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Bob’s Burgers – Il Film: trailer italiano del nuovo film d’animazione

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Bob’s BurgersIl Film, la nuova avventura d’animazione comedy per il grande schermo, basata sull’omonima sit-com animata per la TV pluripremiata agli Emmy e agli Annie Award, arriverà il 25 maggio nelle sale italiane. Bob’s BurgersIl Film è diretto da Bernard Derriman e co-diretto da Loren Bouchard. La sceneggiatura è firmata da Loren Bouchard & Nora Smith. Il film è prodotto da Loren Bouchard, Nora Smith e Janelle Momary.

Bob’s Burgers – Il Film, trama

La storia ha inizio quando una conduttura dell’acqua rotta crea un’enorme voragine proprio di fronte a Bob’s Burgers, bloccando l’ingresso per un tempo indefinito e rovinando i piani dei Belcher per l’estate. Mentre Bob e Linda faticano per tenere a galla l’attività, i ragazzi cercano di risolvere un mistero che potrebbe salvare il ristorante di famiglia. Quando i pericoli aumentano, i Belcher si aiutano a vicenda per trovare la speranza e lottano per tornare al loro posto dietro al bancone.

 

Bob Odenkirk: 10 cose che non sai sull’attore

Bob Odenkirk: 10 cose che non sai sull’attore

Nel giro di pochi anni, Bob Odenkirk è diventato uno degli attori più apprezzati, quotati e richiesti di Hollywood. Talmente brillante in Breaking Bad con il suo Saul Goodman da ottenere uno spin-off tutto dedicato a lui. Odenkirk ha avuto inoltre modo di provare ulteriormente il suo talento e la sua versatilità partecipando a celebri film di importanti autori, ottenendo in più occasioni prestigiosi riconoscimenti da parte della critica. Ecco 10 cose che non sai su Bob Odenkirk.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Bob Odenkirk: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in film da Oscar. I primi, marginali, ruoli di Odenkirk al cinema furono per film come Fusi di testa 2 – Waynestock (1993), Il rompiscatole (1996) e Monkeybone (2001). Inizia ad ottenere maggior popolarità soltano nel 2013, nel momento in cui grazie al suo ruolo nella serie Breaking Bad, ottiene delle parti in film come The Spectacular Now (2013), Nebraska (2013), Boulevard (2014), The Disaster Artist (2017), The Post (2017), Non succede, ma se succede… (2019), Piccole donne (2019) e Dolemite Is My Name (2019).

2. È celebre per i suoi ruoli televisivi. Dopo aver recitato per anni in celebri serie TV, tra cui How I Met Your Mother (2008-2011), Odenkirk si consacra grazie al ruolo di Saul Goodman nella serie Breaking Bad (2009-2013), dove recita accanto a Bryan Cranston. Successivamente recita nella prima stagione di Fargo (2014) e dal 2015 ha il ruolo di protagonista nella serie spin-off Better Call Saul, dove riprende il personaggio che lo ha reso celebre. Nel 2019 è invece tra i protagonisti della serie Undone.

3. Ha ricoperto il ruolo di produttore. Particolarmente affezionato alla serie Better Call Saul, Odenkirk ha svolto il ruolo di produttore per tutti gli episodi fino ad ora girati. Ha inoltre partecipato alla produzione delle serie Undone, Bob and David (2015) e The Birthday Boys (2013-2014).

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Bob Odenkirk ha recitato in How I Met Your Mother

4. Ha interpretato un personaggio di rilievo. Nel corso della serie How I Met Your Mother, l’attore si è fatto apprezzare nel ruolo di Arthur Hobbs, il capo di Marshall, interpretato da Jason Segel, alla Goliath National Bank. Questi era costantemente in contrasto con il personaggio di Segel, per via del suo cinismo e del suo menefreghismo nei confronti di ciò che non riguardasse la banca.

Bob Odenkirk in Breaking Bad

5. Stava per rinunciare al ruolo. Quando gli fu proposto il ruolo dell’avvocato Saul Goodman in Breaking Bad, Odenkirk parlò con l’ideatore Vince Gilligan che non si sentiva adatto a ricoprire il ruolo di un ebreo, non essendolo lui. Gilligan gli rivelò tuttavia che quello non era il vero nome dell’avvocato, il quale si fingeva ebreo come strategia per attirare più clienti.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

6. Ha ideato il look del personaggio. Durante un’intervista, l’attore ha dichiarato di essere lui l’ideatore della buffa acconciatura di capelli di Saul Goodman. Odenkirk propose l’idea a Gilligan, il quale trovò che aggiungeva particolarità ad un personaggio che avrebbe dovuto continuamente dare l’impressione di nascondere qualcosa.

Bob Odenkirk in Undone

7. Ha partecipato alla rivoluzionaria serie Amazon. Nel 2019 l’attore ha partecipato alla serie Amazon Prime Undone, interpretando Jacob Winograd, padre della protagonista interpretata dall’attrice Rosa Salazar. Odenkirk si è dichiarato entusiasta di poter partecipare alla prima serie televisiva in assoluto girata con la tecnica del rotoscope, che permette di raggiungere risultati visivamente sbalorditivi.

Bob Odenkirk in Piccole donne

8. Ha interpretato il padre delle protagoniste. Nel film Piccole donne, scritto e diretto da Greta Gerwig, l’attore interpreta il ruolo del padre delle giovani protagonista. Il suo personaggio ha in realtà un breve minutaggio nel film, poiché per lo più del tempo è lontano da casa, impegnato nella guerra.

Bob Odenkirk in The Post

9. Ha recitato nel film di Steven Spielberg. Nel film The Post, candidato all’Oscar, Odenkirk ricopre il ruolo di Ban Bagdikian, assistente redattore al Post, il quale riesce ad ottenere i documenti che daranno origine al celebre scandalo. Nel film l’attore recita insieme a Tom Hanks e Meryl Streep.

Bob Odenkirk: età e altezza

10. Bob Odenkirk è nato a Naperville, nell’Illinois, Stati Uniti, il 22 ottobre 1962. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Bob Odenkirk presenta World Apart a Giornate degli Autori

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Bob Odenkirk presenta World Apart a Giornate degli Autori

Si intitola World Apart – Mondi Lontani il film diretto da Cecilia Miniucchi, presentato durante una delle tre Masterclass SIAE per le Giornate degli Autori, nell’ambito della 79a Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. In questa occasione, abbiamo incontrato Bob Odenkirk, trai protagonisti del film, che ci ha raccontato com’è stato lavorare a un progetto tanto particolare, in un momento in cui il mondo cambiava per sempre.

Ma come mai l’attore di Better Call Saul ha detto di sì a questo progetto?

“Ho accettato perché volevo essere spaventato – ha spiegato – Mi piace essere spaventato e mi piace correre rischi. Abbiamo cominciato a girare il film all’inizio del lockdown: la vita era molto spaventosa, i miei figli seguivano le lezioni universitarie nelle loro stanze e stavamo fingendo che tutto andasse bene, ma non avevamo idea della situazione. I giorni erano opprimenti e difficili, ma dal nulla mi è arrivata una chiamata da Cecilia, che mi ha chiesto se volevo fare un film girato con gli iPhone attraverso FaceTime. Mi ha detto che avrebbe scritto una sceneggiatura con 3 coppie chiuse nelle loro case e io ho detto sì.
Volevo di nuovo sapore nella mia vita, volevo recitare perché non ero sicuro che avremmo potuto farlo di nuovo. Non avevamo ancora girato la sesta stagione di Better Call Saul, non sapevamo come saremmo finiti e io volevo restare in contatto con la recitazione. Inoltre io sono un fan di Danny Huston, sono un suo fanboy. Quando ho saputo che Danny Huston avrebbe fatto del progetto ho accettato, perché volevo lavorare con lui.”

L’attore ha raggiunto la fama soprattutto per il ruolo di Saul Goodman nella serie Breaking Bad, e poi diventato protagonista di Better Call Saul, serie spin off di grande successo. Come avrebbe reagito il suo avvocato al lockdown?

