Arrivano altre immagini dal set di Man of Steel, le cui riprese si sono tenute nei giorni scorsi su una strada nei pressi di Sugar Hill (Illinois)
Altre immagini le trovate su Before the Trailer.
Fonte Before the Trailer via badtaste
Arrivano altre immagini dal set di Man of Steel, le cui riprese si sono tenute nei giorni scorsi su una strada nei pressi di Sugar Hill (Illinois)
Altre immagini le trovate su Before the Trailer.
Fonte Before the Trailer via badtaste
Comingsoon.net in occasione della premiere di Il debito, è riuscita a fare qualche domanda a Sam Worthington su Avatar 3 e Avatar 3. L’attore ha rilasciato alcune informazioni interessanti sul progetto che lo vedrà ritornare da protagonista sul pianeta pandora. l’intervista è stata tradotta da Badtaste
Su James Cameron: So che al momento sta scrivendo la “bibbia” dei sequel. Deve tornare in quel mondo, mettersi nello stato mentale nel quale ha creato quei personaggi e quell’universo.
Nessuna idea su quando inizieranno le riprese: E’ James che mi dirà quando sarà necessario che io mi faccia vedere. Ho parlato con lui, mi ha raccontato quali sono i suoi piani per la storia, ed è qualcosa di enorme. E’ monumentale. Ma non inizieremo prima che lui abbia raggiunto il livello adeguato di preparazione, e non ha alcuna fretta. E’ così che lui lavora – ci tiene al dettaglio, pondera molto bene quello che fa. Ma la storia sarà colossale, mi sono dovuto fermare a metà lettura perché ero esausto. Era qualcosa di folle, ma fantastico. Sarà fantastico.
Vi ricordiamo che i due film sono attesi per Dicembre del 2014 e Dicembre del 2015. Le due pellicole verranno girate contemporaneamente.
Sembra proprio che nel terzo capitolo Batman avrà un altro mezzo a sua disposizione: il Batwing, l’aereo. Un fan è riuscito a fotografarlo nei pressi di una galleria a Pittsburgh. Per vederlo:
E’ Entertainment Weekly ha pubblicare la prima preview dei film che usciranno in autunno. Fra gli altri compare la prima foto di J. Edgar Hoover, ultimo film diretto da Clint Eastwood. Nella foto vediamo Leonardo DiCaprio nei panni di Hoover, primo controverso direttore dell’FBI:
Nonostante il recente fallimento della
trasposizione de La torre nera, a sorpresa non finanziato dalla
Universal, un’altra opera di Stephen King sta per essere portata al
cinema. Si tratta dell’Ombra dello Scorpione (The Stand) e secondo
Hitfix il duo potteriano Steve Kloves e David yates potrebbero
essere coinvolti insieme nel progetto.
Dopo i tanti franchise digitali portati sul grande schermo con scarso successo (vedi Super Mario, Street Fighter), ora a è toccato a Dwight H. Little portare al cinema Tekken, uno dei picchiaduro più amati dai videogiocatori. Le vicende sono ambientate nel 2036, in un mondo devastato dalla guerra nucleare dove la popolazione, ridotta in povertà, è dominata dalle multinazionali: tra queste spicca la Tekken, la più potente delle corporazioni, che ogni anno bandisce il torneo dell’Iron First, dove, a fronte di una cospicua somma di denaro, esperti di arti marziali si affrontano per giungere alla vittoria finale.
A scalare le vette della gloria ci prova Jin Kazama (Jon Foo), che in realtà partecipa al torneo con uno scopo preciso: vendicarsi di Heihachi Mishima, responsabile della recente morte di sua madre, Jun Kazama (Tamlyn Tomita). Nel film compaiono altri personaggi ben noti agli amanti dalla saga: Bryan Fury (Gary Daniels), Eddie Gordon (Lateef Crowder), Christie Monteiro (Kelly Overton), Steve Fox (Luke Goss), Kazuya Mishima (Ian Anthony Dale) e suo padre Heihachi Mishima(Cary-Hiroyuki Tagawa) le sorelle Williams (Candice Hillebrand e Marian Zapico), nonché il mitico Yoshimitsu (Gary Ray Stearns ).
