Uma Thurman è
stata ingaggiata per recitare al fianco di Jesse Eisenberg e
Kristen Stewart per American
Ultra di Nima Nourizadeh
(Project X).
American Ultra, scritto da
Max Landis (Chronicle),
segue la storia di Mike che, accanto alla sua fidanzata Phoebe,
viene preso di mira per un’operazione segreta del governo americano
capeggiata dal personaggio della Thurman. American
Ultra, le cui riprese inizieranno
ad Aprile 2014, sarà prodotto
da Anthony
Bregman della Likely
Story e da David
Alpert e Britton
Rizzio della Circle of
Confusion. Kevin
Frakes della PalmStar Media
Capital e Raj Brinder
Singh della Merced Media
Partner figurano, invece, come produttori
esecutivi.
Il giorno del Thanksgiving è
trascorso da poche ore e c’è chi ha tenuto a ringraziare tutte le
persone vicine, tranne una. Come Uma Thurman, che
in un post su Instagram rompe finalmente il silenzio sulla faccenda
Harvey Weinstein capitolando quel giudizio tanto
atteso dai media dopo lo scoppio dello scandalo sessuale ad
Hollywood:
“Felice Giorno del
Ringraziamento. Sono grata di essere viva, sono grata per tutti
coloro che amo e per tutti coloro i quali hanno il coraggio di
prendere posizione per gli altri. Recentemente ho detto che ero
arrabbiata, e ho diversi motivi, #metoo, in caso non lo abbiate
capito dall’espressione sul mio viso. Penso sia importante
prendersi il giusto tempo, essere onesti, essere precisi…
Felice Giorno del Ringraziamento a tutti! (Tranne che a te,
Harvey, e a tutti i tuoi malvagi cospiratori – sono felice che la
cosa stia andando per le lunghe – non meriti una
pallottola) – rimanete sintonizzati Uma Thurman.“
La Thurman aveva lavorato ben sette
volte con il produttore (tra cui Pulp Fiction e i
due capitoli di Kill Bill diretti da
Quentin Tarantino) e si era riservata del tempo
prima di rispondere alle domande dei giornalisti. Alla fine del
messaggio spunta anche un minaccioso “stay tuned“:
dobbiamo aspettarci ulteriori accuse da parte dell’attrice?
La bella Uma Thurman
, vista di recente in Quello che so
sull’amore, sarà la protagonista del biopic
Anita, diretto dai registi Rob
Epstein e Jeffrey Friedman, che
lavoreranno su una sceneggiatura di Chad Hodge. I
due non sono nuovi al genere, avendo portato sul grande schermo da
poco Lovelace, altro biopic sulla star
del porno anni Settanta Linda, interpretata da Amanda
Seyfried.
Anita Bryant è semi sconosciuta in Italia, mentre negli States è
negativamente ben nota per essere stata una ex cantante e
testimonial pubblicitaria che divenne famosa per aver fondato il
movimento cristiano fondamentalista “Save Our Children”. La
campagna religiosa e sociale scatenò fortissimi dibattiti e
inauguro veementi campagne contro l’omosessualità, fino ad arrivare
addirittura a rovesciare una legge per i diritti dei gay in
Florida, avendo anche forti scontri con la comunità capitanata da
Harvey Milk.
Nel film si racconterà dell’incontro che Anita ebbe in casa sua con
uno sceneggiatore gay, al quale raccontò la sua storia e le sue
crociate, che ne distrussero la carriera nel mondo dello
spettacolo. Chissà, potrebbe trattarsi del ruol che la Uma
Thurman aspetta da una vita per risollevare la sua
carriera fatta ultimamente solo di piccole parti in piccoli
film…
Uma Thurman, Alexandra
Daddario, Barkhad Abdi e Laurent Lafitte
si sono uniti al cast del prossimo film di Marjane
Satrapi, The Extraordinary Journey of The
Fakir.
Il film verrà presentato al mercato
del prossimo Festival di Berlino per le prevendite in tutto il
mondo. Nel cast ci sono anche Gemma Arterton, Abel Jafri e Seema
Biswas.
Il film rappresenta a oggi il
progetto più ambizioso della Satrapi, fumettista iraniana
naturalizzata francese, che ha fattoil suo esordio in lingua
inglese con The Voice con Ryan Reynolds.
Il film sarà basato sul romanzo
d’esordio di Romain Puértolas, The Extraordinary Journey of The
Fakir Who Got Trapped In An Ikea Wardrobe, uscito nel 2014 e
pubblicato in 35 lingue.
Il produttore di Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
Richie Palmer, conferma che il piano di Tony
Stark, che ha portato alla nascita di Ultron, ha funzionato su
Terra-838. Il film, scritto da Michael Waldron e
diretto da Sam Raimi, ha presentato al mondo
diversi universi e versioni della Terra, con molti richiami a
precedenti progetti del Marvel Cinematic Universe. Ad
esempio, il film sembra divergere dalla trama di Avengers:
Age of Ultron del 2015.
A metà del film, il dottor Stephen
Strange (Benedict
Cumberbatch) e America Chavez (Xochitl
Gomez) scappano dalla loro Wanda Maximoff/Scarlet Witch
(Elizabeth
Olsen) sulla Terra-616 e atterrano in quello che
sembra l’utopico universo di Terra-838. Lì vengono arrestati e
scortati dalle sentinelle di Ultron davanti agli Illuminati: una
società segreta di supereroi composta da Karl Mordo (Chiwetel
Ejiofor), Capitan Carter (Hayley
Atwell), Maria Rambeau/Captain Marvel (Lashana
Lynch), Black Bolt
(AnsonMount), il professor
Charles Xavier (Patrick
Stewart) e Reed Richards/Mr. Fantastic (John
Krasinski). I fan hanno a lungo teorizzato che i “buoni”
robot Ultron visti nel trailer significassero che Tony Stark/Iron
Man era un membro degli Illuminati. Sebbene né Robert
Downey Jr. né Tom Cruise (il più
gettonato Tony alternativo) appaiano nel film, il produttore di
Multiverso della Follia ha confermato una
sospetta connessione tra la Terra-838 e gli eventi di Age
of Ultron, che vede Tony non riuscire a mettere in pratica
il suo progetto di una “armatura intorno al
mondo”.
In una recente intervista con
Empire (tramite The Direct), il
produttore Richie Palmer ha discusso di come
Iron Man di Terra-838 abbia consentito la formazione degli
Illuminati. In particolare, ha confermato che la squadra di
supereroi esiste in “un mondo in cui Ultron sembrava funzionare
nel modo in cui [era] destinato [in Age of Ultron]”, il che ha
dato a molte persone potenziate l’opportunità di ritirarsi, inclusa
Wanda.
“… questo è un mondo in cui
Ultron sembrava funzionare nel modo in cui Tony Stark intendeva che
lavorasse in Age of Ultron. “Un’armatura intorno al mondo”, Tony
stava cercando di convincere i Vendicatori a ritirarsi in Age of
Ultron. Questo è un mondo in cui Tony ha creato Ultron, e ha
funzionato, e ha detto: “Ehi, chiunque voglia andare in pensione e
tornare a casa, può”. E poi gli Illuminati sono venuti a farsi
strada dietro le quinte, tirando i fili, ma penso che sia un mondo
migliore per questo motivo, e così Wanda è stata in grado di andare
avanti e avere la vita che si meritava. Noi come pubblico non
sappiamo chi sia il padre di quei bambini in questo
universo”.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Ultron è diventato
uno degli esseri più potenti dell’intero Multiverso del MCU nell’ultimo episodio della
serie What If…?. L’intera esistenza di Ultron si
basa sull’evoluzione in forme sempre più avanzate, sia nella
continuity principale di Terra-616 che oltre. Alcune di queste
varianti sono più che potenti, in grado di raggiungere un livello
cosmico non dissimile da quello della sua controparte animata nella
serie Disney+. Tuttavia, ogni iterazione del
classico nemico dei Vendicatori diventa sempre più difficile da
sconfiggere, indipendentemente dall’universo in cui si trova.
