Ecco le quattro clip di Skyfall
messe in bell’ordine da Collider.com. Nei video possiamo vedere
Daniel Craig in azione, insieme al resto del cast,
su tutti il cattivissimo Silva, uno Javier Bardem
che sembra godere nel farsi imbruttire con parrucche orribili
impersonando il villain di turno (ricordate Non è un Paese per
Vecchi?).
Intanto cominciano ad arrivare le
prime recensioni del film che viene definito spettacolare e
conclusivo della nuova trilogia con protagonista Craig.
Si era già detto che David
Ayer, sceneggiatore di Training
Day, aveva realizzato una sceneggiatura per il remake
di Scarface. Ora questa sceneggiatura verrà
rimaneggiata, stando a quanto rivela Deadline, dal premio Oscar
Paul Attanasio, già sceneggiatore di
Donnie Brasco. Il film racconterà la
storia già raccontata nel 1932 da Howard Hawks e
nel 1983 da Brian De Palma, la stessa storia che
lanciò nell’olimpo di Hollywood (insieme al Padrino
Parte I) la stella di Al Pacino.
La Universal Pictures riferisce che
stando alla sceneggiatura le caratteristiche etniche e geografiche
del personaggio avranno una importanza fondamentale per la storia,
così come da originale.
In Cogan – Killing Them
Softly un attempato Vincent Curatola (l’immenso
Johnny Sak dei “Sopranos”) assume Frankie
(Scoot McNairy) e Russell (Ben
Mendelsohn), due svitati che credono di essere in
gamba, per compiere una rapina a una partita di poker protetta
dalla mafia, provocando così il collasso dell’economia criminale
locale. Ci pensa il sicario professionista Jackie Cogan (Brad
Pitt) a rimettere a posto le cose, ingaggiato dai
vertici della malavita per scoprire l’autore della rapina e
ripristinare il giro di soldi dovuto dalle bische clandestine.
Cogan – Killing Them Softly, il film
Cogan – Killing Them
Softly, terzo film del neozelandese Andrew
Dominik (Chopper,
L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert
Ford) è un misto di generi dalle alte pretese ma dal
basso interesse. Dopo un inizio folgorante per l’ottima scrittura,
le ciniche battute sulle storie strampalate messe in bocca ai
malavitosi di turno, la noia cala inesorabilmente su 97 minuti di
pellicola percepiti come fossero almeno il doppio. Un misto tra un
pulp politico con scene al rallenty, un film di Guy Ritchie e l’intenzione di voler
reinventare il genere dell’action comico dei fratelli Coen con
l’aggiunta di elementi mutuati dal mondo del videoclip e i
procedurali più famosi del mondo delle serie tv come i vari
CSI.
Come se non bastasse, ad
accompagnare le vicende di Cogan non c’è nessuna colonna sonora se
non il discorso, portato avanti da qualche radio o televisione, sul
tracollo dell’economia degli Stati Uniti d’America ai tempi del
dibattito Bush-Obama. L’azzardato parallelo tra politica-economia e
mondo della criminalità organizzata va in una direzione unica: la
solitudine individualista del capitalismo che si contrappone al
discorso di Obama sull’unico popolo (quello americano) e sul senso
di comunità.
Dominik tenta di
portare su schermo il romanzo di George V. Higgins
spostando, provocatoriamente, la vicenda dalla Boston degli anni
’70 alla New Orleans del 2008 in cui si aggira uno spettro, quello
del capitalismo, che non lascia respiro in una pellicola
verbalmente incontinente. Una scrittura brillante e interpreti
d’eccezione non bastano per fare di un film un buon film.
Ecco finalmente la prima foto
ufficiale di Frodo Baggins ne Lo Hobbit Un Viaggio Inaspettato,
interpretato di nuovo da Elijah Wood. Con questa foto, pubblicata
da
In C’era Una Volta in
America un uomo dallo sguardo triste e i capelli
bianchi alle tempie entra in un vecchio locale, si dirige con
incertezza verso il bagno sul retro, non perché non conosca la
strada, ma perché forse dopo tanti anni ritornare in quel posto lo
fa emozionare a tal punto che è malfermo sulle gambe. L’uomo stacca
dal muro un tassello del rivestimento di legno e sbircia nella
stanza accanto; da lì vede una figura dolce e delicata, una
ragazzina che danza in mezzo ad un deposito di mele e sacchi di
farina.