Sfortunatamente l’ansia di vedere i propri beniamini in carne e ossa cede subito il posto alla disarmante delusione nel vedere come i caratteri originali dei personaggi siano stati stravolti, se non del tutto annullati: Nina e Anna Williams, vere e proprie femmes fatale nel videogioco, costituiscono delle mere comparse voyeristiche senza alcuna abilità tecnica al servizio di Kazuya (cosa impossibile nell’originale), mentre Christie Monteiro appare più impegnata a sfoderare le arti seduttive su Jin anziché quelle marziali. Gli altri guerrieri non se la cavano meglio, penalizzati da interpretazioni anonime e senza alcun sprazzo di carisma. Heihachi Mishima, pilastro della serie, rappresenta il personaggio meno riuscito, a partire dalla fragile personalità fino al ridicolo make-up.
La pellicola fallisce in pieno anche nel lato action: i combattimenti sono privi di adrenalina a causa delle scarse capacità tecniche dei lottatori, e il lavoro degli stuntman sembra sia stato del tutto inutile. L’eccezione resta Jon Foo, un vero praticante di arti marziali che appare l’unico personaggio degno di nota, sia a livello interpretativo che di make up, ma che non regge da solo il peso di una produzione fallimentare.
Certo, ci sarebbero alcuni alibi che giustificherebbero l’infima qualità della pellicola (il budget esiguo, volti sconosciuti e un regista proveniente dalla televisione), ma vedere un brand così importante strapazzato in questo modo non può non avere un effetto devastante.
Il film rivelazione dello scorso Festival
di Cannes arriverà nelle sale italiane il 30 settembre. E’ la
stessa 01 Distribution a dare l’annuncio, rendendo noto, insieme
alla data, un poster italiano
Nel deserto estivo Captain America soffia la vetta a Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2, mentre Tekken apre al terzo posto…
Dopo tre settimane di primato potteriano, il primo posto al botteghino italiano è espugnato da Captain America: Il primo vendicatore, che raccoglie altri 495.000 euro arrivando a 5,2 milioni complessivi, una somma di tutto rispetto per l’eroe Marvel non molto noto in Italia.
Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 scende dunque al secondo posto, ma con una minima distanza: con gli ultimi 448.000 euro incassati, l’ultimo film della saga giunge all’ottimo totale di 21,2 milioni mentre conquista un altro primato mondiale: è il terzo maggiore incasso della storia, dopo Avatar e Titanic.
Se l’estate è all’insegna di Potter e Captain America, il deserto cinematografico è ciò che rimane. Infatti Tekken debutta in terza posizione con soli 200.000 euro, mentre Cars 2 (122.000 euro) difficilmente volerà sugli 11 milioni, essendo ora arrivato a 10,2 milioni totali.
Classifica invariata per
Per sfortuna che ci sei (79.000 euro per
926.000 euro complessivi) e Transformers
3 (73.000 euro per 8,3 milioni).
Diario di una schiappa (56.000 euro) si
conferma al settimo posto con 324.000 euro totali, mentre a una
settimana di distanza Diario di una schiappa
2 esordisce in ottava posizione con 51.000 euro.
Chiudono la top10 Le donne del sesto piano (27.000 euro) e At the end of the day (24.000 euro), giunti rispettivamente a 965.000 euro e 194.000 euro complessivi.
Ecco Tom Cruise in Mission: Impossible – Protocollo Fantasma, in una nuova foto promozionale pubblicata dalla Paramount Pictures. La foto si avvicina di più a quella di un disaster movie , che a quella di un classico Mission Impossible.
Tuttavia con l’aumentare del numero accanto ai titoli dei sequel del primo fortunato film diretto da De Palma, ci siamo abituati a vedere il bel Tom impegnato in acrobazie sempre più inverosimili!
Ecco la foto:
Il film segnerà l’esordio al cinema ‘normale’ di Brad Bird, e vede nel cast anche Jeremy Renner, Ving Rhames, Paula Patton, Josh Holloway, Simon Pegg e Tom Wilkinson.
Thomas Martinelli ha ideato il
primo festival al mondo dedicato a documentari animati e ai fumetti
che non trattano di fiction, che si svolgerà dal 24 al 30 settembre
a Pietrasanta.
Ecco due nuove foto dal set di The Hunger Games che raffigurano i due giovani protagonisti Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson. Recentemente è stato annunciato che il film si avvarrà di una colonna sonora composta ad hoc dal premio Oscar T. Bone Burnett (Crazy Heart) e dal candidato all’Oscar Danny Elfman (Milk).