Ultrog
Ultrog è una versione
potente di Ultron proveniente da Terra-8311, la stessa realtà che
ha prodotto Peter Porker, Spider-Ham. In questo universo
antropomorfo, Ultrog ha gli stessi poteri e abilità di base della
sua controparte di Terra-616, che sono vastissimi.
Ha una forza e una durata sovrumane
grazie alla sua struttura in adamantio. Può anche volare o, nel
caso di questo universo, scalare grattacieli come l’Empire State
Building. È una creazione di Kangaroo il Conquistatore, una delle
varianti nei fumetti più potenti – e divertenti – di Kang il
Conquistatore.
Ultimate Ultron
Ultimate Ultron, o
Ultron-6, era al momento della sua apparizione in “Avengers #66-68”
la versione più avanzata del supercriminale androide. Questa è la
prima variante del personaggio ad utilizzare l’adamantio per
rafforzare il suo guscio robotico, che lo ha reso virtualmente
invulnerabile alle forme più pratiche di attacco.
Poteva anche cambiare forma a suo
piacimento grazie ad un dispositivo che riordinava le molecole.
Ultron-6 aveva, inoltre, la capacità di volare grazie ad un modulo
di volo intercambiabile con cui poteva aumentare il suo corpo.
Yellowjacket (Ultimate Comics)
Esiste un’altra versione
definitiva di Ultron, questa di Terra-1610, la realtà di Ultimate
Comics. Questa versione di Ultron si chiama Yellowjacket, una
versione androide dell’identità da supereroe di Hank Pym.
Questo Ultron non era così diabolico
o avanzato come i suoi omologhi 616, ma aveva la capacità di volare
e poteva anche rimpicciolirsi o crescere fino a raggiungere altezze
enormi. Era anche molto forte: la sua resistenza, infatti,
aumentava a mano a mano che le sue dimensioni fluttuavano verso
l’alto o verso il basso. Questo Ultron aveva anche artigli affilati
come rasoi, intrecciati con una tossina da usare contro i suoi
nemici.
Ultron Pym
Un’amalgama ancora più
insidioso di Ultron e del suo creatore, Hank Pym, è emerso nella
trama di “Rage Of Ultron”, nella continuity della Marvel. In questa storia, Ultron si
è letteralmente fuso con Pym, combinando la notevole forza e il
potere di Ultron con l’intelletto e il potere sconfinati di Pym
come Ant-Man.
L’etica e la morale di Hank Pym sono
state a lungo oggetto di sospetti nell’Universo Marvel e, in questa forma, il
personaggio raggiunge l’apice. È in grado di passare da Pym a
Ultron con estrema facilità, usando quest’abilità per ingannare i
Vendicatori e cercare di distruggerli.
Annihilation: Conquest
Ultron è diventato uno
degli esseri cosmici più potenti dell’Universo Marvel quando la sua coscienza si è
trasferita nella mente di Adam Warlock. I poteri e le abilità di
Warlock sono considerevoli. Può volare nello spazio alla velocità
della luce e generare esplosioni di energia abbastanza forti da
contrastare Thanos, anche quando aveva il Guanto dell’Infinito.
Warlock trae anche un enorme potere
dalla sua connessione simbiotica con la Gemma dell’Anima, che ha
permesso a Ultron di espandere il suo già straordinario set di
poteri per includere le arti mistiche.
Terra-10943
Nella realtà impostata da Terra-10943, Ultron diventa così
potente da essere insormontabile per il potere combinato dei
Vendicatori e di Kang il Conquistatore. Questo Ultron ha accumulato
così tanto potere che è stato in grado di uccidere tutti i
Vendicatori del suo mondo e prendere il sopravvento.
La
sua armatura, in qualche modo, assume l’aspetto di Distruttore, il
manufatto di Asgard, anche se non è chiaro se ci sia una
connessione diretta tra i due. Il successo di Ultron in questa
realtà è tale da destabilizzare il tempo grazie ai ripetuti e
inutili tentativi di Kang di sconfiggerlo, uno sviluppo narrativo
con un potenziale assai intrigante per il MCU.
Age of Ultron
Una delle linee temporali
future più oscure della Marvel Comics è la realtà “Age of Ultron”, in
cui Ultron riesce a conquistare il mondo. Mentre i poteri e le
abilità di Ultron sono essenzialmente gli stessi della sua versione
di Terra-616, ottiene in realtà molto di più della sua iterazione
principale.
È in grado di tornare indietro nel
tempo e attaccare i Vendicatori nel passato, stravolgendo la storia
e gettando il mondo in un incubo distopico controllato stesso da
lui. Comanda anche un esercito di droni, che usa per distruggere
New York City e anche molti Vendicatori come Janet Van Dyne, che in
questa realtà è una potente versione di Captain Marvel.
Extremis Ultron
Ultron avrebbe incorporato
la tecnologia avanzata dell’armatura Extremis di Tony Stark durante
la run “The Mighty Avengers” dei primi anni 2000. Durante questo
periodo, è stato in grado di assumere un aspetto tecno-organico che
potrebbe sembrare veramente umano all’apparenza. Assunse anche una
forma femminile che somigliava molto a Janet Van Dyne, ossia
Wasp.
Tramite l’armatura Extremis, Ultron
può manipolare la materia con il pensiero diretto. Può anche
generare esplosioni di energia e campi di forza così forti da
essere potenzialmente invulnerabile. La famosa ascia di Ares si
ruppe proprio contro uno di questi campi.
Ultron Forever
Una delle versioni più
potenti di Ultron divenne il re di Asgard. Ultron Forever emerge in
un futuro alternativo in cui Ultron schiavizza la Terra e conquista
Asgard con l’aiuto di Loki. Con il potere del Padre del Tutto,
Ultron è quasi divino. Il suo più grande vantaggio arriva
attraverso l’Odinforce.
L’Odinforce ha una portata davvero
cosmica, con la capacità di fermare il tempo, manipolare la realtà
e persino riportare in vita le persone come fece Odino con Jane
Foster dopo che morì alla fine del suo servizio come potente
variante di Thor.
Galactus Ultron
Forse la variante più
potente di Ultron è la versione che si è fusa con Galactus. Questo
Ultron si è combinato con il divoratore di mondi in “Marvel Universe 2001: Millennial
Visions #1”, in una realtà alternativa in cui Silver Surfer ha
ricostituito l’androide combinando i suoi pezzi con Galactus.
Ultron-Galactus possiede un potere
davvero infinito in virtù del Potere Cosmico, che gli dà la
capacità di manipolare, imbrigliare e liberare materia ed energia a
livello molecolare. Questa versione di Ultron poteva letteralmente
distruggere mondi, cosa di cui aveva bisogno per nutrirsi.
Ultron sarà il nuovo villain de sequel
di The Avengers che si chiamerà appunto
Avengers: Age of Ultron . Tuttavia sembra
che questo villain non avrà nè un’origine nè un posto negli altri
progetti della Marvel.
Infatti Joss
Whedon ha dichiarato che non avrà intenzione di mostrare
nel suo film Hank Pym, mente creatrice dell’Intelligenza
Artificiale nei fumetti, mentre anche Edgar
Wright, regista di Ant-Man, ha
detto che Ultron non sarà nel suo film.
Intervistato in merito alla
questione durante la promozione di The World’s
End, Edgar Wright ha detto: “Non
potrei davvero pronunciarmi in merito, ma dirò di no. Non ci
sarà“.
E a questo punto la domanda lecita
che possiamo porci è: chi sarà il villain in Ant-man se non
Ultron?
Primo teaser ufficiale di
ULTRAS, film originale Netflix in
associazione con Mediaset, prodotto da
Indigo Film, che uscirà in alcuni cinema
selezionati il9, 10 e 11 marzo e
sarà disponibile su Netflix dal 20 marzo.
Alla regia Francesco Lettieri, autore di oltre
sessanta videoclip (per Liberato, Calcutta, Emis Killa,
Thegiornalisti, Motta e molti altri che hanno ottenuto 160 milioni
di visualizzazioni complessive) e qui al suo esordio con un
lungometraggio.