Quell’uomo ha il volto di un
giovane Robert De Niro e l’incipit del film, per i
pochi che non l’abbiano capito, è quello di C’era una
volta in America, uno dei più grandi film della
storia del cinema, il capolavoro del nostro Sergio
Leone, un affresco romantico e spietato di vite e sogni,
un classico che grazie al restauro della Film Foundation di
Martin Scorsese verrà proiettato nei cinema
italiani a partire dal 18 settembre nella versione integrale
rimasterizzata e digitalizzata, con ben 26 minuti di inediti e una
durata complessiva di 4 ore e 19 minuti.
La storia è la stessa del
1984, in cui quattro ragazzi provano ad emergere dalla povertà del
loro quartiere di New York scegliendo la strada della malavita. Le
scene inedite, decisamente riconoscibili perché senza doppiaggio e
rovinate (dato che le uniche copie reperibili erano dei positivi
custoditi in casa Leone) aggiungono qualcosa in più, chiarendo e
spiegando alcuni punti solo intuibili nel film presentato al
Festival di Cannes nel 1984. Non citiamo ovviamente
la versione montata per l’uscita in sala in America, profondamente
odiata dal regista che non rende affatto giustizia al capolavoro di
Leone.
Robert De Niro, James Woods, Elizabeth McGovern e
tutti gli altri ritornano direttamente dal 1984 per deliziare,
emozionare, spaventare e far inorridire gli spettatori che
riusciranno ad affrontare il lunghissimo minutaggio del film, un
minutaggio che sembra assolutamente volare sulle note poetiche,
indimenticabili, di Ennio Morricone, simbolo imperituro di questo
affresco del sogno americano vissuto tra passato, presente e un
futuro incerto.
Il comandante e la cicogna
– Silvio Soldini torna al cinema a due anni da
Cosa voglio di più, scegliendo di riprendere la
commedia, genere che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Ci
racconta l’Italia di oggi vista dall’alto, osservata dalle statue
di grandi personaggi della nostra cultura, come Garibaldi,
Leopardi, Leonardo, che, posizionate al centro delle piazze,
guardano ciò che accade con stupore commentano alla loro maniera
(prestano loro le voci
Pierfrancesco Favino,
Neri Marcorè e Gigio Alberti).
Il loro sguardo si sofferma
incredulo sulle vicende di una città italiana del nord. La stessa
sorvolata tutti i giorni dalla cicogna Agostina, osservatrice
ugualmente incredula. Qui vivono gli altri protagonisti del film:
gli uomini in carne ed ossa: l’idraulico Leo/Valerio
Mastandrea, che è impegnato a crescere i due figli,
Elia/Luca Dirodi e Maddalena/Serena
Pinto, senza l’aiuto della moglie, Teresa/Claudia
Gerini, scomparsa – ma non del tutto – dalla vita di
Leo; l’artista Diana/Alba
Rohrwacher, sempre un po’ con la testa fra le nuvole e
senza un soldo; Amanzio/Giuseppe
Battiston, padrone di casa di Diana.
Era una bella sfida mettere insieme
statue parlanti, cicogna volante, fantasmi, personaggi classici da
commedia, tono divertente e tono serio, realtà e fantasia trovando
uno stile comune. Soldini ci è riuscito, in parte. Si capisce
benissimo il disegno d’insieme, il suo senso e lo si apprezza nel
film: una critica dura alla società italiana, ma anche non priva di
una sincera compassione e di un afflato di speranza. L’anima
realistica e quella fantastica, quella seria (morale) e quella
brillante sono tenute assieme con estremo garbo, i registri si
integrano e non cozzano tra loro.
I personaggi umani in carne e ossa,
danno calore e vivacità alla storia e sono ben caratterizzati. A
questo è dedicata tutta la prima parte del film. Gli interpreti
sono tutti in parte, a loro agio trasformati esteticamente e
linguisticamente dal regista. Particolarmente spassosi sono Amanzio
e l’avvocato, un po’ ripetitivo forse il personaggio di Diana,
mentre Mastandrea dà al suo idraulico napoletano la maschera
malinconica e rassegnata, ma anche quel tocco d’ironia che ormai
gli conosciamo.