The Hunger Games è ambientato in un futuro post-apocalittico dove ogni anno vengono scelti un ragazzo e una ragazza da ciascuno dei 12 distretti del paese per combattere tra loro fino a che rimarrà un solo superstite. Ecco le immagini:
Fonte e Foto: JustJared
Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 ha portato a casa una grande impresa che negli ultimi anni sembrava impossibile: battere Twilight. Il film ha infatti dominato l’edizione 2011 dei Teen Choice Awards, riuscendo a strappare al suo diretto avversario i premi più importanti.
La serata condotta da Kaley Cuoco ha visto assegnare al film i premi per il miglior bacio, miglior attrice, miglior attore, miglior cattivo, miglior film fantasy e miglior film dell’estate. Ecco tutti i premi:
FILM
A seguire anche i premi assegnati alle altre categorie:
TV
MUSICA
VARIE
I pinguini di Mr. Popper: Dopo aver conosciuto suo padre soprattutto via radio attraverso i racconti delle sue avventure dai quattro angoli del pianeta, Tom Popper è cresciuto ed è diventato a sua volta un padre assente per i suoi due figli.
Come tutti ormai sappiamo, in estate negli Stati Uniti escono i blockbuster di stagione, quelli che attraggono le folle, esattamente all’opposto di quello che accade da noi, sebbene in questi anni molto meno, dove il meglio che ci si possa aspettare è un’anteprima il 17 Agosto di Kung-Fu Panda 2.
Dicevamo quindi che le uscite estive negli Stati Uniti sono molte, il che rende la classifica dei film più visti della settimana abbastanza frizzante e in continuo cambiamento.
Questa settimana, ad esempio, l’uscita di Rise of the planet of the apes, prequel del più famoso film, diretto dal semisconosciuto Rupert Wyatt, guadagna 54 milioni di dollari e scalza dalla vetta un film che aveva molte pretese di essere un evento, ma che in realtà non ha convinto né la critica né, a questo punto, il pubblico, visto che Cowboys & aliens, con Harrison Ford e Daniel Craig, finisce in terza posizione, dietro al contendente della scorsa settimana The smurfs, che resiste in seconda posizione, con un incasso lordo di 76 milioni di dollari.
In quarta posizione un film che ancora una volta sfrutta uno dei soggetti più saccheggiati della cinematografia di commedia USA, dai film Disney fino a nei Panni di una bionda, lo scambio di identità è terra fertile per gli sceneggiatori, strano che in questo caso, uno di questi abbia collaborato alla stesura della sceneggiatura dei due Hangover, che sembravano aver dato nuova linfa creativa alla comicità nei film. In The Change-Up Jason Bateman, padre in carriera, scambia l’identità con il fratello Ryan Reynolds, rubacuori e scapolone, con ciò che ne consegue.
Il film incassa 13 milioni di dollari.
In quinta posizione scivola il primo vendicatore: Captain America, incassa anch’esso 13 milioni di dollari per un totale di 143 milioni.
Oltre la metà alta della classifica si piazza Harry Potter and the deathly hallows – part 2, che ha ormai raggiunto la cifra incredibile di 343 milioni di dollari di incasso, mentre in settima e ottava posizione troviamo le due commedie di letto e tradimento Crazy, stupid, love che intasca 12 milioni di dollari e Friends with benefits che questa settimana ne incassa solo 4.7.
In nona posizione la dark comedy Horrible bosses, che sta generando molte discussioni nella stampa e a chiudere la classifica troviamo Transformers 3, anche questo con un incasso totale da far girare la testa: 344 milioni di dollari.
Le uscite previste per la prossima settimana sono: il documentario sul pilota di Formula Uno Senna, che ha avuto il plauso unanime della critica, l’ennesimo capitolo di Final destination, arrivato al numero 5 e 30 minutes or less, con Jesse Eisenberg, ragazzo che consegna pizze che viene rapito, a cui viene legata una bomba addosso e a cui viene imposo di svaligiare una banca in poco tempo se vuole salvare la pelle.
Qualche settimana fa abbiamo pubblicato il trailer davvero spettacolare, adesso arriva una prima immagine ufficiale di Battleship, che raffigura Rihanna.
Jim Carrey – Il suo talento è noto a tutti, ed è quello che gli ha regalato i primi folgoranti successi a metà anni ’90. Due su tutti: Ace Ventura e The Mask. Ha fatto della comicità il suo credo fin da ragazzino, forse per esorcizzare un’infanzia e una giovinezza non proprio facilissime. La sua è una comicità dei gesti e delle espressioni, che gioca con le mille possibilità offerte dal suo vulcanico trasformismo.
