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Ritorno al Bosco dei 100 Acri, un nuovo trailer del film su Winnie the Pooh

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È stato diffuso un nuovo trailer di Ritorno al Bosco dei 100 Acri, il film Disney che ripropone, con attori in carne e ossa, le storie di Winnie the Pooh, con Ewan McGregor nei panni di un ormai adulto Christopher Robin.

Ecco il trailer:

https://www.youtube.com/watch?v=0URpDxIjZrQ

Diretto da Marc Foster (Neverland – Un Sogno Per La Vita) e interpretato da Ewan McGregor (Fargo), il nuovo emozionante film Disney in chiave live action Ritorno al Bosco dei 100 Acri racconta le vicende di Christopher Robin: il bambino che aveva vissuto tante avventure con i suoi vivaci e adorabili animali di pezza, ora è cresciuto e ha smarrito la via.

I suoi amici d’infanzia dovranno avventurarsi nel nostro mondo per aiutarlo a ricordare il bambino affettuoso e spensierato che vive ancora dentro di lui. Il film arriverà nelle sale italiane il 30 agosto 2018.

Diventato adulto, Christopher Robin è intrappolato in un lavoro stressante e sottopagato e ha davanti a sé un futuro incerto. Ha una moglie e una figlia ma il lavoro gli lascia poco tempo da dedicare alla famiglia. Christopher ha quasi dimenticato l’infanzia idilliaca trascorsa in compagnia di un orsetto di pezza un po’ sciocco e goloso di miele e dei suoi amici. Ma quando si ricongiunge con Winnie the Pooh, lacero e sporco dopo anni di abbracci e giochi, la loro amicizia si riaccende, permettendo a Christopher di ricordare gli infiniti giorni di meraviglia e immaginazione che hanno caratterizzato la sua infanzia, quando non fare niente era considerata la cosa migliore al mondo.

A causa di uno spiacevole contrattempo con la valigetta di Christopher Robin, Pooh e i suoi amici, inclusi Pimpi, Ih-Oh e Tigro, escono dalla foresta e si avventurano a Londra per restituirne l’importante contenuto… perché i migliori amici sono sempre pronti ad aiutarti nel momento del bisogno.

Ritorno al Bosco dei 100 Acri , il trailer del film con Ewan McGregor

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Diretto da Marc Foster (Neverland – Un Sogno Per La Vita) e interpretato da Ewan McGregor (Fargo), il nuovo emozionante film Disney in chiave live action Ritorno al Bosco dei 100 Acri racconta le vicende di Christopher Robin: il bambino che aveva vissuto tante avventure con i suoi vivaci e adorabili animali di pezza, ora è cresciuto e ha smarrito la via.

I suoi amici d’infanzia dovranno avventurarsi nel nostro mondo per aiutarlo a ricordare il bambino affettuoso e spensierato che vive ancora dentro di lui. Il film arriverà nelle sale italiane il 30 agosto 2018.

Diventato adulto, Christopher Robin è intrappolato in un lavoro stressante e sottopagato e ha davanti a sé un futuro incerto. Ha una moglie e una figlia ma il lavoro gli lascia poco tempo da dedicare alla famiglia. Christopher ha quasi dimenticato l’infanzia idilliaca trascorsa in compagnia di un orsetto di pezza un po’ sciocco e goloso di miele e dei suoi amici. Ma quando si ricongiunge con Winnie the Pooh, lacero e sporco dopo anni di abbracci e giochi, la loro amicizia si riaccende, permettendo a Christopher di ricordare gli infiniti giorni di meraviglia e immaginazione che hanno caratterizzato la sua infanzia, quando non fare niente era considerata la cosa migliore al mondo.

A causa di uno spiacevole contrattempo con la valigetta di Christopher Robin, Pooh e i suoi amici, inclusi Pimpi, Ih-Oh e Tigro, escono dalla foresta e si avventurano a Londra per restituirne l’importante contenuto… perché i migliori amici sono sempre pronti ad aiutarti nel momento del bisogno.

Ritorno ad Ostia – Il cast di Tutti al mare incontra la stampa

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Matteo e Vincenzo Cerami, più buona parte del cast, numeroso di Tutti al mare, era presente alla Casa del Cinema di Roma per parlare del film. Si è parlato di commedia, di temi sociali e illustri discendenze.

Ritorno a Seoul: recensione del film di Davy Chou

Ritorno a Seoul: recensione del film di Davy Chou

Ritorno a Seoul è diretto da Davy Chou, regista quarantenne franco-cambogiano che ha iniziato la sua carriera prima con i cortometraggi e poi, nel 2012, con un documentario sugli anni d’oro del cinema cambogiano degli anni ’60 e ’70 intitolato Le Sommeil d’or. Nel 2016 gira il suo primo lungometraggio di finzione, Diamond Island, presentato alla Settimana della Critica durante il Festival di Cannes di quello stesso anno. Proprio come Ritorno a Seoul, selezionato sempre per Cannes l’anno scorso nella sezione Un Certain Regard. Diversi sono i riconoscimenti che Davy Chou consegue nel corso degli anni, anche e soprattutto grazie al suo fine sguardo registico sulla realtà del suo Paese e non solo. Tanto che questa sua ultima pellicola è stata scelta come rappresentante della Cambogia per la candidatura a Miglior film internazionale agli Oscar 2023.

Ritorno a Seoul, dalla Francia

Ritorno a Seoul, in sala dall’11 maggio, è infatti la storia di Frédérique Benoît (Park Ji-Min), una 25enne coreana che vive in Francia e che viene adottata quando è ancora molto piccola da una coppia francese, appunto. Mossa da un’iniziativa presa più o meno d’impulso, decide di partire alla volta della capitale della sua patria d’origine alla ricerca dei suoi genitori biologici, senza però condividerlo con quelli adottivi.

L’idea di questa specifica storia al regista è venuta a partire dalla vita personale di una sua cara amica e di un particolare episodio accaduto nel 2011 nel quale è stato direttamente coinvolto. Laure Badufle – questo il nome della vera protagonista dei fatti – aveva chiesto a Davy Chou di accompagnarla in Corea a conoscere i suoi genitori naturali che tanti anni prima l’avevano affidata ad un orfanotrofio dal quale poi sarebbe partita con i suoi nuovi mamma e papà per crescere in Francia. Assistere a un tale sconvolgimento esistenziale ha così toccato Chou che ha deciso di farne un film.

Ritorno a Seoul film recensioneOgni dettaglio dipinto nel film è dunque un condensato dell’esperienza diretta dei suoi veri interpreti principali: iniziando dalle emozioni che contrastano tra i passionali toni europei e quelli asiatici accennati, a volte carichi di slanci sacrificali, fino alle descrizioni degli spazi, i luoghi e i colori.

Ritorno a Seoul, il cui titolo inizialmente avrebbe dovuto essere All the people I’ll never be, racconta quindi con grazia e un’ottima consapevolezza dell’uso della macchina da presa e del flusso narrativo, il tentativo disperato di una ragazza di cercare le proprie radici e un’identità.

Davy Chou descrive otto anni a partire dall’arrivo di Frédérique per la prima volta a Seoul, scorrendo lungo una serie di momenti che scandiranno i disorientati percorsi che lei proverà a intraprendere nella speranza di arrivare finalmente a conoscere chi è e da dove viene. E la descrizione, Chou, la fa con grandi stacchi temporali, a volte anche rispetto alla trama, dettando una corrispondenza nel ritmo sincopato con gli stati d’animo sempre borderline che lei prova, accompagnato dalle grandi differenze tra i posti e le esperienze che Frédérique vive.

Un film profondamente delicato

L’attrice Park Ji-Min è poi incredibilmente brava a rendere la glaciale disperazione della sua Frédérique, che non conosce mezze misure, vaga senza meta per poi trovarsi spesso a sbattere a ripetizione come una mosca contro un vetro. E curiosamente coincide anche con la sua di storia personale: Park Ji-Min è davvero una coreana cresciuta in Francia, anche se con suoi genitori biologici, quindi non adottata, ma ben consapevole di quello smarrimento congenito di chi non sente salde le proprie radici.

Davy Chou è dunque estremamente abile nell’uso delle luci e dei suoni, che conducono sempre la protagonista e le sue emozioni, e se ne lascia condurre a sua volta, seguendola nelle sue pungenti ostinazioni. Il taglio che il regista riesce a dare ad ogni sequenza è profondamente delicato, calibrato e molto chiaro nel racconto della storia: differenziando sempre il ritmo e usando la pazienza e l’attenzione necessarie a lasciar trapelare dolore, disagio e la necessità di sapere che chi ti ha messo al mondo l’ha fatto desiderandoti sul serio.

