come Johnny, allergico al cinema più mainstream, avrebbe ceduto non una, ma ben 4 volte alle lusinghe della Disney, facendo della serie marinaresca un successo planetario? Sarà stata la paternità a intenerirlo, invogliandolo a sposare progetti che anche i figli possono gustare senza traumi permanenti. L’attrice/cantante francese Vanessa Paradis, invece, non l’ha mai sposata, nonostante 2 pargoli e 14 anni insieme. E prima di lei non ha sposato neppure Jennifer Grey, Winona Ryder (che però era stata omaggiata con il tattoo “Winona Forever”, troncato poi in “Wino Forever”, cioè “ubriaco per sempre”, dopo la separazione), o la top Kate Moss… Oggi, però, a 50 anni suonati, Depp è pronto a sposare la giovane attrice Amber Heard, conosciuta in The Rum Diary e inanellata come da manuale. Le nozze casalinghe (= in un’isola delle Bahamas proprietà di Johnny) dovrebbero tenersi a breve, o almeno così si dice.

Intanto lo sposo è impegnato a dar vita ad un altro ragazzaccio, il boss del crimine Whitey Bulger del film Black Mass. Noi gli rubiamo solo 5 minuti per soffiare sulle candeline e brindare alla sua. HAPPY BIRTHDAY JOHNNY!

Buon compleanno John Williams, un omaggio musicale per festeggiarlo

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47 nomination agli Oscar e 5 statuette portate a casa. Chi può vantare un tale palmares (secondo solo a quello di Walt Disney)? Ma ovviamente John Williams, il re delle colonne sonore cinematografiche. Autore delle più celebri e iconiche soundtrack della storia del cinema, il compositore ha compiuto oggi 83 splendidi anni di successi e capolavori.

In occasione di questo compleanno speciale lo celebriamo con questo particolarissimo middley dei suoi successi più grandi realizzato da Corey Vidal.

 

Buon Compleanno Joan Cusack

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Buon Compleanno Joan Cusack

Joan Cusack

Anche una bellezza non convenzionale può ritagliarsi un posto nell’olimpo hollywoodiano… certo, magari tocca litigarselo con fratelli e sorelle. Come in casa Cusack, dove hanno pensato bene di seguire tutti le orme paterne, dedicandosi – chi più, chi meno – al mestiere d’attore. Chissà che parapiglia le recite di Natale! I risultati migliori, però, li hanno ottenuti John e Joan Cusack, che tra l’altro hanno condiviso il set una decina di volte.

La signorina Joan, nel corso della sua carriera, si è costruita una reputazione da ‘supporting actress’ di tutto rispetto, consolidata da due belle nomination all’Oscar (per Una donna in carriera e In & Out); e se sei un’esibizionista professionista (= attrice), non deve essere facile fare la spalla. E farla bene poi… Insomma, devi esserci ma non esserci, dar vita a un personaggio convincente ed emozionante, senza però rubare la scena alla protagonista designata. Ma la signora Cusack è un ‘ladra’ nata. Mettetela dove vi pare, accanto a chi vi pare: non potrete fare a meno di notare la sua presenza, e apprezzare le smorfie, i tic e tutti i must della sua mimica inimitabile. Come scordarla ne La famiglia Addams 2, School of Rock, o Quando meno te lo spetti? Semplici commedie, è vero, ma i suoi personaggi hanno sempre una sfumatura che fa la differenza, che va più a fondo di quel che potrebbe apparire.

Un esempio su tutti, la Sheila Jackson di Shameless, serie Tv politicamente/moralmente/socialmente (e irresistibilmente) scorretta in cui Joan interpreta una morigerata madre di famiglia agorafobica che, episodio dopo episodio, supera paure e inibizioni, con esiti imprevedibili. Chissà cosa ne pensano i figli e il marito ventennale (quelli veri)… Noi pensiamo che sia l’ora di spegnere le candeline. HAPPY BIRTHDAY,  MRS. CUSACK!

Buon compleanno Jim Carrey e Kevin Costner da Netflix

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Oggi, martedì 17, e domani, mercoledì 18 gennaio compiono gli anni Jim Carrey e Kevin Costner. Festeggiamoli ricordando le loro interpretazioni più memorabili in una due giorni hollywoodiana su Netflix!

Jim Carrey è uno degli attori comici più celebri di Hollywood, passato alle luci della ribalta internazionale nel 1994 con “The Mask” e “Scemo e più scemo”. Riconosciuto da critica e pubblico e premiato tra gli altri anche con due Golden Globes, Carrey ha dimostrato la sua versatilità da attore accettando anche ruoli in film più drammatici, tra cui l’iconico “The Truman Show”. Durante tutta la sua carriera, Carrey ha alternato comicità e dramma, entrando nel cuore e nell’immaginario degli spettatori di tutto il mondo. Il 17 gennaio compie 55 anni.

Kevin CostnerKevin Costner è uno degli attori e registi più magnetici e carismatici del cinema internazionale. Consacrato al grande pubblico e alla critica con il film “Balla coi lupi”, con gli anni si è confermato un attore di primo livello, inanellando una serie di eccellenti interpretazioni, come quella che lo vede protagonista in “JFK – Un caso ancora aperto”, e che l’hanno reso la star che è oggi. Il 18 gennaio compie 62 anni, ed è sempre affascinante…

Ripercorriamo le carriere di questi due grandi artisti riguardando alcuni dei film che hanno segnato loro carriera.

Buon compleanno Jim Carrey e Kevin Costner da Netflix

Buon Compleanno Jessica Biel

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Buon Compleanno Jessica Biel

Chissà se a rendere così bella Jessica Biel è il particolare mix di geni che ha ereditato, un po’ tedeschi, un po’ francesi, ma anche inglesi e irlandesi, con uno spruzzo di Choctaw (una particolare etnia indiana degli Stati Uniti del sud) che certo non guasta. Comunque la signorina non è una che passa inosservata, e ha cominciato presto.

Dopo un paio d’anni da baby-modella, infatti, la quattordicenne Jessica è già al Settimo cielo, perché si aggiudica il ruolo di Mary – la secondogenita un po’ ribelle della svariata prole del pastore Camden & consorte – nella celebre serie televisiva tutta casa & chiesa.  L’anno successivo la signorina arriva anche al cinema col film L’oro di Ulisse, in cui interpreta la nipote di Peter Fonda, guadagnandosi numerosi apprezzamenti e un Young Artist Award.

Nel 2000, però, le viene la malaugurata idea di posare in topless per il numero di marzo di Gear, scatenando le ire dei produttori di Settimo cielo, che la vorrebbero sempre ligia ai doveri di devota-figlia-del-reverendo-Camden: seguono azione legale contro la rivista e pubbliche scuse della sciagurata, che però definisce il servizio fotografico una “esperienza formativa”. Esperienza che le deve essere piaciuta parecchio, se poi nel 2002 partecipa al film Le regole dell’attrazione, dal romanzo del ragazzaccio Bret Easton Ellis, in cui interpreta il personaggio di Lara, studentessa universitaria assai promiscua. Repetita iuvant, no? E quelli della L’Oreal evidentemente sono più open-minded, perché il 2002 è anche l’anno in cui la prestigiosa casa di cosmetici sceglie la scostumata come nuova testimonial.

Forse è per smarcarsi dall’immagine di mite ragazza acqua & sapone, forse è per pura coincidenza, fatto sta che i progetti successivi di Jessica sono tutti ad alto tasso adrenalinico, vedi il remake di Non aprite quella porta (2003), Balde: Trinity, Stealth – Arma suprema (entrambi del 2004) e Home of the Brave – Eroi senza gloria (2006); ma Miss Biel si ritaglia anche qualche particina in Elizabethtown, Cellular e London, prima di guadagnarsi dei meritati primi piani in The Illusionist -L’illusionista (con Edward Norton) e Next (con Nicolas Cage), che precedono due commedie più o meno romantiche, Vi dichiaro marito e… marito e Un matrimonio all’inglese (in cui interpreta anche due brani della colonna sonora).

Il 2010 la vede tornare all’azione nell’adattamento per il grande schermo del telefilm di culto A-Team, per poi sorprenderla a rispolverare il suo lato sentimentale in due film corali, Appuntamento con l’amore e Capodanno a New York (che NON è diretto dai Vanzina, ndr). Ormai Jessica è una diva affidabile e il ruolo da coprotagonista non glielo toglie più nessuno: dallo sci-fi Total Recall – Atto di forza al fianco di Colin Farrell, al mucciniano Quello che so sull’amore con Gerard Butler, all’horror-thriller I bambini di Cold Rock, fino al recente biopic sul maestro del brivido, Hitchcok.

