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The well: prime foto del nuovo horror diretto da Federico Zampaglione

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The well, nuovo horror diretto da Federico Zampaglione, con protagonista Lauren LaVera, star di Terrifier 2. Federico Zampaglione è tornato al genere horror, dopo Shadow e Tulpa – Perdizioni mortali, con il cupo thriller soprannaturale The well, attualmente in fase di riprese per quattro settimane nei dintorni di Roma.

The well vede protagonista Lauren LaVera, reduce dal film campione d’incassi Terrifier 2, nel ruolo di Lisa Gray, una restauratrice d’arte in erba che si reca in un piccolo villaggio italiano per riportare un dipinto medievale al suo antico splendore. Non sa che sta mettendo la sua vita in pericolo a causa di una maledizione e di un mostro nato dal mito e da un dolore brutale.

Scritto da Zampaglione stesso e da Stefano Masi, produttore del film insieme a Mario Pezzi, questo avvincente viaggio negli abissi del male è interpretato anche da Claudia Gerini, il Giovanni Lombardo Radice caro ai fan della paura su celluloide made in Italy, Linda Zampaglione, Jonathan Dylan King, Lorenzo Renzi, Taylor Zaudtke, Gianluigi Calvani e Yassine Fadel. The well è una produzione Iperuranio Film, diretta da Federico Zampaglione, scritta da Federico Zampaglione e Stefano Masi e prodotta da Stefano Masi e Mario Pezzi.

The Weinstein Company pianifica sequel per Shakespeare In Love e Rounders

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Shakespeare in LoveLa Miramax è morta, ma i fondatori Bob e Harvey Weinstein hanno in programma di sfruttarne l’eredità. Secondo Deadline, The Weinstein Company ha raggiunto un accordo che permetterà loro di razziare la biblioteca di Miramax e sviluppare sequel e serie TV basati su vecchi successi. I loro piani includono dei sequel di Shakespeare in Love e di Il Giocatore – Rounders, più delle serie TV basate su Will Hunting – Genio Ribelle e Amori e disastri. Riguardo a Shakespeare in Love 2, Harvey Weinstein  dice:

Io personalmente non ho mai fatto un sequel, ma ne farò uno di Shakespeare in Love. Ho sempre voluto farlo e ora abbiamo l’impulso. 

Shakespeare in Love è il primo film che gli valse un Oscar, ed ha avuto una parte importante nel fare di Miramax una potenza legittima a Hollywood. Mentre per Il Giocatore – Rounders, Weinstein pensa che le stelle siano già allineate per una nuova puntata:

Ho discusso di fare Rounders 2 con Matt Damon e direi che la cosa sarà istantanea. I ragazzi hanno una grande idea, questo è tutto quello che voglio dire… Ci potrebbe essere una certa bella attrice parigina coinvolta nel progetto…

Deadline non ha nessun dettaglio su ciò che Weinstein ha in serbo per Will Hunting o Amori e disastri per cui non ci resta che attendere.

Fonte: Collider    

The Weekend Away: tutte le curiosità sul film di Netflix

The Weekend Away: tutte le curiosità sul film di Netflix

Uno dei generi cinematografici più amati è senza ombra di dubbio il thriller. Storie controverse, con colpi di scena continui, finali spesso imprevedibili e un generale senso di tensione che tiene con il fiato sospeso sino all’ultima immagine. Sapendo di questa passione del grande pubblico per questa tipologia di film, negli ultimi anni Netflix ha investito molto in titoli di questo tipo, distribuendo opere come Frammenti di lei, La donna alla finestra e Lost Girls. Un nuovo lungometraggio di questo genere che dal 3 marzo si è aggiunto al catalogo è The Weekend Away, diretto da Kim Farrant.

È questo un film tratto dall’omonimo romanzo del 2020 di Sarah Alderson, scrittrice che si è occupata anche della sceneggiatura di questa trasposizione. Farrant, già noto per i thriller Strangerland e Angel of Mine, dà dunque forma con questo suo terzo lungometraggio ad una vicenda nata su carta ma che già lasciava intuire il potenziale per una sua resa cinematografica. Tra inganni e location particolarmente affascinanti, si costruisce una vicenda che come richiesto dal genere porta lo spettatore a dover dubitare di ogni elemento fornito nel corso della ricerca della verità.

Apprezzato da critica e pubblico, The Weekend Away ha dunque tutte le carte in regola per potersi affermare come un titolo irresistibile, specialmente per quelle serate in cui si ha voglia di una visione che regali più di qualche brivido. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Infine, si forniranno anche dettagli sul tanto chiacchierato finale. Sarà quello un paragrafo ricco di spoiler, da evitare se non si ha ancora visto il film.

The Weekend Away: la trama del film

Protagoniste del film sono Kate e Beth, da sempre migliori amiche che hanno saputo superare insieme tutte le battute d’arresto che la vita ha posto sul loro percorso di vita. Indipendentemente da ciò che questa riservi loro da adesso in avanti, non vedono l’ora che arrivi il momento del loro fine settimana annuale, durante il quale si concedono una vacanza insieme. Quest’anno la meta prescelta è la Croazia. Una volta giunte lì, tutto sembra perfetto e dimenticarsi dei rispettivi problemi è particolarmente facile. Questo idillio si spezza però quando Beth si sveglia e scopre che Kate è scomparsa. Con solo un confuso ricordo della notte precedente e la polizia che non aiuta, la sua frenetica ricerca la porterà a scoprire segreti devastanti.

The Weekend Away location

The Weekend Away: il cast e le location del film

Ad interpretare la protagonista Beth vi è l’attrice Leighton Meester, celebre per aver recitato nei panni di Blair Waldorf nella serie Gossip Girl. Accanto a lei, con il ruolo dell’amica Kate, si ritrova invece l’attrice Christina Wolfe. Zain, un immigrato siriano che si offre di aiutare Beth nella sua ricerca, è interpretato da Ziad Bakri. Nei panni di Rob, il marito di Beth con cui la donna non ha più un buon rapporto, vi è l’attore Luke Norris, noto per il ruolo del dottor Dwight Enys nella serie Poldark. Completano poi il cast gli attori Amar Bukvic nei panni di Pavic, Iva Mihalic in quelli di Kovac e Adrian Pezdirc con il ruolo di Sebastian.

Oltre al cast e alla storia del film, anche le architetture mozzafiato, le spiagge sabbiose e le strade colorate attireranno l’attenzione degli spettatori. Il film è stato girato nell’estate 2021, con scene ambientate prevalentemente a Spalato e in altre città croate come Dubrovnik e Zagabria. L’hotel di Beth e Kate aveva sede a Spalato, in una strada chiamata Trumbićeva Obala. Gli spettatori vedranno anche i famosi monumenti di Spalato, il Palazzo di Diocleziano, la Statua di Gregorio di Nin e la splendida riviera. Il film offre poi molti altri luoghi popolari di Spalato, tra cui Matejuška, un piccolo ma famoso porto noto per attirare turisti.

The Weekend Away: il finale, il trailer e dove vedere il film in streaming

Per chi non può aspettare di vedere il film per sapere come questo si conclude, leggendo qui di seguito si troverà una descrizione del suo finale. Data la scomparsa dell’amica Kate, Beth viene ben presto indicata come principale sospetta da parte della polizia. La donna riesce però infine a provare la propria innocenza, dimostrando di come ad aver fatto sparire l’amica sia stato un agente di polizia corrotto. Una volta tornata a casa, però, Beth scopre che il vero responsabile è suo marito Rob, il quale le aveva seguite in Croazia per impedire che Kate rivelasse a Beth del loro breve rapporto extraconiugale. Comprendendo che l’amica stava cercando il modo di scusarsi e metterla in guardia, Beth fa arrestare Rob e fugge via verso una nuova vita.

È possibile fruire di The Weekend Away grazie alla sua presenza sulla piattaforma Netflix. Per chi possiede già un account, basterà eseguire l’accesso con i propri dati e riprodurre il film. Per chi invece non possiede ancora un account, prima di vedere il titolo occorrerà aprirne uno, sottoscrivendo un abbonamento mensile che permetterà di avere accesso anche a tutti gli altri film presenti nel catalogo. Si avrà a quel punto modo di guardare The Weekend Away in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb, GoodToKnow

 

The Weekend Away: recensione del film Netflix

The Weekend Away: recensione del film Netflix

Su Netflix è uscito The Weekend Away, film di Kim Farrant tratto dall’omonimo libro di Sarah Alderson. Il lungometraggio si pone tra il thriller, il revenge movie e la dark comedy e racconta della scomparsa di una donna dopo una serata sfrenata. Paesaggi da sogno e scenografie da commedia romantica sono lo strano sfondo delle vicende da incubo vissute da Beth, la protagonista.

