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Il cinema che si fa corpo: David Cronenberg

Crani che esplodono, uomini che si trasformano in mosche, individui che intrattengono colloqui  più o meno amicali con alieni al bancone di un bar: non stiamo elencando gli incubi di un pazzo visionario ma alcuni dei temi “storici” presenti nei film di David Cronemberg.

David Cronenberg è nato a Toronto, Ontario (Canada), il 15 marzo 1943. Cresciuto in una famiglia di artisti, inizia giovanissimo a scrivere racconti e a suonare la chitarra classica; dopo gli studi liceali, frequenta l’Università di Toronto, dove si laurea in letteratura inglese;si avvicina alla cinepresa producendo cortometraggi: Transfer (1966), From the Drain (1967), seguiti poi da alcuni film indipendenti (Stereo 1969). Sposato a Margaret Hindson (1970-1971), diventa padre dell’assistente regista Cassandra Cronenberg.

Dal 1971 in poi, si fa autore di softcore e horror che evidenziano da subito il suo gusto per il sangue, il sesso e gli esperimenti mutageni. Si risposa, nel 1979, con la produttrice e regista Caroline Zeifman, dalla quale ha due figli (entrambi addetti ai lavori cinematografici: Caitlin e Brandon Cronenberg). Nel 1981 Scanners diventa il capostipite di una lunga, lunghissima serie di film dell’orrore, tutti di grandissimo impatto visivo e narrativo; il regista è lanciatissimo e si permette perfino di bistrattare offerte estremamente remunerative (rifiuta la direzione de Il ritorno dello Jedi).

Proseguendo nel suo personalissimo percorso creativo lontano anni luce da cliché collaudati, sforna Videodrome (1983) con James Wood (intensissimo) e La zona Morta (1983) con Christopher Walken tratto dal romanzo omonimo di Stephen King.

Nel 1986, quando La Mosca diventa  un enorme successo internazionale David Cronemberg è isolatissimo: Hollywood lo snobba perché fuori dal coro e caratterialmente poco malleabile, ma a proteggerlo dagli attacchi della critica è il suo pubblico. Dopo Inseparabili (1988) con il suo pupillo Jeremy Irons, Hollywood ci riprova, chiedendogli di dirigere Atto di Forza (1990), ma Cronenberg ,dopo essersi occupato della prima stesura della sceneggiatura rinuncia ancora una volta per impegnarsi nella sua sfida più grande: portare sullo schermo quel delirio paranoico che è Il pasto nudo di William Burroughs: film disarmante. Il successo della critica è finalmente dietro l’angolo, dopo M.Butterfy con il solito Irons è il momento di Crash (1996) che gli vale il  primo riconoscimento dopo anni di vuoto. Sullo scaffale di casa sua, fa bella mostra di sé il Premio Speciale della Giuria, vinto al Festival di Cannes.

Il film esplora le perversioni amorose, meccaniche e mortali di un gruppo di persone con la passione per gli incidenti stradali; la commistione individuo-macchina è ancora una volta protagonista. Nel 1999, è lui stesso il presidente della Giuria del Festival di Cannes e nel frattempo firma quello che è considerato il suo capolavoro: eXsistenZ in cui sogno, videogioco e realtà sono sapientemente mescolati (tratto dal romanzo di James G. Ballard sarà Orso d’Argento a Berlino). Le successive pellicole vedono il regista danese in vago affanno, Spider e La promessa dell’assassino non sfiorano per profondità ed intensità i passati gioielli cinematografici, ancor meno il suo più recente A dangerous method che ci è apparso quasi film per la tv. Non resta che attendere il suo ultimo lavoro Cosmopolis sperando in un ritrovato vigore artistico.

