Guarda il Trailer americano del
film Only Lovers Left Alive
di Jim Jarmusch presentato all’ultimo
Festival
di Cannes e che vede protagonisti Tom Hiddleston,
Tilda Swinton, Mia Wasikowska, Anton Yelchin, Jeffrey
Wright e John Hurt.
Il film racconta la storia di due
vampiri fragili e sensibili, Adam (Tom Hiddleston)
ed Eva (Tilda Swinton), che sono stati amanti per
secoli. Entrambi sono intellettuali che durante la loro lunga “non
morte” hanno coltivato una passione totalizzante per la musica, la
letteratura e la scienza, si tratta di sue vampiri anomali che si
sono evoluti ad un livello in cui uccidono perlopiù allo scopo di
sostentarsi, ma che conservano ancora il loro innato istinto di
predatori.
Ecco il primo trailer
di Only Lovers Left Alive, film a tema
vampiresco presentato all’ultimo Festival
di Cannes con protagonisti Tilda Swinton, Tom
Hiddleston, Mia Wasikowska, John Hurt, Anton Yelchin e
Jeffrey Wright.
Il film diretto da Jim
Jarmusch racconta la storia degli innamorati Adam
(Tom Hiddleston) e Eve (Tilda
Swinton), due vampiri rockettari separati per secoli e
riuniti da una Detroit romantica e desolante: nonostante sia
sopravvissuto a secoli di lontananza, il loro amore verrà messo a
dura prova dall’incrollabile sorella di Eve, interpretata da Mia
Wasikowska.
non si sa ancora quando il film
uscirà nelle nostre sale, anche se abbiamo avuto notizie che la
Sony Picture ha acquistato i diritti di distribuzione del film.
Vedremo presto al Festival di Roma
Snowpiercer, film in cui compare
Tilda Swinton, mentre per rivedere sul grande
schermo Tom Hiddleston dovremo aspettare il 20
novembre, quadno tornarà al cinema nei panni di Loki in
Thor the Dark World.
Sarà la società Movies
Inspired a distribuire in Italia il film di Jim
Jarmusch, Only Lovers Left
Alive che vede protagonisti Tom
Hiddleston, Tilda Swinton e John
Hurtnelle visti di vampiri.
Il film racconta la storia
di Adam, vampiro e musicista underground, gravemente
depresso per via della piega che la sua vita umana sta prendendo,
nonostante i suoi sforzi. Torna allora a far coppia con la sua
enigmatica amante, Eve, con la quale ha diviso diversi secoli di
amore. Ma il loro idillio è interrotto dall’arrivo della selvaggia
e imprevedibile sorella minore di Eve, Ava.
Pubblicata su Soundcloud l’intera
colonna sonora di Only Lovers Left Alive,
ultima fatica di Jim Jarmush che vede protagonisti
quattro grandi attori: Tom Hiddleston, Tilda Swinton, Mia
Wasikowska e John Hurt.
Le musiche, composte da Jozef Van Wissem e
dallo stesso Jarmush, sono uno dei punti di forza del film, con
suoni che spaziano dal rock ‘n’ roll al soul per passare ad
alcune melodie con influenze mediorientali.
Di seguito potete ascoltare l’intera colonna sonora e guardare il
trailer, mentre cliccando qui potete leggere la nostra
recensione.
Ecco la primissima immagini apparsa
in rete del prossimo film di Nicolas Winding Refn, Only God
Forgives che vedrà di nuovo Ryan Gosling in veste di
protagonista.
Prima foto ufficiale di Ryan
Gosling in Only God Forgives. L’attore dopo
Drive, torna a lavorare insieme a Nicolas Winding Refn. Nel film,
Gosling interpreterà un personaggio di nome Julian. La foto è
soltanto di pre-produzione e quindi non ripresa dal set. Il film
non ha ancora un’uscita ufficiale, anche se probabilmente
verrà presentato nuovamente a Cannes (ma nel 2013). Ecco la
foto:
Trama: Only God Forgives
Julian, un inglese che vive a
Bangkok, è un uomo rispettato nel mondo criminale. Lui e suo
fratello Billy sono infatti i
gestori di un club di boxe thailandese che è in realtà una
copertura per il traffico di droga a Londra. Quando Billy viene
ucciso, la madre Jenna arriva da Londra per riportare indietro il
corpo. La donna è a capo di una potente organizzazione criminale ed
è abituata ad ottenere esattamente ciò che vuole, sempre. E questa
volta ha deciso che vuole regolare i conti lasciando dietro di se
una scia di sangue, rabbia, tradimento e vendetta. Fino al
confronto finale e alla possibilità di redenzione.
Mentre qui in Italia stiamo aspettando il film Come
un tuono, previsto per il 4 Aprile, l’attore canadese
Ryan Gosling in un’intervista al
rispettabilissimo Collider, rivela qualche piccola
anticipazione su Only God Forgives.
Mentre racconta di come è stato stimolante lavorare al fianco del
regista Derek Cianfrance che lo ha diretto in
Come un tuono, Ryan Gosling afferma che il
prossimo film tutt’ora in lavorazione sarà ben diverso da tutto ciò
che ha fatto fino ad ora. Only God
Forgives sarà un vero e proprio cult, un
lungometraggio incredibilmente estremo che lo stesso attore
non vede l’ora di mostrare al mondo intero. Quindi anche
quest’ultimo sembra essere un film da aggiungere alla nostra
lista.
Trama: Sullo
sfondo della Thailandia, a Bangkok, si sviluppa la storia di Julian
(Ryan Gosling), proprietario con il fratello di un club di boxe
thailandese, usato come copertura per lo spaccio di droga. A
seguito dell’assassinio del fratello, la madre Jenna (Kristin Scott
Thomas) obbliga Julian a vendicarlo. Le sue ricerche porteranno il
giovane a un poliziotto in pensione Chang, detto Angelo della
vendetta, che si erge a giudice e punitore della criminalità. Il
ragazzo lo sfida sul ring sperando di vincere, ma viene sconfitto.
Jenna allora chiederà al figlio di ucciderlo, iniziando un vortice
di sangue e vendetta.
Ecco l’attesissimo
primo trailer di Only God Forgives ,
ultimo filmche vede la collaborazione di Nicholas Winding
Refn con Ryan Gosling, che il regista di
Bronson ha già diretto con un eccezionale
risultato in Drive. Inutile dire quanto
sia alto l’hype intorno a questa pellicola che si prefigura
violenta almeno quanto la precedente e forse più torbida. A dirla
tutta proprio Gosling ha detto, in merito a Only God
Forgives , che questa volta Refn non si è proprio
contenuto, realizzando il perfetto sequel di
Drive elevato all’ennesima potenza.
Il trailer che vi mostriamo oggi
esplicita la grande perizia registica di Refn, unita al suo gusto
truculento per una violenza cinematografica resa con una tale
eleganza da risultare sostenibile.
Inutile dire che Gosling sembra
essere nato esattamente per recitare per Nicholas, tanto che anche
nel suo ultimo film in uscita oggi in Italia, Come Un
Tuono, non può fare a meno di sfoggiare uno sguardo
che potremmo definire ormai refniano!
Ecco il trailer del film:
Il film uscirà a maggio ed è uno dei titoli papabili per il
prossimo Festival
di Cannes.
Trama: Sullo sfondo della
Thailandia, a Bangkok, si sviluppa la storia di Julian
(Ryan Gosling), proprietario con il fratello di un
club di boxe thailandese, usato come copertura per lo spaccio di
droga. A seguito dell’assassinio del fratello, la madre Jenna
(Kristin Scott Thomas) obbliga Julian a
vendicarlo. Le sue ricerche porteranno il giovane a un poliziotto
in pensione Chang, detto Angelo della vendetta, che si erge a
giudice e punitore della criminalità. Il ragazzo lo sfida sul ring
sperando di vincere, ma viene sconfitto. Jenna allora chiederà al
figlio di ucciderlo, iniziando un vortice di sangue e vendetta.
Dopo l’ufficializzazione della sua
presenza al 66esimo Festival
di Cannes con Only God Forgives ,
Nicholas Winding Refn può godersi gli ultimi
preparativi prima della presentazione al pubblico del suo ultimo
film. Intanto noi possiamo guardare due bellissimi nuovi trailer
del film, con tanto di poster, tutto materiale promozionale diffuso
dopo l’annuncio di questa mattina.
Ecco i due trailer e il poster del
film:
Il film può vantare nel cast
Ryan Gosling, alla seconda collaborazione con
Refn, e Kristin Scott Thomas.
Trama: Sullo sfondo della
Thailandia, a Bangkok, si sviluppa la storia di Julian
(Ryan Gosling), proprietario con il fratello di un
club di boxe thailandese, usato come copertura per lo spaccio di
droga. A seguito dell’assassinio del fratello, la madre Jenna
(Kristin Scott Thomas) obbliga Julian a
vendicarlo. Le sue ricerche porteranno il giovane a un poliziotto
in pensione Chang, detto Angelo della vendetta, che si erge a
giudice e punitore della criminalità. Il ragazzo lo sfida sul ring
sperando di vincere, ma viene sconfitto. Jenna allora chiederà al
figlio di ucciderlo, iniziando un vortice di sangue e vendetta.