The Weekend Away: cosa succede nel film

Beth (Leighton Meester) decide di far visita a Kate (Christina Wolfe), un’amica che vive in Croazia, nella cittadina marittima di Spalato. Beth non vede l’ora di svagarsi: è da poco diventata madre e sta attraversando un periodo difficile con il compagno. Dal canto suo, Kate è carichissima: ha da poco divorziato e si sente più libera che mai. Le due decidono di passare una serata in discoteca: non appena arrivano, incontrano due ragazzi che sembrano far loro delle avance. Complice l’alcool (e forse qualche altra sostanza), Beth si risveglia la mattina dopo senza ricordare cos’è successo durante la notte. Come se non bastasse, all’appello manca Kate: la donna sembra essere scomparsa.

Inizia per Beth una ricerca disperata dell’amica, seguendo le poche tracce presenti nei suoi ricordi annebbiati e nel telefono di Kate. L’indagine si trasforma in un vortice che finisce per coinvolgere tutti: sconosciuti, tassisti più e meno gentili, polizia, mariti ed ex-mariti.

Un uragano distruttivo che dura un’ora e mezza

Come appena detto, The Weekend Away è un vortice, una spirale sotto molteplici aspetti. Per prima cosa, Kate è un personaggio vertiginoso: in confronto a Beth è piena di energia, non sta ferma un attimo, entra sulla scena e catalizza l’attenzione con la sua appariscenza, fisica e verbale. In poche ore, Kate travolge e stravolge la vita di Beth e cerca di portarla ”sulla cattiva strada”: prima vuole farla bere, poi la spinge ad andare con i due ragazzi conosciuti in discoteca.

the weekend awayTutto quello che accade dopo la scomparsa di Kate è un vero e proprio incubo. Beth scopre una verità agghiacciante dopo l’altra, non sa più di chi fidarsi e allo stesso tempo viene lei stessa sospettata. Quanto descritto può sembrare avvincente ma, per il modo in cui vengono assemblate le vicende nel film, non riesce a convincere fino in fondo. La sensazione che lo spettatore prova nel vedere The Weekend Away è un costante spaesamento. La confusione è mal gestita e il film nel complesso risulta un’esagerazione poco credibile.

Una Croazia fin troppo da favola

The Weekend Away è un thriller, ma non sembra. Il film ci illude fin dalle prime inquadrature: i toni sono quanto più vivaci, la luce irradia i paesaggi da sogno della Croazia, le scogliere, il mare, il lussuoso appartamento di Kate. Con l’incupirsi delle vicende, la luminosità delle scene non cambia, creando un contrasto tutt’altro che sensato. La pesantezza dei temi trattati si perde nella immagini variopinte e negli ambienti poco evocativi. La scelta è stata sicuramente pensata ma non è d’effetto, anzi: la storia viene sminuita dalla leggerezza gridata dalle immagini.

Troppi plot twist in The Weekend Away

Un colpo di scena sorprende, due sconvolgono, tre stufano. Senza fare spoiler, possiamo solo dire che la scelta di bombardare lo spettatore con un evento inaspettato dopo l’altro non è ottimale. Viene da chiedersi costantemente: chi ha fatto che cosa?!

The Weekend Away rende plausibili anche le possibilità più assurde e, così facendo, fa scemare minuto dopo minuto l’interesse dello spettatore. A condire il tutto si aggiunge una recitazione tutt’altro che drammatica e profonda. Non solo la protagonista, ma tutti i personaggi sembrano usciti da una soap opera. Il drama è tanto, è stucchevole e sicuramente supera la componente crime e investigativa della storia. The Weekend Away è quindi un film da vedere se si ha voglia allo stesso tempo di thriller e di leggerezza: a parer nostro, un connubio alquanto improbabile.

The Wedding Ringer: Trailer e clip vietate del film con Kaley Cuoco

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Mentre la Sony ha congelato l’attività stampa ufficiale di The Wedding Ringer, oggi arriva un nuovo trailer e alcune scene vietate della nuova irriverente commedia con protagonisti Kevin Hart, Josh Gad e Kaley Cuoco.

The Wedding Ringer: nuovo trailer del film con Kevin Hart

Screen Gems ha diffuso online il secondo trailer ufficiale di The Wedding Ringer, la nuova commedia con Kevin Hart, Josh Gad, Kaley Cuoco-Sweeting, Ken Howard, Cloris Leachman, Jenifer Lewis, Mimi Rogers e Olivia Thirlby. Potere vederlo di seguito.

Nel film Kevin Hart interpreta Jimmy, un giovane che lavora come testimone di nozze per persone che, per un motivo o per un altro, non hanno un migliore amico a cui chiederlo. Così conosce Doug (interpretato da Josh Gad), che lo ingaggia per le sue imminenti nozze. Ma non tutto andrà secondo i piani.

Il film uscirà il 16 gennaio 2015.

Fonte

The Wedding Party: recensione del film con Kristen Dunst

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The Wedding Party: recensione del film con Kristen Dunst

La moda dei film sulle feste al celibato/nubilato sta invadendo il grande schermo e così mentre procedono le riprese di Una Notte da Leoni 3, arriva al cinema il prossimo 18 ottobre The Wedding Party, diretto da Lesley Headland.

In The Wedding Party Regan (Kristen Dunst), cattivella e con manie di perfezione, Katie (Isla Fisher), simpatica e un po’ svampita, e Gena una ninfo-malinconica interpretata da Lizzy Caplan, sono le protagoniste di un altro addio prematrimoniale. Quello organizzato dalla povera Becky (Rebel Wilson) “Faccia di maiale”, vessata ex compagna di liceo, che ha la pessima idea di riunire il trio bollente proprio al suo matrimonio. L’atmosfera da subito tesa, comincia a surriscaldarsi quando Becky informa le amiche che il suo addio al nubilato è stato organizzato in maniera semplice e tranquilla, così Gena e Katie decidono di mettere un po’ di pepe nella festa, prima che la cosa cominci a sfuggire loro di mano.

The Wedding Party, lungi dall’essere una serie di sfortunati e straordinari eventi che impediscono alle tre di partecipare con serenità al matrimonio, si trasforma nel resoconto di tre drammi umani che si consumano in una notte. Ognuna delle giovani donne ha i suoi problemi e le sue nevrosi, alcune legate anche a traumi del passato, e così il film scorre per un’ora e mezza senza grossi intoppi, con qualche momento esilarante. Le tre attrici protagoniste rappresentano a loro modo uno stereotipo: la Dunst dimostra le sua versatilità diventando la rigida e perfettina Regan, alla quale nulla può sfuggire di mano; Isla Ficher sembra trovarsi benissimo a suo agio nei panni della svampita un po’ stupida che non sa bene cosa vuole né come approcciarsi alla vita adulta e agli uomini, mentre la Caplan, forse la migliore in questa prova, è una disfattista strafatta, che cerca di dimenticare un passato doloroso apparendo menefreghista e autodistruttiva. In realtà il film ricorda più Tre uomini e una pecora che Una Notte da leoni, per temi affrontati e dinamiche narrative, e il parallelo è suggerito anche dalla presenza di Rebel Wilson, che anche nell’altro film offriva un buon esempio delle sue doti comiche.

The Wedding Party si rivela una commedia piacevole, senza troppe pretese, con qualche momento di calo del ritmo della narrazione che ne mette a rischio la piena sufficienza. L’impressione è che in fase di montaggio la storia e i racconti singoli delle protagoniste siano state amputate a favore del minutaggio.

The Wedding Party – un matrimonio con sorpresa Trailer Italiano!

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The Wedding Party – un matrimonio con sorpresa Trailer Italiano!

Arriverà al cinema il 18 ottobre THE WEDDING PARTY – UN MATRIMONIO CON SORPRESA, il film con KIRSTEN DUNST, ISLA FISHER, LIZZY CAPLAN.

The we and the I: recensione del film di Michel Gondry

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The we and the I: recensione del film di Michel Gondry

Ultimo giorno di scuola. Ultimo viaggio in autobus fino a casa per gli studenti di un liceo del Bronx. Si può riassumere così, con poche parole, The we and the I, l’ultimo film di Michel Gondry. The we and the I, infatti, interamente ambientato all’interno di un pullman, non segue né una trama ben definita, né una storia portante e si pone come la fotografia di una generazione in un dato momento e in un dato luogo. Per tutta la durata di The we and the I i protagonisti, ragazzi che vanno a scuola, attori non professionisti che nella finzione hanno lo stesso nome che nella realtà, mostrano semplicemente le loro esistenze quotidiane, fatte di paure, di rapporti di forza, di attimi di isteria o di felicità.