“Sarebbe diventato matto! Sarebbe stato inferocito e frustrato, perché lui vive una vita di interazione sociale e non vuole stare da solo con i suoi pensieri. A questo proposito ero un po’ preoccupato per Worlds Apart, perché penso che la storia riguardi queste persone, la loro frustrazione e il fatto che stanno soffocando. Quando tutto questo passerà definitivamente, le persone si dimenticheranno di come ci si sentiva. Sono contento che Cecilia abbia messo in background i report di notizie sulla diffusione del coronavirus, perché i protagonisti sono davvero personaggi dentro una pentola a pressione.”

Una delle principali difficoltà del personaggio in World Apart è stata per Odenkirk, paradossalmente, l’estrema vicinanza tra la sua situazione di reclusione e quella del personaggio.

“Questi personaggi vivono il momento che vivevamo noi stessi mentre giravamo. Cercano di distrarsi, ma non possono fare altro se non aspettare e sperare che la cosa si risolva. In un modo strano, abbiamo usato i sentimenti che tutti stavamo provando in quel momento. Io ho guardato la TV per settimane, con i report di notizie che invadevano casa mia. Aspettavamo la parola vaccino o qualche altra buona notizia, e i personaggi del film fanno la stessa cosa. Poi hanno la loro vita personale, che è un disastro completo. Cecilia voleva scrivere una commedia romantica, ma c’era la pressione di una pandemia. Il nostro desiderio è quello di intrattenere, lei voleva che il tono fosse leggero e infatti il cuore di questa storia non è minaccioso.”

È giusto dimenticare il periodo del lockdown?

“Penso che dobbiamo farlo. È stato veramente difficile fare un film durante una pandemia e un lockdown. Cecilia su FaceTime controllava l’angolo di ripresa attraverso un computer che guardava un altro computer. Ha scritto una storia in poche settimane con tre personaggi che si preoccupano l’uno dell’altro e si desiderano a vicenda e ha dato a tutti una sorta di arco narrativo. Questo è stato davvero difficile, sono orgoglioso che lei sia riuscita a realizzare una storia in cui si riescono a sentire le pressioni di quei personaggi. Ma il pericolo, oltre alla sfida stessa, è che la gente non voglia più sentirne parlare. Le persone vogliono dimenticare.”

Bob Odenkirk non reciterà mai nell’MCU: “Non sono fatto per quel mondo”

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I film Marvel hanno negli anni attirato molti importanti attori di Hollywood, ma a quelli che hanno affermato di non essere interessati a prendere parte a questo enorme universo narrativo si aggiunge ora Bob Odenkirk. L’attore di Better Call Saul ha infatti recentemente parlato del tipo di personaggi che gli piace interpretare e di come questi non siano in linea con ciò che produce Marvel Studios. “Mi piace sempre mantenere le cose con i piedi per terra, riconoscibili e più piccole. Non credo di essere fatto per quel mondo“, ha dichiarato nel corso di una recente intervista. “Sono fatto per personaggi che ti fanno sentire come se quella persona potesse vivere nella porta accanto.”

Anche il violento protagonista di Io sono nessuno, Hutch, interpretato da Odenkirk nel 2021, sembra rientrare in questa categoria. “Hutch è ancora un padre di famiglia, ma il suo rapporto con la violenza è diverso. È cambiato, ma ha ancora molta strada da fare per trovare un vero equilibrio nel modo in cui sta vivendo la sua vita“, ha detto a proposito del personaggio, che riprenderà in un prossimo sequel. Nel 2022 e durante il Festival del cinema di Venezia, Odenkirk ha poi dichiarato di essere propenso a fare più film d’azione dopo aver recitato in Nobody. Sempre, però, mantenendo quelle caratteristiche da uomo comune da lui ricercate.

Per quanto sia dunque interessato a prendere parte a sempre più film action, quelli del Marvel Cinematic Universe sembrano non essere tra questi per Odenkirk. L’attore è stato più volte suggerito dai fan come interprete ideale per un ruolo nell’MCU, ma evidentemente il diretto interessato non la pensa allo stesso modo ed ha ora messo a tacere le speranze di un suo coinvolgimento presso casa Marvel. Ora che ha terminato le riprese della serie Better Call Saul, la carriera di Odenkirk si può aprire ad innumerevoli nuovi entusiasmanti progetti, purché rientranti nei suoi interessi.

Fonte: Deadline

Bob Odenkirk nel trailer di Io Sono Nessuno 2

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Bob Odenkirk nel trailer di Io Sono Nessuno 2

A volte la situazione più pericolosa per un padre è una vacanza in famiglia“. Bob Odenkirk torna a vestire i panni del marito di periferia, padre e assassino maniaco del lavoro Hutch Mansell nel nuovo capitolo di Io Sono nessuno (Nobody), Io sono nessuno 2 (Nobody 2), l’action-thriller di successo del 2021 che ha debuttato al primo posto del box office americano.

Quattro anni dopo essersi inavvertitamente messo contro la mafia russa, Hutch ha ancora 30 milioni di dollari di debiti con l’organizzazione criminale e li sta ripagando con una serie infinita di colpi ai danni di criminali internazionali.

Per quanto gli piaccia l’azione del suo “lavoro”, Hutch e sua moglie Becca (la candidata agli Emmy Connie Nielsen) sono sopraffatti dal lavoro e si stanno allontanando. Decidono quindi di portare i loro figli (Gage Munroe, Paisley Cadorath) in una breve fuga al Wild Bill’s Majestic Midway and Waterpark, il luogo in cui Hutch e suo fratello Harry (RZA, candidato ai Grammy e agli Emmy) trascorrevano le vacanze da bambini.

Con il padre di Hutch (il vincitore di un Emmy Christopher Lloyd) al seguito, la famiglia arriva nella piccola città turistica di Plummerville (“Plummerville è Summerville!”), desiderosa di divertirsi al sole. Ma quando un banale incidente con alcuni teppisti della città fa finire la famiglia nel mirino del gestore corrotto di un parco divertimenti (John Ortiz; Fast and Furious franchise, Bumblebee) e del suo losco sceriffo (Colin Hanks, candidato agli Emmy e ai Golden Globe), Hutch si ritrova nel mirino del boss del crimine più folle e sanguinario che Hutch (o chiunque altro) abbia mai incontrato (Sharon Stone, vincitrice dell’Emmy e candidata all’Oscar®).

Io Sono Nessuno 2 è una produzione 87North/Eighty Two Films/Odenkirk Provissiero Entertainment, diretta da Timo Tjahjanto (La notte viene per noi, The Big 4). La sceneggiatura è firmata dallo sceneggiatore originale Derek Kolstad (John Wick, Die Hart) insieme ad Aaron Rabin (Tom Clancy’s Jack Ryan), da un soggetto dello stesso Kolstad, basato sui personaggi da lui creati.

I produttori di questo film sono i fondatori di 87North Kelly McCormick (Bullet Train, The Fall Guy) e David Leitch (Bullet Train, The Fall Guy); il fondatore di Odenkirk Provissiero Entertainment Marc Provissiero (Fidanzata in affitto, PEN15), il fondatore di Eighty Two Films Braden Aftergood (Hell or High Water, Samaritan) e Bob Odenkirk (Better Call Saul, La Festa delle Fidanzate). Il produttore esecutivo è David Hyman.

Bob Morley: 10 cose che non sai sull’attore

Bob Morley: 10 cose che non sai sull’attore

Popolare attore televisivo, Bob Morley si è affermato grazie al suo ruolo nella serie The 100, ed in breve è diventato uno dei più apprezzati volti giovanili del piccolo schermo. Versatile e carismatico, all’attore occorre solo qualche altro ruolo di rilievo per poter consolidare il proprio momento d’oro.

Ecco 10 cose che non sai di Bob Morley.