In vista della corrente
stagione dei premi, i grandi studios hanno pensato a un nuovo modo
per promuovere i propri film; infatti sono online,tramite Bleeding
Cool,molte sceneggiature che potrebbero vincere (o hanno già vinto)
molti premi in questa stagione.
L’elenco è ricco(da Wolf of Wall Street
passando per 12 Years a Slave),e
semplicemente cliccando sul nome del film interessato sarete
riportati allo scritto originale.
Online il teaser trailer di
The Huntsman: Winter’s War, film
d’avventura diretto da Cedric Nicolas-Troyan. In
questo spin-off, il fantastico mondo di Biancaneve e il
Cacciatore si espande per rivelare come le sorti del
cacciatore Eric (Chris Hemsworth) e della Regina
Ravenna (Charlize Theron) siano pericolosamente
intrecciate.
Molto prima che la regina cattiva
incontrasse Biancaneve, sua sorella Freya, tradita dal suo
amore, fuggì dal regno per trascorrere i suoi giorni in un
remoto palazzo di ghiaccio. Lì, la giovane regina in possesso del
potere di congelare qualsiasi nemico, diede vita ad una temibile
legione di cacciatori.
Quando però viene a sapere della morte della sorella, Freya mette
in atto un piano per vendicarsi. Una volta che Ravenna
resuscita, si unisce a lei e minaccia la terra incantata con il
doppio della forza oscura. Ma un cacciatore, un tempo guerriero tra
le fila del suo esercito, metterà in difficoltà i loro piani.
Nel cast di questo action-adventure,
assieme ad Hemsworth e alla
Theron, anche Emily Blunt (nel ruolo di Freya,
regina dei Ghiacci), Jessica Chastain (Sara la
Guerriera), Sam Claflin (il principe William) e
Nick Frost (Nion). Produttore del progetto,
Joe Roth (Malefica, Alice in Wonderland).
Il film sarà nelle sale americane a partire dal 22 aprile del
2016.
Nella veste di
videomaker, Lech Majewski ha già prodotto due
lungometraggi, entrambi ispirati alle arti figurative: Il
giardino delle delizie, che trae la sua ispirazione
dall’omonimo dipinto di Jeronymus Bosch, e I colori
della passione in cui Majewski conduce lo spettatore
all’interno del quadro di BruegelLa salita al
Calvario. Con Onirica, invece, la sua
attenzione si sposta dai grandi maestri della pittura ad un sommo
della poesia: Dante Alighieri.
E’ a partire da alcuni versi
danteschi letti dalla voce profonda e sapiente di Massimiliano
Cutrera, che inizia il viaggio di Adam, il protagonista del
film, all’interno del suo mondo inconscio. La grande tragedia di
Adam è costituita dalla perdita, in seguito ad un incidente
stradale, del miglior amico Kamil e dell’amata Basia. Adam non
riesce ad elaborare questo terribile lutto e per consolarsi si
rifugia nel sonno e nei sogni. Alla tragedia personale di Adam si
accosta la tragedia collettiva della Polonia che nel 2010 vive una
tremenda stagione caratterizzata da catastrofi naturali e
lutti collettivi.
Majewski ama i
cronisti del medioevo e Dante in particolare, perché tendono a
spiegare la realtà tramite simboli, e così anche il regista di
Onirica farcisce il suo lavoro cinematografico di
simboli e citazioni, non solo dantesche. Adam si reca spesso in
chiesa cercando una risposta alla sua disperazione ed alla domanda
che per secoli ha ossessionato molti uomini di fede e non: se Dio è
onnipotente perché permette che certe tragedie accadano?
E’ per voce dell’amico di Adam morto
nell’incidente, e che appare a lui orribilmente sfigurato, che
probabilmente il regista mostra il suo punto di vista sulla
questione: gli uomini vogliono controllare tutto, vogliono che
tutto sia in ordine e perfetto ma per fortuna c’è Dio che ogni
tanto commette degli errori.
L’onnipotenza di Dio sta forse nella
sua imprevedibilità, negli errori che commette (che a noi sembrano
errori ma che forse hanno una loro ragion d’essere), nel suo
potersi permettere di essere creativo anche distruggendo.
Onirica non è un film
di facile visione: bisogna avere una certa cultura, saper
apprezzare i tempi lunghi ed i silenzi, avere il gusto per la
visione e l’arte. La trama è solo un pretesto con cui
Majewski ci mostra la sua erudizione in vari campi,
soprattutto quello artistico e letterario. Egli più che un
narratore è un artista concettuale che in questo caso ha deciso di
usare come mezzo di comunicazione il cinema. In poche parole
Onirica è più una lunga video installazione che un
film. Le recenti tecniche di motion graphic hanno permesso
all’autore di creare momenti davvero suggestivi all’interno
dell’opera.
In occasione della sua
imminente uscita nelle sale cinematografiche italiane, il regista
polacco Lech Majewski ha presentato stamattina al cinema
Barberini di Roma la sua nuova opera intitolata
Onirica che, come tiene lui stesso a precisare, fa
parte del trittico (e non di una trilogia come alcuni l’hanno
definita), composto dai suoi due precedenti lungometraggi Il
giardino delle delizie, ispirato al quadro del fiammingo
Jeronymus Bosch, e I colori della passione che
prende ispirazione dal quadro di BruegelLa salita al
calvario. Stavolta ad ispirare il Maestro Lech
Majewski sono i versi della Divina Commedia di
Dante Alighieri.
Majewski spiega che il suo
contatto con Dante è avvenuto quando ancora era un giovane
studente:
“Ho conosciuto Dante per la prima
volta tramite la sua presenza nelle opere di altri artisti. Da
ragazzino guardavo le illustrazioni di Gustav Dorè ( che mi
spaventavano moltissimo) ma poi ho ritrovato riflessi di Dante
anche, ad esempio, nella poesia di T.S. Elliot ed Ezra Pound. In
seguito ho provato a leggere direttamente la Divina Commedia ma ho
trovato molte difficoltà e sono riuscito ad apprezzare i versi
danteschi solo alcuni anni dopo grazie ad una formidabile
traduzione in inglese. C’è nella poesia di Dante un qualcosa che
non riesco a spiegare, una sorta di afflato divino e leggendolo ho
provato la stessa sensazione di quando, a venitrè anni,
esaminai fotogramma dopo fotogramma Otto e mezzo di Federico
Fellini. Anche in questo caso avevo visto il film a quattordici
anni e ne ero rimasto incantato, soprattutto dal punto di vista
visivo. Penso che anche Fellini sia stato influenzato dalla Divina
Commedia nel mettere su pellicola questa sorta di viaggio
astrale.”
Risponde quindi ad
una domanda che gli viene fatta riguardo all’idea di mettere in
relazione, all’interno della narrazione di Onirica, un
dramma privato con un dramma collettivo, ovvero la sequenza di
catastrofi che investì la Polonia nel 2010:
“Dante stesso, nella Divina
Commedia, ha messo in relazione la sua storia personale con la
storia universale, non solo del suo paese e della sua città ma del
mondo e della chiesa. Vivendo nel medioevo anche Dante si esprimeva
tramite una simbologia ben precisa e tendeva a leggere tramite
questa la sua realtà. Visto in quest’ottica, il 2010 per la Polonia
è stato un anno estremamente simbolico perchè è stato un anno di
grandi tragedie: alluvioni, disastri ambientali ed infine il
disastro aereo che ha decapitato tutta la leadership del paese. Ho
immaginato come Dante avrebbe descritto questi eventi
apocalittici.”
Subito dopo viene chiesto al
regista se il trittico diventerà un polittico e se, quindi,
continuerà a produrre film di questo tipo, avvalendosi quindi di
spunti letterari e pittorici:
“Non penso che continuerò con
questo tipo di film perchè credo di aver appreso la lezione dai
maestri del passato. E’ come se alla fine delle riprese di
Onirica mi avessero detto : Adesso vai avanti e non aver
paura di esprimerti con la tua voce. Quello che infatti ammiro
degli artisti del passato, è il loro porsi sempre al centro del
loro mondo. Ora gli artisti hanno paura di esprimersi con una voce
personale ( tranne rare eccezioni ) e questo avviene soprattutto
nel cinema. E’ come se si nascondessero dietro la loro arte, le
loro opere o i gusti del pubblico.”
L’ultima domanda riguarda un
celebre connazionale di Majewski, Karol Wojtyla, il papa prossimo
alla santificazione. Viene chiesto al Maestro dove Dante lo avrebbe
collocato nella sua Divina Commedia:
“So di sicuro dove collocherebbe
Berlusconi ed anche Putin, ma non ho idea di dove collocherebbe
quel Papa. A me piaceva molto, era un poeta come lo sono stato
anch’io agli inizi della mia carriera artistica.”