Ritorno a Seoul di Davy Chou arriva al cinema dall’11 Maggio

Ritorno a Seoul di Davy Chou arriva al cinema dall’11 Maggio

Ritorno a Seoul di Davy Chou arriva al cinema dall’11 Maggio con I Wonder Pictures in collaborazione con MUBI. Già presentato in selezione ufficiale nella sezione Un Certain Regard del 75° Festival di Cannes e in anteprima italiana al Torino Film Festival, è il secondo film del regista franco cambogiano dopo Diamond del 2016.

Freddie, 25 anni, impulsiva e testarda, torna in Corea del Sud per la prima volta da quando, appena nata, è stata adottata da una coppia francese. Qui, inizia a cercare i genitori che l’hanno abbandonata. Tra incontri, nuove amicizie e l’ombra di una madre biologica che non vuole farsi rintracciare, la ragazza si trova immersa in una cultura molto diversa dalla sua e intraprende un viaggio nel viaggio che la porterà in direzioni del tutto inaspettate. Per scoprire che forse questa è la vita: incontrare l’inaspettato, cavalcarlo, essere tutte le persone che avresti potuto essere.

Il regista Davy Chou, classe 1983, trae ispirazione dalla sua storia personale. Nato in Francia da genitori cambogiani torna in Cambogia, per la prima volta, proprio a venticinque anni e, come la protagonista del suo film, condivide il rapporto complesso con la sua terra natale. La storia si svolge nell’arco di otto anni, seguendo la crescita di Freddie. Durante le varie fasi che la contraddistinguono la musica diventa il denominatore linguistico che unifica e supera gli ostacoli attraverso un ritmo comune che va oltre il francese, il coreano, l’inglese e che avvicina le diverse anime del film. La ricerca dell’identità e la scoperta delle proprie radici sono il fulcro attorno a cui ruota tutta la ricerca del regista.

Ritorno a Seoul, al cinema con I Wonder Pictures in collaborazione con MUBI, è prodotto da Aurora Films e coprodotto da Vandertastic Films e Frakas Productions. Ritorno a Seoul sarà prossimamente su MUBI.

Ritorno a Futuro 4: Doc Brown e Marty nel fan trailer

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Ritorno a Futuro 4: Doc Brown e Marty nel fan trailer

Nonostante la decisione di Robert Zemeckis di non realizzare mai un sequel o un reboot di Ritorno al Futuro, per i fan non è proibito sognare, come sa benissimo il canale Youtube Smasher che ha realizzato un fan trailer di Ritorno al Futuro 4.

Il video riporta Christopher Lloyd e Michael J. Fox nei rispettivi ruoli di Doc Brown e Marty McFly per la gioia di tutti i sostenitori della trilogia.

Ecco il fan trailer di Ritorno al Futuro 4

Ritorni al futuro a Milano: Blade Runner, Arancia meccanica, Stalker e …

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Spazio Oberdan Milano dal 24 febbraio al 4 marzo 2016 Fondazione Cineteca Italiana presenta la rassegna cinematografica legata a Ritorni al futuro, il nuovo palinsesto di attività ideato dal Comune di Milano per la primavera 2016, il cui tema è l’idea di futuro che abbiamo oggi e quella che ha alimentato il pensiero umano in altre stagioni della storia.

I 10 titoli in programma: Orwell 1984 di Michael Radford, The Lobster di Yorgos Lanthimos, Mon Oncle di Jacques Tati, Il dormiglione di Woody Allen, Fahrenheit 451 di François Truffaut, Arancia meccanica di Stanley Kubrick, 2046 di Wong Kar-way, Blade Runner di Ridley Scott, L’uomo che fuggì dal futuro di George Lucas, Stalker di A. Tarkovskij.

Ritornano le Locarno Shorts Weeks con una selezione di corti in streaming online per tutti i 29 giorni di febbraio

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Durante il mese di febbraio il Locarno Film Festival presenterà i 29 coinvolgenti cortometraggi delle Locarno Shorts Weeks, uno degli appuntamenti online più attesi dal pubblico di tutto il mondo. L’anno bisestile porta con sé un giorno in più, e quindi anche un cortometraggio in più tra quelli selezionati a partire dalla 75a edizione del Festival, in particolare dai tre concorsi Pardi di Domani – Concorso Nazionale, Concorso Internazionale, Concorso Corti d’Autore – e da Open Doors, l’iniziativa che il Festival dedica ai talenti provenienti dalle regioni in cui la produzione cinematografica indipendente è particolarmente difficile. Tutti i 29 titoli saranno visionabili sul sito del Festival e su Vimeo, pronti per essere scoperti dal pubblico in qualsiasi momento e per tutto il mese di febbraio.

La selezione presenta opere notevoli come Asterión di Francesco Montagner (Pardo d’Oro Concorso Cineasti del Presente per Brotherhood nel 2021), il film cubano Soberane di Wara (Pardino d’Oro SRG SSR per il Miglior Cortometraggio Internazionale 2022), Hardly Working dei Total Refusal (vincitore dell’European Short Film agli European Film Awards nel 2023) e Songy Seans (Last Screening), il più recente lavoro del grande regista kazako Darezhan Omirbaev.

«Pescando a piene mani fra i titoli delle edizioni 2022 dei Pardi di Domani e Open Doors, le Locarno Shorts Weeks compiono sei anni e rinnovano l’ambizione di incontrare gli occhi di un pubblico sempre più numeroso e pronto a farsi sorprendere», scrive Eddie Bertozzi, responsabile del comitato di selezione Pardi di Domani. «È un giro del mondo che incrocia geografie e sensibilità: dalle sottili inquietudini del cinema nordamericano agli universi dell’America Latina, passando attraverso la sempre sorprendente produzione asiatica e il Medio Oriente, e infine alla varietà multiforme del cinema europeo. Gli scaramantici sostengono che gli anni bisestili sono anni funesti, ma le Locarno Shorts Weeks brillano per ottimismo».

Lista completa dei film selezionati per le Locarno Shorts Weeks:

  • Agwe di Samuel Frantz Suffren
  • Asterión di Francesco Montagner*
  • At Little Wheelie Three Days Ago di Andrew Stephen Lee
  • Buurman Abdi (Neighbour Abdi) di Douwe Dijkstra*
  • Chant pour la ville enfouie di Elisabeth Perceval e Nicolas Klotz
  • Dancing Colors di Mohammad Reza Fahriyansyah*
  • Daron, Daron Colbert di Kevin Steen
  • Der Molchkongress di Immanuel Esser e Matthias Sahli
  • Faccia di cuscino di Saverio Cappiello*
  • Hardly Working di Total Refusal
  • Heart Fruit di Kim Allamand
  • HEARTBEAT di Michèle Flury
  • Hojas de K. di Gloria Carrión*
  • Il faut regarder le feu ou brûler dedans di Caroline Poggi e Jonathan Vinel
  • L’Ombre des papillons di Sofia El Khyari
  • Lake of Fire di NEOZOON
  • Les dieux du supermarché di Alberto Gonzalez Morales
  • Liremu Barana (Soul of the Sea) di Elvis Caj Cojoc
  • Lopte (Balls) di Gorana Jovanović
  • Luna que se quiebra sobre la tiniebla de mi soledad di Lucila Mariani*
  • Madar tamame rooz doa mikhanad (Mother Prays All Day Long) di Hoda Taheri
  • Mini-mini-pokke no okina niwa de (In the Big Yard Inside the Teeny-Weeny Pocket) di Yoko Yuki
  • Misaligned di Marta Magnuska
  • Out of Many di Rebecca Williams
  • Paradiso, XXXI, 108 di Kamal Aljafari
  • Serafina di Anna Simonetti e Noa Epars*
  • Soberane di Wara
  • Songy Seans (Last Screening) di Darezhan Omirbaev
  • Tako se je končalo poletje (That’s How the Summer Ended) di Matjaž Ivanišin

Ritornano i Transformers, questa volta in 3D

Ritornano i Transformers, questa volta in 3D

Il prossimo 29 giugno esordirà nelle sale italiane Transformers – Dark of the moon il terzo capitolo della saga dei robot alieni che abbiamo già conosciuto in Transformers e in Transformers – La vendetta del caduto. La pellicola firmata ancora dal solito ed insostituibile Michael Bay, regista anche dei due film precedenti, è stata prodotta dalla Paramount Pictures e dalla Di Bonaventura Pictures con la collaborazione della Hasbro, una produzione monumentale che ha richiesto un enorme investimento economico.

Ritornano al cinema i G.I. Joe

Ritornano al cinema i G.I. Joe

A quattro anni dal primo episodio, ecco G.I. Joe – La Vendetta, il secondo capitolo delle vicende cinematografiche dei G.I. Joe, nati come linea di giocattoli della Hasbro. Dopo aver apparentemente disarticolato l’organizzazione del Cobra, i nostri eroi torneranno a dover affrontare i nemici di sempre, che dopo essersi infiltrati nei posti di potere – chiave degli Stati Uniti, Casa Bianca compresa, scateneranno una caccia senza quartiere contro i malcapitati  G.I., che prima del mondo dovranno riuscire a salvare la loro pelle.

