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Solo doveva rappresentare un ritorno alla “tradizione” di Star Wars

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Prima dell’acquisizione da parte della Disney, la Lucasfilm era solita far uscire i film della saga di Star Wars nel mese di maggio. I primi sei film della saga degli Skywalker, infatti, sono stati tutti rilasciati in quel periodo, andando così a colonizzare tutta la stagione cinematografica estiva.

Le cose cambiarono quando la Casa di Topolino rilanciò il franchise con Il Risveglio della Forza, uscito nelle sale a dicembre del 2015. Anche lo spin-off Rogue One arrivò al cinema durante le vacanze di Natale, e da allora i fan pensavano di trovarsi di fronte ad una nuova tradizione, con i futuri film della saga che – da quel momento in poi – sarebbero arrivati sul grande schermo sempre in concomitanza con le festività natalizie.

Ci sarebbe dovuta essere poi un’inversione di marcia con Gli Ultimi Jedi, che in origine sarebbe dovuto uscire a maggio del 2017. La Lucasfilm decise poi di posticiparne l’arrivo in sala a dicembre dello stesso anno, in modo da bissare il successo di Episodio VII. La tradizionale uscita a maggio – nonostante gli innumerevoli problemi di produzione – è stata mantenuta con lo spin-off Solo, che ha fatto il suo debutto nel 2018.

Adesso, è emerso che il film di Ron Howard faceva parte di una strategia molto più grande secondo cui tutti i successivi film della saga di Star Wars sarebbe tornati alla loro “finestra” originale, quindi sarebbero usciti nuovamente durante il mese di maggio. Il dettaglio è emerso grazie al libro “The Art of Star Wars: The Rise of Skywalker (via Screen Rant), in cui si discute proprio dello slittamento di Episodio IX da maggio a dicembre 2019.

Nel passaggio dedicato a Solo si legge: Solo: A Star Wars Story era stato progettato per essere il primo di molti film di Star Wars a tornare alla tradizionale data di uscita di fine maggio del franchise.”

Inutile dire che quel progetto è fallito sul nascere. Solo, infatti, è stato il primo film di Star Wars a non sbancare il botteghino, incassando soltanto 392.9 milioni in tutto il mondo. Al contrario, il trittico composto da Il Risveglio della Forza, Rogue One e Gli Ultimi Jedi ha superato il miliardo di dollari ed ogni film si è imposto come il maggior incasso nazionale nel rispettivo anno di uscita. 

LEGGI ANCHE – Solo avrà un sequel? Lo sceneggiatore smentisce

Diretto da Ron HowardSolo è interpretato da Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandie Newton, Phoebe Waller-Bridge e Paul Bettany, insieme a Joonas Suotamo che torna a interpretare Chewbacca.

Solo porterà il pubblico a bordo del Millennium Falcon, in una nuova avventura incentrata sulla canaglia più amata della galassia lontana lontana. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Scritto da Lawrence Kasdan & Jonathan Kasdan, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel, mentre Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher Miller sono i produttori esecutivi.

Solo Dio Perdona: recensione del film di Nicolas Winding Refn

Solo Dio Perdona: recensione del film di Nicolas Winding Refn

Arriva la nona opera di uno dei registi più apprezzati e seguiti degli ultimi anni, Nicolas Winding Refn, che dopo l’entusiasmante Drive ritorna al cinema con Only God Forgives, da noi Solo Dio Perdona. E’ proprio mentre scriviamo il film è stato presentato anche al Festival di Cannes 2013, in Concorso nella selezione ufficiale.

Solo Dio Perdona racconta di Julian gestore di un boxing center, con annesso spaccio di droga, a Bangkok. È un’attività che porta avanti col fratello Billy, un tipo completamente diverso da lui: se Julian è chiuso, introverso e riflessivo, Billy è prepotente e tracotante. Ed è da lui che prende il via la catena di eventi che si sviluppa nel corso del film.

Dopo un’incredibile sequenza di grandi film, anche il tanto atteso Refn s’imbatte per la prima volta in una pellicola che ad un primo sguardo delude. Forse per colpa di una forviante comunicazione che presenta il film quasi come un nuovo Drive, ma che si rivela essere l’esatto opposto. Tralasciando queste mere considerazioni da poco conto, il nuovo film del regista danese delude principalmente perché sembra segnare un punto di involuzione  nel suo famigerato percorso autoriale che lo ha portato alla ribalta della cinematografia mondiale. Un cinema, il suo, che si è contraddistinto per il grande potere evocativo espresso negli anni, costruito attraverso un impeccabile formalismo ed un’incredibile capacità di narrare senza l’uso delle parole e senza necessariamente far riferimento a particolari stilemi ed espedienti che fanno del “classico” la colonna portante.

Solo Dio PerdonaSolo Dio Perdona tra visione e sogni reconditi

Colpisce ancor di più la visione di questo ultimo Solo Dio Perdona, privo di ogni forza innovatrice, che finisce per relegare l’opera ad un mero esercizio stilistico. Esercizio che assume ancora di più i suoi connotati nella vicenda gelida e distaccata della rappresentazione. Tuttavia, l’opera rimane comunque di notevole fattura e regala momenti di grande cinema, soprattutto nella rappresentazione della violenza, del quale probabilmente Refn ne è il massimo esponente; così come tutta la dimensione onirica della narrazione che diventa simbolismo puro e che certamente meriterebbe più approfondimento. Ciò nonostante, anche il fu ipnotico Ryan Gosling (capace di essere attraente e carismatico in Drive),  in questo caso risulta poco efficace nei suoi silenzi, consegnandoci un personaggio che si muove al limite fra il caricaturale e il disorientato e regalando completamente la scena al suo contrario, l’Angelo della vendetta, interpretato alla raggelante perfezione da Vithaya Pansringarm e a sua madre, Kristin Scott Thomas, che interpreta con cruda veridicità il suo ruolo.

Refn si conferma essere un’incredibile narratore di sottesa inquietudine e affascinante imbastitore di magnetica messa in scena, nonostante le incompiutezza di questo film.

 

Solo Dio Perdona : oggi a Cannes Nicolas Winding Refn

Solo Dio Perdona : oggi a Cannes Nicolas Winding Refn

Solo DIo PerdonaDopo 13 film in Concorso proiettati su 20, da Cannes le notizie sulla Selezione Ufficiale di quest’anno sono davvero confortanti. Una media molto alta quindi per i film scelti per l’edizione 2013, la 66esima, che però deve ancora mostrare i titoli di registi di tutto rispetto, come Payne, Gray, Jarmusch, Polanski.

Grande attesa oggi per Nicolas Winding Refn, che dopo Drive, torna a lavorare con Ryan Gosling in Solo Dio Perdona, ma che stando a quanto dicono i colleghi in terra cannense, pare non sia proprio il miglior lavoro del regista di Bronson. A breve avremo la recensione del film, intanto però ci sono altri titoli importanti da scoprire oggi: Grigris, altro titolo della selezione ufficiale presentato oggi, diretto da Mahamat Saleh-Haroun, che sembra essere uno dei favoriti dai bookmaler.

Intanto nel fuori concorso si aspetta la super star Robert Redford, che questa volta affida il suo talento alla regia di J.C. Chandor e fa la parte del rpotagonista in All is lost, una specie di riscrittura, ambiziosa e forse pericolosa, de Il Vecchio e il Mare.

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Solo Dio Perdona : il trailer con Ryan Gosling

Solo Dio Perdona : il trailer con Ryan Gosling

Solo DIo PerdonaEcco il trailer italiano di Solo Dio Perdona (Only God Forgives), ultimo film di Nicholas Winding Refn con che verrà presentato in anteprima mondiale al prossimo Festival di Cannes.

Ecco il trailer del film:

Solo Dio Perdona diretto da Nicholas Winding Refn può vantare nel cast , alla seconda collaborazione con Refn,  e .

Trama: Sullo sfondo della Thailandia, a Bangkok, si sviluppa la storia di Julian (Ryan Gosling), proprietario con il fratello di un club di boxe thailandese, usato come copertura per lo spaccio di droga. A seguito dell’assassinio del fratello, la madre Jenna (Kristin Scott Thomas) obbliga Julian a vendicarlo. Le sue ricerche porteranno il giovane a un poliziotto in pensione Chang, detto Angelo della vendetta, che si erge a giudice e punitore della criminalità. Il ragazzo lo sfida sul ring sperando di vincere, ma viene sconfitto. Jenna allora chiederà al figlio di ucciderlo, iniziando un vortice di sangue e vendetta.

Solo avrà un sequel? Lo sceneggiatore smentisce

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Solo avrà un sequel? Lo sceneggiatore smentisce

Uscito nelle sale a maggio del 2018, Solo è stato il secondo spin-off della saga di Star Wars dopo Rogue One. Nonostante la travagliatissima produzione (con Phil Lord e Chris Miller che abbandonarono il progetto durante le riprese e vennero sostituiti in corsa da Ron Howard), all’epoca del suo debutto in sala il film venne accolto abbastanza positivamente dalla critica, nonostante siano in molti a ritenerlo uno dei film minori dell’intero franchise.

Purtroppo, il flop al box office del film ha costretto la Disney e la Lucasfilm a fare un passo indietro e a bloccare la produzione di eventuali altri spin-off, mettondo così la parole fine alla saga antologica di Guerre Stellari dopo appena due episodi. Eppure, nell’ultimo periodo, in seguito al debutto di Disney+, si sono susseguiti una serie di rumor a proposito di un possibile sequel di Solo destinato proprio alla piattaforma di streaming.

Sfortunatamente, ciò non accadrà mai. A confermarlo è stato Joe Kasdan, co-sceneggiatore del film, via Twitter. Un fan ha infatti chiesto al diretto interessato aggiornamenti su un eventuale Solo 2. Questa è stata la risposta di Kasdan:

“Credo che al momento nessuno stia perseguendo un sequel di Solo. A questo punto, sarebbe un progetto davvero difficile da vendere e il catalogo Disney+ è già pieno di tantissimi titoli legati a Star Wars… il mio lavoro sul personaggio è finito da un pezzo, ma sono contento che ci siano persone che vorrebbero ancora vederne su di lui.”

LEGGI ANCHE – Solo: A Star Wars Story: recensione del film di Ron Howard

Diretto da Ron Howard, Solo è interpretato da Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandie Newton, Phoebe Waller-Bridge e Paul Bettany, insieme a Joonas Suotamo che torna a interpretare Chewbacca.

