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The Wholly Family di Terry Gilliam

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The Wholly Family di Terry Gilliam

Una trafficata San Gregorio Armeno ci accaglie in The Wholly Family, cortometraggio scritto e diretto da Terry Gilliam, che vede protagonisti l’italiana Cristiana Capotondi e il piccolo Nicolas Connolly, per la prima volta sullo schermo. Il bambino è affascinato dalla statuette portafortuna di Pulcinella, che nella strada dei pastori napoletani per eccellenza, campeggiano su ogni bancarella. I genitori però non esaudiscono il desiderio del bambino di averne una, e così lui la ruba, scatenando incubi e conseguenze che non avrebbe mai osato immaginare.

Divertente e inquietante, a tratti davvero spaventoso, The Wholly Family, o meglio The (W)Hol(L)y Family dispiega tutta la poetica del caos e del disordine che si fondono con le fiabe macabre che Gilliam ama tanto raccontare. Già presagita nel personaggio di Tony del Dott. Parnassus, il pupazzo Pulcinella assume in questo corto il fondamentale ruolo di giullare che guida il piccolo protagonista in una Napoli fatta di grotte e case galleggianti, con l’inconfondibile stile del regista di Brazil.

The Wholly Family

Terry Gilliam trova in Napoli un suo perfetto corrispettivo, dando il colore e la confusione del capoluogo partenopeo al suo stesso cinema che in essi si ritrova. Al centro della vicenda produttiva di questo bel cortometraggio c’è il pastificio Garofalo, impegnato in un bel progetto di product placement.

The White Storm recensione del film di Benny Chan

The White Storm recensione del film di Benny Chan

the white storm recensione

The White Storm è stato presentato al Festival Internazionale del Film di Roma 2013 nella categoria fuori concorso. La pellicola ha chiuso l’ottava edizione del Festival.

Tin (Sean Lau), Chow (Louis Koo) e Wai (Nick Cheung) sono tre agenti della polizia di Hong Kong, sezione antidroga. Ma sono anche tre amici sin dall’infanzia. Ogni giorno vivono esperienze pericolose, tra criminali senza scrupoli, operazioni sotto copertura, sparatorie all’ultimo sangue, mettendo continuamente a repentaglio la loro vita. Proprio una di queste rischiose operazioni degenererà, complicando non solo il loro lavoro, ma anche la loro lunga amicizia.

La prima cosa che salta all’occhio guardando The White Storm di Benny Chan è la sua imponenza: set stratosferici, elicotteri dotati di missili, centinaia di colpi sparati da altrettante mitragliatrici. Tutto giustificato nei 124 milioni di budget messi a disposizione. C’è da chiedersi se, oltre alla componente scenografica, anche il resto sia all’altezza.

Ora, una prima metà del film è più che godibile. Abbiamo una storia, tanta azione, un doppio binario su cui scorrono continuamente (e separati) i valori dell’amicizia e quelli professionali, del lavoro. E Chan non manca di sottolinearli con espedienti registici: quando i tre sono circondati dall’alone dell’amicizia e rimembrano i vecchi tempi, non ci sono primi piani che tengano o enfatizzazioni di alcun tipo, come a dire che i personaggi sono tutti sullo stesso livello e nessuno può emotivamente (e visivamente) sovrastare l’altro.  Quando invece è il lavoro a prendere il sopravvento, la mano registica risalta ciò a cui vuole donare importanza e la componente sentimentale viene annullata sia visivamente che a livello narrativo.

Andando avanti però, il film comincia a perdere colpi. Le situazioni inventate in sceneggiatura iniziano ad essere ai limiti dell’inverosimile e qualche elemento “trash” di troppo prende il sopravvento. Un moderato uso di situazioni goliardiche non farebbe storcere il naso a nessuno, ma quando per larghi tratti diventano l’ingrediente principale, è segno che l’andamento filmico non è più lo stesso.

La narrazione sembra divisa in capitoli, come una una storia formata di parti etichettate da un numero progressivo, fino al “chapter” finale. È come in quei videogiochi d’avventura o cosiddetti “stealth”, specie di ultima generazione, dove una voce narrante accompagnata dalle immagini, ci illustra brevemente quello che andremo a fare nel prossimo livello. E ad un certo punto si cambia addirittura mondo.

Una produzione multi-milionaria apprezzabile a metà. Una discreta prima parte con una storia più o meno forte e un occhio attento nello stile e nella regia. Una seconda parte dove invece a vincere sono l’esagerazione e l’assurdo. L’azione resta sempre l’ingrediente principale, ma talvolta è necessario porre i giusti limiti o almeno agire con un contagocce.

La nostra foto gallery del Festival:
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The White Lotus: recensione della nuova serie Sky

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The White Lotus: recensione della nuova serie Sky

La prima cosa che viene in mente durante la visione di The White Lotus è una parafrasi di un celebre titolo almodovariano: ricchi bianchi sull’orlo di una crisi di nervi. E proseguendo con la visione (abbiamo visto i primi quattro episodi di sei in anteprima) l’impressione iniziale è confermata. The White Lotus, serie ideata e diretta interamente da Mike White (Enlightened), racconta la vita in un resort di lusso alle Hawaii, mentre al centro della vicenda ci sono da una parte gruppi assortiti di turisti, tutti bianchi e ricchissimi, e dall’altra i componenti dello staff alle prese con le loro richieste sempre più assurde, ma dopotutto “il cliente ha sempre ragione!”. 

The White Lotus, la trama

C’è una top manager – Connie Britton (Nashville, American Horror Story) – accompagnata da un marito di non altrettanto successo (Steve Zahn, The Good Lord Bird), dai loro figli adolescenti (Sydney Sweeney e Fred Echinger) e dalla migliore amica della figlia (Brittany O’Grady), la coppia in luna di miele (Alexandra Daddario e Jake Lacy), una donna in lutto per la morte della madre (Jennifer Coolidge), in cerca di un tanto agognato relax a cinque stelle in quello che è un vero e proprio paradiso terrestre – la serie è stata girata per intero sull’isola di Maui, nell’arcipelago hawaiano. I vacanzieri vengono accolti dal manager e dalla responsabile dei servizi della spa della struttura, che presto si troveranno a dover provvedere a qualunque capriccio dei loro ospiti, mentre si destreggeranno con i fattori di stress delle loro vite. Mentre dinamiche sempre più dark emergeranno di giorno in giorno, la miniserie rivelerà gradualmente le complesse verità di viaggiatori dalle vite solo in apparenza perfette, dei cerimoniosi dipendenti e dell’idilliaco luogo di vacanza.

Un gruppo che alla condivisione di ceto sociale (non viene detto chiaramente, ma potendosi permettere una vacanza in quel posto è implicito) contrappone una serie di prospettive e approcci diversi alla vita e alla società, tutti immersi in una contemporaneità che sembra ricalcare per la prima volta in maniera fedele gli ultimi anni e la rivoluzione sociale che è ancora in atto in tutto il mondo, tra movimento di Black Lives Matter, alla parità di genere sul posto di lavoro che ha fatto seguito al movimento Me Too, fino all’attenzione e all’inclusività nella società e sul posto di lavoro.

Ricchi bianchi sull’orlo di una crisi di nervi

The White LotusThe White Lotus riesce con grande naturalezza a fotografare uno spaccato di vita “altrove”, una vita in vacanza in cui si sospende la routine (chi ci riesce, almeno) e si prova a ritrovare se stessi. Scopriremo presto che per alcuni è più facile che per altri e che non tutti sono pronti ad affrontare i propri mostri.

Quello che però tiene incollati a The White Lotus, oltre alla sempre accattivante dinamica da soap opera, è una “promessa” che ci viene fatta nei primissimi minuti dell’episodio di apertura, l’attesa di qualcosa di terribile. Il meccanismo narrativo è semplice ed efficace: all’inizio della serie ci viene detto che accadrà qualcosa di brutto, e per tutto lo show (almeno per i primi quattro episodi) aspettiamo che quella “promessa” venga mantenuta. Nel corso di questa spasmodica attesa, i personaggi e le loro vite si srotolano davanti agli occhi dello spettatore, con uno stile che dietro all’apparente classicità nasconde una costruzione minuziosa della suspance, una tensione crescente che continua a salire da episodio a episodio e che è perfettamente rappresentata, dopo la metà della serie da un contrappunto musicale quasi straniante che si ripropone in ogni scena dal ritmo più sostenuto rispetto alla normalità della serie. Un tema musicale che è lo stesso dei titoli di testa e di coda e che con grande facilità detta il ritmo “scomodo” di una storia che dice molto di più di quanto non sembri.