Di acqua sotto i ponti dal primo episodio ne è passata parecchia: la realizzazione di G.I. Joe: Retaliation (questo il titolo originale) è stata a dire il vero un pò travagliata: rispetto all’episodio precedente sono cambiati regista, sceneggiatori, e parte del cast, con l’introduzione di nuovi personaggi. A questo si è aggiunto qualche problema nella realizzazione in 3D e, soprattutto, la sopraggiunta necessità di dover girare ex novo alcune scene, dopo che una proiezione di prova non aveva dato esiti soddisfacenti e soprattutto alla luce del successo raggiunto nel frattempo da Channing Tatum, la cui parte inizialmente era molto più marginale e che nella versione definitiva è stata decisamente ampliata, facendo del suo personaggio uno dei character principali del film.

Dietro alla macchina da presa, in luogo di Stephen Sommers troviamo John Chu, che compie il ‘grande salto’, passando da progetti musicali come i film della serie Step Up o il  documentario Justin Bieber: Naever Say Never, al cinema tutto azione e adrenalina; la sceneggiatura è invece stata affidata a Rhett Reese e Paul Wernick, noti soprattutto per il ‘cult’ Benvenuti a Zombieland.

Ninjas-G.I.-Joe-2Il cast è guidato da Channing Tatum nel ruolo di Duke e da Arnold Vosloo in quello dell’arcinemico Zartan; rispetto a La Nascita del Cobra sono della partita anche Ray Park (Snake Eyes), Byung-hun Lee (Storm Shadow), e Jonathan Pryce, nelle vesti del Presidente degli Stati Uniti. La lista delle new entry si apre  con Adrienne Palicki, qui al primo film importante della carriera dopo tanta televisione; l’attrice sarà peraltro prossimamente sugli schermi nel remake di Red Dawn. Volti nuovi sono anche quelli per la saga sono anche quelli di RZA e Dwayne Johnson (Roadblock), ma sicuramente ad attirare l’attenzione del pubblico su tutte è la partecipazione di un pezzo da 90 del cinema di azione come Bruce Willis, che apparirà in un ruolo chiave.

Alan Silvestri lascia il testimone delle musiche a Henry Jackman. L’uscita del film nelle sale americane è prevista per il prossimo 29 marzo.

Ritorna Independence Day in 3D!

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Ritorna Independence Day in 3D!

Sull’onda del successo di riedizioni come quella di Titanic, la 20th Century Fox proporrà una versione in 3D dello storico blockbuster Independence Day del 1996, di nuovo nelle sale americane il 3 luglio del 2013.

Ritorna Il giustiziere della notte!

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Progetto conteso da diversi produttori di Hollywood, il remake di un classico del poliziesco ha posto le sue basi, trovando finalmente il suo regista. La Paramount e

Ritono alla Fantascienza per Luc Besson

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Luc_Besson

Luc Besson in un intervista a radio Europa ha dichiarato di prepara un film che “Si tratterà di un film dieci volte più ambizioso del Quinto Elemento”. Non si tratta di un progetto a breve termine, nel senso che il regista intende girarlo tra il 2012 o il 2014, ma Besson ha già le idee molto chiare su cosa vuole realizzare, principalmente grazie all’ispirazione ricevuta da… Avatar:

Ritiro in vista per George Lucas?

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E’ una notizia da prendere con le molle, ma in una recente intervista rilasciata al New York Times George Lucas appare aver deciso di ritirarsi definitivamente dalle scene, dopo aver finito di lavorare su Red Tails. Lucas ha affermato esplicitamente di volersi ritirare dal business, dalla comapgnia e da tutto il resto; a incidere sulla decisione, sarebbero state innanzitutto le grandi difficoltà avute proprio col suo ultimo progetto, rifiutato da tutti i principali studios, costringendolo a finanziarlo completamente da solo; questo l’avrebbe dunque portato a decidere di porre la parola fine alla sua partecipazione a blockbuster, lasciando la porta aperta a progetti di dimensioni più contenute e dall’attitudine sperimentale.

Lucas ha anche mostrato stanchezza per le continue critiche ricevute riguardo la saga di Guerre Stellari, sottolineando come sia difficile pensare di mettere in cantiere qualsiasi ulteriore capitolo, se ogni volta si ricevono critiche anche pesanti. Nel frattempo Red Tails, storia di aviatori afroamericani durante la Seconda Guerra Mondiale, firmato da Anthony Hemingway, protagonisti Cuba Gooding Jr e Terrence Howard, uscità negli U.S.A. il prossimo 20 gennaio.

Fonte: Empire

Riti magie nere e segrete orge nel trecento di Renato Polselli

Riti magie nere e segrete orge nel trecento di Renato Polselli

Riti magie nere e segrete orge nel trecento è il film cult del 1973 diretto da Renato Polselli e vede protagonisti nel cast gli attori Rita Calderoli,  Mickey Hargiay, Consolata Maschera.

Riti magie nere e segrete orge nel trecento, la trama

A dispetto del titolo, il film non si svolge nel trecento ma nel contesto contemporaneo; nei sotterranei di un castello si compiono numerosi omicidi sacrificali e riti segreti atti a risvegliare la strega Isabella, morta sul rogo secoli prima.

Riti magie nere e segrete orge nel trecento, l’analisi

Polselli, regista prolifero dedito al genere erotico, si prodiga questa volta verso il l’horror, non esente ovviamente da contaminazioni del genere a lui caro; l’elemento “osé” è ora marginale e ora protagonista, in sequenze sminuite da una vena comica-probabilmente attuata per aggirare la censura-e di debole impatto visivo.

Riti magie nere e segrete orge nel trecento, girato nella duecentesca cittadina de L’Aquila, vive delle suggestioni suggerite dalle ambientazioni medievali, che si confanno al classico intreccio che muove il film: streghe e magie tornano dunque a vivere-e morire- all’interno delle mura del castello abruzzese.

Riti magie nere e segrete orge nel trecento oscilla tra horror ed erotismo: la chiave del tutto risiede nel “piacere pazzo che uccide”, frase emblematica(anche se pronunciata in un contesto recitativo piuttosto scandente), che giustifica la presenza dei due generi di cui sopra,  i quali vanno a compenetrarsi in maniera piuttosto equilibrata e talvolta seducente.
Nella trama classica, la mancanza del regista, sta nel momento in cui egli ricade nei cliché del genere: uomini con ridicoli mantelli e fulmini a ciel sereno imperano all’interno del film, creando talvolta momenti che sfiorano il ridicolo; a proposito di ciò non bisogna dimenticare che la tradizionale trama del La maschera del demonio, non aveva impedito a Mario Bava di costruire un film assolutamente innovativo, sia nell’eleganza formale sia nelle tematiche.

Nonostante tutto all’interno del film non mancano sequenze seducenti, come il rogo delle donne da parte degli abitanti del paese, che contribuisce a creare un continuum tra passato e presente;  bisogna inoltre riconoscere il fascino del montaggio(merito dello stesso regista), che alterna immagini sacre e profane  attuando contrasti visivi suggestivi, sminuiti però dalla ridondanza con cui viene ripetuto ed ostentato e dai colori pop che spesso stonano inesorabilmente con l’ambientazione.  Un prodotto tuttavia personale, sicuramente apprezzato dai fautori del genere.

Riti magie nere e segrete orge nel trecento, curiosità

Curiosità: il film è stato realizzato nel 1971, inizialmente con il titolo La reincarnazione; distribuito nelle sale soltanto due anni dopo, pensato per inserirsi nel genere decamerotico che in quegli anni imperava; Polselli si firma con lo pseudonimo Ralph Brown; Riti magie nere e segrete orge nel trecento è conosciuto anche come The Ghastly Orgies of Count Dracul; La reincarnazion; Black Magic Rite:Reincarnations; The Reincarnation of Isabel.

Rita Ora potrebbe unirsi al MCU per un “importante” ruolo da villain

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Rita Ora è una cantante, cantautrice e attrice britannica che ha raggiunto la fama nel 2012 grazie a successi come “Hot Right Now” di DJ Fresh e al suo album di debutto in studio, Ora. Da allora è stata giudice in programmi come The X Factor, The Masked Singer e The Voice. Per quanto riguarda i ruoli di attrice, è forse più nota per aver interpretato Mia Grey nel franchise di Cinquanta sfumature e in film come Pokémon: Detective Pikachu e Descendants – L’ascesa di Red. Possibile che il suo prossimo progetto sarà all’interno del Marvel Cinematic Universe?

Secondo Ellie Henman del The Sun, “una mia amica si stava avvicinando alla cantante ai British Fashion Awards quando ha sentito Rita chiacchierare del suo nuovo ruolo. Mi hanno detto: “Rita era vestita come un cattivo di un film della Marvel e quando qualcuno ha commentato ha lasciato trapelare che ha una parte in un nuovo film della Marvel. Ha confermato di aver ottenuto il ruolo di una persona malvagia e di essere super eccitata all’idea di entrare in scena”.