Tre character poster di The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2

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Rilasciati tre character poster di The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2, nuovo capitolo della saga Twilight che approderà nelle sale italiane il 14 novembre.Breaking Dawn – Part 2 è stato diretto da Billy Condom da uno script di Melissa Rosenberg. Nel cast, Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Peter Facinelli, Ashley Greene, Kellan Lutz, Jackson Rathbone, Elizabeth Reaser, Nikki Reed e Billy Burke. Ecco i tre poster, dedicati a Bella (Kristen Stewart), Edward (Robert Pattinson) e Jacob (Taylor Lautner).

 

Fonte: Coming Soon

Il Cavaliere Oscuro il ritorno: incredibili wallpaper!!!

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Continuano arrivare immagini promozionali del film. Oggi sono stati pubblicati quattro sorprendenti wallpaper, sfondo o poster. Non sappiamo come chiamarli ma le immagini

Nicole Kidman dà scandalo a Cannes

Giudicato trash e poco amato dalla critica, The Paperboy infiamma Cannes con una Nicole Kidman scandalosa…

Il Cavaliere Oscuro il Ritorno: Batman e Catwoman da copertina

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Ecco due splendide copertine di Empire che raffigurano una Batman e l’altra Catwoman. Se ormai siamo abituati a vedere Batman in tutta la sua prestanza fisica, ci sorprendiamo a

Robert Pattinson in Catching Fire?

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La Lionsgate ha messo gli occhi su Robert Pattinson per Catching Fire, sequel del fortunato Hunger Games. Il fascinoso Robert e la Lionsgate se la intendono dall’inizio della saga Twilight; inoltre, Pattinson

Due nuovi progetti per Rupert Grint

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Rupert Grint, che sta progressivamente emancipandosi dal mondo potteriano che lo ha lanciato come Ron Weasley, entra ufficialmente nel cast di due film: The Necessary Death of Charlie Countryman e

Titanic 3D: botte in sala!

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Washington, AMC theater.Il 21enne Hong Hyun Kim voleva godersi in pace Titanic 3D con la sua fidanzata. Un gruppetto di bambini casinisti, però, gli ha reso davvero complicata la visione.

Il Cavaliere Oscuro il Ritorno: nuove foto in HD

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Ecco delle nuove immagini in HD per Il Cavaliere Oscuro il Ritorno in cui oltre ai soliti tre personaggi gettonatissimi, l’ormai classico Christian Bale/Bruce Wayne/Batman e i nuovi Tom Hardy/Bane e

Gary Oldman in RoboCop

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Gary Oldman entra ufficialmente nel cast di RoboCop di José Padilha (Tropa de Elite), reboot del cult del 1987 diretto da Paul Verhoeven. Oldman, prossimamente in sala con

Ted di Seth MacFarlane esce il 29 giugno!

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Ted esordirà nelle sale americane il 29 giugno, e non più il 13 luglio; prende il posto lasciato libero da G.I. Joe – La vendetta, spostato a marzo 2013 per essere convertito in 3D. Esordio registico del papà dei Griffin

Marley – Trailer ufficiale del film su Bob Marley!

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Unico evento 26 giugno 2012 – Bob Marley. La sua musica e il suo messaggio di amore e redenzione sono conosciuti in tutto il mondo e la sua storia è stata finalmente riportata in vita grazie al lavoro e al talento di Kevin Macdonald.

G.I. Joe – La vendetta: uscita rinviata per il 3D!

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La Paramount Pictures ha deciso di rinviare l’uscita di G.I. Joe – La Vendetta di ben nove mesi; atteso per il 29 giugno (20 luglio in Italia), il sequel de La nascita dei Cobra approderà nelle sale USA il 29 marzo 2013! Questo sostanzioso spostamento consentirà la conversione in 3D del film diretto da Jon Chu. Sicuramente le tre dimensioni garantiranno incassi miglori, ma è altrettanto certo che questo radicale cambiamento a un mese dall’uscita sarà un brutto colpo per i fan. Ecco come ha motivato la decisione Brian Goldner, presidente e CEO della Hasbro:

E’ evidente a tutti come il 3D sia una scelta di successo e, assieme alla Paramount, abbiamo deciso di regalare ai fan un’esperienza d’intrattenimento ancora più immersiva.

