Arriva dal Mercato di
Cannes 2014, un video che mostra le prime immagini del
film The Water Diviner, debutto alla
regia di Russell Crowe. L’attore ha mostrato 15
minuti del film ai compratori internazionali per vederlo in tutto
il mondo. Nel cast del film oltre a Russell Crowe
anche Olga Kurylenko,
Jai Courtney, Isabel Lucas, Ryan Corr e Damon
Herriman.
La pellicola si
basa su una sceneggiatura scritta da Andrew
Anastasios e Andrew Knight,
racconterà un’avventura epica ambientata subito dopo la fine
della Prima Guerra Mondiale quando un padre australiano approda in
Turchia alla ricerca dei suoi tre figli, presunti dispersi dopo la
battaglia di Gallipoli. The Water Diviner è una straordinaria
storia di amore, fede e coraggio che esplora la natura conflittuale
e imprevidibie della guerra e del cuore umano. Il film è prodotto
da Troy Lum, Andrew Mason e Keith Rodger
della Hopscotch Features e della Fear of God
Films.
Al CinemaCon è
stato rivelato un nuovo filmato di The
Watchers, che ci fa capire cosa aspettarci dal debutto
alla regia di Ishana Night Shyamalan. Ad oggi
sappiamo che il film soprannaturale creato dalla figlia del regista
M. Night Shyamalan ruota attorno a degli
sconosciuti intrappolati in una scatola all’interno di una foresta
e che sono osservati da misteriose creature, che sembrano reagire a
qualsiasi cosa facciano. Il nuovo filmato – descritto da ScreenRant – vede la Mina di
Dakota Fanning parlare al suo
pappagallo, dicendogli che sta per uscire e che deve “cercare
di non morire” prima che i due rimangano bloccati nella
foresta.
La sua auto però si blocca e
scompare. Mina finisce poi per trovare una donna che apre una porta
che conduce a una stanza con una finestra a senso unico dove
all’esterno ci sono dei mostri, ma lei non riesce a vederli. Mina
esplora poi una grotta in cui è nascosto un mostro. Il film rivela
anche elementi psicologici, con una donna che crede che il marito
morto sia su uno schermo televisivo prima che qualcuno fugga e
venga apparentemente ucciso.
The
Watchers è già stato presentato come una storia horror
soprannaturale unica, con mostri sconosciuti e luoghi strani.
Questo nuovo filmato, quantomai criptico, enfatizza dunque alcuni
aspetti del film già noti, come la stanza con la finestra a senso
unico e Mina che a un certo punto vaga fuori da questa stessa
stanza. La premessa del film riflette dunque il romanzo da cui è
tratto, scritto da A.M. Shine.
Tuttavia, il filmato introduce anche
nuovi concetti, rivelando che The
Watchers potrebbe avere una svolta più psicologica che
mostruosa. Se da un lato la figlia di Shyamalan potrebbe sfoggiare
un proprio stile cinematografico che la differenzia dal padre,
dall’altro è anche possibile che segua le sue orme presentando un
finale con un plot twist imprevedibile. Se il film avrà un colpo di
scena finale come i film di suo padre, allora lo schermo della TV
che mostra un parente morto potrebbe essere un indizio di ciò che
sta realmente accadendo.
Il film segue Mina, un’artista di 28 anni, che rimane bloccata in
una vasta foresta incontaminata nell’Irlanda occidentale. Quando
Mina trova rifugio, rimane inconsapevolmente intrappolata insieme a
tre sconosciuti che ogni notte vengono osservati e perseguitati da
creature misteriose. Non puoi vederli, ma loro vedono tutto.
The
Watchers vede protagonisti Dakota Fanning (“C’era una volta a Hollywood”,
“Ocean’s Eight”), Georgina Campbell (“Barbarian”,
“Suspicion”), Oliver Finnegan (“Creeped Out”, “Outlander”) e
Olwen Fouere
(“L’uomo del Nord”, “Il turista”).
Il film è diretto da Ishana Night Shyamalan ed è
prodotto da M. Night Shyamalan, Ashwin Rajan e Nimitt
Mankad. I produttori esecutivi sono Jo Homewood e Stephen
Dembitzer. Insieme all’esordiente regista, fanno parte del cast
tecnico il direttore della fotografia Eli Arenson
(“Lamb”, “Hospitality”), la scenografa Ferdia
Murphy (“Lola”, “Finding You”), il montatore Job
ter Burg (“Benedetta”, “Elle”) e il costumista
Frank Gallacher (“Sebastian”, “Aftersun”).
La musica è invece di Abel Korzeniowski (“Till”,
“The Nun”).
The
Watchers che uscirà nei cinema internazionali a
partire dal 5 giugno 2024 e in Nord America il
7 giugno 2024. Sarà distribuito in tutto il mondo
dalla Warner Bros. Pictures.
Warner Bros Discovery ha diffuso il
teaser trailer di The
Watchers, l’opera prima della figlia d’arte Ishana
Night Shyamalan.
Dal produttore M. Night Shyamalan arriva The
Watchers, scritto e diretto da Ishana Night Shyamalan
e basato sul romanzo di AM Shine.
Il film segue Mina, un’artista di 28 anni, che rimane
bloccata in una vasta foresta incontaminata nell’Irlanda
occidentale. Quando Mina trova rifugio, rimane inconsapevolmente
intrappolata insieme a tre sconosciuti che ogni notte vengono
osservati e perseguitati da creature misteriose. Non puoi vederli,
ma loro vedono tutto. The
Watchers vede protagonisti Dakota
Fanning (“C’era una volta a Hollywood”, “Ocean’s Eight”),
Georgina Campbell (“Barbarian”, “Suspicion”),
Oliver Finnegan (“Creeped Out”, “Outlander”) e Olwen
Fouere.
(“L’uomo del Nord”, “Il turista”). Il film è prodotto da
M. Night Shyamalan, Ashwin Rajan e Nimitt Mankad.
I produttori esecutivi sono Jo Homewood e Stephen Dembitzer.
Insieme allo scrittore/regista Shyamalan dietro la macchina da
presa ci sono il direttore della fotografia Eli
Arenson (“Lamb”, “Hospitality”), la scenografa
Ferdia Murphy (“Lola”, “Finding You”), il
montatore Job ter Burg (“Benedetta”, “Elle”) e i
costumi di Frank Gallacher (“Sebastian”,
“Aftersun”).
La musica è di Abel Korzeniowski (“Till”,
“The Nun”). New Line Cinema presenta The
Watchers, che uscirà nei cinema internazionali a
partire dal 5 giugno 2024 e in Nord America il 7 giugno 2024; sarà
distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros.
Pictures.
Ecco il trailer di The
Watchers, il debutto alla regia di Ishana
Night Shyamalan, figlia di M. Night, che ruota
attorno a degli sconosciuti intrappolati in una scatola all’interno
di una foresta e che sono osservati da misteriose creature, che
sembrano reagire a qualsiasi cosa facciano.
Il film segue Mina, un’artista di 28 anni, che rimane bloccata in
una vasta foresta incontaminata nell’Irlanda occidentale. Quando
Mina trova rifugio, rimane inconsapevolmente intrappolata insieme a
tre sconosciuti che ogni notte vengono osservati e perseguitati da
creature misteriose. Non puoi vederli, ma loro vedono tutto.
The
Watchers vede protagonisti Dakota Fanning (“C’era una volta a Hollywood”,
“Ocean’s Eight”), Georgina Campbell (“Barbarian”,
“Suspicion”), Oliver Finnegan (“Creeped Out”, “Outlander”) e
Olwen Fouere
(“L’uomo del Nord”, “Il turista”).
Il film è diretto da Ishana Night Shyamalan ed è
prodotto da M. Night Shyamalan, Ashwin Rajan e Nimitt
Mankad. I produttori esecutivi sono Jo Homewood e Stephen
Dembitzer. Insieme all’esordiente regista, fanno parte del cast
tecnico il direttore della fotografia Eli Arenson
(“Lamb”, “Hospitality”), la scenografa Ferdia
Murphy (“Lola”, “Finding You”), il montatore Job
ter Burg (“Benedetta”, “Elle”) e il costumista
Frank Gallacher (“Sebastian”, “Aftersun”).
La musica è invece di Abel Korzeniowski (“Till”,
“The Nun”).
The
Watchers che uscirà nei cinema internazionali a
partire dal 5 giugno 2024 e in Nord America il
7 giugno 2024. Sarà distribuito in tutto il mondo
dalla Warner Bros. Pictures.
L’horror The
Watchers (qui
la recensione) di Ishana Night Shyamalan è
l’adattamento dell’omonimo romanzo di A.M. Shine e
segue Mina, interpretata da Dakota Fanning, e un gruppo di sconosciuti che
si ritrovano intrappolati in un luogo misterioso con esseri
pericolosi che li osservano. Tormentati dal loro passato e non
solo, gli umani devono trovare un modo per sopravvivere a questo
incontro. Date queste premesse e la tendenza odierna di inserire
anche in film in cui non ce lo si aspetterebbe una scena
post-credits, qualcuno magari si sarà chiesto se c’è o meno un
contenuto di questo tipo in The
Watchers.
Possiamo allora conferma che
The
Watchers non ha una scena post-credits. Il film
si astiene dall’includere una sequenza a metà o al termine dei
titoli di coda che prosegua la storia in qualche modo. La decisione
di non dare a The
Watchers una scena post-credits potrebbe
risultare un po’ sorprendente visto il materiale di partenza. Dopo
il romanzo da cui è tratto questo film, A.M. Shine ha scritto un
sequel che uscirà prorprio quest’anno con il titolo Stay in
the Light e che porterà avanti la storia di Mina.
Al momento non sono stati confermati
i piani per la realizzazione di un sequel di The
Watchers, ma si sarebbe potuta utilizzare una
scena post-credits per anticipare il nuovo materiale di partenza e
il potenziale film di Stay in the Light. Tuttavia,
l’assenza di questo contenuto non esclude che, qualora il film
raggiungesse risultati economici soddisfacenti, il sequel possa
essere effettivamente realizzato.
Il film segue Mina, un’artista di 28 anni, che rimane bloccata in
una vasta foresta incontaminata nell’Irlanda occidentale. Quando
Mina trova rifugio, rimane inconsapevolmente intrappolata insieme a
tre sconosciuti che ogni notte vengono osservati e perseguitati da
creature misteriose. Non puoi vederli, ma loro vedono tutto.
The
Watchers vede protagonisti Dakota Fanning (“C’era una volta a Hollywood”,
“Ocean’s Eight”), Georgina Campbell (“Barbarian”,
“Suspicion”), Oliver Finnegan (“Creeped Out”, “Outlander”) e
Olwen Fouere
(“L’uomo del Nord”, “Il turista”).
