Ecco nuovi scatti ufficiali dal set
di American Sniper, il prossimo film di
Clint Eastwood che si candida a protagonista della
prossima stagione cinematografica. Eastwood dirige Bradley
Cooper e Sienna Miller.
American Sniper, il film
Dal regista Clint Eastwood arriva American
Sniper, con
Bradley Cooper che interpreta
Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la
storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più
di un cecchino.
Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene
inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi
commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul
campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande
coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la
sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una
taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli
insorti. Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa
propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre
nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il
pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la
rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando
il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una
volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle
(Sienna
Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la
guerra che non riesce a lasciarsi indietro.
Bradley Cooper è stato nominato all’Oscar due volte
per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook – Il Lato
Positivo” e nel film “American Hustle” ed è il protagonista del
film insieme a Sienna
Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman,
Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta
vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby”,
“Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film American
Sniper tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall,
che si basa sul libro scritto da
Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è
stata subito un best seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei
bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero
uno.
American
Sniper è prodotto da Eastwood, Robert
Lorenz, Andrew Lazar,
Bradley Cooper e Peter Morgan.
I produttori esecutivi sono Tim Moore, Jason Hall, Sheroum
Kim e Bruce Berman. La troupe creativa dietro le quinte è
formata dal direttore della fotografia candidato all’Oscar Tom
Stern (“Changeling”); lo scenografo candidato all’Oscar James J.
Murakami (“Changeling”) e la scenografa Charisse Cardenas; il
montatore vincitore del premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven-Gli
Spietati”) ed il montatore Gary D.Roach; e la costumista Deborah
Hopper.
American
Sniper, prossimo film diretto da Clint
Eastwood con protagonista Bradley Cooper,
uscirà al cinema nel giorno di Natale. Il film uscirà quindi negli
USA per il 25 dicembre, mentre la Warner Bros.-Village Roadshow
programma un’uscita mondiale per gennaio. Nel film anche
Sienna Miller e Luke Grimes.
American Sniper, il film
Dal regista Clint Eastwood arriva American
Sniper, con
Bradley Cooper che interpreta
Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la
storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più
di un cecchino.
Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene
inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi
commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul
campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande
coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la
sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una
taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli
insorti. Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa
propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre
nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il
pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la
rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando
il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una
volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle
(Sienna
Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la
guerra che non riesce a lasciarsi indietro.
Bradley Cooper è stato nominato all’Oscar due volte
per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook – Il Lato
Positivo” e nel film “American Hustle” ed è il protagonista del
film insieme a Sienna
Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman,
Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta
vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby”,
“Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film American
Sniper tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall,
che si basa sul libro scritto da
Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è
stata subito un best seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei
bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero
uno.
American
Sniper è prodotto da Eastwood, Robert
Lorenz, Andrew Lazar,
Bradley Cooper e Peter Morgan.
I produttori esecutivi sono Tim Moore, Jason Hall, Sheroum
Kim e Bruce Berman. La troupe creativa dietro le quinte è
formata dal direttore della fotografia candidato all’Oscar Tom
Stern (“Changeling”); lo scenografo candidato all’Oscar James J.
Murakami (“Changeling”) e la scenografa Charisse Cardenas; il
montatore vincitore del premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven-Gli
Spietati”) ed il montatore Gary D.Roach; e la costumista Deborah
Hopper.
American
Sniper di Clint Eastwood ha sedimentato il suo
status di grande successo, superando le aspettative con un secondo
fine settimana quotato più di 50 milioni di dollari, in
3.705 sale americane.
Alcune prime stime valutano il
secondo “Sniper” week end prossimo ai 60 milioni di dollari, dato
che vorrebbe gli incassi negli States vicini ai 200
milioni. In ogni caso, il dramma sulla guerra in Iraq si sta
mostrando incredibilmente resistente, con un calo inferiore al 50%
dopo un’apertura da record durante il week end dedicato a
Martin Luther King Jr.
American
Sniper ha avuto incassi talmente buoni da poter
probabilmente guadagnare tre volte tanto il secondo film in
classica al box office, The Boy Next
Door , thriller interpretato da Jennifer
Lopez. American Sniper ha
avuto vittoria facile anche su
Mortdecai, la nuova commedia di
Johnny Depp può infatti considerarsi perdente in
partenza con un esordio da soli 6 milioni di dollari.
Il film diretto da
Clint Eastwood ed interpretato da
Bradley Cooper continua a sfidare le previsioni
dei tecnici, superando ogni volta le stime d’incasso ipotizzate.
American
Sniper si è aggiudicato ben 6 nomination
all’Oscar e continua ad essere il titolo più chiacchierato negli
States e all’estero.
E’ uscito al cinema l’atteso nuovo
film di Clint Eastwood, American
Sniper che vede protagonista nei panni di un cecchino
eroe l’attore
Bradley Cooper . Ebbene la Warner Bros ha diffuso
un backstage del film:
American Sniper, il film
Dal regista Clint Eastwood arriva American
Sniper, con
Bradley Cooper che interpreta
Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la
storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più
di un cecchino. Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene inviato in Iraq
con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua
massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e
mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene
soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione
anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua
testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti.
Allo stesso tempo, combatte
un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un
buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo.
Nonostante il pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua
famiglia, la rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni,
incarnando il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato
indietro.” Una volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle
(Sienna
Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la
guerra che non riesce a lasciarsi indietro.
Bradley Cooper è stato nominato all’Oscar due volte
per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook – Il Lato
Positivo” e nel film “American Hustle” ed è il protagonista del
film insieme a Sienna
Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman,
Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta
vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby”,
“Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film American
Sniper tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall,
che si basa sul libro scritto da
Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è
stata subito un best seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei
bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero
uno.
American
Sniper è prodotto da Eastwood, Robert
Lorenz, Andrew Lazar,
Bradley Cooper e Peter Morgan.
I produttori esecutivi sono Tim Moore, Jason Hall, Sheroum
Kim e Bruce Berman. La troupe creativa dietro le quinte è
formata dal direttore della fotografia candidato all’Oscar Tom
Stern (“Changeling”); lo scenografo candidato all’Oscar James J.
Murakami (“Changeling”) e la scenografa Charisse Cardenas; il
montatore vincitore del premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven-Gli
Spietati”) ed il montatore Gary D.Roach; e la costumista Deborah
Hopper.
Acclamato film del regista Clint
Eastwood, American Sniper fa parte di quelle
opere da lui dirette incentrate sulle nuove figure eroiche degli
odierni Stati Uniti. Basato su una storia vera, il film ha ottenuto
importanti riconoscimenti tanto da parte della critica quanto da
parte del pubblico, e ha dato nuovamente prova delle abilità
registiche di Eastwood anche per quanto riguarda il genere del war
movie.
Ecco 10 cose che non sai su
American Sniper.
American Sniper: la trama del
film
10. Narra la storia di un
celebre cecchino. Il film è basato sulla vita di Chris
Kyle, divenuto noto per essere stato uno dei più letali cecchini di
guerra durante il conflitto in Iraq conseguente all’attacco dell’11
settembre 2001. La sua vita si divide tra le missioni in terra
straniera e i periodi di riposo a casa, in compagnia della moglie
Taya e dei figli. Abituatosi all’ambiente di guerra, Kyle finirà
però per sviluppare una difficoltà nel reinserirsi nella
società.