Quanto a carriera la fanciulla non si può certo lamentare, ma anche la vita privata va a gonfie vele. Dopo una relazione con l’attore Chris Evans, nel 2007 Jessica si mette con un’altra celebrity, il sempreverde Justin Timberlake (che, fra l’altro, si chiama come suo fratello), finché nel 2011 i due si fidanzano (tra le nevi del Montana), per poi unirsi nel sacro vincolo del matrimonio (nel sole della nostra Puglia). Pur mantenendo il cognome da nubile per il lavoro di attrice, Jessica di recente ha ufficialmente assunto quello del marito, quindi adesso possiamo pure chiamarla Mrs. Timberlake, ecco. Ovviamente il consorte è invitato a festeggiare con noi il 32mo compleanno della sua bella, anche perché gli auguri glieli canterà senz’altro meglio di noi. HAPPY BIRTHDAY JESSICA!

Buon Compleanno Jessica Alba

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Buon Compleanno Jessica Alba

Com’è il detto? “Chi bella vuole apparire, un poco deve soffrire”. Giusto? Beh, Jessica Marie Alba deve averlo preso alla lettera, perché se è vero che la fanciulla ha un fisico da modella, è anche vero che ne ha passate tante, il poveretto. Quando è ancora bambina, Jessica soffre due volte di pneumotorace, si becca la polmonite a ripetizione, e viene operata per un’appendicite e per una cisti tonsillare.

La piccola passa gran parte del tempo in ospedale e a scuola è difficile farsi degli amichetti; una volta cresciuta, invece, finirà per scontrarsi coi compagni dell’oratorio, che non prendono bene il suo personaggio in un episodio della serie Chicago Hope. Miss Alba, infatti, nel 1996 fa un’apparizione nelle vesti di una ragazza con la gonorrea (alla gola) e la reazione negativa dei suoi coetanei la fa allontanare dalla Chiesa, malgrado l’educazione cattolicissima ricevuta dalla famiglia, che lei stessa definisce “piuttosto conservatrice”,  mentre lei sì che è una “liberale” – con qualche riserva, visto che nei suoi contratti c’è sempre una clausola anti-nudo (che poi non vuol dire che non la si veda comunque nuda in qualche scena… la magia del cinema).

Nonostante il rigore familiare, è proprio la mamma che le ha permesso, appena undicenne, di partecipare ad un concorso che le fa vincere delle lezioni di recitazione: nove mesi dopo la ragazzina ha un agente e nel giro di un paio d’anni fa il suo debutto al cinema con un ruoletto nel film Vacanze a modo nostro. Seguono spot televisivi e varie apparizioni sul piccolo schermo, in particolare nel telefilm Le nuove avventure di Flipper, in cui Jessica interpreta la giovane ‘sirenetta’ Maya per due stagioni: il merito è di nuovo della mamma, che le ha insegnato a nuotare prima ancora che camminasse e l’ha incoraggiata a prendere il brevetto da subacquea, aiutandola non poco nelle riprese in Australia. Finito il liceo, Jessica entra alla Atlantic Theater Company di William H. Macy e Felicity Huffman per studiare seriamente il mestiere, e si fa notare al cinema con Mai stata baciata e Giovani diavoli, finché nel 2000 il piccolo schermo le regalerà il ruolo che la renderà famosa per davvero, quello del super-soldato Max Guevara nella serie sci-fi Dark Angel di James Cameron, che la sceglie fra 1.200 pretendenti. Lo show va avanti solo per due anni, ma tanto basta a far esplodere la signorina Alba, che riceve una nomination al Golden Globe e nel 2001 si piazza al primo posto nella Hot 100 List di Maxim (nel 2013 ‘retrocede’ al 17°).

Grazie a Dark Angel trova anche l’amore, ovvero Mark Weatherly, suo partner sul set e nella vita: dopo 3 anni insieme e una proposta di matrimonio (nel giorno del ventesimo compleanno di Jessica), purtroppo nel 2003 la coppia scoppia, forse per colpa della differenza d’età (lui ha 12 anni di più), forse perché i genitori di lei non approvano (proprio per niente) l’unione. Cash Warren, invece, deve andargli più a genio: la figlia lo conosce nel 2004 sul set de I Fantastici 4 e, anche se ci vuole un po’, alla fine se lo sposa (nel 2008, “in gran segreto”, dicono) e ci fa pure due bambine. Nel frattempo, la signorina ha fatto strada anche sul lavoro: ha preso parte a numerosi progetti, spaziando da un genere all’altro, dal Piccolo dizionario amoroso a Honey e Sin City (che nel 2006 le vale un MTV Movie Award per la “Performance più sexy” nel ruolo della stripper Nancy Callahan, che riprenderà nell’attesissimo sequel Una donna per cui uccidere); da I Fantastici 4 già menzionati (con tanto di sequel, Silver Surfer) a Trappola in fondo al mare e The Eye; da Appuntamento con l’amore a The Killer Inside Me e Machete (con tanto di sequel, Machete Kills). E non sono tutti. Certo, non sempre le sue performance guadagnano consensi, considerate le svariate nomination ai famigerati Razzies (i premi per il peggior cinema) che l’attrice si becca nel corso della carriera: forse dovrebbe essere un po’ più selettiva, o forse no… Tanto, se anche le buttasse male con la recitazione, può sempre dedicarsi alla collezione di prodotti naturali per la casa e la cura del corpo (The Honest Company) che ha lanciato nel 2012.

Noi, intanto, le lanciamo il tappo dello spumante come portafortuna e brindiamo a lei con un bel coro. HAPPY BIRTHDAY JESSICA!

Buon Compleanno Jeremy Renner

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Buon Compleanno Jeremy Renner

Jeremy Lee Renner ha nel sangue un po’ di Germania e d’Irlanda, ma anche Inghilterra, Scozia e Svezia… eppure nasce in California, per l’esattezza a Modesto, il 7 gennaio 1971.

Sa che vuole fare l’attore, ma, in attesa di aggiudicarsi qualche particina, si guadagna da vivere come make-up artist. Nella seconda metà degli anni Novanta comincia ad apparire in qualche serie tv (fra cui CSI – Scena del crimine), prima della grande occasione che arriva nel 2002, quando viene scelto per interpretare il temibile Jeffrey Dahmer nel biopic che appunto da lui prende il titolo: Dahmer – Il cannibale di Milwaukee. L’anno dopo è la volta del superpoliziesco S.W.A.T. con Colin Farrell, ma i progetti successivi si fanno più drammatici, vedi Ingannevole è il cuore più di ogni altra cosa (della nostra Asia Argento) e North Country – Storia di Josey.

Nel 2007 Renner è pronto a tornare all’azione-quella-vera in 28 settimane dopo e, nello stesso anno, lo troviamo sia ne L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, che in un episodio del mitico Dr. House, dove veste i panni di un cantante punk rock. È il 2008, e la popolarità con la P maiuscola è alle porte: Kathryn Bigelow lo sceglie, infatti, come protagonista per The Hurt Locker, che regala a Jeremy la sua prima candidatura all’Oscar (seguita presto da una seconda nomination come ‘supporting actor’ per The Town alla cerimonia del 2011). Ormai il signorino è un nome ‘bankable’, come dicono dalle sue parti, ovvero una di quelle star che se le scritturi nel tuo film praticamente vai sul sicuro.

Ecco quindi che Mr Renner finisce l’addestramento al fianco del veterano Tom Cruise nell’ennesima missione impossibile (Protocollo fantasma), per poi diventare l’action man di punta nel restyling della saga di Bourne: è proprio lui a prestare il volto ad Aaron Cross, il nuovo personaggio che in  The Bourne Legacy prende il posto dell’agente smemorato reso celebre da Matt Damon. Ed è solo il primo capitolo. Il ruolo dell’eroe calza bene a Jeremy, quindi perché non alzare il tiro e diventare un supereroe? Et voilà Clint Burton/Occhio di Falco, fra i protagonisti del colossale The Avengers (e presente anche in un cameo in Thor). Non contento delle gesta iperboliche del suo vendicatore, Renner si mette anche a cacciare streghe nella versione 2.0 di Hansel & Gretel, al fianco di Gemma Arterton: il film, uscito a inizio 2013, non fa furore, ma a consolarlo ci pensa la figlioletta, nata in marzo dalla compagna di lunga data (una modella canadese). Uno scivolone capita a tutti, e comunque papà Renner ha pure un secondo lavoro: è titolare, assieme ad un amico, di una ditta che si occupa di ristrutturare immobili. Lo stipendio è assicurato, insomma.

Musicista/cantante di talento, Renner è anche appassionato di arti marziali, quindi, se non vogliamo farlo arrabbiare, è meglio correre al cinema a vederlo in American Hustle di David O. Russell. Ma prima stappiamo lo spumante e facciamogli gli auguri, va’. HAPPY BIRTHDAY JEREMY!

Buon Compleanno Jennifer Garner

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Buon Compleanno Jennifer Garner

Jennifer Anne Garner, alias Mrs. Affleck, alias Sidney Bristow, deve la sua fama all’agente CIA più trasformista della TV e, non a caso, negli anni ha saputo diversificare anche le sue scelte professionali… e i suoi partner sentimentali.