Solo porterà il pubblico a bordo del Millennium Falcon, in una nuova avventura incentrata sulla canaglia più amata della galassia lontana lontana. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Scritto da Lawrence Kasdan & Jonathan Kasdan, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel, mentre Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher Miller sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

Solitary Man: trama e cast del film con Michael Douglas

Solitary Man: trama e cast del film con Michael Douglas

Prima di iniziare a ricoprire il ruolo di Hank Pim all’interno del Marvel Cinematic Universe, il premio Oscar Michael Douglas si è dedicato negli ultimi anni a recitare in alcune commedie come Alla scoperta di Charlie, La rivolta delle Ex e Last Vegas. Un altro titolo a riguardo è anche Solitary Man, racconto agrodolce di un uomo di mezz’età ricco di problematiche relazionali alla ricerca di un po’ di equilibrio nella propria vita. Uscito nel 2009, questo è scritto da Brian Koppelan (noto anche per i film A testa alta e Ocean’s Thirteen) e da lui anche diretto insieme a David Levien.

Prodotto tra gli altri dal premio Oscar Steven Soderbergh, il film si concentra dunque sulle vicende di un protagonista tanto seducente quanto incasinato, dando così vita ad una vicenda che tra commedia e buoni sentimenti si propone di raccontare una storia in cui ognuno può ritrovare qualcosa di sé. Pur se accolto in modo positivo dalla critica, che ha individuato proprio nell’interpretazione di Douglas uno dei suoi punti di forza, Solitary Man è tuttavia stato un titolo passato ingiustamente in sordina, ottenendo un riscontro di pubblico al di sotto delle aspettative.

A distanza di oltre un decennio è un titolo che merita di essere riscoperto, non tanto per l’originalità o particolari caratteristiche, quanto per la capacità di raccontare una storia genuina facendo appassionare lo spettatore anche ad un personaggio apparentemente sgradevole. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Solitary Man: la trama del film

Protagonista del film è Ben Kalmen, un rivenditore di auto di successo di mezza età, la cui vita tra famiglia e lavoro sembra procedere a meraviglia. Dopo una visita di routine, tuttavia, il medico lo mette in guardia sullo stato del suo cuore e lo invita a fare ulteriori analisi, ma Ben si rifiuta e decide semplicemente di cambiare le proprie abitudini. Dopo alcuni anni, però, la vita di Ben è drasticamente cambiata sotto molti aspetti: l’uomo ha divorziato dalla prima moglie Nancy, ha rapporti sessuali con donne più giovani di lui, è diventato un bugiardo, è disoccupato, non ha un soldo e ha rischiato addirittura di finire in prigione.

In compenso, si è fidanzato con la giovane e benestante Jordan Karsch, grazie a cui continua a condurre una vita nell’agio e nella ricchezza. Un giorno, proprio Jordan chiede a Ben di accompagnare la figliastra diciottenne Allyson a visitare la sua futura università, la stessa che frequentò l’uomo in gioventù. Lì il patrigno e la ragazza finiscono con il consumare un rapporto sessuale, di cui ovviamente Jordan viene a sapere. Da quel momento Ben viene inghiottito da una spirale di degrado sempre maggiore e capirà di dover mettere a posto la sua vita una volta per tutte.

Solitary Man cast

Solitary Man: il cast del film e la canzone di Johnny Cash

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Ben Kalmen vi è l’attore Michael Douglas, il quale ha nuovamente dimostrato le sue doti da interprete comico, ottenendo anche una candidatura ai Satellite Award come miglior attore. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Nancy vi è Susan Sarandon, mentre Mary Louise Parker è la sua nuova fiamma Jordan Karsch. La giovane Allyson, invece, è interpretata da Imogen Poots, nota in particolare per il film 28 settimane dopo. Nel film si ritrova poi anche Jesse Eisenberg nel ruolo di Daniel Cheston e Danny DeVito in quelli di Jimmy Marino, amico di lunga data di Ben.

Douglas e DeVito, in effetti, sono davvero amici, tanto da essere stati anche coinquilini a New York negli anni Sessanta. I due sono inoltre qui tornati a recitare insieme circa 20 anni dopo La guerra dei Roses, film di cui DeVito è anche regista. Un ultima curiosità è che questo film condivide il titolo con una canzone di Neil Diamond cantata da Johnny Cash all’inizio del film. Johnny Cash era conosciuto come “l’uomo in nero” per via della sua propensione ad indossare tutto nero. Il personaggio di Michael Douglas trascorre la maggior parte del film indossando proprio abiti neri e solo occasionalmente indossa qualcosa di diverso.

Solitary Man: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Solitary Man grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 20 ottobre alle ore 23:00 sul canale Paramount Channel.

https://www.youtube.com/watch?v=KqY8QvBNOXM

Fonte: IMDb

Solis – Trappola nello spazio: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film

Film fantascientifico scritto e diretto da Carl Strathie, Solis – Trappola nello spazio è incentrato sui tentativi di sopravvivenza di un singolo uomo, lanciato a tutta velocità verso una fine apparentemente inevitabile. Si tratta di una premessa che non può non far pensare a film come Gravity, Sopravvissuto – The Martian o Moon, in cui una singola persona è costretta a confrontarsi con un contesto quantomai ostile e letale quale è quello dello spazio o comunque di un pianeta con condizioni ben diverse da quelle terrestri.

Strathie, qui al suo primo lungometraggio dopo una serie di apprezzati e premiati cortometraggi, costruisce dunque un racconto che condensa in un’ora e mezza azione, tensione e claustrofobia, permettendo al protagonista di dar vita ad un vero e proprio one man show con cui tenere lo spettatore incollato alle proprie disavventure. Solis – Trappola nello spazio, purtroppo, non ha goduto di un’adeguata distribuzione ed è dunque passato grossomodo in sordina.

Ecco perché il suo passaggio televisivo è un’ottima occasione per riscoprire questo titolo che non mancherà di affascinare tutti gli appassionati di questo genere di racconti e opere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Solis – Trappola nello spazio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Solis - Trappola nello spazio cast Steven Ogg
Steven Ogg in Solis – Trappola nello spazio. © Blue Fox Entertainment

La trama e il cast di Solis – Trappola nello spazio

Protagonista del film è l’astronauta Troy Holloway, che a seguito di un incidente nello spazio si risveglia in una capsula di salvataggio che scopre essere alla deriva verso il Sole: l’ossigeno scarseggia e ha solo novanta minuti prima che il calore trasformi la capsula in una trappola incandescente. L’unica speranza di salvezza per Holloway è il comandante Roberts, che si trova in contatto radio con lui e sta conducendo una missione di salvataggio. Insieme, dovranno trovare un modo per uscire da quella situazione.

Il film è essenzialmente interpretato da un attore che compare in scena e un’attrice presente solo a livello vocale. Nel ruolo di Troy Holloway si ritrova Steven Ogg, conosciuto principalmente per essere il doppiatore di Trevor Philips nel videogioco Grand Theft Auto V e per il ruolo di Simon in The Walking Dead. A dare voce al comandante Roberts vi è invece l’attrice Alice Lowe, nota soprattutto per il ruolo della dottoressa Haynes in Black Mirror: Bandersnatch.

Come finisce Solis – Trappola nello spazio? Ecco la spiegazione del finale

Nel corso del film, mentre Roberts tenta un salvataggio con l’Hathor 18, Holloway effettua le riparazioni alla sua capsula, riportando però diverse ferite. Nonostante ciò, il finestrino dell’abitacolo inizia a creparsi e l’astronauta comincia a perdere le speranze. Esorta Roberts a tornare indietro e a evitare quel tentativo di salvataggio per salvare invece la sua vita e quella dei suoi compagni di equipaggio. Lei, tuttavia, lo informa che ha ordini precisi dal Controllo di salvare almeno un membro dell’Aten 2024 DEC, la navicella di cui faceva parte Holloway.

Una scena di Solis – Trappola nello spazio. © Blue Fox Entertainment

Mentre la capsula si avvicina sempre di più al Sole, Holloway continua a fare riparazioni, tra cui una all’esterno della nave. Mentre i suoi livelli di ossigeno diminuiscono ed è prossimo a perdere conoscenza, esorta ancora una volta Roberts a tornare indietro a causa del rischio che entrambe le navi corrono per la vicinanza al Sole, ma lei si rifiuta di rinunciare. I due sono finalmente pronti per il contatto che potrebbe salvare la vita dell’astronauta, ma è a questo punto che Solis – Trappola nello spazio diventa ambiguo.

Holloway informa infatti il comandante Roberts che salterà dal finestrino della capsula e le chiede di lanciarsi verso di lui per afferarlo. L’astronauta si tuffa dunque contro il finestrino mandandolo in frantumi e gettandosi nello spazio aperto. Proprio in quel momento, però, i suoi livelli di ossigeno si esauriscono e il film termina senza che si abbia una risposta chiara su ciò che accade ad Holloway. L’opzione più probabile è che, a prescindere da sé Roberts riesce ad afferarlo o meno, egli muoia per mancanza d’aria.

Il trailer di Solis – Trappola nello spazio e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Solis – Trappola nello spazio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili CinemaGoogle Play, Apple TV, Prime Video e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 25 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai Movie.

Sole e catinelle Trailer del film con Checco Zalone

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sole a catinelleGuarda il Trailer del nuovo film con protagonista Checco Zalone dal titolo Sole e catinelle, nuova commedia diretta da Gennaro Nunziante e prodotta da Pietro Valsecchi. Oggi è stato rilasciato il primo trailer ufficiale del film che uscirà il 31 ottobre 2013

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Trama: Se sarai promosso con tutti dieci papà ti regala una vacanza da sogno”. È questa la promessa che Checco fa al figlio Nicolò. Fin qui tutto bene, il problema è che Checco, venditore di aspirapolvere in piena crisi sia con il fatturato che con la moglie, non può permettersi di regalare al figlio nemmeno un giorno al mare. E quando Nicolò riceve la pagella perfetta, la promessa va mantenuta. Fortuna che a Checco non manca l’ottimismo; partito con la speranza, delusa, di vendere qualche aspirapolvere ai suoi parenti in Molise, si ritrova a casa di Zoe, una ricchissima ragazza che ha un figlio proprio dell’età di Nicolò. Nasce un’amicizia tra i due bambini e Zoe “adotta” Checco e Nicolò e li fa entrare nel suo mondo: inviti a party esclusivi, bagni in piscine fantastiche e ancora yacht, cavalli, campi da golf, serate a Portofino. E naturalmente Checco travolgerà lo stile compassato e in fondo ipocrita di questo mondo con la sua travolgente simpatia e innocente spregiudicatezza.