American Sniper è tratto da un
libro
9. È la trasposizione di
un’autobiografica. Il lungometraggio di Eastwood si è
basato sul libro American Sniper, autobiografia di Kyle
pubblicata nel 2012, dove si ripercorre la sua carriera da
cecchino, con all’attivo oltre 255 guerriglieri iracheni uccisi.
Con più di 1,2 milioni di copie vendute, il libro è divenuto un
vero e proprio best seller, permettendo alla storia del suo autore
di diventare estremamente nota negli Stati Uniti.
American Sniper è in streaming
8. È presente su diverse
piattaforme online. Per chi desidera vedere o rivedere il
film, sarà possibile farlo affidandosi ad alcune tra le principali
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Tra queste si
annoverano Rakuten TV, Chili, Infinity, Tim Vision
e Amazon Prime. In base a quale di questa si
sceglierà di utilizzare, per vederlo basterà sottoscrivere un
abbonamento o noleggiare il singolo film.
American Sniper è anche su
Netflix
7. È nel catalogo della
celebre piattaforma. Attualmente, il film diretto da
Eastwood è presente anche sulla piattaforma di Netflix. Se si
possiede un abbonamento a questa, sarà possibile vedere il film
senza nessun costo aggiuntivo, potendo anche scegliere se guardarlo
in lingua originale o con il doppiaggio italiano.
American Sniper: le recensioni al
film
6. Ha ricevuto critiche
generalmente positive. Acclamato come uno dei migliori
film di Eastwood degli ultimi anni, il film è stato accolto in modo
generalmente positivo dalla critica. Sul sito Rotten Tomatoes,
aggregatore di recensioni, questi ha un punteggio complessivo pari
al 72%, mentre su Metacritics vanta una media di giudizi positivi
pari a 8.3 su 10.
American Sniper: il cast del
film
5. Bradley Cooper si è
sottoposto ad un duro allenamento. Per poter dar vita a
Chris Kyle nel film, BradleyCooper dovette guadagnare circa 20 chili di
muscoli. Per riuscirvi, si sottopose ad una dieta di circa seimila
calorie al giorno, in aggiunta ad allenamenti fisici quotidiani di
circa quattro ore. In aggiunta a ciò, Cooper ha dovuto allenare
anche il proprio accento, affinché potesse somigliare a quello del
vero soldato.
4. Cooper ha avuto modo di
parlare con il vero Kyle. In seguito alla decisione di
ricoprire il ruolo di protagonista, Cooper ebbe modo di avere una
breve conversazione telefonica con il vero Kyle. Questa avvenne
poche settimane prima della sua tragica morte, e non potendo più
basarsi sul suo aiuto nell’interpretazione, Cooper fece di tutto
per tenerne alta la memoria.
3. Sienna Miller ha
interpretato la moglie del protagonista. In American
Sniper, l’attrice Sienna
Miller ha interpretato il ruolo di Taya Kyle, moglie
di questi. Per essere certa di rendere giustizia alla vera Kyle,
l’attrice l’ha voluta incontrare in diverse occasioni, studiandola
nel suo modo di parlare e comportarsi, ma anche ascoltando il suo
punto di vista sulla storia del marito.
American Sniper: il finale del
film
[ALLERTA
SPOILER]
2.Kyle è
stato vittima di un incidente. Dopo essere tornato a casa
da eroe di guerra, Kyle cerca di reintegrarsi nella società,
riprendendo i rapporti con la propria famiglia e aiutando reduci
come lui a superare i loro traumi. Sarà proprio uno di questi che,
in circostanze mai del tutto chiarite, finirà per ucciderlo durante
un esercitazione di tiro con il fucile.
1. Il film si conclude con i
suoi funerali. A chiudere il film sono le vere immagini
del funerale di Kyle. Si tratta di filmati di repertorio dove un
lungo corteo scorta la bara attraverso la città in cui risiedeva. A
colpire sono in particolare le numerose persone accorse per
rendergli omaggio, sventolando in sua memoria la bandiera degli
Stati Uniti che Kyle ha contribuito a difendere.
Nel suo monologo di apertura agli
Oscar 2015, Neil Patrick Harris ha scherzato,
dicendo che American
Sniper, candidato a miglior film, aveva incassato
più di tutti gli altri film in gara messi insieme. Adesso arriva la
conferma che l’ultimo controverso lavoro di Clint Eastwood ha raggiunto la vetta del
box office, diventando il maggior incasso USA del 2014.
Considerando i film che sono stati
distribuiti quest’anno negli States, tra franchise di successo,
saghe fantasy e cinecomics attesissimi, Eastwood ha messo a segno
un colpo da maestro, realizzando non solo il film che ha incassato
di più nella sua intera carriera, ma anche il film che ha battuto
concorrenti come Guardiani della Galassia
e Hunger Games il canto della Rivolta parte
I.
La top ten dei maggiori
incassi USA per il 2014 è la seguente:
1- American
Sniper con $337,209,000
2- Hunger Games il
canto della rivolta parte I con $336,962,000
3- Guardiani della
Galassia con $333,176,600
4- Captain America the
Winter Soldier con $259,766,572
5- The LEGO
Movie con $257,760,692
6- Lo Hobbit la
battaglia delle cinque armate con $254,456,608
7- Transformers l’Era
dell’estinzione con $245,439,076
8- Maleficent
con $241,410,378
9- X-Men Giorni di un
futuro passato con $233,921,534
In seguito all’abbandono del
progetto da parte di Steven Spielberg all’inizio
di questo mese, Twitch ha rivelato che
Clint Eastwood è attualmente in trattative per
dirigere la pellicola della Warner Bros dal titolo
American Sniper, nella quale
Bradley Cooper vestirà i panni del
protagonista.
Il film sarà basato sul libro di
memorie di Chris Kyle dei Navy Seal, rilasciato lo
scorso anno e scritto da Scott McEwen e
Jim DeFelice, e racconterà la storia vera di Kyle,
divenuto famoso per aver compiuto il maggior numero di uccisioni
nella storia militare degli Stati Uniti (circa 255). L’uomo è morto
lo scorso febbraio.
L’ultimo film da regista di
Clint Eastwood è stato J.
Edgar con Leonardo DiCaprio, uscito
nel 2011. A breve inizierà le riprese del musical
Jersey Boys con Christopher
Walken, sempre prodotto dalla Warner
Bros.
Vertical Entertainment ha acquisito
i diritti di American Skin, il dramma diretto,
scritto ed interpretato da Nate Parker (The
Birth of a Nation), prodotto da Tarak Ben Ammar (Eagle
Pictures) e Mark Burg (Mark Burg Media). Presentato da Spike Lee in
anteprima mondiale alla 76. Mostra Internazionale d’Arte
cinematografica di Venezia, il film è pronto al debutto in alcune
sale del Nord America ed in VOD dal prossimo 15 gennaio, dando il
via alla possibile scalata verso la candidatura ai prossimi Academy
Awards.
“È la dimostrazione che il grande
lavoro di produzione che stiamo compiendo sta dando risultati
tangibili e apprezzati in tutto il mondo – ha dichiarato Tarak Ben
Ammar, Chairman di Eagle Pictures -. Con operazioni come American
Skin e ‘La verità sul caso Harry Quebert’ (serie realizzata per la
televisione), Eagle Pictures, che ci tengo a sottolineare, è una
società Italiana al 100% ha aperto un corridoio verso gli Stati
Uniti. Un corridoio che auspichiamo di far percorrere ad autori
europei e storie che abbiano un respiro internazionale”.