Il film è diretto da Ishana Night Shyamalan ed è
prodotto da M. Night Shyamalan, Ashwin Rajan e Nimitt
Mankad. I produttori esecutivi sono Jo Homewood e Stephen
Dembitzer. Insieme all’esordiente regista, fanno parte del cast
tecnico il direttore della fotografia Eli Arenson
(“Lamb”, “Hospitality”), la scenografa Ferdia
Murphy (“Lola”, “Finding You”), il montatore Job
ter Burg (“Benedetta”, “Elle”) e il costumista
Frank Gallacher (“Sebastian”, “Aftersun”).
La musica è invece di Abel Korzeniowski (“Till”,
“The Nun”).
Chiariamo subito una cosa:
The Watchers non è un film
particolarmente brillante. Il debutto nel lungometraggio della
regista Ishana Night Shyamalan, figlia di
M. Night Shyamalan, con cui ha lavorato alla serie
Servant
e al film Old, è un
adattamento dell’omonimo romanzo di A.M. Shine che
sminuisce praticamente tutto ciò che rendeva la storia horror così
sinistra.
Sebbene segua le stesse linee
generali della narrazione, finisce per aggiungere un sacco di cose
che limitano l’impatto dell’esperienza piuttosto che aumentarlo.
Non si tratta del peggior adattamento mai realizzato, in quanto
spesso è gradevole dal punto di vista visivo, ma è comunque
immensamente deludente vedere sprecato un tale potenziale. Ci sono
sicuramente film peggiori usciti quest’anno, ma nessuno è così
deludente come questo.
Questo si avverte soprattutto nel
finale, dove un colpo di scena stravolge tutto ciò che pensavamo di
sapere fino a quel momento. Questo è un aspetto che sarà familiare
ai lettori del libro, ma The Watchers (La
nostra recensione) fa comunque molto da solo e, ancora una
volta, è per lo più negativo.
Tuttavia, ciò offre l’opportunità
di analizzare le differenze tra il modo in cui ciascuno di essi
gestisce la conclusione e il modo in cui le loro differenze parlano
dei successi del romanzo che qui vanno persi. Per questo motivo,
non c’è modo di entrare nei dettagli senza rovinare tutto
dall’inizio alla fine.
Se non avete ancora visto il
film
e volete entrare senza spoiler, è meglio che mettiate tra i
preferiti questa pagina e torniate più tardi dopo averlo visto. Non
vi interessa e volete solo sapere cosa succede? Conoscete il libro
e siete curiosi di sapere come il film cerca di adattarlo? Bene,
continuate pure.
In che modo The Watchers cambia il
finale del libro?
La cosa più importante da notare in
tutto questo è che, mentre tutti fanno a pezzi il finale di
The Watchers, nel libro funzionava davvero. Questo
segue inizialmente una traiettoria simile: dopo che Mina
(Dakota
Fanning), Ciara (Georgina Campbell) e
Madeline (Olwen Fouéré) sono riuscite a fuggire
dalla remota foresta irlandese in cui erano intrappolate dai
guardiani del titolo che venivano ogni notte a osservarle, decidono
insieme di distruggere le prove accumulate dal professore
scomparso. Lo fanno per evitare che qualcun altro sia tentato di
recarsi lì e di essere ucciso come è successo a Daniel
(Oliver Finnegan) mentre loro li osservavano.
Tuttavia, mentre si trova
nell’ufficio del professore per svolgere questo compito, Mina
scopre che Madeline è stata in realtà una delle osservatrici per
tutto il tempo. Oh, mio Dio, com’è possibile? Che colpo di scena!
Nel libro, questo sembra essere sia un soddisfacente e sinistro
epilogo di tutto ciò che era accaduto fino a quel momento, sia un
modo per rendere tutto il resto più inquietante a posteriori.
Tutto il modo in cui Madeline si è
comportata e le descrizioni del libro acquistano improvvisamente
senso, facendo venire un brivido lungo la schiena quando si ripensa
a come tutti gli altri sopravvissuti fossero quasi del tutto ignari
del potenziale pericolo che si sarebbe addormentato la volta
successiva. Nel film, l’impatto si perde perché, nonostante gli
sforzi di Fouéré, al personaggio non viene dato molto da fare.
Sebbene il libro alludesse a questa eventualità, The
Watchers la fa sembrare come se venisse fuori dal
nulla.
Sebbene il film preveda anche che
Mina si precipiti a cercare Ciara per dirle la verità sulla
situazione, da lì in poi tutto diverge ampiamente. Anche se
potrebbe essere interessante vedere dove si andrà a parare quando
si percorrerà la propria strada, il film si affida a un sacco di
esposizioni che trascinano tutto. Persino un momento divertente in
cui vediamo che Madeline si è effettivamente trasformata nel corpo
di Ciara, viene messo in secondo piano da una scena di
combattimento più caotica e da un confronto che culmina con la
rivelazione da parte di Mina di altre informazioni scoperte nella
ricerca del professore.
Abbiamo visto una breve
inquadratura di un articolo scritto da lui, intitolato “Il dilemma
degli halfling”, che l’ha portata a capire che (apparentemente)
Madeline potrebbe far parte di un insieme di esseri che sono anche
parzialmente umani. Sebbene questo possa potenzialmente spiegare
perché non fosse come descritta nel libro, sembra comunque molto
meno interessante della realizzazione che un osservatore può
ingannare completamente anche altre persone.
Questo era praticamente l’intero
fondamento del libro e ciò che lo rendeva così spaventoso. Che
qualcosa di non umano possa diventare il tuo doppio e ingannarti è
un classico dell’horror per un motivo preciso. Nel film, invece, a
Madeline crescono le ali e vola via. Tuttavia, questa non è la vera
fine, perché c’è un’altra grande aggiunta che il film vuole
fare.
The Watchers mette in scena idee
di guarigione a metà strada
Nel corso del film, assistiamo a
flashback di come Mina abbia avuto un incidente d’auto da bambina
in cui morì la madre e rimase ferita la sorella gemella. Alla fine
del film, Mina si ricongiunge con lei e le racconta tutto quello
che è successo, mentre Madeline osserva dall’esterno sotto forma di
bambino (questo porta a una bizzarra inquadratura
finale in cui lei guarda direttamente la telecamera).
Si potrebbe generosamente dire che
il modo in cui gli osservatori imitano le persone è un’eco del modo
in cui Madeline stava scappando da se stessa e dal suo passato, con
il quale ora ha fatto i conti. Il problema è che questo
aspetto non è particolarmente approfondito e, sempre
guardando al libro, l’impatto della storia originale era molto più
potente. Non c’era questa superficiale esplorazione dei traumi del
passato, ma si trattava invece di chiamare la sorella e capire che
in realtà non le importava nulla di lei.
Il libro si conclude con il
contatto con Madeline, che l’aveva risparmiata nella scena del
confronto, molto più riservata e agghiacciante, a condizione che
rimanesse in silenzio. Il fatto che torni per avvertirla che ci
sono altri osservatori in giro è una nota molto più appropriata e
inquietante per concludere. Questo è solo un finale troppo pulito,
quando invece bisognerebbe leggere il libro per vedere la storia
come si deve. Proprio come gli osservatori del film, si
tratta solo di un rigido tentativo di replicare la
realtà.
The Watchers –
Loro ti guardano segna l’esordio alla
regia di Ishana Night Shyamalan con una storia
dalle tinte folk horror che arriva nelle sale italiane dal 6
giugno.
The Watchers – Loro ti
guardano, la trama
Il racconto, adattamento
del romanzo omonimo di A.M. Shine, è quella di
Mina (Dakota
Fanning), artista di 28 anni, che si ritrova bloccata
e isolata in una vasta e incontaminata foresta nell’Irlanda
occidentale. La giovane donna trova riparo in un bunker, chiamato
“covo” dagli altri ospiti, un ragazzo agitato, una sua coetanea che
aspetta il ritorno del marito, e una donna anziana, all’apparenza
esperta del bosco, che le spiega qual è la loro situazione attuale.
I quattro possono vagare nella foresta di giorno, ma di notte
devono rimanere chiusi nel bunker perché gli Osservatori (i
Watchers del titolo originale) arrivano per guardarli ogni sera
dall’enorme vetrata che costituisce una delle pareti della
costruzione. Rimanere all’esterno significa morte certa. Come
faranno Mina e i suoi compagni di sventura a scappare da quel luogo
stregato?
Figlia d’arte
Quando ti chiami
Shyamalan e decidi di esordire dietro alla
macchina da presa con un horror le aspettative sono alte. Lo sa
bene Ishana che ha coinvolto papà M. Night nella
produzione di The Watchers e che sicuramente le ha
dato qualche consiglio per la sua prima regia cinematografica. A
giudicare dal risultato finale, il padre non è stato troppo
invasivo nello stile della figlia, dal momento che la regia di
The Watchers – Loro ti guardano è visibilmente (e
giustamente) acerba, non c’è il guizzo e la personalità che M.
Night aveva dimostrato già da Il Sesto Senso, ma
qui la giovane Shyamalan maneggia un materiale meno “sicuro”, una
trama più stratificata che forse nel lavoro di adattamento avrebbe
dovuto essere sviluppata con più attenzione.
Sorprende in positivo che
la storia di A.M. Shine sia stata trasformata e
adattata alla propria sensibilità dalla regista, che immaginiamo si
sia a sua volta formata sull’ambiente e i racconti che ha
ascoltato, crescendo. La mitologia di Shyamalan padre è costellata
di storie fantastiche che compenetrano nella realtà, e anche questo
racconto, sospeso tra l’horror, il folklore, il fantastico e le
suggestioni ambientali, presenta questo tipo di dialogo armonico
tra ordinario e straordinario. Una vera e propria cifra
stilistica in casa Shyamalan.
The Watchers – un
racconto metaforico
Il film, così come il
romanzo da cui è tratto (e come ogni horror che si rispetti), si
rivela immediatamente, con onestà, un racconto simbolico per
l’elaborazione del trauma, che nel caso della protagonista è un
lutto, ma per ogni personaggio assume forme differenti. La
metafora, per quanto poco sfumata, appare ingenuamente autentica,
soprattutto grazie alle interpretazioni solide e essenziali dei
protagonisti.
Una lore personale su visioni derivative
Anche per quanto riguarda
i riferimenti stilistici e visivi, Ishana attinge ovviamente
all’immaginario paterno, riproponendo nel suo film, in maniera
sempre intelligente, visioni di The Village e
strutture di Lady in The Water, costruendo una
lore tutta personale per un’opera prima che riflette da un
lato l’inesperienza, dall’altro la curiosità e la passione
dell’esordiente che si mette in gioco con una storia complessa.
Sostenuto da
un’ambientazione affascinante ed evocativa, nonché topica del
genere e del racconto fantastico The Watchers – Loro ti
guardano è un esperimento interessante che sfrutta i
luoghi comuni del genere, richiede una sospensione dell’incredulità
a tratti importante, ma riesce anche a intrattenere con una svolta
finale non imprevedibile ma suggestiva.
