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Tutto chiede salvezza: trailer della seconda stagione in arrivo su Netflix

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La seconda stagione di Tutto chiede salvezza, prodotta da Picomedia e diretta da Francesco Bruni, si mostra nelle prime immagini video, in attesa di debuttare su Netflix il prossimo 26 settembre. I personaggi incontrati, conosciuti e amati nella prima stagione stanno per tornare; a loro si aggiungono nuovi compagni di viaggio e di vita dentro e fuori le mura della clinica Villa San Francesco.

Nei 5 episodi della seconda stagione, un cammino lungo 5 settimane in cui i protagonisti si troveranno a dover affrontare nuove sfide, ad intrecciare nuove relazioni,  a fare i conti con il proprio passato, a vivere al meglio il presente e a prepararsi per il futuro.

 

I primi due episodi saranno proiettati in anteprima a Milano a Fuoricinema 2024 l’8 settembre. La proiezione sarà preceduta da un talk con il regista e autore Francesco Bruni, l’autore Daniele Mencarelli, e i protagonisti Federico Cesari, Fotinì Peluso e Drusilla Foer.

Scritta da Francesco Bruni, Daniele Mencarelli e Daniela Gambaro, la seconda stagione vede grandi new entry nel cast come Drusilla Foer (Matilde), Valentina Romani (Angelica), Vittorio Viviani (Armando), Samuel Di Napoli (Rachid) e Marco Todisco (Paolo). Torna l’amato cast della prima stagione con Federico Cesari (Daniele), Fotinì Peluso (Nina), Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo Crea(Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio), Vincenzo Nemolato (Madonnina) e Alessandro Pacioni (Alessandro), che nella prima stagione condividevano la stanza nel reparto di psichiatria insieme a Daniele. Ricky Memphis (Pino), Bianca Nappi (Rossana) e Flaure BB Kabore(Alessia) tornano nei ruoli dell’infermiere e delle infermiere del reparto, mentre Filippo Nigro (Dott. Mancino) e Raffaella Lebboroni(Dott.ssa Cimaroli) in quelli dei medici della clinica. Lorenza Indovina (Anna), Michele La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli (Antonella), Giacomo Mattia (Giovanni), madre, padre, sorella e fratello di Daniele. Carolina Crescentini (Giorgia) è la mamma di Nina.

La trama della seconda stagione di Tutto chiede salvezza

Sono trascorsi due anni da quando abbiamo lasciato Daniele e la nave dei pazzi. Molte cose sono cambiate: Daniele e Nina sono diventati i genitori della piccola Maria e poco dopo la sua nascita si sono allontanati. Li ritroviamo che si contendono l’affidamento della bambina con il supporto delle rispettive e diversissime famiglie. Daniele, dopo l’intensa esperienza vissuta durante la settimana di TSO, ha scelto di diventare infermiere e, grazie all’intervento della dottoressa Cimaroli, sta per entrare come tirocinante nell’ospedale in cui era stato ricoverato. Ha cinque settimane per dimostrare al giudice che quello può diventare un impiego stabile, accreditandosi come un genitore affidabile. In questa nuova veste, Daniele conosce i nuovi pazienti della camerata, che lo costringono a riflettere sul suo eccesso di empatia verso il dolore degli altri e che rischiano di farlo deragliare di nuovo.

Tutto chiede salvezza: trailer della nuova serie Netflix Italia di Francesco Bruni

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Netflix rilascia oggi il trailer di Tutto chiede salvezza. La serie in 7 episodi, liberamente tratta dall’omonimo romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli, vincitore del Premio Strega Giovani 2020, sarà disponibile su Netflix, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo, dal 14 ottobre 2022.

Federico Cesari è il protagonista Daniele, a cui si affiancano anche Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo Crea (Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio), Vincenzo Nemolato (Madonnina) e Alessandro Pacioni (Alessandro), che interpretano i suoi compagni di stanza, nel reparto di psichiatria. Fotinì Peluso (Nina) interpreta una compagna che Daniele aveva conosciuto al liceo e che ritrova in reparto. Ricky Memphis (Pino), Bianca Nappi (Rossana) e Flaure BB Kabore (Alessia) interpretano gli infermieri, mentre Filippo Nigro (Dott. Mancino) e Raffaella Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli) i medici della clinica. Lorenza Indovina (Anna), Michele La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli (Antonella), madre, padre e sorella di Daniele. Carolina Crescentini (Giorgia) è la mamma di Nina. Alla regia Francesco Bruni che ha anche scritto la serie insieme a Daniele Mencarelli, Daniela Gambaro e Francesco Cenni. La serie è prodotta da Picomedia.

Alla regia Francesco Bruni che ha anche scritto la serie insieme a Daniele Mencarelli, Daniela Gambaro e Francesco Cenni. La serie è prodotta da Picomedia.  Le immagini del trailer di Tutto chiede salvezza scorrono sulle note del brano dei Måneskin Vent’anni, che tornerà anche in una puntata della serie.

Tutto chiede salvezza: recensione della serie Netflix con Federico Cesari

Francesco Bruni firma le sette puntate della nuova serie italiana che esce dal 14 ottobre in esclusiva su Netflix. Tutto chiede salvezza è il titolo, ed è la libera trasposizione del romanzo di Daniele Mencarelli, grazie al quale nel 2020 è stato vincitore del Premio Strega Giovani.

La storia parla di Daniele (Federico Cesari) che si ritrova improvvisamente legato sul lettino di un ospedale accanto a gente ben poco raccomandabile (Vincenzo Nemolato e Vincenzo Crea), inizia a dimenarsi ma gli serve a ben poco. Viene accolto dalla rudezza dell’infermiere Pino (Ricky Memphis) che gli dice solo che ha ricevuto un trattamento sanitario obbligatorio. E tanto basta.

Sette sono le puntate di Tutto chiede salvezza, come i giorni che Daniele passerà in TSO. Lui non ricorda nulla, è disperato, è rinchiuso – letteralmente – in una gabbia di matti e i suoi familiari si negano al telefono. Lentamente inizierà un percorso, sarà inevitabile e forzato – chiaramente – ma da lì si aprirà una strada inaspettata che lo porterà dentro le caverne inesplorate dentro di sé, ma dalle quali scoprirà nuovi fasci di luce che nella sua vita ordinaria non avrebbe mai scoperto.

È dolce e cadenzato lo stile delle prime due puntate, si avanza con calma verso il terrore della contenzione, scendendo sempre più giù, nella disperazione di dover stare con se stessi, con quelle parti ancora sconosciute. Ma Francesco Bruni, che ha anche scritto la sceneggiatura (insieme all’autore del romanzo, a Daniela Gambaro e a Francesco Cenni), riesce a risalire subito verso la leggerezza, appena l’aspetto drammatico inizia a diventare poco sostenibile. Così facendo si è progressivamente accompagnati nella storia e nella mente di Daniele, senza un impatto traumatico con l’impotenza davanti a una malattia apparentemente invisibile. Al contrario, grazie alle continue note ironiche di sottofondo, l’andamento delle scene è sempre modulato, e fa affezionare con facilità sia al protagonista che agli adorabili comprimari (Andrea Pennacchi, Lorenzo Renzi, Bianca Nappi, Flaure BB Kabore).

Tutto chiede salvezza, la serie Netflix

Tutto chiede salvezza è dunque la parabola di una vita e, in tal senso, è perfetta la coincidenza del numero di puntate con i giorni di cura del ragazzo. Come per la creazione nel libro della Genesi, e così per la struttura del viaggio dell’eroe, Daniele arriva informe, immerso nel caos e nel buio dello scoprirsi sconosciuto a se stesso, per poi ritrovare una forma e una compiutezza, nell’incessante scambio con i suoi compagni di stanza e Nina (Fotinì Peluso). Già, perché non c’è salvezza – evidentemente – senza amore.

La resa cinematografica della storia della rinascita del protagonista, mette in scena i movimenti necessari che sfuggono alla routine quotidiana: l’interdipendenza naturale tra l’individuo e la collettività. Non c’è l’uno senza l’altra. Non è possibile inserirsi in contesto sociale innescando dinamiche sane, quando non si ha la piena coscienza e stima di sé.

Ma, fortunatamente, la serie riesce a parlare di tutto restando a debita distanza dalla pesantezza. In tal senso gli attori hanno un effetto centrale con l’interpretazione dei ruoli affidatigli. Chi, probabilmente, subisce di più la fatica del dover assemblare una maggior quantità di aspetti contraddittori è Federico Cesari. Il suo Daniele è uno scanzonato romanaccio, ma al contempo un animo sensibile, grezzo, aggressivo ma impaurito. Una prova attoriale complessa che talvolta non fa gettare il ragazzo fino in fondo alle viscere del personaggio.

Ad ogni modo importa poco. A chiedere la salvezza è ognuno dei personaggi raccontati nella serie: un microcosmo che svela la trasparenza della verità che chiunque si porta dietro. Non è possibile sfuggire (d)a se stessi, e meno male che è così. Questa storia mette in scena quanto, a volte, è dalla situazione più maledetta che si rinasce davvero. Dopotutto: “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”.

Tutto chiede salvezza: la serie Originale Netflix di Francesco Bruni

Netflix annuncia l’arrivo di Tutto chiede salvezza. La serie in 7 episodi, liberamente tratta dall’omonimo romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli, vincitore del Premio Strega Giovani 2020.

Tutto chiede salvezza: quando esce e dove vederla in streaming

Tutto chiede salvezza sarà disponibile dal 14 ottobre 2022 su Netflix.

Tutto chiede salvezza: trama e cast

Finire per sette giorni sotto regime di TSO vuol dire essere pazzi? È quello che si chiede Daniele, un ventenne con un eccesso di sensibilità, che dopo una crisi psicotica si risveglia nella camerata di un reparto psichiatrico, assieme a cinque improbabili compagni di stanza con cui pensa di non avere niente in comune, pressato dai medici che gli vogliono frugare nel cervello, e accudito da infermieri che gli sembrano cinici e disinteressati.

Ma sette giorni sono lunghi, e quella che all’inizio gli sembrava una condanna pian piano si trasforma in una delle esperienze più intense e formative della sua vita. Una dramedy delle esistenze che recupera la radice della nostra migliore commedia amara, riletta in chiave contemporanea, come in un grido d’aiuto, straziante ma pieno di speranza, da parte delle nuove generazioni e del loro enigmatico disagio di vivere.