American Skin è la storia intensa e
drammatica di un padre che, accecato dal dolore per l’ingiusta
morte del figlio, tenta con tutta la sua astuta determinazione di
farsi giustizia riportando alla ribalta mediatica il caso
volutamente insabbiato che coinvolge l’intera stazione di polizia
della loro città. Contando sul supporto della popolazione nera,
impegnata nel far valere i diritti di uguaglianza in una società
che troppo spesso li emargina e discrimina, Lincoln mette in scena
un processo in cui i detenuti nella stazione e gli altri civili
presenti fungono da membri della giuria, che dovranno agire al
posto del governo per stabilire finalmente la verità.
A un anno dalla morte di George
Floyd, che ha scatenato la rivolta del movimento Black Lives
Matter, portando alla ribalta il tema della violenza della polizia
americana sui cittadini di colore e dopo la storica sentenza di
condanna del poliziotto che l’ha ucciso, Sky presenta in
prima visione assoluta American
Skin, lunedì 24 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno e in
streaming su NOW.
Il film, scritto, diretto e
interpretato da Nate Parker (The
Birth of a Nation), racconta la disperazione di un padre
in cerca di giustizia per la morte del figlio adolescente ucciso da
un poliziotto bianco, riflettendo sui temi della paura e delle
divisioni culturali, ancor oggi radicate nella società americana.
Nel cast, oltre a Nate Parker nel ruolo del protagonista Lincoln
Jefferson, Omari Hardwick (A-Team, Middle of
Nowhere, Miracolo a Sant’Anna) è Omar “Derwood” Scott amico di
Linc, Theo Rossi (Luke Cage, Sons of
Anarchy) è il poliziotto Dominic Reyes e Beau
Knapp (Seven Seconds, Black and Blue) è il
poliziotto Mike Randall, colpevole di aver ucciso il ragazzo. Il
film, prodotto da Tarak Ben Ammar, Mark Burg e Lukas
Behnken è distribuito da Eagle
Pictures.
American
Skin racconta le azioni disperate di Linc, un veterano
della guerra in Iraq che, tornato in patria, vede il figlio
quattordicenne Kijani morire davanti ai suoi occhi per mano di un
poliziotto durante un controllo stradale. Privato di un processo
equo, dopo l’assoluzione in tribunale di Mike Randall, il
poliziotto che aveva sparato al ragazzo uccidendolo, Linc decide di
farsi giustizia da solo. Ad accompagnare lo spettatore nel racconto
Jordin King, uno studente di cinema deciso a girare un documentario
sulla morte di Kijiani e sul desiderio di giustizia di Linc.
Insieme alla sua troupe Jordin diventerà testimone diretto e
protagonista dell’intera vicenda, con la responsabilità di farla
conoscere al mondo.
Nate Parker ha trascorso gran parte
della sua vita e della sua carriera combattendo le ingiustizie
sociali e creando contenuti che affrontano il tema della disparità
delle comunità emarginate in tutto il mondo. Si è guadagnato per la
prima volta l’attenzione della critica con il suo ruolo da
protagonista in The Great Debaters – Il potere della
parola di Denzel Washington. Nate ha interpretato il ruolo di
protagonista in Red Tails prodotto da George Lucas. Con il
suo debutto alla regia in The Birth of a Nation – Il risveglio
di un popolo ha vinto il Gran Premio della Giuria e del Premio
del Pubblico al Sundance Film Festival nel 2016.
American
Skin – Lunedì 24 maggio in prima visione alle 21.15 su Sky
Cinema Uno, in streaming su N0W e
disponibile on demand. Grazie a extra, il
programma fedeltà di Sky, i clienti Sky da più di 3 anni e con Sky
Cinema lo vedranno prima di tutti on demand nella sezione
extra.
Dopo aver visto le prime
tre puntate della miniserie creata da Dan
Futterman (candidato all’Oscar per gli script di A
sangue freddo – Capote e Foxcatcher, entrambi di Bennett
Miller) appare chiaro che lo scopo principale di
AmericanRust sia quello di
mettere in scena le condizioni tutt’altro che agiate in cui versa
oggi una buona parte del Nord Est degli Stati Uniti. Tale
intenzione si sovrappone alla trama principale dello show, cercando
un equilibrio tra melodramma e thriller che pende fin troppo in
favore del primo genere.
American Rust, la trama
Dal momento che
l’ambientazione dello show trasmesso in America da Showtime è
dunque fondamentale, un contesto storico-sociale è del tutto
necessario. Il set principale della storia adattata dal romanzo di
Philipp Meyer è Buell, cittadina del sud della
Pennsylvania. Ovvero nel mezzo della cosiddetta “Rust Belt”
(Cintura di Ruggine), territorio che in particolar modo dopo
la Seconda Guerra Mondiale aveva sviluppato una fiorente economia
basata sull’industria pesante, salvo poi essere stata “abbandonato”
a se stesso a partire dalla fine degli anni ‘70. Il decennio
successivo ha costretto larga parte dei cittadini alla
disoccupazione, causando di conseguenza povertà, abuso di droghe,
criminalità. È in questo clima di desolazione che si muovono i
personaggi di American Rust: protagonista della serie è Del Harris,
uomo di legge che deve catturare l’assassino di un suo ex-collega
dal passato tutt’altro che integerrimo. Il principale indiziato è
il giovane Billy Poe, figlio della donna con cui proprio Harris
vorrebbe costruire il proprio futuro. Il dilemma è quindi semplice:
fare il proprio dovere diretto verso la ricerca incondizionata del
colpevole oppure “pilotare” le indagini in modo da deviare
l’attenzione lontano dal ragazzo?
Il giallo è un pretesto
Fin dall’episodio pilota
si può chiaramente intuire che in American Rust
l’ossatura del giallo è poco più di un pretesto: il solo fatto che
l’episodio venga costruito come un lungo flashback rivela quanto
Futterman e il regista John Dahl – anni fa diresse
il notevole ma sfortunato Il giocatore con
Matt Damon ed
Edward Norton – siano maggiormente interessati alla
rappresentazione del contesto rispetto allo sviluppo della trama.
L’interesse che American Rust suscita nello
spettatore sta principalmente nella rappresentazione dell’umanità
lasciata indietro in cittadine come Buell: la desolazione economica
e soprattutto umana che lo show mette in scena possiede un realismo
malinconico capace di non scivolare mai in atteggiamento
pietistico.
Personaggi e figure in
chiaroscuro, sconfitte dal tempo o dalle vicissitudini di una vita
fatta di stenti, si alternano a momenti in cui la vitalità e la
voglia di affermare il proprio valore colpiscono nel profondo, come
in una bella sequenza di matrimonio nel secondo episodio. La
rappresentazione sentita e partecipe di tale umanità non riesce
però a distogliere l’attenzione dal fatto che il meccanismo di
detection riguardante l’omicidio, ovvero il catalizzatore della
trama, in realtà funziona a stento: le indagini si sviluppano con
un meccanismo narrativo estremamente lento e tutto sommato poco
interessante. I potenziali indiziati del crimine vengono sviluppati
come personaggi stranamente inconsistenti, che nel corso degli
episodi diventano sempre più stereotipati sia nelle azioni che nei
meccanismi psicologici. E tale mancanza di presa emotiva sulla
vicenda della soluzione del puzzle alla lunga mina l’efficacia
degli episodi stessi.
Jeff Daniels merita la visione
Se American
Rust merita comunque uno sguardo è senza dubbio per le
interpretazioni corpose di alcuni attori del cast principale: prima
di tutto il protagonista Jeff Daniels, capace di tratteggiare un Del
Harris piegato dalla stanchezza e da un passato doloroso che tenta
comunque di svolgere il proprio lavoro con la dignità rimasta.