D’altro canto, parliamo di un attore a tutto tondo, che con le interpretazioni dai toni drammatici – The Truman show e Man on the Moon – ha ottenuto i premi più prestigiosi.
Si tratta di James Eugene Carrey, meglio noto come Jim Carrey, canadese di Newmarket, vicino Toronto, classe 1962. Nasce da famiglia di origini modeste: mamma Kathleen e papà Percy, contabile con la passione per la musica. Ultimo di quattro fratelli, deve presto iniziare a lavorare per contribuire al sostentamento della famiglia in difficoltà. Sperimenta perciò lavori umili, e intanto coltiva la passione per lo spettacolo e la comicità: da sempre si diverte a fare imitazioni, intrattenendo spesso i suoi compagni di scuola. Mentre studia e lavora, inizia ad esibirsi in piccoli club a Toronto.
Il 1979 è un anno di svolta per Jim Carrey. A soli 17 anni lascia il Canada, e si trasferisce in California, a Los Angeles, per tentare il grande salto. Anche qui, i primi tempi sono difficili, e il nostro si accontenta di qualche serata come cabarettista in locali non certo di grido. Il ragazzo però ha talento e, col tempo, riesce a portare la sua comicità sul palco del Comedy Store.
Nei primi anni Ottanta, approda anche sul piccolo schermo, partecipando ad alcune serie tv: un episodio di Happy Days, e The Duck Factory. Contemporaneamente, riesce anche ad ottenere i suoi primi ruoli per il grande schermo – Una vacanza fuori di testa (1983), Il treno più pazzo del mondo (1984), Se ti mordo… sei mio (1985) – muovendosi tra commedia e horror. Nel 1986 arriva un ingaggio niente popò di meno che da Francis Ford Coppola, che gli affida la parte di Walter Gets nella commedia Peggy Sue si è sposata, e nell’88 una partecipazione al quinto episodio della saga dell’ispettore Callaghan, Scommessa con la morte. Per arrivare al successo, però, Carrey dovrà attendere gli anni ’90 e fare ancora un po’ di gavetta. Intanto, sposa Melissa Womer, con cui avrà una figlia, Jane.
Ottiene la prima popolarità col film comco Ace ventura – L’acchiappanimali (1994), diretto da Steve Oedekerk. È il trionfo della comicità più pura, fatta di smorfie, facce, atteggiamenti, movenze, il tutto costantemente sopra le righe e ad altissima velocità. Per i non amanti di questo tipo di comicità, può risultare eccessivo e, alla lunga, ripetitivo. Per gli altri è esilarante. Il film ottiene un ottimo riscontro di pubblico negli States e una buona accoglienza in casa nostra. Visto il successo, il sequel arriva nel ’95: Ace ventura – Missione Africa. Nel frattempo, l’attore canadese ha avuto modo di dare prova del suo istrionico talento con The Mask – Da zero a mito (1994) di Chuck Russell, in cui interpreta l’impiegato di banca Stanley Ipkiss, che s’imbatte in una maschera dai magici poteri: consente a chi la indossa di trasformarsi in chiunque desideri. Nulla di meglio poteva chiedere Jim Carrey per dare prova delle proprie capacità da trasformista, che assicurano il successo anche a questa pellicola di genere fantastico. Per questo ruolo, è candidato al Golden Globe come Miglior Attore protagonista. Sempre del ’94, è la commedia di Peter Farrelly: Scemo & + scemo, dove Jim Carrey recita accanto a Jeff Daniels e Lauren Holly, che due anni dopo diventerà la sua seconda moglie.
Il nostro, insomma, a metà anni ’90 sfrutta tutte le occasioni che ha a disposizione, per dimostrare di essere il mago della comicità, erede della miglior tradizione americana. Non si fa neppure sfuggire l’opportunità di partecipare a Batman Forever (1995), diretto da Joel Schumacher, che gli affida il ruolo genialmente malvagio dell’Enigmista, caratterizzato brillantemente.