Per chi non lo sapesse, Ora è sposata con il regista Taika Waititi, che per i Marvel Studios ha diretto Thor: Ragnarok e Thor: Love and Thunder ed è anche la voce di Korg. Data la fonte di questa notizia, è bene per ora non dare troppo peso a questa notizia. Tuttavia, Rita Ora sarebbe certamente un’aggiunta di alto profilo al MCU e potrebbe interpretare un gran numero di personaggi. Resta da vedere se anche Waititi sarà coinvolto in questo film o show televisivo.

Taika Waititi tornerà nel MCU?

Taika Waititi, a cui molti ritengono sia stata concessa troppa libertà con Thor: Love and Thunder, si è distaccato dal MCU dopo quel film, scrollandosi di dosso le accuse nei suoi confronti. Chris Hemsworth le ha invece affrontate di petto e non ha mai rinunciato a riconoscere le carenze del film. Con Thor 5 prevedibilmente nel futuro del franchise, Waititi ha già affermato che non sarà coinvolto nel progetto, interessato a dedicarsi ad altri lavori. Ciò rende improbabile un suo possibile coinvolgimento accanto alla moglie Rita Ora, qualora venga confermato anche il di lei ingresso.

Risvegli: recensione del film di Penny Marshall con Robert De Niro

Risvegli è il film di Penny Marshall del  1990 con  Robert De Niro, Robin Williams, Julie Kavner, Max Von Sydow, Penelope Ann Miller.

Risvegli (titolo originale Awakenings) è un film del 1990 diretto da Penny Marshall, con Robert De Niro e Robin Williams. Entrambi tra i massimi esponenti della commedia americana moderna. Già un divo il primo, in ascesa il secondo. Un film da consigliare per le forti emozioni che suscita, le quali spingono fino alle lacrime. Lancia un bel messaggio di solidarietà, di amore e di speranza. Anche quando tutto sembra essere vano. L’interpretazione di De Niro rende questo lungometraggio coinvolgente, così come la storia di tutti i singoli pazienti.

Il film racconta la storia vera di un dottore, Oliver Sacks (nella finzione Malcolm Sayer, interpretato da Williams) che, nel 1969, scopre l’effetto positivo di un nuovo farmaco, la L-DOPA, sulla scorta delle nuove evidenze che il farmaco stava allora acquisendo nella terapia del morbo di Parkinson. Leonard Lowe (interpretato da De Niro) e il resto dei pazienti vengono risvegliati dopo aver vissuto per decenni in stato catatonico e si ritrovano a vivere una vita del tutto diversa dalla precedente. Sayer ha rimosso tutti i suoi pazienti da uno stato quasi incosciente ma, col passare del tempo, capisce di non poterli fermare dal ritornare di nuovo nello stato “dormiente”. Leonard però invoglia il dottor Sayer ad andare avanti, scontrandosi con l’amministrazione dell’ospedale – in particolare il dottor Kaufman (interpretato da John Heard) – che si rifiuta di permettere loro di far uscire i pazienti. La loro vittoria finale andrà però oltre la guarigione dei malati…

Basato sui ricordi e l’esperienza di Oliver Sacks raccolte in un suo libro omonimo (usato da Harold Pinter come base per la sua opera teatrale “A Kind of Alaska” messa in scena nel 1982), è stato nominato agli Oscar per miglior film, migliore sceneggiatura non originale e miglior attore (De Niro). De Niro avrà anche una nomination al Golden Globes del 1991, sempre come migliore attore. Riconoscimenti meritati arrivatigli per l’interpretazione superba, coinvolgente e commovente, di uno dei pazienti, Leonard Lowe. Riuscendo ad interpretare tutte le fasi della sua malattia. Dalla momentanea guarigione fino al ritorno allo stato iniziale. Molto bravo anche Robin Williams nelle vesti del dottor Malcolm Sayer, timido e introverso dottore, ma anche molto determinato.

Per quanto riguarda la regista, Penny Marshall, ha cominciato la carriera come attrice, esordendo al cinema in Uffa papà, quanto rompi! (1968) di J. Paris e interpretando numerose serie televisive. La notorietà arriva nel 1976 con il telefilm Laverne e Shirley, da lei diretto e interpretato. Ancora televisione e qualche ruolo cinematografico prima dell’esordio alla regia per il grande schermo con Jumpin’ Jack Flash (1986).

Nel 1988 dirige Big e nel 1990 ottiene un buon successo con Risvegli. Regista dotata di indubbie capacità narrative, sembra spesso troppo attenta alla patina sentimentale dei suoi racconti e non riesce quasi mai a sviluppare le potenzialità ironiche. Ragazze vincenti (1992) e Mezzo professore tra i marines (1994) confermano questo sospetto, mentre in Uno sguardo dal cielo (1996) il racconto è dominato da un patetismo moraleggiante. Ultimo film I ragazzi della mia vita del 2001, godibile commedia con spunti drammatici interpretata dalla brava Drew Barrymore. Insomma, Risvegli sembra essere proprio il suo film più riuscito.

Piccoli camei per il jazzista Dexter Gordon che appare come paziente, e dell’allora sconosciuto Vin Diesel, che interpreta un inserviente dell’ospedale.

Risultato straordinario per Alice in Wonderland al Box Office Italia

Risultato straordinario per Alice in Wonderland, che gode anche del weekend lungo. Secondo posto per Genitori & Figli, mentre Shutter Island debutta alla terza posizione. Non bene le altre new entry. Alice in Wonderland di Tim Burton parte col botto in Italia come nel resto del mondo: nel nostro Paese ha incassato 8,1 milioni nel weekend, ma, essendo uscito di mercoledì, ha già raccolto 10,5 milioni. Un risultato strepitoso, da ascrivere anche al prezzo maggiorato del biglietto per gli spettacoli in 3D.

Secondo posto per Genitori & Figli – Agitare bene prima dell’uso, che ottiene 1.998.000 euro per un totale di 5,8 milioni. Debutta al terzo posto Shutter Island: il nuovo film di Martin Scorsese incassa 1.935.000 euro, un risultato non particolarmente esaltante, ma la pellicola con Leonardo DiCaprio può indubbiamente godere di un buon passaparola. Cala al quarto posto Invictus, arrivato a 4,1 milioni con 1,3 milioni raccolti in questo weekend. Segue il fenomeno Avatar, che ha perso quasi tutte le sale 3D a vantaggio di Alice in Wonderland: il kolossal di James Cameron, che ha conquistato 3 Oscar tecnici su 9 nomination, ottiene altri 793.000 euro, arrivando all’eccezionale totale di 63,4 milioni di euro.

Perdono posizioni anche Codice Genesi (622.000 euro) e Wolfman (343.000 euro), arrivati rispettivamente al totale di 2,4 e 4,1 milioni di euro. Sorprende la buona tenuta de Il concerto, che sale all’ottavo posto con altri 220.000 euro, per un totale di 2,5 milioni. Nona posizione per Che fine hanno fatto i Morgan?, che ottiene altri 157.000 euro giungendo a 1,7 milioni. Chiude la top10 Il figlio più piccolo, fermo a 2 milioni con altri 145.000 euro. Esordi mediocri per le altre new entry del weekend: L’amante inglese (107.000 euro) debutta al dodicesimo posto, mentre Revanche – Ti ucciderò (25.000 euro) si piazza appena diciannovesimo. Crazy Heart, vincitore di 2 premi Oscar, ottiene solo 19.000 euro, a causa della scarsa distribuzione.

Risorto: recensione del film con Joseph Fiennes

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Risorto: recensione del film con Joseph Fiennes

Dimenticate l’epica e la serietà di Mel Gibson e di The Passion. Quest’anno, in occasione della Pasqua, arriva al cinema Risorto, un racconto elementare e acritico della morte e resurrezione di Gesù, che dalla crocifissione giunge fino al giorno dell’Ascensione. Protagonista del racconto è Clavius, un tribuno romano celebre per la sua fedeltà all’Imperatore e agli dei pagani. Sarà proprio lui il prescelto da Ponzio Pilato, villain della storia, per ritrovare il cadavere del nazareno e mettere fine alle dicerie sulla sua resurrezione in spirito e corpo e per prevenire così anche una rivolta di popolo. Clavius è ovviamente scettico, ma il suo percorso e il suo punto di vista esterno alle vicende della fede lo renderanno un testimone perfetto della gloria di Dio. Di apparizione in apparizione, Clavius si mimetizza in mezzo agli Apostoli, fino a seguirli al lago di Tiberiade, dove Gesù apparirà per l’ultima volta.