Il film è scritto dallo stesso Lettieri insieme a Peppe
Fiore, e ha come protagonisti Aniello Arena, Ciro
Nacca, Simone Borrelli, Daniele Vicorito, Salvatore
Pelliccia e Antonia Truppo. Le
musiche di Ultras sono di
Liberato.
Ultras: la trama
Napoli. A quasi
cinquant’anni Sandro è ancora il capo degli Apache, il gruppo di
ultras con cui ha passato tutta la vita allo stadio: una vita di
violenza, scontri, passioni e valori incrollabili. Ma ora che un
Daspo gli impedisce di avvicinarsi alla curva, quei valori iniziano
a vacillare. Sandro sente per la prima volta il bisogno di una vita
normale, di una relazione, magari anche di una famiglia. E ha
incontrato Terry che è bellissima e non ha paura di niente.
Angelo ha sedici anni e
considera gli Apache la sua famiglia, Sandro la sua guida, la
persona che ha preso il posto di suo fratello Sasà, morto
anni prima durante gli scontri di una trasferta. ULTRAS è la storia
della loro amicizia, di una fede e di un amore scanditi dalle
ultime settimane di un campionato di calcio. E dell’inevitabile
incontro di entrambi con il proprio destino.
È ora disponibile il trailer
ufficiale di Ultras, film originale
Netflix in associazione con Mediaset, prodotto da
Indigo Film, che uscirà in alcuni cinema
selezionati il 9, 10 e 11 marzo distribuito da
Indigo Film (per le sale:
www.ultrasilfilm.com/) e sarà disponibile su Netflix dal 20
marzo.
Alla regia Francesco
Lettieri, autore di oltre sessanta videoclip (per
Liberato, Calcutta, Emis Killa, Thegiornalisti, Motta e molti altri
che hanno ottenuto 160 milioni di visualizzazioni complessive) e
qui al suo esordio con un lungometraggio.
Il film è scritto dallo stesso
Lettieri insieme a Peppe Fiore, e ha come
protagonisti Aniello Arena, Ciro Nacca, Simone Borrelli,
Daniele Vicorito, Salvatore Pelliccia e Antonia
Truppo.
Le musiche di Ultras sono di
LIBERATO.
Ultras –
la sinossi
Napoli. A quasi cinquant’anni Sandro
è ancora il capo degli Apache, il gruppo di ultras con cui ha
passato tutta la vita allo stadio: una vita di violenza, scontri,
passioni e valori incrollabili. Ma ora che un Daspo gli impedisce
di avvicinarsi alla curva, quei valori iniziano a vacillare. Sandro
sente per la prima volta il bisogno di una vita normale, di una
relazione, magari anche di una famiglia. E ha incontrato Terry che
è bellissima e non ha paura di niente.
Angelo ha sedici anni e considera gli Apache la sua famiglia,
Sandro la sua guida, la persona che ha preso il posto di suo
fratello Sasà, morto anni prima durante gli scontri di una
trasferta. ULTRAS è la storia della loro amicizia, di una fede e di
un amore scanditi dalle ultime settimane di un campionato di
calcio. E dell’inevitabile incontro di entrambi con il proprio
destino.
Nelle settimane da paura di
contagio da coronavirus, anche il mondo delle
presentazioni alla stampa dei film si organizza e fa sorridere se
si pensa che Ultras, il film esordio di
Francesco Lettieri, è stato presentato alla stampa
in conferenza streaming e verrà distribuito su Netflix, quindi
sempre in streaming, a partire dal 20 marzo, segnando l’inizio di
una collaborazione tra Indigo e il gigante dello streaming.
Ultras prima co-produzione Indigo
Netflix
A parlarne è Nicola
Giuliano, produttore, che ha raccontato così il
coinvolgimento di Netflix nella produzione del film: “Ci hanno
chiesto cosa stavamo sviluppando e noi eravamo al lavoro su questa
sceneggiatura di Peppe Fiore e Francesco Lettieri. Appena hanno
finito di leggerla l’hanno immediatamente apprezzata, e hanno
deciso di finanziare il film – ha raccontato Giuliano – In
un momento in cui, in Italia, esordire non è proprio semplice,
questo ha permesso a noi e a Francesco di fare il film che voleva,
il che è l’obbiettivo primario di un produttore, secondo me. Avevo
notato i suoi video e la prima sensazione sull’argomento di cui
parlava la storia è stata respingente, devo dire, ma qui dentro c’è
una storia che ha alcuni aspetti straordinari, quasi miracolosi,
perché può coniugare un racconto assolutamente realistico con il
passo dell’epica, la drammaturgia di un racconto classico.
C’è poi un grande amore per tutti i personaggi del
film, anche per chi compie gesti riprovevoli ma è pur
sempre un essere umano. È una cosa rara nel cinema italiano. Sono
molto contento del film e credo che la fruizione di
Netflix.”
Non un film sulla tifoseria ma
sulla fede
Francesco Lettieri,
noto soprattutto per la sua carriera di regista di videoclip, ha
dichiarato: “Ad un certo punto della mia carriera di regista di
videoclip mi sono sentito pronto a scrivere un film insieme
a Peppe Fiore. Ci siamo messi a cercare una storia ed è uscito
fuori un vecchio soggetto per un video per Calcutta mai realizzato,
ambientato nel mondo degli ultras, con questo Moicano che viveva
una storia d’amore a distanza con la sua squadra del cuore, essendo
soggetto a Daspo. A differenza di altre grandi città, i tifo
di Napoli si concentra su un’unica squadra, poi rappresenta la
sfida del meridione contro le grandi corazzate del nord, c’è quindi
nella tifoseria calcistica si concentrano tante altre spinte ed
energie. Il tifo è cambiato dagli anni ’80 ai 2000. Era più
folkloritstico e colorato, ora è cupo e combattuto, vive una grande
crisi con la violenza e gli scontri che per fortuna sono sempre più
rari. Il tema calcistico però non era al centro del nostro
interesse, noi ci concentriamo più sui sentimenti di appartenenza a
una tribù, sul senso della fede.”
Ultras è una storia universale
A sottolineare questo aspetto è lo
sceneggiatore Peppe Fiore, che spiega: “Non sono tifoso, non
vado mai allo stadio e non conosco il calcio. Mi interessava
l’universalità nella cornice del movimento ultras, perché per
quello che riguarda il calcio in senso stretto, sono un analfabeta.
Ma dentro questo argomento ci ho trovato in nuce i temi
classici che Francesco ha già raccontato nei videoclip, un modo di
raccontare i sentimenti, con cui negli anni ha creato la sua
tipicità: immagini autoriali al servizio di una storia d’argomento
popolare che parlasse a tutti. Nel film c’è l’epica e il
romanticismo. Nella figura di questo cinquantenne ultras con Daspo
c’era la vena di malinconia che attraversa il cinema di Francesco
che prima di essere un regista è un grande narratore. La cosa molto
bella e speciale di questo esordio di Francesco è che ci fossero,
all’interno una storia spettacolare, con una componente visiva
importante, tutta una serie di temi di relazioni e sentimenti che
appartengono al suo mondo narrativo.”
Ultras
arriverà al cinema, in una uscita evento, per tre giorni, il 9, 10
e 11 marzo, mentre a partire dal 20 marzo sarà disponibile su
Netflix. Diretto da Francesco Lettieri, il film è
basato su una sceneggiatura firmata da Lettieri stesso con
Peppe Fiore e vede protagonisti Aniello
Arena, Ciro Nacca, Simone Borrelli, Daniele Vicorito, Salvatore
Pelliccia, Antonia Truppo. Musiche di
Liberato. Ultras è una
produzione Indigofilm, un film originale Netflix in associazione
con Mediaset.
Ultras, la sinossi
Napoli. A quasi cinquant’anni
Sandro è ancora il capo degli Apache, il gruppo di ultras con cui
ha passato tutta la vita allo stadio: una vita di violenza,
scontri, passioni e valori incrollabili. Ma ora che un Daspo gli
impedisce di avvicinarsi alla curva, quei valori iniziano a
vacillare. Sandro sente per la prima volta il bisogno di una vita
normale, di una relazione, magari anche di una famiglia. E ha
incontrato Terry che è bellissima e non ha paura di
niente.