L’attore amato qualche anno fa nella serie The Newsroom creata da Aaron
Sorkin lavora in questo caso con i mezzitoni e le
sfumature del ruolo in maniera magistrale. Accanto a lui un altro
“veterano” come Bill Camp – il quale ha ottenuto la consacrazione
sul piccolo schermo con una miniserie poderosa quale The
Night Of – contribuisce a impreziosire
American Rust insieme alla sempre efficace Maura
Tierney. Insomma, se scoprire il colpevole in questo show non
sembra poi così avvincente o anche necessario, rimane comunque la
soddisfazione di vedere all’opera attori di bravura
consumata.
American Rust2 ha finalmente una data di uscita. La
seconda stagione della
serie con protagonista Jeff Danies debutterà
giovedì 28 marzo. Ad annunciarlo è TVLine.
Dove vederla American Rust 2?
I fan ricorderanno che la
prima stagione della serie è stata trasmessa su Showtime,
che ha cancellato lo
spettacolo tre mesi dopo il suo finale. Nel
giugno 2022, Freevee di Amazon ha annunciato di
aver acquisito American
Rust per la seconda stagione.
La seconda stagione,
annunciata comeAmerican Rust: Broken
Justice, ora verrà trasmessa in streaming
su Prime
Video. Tutti i 10 episodi della seconda
serie usciranno il giorno della sua uscita. Lo streamer ha anche
rilasciato il trailer ufficiale della seconda serie, che ora puoi
guardare di seguito:
American Rust 2: la trama
La prossima stagione che si
intitola American Rust: Broken Justice è
ambientata ancora una volta a Buell, Penn., dove Del Harris di
Daniels e Grace Poe di Tierney “cercano di ricostruire le loro
vite dopo gli eventi strazianti della
prima stagione”, si legge nel logline ufficiale. L’azione
prende il via quando la città sperimenta una serie di “omicidi
apparentemente non correlati“, continua la sinossi,
“suggerendo una cospirazione molto più ampia che minaccia tutti
in questa piccola e unita città“.
Oltre a Tierney e Daniels, il
cast di ritorno include Mark Pellegrino, Rob Yang, Kyle
Beltran, Alex Neustaedter, Julia Mayorga e David
Alvarez. Le aggiunte alla stagione 2 includono Luna
Lauren Velez
( Dexter ), Nick
Sandow ( Orange Is the New
Black ), Marc Menchaca
( Ozark ), Britian
Seibert ( A Murder at the End of the
World ), Amelia Workman
( FBI ), Christopher
Denham ( Billions ),
Leon Addison Brown ( The
Knick ) e Sara Lindsey
( High
Desert ).
Ritornano tutti ma proprio tutti i
protagonisti storici di American Pia, che tornerà nelle nostre sale
con il suo quarto capitolo cinematografico American Reunion. Per
vedere il video.
Il cast del film comprende tutti i
vecchi i volti dei tre film: Tara Reid, Alyson Hannigan,
Sean William Scott, Mena Suvari, Shannon Elizabeth, John Cho,
Jason Biggs, Chris Klein, Jennifer Coolidge, Natasha Lyonne, Eugene
Levy, Eddie Kaye Thomas. L’uscita americana è prevista per il 6
Aprile 2012. In Italia si attende una data ufficiale.
American Prince/American
Boy: a Profile Of Steven Prince; è questo il titolo
completo del documentario evento della IV edizione del Festival
internazionale del film di Roma per la sezione L’altro cinema –
Extra diretta da Mario Sesti.
L’hanno ribattezzato il film
‘perduto’ di Martin Scorsese, un omaggio all’amico
Steven Prince che ebbe una piccola parte in
“Taxi Driver”. Tutto parte nel lontano 1978 quando
Scorsese gira un lungo documentario, “American Boy: A profile of
Steven Prince”, un’interminabile nottata hippy in cui Steven
racconta la sua vita di eccessi, sospesa tra anfetamine, alcool,
donne e loschi figuri.
Di lì il silenzio, durato oltre
trent’anni ed oggi l’opera nascosta del regista italo-americano,
che fece di Prince un’icona pop a cui anche Tarantino si sarebbe
ispirato in “Pulp Fiction” (nella scena in cui una Uma
Thurman in overdose si risveglia grazie ad un’improvvisata
iniezione di adrenalina), viene riportata alla luce da Tommy
Pallotta, che ne riprende il viso in primo piano dopo tanti anni,
ma che tutto sommato non sembra poi così cambiato, esclusi i
capelli bianchi e un pò di rughe; al tempo nemmeno uno stravagante
come lui può sfuggire. Il nuovo documentario alterna alle
testimonianze di oggi alcune immagini di ieri dirette da un
Martin Scorsese ben vestito, dalla barba lunga e i
capelli gellati.
Il risultato è un viaggio nella
vita di Prince che a tratti sembra la copia spudorata di una
sceneggiatura, che ha nell’incredibile il suo forte e nella
“fottuta fortuna” del protagonista il surreale. Se non fosse
che non è una sceneggiatura e quella non è una vita inventata.
Seduto alla poltrona, bevendo un bicchiere di vino dopo l’altro il
protagonista affronta i meandri della mente rievocando il suo
passato sostenendo che la vita va presa al volo e che l’oggi è più
importante del domani. Il tutto con la stessa follia e la stessa
spensieratezza del Prince di Scorsese, come se in qualche modo il
trascorrere del tempo non lo abbia nemmeno sfiorato.
American
Prince/American Boy: a Profile Of Steven Prince; è
questo il titolo completo del documentario evento della IV edizione
del Festival internazionale del film di Roma per la sezione L’altro
cinema – Extra diretta da Mario Sesti.
L’hanno ribattezzato il film
‘perduto’ di Martin Scorsese, un omaggio all’amico
Steven Prince che ebbe una piccola parte in “Taxi
Driver”. Tutto parte nel lontano 1978 quando Scorsese
gira un lungo documentario, “American Boy: A profile of
Steven Prince”, un’interminabile nottata hippy in cui
Steven racconta la sua vita di eccessi, sospesa tra anfetamine,
alcool, donne e loschi figuri. Di lì il silenzio, durato oltre
trent’anni ed oggi l’opera nascosta del regista italo-americano,
che fece di Prince un’icona pop a cui anche
Tarantino si sarebbe ispirato in “Pulp Fiction”
(nella scena in cui una Uma Thurman in overdose si risveglia grazie ad
un’improvvisata iniezione di adrenalina), viene riportata
alla luce da Tommy Pallotta, che ne riprende il viso in primo piano
dopo tanti anni, ma che tutto sommato non sembra poi così cambiato,
esclusi i capelli bianchi e un po’ di rughe; al tempo nemmeno uno
stravagante come lui può sfuggire. Il nuovo documentario alterna
alle testimonianze di oggi alcune immagini di ieri dirette da un
Martin Scorsese ben vestito, dalla barba lunga e i
capelli gellati.
Il risultato è un viaggio nella
vita di Prince che a tratti sembra la copia spudorata di una
sceneggiatura, che ha nell’incredibile il suo forte e nella
“fottuta fortuna” del protagonista il surreale. Se non fosse
che non è una sceneggiatura e quella non è una vita inventata.