Il comandante e la cicogna film, il
film
Ciò che lascia dubbiosi è
l’intreccio della storia: troppe vicende sono tracciate solo per
sommi capi, mentre avrebbero meritato maggiore approfondimento. La
prospettiva appare per certi versi un po’ troppo “a volo
d’uccello”. Si capisce che questo tipo di sguardo possa aver avuto
un senso estetico, che sia la prospettiva scelta perché l’occhio
che guarda queste storie umane è proprio quello di una cicogna, che
passa volando sopra di loro. Ma certi aspetti, soprattutto riguardo
ai protagonisti, avremmo voluto vederli un po’ più
approfonditi.
Su tutto, elemento unificante della
pellicola è senz’altro lo sguardo poetico del regista, che ha il
merito di passare lieve su temi come la morte, il degrado,
l’inadeguatezza. Le musiche della Banda Osiris sono pensate per il
tono arioso e leggero del film e il pezzo finale è impreziosito
dalla voce di Vinicio Capossela. Il
comandante e la cicogna sarà in sala da giovedì 18
ottobre.
Il regista/co-sceneggiatore
Scott Derrickson del film horror Sinister ha ottenuto
grande successo al box office americano lo scorso fine settimana, e
ora sta collaborando con Jason
Il comico Jim Carrey è in
trattative per recitare in Loomis Fargo, un action-comedy
basato sugli eventi reali che vedono il furto di un auto blindata.
La storia ruota attorno a quattro ottusi che sono riusciti a rubare
un Loomis Fargo dal valore di 17 milioni di dollari, Jared Hess
(Napoleon Dynamite) dirigerà lo script.
Jim Carrey dovrebbe interpretare
Dave Ghant, un militare e guardiano notturno del Loomis Fargo e
sarà il capo banda poco si sa sul resto del cast. Relativity Media
è in fase di acquisizione dei diritti con Lorne Michaels e John
Goldwyn in veste di produttori. Oltre a Napoleon Dynamite,
Hess ha anche diretto Nacho Libre e Gentlemen
Broncos. Se siete a conoscenza o fan di quei film, si può
intuire il tipo di umorismo che è previsto per questo film. La
riprese sono previste in North Carolina il prossimo aprile.
Attualmente Jim Carrey sta girando
con il regista Jeff Wadlow il sequel di Kick-Ass
come il colonnello Stelle, uno dei membri fondatori del gruppo
vigilante che recluta altri aspiranti supereroi. Inoltre, l’attore
sarà al fianco di Steve Carell, Steve Buscemi e Olivia Wilde in
The Incredible Burt Wonderstone per la regia di Don
Scardino.
Con l’uscita di
Hitchcock Anthony Hopkins dà al pubblico un assaggio della
sua performance in cui è decisivo come il maestro della suspense.
In un messaggio pubblicitario per
Il premio Oscar Christoph Waltz
sarà il protagonista nel ruolo dell’ex leader sovietico Mikhail
Gorbaciov di fronte al due volte premio Oscar Michael Douglas
come
Dopo le pellicole dedicate alla motion
capture, il regista Robert Zemeckis fa il suo ritorno nel
live-action. Dopo Flight, il regista cerca produttori
per dirigere l’adattamento sulla
Sam Mandes ha
dichiarato che è il “Miglior Bond di sempre” e dai
primi resoconti gli si crede. Nell’attesa di vederlo sui grandi
schermi italiani continua la campagna pubblicitaria.
Silvio Soldini ha presentato presso il
cinema The Space Moderno di Roma la sua ultima fatica, un ritorno
alla commedia ad otto anni da Agata e la tempesta dopo due
lavori che definisce “dallo stile quasi documentaristico” come
Giorni e nuvole e Cosa voglio di più. Con lui,
una nutrita rappresentanza del cast artistico e tecnico del
film.
Viva
L’Italia, secondo film di Massimiliano Bruno, uscirà
nelle sale cinematografiche il 25 ottobre. Bruno (attore,
sceneggiatore e regista), dopo essersi imposto al grande pubblico
interpretando il personaggio di Nando Martellone nella serie
televisiva Boris e dopo aver goduto del successo di
Nessuno mi può giudicare (Nastro
d’Argento 2011), suo primo film da regista, torna dietro la
macchina da presa.
Oggi al Cinema Adriano di Roma è
stato presentato in anteprima stampa Gladiatori di Roma
3D, ultimo film d’animazione di Iginio Straffi, prodotto dalla
Rainbow CGI e distribuito dalla Medusa Film. In sala erano
presenti, oltre al regista, i doppiatori del cartone Luca Argentero
e Belen Rodriguez. Il film uscirà in 400 copie il prossimo 18
ottobre.