Dal produttore M. Night
Shyamalan è in arrivo, ‘The
Watchers – Loro ti guardano’ scritto e
diretto da Ishana Night Shyamalan e basato sul
romanzo di A.M. Shine. Il film segue le vicende di Mina, artista di
28 anni, che si ritrova bloccata e isolata in una vasta e
incontaminata foresta nell’Irlanda occidentale. Quando Mina trova
un riparo, rimane inconsapevolmente intrappolata assieme a tre
sconosciuti che ogni notte sono spiati e perseguitati da misteriose
creature.
The
Watchers – Loro ti guardano vede protagonisti,
Dakota Fanning (“C’era una volta a… Hollywood”, “Ocean’s 8”),
Georgina Campbell (“Barbarian”, “Suspicion”), Oliver Finnegan
(“Creeped Out – Racconti di paura”, “Outlander”) e Olwen Fouere
(“The Northman”, “The Tourist”). Il film è prodotto da M.
Night Shyamalan, Ashwin Rajan e Nimitt Mankad. Produttori
esecutivi sono Jo Homewood e Stephen Dembitzer.
Ad affiancare la
sceneggiatrice/regista Shyamalan dietro la macchina da presa
troviamo il direttore della fotografia Eli Arenson (“Lamb”,
“Hospitality”), lo scenografo Ferdia Murphy (“Lola”, “Quello che
non so di te”), il montatore Job ter Burg (“Benedetta”, “Elle”) e
il costumista Frank Gallacher (“Sebastian”, “Aftersun”). Le musiche
sono di Abel Korzeniowski (“Till – Il coraggio di una madre”, “The
Nun”).
New Line Cinema presenta, The
Watchers – Loro ti guardano, nelle sale italiane a
partire dal 6 giugno 2024, distribuito da Warner Bros.
Pictures.
Uno degli aspetti più affascinanti e
ricorrenti nei film thriller è la sfida che si genera tra il serial
killer di turno e il detective incaricato di individuarlo. Titoli
come Seven e Zodiac (entrambi
diretti da David Fincher) sono tra i più celebri e
iconici a riguardo. Un altro film, meno fortunato ma ugualmente con
elementi di interesse, è The Watcher, uscito nel
2000 per la regia di Joe Charbanic e scritto
da Darcy Meyers, Clay Ayers e David
Elliott. Anche questo lungometraggio (da non confondere
con la serie Netflix The
Watcher,
tratta da una storia vera) ripropone dunque il binomio citato,
macchiando però i suoi protagonisti di una serie di dettagli che li
rendono meno stereotipati del previsto.
Al momento della sua uscita, però,
il film mancò di affermarsi come un successo al pari di altri
titoli simili. Pur con un incasso di circa 47 milioni di dollari,
The Watcher ne era costati 33, e non riuscì dunque
ad ottenere un guadagno significativo. A frenare l’interesse del
pubblico e della critica vi furono anche una serie di controversie
legali, relative al coinvolgimento diKeanuReeves – apparentemente avvenuto senza il suo
consenso -, che non fecero nascere il film sotto una buona stella.
Pur con i suoi difetti e limiti, The Watcher è
però interessante da riscoprire anche solo per il cast che lo
compone, che vede alcuni noti interpreti in ruoli a loro
inediti.
Per gli appassionati di questo
genere di pellicole, dunque, The Watcher è un
titolo da riscoprire, capace di offrire una serie di notevoli
risvolti e colpi di scena. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del suo finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo
La trama di The Watcher
Protagonista del film è Joel
Campbell, agente dell’FBI che da tempo convive con un
profondo senso di colpa. Questo si è generato nel momento in cui,
dopo aver condotto lunghe ricerche se di un serial killer, non è
tuttavia arrivato in tempo per impedire che questi uccidesse una
giovane donna innocente. È stato proprio questo evento a spingerlo
a trasferirsi a Chicago, nel tentativo di dimenticare quanto
avvenuto. Non solo non è però riuscito in ciò, ma ha anche
sviluppato una serie di emicranie emotive, che lo costringono ad
affidarsi alle cure della terapista Polly
Beilman.
La nuova vita che Joel si è
ritagliato viene però inaspettatamente raggiunta dal suo passato
nel momento in cui l’assassino David Griffin torna
a prendersi gioco di lui. L’uomo si è infatti a sua volta spostato
a Chicago, ed ha ripreso ad uccidere con il suo metodo di sempre.
Dopo aver rapito una vittima di sesso femminile, invia le foto di
questa a Joel, dandogli solo un breve lasso di tempo per trovarla
prima che venga uccisa. L’agente Mike Ibby chiede
a Joel di collaborare al caso, ma questi desidera tenersene alla
larga. Ben presto, però, capirà di non potersi più tirare
indietro.
The Watcher: il cast del film
Ad interpretare il ruolo dell’agente
Joel Campbell vi è l’attore James Spader.
Noto per i film Sesso, bugie e videotape, Secretary e
Avengers: Age of Ultron,
dove dà la voce proprio al robotico villain, egli è oggi meglio
conosciuto per il ruolo di Raymond Reddington nella serie The
Blacklist. Nei panni di Polly Beilman, la sua terapista, vi è
invece la premio Oscar Marisa Tomei,
oggi nota per essere la nuova zia May nei film di
Spider-Man del Marvel Cinematic Universe. L’attore
Ernei Hudson, ricordato per il ruolo di Winston
Zeddemore nei due film di Ghostbusters, è invece l’agente
Mike Ibby.
Nel ruolo del serial killer David
Griffin si ritrova invece Keanu Reeves,
qui alle prese con un inedito ruolo da cattivo. Divenuto
famosissimo l’anno prima grazie a Matrix, egli si ritrovò
a dover recitare in The Watcher contro la sua volontà.
Reeves ha infatto dovuto accettare il ruolo perché un suo amico
aveva falsificato la sua firma sul contratto e un rifiuto avrebbe
dunque causato problemi legali. In cambio della sua partecipazione,
egli ottenne però di essere libero dal non partecipare alla
promozione del film. Ulteriore contrasto con la produzione nacque
però quando il suo ruolo, originariamente un semplice cameo, è
stato espanso senza però che lo stipendio variasse.
La spiegazione del finale e la storia vera dietro il film
La svolta nelle indagini di Campbell
arriva quando l’assassino gli chiede di incontrarlo. Quando i due
si trovano faccia a faccia, l’omicida rivela al detective di avere
in ostaggio la dottoressa Beilman e di essere disposto a portarlo
da lei. Durante il viaggio, Griffin spiega che considera Campbell
un “buon amico” e che entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro.
L’assassino porta poi Campbell al magazzino, dove però lo mette
fuori combattimento e lo lega mentre inizia a strangolare la
Beilman. Campbell riesce però a distrarlo dicendogli “grazie”.
Quando Griffin chiede a Campbell di ripetere quello che ha appena
detto, Campbell lo fa e procede a pugnalarlo al collo con una penna
prima di sparargli alla spalla con un fucile a doppia canna.
Campbell libera a quel punto la
Beilman e si salvano entrambi mentre il magazzino esplode,
uccidendo Griffin. Quando Campbell e la dottoressa Beilman sono al
sicuro, lui si avvicina al cadavere carbonizzato di Griffin e lo
guarda per assicurarsi che sia morto definitivamente. Quel “grazie”
da lui pronunciato, però, sembra essere autentico, in quanto pur
avendolo trascinato in una spirale di orrore e dolore, Campbell
sembra riconoscere che quel perverso gioco gli ha dato un motivo
per cui vivere e continuare a cercarlo, evitando così di
sprofondare nei sensi di colpa e, potenzialmente, nella morte. Per
quanto riguarda la vicenda del film, invece, questa non è
basata su alcunastoria vera, ma è puro
frutto della fantasia degli sceneggiatori.
The Watcher: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The Watcher è
infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo
di sabato16 marzo alle
ore 21:20 sul canale Rai 4.
Ryan Murphy
continua a galoppare verso il successo della serialità e lo fa con
The Watcher, mini-serie true crime basata sulla
reale storia della famiglia Broaddus, che nel 2014 acquistò una
casa nel New Jersey iniziando a ricevere strane lettere da una
persona che si firmava “L’Osservatore”.
Dopo il successo di
Dahmer, che aveva conquistato il podio di Netflix, anche
The Watcher riesce ad ottenere un punteggio da
capogiro e si piazza immediatamente, come il suo “predecessore”,
fra le serie più viste sulla piattaforma streaming. Indice che la
firma di Murphy, insieme a Ian Brennan, lascia
sempre il segno.
The Watcher, la trama
Dean (Bobby
Cannavale) e Nora (Naomi
Watts) Brannock si trasferiscono insieme ai figli nel
New Jersey a seguito di un investimento dell’uomo per l’acquisto di
una suggestiva e antica casa: la 657 Boulevard. Sin dal loro arrivo
nella cittadina, i coniugi sono oggetto di giudizio e osservazione
da parte dei loro singolari vicini, i quali non apprezzano molto la
loro presenza in quell’abitazione.
Non appena la famiglia Brannock
inizia a prendere confidenza con la casa, alcune lettere sinistre
iniziano ad arrivare nella cassetta della posta, infrangendo come
un vaso di vetro la loro placida quotidianità. Il mittente è
sconosciuto, si fa chiamare l’Osservatore. La disperata ricerca
della sua identità inonderà di disperazione e paranoie la vita dei
Brannock, rompendo anche il precario equilibrio che hanno con gli
abitanti del loro vicinato.
Ossessione e avidità, il vero
baricentro del true crime
The Watcher a
primo impatto può sembrare una serie tv ibrida: un thriller che si
modella con l’aggiunta di componenti horror. Seppur la trama abbia
dettagli simili al genere, l’orrore non si riscontra nei jump
scare o nella presenza di elementi sovrannaturali, bensì
nell’avidità e nell’ossessione insita nei
personaggi. Sono queste caratteristiche a costituire la
cifra dominante della trama, e a muovere i protagonisti all’interno
della scacchiera nell’incessante tentativo di farli cadere. Di
fargli compiere quella mossa sbagliata che decreterà la conclusione
di ogni cosa. Quello che l’Osservatore sottolinea spesso, sin dalla
prima lettera, è proprio l’avidità, una costante di tutti i
proprietari della 657 Boulevard. E questa avidità è madre
dell’ossessione di tenere a tutti i costi una casa problematica, ma
talmente bella e costosa da non potervi rinunciare.
Partendo dall’Osservatore,
ci si addentra in una profondità molto più oscura, il vero
abisso, che è quello della finzione. Colui che guarda la
famiglia Brannock è un occhio che diventa Lo sguardo di una società
improntata sull’apparenza della ricchezza, nonostante questa non
sia supportata da un’economia familiare stabile. Dean Brannock è la
rappresentazione massima di un uomo che vuole essere ciò che non
può, e che sprofonda nella dissennatezza non appena cerca di farlo.