Jim Carrey, però, è attore dalle mille risorse e non lo intimorisce la sfida di un film fantastico, ma con risvolti drammatici, anzi, gli evita di essere identificato con ruoli esclusivamente comici. È così che accetta di essere il malcapitato la cui esistenza, a sua insaputa, è da trent’anni una finzione televisiva. Lo fa per Peter Weir in The Truman Show (1998). La sua interpretazione dell’uomo medio americano Truman Burbank (assicuratore), che pian piano si scopre vittima del gigantesco inganno massmediatico in cui vive, opera del produttore Christof/Ed Harris, e tenta una disperata fuga verso la libertà, gli vale il primo riconoscimento di peso: il Golden Globe come Miglior Attore protagonista. Stesso premio a Ed Harris come attore non protagonista, nonché a Philip Glass e Burkhart von Dallwitz per la colonna sonora. Il film, pur candidato all’Oscar per regia, sceneggiatura di Andrew Niccol e ruolo da non protagonista per Harris, non porta a casa statuette.
Nel 1999
Jim Carrey bissa il successo, con un altro ruolo
dai risvolti drammatici: quello dell’eccentrico e spiazzante
showman Andy Kaufmann, amatissimo dallo stesso Jim
Carrey, di cui veste perfettamente i panni, diretto da
Miloš Forman in Man on the Moon.
Conquista il suo secondo Golden Globe, mentre a
Forman va l’Orso d’Oro al Festival di Berlino. Nel
cast del film anche Danny De Vito, nel ruolo dell’agente di
Kaufman, George Shapiro, e Paul Giamatti. Ormai Jim
Carrey è stimato dalla critica e amato dal
pubblico.
Il nuovo millennio si apre per lui con il ritorno alla commedia classica, Io me e Irene, accanto a Renée Zellweger, diretto dai fratelli Farrelly. Ma, nello stesso anno, ecco che Jim Carrey si presta all’ennesima trasformazione: diventa un essere verde, peloso e cattivo, che “boicotta” il Natale degli abitanti del paese di Chinonso: Il Grinch, per la regia di Ron Howard, favola che ironizza sagacemente sulle abitudini consumistiche, nata dalla penna dello scrittore americano Theodor Seuss Geisel.
Nel 2004, è di nuovo la volta di una commedia fantastica dai risvolti drammatici: Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry, che nonostante il titolo italiano, non è frivolo, né superficiale, ma analizza con acutezza il delicato tema della fine di un amore o, se si preferisce, del logorio cui vanno soggetti i rapporti di coppia. Qui, la coppia è formata da Jim Carrey/Joel e Kate Winslet/Clementine, entrambi efficacissimi nei rispettivi ruoli, alle prese con la fine della loro storia d’amore e col bislacco tentativo di cancellare l’altro dalla propria mente per sempre. Sceneggiatura intricata, ma intrigante, ad opera di Charlie Kaufman, gli vale l’Oscar.
Nel 2007, Jim
Carrey cambia genere e approda al thriller, tornando a
farsi dirigere da Joel Schumacher in Number 23.
Nel 2008 sarà l’uomo che dice sempre sì nella commedia di Peyton
Reed Yes Man, mentre nel 2009 incarnerà Scrooge
per Robert Zemeckis nella trasposizione cinematografica del noto
racconto di Dickens A Christmas Carol. Qui,
l’attore canadese potrà ancora una volta assumere identità diverse
e dar prova della sua maestria. Oltre al vecchio Scrooge, infatti,
interpreta anche gli Spiriti del Natale passato, presente e futuro,
che danno a Scrooge una lezione di vita.
È del 2011 l’ultima fatica dell’istrionico ed eccentrico personaggio Jim Carrey: incarnare uno spregiudicato agente immobiliare (Mr. Popper), padre distratto, che riscopre il valore degli affetti grazie ad un lascito particolare del defunto padre esploratore: sei pinguini che movimenteranno non poco la sua esistenza, proprio quando sta per accettare la sfida più difficile della sua carriera. I pinguini di Mr. Popper è una commedia dal buon ritmo, dove un Jim Carrey misurato rispetto ai suoi inizi non sbaglia un colpo. Un concentrato di comicità, ironia e sagacia che può piacevolmente intrattenere grandi e piccoli spettatori. Sarà nelle sale italiane dal prossimo 12 agosto, prodotto dalla Devis Entertainment e dalla Twentieth Century Fox, anche distributrice della pellicola.
Nell’ambito della 64a edizione
del Festival del film Locarno un Pardo alla carriera sarà
consegnato all’attore americano Harrison Ford. Domani, sabato 6
agosto, Locarno accoglierà la prima europea di “Cowboys & Aliens”
in presenza del regista Jon Favreau e degli attori Harrison Ford,
Daniel Craig e Olivia Wilde.