Dopo il matrimonio con Scott Foley, suo collega nel serial Felicity, ecco il turno di Michael Vartan, che la affianca sul set di Alias per cinque anni (e fuori dal set per qualche mese), finché non tocca a Ben Affleck, l’attuale marito (alla sua seconda Jennifer, dopo la Lopez di infausta memoria). La proposta di matrimonio arriva il giorno del 33mo compleanno della signorina, tramite anello con diamante da 4.5 carati; seguono nozze ai Caraibi (celebrate dal collega/amico Victor Garber, alias suo padre nella serie tv), copertine di tabloid che-neanche-ti-dico e 3 figli. What else? In realtà, la vita di Jennifer non è sempre stata una favola. I suoi sono metodisti e la fanciulla riceve un’educazione abbastanza rigida, del tipo: in chiesa ogni domenica, niente make-up né bikini, e il buco alle orecchie solo dopo i 16 anni (comunque può prendere lezioni di danza e suonare il sassofono nella banda del liceo). Il tempo passa e l’università si avvicina: la pulzella decide di studiare chimica, ma nel frattempo ha scoperto la recitazione e finisce che si laurea in drammaturgia. Immancabili, la gavetta teatrale e un po’ di TV, dove la Garner si aggiudica un ruolo ricorrente nella serie Felicity, dietro cui c’è lo zampino di J.J. Abrams, futuro Re Mida dello showbiz a stelle&strisce.

Siamo nel 2000 e presto Jennifer appare anche al cinema nel demenziale Fatti, strafatti e strafighe, dove è la fidanzata di uno degli strafatti, Ashton Kutcher; nel 2001 è la volta della crocerossina nell’epico Pearl Harbor (prima collaborazione col futuro coniuge Ben), e c’è pure la S-volta con Alias. Il sopra citato J.J., infatti, la sceglie per prestare il volto e i bicipiti all’eroina protagonista del suo nuovo progetto, anche se all’inizio non è molto convinto che Miss Garner sia in grado di impersonare al meglio la spia doppio/triplogiochista Sidney Bristow, una che mena e sa essere sexy con uguale disinvoltura. Jennifer si prepara al provino con un mese di full-immersion nel taekwondo, il resto è storia, alias un successone: la signorina si becca la nomination ai Golden Globe come miglior attrice in una serie drammatica per 4 anni consecutivi, vincendo nel 2002 (anno in cui si piazza anche al primo posto della Maxim Hot 100 List); il suo cachet passa dai 40.000 $ a episodio del debutto ai 150.000 $ della 5^ stagione. Non c’è quindi da stupirsi se nel 2005 rientra nella power-list di Forbes al 70mo posto fra le 100 celebrità più influenti del mondo, ed è talmente convincente nel suo ruolo di agente-modello, che nel 2004 è apparsa in uno spot per incoraggiare i giovani americani ad arruolarsi nella CIA. Non contenta, la Garner dirige anche un episodio della 4^ stagione e nella 5^ figura stabilmente come produttrice esecutiva.

La sua Sidney Bristow è un mix di grazia, fragilità e ‘tostaggine’: a tal punto che entra a pieno titolo fra le icone pop contemporanee, guidando la classifica dei “Coolest Heroes” stilata da Entertainment Weekly nel 2009. Ma Sidney è solo l’inizio, perché Jennifer porta avanti anche la carriera cinematografica, partecipando a progetti che la vedono via via risalire nei titoli di testa: da Prova a Prendermi, a Daredevil (di nuovo al fianco del futuro sposo Ben/diavolo rosso, che si innamora della sua Elektra Natchios, ruolo che l’attrice riprenderà nel 2005 nello spin-off Elektra, che poi era meglio se stava a casa a fare bambini); da 30 anni in un secondo, a Tutte le cose che non sai di lui; da The Kingdom, a Juno, fino a La rivolta delle ex, dove se la vede con lo sciupafemmine Matthew McConaughey, ritrovato nel recentissimo Dallas Buyers Club.  E non scordiamoci che la signora Affleck è anche testimonial di Max Mara (l’unica vip della griffe) ed è a capo della casa di produzione Vandalia Films, fondata nel 2006.

Con tutti questi impegni, il tempo vola! Oggi sono 42 candeline, ma il magazine People ha decretato che lei è una delle “Most Beautiful at Every Age”, quindi l’età che avanza non dovrebbe crearle problemi. HAPPY BIRTHDAY JENNIFER!

Buon Compleanno Jennifer Connelly

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Buon Compleanno Jennifer Connelly

Inizia a 10 anni con le pubblicità e non scalpita per recitare, ma la mamma porta la piccola Jennifer Connelly a fare dei provini – che non si sa mai – e, tra i tanti, nel 1984 le capita C’era una volta in America. Il ruolo di Deborah Gelly, aspirante attrice e ballerina, richiede un minimo di dimestichezza con la danza, che Jennifer non ha, ma prova comunque a imitare qualche passo e – vuoi per la determinazione, vuoi perché ha il naso uguale a quello di Elizabeth McGovern (la Deborah adulta) – convince Sergio Leone. Non può sperare in un debutto migliore.

Il primo ruolo da protagonista arriva già l’anno dopo nel thriller Phenomena di Dario Argento e, prima di accorgersene, ecco che Jennifer è diventata un’attrice, con Labyrinth a ruota nell’86. Il fantasy ha scarso successo, sì, ma col tempo diventerà un superclassico, anche grazie a David Bowie re dei goblin (e alla sua Magic Dance). Chiusa la parentesi universitaria – prima Yale, poi Stanford – la fanciulla torna a buttarsi a capofitto nel cinema: nel ’90 rischia di fregare il posto alla Pretty Woman/Roberts (il regista pensa sia troppo giovane per Vivian), prima di finire in un flop Disney, Rocketeer, seguito dal letterario D’amore e d’ombra (vedi l’Allende) e da Scomodi omicidi. È il ‘96 quando incontra il fotografo David Dugan durante un’arrampicata: ne nascono una relazione, numerose scalate e un bimbo. Il millennio si chiude con varie pellicole indie e con Dark City, particolarmente apprezzato per la femme fatale di Jennifer. L’inizio del Duemila la consacra definitivamente, con Pollock, Requiem for a Dream e A Beautiful Mind, film che le fa guadagnare l’Oscar da non protagonista e le fa conoscere il collega Paul Bettany, che sposa nel 2003 e da cui avrà due pargoli (il maschio prende il nome dall’amico attore Stellan Skarsgard). Seguono progetti variegati: il fumettistico Hulk, il drammatico La casa di sabbia e nebbia, l’horror Dark Water, l’action impegnato Blood Diamond e il fantascientifico Ultimatum alla terra, finché nel 2009 la Connelly non si concede una commedia, La verità è che non gli piaci abbastanza (botta di vita), e diventa testimonial per Balenciaga e Revlon (perché sprecare i doni di Madre Natura?).

Con 3 figli non avrà molto tempo libero, ma nei rari momenti di relax sembra che ami dedicarsi alla filosofia, alla pittura e alle scienze, senza però trascurare lo yoga e i cavalli. A breve la ritroveremo con Russel Crowe nel biblico Noah di Aronofsky, ma intanto le facciamo gli auguri. HAPPY BIRTHDAY JEN!

Buon Compleanno Jeff Bridges

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Buon Compleanno Jeff Bridges

Candidato all’Oscar 6 volte, la spunta nel 2010 quando finalmente si porta a casa il premio per Crazy Heart. Come si dice, meglio tardi che mai… anche se Jeff Bridges ha aspettato davvero tanto, considerando che bazzica lo showbiz sin dalla culla.

Ha solo 4 mesi quando appare per la prima volta sullo schermo in N.N. vigilata speciale, e durante l’infanzia fa capolino in diverse serie televisive, complice soprattutto il padre Lloyd. Se sei figlio e fratello (vedi Beau) di attori, come minimo ti tocca una comparsata, ma Jeff ha il destino segnato e dopo il diploma si dedica anima e corpo alla recitazione. Il ruolo della svolta arriva nel 1970 con Bogdanovich ne L’ultimo spettacolo, che gli regala la sua prima nomination da non protagonista, replicata poi nel ’74 con Una calibro 20 per lo specialista, dove Jeff diventa grande amico del regista Michael Cimino, con cui tornerà a lavorare ne I cancelli del cielo. Gli anni Settanta sono anche quelli del remake di King Kong – Bridges è il protagonista maschile meno villoso – e dell’incontro con la donna della sua vita: lui sta girando Scandalo al ranch, e proprio in quel ranch/set lei lavora come cameriera per pagarsi il college. Seguono matrimonio e 3 figlie. Intanto la carriera va a gonfie vele: tra i numerosi titoli, Tron, vero e proprio classico sci-fi (che deve essergli piaciuto parecchio, se poi ha ripreso il ruolo nel sequel del 2010), e Starman di Carpenter, che è solo uno dei grandi nomi che dirigeranno Bridges di lì a poco, come Lumet, Coppola e Pakula, ma anche Terry Gilliam (La leggenda del re pescatore), Peter Weir (Fearless) e Ridley Scott (L’Albatross). Poi il ruolo cult, “il Drugo”, meglio noto come Il grande Lebowsky, personaggio partorito dai Coen e ormai leggendario, cui l’attore dice di sentirsi molto vicino (sic). E c’è un altro mito che Jeff rivisita coi due fratelli, Il grinta, con annessa candidatura all’Oscar 2011. Stavolta però la statuetta se la becca Colin Firth, che Bridges ha battuto proprio l’anno prima con Crazy Heart (chi la fa, l’aspetti), complice il suo innegabile talento musicale (2 album pubblicati, per ora).