The we and the I, il film

L’istantanea di Gondry, come suggerisce il titolo, parte dal gruppo, anzi, dai gruppetti sociali che caratterizzano l’adolescenza, per arrivare più in profondità nell’intimità dei singoli. Con il passare del tempo e il macinare dei kilometri le vicende leggere, gli scherzi più o meno innocui e le angherie da spacconi, lasciano spazio a riflessioni più profonde sui rapporti e sui sentimenti. Non manca proprio nessuno in questo affresco: né la coppia gay, né i bulli seduti in fondo all’autobus, né gli aspiranti musicisti, né la ragazza carina e isterica la cui vita gira intorno all’organizzazione del suo sweet-sixteen! Insomma, un vero spaccato di realtà interrotto solo da qualche trovata “alla Gondry”, ma in cui, in generale, il regista cerca di nascondersi più che di mostrarsi.

Purtroppo, però, i limiti di The we and the I di questo tipo saltano subito all’occhio: quasi tutto ciò che accade è riportato dai dialoghi, le parole la fanno da padrone e spesso le immagini si piegano alle esigenze dei racconti e non viceversa. Nonostante il ritmo sia buono e il montaggio consenta una varietà di inquadrature che faccia da contrappunto alla monotonia della location, la mancanza di una storia da seguire si rivela fallimentare. Purtroppo nemmeno il cinema di Gondry sembra sfuggire ad una visione dei ragazzi già riproposta da altri media: il rapporto giovani-cellulare e quello bulli-resto del mondo non sono certo una novità e qui non sono presentati in un modo particolarmente originale.

Il valore del film, però, c’è, e non risiede nella sua “artisticità”. The we and the I, infatti, non nasce per essere un’opera d’arte, ma per essere la testimonianza della vita di alcuni ragazzi del Bronx, ragazzi che il regista ha conosciuto direttamente attraverso le sue visite alla comunità The Point. Un cinema della realtà, quindi, ma lontano dalle logiche del reality, un prodotto buono, ma non manierato, godibile al cinema, ma indifferente alle esigenze del pubblico e del mercato. Un modo di affermarsi per chi di solito non si vede. Un buon uso sociale del mezzo.

The Way, Way, Back; ecco il primo trailer

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Nat Faxon e Jim Rash sono forse conosciuti per aver aver adattato la sceneggiatura da Oscar di The Descendants diretta da Alxander Payne ( e le conseguenti considerazioni sulle gambe di Angelina Jolie durante la cerimonia di premiazione!) ma ora hanno assunto un ruolo da registi per il nuovo progetto di The Way, Way, Back. L’irriverente commedia, considerata una miscela tra Little Miss Sunshine e Adventureland, è incentrata sul giovane Duncan (Liam James), il quale si trova dinnanzi la prospettiva di passare un’intera vacanza con la madre Pam (Toni Collette) e in compagnia del suo tremendo ed odioso fidanzato Trent (Steve Carell).

Duncan è sempre stato un tipo tranquillo, forse un po’ troppo timido, ma ben presto fa amicizia con Owen (Sam Rockwell), il carismatico, eccentrico direttore del parco locale Water Wizz. Grazie ad Owen e le varie personalità che lavorano al parco, Duncan esce dal suo guscio, e addirittura tenta di avvicinare una ragazza del posto (AnnaSophia Robb). Quello che avrebbe potuto essere un incubo diventa un estate da ricordare … Di seguito proponiamo il trailer.

Rash e Faxon hanno fatto i salti mortali per mettere assieme un sacco di grandi personalità come Maya Rudolph, Allison Janney, Rob Corddry e Amanda Peet. Il film sarà nelle sale americane il 5 luglio.

Fonte: empire

The Way of the Wind: Terrence Malick è entusiasta del suo nuovo film

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Secondo quanto riferito, il regista Terrence Malick è molto soddisfatto dello stato del suo nuovo film The Way of the Wind. Questo epico dramma biblico del regista di La sottile linea rossa, The New World e The Tree of Liferacconta diversi episodi della storia della vita di Gesù Cristo“. Le riprese del film sono terminate nel 2019 e da allora è in post-produzione.

Il produttore Alex Boden ha condiviso un aggiornamento sul film con Variety . “Al momento è nel pieno della fase di montaggio e le riprese sono terminate”, dice Boden. “Abbiamo un cast straordinario. È un altro progetto di Terrence Malick, che questa volta è stato girato in diversi paesi. Dal punto di vista della produzione, è un risultato davvero fantastico. Terry è molto contento di ciò su cui sta lavorando finora, si dice, ma non ci sono ancora annunci“.

Chi c’è nel cast de The Way of the Wind?

Il film è interpretato da Géza Röhrig nei panni di Gesù Cristo, Mark Rylance nei panni di Satana, Matthias Schoenaerts nei panni di San Pietro, Philip Arditti nei panni di Osea, Nabil Elouahabi nei panni di Santo Stefano, Aidan Turner nei panni di Sant’Andrea, Con O’Neill nei panni di Enoch, Joseph Mawle nei panni di Saul, Karel Roden come Mamon, Martin McCann come Marcellus, Sarah-Sofie Boussnina come Claudia, Laëtitia Eïdo come Anna, Ali Suliman come Cleopas e Shadi Mar’i come Asher.

Il cast include anche Selim Bayraktar come Jonathan, Ori Pfeffer come Ahaziah, Selva Rasalingam come Jeroboam, Tawfeek Barhom come John, Sebastiano Filocamo come Prodigal Elder Brother, Makram Khoury come Jonas, Ben Kingsley, Joseph Fiennes, Douglas Booth, Sarah Greene, Mathieu Kassovitz, Numan Acar, Björn Thors, Franz Rogowski e Leila Hatami nel ruolo di Maria Maddalena.

The Way of the Wind: arriva un aggiornamento sul film su Gesù di Terrence Malick

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È stato rivelato un nuovo aggiornamento per The Way of the Wind, l’epico dramma biblico è scritto e diretto da Terrence Malick (La sottile linea rossa, The New World, The Tree of life). Questo film “racconta diversi episodi della storia della vita di Gesù Cristo”. Il film è stato girato nel 2019, ma non è ancora uscito.

Un aggiornamento diffuso da World of Reel afferma che il film è attualmente ancora in fase di montaggio, ma si prevede che uscirà nel 2024. La pellicola come molti film del regista potrebbe essere presentato in anteprima al Festival di Cannes nel maggio del 2024. The Way of the Wind dovrebbe raccontare passaggi “nella vita di Cristo” attraverso la rappresentazione di parabole evangeliche. Si dice che la discesa di Gesù Cristo nel mondo dei morti, nota anche come la sua “discesa negli inferi”, sia una delle parabole che saranno incluse nel film.

Chi c’è nel cast de The Way of the Wind?

The Way of the Wind è interpretato da Geza Rohrig nei panni di Gesù Cristo, Mark Rylance nei panni di Satana, Matthias Schoenaerts nei panni di San Pietro, Philip Arditti nei panni di Osea, Nabil Elouahabi nei panni di Santo Stefano, Aidan Turner nei panni di Sant’Andrea, Con O’Neill nei panni di Enoch, Joseph Mawle nei panni di Saul e Karel Roden come Mamon, Martin McCann come Marcellus, Sarah-Sophie Boussnina come Claudia, Laetitia Eido come Anna, Ali Suliman come Cleopas e Shadi Mar’i come Asher.

Il cast comprende anche Selim Bayraktar nei panni di Jonathan, Ori Pfeffer nei panni di Ahaziah, Selva Rasalingam nei panni di Jeroboam, Tawfeek Barhom nei panni di John, Sebastiano Filocamo nei panni del fratello maggiore prodigo, Makram Khoury nei panni di Jonas. Nel cast anche Ben Kingsley, Joseph Fiennes, Douglas Booth, Sarah Greene, Mathieu Kassovitz, Numan Acar, Björn Thors, Franz Rogowski e Leila Hatami nel ruolo di Maria Maddalena.