Federico Cesari è il protagonista Daniele, a cui si affiancano anche Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo Crea (Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio), Vincenzo Nemolato (Madonnina) e Alessandro Pacioni (Alessandro), che interpretano i suoi compagni di stanza, nel reparto di psichiatria. Fotinì Peluso (Nina) interpreta una compagna che Daniele aveva conosciuto al liceo e che ritrova in reparto. Ricky Memphis (Pino), Bianca Nappi (Rossana) e Flaure BB Kabore (Alessia) interpretano gli infermieri, mentre Filippo Nigro (Dott. Mancino) e Raffaella Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli) i medici della clinica. Lorenza Indovina (Anna), Michele La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli (Antonella), madre, padre e sorella di Daniele. Carolina Crescentini (Giorgia) è la mamma di Nina. Alla regia Francesco Bruni che ha anche scritto la serie insieme a Daniele Mencarelli, Daniela Gambaro e Francesco Cenni. La serie è prodotta da Picomedia.

Tutto chiede salvezza: trailer

Le immagini del trailer scorrono sulle note del brano dei Måneskin Vent’anni, che tornerà anche in una puntata della serie.

 

Tutto chiede salvezza: al via le riprese della seconda stagione

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Tutto chiede salvezza: al via le riprese della seconda stagione

Netflix annuncia l’inizio delle riprese della seconda stagione di Tutto chiede salvezza, la serie prodotta da Picomedia e diretta da Francesco Bruni, con protagonisti Federico Cesari (Daniele) e Fotinì Peluso (Nina). Grandi new entry come Drusilla Foer (Matilde), Valentina Romani (Angelica), Vittorio Viviani (Armando), a cui si aggiungono Samuel Di Napoli (Rachid) e Marco Todisco (Paolo).

Dopo il successo della prima stagione, liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, questa seconda stagione, in 5 episodi, offrirà un seguito inedito al romanzo, continuando a seguire le vite dei personaggi già conosciuti che si intrecceranno a quelle dei nuovi, tra il reparto di psichiatria e il mondo esterno.

Scritta da Francesco Bruni, Daniele Mencarelli e Daniela Gambaro, la serie vedrà il ritorno nel cast, oltre che di Federico Cesari (Daniele) e Fotinì Peluso (Nina), anche di Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo Crea (Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio), Vincenzo Nemolato (Madonnina) e Alessandro Pacioni (Alessandro), che nella prima stagione condividevano la stanza nel reparto di psichiatria insieme a Daniele. Ricky Memphis (Pino), Bianca Nappi (Rossana) e Flaure BB Kabore (Alessia) tornano nei ruoli dell’infermiere e delle infermiere del reparto, mentre Filippo Nigro (Dott. Mancino) e Raffaella Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli) in quelli dei medici della clinica. Lorenza Indovina (Anna), Michele La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli (Antonella), Giacomo Mattia (Giovanni), madre, padre, sorella e fratello di Daniele. Carolina Crescentini (Giorgia) è la mamma di Nina.

Tutto chiede salvezza: recensione della serie Netflix con Federico Cesari

Tutto chiede salvezza, la seconda stagione dal 26 settembre su Netflix

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La nave dei pazzi è pronta a mollare gli ormeggi e a riprendere il suo viaggio. Dal 26 settembre la seconda stagione di Tutto chiede salvezza, prodotta da Picomedia e diretta da Francesco Bruni, sarà disponibile, solo su Netflix.

5 episodi, ciascuno per ogni settimana in cui si sviluppa il racconto. 5 settimane, quindi, in cui Daniele (Federico Cesari) dovrà dimostrare di aver ripreso in mano la sua vita e di poter essere un buon padre per la piccola Maria, la bambina nata dalla relazione con Nina (Fotinì Peluso). 5 settimane durante le quali le vite dei personaggi già conosciuti si intrecceranno a quelle dei nuovi, tra il reparto di psichiatria e il mondo esterno.

Tutto chiede salvezza: recensione della serie Netflix con Federico Cesari

La proiezione in anteprima del primo episodio sarà al centro della giornata inaugurale della 54ª edizione del Giffoni Film Festival, il prossimo 19 luglio.

Scritta da Francesco Bruni, Daniele Mencarelli e Daniela Gambaro, la serie vedrà il ritorno nel cast, oltre che di Federico Cesari (Daniele) e Fotinì Peluso (Nina), anche di Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo Crea (Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio), Vincenzo Nemolato (Madonnina) e Alessandro Pacioni (Alessandro), che nella prima stagione condividevano la stanza nel reparto di psichiatria insieme a Daniele. Ricky Memphis (Pino), Bianca Nappi (Rossana) e Flaure BB Kabore (Alessia) tornano nei ruoli dell’infermiere e delle infermiere del reparto, mentre Filippo Nigro (Dott. Mancino) e Raffaella Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli) in quelli dei medici della clinica. Lorenza Indovina (Anna), Michele La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli (Antonella), Giacomo Mattia (Giovanni), madre, padre, sorella e fratello di Daniele. Carolina Crescentini (Giorgia) è la mamma di Nina.

Tutto chiede salvezza – la trama della seconda stagione

Sono trascorsi due anni da quando abbiamo lasciato Daniele e la nave dei pazzi. Molte cose sono cambiate: Daniele e Nina sono diventati i genitori della piccola Maria e poco dopo la sua nascita si sono allontanati. Li ritroviamo che si contendono l’affidamento della bambina con il supporto delle rispettive e diversissime famiglie. Daniele, dopo l’intensa esperienza vissuta durante la settimana di TSO, ha scelto di diventare infermiere e, grazie all’intervento della dottoressa Cimaroli, sta per entrare come tirocinante nell’ospedale in cui era stato ricoverato. Ha cinque settimane per dimostrare al giudice che quello può diventare un impiego stabile, accreditandosi come un genitore affidabile. In questa nuova veste, Daniele conosce i nuovi pazienti della camerata, che lo costringono a riflettere sul suo eccesso di empatia verso il dolore degli altri e che rischiano di farlo deragliare di nuovo.

Tutto chiede salvezza, la conferenza stampa della serie Netflix

Tutto chiede salvezza, la conferenza stampa della serie Netflix

Tutto chiede salvezza è la nuova serie originale italiana targata Netflix che si potrà vedere solo sulla piattaforma a partire dal 14 ottobre. Diretta da Francesco Bruni e sviluppata su sette puntate, è liberamente tratta dal romanzo omonimo di Daniele Mencarelli, per il quale lo scrittore ha vinto il Premio Strega Giovani nel 2020. Ne spiegano entrambi la genesi, insieme alla maggior parte del cast, tra cui Federico Cesari, Fotinì Peluso, Ricky Memphis, Vincenzo Crea, Raffaella Lebboroni, Andrea Pennacchi e Lorenzo Renzi.

Tutto chiede salvezza racconta del trattamento sanitario obbligatorio che subisce improvvisamente il giovane Daniele (Cesari) e di tutto quello che si svela da quel momento in avanti nella sua vita interiore ed esteriore, dentro e fuori la struttura in cui è ricoverato.

«Questa storia è dramedy», introduce Bruni, «genere che ha sempre fatto parte della mia personale cifra stilistica, per quanto nelle prime puntate ci siano più drammi che risate. Penso comunque che il produttore Roberto Sessa (per Picomedia n.d.r.) mi abbia chiamato proprio per questo mio modo di raccontare anche gli aspetti pesanti della vita. Ho cercato in ogni momento di non scadere nel pietismo e, se inavvertitamente me ne avvicinavo, ritornavo subito alla commedia. Volevo che tutto fosse il più realistico possibile». Il microfono passa poi subito allo scrittore Mencarelli che dice come sia stato vedere le proprie parole scritte trasformarsi in immagini: «All’inizio ho provato un po’ di terrore, ma poi è prevalso il senso di responsabilità. Nel fare intrattenimento qui viene mostrato seriamente un mondo di grande sofferenza. Questo è quello che penso debba fare la letteratura: entrare nei mondi e scavarci dentro. A proposito, ringrazio Francesco Bruni per come ha saputo rendere il mio romanzo!».

Tutto chiede salvezza, la conferenza stampa

Interviene poi Federico Cesari, che gioca il ruolo principale di Tutto chiede salvezza, e descrive quello che ha significato calarsi in un profilo così: comprensibile ma non certo facile da incarnare. E nella sua riflessione viene toccata una questione molto profonda: «Ho approcciato al mio personaggio prima attraverso il romanzo e poi con la sceneggiatura, perciò avevo ben chiaro quale fosse il percorso narrativo. Ma ho dovuto trovare un modo per far sì che emergesse anche nella mia corporeità. La caratteristica principale del protagonista, Daniele, è quella di essere molto empatico, con una sensibilità particolarmente spiccata, che difficilmente si trova in giro. Per me è stata una rivelazione “incontrarlo” e farne la conoscenza, scoprire questo suo superpotere».

«E io aggiungo una cosa», interviene Mencarelli, «per me la grande scommessa di questa serie è mostrare che questo superpotere in realtà è molto più diffuso di quel che si pensi. C’è un grande sommerso, un “non detto”, rispetto alla vita, all’esistenza, alla sensibilità, che ognuno di noi porta in seno e c’è chi, spesso in maniera patologica, malata, lo tira fuori. E sono convinto che la serie farà vedere alle persone che la linea di confine è in realtà inesistente tra chi fa un TSO e chi ha i galloni della normalità. Perché nel momento in cui un uomo mette a disposizione la propria sensibilità si trova a rispecchiarsi e riconoscersi nell’altro. Il grande elemento poetico di Tutto chiede salvezza è che nessuno mente. Nessuno passa attraverso delle convenzioni. Non c’è il mondo borghese che giochi a nascondere quel che è imbarazzante sotto al tappeto. Qui ognuno è semplicemente portatore di una verità che spesso è dolorosa ma altre volte è ironica e divertente. È questo il superpotere che abbiamo tutti, dobbiamo solo ricordarcelo un po’ di più. Tanti uomini di potere non hanno mai avviato un dialogo col loro mondo interiore. La serie mostra semplicemente questo: affrontare insieme quel mondo interiore conviene, perché da soli pesa troppo e schiaccia.

Diceva Ennio Flaiano che la storia non insegna niente, quindi ogni periodo storico è buono per fermarsi a riflettere. Dai quattordici anni in poi ho avuto la fortuna d’incontrare la lingua che fa dei grandi temi della vita il suo canto, che è la poesia. Ed è stata il mio supporto». Conclude, infine, Francesco Bruni spiegando che Tutto chiede salvezza è nettamente il naturale compimento del suo percorso registico iniziato nel 2011 con Scialla! (Stai sereno) e sei anni dopo con Tutto quello che vuoi, in quanto ogni tematica affrontata attraverso l’uso dell’ironia, qui viene spalancata e approfondita fino in fondo. Senza sconti.