Eccole lì, quindi, avidità e ossessione. Due facce della stessa
medaglia che portano su un piatto il fulcro di The
Watcher: la doppiezza del genere umano.
Una struttura narrativa
fragile
Murphy ha impiegato ben poco a
sistemare l’incidente scatenante nello sceneggiato, tanto da
fondersi con l’incipit. L‘arrivo delle lettere,
infatti, aggancia immediatamente lo spettatore, sia in
termini di emotività che di razionalità. Subito si chiede:
cosa farà ora la famiglia Brannock? Un espediente narrativo
costruito in maniera semplice ma efficace, che provoca una
scissione in chi osserva: vuole sapere, ma ha l’ansia di saperlo.
La spina dorsale impiantata nella storia – ossia il desiderio
profondo e lo sforzo del protagonista per ripristinare l’equilibrio
nella propria vita – è affidata quasi in toto a Dean. È lui il
primo a venire inghiottito dai misteri della casa e dalle
inquietanti lettere che ogni giorno trova nella cassetta della
posta. Beat dopo beat il protagonista si consuma nel vano tentativo
di rincorrere una verità che viene continuamente nutrita di indizi
volti a depistarlo.
In un découpage molto classico,
la macchina da presa inizia progressivamente ad essere
quell’osservatore non desiderato che si infila non solo
nella vita del personaggio, ma anche nella sua mente. Ne capta i
pensieri, le ossessioni, le follie. Quasi quanto Dean, anche Nora
comincia a brancolare nel buio e nella disperata ricerca di stanare
il colpevole. I figli rimangono presenze marginali nell’evolversi
della trama, privi di personalità ma anche di parti cruciali nella
sceneggiatura. Un elemento di troppo, ma di cui alla fine non ci si
accorge neppure se non per quelle poche volte che il padre mostra
una morbosa gelosia nei confronti della figlia. Il problema però
arriva dopo.
I primi episodi sono, in termini
narrativi, strutturalmente furbi, e riescono a far progredire la
storia con un ritmo incalzante e veloce. La tensione è palpabile.
Murphy la scatena facendo credere allo spettatore di aver risolto
lui stesso il caso, deve solo aspettare di vederlo. E seppur
vengano inserite sequenze e sotto-trame fatue che annichiliscono i
personaggi, l’attenzione rimane alta fino alla fine poiché la
tecnica del mostrare è ipnotizzante. Ma quando i titoli di coda
compaiono, e si riavvolge il nastro per ripercorrere tutta la
trama, quello che resta è il vuoto totale. La “chiusura” di
The Watcher è indecifrabile. Ciò che disturba è
aver dato troppi elementi inutili e pochi indispensabili per poter
davvero apprenderne l’intreccio. I protagonisti sono stati
trascinati con forza all’episodio conclusivo, e sono stati
sgonfiati di qualsiasi loro caratteristica e motivazione. Quando la
carne si lascia per troppo tempo sulla brace, rischia di
carbonizzarsi.
Lo “sbriciolamento di trama” di
The Watcher si nasconde fino all’ultimo. Murphy è
stato maestro nel non permettere di abbandonare la storia, perché
stregati dal suo stile, facendo credere che il “bello dovesse
ancora arrivare”. E non arriva mai. Ma è proprio questa la bravura
dei registi di un certo spessore: continuare a tenere incollato lo
spettatore seppur il prodotto non stia più eccellendo. È pur vero
però che sarebbe stato meglio fermarsi qualche puntata prima.
Il regista e produttore
televisivo Ryan Murphy ha portato su
Netflix il suo ennesimo prodotto seriale dopo i
successi di I diari di Andy Warhol e Dahmer – Mostro: la storia di
Jeffrey Dahmer. Si tratta di TheWatcher (qui la recensione), di genere
thriller e composta da 7 episodi. La storia qui narrata è quella di
Nora e DeanBrannock, i quali si trasferiscono nella casa dei
loro sogni per poter vivere la vita che tanto attendevano. Il sogno
si trasforma però in un incubo nel momento in cui iniziano ad
essere tormentati da lettere minacciose, strani vicini e pericolose
minacce.
Protagonisti nei ruoli dei due
coniugi sono gli attori Naomi Watts e
Bobby Cannavale, a cui si aggiungono Mia
Farrow nei panni di Pearl Winslow, Terry
Kinney in quelli di Jasper Winslow e Jennifer
Coolidge in quelli di Karen Calhoun. The Watcher
offre dunque grande intrattenimento, buone interpretazioni e forte
tensione. Quest’ultima diventa ancor più tagliente nel momento in
cui si scopre che quella raccontata è una storia ispirata ad eventi
realmente accaduti. Murphy e il co-ideatore della serie Ian
Brennan si sono infatti basati sull’articolo
The Haunting of a Dream House, di
Reeves Wiedeman, per scrivere la serie.
The Watcher: la vera storia dietro la serie
Netflix
L’Osservatore scrive alla famiglia Broaddus
La vicenda di The Watcher,
disponibile dal 13 ottobre su Netflix, è dunque
basata su eventi reali che hanno avuto luogo nel 2014. In
quell’anno, i coniugi Derek e Maria
Broaddus avevano acquistato un’abitazione con sei stanze
situata al 657 Boulevard, a Westfield, nel New
Jersey. I due meditavano quell’acquisto da tempo, avendo
individuato in quella casa la residenza dei loro sogni, dove poter
crescere la famiglia che hanno sempre sognato. I problemi
iniziarono però ancor prima che i due e i loro tre figli poterono
trasferirvisi ufficialmente.
Derek si era infatti impegnato in
alcuni lavori di ristrutturazione ed era nella casa quando
ricevette la prima di tante lettere. In questa, che recava come
firma un semplice L’Osservatore, si raccontava
della storia della casa appena acquistata dai coniugi, ma
l’elemento più inquietante era dato dal fatto che chi scriveva
conosceva bene i Broaddus, fornendo come prova una descrizione
accurata dei tre bambini. L’anonimo scrivente dimostrava dunque di
conoscere bene i nuovi inquilini, di averli osservati a lungo,
concludendo poi la lettera con le parole “Che la festa abbia
inizio”.
Le indagini su L’Osservatore
Derek e sua moglie si rivolsero alla
polizia, la quale però suggerì di non diffondere ulteriori voci
sulla cosa. Si rivolsero in seguito ai precedenti proprietari
dell’appartamento, i quali dissero di aver ricevuto una lettera
simile al momento del loro trasloco, ma nulla più. Per i Broaddus,
invece, ulteriori lettere continuarono ad arrivare e ognuna di
essere dava prova di quanto L’Osservatore fosse vicino loro e
studiasse ogni movimento e abitudine. I due coniugi decisero a quel
punto di assumere dei detective privati. Tra le teorie emerse su
chi potesse essere l’Osservatore si pensava a un acquirente che non
era riuscito ad accaparrarsi la casa.
Tra gli altri sospettativi vi era
però anche Michael Langford, un uomo di circa
sessant’anni che risiedeva nella casa accanto a quella dei
Broaddus, insieme ai suoi fratelli e alla madre novantenne.
Giudicati come “strani” dall’intero vicinato, i Langford e in
particolare Michael furono per un periodo sotto stretta
sorveglianza per via di quanto stava accadendo. Michael fu anche
sentito dalla polizia a riguardo ma l’inconcludenza delle prove
spinse ad abbandonare anche quella pista.
Le conclusioni della vicenda
Nonostante ciò, dopo diverse false
piste e teorie sempre meno fondate, sia la polizia sia gli
investigatori privati decisero di abbandonare le indagini già nello
stesso anno. Sfiniti da quella vicenda, i Broaddus decisero di non
trasferirsi più in quella casa, rivendendola infine solamente nel
2019 a 400 mila dollari in meno rispetto a quanto l’avevano
acquistata. L’identità dell’Osservatore non è mai stata svelata e
tutt’oggi rimane dunque il mistero su quella vicenda. La notorietà
di quella storia ha portato in diversi ad occuparsi dell’accaduto,
tra cui Wiedeman, dal cui articolo è poi stata tratta la serie.
Nel mentre, i nuovi residenti della
casa sembrano essere stati più fortunati. Wiedeman ha raccontato di
non sapere molto di loro, in quanto si sarebbero rifiutati di
essere sentiti a riguardo, ma che da quando si trovano lì non hanno
ricevuto nessuna strana lettera. Ciò ha spinto in molti a
sospettare che i Broaddus si siano inventati tutto quanto,
scrivendo loro stessi le lettere. Dalle indagini condotte, però,
anche tali accuse si sono rivelate infondate. Il caso riguardo
L’Osservatore non è comunque chiuso, ma si trova invece in uno
stato di inattività. I Broaddus sperano ancora che l’identità di
chi li spiava possa essere svelata.
The Watcherè lo
spettacolo più popolare su Netflix
in questo momento, quindi non c’è da stupirsi che i fan ne stiano
chiedendo una seconda stagione. Creato da Ryan
Murphy e Ian Brennan e basato
su una storia vera, The Watcher segue
una coppia che acquista e si trasferisce nella casa dei loro
sogni. Tuttavia, diventa presto chiaro che Dean e Nora
Braddock non sono i benvenuti dove vivono. Non solo hanno
vicini inquietanti, ma iniziano anche a ricevere lettere minacciose
da qualcuno chiamato The Watcher. La prima stagione
finisce lasciando gli spettatori a desiderare di più, ma ci sarà
una seconda stagione? Ecco tutto ciò che sappiamo finora sulla
stagione 2 di The Watcher, inclusa la data di
uscita, il cast, il trailer, gli spoiler e le notizie sul futuro
del drama.
Ci sarà
una seconda stagione di The
Watcher ?
Allo stato
attuale, Netflix
deve ancora dire se The Watcher tornerà per una
seconda stagione e, dato che si tratta di una miniserie, è
possibile che finisca con una sola stagione. Tuttavia, negli
ultimi anni, serie limitate popolari come Big
Little Lies e The
White Lotus sono state rinnovate per le seconde
stagioni, quindi tutto è possibile. Il cast e la troupe devono
ancora rivelare qualcosa sulla seconda stagione, ma ti faremo
sapere non appena ne sapremo di più.
Quando potrebbe uscire la seconda
stagione di The Watcher ?
Considerando
il fatto che lo spettacolo deve ancora essere rinnovato, Netflix
non ha ancora confermato una data di uscita per la stagione 2 di
The Watcher. Netflix
spesso aspetta circa un anno tra il rilascio di nuove stagioni dei
suoi programmi, quindi, se c’è una seconda stagione, è molto
probabile che non la vedremo fino all’inizio di ottobre 2023. La
prima stagione ha 10 episodi e immaginiamo che la seconda avrà una
durata simile se verrà ripresa.