Seduto alla poltrona, bevendo un bicchiere di vino dopo l’altro il
protagonista affronta i meandri della mente rievocando il suo
passato sostenendo che la vita va presa al volo e che l’oggi è più
importante del domani. Il tutto con la stessa follia e la stessa
spensieratezza del Prince di Scorsese, come se in qualche modo il
trascorrere del tempo non lo abbia nemmeno sfiorato.
Ecco il trailer internazionale di
American Pie: Reunion. Tutto il cast è stato chiamato a raccolta
per questa rimpatriata che coinvolgerà quelli che erano adolescenti
quando la serie è iniziata
In American Pie: Ancora
Insieme A otto anni dal matrimonio, Jim e Michelle sono
due genitori ancora giovani ma un po’ “spenti”. Ognuno dei due
cerca il piacere in “solitaria” e non si accorgono che si stanno
allontanando. Di cosa parliamo? Sembra la premessa per un dramma
familiare o di coppia e invece si tratta dell’attesissimo quarto
episodio della straordinaria e licenziosa serie di American Pie,
inaugurata nel 1999 con il famosissimo film sugli adolescenti il
sesso e le prime volte.
Nel 2003 avevamo lasciato i nostri
due protagonisti al loro matrimonio, giovani belli e desiderosi
l’uno dell’altra; ora le cose sono cambiate, c’è di mezzo un figlio
e la riunione della classe 1999 rischia di far saltare gli schemi e
di far venire a galla tutti i problemi. Ma Jim non vede l’ora di
tornare a gozzovigliare con Oz, Finch e Kevin, oltre
all’immancabile Stifler che anche non invitato si intrufola ovunque
portando con sé caos e scompiglio. American Pie: Ancora
insieme è una grande operazione nostalgica, una commedia
ridanciana e sboccata e per questo estremamente divertente.
Gli adolescenti che sono cresciuti
con i primi tre film, che li hanno visti otto anni fa con timore e
imbarazzo, guarderanno ora questo nuovo film sicuramente in modo
più smaliziato ma con tanta nostalgia, quasi a dire: “Guardate i
nostri ragazzi, come sono cresciuti!”. Ma non solo nostalgia poiché
dove la trama ha una solida struttura classica, la sceneggiatura e
i dialoghi si muovono con agilità sulle bocche dei personaggi che
continuano a divertirci e a sorprenderci. Merito di Jon Hurwitz e
Hayden Schlossberg, che insieme a Adam Herz, ideatore dei
personaggi stessi, hanno dato vita ad un film che forse fatica un
po’ ad ingranare la giusta marcia e che pur basandosi su stereotipi
un po’ triti riesce con grande agilità a superare la prova degli
anni, regalando ad ogni personaggio la sua cura, ad ogni situazione
il suo spazio e ad ogni battuta la sua grassa risata.
In American Pie: Ancora
Insieme tornano in formazione d’assalto tutti i
protagonisti: oltre ai magnifici cinque
Jason Biggs, Chris Klein, Thomas Ian Nicholas, Seann William
Scott e Eddie Kaye Thomas e alla rossa
Alyson Hannigan, arrivano anche Tara Reid e
Mena Suvari nei ruoli rispettivamente di Vicky e
Heater, tutti i gran forma. Ma grande spazio hanno in questa
riunione anche i genitori dei (furono) ragazzi: il padre di Jim e
la mamma di Stifler, già protagonisti a vario titolo dei film
precedenti, tornano qui con i loro problemi legati alla solitudine
e all’età che avanza regalandoci alcune delle scene più divertenti
del film. Su tutti Eugene Levy, unico attore presente anche in
tutti i film successivi ad American Pie Il Matrimonio e destinati
solo all’Home Video, si dimostra ancora una volta divertente,
teneramente impacciato e straordinariamente autoironico.
Un film veramente riuscito, che
raccoglierà nuovi fan ma che darà soddisfazione a tutti quelli che
hanno amato la prima trilogia. Nel finale si lascia aperta la porta
al futuro: che ci sia in programma una riunione all’anno?
Arriva anche la
versione italiana del teaser trailer di American pie: ancora
insieme. American Pie – Ancora insieme (American Reunion) è un
film del 2012 scritto e diretto da Jon Hurwitz e Hayden
Schlossberg, basato sui personaggi creati da Paul Weitz, Chris
Weitz e Adam Herz. L’uscita del film nelle sale cinematografiche è
prevista per il 6 aprile 2012 in tutto il mondo. Il film riporta
sul grande schermo i protagonisti dei primi tre film della
fortunata saga di American Pie, iniziata con il film American Pie
del 1999, diretto da Paul Weitz e Chris Weitz e scritto da Adam
Herz. Il film prosegue la storia a partire dal terzo capitolo,
American Pie – Il matrimonio (2003), presentando la vita coniugale
di Jim e Michelle Levenstein, con tanto di prole al seguito, ed è
inoltre il primo film dopo ben nove anni a presentare il cast
completo della trilogia originale, alla quale sono seguiti quattro
seguiti usciti direttamente in DVD e con il solo Eugene Levy
presente in tutti i film.
Nella commedia American Pie: Ancora insieme, tutti i personaggi di
American Pie incontrati poco più di una decade fa
faranno ritorno alla cittadina di East Great Falls per una riunione
dei compagni delle scuole superiori. In un weekend molto atteso,
scopriranno cosa è cambiato, chi è rimasto sempre lo stesso e che
il tempo e la distanza non possono rompere il legame
dell’amicizia.
Era l’estate del 1999 quando quattro ragazzi della piccola città
del Michigan iniziarono la loro ricerca sulla sessualità. Negli
anni trascorsi da allora, Jim e Michelle si sono sposati mentre
Kevin e Vicky si sono lasciati. Oz e Heather sono cresciuti
distanti, mentre Finch desidera ancora la madre di Stilfer. Adesso
questi amici di una vita sono tornati a casa da adulti per
ricordarsi – ed essere ispirati – da quegli ormoni adolescenziali
che hanno creato una leggenda comica.
Il dietro le quinte sottotitolato in
italiano di American Pie: Ancora insieme, che vede il ritorno del
cast al completo di American Pie. Al cinema nel 2012. Nella
commedia American Pie: Ancora insieme, tutti i personaggi di
American Pie incontrati poco più di una decade fa faranno ritorno
alla cittadina di East Great Falls per una riunione dei compagni
delle scuole superiori.
Serata
all’insegna della comicità quella in programmazione su Italia 1,
dove andrà in onda dalle, American Pie Ancora
insieme, secondo capitolo del franchise di successo
distibuito da Universal Pictures.
Diretto Jon Hurwitz e Hayden
Schlossberg e interpretata da Jason Biggs, Alyson Hannigan, Seann
William Scott e Mena Suvari, American Pie Ancora insieme, tutti i
personaggi di American Pie dopo dieci anni si incontrano in
occasione della rimpatriata con i compagni del liceo. Durante un
weekend molto atteso, scopriranno tutti i cambiamenti avvenuti
negli anni, e si renderanno conto che il tempo e la distanza non
possono rompere un forte legame d’amicizia.
Curiosità sul film:
– Con otto film, Eugene Levy è
diventato l’unico attore ad essere in ogni film della saga
American Pie.
– Stifler cita “New Moon” come il
suo libro preferito della serie di Twilight; Chris Weitz
(produttore di American Pie (1999) e produttore esecutivo
di American Pie 2 (2001), American Pie – Il
matrimonio (2003) e American Pie: Ancora insieme
(2012) ha diretto la versione cinematografica di The Twilight
Saga: New Moon (2009).
– Nonostante sia inserita sulla
locandina principale Jessica (interpretata da Natasha Lyonne)
svolge solo un ruolo secondario interpretando un breve cameo
durante la riunione.