Sole Cuore Amore: recensione del film di Daniele Vicari

Sole Cuore Amore: recensione del film di Daniele Vicari

Daniele Vicari sostiene di aver voluto realizzare “un film semplice, come il verso della canzone da cui è tratto il titolo, come semplici sono le esistenze di cui racconta la storia. La vita quotidiana di milioni di persone che non hanno una vita assicurata dall’appartenenza sociale è invece molto difficile.”

Sole cuore amore: prime foto dal film

Lo fa con un bel piglio registico, soprattutto con un sapiente uso della camera a mano, e riesce a seguire bene le vite delle due protagoniste, aiutato sicuramente dalla loro buona interpretazione. Isabella Ragonese ed Eva Grieco si muovono bene con i caratteri dei loro personaggi, apparendo naturali e spigliate e quindi credibili. Anche Francesco montanari, nel ruolo del marito di Eli, offre una buona prova. Cosa che purtroppo non sempre avviene per i tanti personaggi di contorno, spesso ridotti a meri caratteri di servizio, quando non cadono inesorabilmente nel solito macchiettismo tipico di tanto cinema italiano. Forse è proprio la troppa “semplicità” a portare il film in quel limbo del già visto, o peggio, del televisivo.

In Sole Cuore Amore Eli e Vale sono amiche da tanto tempo, vivono nello stesso palazzo sul desolato litorale romano. Hanno fatto scelte di vita completamente diverse. Eli è trentenne, ha un marito disoccupato e quattro figli. Ogni giorno impiega due ore per andare a lavorare in un bar, dove è sfruttata ed è costretta a tollerare condizioni inumane. Non ha comunque scelta, è l’unico modo per riuscire a sostenere la sua famiglia. Lei però ha un carattere solare, il contatto con gli altri le piace ed è sempre carica di un ottimismo inaspettato. Vale invece, sua coetanea, è una danzatrice, vorrebbe fare danza come espressione, ma è costretta ad esibirsi in discoteche e night club.  A volte Vale aiuta Eli durante il giorno, accudendo i bambini e aiutandoli a studiare. Ma l’ottimismo e il buonumore non bastano da soli a far  fronte all’immane fatica e ai tanti problemi che ogni giorni si presentano, cominciando oltretutto a minare la salute di Eli.

Sono storie e difficoltà di gente comune e quindi proprio per questo Sole Cuore Amore potrebbe attecchire su quel pubblico perennemente in cerca di vicende difficili, dolorose, lacrimevoli, che nel buio di una sala gli facciano pensare “Beh, meno male, c’è chi sta peggio di me”.

È strano pensare che Sole Cuore Amore sia di quella stessa mano ispirata e coraggiosa che ha diretto Diaz, soprattutto quando il folgorante testo della canzone di Valeria Rossi arriva ( ce lo aspettavamo con timore fin dal titolo)e viene canticchiato biecamente da due ragazzini nel bar in cui la protagonista è strizzata come un limone.

Uno sguardo più personale, scelte più coraggiose e una rottura di schemi ormai imposti e obsoleti avrebbero certamente reso il film assai più interessante e avrebbe spronato lo spettatore a riflettere sulle problematiche importanti che sono alla base della storia e nelle intenzioni del regista.

Manca palesemente un’esigenza espressiva e narrativa che avrebbe fatto la differenza, e tale mancanza relega il film nel mero mestiere.

Sole cuore amore: prime foto del film di Daniele Vicari

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Sole cuore amore: prime foto del film di Daniele Vicari

Sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma 2016Sole cuore amore, il nuovo film di Daniele Vicari. Protagonisti del film Isabella Ragonese, Eva Grieco, Francesco Montanari, Francesco Acquaioli. Giulia Anchisi, Chiara Scalise e con Giordano De Plano e Paola Tiziana Cruciani.

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Sole cuore amore

Sole cuore amore

Sole cuore amore racconta una amicizia tra due giovani donne in una città bella e dura come Roma e il suo immenso interland.  Due donne che hanno fatto scelte molto diverse nella vita: Eli ha quattro figli, un marito disoccupato e un lavoro difficile da raggiungere; Vale invece è sola, è una danzatrice e performer, e trae sostentamento dal lavoro nelle discoteche. Legate da un affetto profondo, da una vera e propria sorellanza, le due donne sono mondi solo apparentemente diversi, in realtà sono due facce della stessa medaglia, ma la solidarietà reciproca non sempre basta a lenire le difficoltà materiali della loro vita.

Sole a Catinelle: sul set con Checco Zalone

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sole a catinelleGuarda il video dal set dell’ultimo film che vede protagonista Checco Zalone, dal titolo Sole e catinelle, nuova commedia diretta da Gennaro Nunziante e prodotta da Pietro Valsecchi. Oggi è stato rilasciato il primo trailer ufficiale del film che uscirà il 31 ottobre 2013.

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Trama: Se sarai promosso con tutti dieci papà ti regala una vacanza da sogno”. È questa la promessa che Checco fa al figlio Nicolò. Fin qui tutto bene, il problema è che Checco, venditore di aspirapolvere in piena crisi sia con il fatturato che con la moglie, non può permettersi di regalare al figlio nemmeno un giorno al mare. E quando Nicolò riceve la pagella perfetta, la promessa va mantenuta. Fortuna che a Checco non manca l’ottimismo; partito con la speranza, delusa, di vendere qualche aspirapolvere ai suoi parenti in Molise, si ritrova a casa di Zoe, una ricchissima ragazza che ha un figlio proprio dell’età di Nicolò. Nasce un’amicizia tra i due bambini e Zoe “adotta” Checco e Nicolò e li fa entrare nel suo mondo: inviti a party esclusivi, bagni in piscine fantastiche e ancora yacht, cavalli, campi da golf, serate a Portofino. E naturalmente Checco travolgerà lo stile compassato e in fondo ipocrita di questo mondo con la sua travolgente simpatia e innocente spregiudicatezza.

Sole a Catinelle: recensione del film con Checco Zalone

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Sole a Catinelle: recensione del film con Checco Zalone

E’ sempre difficilissimo superarsi, e quando si torna alla ribalta dopo un grandissimo successo è sempre dietro l’angolo lo spettro delle aspettative, la paura di non farcela e di non essere all’altezza di se stessi. Così capita a Checco Zalone, che dopo Che Bella Giornata, stratosferico successo al botteghino italiano (45 milioni circa, l’incasso più alto di sempre), torna con Sole a Catinelle, una commedia leggera, ambientata nella quotidianità della crisi economica, con un protagonista che proprio delle crisi non vuole saperne.

“Se sarai promosso con tutti dieci papà ti regala una vacanza da sogno”. È questa la promessa che Checco fa al figlio Nicolò. Peccato però che papà Checco mantiene sempre le promesse, e che Niccolò riesce nell’impresa di guadagnare tutti 10 alla fine dell’anno. Che fare visto che per Checco la situazione economica non è delle migliori? L’uomo si imbarca in una avventura con il figlio scettico, ma si imbatterà in Zoe, una ricca ereditiera che permetterà a lui e al suo bimbo di vivere davvero la vacanza dei sogni. Immerso in uno stile di vita a lui totalmente sconosciuto, Checco si troverà con brio e ingenuità a fronteggiare situazioni che lo vedranno perennemente fuori posto ma allo stesso tempo sempre vincente per il suo innato ottimismo e la sua travolgente simpatia.

Scritto a quattro mani dal regista Gennaro Nunziante e dal protagonista Luca Medici, alias Checco Zalone, Sole a Catinelle è il perfetto continuum cinematografico delle precedenti storie raccontate dal comico nato a Zelig. Adesso il personaggio Zalone è padre, un uomo immerso nei guai economici fino al collo, che nonostante tutto cerca nell’ottimismo la soluzione a tutto. I suoi metodi servono a poco nella vita vera, ma la sua indole ingenua e la sua simpatia gli permetteranno di aiutare, inconsapevolmente, altre persone e di trovare infine una via d’uscita.

Nunziante dirige un film semplice, che come unica pretesa ha quella di ricercare la risata a tutti i costi attraverso la mimica del suo personaggio principale, noto per la sua indole fondamentalmente razzista, omofobica e qualunquista, che fa della parolaccia la sua arma segreta e dell’ottimismo la sua bandiera. Nonostante le sue grandi pecche, Checco fa simpatia al suo pubblico che però questa volta non ride, non abbastanza. Nel pieno stile “zaloniano” il film è disseminato di canzoni, scritte ed interpretate dallo stesso Checco, che appesantiscono la narrazione e stancano con la reiterazione dei luoghi comuni e del linguaggio volutamente scorretto, suo marchio di fabbrica.

La percezione a caldo, è che Sole a Catinelle riuscirà a raggiungere incassi di tutto rispetto, anche se probabilmente, dato il momento storico, non batterà i celeberrimi 45 milioni; allo stesso tempo il film ci mette davanti al mistero imperscrutabile dei gusti cinematografici dello spettatore medio italiano.

Sole a Catinelle parlano Checco Zalone, il produttore Valsecchi e il regista Nunziante

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sole a catinelle 2 Alla sua terza prova da attore cinematografico con Sole a Catinelle, Checco Zalone (alias pubblico di Luca Medici) deve fare i conti con il peggior nemico di sempre, se stesso, o meglio con il suo precedente e travolgente successo, Che Bella Giornata, film che ha portato a casa 45 milioni di euro, l’incasso più alto della storia del cinema italiano, di tutti i tempi.

A parlare per primo di questo “nemico”, questo grande fantasma che grava sulle aspettative di tutti, è stato Pietro Valsecchi, che produce, con Taodue Film, il film diretto da Gennaro Nunziante e interpretato da Checco Zalone.