Cosa
accadrà nella seconda stagione di The
Watcher ?
Dato
che The Watcher si conclude con il mistero di
chi The Watcher sia ancora irrisolto, c’è spazio per una seconda
stagione dello show per esplorarlo ulteriormente. Il mistero
non è stato risolto nella vita reale, ma lo spettacolo si discosta
molto dalla storia vera, quindi non c’è motivo per cui la seconda
stagione non possa seguire un percorso ancora più fittizio.
È anche
possibile che The Watcher possa diventare una
serie antologica su diverse famiglie che sono perseguitate nelle
loro stesse case. Se è così, c’è spazio per la stagione 2 per
esplorare un’altra storia vera o essere completamente
immaginaria.
Chi sarà
nel cast della seconda stagione di The Watcher
?
Tutto
dipende dalla direzione che prende una potenziale seconda
stagione. Se la seconda stagione di The
Watcher continua a raccontare la storia dei Braddocks,
riteniamo che tutto il cast principale tornerà. In altre
parole, aspettati di vedere:
Naomi Watts (Nora), Bobby Cannavale (Dean), Isabel Gravitt
(Ellie) e Luke David Blumm (Carter) tornare nei panni della
famiglia Braddock.
È anche
probabile che il cast dell’ensemble: Jennifer Coolidge (Karen),
Margo Martindale (Maureen), Mia Farrow (Pearl), Terry Kinley
(Jasper), Christopher MacDonald (Detective Chamberland) e Joe
Mantello (John Graff) torneranno per altri . Dato che i personaggi
di Noma Dumezweni e Richard Kind, Theodora e Mitch, muoiono
entrambi, è improbabile che riprenderanno i loro ruoli. Tuttavia,
se lo spettacolo diventa una serie antologica, c’è spazio per il
ritorno di qualsiasi membro del cast come nuovo personaggio.
Immaginiamo anche che la stagione 2 presenterebbe molti volti nuovi
se dovesse accadere.
The Watch è la
nuova serie televisiva fantasy della BBC
America si ispira a Ankh-Morpork City Watch dalla serie di
romanzi fantasy Discworld di Terry Pratchett. La serie ha
avuto un ordine di una stagione in otto parti.
The Watch: quando esce e dove vederla in streaming
La prima stagione di The Watch debutterà in anteprima il 3
gennaio su BBC America. In Italia la serie non ha al momento una
collocazione.
The Watch: la trama e il cast
Ambientato nella città principale
dell’immaginario Discworld di Ankh-Morpork, The Watch è stato
descritto da Terry Pratchett come un “CSI in stile Pratchett ” e da
Narrativia come un “thriller punk rock”. Avrà una trama episodica,
seguendo il formato di un “crimine della settimana” come affrontato
dalle forze di polizia della città sotto il comando di Sam
Vimes.
In The Watch
protagonisti sono Sam Adewunmi nel ruolo di Carcer
Dun, Matt Berry come voce di Wayne, Anna
Chancellor come Lord Vetinari, Marama
Corlett nel ruolo del caporale Angua, Richard
Dormer nel ruolo di Sam Vimes, Jo
Eaton-Kent nel ruolo di Constable Cheery, James
Fleet come Arcicancelliere della Unseen
University, Adam Hugill nel ruolo di Constable
Carrot, Hakeem Kae-Kazim nel ruolo del Capitano
John Keel, Ruth Madeley nel ruolo
di Throat, Bianca Simone Mannie nel ruolo di
Wonse, Ingrid Oliver nel ruolo del dottor Cruces,
Wendell Pierce come voce della morte e
Lara Rossi nel ruolo di Lady
Sybil Ramkin.
The Watch: teaser trailer
https://youtu.be/ymQMJDmhu70
Curiosità sulla serie tv
Anche prima dell’uscita della
serie, la serie ha attirato una grande quantità di polemiche e
critiche per essersi allontanata troppo dalle origini medievali
della serie, approfondendo troppo le immagini “ punk rock ”,
cambiando il genere, la personalità o le origini dei personaggi e
rimuovendo completamente alcuni caratteri.
Queste controversie sono state
esacerbate quando Simon Allen, capo sceneggiatore della serie, non
ha menzionato Terry Pratchett durante il suo post per commemorare
la fine delle riprese.
Dopo il panel del Comic Con di New
York del 9 ottobre 2020 Rhianna Pratchett ha dichiarato che non
condivideva “nessun DNA con l’orologio di mio padre”.
Neil Gaiman ha paragonato la serie
a “Batman che ora è un giornalista con un trench giallo un
pipistrello domestico”.
The Watch è stato annunciato nel
2011 come in fase di sviluppo da Prime Focus Productions, che in
precedenza aveva creato tre adattamenti televisivi in due parti
dei romanzi di Discworld
Evangeline Lilly
debutterà ufficialmente nei panni della supereroina The
Wasp in Ant-Man and The Wasp, terzo
titolo targato Marvel Studios dell’anno (dopo Black
Panther e Avengers: Infinity War).
L’avevamo già vista
come Hope Van Dyne in abiti civili
mentre aiutava Scott Lang nel primo film della
serie, tuttavia è nel secondo capitolo che il personaggio rivelerà
agli spettatori di cosa è capace con l’uniforme di The Wasp.
L’attrice inoltre, mentre si discute
sul futuro del MCU, ha dichiarato che non sente la
necessità di uno standalone sul personaggio di Hope, né tantomeno
una origin story.
“Non hai mai visto una storia di
origini in cui un supereroe non commette errori. Ma quando penso a
lei, che sa benissimo sta facendo e che si sta preparando per
questo momento da tutta la sua vita, credo davvero che un film sul
suo passato non avrebbe senso. E poi la soddisfazione nel vederla
finalmente riuscire a vivere la vita che merita è davvero
incredibile.“
Ant-Man and the Wasp,arriverà al cinema
il 6 luglio 2018. È diretto
da Peyton Reed, mentre alla sceneggiatura ci
sono Chris McKenna & Erik Sommers, Paul Rudd,
Andrew Barrer & Gabriel Ferrari. Nel cast sono stati
confermati i protagonisti Paul
Rudd e Evangeline Lilly.
Confermati nel
cast Michael Douglas, Michael
Pena e David
Dastmalchian. Si sono uniti al cast
anche Michelle Pfeiffer che
interpreta Janet Van
Dyne,Hannah
John-Kamen è Ghost, Randall
Park è Agent Jimmy Woo, Laurence
Fishburne è Dr. Bill Foster, aka Goliath.
Dal Marvel Cinematic Universe, arriva
Ant-Man and the Wasp, un nuovo capitolo del MCU con protagonisti i due eroi con
la straordinaria abilità di cambiare dimensione. A seguito degli
eventi di Captain America: Civil War, Scott Lang deve scendere a
patti con le conseguenze della sua scelta sia come super eroe che
come padre. Lotta per trovare un nuovo equilibrio tra la sua vita a
casa e le sue responsabilità in quanto Ant-Man, deve confrontarsi
con Hope van Dyne e suo padre, Hank Pym, per una missione urgente.
Scott deve indossare di nuovo la sua tuta e imparare a combattere
al fianco di Wasp come compagna di squadra per collaborare e
svelare dei mistero del passato.
The Warrior and The
Wolf – Una guerra antica nelle regioni sperdute
e inaccessibili della Cina imperiale spinge un esercito a sostare,
durante un rigido inverno, in un paesino fantasma, abitato solo da
mistici e forse da un popolo maledetto.
Le premesse per un film epico e
misterioso ci sono tutte, e per certi versi The Warrior
and The Wolf di Tian
Zhuangzhuang offre una visione magnificente e disperata
dell’uomo continuamente in lotta con se stesso, con il suo dovere e
con la natura ostile, sia in forma per così dire metereologico, sia
in forma mistico-magica, una caratteristica difficile da
considerare realistica per l’occidente ma che nella mentalità e
tradizione orientale appartiene agli interstizi della
quotidianità.
La storia di
The Warrior and The Wolf si basa su
pochi elementi: la fedeltà del lupo verso il compagno che si
sceglie per la vita, la storia della Cina imperiale e delle sue
guerre per sedare le rivolte, la tradizione e l’onore del guerriero
che sono fondamentali per quelle culture.
Lang Zai Ji,
questo in titolo originale della pellicola, è una storia
affascinante che forse non viene raccontata con la giusta
chiarezza, una trama non perfettamente lineare e non completamente
strutturata lascia lo spettatore in uno stato di confusione. Ma
quel che davvero inficia la buona riuscita del film è la cattiva
delineazione delle dinamiche interne tra i personaggi, ad esempio
non sono chiari i rapporti tra il protagonista e il generale Zang,
prima di riluttanza poi di dedizione, e allo stesso modo la
relazione di amore/odio con la bella Maggie Q. non viene chiarita,
non si spiegano le dinamiche del cambiamento né se ne danno
motivazioni sostanziali.
The Warrior and The
Wolf di Tian Zhuangzhuang offre
una visione magnificente e disperata dell’uomo
Tuttavia The Warrior and
The Wolf resta una bella esperienza visiva: le scene
di battaglia, magnificamente costruite; i paesaggi sterminati dal
fascino antico; anche le riproduzioni digitali dei lupi sono
notevoli e il fascino che quest’animale esercita sulla cultura di
ogni tempo è innegabile, eterno cattivo nelle favole al cinema è
sempre dipinto come bestia nobile e schiva. Forse proprio per
questa caratteristica di monogamia, l’uomo ne ha particolare
considerazione sentendolo in qualche modo simile a sé.
The Warrior and The
Wolf – in concorso al Festival Internazionale del
Film di Roma, Lang Zai Ji, è un unicum nella
storia del concorso, una storia dal sapore antico e maledetto che
però non viene espressa secondo tutte le sue potenzialità.
Con soltanto tre film
per il cinema in dodici anni, compreso questo
suo ultimoThe Warrior – The Iron Claw,
Sean Durkin si merita già l’appellativo di autore
a tutto tondo. E questo perché come nessun altro o quasi
all’interno del cinema americano contemporaneo sa costruire ogni
volta un microcosmo tanto preciso quanto complesso nel cui
immergere i propri personaggi. Sia il suo inquietante e ipnotico
esordio
La fuga di Martha, che il più recente The Nest rappresentano studi socio-psicologici
di notevole finezza, in cui l’autore mette in scena le regole di un
universo che pian piano si chiude in se stesso, fino a cominciare a
mostrare le crepe del sistema che lo regge. Con The Warrior
(The Iron Claw) Durkin alza decisamente la posta in
gioco, in quanto si tratta di un
film, a conti fatti il suo primo, che intende rivolgersi a un
pubblico più ampio senza perdere nessuna delle coordinate e delle
fascinazioni dei precedenti.