A pochi giorni dall’uscita di Nine Perfect Strangers, The White Lotus ci fa ritornare in un posto lussuosissimo dove, in un modo o nell’altro, i fortunati ospiti si confrontano con le loro stesse paure, in cui si trovano faccia a faccia con se stessi, e in cui sono ignorati del fatto che qualcosa di terribile sta per abbattersi su di loro. Un’esperienza da fare tutta d’un fiato.

The White Lotus: Mike White rivela gli appunti sulla terza stagione [Spoiler]

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The White Lotus ha appena concluso la sua seconda stagione, ma il creatore Mike White ha già molti appunti sulla terza stagione. Nella clip “Unpacking S2 E7” fissata alla fine del finale della seconda stagione, White suggerisce che la terza stagione potrebbe svolgersi in Asia e concentrarsi sulla “morte, religione e spiritualità orientale”.

“La prima stagione ha messo in evidenza i soldi, e poi la seconda stagione è il sesso”, ha detto White. “Penso che la terza stagione sarebbe forse uno sguardo satirico e divertente alla morte, alla religione e alla spiritualità orientali. Sembra che potrebbe essere un ricco arazzo fare un altro giro al White Lotus.

White ha precedentemente indicato che vorrebbe una terza stagione ambientata in Asia, dicendo a Deadline prima della premiere della seconda stagione: “Penso che sarebbe divertente forse andare in un continente completamente diverso. Sai, abbiamo fatto l’Europa, e forse l’Asia, qualcosa di folle del genere, sarebbe divertente.

Un momento nel finale della seconda stagione potrebbe indicare anche la posizione esatta della terza stagione. Mentre Ethan (Will Sharpe), Harper (Aubrey Plaza), Cameron (Theo James) e Daphne (Meghann Fahy) consumano la loro ultima cena al White Lotus in Sicilia, Cameron fa un brindisi all’amicizia e Daphne interviene: “L’anno prossimo, le Maldive!”

Nel segmento, White ha anche affrontato la morte scioccante di Tanya (Coolidge) nel finale, dicendo: “Alla fine della scorsa stagione, Tanya è seduta con Greg nell’ultimo episodio e sta parlando dei suoi problemi di salute. E lei dice: ‘Ho avuto ogni tipo di trattamento nel corso degli anni, la morte è l’ultima esperienza immersiva che non ho provato.’”

White ha continuato: “Stavo pensando, sarebbe così divertente riportare indietro Tanya perché è un personaggio fantastico, ma forse questo è il viaggio per lei, un viaggio verso la morte. Non che volessi davvero uccidere Tanya perché la amo come personaggio e ovviamente amo Jennifer, ma mi sentivo come se stessimo andando in Italia, è una tale diva – un archetipo femminile più grande della vita – sembrava che potessimo escogitare la nostra conclusione operistica per la vita di Tanya e la sua storia.

White ha detto che pensava che la morte di Tanya “per mano di qualcun altro fosse troppo tragica” e che Tanya “doveva dare il meglio di sé e che lei, in un certo senso, ha avuto una sorta di vittoria su chiunque stesse cospirando per sbarazzarsi di suo.”

“Mi ha fatto solo ridere pensare che le sarebbe piaciuto eliminare questa cabala di assassini e, dopo averlo fatto con successo, muore di questa morte da schifo, e sembrava che fosse proprio così Tanya”, ha aggiunto.

Per quanto riguarda la cospirazione di Greg (Jon Gries) e Quentin (Tom Hollander) per uccidere Tanya, White ha detto: “È possibile che Portia [Haley Lu Richardson] sia abbastanza spaventata da lasciar perdere, ma il fatto che tutti quei ragazzi muoiano sulla barca, sembra che ci debba essere qualcuno che rintraccerà Greg. Ma forse dovrai aspettare per scoprire cosa succede.

The White Lotus: la terza stagione sarà ambientata in Thailandia

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The White Lotus: la terza stagione sarà ambientata in Thailandia

L’acclamata serie tv The White Lotus è diretto verso la Thailandia, secondo quanto apprendiamo da Variety che ha rivelato che diverse fonti vicine alla produzione hanno individuato la location per la prossima terza stagione. 

Poiché le prime due stagioni di The White Lotus di Mike White sono state girate rispettivamente nei resort Four Seasons alle Hawaii e in Italia, è possibile che la terza stagione si svolga in una delle quattro proprietà del colosso degli hotel di lusso in Thailandia, che sono situato a Bangkok, Chiang Mai, Koh Samui e il Triangolo d’oro. I resort Four Seasons della Thailandia sono sparsi in città, campagna, giungla e spiaggia, offrendo a Mike White un sacco di ambientazioni con cui giocare, se lo desidera.

White aveva precedentemente accennato al fatto che la terza stagione potrebbe svolgersi in Asia e concentrarsi sulla “morte e religione e spiritualità orientali”. La prima stagione mette in risalto i soldi, e poi la seconda stagione è il sesso“, ha detto White in una clip dedicata alla fine del finale della seconda stagione. “Penso che la terza stagione sarebbe forse uno sguardo satirico e divertente alla morte, alla religione e alla spiritualità orientali. Sembra che potrebbe essere un ricco arazzo fare un altro giro al White Lotus£.

La produzione della terza stagione di The White Lotus deve ancora iniziare, poiché fonti affermano che White ha passato del tempo in Thailandia a esplorare i siti. I dettagli del casting devono ancora essere annunciati, ma poiché la seconda stagione presentava principalmente un nuovo ensemble, è lecito ritenere che ci saranno molti volti nuovi in ​​vacanza in Asia.

The White Lotus ha vinto 10 premi Emmy per la sua prima stagione, tra cui quello per l’eccezionale serie limitata o antologica e l’attrice non protagonista per Jennifer Coolidge, che ha ripreso il ruolo di Tanya McQuoid nella seconda stagione ambientata in Sicilia. All’inizio di quest’anno, Coolidge ha vinto un Golden Globe per la seconda stagione, che ha portato a casa anche la migliore serie limitata, serie antologica o film per la televisione. La serie ha anche vinto due premi SAG, per il miglior ensemble televisivo e per la performance di Coolidge. White, che scrive e dirige The White Lotus, è produttore esecutivo insieme a David Bernad e Mark Kamine.

The White Lotus: la terza stagione sarà “…più lunga, più grande e più folle”

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Mike White è pronto a viaggiare verso la prossima destinazione di The White Lotus, definendo la prossima terza stagione “più lunga, più grande, più folle” in una recente intervista con EW.

Sarà una ‘White Lotus’ di grandi dimensioni”, ha detto White. “Sarà più lungo, più grande, più folle. Non so cosa penserà la gente, ma sono super emozionato, quindi almeno per il mio barometro, è una buona cosa… Sono super entusiasta dei contenuti della stagione”.

Il creatore di The White Lotus ha anche condiviso un aggiornamento sullo sviluppo della terza stagione, che probabilmente non sarà pronta fino al 2025 a causa sia dello sciopero degli scrittori che dello sciopero SAG-AFTRA in corso, come aveva precedentemente rivelato il presidente/CEO di HBO e Max Casey Bloys.

Sto seriamente finendo le sceneggiature“, ha detto White. “Sto ancora aspettando di poter lanciare il cast. Se lo sciopero del SAG non si risolve presto, allora sì, dovremmo insistere ancora perché lo show ha un nuovo cast ogni stagione, quindi ci sono molte parti da interpretare… sono più che ansioso di andare avanti”.

Avevamo già rivelato che la terza stagione svolgerà in Tailandia, seguita dal ritorno di Natasha Rothwell nei panni di Belinda dalla prima stagione. La serie antologica di successo della HBO era nelle prime fasi di preparazione per la terza stagione quando lo sciopero degli scrittori ha costretto la nuova stagione a chiudere.

La prima stagione mette in risalto il denaro, e poi la seconda stagione è il sesso“, ha detto White in una clip  alla fine del finale della seconda stagione. “Penso che la terza stagione potrebbe offrire uno sguardo satirico e divertente alla morte, alla religione e alla spiritualità orientale. Sembra che potrebbe essere un ricco arazzo fare un altro round al White Lotus.