Gladiatori di Roma
3D – Ai tempi della Roma Imperiale il piccolo Timo
rimane orfano di entrambi i genitori nella terribile eruzione di
Pompei. Viene trovato e adottato dal generale Chirone, che lo
crescerà nella prestigiosa Accademia dei Gladiatori, con il sogno
di vederlo diventare, un giorno, un eroe. Ma da quando Lucilla,
figlia di Chirone e amica d’infanzia di Timo, ha lasciato Roma per
andare a studiare in Grecia, il giovane sembra essersi arreso ad un
destino di nulla facenza in compagnia dei migliori amici Ciccius e
Mauritius.
Quando però la virginea fanciulla
torna in città come promessa sposa di Cassio, valoroso quanto
spocchioso guerriero nipote dell’Imperatore Domiziano, Timo dovrà
correre ai ripari per riconquistare il suo primo amore. Allenato
dalla combattiva e sensuale Diana, la “personal trainer” migliore
di Roma, si preparerà fisicamente e mentalmente per il torneo
d’inaugurazione del Colosseo, sfidandosi all’ultimo sangue con
Cassio.
Prodotto dalla Rainbow CGI e
distribuito dalla Medusa Film,
Gladiatori di Roma 3D ha potuto contare
sulla regia e la scrittura di Iginio Straffi, già
creatore della serie tv a cartoni animati Winx Club, e
sulla preziosa collaborazione dell’americano Michael Wilson, lo
sceneggiatore de L’era glaciale e Shark Tale.
Una miscela vincente di sentimenti,
avventura, humour e storia in 3D, per dar vita ad un film che
diverte i più piccoli e al tempo stesso strizza l’occhio agli
adulti. Numerose, infatti, sono le citazioni e i rimandi ai grandi
miti del mondo dei fumetti poi divenuti protagonisti di
lungometraggi di successo come Batman, L’incredibile
Hulk o Superman. La colonna sonora, in cui alle
musiche di Bruno Zambrini si affiancano canzoni note al grande
pubblico (“The final countdown” o “The Best” di Tina Turner, tanto
per citarne alcune), contribuiscono alla modernità accattivante del
cartone.
Il tutto è contornato dal
doppiaggio di
Luca Argentero, Laura Chiatti e Belen Rodriguez, che
hanno prestato le voci rispettivamente a Timo, Lucilla e Diana,
ciascuno rappresentazione simbolica di un preciso “tipo” umano
(l’adolescente scansafatiche e apatico, la giovane bella ma anche
intelligente e la donna guerriera, seducente e sicura di sé). Tra
tutti spicca Circe, orrenda nonna di Ciccius e fattucchiera
attempata specializzata in pozioni miracolose, che parla in
napoletano spinto e si rivela tifosa sfegatata dei combattimenti
tra gladiatori.
Questi ultimi sono disegnati come
antichi precursori dei calciatori d’oggi, tra allenamenti notturni,
intrugli magici (il moderno doping) e fans scatenate al seguito.
Con una (facile) morale finale: per avere successo bisogna credere
in se stessi. Gladiatori di Roma sarà nelle nostre sale il
18 ottobre in 400 copie.
Questa settimana al
Cinema si apre in modo Rock. Mercoledì 17 infatti nelle sale
italiane arriva la reunion dei Led Zeppelin sul
palco della 02 Arena di Londra il 10 dicembre 2007; un concerto
tributo dedicato al loro caro amico Ahmert Ertegun. Ai membri
originari John Paul Jones, Jimmy Page e Robert Plant si è unito per
l’occasione Jason Bonham, figlio dello scomparso batterista John
Bonham, per dare vita a 16 brani tra i più famosi, con oltre due
ore di show.