The Way Back: trama, cast e curiosità sul film con Colin Farrell

The Way Back: trama, cast e curiosità sul film con Colin Farrell

Di film ambientati durante la Seconda guerra mondiale ne sono stati realizzati innumerevoli, ognuno impegnato a raccontare aspetti e vicende differenti di tale brutale conflitto. Sono tanti i punti di vista che si possono infatti coprire a riguardo e uno dei più interessanti portati al cinema negli ultimi anni è quello visto nel film The Way Back (qui la recensione), diretto nel 2010 da Peter Weir, celebre regista di film come Witness – Il testimone, L’attimo fuggente e The Truman Show. Come ricorrente nei suoi film, anche in questo caso ci si trova dinanzi ad un’attenzione ai comportamenti di un soggetto il cui microcosmo è sottoposto al difficile confronto con un macrocosmo.

La vicenda narrata è infatti liberamente ispirata al libro di memorie Tra noi e la libertà, scritto nel 1956 da prigioniero di guerra polacco Sławomir Rawicz. In queste pagine, egli sostiene di essere sfuggito da un Gulag sovietico e di aver camminato per circa 6.400 km verso la libertà, il tutto durante il difficile periodo della Seconda guerra mondiale. Si tratta dunque di un racconto particolarmente struggente, dove l’animo umano viene ostacolato da sfide apparentemente insormontabili. The Way Back è però anche un inno a quella forza di volontà che da sempre contraddistingue l’umanità e che si ripresenta sempre rinnovata nei momenti più difficili.

Da tempo si cercava di adattare le memorie di Rawicz, ma solo con l’interessamento di Weir il progetto riuscì a concretizzarsi, ottenendo poi anche una nomination all’Oscar per il miglio trucco. Per gli amanti di questo genere di storie, The Way Back è dunque un film quantomai imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Way Back: la trama del film

La vicenda di The Way Back si svolge nel 1940 nei Gulag siberiani, dove il regime sovietico confina tutti coloro che considera “nemici del popolo”. Il Gulag è un microcosmo dove i prigionieri lottano ogni istante per sopravvivere, sottoposti ad estenuanti lavori forzati, scarsamente nutriti e costretti a confrontarsi con la furia di una natura inclemente e quantomai rigida. Per sfuggire a tutto questo, il giovane polacco Janusz riunisce attorno a sé un piccolo gruppo con cui organizza una fuga. Ne fanno parte un coraggioso e schivo ingegnere americano, Mr. Smith, il prete lettone Voss, il talentuoso artista polacco Tomasz, l’ironico iugoslavo Zoran e il giovanissimo Kazik.

Ma per fuggire c’è bisogno anche del contributo del violento e rozzo russo Valka, un criminale senza scrupoli che nel campo fa da guardiano e intimorisce i detenuti, ma che può rivelarsi molto utile ai fuggiaschi. Questa la compagnia che si troverà ad affrontare un viaggio lungo 10.000 chilometri attraverso la gelida Siberia, la Mongolia, l’arido e infuocato deserto del Gobi, le aspre vette dell’Himalaya e infine l’India, dove potranno infine considerarsi salvi. Le prove di resistenza fisica e mentale cui saranno sottoposti saranno però durissime, in un’odissea che sembra interminabile.

The Way Back cast

The Way Back: il cast del film

Protagonista del film nei panni del giovane polacco Janusz è l’attore Jim Sturgess. Noto in particolare per i film Across the Universe, 21 e One Day, egli ha descritto quella di The Way Back come una delle prove attoriali più difficili della sua carriera per via delle rigide condizioni del set. Nel ruolo dell’ingegnere americano Mr. Smith vi è invece il candidato all’Oscar Ed Harris, attore che aveva già lavorato con il regista Peter Weir per il film The Truman Show. Gli attori Dragoş Bucur e Alexandru Potocean interpretatono invece lo iugoslavo Zoran e il polacco Tomasz. L’attore tedesco Sebastian Urzendowsky, noto anche per i film Il falsario e Un amore di gioventù, è invece Kazik.

Gustaf Skarsgård, figlio del celebre Stellan e noto per il ruolo di Floki nella serie Vikings, è l’interprete del prete lettone Voss. Colin Farrell, attore oggi popolare per film come L’inganno e The Lobster, è invece il violento russo Valka. L’attore Mark Strong, celebre per film come Kick-Ass, Sherlock Holmes e Shazam, interpreta l’attore russo Andrei Khabarov, mentre la candidata all’Oscar Saoirse Ronan compare nel ruolo di Irena Zielinska, un orfana polacca che si unirà al gruppo di fuggiaschi lungo il loro percorso. L’attrice, divenuta celebre in quegli anni per il film Espiazione diede vita ad una nuova intensa interpretazione all’età di soli sedici anni.

The Way Back: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Way Back è infatti disponibile nei cataloghi di Chili, Google Play, Tim Vision e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 3 agosto alle ore 23:50 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

The Way Back: recensione del film con Ed Harris

The Way Back: recensione del film con Ed Harris

Arriva al cinema The Way Back, il film diretto da e con protagonisti nel cast Ed Harris, Colin Farrell e Kim Sturgess.

In The Way Back siamo nel 1940 nei Gulag siberiani, dove il regime sovietico confina tutti coloro che considera “nemici del popolo”. Il Gulag è un microcosmo dove i prigionieri lottano ogni istante per sopravvivere, sottoposti ad estenuanti lavori forzati, scarsamente nutriti e costretti a confrontarsi con la furia di una natura inclemente che, come gli viene detto al loro arrivo al campo, è la loro vera prigione.

Per sfuggire a tutto questo, e non solo alla mancanza di libertà, il giovane polacco Janusz (Jim Sturgess) riunisce attorno a sé un piccolo gruppo e organizza una fuga. Ne fanno parte un coraggioso e schivo ingegnere americano, Mr. Smith (Ed Harris), il prete lettone Voss (Gustaf Skarsgard), il talentuoso artista polacco Tomasz (Alexandru Potocean), l’ironico iugoslavo Zoran (Dragos Bucur) e il giovanissimo Kazik (Sebastian Urzendowsky). Ma per fuggire c’è bisogno anche del contributo del violento e rozzo russo Valka (Colin Farrell): un uomo di strada, un criminale senza scrupoli che nel campo fa da guardiano e intimorisce i detenuti, ma che può essere molto utile ai fuggiaschi.

Anche lui vuole scappare dal Gulag, oltre che dai pesanti debiti di gioco che ha contratto. Questa la compagnia che si troverà ad affrontare un viaggio lungo 10.000 chilometri attraverso la gelida Siberia, la Mongolia, l’arido e infuocato deserto del Gobi, le aspre vette dell’Himalaya e infine l’India, dove potranno considerarsi salvi. Una giovane ragazza polacca fuggita da un orfanotrofio, Irena (Saoirse Ronan) si unirà a loro. Le prove di resistenza fisica e mentale cui saranno sottoposti saranno durissime, in un’odissea che sembra interminabile. Non tutti ce la faranno.

È così che Peter Weir torna alla regia dopo quasi 10 anni, ovvero dopo il fortunato Master and Commander – Sfida ai confini del mare. Torna con una vera e propria epopea umana dove ancora una volta, come spesso nel suo cinema, l’uomo è costretto in situazioni estreme, senza quella libertà che cerca faticosamente di riconquistare. Sceglie di partire dall’assurdo universo del Gulag, emblema di questa privazione, riportandolo alla nostra attenzione (cosa che pochi hanno fatto nel cinema). Nelle storie raccontate dai prigionieri nel film è percepibile l’eco delle ricerche fatte e delle testimonianze raccolte in Russia dallo stesso regista, oltre che del romanzo di Slavomir Rawicz Tra noi e la libertà, cui Weir si è ispirato.

Altro tipo di costrizione è, invece, quello delle durissime condizioni naturali con cui l’uomo si scontra. Una forza misteriosa quella della natura, che da sempre affascina l’australiano Weir coi suoi spazi immensi e quella bellezza che i romantici chiamavano sublime, affascinante e spaventosa al tempo stesso, perché troppo potente e spesso ingovernabile dall’uomo. Il regista la rende protagonista con i suoi estremi (dal gelo al torrido deserto, dalle tempeste di neve a quelle di sabbia), utilizzando come efficacissime location la Bulgaria e il Marocco e avvalendosi dell’ottima fotografia diretta da Russell Boyd – già premio Oscar per Master and Commander. A conferma di quanto l’aspetto naturalistico sia importante va anche l’impegno produttivo della National Geographic Entertainment.

Con questo universo devono misurarsi i protagonisti, perché quello che il regista ama fare è mettere a dura prova i suoi personaggi. Così seguiamo la loro lotta per la sopravvivenza, la fatica e la difficoltà di procurarsi cibo e acqua, la necessità di camminare incessantemente per giungere a una meta che sembra allontanarsi sempre più anziché avvicinarsi. Li seguiamo e non possiamo non esserne  coinvolti, viaggiamo assieme a loro in spazi e mondi lontani da tutto ciò che conosciamo. Non possiamo non chiederci: che farei al loro posto? Sopravviverei? Questo è senza dubbio l’aspetto più interessante del film, che mantiene sempre viva l’attenzione dello spettatore. Impresa non facile, visto che siamo alle prese con una manciata di personaggi che si muovono per due ore in paesaggi desolati.