– Una scena di sesso con Finch e
Selena è stata girata, ma tagliata.
– Michelle Flaherty (Alyson
Hannigan) è l’unico personaggio principale di cui non si conosce
l’occupazione non viene chiarito nemmeno se sia una casalinga.
Jim Lavora per “Katz Lewn & Soben
Advertising” (anche se non è mai menzionato quale sia la sua
mansione).
Stifler ha un contratto a tempo
determinato con la “JB Global”.
Uscito al cinema nel
1999, American Pie è
rapidamente diventato un cult epocale, nonché un grandissimo
successo al box office. Il film, scritto da Adam
Herz e diretto
da Paul e ChrisWeitz,
combina in sé una serie di validi stereotipi sull’adolescenza
statunitense, arricchiti però da situazioni comiche entrare ormai a
far parte dell’immaginario comune. Da lì si è poi sviluppata una
saga che conta ad oggi quattro capitoli principali e cinque
lungometraggi spin-off. Il primo di questi sequel è arrivato in
sala nel 2001 con il titolo di American
Pie2, stavolta con la
regia di James B. Rogers, noto come regista di
seconda unità per tante commedie statunitensi.
Questo sequel, che vede il ritorno
di tutti i membri principali del cast, porta avanti le avventure
degli imbranati protagonisti maschili alle prese con i loro
rapporti con le donne e il sesso. Vengono dunque riproposte quelle
caratteristiche che hanno fatto la fortuna del primo film, a cui si
aggiungono però nuovi equivoci e situazioni comiche, tali da
rendere per molti American Pie 2 anche più divertente del
suo predecessore. Anche in questo caso il successo fu infatti
straordinario e a fronte di un budget di 30 milioni di dollari, il
film arrivò ad incassarne oltre 287 in tutto il mondo.
Seguito nel 2003 da American Pie – Il
matrimonio e da American Pie: Ancora
insieme, che nel 2012 ha dato vita ad una reunion del cast
originale, questo secondo capitolo è un titolo imperdibile. Ricco
di comicità ed emozioni, è ancora oggi una delle più brillanti
commedie sexy del cinema statunitense. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
American Pie 2: la trama del film
La vicenda di questo sequel è
ambientata nel pieno dell’estate, quando Kevin
propone agli altri di affittare una casa sul lago dove trascorrere
i mesi più caldi della stagione. Jim e
Finch accettano subito, Oz,
sebbene fidanzato con Heather, decide di andare
con loro perché lei è impegnata all’estero con la scuola.
Stifler, invece, viene invitato più per il suo
supporto economico che per la sua simpatia. Per mantenersi, però, i
cinque si rendono conto che devono trovarsi qualche piccolo lavoro.
Per caso scoprono che Danielle e
Amber, che abitano lì vicino, stanno cercando
aiuto per ristrutturare il proprio appartamento.
Tutto sembra filare liscio finché
Stifler non convince i suoi amici che le proprietarie di casa sono
lesbiche, creando un grande e divertente malinteso. Nel frattempo
Kevin incontra Vicky, la sua ex del liceo, e
scopre di non averla mai dimenticata. Oz si trova invece a dover
mantenere attiva la relazione con la sua compagna, anche se
lontani. Jim, dal canto suo, tenta di fare colpo su
Nadia, una giovane studentessa cecoslovacca,
chiedendo consigli a Michelle, la sua amica della
banda. Ben presto, i rapporti tra tutti loro tenderanno a
complicarsi, dando vita a situazioni tanto imprevedibili quanto
divertenti.
American Pie 2: il cast del film
Nel ruolo di Jim Levenstein, vero e
proprio protagonista della serie, vi è nuovamente Jason
Biggs. Alyson Hannigan riprende
invece il ruolo di Michelle Flaherty, dividendosi tra questo set e
quello di Buffy l’Ammazzavampiri. Oltre alla saga di
American Pie, l’attrice è infatti particolarmente nota per
aver interpretato la strega Willow in quella serie, come
anche Lily in How I Met Your
Mother. Eddie Kaye Thomas torna ad
interpretare un altro dei personaggi iconici della saga, ovvero
Paul Finch, mentre Thomas Ian Nicholas è Kevin
Myers, il ragazzo più ordinato e organizzato del gruppo.
Chris Klein interpreta Oz, personaggio poi non
presente nel terzo film. Immancabile è Seann William
Scott, divenuto celebre per il ruolo di Steve Stifler
e visto poi anche in Il tesoro
dell’Amazzonia.
L’attore ha ottenuto in questo
sequel molta più rilevanza rispetto al primo, merito degli
apprezzamenti ricevuti dal suo personaggio. Sono poi presenti le
attrici Shannon Elizabeth nei panni di Nadia
(ruolo che ha accettato a condizione di non dover comparire
nuda), Denise Faye in quelli di Danielle e
Lisa Arturo nel ruolo di Amber. Vi sono poi
Tara Reid impegnata a dar vita a Vicky, Natasha Lyonne
a Jessica e Mena Suvari,
che riprende invece il ruolo di Heather. Eugene
Levy torna ad interpretare Noah Levenstein, il padre
di Jim. Ad oggi, egli è l’unico attore ad aver recitato in tutti i
film della saga. Jennifer Coolidge, divenuta
un’icona con il ruolo della mamma di Stifler, riprende il
personaggio anche in questa occasione.
American Pie 2: la
soundtrack, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Oltre alla tanta comicità e alle
situazioni a sfondo sessuale presenti nel film, particolarmente
celebreè anche la soundtrack che accompagna American Pie
2. In questa si possono ritrovare celebri brani come Every
Time I Look For You dei Blink 182 o Fat
Lip dei Sum 41. Altre celebri canzoni
utilizzate nel corso della narrazione sono Smooth
Criminal, degli Alien Ant Farm, In Too
Deep, dei Sum 41, Phoebe Cates, dei
Fenix*TX e Always Getting Over You, di
Angela Ammons. Sono poi da citare anche brani come
Everywhere, di MichelleBranch, e I
Will, di Lucia. Particolarmente nota è poi la
versione personalizzata che il film sfoggia di Be Like
That, del gruppo rock 3 Doors Down.
È possibile fruire di
American Pie 2 grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di lunedì 21 febbraio alle ore
21:10 sul canale TwentySeven.
Uscito al cinema nel 1999,
American Pie è rapidamente diventato un
cult epocale, nonché un grandissimo successo al box office. Il
film, scritto da Adam Herz e diretto da
Paul e ChrisWeitz, combina in sé una serie di stereotipi
sull’adolescenza statunitense, arricchiti però da situazioni
comiche entrare ormai a far parte dell’immaginario comune. Da lì si
è poi sviluppata una saga che conta ad oggi quattro capitoli
principali e cinque lungometraggi spin-off. Dopo che anche
American Pie 2 si affermò come un grande successo, nel
2003 è arrivato quello che rappresenta la conclusione di una
trilogia, ovvero American Pie – Il
matrimonio, diretto da Jesse Dylan
(figlio del celebre Bob).
In questo terzo film vengono a
mancare alcuni dei personaggi principali dei precedenti due, come
Oz, Sherman, Jessica e Heather, queste ultime due rispettivamente
interpretate da Natasha Lyonne e Mena
Suvari. Nonostante ciò, però, il film rimane fedele ai
canoni della saga, presentando una serie di situazioni assurde e al
limite del volgare condite tuttavia da buoni sentimenti di fondo.