Onigoroshi – Demon
City di Netflix è un
thriller d’azione travolgente che non risparmia nulla in termini di
combattimenti cruenti e spettacolari. Tuttavia, gli ultimi momenti
del film potrebbero lasciare molti spettatori con domande irrisolte
sul destino dei personaggi e sulla risoluzione del caos avvenuto.
Dopo aver affrontato ondate di nemici nel Mahoroba Resort, il
protagonista, il sicario Shuhei Sakata, si ritrova faccia a faccia
con il suo mortale nemico, l’uomo responsabile di aver trasformato
la sua vita in un vero inferno. Tuttavia, mentre il film si avvia
alla conclusione, il duello finale prende una piega inaspettata,
portando la narrazione in una nuova direzione e suggerendo l’ascesa
di un nuovo personaggio, lasciando in sospeso l’eredità di Sakata.
Inoltre, emergono dubbi su come un certo personaggio sia riuscito a
sopravvivere nonostante la sua apparente morte in uno scontro con
il protagonista.
Trama di Onigoroshi – Demon
City
Shuhei Sakata è un temuto sicario
nella città di Shinjo, in Giappone, noto per essere in grado di
abbattere interi gruppi di nemici da solo. Dopo anni trascorsi nel
mondo del crimine, desidera abbandonare la sua vita violenta per
dedicarsi alla famiglia insieme alla moglie Aoi e alla figlia Ryo.
La sua ultima missione lo porta a eliminare un pericoloso clan
della Yakuza, utilizzando la sua letale combinazione di corda e
lama per sterminare i nemici uno dopo l’altro. Dopo aver portato a
termine il lavoro, il suo amico Akira Fujita gli dice addio.
Tornato a casa, Sakata saluta la sua famiglia e si prepara a una
vita tranquilla. Tuttavia, la sua felicità dura poco: un gruppo di
individui mascherati da demoni prende in ostaggio la moglie e la
figlia nel soggiorno di casa. Nonostante i suoi tentativi di
salvarle, entrambe vengono uccise, e subito dopo, Sakata viene
colpito alla testa, non prima di aver giurato vendetta.
Dodici anni dopo, Sakata
è ancora vivo, ma ridotto a uno stato catatonico. Dopo essere stato
dimesso da un ospedale, viene accolto da Fujita, che sembra essersi
preso cura di lui per tutto quel tempo. Nel frattempo, la città di
Shinjo è cambiata sotto il governo del nuovo sindaco, Ryu Sunohara,
lo stesso uomo responsabile della morte della sua famiglia.
Sunohara ha trasformato la città in un centro economico e culturale
all’avanguardia e sta per inaugurare il Mahoroba Resort, il suo
ambizioso progetto. Tuttavia, sotto il suo dominio, misteriose
sparizioni e crimini irrisolti sono aumentati, e nessuno osa
metterlo in discussione.
Fujita porta Sakata in un
appartamento malmesso e assume un infermiere indiano per prendersi
cura di lui. Una notte, però, un vecchio nemico di Sakata irrompe
nell’appartamento e sfoga la sua rabbia sul sicario in stato
vegetativo. Dopo l’aggressione, Sakata viene ricoverato in
ospedale, e la gang dei demoni scopre che il loro vecchio
avversario è ancora vivo. Uno di loro, il poliziotto Shinozuka, si
infiltra nella stanza d’ospedale per ucciderlo con un’iniezione
letale. Ma è proprio in quel momento che Sakata si risveglia e lo
elimina. Dopo il combattimento, i suoi ricordi iniziano a
riaffiorare, inclusi quelli della moglie e della figlia.
Determinato a ottenere vendetta, inizia la sua caccia ai
responsabili. Durante la sua missione, scopre che il suo amico
Fujita lo aveva tradito, rivelando alla gang demoniaca informazioni
sulla sua famiglia. Sakata lo uccide, per poi eliminare un altro
alto membro della banda. Infine, scopre una verità scioccante da
Sunohara: sua figlia Ryo è ancora viva.
Finale di
Onigoroshi – Demon City: come fa Sakata a salvare
sua figlia?
Dopo aver scoperto che Ryo non è
morta quella notte, Sakata cerca di rintracciarla con l’aiuto di un
ex collega, Takigawa Yoshifumi. Quando Sunohara ha preso il potere,
ha rinnovato gran parte del sistema di sicurezza della città e
sterminato il vecchio regime. Sakata deduce che sua figlia potrebbe
essere tenuta prigioniera nell’edificio della sicurezza di Shinjo.
Così, attacca il complesso, eliminando una guardia dopo l’altra
fino a raggiungere il suo appartamento.
Quello che Sakata non sa è che Ryo
ha vissuto una vita normale da liceale, sotto la protezione di un
membro chiave della gang dei demoni, il quale ha però intenzione di
abusare di lei una volta cresciuta. Quando Sakata affronta
quest’uomo nell’appartamento, Ryo fugge e prende arco e frecce. Non
riconoscendo il padre, lo colpisce alla spalla con una freccia.
Ferito, Sakata è costretto a fuggire e a curarsi con l’aiuto di
Yoshifumi. Sunohara lo contatta e lo invita al Mahoroba Resort per
porre fine alla loro faida una volta per tutte.
Equipaggiatosi con la sua arma,
Sakata si fa strada attraverso il resort, eliminando i nemici fino
a scontrarsi con il guardiano di Ryo, che ferisce mortalmente.
Arrivato in cima all’edificio, affronta Sunohara e i suoi uomini.
Durante la battaglia, Ryo riconosce finalmente Sakata come suo
padre e fugge con Yoshifumi. Sakata combatte fino all’ultimo, anche
dopo aver perso un braccio, riuscendo a uccidere Sunohara.
Tuttavia, il suo nemico viene colpito da un altro colpo: il padre
adottivo di Ryo, miracolosamente ancora vivo, tenta di uccidere
Sakata, ma Ryo lo respinge, permettendo a suo padre di finirlo. Ryo
abbraccia Sakata mentre lui muore tra le sue braccia.
Come fa il sindaco
Sunohara a sopravvivere?
Un anno dopo lo scontro, Sunohara
appare ancora vivo, annunciando la riapertura del Mahoroba Resort.
Tuttavia, un dettaglio inquietante emerge: l’uomo ha una cicatrice
sul lato sinistro del volto. Si scopre così che il Sunohara
sopravvissuto è in realtà Jin, suo fratello gemello, da sempre
vissuto all’ombra del più carismatico Sunohara. Jin approfitta
della sua morte per assumere la sua identità e prendere il suo
posto.
Che fine fa Ryo?
Dopo la battaglia, Ryo scompare. La
sua vita è stata stravolta: ha scoperto di aver vissuto una
menzogna, ha visto il padre morire e ha realizzato che la gang dei
demoni la usava come pedina. Un anno dopo, Ryo riappare al
santuario dove Jin sta eseguendo la danza rituale che era solito
fare Sunohara. Prima che lui possa reagire, la ragazza scocca una
freccia che lo uccide. Così, completa la missione di vendetta che
Sakata non aveva terminato. Nell’ultima scena, la vediamo alla
guida dell’auto del padre, segno che sta seguendo le sue orme e
abbracciando il suo destino.
Vi avevamo già annunciato che
l’amatissimo manga ONE sarebbe diventato presto protagonista di un
adattamento seriale d’animazione dal titolo One-Punch
Man.
Di seguito vi mostriamo il trailer
giapponese!
L’anime uscirá a Ottobre
stando a quanto riferisce Anime News Network. I dettagli relativi
al cast e agli animatori sono ancora segretie saranno rivelati
durante la conventino del 21 marzo, l’Anime Japan. La serie
segue la storia di un uomo che si allena per essere un eroe è che
riesce a diventare tanto potente da riuscire a sconfiggere ogni
avversario con un solo pugno.
Il manga dai ritmi comici e
avventurosi vede protagonisti anche ninja, cibori, androidi,
creature marine mutanti e altre creature della convenzione
sci-fi.
L’amatissimo manga ONE sarà presto
protagonista di un adattamento seriale d’animazione dal titolo
One-Punch Man.
L’anime uscirá a Ottobre stando a
quanto riferisce Anime News Network. I dettagli relativi al cast e
agli animatori sono ancora segretie saranno rivelati durante la
conventino del 21 marzo, l’Anime Japan. La serie segue la
storia di un uomo che si allena per essere un eroe è che riesce a
diventare tanto potente da riuscire a sconfiggere ogni avversario
con un solo pugno.
Il manga dai ritmi comici e
avventurosi vede protagonisti anche ninja, cibori, androidi,
creature marine mutanti e altre creature della convenzione
sci-fi.