The White Lotus debutta in Italia, dal 30 Agosto su Sky e NOW

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The White Lotus debutta in Italia, dal 30 Agosto su Sky e NOW

Debutterà dal 30 agosto alle 21.15 in prima visione su Sky Atlantic e in streaming su NOW (doppio episodio a settimana) The White Lotus creata, scritta e diretta da Mike White (Enlightened), The White Lotus, che è stata appena rinnovata per una seconda stagione, è una tagliente satira sociale sulle vicende di vari membri dello staff e di alcuni clienti dell’esclusivo resort che dà il titolo alla serie, seguiti durante una tumultuosa settimana in paradiso che cambierà per sempre le loro vite.

Un affiatatissimo cast corale, ricco di volti noti del piccolo e del grande schermo e guidato da Murray Bartlett (Looking) nei panni del manager del lussureggiante The White Lotus, è fra i punti di forza di questa comedy in sei episodi “sull’orlo di una crisi di nervi”, a tinte decisamente black, che spinge molto sui lati più oscuri e nascosti dei suoi protagonisti e che non si lascia sfuggire alcuni momenti di intensa – e spesso esilarante – critica sociale e culturale, che assieme alle performance di tutti i protagonisti sono al centro di alcune delle più lusinghiere recensioni che la serie ha ricevuto: “la tragicommedia di Mike White è una delle migliori serie dell’anno” per il New Yorker, “la serie da vedere quest’estate” scrive il Time, “assolutamente meraviglioso” secondo Indiewire.

Al check-in della prestigiosa struttura una giovane coppia in luna di miele (Alexandra Daddario e Jake Lacy), una donna in lutto per la morte della madre (Jennifer Coolidge, La rivincita delle bionde, Una donna promettente, American Pie), una top manager –Connie Britton (Nashville, American Horror Story) – accompagnata da un marito di non altrettanto successo (Steve Zahn, The Good Lord Bird), dai loro figli adolescenti (Sydney Sweeney e Fred Echinger) e dalla migliore amica della figlia (Brittany O’Grady). In cerca di un tanto agognato relax a cinque stelle in quello che è un vero e proprio paradiso terrestre – la serie è stata girata per intero sull’isola di Maui, nell’arcipelago hawaiano – i vacanzieri vengono accolti dal resort manager e dalla responsabile dei servizi della spa della struttura, che presto si troveranno a dover provvedere a qualunque capriccio dei loro ospiti – non conta quanto irragionevole – mentre si destreggeranno con i fattori di stress delle loro vite. Mentre dinamiche sempre più dark emergeranno di giorno in giorno, la miniserie rivelerà gradualmente le complesse verità di viaggiatori dalle vite solo in apparenza perfette, dei cerimoniosi dipendenti e dell’idilliaco luogo di vacanza.

The White Lotus vede come produttori esecutivi lo stesso White insieme a David Bernad (Enlightened) e Nick Hall (We Are Who We Are). Mark Kamine è co-produttore esecutivo.

The White Lotus 3: Walton Goggins e altri 5 attori nel cast

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The White Lotus 3: Walton Goggins e altri 5 attori nel cast

Il cast di The White Lotus 3, l’attesa terza stagione di The White Lotus si è arricchito di altri cinque attori, tra cui Walton Goggins.

Come riportato da Variety, Walton Goggins, Patrick Schwarzenegger, Sam Nivola, Sarah Catherine Hook e Aimee Lou Wood sono entrati a far parte del cast della terza stagione di The White Lotus. Goggins ha recentemente prestato la sua voce alla prima metà della seconda stagione di Invincible, mentre Patrick Schwarzenegger ha interpretato il ruolo di Golden Boy in Gen V. Nelle ultime settimane hanno firmato per la nuova stagione molte star, tra cui Carrie Coon e Christian Friedel.

Creata da Mike White, la prima stagione di The White Lotus ha debuttato nel 2021 e ha avuto come protagonisti Jennifer Coolidge, Murray Bartlett, Connie Britton, Alexandra Daddario, Fred Hechinger, Steve Zahn, Sydney Sweeney e altri. La Coolidge è tornata per la seconda stagione, andata in onda nel 2022, insieme a una serie di nuovi attori come F. Murray Abraham, Michael Imperioli, Haley Lu Richardson, Aubrey Plaza, Simona Tabasco e altri. La terza stagione di The White Lotus non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma probabilmente sarà trasmessa nel 2025. Le riprese inizieranno nel febbraio 2024.

Quando inizia la produzione della terza stagione di The White Lotus?

La produzione della terza stagione di The White Lotus inizierà il mese prossimo e le riprese si svolgeranno a Bangkok, Phuket e Ko Samui. Per quanto riguarda la storia, al momento non si sa molto della trama della terza stagione di The White Lotus.

The White Lotusè stato un successo per la HBO. La prima stagione, girata alle Hawaii, ha ricevuto 11 nomination ai 74° Primetime Emmy Awards, vincendone cinque, tra cui Outstanding Limited or Anthology Series. La seconda stagione, girata in Italia, ha ottenuto 12 nomination ai 75° Primetime Emmy Awards, con la vittoria di Jennifer Coolidge come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica.

The White Lotus 3: Julian Kostov nel cast al posto di Miloš Biković

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La terza stagione di The White Lotus ha aggiunto Julian Kostov al suo cast. L’attore apparirà in un ruolo ricorrente nella serie HBO precedentemente assegnato a Miloš Biković. Biković è stato escluso dalla serie, a causa del suo sostegno alla Russia e al presidente russo Vladimir Putin nella guerra del paese contro l’Ucraina.

“Oggi è stata scatenata una campagna mirata contro di me, una manovra esterna per influenzare le decisioni che possono creare un precedente inquietante che mette in ombra l’essenza della libertà artistica”, ha detto in precedenza Biković in una nota. “Il risultato di una tale narrazione è il trionfo dell’assurdità e la sconfitta dell’arte”.

Kostov si unisce ai membri del cast della terza stagione precedentemente annunciati: Leslie Bibb, Dom Hetrakul, Jason Isaacs, Michelle Monaghan, Parker Posey, Tayme Thapthimthong, Christian Friedel, Morgana O’Reilly, Lek Patravadi, Shalini Peiris, Carrie Coon, Francesca Corney, Nicholas Duvernay, Arnas Fedaravičius, Natasha Rothwell, Walton Goggins, Patrick Schwarzenegger, Aimee Lou Wood, Sarah Catherine Hook e Sam Nivola.

Quando inizia la produzione della terza stagione di The White Lotus?

La produzione della terza stagione di The White Lotus inizierà il mese prossimo e le riprese si svolgeranno a Bangkok, Phuket e Ko Samui. Per quanto riguarda la storia, al momento non si sa molto della trama della terza stagione di The White Lotus.

The White Lotusè stato un successo per la HBO. La prima stagione, girata alle Hawaii, ha ricevuto 11 nomination ai 74° Primetime Emmy Awards, vincendone cinque, tra cui Outstanding Limited or Anthology Series. La seconda stagione, girata in Italia, ha ottenuto 12 nomination ai 75° Primetime Emmy Awards, con la vittoria di Jennifer Coolidge come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica.

The White Lotus 3: Carrie Coon in trattative per un ruolo da protagonista

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Carrie Coon sarebbe in attesa di un ruolo chiave nella terza stagione di The White Lotus  della HBO. Secondo quanto riportato da Jeff Sneider di The InSneider, la Coon sarebbe in trattative per un ruolo importante nella terza stagione di The White Lotus , ambientata in Thailandia.

Il casting non è stato ancora annunciato ufficialmente dalla HBO, anche se Deadline ha precedentemente riportato che la stagione sta cercando di riempire tredici ruoli (nove dei quali saranno series regular), tra cui un “patriarca, un dirigente d’azienda, un’attrice, una coppia di madri, un disadattato e uno yogi”. L’unico membro del cast confermato per la terza stagione di The White Lotus è Natasha Rothwell, che riprende il ruolo di Belinda dalle prime due stagioni.

In cos’altro ha recitato Carrie Coon ?

Carrie Coon è forse più nota per aver interpretato Nora Durst in The Leftovers della HBO, creata da Damon Lindelof, insieme a Justin Theroux. Ha anche interpretato Bertha Russell in The Gilded Age della HBO e ha recitato nella terza stagione di Fargo della FX, oltre ad altri ruoli televisivi.

Al cinema, Carrie Coon ha recitato in Gone Girl del 2014, The Post del 2017, Avengers: Infinity War del 2018, Widows del 2018, The Nest del 2020 e Ghostbusters: Afterlife. Riprenderà il ruolo di Callie Spengler nel prossimo Ghostbusters: minaccia glaciale, che uscirà nelle sale statunitensi il 29 marzo 2024.