Il gruppo di amici protagonisti conosciuti grazie ai primi due film
è ora cresciuto e si trova a vivere nuove esperienze, senza però
perdere la goliardia che li ha sempre caratterizzati. Anche
American Pie – Ilmatrimonio si affermò come un
grande successo, con un incasso di oltre 230 milioni.
Il nome della saga è ormai
memorabile e vanta numerosi fan in tutto il mondo. Impossibile non
vedere dunque anche questo memorabile terzo capitolo, il quale nove
anni dopo ha avuto un ulteriore sequel intitolato American Pie: Ancora
insieme, vera e propria reunion del cast originale. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
American Pie – Il matrimonio: la trama del film
Conclusi gli studi al college,
Jim è ancora innamoratissimo della stravagante
Michelle, con la quale si appresta ora a convolare
a nozze. Mentre i due tentano di organizzare qualcosa di sobrio e
privo di eccessi, aiutati dagli amici Kevin,
Finch e Cadence, la sorella di
Michelle, Steven Stifler ha invece altri piani.
Non potendo credere, né accettare, che il tempo sia passato
portando lui e i suoi amici dall’essere lupi da festa a uomini
pronti al matrimonio, egli intende dar vita almeno ad un’ultima
folle avventura. Proprio per via della sua tendenza agli eccessi,
però, Jim decide di non invitarlo al matrimonio.
Stifler, tuttavia, riesce ad
autoinvitarsi con la promessa di comportarsi bene. Il patto,
ovviamente, non dura a lungo, e ben presto Stifler svela le sue
vere intenzioni dando vita ad un addio al celibato particolarmente
pericoloso per il matrimonio di Jim. Quando la situazione sembrerà
prendere brutti risvolti, Stifler e gli altri dovranno a quel punto
rimediare agli errori, cercando di salvare la relazione di Jim. Con
un susseguirsi di situazioni esilaranti e disastrose, il gruppo di
amici capirà anche di non aver perso la propria voglia di fare
festa e stare sempre insieme.
American Pie – Il matrimonio: il cast del film
Come anticipato, diversi degli
interpreti principali dei primi due film non hanno qui ripreso il
loro ruolo. Jason Biggs, però, torna ad
interpretare l’immancabile Jim Levenstein, mentre Alyson
Hannigan riprende per la terza volta il ruolo di Michelle
Flaherty. Oltre alla saga di American Pie, l’attrice è
particolarmente nota per aver interpretato Willow in Buffy
l’ammazzavampiri e Lily in How I Met Your Mother.
Eddie Kaye Thomas, invece, torna ad interpretare
un altro dei personaggi iconici della saga, ovvero Paul Finch.
Thomas Ian Nicholas, infine, è Kevin Myers, il
ragazzo più ordinato e organizzato del gruppo. In questo terzo
film, tuttavia, il personaggio ha avuto meno rilevanza rispetto
agli altri della saga.
Seann William
Scott, divenuto celebre per il ruolo di Steve Stifler e
visto in quell’anno anche in Il tesoro
dell’Amazzonia, si era detto non certo di riprendere il
personaggio per un terzo film. Quando gli fu proposta la
sceneggiatura, dove Stifler ha un ruolo molto maggiore rispetto
agli altri capitoli, egli decise però di accettare. Ad interpretare
Cadence, la sorella di Michelle, vi è l’attrice January Jones,
divenuta poi celebre per il ruolo di Betty Draper in Mad
Men. L’immancabile Eugene Levy torna ad
interpretare Noah Levenstein, il padre di Jim. Ad oggi, egli è
l’unico attore ad aver recitato in tutti i film della saga.
Jennifer Coolidge, divenuta un’icona con il ruolo
della mamma di Stifler, riprende il personaggio anche in questa
occasione.
America Pie – Il matrimonio: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. American Pie – Il
matrimonio è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 13
settembre alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Ecco un nuovo trailer italiano
dell’atteso sequel di American Pie. American Pie – Ancora Insieme
racconta delle vite dei nostri 4 eroi (Jim, Kevin, Oz e Finch) alle
prese con la maturità dell’età adulta.
La Eagle
Pictures ha diffuso il trailer italiano ufficile di
American Pastoral, il debutto alla regia
di Ewan McGregor che nel film interpreta
anche il protagonista. La pellicola uscirà in Italia il 20 ottobre
2016.
Ambientato durante gli anni della
guerra del Vietnam, Pastorale
americana tratta di Seymour “Lo Svedese” Levov
(Ewan McGregor), un tempo talentuoso atleta di
scuola superiore, che è sposato con una regina di bellezza
(Jennifer Connelly) e gestisce il business che ha
ereditato da suo padre. Tutto sembra andare bene nel mondo dello
svedese fino a quando sua figlia (Dakota Fanning)
si unisce al clamore controculturale del tempo, e, come
rivoluzionaria, commette un atto fatale di violenza che getta la
sua vita nel caos.
John Romano ha
scritto la sceneggiatura. All’inizio del 2015 McGregor aveva
dichiarato: “È un grande privilegio lavorare con
Lakeshore sullo stupefacente romanzo di
Phillip Roth. Ho desiderato dirigere per anni e ho
voluto aspettare fino a quando non ho trovato una storia che ho
‘dovuto’ raccontare e in questo script ho capito che avevo trovato
quella storia.”
Ewan McGregor è
attualmente impegnato sul set di Trainspotting
2, sequel del cult diretto nel 1996 da Danny
Boyle.
Trainspotting 2: il primo teaser conferma il cast originale
Nel New Jersey d’inizio anni ’60
Seymour Levov, soprannominato “lo Svedese”, protagonista della
storia di American Pastoral, conduce una
tipica esistenza da medio borghese americano, proprietario di una
fabbrica di guanti e sposato con un’autentica reginetta di
bellezza.
La sua idilliaca routine viene
improvvisamente sconvolta dalla progressiva radicalizzazione
politica della giovane figlia Merry, fino a raggiungere un
impensabile punto di rottura quando la ragazza si rende
responsabile di un atto terroristico nel quale perde la vita un
uomo. Inizia così il lungo e sofferto calvario di Seymour alla
disperata ricerca della figlia latitante, la quale forse non vuole
più avere nulla a che fare con una famiglia avviata verso una
progressiva e inevitabile decomposizione.
Tradurre per la prima volta sul
grande schermo le oltre quattrocento pagine del capolavoro del
Premio Pulitzer Philip
Roth presenta già di per se uno sforzo titanico, il
quale si tramuta in un autentico azzardo nel momento in cui ciò
coincide con un esordio alla regia come quello che Ewan McGregor si trova ad affrontare con
American Pastoral, progetto ricco di
ambizioni ma che impatta inevitabilmente con un eccesso di
didascalismo tipico di tutte quelle opere prime in cui
l’inesperienza pratica dietro la macchina da presa si
applica a un soggetto di base fra i più complessi e
stratificati.
Raccontare in poco meno di due ore
l’epopea di sentimenti, psicologie e influenze socio-culturali che
spingono un modello padre di famiglia a ricomporre inutilmente i
cocci di una vita distrutta dal fanatismo e dalla rabbia politica
(e in parte biografica) di una figlia pronta a lottare contro tutto
e contro tutti richiede una capacità operativa e un’analisi
sociologica che il neo regista – qui anche protagonista – McGregor
sembra non possedere ancora, conducendo il tutto verso una
semplice, pulita e tutto sommato onesta traduzione in forma filmica
di un romanzo che, in mani più esperte e sensibili, sicuramente
avrebbe avuto forma e sostanza migliori.