Jeff è anche fotografo, e un artista poliedrico come lui non disdegna certo le incursioni nel pop, come Iron Man e Tron: Legacy, o il futuristico R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà, di recenste uscita. Nell’al-di-qua, invece, Mr Bridges compie 64 anni. HAPPY BIRTHDAY, DUDE!

Buon Compleanno Jared Leto

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Buon Compleanno Jared Leto

Sono 30 secondi per Marte e 42 candeline per Jared Leto, che però sembra ancora un pischello: saranno gli occhioni azzurri e quel viso da cherubino, sarà che come hobby fa la rockstar di fama mondiale e quindi è sempre giovane inside…

E pensare che un tempo – quando ancora si tagliava i capelli –  studiava pittura all’università, ma poi deve aver capito che la sua strada era la recitazione e ci si è buttato a capofitto, prima con la teoria (alla School of Visual Arts di New York) e poi con la pratica. Nel ’92, infatti, il giovane Leto si trasferisce a Los Angeles e comincia subito ad apparire in TV, fino ad aggiudicarsi il ruolo del rubacuori Jordan Catalano nella serie My So-Called Life, che in breve lo trasforma in un teen idol. Nel ’95 è ormai pronto per il grande schermo, dove debutta col drammatico Gli anni dei ricordi, anche se il primo ruolo da protagonista arriva solo nel ‘97 col biografico Prefontaine. In questo periodo Jared rischia addirittura di affondare col Titanic, visto che tra i papabili per Jack Dawson figura anche il suo nome… peccato che lui non si presenti al provino. Chissà come sarebbe andata se fosse stato lì al posto di Leo. Magari adesso Di Caprio andrebbe in giro vestito di pelle a incendiare i palchi di mezzo mondo con la sua chitarra. Magari no.

Comunque gli anni Novanta si concludono egregiamente per Leto, con pellicole come La sottile linea rossa, Girl, Interrupted e Fight Club. E malgrado Fincher lo abbia fatto pestare a sangue, Jared tornerà a lavorare con lui anche in Panic Room (il più grande successo al box office per l’attore), non prima, però, di aver preso parte all’adattamento di American Psycho con/contro Christian Bale, e di aver perso 13 chili per interpretare l’eroinomane protagonista dell’allucinato Requiem for a Dream di Aronofsky. Si narra che, per preparare al meglio la sua performance, Leto per qualche tempo abbia vissuto in strada, e che abbia rinunciato al sesso per un paio di mesi così da comprendere a fondo l’astinenza. Il film è ormai un cult, ma a lui deve essere costato non poco, se alla fine delle riprese è scappato in Portogallo e si è chiuso in un monastero. Leggenda metropolitana? Chissà. Di certo è leggendaria la sua band – i 30 Seconds to Mars –  fondata nel ’98 col fratello maggiore Shannon e lanciata ufficialmente col primo album nel 2002. Leto per un po’ abbandonerà il set per dedicarsi full time alla carriera di rocker, salvo poi tornare al cinema nel 2004 – con un tempismo non invidiabile – per l’ Alexander di Oliver Stone (una canzoncina in più non gli avrebbe fatto male, ecco). Sarà il flop della rentrée, sarà che la musica lo ha rapito, fatto sta che Jared si fa vedere sempre più di rado sullo schermo e sempre più spesso sul palco, anche se quest’anno ha trovato il tempo di pubblicare il quarto disco (un successone) e di girare pure un film tosto come Dallas Buyers Club, dove fa il trans sieropositivo.

Da una rockstar ci si aspetterebbe sesso-droga-e-rock’n’roll, giusto? Ma Leto è un fervente vegano, perciò la torta è rigorosamente senza burro, né uova, né latte. Ok, passiamo direttamente allo spumante. HAPPY BIRTHDAY JARED!

Buon Compleanno Jamie Foxx

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Buon Compleanno Jamie Foxx

Direste mai che Eric Marlon Bishop – in arte Jamie Foxx – ha un passato nelle sit-com? Racconta barzellette sin da bambino ed è talmente bravo che gli insegnanti usano il suo talento come ricompensa per la classe: se si comportano bene, finite le lezioni Eric ne dice una delle sue.

Il nome d’arte stesso è un tributo alla comicità (di Redd Foxx), scelto nell’89 quando il giovane comincia ad esibirsi al cabaret: accorgendosi che le colleghe donne di solito vengono chiamate per prime, Foxx si sceglie uno pseudonimo ambiguo quanto basta per avere la precedenza (‘Jamie’ è unisex). Malgrado gli esordi brillanti, al cinema è raro vederlo in vesti comiche: la sua specialità sono gli action e i ruoli drammatici. Il primo a catturare l’attenzione è il quarterback di Ogni maledetta domenica (1999), in cui Foxx dà prova delle sue doti da footballer (alle superiori è il campione della scuola) e per cui scrive anche dei brani, compreso quello che dà il titolo al film (Any Given Sunday). Nel 2004, la svolta: Jamie si cimenta in taxi driver per Michael Mann nell’acclamato Collateral, dove recita accanto alla star Tom Cruise. L’interpretazione gli vale una nomination all’Oscar 2005 come comprimario, ma Foxx finisce per beccarsi la statuetta da protagonista (è candidato in entrambe le categorie) con Ray. Studiare pianoforte dall’età di 5 anni lo avrà aiutato nel ritrarre un’icona come Charles, che affianca l’attore durante la produzione, ma purtroppo scompare poco prima dell’uscita del film. Dopo il trionfo all’Academy, una pioggia di progetti si abbatte su di lui: Jarhead, Miami Vice (trasposizione del celebre telefilm, di nuovo con Mann), Dream Girls, The Kingdom. È il 2007, ed è giunto il momento di farsi scolpire una bella stella sulla Walk of Fame di Hollywood, anche se il cinema non è l’unico interesse di Foxx, che è pure un cantante di discreto successo, e vanta collaborazioni con grandi artisti come Kanye West, Mary J. Blige e Justin Timberlake.  Ancora una manciata di pellicole (assai variegate: Il solista, Giustizia privata, Appuntamento con l’amore) e poi il ruolo cool, che gli resterà incollato a vita: il tostissimo protagonista di Django Unchained, firmato Tarantino. Non serve aggiungere altro, se non che qui Jamie dà il meglio di sé (ma proprio tutto il meglio).

Chissà come si vanteranno con le amiche le sue due figlie… E, se ancora non bastasse, a breve il loro papà diventerà un supereroe (il malefico Electro) nel capitolo 2 del nuovo Spiderman. Che dire? Superauguri! HAPPY BIRTHDAY MR. FOXX!

Buon Compleanno James McAvoy

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Buon Compleanno James McAvoy

Il suo film preferito? I Goonies. La sua squadra del cuore? Il Celtic Football Club, tanto che il suo sogno è quello di interpretare il giocatore Jimmy Johnstone, leggenda del calcio scozzese. L’accento è sicuramente dalla sua: come suggerisce il cognome, infatti, James McAvoy è un figlio di Scozia (classe 1979).