G.I. Joe – La vendetta vedrà il Comandante Cobra Zartan, in veste di Presidente degli USA, accusare i G.I. Joe di altro tradimento. I virtuosi soldatini Hasbro dovranno lottare per la loro stessa sopravvivenza battendosi contro cattivon come l’assassino esperto di travestimenti Storm Shadow e il mercenario Firefly. Il cast comprende Dwayne Johnson, Channing Tatum, Adrianne Palicki, Bruce Willis, Ray Stevenson, Byung-hun Lee, Jonathan Pryce e Elodie Young.
Approderà nelle sale USA il 29 marzo 2013.

Fonte: Worstpreviews

Il Cavaliere Oscuro il Ritorno: due spot tv

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Tumbler Tour, poster a profuzione, artwork da merchandising; la campagna promozionale per Il Cavaliere Oscuro il Ritorno procede a gonfie vele, e così era solo questione di giorni

Peter Weir e l’eterna lotta umana per la libertà

Peter Weir – È uno dei registi australiani più noti al mondo. In patria, negli anni ’70 ha lasciato la sua impronta inconfondibile nel cinema, inaugurando un nuovo corso. Ma presto si è fatto apprezzare anche a livello internazionale, arrivando a conquistare Hollywood con capolavori come L’attimo fuggente  e The Truman Show.

Ama la natura, gli spazi sconfinati e il fascino misterioso che  da essi promana, e spesso costringe i protagonisti dei suoi film a confrontarvisi. Ama le sfide – come quella di sperimentare generi cinematografici diversi – e allo stesso modo, ama mostrarci personaggi alle prese con sfide apparentemente impossibili: intrappolati in universi asfittici, claustrofobici, a volte realistici, altre fantastici ma sempre perfettamente funzionanti nei loro meccanismi perversi e costrittivi, i suoi protagonisti non riescono ad essere e ad esprimere sé stessi e lottano per uscirne e vivere finalmente liberi.

La sua ultima fatica risale al 2003 ed è per questo che c’è molta attesa per il suo nuovo The way back nelle sale italiane dal prossimo giugno, che, guarda caso, è proprio un’epopea di fuga dalla prigionia attraverso spazi immensi, in condizioni ostili.

Peter Weir nasce in Australia nell’agosto del 1944. Mostra subito interesse per l’arte, che studia all’università di Sidney assieme a legge. Si avvicina al mondo dello spettacolo partendo dalla tv, a metà anni ’60, facendo l’assistente di produzione alla tv australiana ATN-7 per una commedia satirica: The Mavis Bramston Show. Presto si dedica anche all’attività di documentarista, con cui è più libero di sperimentare e trattare temi a lui cari. Aderisce così alla Commonwealth Film Unit, producendo nel decennio ’60 una serie di documentari cui deve la sua prima notorietà in patria. Di particolare rilievo quello che ritrae la vita nei sobborghi della sua città, Sidney.

Il primo vero progetto indipendente, dopo l’abbandono del CFU, è il cortometraggio Homesdale, del 1971: una commedia nera in cui Weir compare anche come attore in un piccolo ruolo. Quattro anni dopo, è la volta del suo primo lungometraggio: Le macchine che distrussero Parigi, un horror ambientato in una piccola cittadina del deserto australiano (la Parigi del titolo): un universo parallelo in cui la gente, coadiuvata da automobili modificate all’inverosimile, provoca incidenti stradali sui quali poi lucra più che può per risollevare la propria economia.  Il protagonista del film, Arthur/Terry Camilleri, e suo fratello ci passano per caso, ma vi rimangono intrappolati. Il film diventa presto un cult tra gli appassionati del genere.