Eravamo preoccupati! – ha detto Valsecchi – non è un caso se a scrivere questa storia abbiamo impiegato due anni. Gli applausi che ho sentito poco fa (a fine proiezione stampa, ndr.) mi fanno pensare che vincerò una scommessa che abbiamo fatto Checco ed io sugli incassi di Sole a catinelle. Se vinco io, offro una bella vacanza a Checco, altrimenti lui mi paga una cena. Sono contento anche della grande fiducia che ci hanno dimostrato gli esercenti italiani, che hanno messo a disposizione del nostro film più di 1200 sale. Sole a catinelle non è un film pensato a tavolino, scritto per compiacere, è stato più difficile degli altri due, più costoso, ma dopo la proiezione di oggi, sento che potrò dormire sonni tranquilli“.

A fare i conti con le prenotazioni registrate nelle ultime 24 ore nei due principali circuiti che distribuiscono il film, The Space e UCI, sembra che Valsecchi possa davvero dormire tranquillo: sono infatti 30.000 i biglietti già prenotati. Ma in conferenza stampa il regista Gennaro Nunziante non deve fare solo i conti con le lodi e gli applausi. “Noi odiamo il buonismo – dice il regista, il cui film è stato accusato di buonismo appunto – ma ancora di più detestiamo il cinismo. Nella commedia il cinismo non è una qualità: è una cagata che qualcuno ha incensato e che poi è diventata di gran moda. Non accusateci di essere trash. Non siamo mai stati trash, e se dite che il nostro film in alcuni momenti è sboccato, ci rovinate. Noi non siamo volgari: per noi è volgare tutto quello che è goffo. Ci opponiamo alla gag telefonata e alla battuta scontata e abbiamo capito la cosa per noi più importante è fare davvero quello che ci piace”.

A Checco invece non resta che raccontare la genesi del progetto: “Ci piaceva l’idea che il protagonista della vicenda fosse un padre – io lo sono diventato da pochi mesi nella vita. Non è stato semplice arrivare a questa storia: mica ci vengono sempre in mente delle cagate da farvi vedere! Ci divertiva il fatto che il Checco del film fosse il prodotto di 20 anni di berlusconismo: lui è uno che ci ha creduto, uno a cui però vuoi bene. Il nostro atteggiamento nei suoi confronti è bonario, non di condanna. Ci siamo concentrati sulla crisi, anche se ci siamo andati leggeri. Il nostro personaggio doveva far finta che non ci fosse. Volevamo un uomo completamente refrattario alla crisi“.

L’attore, comico e cantante continua, parlando della fruttifera collaborazione con Nunziante: “Siamo una coppia di fatto, viviamo in appartamenti contigui e praticamente facciamo tutto insieme, semplicemente non ci baciamo. Ci capita di raccontarci un fatto, di riderci sopra e di costruirci una storia. Questa l’abbiamo ambientata in tante diverse regioni d’Italia, in luoghi uno più bello dell’altro. Quello che ho amato di più è stato il Molise, a cui però non ho reso giustizia perché l’ho descritto come un posto terribile. Quando il presidente della regione mi ha detto: ‘Voglio ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per noi’, mi sono sentito una cacca“.

E mentre Checco Zalone ancora non sa spiegare il motivo del suo successo e Nunziante, pur provandoci, sembra dare risposte poco soddisfacenti (“la ricetta della nostra commedia migliore, quella che ha saputo pescare dalla realtà“), Valsecchi ritorna su toni seri, abbozzando un discorso sui problemi del cinema italiano: “Il cinema italiano è vecchio, bisogna cercare nuovi linguaggi, dobbiamo ripettare le esigenze, i gusti e i desideri del pubblico più giovane. Noi l’abbiamo fatto scommettendo su I soliti idioti. Per un produttore portare un film in sala è una responsabilità, dobbiamo incentivare le novità. Con la mia Taodue avrei potuto riposare sugli allori, invece mi sono da poco lanciato in una nuova avventura: un film con i comici Pio e Amedeo in cui credo molto“. Insomma, un discorso che più che cercare di individuare una soluzione sembra limitarsi all’auto-celebrazione.

Sole a Catinelle, in cui troviamo anche Aurore Erguy, Miriam Dalmazio e il piccolo Robert Dancs, uscirà il prossimo giovedì 31 ottobre, distribuito da Medusa Film in circa 1200 copie.sole a catinelle

Soldini racconta il suo Cosa Volgio di Più

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L’ultimo film di Soldini, Cosa voglio di più, è stato presentato ieri alla stampa italiana. Presente il cast artistico (quasi) al completo, il regista e i produttori.

Soldato d’Inverno: 15 cose che solo i veri fan Marvel conoscono

Soldato d’Inverno: 15 cose che solo i veri fan Marvel conoscono

Creato da Joe Simon e Jack Kirby, il Soldato d’Inverno debuttò in Captain America Comics (Vol. 1) nel 1941 come braccio destro di Steve Rogers aka Captain America durante la Golden Age. Dato per morto durante la Seconda Guerra Mondiale, Bucky Barnes viene riportato in vita sotto nuove vesti, diventando una spia per l’Unione Sovietica.

Il personaggio è stato introdotto nel MCU in Captain America: Il Primo Vendicatore, interpretato da Sebastian Stan che ha poi ripreso il ruolo in Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War, presentando qualche piccola differenza rispetto alla controparte dei fumetti.

Ma per chi vuole saperne di più sul personaggio, ecco 15 curiosità sul Soldato D’Inverno che solo i veri fan dei fumetti Marvel:

Ha “evitato” un lavaggio del cervello

soldato d'invernoNel 1942, quando Captain America guidò la sua squadra di supereroi denominata Gli Invasori (composta da se stesso, La torcia umana, Toro, Namor e e Bucky), tutti furono catturati e sottoposti al lavaggio del cervello dal Teschio Rosso.

Tuttavia Bucky fu l’unico che riuscì a fuggire, e sapendo che non avrebbe potuto affrontare da solo i suoi avversari, richiamò tutti i supereroi disponibili e chiese aiuto. Tra questi c’erano Patriot, Thin Man, Trottola, Miss America, Red Raven, Diamante Blu e Jack Frost e insieme formarono la Liberty Legion.

Ha rotto il cubo cosmico

soldato d'invernoIl cubo cosmico è stato presentato nel MCU semplicemente come Tesseract, uno degli oggetti più potenti dell’universo e fondamentale ai fini della trama culminata in Infinity War. Nei fumetti però (Captain America vol. 5, #14), vediamo Bucky mentre lo distrugge.

Successivamente Steve Rogers, convinto che in lui ci fosse ancora traccia del suo amico (e non solo il Soldato d’Inverno post-lavaggio del cervello), usa il cubo per ripristinare la memoria di Bucky, e l’idea funziona.

L’incontro con Batman

soldato d'invernoÈ raro vedere personaggi Marvel e DC insieme sulla stessa pagina, ma quando questo succede si tratta sempre di scontri testa a testa e non di collaborazioni.

Uno di quei rari casi risale al 1996 con il crossover Batman/Captain America, nelle realtà alternativa di Elseworld durante la seconda guerra mondiale dove Batman e il suo fedele compagno Robin incrociano la strada di Steve e Bucky.

Solo per il gusto di farlo, i due supereroi leader decidono di scambiare i rispettivi compagni per un giorno, ma inspiegabilmente, Bucky muore nelle pagine seguenti.

Suo figlio è diventato Teschio Rosso

soldato d'invernoNon sappiamo molto del futuro di Bucky, tuttavia nell’Universo di Terra-1610 i lettori hanno assistito a cambiamenti piuttosto radicali sul personaggio. Come il fatto che Bucky diventi un uomo anziano malato di cancro ai polmoni e sposato con Gail.

Prima della sua morte, il governo aveva deciso che sarebbe stato meglio per il mondo non sapere che aveva un figlio, costringendo la madre ad affidarlo ad una base militare. Questo figlio senza nome, credendo di non poter mai essere all’altezza delle aspettative di suo padre, decide invece di diventare un cattivo, o meglio, Teschio Rosso.

Il suo passato con Wolverine

WolverineNel passato di Bucky si annovera l’incontro con Wolverine, accaduto per la prima volta dopo la fuga del mutante dalla Weapon X. Senza saperlo, il Soldato D’Inverno ha aiutato Logan molte volte,  senza he lui sapesse che era stato Bucky ad uccidere sua moglie, Itsu. 

Il significato delle sue armi

soldato d'invernoDa quando è stato reintrodotto ai lettori di fumetti come Soldato D’Inverno, Bucky ha mostrato tutte le sue abilità nel maneggiare le armi, tra cui pistole, granate, fucili e altri oggetti da lui progettati.

Inoltre le sue armi hanno sensori palmari esplosivi. il che significa che se qualcun altro volesse provare a usarle, non ci riuscirebbe perché queste esploderebbero immediatamente. L’impronta del loro padrone non corrisponde…

La clausola Bucky

soldato d'invernoRaramente la “morte” viene presa sul serio nei fumetti, dal momento che ci si aspetta sempre che i personaggi vengano resuscitati in qualche modo. Ma nel caso di Bucky, gli autori avevano hanno esposto la cosiddetta “clausola” che diceva che fra tutti, solo Bucky Barnes, Jason Todd o lo zio Ben non sarebbero “sopravvissuti”.

Ironia della sorte, sia Jason Todd che Bucky Barnes sono stati riportati in vita nel 2006 entrambi come assassini armati di pistola. Che lo zio Ben sia il prossimo?

Il nuovo Captain America

soldato d'invernoSulla scia di Civil War, Steve Rogers è stato assassinato da Crossbones e Sharon Carter per ordine di Teschio Rosso, mentre Bucky, furioso con Tony Stark, ruba lo scudo di Cap per garantire che non ci sarebbe stato nessun nuovo Captain America.

Tony poi diede a Bucky una lettera che aveva ricevuto da Steve nel quale l’eroe diceva che se fosse morto, Tony avrebbe dovuto prendersi cura di Bucky e assicurarsi che il lignaggio di Captain America continuasse.

Perché ha smesso di essere Captain America?

soldato d'invernoNelle vesti del nuovo Captain America, le cose stanno andando bene per Bucky, che nel frattempo ha guadagnato l’approvazione del pubblico e si è unito ai Vendicatori. Tutto cambia quando viene processato per i crimini commessi come Soldato d’Inverno.

Dichiarato non colpevole da un tribunale americano, viene poi accusato dai tribunali russi di crimini contro lo stato e mandato in prigione. successivamente però Vedova Nera lo fa uscire di prigione e lo riporta in America, ma Bucky decide di smettere i panni di Captain America.