Il cinema è costellato di grandi
personaggi, alcuni dei quali sopravvivono non solo allo scorrere
del tempo, ma anche ai famigerati re-casting necessari, di questi
tempi, per sopperire all’inesorabile scorrere del tempo e alla
necesstà hollywoodiana dei remake (con buona pace
dell’apparentemente immortale Sylvester
Stallone).
Di seguito vi mostriamo gli One-Men
Army (e One-Women Army), gli eroi action che sono ingrando di
sbaragliare un cospicuo numero di nemici a mani nude, o con
armamentario di sostegno, in completa autonomia.
[nggallery id=1218]
Si distingono, in questa
lunga sequela di personaggi iconici, le signore Ellen Ripley
(Sigourney Weaver) e la Sposa (Uma
Thurman), assolutamente inafferrabili, che i nemici in
questione siano disgustosi alieni o efferati clan di assassini
orientali, ma anche quelle icone del cinema action che,
indipendentemente dal film e dal personaggio, rappresentano una
garanzia di imbattibilità, vedi Chuck Norris, Steven
Seagal, Liam Neeson, Sylvester Stallone, Arnold
Schwarzenegger.
Questo elenco merita due menzioni
speciali: la prima va a Nicholas Angel (Simon
Pegg), leggendario protagonista di Hot Fuzz, la seconda
invece alla scatenata Hit Girl (Chloe Moretz) che
si aggiudica anche il premio della One-Girl Army più giovane e alla
moda (con la parrucca viola non ci sono rivali).
Cosa fareste se foste
improvvisamente la persona più ricca del mondo e doveste usare le
vostre nuove ricchezze per salvare l’umanità? One Trillion
Dollars, la nuova serie originale Paramount+
basata sul libro omonimo di successo di Andreas Eschbach, pone
questa domanda sconvolgente in esclusiva su Paramount+
in Italia, oltre che in Germania, Austria, Svizzera, Francia, Regno
Unito, Canada, Australia e America Latina, dal 23 novembre. Un
thriller internazionale in sei parti, veloce, emozionante,
avvincente che pone le grandi domande del nostro tempo. Nel cast
della serie internazionale sono presenti anche
Alessandra Mastronardi, Greta Scacchi e Orso Maria
Guerrini.
Da un giorno all’altro tutto cambia
per John Fontanelli (Philip Froissant). Quando lo incontriamo per
la prima volta, il giovane corriere gira per Berlino con i suoi
amici. Senza un centesimo in tasca, si gode al massimo la sua
indipendenza. Finché un giorno viene sorpreso da una notizia
incredibile: è l’unico erede di una fortuna creata oltre 500 anni
fa. Nel corso dei secoli, l’eredità è cresciuta fino
all’incredibile somma di un trilione di dollari. In cifre:
1.000.000.000.000 di dollari. In un colpo solo, John è l’erede
legittimo e l’uomo più ricco del mondo. Ma non c’è tempo per
godersi la sua ritrovata ricchezza. C’è una profezia insolita
collegata a questa eredità: Giovanni dovrà restituire all’umanità
il futuro perduto! Considerando il cambiamento climatico,
l’inquinamento ambientale e il capitalismo finanziario scatenato,
appare un compito quasi impossibile. Alla ricerca delle risposte
giuste, John accetta la sfida. Questo lo rende l’antagonista di
alcune persone molto potenti che non si fermeranno davanti a nulla
pur di fermare John….
Con il suo romanzo “One
Trillion Dollars” Andreas Eschbach ha creato un thriller
iconico. Ora, il suo bestseller da un milione di copie è finalmente
diventato una serie che, in sei episodi, prova a rispondere alla
domanda: “cosa succederebbe se…?”. One Trillion
Dollars è una produzione W&B Television. Kerstin
Nommsen, Quirin Berg e Max Wiedemann sono i produttori. Davanti
alla telecamera Yoshi Heimrath, Maximilian Hoever e Marcus Kanter.
Il regista Florian Baxmeyer (“Tribes of Europe”) e la sua collega
Isabell Braak (“Bonusfamilie”) hanno creato un cast davvero
internazionale: Philip Froissant (“The Empress”) nel ruolo di JOHN
FONTANELLI, Alessandra Mastronardi (“Massive Talent”) nel ruolo di
FRANCA VACCHI e Oliver Masucci (“Animali fantastici: Il segreto di
Silente”) nel ruolo di MALCOLM McCAINE brilla nei ruoli
principali.
Altri ruoli di prim’ordine sono
ricoperti da Greta Scacchi (“Broken Tail”), Carl Malapa (“Mortel”),
Stefano Casetti, Orso María Guerrini, Carsten Björnlund,
Erdal Yildiz e Vincent Londez. Gli sceneggiatori vincitori
del Grimme Award, Stefan Holtz e Florian Iwersen (entrambi “The
Ibiza Affair”) sono responsabili delle sceneggiature. Il progetto è
sostenuto dal German Motion Picture Fund (GMPF), dal
FilmFernsehFonds Bayern (FFF Bayern) e dal Medienboard
Berlin-Brandenburg (MBB), nonché dal Tax Incentive italiano e
spagnolo.
A partire dal 23 novembre,
One Trillion Dollars sarà disponibile
esclusivamente su Paramount+ in Italia, Germania, Austria, Svizzera,
Francia, Regno Unito, Canada, Australia e America Latina.
Il Fuori Concorso della
81° edizione della Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia ha offerto al suo pubblico il documentario diretto da
Kevin Macdonald e Sam
Rice-Edwards, One to One: John &
Yoko, una esplorazione del mondo musicale
e personale della coppia del titolo, nella New York del
1972.
Siamo
appunto nel 1972 e, sullo sfondo di un’epoca turbolenta della
storia americana, John e Yoko vivono a New York. I Beatles non ci
sono più e la coppia, che professa solo messaggi di pace e amore,
deve contrastare l’odio mondiale nei confronti della povera Yoko,
considerata la responsabile della separazione del gruppo di
Liverpool. Il film si concentra proprio sul 1972 anno in cui
John Lennon si esibì nel suo unico concerto
completo dopo l’ultimo con i Beatles nel 1966: ilOne to
One, evento di beneficenza organizzato in favore dei bambini
con bisogni speciali. Oltre a raccontare il concerto con filmati
rimasterizzati, il film indaga e approfondisce il mondo musicale,
personale, artistico, sociale e politico di John e Yoko, offrendo
al pubblico di fan immagini di repertorio e scene inedite,
telefonate personali, filmati amatoriali girati dalla coppia. Tutto
sotto la supervisione di Sean Ono Lennon, su cui si concentrano gli
ultimi teneri eppure fatali minuti del documentario.
One to One: John & Yoko
racconta l’unico concerto di Lennon dopo i Beatles
Il suo ultimo
documentario, High & Low – John Galliano, era un ritratto
senza sconti e senza assoluzione dello stilista dalla vita
turbolenta, che ne esaltava il genio e ne illustrava le ombre.
Adesso, Kevin Macdonald, con la collaborazione di
Sam Rice-Edwards, mira a sorprendere i fan. Come
stupire i fan di una delle più grandi icone della cultura pop e
della musica di tutti i tempi? Un uomo che è stato raccontato in
mille modi e da mille punti di vista differenti? Era questo lo
scopo del regista: “Volevo realizzare un film che avrebbe
sorpreso e deliziato anche il più devoto fan di Lennon/Ono
concentrandosi su un periodo di trasformazione delle loro vite e
raccontando la storia attraverso le loro parole, immagini e
musica.”
L’opportunità è stata
offerta proprio dal bellissimo filmato in 16mm dell’unico concerto
completo che Lennon tenne, dopo aver lasciato i
Beatles (digitalizzato e rimasterizzato con una
qualità tale da renderlo irriconoscibile per quelli che ricordano
la versione uscita in VHS negli anni Ottanta). Un concerto a cui
vengono legati, con inserti video e audio, pubblici e privatissimi,
racconti, punti di vista, parole e opinioni della coppia che negli
anni ’70 fece tremare il mondo della musica e che contribuì a dare
forma alla società americana. La riflessione di Macdonald mette a
fuoco anche gli aspetti politici radicali e sperimentali della
coppia, che ha lasciato dietro di sé un segno indelebile.
Un racconto ricchissimo e
lineare che riesce comunque a stupire i fan più accaniti e a
interessare i neofiti.
Arriva la data ufficiale d’uscita
per One Thousand A.E., il nuovo film di M. Night Shyamalan che
segnerà il ritorno del regista al genere fantascientifico. La data
è quella del 7 giugno 2013. Nel cast del film come sappiamo già da
tempo ci sono Will Smith e suo figlio Jaden, che torneranno dunque
insieme sul grande schermo dopo la comune esperienza con Gabriele
Muccino per La ricerca della felicità. Il film per chi non lo
sapesse racconta viaggio e la lotta per la sopravvivenza
di un padre e di suo figlio su un pianeta alieno. Il film sarà
prodotto dalla Overbrook Entertainment di Will
Smith.