Finora, nonostante un discreto successo nel circuito cinematografico underground, Weir non sembra attirare l’attenzione della critica. Ma questa non potrà non notare e apprezzare il suo drammatico Picnic a Hanging Rock, che vede la luce in quello stesso ’75. Qui, l’universo costrittivo non è affatto di fantasia, ma è quello della società vittoriana del 1900 australiano. È contro la sua rigidità, il suo moralismo e la sua ipocrisia che il regista concentra la propria critica. Ad essere immerse in questo ambiente e a farne le spese sono un gruppo di giovani collegiali, tre delle quali scompaiono però misteriosamente durante una gita scolastica a Hanging Rock, richiamate da quella natura selvaggia e misteriosa che considerano forse sinonimo di libertà. La pellicola, tratta da un romanzo di Joan Lindsay, colpisce per la molteplicità di questioni che sa affrontare, per la sua estrema raffinatezza e per il fascino che promana dalla natura stessa, che qui il regista rende protagonista, assieme alla bellezza e all’innocenza delle tre ragazze. Il film fa parlare molto di sé e ottiene un notevole successo di critica in patria, tanto da essere considerata un’opera fondamentale, che dà il via alla New Wave del cinema australiano.

Gli anni Ottanta vedono l’eclettico Weir pronto ad affacciarsi sul panorama internazionale e a prendere parte a produzioni americane. Lo farà stupendoci sempre, per la sua capacità di puntare su attori non ancora arrivati all’apice del successo, ma che riusciranno a raggiungerlo anche grazie a lui, oppure, su nomi già noti, ma che metterà alla prova facendoli recitare “fuori ruolo”. Vincerà sempre la sua scommessa, ottenendo spesso da loro le migliori interpretazioni delle rispettive carriere. Inizia nell’ ‘81 con Mel Gibson, interprete principale ne Gli anni spezzati, lungometraggio sull’insensatezza della guerra e la forza dell’amicizia, al suono dell’Adagio di Albinoni (ma anche  di Bizet, Strauss e Paganini e tra i contemporanei, di Brian May e Jean Michel Jarre). Il film, che farà dell’attore una vera star, è oggi considerato un classico del cinema australiano. Due anni dopo Weir scommette ancora su Gibson, stavolta in accoppiata con un’altra attrice già nota, ma non ancora all’apice del successo: Sigourney Weaver. I due sono efficaci protagonisti di Un anno vissuto pericolosamente, pellicola che racconta le vicende di un giornalista inviato nell’Indonesia di Sukarno. Un’altra intuizione di Weir è quella di far interpretare la parte maschile del fotoreporter Billy Kwan all’attrice Linda Hunt, che ottiene così l’Oscar come miglior interprete non protagonista.

Nel 1985 ha inizio la stagione propriamente americana della cinematografia di Weir. Sbarca infatti ad Hollywood reclutando Harrison Ford, già famosissimo per aver interpretato Indiana Jones e Guerre Stellari. Lo vuole per ben due film, ma, come suo costume, non per vestire panni simili ai precedenti, bensì per fargli indossare quelli del dramma. Così sarà in Witness – Il testimone, che gli vale la prima nomination all’Oscar della sua carriera registica. Ford stupisce e convince nel ruolo del poliziotto braccato da colleghi corrotti, che trova riparo in un villaggio Amish e vuole proteggere un bambino testimone di un omicidio. Guadagna così la sua unica nomination da parte dell’Academy. Qui ritroviamo il tema della fuga e dell’ambivalenza dell’ambiente in cui il protagonista si rifugia: un posto sicuro, ma che può diventare a sua volta una prigione. La pellicola alla fine riceverà due statuette per la miglior sceneggiatura e il miglior montaggio. La coppia artistica Weir-Ford tenta il bis l’anno dopo con  Mosquito Coast. Il regista mette l’attore alle prese con la ricerca della propria realizzazione, che lo spinge con la famiglia lontano dagli Usa verso l’America Centrale. Qui crea un equilibrio che sembra perfetto, finché qualcuno non arriva a turbarlo. Ford si cimenta ancora con successo in un ruolo complesso, dimostrando doti da attore completo. A questo punto, il nome del nostro regista australiano risuona ormai anche negli Usa.