Infinity Formula

soldato d'invernoDopo aver lasciato l’identità di Captain America Bucky decide di riprendere il ruolo durante la trama di “Fear Itself”, dove incontra Sinthea “Sin” Schmidt, meglio conosciuta come Skadi (la figlia del Teschio Rosso).

Dopo esser stato ucciso, Bucky viene riportato in vita grazie all’iniezione di una dose di Infinity Formula, un farmaco sperimentale creato dallo S.H.I.E.L.D. per rallentare il processo di invecchiamento. 

Il guardiano della Terra

soldato d'invernoDurante la trama di “Original Sin”, Bucky viene incaricato di indagare sulla morte di Uatu the Watcher, quindi viene inviato nello spazio con Gamora e Moon Knight per scoprire più possibile.

Successivamente Bucky torna sulla Terra e scopre che Nick Fury è stato segretamente nominato guardiano della terra dopo aver ucciso Uatu per autodifesa. Nelle pagine seguenti è invece Bucky a prendere il posto di Fury.

Non è stato “l’unico”

soldato d'invernoPochi lo sanno, ma Bucky non è stato solo il nome di James Buchanan Barnes, ma è anche uno pseudonimo trasmesso a persone diverse (un po’ come Robin).

Il primo sostituto fu Fred Davis, quando lui e William Naslund furono nominati nuovi Captain America e Bucky dal presidente Truman, poi ci furono Jack Monroe, Rick Jones e Rikki Barnes, una Bucky-donna proveniente da un universo alternativo come Julia Winters.

L’origine del suo nome

soldato d'invernoBucky fu creato da Joe Simon nel 1940 quando negli schizzi su Captain America incluse un aiutante di nome Bucky. Ma perché lo ha chiamato così? Secondo Simon, Bucky prende il nome da un giocatore di pallacanestro e suo amico d’infanzia ai tempi del liceo.

Cosa pensa di lui Stan Lee?

soldato d'invernoStan Lee non ha mai nascosto una certa perplessità riguardo alcuni personaggi di secondo piano, in special modo riguardo gli aiutanti adolescenti degli eroi.

Lee pensava che fosse irresponsabile da parte dell’eroe mettere in pericolo la vita di un ragazzo permettendogli di accompagnarli in pericolose missioni.  Molti dunque ritengono che sia questa la ragione dell’espulsione di Bucky dall’universo Marvel.

Perché è tornato?

soldato d'invernoQuando Bucky è scomparso per la prima volta dai fumetti, non è stato a causa di una morte ma di un’eliminazione ingiustificata dal canone Marvel.

Come fan di Bucky, Ed Brubaker pensò che la Marvel avesse fatto un grave errore e nella sua fan fiction immaginò Bucky mentre era stato catturato dai sovietici. Oggi Brubaker scrive storie per la Marvel Comics.

Soldato d’Inverno e Falcon, la Disney al lavoro su una serie televisiva

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Come riportato da Variety, la Disney sta lavorando per portare sulla sua piattaforma streaming una serie tv dedicata ai personaggi del Soldato d’Inverno e FalconMalcolm Spellman, produttore e sceneggiatore di Empire, è stato incaricato di scrivere il progetto. I due supereroi sono ormai figure ricorrenti nel MCU, dove sono apparsi in diversi film del franchise di Captain America e Avengers (e sono attesi il prossimo anno in Avengers 4).

Poche settimane fa sempre Variety aveva diffuso la notizia secondo cui anche Loki e Scarlet Witch saranno protagonisti di due titoli standalone che andranno a comporre il palinsesto del nuovo servizio streaming in arrivo nel 2019. Si tratterebbe di miniserie da sei o otto episodi dedicate ai supereroi già apparsi negli adattamenti cinematografici nelle quali torneranno gli attori che li hanno interpretati sul grande schermo (in questo caso Tom HiddlestonElizabeth Olsen, Sebastian Stan e Anthony Mackie).

Sebbene non sia ancora arrivato un commento ufficiale da parte di Disney e MarvelKevin Feige dovrebbe ricoprire lo stesso ruolo di produttore e supervisore.

Vi ricordiamo che la piattaforma streaming Disney ha già confermato nel suo catalogo una serie inedita su Star Wars ideata da Jon Favreau, un’altra basata sui film di High School Musical e il live action di Lilli e il Vagabondo.
Fonte: Variety

Soldado: trama, cast e sequel del film con Benicio del Toro

Soldado: trama, cast e sequel del film con Benicio del Toro

Nel 2015 con Sicario il celebre regista canadese Denis Villeneuve ha raccontato al cinema la complessa situazione della frontiera americana, come anche i giochi di potere che vigilano a loro modo su di essa. Quello a cui ha dato vita, insieme al celebre sceneggiatore Taylor Sheridan, è un vero e proprio universo narrativo da poter facilmente espandere per raccontare punti di vista diversi sulla vicenda. Così, nel 2018, è arrivato in sala il sequel intitolato Soldato (qui la recensione), nuovamente scritto da Sheridan, ma che, come regista, presenta ora l’italiano Stefano Sollima. Questi, celebre per aver lavora a titoli come Romanzo criminale, Suburra e Gomorra – La serie, si è da subito imposto come la scelta più sensata per dirigere il film.

Questo nuovo film va dunque ad esplorare una nuova vicenda al confine tra Stati Uniti e Messico, riproponendo e approfondendo alcuni dei personaggi già visti in Sicario. Nonostante questi elementi in comune, Soldado è però un sequel che risulta allo stesso tempo anche un film a sé. La storia qui raccontata risulta infatti fruibile anche senza aver visto il precedente film. Molti degli elementi presenti in quello, inoltre, sono qui riproposti con maggior brutalità, esaltando al massimo la pericolosità del contesto in cui si muovono i personaggi, non lontano da quanto realmente avviene in questi territori di confine.

Costruendo un film visivamente e strutturalmente diverso da Sicario, Sollima ripropone l’odierna complessità di distinguere tra buoni e cattivi. In un mondo privo di morale, il confine tra questi è precario come lo è quello tra i due Stati confinanti. Un film da non perdere dunque, che offre tanto intrattenimento quanto più profonde riflessioni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Soldado: la trama del film

Nella guerra alla droga non ci sono regole. La lotta della CIA al narcotraffico fra Messico e Stati Uniti si è inasprita da quando i cartelli della droga hanno iniziato a infiltrare terroristi oltre il confine americano. Per combattere i narcos l’agente federale Matt Graver dovrà assoldare il misterioso e impenetrabile Alejandro, la cui famiglia è stata sterminata da un boss del cartello. Il sicario scatenerà una vera e propria incontrollabile guerra tra bande, in una missione che lo coinvolgerà in modo molto personale. Si trova infatti a rapire Isabela Reyes, la figlia di un boss per scatenare il conflitto. Quando la ragazza viene considerata un danno collaterale, Alejandro si troverà però a dover compiere scelte difficili, che evidenzieranno tutta la fragilità delle sue operazioni.

Soldado cast

Soldado: il cast del film

Come per il precedente film, il personaggio di Alejandro è interpretato dall’attore premio Oscar Benicio del Toro. È lui ora il vero protagonista di questa vicenda, ma ciò non ha modificato l’approccio di del Toro alla parte. Anche per Soldado, infatti, egli ha richiesto che il suo personaggio fosse quanto più silenzioso possibile. La presenza di poche sue battute ha infatti permesso di rendere ulteriormente misteriosa e controversa la sua figura. Josh Brolin, invece, riprende il ruolo dell’agente Matt Graver, per il quale si è come suo solito preparato attraverso un lungo addestramento fisico. Ciò gli ha permesso di poter interpretare personalmente anche le scene più complesse, come quelle delle sparatorie.

La giovane Isabela Moner, celebre per la serie di Nickelodeon 100 cose da fare prima del liceo, interpreta qui Isabela Reyes, la ragazza rapita da Alejandro. Per il ruolo, l’attrice si è dovuta tagliare notevolmente i capelli. Nel farlo, ha realizzato un video per YouTube a riguardo, donando poi in beneficenza la propria chioma. Altro nuovo personaggio è quello di Cynthia Foards, superiore di Matt alla CIA, ed interpretata dalla nota Catherine Keener. Matthew Modine, celebre per essere stato il soldato Joker in Full Metal Jacket, è invece il segretario della difesa James Riley. Sono poi presenti gli attori Shea Whigham nei panni di Andy Wheeldon, capo di un gruppo di militari, e David Castañeda, celebre per The Umbrella Academy, qui presente nei panni di Hector.

Il sequel di Soldado, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come Sicario, anche Soldado sembra portare a compimento la storia raccontata. Eppure, vi sono ancora diversi aspetti dei personaggi da raccontare, come anche ulteriori punti di vista sul tema. L’intenzione dei produttori sembra infatti essere quella di realizzare una vera e propria trilogia sulla contemporanea frontiera americana. In concomitanza con l’uscita di questo primo sequel, dunque, ha preso vita anche lo sviluppo del terzo capitolo. Attualmente intitolato Sicario: Capos. Tuttavia, non si hanno ancora informazioni sulla trama, né è stato annunciato quali degli attori dei precedenti film riprenderanno i loro ruoli. Nel 2021, però, è stato confermato che il progetto è ancora in fase di sviluppo.

In attesa di poter vedere questo sequel, è possibile fruire di Soldado grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 28 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Soldado: trailer ufficiale italiano del film di Stefano Sollima

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Soldado: trailer ufficiale italiano del film di Stefano Sollima

La 01 Distribution ha diffuso il trailer italiano ufficiale di Soldado, il film diretto da Stefano Sollima e sequel di Sicario di Denis Villeneuve.

Sinossi: La lotta al narcotraffico fra Stati Uniti e Messico si è inasprita da quando i cartelli hanno iniziato a trasportare terroristi attraverso il confine americano. Per combattere questa guerra, l’agente federale Matt Graver (Josh Brolin) dovrà unire le forze con il misterioso e impenetrabile Alejandro (Benicio Del Toro).

Soldado è diretto da Stefano Sollima, su una sceneggiatura di Taylor Sheridan (Sicario) e vede nel cast Benicio Del Toro, Josh Brolin, Isabela Moner, Jeffrey Donovan, Manuel Garcia-Rulfo e Catherine Keener.