Creata da Mike White, la prima stagione di The White Lotus ha debuttato nel 2021 e ha avuto come protagonisti Jennifer Coolidge, Murray Bartlett, Connie Britton, Alexandra Daddario, Fred Hechinger, Steve Zahn, Sydney Sweeney e altri. La Coolidge è tornata per la seconda stagione, andata in onda nel 2022, insieme a una serie di nuovi attori come F. Murray Abraham, Michael Imperioli, Haley Lu Richardson, Aubrey Plaza, Simona Tabasco e altri. La terza stagione di The White Lotus non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma probabilmente sarà trasmessa nel 2025. Le riprese inizieranno nel febbraio 2024.

The White Lotus 2: il trailer della seconda stagione anticipa una vacanza da morire

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HBO ha rilasciato il trailer ufficiale dell’attesissima seconda stagione di The White Lotus, che dovrebbe fare il suo ritorno il 30 ottobre. Il video ci dà il benvenuto nella lussuosa filiale del resort titolare in Sicilia, in Italia. Il trailer della seconda stagione di White Lotus ci offre anche un primo assaggio dei problemi che emergeranno tra il nuovo gruppo di ospiti caotici della serie. Il video continua a evidenziare il ritorno di Jennifer Coolidge, che ha recentemente vinto un Emmy come migliore attrice non protagonista in una miniserie per la sua interpretazione nella prima stagione.

The White Lotus 2, la trama

The White Lotus 2 si svolgerà in una nuova location e introdurrà un set di personaggi completamente nuovo. Il capitolo successivo lascia le Hawaii alle spalle e segue un diverso gruppo di vacanzieri mentre volano verso un’altra proprietà di White Lotus e si stabiliscono temporaneamente tra i suoi abitanti. È ambientato in un esclusivo resort siciliano e segue le gesta di vari ospiti e dipendenti nell’arco di una settimana.

Il cast di The White Lotus 2

Il nuovo cast include Michael Imperioli come Dominic Di Grasso, Aubrey Plaza come Harper Spiller, F. Murray Abraham come Bert Di Grasso, Tom Hollander come Quentin, Adam DiMarco come Albie Di Grasso, Haley Lu Richardson come Porta, Theo James come Cameron, Meghann Fahy nei panni di Daphne, Will Sharpe nei panni di Ethan e il nuovo arrivato Leo Woodall nei panni di Jack. Jennifer Coolidge, all’attrice della prima stagione, riprenderà anche il ruolo di Tanya McQuoid.

The White Lotus è stato creato, scritto e diretto da Mike White ( Enlightened ). I produttori esecutivi sono White, David Bernard, Mark Kamine e Nick Hall. La prima stagione è stata interpretata da Murray Bartlett, Connie Britton, Natasha Rothwell, Steve Zahn, Sydney Sweeney, Brittany O’Grady, Jake Lacy, Alexandra Daddario, Molly Shannon, Jennifer Coolidge e Fred Hechinger.

The White Lotus – terza stagione: Carrie Coon nel cast

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The White Lotus – terza stagione: Carrie Coon nel cast

Dopo avervi svelato che era entrata in trattative con HBO, oggi arriva la conferma da Deadline che l’attrice Carrie Coon è entrata ufficialmente a far parte del cast della terza stagione di The White Lotus.

Carrie Coon è l’ultimo nome importante del cast dell’imminente nuovo capitolo ambientato in Thailandia, che si aggiunge ai già annunciati Leslie Bibb, Jason Isaacs, Michelle Monaghan, Parker Posey, Dom Hetrakul e Tayme Thapthimthong, oltre a Natasha Rothwell, già protagonista della prima stagione.

La terza stagione di The White Lotus, le cui riprese inizieranno a febbraio a Koh Samui, Phuket e Bangkok, seguirà un nuovo gruppo di ospiti in un’altra proprietà del White Lotus. Come di consueto, non sono stati diffusi dettagli sugli ospiti ma, come riportato da Deadline a novembre, il gruppo multigenerazionale comprende un patriarca, una donna dirigente d’azienda, un’attrice, una coppia di madri, tra cui la moglie di un country club, un disadattato e uno yogi.

Il casting della terza stagione di The White Lotus è iniziato poche ore dopo la fine dello sciopero SAG-AFTRA e si è protratto fino alle vacanze, con diversi altri accordi con gli attori attualmente in fase di negoziazione. Per le riprese e la promozione del terzo episodio, la HBO ha stretto una partnership con l’Autorità del Turismo della Thailandia.

Dopo il finale della seconda stagione, previsto per dicembre 2022, White ha dichiarato che la terza stagione esplorerà “la morte nella religione e nella spiritualità orientale”. “Sarà un White Lotus in grande stile“, ha detto White a proposito della nuova puntata lo scorso novembre. “Sarà più lunga, più grande, più folle“.

Originariamente prevista per il 2024, la terza stagione “probabilmente si sposterà nel 2025” a causa degli scioperi, ha dichiarato a novembre Casey Bloys, presidente e amministratore delegato di HBO e Max.

La prima stagione di The White Lotus, che ha debuttato nel luglio 2021 ed è ambientata alle Hawaii, ha ricevuto 20 nomination agli Emmy in 13 categorie e ha vinto dieci trofei, il maggior numero di vittorie di qualsiasi programma quell’anno, tra cui Outstanding Limited or Anthology Series. La seconda stagione, ambientata in Sicilia e presentata nel dicembre 2022, ha ottenuto 23 nomination agli Emmy, tra cui quella per la serie drammatica.

The White Lotus – terza stagione: annunciato il cast, al via le riprese

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Leslie Bibb, Dom Hetrakul, Jason Isaacs, Michelle Monaghan, Parker Posey e Tayme Thapthimthong si uniscono al cast del terzo ciclo di episodi di The White Lotus, la premiatissima satira di Mike White targata HBO le cui prime due stagioni sono disponibili su Sky e in streaming solo su NOW.

Accanto ai nomi appena annunciati, il ritorno nel cast, direttamente dalla prima stagione, di Natasha Rothwell. La serie, che batterà il primo ciak a febbraio e che arriverà prossimamente in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, verrà girata a Koh Samui, Phuket e Bangkok e seguirà le vicende di un nuovo gruppo di vacanzieri in un altro resort The White Lotus.

La prima stagione, arrivata nell’estate del 2021 e ambientata alle Hawaii, ha ricevuto ben 20 nomination agli Emmy Awards in 13 categorie, portando a casa 10 statuette, più di qualunque altra serie quell’anno – incluso il premio come miglior miniserie. Il secondo ciclo di episodi, che ha debuttato nel dicembre 2022, è invece ambientato in Sicilia e ha fatto sue addirittura 23 nomination ai prossimi Emmy, fra cui quella per miglior serie drammatica.

The White Lotus è create, scritta e diretta da Mike White; produttori esecutivi sono Mike White, David Bernad and Mark Kamine.

The White Lotus – Stagione 3: Walton Goggins la descrive come “molto meta a tutti i livelli”

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Mentre prosegue la produzione della terza stagione di The White Lotus, il nuovo membro del cast Walton Goggins (Fallout) ha raccontato com’è stato girare il prossimo episodio dell’acclamata serie comica della HBO.

Nel corso di una recente intervista con il Los Angeles Times, Goggins ha ammesso che le riprese della terza stagione di The White Lotus in Thailandia si sono trasformate per lui in un viaggio di guarigione. Ha rivelato di sentire un legame personale con il Paese, dopo averlo visitato in precedenza durante una crisi esistenziale quasi due decenni fa.

È tutto molto meta a tutti i livelli“, ha detto Goggins. “Siamo ospiti che entrano in un hotel e interpretano ospiti che entrano in un hotel. Passiamo tutto questo tempo insieme, che ci piaccia o no, facendo colazione, pranzando e cenando. Lavoriamo dove stiamo“.

Ha aggiunto: “Sono stato in molti dei luoghi in cui stiamo girando ora, le stesse strade e spiagge sabbiose. Ho fatto tanta strada nella mia vita e sono stato guarito a diversi livelli. Sono così grata per questo momento e per il cammino che sto percorrendo”.

La terza stagione di The White Lotus ottiene un altro cast stellare

The White Lotus è creato, scritto e diretto da Mike White (Enlightened). La terza stagione introdurrà anche Lalisa Manobal (alias Lisa delle Blackpink), Patrick Schwarzenegger, Carrie Coon, Jason Isaacs, Michelle Monaghan, Parker Posey, Sam Nivola, Sarah Catherine Hook, Aimee Lou Wood, Christian Friedel, Sarah Catherine Hook, Morgana O’Reilly, Lek Patravadi, Shalini Peiris, Tayme Thapthimthong, Julian Kostov, Scott Glenn e altri ancora. Essi si uniranno a Natasha Rothwell, membro del cast della prima stagione, che riprenderà il ruolo di Belinda Lindsay.