Il ragazzo ha una situazione familiare difficile e cresce coi nonni, ricevendo un’educazione cattolica che, per un breve periodo, lo porta perfino a considerare l’eventualità di farsi prete (anche se – per sua stessa ammissione – non è per vocazione che accarezza l’idea di prendere i voti, quanto piuttosto perché pensa di poter viaggiare spesato). Comunque sia, il suo destino è un altro e presto il signorino fa il suo ingresso sul grande schermo, dove debutta in The Near Room (1995). In realtà, non è così ansioso di recitare, ma quando si prende una cotta per una collega di set, ecco che comincia ad incuriosirsi e a volerne sapere di più su quest’arte, a tal punto da farne poco a poco il suo mestiere. Parallelamente al cinema, James appare in diversi show televisivi (vedi Band of Brothers, Shameless versione UK, etc.) e in produzioni teatrali che catturano l’attenzione di signori come Joe Wright (che gli proporrà diversi ruoli nel corso degli anni, ma dovrà aspettare il 2007 per un sì) e Sam Mendes, finché nel 2005 raggiunge la visibilità quella vera con il ruolo del fauno Tumnus nel primo capitolo de Le cronache di Narnia (Il leone, la strega e l’armadio), dall’omonimo libro per ragazzi di C.S. Lewis. Un’altra trasposizione letteraria lo vede protagonista l’anno successivo: si tratta de L’ultimo re di Scozia (dal romanzo di Giles Foden), in cui James presta il volto al medico personale del dittatore ugandese Idi Amin, interpretato da Forrest Whitaker. È proprio il collega a suggerire il nome di McAvoy al regista Kevin Macdonald, anche se non può certo immaginare che il ragazzo sverrà al primo ciak della scena più dura per il suo personaggio: la tortura. Cedimenti a parte, il film è un successone e McAvoy si becca elogi a destra e a manca, proseguendo la carriera con scelte mai scontate e sempre azzeccate, come Penelope, Becoming Jane e soprattutto Espiazione, del già citato Joe Wright, che adatta il celebre romanzo di Ian McEwan e riesce finalmente ad avere James nei titoli di testa (al fianco di Keira Knightley). La pellicola riceve numerosi consensi e nomination a svariati premi, facendo di McAvoy uno dei nuovi talenti su cui puntare. Dalla figura dell’eroe romantico d’altri tempi, ecco quindi che il giovanotto passa all’azione con Wanted (portandosi a casa qualche ammaccatura a imperitura memoria), salvo poi tornare a vestire abiti d’epoca in The Last Station (dove interpreta Tolstoy) e The Conspirator. Ma la carriera da action hero tosto & super-cool non è ancora archiviata: nel 2011, infatti, James viene scelto per prestare il volto al giovane Charles Xavier (alias Professor X), il telepatico leader degli X-Men e, dopo il revival di X-Men – L’inizio, eccolo che fa la doppietta nel sequel Giorni di un futuro passato, a breve sui nostri schermi. Nel frattempo, però, ha partecipato anche all’ultima fatica (sprecata?) di Danny Boyle, In trance, ed è stato il protagonista dell’ennesimo adattamento letterario del suo CV, Filth, dal romanzo del ragazzaccio Irvine Welsh (quello di Trainspotting), in cui dà vita ad un personaggio che più politically s-correct non si può. Seguono lodi e progetti a non finire, compresa una nuova versione di Frankenstein in uscita l’anno prossimo. Nonostante tutti questi impegni, Mr McAvoy trova sempre il tempo per leggersi un bel libro (preferibilmente di fantascienza) o giocare a sudoku con la moglie, l’attrice Anne-Marie Duff, incontrata sul set di Shameless e sposata nel 2006 (lui appena 27enne, lei con 9 anni in più). I due hanno un figlio piccolo e mantengono da sempre un profilo basso: non sono amanti della mondanità e preferiscono la vita casalinga, nel loro normalissimo appartamento della North London; e quando escono guidano una vecchia Micra, o così si dice in giro.

Visto che oggi è il compleanno di lui, potremmo pure fare una colletta per comprargli una nuova macchina, ma forse è meglio investire i soldi in champagne e brindare come si deve. HAPPY BIRTHDAY JAMES!

Buon Compleanno James Franco

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Buon Compleanno James Franco

Attore, regista, sceneggiatore, scrittore, pittore, video-artista. Del resto, James Edward Franco l’arte ce l’ha nel sangue (con una nonna scrittrice e l’altra direttrice di una galleria) e già da ragazzino si cimenta coi graffiti, ma non viene compreso subito, tanto che le sue ‘opere’ sono una delle cause di arresto insieme al consumo di alcol e ai furti di profumi costosi nei grandi magazzini (rivende il bottino ai compagni di classe). Ironia della sorte, dal 2008 Franco è il testimonial della fragranza Gucci by Gucci.

James inizia a recitare in alcuni spettacoli al liceo ed è proprio la recitazione che lo porta ad abbandonare l’università (lavora da McDonald’s per mantenersi e ne approfitta per esercitarsi con gli accenti dei clienti). Tuttavia, nel 2006 il signorino si iscrive nuovamente ai corsi e due anni dopo, ecco l’agognata laurea: ci ha preso talmente gusto, che si trasferisce a New York per frequentare simultaneamente la Columbia University (scrittura), la Tisch School of the Arts (regia) e il Brooklyn College (scrittura creativa). E dopo il master alla Columbia nel 2010, eccolo a fare il dottorato in inglese a Yale. Con tutti questi titoli può anche mettersi a insegnare, e infatti tiene lezioni sulla produzione di film e corti in vari atenei. Ma il suo primo amore è la recitazione: dopo qualche pubblicità e qualche telefilm, nel 2001 Franco diventa James Dean per un tv movie e, per ritrarre al meglio questa icona mai dimenticata, il ragazzo inizia a fumare, impara ad andare in moto e a suonare la chitarra e il bongo; incontra vecchi amici e parenti del celebre attore e legge libri su libri. La faticaccia viene ricompensata con un bel Golden Globe, ma pare che questa dedizione sia parte integrante del suo lavoro di interprete, qualsiasi sia il ruolo. Per Annapolis, infatti, prende lezioni di boxe; per Tristano e Isotta impara ad andare a cavallo e si allena con la spada per mesi; con Giovani aquile si prende addirittura la licenza di pilota privato. C’è da chiedersi se non abbia davvero provato a tagliarsi un braccio per interpretare lo scalatore Aaron Ralston nel drammatico 127 ore di Danny Boyle (sua prima candidatura all’Oscar), o se non abbia assunto qualche sostanza di troppo per la sua performance nella commedia Strafumati di Judd Apatow (2008), per la quale la rivista High Times lo ha eletto “Drogato dell’anno” (sono soddisfazioni). Comunque il giovanotto non sta fermo un attimo e riesce a sorprendere ad ogni mossa, come quando nel 2009 diventa una guest star ricorrente della soap General Hospital (esperienza che lui definisce tipo “performance art”); o quando passa dal super-commerciale Mangia, prega, ama (dove seduce la più matura Julia Roberts) all’indie radical-chic Urlo (in cui è il poeta Allan Ginsberg). Ma forse non c’è da stupirsi troppo, se si pensa che tutto è nato con un fumetto, Spider-Man: è infatti il 2002 quando Mr. Franco si aggiudica la parte di Harry Osborn, amico/nemico del protagonista Peter Parker, presente in tutti i capitoli della trilogia firmata Sam Raimi (oggi, invece, nel reboot di Marc Webb Harry ha il volto del lanciatissimo Dane DeHaan). Con Raimi, James tornerà a collaborare ne Il grande e potente Oz (2013), passando prima per una sequela di titoli assai variegati – si va dal biopic socio-politico Milk (in cui interpreta l’amante di Sean Penn), allo sci-fi L’alba del pianeta delle scimmie, al selvaggio Springbreakers – e un’infinità di progetti che lo vedono coinvolto come regista, scrittore, poeta, visual artist, e chi più ne ha più ne metta. Di recente ha debuttato a Broadway al fianco di Leighton Mesteer nel classico Of Mice and Men (Uomini e topi) di Steinbeck, e ha dominato le pagine di gossip con l’incidente di Instagram (ha sedotto una 17enne conosciuta dopo uno spettacolo, scambiando poi con lei dei messaggi sul social network: messaggi che la fanciulla ha visto bene di pubblicare). C’è chi sostiene sia solo una trovata pubblicitaria per promuovere l’imminente uscita del suo film Palo Alto (tratto dall’omonimo libro scritto da James in persona), dove – guarda caso – lui interpreta un insegnante che seduce un’allieva. Chissà…

A breve lo ritroveremo anche in Third Person di Paul Haggis, ma intanto pensiamo al presente: oggi sono 36 candeline (più del doppio di quelle della tipa di Instagram…). HAPPY BIRTHDAY JAMES!

Buon Compleanno Jake Gyllenhaal

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Buon Compleanno Jake Gyllenhaal

Jacob Benjamin Gyllenhaal – o Jake, come lo chiama anche la sua madrina, Jamie Lee Curtis – è figlio e fratello d’arte, tanto che debutta in tenera età (5 anni) in un videoclip, anche se è solo nel 1999 che comincia a fare sul serio col film Il cielo d’ottobre.

A questo punto Jake ha 19 anni e ha lasciato gli studi di religioni orientali e filosofia alla Columbia University (tale e quale alla sorella maggiore Maggie) per provare a fare l’attore vero. E ci riesce in tempi rapidi, perché il suo Donnie Darko (2001) – malgrado non faccia proprio il botto in sala – diventa un piccolo fenomeno di culto (del resto, non capita tutti i giorni che un coniglio gigante ti preannunci la fine del mondo), facendo di Gyllenhaal una quasi-star. Ormai manca davvero poco: ancora un paio di ruoli – struggenti quanto basta (The Good Girl e Moonlight Mile) – e Jake è pronto per la consacrazione ufficiale. Ecco che si pregusta il trionfo col colossal The Day After Tomorrow, per poi affermarsi definitivamente con I segreti di Brokeback Mountain, storia d’amore gay tra due moderni cowboy, Leone d’Oro a Venezia e MTV Movie Award per il “Miglior bacio” col collega Heath Ledger (i due attori intanto sono diventati amicissimi e Jake viene scelto come padrino per la piccola Matilda da papà Ledger e mamma Michelle Williams). Le emozioni forti sono anche al centro delle pellicole successive, ma qui i sentimenti lasciano spazio al testosterone (di qualità), vedi il militaresco Jarhead e l’enigmatico Zodiac, come pure Rendition – Detenzione illegale, set che lo fa innamorare della collega  Reese Witherspoon, con cui però romperà dopo un paio anni perché lei rifiuta di sposarlo (no comment).