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

Soldado: Taylor Sheridan sull’assenza di Emily Blunt

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Soldado: Taylor Sheridan sull’assenza di Emily Blunt

Nonostante sia confermato che in Soldado, sequel di Sicario di Denis Villeneuve la cui direzione è stata affidanta all’italiano Stefano Sollima, sarà assente Emily Blunt, la sceneggiatrice del film Taylor Sheridan è voluta tornare sull’argomento, rendendo noto che ha ritenuto concluso nel primo film l’arco narrativo dell’agente Kate Macer.

Ecco quanto rivelato da Sheridan: “Guardate cosa ha dovuto attraversare. È stato un ruolo difficile. Prima ho scritto il personaggio e poi l’ho usato come surrogato per il pubblico. L’ho resa completamente passiva contro la propria volontà in modo che il pubblico si sentisse impotente come accade a parte delle forze dell’ordine. L’ho condotta all’inferno e l’ho tradita alla fine. È stata un’avventura ardua per il personaggio e per Emily. Quel personaggio ha avuto la sua storia.”

In Soldado Benicio Del Toro e Josh Brolin torneranno a interpretare rispettivamente Alejandro Gillick e Matt Graver, mentre la new entry Catherine Keener interpreterà il superiore dell’agente della CIA incarnato da Brolin. Insieme dovranno affrontare il rischio che i tunnel usati per il trasporto della droga siano utilizzati anche da potenziali terroristi per introdursi negli Stati Uniti.

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

Fonte: Screenrant

Soldado: online il trailer ufficiale del sequel di Sicario

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Soldado: online il trailer ufficiale del sequel di Sicario

C’è davvero tutto, dalle musiche ai colori, fino ad arrivare alla violenza esplicita del primo film, nel trailer ufficiale di Soldado, appena rilasciato online.

Sequel diretto di Soldado(pellicola firmata da Denis Villeneuve e uscita nelle sale nel 2015 dopo il passaggio al Festival di Cannes), Soldado è stato sceneggiato da Taylor Sheridan (Hell or high water, Wind River) e vede nel cast Benicio Del Toro e Josh Brolin. I due attori riprenderanno i rispettivi ruoli di Sicario,  ovvero il narcotrafficante pentito Alejandro e l’agente speciale anti droga Matt Graver.

La regia del film è del nostro Stefano Sollima (Suburra, Gomorra – La serie).

https://www.youtube.com/watch?v=NBkC83-vh9A

Soldado farà sembrare Sicario una commedia, parola dello sceneggiatore

Proprio Sheridan, intervistato qualche mese fa, aveva parlato del film come “Qualcosa di totalmente differente da Sicario, tanto da farlo sembrare una commedia a confronto”.

Soldado è atteso nei cinema il 29 Giugno 2018.

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

Soldado: nessuna restrizione politica per il sequel di Sicario

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Soldado: nessuna restrizione politica per il sequel di Sicario

In attesa che il suo folgorante script possa nuovamente essere trasposto sul grande schermo, questa volta nientemeno che dal regista italiano Stefano Sollima, lo sceneggiatore Taylor Sheridan ha partecipato a una recente intervista per Collider durante il Sundance Film Festival 2017, rivelando alcune succose indiscrezioni riguardo alla trama dell’atteso Soldado e confessando di aver elaborato il nuovo script del sequel di Sicario in una condizione di assoluta libertà creativa e senza molte delle restrizioni politiche presenti nel capitolo precedente.

Soldado: lo sceneggiatore anticipa un sequel “sotto steroidi”

Annunciando fin da subito l’intenzione di incentrare le vicende di Soldado sui personaggi del killer Alejandro e del contractor Matt Graver interpreti nuovamente da Benicio del Toro Josh Brolin – e confermando che, com molta probità, Emily Blunt non avrà modo di tornare in questo sequel – Taylor Sheridan è sceso in profondità nella trama del film, affermando che “uno dei produttori mi ha chiamato e i ha chiesto come avrebbe dovuto essere strutturato secondo me un ideale sequel di Sicario. Quando mi ha proposto quest’idea ci ho riflettuto a lungo e in un primo momento mi sono detto che, pur piacendomi, non ritenevo possibile realizzare un sequel del film. Ma improvvisamente mi è venuta un’idea geniale, cioè ho pensato che sarebbe stato interessantissimo vedere quello che sarebbe potuto succedere se questo gruppo di contractor non avessero avuto un accompagnatore al loro seguito. Nel film precedente i protagonisti agivano all’interno della giurisdizione degli Stati Uniti sfruttando alcune leggi “limite” che gli permettevano di operare sul filo della legalità. Ma cosa sarebbe successo se non fossero stati negli Stati Uniti e non avessero avuto un accompagnatore? Come avrebbero potuto lavorare fuori dai confini? Direi che se Sicario è un film sulla militarizzazione della polizia,  Soldado rappresenta la rimozione della polizia e della legge dall’azione militare“.

Sicario: Stefano Sollima conferma i piani per una trilogia

Intervenuto al Sundance Film Festival 2017 per presentare Wind River, la sua ultima fatica da sceneggiatore ed esordio da regista, Taylor Sheridan è sicuramente debitore del successo del suo script per Sicario, il quale gli ha permesso di poter prestare la propria penna a un altro piccolo grande capolavoro della passata stagione come Hell or High Water (che gli è valso anche una candidatura agli Academy Award 2017) e ora di prendere in mano le redini di questo complesso progetto di scrittura che è Soldado.

Taylor Sheridan ha già messo abbondantemente le mani avanti, dichiarandosi ben disposto a prendere parte a un ipotetico terzo capitolo di quello che potrebbe definirsi ora un autentico “Sicario franchise“, affermano che “so esattamente che cosa dovrebbe essere se mai lo facessero. So per certo come dovrebbe essere realizzato!“.

Benicio Del Toro e Josh Brolin, protagonisti del primo film, torneranno entrambi in Soldado. Al momento, invece, è incerto il ritorno di Emily Blunt. La sceneggiatura del film porterà nuovamente la firma di Taylor Sheridan (Sons of Anarchy), già autore dello script del primo film.

Stefano Sollima è noto soprattutto per aver diretto serie televisive di successo come Gomorra La serie Romanzo criminale La serie. Si tratta della prima produzione hollywoodiana che vedrà coinvolto il regista romano.

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

Di seguito la trama di Sicario:

In una zona di confine tra Stati Uniti e Messico, dove la legge non conta, Kate (Emily Blunt) è un’agente dell’FBI giovane e idealista, arruolata dal funzionario di una task force governativa per la lotta alla droga (Josh Brolin) per compiere una missione speciale. Sotto la guida di un ambiguo e impenetrabile consulente (Benicio Del Toro) la squadra parte per un viaggio clandestino, costringendo Kate a mettere in discussione tutto ciò in cui crede per riuscire a sopravvivere.

Fonte: Collider

Soldado: il nuovo trailer ufficiale italiano del film di Stefano Sollima

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Dopo il successo di A.C.A.B., Gomorra – la serie e Suburra, Stefano Sollima vola negli States firmando il suo primo e attesissimo lavoro oltre Oceano: Soldado.

L’ intenso e serrato action-thriller che vede protagonisti due antieroi che rischiano la vita nello spietato mondo di frontiera del mercato della droga e della politica estera americana, ha aperto negli Stati Uniti incassando oltre 19 milioni di dollari, balzando così subito sul podio del Box Office, alle spalle dei colossi Jurassic World – Il Regno Distrutto e Gli Incredibili 2.

Soldado primo incasso fra le nuove uscite del weekend negli USA, vede di nuovo insieme il premio Oscar Benicio Del Toro, nel ruolo di Alejandro, il misterioso procuratore diventato killer, e Josh Brolin, in quello dell’agente della CIA Matt Graver, impegnati a combattere contro i cartelli della droga.

Nella guerra alla droga non ci sono regole. La lotta della CIA al narcotraffico fra Messico e Stati Uniti si è inasprita da quando i cartelli della droga hanno iniziato a infiltrare terroristi oltre il confine americano. Per combattere i narcos l’agente federale Matt Graver (Josh Brolin) dovrà assoldare il misterioso e impenetrabile Alejandro (Benicio Del Toro), la cui famiglia è stata sterminata da un boss del cartello. Alejandro scatenerà una vera e propria, incontrollabile guerra tra bande in una missione che lo coinvolgerà in modo molto personale.

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

Soldado: Catherine Keener nel cast del sequel di Sicario

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Soldado: Catherine Keener nel cast del sequel di Sicario

Catherine Keener si unirà a Benicio Del Toro e Josh Brolin per Soldado, il sequel di Sicario di Denis Villeneuve, che sarà diretto dall’italiano Stefano Sollima e conterà sulla sceneggiatura di Taylor Sheridan, autore della sceneggiatura del primo thriller che aveva come protagonista Emily Blunt.

Se Benicio Del Toro e Josh Brolin torneranno a interpretare rispettivamente Alejandro Gillick e Matt Graver, Catherine Keener sarà il superiore dell’agente della CIA incarnato da Brolin. Insieme dovranno affrontare il rischio che i tunnel usati per il trasporto della droga siano utilizzati anche da potenziali terroristi per introdursi negli Stati Uniti.

Dopo la miniserie HBO Show me a Hero, vedremo presto Catherine Keener in November Criminals di Sacha Gervasi al fianco di Chloe Grace MoretzAnsel Elgort e in Get Out di Jordan Peele.

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

Fonte

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

Con Soldado, Stefano Sollima segna il suo debutto americano, realizzando un intenso e serrato action-thriller. Capitolo secondo di una saga iniziata nel 2015 con Sicario, diretto da Denis Villeneuve, il film di Sollima ha per protagonisti ancora Benicio Del Toro e Josh Brolin, che riprendono i ruoli dei due antieroi che rischiano la vita nello spietato mondo di frontiera del mercato della droga e della politica estera americana.

In Soldado, la lotta della CIA al narcotraffico fra Messico e Stati Uniti si è inasprita da quando i cartelli della droga hanno iniziato a infiltrare terroristi oltre il confine americano. Per combattere questa guerra, l’agente federale Matt Graver (Josh Brolin) dovrà assoldare il misterioso e impenetrabile Alejandro (Benicio Del Toro).

Quello di Sollima, è un film completamente diverso da quello diretto da Villeneuve. Per quanto stilisticamente possano sembrare simili, esistono delle caratteristiche ben precise che rendono questo secondo capitolo decisamente più cupo, violento, con una moralità sempre più messa in crisi. Qui più che mai i personaggi fuoriusciti dalla penna dello sceneggiatore Taylor Sheridan mettono in discussione sé stessi e il concetto di giustizia, arrivando a combattere il male con il male.