Poi ci sono le relazioni che si instaurano tra i vari membri del gruppo: un’umanità che si ricostruisce e si rifonda dopo l’esperienza disumanizzante del Gulag. Storie spesso terribili alle spalle, diverse motivazioni per farcela, caratteri differenti (basti pensare a Valka e Mr. Smith, nelle ottime interpretazioni di Farrell e Harris), ma tutti cooperano per un obiettivo e pian piano quell’umanità “congelata” dall’esperienza della prigionia torna a vivere. Il cast offre senz’altro buone prove, che rendono vividi i caratteri di ciascuno (oltre ad Harris e Farrell, spiccano anche Sturgess che interpreta Janusz e Dragos Bucur nel ruolo di Zoran). Tuttavia manca forse in questa parte un elemento che tocchi davvero nel profondo lo spettatore, mentre c’è qualche accento retorico, mitigato però da elementi di realismo e disincanto, e dalla crudezza delle situazioni in cui i personaggi si trovano. Sapiente e scrupolosa la direzione di Weir, abile nel destreggiarsi tra le due forze in gioco: la natura matrigna dagli immensi spazi e questo piccolo nucleo umano animato da un’incrollabile determinazione. Il regista australiano ci regala ancora un’interessante esperienza cinematografica. La pellicola sarà nelle sale dal 6 luglio.

The Way Back Paris Premiere

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The Way Back Paris Premiere

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Lunedì 13 dicembre si è tenuta alla Cinematheque Francaise a Parigi la prima di The Way Back, l’atteso film che sigla il ritorno al cinema di Peter Weir. Alla premiere presenti gli attori del cast Colin Farrell, Jim Sturgess e Saoirse Ronan. Nel cast anche Ed Harris.

The Way Back di Ben Affleck posticipato a marzo 2020

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La Warner Bros. ha posticipato l’uscita del film drammatico di Ben Affleck, The Way Back, spostando l’uscita da ottobre 2019 a marzo 2020. Il film, che ha cambiato titolo diverse volte nel corso della sua produzione (The Has-Been e Torrance), vede Affleck che recita nei panni di una ex superstar del basket che, nel tentativo di lasciarsi alle spalle i suoi problemi di dipendenza, inizia un lavoro come allenatore di basket al liceo presso la scuola dove ha studiato.

Affleck è il produttore del film, insieme a O’Connor, Jennifer Todd, Gordon Gray e Ravi Mehta. La sceneggiatura è stata scritta da Brad Ingelsby e O’Connor. Il film vede la partecipazione di Al Madrigal nei panni dell’assistente allenatrice, Janina Gavankar, Hayes MacArthur, Brandon Wilson e Rachael Carpani.

Affleck e O’Connor hanno collaborato per The Accountant, uscito nel 2016, che ha guadagnato 155 milioni al botteghino mondiale.

Secondo Deadline, la WB ha deciso di spostare la data di uscita di The Way Back dal 18 ottobre 2019 al 6 marzo 2020, aggiungendo che le prime proiezioni di test per il film sono state positive, quindi questo ritardo non è necessariamente un segno di problemi legati al film. Piuttosto, l’indicazione è che WB ritiene che il film di O’Connor può essere sfruttato meglio commercialmente in una data primaverile.

Leggendo tra le righe, sembra quindi che The Way Back possa essere un titolo per il grande pubblico. Lo studio uscirà comunque in autunno con due titoli importanti, Il cardellino e Joker, che potrebbero arrivare agli Oscar, mentre il film con Affleck a marzo consentirà alla studio di non doversi confrontare con titoli appetibili come Zombieland: Doppio Colpo e Maleficent: Signora del Male.

Affleck, nel frattempo, tornerà ancora nei cinema questo autunno grazie al suo cameo nel prossimo Jay e Silent Bob Reboot di Kevin Smith (dove riprende il ruolo di Holden McNeil nel View Askewniverse). L’attore-cineasta si sta anche preparando a riunirsi con il suo migliore amico Matt Damon sul grande schermo in The Last Duel di Ridley Scott, un dramma storico già controverso che Affleck e Damon stanno scrivendo con Nicole Holofcener (Can You Ever Forgive Me?).

Fonte: Deadline

The Way Back – La Via del Ritorno di Peter Weir: nuovo Trailer

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The Way Back – La Via del Ritorno, l’atteso ritorno alla regia di Peter Weir. Ecco il nuovo trailer del film con Ed Harris, Colin Farrell e la giovane Saoirse Ronan

The Wave: trailer internazionale del film catastrofico norvegese

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The Wave: trailer internazionale del film catastrofico norvegese

Ecco il trailer iternazionale di The Wave, film catastrofico norvegese diretto da Roar Uthaug e interpretato da Kristoffer Joner, visto in Revenant Redivivo in questi giorni nei cinema, e l’affascinante Ane Dahl Torp. Il film sarà distribuito prossimamente da Minerva Pictures nel nostro Paese.

Il film racconta di una catastrofe possibile e perfino già accaduta all’inizio del Novecento: quella che un enorme masso, nel caso specifico situato in alto nel celebre fiordo di Geiranger, patrimonio dell’UNESCO, possa staccarsi dalla montagna, precipitare in acqua e generare uno tsunami capace di spazzare via l’omonimo paese che si affaccia sul fiordo stesso.

Roar Uthaug h già assicurato un futuro a Hollywood dove dirigerà il prossimo reboot di Tomb Raider.

The Wave – L’onda: recensione del film di Dennis Gansel

The Wave – L’onda: recensione del film di Dennis Gansel

The Wave – L’onda è il film del 2008 diretto da Dennis Gansel, tratto dall’omonimo romanzo di Todd Strasser, a sua volta basato sull’esperimento sociale denominato La Terza Onda (The Third Wave)

La trama del film L’onda: Germania, giorni nostri. In un liceo tedesco, all’inizio dell’anno scolastico, è consuetudine organizzare una settimana a tema; al prof. Reiner Wenger, insegnante liberal-progressista molto apprezzato dagli studenti, viene affidato suo malgrado il corso di autarchia e non il solito corso sull’anarchia di cui era da anni il titolare indiscusso.

Dopo aver superato un iniziale dissenso decide di dedicarsi all’argomento proponendo agli studenti un insolito esperimento e facendo questo partendo da una semplice domanda: è possibile che nella Germania contemporanea possa ripetersi un fenomeno di assuefazione di massa ad un regime totalitario come avvenne 70 anni prima con il nazismo?

Di fronte all’ironica e scettica reazione della classe il prof. Wenger dà il via al suo esperimento didattico, inscenare all’interno del gruppo una fantomatica dittatura basata su rigide gerarchie, disciplina e annullamento totale di una qualsiasi forma di individualismo. Nonostante le titubanze di alcuni, gli studenti seguono eccitati la proposta del professore il quale, in seguito a democratiche elezioni, viene eletto leader del movimento. Sempre ascoltando il parere della maggioranza il gruppo sceglierà una propria divisa ( jeans e camicia bianca ) per omologare ogni singolo componente della classe, verranno affiancati gli studenti più bravi con quelli dal rendimento più scarso, si stilerà un rigido regolamento interno ( parlare a voce alta e solo per alzata di mano ) e si sceglieranno un nome ed un simbolo: l’onda. Quindi, sempre per favorire un processo di riconoscimento e identificazione interna al gruppo, si concorda un saluto comune, il gesto dell’onda eseguito con il braccio destro.

In poco tempo la maggioranza della classe si fa coinvolgere oltre modo dall’esperienza dell’onda e sfruttando le moderne tecnologie come internet o più semplici bombolette spray diffonderà il simbolo del movimento sulla rete e su ogni muro o monumento della città. Il gruppo mostrerà una progressiva tendenza a chiudersi in se stesso evitando intromissioni esterne e discriminando coloro che non ne fanno parte ma sviluppando in proporzione inversa una straordinaria solidarietà cameratesca soprattutto a difesa dei più deboli. Lo stesso loro leader, il prof. Wenger, verrà inizialmente catturato dai risultati sorprendenti dell’esperimento modificando in parte proprie abitudini e comportamenti ma presto realizzerà il pericolo a cui può portare un eccessivo coinvolgimento nel progetto. Quando si deciderà ad interrompere l’esperimento capirà che forse potrebbe essere troppo tardi.