Uscito nelle sale italiane giovedì
16 dicembre, One Second è il
nuovissimo film di Zhang Yimou, regista premiato a Berlino per
La Strada Verso Casa (2000). In One
Second c’è tutta la voglia di libertà e di opposizione che
caratterizzano il cinema del regista, esponente della Quinta
Generazione di cineasti cinesi.
One Second: un solo
secondo
Sono gli anni della Rivoluzione
Culturale in Cina. Zhang Jiusheng è internato in un
campo di lavoro, da cui fugge per poter assistere alla proiezione
in un villaggio di un cinegiornale a cui tiene particolarmente. In
esso, per un solo secondo, è immortalata la figlia quattordicenne.
La pellicola, poco prima della proiezione, viene però rubata da una
piccola vagabonda, Orfana Liu.
Si scatena un molteplice conflitto
di interessi: Liu ha bisogno della celluloide dei rullini
per costruire una lampada al fratellino minore, Zhang
vuole vedere il cinegiornale. In aggiunta, il pubblico del
villaggio scalpita per la proiezione del film contenuto nella
pellicola insieme al cinegiornale, momento di gioia estrema per la
comunità. L’intervento di Mr. Cinema, proiezionista del
villaggio e cultore della settima arte, tenterà di mettere tutti
d’accordo…
La ricostruzione di un mondo ben
definito
La mano esperta di Zhang
Yimou non si nasconde in One Second. Il
mondo del villaggio immerso tra le dune,
povero e arido, acquista colore proprio per come viene
rappresentato. La gente è diffidente e scontrosa, per la fame
dilagante non è disposta a fare a patti con nessuno. Gli abiti
sgualciti, i volti consumati e sporchi, le case spoglie danno al
film tinte tenui e desaturate. Anche i dettagli visivi dicono molto
della storia che il regista vuole raccontare: un mondo spento, in
cui, si pensa a procurarsi i beni primari e tutto il resto viene
tralasciato.
Nella generale freddezza, Zhang,
Liu e Mr. Cinema conservano ancora la capacità di
guardare all’altro, di emozionarsi. Zhang è fuggito dal
campo, rischiando la vita, solo per rivedere per un brevissimo
secondo il volto della figlia, unico modo che ha per creare un
contatto con la sua bambina. Liu, lei stessa una
ragazzina, si dedica al fratellino, si preoccupa per lui: vuole
creare una lampada per permettergli di leggere anche nelle ore buie
senza sforzare la vista. Ma è Mr. Cinema , grazie
alla sua passione per le pellicole e alla dedizione alla comunità,
la persona con più carattere di tutto il film…
One Second è
meta-cinematografico?
In mezzo alle incantevoli riprese
del deserto, i campi lunghissimi in cui vagano tra le dune i
protagonisti, ci sono immagini ancora più magiche in One
Second. Il lavoro collettivo di tutto il villaggio per
rimettere apposto la pellicola danneggiata del film da proiettare è
immortalato con estrema cura e delicatezza. Il regista si sofferma
a lungo sulle fasi in cui vengono snodati i rullini, viene stesa la
celluloide e riparata dove danneggiata, trasmettendo al pubblico
quella passione per la settima arte che un cinefilo come Yimou riesce a catturare.
Il cinema è il vero protagonista di
One Second, è la linfa che dà vitalità alla
storia. Ciò che porta gioia al villaggio è la visione del film
Eroic Sons and Daughters. Inoltre, la pellicola,
fisicamente, è l’oggetto conteso da Zhang e da
Liu. Essa, come la trama del film, si attorciglia e si
divincola. Ancora una volta, è il cinema a permettere di sognare:
immaginare una vita migliore, conservare un ricordo, vivere la vita
che non è concessa.
Oltre la critica politica
Se l’obiettivo degli esponenti della
Quinta Generazione – di cui Zhang Yimou è parte – è quello
di criticare il
sistema politico totalitario repressivo e di
manifestare l’esigenza di libertà, in One
Second c’è tutto il messaggio del gruppo. In conclusione,
il film sicuramente è più apprezzabile per il discorso
meta-cinematografico: la critica politica rimane un sottofondo. In
One Second c’è voglia di evasione, da parte dei
personaggi come del regista.
Scott Rosenberg e Jeff
Pinkner scriveranno un adattamento cinematografico in live
action basato sulla serie manga di successo mondiale
One Punch Man per Sony
Pictures. Avi Arad e Ari Arad della Arad
Productions produrranno il film.
Molto popolare sia in Giappone che
in tutto il mondo, “One Punch Man” segue la storia di Saitama, un
supereroe che può sconfiggere qualsiasi avversario con un solo
pugno ma cerca di trovare un degno avversario dopo essersi annoiato
per la mancanza di scontri alla sua altezza e di stimoli, nella sua
lotta contro il male.
Creato nel 2009 dall’artista
giapponese ONE come fumetto web, “One Punch Man” divenne
rapidamente virale. Nel 2012, è stato quindi pubblicato su Young
Jump Next di Shueisha con illustrazioni di Yusuke Murata insieme a
ONE.
Quando l’edizione inglese pubblicata
da VIZ Media ha debuttato negli Stati Uniti nel 2015, il primo e il
secondo volume sono entrati nella lista dei bestseller manga del
New York Times ottenendo la nomination per per un Eisner e un
Harvey Award. Da allora, la popolarità di “One Punch Man” ha
portato a una serie TV d’animazione acclamata dalla critica, nonché
ad una serie di esperimenti di gaming.
Considerato il rinnova confermato
poco dopo l’uscita, la seconda stagione di One
Piece potrebbe debuttare nel 2025! Al momento però non
c’è una dichiarazione ufficiale in merito all’uscita di One
Piece 2!
Dal lancio dello show il 31 agosto,
One
Piece è stato il numero 1 nella Top 10 interna di
Netflix.
Tratta dalla serie manga più venduta della storia del Giappone e
scritta da Eiichiro Oda, One
Piece è un’impareggiabile avventura leggendaria
ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero
da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy abbandona il suo
villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca del
leggendario tesoro ONE PIECE e diventare il re dei Pirati!
Tuttavia, per trovare l’inestimabile premio Luffy dovrà assoldare
la ciurma dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e
in largo il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba
a temibili rivali.
Iñaki Godoy (Monkey D. Luffy),
Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero (Usopp) e
Taz Skylar (Sanji) interpretano l’avventura piratesca live action
ONE PIECE, ideata in collaborazione con Shueisha e prodotta da
Tomorrow Studios con Netflix. Matt Owens e Steven Maeda ricoprono il ruolo
di sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunner. Anche Eiichiro
Oda, Marty Adelstein e Becky Clements si occupano della produzione
esecutiva. Il cast confermato in precedenza include Vincent Regan,
Ilia Isorelýs Paulino, Morgan Davies, Aidan Scott, Langley
Kirkwood, Jeff Ward, Celeste Loots, Alexander Maniatis, McKinley
Belcher III, Craig Fairbrass, Steven Ward e Chioma Umeala.
La serie è stata creata da Matt Owens e
Steven Maeda, vede nel cast anche Mackenyu nei panni di Roronoa
Zoro, Emily Rudd nei panni di Nami, Jacob Romero Gibson nei panni
di Usopp e Taz Skylar nei panni di Sanji. La serie manga è stata
pubblicata per la prima volta nel 1997 e ha venduto più di 460
milioni di copie in tutto il mondo. È stato anche adattato in
una serie anime, videogiochi e una serie di lungometraggi in
Giappone.
One
Piece è un manga disegnato e scritto da
Eiichirō Oda, da cui è stata tratta l’omonima
serie anime. La serie manga è una delle più longeve e di successo,
sulla cresta dell’onda da più di ventuno anni. E pensare che l’idea
nacque dalla semplice passione di Oda per la pirateria da quando
era bambino.
La serie anime di One
Piece, conosciuto in Italia con il titolo
All’arrembaggio, è andata in onda nel 2001 e ancora oggi
continua ad avere molto successo, sia tra le generazioni che ne
hanno fruito dal principio, sia dalle nuove.
One Piece: streaming
Della serie One Piece non
vi sono presenze sulle maggiori piattaforme streaming italiane.
Solo il film One Piece Gold: il film risulta nell’archivio
di Chili.
One Piece: treasure cruise
Questo è un videogioco dedicato al
mercato delle piattaforme mobile, ovvero per smartphone e tablet.
La storia parte dagli inizi, con il racconto della nascita del
protagonista e dei suoi poteri, oltre al fatto di diventare il re
dei pirati: nel mentre, vengono spiegate le regole base del
gioco.
Il videogioco consente di poter
dare al gioco una versione più complessa e accattivante, come dare
vita a delle combo di attacco ed utilizzare una componente di
ruolo. Alla trama subentra la parte più attrattiva, cioè quella di
costruire il proprio team e potenziare il proprio galeone.