Angelo ha sedici anni e
considera gli Apache la sua famiglia, Sandro la sua guida, la
persona che ha preso il posto di suo fratello Sasà, morto
anni prima durante gli scontri di una trasferta. ULTRAS è la storia
della loro amicizia, di una fede e di un amore scanditi dalle
ultime settimane di un campionato di calcio. E dell’inevitabile
incontro di entrambi con il proprio destino.
Dopo aver saltato la programmazione
prevista per tre date in sala (9-10-11 marzo) a causa
dell’emergenza sanitaria mondiale,
Ultras, esordio al lungometraggio
di Francesco Lettieri, arriva su
Netflix, disponibile dal 20 marzo, per fare
ulteriore compagnia agli abbonati in quarantena.
Famoso per i videoclip che ha
realizzato per Calcutta, Motte e per Liberato,
che firma anche la bella
colonna sonora del film, Lettieri si cimenta con il
lungometraggio in cui riversa la sua esperienza e anche la sua
poetica, già rintracciabile nell’occhio con cui vede e racconta la
musica degli artisti con i quali ha collaborato.
La trama di Ultras
La storia del film nasce da un
soggetto scritto per un video di Motta, che ha rielaborato con
Peppe Fiore e sviluppato in una sceneggiatura.
L’ambientazione è quella della periferia napoletana, i protagonisti
un gruppo di ultras che si fanno chiamare Apache e il loro ex
leader, Sandro, un DASPO che non può più seguire
la sua passione per il calcio e per il Napoli e che si trova in un
momento cruciale della sua vita.
A cinquant’anni, l’uomo che tutti
chiamano ‘O Mohicano, si confronta da una parte con il suo
retaggio di capo ultras, di leader della tribù di tifosi, una
dimensione che lo soffoca e lo attira a sé, dall’altra con la
volontà di evadere per la prima volta dall’unica realtà che lui
abbia mai conosciuto, possibilità di evasione che gli viene offerta
dall’incontro con Terry, una donna vivace e in pace con se stessa,
che pur trovando piacere nella sua compagnia, non sembra aver
bisogno di lui, né di nessun altro uomo.
La realtà di Sandro deflagra nel
momento in cui si rende conto che, prima di riuscire ad andare
avanti con la sua vita e i suoi desideri, deve mettere ordine nel
suo passato, appianando i conflitti tra vecchi e nuovi ultras ed
espiare una colpa che ancora grava sulla sua anima.
La tribù degli ultras
Lettieri non racconta il calcio, né
racconta i tifosi in senso stretto, il fuoco del suo racconto è
sulla tribù e sull’umanità verace, a volte respingente, che in essa
si agita, è sull’individuo protagonista, figura tragica ed eroica
che prova a scappare dai suoi demoni. A dare corpo a Sandro
c’è Aniello Arena, già protagonista della fiaba
garroniana di Reality e ora
alle prese con un ruolo che lo pianta ben dentro il tessuto della
realtà ma che l’occhio del regista trasfigura in eroe che combatte
la furia degli dei e del caso per riuscire a salvarsi, a salvare i
suoi, e ritrovare quell’umanità che nei fuochi di gioventù era
andata perduta.
Intorno a Sandro si muovono
moltissimi personaggi, ognuno con una propria complessità e una
propria ragione, e ognuno di essi è mosso dalle proprie viscere.
Con Ultras, Lettieri ci offre il ritratto
veritiero appassionato eppure respingente di una fetta di umanità
che nella dimensione tribale, tra bene e male, trova la sua
identificazione.
L’inedita Napoli di Ultras
Trai tanti personaggi che popolano
Ultras, un posto d’onore spetta alla
città di Napoli. Come aveva fatto anche Claudio
Giovannesi con La paranza
dei bambini, Francesco Lettieri
porta sullo schermo una Napoli nota eppure differente, lontana
dalle immagini da cartolina, dagli scorci famosi, una Napoli che si
ammanta di tutta la sua bellezza sporca e antica, magica e
affascinante eppure implacabile.
Ultras
racconta l’epica tragica di un uomo che fugge dal proprio passato
ma che per lasciarselo alle spalle deve affrontarlo, tenendosi
pronto anche a scontrarsi con i membri della sua stessa tribù.
Dopo il successo dell’edizione precedente, il
gruppo editoriale NetAddiction è lieto di annunciare la seconda
edizione di UltraPop Festival, l’evento
digitale totalmente live su Twitch dedicato
all’intrattenimento, alla scienza ed alla cultura pop a 360 gradi
organizzato e promosso da Multiplayer.it, Movieplayer.it e Leganerd.com. Un
festival gratuito ed aperto a tutti senza necessità di
registrazione, che può essere seguito in diretta su Twitch,
Facebook e YouTube oppure in differita su YouTube e anche in
Podcast, comodamente da casa o da dove si preferisce, da qualsiasi
device; interattivo grazie alle piattaforme social
che assicurano il massimo coinvolgimento degli spettatori che
possono commentare e interagire live o in differita.
Il gruppo editoriale
NetAddiction è lieto di annunciare la prima
edizione di UltraPop Festival, il nuovo evento
digitale dedicato all’intrattenimento, nato con l’idea raccontare e
di vivere insieme gli aspetti più salienti di questa prima,
atipica, metà del 2020 e di analizzare quello che
succederà nella seconda metà dell’anno. Un
festival gratuito aperto a tutti che, con la sospensione
momentanea degli eventi fisici, vuole dare il suo contributo ed
intrattenere gli appassionati di cinema, serie TV,
videogiochi, scienza e cultura nerd con appuntamenti che
possono essere seguiti comodamente da casa, dal
lavoro e dalle vacanze.
Le dirette si svolgeranno dal 13
luglio al 19 luglio, tutti i giorni, dalle 15.00 alle 22.00 sui
canali Twitch di
NetAddiction.
Nata nel 1966 in Giappone, la serie
fantascientifica Ultraman ha avuto nel
corso dei decenni numerosi seguiti, sia televisivi che
cinematografici. L’iconico personaggio torna ora, dal 1 aprile,
alla ribalta grazie alla nuova serie Netflix,
che con 13 episodi si pone come sequel diretto dell’originale.
Diretta da Kenji
Kamiyama e Shinji Aramaki,
Ultraman è la prima serie anime
interamente realizzata in 3DCG (3D Computer Graphics), che si
promette di rivoluzionare l’universo narrativo, dalle delicate
espressioni dei personaggi alle scene di azione più dinamiche.
La serie è ambientata diversi anni
dagli eventi di Ultraman. Il leggendario “Gigante di Luce” è ormai
solo un ricordo, tutti sono convinti che sia tornato a casa dopo
aver sconfitto i giganti alieni che avevano invaso la Terra.
Shinjiro, il figlio di Shin Hayata, sembra possedere una strana
abilità. Ed è proprio questa, insieme alla rivelazione che suo
padre fosse il vero Ultraman, che porta Shinjiro a scegliere di
combattere contro i nuovi alieni che invadono la terra, in qualità
di nuovo Ultraman.
Riportando alla luce un eroe ed una
storia non a tutti noti, la serie si incarica inizialmente di
riassumere eventi passati, permettendo così di essere vista anche
da chi non conoscesse l’originale. Le prime introduttive puntate ci
presentano dunque i personaggi di Shin Hayata e suo figlio
Shinjiro, facendoci entrare nella loro quotidianità e
progressivamente nel disvelamento della loro reale natura. La serie
si imposta così come una classica “origin story”, la quale con la
chiamata dell’eroe promette di garantire grande intrattenimento
seguendo l’esempio dell’originale.
La nuova serie su
Ultraman ripropone infatti fedelmente le
caratteristiche del suo predecessore, presentando tuttavia un
grande elemento di novità. L’animazione, che segue gli stilemi
degli anime giapponesi, è però realizzata in computer grafica 3D.