A dargli la grande fama, tuttavia, saranno due pellicole che dirigerà successivamente. Il 1989, infatti, è l’anno de L’attimo fuggente. Ed eccoci a un’altra delle scommesse di Weir in fatto di attori. Per il ruolo assai impegnativo del professore anticonformista John Keating, protagonista di questa pellicola, il regista australiano sceglie infatti Robin Williams, fino ad allora noto per il suo talento comico. La scommessa è ancora una volta vinta, perché Williams dà corpo in maniera assai intensa al personaggio affidatogli. Siamo in un contesto simile a quello già visto per Picnic a Hanging Rock: un’istituzione scolastica e una società costrittivi educano i ragazzi al rispetto di rigidi quanto spesso vuoti codici, anziché spingerli verso la consapevolezza di sé e dare loro possibilità espressive. Qui però, non siamo agli inizi del secolo scorso, ma negli anni ’50 e ad aprire le menti dei ragazzi, instillandovi idee di libertà è appunto il professor Keating, chiamato a insegnare lettere in un austero collegio, in cui porterà contenuti e metodi non convenzionali.

Un racconto di formazione e un inno alla libertà, autenticamente sentito da regista e cast, che coinvolge lo spettatore. Il film ottiene dall’Academy hollywoodiana diverse nomination, tra cui quella a Weir per la migliore regia, ma vince “solo” il premio per la miglior sceneggiatura di Tom Shulman. Mette però d’accordo critica e pubblico. Piace particolarmente nel nostro paese, che gli tributa due importanti riconoscimenti: il David di Donatello e il Nastro d’Argento  come miglior film straniero. Ancora oggi è considerato uno dei più grandi successi del cineasta australiano.

Dopo le commedie oscure, i film drammatici e d’avventura, nel ’93 Weir spiazza tutti con una virata in terreno romantico. È infatti questa la natura della commedia che vede protagonista un’altra “strana coppia” creata dall’intuito del regista: il divo del cinema francese Gérard Depardieu e l’americana Andie MacDowell. Insieme danno vita a Green card, che pur senza eccessivi colpi di genio, si rivela piacevole.

Il 1998 è invece l’anno di un altro vero capolavoro di Weir, forse il più geniale della sua carriera registica: The Truman Show. Qui, opera una costruzione di fantasia, ma ci rimanda alla realtà per mettere a nudo con la satira le contraddizioni e l’aspetto fagocitante di una società come quella attuale, dominata dallo strapotere dei media, che sono parte integrante delle nostre vite. Lo fa attraverso le vicende di Truman Burbank, un uomo qualunque, con una vita come tante. Sennonché, attorno ai trent’anni si accorge che si tratta di una gigantesca messinscena – una specie di  “reality show”, diremmo oggi, e in questo il film è profetico – in cui le persone che gli vivono accanto sono tutti attori. A questo punto farà l’unica cosa che lui, unico uomo autentico, che non finge, può fare: cercare la libertà. Dunque, ancora una volta Weir sottolinea il desiderio di libertà che può nascere solo da una piena consapevolezza. La sua abilità direttiva qui  è notevole e trasforma perfettamente in immagini la sceneggiatura di Andrew Niccol. A portare brillantemente sulle sue spalle questa efficacissima costruzione d’ingegno è uno Jim Carrey in grande spolvero nel ruolo di Truman. Diretto da Weir, Carrey ha l’opportunità di mostrare il suo talento non solo come attore comico trasformista e irriverente, ma anche in un ruolo che a ben guardare, è più drammatico che comico. Le nomination agli Oscar sono varie, tra cui miglior sceneggiatura e regia, ma neppure questa volta Weir porta a casa la statuetta. Da qui in avanti il cineasta australiano rallenterà il ritmo, abituandoci ad una cadenza almeno quinquennale d’uscita dei suoi lavori.