Bob Morley: i suoi film e le serie TV

Bob Morley Eliza Taylor

10. Ha recitato in celebri serie televisive. L’attore ha ottenuto una prima popolarità grazie alla soap opera australiana Home and Away, dove ha recitato dal 2006 al 2008. In seguito, si è distinto per la sua partecipazione a titoli come BancoPaz (2008), The Strip (2008), Sea Patrol (2010) e Neighbours (2010-2013), dove recita accanto a Margot Robbie. Nel 2014 viene poi scelto per ricoprire il ruolo di Bellamy Blake in The 100, dove recita tutt’ora.

9. Ha preso parte a film per il cinema. Con l’horror Road Train (2010), l’attore debutta per la prima volta sul grande schermo, tornando poi a recitarvi per il drammatico Blinder (2013), nel ruolo di Nick, e per The White City (2014), dove ricopre il personaggio di Avi. Da quel momento l’attore non è più comparso al cinema, attualmente impegnato nelle riprese della serie di cui è protagonista.

8. Ha ricevuto diverse nomination per importanti premi. Grazie alla serie The 100, a partire dal 2015 l’attore è stato nominato ogni anno come miglior attore in una serie televisiva fantasy/sci-fi. Nel 2016 concorreva invece nella categoria “miglior intesa televisiva” insieme alla collega Eliza Taylor. Ad oggi Morley non ha ancora riportato vittorie, ma ha certamente avuto modo di consolidare il proprio status.

Bob Morley e Eliza Taylor

7. Ha sposato la celebre attrice. Grazie alla serie The 100, Morley conosce l’attrice Eliza Taylor, che ricopre il ruolo della co-protagonista Clarke Griffin. I due, inizialmente legati da profonda amicizia, intraprendono in seguito una relazione, e nel giugno del 2019 annunciano tramite i rispettivi social network di essersi sposati in gran segreto il 5 marzo di quello stesso anno.

6. Nessuno sapeva della loro relazione. Nel momento in cui hanno rivelato del loro matrimonio, la notizia è stata un vero e proprio shock per i loro fan, i quali non avevano mai avuto indizi su un possibile coinvolgimento sentimentale tra i due. La coppia è stata infatti particolarmente attenta a non rendere pubblica la propria relazione sino a quel momento.

Bob Morley in The 100

Bob Morley The 1005. Ha diretto un episodio. Nel 2019, ormai “veterano” della serie, l’attore decide di esordire alla regia dirigendo l’episodio Ashes to Ashes, l’undicesimo della sesta stagione. Per l’attore si è trattato di un’esperienza particolarmente formativa, ma ha anche ricordato la pressione di dover gestire tutti i reparti coinvolti, come anche la difficoltà di dover essere regista e attore allo stesso tempo.

4. Ha recitato in quasi tutti gli episodi. Ad oggi la serie, composta da 7 stagioni, vanta un totale di ben 100 episodi. Morley è l’unico membro del cast, insieme alla Taylor ad essere comparso in quasi tutti questi. Il suo personaggio è infatti presente in 99 degli episodi fino ad ora realizzati, essendo assente soltanto in uno di questi.

Bob Morley non ha figli

3. Non è ancora diventato padre. Con il recente matrimonio avvenuto tra lui e la Taylor, in molti fan si sono chiesti se per caso l’attore sia anche già diventato padre o se sia in procinto di diventarlo. Attualmente, tuttavia, non vi sono informazioni a riguardo, e né lui né la compagna hanno fatto annunci a riguardo, lasciando presagire che non vi siano figli in arrivo per il momento.

Bob Morley è su Twitter

2. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo verificato e seguito da oltre 630 mila persone. All’interno di questo è solito condividere notizie relative ai suoi progetti da interprete, come anche immagini o video promozionali. Non mancano poi anche post di vario tipo, come alcuni pensieri dell’attore riguardanti questioni di attualità.

Bob Morley: età e altezza

1. Bob Morley è nato a Victoria, in Australia, il 20 dicembre 1984. L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Bob Kane avrà una stella sulla Walk of Fame

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Mentre fervono i lavori attorno a Batman V Superman Dawn of Justice nuova pellicola diretta da Zack Snyder ed interpretata da Ben Affleck ed Henry Cavill, una notizia nuova di zecca non potrà che rendere onore ai fan di vecchia e nuova data dell’Uomo Pipistrello. Risulta ufficiale, infatti, che Bob Kane, la mente dietro Batman, sarà insignito di una stella lungo la Hollywood Walk of Fame per la categoria Motion Pictures.

La DC Comics ha prontamente commentato la notizia attraverso il proprio sito internet: “Accendete il Batsegnale – è in programma una celebrazione! Questa mattina la Hollywood Chamber of Commerce ha annunciato che il creatore di Batman, Bob Kane, è stato selezionato per la Walk of Fame 2015. Kane sarà aggregato agli altri nominati del 2015 che includono il regista Peter Jackson, il produttore televisivo James L. Brooks, gli attori Will Ferrell, Daniel Radcliffe e Chris O’Donnell, che interpretò Robin in due film di Batman negli anni novanta.

Sin dalla sua prima apparizione nel maggio 1939 sul numero 27 di Detective Comics – concepito e disegnato da un Kane 22enne in collaborazione con Bill Finger che scrisse la storia – il Batman di Kane è diventato la star di fumetti, cartoni animati, vignette, show radiofonici, una serie tv in live actions, film d’animazione, video games e numerosi film di maggior impatto di tutti i tempi. In poche parole, il Batman di Kane è il super eroe più famoso mai creato.”

Motivo d’orgoglio, dunque, sia per chi ai tempi puntò sul Cavaliere Oscuro, sia per lo scomparso Kane che non avrebbe potuto che dirsi soddisfatto per i risultati raggiunti dalla sua creazione.

Fonte: Bleedingcool

Bob Iger: L’obiettivo della Disney è intrattenere, infondere messaggi “non è il nostro scopo”

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Bob Iger ha recentemente risposto alle critiche secondo cui la Disney sarebbe diventata “woke“, un termine che secondo lui la maggior parte delle persone non capisce nemmeno più.

Parlando con The Hollywood Reporter dopo la vittoria della sua battaglia per la procura, Bob Iger è stato interrogato sulle critiche mosse da molti al fatto che la Disney sia diventata “woke” nei suoi messaggi e nei suoi film. Bob Iger ha detto che “il termine “wokeviene usato in modo piuttosto libero, senza alcun gioco di parole. Credo che molte persone non capiscano nemmeno cosa significhi“.

Tuttavia, Bob Iger ha sottolineato che la priorità dell’azienda deve essere sempre quella di intrattenere e che non è “in grado” di infondere messaggi come priorità assoluta.

Penso che il rumore si sia un po’ placato. L’ho predicato a lungo all’interno dell’azienda, prima di andarmene e da quando sono tornato, il nostro obiettivo numero uno è quello di intrattenere“, ha detto Iger. “Il punto è che infondere messaggi come una sorta di priorità numero uno nei nostri film e spettacoli televisivi non è il nostro obiettivo. Devono essere divertenti, e quando la Disney può avere un impatto positivo sul mondo, che si tratti di promuovere l’accettazione e la comprensione di persone di ogni tipo, è fantastico“.

Bob Iger  vuole che la Disney sia “prima di tutto un’azienda di intrattenimento”.

L’amministratore delegato della Disney ha poi affermato che l’azienda deve essere “prima di tutto un’azienda di intrattenimento“, pur cercando di raggiungere un pubblico eterogeneo.

Ma in generale, dobbiamo essere un’azienda che privilegia l’intrattenimento… E capire che stiamo cercando di raggiungere un pubblico molto, molto eterogeneo“, ha detto Iger. “E per farlo, da un lato, quello che fai, le storie che racconti, devono davvero riflettere il pubblico che stai cercando di raggiungere, ma quel pubblico, essendo così eterogeneo, in realtà, prima di tutto, vuole essere intrattenuto, e a volte non può essere spento da certe cose. E noi dobbiamo essere più sensibili all’interesse di un pubblico ampio. Non è facile, sapete, non possiamo accontentare sempre tutti, giusto?“.