Questa, seppur contribuisca ad ottenere scene d’azione
particolarmente spettacolari e realistiche, si dimostra poco
riuscita sul resto, rendendo artificiosi i movimenti dei personaggi
e poco naturali le loro espressioni facciali. Il risultato è spesso
e volentieri quello di un “effetto videogioco” che stona, in parte,
con la natura dell’opera.
L’arrivo di
Ultraman su Netflix
contribuisce ad ampliare il già vasto catalogo di anime presenti
sulla piattaforma streaming. Con la sua natura a metà tra classico
e innovazione potrà facilmente trovare il suo pubblico, attirando
ed intrattenendo schiere di appassionati. Nonostante i suoi difetti
estetici, e la semplicità della storia, la serie svela alcune
tematiche, come quella del rapporto padre-figlio, che se
approfondite a dovere potranno conferire al prodotto il giusto
spessore per affermarsi nelle nuove generazioni.
Ultracorpo (Body snatcher, 2010) è
il terzo film di Michele Pastrello, promettente regista veneto già
autore di Nella mia mente (2005) e 32 (2008), nonché già insignito
di alcuni premi, come il Pesarhorror 2006 e il Torrorfest 2008.
Come col precedente 32, anche con Ultracorpo Pastrello dimostra di
essere un regista capace di trattare delicate tematiche sociali e
attuali in modo originale e non convenzionale.
Raoul Bova e
la serie televisiva Ultimo lo hanno reso famoso eroe in tutto il
paese, e a distanza di anni ritornano insieme per un nuovo inizio
del Capitano Ultimo, al secolo Sergio De
Caprio, classe 1961, l’uomo senza volto, colonnello e vice
comandante dei carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, che arrestò
il super Boss di Cosa Nostra Totò Rina. Infatti, l’Eroe
italiano con l’aiuto e e l’appoggio dell’attore Raul Bova ha
fondato l’associazione ‘Volontari Capitano Ultimo
Onlus’nella tenuta La Mistica, alla periferia
Sud-Est di Roma, la casa famiglia ‘Capitano Ultimo’ per il recupero
e il reinserimento di minori disagiati o figli di famiglie segnate
dal crimine.
Lo stesso capitano commenta così
l’apertura via Ansa: “L’idea è nata
da un profondissimo senso di colpa – spiazza De Caprio,
intervistato in video da Ansa.it rigorosamente in incognito, di
spalle con addosso una giacca mimetica militare e incappucciato da
una felpa azzurra -. Non possiamo delegare ad altri, a specialisti,
organizzazioni, l’impegno per la povera gente, per impedire che nel
XXI secolo ci siano ancora persone che non hanno da mangiare, che
non hanno da dormire, che sono sole e abbandonate: è un crimine
contro l’umanità. Le parole sono parole, impegnarsi è un dovere e
l’ho fatto perché, insieme ai ‘miei’ carabinieri e alle persone
della società civile che collaborano con noi, crediamo che
l’impegno siano una preghiera e la nostra lotta”.
Qualche volta anche le testate
giornalistiche più illustri cadono in tentazione, come è accaduto a
Variety e alla
controversa dichiarazione di Bernardo Bertolucci
in merito a Ultimo Tango a Parigi. Qualche giorno
fa il magazine americano aveva riportato a galla le dichiarazioni
risalenti al 2013 del regista italiano in cui
Bertolucci faceva riferimento alla celebre
“scena del burro” nel film con Marlon
Brando e MariaSchneider. Riportare una notizia così
vecchia, con oltretutto un errore di fondo (si parla di stupro
non-consensuale), la notizia ha scatenato un polverone a Hollywood,
con varie dichiarazioni di attori e personaggi di spicco che si
sono scagliati contro Bertolucci.
Ultimo Tango a
Parigi: Bernardo Bertolucci chiarisce la
sua posizione
Il regista, all’epoca della
dichiarazione, aveva riferito che l’utilizzo alternativo del burro
per la scena dello stupro nel film era stata una sua idea insieme a
Marlon, e che i due non avevano informato la Schneider del dettaglio. Ma l’attrice era bene a
conoscenza della scena che avrebebro girato, dal momento che era
spiegata in sceneggiatura.
Di seguito riportiamo le
dichiarazioni ufficiali di bertolucci, arrivate per mezzo
comunicato stampa, che dovrebbero mettere a tacere una volta per
tutte la faccenda:
“Vorrei, per l’ultima volta,
chiarire un ridicolo equivoco che continua a riportare Ultimo Tango
a Parigi sui giornali di tutto il mondo. Qualche anno fa, alla
Cinematèque Française, qualcuno mi ha chiesto dettagli sulla famosa
“scena del burro”. Io ho precisato, ma forse non sono stato chiaro,
di avere deciso insieme a Marlon Brando, di non informare Maria che
avremmo usato del burro. Volevamo la sua reazione spontanea a
quell’uso improprio. L’equivoco nasce qui. Qualcuno ha pensato, e
pensa, che Maria non fosse stata informata della violenza su di
lei. Falso! Maria sapeva tutto perché aveva letto la sceneggiatura,
dove era tutto descritto. L’unica novità era l’idea del burro. È
quello che, come ho saputo molti anni dopo, offese Maria, non la
violenza che subisce nella scena e che era prevista nella
sceneggiatura del film. È consolante e desolante che qualcuno sia
ancora così naïf da credere che al cinema accada per davvero quello
che si vede sullo schermo. Quelli che non sanno che al cinema il
sesso viene (quasi) sempre simulato, probabilmente, ogni volta che
John Wayne spara a un suo nemico, credono che quello muoia per
davvero”.
Ultimo tango a
Parigi, il capolavoro di Bernardo
Bertolucci da poco restaurato dal Centro
Sperimentale di Cinematografia, sarà proiettato in tutte le sale
dei The Space Cinema il 3, 4 e
5dicembre per ricordare il
maestro con una delle sue opere più celebri.
Considerato il film italiano più visto di
tutti i tempi nel nostro Paese, con oltre 15 milioni di spettatori,
Ultimo tango a Parigi è una delle pellicole più famose e discusse
della storia del cinema, l’unica che abbia subìto la
“condanna al rogo” della censura a causa delle
numerose scene erotiche.
Interpretato da Marlon
Brando e dall’esordiente Maria Schneider,
il film fu presentato in prima mondiale al festival di New York il
14 ottobre del 1972, accolto con entusiasmo dalla critica. Non
accadde lo stesso in Italia, dove uscì nel dicembre dello stesso
anno, suscitando un grande scandalo e infinite polemiche che
portarono la pellicola in tribunale. La situazione sfociò nella
condanna del film, decretata il 19 gennaio 1976 dalla Corte di
Cassazione. Bertolucci stesso fu coinvolto in un processo che lo
portò alla condanna per offesa al pudore. Solo nel
1987 il film fu riabilitato e accolto per ciò che è: un
capolavoro sulla drammaticità dell’esistenza.
Bernardo Bertolucci
poeta, documentarista, regista, produttore, personaggio visionario
nonché unico italiano ad aver vinto il premioOscar come miglior regista nel 1988 e
Leone d’Oro alla carriera a Venezia nel 2007, ha
segnato la storia del cinematografia della seconda
metà del ‘900 passando dallo sperimentalismo fino
al grande cinema d’autore, dalla cinefilia alla grandeur, dai low
budget alle megaproduzioni, dal provincialismo alla visione
internazionale. Un carattere poliedrico, impegnato
nella realizzazione di opere che potessero parlare e che
raccontassero, con drammaticità, verità nascoste
descrivendo alla perfezione e in ogni sua sfaccettatura i
personaggi che Bertolucci tanto amava studiare.
The Space Cinema
vuole celebrare con un tributo uno dei più grandi
protagonisti del cinema italiano portando nuovamente in tutte le
sale del circuito “Ultimo Tango a Parigi” il
3, 4 e 5dicembre alle ore 20:00. Le
prevendite per i biglietti sono aperte e disponibili sul
sito ufficiale The Space Cinema al link: http://bit.ly/TSCExtra.