La serie è prodotta esecutivamente da White, David Bernard, Mark Kamine e Nick Hall. La seconda stagione, ambientata in Sicilia, ha ottenuto 23 nomination agli Emmy, tra cui quella per la serie drammatica. Per la sua ultima interpretazione di Tanya, Jennifer Coolidge ha vinto il suo secondo Emmy

The White Lotus – stagione 3 sarà tutta incentrata sulla “morte”

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The White Lotus – stagione 3 sarà tutta incentrata sulla “morte”

Sebbene non si sappia molto su The White Lotus – stagione 3, la prossima stagione dell’acclamata serie The White Lotus della HBO, la star Carrie Coon ha dichiarato che il tema centrale dello show è quello della morte.

Parlando con Vanity Fair, la Carrie Coon ha dichiarato di non poter dire molto sulla serie, ma ha elogiato il suo “cast internazionale” e ha detto che lo show gioca con molte dinamiche interessanti. Una in particolare, come già toccato in precedenza, è la morte.

È un cast enorme. È un cast internazionale. E penso che stia giocando con alcune dinamiche davvero interessanti“, ha detto Coon. “Penso che sia qualcosa che continuerebbe a fare se glielo permettessero, perché credo che gli piacerebbe diventare più grande e più internazionale e mettere insieme gruppi di persone più strani – è questo che lo appassiona. E penso che sia importante in questo mondo, vedere persone che si scontrano tra loro in questo modo“.

Coon ha detto che lo show continua a fare satira sul mondo degli ultra-ricchi, e mentre le ultime due stagioni hanno riguardato i soldi e il sesso, questa si concentra completamente sulla morte.

Ovviamente sta facendo satira sui ricchi bianchi, e lo sta facendo molto bene. Sta parlando a persone che hanno bisogno di essere ascoltate in un modo davvero interessante“, ha detto Coon. “Ha avuto una stagione sui soldi e una sul sesso. E questa è la sua stagione sulla morte. Quindi ci troviamo in questo Paese buddista. Si scontra con alcune cose della mia vita in questo momento che sono davvero interessanti da pensare, e quindi mi sento incredibilmente gratificato. E la mia famiglia è incredibilmente stressata“.

Oltre a Coon, The White Lotus – Stagione 3 sarà interpretato anche da Leslie Bibb, Nicholas Duvernay, Arnas Fedaravičius, Christian Friedel, Walton Goggins, Scott Glenn, Sarah Catherine Hook e altri ancora.

Chi c’è nella terza stagione di The White Lotus?

Altri dettagli sulla terza stagione della serie antologica di successo di Mike White The White Lotus rimangono segreti. Secondo quanto riportato in precedenza, nella proprietà del White Lotus entrerà “una banda multigenerazionale”, tra cui “un patriarca, una donna dirigente d’azienda, un’attrice, una coppia di madri, una moglie di un country club, un disadattato e uno yogi“.

Charlotte Le Bon interpreterà un ruolo precedentemente affidato a Francesca Corney. Anche Julian Kostov sarà protagonista della serie, in un ruolo ancora non rivelato, dopo che la HBO ha interrotto i legami con Miloš Biković.

Lo show, attualmente in produzione in Thailandia, accoglierà anche nuovi membri del cast, tra cui Jason Isaacs, Christian Friedel, Dom Hetrakul, Morgana O’Reilly, Lek Patravadi, Shalini Peiris, Tayme Thapthimthong, Nicholas Duvernay, Arnas Fedaravičius e Lisa delle BLACKPINK.

The White Lotus – stagione 3 riceve un favoloso aggiornamento sulle riprese

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La terza stagione di The White Lotus è a un passo dal diventare realtà. Patrick Schwarzenegger, che sarà uno dei nuovi volti che reciteranno nei prossimi episodi dell’acclamata serie HBO, ha annunciato attraverso i suoi account sui social media che le riprese principali si sono concluse. L’attore ha anche condiviso nuove immagini del dietro le quinte direttamente dal set di The White Lotus. Dopo aver iniziato le riprese quasi all’inizio di quest’anno, il cast e la troupe della serie HBO meritano di festeggiare il loro ultimo traguardo. Il nuovo resort è pronto ad accogliere i suoi ospiti nel 2025.

I nuovi episodi di The White Lotus avranno come protagonisti anche Aimee Lou Wood, Walton Goggins e Carrie Coon, mentre l’avvincente antologia si sposta in un altro prestigioso resort. Aimee Lou Wood è nota per il ruolo della simpatica Aimee Gibbs in Sex Education, la commedia di Netflix che ha conquistato il mondo con il suo umorismo imprevedibile e l’approccio onesto alla sessualità. Goggins è stato protagonista dell’ultimo successo di Prime Video, l’adattamento televisivo di Fallout. L’attore ha anche doppiato un personaggio importante di Invincible, la serie animata di supereroi incentrata su un giovane uomo e sulla sua missione di salvare la Terra. Il nuovo cast è pronto ad unirsi ai colpi di scena di The White Lotus, mentre l’antologia creata da Mike White si avvia rapidamente verso il suo terzo capitolo.

Per il modo in cui The White Lotus segue un gruppo di persone in diverse località del mondo. La seconda stagione della serie ha visto protagonisti Tom Hollander, Theo James e Aubrey Plaza. Jennifer Coolidge ha ripreso il ruolo di Tanya McQuoid-Hunt, introdotto nella prima stagione di The White Lotus. È difficile sapere cosa aspettarsi da questa serie, considerando che le trame dei personaggi sembrano separate fino a quando un evento pericoloso li fa incontrare.

Quando tornerà “The White Lotus” sulla HBO?

 

Con la fine delle riprese principali della terza stagione di The White Lotus, i fan sono a un passo dal vedere il nuovo mistero svolgersi sullo schermo. La HBO non ha ancora confermato la data di uscita dei nuovi episodi della serie, ma questi ultimi arriveranno in televisione nel 2025. Il network si sta preparando a vivere un’annata di grande successo, con una nuova stagione di The Last of Us e un nuovo spinoff di Game of Thrones, anch’esso pronto a debuttare nel 2025.

The White Circus: Asa Butterfield e Chloe Moretz nel cast!

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The White Circus: Asa Butterfield e Chloe Moretz nel cast!

Saranno Asa Butterfield(il bambino col pigiama a righe, Hugo Cabret) e Chloe Moretz(Carrie, Kick Ass) i protagonisti di The White Circus, nuovo fantasy diretto dai registi emergenti Chris Lavis e Maciek Szczerbowski. Nel cast, troveremo anche Andrea Riseborough e Christian Friedel.

Il film sarà una fiaba dark che racconterà la storia di un pilota schiantatosi col suo aeroplano e costretto a intraprendere un lungo viaggio in una terra devastata dalla guerra.

Le riprese del film inizieranno a febbraio 2014 in Germania per poi proseguire in Serbia.

I giovani Butterfield e Moretz torneranno presto al cinema rispettivamente con Ender’s Game, ultima fatica di Gavin Hood, e Kick Ass 2.

Dei due registi, nomi solidi nel campo dell’animazione stop motion, la produzione ha detto: “Chris e Maciek sono gli eredi naturali di Terry Gilliam, Jim Henson e Tim Burton. I loro lavori risentono di un crossover di influenze e inoltre sono ricchi di appeal perché intelligenti e innovativi”.

The Whistleblower – recensione

The Whistleblower è tratto da una storia vera e narra le vicissitudini di una poliziotta del Nebraska (Rachel Weisz) che entra a far parte dei corpi di pace delle Nazioni Unite nella Bosnia del dopo guerra civile, e che si trova a portare alla luce uno scandalo di tratta delle bianche che anche l’ONU cerca di far passare sotto silenzio.

The Whispers 1×10: anticipazioni e promo

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Si intitolerà Darkest FearsThe Whispers 1×10, il decimo episodio della serie televisiva che sarà trasmessa dal network americano della ABC.

In The Whispers 1×10, un piano è messo in atto per intrappolare Drill e tentare di defluire la sua energia, uccidendolo così nel processo. Ma in caso di insuccesso, Drill potrebbe cercare vendetta in un modo più letale.