Tutto chiede Salvezza 2: recensione della serie Netflix con Federico Cesari

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Dopo il grande successo del primo ciclo, adattamento del libro omonimo autobiografico di Daniele Mencarelli, torna dal 26 settembre su Netflix Tutto chiede salvezza, la serie di successo che vede protagonista Federico Cesari. Sempre prodotta da Picomedia e diretta da Francesco Bruni, il quale si conferma ancora una volta la sensibilità giusta per questo tipo di racconto, Tutto chiede Salvezza 2 ci riporta Villa San Francesco a distanza di due anni dall’ultima volta in cui siamo stati accanto a Daniele.

Di cosa parla Tutto chiede Salvezza 2

Come anticipato, torniamo dal protagonista: Daniele, che con Nina (Fotinì Peluso), ha dato il benvenuto alla loro piccola Maria. Ma i due si sono anche lasciati, e infatti la serie si apre sulla loro battaglia legale per la custodia dell’infante. Il “nostro eroe” avrà cinque settimane (il tempo dietetico nell’arco del quale si svolgono i 5 episodi della serie) per dimostrare di essere in grado di potersi occupare della figlia. Tuttavia, questo periodo corrisponde anche con il suo inserimento all’interno del personale di Villa San Francesco. Dopo il suo percorso riabilitativo ancora non concluso, Daniele ha scelto di rimanere nella struttura in qualità di infermiere e si appresta a cominciare il suo tirocinio. Il giovane ha deciso di darsi una possibilità e di mettere a disposizione della società la sua grande sensibilità ma anche la sua esperienza personale, che lo ha portato al punto in cui si trova ora. Sa che la malattia mentale è una condizione che non lascia mai il suo ospite e quindi deve stare doppiamente in allerta.

Tutto chiede salvezza 2 Federico Cesari Filippo Nigro
Tutto Chiede Salvezza. (L to R) Federico Cesari as Daniele, Filippo Nigro as Mancino in episode 101 of Tutto Chiede Salvezza. Cr. Monica Chiappara/Netflix © 2024Tutto Chiede Salvezza.

Il ritorno di Daniele in clinica lo posizionerà in maniera differente rispetto a tutto il personale medico che lo ha assistito nella prima stagione: il Dott.Mancino di Filippo Nigro e la Dott.ssa Cimaroli di Raffaella Lebboroni, ma anche il Pino di Ricky Memphis e la Rossana di Bianca Nappi, l’Alessia di Flaure BB Kabore saranno ora suoi “colleghi”, dinamica che viene affrontata con voci differenti, a seconda di chi è, di volta in volta, la persona con cui si confronta il volenteroso tirocinante.

Tutti i nuovi pazienti chiedono salvezza

Daniele entrerà anche in contatto con altri sé, nuovi pazienti che come lui sono in grave difficoltà, ma che allo stesso tempo sono storie diverse e complesse e meritano di essere salvate. Drusilla Foer è Matilde che combatte contro la sua ricerca dell’identità e della voglia di vivere; Samuel Di Napoli è Rachid giovane promessa del calcio la cui ascesa e caduta repentine hanno lasciato tracce sul suo giovane ego; Marco Todisco è Paolo, lettore avido che ci riporta la mente allo splendido e tragico Mario di Andrea Pennacchi che rivediamo in forma di flashback, ma anche “in carne e ossa” nella figura di sua figlia Angelica (Valentina Romani), giovane donna con dei sospesi importanti con il padre scomparso.

Parlare di “salute mentale” è un imperativo che negli ultimi anni è diventato sempre più urgente. Il mondo intorno a noi cade a pezzi e riuscire ad avere gli strumenti per leggerlo e viverlo senza essere sopraffatti dal terrore è importante. Tuttavia non sono molti i contesti e le realtà, anche nel mondo della serenità e del cinema, che riescono a farlo con dignità e chiarezza. Tutto chiede salvezza è un’eccezione e un’eccellenza in questo senso. La serie riesce a trovare la chiave giusta per approcciarsi in maniera sana e non retorica a questo tipo di problematiche che, per quanto ormai alla luce del sole, fanno sempre fatica a essere normalizzate.

Tutto chiede salvezza Federico Cesari Fotinì Peluso
Tutto Chiede Salvezza. (L to R) Federico Cesari as Daniele, Fotinì Peluso as Nina in episode 101 of Tutto Chiede Salvezza. Cr. Monica Chiappara/Netflix © 2024Tutto Chiede Salvezza.

La via dell’empatia

La serie fa leva molto sull’aspetto salvifico dell’empatia e la doppia posizione di Daniele in questa stagione consente di lavorare meglio in questo senso: il personaggio si fa punto di vista sia per chi deve occuparsi dei malati sia per i malati stessi che si vedono capiti, compresi e accolti anche di più da chi sa bene cosa passano. Questo leggero cambio di prospettiva permette alla serie di essere efficace e convincente pur senza il supporto del testo originale che aveva invece il primo ciclo. Non solo, la serie non smette di denunciare le “falle del sistema”, quelle pecche nella gestione di queste circostanze nel mondo reale che aggravano situazioni già delicate.

Gli aspetti legati alla malattia mentale si ampliano e diventano sempre più dettagliati e così Daniele e Nina si fanno davvero veicolo di una missione di evangelizzazione, quasi, aprendo spiragli, ingressi verso un mondo che non vede l’ora, ha bisogno di essere raccontato.

Francesco Bruni firma la regia di Tutto Chiede Salvezza 2

A coronare la scrittura di questo diario emotivo c’è la regia di Francesco Bruni che si conferma l’autore perfetto per questo racconto. Con tatto e accoglienza si mette al servizio dei personaggi e delle loro emozioni, contribuendo in maniera determinante alla confezione di un prodotto che va oltre il semplice racconto di una buona storia con personaggi a cui ci si affeziona, ma è consapevole del messaggio che porta e lo tiene sempre in altissima considerazione.

In un continuo sforzo di dare verità alle storie che attraversa, contro cliché e stereotipi, Tutto Chiede Salvezza 2 è una finestra aperta su un mondo affamato di luce.

Tuttinsieme di Marco Simon Puccioni dal 31 agosto al cinema

Tuttinsieme di Marco Simon Puccioni dal 31 agosto al cinema

Dopo essere stato presentato con gran successo al Biografilm Festival arriva al cinema Tuttinsieme, documentario autobiografico scritto e diretto da Marco Simon Puccioni che, dopo Prima di tutto (menzione speciale ai Nastri d’Argento 2016), torna a raccontare l’esperienza genitoriale sua e del suo compagno grazie alla gestazione per altri. Se il precedente documentario del 2012 si concentrava sulla nascita dei bambini, TUTTINSIEME ne segue la crescita e volge lo sguardo alle sfide che questo tipo di famiglie devono affrontare nel contesto dell’Italia di oggi.

Il confronto con altre famiglie, la presenza di due genitori dello stesso sesso, l’assenza di una madre, la battaglia in parlamento per approvare le Unioni Civili, con la delusione di non avere un quadro giuridico che permetta a entrambi di adottare i propri figli. Non solo un documentario che parla del diventare genitori, dell’essere figli e dei rapporti tra queste nuove famiglie nate attraverso la gestazione per altri, ma anche una testimonianza per la comunità LGBT e le famiglie tradizionali sull’evoluzione della famiglia non convenzionale, vista dagli occhi dei diretti interessati: i bambini.

TUTTINSIEME – prodotto da Giampietro Preziosa, una produzione Inthelfilm con RAI Cinema – uscirà al cinema a partire dal 31 agosto al cinema Nuovo Sacher, per poi approdare nei cinema e nelle arene di tutta Italia.

SINOSSI

Il dialogo intimo tra due padri che ripercorrono gli ultimi quattro anni della crescita dei loro gemelli, ricordano come i loro figli hanno elaborato, in diverse età, vivere in una famiglia con due padri e rispondendo alle domande dei loro compagni sulla madre. Rivivono il clima di forte contrapposizione in cui Monica Cirinnà è riuscita a dare all’Italia una legge sulle unioni civili. Coltivano la relazione calda e affettuosa con le famiglie americane delle donne che hanno permesso la nascita dei figli. Ritornano al momento di festa dell’unione civile celebrata da Nichi Vendola e cercano, tra diverse sensibilità, i nomi da dare alle persone delle famiglie allargate nate con le tecniche di procreazione assistita.

Tutti vogliono qualcosa: trailer italiano del film di Richard Linklater

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Ecco il trailer italiano di Tutti vogliono qualcosa (Everybody Wants Some), nuovo film diretto da Richard Linklater, regista del pluripremiato Boyhood. Ufficialmente annunciato come il “sequel spirituale” di La vita è un sogno, il film si svolge negli anni ’80 ed è ambientato in un college. Al centro della vicenda, un gruppo di studenti/giocatori di baseball che deve farsi strada tra le libertà della prima indipendenza e le responsabilità della vita adulta.

Linklater ha detto di considerare Everybody Wants Some anche come una sorta di sequel di Boyhood, in quanto “inizia proprio dove quel film si conclude, con un ragazzo che si presenta al college, e conosce i suoi nuovi compagni di stanza e una ragazza”. Il prestigio dato dal suo nome, d’altro canto, rende senza dubbio interessante quella che, apparentemente, sembrerebbe una commedia giovanile non troppo sofisticata. La sceneggiatura del film, inizialmente intitolato That’s What I’m Talking About, è stata scritta dallo stesso regista. Megan Ellison è produttrice assieme a Sean Daniel, Sandra Adair, John Sloss e Ginger Sledge.

Il cast, ricco di volti nuovi, comprende: Will Brittain, Zoey Deutch, Ryan Anthony Guzman, Tyler Hoechlin, Blake Jenner, Glen Powell e Wyatt Russell. Il film sarà presentato in anteprima mondiale al SXSW Festival di marzo prima di uscire nelle sale americane il 15 aprile 2016 e uscirà al cinema in Italia il 12 maggio.Everybody Wants Some tutti vogliono qualcosa

Tutti vogliono qualcosa: trailer e poster del film di Richard Linklater

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Ecco il nuovo trailer, e a seguire il poster italiano, di Tutti vogliono qualcosa, nuovo film di Richard Linklater, regista del pluripremiato Boyhood. Ufficialmente annunciato come il “sequel spirituale” di La vita è un sogno, il film si svolge negli anni ’80 ed è ambientato in un college. Al centro della vicenda, un gruppo di studenti/giocatori di baseball che deve farsi strada tra le libertà della prima indipendenza e le responsabilità della vita adulta.