RisortoDiretto da Kevin Reynolds, Risorto ha un approccio elementare e forse proprio per questo genuino, si meraviglia e gioisce degli accadimenti mostrati e si presenta come una confezione televisiva proiettata su grande schermo e destinata a quel pubblico ben disposto, che non si fa troppe domande. La caratterizzazione dei personaggi è perciò canonica, con un cattivo crudele e ottuso, un protagonista che segue una parabola narrativa precisa e prevedibile, dei personaggi di contorno accessori e gli Apostoli e Gesù che rappresentano l’unica nota di curiosa novità nel quadro. Liberi dalla sofferenza con cui il cinema li ha dipinti negli ultimi anni, questi discepoli, insieme al loro cristo risorto, sono gioiosi come bambini, portatori di quella sana allegria che a dire il vero si predica effettivamente dagli altari e che nel film conferisce un tocco, se non di vita, almeno di novità a un quadro decisamente piatto.

Nel cast del film spiccano Joseph Fiennes, nei panni del protagonista Clavius, l’ex Draco Malfoy Tom Felton, biondo e atipico soldato romano, e Cliff Curtis nei panni di Gesù (Travis di Fear The Walking Dead).

Risorto è un’opera che ci si aspetterebbe di vedere sul piccolo schermo, non solo per la messa in scena e per le caratteristiche filmiche, ma per quell’aria di semplicistico racconto che emana a ogni passaggio narrativo, il che in definitiva per un certo pubblico non è per forza un male.

Risorto: il primo trailer italiano con Joseph Fiennes

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Risorto: il primo trailer italiano con Joseph Fiennes

Pubblicato il primo trailer italiano di Risorto, il nuovo film con Joseph Fiennes, diretto da Kevin Reynolds. Nel cast anche Tom FeltonPeter Firth e Cliff Curtis. 

Risen racconta la storia della resurrezione attraverso gli occhi di un non credente, un potente militare romano e il suo aiutante Lucio che hanno ricevuto il compito do indagare sul mistero di cosa è accaduto a Gesù nelle settimane successive alla crocifissione, al fine di confutare le voci di un Messia risorto e prevenire così la rivota a Gerusalemme.

Diretto da Kevin Reynolds, il film arriverà in italia il 17 marzo 2016.

Rising Stars: la MGM compra i diritti per un film

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Rising Stars: la MGM compra i diritti per un film

La MGM ha opzionati i diritti per lo sfruttamento cinematografico di Rising Stars, la graphic novel pubblicata da Top Cow e realizzata da J. Michael Straczynski, già sceneggiatore di Thor, World War Z, Sense8, tra le altre cose. A riportare la notizia è Deadline.

La serie, che è stata pubblicata tra il 1999 e il 2005, segue la storia di 113 bambini che, ancora in grembo alle loro madri, vengono investiti di speciali poteri grazie a un meteorite misterioso. Quando alcuni di loro vengono uccisi, i loro poteri iniziano a trasferirsi negli altri ragazzi speciali sopravvissuti.

A scrivere la sceneggiatura, come sembra ovvio, sarà lo stesso Straczynski. A produrre il film sono invece stati chiamati Alex Gartner e Richard Suckle della Atlas Entertainment.

rising star

Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi, trailer e poster

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Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi, trailer e poster

Netflix diffuso oggi il trailer di Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi, il nuovo docufilm originale Netflix dedicato alle Paralimpiadi e alla loro storia, che debutterà in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo il prossimo 26 agosto. Disponibile anche la locandina del documentario.

Rising PhoenixRising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi racconta la straordinaria storia dei Giochi Paralimpici. Dalle macerie della seconda guerra mondiale al terzo evento sportivo più grande del pianeta, le Paralimpiadi hanno portato alla nascita di un vero e proprio movimento globale che continua a cambiare il modo in cui il mondo pensa alla disabilità, alla diversità e al potenziale umano.

Tra gli atleti protagonisti del docufilm la schermitrice italiana Bebe Vio, al tempo Beatrice Maria Vio, classe 1997. Modello di forza e positività, “ragazza magica” di Jovanotti, diretta e fiera, atleta dall’età di 5 anni che dal 2011 ha vinto tutti i più importanti tornei di scherma in carrozzina: tra campionati nazionali, europei e mondiali, Bebe Vio ha conquistato ad oggi 38 medaglie d’oro.

Nel periodo in cui avrebbero dovuto svolgersi le Paralimpiadi di Tokyo 2020, Bebe ripercorre anche la sua storia in un racconto ricco di emozioni, a cui si aggiungono le esperienze di alcuni dei protagonisti del movimento paralimpico di tutto il mondo.

Insieme a Bebe Vio, altri straordinari atleti provenienti da tutto il mondo: Ellie Cole (Australia), Jean-Baptiste Alaize (Francia), Matt Stutzman (USA), Jonnie Peacock (UK), Cui Zhe (Cina), Ryley Batt (Australia), Ntando Mahlangu (Sud Africa), Tatyana McFadden (US).

A dare testimonianza dell’incredibile storia delle Paralimpiadi e dei suoi protagonisti anche Sir Philip Craven, Presidente del Comitato Paralimpico Internazionale (2001-2019), Xavi Gonzalez, ex Amministratore Delegato del Comitato Paralimpico Internazionale (CPI) e Eva Loeffler, figlia del dottor Ludwig Guttmann, neurochirurgo e neurologo. Guttmann ha fondato il più grande ospedale per lesioni spinali in Europa (Stoke Mandeville, Buckinghamshire, UK) e, nel 1948, i primi Giochi per disabili come metodo di riabilitazione che hanno rappresentato l’ispirazione per i primi Giochi Paralimpici ufficiali, che si svolsero a Roma nel 1960.

Rising Phoenix é diretto da Ian Bonhôte and Peter Ettedgui. Prodotto da Greg Nugent, John Battsek e Tatyana McFadden. Gli Executive Produced sono Richard Curtis, Barbara Broccoli, Barnaby Spurrier, Godric Smith, Dee Ryder, Xavi Gonzalez e Andrew Ruhemann.

Rising Phoenix: la storia delle paralimpiadi, il nuovo doc Netflix

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Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi è il nuovo docufilm originale Netflix dedicato alle Paralimpiadi e alla loro storia, che debutterà in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo il prossimo 26 agosto.

Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi racconta la straordinaria storia dei Giochi Paralimpici. Dalle macerie della seconda guerra mondiale al terzo evento sportivo più grande del pianeta, le Paralimpiadi hanno portato alla nascita di un vero e proprio movimento globale che continua a cambiare il modo in cui il mondo pensa alla disabilità, alla diversità e al potenziale umano.

Tra gli atleti protagonisti del docufilm la schermitrice italiana Bebe Vio, al tempo Beatrice Maria Vio, classe 1997. Modello di forza e positività, “ragazza magica” di Jovanotti, diretta e fiera, atleta dall’età di 5 anni che dal 2011 ha vinto tutti i più importanti tornei di scherma in carrozzina: tra campionati nazionali, europei e mondiali, Bebe Vio ha conquistato ad oggi 38 medaglie d’oro.

Rising Phoenix: la storia delle paralimpiadi

Nel periodo in cui avrebbero dovuto svolgersi le Paralimpiadi di Tokyo 2020, Bebe ripercorre anche la sua storia in un racconto ricco di emozioni, a cui si aggiungono le esperienze di alcuni dei protagonisti del movimento paralimpico di tutto il mondo.

Insieme a Bebe Vio, altri straordinari atleti provenienti da tutto il mondo: Ellie Cole (Australia), Jean-Baptiste Alaize (Francia), Matt Stutzman (USA), Jonnie Peacock (UK), Cui Zhe (Cina), Ryley Batt (Australia), Ntando Mahlangu (Sud Africa), Tatyana McFadden (US).

A dare testimonianza dell’incredibile storia delle Paralimpiadi e dei suoi protagonisti anche Sir Philip Craven, Presidente del Comitato Paralimpico Internazionale (2001-2019), Xavi Gonzalez, ex Amministratore Delegato del Comitato Paralimpico Internazionale (CPI) e Eva Loeffler, figlia del dottor Ludwig Guttmann, neurochirurgo e neurologo. Guttmann ha fondato il più grande ospedale per lesioni spinali in Europa (Stoke Mandeville, Buckinghamshire, UK) e, nel 1948, i primi Giochi per disabili come metodo di riabilitazione che hanno rappresentato l’ispirazione per i primi Giochi Paralimpici ufficiali, che si svolsero a Roma nel 1960.

Rising Phoenix é diretto da Ian Bonhôte and Peter Ettedgui. Prodotto da Greg Nugent, John Battsek e Tatyana McFadden. Gli Executive Produced sono Richard Curtis, Barbara Broccoli, Barnaby Spurrier, Godric Smith, Dee Ryder, Xavi Gonzalez e Andrew Ruhemann.