Siamo infatti già nel nuovo millennio, nel 2003, quando vede la luce Master and commander – Sfida ai confini del mare. Uomini che sfidano altri uomini, legami forti come l’amicizia e su tutto la natura immensa e ingovernabile (in questo caso maestosamente rappresentata dall’acqua). I temi cari a Weir che tornano, un solido protagonista come Russell Crowe cui affidarli, sapienza nel dirigere, in modo tradizionale ma senza disdegnare anche il ricorso agli effetti speciali, ed il gioco è fatto. Ecco un altro successo che si porta a casa due Oscar (fotografia ed effetti speciali), ma al nostro regista il premio sfugge ancora.

Una storia d’amicizia, ma anche un’epopea di fuga attraverso una natura ostile sarà il punto nodale del successivo lavoro di Weir: The Way Back, del 2010. A scappare qui sono alcuni prigionieri di un campo di lavoro in Siberia, negli anni ’40. Weir ha dichiarato che il film è stato preceduto da una lunga fase di ricerca. “Amo la fase di ricerca, che per i soggetti storici ovviamente è rilevante, (…) andare sui luoghi reali” In questo caso, la Siberia e il deserto del Gobi. Il regista ha così avuto modo di parlare con alcuni superstiti dei Gulag, tra cui un prigioniero polacco, poi fuggito. Molto del materiale così raccolto è finito nel film. Ma Weir ha anche sottolineato il ruolo, ancora una volta fondamentale, della natura in questa pellicola. Sebbene non sia stata girata davvero sull’Himalaya, ma tra le montagne della Bulgaria e in Marocco, il che ha reso necessario ricostruire alcuni elementi attraverso fotografie, la natura delle due location è rimasta comunque protagonista: “La maggior parte del tempo, forse il 90%, è la natura con i suoi meravigliosi estremi.(…) Ci sono le condizioni più diverse, ogni tipo di tempo atmosferico: pioggia, tempeste di sabbia e di neve”, e si è detto convinto che le location siano state un’importante fonte d’ispirazione per gli attori. Nel cast Colin Farrel, Ed Harris e Saoirse Ronan. Il film sarà nelle sale italiane dal prossimo 6 luglio, distribuito da 01 Distribution.

Cannes 2012: Robert Pattinson al red carpet di On the Road

Questa sera, al red carpet di On The Road, al Festival di Cannes, è arrivato anche a sorpresa Robert Pattinson. L’attore, che sarà protagonista il 25, venerdì, con l’ultimo film di David Cronenberg, ha anticipato il suo arrivo sulla croisette evidentemente per stare vicino alla Stewart in un momento così importante per lei.

via JustJared.com

On The Road: foto gallery del Red Capet con Kristen Stewart e Kirsten Dunst!

E’ stato presentato oggi al Festival On The Road, il film tratto dal libro cult di Kerouac e diretto da Walter Salles. Abbiamo già detto che il film si è rivelato purtroppo una delusione forse a causa delle altissime aspettative sul progetto. Per fortuna che il cast si è rivelato invece molto disponibile e generoso con giornalisti e fotografi, su tutti il regista e il ‘solito’ Viggo Mortenses, vero gentleman. Ecco le fotografie del photocall mattutino e del red carpet di questa sera. Presente tutto il cast: Tom Sturridge, Kristen Stewart, Danny Morgan, Kirsten Dunst, Garrett Hedlund, Viggo Mortensen e il regista Salles.

Capra, Wilder, Huston e Ford facce da francobollo

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I registi dell’epoca d’oro di Hollywood diventano dei francobolli. Frank Capra, John Huston, John Ford e Billy Wilder sono finiti sui francobolli dello U.S. Postal Service.