Sarà possibile assistere alla
proiezione anche con The Space Pass, l’abbonamento
che consente la visione di tutti i film ed eventi in programmazione
ogni giorno nei cinema The Space a soli 15,90 euro
al mese.
Prime
Video annuncia oggi Ultimo – Vivo coi
sogni appesi, il docufilm dedicato a Ultimo,
disponibile in esclusiva a partire dal 30 maggio 2023. Autore
e musicista, Ultimo, è un artista unico e la sua è una carriera
eccezionale. Dal suo debutto, infatti, in soli quattro anni, ha già
conquistato 59 dischi di platino e 19 dischi d’oro ed è il più
giovane artista italiano ad aver intrapreso un tour negli stadi,
radunando più di 600 mila spettatori.
Ultimo – Vivo coi sogni
appesi è un viaggio lungo 15 stadi nella vita di
Ultimo, il cantautore dei record, e per la prima volta offre un
inedito punto di vista sulla sua vita da sempre estranea alla
narrazione mediatica. L’infanzia segnata dal viscerale bisogno di
fare musica, la smodata voglia di esprimere se stesso raccontando
emozioni, la rete affettiva della famiglia e degli amici di sempre,
che dai palleggi al parchetto dietro casa lo accompagnano fino a un
San Siro dove ancora rimbombano le urla del pubblico dopo l’ultima
data del tour. Per la prima volta c’è tanto di lui, della
vertiginosa ascesa che lo ha portato – in pochissimo tempo – dai
club agli stadi, lo stop forzato a causa della pandemia e quel tour
che sembrava allontanarsi ogni giorno di più. Ultimo –
Vivo coi sogni appesia ccende i riflettori sulle
emozioni che hanno accompagnato il tanto agognato momento del
ritorno sul palco.
L’incredibile carriera di Niccolò è
frutto di talento, tenacia, determinazione, sacrificio, e grande
lavoro. Ultimo – Vivo coi sogni appesi è
la storia autentica e appassionata di un vero e proprio fenomeno
della scena musicale italiana, capace d’imporsi ai massimi livelli
pur prendendo le distanze dai trend imposti dall’industria: “Perché
ad essere ultimi non sempre si perde”.
Il docufilm è prodotto da Think
Cattleya in collaborazione con Maestro e la regia è a cura dei
Broga’s. Ultimo – Vivo coi sogni appesi si unirà a
migliaia di film, show e serie già presenti nel catalogo di
Prime Video tra cui le produzioni italiane
Original
The Bad Guy,
Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura
Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La serie S1 e
S2, All or Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club, Vita
da Carlo, FERRO, le prime 3 stagioni di Celebrity Hunted-
Caccia all’Uomo e di LOL: Chi ride è fuori, ma anche Prova
Prova Sa Sa, Monterossi e Me contro Te, le serie
pluripremiate Fleabag e The Marvelous Mrs.
Maisel e i grandi successi come Il Signore degli Anelli:
Gli Anelli del Potere, Argentina 1985, Jack Ryan, TheBoys, Borat –
Seguito di film cinema, Il principe cerca figlio, Senza
Rimorso, Good Omens e Carnival Row, oltre a contenuti
in licenza disponibili in oltre 240 paesi e territori nel mondo, e
alle dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori partite del
mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della
Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Fra le produzioni
Original già annunciate anche il capitolo italiano dell’universo
Citadel.
Moltissime novità e video su Transformers 3, che si sta
rivelando una vera e propria impresa per portata tecnologica e
logistica dei set sparsi in tutti gli States.
Stanno terminando in questi giorni a
Roma le riprese del nuovo film di Marco Risi dal titolo ancora da
definire. Scritto dallo stesso regista insieme ad Andrea Purgatori
e Jim Carrington, il film è prodotto da BiBi Film con Rai Cinema e
la casa di produzione francese Babe Films.
Gli attori protagonisti sono Luca
Argentero, Eva Herzigova, Claudio Amendola e Pippo Delbono.
Corso è un ex poliziotto dal
passato oscuro che si trova coinvolto in un caso che lo costringerà
ad affrontare le macchie del passato e una donna che forse ama
ancora. Un thriller che mescola azione e suspense su uno sfondo
politico ricco di intrecci.
Il film è stato girato interamente
a Roma in sette settimane.
Le uniche cose certe che sappiamo
sulla realizzazione dei due film su Lo Hobbit sono: le riprese
inizieranno a marzo-aprile 2010 (i set sono già in costruzione), lo
script del primo dei due film (che verranno comunque girati
insieme) è pronto, Ian McKellen e Andy Serkis saranno nel
cast. Nient’altro.Siamo a novembre 2009, e i fan scalpitano
per sapere qualcosa di più sul kolossal di Guillermo del Toro.
Fortunatamente il fansite TheOneRing.net rivela oggi una valanga di
aggiornamenti provenienti direttamente da una “fidatissima fonte
interna alla produzione”. C’è da fidarsi: il sito segue la saga
cinematografica tolkieniana da più di dieci anni, ed è sempre stato
la fonte più aggiornata e affidabile di informazioni.
Ecco quindi cosa rivela TORn:
LO SCRIPT
Lo script di entrambi i film è pervenuto nelle mani di Ian McKellen
e di molte altre persone. Peter Jackson, Philippa Boyens, Fran
Walsh e Guillermo del Toro stanno attualmente “dando una sistemata
agli ultimi dettagli dei due script, ma le persone importanti hanno
già letto una bozza. La produzione è attualmente nella fase di
storyboarding [l’intero film viene pre-visualizzato come una sorta
di mega-fumetto completo di indicazioni per le inquadrature].”
CASTING
Ufficialmente Bilbo non è stato ancora scelto, ma la fonte di
TheOneRing.net sostiene che l’attore che interpreterà Bilbo è stato
già scelto e ha già lo script in mano. La cosa ha anche una sua
logica: tale attore dovrà dedicarsi al film per tutto il 2010 e
parte del 2011, un impegno non da poco che va concordato con un
certo anticipo perché questi possa liberarsi da altri impegni. Lo
stesso dicasi per l’attore che interpreterà Thorin
Scudodiquercia.
I SET
I lavori sul set in esterni a Matamata, dove si trova Hobbiville,
proseguono, ma a quanto pare sono solo la punta dell’iceberg: “la
progettazione dei set e dei costumi è già pronta al 50%.” Ciò non
significa che sono già stati costruiti e realizzati, ma conferma
che la pre-produzione del film è in corso, e anzi è a buon punto.
Solitamente questa fase inizia dopo che un film viene approvato e
riceve un budget, ma in questo caso i lavori sono iniziati mesi
prima che i film ricevessero un budget (cosa che peraltro non è
stata ancora ufficializzata).
Inoltre, qualche tempo fa TheNoldorBlog ha sottolineato che gli
Stone Street Studios di Peter Jackson sono stati ampliati: a
ottobre è stato costruito un nuovo, enorme teatro di posa per le
riprese in studio. La notizia è stata confermata dalla fonte di
TheOneRing.net: “Le miniature (o megature, nome coniato proprio per
le gigantesche miniature usate nel Signore degli Anelli) sono già
in costruzione, e il nuovo gigantesco teatro di posa servirà a
ospitarle in maniera adeguata all’enorme scala di questo film.” Il
teatro di posa abbattuto era, all’epoca, il terzo più grande al
mondo, e venne utilizzato per girare King Kong: immaginate quanto
sarà immenso quello nuovo.
Inoltre, “i team di ricerca di ambientazioni sono già al lavoro: i
location scout neozelandesi sono nell’Isola del Sud a cercare
location ideali per le riprese, e sono già stati identificati
numerosi posti.
CREATURE
Il team che si occupa della progettazione di mostri e creature è al
lavoro da tempo, e attualmente “sono i corso i primi test per i
modelli animati di numerose creature. Inoltre, ci saranno dei
pupazzi animatronici, e sono in corso i test anche su questi.” Come
sappiamo, l’esperienza di Del Toro con gli animatronic si fonderà
con quella del Weta Workshop di Richard Taylor (ricordate
Barbalbero?) e con l’enorme esperienza di creature digitali della
Weta Digital: nello Hobbit vedremo creature molto più realistiche
che mescoleranno modelli reali e animazioni. “Questi test sono in
corso perché la progettazione delle creature è praticamente
completa al 100% alla Weta”.