Linklater ha detto di considerare Everybody Wants Some anche come una sorta di sequel di Boyhood, in quanto “inizia proprio dove quel film si conclude, con un ragazzo che si presenta al college, e conosce i suoi nuovi compagni di stanza e una ragazza”. Il prestigio dato dal suo nome, d’altro canto, rende senza dubbio interessante quella che, apparentemente, sembrerebbe una commedia giovanile non troppo sofisticata. La sceneggiatura del film, inizialmente intitolato That’s What I’m Talking About, è stata scritta dallo stesso regista. Megan Ellison è produttrice assieme a Sean Daniel, Sandra Adair, John Sloss e Ginger Sledge.

Il cast, ricco di volti nuovi, comprende: Will Brittain, Zoey Deutch, Ryan Anthony Guzman, Tyler Hoechlin, Blake Jenner, Glen Powell e Wyatt Russell. Il film sarà presentato in anteprima mondiale al SXSW Festival di marzo prima di uscire nelle sale americane il 15 aprile 2016 e uscirà al cinema in Italia il 12 maggio.

tutti vogliono qualcosa

Tutti Vogliono Qualcosa: le matricole nella nuova clip

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Tutti Vogliono Qualcosa: le matricole nella nuova clip

Ecco una nuova clip di Tutti Vogliono Qualcosa, il film di Richard Linklater arriverà in questi giorni in Italia. Ufficialmente annunciato come il “sequel spirituale” di La vita è un sogno, il film si svolge negli anni ’80 ed è ambientato in un college.

Di seguito trovate il video in cui le matricole vengono prese di mira:

Linklater ha detto di considerare Everybody Wants Some anche come una sorta di sequel di Boyhood, in quanto “inizia proprio dove quel film si conclude, con un ragazzo che si presenta al college, e conosce i suoi nuovi compagni di stanza e una ragazza”. Il prestigio dato dal suo nome, d’altro canto, rende senza dubbio interessante quella che, apparentemente, sembrerebbe una commedia giovanile non troppo sofisticata. La sceneggiatura del film, inizialmente intitolato That’s What I’m Talking About, è stata scritta dallo stesso regista. Megan Ellison è produttrice assieme a Sean Daniel, Sandra Adair, John Sloss e Ginger Sledge.

Il cast, ricco di volti nuovi, comprende: Will Brittain, Zoey Deutch, Ryan Anthony Guzman, Tyler Hoechlin, Blake Jenner, Glen Powell e Wyatt Russell. Il film sarà presentato in anteprima mondiale al SXSW Festival di marzo prima di uscire nelle sale americane il 15 aprile 2016 e uscirà al cinema in Italia il 12 maggio.

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Tutti Vogliono Qualcosa: clip “al telefono”

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Tutti Vogliono Qualcosa: clip “al telefono”

Ecco una divertente clip da Tutti Vogliono Qualcosa, il film di Richard Linklater che arriva oggi al cinema e si propone come il sequel spirituale di La vita è un sogno. Il film si svolge negli anni ’80 ed è ambientato in un college.

Tutti vogliono qualcosa recensione del film di Richard Linklater

Linklater ha detto di considerare Everybody Wants Some anche come una sorta di sequel di Boyhood, in quanto “inizia proprio dove quel film si conclude, con un ragazzo che si presenta al college, e conosce i suoi nuovi compagni di stanza e una ragazza”. Il prestigio dato dal suo nome, d’altro canto, rende senza dubbio interessante quella che, apparentemente, sembrerebbe una commedia giovanile non troppo sofisticata. La sceneggiatura del film, inizialmente intitolato That’s What I’m Talking About, è stata scritta dallo stesso regista. Megan Ellison è produttrice assieme a Sean Daniel, Sandra Adair, John Sloss e Ginger Sledge.

Il cast, ricco di volti nuovi, comprende: Will Brittain, Zoey Deutch, Ryan Anthony Guzman, Tyler Hoechlin, Blake Jenner, Glen Powell e Wyatt Russell. Il film sarà presentato in anteprima mondiale al SXSW Festival di marzo prima di uscire nelle sale americane il 15 aprile 2016 e al cinema in Italia il 16 giugno.

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Tutti vogliono qualcosa recensione del film di Richard Linklater

Tutti vogliono qualcosa recensione del film di Richard Linklater

tutti vogliono qualcosa 3Giorni, ore, secondi, sono le piccole unità di tempo l’oggetto di studio del cinema di Richard Linklater, “sospeso” come un fermo-immagine di epoche e persone che le abitano. Non esistono frontiere nei suoi film, che abbandonano ogni struttura per concedersi all’essenza del momento raccontato, esistono soltanto spazi in cui si consuma, molto semplicemente, la vita. Come fa un fiammifero una volta acceso, che brucia con ardore fino allo spegnimento, ed è proprio nella fase di maggior calore che Linklater posa lo sguardo tenero, protettivo e vivace, grazie al quale abbiamo compreso davvero il valore dell’esistenza e la forza di un attimo.

Per quanto le sue storie giovanili procedano con calma, alla pari di un Gus Van Sant che però predilige i silenzi e la sperimentazione, il regista sembra aver sempre avvertito il bisogno di coglierle allo scadere di un evento, e può trattarsi di un’imminente separazione (la trilogia dei Before) o di un’iniziazione scolastica. In Dazed and Confused, i ragazzi festeggiavano l’ultimo giorno di scuola prima del congedo estivo, l’anno era il 1976, e cinque anni più tardi, in un cinematografico 1981, Linklater torna esattamente dove li aveva lasciati un ventennio fa, all’alba dell’ingresso al college di uno studente, giocatore di baseball, Jake Bradford.

tutti vogliono qualcosaTutti vogliono qualcosa (Everybody Wants Some, dal titolo di una canzone di Van Halen) è il seguito spirituale di Dazed and Confused, per l’assoluta aderenza ai leitmotiv principali, che possono essere il gruppo sportivo come forza motrice o l’atmosfera che ricrea la moda del tempo, ma soprattutto per la cura dei dialoghi torrenziali come nella ormai consolidata tradizione del cineasta, mai casuali e pronti a sconvolgere la nostra attenzione (spesso proprio sul finale) come uno schiaffo in viso a chi resta sopito davanti al noioso spettacolo della normalità.

Gli ultimi momenti, poiché tali e pertanto irripetibili, assumono nel loro scorrere leggeri un significato assoluto, nel senso reale del termine, cioè divincolato da qualsiasi struttura, e l’emozione che ci aggrega ai personaggi è la stessa che non vorrebbe vederli andare via una volta accese le luci in sala. La verità è che i film di Linklater, e Tutti Vogliono Qualcosa lo ribadisce, sono così meravigliosamente unici perché capaci di creare un’empatia che oltrepassa le frontiere della finzione. Ogni istantanea di questi teenager, anche se in apparenza banale, si gonfia all’inverosimile ed esprime una profondità inattesa, uno studio sociale, culturale, addirittura filosofico sul tempo che stanno vivendo. Il tempo è l’unità di misura che il regista texano manipola come un fine artigiano accarezza l’argilla creando forme morbide, magnetiche, rigide se necessario. “Trovare l’essenza all’interno della struttura, questa è l’arte”. Richard Linklater ci è riuscito, un’altra volta.tutti vogliono qualcosa 2

Tutti tranne te: recensione del film con Sydney Sweeney e Glen Powell

“Qui ha molto a che fare con l’odio, ma ancor di più con l’amore”, scriveva William Shakespeare in Romeo & Giulietta. Frase che il regista Will Gluck inserisce anche all’interno del suo nuovo film, Tutti tranne te, a mo’ di dichiarazione d’intenti. Ma in realtà l’intero film ha molto a che fare con l’iconico drammaturgo inglese, essendo un adattamento in chiave contemporanea della sua opera Molto rumore per nulla. Gluck, già regista di note rom-com come Easy Girl e Amici di letto, riprende gli elementi base di quel racconto per dar vita ad un nuovo film di questo genere con cui offrire nulla più che puro intrattenimento, dove umorismo scorretto e buoni sentimenti vanno a braccetto.

Tutti tranne te vuole infatti dichiaratamente essere quel tipo di commedia senza peli sulla lingua da primi anni Duemila (di cui proprio Easy Girl è un ottimo esempio), capace con il suo umorismo di divertire ma anche, all’occorrenza, di generare quel gradito disagio nello spettatore. Il tutto includendo in modo naturale elementi propri delle nuove sensibilità culturali, dando così vita ad un sorprendente risultato. Con il coraggio di far ciò senza rinunciare ad una classificazione “R” (ovvero vietato negli Stati Uniti ai minori di 17 anni non accompagnati da adulto), il film – da cui non ci si dovrebbe aspettare chissà che originalità o intenti – è dunque del tutto piacevole per una visione spensierata.

La trama di Tutti tranne te: odiarsi fino ad amarsi

Protagonisti di questo film sono Bea (Sydney Sweeney) e Ben (Glen Powell). I due potrebbero essere una coppia perfetta, ma dopo un primo appuntamento fantastico una serie di incomprensioni spengono la loro infuocata attrazione. Tempo dopo, tuttavia, i due si ritrovano al matrimonio in Australia della sorella di Bea, obbligati dunque ad una convivenza forzata. Con gli occhi di tutti puntati su di loro, si vedranno ben presto costretti a fingere di essere una coppia, ognuno con uno scopo diverso. Ma sarà difficile fingere di piacersi con tutto l’odio che scorre tra di loro e i problemi non tarderanno ad arrivare.

Tutti tranne te Sydney Sweeney Glen Powell

Una commedia di continui inganni

Considerata la sua premessa, è facile immaginare a quale conclusione giungerà il film. Ma come spesso avviene per questo genere di opere, l’importante è ciò che avviene nel mentre e il modo in cui si giunge a quel finale. Difficile però non notare come diverse delle situazioni previste per portare avanti il racconto avvengano in modo un po’ artificioso, a partire dal motivo del litigio tra i due protagonisti. Quando però la vicenda si sposta in Australia, si avverte un leggero distendersi di quelle forzature iniziali. Siamo dove il regista – anche co-sceneggiatore insieme a Ilana Wolpert – voleva portarci e da lì hanno inizio le rocambolesche avventure di Bea e Ben.