Rising Phoenix – La storia delle Paralimpiadi: la recensione del documentario Netflix

Come la fenice che risorge dalle proprie ceneri, così gli atleti delle Paralimpiadi ritrovano nuova vita e forza in seguito agli eventi che li hanno resi dei “diversi”. Un messaggio, questo, che pervade l’intero documentario Rising Phoenix – La storia delle Paralimpiadi, disponibile su Netflix dal 26 agosto. Diretto da Ian Bonhôte e Peter Ettedgui, il film è incentrato nel ricostruire i principali eventi della storia di questi giochi, dalla loro fondazione nel secondo Dopoguerra, sino all’edizione del 2016 di Rio de Janeiro. Tra immagini e filmati di repertorio, il racconto è affidato alle parole di personalità come Sir Philip Craven, Presidente del Comitato Paralimpico Internazionale, Xavi Gonzalez, ex Amministratore Delegato del Comitato Paralimpico Internazionale (CPI) e Eva Loeffler, figlia del dottor Ludwig Guttmann, neurochirurgo e neurologo.

Fu proprio Guttmann che fondò, nel 1948, i primi Giochi per disabili come metodo di riabilitazione. Questi hanno in seguito rappresentato l’ispirazione per i primi Giochi Paralimpici ufficiali, che si svolsero a Roma nel 1960. E se a loro è affidato il racconto storico, a dare forza al film è la testimonianza diretta di quegli atleti che, con la loro forza di volontà, hanno compiuto gesti memorabili e ricchi di valore. Tra questi si annoverano Ellie Cole, Jean-Baptiste Alaize, Matt Stutzman, Jonnie Peacock, Ntando Mahlangu, Tatyana McFadden, e la campionessa italiana di scherma Bebe Vio.

Rising Phoenix: il luogo degli eroi

Se le Olimpiadi sono il luogo dove si formano gli eroi, le Paralimpiadi sono quello in cui arrivano gli eroi. È questa una delle prime, e più importanti, frasi udibili nel film. In essa è contenuto il significato e il valore di questi giochi, volti a dar spazio a coloro che troppo spesso vengono lasciati nell’ombra. Prima di arrivare sul campo da gioco, infatti, tali atleti hanno vissuto esperienze al limite, che il più delle volte li hanno ridotti in fin di vita. Sono personalità private di tutto che hanno saputo fare dei propri limiti i propri punti di forza. Arrivare a competere alle Paralimpiadi è dunque per loro solo l’ultimo tassello di un faticoso ma necessario percorso di riaffermazione personale.

Il documentario si prefigge così lo scopo di dare grande risalto alle loro storie, lasciando che esse prevalgano rispetto al dato tecnico relativo all’evento in sé. Tale scelta è naturalmente vincente, poiché permette allo spettatore di entrare in contatto con situazioni e vite al limite dell’incredibile. Storie talmente complesse, drammatiche e avvincenti da risultare più simili ad un film che alla realtà. Tra queste spicca senza dubbio quella di Alaize, nato e cresciuto in Burundi nel pieno della guerra civile che sconvolse il paese. A causa di questa venne strappato per sempre dalla madre e perse una gamba. Riuscito ad arrivare in Francia, ebbe accesso ad una protesi, e grazie ad un duro allenamento riuscì a diventare uno dei principali campioni di salto in lungo.

Rising Phoenix permette così di scoprire quanto fascino vi sia dietro le Paralimpiadi, troppo spesso considerato un evento di serie B rispetto all’evento principale. Eppure, come anche i dati confermano, si è sempre rivelato più entusiasmante assistere alle imprese di questi atleti, i quali provano davvero che i supereroi possono esistere. Non appare così casuale il paragone posto all’inizio con gli Avengers. Come loro, anche i protagonisti di questo documentario danno prova di cose considerate impossibili. Come loro, anche questi atleti dimostrano di avere dei veri e propri poteri, derivati dalla loro determinazione e da ciò che sembrava averli resi più vulnerabili.

Rising Phoenix

Rising Phoenix: la recensione

Con questo nuovo documentario, Netflix dimostra un continuo interesse nel dar voce ad una sempre più ampia diversità. Come anche Rising Phoenix dimostra, quella per dar voce alla realtà dei disabili è una lotta continua, ostacolata ancora oggi da negazionismo e oscurantismo. Appare particolarmente scioccante, a tal proposito, l’episodio relativo alle Olimpiadi di Mosca del 1980, dove si affermò che le Paralimpiadi non erano necessarie, in quanto la Russia non aveva disabili nella propria popolazione. Eventi di questo genere, tristemente presenti ancora oggi, sono il motivo per cui un documentario di questo tipo non arriva mai né in anticipo né in ritardo sui tempi.

Nel trattare una tematica di questo tipo, il rischio è sempre quello di caricarla di un eccessivo e non necessario pietismo. Fortunatamente, i due autori si concentrano sul raccontare gli atleti e le loro storie senza particolari sottolineature emotive. A parlare sono infatti loro e loro vicende soltanto. Da questo punto di vista, Rising Phoenix conquista valore lì dove molte altre operazioni simili hanno invece peccato. Ciò che manca è probabilmente una struttura narrativa più solida e organizzata, che avrebbe permesso di orientarsi meglio nel racconto. Seguendo le singole vicende degli atleti, tuttavia, si riesce infine ad avere un quadro piuttosto completo con cui sarà possibile comprendere e appassionarsi alle Paralimpiadi.

 

Risen, poster del film con Joseph Fiennes

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Risen, poster del film con Joseph Fiennes

Ecco il nuovo poster di Risen, colossal biblico con Joseph Fiennes e Tom Felton.

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risenRisen racconta la storia della resurrezione attraverso gli ochi di un non credente, un potente militare romano e il suo aiutante Lucio che hanno ricevuto il compito do indagare sul mistero di cosa è accaduto a Gesù nelle settimane successive alla crocifissione, al fine di confutare le voci di un Messia risorto e prevenire così la rivota a Gerusalemme.

Diretto da Kevin Reynolds, il film arriverà negli USA il22 gennaio 2016.

Rise, serie tv: trama, cast, episodi e dove vederla

Rise, serie tv: trama, cast, episodi e dove vederla

Rise è la serie tv drammatica e musical ideata da Jason Katims e basata sul libro Drama High di Michael Sokolove. Il libro e la serie sono incentrati sull’insegnante Lou Volpe e sul famoso programma teatrale alla Harry S Truman High School nella contea di Bucks, in Pennsylvania.

Rise: dove vederla in streaming

La prima e unica stagione della serie ha debuttato nel 2018 sulla CBS. In Italia la serie è stata trasmessa in prima tv assoluta dal 7 settembre dello stesso anno su Premium Stories e in chiaro su Canale 5.

Rise: trama e cast

Nella serie tv Lou Mazzuchelli, insegnante e marito devoto, decide di prendere il comando del dipartimento di teatro non ispirato della scuola e di rinnovarlo. Al suo fianco c’è Tracey Wolfe, che lavora come assistente alla regia. Insieme, il duo vuole reinventare le presentazioni della scuola e decidere di eseguire il musical “Spring Awakening“, una scelta che scatena polemiche tra alcuni genitori e docenti.

In Rise protagonisti sono Lou “Mr. Mazzu” Mazzuchelli, interpretato da Josh Radnor, Gail Mazzuchelli, interpretata da Marley Shelton, Tracey Wolfe, interpretata da Rosie Perez, Lilette Suarez, interpretata da Auliʻi Cravalho, Robbie Thorne, interpretato da Damon J. Gillespie, Vanessa Suarez, interpretata da Shirley Rumierk, Coach Sam Strickland, interpretato da Joe Tippett, Simon Saunders, interpretato da Ted Sutherland, Gwen Strickland, interpretata da Amy Forsyth, Maashous Evers, interpretato da Rarmian Newton, Gordy Mazzuchelli, interpretato da Casey Johnson, Kaitlin Mazzuchelli, interpretata da Taylor Richardson.

Nei ruoli ricorrenti troviamo invece Michael Hallowell, interpretato da Ellie Desautels, Annabelle Bowman, interpretata da Shannon Purser, Jeremy Travers, interpretato da Sean Grandillo, Lexi, interpretata da Alexis Molnar, Cheryl, interpretata da Tiffany Mann, Violet, interpretata da Caroline Pluta, Denise Strickland, interpretata da Jennifer Ferrin, Patricia Saunders, interpretata da Stephanie J. Block, Robert Saunders, interpretato da Stephen Plunkett, Detrell Thorne, interpretato da Mark Tallman, Andy Kranepool, interpretato da Diallo Riddle, Sig. Baer, interpretato da Tom Riis Farrell e Sundeep, interpretato da Niloy Alam.

Gli episodi di Rise

Nel primo episodio, il pilot Lou chiede di assumere il ruolo di direttore del programma teatrale nel tentativo di rivitalizzare la sua passione per l’insegnamento, ma si rende presto conto di aver tagliato il suo lavoro per lui. La sua controversa decisione di cambiare il musical nel più provocatorio “Risveglio primaverile” e le sue scelte di casting atipiche creano un effetto a catena per l’assistente regista del programma Tracey Wolfe. l’allenatore di calcio della scuola Sam Strickland e gli studenti dello spettacolo.