The Wave – L’onda, l’analisi

The Wave – L’onda diretto da Dennis Gansel è tratto da un racconto che da vent’anni è lettura obbligata nelle scuole tedesche “Die Welle” di Morton Ruhe. Questo racconto costituisce un’opera di fantasia ma che trae spunto da un fatto realmente accaduto in California negli anni ’60: l’esperimento sociologico in questione, infatti, venne svolto dal prof. Ron Jones nel 1967 alla Cubberley High School di Palo Alto e con risultati sorprendenti; Gansel e il suo co-sceneggiatore Peter Thorwarth hanno fatto di tutto per acquisirne i diritti.

Dennis Gansel non è nuovo nel trattare il tema del totalitarismo e del nazismo nel suo specifico, basta ricordare il lungometraggio da lui diretto “ NApoLA – I ragazzi del terzo Reich” che nel 2003 vinse il premio federale come migliore sceneggiatura e altri vari riconoscimenti tra cui il premio come miglior film al Festival europeo del cinema di Viareggio. Questa sensibilità e questo interesse verso i motivi che possono portare un intero popolo a seguire un’ideologia o comunque un movimento criminale come quello hitleriano nascono, in Gansel, dai racconti della nonna che come altri ottanta milioni di tedeschi fu attratta dal nazionalsocialismo e da Hitler in quanto: “ …era riuscito a far sentire i suoi seguaci tutti uguali, uniti verso lo stesso obbiettivo…”, come racconta il regista stesso. The Wave – L’onda si presuppone specificamente questo scopo ossia dimostrare come un leader ed un’ideologia totalitaria basata sul rispetto di regole rigide e comuni, sull’omologazione assoluta dei suoi membri, sulla rinuncia totale alla propria singola identità ed a ogni forma di particolarismo o di egoismo personale in nome di un identità comune ed unica, possa, anche nei giorni nostri, raccogliere consenso e successo. Il film invita a riflettere su come una società vuota e sterile come quella contemporanea, priva di modelli o ideali da seguire, rappresenti un terreno molto fertile per chi volesse conseguire un vasto consenso popolare incentrato su valori teoricamente nuovi e comuni.

I giovani studenti, protagonisti di The Wave – L’onda, palesano le solite e sottovalutate problematiche adolescenziali: conflittualità interne alla famiglia, mancanza di dialogo con i propri genitori, rifiuto del mondo degli adulti e sopratutto una disperata ricerca di qualcosa a cui credere e a cui aggrapparsi nel nulla che li circonda e da cui si sentono oppressi. Tim, il ragazzo più timido e indifeso della classe, rappresenta il caso più estremo di quanto appena detto: “l’onda” diverrà ben presto per lui una ragione di vita, un’occasione irrinunciabile per potersi sentire finalmente parte di un gruppo, per poter trovare nell’autoidentificazione in quel simbolo e nel suo leader un modo per riempire quel “vuoto” che nessuno capisce e che i suoi genitori ignorano.

La completezza ed il valore reale di The Wave – L’onda è, a mio avviso, il saper esporci e rappresentarci sia i lati più apprezzabili di questo esperimento (come la difesa dei membri più deboli o l’annullamento delle discriminazioni interne) che le sue degenerazioni che solo due studentesse, Karo e Mona (Jennifer Ulrich e Amelie Kiefer) sapranno intravedere rifiutando di proseguire con quell’esperienza. Esse percepiranno da subito l’eccessivo fanatismo che guida il resto del gruppo e che porterà i suoi membri a chiudersi e discriminare coloro che non ne fanno parte; un pericolo che il prof. Wenger realizzerà solo dopo aver a sua volta subito il fascino di tale esperienza, un fascino tanto forte da scalfire anche la sua solida e coriacea anima progressista e anarcoide.

The Wave – L’onda è un film di ragazzi ma per tutti, un film dal forte peso sociale che come pochi altri nell’ultimo decennio ha avuto la capacità di trasmettere un messaggio tanto forte e chiaro e  soprattutto di alzare le antenne riguardanti i pericoli che questa società da reality e letterine televisive incorre con la sua vacuità e mancanza di valori. Attori sconosciuti ma perfettamente integrati nella parte, una colonna sonora basata su un rock aggressivo per “ il forte impatto che riesce ad avere, per la potenza con cui trascina i giovani d’oggi…” come sostiene lo stesso Gansel e soprattutto la capacità del film di mantenersi all’interno di una sfera apolitica in quanto come afferma ancora il regista “ …nel film si accenna alla politica ma l’onda va ben oltre l’ideologia…”.

The Water Divinier: recensione del film di e con Russell Crowe

The Water Divinier: recensione del film di e con Russell Crowe

The Water Divinier segna l’esordio alla regia di Russel Crowe che sceglie un tema importante per la storia dell’Australia raccontando la sanguinosa guerra di Gallipoli che ha visto morire le forze turche e australiane in un aspro conflitto che ha portato via numerose vite da ambo le parti. Il film prende ispirazione da una lettera su cui Andrew Anastasios articola una complessa sceneggiatura in cui intreccia storie di guerra, dove prevale il sentimento del dolore della perdita e l’importanza di commemorare i propri cari. Nonché il dramma familiare di un padre che non perde la speranza di trovare i propri figli e adempiere così alla promessa fatta a sua moglie.

In The Water Divinier, 1919, l’agricoltore australiano Joshua Connor si reca a Gallipoli, in Turchia, per cercare la verità riguardo la sorte dei suoi tre figli, dati per dispersi in battaglia. Qui instaura una relazione con una bellissima donna turca, Ayshe, proprietaria dell’albergo in cui alloggia. Animato dalla speranza e forte dell’aiuto del Maggiore Hasan, Connor attraversa il Paese sulle tracce dei suoi figli.

The Water Divinier, il film

La regia di Crowe si attiene perciò a questa struttura per raccontare un percorso interiore, con un approccio accademico ed evitando gli articolati movimenti di macchina o altre astuzie di ripresa, segue la linearità del racconto e lascia che le grandi panoramiche e i raccordi punteggino il film che molto spesso però perde di unità narrativa. Difatti nella pellicola sono presenti numerosi percorsi emotivi, spesso incentivanti dai lunghi flashback sulla guerra, che oltre a caratterizzare il personaggio di Joshua e i dettagli storici della vicenda, rallentano soprattutto il ritmo e il tema del viaggio che spesso si eclissa preferendo seguire le numerose emozioni che si vanno a confondere con il tema principale.

Questo da modo al film di esaurire la sua narrazione centrale in breve tempo e mette in scena alcuni meccanismi noti e già visti nel panorama cinematografico che vanno a ledere anche l’interpretazione degli attori. Infatti oltre a Russell Crowe anche Olga Kurylenko, Cem Yılmaz, Yılmaz Erdoğan, Daniel Wyllie, Brindley e Ryan Corr riescono ad immedesimarsi nel proprio ruolo ma senza avere i presupposti o i margini per esplorare le peculiarità del personaggio e quindi portare all’interno della narrazione una sfumatura interpretativa che caratterizzi il film.

The Water DivinierThe Water Divinier  è un esordio tiepido per Russell Crowe che ha preferito raccontare una storia a lui familiare, come dimostra anche l’intera produzione australiana, ma senza aggiungere la sua personale visione sulla questione, sia nell’interpretazione che nella regia, che si ferma ad un approccio analitico e poco viscerale, come ci viene confermato anche dal finale, all’insegna del più classico degli happy ending.

The Water Diviner: trama, cast e curiosità sul film di Russell Crowe

Affermatosi come uno dei più grandi attori americani dagli anni Novanta ad oggi, Russell Crowe ha infine compiuto il suo passaggio dietro la macchina da presa per il film The Water Diviner (qui la recensione), da lui diretto nel 2014. Per l’occasione si è cimentato nell’adattamento dell’omonimo romanzo scritto da Andrew Anastasios e Meghan Wilson-Anastatios, i quali hanno poi curato anche la sceneggiatura del film. Questo, che vede in Crowe anche il suo protagonista, è un potente dramma ambientato durante la Prima guerra mondiale, con un uomo alla ricerca degli affetti famigliari smarriti.

La storia è nata da una singola riga in una lettera scritta dal tenente colonnello Cyril Hughes, che era un lavoratore nell’unità Imperial War Graves. La nota a piè di pagina diceva semplicemente: “Un vecchio tipo è riuscito ad arrivare qui dall’Australia, in cerca della tomba di suo figlio“. Dopo un anno di ricerche gli scrittori non sono però stati in grado di identificare l’uomo o suo figlio e ciò ha dato loro la libertà di immaginare la storia che sarebbe diventata poi oggetto della prima regia di Crowe. Con le riprese svoltesi nella sua Australia, The Water Diviner ha potuto vantare un budget di 12 milioni di dollari.