La scrittura del film è dunque, almeno in certi momenti, da intendersi come il suo principale limite, anche se – come si accennava in apertura – probabilmente non c’è mai stato l’intento di puntare ad un livello di maggiore originalità o distintività. Eppure, c’è un aspetto di questa narrazione che risulta affascinante ed è il gioco che si genera tra i vari personaggi, dove ognuno cerca di far credere agli altri qualcosa che in realtà non è, costruendo così un sempre più alto castello di inganni destinato naturalmente prima o poi a crollare. Si tratta di una dinamica non sempre portata avanti, ma che quando proposta fa acquisire ad un racconto altrimenti banale un fascino in più.

Il disagio di una generazione

Uno dei pregi maggiori del film è però da ritrovarsi nella sua volontà di affrontare tutta una serie di tematiche proprie dell’odierno mondo delle relazioni. Piano piano che si impara a conoscere Bea e Ben, i due si svelano essere a loro modo cantori di una certa incapacità a gestire le proprie emozioni e, di conseguenza, le relazioni. È allora solo attraverso un percorso inverso, durante il quale sembrano intenzionati a stare alla larga dall’amore che scopriranno cosa davvero li frena nei confronti di esso, permettendogli a quel punto di accoglierlo nelle proprie vite. Tutti tranne te, da questo punto di vista, si apre ad un niente affatto scontato dialogo con la contemporaneità.

Tutti tranne te Glen Powell Sydney Sweeney

 

Sydney Sweeney e Glen Powell sono la forza di Tutti tranne te

Ma se pure Tutti tranne te non si distingue per la scrittura, lo fa certamente grazie ai suoi due protagonisti. Sydney Sweeney e Glen Powell sono tra i più promettenti interpreti della loro generazione: lei ha conquistato tutti grazie alla serie Euphoria ed è ora tra le protagoniste del cinecomic Madame Web, mentre lui ha conquistato grande popolarità grazie a Top Gun: Maverick ed è il protagonista della nuova intelligentissima (quella sì) commedia di Richard Linklater, Hit Man. I due dimostrano qui di essere credibili protagonisti, capaci di misurarsi con la commedia e di poter far divertire scena dopo scena, rimanendo sempre al completo servizio dei propri personaggi.

Con due interpreti primari (ma anche i secondari sanno farsi notare) dotati di una così forte chimica di coppia e di un tale livello di carica erotica, lo spettatore può anche non preoccuparsi troppo delle pecche di scrittura né di alcuni dialoghi certamente discutibili in quanto a didascalismo. Grazie a loro e alle diverse e divertenti situazioni in cui il regista li pone (due su tutte: i goffi tentativi di palpeggiamento durante l’escursione e il salvataggio in mare) prende forma una commedia che arriva sì dove ci si immagina arriverà, ma lo fa con un percorso dalla gioiosità contagiosa (e la colonna sonora guidata da Unwritten di Natasha Bedingfield offre a tal riguardo il suo contribuito), capace di avere un certo eco nello spettatore.

Tutti tranne te: posticipata l’uscita della commedia vietata con Sydney Sweeney

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La data di uscita di Tutti tranne te (Everyone But You) per la prossima commedia R-rated con protagonista Sydney Sweeney è stata leggermente posticipata. A darne notizia è il noto sito americano Deadline che ha riferito che la data di uscita del film è stata posticipata di una settimana.

Tutti tranne te (Everyone But You) uscirà negli USA ora nelle sale venerdì 22 dicembre invece della data di uscita originale di venerdì 15 dicembre.  Il sito rileva che questa nuova data di uscita consente alla commedia romantica di “giocarsi le sue carte durante il fine settimana di quattro giorni di Natale“. In Italia il film uscirà il 25 Gennaio 2024.

Tutti tranne te (Everyone But You) è diretto da Will Gluck e si basa su una storia di Ilana Wolpert. Nel cast Sydney Sweeney, Glen Powell, Alexandra Shipp, GaTa, Hadley Robinson, Michelle Hurd,  Dermot Mulroney, Darren Barnet e Rachel Griffiths.

Il film è stato scritto da Wolpert e Gluck ed è prodotto da Gluck, Joe Roth e Jeff Kirschenbaum. I produttori esecutivi sono Alyssa Altman, Jacqueline Monetta, Catherine Bishop, Natalie Sellers, Charlie Corwin, Sidney Kimmel, Mark O’Connor, Sweeney e Jonathan Davino.

Di cosa parla Everyone But You?

Nella commedia Everyone But You, Bea (Sydney Sweeney) e Ben (Glen Powell) sembrano la coppia perfetta, ma dopo uno straordinario primo appuntamento accade qualcosa che trasforma la loro focosa attrazione in ghiaccio, finché non si ritrovano inaspettatamente ricongiunti insieme per un matrimonio in Australia”, si legge nella sinossi del film. “Quindi fanno quello che farebbero due adulti maturi: fingono di essere una coppia”.

Tutti tranne te: il trailer del film con Sydney Sweeney e Glen Powell

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Il trailer di Tutti tranne te la commedia romantica di Sony Pictures diretta da Will Gluck (Amici di letto, Peter Rabbit) con Sydney Sweeney (Euphoria, Madame Web) e Glen Powell (Top Gun: Maverick, Hit Man). Nel cast ci sono anche Alexandra Shipp (Barbie), GaTa, Hadley Robinson, Michelle Hurd, Dermot Mulroney, Darren Barnet, Bryan Brown e Rachel Griffiths.

Tutti tranne te sarà nelle sale italiane dal 25 gennaio prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Tutti tranne te – la trama

Nella commedia Tutti tranne te Bea (Sydney Sweeney) e Ben (Glen Powell) sembrano la coppia perfetta, ma dopo un primo appuntamento fantastico succede qualcosa che spegne la loro infuocata attrazione. Quando si ritrovano inaspettatamente allo stesso matrimonio in Australia, decidono di fingere di essere una coppia, ognuno con uno scopo diverso.

Tutti tranne te: il nuovo trailer della commedia con Sydney Sweeney e Glen Powell

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Dopo un primo trailer, gli attori Sydney Sweeney (Euphoria, Madame Web) e Glen Powell (Top Gun: Maverick, Hit Man) presentano ora un secondo trailer del film che li vede protagonisti, Tutti tranne te, una nuova commedia romantica distribuita da Sony Pictures per la regia di Will Gluck (Easy Girl). Promosso come una vaga modernizzazione di “Molto rumore per nulla” di William Shakespeare, il film ha una sinossi che recita: “Quando gli arcinemici del college si riuniscono anni dopo la laurea per un matrimonio, si troveranno a dover fingere di essere una coppia per motivi personali. Ma fingendo di esserlo, in realtà potrebbero finire con l’innamorarsi davvero.”

Il nuovo trailer offre ora maggiori dettagli sulla trama, come anche scene inedite nel primo filmato distribuito mesi fa. Accanto ai due attori poc’anzi citati, nel film recitano anche Alexandra Shipp, GaTa, Hadley Robinson, Michelle Hurd, Dermot Mulroney, Darren Barnet e Rachel Griffiths. Il racconto è basato su un soggetto di Ilana Wolpert (qui alla sua prima sceneggiatura di un lungometraggio) che ha poi scritto anche la sceneggiatura insieme allo stesso Will Gluck. Al momento Tutti tranne te è previsto nelle sale statunitensi per il 22 dicembre, mentre si attendono notizie per quanto riguarda una data di uscita italiana.

Tutti tranne te, la spiegazione del finale: Ben e Bea finiranno insieme?

Tutti tranne te (Anyone but You) si concentra sulla finta storia d’amore tra Ben (Glen Powell) e Bea (Sydney Sweeney), ma il finale del film fa pensare alla possibilità che i sentimenti che provano siano reali. La commedia romantica del 2023 del regista di Easy A , Will Gluck, ha un’impostazione di genere abbastanza familiare per certi versi. Anyone but You inizia con Ben e Bea che si incontrano per caso e vanno subito d’accordo, ma una serie di eventi li porta a odiarsi. La storia principale si svolge quando le loro vite si interconnettono di nuovo, quando la sorella di Bea, Halle (Hadley Robinson), si fidanza con l’amica di Ben, Claudia (Alexandra Shipp).

Sebbene all’inizio il loro odio reciproco sia abbastanza noto, i due protagonisti di Tutti tranne te sviluppano ciascuno dei motivi per cui vogliono fingere una vera storia d’amore nei giorni che precedono il matrimonio. La finta storia d’amore di Bea e Ben nasce per allontanare i genitori di lei dall’idea di annullare il fidanzamento con Jonathan (Darren Barnet), mentre Ben vuole far ingelosire la sua ex fidanzata Margaret (Charlee Fraser) e riconquistarla. Dopo l’inizio della loro finta storia d’amore, si verificano una serie di eventi selvaggi che contribuiscono a spiegare il rating R di Tutti tranne te. Ma quando il matrimonio si avvicina e i loro obiettivi individuali diventano possibili, il finale di Anyone but You cambia la dinamica della relazione.

Ben e Bea sono innamorati nel finale di Tutti tranne te?

Tutti tranne te Sydney Sweeney Glen Powell
© 2023 Columbia Pictures Industries, Inc., Kimmel Distribution, LLC and TSG Entertainment II LLC. All Rights Reserved.

L’intera durata di Anyone but You è incentrata sul fatto che Ben e Bea convincono la famiglia e gli amici di essere innamorati, solo che questi sentimenti falsi diventano sempre più reali con il passare del tempo. Questo li porta a frequentarsi la notte prima del matrimonio e ad essere apparentemente sul punto di ammettere i loro veri sentimenti. Un litigio la mattina dopo li divide e Bea lascia il ricevimento dopo aver visto Ben baciare Margaret. Tuttavia, Ben la insegue all’Opera House di Sydney, dove lei sta guardando la gente, ed esprime i suoi veri sentimenti per lei, come nel caso del grande gesto romantico del padre di Bea nei confronti della madre. È attraverso questo gesto che Anyone but You regala a Ben e Bea un lieto fine.

La decisione di Ben di inseguire Bea e quella di lei di abbandonare il matrimonio sono entrambi segni che i due sono davvero innamorati. La loro finta relazione ha funzionato esattamente come Ben sperava, tanto che Margaret ci prova con lui al matrimonio e lo bacia. Tuttavia, lui le dice che non è più quello che vuole, segnalando i suoi veri sentimenti per Bea. Bea lascia subito il matrimonio, pensando che Ben abbia già abbandonato qualsiasi sentimento per lei e sia tornato insieme a Margaret. Bea spiega che non può essere presente al matrimonio e vedere Ben e Margaret insieme a causa dei suoi veri sentimenti.