In Rise 1×02 Lou viene portato sulla terra quando il suo budget di produzione viene ridotto, Coach Strickland monopolizza vendicativamente il tempo di Robbie e ha un conflitto con Tracey. Lilette si ritrova a innamorarsi di Robbie, mentre Simon contesta sentimenti contrastanti sul suo ruolo nello show. Mentre Michael trova supporto all’interno della compagnia teatrale, Gwen si esibisce in prove in risposta alle tensioni in casa.

In Rise 1×03  Tracey mette in dubbio la visione di Lou per lo spettacolo ed è sbalordito dalle notizie di Simon. L’allenatore Strickland tenta di riabilitare Gordy. Lilette fa fatica a contenere i suoi sentimenti per Robbie.

In Rise 1×04 I due mondi di Robbie si scontrano a una festa in casa mentre i suoi amici del calcio si affrontano contro la sua compagnia teatrale. Tracey esplora una relazione di un ammiratore non così segreto.
In Rise 1×05 La produzione colpisce un altro ostacolo per quanto riguarda la performance effettiva, qualcosa di cui Tracey era a conoscenza ma colpisce Lou di sorpresa. Maashous crede di avere almeno una soluzione parziale, ma ciò che Lou decide di fare per migliorare la situazione potrebbe avere l’effetto opposto nel non comprendere appieno tutti i pezzi in gioco. Qualcos’altro che sta influenzando la produzione è la relazione fuori scena di Robbie e Lilette, che si riflette nel modo in cui interagiscono tra loro sul palco. Nel frattempo, Lou e Gail devono decidere cosa fare di Gordy, soprattutto dopo che è rimasto …
In Rise 1×06 Mancano tre settimane alla serata di apertura. Da un modello in scala che ha chiesto a Maashous di costruire, Lou ha progettato il suo set da sogno – un mix di vecchia Germania e Stanton dei giorni nostri, voleva portare il pubblico di Stanton nell’esperienza – decise di farlo costruire nonostante gli ostacoli. Questa è solo l’ultima di una serie di ostacoli in quanto le azioni di Vanessa al ristorante hanno avuto un effetto a catena su Lilette, che a sua volta ha avuto un effetto a catena sulla logistica delle prove. Vanessa non comprende l’aspetto emotivo di ciò che sta affrontando con le conseguenze …

In Rise 1×07 È la settimana tecnica e sia Lou che Tracey sono contenti della produzione in questa fase del processo, anche se Lou, non avendo mai affrontato passaggi tecnici, è eccessivamente ottimista sul fatto che ci saranno un numero minimo di problemi. Al di là di quelle questioni tecniche che contano più di quanto Lou potesse immaginare, scopre che stanno accadendo altre cose al cast che incidono negativamente su ciò che accade sul palco, i cui sfondi potrebbero non essere pienamente consapevoli. Nell’usare la tattica suggerita da Lou per affrontare la questione, Robbie è in panchina da Coach Strickland. Non …

In Rise 1×08 Un video non autorizzato pubblicato online che promuove lo spettacolo – il video che travisa lo spettacolo in quanto mostra immagini provocatorie delle prove – ha risultati contrastanti. Mentre il picco delle vendite dei biglietti, Lou e Tracey credono agli studenti ora interessati, gli oppositori allo spettacolo iniziano a mobilitarsi per fare tutto il possibile per impedire allo spettacolo di arrivare alla serata di apertura. Questa opposizione influisce in particolare sulle dinamiche di una famiglia. Se la produzione arriva alla serata di apertura, Lou e Tracey sanno che devono fare qualcosa per Robbie per riavere il suo mojo. Che Lou …

In Rise 1×09 Con tre giorni fino alla serata di apertura, Lou e Tracey lavorano attraverso i cambiamenti dello spettacolo richiesti dal Principal Ward e dal PTA, con i lavori di Lou e Principal Ward in linea. I cambiamenti hanno lo scopo di disinfettare lo spettacolo, rimuovendo qualsiasi cosa che possa essere considerata anche lontanamente offensiva, come parolacce, e qualsiasi menzione diretta di argomenti controversi, come la gravidanza, l’aborto, lo stupro, l’incesto, l’omosessualità e la sessualità palese. Lou è tuttavia ignaro della piena portata della discussione sul retro tra Evan e Tracey, e quindi la risposta di Tracey a questo …
In Rise 1×10 Come episodio finale della stagione, durante la serata di apertura del Risveglio primaverile di Stanton Drama, le crisi personali percorrono tra gli studenti.

Curiosità sulla serie tv

  • Nel 2018 è stata pubblicata la colonna sonora della serie. L’album, composto da 24 tracce, vede canzoni realizzate dal cast e cover di: Perfect di Ed Sheeran, Scars to Your Beautiful di Alessia Cara, Carry On dei Fun. e Glorious di Macklemore
  •  Rotten Tomatoes ha un indice di gradimento del 59% con un voto medio di 6,21 su 10, basato su 37 recensioni.
  • Metacritic ha un punteggio di 59 su 100, basato su 27 recensioni.

Rise of the Empress: Prime Video svilupperà una nuova serie che reimmagina la storia della regina cattiva di Biancaneve

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Prime Video sta adattando una nuova serie di libri fantasy che reimmagina la storia della regina cattiva di Biancaneve. Negli ultimi anni, il servizio di streaming di Amazon è diventato la casa di diverse serie fantasy di grande richiamo, a partire dal 2021 con La Ruota del Tempo, basata sull’omonima serie di libri di Robert Jordan e Brandon Sanderson. Tuttavia, la serie fantasy più popolare di Prime Video è Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere, basato sugli scritti di J.R.R. Tolkien, con la prima stagione che è la serie originale più vista del servizio di streaming.

Ora il servizio di streaming sta adattando un’altra serie di libri fantasy. Secondo Deadline, Prime Video ha ordinato la serie Rise of the Empress, basata sull’omonima serie di libri di Julie C. Dao. Crystal Liu e James Wong (American Horror Story) saranno sceneggiatori, produttori esecutivi e co-showrunner. A bordo ci sono anche produttori di alto profilo, come gli attori Gemma Chan, Viola Davis e Forest Whitaker. Le riprese della serie, composta da otto episodi, si svolgeranno in Malesia. Crystal Liu, Viola Davis e Nick Pepper, dirigente di Amazon, hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Pepper: Questa storia, guidata da un’incredibile eroina femminile, è un racconto ispiratore di forza e resilienza. Crystal, insieme ai team di JuVee e Significant, e Gemma, hanno fatto un lavoro straordinario per catturare la magia creata da Julie e siamo entusiasti di dare il benvenuto a James per contribuire a dare vita a questo brillante progetto in un modo che risuonerà con i nostri clienti Prime Video globali.

Liu: Sono onorato ed entusiasta di questa opportunità di portare sullo schermo gli straordinari libri di Julie C. Dao, una storia sontuosa e avvincente di intrighi, con un’eroina sovversiva per tutti i tempi. [L’adattamento televisivo] costruirà questo nuovo mondo epico e audace, alimentato dalle cose meravigliose e contorte che facciamo per amore.

Davis: La serie di libri di Julie C. Dao non solo costruisce un mondo fantastico di opulenza e mistero a partire dalla storia asiatica, ma mette al centro un personaggio che, sfidando ciò che ci si aspetta da lei, trova la forza che potrebbe darle il potere di cambiare il mondo.

Cosa significa la serie Rise of the Empress per Prime Video

La serie Rise of the Empress è attualmente composta da tre libri – Forest of a Thousand Lanterns, Kingdom of the Blazing Phoenix e Song of the Crimson Flower – pubblicati in tre anni consecutivi dal 2017 al 2019. Descritta come una “rivisitazione fantasy oscura e mistica dell’Asia orientale della leggenda della Regina Cattiva”, la storia è ambientata in un antico e fantastico impero asiatico sull’orlo del collasso a causa di profonde rivalità. L’unica speranza per il regno è l’unione tra un affascinante principe ereditario e una principessa di una delle fazioni in guerra.

Mentre la competizione per la mano del principe si intensifica, scoppia il tumulto quando una splendida contadina, Xifeng, viene spinta nella battaglia per l’amore e il potere da una vendicativa maga. Questo non solo pone la questione se Xifeng possa assicurare il proprio destino, ma anche salvare l’intero impero. Come suggerisce la sinossi, la serie di libri Rise of the Empress è una miscela di fantasy e romanticismo per giovani adulti.

Rise of Apes: una cartolina come prima immagine

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Rise of Apes: una cartolina come prima immagine

scimmia

In attesa che arrivi qualche poster o immagine ufficiale di Rise of the Apes, ecco una cartolina di ringraziamento proveniente dall’art department dell’atteso prequel del Pianeta delle Scimmie!