Soldado recensione

Con Soldado sceneggiatore e regista mirano sempre più a porre in crisi i punti di riferimento dello spettatore, ambientando il film non solo su di un confine geografico come quello tra Stati Uniti e Messico, ma anche a ridosso del confine tra bene e male, concetti che all’interno del film vengono sempre più ad annullarsi.

Il film acquista infatti, con il procedere degli eventi, sempre più la forma di una spirale verso l’abisso. Di contorno ai personaggi, Sollima non risparmia la descrizione della realtà crudele in cui essi si trovano. Contrariamente a quanto fatto da Villeneuve, che aveva optato per il suggerire la violenza senza realmente mostrarla, Sollima la pone in primo piano, senza sdrammatizzare né glorificare, costringendoci a guardare negli occhi i drammi che questa gente affronta ogni giorno.

Né deriva un ritratto lucido e spietato del mondo contemporaneo. Attraverso una storia che coinvolge due nazioni, il discorso si amplia su scala universale, toccando temi come l’immigrazione, il terrorismo, ma anche il traffico di esseri umani e il sempre più frequente abuso di potere. Ogni personaggio del film incarna uno di questi temi, portando sulla propria pelle le inevitabili cicatrici che essi rappresentano per l’umanità.

Soldado

All’interno di un mondo così violento, è proprio l’umanità il sentimento su cui il regista e lo sceneggiatore sembrano voler puntare. Umanità incarnata da un Benicio Del Toro sempre più padrone del personaggio, che svelerà nel film un sentimento che equivale ad un barlume di speranza. È lui ad avere l’arco narrativo più interessante, e sul quale tutti gli occhi sono puntati, nonostante in lui conviva sempre l’accecante desiderio di vendetta.

Soldado è un film a sé nella descrizione della lotta tra bene e male, tra giustizia e ingiustizia. Sollima riesce ad imprimere la sua mano registica al film, realizzando un’opera tesa, che coniuga a dover thriller e action, regalando allo stesso tempo nuovi spunti di riflessione su temi sempre più quotidiani, che il film cerca, riuscendoci in buona parte, di sviscerare nel profondo.

Soldado, trailer ufficiale

Soldado farà sembrare Sicario una commedia, parola dello sceneggiatore

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Taylor Sheridan è stato incaricato di scrivere la sceneggiatura di Soldado, sequel di Sicario, dopo aver firmato anche lo script del primo film.

Lo sceneggiatore, nominato all’Oscar per Hell or High Water, ha di recente dichiarato a Collider che la sceneggiatura del sequel, che sarà diretto da Stefano Sollima, fa apparire Sicario come una commedia. “Quando ho confermato allo studio che avrei scritto anche il sequel, hanno chiesto le solite cose e io ho detto di no, perché il primo film era originale e questo invece è un seguito. E loro si sono fidati di me e poi hanno letto quello che avevo scritto e hanno capito che erano nei guai. Questo film fa sembrare il primo una commedia. Non sono la persona a cui chiedere di scrivere un sequel.”

Sicario era diretto da Denis Villeneuve, con Roger Deakins alla sceneggiatura e con Jóhann Jóhannsson alla colonna sonora. Per Soldado invece ci sarà l’italiano Stefano Sollima alla regia, che debutta così in lingua inglese, Dariusz Wolski alla fotografia e Hildur Guðnadóttir alle musiche. Alla sceneggiatura di entrambi i film, Taylor Sheridan. Del cast originale, composto da Emily Blunt, Benicio del Toro e Josh Brolin, solo gli ultimi due hanno dato conferma.

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

Solaris: recensione del film di Andrej Tarkovskij

Solaris: recensione del film di Andrej Tarkovskij

Solaris è il film del 1972 di Andrej Tarkovskij con protagonisti nel cast Donatas Banionis, Natal’ja Bondarčuk, Jüri Järvet e Anatolij Solonicyn.

  • Anno: 1972
  • Regia: Andrej Tarkovskij
  • Cast: Donatas Banionis, Natal’ja Bondarčuk, Jüri Järvet, Anatolij Solonicyn

SolarisTrama: Prossimo alla partenza per Solaris, lo scienziato Kris Kelvin trascorre alcuni giorni di tranquillità nella casa di campagna dell’anziano padre, riceverà la visita indesiderata del suo ex collega ed amico Berton reduce da una traumatizzante avventura sul pianeta che gli è costata la carriera: l’uomo racconta di aver assistito a strani fenomeni suscitando lo scetticismo della commissione spaziale ed ora dello stesso Kris che appare più che mai convinto dell’inutilità della ricerca solaristica e della doverosa fine degli esperimenti…

Analisi: Presentato nel 1972 da Mosca come la risposta sovietica al capolavoro fantascientifico di Kubrick 2001 Odissea nello spazio e poco apprezzato ad occidente quanto ad oriente della cortina di ferro Solaris merita oggi di essere annoverato tra i più grandi film mai prodotti nella storia.

Pellicola dalle tematiche intense, mai scontate e –cosa non da poco se si valuta l’anno di uscita- di totale rottura con i più diffusi stilemi cinematografici e di pensiero. Solaris è un film dalla forte carica filosofica postmoderna, che si interroga ed interroga lo spettatore sulla validità del cognitivismo senza mediazioni, sulla fiducia a costo zero nei confronti della tecnologia e sui guasti prodotti da uno sfruttamento massiccio delle risorse naturali.

Solaris filmE’ proprio la Natura nella sua duplice veste di mistero e limite invalicabile a pervadere tutta la pellicola di Tarkovskij: memorabile la scena iniziale in cui lo scienziato Kris Kelvin smarrisce i suoi pensieri nell’osservazione di uno stagno in cui galleggiano sinuosamente delle lunghe alghe; scena che ritroveremo anche nella parte finale del film, quasi a voler sottolineare un ritorno dal pianeta impossibile.

Il regista smantella a colpi di dubbi l’impianto raziocinante imperante, proponendo Kris emblema di una scienza che si è spinta oltre senza mai domandare permesso all’etica, rimandando il quesito alla prossima scoperta: quando su Solaris si materializzano i pensieri degli scienziati sotto forma di affetti perduti o paure nascoste il Dottor Sartorius, zelante ricercatore scontroso e saccente, non ferma i suoi esperimenti, procede senza alcuna remora, pronto perfino a sezionare il fantasma della moglie di Kris pur di  rendere giustizia alla conoscenza, cinismo che Tarkovskij sottolinea sapientemente con un particolare inquietante:il fantasma generato dalla mente del dottor Sartorius  è un nano.

Solaris, la grandeza del film riconosciuta

Grazie all’escamotage delle presenze vivificate dal pianeta Solaris si pongono altri quesiti: quando un essere è davvero umano? È sufficiente che provi dolore? cosa succede quando l’individuo non è costituito da atomi ma è composto di neutrini, e di fatto assume una dimensione immortale? Può uno scienziato  lasciarsi andare ai sentimenti con la donna perduta resuscitata da un “cervello” superiore?

Un film di tale spessore non voleva e non poteva essere compreso all’epoca in cui uscì: realismo socialista e capitalismo occidentale non avevano ne mezzi ne voglia per farlo, si sentì invece il bisogno di  “normalizzare” un film di “Fantacoscienza” , tagliando oltre 40 minuti di pellicola per ottenere una versione commercialmente e filosoficamente più vendibile.

La lungimirante giuria di Cannes seppe comprenderne la grandezza conferendogli la menzione speciale, il film è disponibile dal 2002 in versione integrale.

Solar Opposites: recensione della nuova serie animata di Disney+

Solar Opposites: recensione della nuova serie animata di Disney+

Tutti ci siamo chiesti almeno una volta nella vita cosa penserebbero di noi gli alieni potendoci osservare da vicino. A togliere questo dubbio, dando la propria versione dei fatti, è la nuova serie animata Solar Opposites, in arrivo dal 23 febbraio come uno dei primi Star Originals sulla piattaforma Disney+. Gli appassionati del genere ritroveranno da subito numerose somiglianze tra questa e la celebre Rick and Morty. Il motivo è presto detto, dietro entrambe si nasconde la stessa mente creativa, ovvero quella di Justin Roiland. Per questa nuova avventura, egli è stato affiancato anche da Mike McMahan, ideatore di Star Trek: Lower Decks. Ha così inizio una nuova serie dettata dal desiderio di dar sfogo a tutta una sequela di classici elementi fantascientifici in chiave parodica, come anche una più profonda riflessione sull’umanità e il senso della sua esistenza oggi.

Contrariamente alla prima serie da lui ideata, con Solar Opposites Roiland non porta i suoi spettatori ad esplorare l’Universo, bensì alla scoperta dell’umanità, in tutti i suoi vizi e virtù. Questa è infatti incentrata su un gruppo di quattro alieni che scappano dal loro defunto pianeta e trovano rifugio in una piccola cittadina statunitense. Per due di loro, Korvo e Yumyulack, la Terra è un posto orribile, caratterizzato dall’inquinamento e dal consumismo. Terry e Jesse, invece, entrano subito in sintonia con gli umani e la loro cultura. Nonostante queste divergenze di opinione, i quattro hanno un compito ben preciso: proteggere e far crescere Pupa. Si tratta di un super computer vivente che un giorno si evolverà distruggendo la terra e ricreando il pianeta natale dei quattro alieni.

L’umanità vista dagli extraterrestri

Intraprendendo la visione di Solar Opposites si può inizialmente rimanere frastornati dalla quantità di eventi e informazioni che vengono forniti in brevissimo tempo. Il rischio è di provare un certo distacco per quanto si sta vedendo, domandandosi se ci sia qualcosa di più dietro quella frenesia generale. Occorre dunque la visione di più di qualche episodio per entrare davvero nel cuore del progetto, che a quel punto si manifesterà in modo più chiaro. Con questa nuova serie Roiland e McMahan utilizzano l’arrivo dell’alieno per poter mettere alla berlina una serie di abitudini e stili di vita che caratterizzano l’essere umano del nuovo millennio.