The Warrior – The Iron
Claw, la trama
Il microcosmo che viene
raccontato stavolta è quello della famiglia Von
Erich, la quale negli anni ‘80 si impose nel mondo del
wrestling professionistico. Ma a quale prezzo? La gestione totale è
quella del patriarca Fritz (Holt McCallany),
lottatore dalle fortune alterne che ha allevato i figli con lo
scopo preciso di diventare campioni del mondo nella sua stessa
specialità sportiva. Il predestinato sembra essere Kevin (Zac
Efron), il quale più di tutti ha sacrificato anima e
corpo per compiere il volere del padre. Ben presto però anche i
suoi fratelli David (Harris Dickinson) e Kerry
(Jeremy
Allen White) dimostrano la loro abilità di lottatori
ma soprattutto di showmen, mettendo in discussione le gerarchie che
sembravano ormai stabilite…
Uno studio struggente di
psicologie
Quello che poteva essere
sviluppato come un semplice biopic o un dramma familiare in mano a
Durkin diventa scena dopo scena uno studio struggente di caratteri
e psicologie castrate. Il senso di predestinazione che The
Warrior infonde nello spettatore viene dato da due
fattori portanti: prima arriva una sceneggiatura che insiste con
pienezza sulla dualità dolorosa del protagonista Kevin, diviso tra
il senso del dovere e la frustrazione crescente di fronte
all’impossibilità di compierlo.
In secondo luogo la
magnifica messa in scena, la quale pur non distanziandosi mai da un
realismo di fondo riesce a superarlo grazie all’eleganza delle
immagini e la densità quasi autunnale della fotografia
dell’ungherese Mátyás Erdély (Figlio
di Saul). Soprattutto nella seconda parte The
Warrior – The Iron Claw possiede quel senso di
predestinazione scaturito da una visione “elegia” del dramma che lo
avvicina a un capolavoro evocativo quale Picnic a Hanging
Rock di Peter Weir.
Un cast vicino alla
perfezione
Il resto lo fa un cast
di attori che davvero si avvicina alla perfezione: Efron sforna
realmente la prova che vale una carriera, volutamente strabordante
nella performance fisica e insieme sorprendentemente capace di
esplicitare i dissidi interiori del suo sfaccettato personaggio.
Alla fine quello che rimane impresso a fondo di The
Warrior è il percorso umano di Kevin, e questo è
senz’altro merito enorme dell’attore che lo interpreta. Tra i
comprimari dobbiamo necessariamente applaudire l’ambiguità della
prova di Holt McCallany e la compostezza rocciosa
di Maura Tierney del ruolo della matriarca: in
un
film che inscena atletismo e acrobazie coreografiche, il
linguaggio del corpo sempre trattenuto della madre diventa un pugno
emotivo allo stomaco del pubblico, capace di raccontare in maniera
sottile e profonda la condizione della donna in quell’universo
dominato dal “maschio”.
Raramente nel cinema
americano, mainstream oppure maggiormente orientato verso gli
stilemi dell’indipendenza, si riesce a trovare quel connubio di
forma e contenuto che The Warrior – The Iron
Claw offre al pubblico. Si tratta seriamente di uno
dei lungometraggi migliori di questo 2023 che volge al termine,
quello che probabilmente riesce a esprimere meglio il non detto, i
dilemmi e il dolore interiore prima di tutto del personaggio
principale. Basta vedere, anzi “vivere,” il percorso che compie nel
corso del film proprio
la “Iron Claw” la morsa di ferro che sul ring era il marchio
distintivo della famiglia Von Erich: il doloroso
scavalcamento di senso che da gesto simbolico di vittoria si
trasforma in metafora dell’oppressione basta e avanza per
raccontare dell’abilità di Sean Durkin come
sceneggiatore e regista. Da applausi.
Con il film The
Warrior – The Iron Claw (qui
la recensione), il wrestling torna sul grande schermo,
proponendo l’appassionante ma triste vicenda della famiglia
Von Erich, storica dinastia di questa disciplina
caratterizzatasi per i suoi successi ma anche per i numerosi lutti
che l’hanno sconvolta. Il film, diretto da Sean Durkin e con protagonisti gli attori
Zac Efron, Lily James, Jeremy Allen White, Harris
Dickinson e Holt McCallany, si è
affermato come uno dei lungometraggi più apprezzati di questa
stagione, tanto da venire inserito nell’elenco dei Dieci migliori
film del 2023 stilato dal National Board of Review. Pur proponendo
una storia molto coinvolgente – anche per i non fan del wrestling –
il film si prende però diverse libertà rispetto alla vera vicenda
dei Von Erich. Scopriamo allora qui di seguito la vera
storia dietro al film.
La vera storia dietro al film
The Warrior – The Iron Claw
Le origini della dinastia Von
Erich
Per cominciare, è bene sapere che
Von Erich non è il vero cognome della famiglia. Il capostipite,
Fritz Von Erich, è infatti nato il 16 agosto del
1929 con il nome Jack Barton Adkisson. Egli
assunse il personaggio di Von Erich solo dopo essere diventato un
affermato wrestler professionista. Prima di intraprendere tale
carriera, però, Fritz tentò senza successo di perseguirne una nel
football. Capendo che non sarebbe mai diventato un professionista,
iniziò ad allenarsi come wrestler sotto la guida di Stu
Hart, patriarca della famiglia Hart che in seguito
produrrà il cinque volte campione dei pesi massimi Bret
“the Hitman” Hart. Iniziò a lottare allo Sportatorium di
Dallas con il personaggio di Fritz Von Erich, un cattivo nazista di
Berlino che le folle amavano odiare.
Poco dopo il debutto, aggiunse al
proprio repertorio il suo attacco caratteristico, l’Iron Claw
(Artiglio di ferro) – da qui il titolo del film -, che prevedeva di
afferrare e stringere le tempie dell’avversario con una mano. Una
mossa poi tramandata anche al resto della famiglia. Fuori dal ring,
nel 1950 Fritz sposò Doris, sua fidanzata del
liceo. Con la crescita della notorietà di Von Erich, iniziò a
crescere anche la sua famiglia. Lui e Doris diedero il benvenuto ai
figli Jack Jr. nel settembre 1952,
Kevin nel maggio 1957 e David nel
luglio 1958. Ma solo un anno dopo la nascita di David, persero il
loro figlio maggiore. Nel 1959, all’età di appena 6 anni, Jack Jr.
morì a causa di una forte scossa elettrica e al conseguente
annegamento in uno stagno.
I Von Erich salgono sul ring
La morte di Jack Jr. fu un evento
che sconvolse profondamente la famiglia, ma non impedì a Fritz e
Doris di avere altri figli. Nel 1960 nacque Kerry,
seguito poi da Mike e Chris
(quest’ultimo omesso dal film) rispettivamente nel marzo 1964 e nel
settembre 1969. Con i suoi cinque figli, Fritz si alternava tra
padre amorevole e severo disciplinatore. Insegnò loro a cacciare,
ad andare in moto e a reagire ai bulli. Più di ogni altra cosa,
però, Fritz insegnò loro l’arte del wrestling, iniziando dunque a
tramandare ciò che sapeva di quella disciplina e formando così la
seconda generazione Von Erich. Dal canto loro i cinque figli, pur
non essendo certi di apprezzare il wrestling, non si opposero,
desiderosi di poter essere come il padre.
Quanto da Fritz seminato, diede ben
presto i suoi frutti. I fratelli maggiori Kevin, David e Kerry sono
diventati il fulcro della federazione di Fritz, la World
Class Championship Wrestling. I loro spettacoli andarono
in onda in tutti gli Stati Uniti e persino in Giappone e in Medio
Oriente. Questo ha aiutato l’intera famiglia a costruire una base
di fan devoti, anche se i fratelli hanno avuto diversi gradi di
successo sul ring. David era considerato il miglior wrestler del
gruppo, ma Kerry ha ottenuto la vittoria più memorabile, battendo
la superstar Ric Flair per il titolo mondiale NWA
nel 1984. Kevin è invece ricordato per i suoi feud memorabili
contro wrestler come Chris Adams, Fabulous
Freebirds, e il già citato Flair.
La maledizione dei Von Erich
Il periodo di maggior splendore
della famiglia subì però una brusca incrinatura proprio nel 1984,
quando il terzo figlio, David, venne ritrovato
morto nella propria stanza d’albergo in Giappone. La causa
ufficiale del decesso sarebbe stata un’enterite acuta, ma
nell’ambiente in molti si convinsero che fosse morto per overdose.
Solo tre anni dopo, Mike – a quanto si dice il meno interessato a
diventare un wrestler – si infortunò ad una spalla durante un tour
in Israele e si dovette operare. Dopo l’intervento si scoprì che
soffriva di sindrome da shock tossico, una patologia rarissima nei
maschi adulti. Qualche tempo dopo, Mike fu costretto a ritirarsi
dal ring non essendo più in grado di combattere a tempo pieno. Si
suicidò il 12 aprile 1987 a Denton, Texas, ingerendo grandi
quantità di tranquillanti.
La successiva tragedia arrivò nel
1991, quando Chris si è suicidato all’età di 21 anni sparandosi
alla testa con una pistola. Alto circa un metro e mezzo, Chris
soffriva di asma e aveva ossa particolarmente fragili e per via di
ciò, nonostante i tanti sforzi, non raggiunse mai il livello di
successo dei suoi fratelli. Iniziò allora a sviluppare una forma di
depressione e devastato anche dalla morte del fratello Mike finì
vittima della dipendenza dalle droghe. Il regista Sean Durkin ha
scelto di non inserirlo nel film perché “sarebbe stata tragedia
in più che il film non avrebbe potuto davvero sostenere“.
Infine, nel 1993 anche Kerry si uccise sparandosi al petto. Sette
anni prima, un incidente in moto gli aveva provocato l’amputazione
di un piede.
L’eredità della famiglia Von
Erich
La morte dei figli aveva avuto
ripercussioni sull’orgoglio del padre e il cancro ai polmoni e al
cervello ha intaccato il suo benessere fisico, ma anche il suo
matrimonio. Fritz e Doris divorzieranno infatti nel 1992. Lui,
morirà il 10 settembre 1997. Kevin, rimasto solo, ha ammesso di
aver dovuto lottare contro pensieri suicidi, ma è riuscito infine a
trovare la pace. Dopo una serie di risultati minori ottenuti in
varie federazioni, si ritirò definitivamente dal wrestling nel
1995. Oggi lui e la moglie Pam hanno quattro figli e undici nipoti.
Oggi, un nuovo ramo dei Von Erich continua l’eredità di famiglia. I
figli di Kevin, Ross e
Marshall, competono come tag team Von Erich e
hanno lavorato in promozioni come la Major League Wrestling.
La WWE, la più importante
federazione di wrestling al mondo, ha poi inserito la famiglia Von
Erich nella Hall of Fame nel 2009, facendo così in
modo che i loro successi sul ring possano essere ricordati da
generazioni di fan. Kevin ha poi dato il suo consenso alla
realizzazione del film, ritenendosi soddisfatto del risultato.