The Whispers 1×10: promo dell’episodio “Darkest Fears”

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The Whispers 1×10: promo dell’episodio “Darkest Fears”

Il network americano della ha diffuso il promo ufficiale di The Whispers 1×10, il decimo episodio che si intitolerà “Darkest Fears”:

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The Whispers è una serie televisiva statunitense creata da Soo Hugh per il network ABC, basata sul racconto Ora zero di Ray Bradbury, incluso nella raccolta L’uomo illustrato. La serie ha debuttato sull’ABC il 1º giugno 2015.

Una forza paranormale, invisibile e silenziosa, inizia il suo piano di dominio sulla Terra, utilizzando i bambini. Attraverso l’utilizzo di poteri mentali, questa forza riesce ad entrare nella testa di bambini innocenti, comandandoli per scopi misteriosi e inquietanti.

The Whispers 1×10: foto promozionali di “Darkest Fears”

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Il network americano della ABC ha diffuso le foto promozionali di The Whispers 1×10, il decimo episodio che si intitolerà “Darkest Fears”:

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The Whispers è una serie televisiva statunitense creata da Soo Hugh per il network ABC, basata sul racconto Ora zero di Ray Bradbury, incluso nella raccolta L’uomo illustrato. La serie ha debuttato sull’ABC il 1º giugno 2015.

Una forza paranormale, invisibile e silenziosa, inizia il suo piano di dominio sulla Terra, utilizzando i bambini. Attraverso l’utilizzo di poteri mentali, questa forza riesce ad entrare nella testa di bambini innocenti, comandandoli per scopi misteriosi e inquietanti.

The Whispers 1×09: clip dell’episodio “Broken Child”

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The Whispers 1×09: clip dell’episodio “Broken Child”

Il network americano della ABC ha diffuso le clip ufficiali di The Whispers 1×09, il nono episodio che si intitolerà Broken Child”:

The Whispers è una serie televisiva statunitense creata da Soo Hugh per il network ABC, basata sul racconto Ora zero di Ray Bradbury, incluso nella raccolta L’uomo illustrato. La serie ha debuttato sull’ABC il 1º giugno 2015.

Una forza paranormale, invisibile e silenziosa, inizia il suo piano di dominio sulla Terra, utilizzando i bambini. Attraverso l’utilizzo di poteri mentali, questa forza riesce ad entrare nella testa di bambini innocenti, comandandoli per scopi misteriosi e inquietanti.

The Whiskey Bandit, la storia vera dietro al film

The Whiskey Bandit, la storia vera dietro al film

Nimród Antal, regista di origine ungherese nato a Los Angeles, è diventato una star internazionale con il suo successo del 2003, Kontroll, e ha poi girato diversi film a Hollywood con vari gradi di successo. Ora è tornato con il suo primo film ungherese dopo 14 anni, The Whiskey Bandit, appena presentato in anteprima mondiale come proiezione speciale al Warsaw Film Festival.

Il film è un adattamento della storia reale di Attila Ambrus, un “criminale gentiluomo” spesso paragonato in Ungheria a Sándor Rózsa, la versione del paese di Robin Hood. Antal inizia il film con una rapina elegantemente inscenata che l’eroe baffuto, vestito di Ray Ban e giacca di pelle, mette a segno in una banca. Poi torniamo alla sua infanzia e ci rendiamo subito conto che Attila (l’esordiente Bence Szalay), ovvero il bandito del whisky, è stato arrestato e sta raccontando la sua vita al detective (Zoltán Schneider, visto quest’anno anche in On Body and Soul) che gli dà la caccia da decenni.

Da dove arriva Attila?

Viktor Klem e Bence Szalay in A Viszkis (2017)
© Viszkis Film

Attila è cresciuto in Transilvania negli anni ’80 ed è fuggito clandestinamente in Ungheria passando sotto un treno merci. Vediamo come diventa portiere di una squadra di hockey a Budapest e trova una fidanzata, Kata (Piroska Móga, da Strangled), il cui padre borghese lo considera senza speranza, senza un lavoro né molte possibilità di ottenerlo. Nel tentativo di ottenere un permesso di lavoro, si rivolge a un funzionario governativo corrotto per convincerlo a tirare qualche filo, ma questo non funziona senza “ungere le ruote”, come dice la sceneggiatura di Antal. Così passa a rapinare banche, senza mai fare del male a nessuno, e si guadagna presto la fama di eroe popolare. Il soprannome deriva dall’odore di whisky che si lascia dietro, poiché beve sempre prima di una rapina, prima semplicemente per calmare i nervi, ma poi, più che altro, per difendere la sua reputazione.

Zoltán Schneider in A Viszkis (2017)
© Viszkis Film

Si tratta di un film d’azione e di crimine ben riuscito, dal ritmo veloce e fluido, elegantemente girato e spesso divertente, con un eroe carismatico, ricchi dettagli d’epoca e una visione leggermente satirica della transizione post-comunista in Ungheria. Se da un lato questo funzionerà per gli spettatori locali, nella cui coscienza la storia è molto viva e vegeta, dall’altro solleva la questione di quanto si tradurrà bene per il pubblico internazionale. Non capiamo perché venga paragonato a Robin Hood quando usa il denaro rubato solo per se stesso, che sia per viaggiare, comprare vestiti costosi alla sua ragazza, mangiare in ristoranti di lusso, giocare d’azzardo o altro.

Sebbene si possa comprendere l’idea che, per gli ungheresi dei turbolenti anni ’90, il semplice fatto che qualcuno superasse regolarmente lo Stato e si facesse beffe di tutto ciò che esso rappresentava potesse dare una certa soddisfazione ribelle alla gente comune, questa consapevolezza è minata da alcune decisioni narrative contraddittorie, come la scena in cui un gruppo di passanti, che si accorge di una rapina, insegue Attila e il suo socio mentre iniziano a scappare con i soldi.

Chi è Attila Ambrus?

Attila Ambrus (nato il 6 ottobre 1967), alias The Whiskey Robber, è un ex rapinatore di banche e giocatore professionista di hockey su ghiaccio ungherese. È diventato famoso negli anni ’90 per aver commesso una serie di “rapine da gentiluomo” sotto copertura a Budapest e dintorni, in Ungheria, mentre lavorava come portiere. Divenne famoso in Ungheria come un eroe popolare simbolo dei tempi nel decennio successivo all’introduzione del capitalismo nell’ex Stato comunista. Ambrus fu infine catturato e imprigionato per circa 12 anni, per poi essere rilasciato nel 2012. La sua storia è stata raccontata nel libro del 2004 Ballad of the Whiskey Robber dello scrittore Julian Rubinstein.

Vita e carriera

Ambrus ha avuto problemi con la legge fin da giovane per aver commesso piccoli furti. Nel 1988, Ambrus ha attraversato illegalmente i confini della Romania viaggiando sotto un treno merci e ha chiesto asilo politico e cittadinanza in Ungheria, ottenendo quest’ultima nel 1994.

Ambrus si è guadagnato da vivere con una serie di lavori saltuari, tra cui il becchino e il contrabbandiere di pelli, dopodiché ha fatto un provino per la squadra di hockey professionistica Újpesti TE. Nonostante le sue pessime prestazioni, fu ammesso nel roster come portiere, mentre faceva il custode della squadra. I compagni di squadra di Ambrus gli diedero il soprannome di “Pantera di Csík”.

Le entrate di Ambrus continuarono a essere insicure, mentre svolgeva una serie di lavori secondari, e nel 1993 commise la sua prima rapina a un ufficio postale. Dopo questo successo, Ambrus continuò una serie di 27 rapine a banche, uffici postali e agenzie di viaggio che si concluse con il suo arresto nel 1999, rubando in tutto circa 100 milioni di fiorini (circa mezzo milione di dollari USA).

Il rapinatore di whisky

Ambrus divenne noto come “Il rapinatore di whisky”, perché spesso veniva visto bere whisky in un pub vicino prima della rapina. Anche se in seguito portò con sé una pistola, Ambrus non fece mai del male a nessuno durante le sue rapine ed era famoso per i suoi travestimenti stravaganti, per regalare fiori alle cassiere prima delle rapine e per inviare alla polizia bottiglie di vino. Immensamente popolare al momento del suo arresto, avvenuto il 15 gennaio 1999, per anni una bandiera in onore del rapinatore di whisky è stata esposta nello stadio dell’UTE.

Ambrus è evaso dalla prigione il 10 luglio 1999, utilizzando una corda fatta di lenzuola stracciate, cavi elettrici e lacci di scarpe. Nessuno era mai evaso prima da quella prigione. Evitò la custodia della polizia per tre mesi vivendo in un appartamento del centro di Budapest e fu catturato di nuovo dopo un’altra rapina, quando la polizia individuò il suo nascondiglio dopo che Ambrus aveva accidentalmente lasciato una prova sulla scena del crimine. Ambrus è stato condannato a 17 anni in un carcere di massima sicurezza. È stato rilasciato anticipatamente sulla parola per buona condotta il 31 gennaio 2012.