Foto di copertina via Deposit Photo

Bob Iger, CEO Disney, si augura che lo sciopero WGA e SAG-AFTRA possa “finire rapidamente”

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Bob Iger, l’attuale CEO di The Walt Disney Company, ha dichiarato durante la conferenza sugli utili che spera che il doppio sciopero, che coinvolge i sindacati WGA e SAG-AFTRA, possa “finire rapidamente“. La dichiarazione arriva al 100° giorno di sciopero degli sceneggiatori.

Il conflitto ha iniziato a intensificarsi quando gli studi si sono rifiutati di pagare salari equi ai propri lavoratori, spingendo SAG-AFTRA a unirsi agli sceneggiatori dopo un breve periodo di tempo. Ecco cosa ha detto Bob Iger sullo sciopero in corso:

“È mia fervida speranza che si trovino rapidamente soluzioni ai problemi che ci hanno tenuto distanti in questi ultimi mesi, e mi impegno personalmente per raggiungere questo risultato.”

Uno degli argomenti centrali discussi nello sciopero in corso è il modo in cui attori e sceneggiatori vengono pagati quando una serie o un film a cui hanno lavorato riceve molte visualizzazioni sulle piattaforme di streaming.

Indipendentemente dal fatto che il prodotto faccia parte dei cataloghi Netflix o Prime, la maggior parte dei membri delle corporazioni non può guadagnare abbastanza per avere una carriera sostenibile dal proprio lavoro, mentre i progetti di cui fanno parte generano milioni di dollari per gli studi. L’unico modo per porre fine al doppio sciopero è che gli studi offrano un accordo sia agli attori che agli sceneggiatori che possa consentire loro di essere adeguatamente ricompensati per il loro lavoro.

La Disney per prima subirà ritardi nelle sue produzioni a causa del doppio sciopero. In particolare, Deadpool 3 ha interrotto la sua produzione e quindi la sua uscita verrà probabilmente ritardata, ma anche il franchise di Star Wars, soprattutto quello legato alle serie Disney+, subirà un notevole ritardo, dal momento che tutti i set sono stati chiusi per l’adesione degli attori allo sciopero, e tutte le sceneggiature, che ricordiamo, vengono scritte e riscritte anche in fase di produzione attiva (le riprese) non vengono più realizzate dalle braccia incrociate degli sceneggiatori.

Bob Iger, CEO della Disney, commenta le critiche di Coppola e Scorsese

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I cinecomic Marvel non sono cinema, I film Marvel sono spregevoli. Queste due affermazioni risuonano da giorni rimbalzando da un lato all’altro del web, scatenando la reazione contrariata di molte personalità del mondo dello spettacolo che non hanno gradito i commenti di Martin Scorsese e Francis Ford Coppola. Tra questi c’è anche Bob Iger, CEO della Disney che finalmente rompe il silenzio e in un’intervista con il Wall Street Journal dice la sua sulla questione:

Non mi danno fastidio. Però mi dispiace a nome delle persone che hanno lavorato a quei film. Non lo prendo sul personale. Credo che non vedano come il pubblico sta reagendo a quei film, prima di tutto. Hanno il diritto di esprimere le loro opinioni. Francis Ford Coppola e Martin Scorsese sono due persone che tengo in grande considerazione, perché in termini di film che hanno realizzato, sono cose che mi piacciono e che abbiamo visto tutti“.

Nell’articolo Iger sembra consapevole dell’idea che gli esterni si siano fatti dello studio, un’azienda che pare concentrarsi più sugli aspetti commerciali che su quelli creativi del processo, ma ci tiene a confermare che con la Disney lavorano persone e cineasti chiaramente qualificati:

A chi si rivolge Coppola? A Kevin Feige che gestisce la Marvel? O a Taika Waititi e Ryan Coogler, che hanno diretto i nostri film? O a Scarlett Johansson o Chadwick Boseman? Potrei nominare un’infinità di persone, perfino Robert Downey Jr….

E se la critica avanzata dai due autori giudica i film Marvel come qualcosa che ha il solo scopo di intrattenere il pubblico, Iger si ritiene più che felice di accettarla. “Non capisco esattamente cosa stiano cercando di criticare…noi giriamo dei film che intrattengono la gente, e francamente il settore della distribuzione cinematografica ha margini relativamente sottili. Quando le sale sono piene e si incassano molti soldi, questo dato ci permette di girare altri film che potrebbero non avere altrettanto successo, ma ci sono persone in luoghi diversi che vogliono vederli […]

[…] Se vogliono lamentarsi dei film è certamente il loro diritto. Non lo so. Non capisco. Sembra così irrispettoso nei confronti di chi ci lavora duramente come le persone che lavorano ai loro film e mettono in gioco le loro anime creative. Volete dirmi che Ryan Coogler con Black Panther sta facendo qualcosa di diverso da Martin Scorsese o Francis Ford Coppola con i loro film?

Leggi anche – Martin Scorsese su The Irishman, Netflix, la produzione a Hollywood e i cinecomic 

Fonte: Wall Street Journal

Bob Iger rivela che la Disney ha accantonato diversi film e contesta la teoria dell’affaticamento del pubblico

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Sul palco della conferenza di Morgan Stanley Technology, Media, and Telecom a San Francisco, Bob Iger CEO di Disney ha parlato di ciò che stava facendo per correggere la rotta dello STUDIOS che è tornato a dirigere. 

Devi uccidere le cose in cui non credi più“, ha detto, “e non è facile perché o hai iniziato, o hai dei costi irrecuperabili, o è una relazione con i tuoi dipendenti o con la comunità creativa.”

Bob Iger non ha dichiarato i titoli di quali progetti sono stati accantonati e ha continuato: “Devi fare quelle scelte difficili. In realtà abbiamo fatto quelle chiamate difficili. Non siamo stati così pubblici a riguardo, ma abbiamo già eliminato alcuni progetti, che semplicemente non ritenevamo fossero abbastanza forti”.

Il dirigente è noto per i suoi forti rapporti con i talenti a Hollywood e ha affermato di aver trascorso del tempo con i registi dando loro “i suoi appunti” e chiedendo loro di guardare i film più volte prima del rilascio per garantire che lo studio mantenga il suo standard di eccellenza.

La scorsa settimana la Disney ha annunciato che Sean Bailey avrebbe lasciato la carica di presidente degli studi cinematografici e sarebbe stato sostituito dall’ex co-presidente della Searchlight Pictures David Greenbaum mentre Bob Iger tentava di rimescolare le carte all’interno del team esecutivo e riavviare lo studio cinematografico.

Dopo che The Marvels ha incassato poco più di 200 milioni di dollari in tutto il mondo lo scorso anno – in calo dell’81% rispetto al botteghino di 1,1 miliardi di dollari dell’originale Captain Marvel del 2019 – e Ant-Man And The Wasp: Quantumania  ha deluso con 476 milioni di dollari in tutto il mondo, Iger ha messo in discussione il concetto secondo la quale “il pubblico sarebbe stanco dei film di supereroi e franchise”.

I buoni film, ha detto, attirano la gente al cinema e ha citato come esempio il candidato all’Oscar Oppenheimer della Universal.

Bob Iger ha sottolineato che non è un caso che i primi 33 film dei Marvel Studios abbiano prodotto quasi 30 miliardi di dollari al botteghino globale. Il programma dei Marvel Studios è stato ridotto e ha detto di sentirsi bene con la squadra. L’unica uscita di supereroi dello studio quest’anno è l’atteso Deadpool & Wolverine, la  cui uscita è prevista per il 26 luglio negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Il CEO della Disney ha pubblicizzato gli highlights cinematografici di quest’anno, tra cui  Il Regno del pianeta delle scimmie  il 10 maggio negli Stati Uniti, Inside Out 2  il 14 giugno,  Oceania 2  il 27 novembre e Mufasa: Il Re Leone  il 20 dicembre.