One Piece: manga
One Piece nasce come manga
scritto e disegnato da Eiichirō
Oda che è stato pubblicato in serie su Weekly
Shonen Jump, una rivista giapponese, dal luglio del 1997. Il
manga si divide in capitoli e tutta l’opera è stata tradotta in
lingua italiana e pubblicata dalla casa editrice Star
Comics dal luglio del 2001, con una ristampa fatta nel
2008.
La storia raccontata è quella di
Monkey D. Rufy, un giovane pirata e sognatore, che
da bambino aveva mangiato, senza saperlo, il frutto del diavolo Gom
Gom: ingerendolo, è diventato un uomo di gomma, dotato delle
particolarità di deformarsi e allungarsi a piacere. Il fine di
Monkey è quello di diventare il re dei pirati e di ritrovare il
tesoro One Piece, diventato leggendario, e che si ritiene nascosto,
secondo le leggende, da Gol D. Roger sull’isola di Raftel, posto
alla fine della Rotta Maggiore.
Vista la posta in gioco, Rufy
decide di mettere insieme una ciurma, denominata la ciurma di
Cappello di paglia, e di avventurarsi per mari e oceani. Rufy e la
ciurma arrivano alle Isole Sabaody, ma vengono subito divisi dalla
Marina e spediti in luoghi diversi. Il protagonista scopre che suo
fratello Portuguese D. Ace è stato catturato dalla
Marina stessa, che lo vuole giustiziare, e corre a salvarlo. Rufy
chiede alla ciurma di incontrarsi tra due anni, dopo che si saranno
allenati, per essere pronti per il Nuovo Mondo.
La ciurma riprenderà il viaggio e
andranno all’avventura, attraversando l’isola degli uomini-pesce,
in cui stringeranno un’alleanza con Trafalgar Law e dove avverrà lo
scontro con due dei Quattro Imperatori.
Ma come è nata quello che
si potrebbe definire un’epopea manga? In realtà, Oda si
era appassionato alla pirateria grazie ad una serie anime che
adorava da bambino che si chiamava Vicky il vichingo.
L’interesse, nel corso della sua vita, non è mai scemato, anzi la
sete di conoscenza ha continuato ad essere soddisfatta con la
lettura di diverse biografie e la scoperta dell’esistenza di
Barbanera.
Tuttavia, Oda ha rivelato di aver
subito le influenze della serie di Dragon Ball e da diversi anime, soprattutto per quanto
riguarda la parte grafica, come Ken il guerriero. Al
progetto di One Piece ha iniziato a lavorare nel 1996,
realizzando due storie one-shot, usate poi per il primo capitolo di
One Piece. A luglio 2018, dopo ventun anni dall’inizio del
progetto, Oda ha dichiarato di essere all’80% della trama.
One Piece: episodi
Dal manga One Piece è
stata tratta una serie anime, dal titolo omonimo, che ha fatto il
suo esordio in Giappone nel tardo 1999, con oltre 860 episodi
trasmessi. Gli episodi non seguono linearmente il manga, anzi, se
ne distaccano e in funzione di ciò sono stati realizzati degli
episodio crossover con Dragon Ball e Toriko, ma
anche degli episodi filler che si dedicano a piccoli archi
narrativi.
Prodotta dalla Toei
Animation, la serie è arrivata in Italia grazie a
Mediaset, divisa in stagioni (a seconda dei pacchetti di episodi
acquisiti) che talvolta hanno un titolo diverso, come quello
All’arrembaggio. Per quanto riguarda l’adattamento, in
Italia la serie è stata sottoposta a diverse censure, come quelle
che riguardano scene di sangue o nudità, per adattarlo a un
pubblico più giovane, anche se uno dei cambiamenti più radicali
riguarda il nome del protagonista, che prende il nome di
Monkey D. Luffy detto Rubber.
Dalla serie e, quindi, dal manga,
sono stati prodotti ben 13 film che, in parte, raccontano storie
parallele: Per tutto l’oro del mondo (2000), Avventura
all’Isola Spirale (2001), Il tesoro del re (2002),
Trappola mortale (2003), La spada delle sette
stelle (2004), L’isola segreta del barone Omatsuri
(2005), I mistero dell’isola meccanica (2006),
Un’amicizia oltre i confini del mare (2007), Il
miracolo dei ciliegi in fiore (2008), Avventura sulle
isole volanti (2009), One Piece 3D: L’inseguimento di
Cappello di paglia (2011), One Piece Film: Z (2012) e
One Piece Gold: Il film (2016). Inoltre, dalla serie
sono stati trasmessi anche diversi speciali tv.
One Piece: pirate warriors 3
Questo è un videogioco dedicato a
Microsoft Windows, Playstation 3 e 4 e Playstation Vita. Pubblicato
da Namco
Bandai Entertainment e sviluppato da Omega
Force, il videogioco ripercorre le avventure di Rufy, a
partire dall’inizio dal Villaggio di Foosha fino agli eventi di
Dressrosa, basandosi sempre sul manga originale. Il gioco si
sviluppa grazia a diversi espedienti narrativi, come il briefing
presente all’inizio di ogni missione, gli intermezzi durante
l’azione e la presenza degli Eventi Tesoro.
La serie live-action di
One
Piece di Netflix (qui
la
recensione) modifica diversi elementi rispetto alla storia
originale, pur rimanendo fedele al manga di Eiichiro
Oda. La prima stagione di One
Piece è composta da otto episodi e copre i primi 95
capitoli del manga. Considerando il numero di personaggi e luoghi
raccontati dal manga fin dall’inizio, ci si aspettavano cambiamenti
rispetto al materiale originale. Fortunatamente, la maggior parte
delle modifiche apportate alla serie live-action di
One
Piece ha a che fare con il ritmo piuttosto che
con cambiamenti sostanziali di personaggi o circostanze.
Eiichiro Oda era
direttamente coinvolto nello show e avvisava i produttori ogni
volta che qualcosa non andava bene. La prima stagione di
One
Piece ha mostrato molto rispetto per il materiale
originale e dei riferimenti profondi e mirati nella ricreazione
accurata di scene iconiche. Tuttavia, sono state apportate molte
modifiche alla storia, a partire da personaggi scomparsi fino a
nuovi ambienti. Ecco i cambiamenti più importanti apportati dalla
prima stagione di One
Piece al manga.
Garp ha condotto l’esecuzione di
Gold Roger
Alcuni dei più grandi
cambiamenti di One
Piece per il live-action hanno a che fare con il
personaggio di Garp, la cui prima apparizione nel manga è avvenuta
nel capitolo 92. Nello show live-action, Garp è colui che guida
l’esecuzione di Gold Roger. Questa scena viene rievocata anche nel
finale della prima stagione, quando Garp, guardando Luffy che ride,
ricorda la risata beffarda e divertita di Gold Roger nel momento
dell’esecuzione.
Volti familiari vengono rivelati
subito durante l’esecuzione di Gold Roger
Numerosi personaggi
importanti di One
Piece erano presenti all’esecuzione di Gold Roger,
inclusi Shanks, Mihawk e Smoker. Anche se questo è esattamente ciò
che accade nel manga, questi personaggi non vengono mostrati la
prima volta che si racconta dell’esecuzione di Gold Roger.
One
Piece rivisita la morte di Roger molte volte, ma
la serie live-action ha preferito mostrare subito questi personaggi
importanti.
Shanks è più vecchio durante il
flashback dell’esecuzione
L’esecuzione di Gold Roger
è avvenuta 22 anni prima degli eventi principali di
One
Piece. Sebbene One
Piece di Netflix mantenga la stessa sequenza temporale, Shanks
è significativamente più vecchio nel flashback dell’esecuzione
rispetto alla sua controparte manga/anime. Pertanto, lo Shanks di
oggi è più vecchio nell’anime che nel manga.
Shanks dice che andrà alla ricerca
del One Piece
Nel manga, Shanks dice a
Luffy che la sua squadra è al Windmill Village da troppo tempo.
Shanks saluta Luffy ma non dice esattamente dove sta andando con la
sua ciurma. Nel live-action, Shanks dice espressamente che anche
loro stanno inseguendo il One
Piece.
Luffy non viene risucchiato in un
vortice
L’attuale introduzione di
Luffy nello show di One
Piece è molto simile a come avviene nel manga, ma con
alcune differenze. Invece di affrontare un mostro marino locale e
poi essere risucchiato in un vortice, Luffy decide di entrare in un
barile dopo che la sua barca ha iniziato ad affondare. Il risultato
è lo stesso: Luffy viene ripescata dall’equipaggio di Alvida.
Vediamo Zoro che affronta Mr. 7
del Byzantine Works
L’introduzione di Zoro in
One
Piece di Netflix è molto diversa dal materiale
originale. Invece di incontrare il “demone cacciatore di pirati” a
Shells Town, Zoro viene presentato al pubblico davanti alla tomba
di Kuina. Inoltre, Zoro combatte contro Mr. 7 dopo che il membro
dei Byzantine Works ha cercato di reclutarlo. Sebbene questo
combattimento avviene anche nella storia originale, se ne fa
riferimento solo molto più tardi e non è mostrato all’inizio di
One
Piece.
Nami viene presentata a Shells
Town
Nel manga, Nami si unisce
alla storia solo nel capitolo 8, dopo la conclusione dell’arco
narrativo di Shells Town. In One
Piece di Netflix, Nami viene introdotta pochi
minuti dopo l’episodio 1 e partecipa all’arco narrativo di Shells
Town. Questo cambiamento è stato mutuato dall’anime, che vede Nami
coinvolta negli eventi di Shells Town, proprio come accade nel live
action.
La “lotta” tra Luffy e Koby non
avviene
Koby ha un ruolo più
importante in questa parte della storia nel live-action rispetto al
manga. Anche se Koby il fatto che si unisce ai Marines a Shells
Town corrisponde a quanto accade nel materiale originale, lo
“scontro” tra lui e Luffy non avviene. Invece, Koby rimane con i
Marines e viene successivamente interrogato da Garp.
La mappa della Rotta Maggiore è
stata rubata ai Marines (non a Buggy)
La mappa della Rotta
Maggiore è stata utilizzata come McGuffin nella prima stagione di
One
Piece, dal momento che ci sono diversi personaggi che
la cercano. Tuttavia, invece di diventare un punto della trama
durante l’arco narrativo di Orange Town dove i protagonisti
incontrano Buggy, la mappa della Rotta Maggiore è stata introdotta
nell’episodio 1. Luffy e Nami rubano la mappa ai Marines, anche se
poi Buggy viene introdotto come uno dei contendenti in cerca della
mappa.
Nami è subito una brava
combattente
Il live-action di
One
Piece offre a Nami molte più scene di
combattimento in questa parte della storia rispetto al manga o
all’anime. Il bastone distintivo di Nami debutta nell’episodio 1,
durante il quale Nami si unisce a Luffy e Zoro nella lotta contro
Morgan Mano d’ascia. Nami ha anche alcune scene di combattimento
interessanti nel segmento in cui compare Buggy.
Garp viene presentato (e insegue
Luffy) molto prima
Oltre ad apparire nel
flashback dell’esecuzione di Gold Rogers, Garp gioca un ruolo
significativo in One
Piece stagione 1. Garp è stato una sorta di
antagonista generale per la ciurma di Cappello di Paglia. Quello
che si rivela essere il nonno di Luffy ha inseguito i protagonisti
da Shells Town al Villaggio Coco, cosa che non accade affatto nel
manga. Inoltre, il fatto che Garp facesse da mentore a Koby e
Helmeppo è stato spostato di livello superiore ed è avvenuto in
concomitanza con le avventure di Luffy nel Mare Orientale.
Luffy è più intelligente di quanto
dovrebbe essere
Luffy di Iñaki
Godoy mette in scena molto bene sia l’aspetto del Luffy
originale sia il suo buon cuore. Inoltre, il live-action di
One
Piece riesce anche a catturare l’umorismo di
Luffy. Detto questo, il protagonista è più intelligente
nell’adattamento Netflix che nel manga. Mentre il Luffy di Godoy è
sempre spontaneo e ingenuo, il personaggio sembra più maturo e
sveglio rispetto al Luffy del manga.
Luffy e Koby si riuniscono due
volte nella prima stagione di One Piece
Luffy e Koby si riuniscono
due volte dopo che il pirata del Cappello di Paglia lascia Shells
Town nel live action. Koby ha incontrato Luffy a Syrup Village e
poi nel finale di One
Piece al Villaggio Coco. Tuttavia, nel manga, Luffy e
Koby si vedono solo più di 400 capitoli dopo. Koby ha avuto un
ruolo molto più importante in questa versione della storia rispetto
al manga.
Il circo di Buggy e gli abitanti
incatenati non provengono dal manga
Buggy il Clown ruba la
scena nella prima stagione di One
Piece, ma l’episodio incentrato su di lui era molto
diverso dall’arco narrativo di Orange Town del manga. Nella serie
live-action, Buggy gestisce un circo, la cui folla è formata da
abitanti del villaggio incatenati. Sebbene Buggy e i suoi pirati
distruggano un villaggio durante la loro introduzione, nel manga
non c’è traccia del circo o dei prigionieri incatenati.
Lo scontro tra Buggy e Luffy è
completamente diverso
Lo scontro tra Buggy e i
pirati di Cappello di Paglia di Luffy è molto diverso dal materiale
originale. Tutto accade all’interno del circo di Buggy piuttosto
che nelle strade di Orange Town. Buggy non cattura Luffy, Zoro e
Nami tutti insieme nel manga; inoltre non tortura Luffy allungando
il suo corpo. Lo scontro di Zoro con Cabaji non avviene nel
live-action e personaggi come il sindaco e il cane appaiono solo
come brevi riferimenti.
Zoro ha ucciso il fratello di
Cabaji
One
Piece di Netflix ha aggiunto un
elemento personale alla rivalità tra Zoro e Cabaji. Secondo il capo
della ciurma di Baggy, Zoro ha ucciso suo fratello. Questo non è
una informazione che deriva dal manga. Curiosamente, nonostante
abbia creato una storia personale tra Zoro e Cabaji, la serie non
mostra quello scontro. Invece, Zoro liquida rapidamente Cabaji con
pochi colpi dopo essersi sciolto.
I pirati di Usopp non
compaiono
Il retroscena di Usopp e la
sua introduzione in One
Piece di Netflix
sono molto fedeli al materiale originale. In effetti, gli episodi
di Syrup Village sono tra i migliori della prima stagione. Detto
questo, un cambiamento significativo rispetto al manga è stato che
Ninjin, Tamanegi e Piiman – i “pirati Usopp” – non appaiono.
Nemmeno i compagni di Usopp sono menzionati né si fa riferimento a
loro in forma di Easter Eggs.
Appaiono solo due dei Pirati del
Gatto Nero di Kuro
Il piano e la motivazione
di Kuro nella prima stagione di One
Piece corrispondono a quelli del manga. Tuttavia, il
climax dello scontro tra la ciurma di Cappello di Paglia e il
capitano dei Pirati del Gatto Nero è leggermente diverso. Invece di
affrontare tutto l’equipaggio di Kuro per salvare Kaya, Luffy e i
suoi amici combattono solo contro Buchi e Sham.
Jango non appare
Anche se il piano di Kuro
di uccidere Kaya prima di impossessarsi delle ricchezze della sua
famiglia è rimasto lo stesso in One
Piece di Netflix,
il modo in cui sarebbe dovuto accadere è diverso. Nel manga, Kuro
dei Mille Piani arruola Jango, un ipnotizzatore, per ipnotizzare
Kaya. Nel live-action, Kuro, fingendosi il maggiordomo Klahadore,
manipola semplicemente Kaya facendogli affidare a lui l’azienda di
famiglia.
Il bacio di Usopp e Kaya
La dinamica tra Usopp e
Kaya in One
Piece di Netflix è vicina al materiale originale, con
il primo che rallegra la seconda con il racconto delle sue
mirabolanti (e inventate) avventure. Tuttavia, c’è una differenza
sostanziale rispetto al manga. Usopp e Kaya si baciano
nell’episodio 4, cosa che non accade nel manga e conferma che,
nella serie live action, la loro relazione è romantica.
Kuro uccide Merry
Kuro attacca Merry dopo che
quest’ultimo scopre la vera identità del primo sia nel manga che
nella serie live-action. Tuttavia, Merry muore nell’episodio 4 di
One Piece di Neflix, mentre nel manga sopravvive. Nello show, la
morte di Merry è ciò che porta Luffy a chiamare la loro nuova nave
“Going Merry”.
Johnny e Yosaku non appaiono
Johnny e Yosaku, gli amici
cacciatori di taglie di Zoro, non compaiono in One Piece di
Netflix. Originariamente introdotti prima dell’arco narrativo di
Baratie, Johnny e Yosaku rimangono vicino ai pirati di Cappelli di
Paglia fino al segmento di Arlong Park. L’assenza di Johnny e
Yosaku nello show live-action può essere stata una delusione, ma la
prima stagione di One Piece ha preferito concentrarsi
esclusivamente sull’originale ciurma di Cappello di Paglia.
Arlong sostituisce Don Krieg al
Baratie
Don Krieg è presente nella
prima stagione di One
Piece di Netflix, ma in un ruolo molto più piccolo
rispetto al manga. Mihawk incontra i pirati di Don Krieg e provoca
loro gravi perdite, proprio come nell’originale. Tuttavia, nello
show, Mihawk uccide Don Krieg prima ancora che Luffy arrivi al
Baratie. Invece di affrontare Krieg al ristorante, Luffy combatte
Arlong in quello che è stato uno dei più grandi cambiamenti
rispetto al manga. La sostituzione di Krieg con Arlong ha
semplificato la storia e ha reso Arlong una presenza più
ingombrante anche prima degli episodi di Arlong Park.
Arlong cattura Buggy
Arlong cattura Buggy
nell’episodio 3 di One
Piece e porta la testa del clown con sé fino al
Baratie. Lì, viene rivelato che Baggy ha messo una delle sue
orecchie nel cappello di Luffy, motivo per cui Arlong sapeva dove
trovare il Cappelli di Paglia. Niente di tutto questo accade nel
manga. Nella storia originale, Luffy dà un pugno alla testa di
Buggy allontanandola dal corpo del clown. Buggy recupera solo
alcune parti del suo corpo e poi intraprende un divertente viaggio
prima di incontrare Alvida.
L’Isola degli Animali Rari non
appare
L’Isola degli Animali Rari,
una famosa località di One
Piece nella regione del Mare Orientale, non appare
nella prima stagione di One Piece. L’Isola degli Animali Rari
appare due volte nel materiale originale durante questa parte della
storia, poco prima che la ciurma di Cappelli di Paglia vada via dal
Baratie e quando Buggy intraprende un’avventura in solitaria mentre
gli manca la maggior parte del corpo. Di conseguenza, Gaimon non è
presente nello show Netflix.
Nojiko e Genzo non sapevano
dell’accordo di Nami con Arlong
Il segreto di Nami e il
motivo per cui lavorava per Arlong sono rimasti inalterati in One
Piece di Netflix. Tuttavia, nella serie live-action, né Nojiko né
Genzo sono a conoscenza dell’accordo di Nami con Arlong. Entrambi
credono che Nami abbia scelto di lavorare per la persona che ha
ucciso Bell-mère. Nojiko scopre la verità solo nell’episodio 7 di
One Piece, poco prima che i soldi di Nami vengano rubati. Nel
manga, Nojiko e il resto del villaggio scoprono molto presto che
Nami ha scelto di lavorare con Arlong solo per liberare il
villaggio.
Per celebrare il ONE
PIECE DAY, la giornata mondiale di Shueisha dedicata al manga
più popolare della storia, Netflix rilascia il trailer della serie
live-action One
Piece, che sarà disponibile dal 31 agosto 2023 in
tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Ad accompagnare il
trailer, una nuova lettera del Maestro Eiichiro Oda, nella quale il
creatore del fenomeno globale condivide i suoi pensieri
sull’adattamento in live-action, sulla produzione, sulle differenze
con il manga e sul cast.
Basato sulla serie manga
più venduta di sempre in Giappone creata da Eiichiro Oda,
One
Piece è una leggendaria avventura di mare come
nessun’altra. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero che ha
sempre sognato una vita di libertà. Luffy parte dal suo piccolo
villaggio per affrontare un pericoloso viaggio alla ricerca di un
leggendario tesoro, il One
Piece, per diventare il Re dei Pirati. Ma, per trovare
il bottino, Luffy dovrà riunire l’equipaggio che ha sempre
desiderato e trovare una nave su cui salpare, perlustrando ogni
centimetro dei vasti mari, scampando ai Marines, e superando in
astuzia pericolosi rivali ad ogni occasione.
A comporre la ciurma
saranno Iñaki Godoy nei panni del capitano Monkey
D. Luffy, Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero
(Usopp) e Taz Skylar (Sanji). Faranno parte del cast anche
McKinley Belcher III, Morgan Davies, Aidan Scott, Vincent Regan,
Jeff Ward, Craig Fairbrass, Langley Kirkwood, Celeste Loots,
Alexander Maniatis, Ilia Isorelýs Paulino, Chioma Umeala e Steven
Ward. Si aggiunge al cast Michael Dorman nel ruolo di Gold
Roger.
In partnership con
Shueisha, ONE
PIECE è prodotta da Tomorrow Studios e Netflix. Matt
Owens e Steve Maeda sono gli sceneggiatori, produttori esecutivi e
showrunners. Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements sono
produttori esecutivi.
La sigla ufficiale di
apertura di One
Pieceè stata rivelata, con Netflix che condivide la traccia che prende il nome
con uno speciale riferimento all’anime originale. La sigla di
apertura, intitolata “Wealth Fame Power”, presenta una colonna
sonora esplosiva per accompagnare la prossima serie
live-action. Il nome della canzone è anche un riferimento
all’anime originale, in quanto “ricchezza, fama, potere”
sono le prime tre parole menzionate nella narrazione iniziale di
One
Piece. L’adattamento di One
Piece di Netflix dovrebbe essere presentato in
anteprima sul servizio di streaming il 31 agosto 2023. Ascolta la
sigla di apertura live-action di One
Piece qui sotto:
Tutto quello che sappiamo sulla serie tv One Piece
Tratta dalla serie manga più
venduta della storia del Giappone e scritta da Eiichiro Oda,
One
Piece è un’impareggiabile avventura leggendaria
ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero
da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy abbandona il suo
villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca del
leggendario tesoro ONE
PIECE e diventare il re dei Pirati! Tuttavia, per trovare
l’inestimabile premio Luffy dovrà assoldare la ciurma dei suoi
sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e in largo il vasto
mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba a temibili
rivali.
Iñaki Godoy (Monkey D. Luffy),
Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero (Usopp) e
Taz Skylar (Sanji) interpretano l’avventura piratesca live action
ONE PIECE, ideata in collaborazione con Shueisha e prodotta da
Tomorrow Studios con Netflix. Matt Owens e Steven Maeda ricoprono
il ruolo di sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunner. Anche
Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements si occupano della
produzione esecutiva. Il cast confermato in precedenza include
Vincent Regan, Ilia Isorelýs Paulino, Morgan Davies, Aidan Scott,
Langley Kirkwood, Jeff Ward, Celeste Loots, Alexander Maniatis,
McKinley Belcher III, Craig Fairbrass, Steven Ward e Chioma
Umeala.
Con un trailer di annuncio,
Netflix ha rivelato The One
Piece, un nuovo adattamento anime della serie manga di
grande successo di Eiichiro Oda. La nuova serie è
descritta come “un nuovo adattamento anime a partire
dall’iconica saga di East Blue” ed è prodotta da WIT
Studio, che ha realizzato altre serie di grande successo
come Spy x Family e Attack on Titan.
In una dichiarazione congiunta del
comitato di produzione di One Piece – composto da
rappresentanti di Shueisha, Fuji Television Network e Toei
Animation Co. si legge che One Piece “si distinguerà dalla serie
anime televisiva”, offrendo un’esperienza “fresca ma familiare,
utilizzando tecnologie visive all’avanguardia per reimmaginare le
avventure di Luffy attraverso l’amata saga di East Blue”.
Di cosa parla One Piece?
L’iconico manga di Oda segue Monkey
D. Luffy, un pirata che ottiene il potere di trasformare il suo
corpo in gomma dopo aver mangiato un “frutto del diavolo”. Si
avventura in un mondo fantastico di isole esotiche e vasti oceani
alla ricerca del leggendario tesoro noto come “One
Piece“.
Weekly Shonen Jump di Shueisha ha
iniziato la serializzazione del manga nel luglio 1997. Al momento
in cui scriviamo, il manga ha raggiunto i 1101 capitoli. Nel
frattempo, sono attualmente disponibili 107 volumi del manga in
giapponese e 104 in inglese. Toei Animation produce l’adattamento
anime, che ha debuttato nell’ottobre 1999.
Arriva da Deadline la conferma che il colosso dello
streaming
Netflix ha dato il via libera a ONE
PIECE, una serie live action basata su uno dei titoli
manga più venduti di tutti i tempi.
La serie tv sarà scritta e prodotta
in qualità di showrunner dal veterano Steven Maeda
(Lost,
The X-Files), affiancato da Matt Owens (Agents of
SHIELD, Luke Cage). La serie di 10 episodi sarà prodotta
da Tomorrow Studios in collaborazione con
l’editore di One
Piece Shueisha. Tomorrow Studios è anche dietro
un altro adattamento della serie Netflix live-action di una classica proprietà manga,
l’imminente Cowboy Bebop.
Marty Adelstein e Becky Clements of
Tomorrow Studios ( Cowboy Bebop, Snowpiercer, Hanna )
sono produttori esecutivi al fianco di Eiichiro Oda, l’autore della
serie manga. One Piece segue le avventure di
Monkey D. Luffy e il suo equipaggio pirata mentre esplorano un
mondo fantastico di infiniti oceani e isole esotiche alla ricerca
del tesoro finale del mondo noto come “One Piece” per diventare il
prossimo re dei pirati.
One Piece è una
coproduzione tra Netflix e Tomorrow Studios, una partnership tra
Adelstein e ITV Studios. Netflix gestirà la produzione fisica.
La serie ha venduto oltre 460 milioni di copie pubblicate in tutto
il mondo. La serie ha anche fatto la storia nel 2015 ottenendo il
titolo di Guinness World Record per avere il maggior numero di
copie pubblicate per la stessa serie di fumetti da un singolo
autore.