Il complice di Ambrus in una delle prime rapine, Károly Antal (anch’egli rumeno di etnia ungherese), è stato catturato al confine tra Romania e Ungheria nel 2004 ed è stato condannato a due anni e mezzo di carcere. Il suo complice nella maggior parte delle ultime rapine, Gábor Orbán, ha scontato una pena di otto anni in un carcere di media sicurezza.

Durante la detenzione Ambrus si è dedicato alla ceramica e, dopo essere stato rilasciato nel 2012, ha continuato la produzione di ceramiche nel suo Paese natale, la Romania, a Miercurea Ciuc. È stato protagonista di sei canzoni.

The Whale: recensione del film con Brendan Fraser

The Whale: recensione del film con Brendan Fraser

Certe ferite uccidono la mente. Dilagano imperterrite in un oceano di colpe, illusioni perdute: diventano una balena nera, che divora ogni minimo spazio in cui potremmo vedere la luce. Dopo aver vinto il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia con The Wrestler, Darren Aronofsky torna al Lido con The Whale, un dramma in cui il senso di colpa è incapsulato in un corpo strabordante, quello di Charlie (Brendan Fraser), che ha assunto su di se le piaghe di un’esistenza dolorosa, un oceano in cui si sguazza senza muoversi, costretti su un divano che fagocita ogni riverbero di speranza.

The Whale: la storia di Charlie

La trama, basata sull’omonima opera teatrale di Samuel D. Hunter, è incentrata su Charlie (Brendan Fraser), un insegnante di inglese solitario che soffre di grave obesità e cerca di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente (Sadie Sink) allontanata dopo essersi dichiarato omosessuale.

The Wrestler seguiva il tortuoso calvario del personaggio di Randy “The Ram” Robinson, una vecchia star del wrestling che cercava di riallacciare i rapporti con una figlia abbandonata mentre si autodistruggeva sul ring con pugni e calci acrobatici. Non solo ha incoronato il regista americano ma ha anche segnato il ritorno trionfale (anche se di breve durata) di Mickey Rourke ai vertici della recitazione: una rinascita che lo ha portato a sfiorare l’Oscar a Hollywood. Ora, con The Whale, Aronofsky sembra voler ripetere il suo successo con un claustrofobico dramma familiare in cui Brendan Fraser, condannato per anni all’ostracismo, offre un’interpretazione sensazionale. Due lavori sulle fisicità degli attori apparentemente diverse, ma completementari: il corpo come riflesso di mancanze e dipendenze, come autoflagellazione, è un discorso che Aronofsky porta avanti fin da Requiem for a Dream (2001).

 

The Whale recensione del film

Salvare gli altri per salvare se stessi

Charlie è assistito quotidianamente da Liz (Hong Chau), un’infermiera risoluta e integerrima che lo aiuta nella difficilissima gestione della sua condizioni fisica precaria, anche se, come dicevamo, questa incommensurabile afflizione affonda le radici in un fitto arazzo di cicatrici emotive. Traumatizzato da una tragica perdita e percependo la fine dei suoi giorni, Charlie cerca di ristabilire il legame con la figlia diciassettenne Ellie, ma il peso del tempo perduto si rivela un fardello difficile da portare: ci sono verità dal passato che è dura affrontare da soli. Eppure Charlie capisce che, se non può salvare se stesso, può almeno tentare di salvare gli altri, il che implica trovare un canale per intercettare il buio dell’abisso ed emergere dalle acque.

Abbracciando una messa in scena più classica e ortodossa, Aronofsky prende le distanze dalla sperimentazione formale e narrativa che ci aveva proposto con Madre! (2017), ma non abbandona l’attenzione verso spazi e situazioni claustrofobiche. Contenendo il proprio estro creativo dal punto di vista formale, Aronofsky si butta a capofitto nella drammatizzazione di relazioni scomposte e brutali, ma anche inaspettate e di breve durata, e che possiamo veramente interpretare solo rifacedoci alla biografia dell’autore del testo teatrale. L’eccesso, la tendenza verso gli estremi di Aronofsky, qui è rappresentata al meglio dal processo autodistruttivo del protagonista: grottesche aritmie e rischi di soffocamento, abbuffate selvagge, cadute, un’immobilità lacerante, anche se il dolore più lancinante per Charlie risiede nel suo cuore. Mentalmente, è lucidissimo, colto, accomodante. La letteratura, insegnata e visitata quotidianamente, è l’unico canale di comunicazione che Charlie ha con il mondo esterno. Nonostante sia un grandissimo comunicatore, si serve però spesso delle parole degli altri per fermare il pericolo, fisico e mentale.

Charlie ci appare come un personaggio toccato fin troppo dalla sventura, infausta circostanza che Aronofsky accentua invitando la maggior parte dei personaggi a trattarlo con disprezzo; è quasi come se Charlie cercasse di indurre chi gli sta intorno a cadere nel disinteresse, proprio perché egli è il primo che sembra non preoccuparsi del suo stato di salute. Tuttavia, pian piano si disvelerà ai nostri occhi il retroscena morale e idelogico di questa nuova “preghiera cinematografica” di Aronofsky, che si aggrappa nuovamente al concetto di fede nel prossimo e all’idea della conquista di una certa luce (o elevazione esistenziale) attraverso il sacrificio.

La fenomenale performance di Brendan Fraser

In questo cammino verso la morte/rinascita, Charlie non è però mai solo: certo, il dialogo con gli altri è difficile, ma c’è sempre qualcuno che vuole entrare in casa. Il delivery della pizza, il giovane evangelizzatore Thomas, la figlia Ellie e perfino l’ex moglie. L’espressività emotiva guida la penna di The Whale e la caratterizzazione di Charlie che, tra un inciampo e l’altro, si consolida come uno dei personaggi che non dimenticheremo facilmente nella prossima stagione degli Oscar.

The Whale dà infatti il meglio di sé quando Aronofsky lascia che Fraser sia Fraser. Sotto i chili di protesi c’è la stessa star sincera e dal cuore aperto che ha conquistato il pubblico negli anni Novanta: questo emerge soprattutto nel rapporto con l’infermiera Liz, veicolo per accedere non solo all’anima di Charlie ma anche alla star che vi è sotto. La dolcezza dell’anima di Fraser emerge lentamente come un potente contrappeso alla brutalità della condizione che lo consuma.

Dall’interiorità più pura passiamo all’immensità celestiale con The Whale, che conserva alcuni dei tratti di scrittura archetipici di Aronofsky ma ci fa un regalo immenso: lasciare spazio alle storia. A quella di Charlie, prima di tutto, di purezza e redenzione, a quella delle famiglie e del loro potere salvifico, e a quella di un regista che si avvicina allo spettatore come mai aveva fatto prima.

The Whale: James Corden avrebbe dovuto essere il protagonista!

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The Whale: James Corden avrebbe dovuto essere il protagonista!

Mentre Brendan Fraser sembra sulla buona strada per ottenere una nomination all’Oscar per il suo ruolo in The Whale di Darren Aronofsky, un’altra stella doveva originariamente apparire nel film. Nella recente conclusione dell’anno di Deadline, è stato rivelato che l’attore James Corden era originariamente destinato a recitare nel ruolo interpretato da Fraser. Secondo il conduttore di The Late Late Show con James Corden, inizialmente era stato scelto per interpretare il ruolo quando lo stilista e regista Tom Ford avrebbe dovuto realizzare il film.

Secondo Corden, tuttavia, il progetto non è mai stato realizzato perché Ford voleva il “controllo completo” sul progetto, con James Corden che ha anche notato che probabilmente era troppo giovane per rendere giustizia al progetto. Parlato ad Aronofsky, il regista ha confermato la notizia di cosa avrebbe potuto essere The Whale. Con il film ora in uscita anche in Italia e Fraser che ha ricevuto enormi elogi per il suo ruolo, tuttavia, è difficile immaginare qualcun altro come protagonista.

Insieme a Fraser protagonisti di  The Whale sono Sadie Sink (Stranger Things,  Fear Street), Hong Chau (Inherent Vice, Watchmen), Samantha Morton (Animali fantastici e dove trovarli,  The Walking Dead), Ty Simpkins (Insidious) e Sathya Sridharan.