Rise il nuovo film Disney nel 2022 su Disney+

Rise il nuovo film Disney nel 2022 su Disney+

Rise, il nuovo film Disney basato sulla gloriosa storia vera della celebre famiglia che ha visto per la prima volta un trio di fratelli diventare campioni NBA nella storia della lega – Giannis e Thanasis Antetokounmpo dei Milwaukee Bucks e Kostas Antetokounmpo dei Los Angeles Laker – debutterà nel 2022 su Disney+.

Il pubblico non ha mai visto una storia come quella degli Antetokounmpo, che mescola le origini nigeriane, la nazionalità greca e una straordinaria dote atletica. In Rise, gli spettatori saranno testimoni di come la lungimiranza, la determinazione e la fede di una famiglia abbiano portato ognuno di loro fuori dalle difficoltà, fino a lanciare la carriera di tre campioni NBA, il due volte MVP Giannis e i suoi fratelli, Thanasis e Kostas. La scorsa stagione, Giannis e Thanasis hanno aiutato i Bucks a vincere il loro primo anello del campionato in 50 anni, mentre Kostas ha giocato con i campioni della stagione precedente, i Lakers.

Gli esordienti Uche Agada e Ral Agada – anch’essi fratelli nella vita reale – interpretano i giovani Giannis e Thanasis, mentre Jaden Osimuwa ed Elijah Shomanke sono gli altri due fratelli, rispettivamente Kostas e Alex. Il film è interpretato anche da Dayo Okeniyi (Emperor, Shades of Blue) e Yetide Badaki (American Gods, This is Us) nei panni dei genitori Charles e Vera, con Manish Dayal nel ruolo di Kevin, il tenace agente di Giannis e Taylor Nichols in quello di John Hammond, general manager dei Milwaukee Bucks. Nel cast anche Maximiliano Hernandez, Eddie Cahill, Pilar Holland e McColm Kona Cephas Jr.

Rise è diretto da Akin Omotoso (Vaya). Bernie Goldmann (300) è il produttore mentre Giannis Antetokounmpo è l’executive producer. Andreas Dimitriou e Michael Foutras sono i co-produttori.

La trama

Dopo essere emigrati in Grecia dalla Nigeria, Vera e Charles Antetokounmpo hanno lottato per sopravvivere e provvedere ai loro cinque figli, mentre vivevano sotto la minaccia quotidiana di essere rimpatriati. Con il loro figlio maggiore rimasto ancora in Nigeria insieme ai parenti, la coppia cercava disperatamente di ottenere la cittadinanza greca, ma si è trovata ostacolata da un sistema che li ha bloccati ad ogni passo. Quando non vendevano oggetti ai turisti per le strade di Atene con il resto della famiglia, incoraggiati dal padre, i fratelli sgattaiolavano via per giocare a basket con una squadra giovanile locale. Avvicinatisi tardi a questo sport, i fratelli hanno scoperto le loro grandi capacità sul campo da basket e hanno lavorato duramente per diventare atleti di fama mondiale. Con l’aiuto di un agente, Giannis è entrato nel Draft NBA nel 2013 con una prospettiva a lungo termine che avrebbe cambiato non solo la sua vita, ma quella di tutta la sua famiglia.

Giannis Antetokounmpo ha dichiarato: “Sono entusiasta e onorato che Disney+ stia facendo conoscere la storia della mia famiglia al pubblico di tutto il mondo. La mia speranza è che possa ispirare chi si trova in circostanze simili a mantenere viva la speranza, rimanere fedeli ai propri obiettivi e non rinunciare a lottare per una vita migliore”.

Proprio come l’ingresso di Giannis nel Draft è stato un momento fondamentale per la sua famiglia, l’ingresso di Uche Agada nel cast di Rise ha rappresentato una svolta per la famiglia Agada. Uche stava lavorando in un drive-thru WaWa nel New Jersey quando ha visto lo screenshot di un post di Instagram di Giannis con l’annuncio di un casting che cercava qualcuno di “nuovo e fresco” che lo interpretasse nel film. Uche ha dovuto chiedere un permesso dal lavoro per partecipare alle audizioni e alla fine ha ottenuto la parte di Giannis. Dopo essere stato scritturato, ha suggerito ai registi di prendere suo fratello Ral per il ruolo di Thiannis, portando entrambi i fratelli Agada ad interpretare due dei fratelli Antekounmpo nel film.

Il film vede protagonisti gli esordienti fratelli Uche e Ral Agada nel ruolo dei giovani Giannis e Thanasis, Jaden Osimuwa in quello di Kostas, Elijah Shomanke nei panni di Alex, insieme a Dayo Okeniyi, Yetide Badaki, Manish Dayal e Taylor Nichols

Rischio totale: trama, cast e curiosità sul film

Rischio totale: trama, cast e curiosità sul film

Nel 1952 il noir Le jene di Chicago diretto da Richard Fleischer si affermava come un gioiello di tensione ricco di suspence claustrofobica. Il soggetto del film, scritto da Martin Goldsmith e Jack Leonard venne anche candidato al premio Oscar. Decenni dopo il regista Peter Hyams, autore di film come 2010 – L’anno del contatto e Un alibi perfetto, vedrà quello stesso film in televisione, sviluppando il desiderio di realizzarne un remake. Nel 1990 uscì così al cinema il film Rischio totale, titolo italiano di Narrow Margin, all’interno del quale si prende la vicenda originale e la si attualizza al contemporaneo.

Per Hyams, che di questo film firma anche la sceneggiatura e la fotografia, l’aspetto interessante era quello di costruire un intero film ambientato all’interno di un treno in corsa. Egli però, voleva accentuare l’impossibilità dei personaggi a saltare giù dal mezzo, ricercando pertanto un ambientazione talmente proibitiva da non consentire via di fuga. Dopo un’accurata ricerca, egli scelse come location le Montagne Rocciose del Canada, tanto belle quanto isolate.  Il treno poi utilizzato per le scene interne ed esterne consisteva in una locomotiva diesel BC Rail SD40-2 dipinta con la livrea Via Rail Canada per rappresentare il treno passeggeri Toronto-Vancouver.

Nonostante tali elementi, il film mancò di affermarsi come un buon successo. Con recensioni contrastanti e incassi minimi, Rischio totale finì con il passare particolarmente in sordina. A distanza di anni è però un film da riscoprire, capace di regalare forti emozioni e scene di grande impatto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Rischio totale: la trama del film

Protagonista del film è Carol Hunnicut, la quale involontariamente assiste all’omicidio dell’uomo con cui stava trascorrendo la serata ad opera di un potente boss della mafia, Leo Watts, senza però che quest’ultimo si accorga della sua presenza. Durante le indagini la polizia, grazie ad un’impronta, scopre la presenza della donna sul luogo dell’omicidio e cerca di mettersi in contatto con quest’ultima per farla testimoniare. Carol viene dunque rintracciata in una baita sulle montagne del Canada, dove nel frattempo si era nascosta. Il vice procuratore distrettuale Robert Caulfield parte così in elicottero alla volta del Canada per recuperare la donna e convincerla a testimoniare.

Sembra filare tutto liscio, quando una volta arrivati alla baita, partono colpi di mitra da un elicottero che nel frattempo li aveva seguiti. Una talpa nel dipartimento aveva infatti rivelato anche a Leo Watts il nascondiglio di Carol. Durante la sparatoria rimangono uccisi un poliziotto e il pilota dell’elicottero. Scampati alla sparatoria, per Caulfield e Carol inizia un lungo inseguimento attraverso le montagne del Canada. L’azione si sposta quindi sul treno per Vancouver, dove i fuggitivi saranno braccati dagli scagnozzi del criminale, deciso in ogni modo a non far arrivare la donna sul banco dei testimoni.

Rischio totale cast

Rischio totale: il cast del film

Ad interpretare il personaggio di Carol Hunnicut vi è l’attrice Anne Archer, candidata agli Oscar come non protagonista per la sua interpretazione in Attrazione fatale e nota anche per i film Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo. Accanto a lei, nel ruolo del criminale Leo Watts vi è invece Harris Yulin, uno dei principali caratteristi di Hollywood, comparso in celebri film come Scarface, Ghostbuster II e Training Day. L’attore J. T. Walsh, apparso anche lui in numerose pellicole come Good Morning, Vietnam e Codice d’onore, compare invece nei panni dell’avvocato Michael Tarlow.

Nel ruolo del procuratore Robert Caulfield, protagonista maschile del film, si ritrova invece il premio Oscar Gene Hackman. Egli cercava da tempo un progetto da realizzare insieme a Hyams, senza però riuscire a trovarne uno sufficientemente convincente. Quando il regista gli propose Rischio totale, l’attore rimase però affascinato dall’intreccio narrativo e dalla complessità dei personaggi, accettando di recitarvi. In ultimo, nel film, vi sono anche M. Emmet Walsh nel ruolo del sergente Dominick Benti e Susan Hogan nei panni di Kathryn Weller.

Rischio totale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Rischio totale è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Rai Play e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 21 maggio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

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