Ben accolto dalla critica, il film si è affermato come un discreto successo, arrivando poi anche a vincere importanti riconoscimenti agli AACTA Awards, gli Oscar australiani, tra cui quello per il miglior film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Water Diviner: la trama del film

La storia raccontata in The Water Diviner è ambientata quattro anni dopo la devastante battaglia di Gallipoli in Turchia, durante la prima Guerra Mondiale. Il conflitto è ormai terminato, ma i figli dell’agricoltore australiano Joshua Connor non sono mai tornati a casa. L’uomo decide pertanto di recarsi a Istanbul per scoprire la verità su quanto loro accaduto. Egli ha infatti promesso alla moglie, ora scomparsa anche lei, che avrebbe trovato i suoi ragazzi e li avrebbe riportati a casa, anche nel caso di dover dar loro degna sepoltura. Giunto nei luoghi della battaglia, però, egli si rende conto di quanto complessa sia la questione e di quanto sia difficile ritrovare i figli.

Dalla sua parte in quella terra straniera vi sono però il piccolo Orhan e sua madre Ayshe, una bellissima donna turca, proprietaria dell’albergo in cui alloggia. Mentre intraprende una relazione con questa, Joshua continua a ricercare notizie dei suoi figli, fino ad imbattersi in un ufficiale dell’esercito turco che gli restituisce la speranza: il più grande dei suoi figli potrebbe essere ancora vivo. Comincia così per Joshua un viaggio nel cuore dell’Anatolia, alla ricerca del figlio perduto. Nel corso del suo tragitto sperimenterà paura e coraggio, amore e graditudine.

The Water Diviner cast

The Water Diviner: il cast del film

Quando a Crowe fu sottoposto il progetto, affinché ricoprisse il ruolo del protagonista Joshua Connor, egli fu talmente commosso dalla storia da voler anche assumere il ruolo di regista. Il suo obiettivo fu in particolare quello di dar vita alle grandi emozioni della storia sia tramite la sua interpretazione sia tramite la regia. Allo stesso modo, egli ha puntato sull’esaltare gli aspetti del racconto che esaltano il coraggio dei soldati ma condannando allo stesso tempo la guerra in sé. Per il ruolo dei tre figli Arthur, Henry ed Edward sono invece stati scegli gli attori Ryan Corr, Ben O’Toole e James Fraser. Jacqueline McKenzie, invece, è Eliza Connor, moglie di Joshua.

L’attrice ucraina Olga Kurylenko interpreta qui il ruolo di Ayshe, la proprietaria dell’albergo. Per assumere i panni di tale personaggio, l’interprete si è trovata a dover imparare quanto più possibile la lingua turca. Il piccolo Dylan Georgiades è invece l’interprete di Orhan. L’attore turco Yilmaz Erdogan, qui presente nel ruolo del maggiore Hassan, riuscì ad ottenere il ruolo convincendo Crowe che non si sarebbe pentito della sua scelta. Per la sua interpretazione, l’attore ha poi vinto il premio come non protagonista ai premi AACTA. Per la parte del sergente Jemal vi è invece Cem Yilmaz, attore turco fortemente voluto da Crowe. Jay Courtney, attore noto per il ruolo di Capitan Boomerang in Suicide Squad, è infine presente nei panni del tenente Cecil Hilton.

The Water Diviner: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Water Diviner è infatti disponibile nel catalogo di Chili, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 4 agosto alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

The Water Diviner: Trailer italiano del film diretto da Russell Crowe

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Guarda il trailer italiano di The Water Diviner, film che segna il debutto in veste di regista del Premio Oscar Russell Crowe, dall’8 gennaio nei cinema, distribuito da Eagle Pictures.

The Water DivinerProtagonista della pellicola, ambientata nel 1919, è lo stesso Crowe, nei panni di Joshua Connor, contadino e rabdomante che intraprende un lungo viaggio verso la Turchia alla ricerca della verità riguardo la sorte dei suoi tre figli, dati per dispersi durante la battaglia di Gallipoli, avvenuta quattro anni prima. Qui instaura una relazione con una bellissima donna turca (Olga Kurylenko), proprietaria dell’albergo in cui alloggia. Animato dalla speranza e forte dell’aiuto di un ufficiale turco, Connor attraversa il Paese sulle tracce dei suoi figli. L’occupazione da parte delle truppe britanniche di Costantinopoli, destinata a durare quattro anni, complica la ricerca di Connor, che diventa protagonista di una corsa contro il tempo per scoprire la verità sui suoi figli e la natura della vera amicizia e dell’amore. Per il soggetto del film, lo sceneggiatore Andrew Anastasios si è ispirato ad una lettera di Cyril Hughes, Tenente Colonnello dell’Esercito australiano, che conteneva un passaggio riguardo ad un uomo venuto dall’Australia fino in Turchia alla ricerca della tomba del figlio. Nel film, il Tenente Colonnello Hughes è interpretato da Jai Courtney. Anastasios, insieme alla moglie Meaghan Wilson-Anastasios, ha adattato la sceneggiatura in un romanzo, che sarà edito in Italia da Piemme a partire dal 2 gennaio 2015.

Sullo sfondo di paesaggi mozzafiato, dei colori e dei profumi di una Turchia nascosta, The Water Diviner è una straordinaria storia di speranza e di amore, di un padre coraggioso, di un uomo valoroso alla ricerca della verità, di un viaggio che esplora la natura conflittuale dell’animo umano e di una delle guerre più devastanti della storia dell’umanità.  Nel cast, insieme a Russell Crowe, Olga Kurylenko (Quantum Of Solace, Oblivion), Jai Courtney (Die Hard, Divergent), Cem Yılmaz (Magnifica presenza) e Yılmaz Erdoğan.

The Water Diviner: Trailer e poster del film di Russell Crowe

The Water Diviner: Trailer e poster del film di Russell Crowe

Sono statu pubblicati online il trailer e il poster di The Water Diviner, debutto alla regia di Russell Crowe. Ve li mostriamo, ricordandovi che, oltre a Russell Crowe nel cast ci sono anche Olga Kurylenko, Jai Courtney, Isabel Lucas, Ryan Corr e Damon Herriman.

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La pellicola si basa su una sceneggiatura scritta da Andrew Anastasios e Andrew Knight, racconterà un’avventura epica ambientata subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale quando un padre australiano approda in Turchia alla ricerca dei suoi tre figli, presunti dispersi dopo la battaglia di Gallipoli. The Water Diviner è una straordinaria storia di amore, fede e coraggio che esplora la natura conflittuale e imprevidibie della guerra e del cuore umano. Il film è prodotto da Troy Lum, Andrew Mason e Keith Rodger della  Hopscotch Features e della Fear of God Films.

Fonte: Comingsoon.net

The Water Diviner: prime immagini dal film di e con Russell Crowe

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Il canale YouTube ufficiale di The Water Diviner ha rilasciato online una featurette che mostra in esclusiva le prime immagini del film diretto e interpretato da Russell Crowe.

The Water Diviner è stato scritto da Andrew Anastasios e Andrew Knight e sarà prodotto da Troy Lum, Andrew Mason e Keith Rodger. 

Il cast include gli attori turchi Yilmaz ErdoganCem Yilmaz, gli australiani Jai Courtney, Steve Bastoni, Isabel Lucas, Ryan Corr, Dan Wyllie, Damon Herriman, Jacqueline McKenzie, Michael Dorman, Megan Gale, Dylan Georgiades.

The Water Diviner è ambientato quattro anni dopo la devastante battaglia di Gallipoli in Turchia, durante la prima guerra mondiale. L’agricoltore australiano Connor (Crowe) si reca a Istanbul per scoprire il destino dei suoi figli, dati per dispersi in azione, dove si consolida un rapporto con la bella turca che gestisce l’hotel in cui soggiorna(Kurylenko). Mantenendo la speranza e grazie all’aiuto di un ufficiale turco, Connor s’imbarca in un viaggio attraverso il paese per scoprire la verità sulla sorte dei suoi figli.

Fonte

The Water Diviner: prima foto dal set del film di Russell Crowe

È stata pubblicata la prima immagine ufficiale dal set di The Water Diviner, film che segnerà l’esordio dietro la macchina da presa di uno degli attori più rappresentativi degli anni novanta e duemila, Russell Crowe. Le riprese sono al momento in corso in Australia, prima di muoversi successivamente in Turchia. Vi presentiamo dunque la prima immagine dal set del film:

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The Water Diviner è stato scritto da Andrew Anastasios e Andrew Knight e sarà prodotto da Troy Lum, Andrew Mason e Keith Rodger. 