Biancaneve e il Cacciatore: il trailer interattivo

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Ecco un bellissimo trailer interattivo di Biancaneve e il Cacciatore, che la Universal Pictures ha diffuso a pochi giorni dall’uscita (USA) in sala del film.

Ricordiamo che da noi il fantasy diretto da Rupert Sanders arriverà l’11 luglio e che nel cast ci sono Kristen Stewart, Charlize Theron e Chris Hemsworth.

Ecco il video in cui potete trovare non solo il trailer ma anche featurette artwork e altro materiale legato al film:

Biancaneve e il Cacciatore, il film

Nel poema epico di azione e avventura Biancaneve e il Cacciatore, Kristen Stewart (Twilight) interpreta l’unica persona sulla terra ad essere più bella della regina del male (il premio Oscar Charlize Theron) che è decisa ad ucciderla. Ma quello che non avrebbe mai immaginato la regina malvagia è che la ragazza che minaccia il suo regno è stata iniziata all’arte della guerra dal Cacciatore (Chris Hemsworth, Thor) che era stato da lei inviato per ucciderla. Sam Claflin (Pirati dei Caraibi) completa il cast , interpretando il principe stregato dalla potenza e dalla bellezza di Biancaneve.

La nuova versione mozzafiato della leggendaria fiaba è opera di Joe Roth, produttore di Alice in Wonderland, del produttore Sam Mercer (Il Sesto Senso) e dell’acclamato regista televisivo e visualista d’avanguardia Rupert Sanders.

Cannes 2012: delude On the Road

Era forse inevitabile, considerando le aspettative fin troppo alte, ma la critica è tutt’altro che entusiasta di On the Road, presentato oggi a Cannes…

Owen Wilson e Wes Anderson di nuovo insieme

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Il regista Wes Anderson collaborerà di nuovo con l’attore. Owen Wilson, fino al recente Moonrise Kingdom, aveva partecipato ad ogni pellicola dell’amico Wes Anderson;

Cannes 2012: Bertolucci e il ritorno alla vita

Applausi e affetto hanno accolto oggi Bernardo Bertolucci alla conferenza stampa del film Io e te, tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammanniti.

Alla Ricerca di Nemo torna in 3D

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Il capolavoro Pixar, Alla Ricerca di Nemo, sarà convertito in 3D. Il vincitore dell’Oscar come Miglior film d’animazione del 2003, tornerà quindi al cinema il prossimo 26 ottobre e

Brad Pitt parla del suo ruolo in Killing them Softly

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Brad Pitt commenta il suo ultimo ruolo, un freddo assassino nel nuovo film di  Andrew Dominik, che lo aveva già diretto in L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford , così commenta la sua ultima prova d’attore:

“Siamo chiamati ad interpretare personaggi di volta in volta diversi, uomini che hanno opinioni singolari in un paese comunque diviso. Non devo necessariamente sposare il punto di vista del personaggio che porto in scena: Jackie Cogan dice che vuole uccidere ‘gentilmente’ per non dover entrare in contatto con le proprie vittime, per non empatizzare in nessun modo. Credo questa sia la cifra di un uomo per cui conta solo l’aspetto economico della faccenda, il business”.

The Amazing Spider-Man: la preview

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E’ stata mostrata, davanti alle copie 3d di Men in Black 3 presso il Cinema Pixel di Santeramo,  una preview di sei minuti di The Amazing Spider-man. Senza entrare nel dettaglio, riportiamo il resoconto di quanto mostrato:

-I sei minuti sono un montaggio di scene del film, NON ci saranno scene dal backstage o interviste ma solo scene tratte dal film.

-Le scene sono quattro, montate assieme ad altre brevi sequenze viste nei vari trailer.

-La prima scena mostra l’incontro tra Peter Parker e Gwen Stacy a scuola, alla presenza di Zio Ben.