Jake Gyllenhaal
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

E Jake deve avere un debole per le bionde, vista la chioma dell’amata precedente, Kirsten Dunst (2 anni insieme), e della fiamma a venire, la cantantuccia Taylor Swift (una manciata di mesi ed è subito ex). Per la cronaca, l’attuale fidanzata, la top model Alyssa Miller, è tendente al castano: che sia la volta buona? Sicuramente è buona la carriera: Jake alterna progetti che più diversi non si può, ma riesce ogni volta a fare centro, vuoi col dramma di Brothers, o con le imprese supereroiche di Pirnce of Persia: Le sabbie del tempo; vuoi con le schermaglie di Amore & altri rimedi, o con le paranoie di Source Code e del recentissimo Prisoners.

Finora il ragazzo non ne ha sbagliata una, quindi non dovrebbe avere problemi nemmeno con le candeline. Quest’anno sono 33 e, con quel fisicaccio che si ritrova, vedrai che le spegnerà tutte in un colpo solo. HAPPY BIRTHDAY JAKE!

Buon Compleanno Isla Fisher

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Buon Compleanno Isla Fisher

Isla (si pronuncia “Aila”) Lang Fisher prende il nome dall’isola scozzese di Islay, essendo i suoi originari della terra del kilt & del whisky. In realtà, lei nasce in Oman perché è là che lavora il padre nel febbraio del 1976, ma la famiglia si trasferisce in Australia quando Isla è ancora in fasce, ed è proprio nella terra dei canguri che la signorina esordirà, fra spot, soap e serie tv locali.

A diciotto anni, dopo una miriade di apparizioni televisive, Miss Fisher scrive, con la collaborazione della mamma, non uno ma due romanzi (Bewitched e Seduced By Fame), così per arricchire il curriculum… Più tardi ammetterà che, se non avesse avuto successo come attrice, avrebbe fatto la scrittrice full-time, ma il suo destino è nella celluloide e presto la ragazza si specializza in ruoli comici, facendosi notare la sua presenza in film come Scooby-Doo (è l’innamorata di Shaggy, allergica ai cani) e I ♥ Huckabees – Le strane coincidenze della vita. Nel 2005 ottiene una parte più sostanziosa nella commedia goliardica 2 single a nozze con la premiata ditta Vaughn/Wilson e il ruolo della finta verginella dai capelli di fuoco le fa guadagnare un MTV Award come miglior artista emergente. Dopo una serie di titoli eterogenei – London, Matrimonio per sbaglio, Sguardo nel vuoto, Certamente, forse – nel 2009 la Fisher si assicura il botto perfetto con la trasposizione del best-seller femminile I Love Shopping di Sophie Kinsella, in cui deve fare i conti col tacco 12 e con un uomo 10&lode (alias Hugh Dancy). Certo, il film non è esattamente un successo di critica, ma il box office paga e lei può stare tranquilla. E poi non ha solo il lavoro a cui pensare: nel 2004, infatti, Isla si è fidanzata ufficialmente con il collega inglese Sacha Baron Cohen (quello di Borat, per intenderci) e nel 2007 i due hanno avuto la prima figlia, seguita nel 2010 dalla secondogenita. Lo stesso anno la coppia convola a giuste nozze, ma solo dopo la conversione alla religione ebraica della futura sposa, che (per amore di Sacha) ha studiato per tre anni e ha anche assunto il nome ebraico di Ayala (le cose o si fanno per bene o non si fanno proprio). A questo punto la carriera della neosignora Cohen procede a gonfie vele: la troviamo nello pseudo-storico Ladri di cadaveri insieme a Simon Pegg e Andy Serkis; poi dà la voce ad un paio di personaggi animati (uno dei film è Rango, con un gracidante Johnny Depp), finché nel 2013 non fa il colpaccio con Baz Luhrmann, che la sceglie per Il grande Gatsby/Leo Di Caprio, cui segue a ruota Now You See Me – I maghi del crimine, thriller illusionistico che ha riscosso un bel successo di pubblico, considerato che a Hollywood stanno preparando un sequel.

Evidentemente la Fisher si diverte assai nei ruoli di delinquentella perché a breve dovremmo trovarla anche in un film che si chiama Life of Crime. Per il momento, però, vediamo di rigare dritto. Un po’ di spumante non ha mai fatto male a nessuno. HAPPY BIRTHDAY ISLA!

Buon Compleanno Ian Somerhalder

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Buon Compleanno Ian Somerhalder

Ian Joseph Somerhalder (per gli amici Ianebasta) è indubbiamente un ragazzetto niente male. E deve essere niente male già da piccolo, se comincia a fare il modello a 10 anni: tra i brand del suo CV, Calvin Klein, Dolce & Gabbana, Gucci, Versace e Guess.

A 17 anni, però, decide che la sua strada è la recitazione (tanto a Hollywood la prestanza fisica mica la buttano via), così nel 2000 compare in una sorta di spin-off di Dawson’s Creek, la serie Young Americans, che purtroppo ha vita breve. Dawson, comunque, è nel suo destino, perché di lì a due anni troviamo Ian ne Le regole dell’attrazione, dove fa il bisessuale al fianco di James Van Der Beek (quello del Creek, appunto). Il ruolo decisivo per la carriera arriva nel 2004, quando Somerhalder entra a far parte della banda di Lost, serie destinata a diventare un cult planetario. Il suo personaggio, Boone Carlyle, è il primo dei protagonisti a morire (episodio 20, stagione 1), ma questo non significa che non ricomparirà anche in seguito, tra flashback, flashforward e realtà parallele (i lostologi sanno bene di che si tratta).

Sempre in TV ottiene un ruolo importante nella terza stagione di Smalville, per poi darci dentro in Tell me you love me – Il sesso. La vita della HBO, in cui – manco a dirlo – è impegnato in scene di nudo integrale e sesso con Michelle Borth. Se il cinema langue, il piccolo schermo è una miniera per Ian: nel 2009 il signorino si aggiudica la parte del succhiasangue Damon Salvatore nella serie The Vampire Diaries e con quei canini il suo sex appeal aumenta a dismisura, tanto da farlo diventare un habitué dei Teen Choice Awards, vuoi come miglior cattivo, o miglior attore fantasy, o miglior strafigo. Grazie allo show rimedia pure la fidanzata, la collega Nina Dobrev, ma, dopo un paio d’anni insieme, pare si siano lasciati. Certo Ian non faticherà troppo a trovare un rimpiazzo, con quegli occhioni blu e il fisico da Big Jim… ma non pensate che sia il tipo tutto muscoli e niente cervello!

No, lui è un ecologista e animalista convinto, e soprattutto impegnato, con tanto di fondazione personale (la Ian Somerhalder Foundation) –  finalizzata alla salvaguardi dell’ambiente e delle sue creaturine – lanciata il giorno del suo trentaduesimo compleanno. Il tempo vola: oggi di anni ne compie 35. HAPPY BIRTHDAY IAN!

Buon Compleanno Hugh Jackman

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Buon Compleanno Hugh Jackman

A chi tutto, e a chi niente. A lui sicuramente tutto: 1 metro e 90 di fascino, voce da baritono e ottime doti di ballerino. In due parole, Hugh Jackman, attore australiano che negli ultimi quindici anni ha dimostrato di saper fare la qualunque, e non solo recita (per davvero, che non è cosa da poco al giorno d’oggi), ma suona anche il piano, fa yoga e pratica ogni tipo di sport (e si vede… si vede bene).

Laurea in Comunicazione e diploma alla scuola d’arte drammatica; stella n° 2.487 sulla Walk of Fame, un Tony Award teatrale per The Boy from Oz e un Golden Globe per Les Misérables. La sua potente performance nelle vesti di Jean Valjean gli ha fatto quasi vincere l’Oscar, ma un giorno o l’altro si rifarà: ormai Jackman ha scolpito il suo nome nel firmamento del cinema, ed è tanto sexy (il più sexy del 2008 per People) quanto ‘pop’ (in Scrubs il Dr. Cox ha un’inspiegabile ossessione per lui). Tutto comincia a teatro, con musical di successo che portano Hugh anche nel West End londinese, suscitando entusiasmo e interesse. Poi, il ruolo della vita: è il 1999 quando Bryan Singer gli affida gli artigli di Wolverine in X-Men, e menomale che Jackman non dà retta alla moglie! È vero che è più matura di lui (di 13 anni), ma ha rischiato grosso invitandolo a non accettare la parte: adesso il maritino avrebbe non uno, ma ben 7 film in meno nel curriculum (e forse non solo quelli). Il mutante dai leggendari artigli di adamantio gli porta fortuna (oltre a tutta una serie di cicatrici su cosce, guance e altri parti del corpo) e l’agenda si riempie: Kate&Leopold, Van Helsing, Scoop, The Fountain, The Prestige, Australia.