La decisione di Ben di inseguire Bea e quella di lei di lasciare il matrimonio sono entrambi segni che i due sono davvero innamorati. La loro finta relazione funziona esattamente come Ben sperava, tanto che Margaret ci prova con lui al matrimonio e lo bacia. Tuttavia, lui le dice che non è più quello che vuole, segnalando i suoi veri sentimenti per Bea. Bea lascia subito il matrimonio, pensando che Ben abbia già abbandonato qualsiasi sentimento per lei e sia tornato insieme a Margaret. Bea spiega che non può essere presente al matrimonio e vedere Ben e Margaret insieme a causa dei suoi veri sentimenti.

Come Claudia e Halle hanno ingannato Ben e Bea per l’ultima volta

Tutti tranne te Glen Powell Sydney Sweeney
Glen Powell e Sydney Sweeney in Tutti tranne te. Foto di Brook Rushton – © 2023 CTMG, Inc. All Rights Reserved.

Una sorpresa riguardante la relazione tra Ben e Bea arriva durante i titoli di coda di Tutti tranne te. Viene mostrato un nuovo filmato che include una conversazione durante il ricevimento di nozze in cui Claudia e Halle confermano che non avrebbero mai annullato il matrimonio. Il litigio che Ben sente fuori dalla finestra la mattina del grande giorno era una conversazione inscenata tra le due spose. Claudia e Halle facevano parte di un gruppo di persone che hanno cercato di far innamorare Ben e Bea e hanno ripetutamente usato la tattica di conversare a voce alta, in modo che entrambi potessero sentire, per cercare di impiantare pensieri nella loro mente.

Solo nella sequenza dei titoli di coda Chiunque tranne te conferma che il matrimonio di Claudia e Halle sarebbe sempre avvenuto. Hanno semplicemente deciso che il finto litigio sarebbe stato il modo migliore per far riconciliare Ben e Bea, sperando che questo li avrebbe portati a stare finalmente insieme. La rivelazione ripaga una battuta ricorrente di Anyone but You, ma fornisce anche una piccola svolta all’esito della storia d’amore tra Ben e Bea. Inoltre, fa sorgere il dubbio che l’altra conversazione di Claudia e Halle al ricevimento, che aiuta a convincere Ben a seguire Bea, sia stata davvero inscenata.

Spiegazione dei riferimenti a Much Ado About Nothing di Anyone But You

Una parte ricorrente di Anyone but You è rappresentata dai riferimenti del film all’opera teatrale di William Shakespeare Much Ado About Nothing. Questo si può notare attraverso le citazioni dell’opera che appaiono sullo sfondo delle scene del film, così come la scritta “Much Ado About Nothing” in cima a uno stadio di baseball nella conclusione. Il motivo per cui Anyone but You fa riferimento a Much Ado About Nothing è che l’opera teatrale è una libera ispirazione per il film. L’opera teatrale segue un’impostazione simile, in cui altri personaggi prendono parte a un complotto per far innamorare Benedetto e Beatrice.

Tutti Tranne Te in streaming a noleggio dal 9 Aprile

Tutti Tranne Te in streaming a noleggio dal 9 Aprile

Sony Pictures ha annunciato l’arrivo a noleggio di Tutti Tranne Te, la commedia di successo con protagonisti Sydney Sweeney e Glen Powell. I due attori hanno fatto innamorare il pubblico nei panni di Bea e Ben e hanno saputo riempire le sale con allegria, diventando viralissimi con l’ultima rom-com che li vede protagonisti.

L’ondata di entusiasmo che ha investito il web non pare scemare, quindi prepariamo le corde vocali e torniamo a cantare assieme la hit del momento, perché il film perfetto per la movie night del venerdì è arrivato a casa tua.

Tutti Tranne Te: quando esce in streaming? 

Tutti Tranne Te è disponibile a noleggio da soli 4,99 Euro dal 9 Aprile.

Il film in Italia sarà disponibile esclusivamente a pagamento per i prossimi mesi, e per chi sperava in un karaoke casalingo o di goderselo dal divano di casa propria in compagnia… abbiamo un’ottima notizia: TTutti Tranne Te non solo è già disponibile in acquisto sui principali store digitali, ma da martedì 9 Aprile diventerà disponibile anche a noleggio.

Tutti su Marte con John Carter: dal 7 marzo al cinema

Tutti su Marte con John Carter: dal 7 marzo al cinema

Il prossimo 9 marzo gli appassionati di fantasy sono attesi nei cinema per il primo blockbuster di un 2012 che si chiuderà a ridosso delle festività natalizie con l’attesissimo Hobbit di Peter Jackson: nelle sale sbarcherà infatti John Carter, film basato sulle vicende dell’omonimo personaggio uscito dalla penna di Edgard Rice Burroughs (più conosciuto quale creatore di Tarzan), distribuito dalla Walt Disney.

John Carter (protagonista di ben undici romanzi, pubblicati tra il 1912 e il 1940, oltre che di svariati racconti) è un soldato della Guerra di Secessione che si ritrova improvvisamente trasportato su Marte, avendo a che fare coi suoi abitanti, esseri dall’aspetto umano ma dal colorito verdastro o rosso e alti due metri.

Marte (o Barsoom, come lo chiamano i suoi abitanti) è una sorta di  versione apocalittica della Terra: un pianeta in cui gli oceani sono evaporati e l’atmosfera fattasi rarefatta a causa dell’interminabile guerra che divide le due popolazioni che lo abitano, quelle degli ‘uomini verdi’ e degli ‘uomini rossi’.

John Carter interverrà nel conflitto, senza prendere una posizione definita, ma più interessato alla salvezza del pianeta e della sua popolazione.

A interpretare il protagonista sarà Taylor Kitsch (il Gambit di X Men: L’inizio); al suo fianco, Lynn Collins nel ruolo della Principessa Dejah Thoris (vista nel Mercante di Venezia e nel primo Wolverine tra gli altri) e Willem Defoe in quello del guerriero Tars Tarkas. Tra gli altri interpreti, Thomas Haden Church, Samantha Morton e Mak Strong, diretti da Andrew Stanton, il regista di Wall-E, e sceneggiatore, oltre che dello stesso Wall-E, di Up e Toy Story 3, qui per la prima volta impegnato con attori in carne e ossa.

A curare le musiche è Michael Giacchino (Premio Oscar per UP), ma il film si fregerà anche di brani cantati: in alcuni trailer sono stati infatti utilizzati Kashmir dei Led Zeppelin e una versione di My Body Is A Cage dei canadesi Arcade Fire, realizzata da Peter Gabriel e contenuta nel suo recente album di cover Scratch my back; non è ancora chiaro se tali pezzi verranno poi inclusi anche nel disco della colonna sonora.

In tempi in cui il cinema fantasy sembra non conoscere crisi, che venisse riscoperto John Carter era in pratica solo questione di tempo: la vicenda del personaggio di Burroughs è però un pò particolare: questo film rappresenta infatti il coronamento di un progetto del quale si parla addirittura dagli anni ’30: a quei tempi si era pensato a un film di animazione, mentre negli anni ’50 nacque l’idea di un live action, poi messa in soffitta per altri trent’anni, quando negli ’80 il progetto apparve prendere l’avvio, con Tom Cruise come protagonista e John McTiernan alla regia. Allora a non convincere furono gli effeti speciali, e quindi film venne rimandato a quando la tecnologia avesse permesso di rendere più credibili sul grande schermo i paesaggi descritti da Bourroughs.

All’inizio degli anni 2000 il progetto venne rispolverato per l’ennesima volta, e di nuovo stoppato, stavolta per questioni legate alla ricerca del regista: Robert Rodriguez prima e John Favreau poi hanno approcciato il progetto per poi ritirarvisi, o semplicemente perdere interesse.

Finalmente, nel 2007 i diritti sono stati acquisiti dalla Disney che ha messo in cantiere il film per la sua definitiva realizzazione: John Carter sarà l’adattamento del primo romanzo dedicato da Bourroughs al personaggio, Sotto le lune di Marte: considerato l’abbondante materiale a disposizione, non è da escludere un seguito, dipenderà ovviamente dai risultati che raggiungerà un film che con un budget di 300 milioni di dollari, è uno dei più costosi della storia. Il film è stato realizzato in Digital 3D e IMAX 3D.

Tutti per uno: recensione del film di Romain Goupil

Tutti per uno: recensione del film di Romain Goupil

E’ una storia più che attuale quella dell’ultimo film di Romain Goupil, in uscita nelle sale italiane il 1 giugno. Tutti per uno (titolo  originale Les Mains en l’air –  Mani in alto) tratta infatti il tema dell’immigrazione e della gestione delle politiche migratorie da parte dei paesi europei. In particolare, della Francia.  Al centro della vicenda, un gruppo di bambini che frequentano le scuole elementari di Parigi. Sono molto amici, tra loro ci sono anche Youssef e Milana/Linda Doudaeva, due bambini stranieri clandestini. Cominciano i rimpatrii dei sans-papiers: Youssef è il primo del gruppo, assieme alla sua famiglia , e quella di Milana forse sarà la prossima. La vicenda avrà un esito imprevisto e dal sapore dolce-amaro per Milana. Affiatati e spontanei paiono i piccoli attori, accanto a un’intensa Valeria Bruni Tedeschi, allo stesso Goupil nel ruolo del marito Luc, e a Hippolyte Girardot in un cameo. Lodevole l’intenzione di porre all’attenzione del pubblico il tema dell’immigrazione, ma la pellicola non coinvolge a pieno.

Il regista mette molti elementi in gioco: i bambini e il loro mondo, la loro maniera di far fronte all’emergenza, davanti all’incapacità degli adulti; gli adulti, coi loro molteplici punti di vista sull’argomento, la scarsa capacità di comunicare in modo costruttivo tra loro; il personaggio di Cendrine, donna e madre, con la sua visione delle cose; il ruolo delle istituzioni, della polizia; una cornice temporale futura – il 2067 in cui Milana adulta racconta, ricordandoli, i fatti avvenuti nel 2009 – che racchiude l’intera vicenda. Tali elementi, però, sono spesso non approfonditi, suggeriti, accennati. E forse è proprio questo approccio, che riguarda la scrittura di Tutti per uno, la sceneggiatura che non permette di essere partecipi fino in fondo, di appassionarsi. Ci si muove in superficie, con un’ottica un po’ naïf, retorica, come rivelano alcune ingenuità della trama.