-La seconda scena mostra l’incontro tra Peter e il professor Curt Connors. Peter gli rivela di aver trovato dei documenti di suo padre, e di aver completato alcuni calcoli.

-La terza scena mostra Spider-Man accerchiato dai poliziotti, seduto con le gambe incrociate e ammanettato. Gli viene tolta la maschera, ma riesce a liberarsi con grande stile.

-La quarta scena mostra Peter e il rapinatore, il ragazzo scherza fingendosi spaventato ma poi riesce a fermare il rapinatore.

E’ stato confermato che tutte le copie 3d di Men in Black 3 conterranno questa preview, anche se non è garantito che tutti i cinema decidano di proiettarla.

Tom Cruise tra i Magnifici Sette

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Tom Cruise nel remake del film di John Sturges. Tom Cruise è in trattative per entrare a far parte del cast de I magnifici Sette, remake del film di John Sturges del 1960 ispirato

Mark Duplass alla caccia di Bin Laden

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Kathryn Bigelow aggiunge un’altra tessera al mosaico del cast di Zero Dark Thirty, film dedicato alla caccia e cattura di Osama Bin Laden: ultima acquisizione, quella di Mark Duplass, che secondo indiscrezioni dovrebbe recitare uno dei ruoli – chiave. La scelta di Duplass appare interessante, visto che l’attore è più conosciuto per le commedie girate assieme al fratello Jay (come Cyrus o Jeff, thet lives at home).

L’attore e regista ha attualmente un’agenda ricca di impegni: trai film in programma, Safety Not Guaranteed, Your Sister’s Sister e People Like Us. In Zero Dark Thirty, Duplass entra in un cast che include  Joel Edgerton, Jessica Chastain, Jason Clarke, Chris Pratt, Kyle Chandler, Mark Strong, Frank Grillo, Harold Perrineau, Jennifer Ehle ed Edgar Ramirez. L’uscita del film scritto da Mark Boal (The Hurt Locker) è prevista per negli USA per il 19 dicembre.

Fonte: Empire

Tim Roth sul set per Jennifer Lynch

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Nel film, diretto da Eric Wilkinson, Roth interpreterà un detective alla caccia di un serial killer, scoprendo che dietro alle apparenze si nasconde altro… La Lynch ha affermato che il film tratta di temi oscuri, ma che è anche un dramma che riguarda le ferite interiori.

La regista spera di avere maggior fortuna rispetto al suo ultimo lavoro, il Bollywood horror action thriller Hisss, che ha incontrato vari problemi in fase di produzione, ricevendo poi critiche bel poco lusinghiere.  La Lynch ha trai propri programmi un altro thriller a base di Serial Killer, intitolato Chained.

Fonte: Empire

Men in Black 3: due clip

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Ormai mancano davvero poche ore all’uscita al cinema di Men in Black 3. Eccovi due clip che ritraggono gli amati agenti J e K alle prese con gli alieni.

Nella prima clip

Una commedia per Hailee Steinfeld

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Dopo aver interpretato Giulietta nel nuovo adattamento della tragedia shakespeariana firmato da Julian Fellows, Hailee Steinfeld si dedica a qualcosa di decisamente più leggero. Tratto dall’omonimo romanzo di Daniel Handler (più conosciuto per la serie di Lemony Snicket), Why we broke up seguirà le vicende della liceale Min, appena uscita da una relazione.

La ragazza lascia a casa del suo ex una scatola, piena di oggetti ammassati in maniera apparentemente casuale (tappi di bottiglia, biglietti del cinema, una scatola di fiammiferi, libri, etc..), accompagnati da una lettera in cui lei spiega i motivi della fine della loro relazione. La regia dovrebbe essere curato da Beth McCarthy-Miller, veterana della televisione (30 Rock, Saturday Night Live), al secondo film dopo Tammy con Melissa McCarthy.

Fonte: Empire