Bob Iger ha anche fatto riferimento alla lotta per procura in corso con gli investitori attivisti Nelson Peltz di Trian Partners e Blackwells Capital e ha detto che stava cercando di non lasciarsi distrarre dalla questione. Sto lavorando davvero duramente per non lasciare che questo mi distragga perché quando mi distraggo, tutti quelli che lavorano per me si distraggono e non è una buona cosa“, ha detto.

Gli investitori attivisti sono in lizza per un posto nel consiglio di amministrazione e hanno pubblicato un libro bianco sulla governance aziendale di Disney chiedendo tagli, azioni urgenti sul business della TV lineare e la necessità di unire Disney+ e Hulu.La questione dei posti nel consiglio sarà determinata durante l’assemblea generale annuale della Disney il 3 aprile.

Bob Iger lascia la posizione di CEO Disney

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Bob Chapek, veterano della Disney che lavora da 27 anni per l’azienda e dirige la divisione parchi dell’azienda, è stato nominato CEO di Disney, come successore di Bob Iger. Il passo indietro di Iger è stato accolto con grande stupore, tuttavia sarà lui a continuare a guidare gli sforzi creativi dell’azienda fino al 31 dicembre 2021, quando scadrà il suo contratto, mentre Chapek è CEO effettivo da oggi.

“Con il successo del lancio delle attività dirette al consumatore Disney e l’integrazione della Twenty-First Century Fox ben avviata, credo che questo sia il momento ottimale per passare a un nuovo CEO – ha affermato Iger – Ho la massima fiducia in Bob e non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con lui nei prossimi 22 mesi mentre assume questo nuovo ruolo e approfondisce le sfaccettate attività globali della Disney, mentre io continuo a concentrarmi sugli sforzi creativi della Società.”

“Sono incredibilmente onorato di assumere il ruolo di CEO di quella che credo veramente sia la più grande azienda del mondo e di guidare i nostri membri e dipendenti di eccezionale talento e dedizione – ha detto Chapek – Bob Iger ha trasformato Disney nella società di intrattenimento e media più ammirata e di successo del mondo, e sono stato fortunato a godermi un posto in prima fila come membro del suo team di leadership. Condivido il suo impegno per l’eccellenza creativa, l’innovazione tecnologica e l’espansione internazionale e continuerò ad abbracciare questi stessi pilastri strategici. Tutto ciò che abbiamo raggiunto finora serve da solida base per ulteriori narrazioni creative, innovazioni audaci e assunzione di rischi ponderati.”

Chapek è a capo della divisione dei parchi a tema Disney dal 2015. Nel 2018 è stato nominato presidente di Parks, Experiences and Products. In precedenza, Chapek ha ricoperto diverse posizioni dirigenziali, gestendo prodotti di consumo, distribuzione di film e intrattenimento home video in varie occasioni.

Durante i suoi 15 anni da CEO Disney, Bob Iger ha notevolmente ampliato le dimensioni dell’azienda, in particolare con l’acquisizione, lo scorso anno, di 21st Century Fox. Il lancio del servizio di streaming Disney+ ha cementato l’eredità di Iger come leader audace e innovativo.

Fonte: Variety

Bob Iger della Disney ammette che i Marvel Studios hanno “perso la concentrazione”

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L’anno scorso, alcuni rapporti commerciali hanno affermato che la Disney intendeva ridurre i contenuti dei Marvel Studios (sia su Disney+ che sul grande schermo) e adottare un approccio più orientato alla “qualità su qualità“.

L’amministratore delegato della Disney, Bob Iger, lo ha praticamente confermato durante la conference call dello scorso marzo e ora ha ribadito che ci sarà un “volume ridotto” di contenuti, con una rinnovata attenzione ai “franchise più forti” dello studio.

Direi che ci stiamo orientando un po’ di più verso i sequel e i franchise“, ha detto Iger durante l’ultima conferenza stampa della Disney. “Penso che, dato l’ambiente e dato quello che serve per portare la gente fuori di casa a vedere un film, sia una cosa intelligente. Appoggiarsi a franchise che sono familiari è una cosa intelligente. Nel nostro zelo di aumentare notevolmente il volume, in parte legato alla volontà di inseguire un maggior numero di abbonamenti globali per la nostra piattaforma di streaming, alcuni dei nostri studios hanno perso un po’ di attenzione. Quindi il primo passo che abbiamo fatto è stato quello di ridurre il volume e la produzione, in particolare per quanto riguarda la Marvel“.

Questa sembrerebbe certamente una mossa intelligente, ma sarà sufficiente a rinnovare l’interesse del pubblico per il MCU, o il danno è stato fatto? L’ultimo film dello studio, The Marvels, è stato il sequel di un film che ha incassato più di un miliardo di dollari al botteghino mondiale, finendo per diventare il film del MCU che ha incassato meno nella storia dello Studios.

Nel corso della telefonata, Bob Iger ha elencato alcuni dei film presenti nella programmazione Disney per il 2025, tralasciando però un paio di progetti del MCU.

Guardando alla nostra programmazione per il 2025, siamo entusiasti di portare al pubblico Captain America: Brave New World e Fantastic Four per la Marvel, la Pixar ha Zootopia 2, e poi c’è Avatar 3. E siamo già proiettati verso il 2026 e oltre con Frozen 3, il primo film di Toy Story dal 2019 e un nuovo film di Star Wars che porterà per la prima volta sul grande schermo The Mandalorian e Grogu“.

Alcuni hanno interpretato questo fatto come un’indicazione del fatto che sia Thunderbolts che Blade siano stati ritardati o rimossi completamente dal programma, e anche se questa è certamente una possibilità, non salteremmo ancora a nessuna conclusione – Iger potrebbe semplicemente aver dimenticato di menzionare questi particolari film!

Cosa ne pensate dei commenti di Iger? Pensate che spostare l’attenzione sui franchise che si sono dimostrati di maggior successo per i Marvel Studios sia la mossa giusta, o preferireste vedere più rischi su nuovi personaggi?

Bob Hoskins si ritira dalle scene

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Bob Hoskins si ritira dalle scene

L’attore britannico Bob Hoskins, 70 anni a ottobre, si ritira dal mondo dello spettacolo: una decisione maturata dopo che gli è stato diagnosticato il morbo di Parkinson. Ecco il comunicato dell’entourage dell’indimenticabile Detective Valiant di Chi ha incastrato Roger Rabbit?:

“Bob desidera ringraziare le tante e meravigliose persone che hanno lavorato con lui in tutti questi anni e tutti i fan che lo hanno sostenuto nel corso della sua brillante carriera. Ora si ritirerà e starà in famiglia: desidera più di ogni altra cosa che la sua privacy sia rispettata”

Nel corso della sua quarantennale carriera, cominciata nei primi anni ’70 con la serie TV Le canaglie, Hoskins si è fatto apprezzare interpretando una varia fauna di personaggi, sia principali che secondari: da Spugna (Hook – Capitan Uncino) a Papa Giovanni (Il papa buono), da Mussolini (Io e il Duce) al citato Eddie Valiant, dallo splendido George di Mona Lisa che per poco non gli valse un Oscar al nano Muir di Biancaneve e il cacciatore con cui ha chiuso la propria avventura sul set.

“Dì un po’, Eddie, hai un coniglio in tasca o sei contento di vedermi?” (Chi ha incastrato Roger Rabbit)

Ecco, ce lo ricordiamo così, sperando che sia tosto con la malattia come lo è stato con quel consumatissimo impermeabile sulle spalle.

Fonte: THR

Bob Gale contro Wiz Khalifa: “Quegli ‘scooter’ non sono Hoverboard”

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Bob Gale è l’uomo che ha inventato l’hoverboard, lo skateboard fluttuante diventato icona di una generazione e della saga di Ritorno al Futuro, e nessuno meglio di lui sa davvero com’è fatto. Così lo stratagemma inventato da Wiz Khalifa, che più volte si è fatto vedere a Los Angeles (sino a farsi arrestare all’aeroporto) con un monopattino da lui definito Hoverboard, non ha funzionato affatto.