Il mondo degli adulti, poi, non risulta ben delineato. I personaggi secondari sono debolmente caratterizzati: sono voci,  cenni, echi di società, che se approfondite, avrebbero forse chiarito la lettura del fenomeno da parte del regista e messo in moto maggiori riflessioni. Allo stesso modo, le ragioni dell’accoglienza, sostenute da Cendrine – e attraverso di lei dal regista – non sono ben circostanziate, così come, nonostante la scelta di introdurre l’elemento ceceno (Milana e la sua famiglia vengono proprio dalla Cecenia), non si fa mai cenno esplicito alla questione cecena, alle scelte politiche di Putin, o in generale, alle motivazioni che spingono persone di altri paesi a venire in Francia, in Italia, in Germania ecc…  Prevale un generico umanitarismo e la constatazione che la politica e la burocrazia non tengono conto dei legami affettivi tra le persone.

Altra scelta sospesa, quella di inserire la vicenda in una cornice futura, il 2067. Ma, del 2067 non si sa nulla. Tutti per uno è una pellicola d’impegno, dunque, che vuole conciliare toni da commedia a temi d’attualità anche drammatici, ma che non riesce del tutto a portare lo spettatore “nella vicenda”. Presentata al Festival di Cannes, dove ha riscosso un buon successo, è distribuita in Italia da Teodora Film e Spazio Cinema.

Tutti per Uno – il cast racconta

È stato un pezzo di Francia a Roma ad ospitare la conferenza stampa del film Tutti per uno di Romain Goupil. Il Centro culturale San Luigi dei Francesi era, infatti, la cornice ideale per accogliere il regista e la protagonista femminile, Valeria Bruni Tedeschi, giunta con un po’ di ritardo a causa di problemi logistici.

Tutti per 1 – 1 per tutti: trailer del film con Pierfrancesco Favino

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Sky ha diffuso il trailer del film Sky Original, Tutti per 1 – 1 per tutti, seguito del film “Moschettieri del re – La penultima missione”, sempre diretto da Giovanni Veronesi e prodotto da Vision Distribution e Indiana in associazione con BPER Banca S.p.A. ai sensi delle norme del tax credit, con la collaborazione di Toscana Film Commission e Toscana Promozione.

Tutti per 1 – 1 per tutti sarà trasmesso in prima assoluta su Sky la sera del 25 dicembre, alle 21.15, disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV.

Sempre goliardici ma più arrugginiti, tornano i Moschettieri D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea) e Athos (Rocco Papaleo), richiamati dalla Regina Anna d’Austria (Margherita Buy) per un’ultimissima missione segreta. Guidati stavolta da una singolare veggente di nome Tomtom (Giulia Michelini), si lanceranno in una nuova, mirabolante, avventura che intreccerà i destini della piccola Principessa Ginevra (Sara Ciocca), figlia di Enrichetta d’Inghilterra (Anna Ferzetti), e Buffon(Federico Ielapi), un giovanissimo e riccioluto orfanello. In un viaggio costellato di sfide di ogni genere e incontri fantastici, tra cui quello con Cyrano (Guido Caprino), si troveranno ad affrontare la più dura delle prove: scegliere tra la fedeltà alla Corona e quella all’amicizia.

“Tutti per 1 – 1 per tutti” è un film Sky Original, prodotto da Vision Distribution e Indiana in associazione con BPER Banca S.p.A. ai sensi delle norme del tax credit, con la collaborazione di Toscana Film Commission e Toscana Promozione. Regia di Giovanni Veronesi, con Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo, Giulia Michelini, Guido Caprino, Anna Ferzetti, Federico Ielapi, Sara Ciocca, Giulio Scarpati e con la partecipazione di Margherita Buy. Il film è scritto da Giovanni Veronesi, Ugo Chiti, Giulio Calvani e Nicola Baldoni. Il direttore della fotografia è Tani Canevari, la scenografia è affidata a Paki Meduri e i costumi sono di Alessandro Lai.

Tutti per 1 – 1 per tutti, partite le riprese del sequel di Moschettieri del re

Vision Distribution e Indiana Production sono lieti di annunciare che sono cominciate oggi, 21 agosto, le riprese di Tutti per 1 – 1 per tutti di Giovanni Veronesi.

Dopo il successo di Moschettieri del re – Penultima missione, primo capitolo cinematografico sui mitici eroi di Francia, Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo, con Margherita Buy, torneranno nei panni dei Moschettieri per una nuova sgangherata avventura.

Con loro ci sarà ancora Federico Ielapi, insieme a due nuovi personaggi, interpretati da Giulia Michelini e Guido Caprino. A completare questo ricco cast: Anna Ferzetti, Sara Ciocca, Giulio Scarpati, Davide Marotta,Massimiliano Varrese, Luis Molteni, Ubaldo Pantani e Anna Bonasso.

Prodotto da Indiana e Vision Distribution, con la collaborazione di Toscana Film Commission e Toscana Promozione, TUTTI PER 1 – 1 PER TUTTI è scritto da Giovanni Veronesi, Ugo Chiti, Giulio Calvani e Nicola Baldoni. Il direttore della fotografia è Tani Canevari, la scenografia è affidata a Paki Meduri e i costumi sono di Alessandro Lai.

Le riprese dureranno 8 settimane, si svolgeranno in Toscana e si concluderanno a Roma.

Tutti per 1 – 1 per tutti, intervista a Valerio Mastandrea

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Tutti per 1 – 1 per tutti, intervista a Valerio Mastandrea

Tutti per 1 – 1 per tutti, un film Sky Original, prodotto da Vision Distribution e Indiana, sarà il 25 dicembre in prima assoluta su Sky e in streaming su NOW TV, disponibile anche on demand. In occasione della presentazione del film, ecco la nostra intervista a Valerio Mastandrea che torna a indossare i panni di Porthos dopo Moschettieri del Re – Penultima missione.

Il film è il sequel di Moschettieri del re – penultima missione, diretto da Giovanni Veronesi, e vede nel cast Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco PapaleoGiulia MicheliniAnna FerzettiFederico IelapiSara Ciocca, Giulio Scarpati Margherita Buy. Assenti Matilde Gioli e Sergio Rubini, che invece facevano parte del primo film.

Sempre goliardici ma più arrugginiti, tornano i Moschettieri D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea) e Athos (Rocco Papaleo), richiamati dalla Regina Anna d’Austria (Margherita Buy) per un’ultimissima missione segreta. Guidati stavolta da una singolare veggente di nome Tomtom (Giulia Michelini), si lanceranno in una nuova, mirabolante, avventura che intreccerà i destini della piccola Principessa Ginevra (Sara Ciocca), figlia di Enrichetta d’Inghilterra (Anna Ferzetti), e Buffon (Federico Ielapi), un giovanissimo e riccioluto orfanello. In un viaggio costellato di sfide di ogni genere e incontri fantastici, tra cui quello con Cyrano (Guido Caprino), si troveranno ad affrontare la più dura delle prove: scegliere tra la fedeltà alla Corona e quella all’amicizia.

Tutti per 1 – 1 per tutti, dal 25 dicembre 25 dicembre in prima su Sky, su NOW TV e on demand

Tutti per 1 – 1 per tutti, un film Sky Original, prodotto da Vision Distribution e Indiana – sarà il 25 dicembre in prima assoluta su Sky e in streaming su NOW TVdisponibile anche on demand.

Il film è il sequel di Moschettieri del re – penultima missione, diretto da Giovanni Veronesi, e vede nel cast Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco PapaleoGiulia MicheliniAnna FerzettiFederico IelapiSara Ciocca, Giulio Scarpati Margherita Buy. Assenti Matilde Gioli e Sergio Rubini, che invece facevano parte del primo film.

La trama di Tutti per 1 – 1 per tutti

Sempre goliardici ma più arrugginiti, tornano i Moschettieri D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea) e Athos (Rocco Papaleo), richiamati dalla Regina Anna d’Austria (Margherita Buy) per un’ultimissima missione segreta. Guidati stavolta da una singolare veggente di nome Tomtom (Giulia Michelini), si lanceranno in una nuova, mirabolante, avventura che intreccerà i destini della piccola Principessa Ginevra (Sara Ciocca), figlia di Enrichetta d’Inghilterra (Anna Ferzetti), e Buffon (Federico Ielapi), un giovanissimo e riccioluto orfanello. In un viaggio costellato di sfide di ogni genere e incontri fantastici, tra cui quello con Cyrano (Guido Caprino), si troveranno ad affrontare la più dura delle prove: scegliere tra la fedeltà alla Corona e quella all’amicizia.

Tutti pazzi per Rose: recensione del film con Romain Duris

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Tutti pazzi per Rose: recensione del film con Romain Duris

Tutti pazzi per Rose (Populaire), diretto da Régis Roinsard, vede protagonista una bellissima coppia: Romain Duris (L’Appartamento Spagnolo) e Déborah Francois (La Voltapagine), due temperamenti attoriali che si sposano alla perfezione con i loro personaggi. Accanto a loro due, c’è anche Bérénice Bejo, grande interprete di The Artist, qui in un ruolo marginale che non offusca però la sua bellezza e la sua bravura. Il film si basa principalmente sulle dinamiche di coppia, sugli equilibri e le tensioni che si creano inevitabilmente tra il maestro e l’allieva prima e tra gli amanti dopo, seguendo una struttura abbastanza classica con il nodo narrativa che si scioglie nel finale per la gioia degli spettatori e dei protagonisti.