Il finale della trilogia de Il
Cavaliere Oscuro ha aperto ampie discussioni, ora arriva anche
l’opinione dello sceneggiatore e fratello del regista,
Jonathan Nolan che è stato intervistato da
IGN. Ecco il video dell’intervista:
Ecco la trascrizione tradotta da
Badtaste:
La chiusura della
trilogia di Batman ti ha finalmente liberato dal vincolo di
segretezza, quindi parliamo del finale del Cavaliere Oscuro – il
Ritorno. Alcuni dicono che è tutta una visione di Alfred, c’è una
risposta definitiva? Questa storia mi riporta alla mente una conversazione
con mio fratello in occasione della presentazione di Memento al
festival di venezia anni fa. Andammo a
cena con il cast e la troupe. In quel momento eravamo finalmente
rilassati, anche perché al pubblico era piaciuto, ma dopo un paio
di drink ci siamo resi conto che ognuno di noi aveva una
interpretazione diversa del film. Da allora penso sempre che se
riusciamo a raggiungere quel punto in cui il pubblico è talmente
appassionato alla storia da proporre delle sue interpretazioni sul
suo significato, abbiamo raggiunto un obiettivo grandioso. Chi sono
io per dire la mia opinione a riguardo?
So che Christopher ha
sempre detto di non avere intenzione di presentare Robin o una sua
versione nella trilogia. E invece alla fine avete inserito dei
riferimenti… Penso che sia un ammiccamento verso il pubblico,
più che altro. Quello di Batman è un universo talmente vasto e
iconico, decine di sceneggiatori e artisti hanno dato il loro
contributo a crearlo, ed è impossibile rendere giustizia a tutti i
personaggi. Abbiamo sempre visto la trilogia non come la storia
completa di Batman, ma come la nostra visione completa su Batman.
E’ uno dei motivi per cui volevo inserire Catwoman (uno dei miei
personaggi preferiti) e per cui abbiamo fatto un piccolo accenno a
Robin: sono personaggi iconici che appartengono a quell’universo da
sempre.
Ci sono tanti personaggi
nell’universo DC Comics. Vorresti lavorare a un film su uno di essi
in futuro?Per ora mi sto concentrando su
altro, ma è vero, la DC Comics ha tantissimi personaggi e mi
piacerebbe provare a lavorare su qualche altra proprietà in
futuro.
In occasione del 30° anniversario del
rivoluzionario film di Ridley Scott, Blade
Runner, il protagonista della pellicola
cult Rutger Hauer sarà ospite in Italia
per presentare il Cofanetto
Nonostante non tutta la critica sia
unanime nel giudizio, la ripetizione della sequenza
ribaltata del rapimento in Taken 2 non ha convinto
da un lato mentre dall’altro rischia di diventare un classico, non
ferma il pubblico che, andando in sala, permette al film con Liam
Neeson di restare al primo posto nella classifica dei film più
visti nelle sale nordamericane. Il film ha incassato 22.5 milioni
di dollari che portano il suo totale oltre gli 88. In seconda
posizione troviamo una nuova uscita: Argo un
thriller d’azione diretto e intepretato da Ben Affleck, che così
dopo The town conferma la sua passione per i film
movimentati. Il film incassa milioni di dollari. Segue al
terzo posto Sinister,che sfrutta ancora una volta
il sotterfugio del “found footage” per raccontare una storia e
magari giustificare il basso costo della pellicola, anzi farne un
gancio per il marketing. L’artificio è sfruttato ovviamente per
costruire un film di tensione in cui Ethan Hawke è uno scrittore
che attraverso questo materiale scopre che e come una famiglia è
stata uccisa nella casa in cui si trova. Il film incassa 18 milioni
di dollari. In quarta posizione si arresta il film di
animazione Hotel Transylvania, che alla terza
settimana di classifica raggiunge i 102 euro di incasso grazie ai
17 incassati questa settimana. A metà classifica appara
Here comes the boom, dove un insegnante di
biologia decide di diventare un lottatore per mettere insieme i
fondi per garantire agli studenti le attività extracurricolari. Nel
cast, oltre Kevin James, il protagonista, spiccano Salma Hayel e
Henry “Fonzie” Winkler; il film incassa 12 milioni di
dollari. Il sesto posto è occupato da Pitch
perfect, che incassa 9 milioni di dollari arrivando a 36,
mentre in settima posizione si attesta
Frankenweenie l’atteso film di Tim Burton non ha
spiccato il volo come forse ci si aspettava e dopo due settimane di
sala ha raggiunto un totale di 22 milioni di dollari di cui 7
incassati questa settimana. All’ottavo posto scende
Looper un film di fantascienza con un casta
importante, che incassa 6 milioni di dollari portando il suo totale
a 51, mentre fa l’ingresso in classifica al nono posto 7
Psychopaths, commedia con veramente un cast stellare (da
Colin Farrell a Sam Rockwell) che però incassa solo 4 milioni di
dollari. Chiude la classifica The perks of being a
wallflower, commedia da college con Emma Watson che non
sta andando troppo bene visto che dopo un mese di sala e classifica
ha incassato solo 6 milioni di dollari.