Parallelamente al grande schermo, Jackman continua ad esibirsi sul palco (il primo amore non si scorda mai), mietendo applausi e riconoscimenti… e tanti ancora ne dovranno arrivare. Per ora è arrivato il momento degli auguri. HAPPY BIRTHDAY MR. JACKMAN!

Buon Compleanno Gwyneth Paltrow

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Buon Compleanno Gwyneth Paltrow

Quando fra i tuoi ex ci sono Brad Pitt e Ben Affleck, e tuo marito si chiama Chris Martin e fa il cantante famoso (frontman dei Coldplay, ndr), che altro puoi desiderare? Dei figli? Ne hai due: un maschio e una femmina, come da manuale. Una bella carriera? Ok, è altalenante, ma non puoi lamentarti: hai pur sempre vinto un Oscar da protagonista. Qualche soldino extra per arrotondare? Diventi la testimonial di Max Factor e della nuova fragranza Nuit di Hugo Boss e stai a posto. Insomma, Gwyneth Paltrow non si è fatta mancare proprio niente in questi 41 anni (la ragazza è nata il 27 settembre del 1972) e, malgrado gli alti e bassi tipici del suo mestiere, è riuscita sempre a cavarsela, in un modo o nell’altro.

Certo, gli esordi sono davvero promettenti: Seven, Emma, Sliding Doors…fino alla preziosa statuetta con Shakespeare in love nel 1999. Poi una serie di progetti eterogenei che vanno dal thriller sofisticato (Il talento di Mr.Ripley), al film d’autore eccentrico (I Tenenbaum), alla commediola senza pensieri (Una hostess tra le nuvole); per approdare niente meno che al blockbuster fumettistico, ovvero Iron Man, in cui presta il volto a Pepper Pots, l’assistente/innamorata del supereroe Robert Downey Jr.  – un ruolo che le è piaciuto a tal punto da interpretarlo ben quattro volte (per ora). E poi Miss Paltrow incide dischi, scrive libri di cucina, fa capolino in serie tv di successo (vedi Glee), e chi più ne ha più ne metta. Noi sicuramente le mettiamo le candeline sulla torta.

Buon Compleanno Guillermo Del Toro

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Buon Compleanno Guillermo Del Toro

Se sei fissato con insetti, mostri e simboli strani, si potrebbe pensare che hai avuto un’infanzia difficile… O è forse l’educazione iper-cattolica che ha prodotto un effetto indesiderato (dai tuoi genitori)? Beh, nel caso di Guillermo Del Toro, la seconda.

Il regista/sceneggiatore/produttore messicano (con un passato da truccatore di effetti speciali) è, infatti, noto per lo stile dark che, con un tocco del tutto personale, coniuga horror e fantasy in una formula assolutamente riconoscibile. Pensate a Il labirinto del fauno (tra i suoi maggiori successi di critica) e La spina del diavolo, film spagnoli ‘alternativi’ che il regista affianca agli action american più commerciali come Hellboy, o il recentissimo Pacific Rim, kolossal fantascientifico che – dice Del Toro –  rappresenta il progetto meno modesto della sua carriera (ovvero: gli hanno regalato un bel giocattolone e lui si è divertito da matti). Chissà se i suoi amici del cuore – i colleghi e connazionali Alfonso Cuaròn e Alejandro Gonzàlez Iñàrritu – hanno avuto da obiettare, visto che i tre sembrano influenzarsi a vicenda sulle decisioni artistiche… Magari gli avranno fatto le congratulazioni per la quasi-regia de Lo Hobbit (di cui avrebbe dovuto dirigere anche l’imminente sequel); peccato che poi le cose siano andate per le lunghe e ci abbia rinunciato, restituendo il posto al padre putativo, Peter Jackson. Certo, il lavoro non gli manca, se la sua agenda è al completo fino al 2017 o giù di lì. Fra i progetti futuri – tra serie tv, videogames e film d’animazione – dovrebbe esserci anche Frankestein, il suo mostro preferito, quello per cui nutre una passione “insana”. Vedremo.

Il prossimo anno saranno 50, ma a questo giro può ancora sentirsi un bambinone, e gingillarsi con tutti i ninnoli che custodisce nella casetta adibita a spazio giochi (i suoi, non delle figlie). HAPPY BIRTHDAY, GUILLERMO!

Buon Compleanno Gerard Butler

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Buon Compleanno Gerard Butler

Scozzese, classe 1969, Gerard Butler debutta a teatro a soli 12 anni, ma, sebbene sia bravino, finisce che si mette a studiare legge. Dopo il praticantato di routine, e a una settimana dal diventare ufficialmente avvocato, Gerard viene licenziato dallo studio per cui lavora, a causa del discutibile stile di vita che ha mantenuto in un momento per lui molto difficile.

Così si trasferisce a Londra, e qui il richiamo del palco è talmente forte (o forse è solo per la smania di diventare famoso, come ammette lui stesso) che il giovane Butler prende seriamente in considerazione la carriera d’attore. Alla solita gavetta teatrale segue il debutto al cinema nel 1997 con La mia regina di John Madden, un discreto successo che gli apre le porte di Hollywood. Nel 2002 Gerard è infatti al fianco di Angelina Jolie in Tomb Raider – La culla della vita, per poi prendere parte all’adattamento per il grande schermo di uno dei musical più celebri del mitico Andrew Lloyd Webber, Il fantasma dell’Opera, dove Gerard rivela insospettabili doti canore. La fama conclamata, però, gliela regala il ruolo di Leonida in 300, dal graphic novel di Frank Miller: al grido di “QUESTA È SPARTAAAAA!!!” – e con l’ausilio di un addome a tartaruga entrato negli annali – Butler si ritaglia un posto fra i sex symbol del nuovo millennio. Dello stesso anno, il 2007, è anche il lacrimevole P.S. I love you, dove l’amata in questione è Hilary Swank; seguono un ruolo da macho-col-cuore-tenero in La dura verità (con Katherine Heigl) e uno da macho-e-basta (ma un po’ trash) in Giustizia privata, prima di fare Il cacciatore di ex (= Jennifer Aniston) e di raccontarci quello che sa sull’amore insieme a Gabriele Muccino.

Di recente è tornato a fare il macho-che-non-deve-chiedere-mai in Attacco al potere – Olympus has fallen, ennesimo action movie in cui un manipolo di spietati terroristi assalta la Casa Bianca e prende in ostaggio il povero Presidente USA. Noi, invece, usiamo le buone maniere per invitarlo a spegnere le candeline (lo spumante è meglio evitarlo). HAPPY BIRTHDAY GERARD!

Buon Compleanno George Clooney

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Buon Compleanno George Clooney

Quel ramo del lago di Como che volge verso Laglio, dove internet va che è un piacere e, fra una tazza di caffè e un brindisi col Martini, puoi fare due chiacchiere con la tribù dei Brangelini, ecco: quello è il rifugio di George Timothy Clooney, attore, regista, sceneggiatore, produttore & seduttore di fama mondiale.

Tutto ha inizio con E.R. – Medici in prima linea, in cui il giovanotto veste il camice del pediatra Doug Ross dal 1994 al 1999. Il successo della serie fa di lui un sex-symbol internazionale e gli permette di aggiudicarsi i primi ruoli sul grande schermo, anche se George ha già fatto capolino al cinema con La scuola degli orrori (1987) e Il ritorno dei pomodori assassini (1988)… che poi era meglio se continuava a fare il venditore (pare che durante la gavetta si sia mantenuto vendendo di tutto: abiti da uomo, scarpe da donna, tabacco e polizze assicurative). Beh, il dottor Ross gli spalanca le porte del pronto soccorso più famoso della TV e anche quelle di progetti che più diversi non si può: dall’horror trash Dal tramonto all’alba, alla rom-com Un giorno, per caso; dal cinecomic (trash) Batman & Robin all’action The Peacemaker; dal noir sexy Out of Sight (prima collaborazione col compare Steven Soderbergh) alla guerra d’autore de La sottile linea rossa e Three Kings. E ogni titolo si accompagna ad un’attrice niente male, tipo Salma Hayek, Michelle Pfeiffer, Uma Thurman, Nicole Kidman, J.Lo… e tante altre arriveranno. Così come i grandi registi, che ormai sanno che Mr Clooney è una garanzia e fanno a gara per accaparrarselo.

Ci sono i Coen di Fratello, dove sei? (che replicheranno con Prima ti sposo, poi ti rovino nel 2003, e Burn After Reading – A prova di spia nel 2008), il Wolfgang Petersen de La tempesta perfetta, e soprattutto Soderbergh, che, dopo Out of Sight, collabora con George altre cinque volte – con la “trilogia di Ocean”, Solaris e Intrigo a Berlino – e insieme all’attore fonda pure una casa di produzione, la Section Eight. What else? Clooney è talmente convincente in ogni sua interpretazione che si scrittura da solo, comparendo anche nel suo primo film da regista, Confessioni di una mente pericolosa (2002), e nei successivi exploit dietro la macchina da presa, Good Night, and Good Luck (2005), In amore niente regole (2007), Le idi di marzo (2011) e Monuments Men (2014). Certo, non tutte le pellicole che firma di persona riscuotono lo stesso successo, ma George non fa una piega e con quel suo appeal irresistibile continua a mietere vittime: la rivista People lo nomina l’uomo più sexy al mondo per ben due volte (nel 1997 e nel 2006) e le fidanzate si passano il testimone fra un red carpet e l’altro (come Eisabetta Canalis e Stacy Keibler).