Il cast include gli attori turchi Yilmaz ErdoganCem Yilmaz, gli australiani Jai Courtney, Steve Bastoni, Isabel Lucas, Ryan Corr, Dan Wyllie, Damon Herriman, Jacqueline McKenzie, Michael Dorman, Megan Gale, Dylan Georgiades.

The Water Diviner è ambientato quattro anni dopo la devastante battaglia di Gallipoli in Turchia, durante la prima guerra mondiale. L’agricoltore australiano Connor (Crowe) si reca a Istanbul per scoprire il destino dei suoi figli, dati per dispersi in azione, dove si consolida un rapporto con la bella turca che gestisce l’hotel in cui soggiorna(Kurylenko). Mantenendo la speranza e grazie all’aiuto di un ufficiale turco, Connor s’imbarca in un viaggio attraverso il paese per scoprire la verità sulla sorte dei suoi figli.

Vi ricordiamo che, dal 28 Marzo 2014, ritroveremo  protagonista dell’atteso film Noah di Darren Aronofsky dove interpreta il leggendario personaggio biblico. Noah propone un cast d’eccezione che comprende  , oltre ovviamente a .

Fonte: Variety

The Water Diviner: nuovo trailer e poster del film di Russell Crowe

Sono stati rilasciati il nuovo poster e il trailer di The Water Diviner, film che segna il debutto in veste di regista del Premio Oscar Russell Crowe, dall’8 gennaio nei cinema, distribuito da Eagle Pictures. Ecco il trailer:

Ed ecco il nuovo poster del film:

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The Water DivinerProtagonista della pellicola, ambientata nel 1919, è lo stesso Crowe, nei panni di Joshua Connor, contadino e rabdomante che intraprende un lungo viaggio verso la Turchia alla ricerca della verità riguardo la sorte dei suoi tre figli, dati per dispersi durante la battaglia di Gallipoli, avvenuta quattro anni prima. Qui instaura una relazione con una bellissima donna turca (Olga Kurylenko), proprietaria dell’albergo in cui alloggia. Animato dalla speranza e forte dell’aiuto di un ufficiale turco, Connor attraversa il Paese sulle tracce dei suoi figli. L’occupazione da parte delle truppe britanniche di Costantinopoli, destinata a durare quattro anni, complica la ricerca di Connor, che diventa protagonista di una corsa contro il tempo per scoprire la verità sui suoi figli e la natura della vera amicizia e dell’amore. Per il soggetto del film, lo sceneggiatore Andrew Anastasios si è ispirato ad una lettera di Cyril Hughes, Tenente Colonnello dell’Esercito australiano, che conteneva un passaggio riguardo ad un uomo venuto dall’Australia fino in Turchia alla ricerca della tomba del figlio. Nel film, il Tenente Colonnello Hughes è interpretato da Jai Courtney. Anastasios, insieme alla moglie Meaghan Wilson-Anastasios, ha adattato la sceneggiatura in un romanzo, che sarà edito in Italia da Piemme a partire dal 2 gennaio 2015.

Sullo sfondo di paesaggi mozzafiato, dei colori e dei profumi di una Turchia nascosta, The Water Diviner è una straordinaria storia di speranza e di amore, di un padre coraggioso, di un uomo valoroso alla ricerca della verità, di un viaggio che esplora la natura conflittuale dell’animo umano e di una delle guerre più devastanti della storia dell’umanità.  Nel cast, insieme a Russell Crowe, Olga Kurylenko (Quantum Of Solace, Oblivion), Jai Courtney (Die Hard, Divergent), Cem Yılmaz (Magnifica presenza) e Yılmaz Erdoğan.

Fonte: Comingsoon.net

The Water Diviner: first look del debutto alla regia di Russell Crowe

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Arriva dal Mercato di Cannes 2014, un video che mostra le prime immagini del film The Water Diviner, debutto alla regia di Russell Crowe. L’attore ha mostrato 15 minuti del film ai compratori internazionali per vederlo in tutto il mondo. Nel cast del film oltre a Russell Crowe anche Olga Kurylenko, Jai Courtney, Isabel Lucas, Ryan Corr e Damon Herriman.

La pellicola si basa su una sceneggiatura scritta da Andrew Anastasios e Andrew Knight, racconterà un’avventura epica ambientata subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale quando un padre australiano approda in Turchia alla ricerca dei suoi tre figli, presunti dispersi dopo la battaglia di Gallipoli. The Water Diviner è una straordinaria storia di amore, fede e coraggio che esplora la natura conflittuale e imprevidibie della guerra e del cuore umano. Il film è prodotto da Troy Lum, Andrew Mason e Keith Rodger della  Hopscotch Features e della Fear of God Films.

The Water Diviner

The Watchers: un filmato mostrato al CinemaCon offre ulteriori dettagli sul film

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Al CinemaCon è stato rivelato un nuovo filmato di The Watchers, che ci fa capire cosa aspettarci dal debutto alla regia di Ishana Night Shyamalan. Ad oggi sappiamo che il film soprannaturale creato dalla figlia del regista M. Night Shyamalan ruota attorno a degli sconosciuti intrappolati in una scatola all’interno di una foresta e che sono osservati da misteriose creature, che sembrano reagire a qualsiasi cosa facciano. Il nuovo filmato – descritto da ScreenRant – vede la Mina di Dakota Fanning parlare al suo pappagallo, dicendogli che sta per uscire e che deve “cercare di non morire” prima che i due rimangano bloccati nella foresta.

La sua auto però si blocca e scompare. Mina finisce poi per trovare una donna che apre una porta che conduce a una stanza con una finestra a senso unico dove all’esterno ci sono dei mostri, ma lei non riesce a vederli. Mina esplora poi una grotta in cui è nascosto un mostro. Il film rivela anche elementi psicologici, con una donna che crede che il marito morto sia su uno schermo televisivo prima che qualcuno fugga e venga apparentemente ucciso.

The Watchers è già stato presentato come una storia horror soprannaturale unica, con mostri sconosciuti e luoghi strani. Questo nuovo filmato, quantomai criptico, enfatizza dunque alcuni aspetti del film già noti, come la stanza con la finestra a senso unico e Mina che a un certo punto vaga fuori da questa stessa stanza. La premessa del film riflette dunque il romanzo da cui è tratto, scritto da A.M. Shine.

Tuttavia, il filmato introduce anche nuovi concetti, rivelando che The Watchers potrebbe avere una svolta più psicologica che mostruosa. Se da un lato la figlia di Shyamalan potrebbe sfoggiare un proprio stile cinematografico che la differenzia dal padre, dall’altro è anche possibile che segua le sue orme presentando un finale con un plot twist imprevedibile. Se il film avrà un colpo di scena finale come i film di suo padre, allora lo schermo della TV che mostra un parente morto potrebbe essere un indizio di ciò che sta realmente accadendo.

Cosa sappiamo su The Watchers

Il film segue Mina, un’artista di 28 anni, che rimane bloccata in una vasta foresta incontaminata nell’Irlanda occidentale. Quando Mina trova rifugio, rimane inconsapevolmente intrappolata insieme a tre sconosciuti che ogni notte vengono osservati e perseguitati da creature misteriose. Non puoi vederli, ma loro vedono tutto. The Watchers vede protagonisti Dakota Fanning (“C’era una volta a Hollywood”, “Ocean’s Eight”), Georgina Campbell (“Barbarian”, “Suspicion”), Oliver Finnegan (“Creeped Out”, “Outlander”) e Olwen Fouere (“L’uomo del Nord”, “Il turista”).

Il film è diretto da Ishana Night Shyamalan ed è prodotto da M. Night Shyamalan, Ashwin Rajan e Nimitt Mankad. I produttori esecutivi sono Jo Homewood e Stephen Dembitzer. Insieme all’esordiente regista, fanno parte del cast tecnico il direttore della fotografia Eli Arenson (“Lamb”, “Hospitality”), la scenografa Ferdia Murphy (“Lola”, “Finding You”), il montatore Job ter Burg (“Benedetta”, “Elle”) e il costumista Frank Gallacher (“Sebastian”, “Aftersun”). La musica è invece di Abel Korzeniowski (“Till”, “The Nun”).

The Watchers che uscirà nei cinema internazionali a partire dal 5 giugno 2024 e in Nord America il 7 giugno 2024. Sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.