1035x1552-GettyImages-484433672Lo scrittore ha fatto notare al rapper che, punto primo, quello ‘scooter’ non fluttua affatto, punto secondo, non assomiglia in nessun modo allo skate creato da Mattel per Ritorno al Futuro – Parte 2 e guidato da Marty McFly. “Non sono hoverboards, nonostante ciò che dice Khalifa. Funzionano su ruote, è piuttosto palese.”

Gli “hoverboard” Hendo devono ancora essere prodotti in serie, e sul mercato esistono già molti cloni dello skate fluttuante con poco successo, per far felice Bob Gale basta resistere alla tentazione di comprarne uno e attenderne uno vero.

Bob De Niro e Diane Keaton insieme sul set

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Robert De Niro e Diane Keaton tornano a lavorare allo stesso film, e questa volta reciteranno insieme.

Boardwalk Empire: la seconda stagione in Blu-ray dal 21 Febbraio

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Boardwalk Empire: la seconda stagione in Blu-ray dal 21 Febbraio

Boardwalk EmpireProdotta da Martin Scorsese e vincitrice del Golden Globe come Miglior Serie Televisiva Drammatica, la seconda stagione di Boardwalk Empire

Boardwalk Empire entusiasma il Festival

Boardwalk Empire entusiasma il Festival

Martin Scorsese colpisce ancora e produce una nuova serie TV americana Boardwalk Empire del regista Terence Winter (I Soprano). La Serie tv (che trae ispirazione dal romanzo Boardwalk Empire: The Birth, High Times, and CorruptionofAtlantic City di Nelson Johnson) di cui la prima stagione è composta da 12 episodi  creati per la HBO (dal 19 settembre 2010 in onda negli Stati Uniti) sarà trasmessa in Italia in esclusiva su SkyCinema1 da gennaio.

Boardwalk Empire 5×08: anticipazioni e promo

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Si intitola EldoradoBoardwalk Empire 5×08, l’ottava ed ultima puntata della quinta stagione della serie televisiva prodotta da Martin Scorsese e trasmessa dal network americano della HBO.


In Boardwalk Empire 5×08 vedremo cosa deciderà di fare Nucky riguardo al suo progetto di spostare in massa le sue forze e la sua area di influenza a Manhattan; nel frattempo, Margaret presenta un’idea particolarmente innovativa che non solo sposterà l’attenzione su di lei, ma le permetterà di far colpo su Nucky e su una compagnia molto importante che si occupa di grano.

Boardwalk Empire 5x08Boardwalk Empire – L’impero del crimine (Boardwalk Empire) è una serie televisiva statunitense ideata da Terence Winter (già sceneggiatore de I Soprano) per il canale via cavo HBO. La serie, ambientata ad Atlantic City durante il proibizionismo, trae ispirazione dal saggio Boardwalk Empire: The Birth, High Times, and Corruption of Atlantic City di Nelson Johnson, a sua volta ispirato dalla vita di Enoch L. Johnson, politico e criminale del tempo. La serie combina fatti storici realmente accaduti e finzione. L’episodio pilota è stato diretto da Martin Scorsese, che produce la serie assieme a Winter e all’attore Mark Wahlberg. La serie ha debuttato negli Stati Uniti sul canale HBO il 19 settembre 2010: il 26 settembre 2013 la serie è stata rinnovata per una quinta stagione.

In Italia l’episodio pilota è stato presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010. Al momento in Italia sono state trasmesse tutte e tre le stagioni, a partire dal 14 gennaio 2011 su Sky Cinema 1. In chiaro è trasmessa su Rai 4 dal 18 gennaio 2012. Fino all’edizione 2013, ha ricevuto ben 40 nomination ai prestigiosi Emmy Awards, vincendo 17 statuette d’oro. Il 9 gennaio 2014 viene ufficializzato dalla HBO che la quinta stagione, in programma da ottobre 2014, sarà l’ultima.

Boardwalk Empire 5×07: anticipazioni e promo

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Si intitola Friendless Child, Boardwalk Empire 5×07, la settima puntata della quinta stagione della serie televisiva Boardwalk Empire, che andrà in onda sul network americano HBO.

Boardwalk-Empire-5x07In Boardwalk Empire 5×07, Nucky cerca in tutte le maniere di sistemare al meglio i suoi contatti e riaffermare la sua posizione ad Atlantic City proprio nel momento in cui Willie ed Elirimangono coinvolti nella sua battaglia; intanto, Maranzano va incontro al suo destino eNucky legge la lettera che Gillian ha scritto in ospedale, mentre nel passato il giovane Nucky discute con Mabel su un giovane di Trenton ed in maniera discreta fa una commissione per Commodore.

Boardwalk Empire – L’impero del crimine (Boardwalk Empire) è una serie televisiva statunitense di genere period drama creata da Terence Winter, che ha debuttato il 19 settembre 2010 sul canale via cavo HBO.

La serie, ambientata ad Atlantic City durante il proibizionismo, trae ispirazione dal saggio Boardwalk Empire: The Birth, High Times, and Corruption of Atlantic City di Nelson Johnson, a sua volta ispirato dalla vita di Enoch L. Johnson, politico e criminale del tempo. La serie combina fatti storici realmente accaduti e finzione.

L’episodio pilota è stato diretto da Martin Scorsese, che produce la serie assieme a Winter e all’attore Mark Wahlberg. In Italia l’episodio pilota è stato presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010, mentre la serie viene trasmessa a partire dal 14 gennaio 2011 su Sky Cinema 1 (st. 1-3) e Sky Atlantic (st. 4-5). In chiaro è trasmessa su Rai 4 dal 18 gennaio 2012. Fino all’edizione 2013, ha ricevuto ben 40 nomination ai prestigiosi Emmy Awards, vincendo 17 statuette d’oro.

Il 9 gennaio 2014 HBO confermò che la quinta stagione della serie sarebbe stata l’ultima.

Boardwalk Empire 5×06: anticipazioni e promo

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Si intitola Devil You KnowBoardwalk Empire 5×06, la sesta puntata della quinta stagione della serie televisiva di successo prodotta da Martin Scorsese e trasmessa dal network americano della HBO.


In Boardwalk Empire 5×06  Chalky accetta di incontrare Narcisse sperando così di liberareMaitland, i federali chiedono l’aiuto di Eli e Van Alden per far fuori l’organizzazione diCapone, Nucky affoga i dispiaceri nell’alcool a causa della sua recente perdita ed infine nel passato, il giovane Nucky calma la sua frustrazione per la perdita di Mabel vessandoJim Neary e chiedendo l’aiuto di un giovane ladro per una missione.

Boardwalk Empire 5×05: anticipazioni e promo

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Si intitolerà King of NorwayBoardwalk Empire 5×05,  la quinta puntata della quinta stagione della serie televisiva di successo trasmessa dal network americano della HBO e prodotta da Martin Scorsese.

 

In Boardwalk Empire 5×05  Chalky ritorna ad Atlantic City cercando vendetta, Nucky organizza un incontro con Maranzano a New York nel tentativo di contenere la minaccia rappresentata da Luciano, l’incontro tra June ed Eli prende una piega inaspettata dopo una cena organizzata da Van Alden e Sigrid e Margaret fa un accordo con Carolyn Rothstein; intanto, nel passato e nel 1897 per l’esattezza, il giovane Nucky cerca di impressionare il padre di Mabel chiedendo maggiori responsabilità al lavoro.

Boardwalk Empire 5×04: anticipazioni e promo

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Si intitolerà Cuanto, Boardwalk Empire 5×04, la quarta puntata della terza stagione della serie televisiva Boardwalk Empire, che andrà in onda sul network americano HBO.

Boardwalk Empire 5×04In Boardwalk Empire 5×04, nella suggestiva cornice della città di Atlantic CityNucky eMargaret si incontrano e dopo aver discusso a lungo, scoprono che potrebbero avere un obiettivo comune e la possibilità di intendersi su una delicata questione; nel frattempo,Luciano si prepara a fare un tuffo nel passato, dato che si ritroverà faccia a faccia con un suo nemico.