Quando gli è stato chiesto cosa vuole che le persone traggano da
The
Warrior – The Iron Claw, ha detto: “La vita è dura e
le cose accadono, e ci sono molte persone che hanno avuto cose
peggiori di me, ma la mia era pubblica. Ma non bisogna arrendersi.
Combattete con forza. Combattete ancora di più e seguite Dio.
Questo mi ha portato a superare le mie tragedie. Non è facile, ma
potete farcela. Combattete per questo“.
Eagle Pictures ha
diffuso il trailer italiano ufficiale di The
Warrior (The Iron Claw), il film scritto e diretto da
Sean Durkin con
Zac Efron, Jeremy Allen White e Harris
Dickinson. Figlio. Fratello. Campione. Con l’incredibile
trasformazione fisica di
Zac Efron per vestire i panni del wrestler Kevin Von
Erich.
Il film debutterà al cinema da
giovedì 1° Febbraio. In La vera storia degli inseparabili fratelli
Von Erich, che nei primi anni ottanta hanno fatto la storia
nel competivo e violento mondo del wrestling professionistico. Tra
tragedie e trionfi, all’ombra di un padre/allenatore predominante,
i fratelli cercano l’immortalità sul più grande palcoscenico dello
sport.
E’ uno dei film più attesi dei
prossimi mesi, se non altro perché il suo regista è assente dal
grande schermo da quasi 10 anni.
Stiamo parlando di The Ward, il
nuovo film del maestro John Carpenter la cui ultima fatica risale
al 2001 con Ghosts of Mars. Sono da poco apparse in rete le prime
immagini del suo nuovo film che mostrano due scene con la
protagonista Amber Heard. Il film è un thriller è incentrato sulla
storia di una giovane donna che viene sconvolta dalla presenza di
un fantasma nella sua vita.
Considerato uno dei più grandi
maestri dei generi thriller ed horror, John Carpenter
ha nel corso della sua carriera realizzato alcuni grandi capolavori
del cinema. Tra questi si annoverano Halloween, La cosa, 1997: Fuga da New York, Essi
vivono e Il seme della follia. A partire dalla metà
degli anni Novanta egli ha però sempre più diradato la sua attività
come regista, deluso e contrariato dalle nuove politiche intraprese
dalle major cinematografiche, arrivando poi a realizzare nel 2010,
a nove anni di distanza dal lungometraggio precedente, quello che è
ancora oggi il suo ultimo film: The Ward – Il
reparto.
Scritto da Michael
e Shawn Rasmussen, il film è stato descritto da
Carpenter come il progetto giusto al momento giusto, quello per cui
valeva tornare alla regia di un lungometraggio dopo anni e anni di
assenza. Il regista è in particolare stato affascinato dal fatto
che la storia si svolge quasi del tutto all’interno di un unico
ambiente, proprio come avviene in molti suoi film, dai già citati
La cosa e Il seme della follia fino all’iconico
Distretto 13 – Le brigate della morte. Ancora una volta,
dunque, Carpenter ha potuto costruire un racconto basato sulla
limitazione spaziale, nella quale si scontrano forze opposte.
In quanto girato all’interno
dell’Eastern State Hospital, a Medical Lake, Washington, il film ha
potuto acquisire un ulteriore grado di realismo proprio grazie a
questa particolare location. Per gli appassionati del cinema di
Carpenter, The Ward – Il reparto è dunque un film da
riscoprire per apprezzare ancor di più il maestro dell’horror.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad
esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di The Ward – Il reparto
Ambientato negli anni 60, il film ha
per protagonista Kristen, una giovane donna
rinchiusa in un misterioso ospedale psichiatrico. Coperta di lividi
e di tagli, imbottita di sedativi e rinchiusa contro la sua volontà
in un inaccessibile reparto di un ospedale psichiatrico, Kristen è
completamente disorientata e non ha idea di quale sia il motivo per
cui è finita in quel posto, né alcuna memoria della sua vita prima
del ricovero. La sola cosa che sa è che non è al sicuro. Le altre
pazienti del reparto, quattro giovani donne altrettanto disturbate,
non sono in grado di fornirle alcuna risposta e ben presto Kristen
si rende conto che le cose non sono come sembrano.
L’aria è densa di segreti e di
notte, quando l’ospedale è buio e sinistro, sente dei suoni strani
e terrificanti. A quanto pare non sono sole. Una ad una, le altre
ragazze cominciano a scomparire e Kristen deve trovare il modo di
fuggire da quel luogo infernale prima di diventare anch’essa una
vittima. Mentre lotta per riuscire a scappare, scopre una verità di
gran lunga più pericolosa e sconvolgente di quanto chiunque avrebbe
potuto immaginare. Mentre si inizia dunque a far luce su
quell’incubo, Kristen capirà di trovarsi davvero in una situazione
di vita o di morte.
Il cast di The Ward – Il
reparto
Ad interpretare la protagonista,
Kristen, vi è l’attrice Amber Heard,
nota per aver recitato nei panni di Mera in Aquaman ma
anche per essere l’ex moglie di Johnny Depp.
Accanto a lei si ritrovano poi le attrice Mamie
Gummer nei panni di Emily, la paziente del reparto meno
incline a seguire le regole, Danielle
Panabaker in quelli di Sarah, la frivola del gruppo, e
Laura-Leigh in quelli di Zoey, una ragazza
emotivamente traumatizzata. A queste si aggiungono anche
Lyndsy Fonseca nel ruolo di Iris, una paziente
artisticamente talentuosa, e Mika Boorem, nel
ruolo di Alice, un ex paziente del reparto ora misteriosamente
scomparsa.
Sarà proprio il ruolo di Alice ad
avere un ruolo fondamentale nel film, presentandosi anche in una
sua versione più giovane nei flashback che Kristen ha nel corso
della storia. Ad interpretare questa versione del personaggio vi è
una giovanissima Sydney Sweeney,
oggi nota per il ruolo di Cassie Howard in Euphoria, qui
in uno dei suoi primissimi ruoli da attrice. Infine, recita nel
film anche l’attore Jared Harris,
visto in Mad Men e Chernobyl, qui impegnato ad
interpretare il dottor Stringer, psichiatra del reparto il cui
obiettivo sembra quello di curare Kristen, anche se le sue
intenzioni rimangono misteriose.
Il trailer di The Ward e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
The Ward – Il reparto grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 22 agosto alle ore 21:10
sul canale Rai Movie.
Arriverà al cinema il 13
Luglio The War – Il Pianeta delle
scimmie, il nuovo film di Matt
Reeves con Andy Serkis, Woody Harrelson, Steve
Zahn, Amiah Miller, Terry Notary, Karin Konoval. Oggi
la 20th Century FOX ha diffuso la prima clip ufficiale “Nova”:
Nel terzo capitolo dell’acclamata
saga campione di incassi a livello mondiale, Cesare e le sue
scimmie sono costrette a entrare in conflitto contro un esercito di
umani guidati da uno spietato Colonnello.
Le scimmie subiranno gravi e
dolorose perdite che porteranno Cesare a confrontarsi con i suoi
istinti più cupi e bestiali e a partire per un viaggio di
esplorazione nel tentativo di vendicare la sua razza. Quando il suo
cammino di ricerca lo porterà faccia a faccia con il Colonnello, si
scatenerà una battaglia epica che determinerà le sorti delle
rispettive specie e il futuro del pianeta.
È stato diffuso il nuovo trailer
italiano di The War – Il Pianeta delle
Scimmie, nuovo capitolo del franchise diretto
da Matt Reeves. Ecco il video diffuso
da 20th Century Fox Italia.
La sinossi di The War – Il Pianeta
delle Scimmie
In The War – Il Pianeta
delle Scimmie, il terzo capitolo del franchise di
blockbuster acclamato dal pubblico, Caesar e le sue scimmie sono
forzati a intraprendere un conflitto mortale contro un’armata di
uomini guidati dal Colonnello, una persona senza scrupoli. Dopo che
le scimmie hanno affrontato terribili perdite, Caesar combatte con
il suo istinto più oscuro e intraprende la sua solitaria e mitica
impresa per vendicare la sua specie. Quando il suo viaggio lo porta
faccia a faccia con il Colonnello, i due sono costretti a
combattersi in una battaglia epica che determinerà il fato di
entrambe la specie e il futuro del pianeta.
Confermati nella produzione, ci sono
il regista Matt Reeves e i protagonisti,
Andy Serkis nei panni di Caesar e Woody
Harrelson in quelli del Colonnello.
La 20th Century Fox ha
diffuso il nuovo trailer di The War – Il Pianeta
delle Scimmie, il film diretto da Matt
Reeves atteso per la prossima estate.
La sinossi di The War – Il Pianeta
delle Scimmie
In
The War – Il Pianeta delle Scimmie, il terzo
capitolo del franchise di blockbuster acclamato dal pubblico,
Caesar e le sue scimmie sono forzati a intraprendere un conflitto
mortale contro un’armata di uomini guidati dal Colonnello, una
persona senza scrupoli. Dopo che le scimmie hanno affrontato
terribili perdite, Caesar combatte con il suo istinto più oscuro e
intraprende la sua solitaria e mitica impresa per vendicare la sua
specie. Quando il suo viaggio lo porta faccia a faccia con il
Colonnello, i due sono costretti a combattersi in una battaglia
epica che determinerà il fato di entrambe la specie e il futuro del
pianeta.
Confermati nella produzione, ci sono
il regista Matt Reeves e i protagonisti,
Andy Serkis nei panni di Caesar e Woody
Harrelson in quelli del Colonnello.
Nel 2017, sotto la
regia di Matt Reeves, arriva The War – Il pianeta
delle scimmie, nono film del media franchise Il
pianeta delle scimmie, e terzo film del reboot iniziato nel 2011
con L’alba del pianeta delle scimmie. L’originale del
1968, Il pianeta delle scimmie, è una delle pellicole più
importanti del genere fantascientifico: al centro della storia c’è
l’astronauta George Taylor, il quale precipita su un misterioso
pianeta in cui le scimmie sono altamente evolute e gli esseri umani
sono ridotti in schiavitù. Il film ottenne un grande successo sia
di critica che di pubblico, a cui seguirono dei sequel, che
conclusero l’origin saga nel 1973 con Anno 2670 – Ultimo atto. Nel 2011 arrivò,
come dicevamo, il reboot, il quale si è concluso proprio con
The War – Il pianeta
delle scimmie, pellicola che presenta alcuni
easter eggs interessanti, molti dei quali fanno riferimento alla
serie originale. Scopriamo quali sono i principali.