Basato sull’omonima commedia di Samuel D. Hunter del 2012,  The Whale  è ambientato alla periferia di Mormon Country, Idaho, e segue la storia di un recluso di seicento libbre mentre si nasconde nel suo appartamento mangiandosi a morte. “Nel disperato tentativo di riconnettersi con la figlia a lungo separata, si rivolge a lei, solo per trovare un’adolescente dalla lingua tagliente e selvaggiamente infelice”, recita la sinossi del film. Il film è diretto da Darren Aronofsky da una sceneggiatura adattata da Hunter.

The Whale: il video in time-lapse della trasformazione di Brendan Fraser

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Il designer di trucco e protesi Adrien Morot aveva bisogno di creare una “fat suit” per un uomo che potesse apparire di un peso pari a 270 chili circa per il ruolo di Brendan Fraser in The Whale, ma sentirlo descrivere il compito da svolgere significa apprezzare un campo di lavoro che va ben oltre il tecnico.

“Come si fa a truccare in modo che il trucco non distragga, pur riuscendo a mantenere una capacità di empatia e accuratezza”, spiega Morot, “e che le persone dimenticheranno dopo lo shock iniziale di vedere Brendan Fraser in quello stato? Quindi le persone si immergeranno semplicemente nella storia e vedere Charlie per il resto del film? Quelle sono state le sfide più grandi fin dall’inizio”. Via EW

Dopo il successo al box office americano, e i numerosi riconoscimenti già ottenuti, tra cui le tre nomination agli Oscar – Brendan Fraser candidato come miglior attore protagonista, Hong Chau candidata come miglior attrice non protagonista e Anne Marie Bradley, Judy Chin e Adrien Morot candidati nella categoria miglior trucco e acconciatura, The Whale, l’ultimo emozionante, attesissimo film di Darren Aronofsky, arriva nelle sale italiane il 23 febbraio 2023 distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection. 

In The Whale, Brendan Fraser è Charlie, un insegnante di inglese che deve confrontarsi con i propri fantasmi e un amore mai rivelato che lo tormentano da anni, nonché con un rapporto irrisolto con la figlia adolescente, per un’ultima possibilità di redenzione.

Prodotto da A24 e da Darren Aronofsky per Protozoa Pictures, The Whale è diretto dallo stesso Aronofsky su una sceneggiatura di Samuel D. Hunter basata sulla sua omonima opera teatrale. Il film è interpretato da Brendan Fraser (la saga di grande successo “The Mummy”, “Viaggio al centro della terra”, “Crash – Contatto fisico”), con Sadie Sink (protagonista della serie di culto “Stranger Things”), Hong Chau (“Downsizing – Vivere alla grande”già vincitrice del New York Film Critics Online Award proprio per The WhaleTy Simpkins (“Avengers: Endgame”, “Jurassic World”, “Iron Man 3”), Samantha Morton (“The Walking Dead”, “Cosmopolis”,“Minority Report”).

The Whale: Dwayne Johnson elogia Brendan Fraser

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The Whale: Dwayne Johnson elogia Brendan Fraser

L’icona della WWE e star del cinema di successo Dwayne Johnson ha pubblicamente ringraziato su Twitter l’attore Brendan Fraser per averlo supportato nel suo ingresso nel secondo film del franchise di La Mummia: La Mummia – Il ritorno, un film che, in generale, ha permesso a Johnson di potersi attivamente dedicare ad una carriera nel mondo del cinema. Il suo elogio è ora arrivato in risposta ad un video divenuto virale dove si vede Fraser reagire con grande commozione alla standing ovation tributatagli al Festival di Venezia per il suo nuovo film da protagonista, The Whale.

Nel film diretto da Darren Aronofksy, Fraser interpreta Charlie, un uomo limitato dal suo sovrappeso che, sentendo avvicinarsi la morte, cerca di riallacciare i rapporti con la figlia prima che sia troppo tardi. Nel tweet, Johnson scrive: “Mi rende così felice vedere questa bellissima ovazione per Brendan. Lu mi ha aiutato a entrare nel suo franchise con La Mummia – Il ritorno, per quello che è stato il mio primo ruolo in assoluto, che ha dato il via alla mia carriera a Hollywood. Faccio il tifo per te e per il tuo successo fratello e congratulazioni anche al mio amico Darren Aronofsky.”

Johnson è solo l’ultimo di un lungo elenco di personalità del cinema che accolgono con grande entusiasmo il ritorno in auge di Fraser, un attore popolarissimo a cavallo tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila ma caduto poi nel dimenticatoio. Ora, oltre ad aver recitato in The Whale, Fraser è atteso anche nel prossimo film di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon, dove reciterà accanto a Leonardo DiCaprio e Robert De Niro.

Fonte: CBR

The Whale: Brendan Fraser è enorme nella prima foto dal film di Darren Aronofsky

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Dopo l’annuncio della line-up di Venezia 79A24 ha rilasciato la prima foto del dramma di Darren Aronofsky The Whale, in cui Brendan Fraser interpreta un uomo di mezza età di 270 chili che lotta per riconnettersi con sua figlia di 17 anni. Il film è il ritorno alla regia di Aronofsky dai tempi di Mother!, film presentato sempre al Lido che divise critici e spettatori.

Insieme a Fraser, in The Whale ci sono anche Sadie Sink, Hong Chau, Samantha Morton e Ty Simpkins. Aronofsky è ancora una volta affiancato dal suo direttore della fotografia di lunga data Matthew Libatique, che ha anche lavorato al film diretto da Olivia Wilde, Don’t Worry Darling, che parimenti verrà presentato a Venezia 79.

The Whale, il trailer del film di Darren Aronofsky con Brendan Fraser

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Dopo il grande successo di pubblico e critica alla 79° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove è stato accolto da oltre 6 minuti di applausi, The Whale, il nuovo attesissimo film di Darren Aronofsky, ha già ricevuto il Toronto International Film Festival Tribute Award e l’American Riviera Award del Festival Internazionale di Santa Barbara per il suo interprete protagonista Brendan Fraser, oltre ad altri numerosi premi internazionali.

The Whale, recensione del film con Brendan Fraser

Dal genio creativo di Darren Aronofsky, regista candidato all’Oscar® con Il Cigno Nero e vincitore del Leone D’Oro a Venezia con The Wrestler, The Whale è un viaggio emozionante e profondamente umano – una storia intensa e coinvolgente, intima e personale che si rivela universale per colpire il cuore del pubblico.

In The Whale, Brendan Fraser offre una straordinaria performance nel ruolo di Charlie, un insegnante di inglese che soffre di obesità grave e che deve confrontarsi con i propri fantasmi e un amore mai rivelato che lo tormentano da anni, nonché con un rapporto irrisolto con la figlia adolescente (Sadie Sink, la protagonista della serie culto Stranger Things), per un’ultima possibilità di redenzione.

Il film arriverà nelle sale italiane nel febbraio 2023 distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, nell’ambito di un listino estremamente ricco e già pieno di successi.

The Whale, dal 23 febbraio al cinema

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The Whale, dal 23 febbraio al cinema

Dopo il successo al box office americano, e i numerosi riconoscimenti già ottenuti, tra cui le tre nomination agli Oscar – Brendan Fraser candidato come miglior attore protagonista, Hong Chau candidata come miglior attrice non protagonista e Anne Marie Bradley, Judy Chin e Adrien Morot candidati nella categoria miglior trucco e acconciatura, The Whale, l’ultimo emozionante, attesissimo film di Darren Aronofsky, arriva nelle sale italiane il 23 febbraio 2023 distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection. 

In The Whale, Brendan Fraser è Charlie, un insegnante di inglese che deve confrontarsi con i propri fantasmi e un amore mai rivelato che lo tormentano da anni, nonché con un rapporto irrisolto con la figlia adolescente, per un’ultima possibilità di redenzione.

Prodotto da A24 e da Darren Aronofsky per Protozoa Pictures, The Whale è diretto dallo stesso Aronofsky su una sceneggiatura di Samuel D. Hunter basata sulla sua omonima opera teatrale. Il film è interpretato da Brendan Fraser (la saga di grande successo “The Mummy”, “Viaggio al centro della terra”, “Crash – Contatto fisico”), con Sadie Sink (protagonista della serie di culto “Stranger Things”), Hong Chau (“Downsizing – Vivere alla grande”già vincitrice del New York Film Critics Online Award proprio per The WhaleTy Simpkins (“Avengers: Endgame”, “Jurassic World”, “Iron Man 3”), Samantha Morton (“The Walking Dead”, “Cosmopolis”,“Minority Report”).