Da un punto di vista strutturale la
confezione in sé non sfigura né pecca in modo particolare, a
cominciare dallo script pulito di John Romano che
opta saggiamente per un intervento minimo sul soggetto originale di
Roth, ricalcandone pedissequamente sequenze e svolti narrativi,
proseguendo con la patinata fotografia vintage di
Martin Ruhe e concludendo con le suggestive
melodie del premio Oscar Alexandre Desplat.
Anche il parco attoriale eccelle
grazie a una Dakota Fanning dinnanzi a una delle prove più
importanti e riuscite della propria carriera, affiancata da una
sempre splendida e intensa Jennifer Connelly. Nemmeno lo stesso McGregor
e il collega Rupert Evans escono eccessivamente dai propri
cardini interpretativi. Tutto ottimale dunque. Forse anche troppo.
Ed è proprio questo “troppo” a rendere American
Pastoral un dramma filmico anonimo e parte di una
lunga tradizione di cine-romanzi hollywoodiani che di certo non
conferiscono né infamia né lode alle opere da cui sono tratti.
Da sempre attore tra i più
apprezzati del panorama cinematografico, Ewan
McGregor ha nel corso della sua carriera preso parte a
progetti spesso molto diversi tra loro. Da Trainspotting a
Star
Wars, da Big Fish a The Impossibile, dopo
anni passati davanti alla macchina da presa McGregor ha infine
deciso di compiere il passaggio dietro questa per dirigere il suo
primo film. Si tratta di American
Pastoral (qui la recensione), dramma
ambientato negli anni Sessanta e incentrato sull’inevitabile
sgretolamento di una famiglia. Uscito al cinema nel 2016, questo è
da subito stato accolto con un certo interesse, specialmente per il
fatto che si tratta della trasposizione di un acclamato
romanzo.
Questo è Pastorale
americana, scritto nel 1997 dal celebre Philip
Roth, che proprio con questo libro vinse il Premio
Pulitzer per la narrativa. Celebre per i suoi ritratti famigliari,
in esso descritto un momento cruciale della storia degli Stati
Uniti, che McGregor ha deciso di portare per la prima volta al
cinema. Dopo diversi anni che si cercava di realizzarne
l’adattamento cinematografico, l’interesse dell’attore ha infine
permesso che la sua produzione avesse finalmente luogo. Ad
arricchire il progetto vi è poi un ricco cast di attori tra i più
celebri di Hollywood, tra cui si annovera anche una premio
Oscar.
Tra una generale atmosfera di
inquietudine, il film si concentra sui rapporti tra i suoi
personaggi, lasciando trasparire tutta un’epopea di sentimenti,
psicologie e influenze socio-culturali. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
American Pastoral: la
trama del film
Ambientato durante gli anni della
guerra del Vietnam, il film ha per protagonista Seymour “Lo
Svedese” Levov, un tempo talentuoso atleta di scuola
superiore e ora proprietario di una fruttuosa fabbrica di guanti a
Newark. La sua vita è ora apparentemente perfetta. Oltre a gestire
l’attività ereditata dal padre, egli è infatti sposato con un ex
reginetta di bellezza, Dawn Dwyer Levov, e insieme
hanno dato vita alla figlia Merry Levov, ora
adolescente di belle speranze. Proprio quest’ultima, però, inizia
ad essere sempre più coinvolta nei movimenti di protesta politica
di quegli, finendo ben presto con il cacciarsi nei guai.
Quando in seguito ad un attentato un
innocente muore, infatti, Merry diventa la maggiore indiziata. Per
sfuggire alla polizia, la ragazza decide di scomparire nel nulla.
Seymour inizia così a vedere la sua vita sgretolarsi
inevitabilmente. I rapporti con sua moglie iniziano a peggiorare, e
l’unica cosa che potrebbe far ritornare tutto come prima è scoprire
se sua figlia è realmente colpevole o meno. Andando alla sua
ricerca, l’uomo intende scoprire cosa ha portato la sua Merry a
cambiare così drasticamente, fino al punto da allontanarla da
loro.
American Pastoral: il cast
del film
Oltre che regista, Ewan McGregor
ricopre anche i panni del protagonista, Seymour Levov. L’attore ha
raccontato di aver basato molto del suo personaggio sulla sua
esperienza di padre. Egli si preparò inoltre per la parte studiando
a lungo l’accento tipico di chi cresce nel New Jersey. In
particolare, egli ascoltò diverse registrazioni dell’attore
Ray Liotta, basandosi in gran parte sul modo di
parlare di questi. Accanto a lui, nei panni di sua figlia Merry, vi
è invece la celebre attrice Dakota Fanning,
nota per film come La guerra dei mondi e quelli relativi
alla saga di Twilight. Peter Riegert è
invece Lou Levov, padre di Seymor.
Nei panni di Dawn Dwyer Levov,
moglie del protagonista, vi è invece la premio Oscar Jennifer
Connelly. Questa ha per il film dato vita ad una scena
di nudo particolarmente complessa, e pur avendone già girate altre
in precedenza ha ammesso di aver provato un forte imbarazzo. Sono
poi presenti nel film anche gli attori Rupert Evans
nei panni di Jerry Levov e Valorie Curry in quelli
di Rita Cohen. Per permettere a tutti gli attori di sviluppare un
forte legame, McGregor decise di dar vita a numerose prove prima
delle riprese. Ciò ha dato vita al clima confortevole da lui
desiderato.
American Pastoral: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
American Pastoral grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 12 settembre alle ore
23:50 sul canale Iris.
L’anteprima di
American Pastoral, uno dei film più
attesi della stagione cinematografica, è il primo evento
dell’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma con la
direzione artistica di Antonio Monda, prodotta
dalla Fondazione Cinema per Roma presieduta da Piera
Detassis. La pellicola sarà presentata in collaborazione
con Eagle Pictures a dieci giorni dall’inizio della manifestazione,
lunedì 3 ottobre alle ore 21, presso il Cinema
Barberini.
American Pastoral è diretto e
interpretato da Ewan McGregor, al suo esordio alla
regia dopo aver lavorato con maestri del calibro di George
Lucas (nella saga di “Guerre stellari”), Tim
Burton (Big Fish), Woody Allen (Sogni e
delitti) e Roman Polanski (L’uomo nell’ombra):
l’attore scozzese sarà a Roma per presentare il film al fianco
della protagonista Jennifer Connelly, premio Oscar per
A Beautiful Mind.
La pellicola,
un adattamento dell’omonimo romanzo di Philip Roth
premiato con il Pulitzer, sarà nelle sale dal 20
ottobre.
American Pastoral: trailer italiano del
debutto alla regia di Ewan McGregor
Diretto e interpretato da
Ewan McGregor, Stati Uniti, 2016, 126’ – Cast:
Ewan McGregor,
Jennifer Connelly, Dakota Fanning. Tratto dal
capolavoro di Philip Roth, vincitore del Premio Pulitzer, American
Pastoral è la storia di Seymour Levov, detto “lo Svedese”, un uomo
che dalla vita ha avuto tutto: bellezza, carriera, soldi, una
moglie ex Miss New Jersey e una bambina a lungo desiderata, il cui
mondo va lentamente a pezzi quando la figlia, ormai adolescente,
compie un atto terroristico che provoca una vittima. Come è
possibile che una tragedia di questo tipo sia accaduta proprio allo
Svedese, la persona che per tutta la sua vita ha incarnato il Sogno
Americano? Dove ha sbagliato?