Ogni episodio appare così incentrato a criticare o ironizzare su aspetti di questo tipo, dal sistema scolastico al mondo dell’intrattenimento. Tutto ciò che oggi può sembrare normale e comunemente accettato si trova qui ad essere analizzato fino all’osso, rivelando la propria futilità o insensatezza. La presenza di personaggi in disaccordo sulla cultura umana permette infine di presentare due lati della stessa medaglia, non facendo dunque schierare il progetto unicamente verso una sola direzione. Se questo è l’argomento della serie, il contesto in cui tutto ciò si svolge è estremamente simile a quello a cui Roiland ha già abituato i suoi spettatori con Rick and Morty.

Pur rimanendo sulla Terra, si ha dunque a che fare con un susseguirsi di eventi nonsense di carattere fantascientifico. Si genera così quell’intrattenimento senza limiti che rinuncia ad una coerenza interna in favore di gag e battute a raffica. Elementi, questi, attraverso cui è ulteriormente possibile ironizzare sull’essere umano. Solar Opposites non si riduce però solo a questo. Parallelamente ad una forte narrazione verticale ne porta avanti anche una, meno evidente, di natura orizzontale. Ciò permette di presentare una serie di elementi che si intuisce avranno una loro particolare importanza nel futuro della storia.

Solar Opposites recensione

Solar Opposites: il valore della satira

Quella che la serie propone è una satira forse semplice nella premessa ma certamente più accattivante nel suo svolgimento. Risulta ormai difficile poter essere realmente pungenti o innovativi nell’affrontare questo tipo di tematiche. Se anche Solar Opposites non riesce sempre ad esserlo presenta ugualmente una serie di elementi, narrativi o visivi, che bastano a garantirgli una propria identità. Ciò risulta evidente a partire dai quattro personaggi protagonisti, ben caratterizzati e accattivanti, a discapito dei secondari che attualmente faticano invece a rendersi memorabili. Da un punto di vista visivo, invece, risulta difficile non rimanere attratti dall’esplosione di colori, forme e invenzioni messe in gioco dagli autori.

A frenare in parte gli intenti vi è però, come precedentemente accennato, un ritmo piuttosto altalenante. Se è vero che vi sono momenti di grande frenesia e follia, è anche vero che vi sono alcuni “momenti morti” che finiscono con il rallentare la visione e il coinvolgimento. Ciò viene tuttavia in parte superato nel momento in cui si va a prediligere la narrazione orizzontale, che sempre più si spera possa però intrecciarsi con quella verticale, comunque fondamentale per un prodotto di questo tipo. La volontà di dar vita a questa unione si manifesta già, seppur ancora in potenza. Si spera possa concretizzarsi ulteriormente con il proseguire degli episodi.

Solace: Anthony Hopkins contro Colin Farrell nel Trailer ufficiale

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Guarda il Trailer ufficiale di Solace, il thriller soprannaturale che vede Anthony Hopkins opporsi ad uno spietato Colin Farrell.

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Solace racconta di un ex medico con le abilità psichiche di nome John Clancy (Hopkins) che è coinvolto in un caso di un seria killer che lo porta a scoprire un assassino (Farrell) che è anche un sensitivo e lo porterà a scontrarsi un una prova di forza trai due. Nel cast del film anche Jeffrey Dean Morgan, Abbie Cornish e Marley Shelton.

Solance si basa su una sceneggiatura scritta da Jamie Vanderbilt, Sean Bailey, Peter Morgan e Ted Griffin e arriverà al cinema nel corso del 2015.

Solace Anthony Hopkins nella prima foto

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Solace Anthony Hopkins nella prima foto

Non si sa ancora molto di Solace, prossimo film del regista Afonso Poyart, che vede protagonista Anthony Hopkins accanto a Jeffrey Dean Morgan, Abbie Cornish e Colin Farrell.

Ecco Hopkins nella prima foto ufficiale del film insieme a Morgan e Cornish:

Solace Anthony Hopkins

In Solace Anthony Hopkins interpreta uno psicologo criminale chiamato dall’FBI per aiutare un agente (Morgan) e la sua giovane partner (Cornish) a risolvere una serie di bizzarri e raccapriccianti omicidi ai danni di donne, commessi da un killer (Farrell) con poteri soprannaturali.

Non sappaimo ancora quando in film uscirà.Fonte: WP

Sogno olimpico: la vera storia dietro il film

Sogno olimpico: la vera storia dietro il film

Ci sono poche storie così iconiche e piene di pathos come quella della squadra di pallanuoto maschile spagnola che dal 1991 al 2001 ha vinto tutto (oro e argento olimpico e due ori e due argenti mondiali) ed è diventata la prima grande squadra dello sport spagnolo. Il film Sogno olimpico, diretto da Álex Murull e Dani de la Orden, ripercorre un particolare momento di quella vicenda, ovvero l’impresa compiuta durante le Olimpiadi di Barcellona del 1992, concentrandosi in particolare su Manel Estiarte e Pedro García Aguado.

Per gli appassionati di film dedicati a celebri vicende sportive, questo è dunque un film da non perdere, che porta alla riscoperta di una celebre ascesa caratterizzata da numerose difficoltà. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Sogno olimpico. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Sogno olimpico

Il film è una drammatizzazione del percorso della nazionale maschile di pallanuoto della Spagna alle Olimpiadi estive del 1992 a Barcellona, approfondendo le storie personali di Pedro García Aguado (e la sua dipendenza da sostanze) e Manel Estiarte (che affronta la tragedia del suicidio della sorella). Nonostante le personalità opposte, i due finiscono per raggiungere un’intesa costruita sulla comune sofferenza sotto l’allenatore Dragan Matutinović, caratterizzata da metodi di allenamento disumani che gli valsero l’ostilità della squadra.

Sogno olimpico cast

Nel cast del film ritroviamo Álvaro Cervantes nel ruolo di Manel Estiarte, mentre l’attore Jaime Lorente – celebre per aver interpretato Denver in La casa di carta e Nano in Elite – interpreta qui Pedro García Aguado. Completano il cast Christian Valencia nel ruolo di Jesús Rollán e Tarik Filipović nel ruolo di Dragan Matutinović, il controverso allenatore della squadra. Il vero Pedro García Aguado, inoltre, fa un cameo come membro della federazione sportiva dei Giochi Olimpici.

La storia vera dietro il film

Tutto ha inizio nel 1991, un anno prima dei Giochi. Viene presentata una squadra con un compiacimento che pone la Spagna lontana dalle medaglie. Il team viene però dotato di un nuovo allenatore: Dragan Matutinovic, un tecnico croato dai metodi militari. Da qui, il film gioca con elementi reali che porta all’estremo e ne cambia la temporalità per rendere la storia più epica. Matutinovic arriva nel settembre 1990 dopo le dimissioni del precedente allenatore, Toni Esteller, perché non vede abbastanza sostegno per vincere la medaglia a Barcellona.

La squadra aveva come capitano Manel Estiarte, il miglior giocatore del mondo in quel momento. Il film racconta poi come Matutinovic decida di inserire quattro giocatori madrileni all’inizio della preparazione, pochi mesi prima dei Giochi di Barcellona ’92, ad Andorra. Quattro giocatori presuntuosi, che portano carattere e fisicità alla squadra, poco disciplinati, soprattutto Pedro García Aguado, che provoca attriti con il gruppo. L’arrivo dei madrileni, in realtà, ha significato un cambio di modello e una catarsi, soprattutto all’inizio.

Sogno olimpico trama
Álvaro Cervantes, Cristian Valencia, Jaime Lorente e Joan Sentís in Sogno olimpico. Foto di Manel Masferrer – © 42 segundos

Da quel momento ebbero inizio allenamenti dall’alba al tramonto ad Andorra, con lunghezze in piscina, corse in montagna e una competitività senza scrupoli per trasformare i pallanuotisti in gladiatori. La preparazione asfissiante di Matutinovic, il personaggio che meglio ricrea la realtà dell’intero film, ha molti elementi che sono accaduti e che spinse la squadra al limite sia fisicamente che psicologicamente.

Il film si concentra poi su Pedro García Aguado, che come ha raccontato nel suo libro “Mañana lo dejo”, ha dovuto essere curato nel 2003 per una lunga dipendenza da alcol e cocaina. Nel periodo precedente ai Giochi di Barcellona ’92 faceva già uso di alcol. Fu lui a confessarsi al gruppo qualche mese prima, quando scoprì che un test antidoping positivo avrebbe potuto squalificare l’intera squadra. La soluzione di Matutinovic fu quella di mandare García Aguado a vivere a casa di Rafa Aguilar, l’assistente dell’allenatore, e di sottoporsi a test praticamente ogni giorno.

Il finale è molto fedele alla realtà. La ricostruzione della partita, il momento nel tunnel, il ritmo, il punteggio, le frasi dei giornalisti sono un dato di fatto. Anche il conflitto tra gli allenatori, che sono venuti addirittura alle mani in precedenti competizioni. Il duello Matutinovic-Rudic (questo è il suo vero nome) è ben noto negli anni Novanta. Così come la gestione dei 42 secondi decisivi che impedirono alla Spagna di vincere l’oro olimpico. La Spagna si era portata sul 7-6 grazie a un rigore trasformato dallo stesso capitano.

Sogno olimpico pallanuoto

Le regole della pallanuoto dicono però che dopo un rigore c’è un’esclusione nell’attacco successivo. Matutinovic è stato fedele al suo piano e ha ordinato una difesa pressante, ma i giocatori hanno creduto che la zona fosse migliore. Hanno ascoltato il croato, l’esclusione è arrivata e con superiorità hanno portato la partita ai tempi supplementari. Agli italiani ne sono bastati tre per lasciare la Spagna sconsolata con l’argento al collo. Molti giocatori ritengono che con una difesa a zona avrebbero vinto l’oro.

Sebbene la permanenza di Matutinovic in Spagna sia stata breve (solo tre anni, dal 1990 al 1993), in cui la Spagna ha vinto le sue prime medaglie (argento mondiale, argento olimpico, argento e bronzo europeo), per molti giocatori, è stato lui a cambiare la mentalità della squadra e il suo duro processo di allenamento era necessario. Per altri, Matutinovic non ha vinto l’argento ma ha perso l’oro. E sostengono che la squadra costruita da Toni Esteller e Mariano García fosse predestinata alla gloria, come poi è accaduto, quando dal 1996 al 2001 ha vinto tre ori.

Dove vedere Sogno olimpico in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 21 agosto alle ore 21:20 su Canale 5. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Mediaset Infinity, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

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