La trama di Tutti pazzi per Rose

In Tutti pazzi per Rose in piena primavera, e racconta la storia di Rose Pamphyle (Déborah François), una ventunenne vedova di madre e che vive con il padre. L’uomo dal carattere molto burbero gestisce l’emporio di un piccolo villaggio della Normandia e ha promesso sua figlia in sposa a un ragazzo del posto, il figlio del meccanico. Il futuro della giovane è quindi già segnato da una vita piatta, nella quel si ritroverà a essere una moglie devota e a occuparsi giorno dopo giorno di casa e figli. Questo, però, non è proprio l’ideale di vita che sogna Rose, che cercando di dare una svolta alla sua esistenza, decide di partire per Lisieux per iniziare a lavorare come segreteria di Louis Echard (Romain Duris), a capo di una compagnia assicurativa. Purtroppo il colloqui non va affatto bene, ma a Lisieux non sfugge una particolare abilità di rose: sa scrivere velocemente a macchina. L’uomo le propone quindi di partecipare a una gara di dattilografia e soltanto se la vincerà, otterrà il posto da segretaria. Louis si propone come suo coach e allena la giovane, trascorrendo diverso tempo con lei e condividendo più della semplice passione per questo sport particolare.

tutti pazzi per rose recensione

Negli anni ’50 il massimo della modernità per una ragazza era aspirare a diventare segretaria. Quando poi il desiderio si realizzava, le poche fortunate ad essere delle vere segretarie erano considerate vere ragazze moderne, all’avanguardia. Rose vive in un piccolo paesino ed è impiegata nell’Emporio paterno, ma il suo desidero è quello di viaggiare, visitare città straniere e fare tante esperienze diverse dalla vita di paese. Quale miglior modo per cominciare se non diventare una vera ragazza moderna? Il problema però è che Rose non sa fare nulla, è imbranata e disordinata, anche se riesce ad ottenere il suo primo lavoro presso Louis Echard, assicuratore. In realtà Louis ha visto in lei non la segretaria di cui aveva bisogno, ma una scommessa: Rose infatti è velocissima a scrivere a macchina, pur usando solo due dita. Lui, ex atleta di temperamento agonistico fino all’eccesso, vuole iscriverla ai campionati regionale di dattilografia, e così Rose, allenata da Louis comincia la sua scalata verso il successo per diventare la ragazza più veloce della Bassa Normandia, e poi chissà, forse della Francia intera.

Più che parlare di sogni che si realizzano però, Tutti pazzi per Rose è alla fine una storia d’amore, il racconto leggero e brioso di una coppia che si rincorre e che sembra destinata a stare insieme dal primo momento che si incrocia. Bellissima la fotografia del film, sgargiante e a tono con i bellissimi costumi anni ’50 indossati dalla sottile ed elegante Francois. Commedia senza troppe pretese, Tutti pazzi per Rose è un film gradevole che racconta con intelligenza e brio una storia universale e semplice.

Tutti pazzi per Rose : una clip e il trailer italiano!

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Tutti pazzi per Rose : una clip e il trailer italiano!

tutti pazzi per roseNoi di Cinefilos.it l’abbiamo visto all’ultimo Festival di Roma e con il titolo di Populaire. Il film arriverà nelle sale italiane distribuito di BIM con il titolo Tutti Pazzi per Rose e vi mostriamo oggi una clip e il trailer del film:

 

Qui trovate la nostra recensione, mentre a seguire la trama del film:

Primavera 1958. Rose Pamphyle ha 21 anni e vive con suo padre, un burbero vedovo titolare dell’emporio di un piccolo villaggio in Normandia. Rose è promessa in sposa al figlio del proprietario dell’autofficina e l’attende un destino di casalinga docile e devota. Ma Rose non vuole saperne di una vita del genere. Così decide di partire per Lisieux, dove il trentaseienne Louis Echard, carismatico titolare di un’agenzia di assicurazioni, sta cercando una segretaria. Il colloquio per l’assunzione è un fiasco totale. Ma Rose ha un dono: batte i tasti della macchina per scrivere a una velocità vertiginosa e così riesce suo malgrado a risvegliare l’ambizioso sportivo che sonnecchia in Louis… Se vuole ottenere il posto, Rose dovrà partecipare a delle gare di velocità dattilografica. Ignorando i sacrifici che la giovane dovrà compiere per raggiungere l’obiettivo, Louis si improvvisa allenatore e decreta che farà di Rose la dattilografa più veloce di Francia, e perfino del mondo! E l’amore per la competizione sportiva non va necessariamente d’accordo con l’amore puro e semplice…

Tutti pazzi per Mary: quello che non sai sul film con Cameron Diaz

Indicata come una delle commedie chiave degli anni Novanta, Tutti pazzi per Mary andò contro ogni aspettative, rivelandosi un punto di svolta tanto nella carriera dei due registi quanto in quella degli attori protagonisti. Bobby e Peter Farrelly, infatti, conobbero grazie a tale titolo ulteriore popolarità, raggiungendo lo status di maestri della commedia. Il film poi, si rivelò un grandissimo successo di critica e box office, arrivando ad incassare circa 370 milioni di dollari in tutto il mondo.

Merito di tale successo è la natura politicamente scorretta dell’opera, ricca di personaggi dissacranti e situazioni spesso al limite tanto per contenuti quanto per stile di comicità. I due autori, infatti, volevano distaccarsi dalla tipica commedia per grandi e piccini, realizzando invece un film pensato esclusivamente per un pubblico più adulto. Ciò gli permise di utilizzare gag comiche altrimenti impensabili, donando all’opera un’atmosfera più sessualmente esplicita.

Gli sceneggiatori, inoltre, si basarono un reale fatto di cronaca. Questo riguardava un uomo che aveva ingaggiato un detective privato per ritrovare una sua compagna del liceo del quale era stato innamorato. Il gruppo di autori iniziò dunque a immaginare cosa sarebbe potuto succedere se quell’investigatore fosse risultato più perverso del previsto, innamorandosi egli stesso della ragazza in questione. A partire da tale suggestione si costruì così la vicenda del film, arricchita poi di dettagli, personaggi e situazioni comiche.

Tutti pazzi per Mary: la trama del film

La vicenda del film si apre nel 1985, quando il liceale Ted Stroehmann è in procinto di andare ad un appuntamento con la ragazza dei suoi sogni, Mary Jensen. Una volta recatosi da lei, però, rimane vittima di un incidente, venendo di conseguenza ricoverato in ospedale. Nel frattempo, Mary si trasferisce a Miami e il ragazzo la perde di vista. Tredici anni dopo, Ted sta ancora cercando di dimenticare la ragazza, ma non riuscendovi decide di accettare il consiglio del suo migliore amico, ingaggiando un detective per ritrovarla. Il caso viene così affidato all’investigatore Patrick “Pat” Healy, il quale dopo aver ritrovato Mary, e averla osservata per alcuni giorni, se ne innamora perdutamente.

Decide perciò di mentire a Ted, affermando che la donna è in sovrappeso e ha quattro figli di tre uomini diversi. Dopodiché, Patrick lascia il suo lavoro e torna a Miami per conquistare Mary grazie ai pedinamenti e all’ascolto delle sue conversazioni private, che gli forniscono tutte le informazioni su gusti e passioni della ragazza. Scoperto però l’inganno del detective, Ted decide di partire a sua volta per Miami. Qui si ritrova però costretto a fare i conti con più spasimanti di quello che avrebbe mai immaginato. Per riuscire a prevalere su questi, finirà così con il cacciarsi in situazioni sempre più assurde.

Tutti pazzi per Mary: il cast del film

Il film contribuì a lanciare definitivamente la carriera dell’attrice Cameron Diaz, che dà qui vita alla Mary del titolo. Questa fu da sempre la prima scelta per i Farrelly, i quali la consideravano la “donna perfetta”. Questa fu entusiasta della sceneggiatura e accettò da subito di partecipare al film, nonostante il suo agente glielo avesse sconsigliato ritenendolo deprecabile. Per prepararsi al ruolo, l’attrice decise poi di fare visita al suo vecchio liceo per cercare la giusta ispirazione per potersi comportare come una teenager. La sua interpretazione fu poi premiata con diversi riconoscimenti, tra cui l’MTV Movie Awards per la miglior performance femminile.

Nel ruolo di Ted vi è invece Ben Stiller, anch’egli all’epoca poco conosciuto. Per via di ciò, infatti, i produttori erano contrari alla sua scelta, suggerendo invece un attore più popolare come Jim Carrey. I Farrelly decisero allora di proporre l’ancor meno noto Owen Wilson, e a quel punto i produttori accettarono l’opzione di Stiller. Ricordando anni dopo la sua partecipazione al film, l’attore affermò di essersi raramente divertito come in quell’occasione, e che quella è stata l’opera che gli ha permesso di raggiungere una popolarità internazionale. Stiller ha inoltre indicato Tutti pazzi per Mary come il suo film preferito tra quelli a cui ha partecipato.

L’altro personaggio principale del film è quello del detective Patrick, interpretato dall’attore Matt Dillon. Anche per lui i produttori furono inizialmente scettici, non convinti che l’attore potesse risultare idoneo in una commedia, non avendone fatte negli anni precedenti. Dopo il suo provino furono però tutti certi delle sue potenzialità. Dillon, dal canto suo, ha lodato il progetto esprimendo particolare entusiasmo per la libertà d’improvvisazione lasciatagli dai due registi. Anche per lui il film si rivelò un decisivo punto di svolta, permettendogli di ottenere una più ampia gamma di ruoli e diversi prestigiosi riconoscimenti.

Tutti pazzi per Mary film

Tutti pazzi per Mary: le scene più celebri

Quando si pensa a questo film, la prima scena che viene in mente è molto probabilmente quella con il famoso “gel” che Mary utilizza per pettinarsi i capelli. Tale scena rischiò tuttavia di non rientrare nel montato finale, poiché tutti si dichiararono scettici nei suoi confronti. I due attori coinvolti, Stiller e la Diaz, affermarono infatti che poteva risultare eccessiva, rovinando il film e le loro carriere. Allo stesso tempo, i Farrelly realizzarono venti versioni di tale scena, essendo anche loro incerti sulla sua realizzazione. Dopo circa sei mesi di dibattito con la produzione, questa venne però inserita nel film, divenendo immediatamente iconica.

Altra famosissima scena del film è una di quelle poste ad apertura del film, dove si mostra l’incidente che impedisce a Ted di uscire con Mary. Divenuta celebre come “la scena della zip”, questa è stata in seguito descritta dai due registi come basata su un fatto realmente avvenuto. Stando a quanto da loro raccontato, un amico della loro sorella minore si ritrovò infatti invischiato in tale problema. Una volta venuti a conoscenza di tale evento, estremamente doloroso e comico allo stesso tempo, i due registi si convinsero sulla necessità di riutilizzarlo in qualche loro film.

Tutti pazzi per Mary: il trailer e dove vedere il film in streaming

Per chi ha amato il film, o per chi non l’avesse ancora visto e desidera poter recuperare tale titolo, è possibile fruirne grazie alla sua presenza in alcune tra le principali piattaforme streaming oggi presenti in rete. Tutti pazzi per Mary è infatti disponibile su Rakuten TV, Infinity, Chili Cinema, Apple iTunes e Google Play. Per vederlo, in base alla piattaforma prescelta, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Ciò permetterà di riprodurlo in modo pratico e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb