Giovedì 24 ottobre approda nelle
sale italiane Runner Runner, thriller
pokeristico diretto da Brad Furman, al terzo
lungometraggio dopo The Take (2007) e
The Lincoln Lawyer (2011). Protagonista
di Runner Runner è Justin
Timberlake, ormai lanciatissimo nella carriera d’attore:
l’ex ‘N Sync, ormai sempre più a suo agio davanti alla macchina da
presa (ma musica e danze non sono in soffitta!) interpreta Richie
Furst, un giovane genietto della matematica, universitario a
Princeton, che si mantiene con il poker online, finché non gli
restano le tasche prosciugate.
Convinto di esser stato vittima di
una truffa, si mette in cerca di chi c’è dietro la poker room che
lo ha lasciato a terra. Giunto in Costa Rica, si imbatte in Ivan
Block, interpretato da Ben
Affleck, che ne fa un suo adepto seducendolo con
promesse di ricchezza e potere. Ma Block non è un angioletto, e
quando l’FBI bussa alla porta di Richie per mettere nei guai il
grande capo, l’audace universitario si trova tra due fuochi, e la
tensione sale… Nel cast anche Gemma Arterton –
oneri e onori della bella di turno – recentemente vista come Gretel
a cacciar streghe con il fratello Hansel nella sanguinolenta
rivisitazione della nota fiaba dei Grimm. Completano la truppa
Anthony Mackie (Agente Shavers), David
Costabile (Horstein), Michael Esper
(Billy Petricoff).
Runner
Runner è stato scritto da due che con cinema e carte
ci sanno fare: Brian Koppelman e David
Levien, felici penne de Il Giocatore
(1998, regia di John Dahl), film
culto per i pokeristi. Eppure, recensioni e pareri pescati
oltreoceano, dove il film è uscito a inizio ottobre, sono
generalmente tiepidi, con punte di cocente delusione. Severi
commentatori hanno parlato di un film salvato da Ben
Affleck, che forse con i salvataggi ha preso dimestichezza
interpretando Tony Mendez nello splendido e premiato
Argo (2012, regia proprio di Ben).
Qualche dato sulla produzione.
Costato circa 30 milioni di dollari (in due settimane di proiezione
negli USA, ne sono stati incassati già più di 15),
Runner Runner è stato girato nell’estate
2012 tra USA (Princeton) e Puerto Rico. Tra i produttori anche
Leonardo DiCaprio con la sua Appian Way,
affiancata da New Regency, Double Feature e Stone Village.
Gli attori di grido e la trama
accattivante porteranno sicuramente gente in sala. E anche
l’elemento poker sarà valida sirena, benché la mania in Italia sia
un po’ in fase calante, dopo anni di delirio nazionale per Hold’em
e compagnia.