Nel frattempo, Clooney compra ville a Los Angeles (600 e rotti mq), in Messico e in Italia, gira spot (sempre in Italia), e vince Oscar (da non protagonista per Siryana, 2005). Quando ha un momento libero, scorrazza di qua e di là con la sua Harley e, visto che c’è, fa il Messaggero di Pace per le Nazioni Unite (e frequenta un tizio di nome Barack Obama). Se vuoi, puoi. Ma quando il set chiama, lui è sempre pronto a rispondere e i progetti continuano a fioccare senza sosta, vedi Michael Clayton, L’uomo che fissa le capre, Tra le nuvole, The American, Paradiso amaro, fino all’acclamatissimo Gravity. Ha talmente tanto da fare che forse, in questo giorno di festa, dovremmo semplicemente augurargli un po’ di riposo…

Quanto al regalo, volevamo comprargli un maiale che potesse colmare il vuoto lasciato dall’amato Max (un vuoto di 130 kg), scomparso nel 2006 (dopo 18 anni di felice convivenza). Ma i musulmani non vanno tanto d’accordo coi maiali e magari la sua nuova fiamma, l’avvocatessa libanese Amal Alamuddin, non gradirebbe. Limitiamoci al coro (Brad e Matt sono già in posizione) e stappiamo lo spumante, che senza quello no party! HAPPY BIRTHDAY GEORGE!

Buon Compleanno Fran Walsh

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Buon Compleanno Fran Walsh

Frances Rosemary Walsh (detta Fran, o anche Lady Jackson) è una sceneggiatrice/produttrice ultrafamosa, ma prima di approdare al cinema studia un po’ di moda, salvo poi finire in un gruppo punk rock, The Wallsockets. La parentesi musicale si chiude molto presto, lasciando spazio all’università, con la laurea in letteratura inglese, in seguito alla quale Fran comincia a scrivere sceneggiature per la tv.

Poi arriva il 1987 e niente sarà più come prima: Miss Walsh incontra un regista/produttore in erba, tale Peter Jackson, con cui avvia subito una relazione amorosa e professionale. I due non perdono tempo: si sposano lo stesso anno e si mettono seriamente al lavoro, dando vita al loro primo progetto insieme, la black comedy Meet the Feebles (1989), seguita dall’horror zombie-comico Splatters – Gli schizzacervelli. Dopodiché la coppia decide di deviare su un altro genere, ed ecco che prende forma il drammatico Creature del cielo, con una Kate Winslet agli esordi, protagonista di una storia di amicizia dai risvolti tragici (ispirata a fatti di cronaca). Il momentaneo cambiamento di rotta giova al duo artistico/familiare, visto che il film ottiene una bella nomination all’Oscar per la sceneggiatura. Tra una storia e l’altra, Mrs Jackson trova pure il tempo di partorire: il primogenito Billy nel ‘95 e, a ruota, la sorellina Katie nel ’96, che poi è anche l’anno in cui esce Sospesi nel tempo, con cui la Walsh e il marito tornano in territorio simil-horror, ma sempre col tocco leggero che li contraddistingue. Siamo ormai al volgere del nuovo millennio e, poiché nessuno vuole produrre il loro remake di King Kong, i coniugi si buttano nell’impresa titanica ormai passata alla storia: l’adattamento per il grande schermo de Il signore degli anelli, saga fantasy di J.R.R. Tolkien. L’epopea cinematografica della Terra di Mezzo comincia nel 1998, quando viene ufficializzato l’ambizioso progetto: una trilogia, scritta a sei mani con Philippa Boyens, da girarsi ‘back-to-back’ – ovvero tutta d’un fiato –  in un tour de force produttivo nei luoghi più suggestivi della Nuova Zelanda. Il resto è negli annali del cinema, compresi gli Oscar per Il ritorno del re (e la statuetta alla miglior canzone è anche merito di Fran, che ha collaborato col compositore Howard Shore a un paio di brani, fra cui quello vincente). Dopo cotanto successo, l’agognato King Kong non è più un miraggio e nel 2005 i Jackson ridanno vita (insieme alla Boyens) all’adorato scimmione, per poi dedicarsi ad un’opera più intimista, Amabili resti (2009), dal romanzo di Alice Sebold. La pellicola non ottiene il consenso sperato, ma Fran & Peter non si lasciano scoraggiare e si lanciano subito in una nuova – si fa per dire – avventura, il prequel de Il signore degli anelli. Il trittico de Lo Hobbit è inizialmente destinato alla regia di Gullermo Del Toro, ma poi torna nelle mani di Jackson e… che te lo dico a fa’.

In attesa di There and Back Again, terzo ed ultimo capitolo delle gesta di Bilbo & Co., facciamo un salto nella Contea e chiamiamo a raccolta hobbit, nani, elfi e raminghi per cantare in coro: HAPPY BIRTHDAY FRAN!

Buon Compleanno Eva Mendes

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Buon Compleanno Eva Mendes

A guardarla non ci crederesti mai che da piccola – forse complice l’educazione cattolica che ha ricevuto – la caliente Eva De Reyes Mendes aspirasse a fare la suora, salvo poi mettersi studiare marketing alla California State University e mollare tutto per tentare la strada della recitazione.

In realtà, la ragazza comincia con dei videoclip (tra gli altri, Aerosmith e Will Smith – in Miami – che poi ritroverà nel film Hitch) e con qualche particina di contorno in una manciata di pellicole alla fine degli anni Novanta, ma per il debutto quello vero si deve aspettare Training Day (2001), dove la señorita mette subito la merce sul bancone, sfoggiando un bel nudo integrale e non se ne parla più. Strano che Maxim la metta solo al 7° posto nella classifica delle più hot del 2006, facendola retrocedere addirittura all’ 11° nel 2010.

Menomale che ci hanno pensato quelli di AskMen.com a renderle merito, piazzandola in pole position fra le più desiderate del 2009. Sarebbe stato un peccato sprecare cotanta carrozzeria, no? Restando in tema automobilistico, ritroviamo Miss Mendes in 2 Fast 2 Furious (2003) e in un altro paio di progetti molto action, come C’era una volta in Messico e Out of Time (dove collabora di nuovo con Denzel Washington, suo partner in Training Day), ma anche in un paio di commediole sentimentali, che condividono titoli italiani abbastanza discutibili, vedi Hitch – Lui sì che capisce le donne e Uomini & donne – Tutti dovrebbero venire… almeno una volta!. Negli anni successivi la Mendes continua ad alternare storie più maschili – Ghost Rider, I padroni della notte, Il cattivo tenente – a titoli più squisitamente femminili – Molto incinta, The Women, Last Night – per poi tornare a riscaldare i motori di Fast & Furious 5 (in un cameo non accreditato), e anche in Holy Motors. Siamo quindi al 2011, anno di Come un tuono, che la vede recitare al fianco del neo sex-symbol Ryan Gosling.

Sarà che sono entrambi belli, famosi & single, sarà che con quel titolo il colpo di fulmine è pressoché inevitabile, ma tra i due scoppia la scintilla e la relazione regge bene, almeno fino allo scorso Natale, quando comincia a circolare la voce di una rottura, pare per divergenze ‘di opinione’, ovvero: lei amante del glamour hollywoodiano e poco incline a diventare mamma, lui più pantofolaio e desideroso di farsi una famiglia. Solo che qualche giorno fa Ryan è stato avvistato a casa di lei con un bel sorriso stampato in faccia, e vai a sapere cosa stanno combinando. Vedremo. Anche perché fra non molto dovranno comunque ricongiungersi e fare buon viso a cattivo gioco per promuovere il primo film da regista di Gosling, How to Catch a Monster, in cui il giovanotto ha visto bene di infilare pure la sua amata. Non che Eva avesse bisogno di lavorare, intendiamoci. Modella super-richiesta, ha fatto da testimonial alla qualsiasi:  dai gelati Magnum, ai cosmetici Revlon; dalla lingerie di Calvin Klein (e il profumo Obsession, il cui spot è stato  addirittura censurato nei puritanissimi USA perché la fanciulla appariva senza veli e si profondeva in movenze fin troppo erotiche) alle scarpe Reebok; dall’aperitivo Campari allo shampoo Pantene. Non contenta, Eva si è messa pure a disegnare arredi e accessori per la casa e, quando le avanza un po’ di tempo, la bonita canta (ha collaborato anche con Cee Lo Green).

Con Ryan o senza, è giunto il momento di festeggiare i 40 anni della signora. Sì, avete capito bene: sono 40 candeline. Il tempo per lei sembra essersi fermato, ma noi non indugeremo oltre. HAPPY BIRTHDAY EVA!