Boardwalk Empire 5×03: anticipazioni e promo

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Si intitolerà Perishable, Boardwalk Empire 5×03, la quinta stagione della serie televisiva di successo targata HBO e prodotta da Martin Scorsese e Mark Wahberg.

In  Boardwalk Empire 5×03 Chalky intraprende un nuovo percorso dopo l’assestamento della sua nuova partnership, Margaret si sente in imbarazzo per la sua associazione con Arnold RothsteinNucky ospita un potenziale partner di Boston, Luciano e Siegel si incontrano ad Harlem con Narcisse e nel passato, precisamente nel 1884, il giovaneNucky inizia a flirtare con una giovane ed affascinante ragazza.

Boardwalk Empire 5×03

Boardwalk Empire 5×08 Finale, spoiler da Terence Winter

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Boardwalk Empire 5x08Volge al termine la serie televisiva di successo, Boardwalk Empire 5, lo show prodotto da Martin Scorsese e Mark Wahlberg e trasmesso dal network americano della HBO. Il finale probabilmente sarà molto discusso e oggi vi segnaliamo uno spoiler che arriva da Terence Winter.

In una scena di Boardwalk Empire, prima della morte di Jimmy (Steve Bushemi), sua madre Gillian Darmody (Gretchen Moll) dice al piccolo Tommy che diventerà un grande uomo in città un giorno: lei non stava scherzando, perché Tommy ha vissuto per vendicare la vita di suo padre. Ecco le sue parole:

Questo finale è stato molto più personale e più soddisfacente, Nucky è la causa della propria rovina, si tratta di un atto di tradimento che chiude il cerchio.

Nucky è destinato probabilmente ad affittare quell’appartamento al El Dorado e vivere la vita di un uomo d’affari in pensione, ma forse sarebbe durato nemmeno due settimane prima di rimettersi di nuovo nei guai. Ma lui non aveva intenzione di avere una vita con Margaret, dai loro sguardi, entrambi sapevano che era l’addio definitivo.

Boardwalk Empire 5: teaser trailer dell’ultima stagione

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Si è conclusa con grande successo la quarta stagione e oggi arriva il primo teaser promo di Boardwalk Empire 5, l’atteso quinto e ultimo ciclo di episodi che chiuderà la serie prodotta da Martin Scorsese e con protagonista Steve Buscemi.

http://youtu.be/MSqKwFGCzXY

Boardwalk Empire 5Boardwalk Empire – L’impero del crimine (Boardwalk Empire) è una serie televisiva statunitense ideata da Terence Winter (già sceneggiatore de I Soprano) per il canale via cavo HBO. La serie, ambientata ad Atlantic City durante il proibizionismo, trae ispirazione dal saggio Boardwalk Empire: The Birth, High Times, and Corruption of Atlantic City di Nelson Johnson, a sua volta ispirato dalla vita di Enoch L. Johnson, politico e criminale del tempo. La serie combina fatti storici realmente accaduti e finzione. L’episodio pilota è stato diretto da Martin Scorsese, che produce la serie assieme a Winter e all’attore Mark Wahlberg. La serie ha debuttato negli Stati Uniti sul canale HBO il 19 settembre 2010: il 26 settembre 2013 la serie è stata rinnovata per una quinta stagione.

In Italia l’episodio pilota è stato presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010. Al momento in Italia sono state trasmesse tutte e tre le stagioni, a partire dal 14 gennaio 2011 su Sky Cinema 1. In chiaro è trasmessa su Rai 4 dal 18 gennaio 2012. Fino all’edizione 2013, ha ricevuto ben 40 nomination ai prestigiosi Emmy Awards, vincendo 17 statuette d’oro. Il 9 gennaio 2014 viene ufficializzato dalla HBO che la quinta stagione, in programma da ottobre 2014, sarà l’ultima.

Boardwalk Empire 5: nuovo teaser trailer dell’ultima stagione

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Arriva un nuovo teaser trailer di Boardwalk Empire 5, l’atteso quinto ed ultimo ciclo di episodi della serie di successo  ideata da Terence Winter (già sceneggiatore de I Soprano) per il canale via cavo HBO.

http://youtu.be/8C8kBuOUsqU

Boardwalk Empire 5La serie, ambientata ad Atlantic City durante il proibizionismo, trae ispirazione dal saggio Boardwalk Empire: The Birth, High Times, and Corruption of Atlantic City di Nelson Johnson, a sua volta ispirato dalla vita di Enoch L. Johnson, politico e criminale del tempo. La serie combina fatti storici realmente accaduti e finzione.

L’episodio pilota è stato diretto da Martin Scorsese, che produce la serie assieme a Winter e all’attore Mark Wahlberg. La serie ha debuttato negli Stati Uniti sul canale HBO il 19 settembre 2010: il 26 settembre 2013 la serie è stata rinnovata per una quinta stagione. In Italia l’episodio pilota è stato presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010. Al momento in Italia sono state trasmesse tutte e tre le stagioni, a partire dal 14 gennaio 2011 su Sky Cinema 1.In chiaro è trasmessa su Rai 4 dal 18 gennaio 2012. Fino all’edizione 2013, ha ricevuto ben 40 nomination ai prestigiosi Emmy Awards, vincendo 17 statuette d’oro. Il 9 gennaio 2014 viene ufficializzato dalla HBO che la quinta stagione, in programma da ottobre 2014, sarà l’ultima.

Boardwalk Empire 5: il trailer dell’ultima stagione

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Arriva il trailer di Boardwalk Empire 5, l’atteso quinto e ultimo ciclo di episodi della serie televisiva di successo targata HBO e prodotta da Martin Scorsese e Mark Wahlberg.

Boardwalk Empire 5Boardwalk Empire – L’impero del crimine (Boardwalk Empire) è una serie televisiva statunitense ideata da Terence Winter (già sceneggiatore de I Soprano) per il canale via cavo HBO. La serie, ambientata ad Atlantic City durante il proibizionismo, trae ispirazione dal saggio Boardwalk Empire: The Birth, High Times, and Corruption of Atlantic City di Nelson Johnson, a sua volta ispirato dalla vita di Enoch L. Johnson, politico e criminale del tempo. La serie combina fatti storici realmente accaduti e finzione. L’episodio pilota è stato diretto da Martin Scorsese, che produce la serie assieme a Winter e all’attore Mark Wahlberg. La serie ha debuttato negli Stati Uniti sul canale HBO il 19 settembre 2010: il 26 settembre 2013 la serie è stata rinnovata per una quinta stagione.

In Italia l’episodio pilota è stato presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010. Al momento in Italia sono state trasmesse tutte e tre le stagioni, a partire dal 14 gennaio 2011 su Sky Cinema 1. In chiaro è trasmessa su Rai 4 dal 18 gennaio 2012. Fino all’edizione 2013, ha ricevuto ben 40 nomination ai prestigiosi Emmy Awards, vincendo 17 statuette d’oro. Il 9 gennaio 2014 viene ufficializzato dalla HBO che la quinta stagione, in programma da ottobre 2014, sarà l’ultima.

Bo Burnham: Inside, recensione dello speciale Netflix

Bo Burnham: Inside, recensione dello speciale Netflix

Dopo il successo dei precedenti What (2010) e Make Happy (2016), entrambi disponibili su Netflix, la sagacia piccante di Bo Burnham approda nuovamente sulla piattaforma con Inside, lucida e satirica descrizione della società liquida, decadente e piena di facciate fasulle in cui viviamo. Interamente ideato e girato durante la pandemia, nel bel mezzo di una quarantena forzata ma metaforicamente voluta, autoimposta per poter guardare criticamente e spietatamente la nostra vita, e forse, unica apparente via di fuga dal labirinto virtuale in cui siamo costretti.