Del progetto di un nuovo film su
Cleopatra si parla da quando il produttore Scott Rudin acquisì nel
2006 i diritti della biografia di Stacy Schiff “Cleopatra: A Life
back”. Il progetto non è mai entrato in fase di realizzazione e
vari sono stati i nomi di scrittori e registi associati di volta al
film; l’unico punto fermo è restato quello della protagonista:
Angelina Jolie. Se ne ritorna a parlare oggi: per scrivere la
sceneggiatura, sarebbe stato contattato Eirc Roth, un ‘veterano’
che, tra gli altri ha lavorato su “Forrest Gump” e nella prossima
versione cinematografica del romanzo di Jonathan Safram Foer,
“Molto forte, incredibilmente vicino”, con Tom Hanks e Sandra
Bulock.
Il film, come il libro,
narrerà la vicenda di Cleopatra sotto un punto di vista
strettamente femminile; ora si cerca il regista di quella che
ovviamente sarà una produzione mastodoncita e costosa; tra gli
altri, aveva mostrato interesse James Cameron (che ovviamente
l’avrebbe girato in 3D), ma la Jolie e Rudin hanno da tempo cercato
di coinvolgere David Fincher. Il regista di Denver ha da poco
terminato di lavorare su “The girl with the Dragon Tattoo),
adattamento del primo libro della trilogia “Millennium” di Stieg
Larsson (uscito in Italia col titolo di “Uomini che odiano le
donne”). Fincher ha tra l’altro già lavorato con Roth nel “Curioso
caso di Benjamin Button”.
Il genere cinematografico della
fantascienza non permette solo di ottenere un immagine alterata del
presente o del futuro, con i suoi cambiamenti in meglio o in
peggio. Nel migliore dei casi, infatti, i film appartenenti a
questo riescono a raccontare qualcosa di più sull’umanità, sui suoi
pregi e difetti. Tra i titoli più affascinanti che portano avanti
questo delicato intreccio vi è Ultimatum alla
Terra (qui la recensione), distribuito
a livello mondiale nel 2008 e diretto dal regista Scott
Derrickson, oggi noto per aver firmato il primo Doctor
Strange. All’interno di questo l’umanità entra in contatto con
una forma aliena, alla quale dovrà mostrare la propria bontà per
evitare il peggio.
Il film non è in realtà una storia
originale, bensì il remake dell’omonimo film del 1951 di
Robert Wise, tratto a sua volta dal racconto
Addio al padrone, scritto nel 1940 dallo scrittore di
fantascienza Harry Bates. Tale pellicola è ancora
oggi considerata uno dei grandi classici del cinema
fantascientifico, e lo stesso Derrickson se ne è dichiarato un
profondo ammiratore. Volendo rendergli omaggio, egli ha così deciso
di riadattare la storia narrata alla contemporaneità, potendo così
sfruttare il nuovo contesto mondiale. La Guerra Fredda, centrale
nel film dell’51, viene infatti sostituita con il drammatico
impatto che l’uomo ha sull’ambiente e sul pianeta.
Con un budget di 80 milioni di
dollari, il regista ha così potuto avvalersi di grandi effetti
speciali per riportare sul grande schermo l’alieno Klaatu e quella
che potenzialmente è una vera e propria fine del mondo. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori ed alle frasi più belle del
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Ultimatum alla Terra: la trama del
film
Il film ha per protagonista la
scienziata Helen Benson, microbiologa
dell’Università di Princeton, la quale è convinta di poter vivere
un’esistenza tranquilla grazie al suo lavoro di pura ricerca
scientifica. Questa sua convinzione viene però ben presto smentita
nel momento in cui viene chiamata dal governo ad indagare su
qualcosa di assolutamente privo di precedenti. Un oggetto non
identificato si sta infatti dirigendo a tutta velocità contro la
città di New York. Nel momento in cui appare chiaro essere
un’astronave aliena, questo atterra in modo apparentemente pacifico
a Central Park.
Da questo esce l’alieno
Klaatu, il quale afferma di avere un messaggio per
il mondo intero. Preso sotto custodia per esperimenti e indagini,
l’alieno assume progressivamente una forma umana, continuando però
a ripetere di avere un messaggio da divulgare quanto prima. Decisa
a scoprire cosa c’è dietro, Helen decide di fuggire insieme
all’alieno ed al figlio Jacob. Ben presto la donna
scoprirà che Klaatu è venuto ad annunciare lo sterminio del genere
umano, giudicato indegno di abitare il pianeta. L’unico modo per
fermare tutto ciò è riuscire a convincere l’alieno che gli umani
possono cambiare, possono provare anche del bene.
Ultimatum alla Terra: il cast del
film
Per dar vita al misterioso alieno
Klaatu, i produttori del film avevano in mente un solo attore
possibile. Questi era Keanu Reeves.
Dopo essere divenuto celebre per la trilogia di Matrix,
questi era alla ricerca di ruoli nuovi e per lui inediti. Dopo aver
letto la sceneggiatura si disse estremamente interessato a prendere
parte al film, attratto tanto dalla natura del personaggio quanto
dalle tematiche attuali della storia. Nel dar vita al personaggio,
Reeves ha cercato di pensarlo come un alieno costretto ad assumere
forma umana, ma che non possiede grande familiarità con questa. Per
il ruolo della scienziata Helen, invece, la prima scelta del
regista era la premio Oscar Jennifer Connelly.
Anche questa, dopo aver letto la sceneggiatura, accettò subito di
partecipare al film.
Nel ruolo del piccolo Jacob Benson
vi è invece un giovane Jaden Smith,
qui al suo secondo film dopo La ricerca della felicità,
dove recitava accanto al padre Will Smith. La
premio Oscar Kathy Bates è
invece presente nei panni di Regina Jackson, segretario della
difesa degli Stati Uniti d’America. Altro personaggio importante
del film è quello del dottor Michael Granier, amico di Helen,
interpretato dall’attore Jon Hamm.
L’attore Kyle Chandler interpreta invece John
Driscoll, mentre la scelta di casting più complessa fu quella per
il personaggio del professor Barnhardt, premio Nobel. Pur essendo
un ruolo drammatico, la scelta ricadde sull’attore John
Cleese, noto per essere stato uno dei membri del gruppo
comico noto come Monty Python. Dopo anni di interpretazioni
divertenti, l’attore fu però lieto di poter interpretare un
personaggio drammatico.
Ultimatum alla Terra: le frasi più
belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Ultimatum alla Terra è
infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google
Play, Apple iTunes, Disney+,Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 23 marzo alle ore 21:25
sul canale Nove.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del
film:
Se la Terra muore, l’umanità
muore. Ma se è l’umanità a morire, la Terra sopravvive.
(Klaatu)
Niente muore mai veramente.
L’universo non spreca niente. La materia di cui si compone, si
trasforma. (Klaatu)
Non è con la fiducia che la
scienza fa strada, ma con la curiosità. (Prof. Bernhardt)
Se dovesse accadermi qualcosa,
vada subito da Gort, e gli dica queste parole: “klaatù baràda
nìkto”. (Klaatu)
Io provo affetto per loro. È
un po’ ridicolo, lo so, e… non riesco neanche a trovare il modo per
spiegartelo, per molti anni io ho maledetto il fatto di essere qui,
la vita umana è così difficile, ma adesso che questa vita è giunta
alla fine, mi considero fortunato di averla vissuta. (alieno
anziano)
Ultimatum alla
Terra è il film del 1951 di Robert Wise
con protagonisti nel cast Michael Rennie, Patricia
Neal, Hugh Marlowe, Sam Jaffe, Billy Gray, Frances Bavier, Lock
Martin, Frank Conroy, James Hong e Olan
Soulé.
Ultimatum alla Terra, la
trama
Trama: Klaatu è un
alieno. Lasciato il suo pianeta natio decide, spronato dalla
nobiltà dei suoi intenti, di intraprendere un lungo viaggio che lo
condurrà sulla Terra. Atterrato con il suo disco volante a
Washington, Klaatu è infatti intenzionato a persuadere i terrestri
a ripudiare, senza ulteriori esitazioni, la guerra, sollecitandoli
a disfarsi definitivamente delle armi di distruzione di massa.
Il suo arrivo è però accolto con
diffidenza e timore ed i suoi propositi finiscono presto per
scontrarsi con gli interessi, di ben altra natura, dei capi di
Stato a cui si rivolge. Questi ultimi, avvinti dalle controverse
dinamiche della Guerra Fredda in corso, rinunciano ad incontrare
l’alieno, sottovalutando la sua missione ed il peso delle sue
parole.
Klaatu, dopo aver affrontato
molteplici traversie, nel tentativo estremo di concretizzare
comunque i propri scopi, è infine pronto per il viaggio di ritorno.
Nel salire sul suo disco volante, rivolge l’ultimo ammonimento alla
Terra ed ai suoi abitanti, ricordando loro l’ultimatum della
Confederazione Galattica: rinunciare subito alla guerra pena la
distruzione del pianeta.
Analisi: Classico
del cinema di fantascienza, Ultimatum alla Terra è
un film del 1951, diretto da Robert Wise e tratto
da “Farewell to the Master”,
racconto del 1940 di Harry Bates. Nel 1949, a
pochi anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ed in piena
Guerra Fredda, il produttore della 20th Century Fox,
Julian Baustein, avendo colto nell’opera di Bates stimolanti spunti
di riflessione, di facile rimando alle contingenze storiche
dell’epoca, incarica Edmund H. North di trarne una
sceneggiatura.
Ultimatum
alla Terra, uscito pochi anni dopo, finisce per
discostarsi così tanto dal racconto di Bates, da indurre
quest’ultimo a rifiutare la paternità del soggetto, nonostante
l’incontrovertibile successo riscosso dalla pellicola.
Considerato, tra i capostipiti del
genere, uno di quelli più meritevoli di attenzione, Ultimatum alla
Terra conserva, anche a fronte di una odierna visione, lo spessore
dei suoi contenuti. Prendendo a modello le criticità storiche degli
anni cinquanta ed inserendovi un motivo di ulteriore instabilità,
si sofferma sul dannoso potere di suggestione dei media, insistendo
anche sui timori e le diffidenze che minano l’indole umana a
discapito di saggezza e lungimiranza.
Servendosi poi, su esplicita
ammissione dello sceneggiatore, dell’allegoria religiosa
Klaatu-Messia, salvatore che muore e ‘risorge’, il film si fa
portatore di un indubbio messaggio di pacifismo, prendendo
apertamente le distanze da qualsiasi tentativo di sobillazione e
muovendo una critica, per nulla velata, alla visione maccartista,
dominante nel secondo dopoguerra. Ultimatum alla
Terra, evocativo e spettrale, per quanto possa vantare
tutt’oggi una struttura narrativa più che solida, poco o nulla può
condividere invece, dal punto di vista tecnico-artistico, con i
moderni titani del genere.
La fotografia di Leo
Tover, seppur pregevole, non è infatti sufficiente a
compensare le lacune del film, spesso così evidenti da risultare
quasi imbarazzanti. Gli effetti speciali ridotti ai minimi termini
e le numerose imprecisioni sul piano scientifico, spostano
inevitabilmente l’attenzione dello spettatore sui contenuti, gli
stessi per cui Ultimatum alla Terra è ancora
ricordato, insieme naturalmente all’espressione “Klaatu, Barada,
Nikto!”, citata più volte in film, telefilm e persino
videogiochi.
Dalla pietra miliare del cinema di
genere fantascientifico, ecco Ultimatum alla
terra, di Derrickson, remake
dell’omonimo film del 51 di Robert Wise.
La trama del nuovo Ultimatum alla
terra
Klaatu è un alieno che giunge sulla
Terra per avvertire il genere umano che verrà presto sterminato da
una civiltà superiore, se non interrompe immediatamente la
distruzione del pianeta.
Nonostante il genere possa
promettere il meglio agli spettatori visionari, il film di
Derrickson
si basa principalmente sul contatto umano dell’alieno, incarnato
daKeanu Reeves,
ormai avvezzo a sorgere da sostanze gelatinose in condizioni quasi
embrionali. Se all’epoca di Wise, in piena Guerra Fredda
l’ultimatum dell’alieno Klaatu era rivolto principalmente ai
conflitti ai quali l’uomo è notoriamente incline, questo remake,
fedeli ai tempi che cambiano e alle esigenze dei nuovi spettatori,
parla di crisi globale, includendo la distruzione del pianeta non
solo per i conflitti, ma soprattutto per l’eccessiva sfruttamento
che l’uomo ne fa.
Tematiche politiche quindi, che mai
come in questo periodo di profonda crisi paragonato al ’29 sono
attuali, e riescono ad accendere l’attenzione dello spettatore.
All’ottusità dei soldati, rappresentati in maniera quasi
caricaturale, ecco ergersi per per contrasto la figura della
dottoressa Benson (Jennifer Connelly) che riesce a
scongiurare la fine del pianeta, non con la diplomazia né con il
cervello, ma con il cuore, grazie alla sua rappacificazione con il
figliastro (Jaden
Smith).
Ultimatum alla
terra è un film che quindi più che sugli effetti
speciali, pur di ottima fattura, basa il suo punto di forza
sull’ottimistica seppur amara considerazione che l’uomo può
salvarsi solo da solo, e proprio in questo momento, quando si è
sull’argine, sul ciglio della distruzione totale, può cambiare e
diventare migliore. Nel cast anche Katie Bathes,
nei panni del segretario di stato USA.
Tanta
avventura e sempre nuove sfide aspettano il giovane Parker nella
quarta stagione di Ultimate Spider-Man contro I Sinistri
6 al debutto su Disney
XD (canale disponibile in esclusiva su Sky) il prossimo lunedì
20 giugno.
Tutti i giorni dal lunedì al
venerdì alle 19:00 gli adrenalinici episodi aspettano i
telespettatori di Disney XD che vedranno un inedito ed eroico
Spider-Man
reclutare un nuovo team per combattere i suoi più acerrimi nemici
Doc Ock, l’Hydra e I Sinistri 6 che si coalizzano per distruggere
lui e lo S.H.I.E.L.D. Per sconfiggerli Spider-Man ha bisogno di una
nuova squadra speciale, formata da ragni: l’Agente Venom, Iron
Spider, Kid Arachnid e Scarlet Spider! A Spider-Man serviranno
tutto il suo potere, tutta la sua conoscenza e tutti i suoi amici
per fermare I Sinistri 6 e l’Hydra.
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Sfide all’ultimo
respiro che continuano anche fuori dal piccolo schermo con
incredibili e divertenti giochi disponibili sul sito
http://marvelkids.disney.it/spiderman, come La Vendetta di Venom,
Goblin semina il Panico e Una Spia nel Laboratorio dove grandi e
piccoli possono interpretare l’eroico Peter Parker per aiutare i
suoi amici, salvare la città dalla distruzione e catturare i
cattivi!
Universal Pictures
ha diffuso il trailer italiano ufficiale di Ultima
notte a Soho, l’atteso nuovo film del regista
Edgar Wright. Il nuovo misterioso thriller con
Anya Taylor-Joy, Thomasin Harcourt McKenzie
e Terence Stamp. Scritto da Edgar Wright e
Krysty Wilson-Cairns.
Il thriller psicologico Ultima
notte a Soho realizzato da Edgar Wright segue le
vicende di una giovane ragazza, appassionata di moda, che
misteriosamente scopre il modo di trovarsi negli anni ’60, dove si
imbatte nel proprio idolo, un’affascinante cantante che spera di
sfondare. Ma Londra negli anni ’60 non è sempre come appare e le
cose sembrano andare a rotoli con preoccupanti conseguenze…