Cornelius
In The War – Il pianeta
delle scimmie ritroviamo lo scimpanzè Cesare, il
quale aveva guidato le scimmie evolute durante la guerra con gli
umani sopravvissuti in Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie. Sappiamo
che ha un figlio, il quale si chiama Cornelius. Il nome datogli non
è però sconosciuto: infatti Cornelius è il gentile
scimpanzé – nonché archeologo – presente nel film originale del
1968 Il pianeta delle
scimmie, il quale insieme a Zira, una veterinaria nonché
sua compagna, è l’unico a simpatizzare con la razza umana. Lo
scimpanzé fa amicizia proprio con l’astronauta George Taylor, il
protagonista, interpretato da Charlton Heston.
Nova
In The War – Il pianeta
delle scimmie, ad un certo punto Cesare, insieme
ai suoi compagni, si imbattono in un villaggio quasi abbandonato,
dove incontrano per puro caso un uomo, che alla fine viene ucciso
dallo scimpanzé. In quello stesso momento, in una casa disabitata,
trovano una bambina, la quale non solo è malata ma è anche muta. La
bambina si chiamerà Nova, altro nome che ci
rimanda ancora una volta all’originale film del ’68. Nova – una
donna muta, esattamente come lei – è la primitiva che incontra
l’astronauta Taylor quando entrambi sono prigionieri delle scimmie
e di cui, alla fine, si innamora.
Il virus
The War – Il pianeta
delle scimmie fa una rivelazione molto importante
riguardante l’influenza Simian, un virus creato inizialmente per
curare l’Alzheimer, e che era stato testato sulle scimmie fino a
potenziarne l’intelligenza. Nel film viene svelato che tale virus –
causa della decimazione dell’umanità – si è evoluto, e adesso è in
grado di rendere gli esseri umani muti, veri e propri primitivi
senza parola, perché innesca una regressione cerebrale. Una cosa
accaduta già in precedenza a Nova, e che alla fine attacca anche il
Colonnello McCullogh, lo stesso che aveva confessato a Cesare la
trasmutazione del virus.
La bomba
In The War – Il pianeta
delle scimmie, il gruppo paramilitare si chiama
Alpha-Omega, stesso nome che nel sequel del 1970, L’altra
faccia del pianeta delle scimmie, indica il nome con cui viene
chiamata una bomba atomica, la quale si palesa nel film quando a
New York Brent (astronauta mandato alla ricerca della nave di
Taylor, l’Icarus) scopre una società di uomini mutanti con poteri
telepatici che venerano l’ordigno come divinità. Lo stesso che poi
si capisce vogliono usare per sconfiggere le scimmie. In
quell’occasione Brent – dopo essere stato catturato – incontra
Taylor.
La lacrima di Cesare
La scena finale di The War – Il pianeta
delle scimmie segna la morte di Cesare, che
avviene fra le braccia della sua amata Maurice. Lo scimpanzè è
stato ferito gravemente e, dopo aver condotto il suo popolo in
salvo, spira, non prima di aver detto alla compagna che rimanendo
unite le scimmie saranno sempre forti. Una lacrima gli scende lungo
la guancia, e questo è un chiaro riferimento alla statua di una
scimmia che fa la stessa cosa nell’inquadratura finale di Anno
2670 – Ultimo atto, quinto e ultimo episodio della saga
originale de Il pianeta delle
scimmie.
Donkey Kong
In
The War – Il pianeta delle
scimmie, le scimmie che si schierano con gli
esseri umani sono soprannominate “Donkey”, mentre la fazione
apposta, quella capitanata da Cesare, si chiama invece “Kong”.
Anche questo diventa un palese riferimento al classico – nonché
famoso – videogioco arcade Donkey Kong,
sviluppato e prodotto da Nintendo e poi uscito nelle sale giochi
nel 1981. Grazie a Donkey Kong – che nel videogame è un gorilla –
c’è stato anche il debutto del celebre Mario.
Apocalypse Now
In The War – Il pianeta
delle scimmie ci sono, infine, un paio di
riferimenti ad Apocalypse Now, film del 1979 diretto
da Francis Ford Coppola e liberamente ispirato al
famoso romanzo di Joseph Conrad, Cuore di
tenebra. Il primo è relativo alla guerra, la quale comporta in
entrambi i casi un’odissea per rintracciare un colonnello
impazzito. La seconda, invece, è un gioco di parole presente
all’interno della pellicola, “Ape-ocalypse Now”, che viene
visto scarabocchiato su un muro.
È stata diffusa la prima sinossi
ufficiale di War for the Planet of the
Apes, film diretto da Matt Reeves e
atteso per l’estate prossima sul grande schermo.
Il franchise de Il
Pianeta della Scimmie continua a raccogliere consensi
e a creare produzioni a Hollywood, progetti che, negli ultimi anni,
si sono sempre più concentrati a riempire gli spazi bianchi, ovvero
tutta quella parte di vicende che si sarebbero verificate sulla
Terra e che hanno poi portato alla nascita del Pianeta delle
Scimmie come ci è stato raccontato già nel ’68.
Dopo L’alba del pianeta
delle scimmie del 2011 e il sequel Apes
Revolution – Il pianeta delle scimmie (2014), arriva
quindi un nuovo titolo a completare questa trilogia di prequel, dal
titolo War for the Planet of the Apes.
Via Screen
Rant, abbiamo oggi la prima sinossi del film che avrà
come protagonista umano Woody Harrelson.
Ecco la sinossi:
In War for the Planet of
the Apes, il terzo capitolo del franchise di blockbuster
acclamato dal pubblico, Caesar e le sue scimmie sono forzati a
intraprendere un conflitto mortale contro un’armata di uomini
guidati dal Colonnello, una persona senza scrupoli. Dopo che le
scimmie hanno affrontato terribili perdite, Caesar combatte con il
suo istinto più oscuro e intraprende la sua solitaria e mitica
impresa per vendicare la sua specie. Quando il suo viaggio lo porta
faccia a faccia con il Colonnello, i due sono costretti a
combattersi in una battaglia epica che determinerà il fato di
entrambe la specie e il futuro del pianeta.
Woody Harrelsonvillain in
War of the Planet of the Apes
Trattandosi di un sequel, dovremmo
già sapere quale sarà l’esito della battaglia, ma chiaramente sarà
interessante vedere in che termini si sceglierà di raccontare
questa guerra primordiale.
Confermati nella produzione, per
ora, ci sono il regista Matt Reeves e i
protagonisti, Andy Serkis nei panni di Caesar e
Woody Harrelson in quelli del Colonnello.
TWC-Dimension ha svelato la data
d’uscita per la commedia di Robert De
NiroThe War With Grandpa,
tratto dall’omonimo libro di Robert Kimmel Smith.
Il film sarà nelle sale a partire dal 21 ottobre 2017.
La storia raccontata nel romanzo
parla di un ragazzino diviso tra l’affetto per il nonno e quello
per la sua camera da letto (sic). Quando la nonna, con cui il
nipote vive, muore, il nonno si trasferisce a casa sua, ma non
potendo arrivare nella stanza sull’attico, prende possesso della
sua camera. Il nipote così scatena contro di lui una vera e propria
guerra a colpi di bizzarri scherzi, a cui l’ingegnoso vecchietto
risponde colpo su colpo.
La riduzione a sceneggiatura è stata
affidata a Matt Ember e Tom
Astle, mentre la regia sarà firmata da Tim
Hill.
Vi ricordiamo che che
Robert De Niro sta anche lavorando
a The Irishman, in cui sarà diretto
nuovamente da Martin Scorsese.
Domenica 18 giugno, negli USA, si è
celebrata la Festa del Papà e per
l’occasione, la 20th Century Fox ha diffuso uno spot
“a tema” per The War – Il Pianeta delle
Scimmie.
Ecco il toccante spot tv.
La sinossi di The War – Il Pianeta delle
Scimmie
In The War – Il Pianeta delle
Scimmie, il terzo capitolo del franchise di
blockbuster acclamato dal pubblico, Caesar e le sue scimmie sono
forzati a intraprendere un conflitto mortale contro un’armata di
uomini guidati dal Colonnello, una persona senza scrupoli. Dopo che
le scimmie hanno affrontato terribili perdite, Caesar combatte con
il suo istinto più oscuro e intraprende la sua solitaria e mitica
impresa per vendicare la sua specie. Quando il suo viaggio lo porta
faccia a faccia con il Colonnello, i due sono costretti a
combattersi in una battaglia epica che determinerà il fato di
entrambe la specie e il futuro del pianeta.
Confermati nella produzione, ci sono
il regista Matt Reeves e i protagonisti,
Andy Serkis nei panni di Caesar e Woody
Harrelson in quelli del Colonnello.
Dopo l’epico trailer finale, ecco
uno spot di The War – Il Pianeta delle Scimmie, in
cui vediamo il personaggio di Woody Harrelson, lo
spregiudicato Colonnello, inneggiare alla “guerra santa”.
La sinossi di The War – Il Pianeta delle
Scimmie
In The War – Il Pianeta delle
Scimmie, il terzo capitolo del franchise di
blockbuster acclamato dal pubblico, Caesar e le sue scimmie sono
forzati a intraprendere un conflitto mortale contro un’armata di
uomini guidati dal Colonnello, una persona senza scrupoli. Dopo che
le scimmie hanno affrontato terribili perdite, Caesar combatte con
il suo istinto più oscuro e intraprende la sua solitaria e mitica
impresa per vendicare la sua specie. Quando il suo viaggio lo porta
faccia a faccia con il Colonnello, i due sono costretti a
combattersi in una battaglia epica che determinerà il fato di
entrambe la specie e il futuro del pianeta.
Confermati nella produzione, ci sono
il regista Matt Reeves e i protagonisti,
Andy Serkis nei panni di Caesar e Woody
Harrelson in quelli del Colonnello.
È stata diffusa dalla 20th
Century Fox una nuova featurette di The War – Il
Pianeta delle Scimmie in cui ripercorriamo la storia di
Cesare (Andy Serkis), la scimmia che per prima si
è evoluta, distanziandosi dai suoi simili e “trasformandosi” pian
piano nel leader che condurrà la Nazione delle Scimmie nel prossimo
film di Matt Reeves.
La sinossi di The War – Il Pianeta delle
Scimmie
In The War – Il Pianeta delle
Scimmie, il terzo capitolo del franchise di
blockbuster acclamato dal pubblico, Caesar e le sue scimmie sono
forzati a intraprendere un conflitto mortale contro un’armata di
uomini guidati dal Colonnello, una persona senza scrupoli. Dopo che
le scimmie hanno affrontato terribili perdite, Caesar combatte con
il suo istinto più oscuro e intraprende la sua solitaria e mitica
impresa per vendicare la sua specie. Quando il suo viaggio lo porta
faccia a faccia con il Colonnello, i due sono costretti a
combattersi in una battaglia epica che determinerà il fato di
entrambe la specie e il futuro del pianeta.
Confermati nella produzione, ci sono
il regista Matt Reeves e i
protagonisti, Andy Serkis nei panni di
Caesar e Woody Harrelson in quelli del
Colonnello.