Bo Burnham: Inside punta dritto al cuore artificiale di una realtà pandemica già da tempo

Burnham riesce nell’arduo progetto di consegnarci un prodotto effettivamente originale oggigiorno, che si pone come nuova frontiera audiovisiva, fruibile in un modo totalmente inedito: questo speciale non è meramente uno show comedy, riesce a configurarsi come film per l’organicità e la chiusura narrativa definita di tutto punto. Quella di Burnham è un’amara constatazione grottesca e assolutamente priva di censura, che ci dimostra che non è necessario ricercare basi comiche altrove: la comicità risiede nella vita di tutti i giorni, teatro orrorifico in cui gli strumenti di scena sono stati soppiantati da icone e applicazioni con cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo; un prolungamento artificiale dei nostri arti superiori, che diventa unico interlocutore per vicinanza ed immediatezza.

Burnham sottolinea l’influenza della pandemia mettendo in evidenza con arguto sarcasmo la ridicolezza delle maschere che indossiamo tutti i giorni e l’effimera natura del nostro campo di battaglia attuale: internet. In una dimensione virtuale in cui si parla tanto e continuamente, pur sapendo molto poco, in cui l’imperativo categorico consiste nell’omologarsi a prototipi standardizzati e all’assicurare una facciata di copertina indiscutibile, Burnham sovverte gli standard dello show comico usuale, ideando e mettendo a punto da sé una tipologia di show inedita: in qualità di factotum – l’intero show è girato, scritto, cantato dal performer- riesce ad offrirci una summa drammatica ma assolutamente lucida del lascito pandemico, che non ha fatto altro che potenziare l’isolamento insito alla realtà contemporanea: una chiusura quasi insormontabile, degenerante e morbosa, che è in azione da ben prima della quaratena forzata: “è sempre stato questo il piano per mettere il mondo nelle tue mani“: l’avere tutto a disposizione in una manciata di secondi non fa altro che marcare la natura liquida della società in cui viviamo, deformazione grottesca di un mondo dove tutto è già stato detto, in cui l’unica possibilità è la citazione non accreditata, la riproposizione di idee e contenuti che è difficile sentire propri e che si perdono in un abisso irrefrenabile di parole pronunciate ma inascoltate.

Bo Burnham Inside

L’invettiva di Burnahm contro gli ossimori dell’attualità

Tu: insaziabile, inarrestabile, controllabile”: l’ossimorica denuncia di Burnham a tutta la realtà contemporanea, in cui noi siamo gli spettatori di noi stessi, tronfi nel nostro sguardo narcisistico nei confronti di ciò che siamo, adulatori di profili falsi, copertine ingannevoli, realtà alternative e all’apparenza più allettanti della nostra. Bo Burnham: Inside ci consegna in modalità audiovisiva un suo personale diario di quarantena, in cui confluiscono analisi critiche sul sé, che mettono in luce disagi emotivi personali e collidono con un’intera generazione allo sbando, che mostra incessantemente i sintomi di una sindrome da Narciso, perennemente alla ricerca dell’immagine perfetta con cui presentarsi virtualmente. Un rifugio che è anche prigione, eppure si configura come unica, silenziosa, risposta al marasma incontrollato e incontrollabile di trend, disinformazione, caos digitale deformato di una realtà auto-condannatasi in cui ogni singola identità si confonde. Burnham è stanco, desolato nel constatare come le proprie velleità, creatività e motivazioni vengono meno di fronte a una realtà che ci chiede continuamente se “può interessarci a tutto in ogni momento”, circondati da strumenti che “hanno fatto tutto ciò che erano stati programmati a fare”; le regole del gioco sono dettate e contemporaneamente annullate da noi stessi, confinati in uno spazio ridotto, virtuale o fisico che sia.

Non proprio morto, non proprio vivo: è simile a uno stato costante di paralisi del sonno”: l’ironia pungente di Burnham riesce a ritrarre nei brani composti e cantati da lui stesso la condizione psicofisica dell’essere contemporaneo, in balia di un contesto sociologico digitalizzato, di un equilibrio politico ed economico precario e di un terreno in cui la parola è abusata, parlando continuamente di tutto, sapendone realmente molto poco. Tramite brani caricaturali e spiritosi, monologhi rivelatori e operazioni registiche e di montaggio di tutto punto, Burnham adempie al difficile compito di restituirci una descrizione espressionista della realtà quotidiana, in cui l’incontro è necessariamente scontro, ogni essere è intrinsecamente una facciata e  il sovrastarsi è l’unico modo affermare la propria esistenza.

Un one man show, che del sapore dello show canonico ha ben poco: senza audience e con un’amarezza di fondo chiaramente percepibile nell’intero minutaggio, Burnham mette in luce il labirinto mentale e sociale in cui siamo costretti, i disagi e l’intrappolamento che ne consegue, cercando lucidamente di trovare uno proprio posto, di dare una chiave di riflessione anche allo spettatore: non si tratta di mero escapismo, ma di piena e lucida presa di coscienza e riappropriazione della propria individualità tramite l’ingegno, la creatività e l’autoironia. Siamo oltre a un percorso catartico di redenzione: l’assoluzione morale non esiste in un mondo in cui le regole del gioco perdono di ogni valore, per questo Burnham non può offrire allo spettatore una chiave di uscita univoca: uscire o rimanere dentro, non è il dove a costituire il problema, quanto il fatto stesso di dover decidere, prendere in mano le redini della propria vita, in una perpetua ricerca identitaria, che spaventa terribilmente in un mondo in cui “l’apatia è una tragedia e la noia un crimine”.

Blur: To the End, al cinema solo dal 24 al 26 febbraio

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Blur: To the End, al cinema solo dal 24 al 26 febbraio

Adler Entertainment è lieta di portare nelle sale italiane dal 24 al 26 febbraio l’atteso documentario musicale Blur: To the End, incentrato su una delle band simbolo del Brit Pop, i Blur.

Il lungometraggio diretto da Toby L. (veterano dell’industria musicale e nel 2022 alla regia del documentario Liam Gallagher – Knebworth 22) descrive lo straordinario ed emozionante ritorno dei Blur all’inizio del 2023, catturato durante l’anno in cui fecero un ritorno a sorpresa con il loro primo disco in 8 anni, l’acclamato album n. 1 “The Ballad of Darren”, e durante i preparativi per due concerti sold out nel Wembley Stadium di Londra.

Damon Albarn at Wembley Stadium in blur To The End (Credit Altitude)

Arricchito da filmati esclusivi che alternano performance live dei brani più iconici, momenti in studio e vita on the road, Blur: To The End è un ritratto profondo di una delle band inglesi più longeve e influenti e che ha lasciato un segno indelebile nella cultura britannica e mondiale, non solo come gruppo, ma anche grazie alle sperimentazioni sonore portate avanti negli anni dal poliedrico Albarn. Blur: To The End fa rivivere i brani più celebri della più longeva delle band inglesi, che è stata al centro della vita culturale britannica per oltre 30 anni e che continua a ispirare generazioni di fan. Il documentario Blur: To the End sarà successivamente nei cinema dal 24 al 26 febbraio in versione originale sottotitolata distribuito da Adler Entertainment.

La trama di Blur: To the End

Blur: To The End descrive il capitolo più recente della storia della band, catturato durante il periodo in cui hanno fatto un ritorno a sorpresa – ed emozionante – con il loro primo disco in 8 anni, l’acclamato album #1 ‘The Ballad of Darren’. Il documentario segue la relazione unica di quattro amici – e compagni di band da tre decenni – Damon Albarn, Graham Coxon, Alex James e Dave Rowntree quando si sono riuniti all’inizio del 2023 per registrare nuove canzoni prima dei loro primi spettacoli sold-out allo stadio di Wembley di Londra nel luglio della scorsa estate. Con esibizioni delle loro canzoni più iconiche e amate, filmati della band in studio e della vita on the road, Blur: To The End è un momento intimo con la più longeva delle band inglesi, che sono state al centro della vita culturale e dell’influenza britannica per oltre tre decenni.

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