La prossima settimana si attendono
le uscite di: Alex Cross, diretto dal regista di
Fast and furious Rob Cohen, con uno dei
protagonisti della serie tv Lost, Matthew Fox, un
ennesimo episodio di Paranormal activity e la
commedia, strana e apparentemente delicata The
sessions.
Trai film in cerca di produzione al
prossimo American Film Market, che si terrà a
Santa Monica a fine ottobre, vi è anche l’australiano Son
Of A Gun, un thriller diretto da Julius Avery che potrà
contare su Ewan McGregor come protagonista. Nel film, il ‘nemico
pubblico numero uno’ dell’Australia si troverà ad intrecciare una
complicata relazione con una sua giovane ‘apprendista’.
Se verranno reperite le risorse
necessarie, Avery girerà il film a inizio 2013 a Perth e
Kalgoorlie. Per quanto riguarda McGregor, sarà sugli schermi a
inizio 2013 con Impossible e in marzo con Jack The Giant Killer,
mentre attualmente è sul set di August: Osage County, con Meryl
Streep e Julia Roberts.
La storia dei fratellastri Walt e
Art Arfons, pionieri delle competizioni dei dragster (gli
avveniristici prototipi che arrivano ad utilizzare motori da jet
per toccare velocità da capogiro), diventerà probabilmente un film,
intitolato Battle for Bonneville e interpretato da Ryan Reynolds
per la regia di Jon Favreau. New Regency è nelle fasi finali dei
negoziati per la realizzazione del film, la cui sceneggiaturà sarà
scritta da Dan Gilroy (autore assieme al fratello Tony di The
Bourne Legacy). Il film racconterà la vicenda dei due piloti e
della loro fiera rivalità, che porterà Art a battere più volte il
record di velocità al suolo, diventando il primo a usare dei motori
jet per spingere il proprio bolide, battezzato Green Monster. Per
Reynolds si parla del ruolo di Art; Favreau potrebbe dedicarsi al
film una volta concluso il suo prossimo impegno, sul set di Jersey
Boys.
Si comincia a sapere qualcosa di
più sul remake di Carrie, diretto da Kimberly Peirce, la cui uscita
è prevista per il marzo 2013: in occasione del New York Comic Con
in corso in questi giorni sono stati presentati i primi teaser del
film, che stando a quanto affermato dalla regista, sarà saldamente
ancorato al romanzo, senza tenere conto più di tanto del primo,
efficacissimo adattamento firmato da De Palma.
Nel filmato viene mostrata una
sequenza che dapprima riprende una città dall’alto in piena notte,
fermandosi sulla scuola in fiamme, teatro della carneficina in cui
culmina il film, per poi abbassarsi al livello stradale e, tra le
fiamme, inquadrare Carrie, coperta di sangue. Nel corso della
conferenza organizzata durante la convention newyorkese, la regista
era accompagnata dalla protagonista Chloe Moretz e da Julianne
Moore, che avrà il ruolo della madre di Carrie, un’invasata e
fanatica religiosa. Il messaggio arrivato da New York è che certo,
il nocciolo della storia sarà la complicata relazione tra
Carrie e la madre, ma che vi sarà anche tanto, tanto sangue, che
costituirà un elemento centrale del film e che ne ha caratterizzato
le riprese: secondo una stima approssimativa, nel corso della
lavorazione, tra test e riprese, ne sarebbero stati utilizzati
circa 4.000 litri.
Arriva dal Comic-con di
New York il poster Internazionale di
Carrie, remake del celebre film di Brian De
Palma diretto da Kimberly
Peirce (Boys Don’t Cry).
Un nuovo nome per il cast
di The Zero Theorem,
nuovo sci-fi diretto da Terry Gilliam, si
tratta di Ben Whishaw ed è stato
proprio lo stesso regista ad annunciarlo tramite la sua pagina di
Facebook.
Ritorna uno dei registi
più talentuosi del decennio appena concluso, autore di tre
pellicole nell’arco di deci anni di assoluto valore. Parliamo di
Stephen Daldry e delle pellicole Billy Elliot (2000), The Hours
(2002) e The Reader – A voce alta (The Reader).