Guarda il trailer italiano
di The Boss, la nuova commedia con
protagoniste Melissa McCarthy e Kristen Bell
e diretta dal regista Ben Falcone.
Melissa McCarthy (Le Amiche Della Sposa) interpreta
Michelle Darnell, una imprenditrice di successo finita in prigione
per insider trading.
Rilasciata sei mesi dopo e forzata a trasferirsi da una sua
antica dipendente che lei era solita tormentare (Kristen Bell),
trascorrerà molto tempo con la figlia di quest’ultima e deciderà di
creare una nuova impresa di produzione di dolci al
cioccolato.
Basato su un personaggio ideato dalla stessa McCarthy
durante i suoi studi teatrali, riscritto con il marito e regista
Ben Falcone e l’amico Steve Mallory.
Guarda il secondo trailer diffuso da
Universal Pictures del film The
Boss, la nuova commedia con
protagoniste Melissa McCarthy e Kristen Bell
e diretta dal regista Ben Falcone.
Melissa McCarthy
interpreta Michelle Darnell, una donna d’affari arrestata per
inside trading. Liberata dopo sei mesi, è costretta a trasferirsi a
casa della sua impiegata, interpretata da Kristen
Bell, che era solita torturare.
Nel cast del film compaiono
anche Peter Dinklage, Kathy Bates
e Kristen Schaal.
Il film è stato scritto dalla
McCarthy insieme a Steve Mallory
e al marito, Ben Falcone, che dopo averla
diretta in Tammy, torna dietro la
macchina da presa per The Boss.
I creatori di Stranger
Things Matt e Ross Duffer stanno sviluppando un
nuovo dramma di fantascienza intitolato The
Boroughs per Netflix, ad annunciarlo è il The Hollywood
Reporter. La nuova serie vedrà Jeffrey Addiss e Will Matthews
(The Dark Crystal: Age of Resistance)
agire come showrunner del progetto, con l’idea per la serie
sviluppata sempre dal duo di scrittori. La serie sarà composta da
una prima stagione di otto episodi e sarà prodotta da
Addiss, Matthews e i Duffer tramite la loro
società Upside Down Pictures.
Secondo una breve descrizione della
serie, The Boroughs si svolgerà in una
“comunità di pensionati apparentemente pittoresca nel deserto del
New Mexico” e ruoterà attorno a “un gruppo di improbabili eroi che
devono unirsi per impedire a una minaccia ultraterrena di rubare
l’unico cosa che non hanno: il tempo.
“Siamo fan della scrittura di
Jeff e Will da molto tempo, e quando ci hanno presentato la loro
idea per The
Boroughs , abbiamo subito capito che avevano
qualcosa di molto speciale tra le mani“, hanno detto i Duffer
in un comunicato che annunciava la notizia su
Giovedì. “Sebbene gli eroi di The
Boroughs abbiano qualche anno in più rispetto ai
ragazzi di Stranger
Things, sono un gruppo di disadattati
altrettanto adorabile, e non vediamo l’ora che tu ti unisca a loro
in un’avventura che a volte è spaventosa, divertente e
profondamente toccante”.
The
Boroughsè un altro progetto su cui i Duffer
stanno lavorando per Netflix insieme ad una serie
di altri titolo annunciati in sviluppo. Oltre
all’imminente quinta
e ultima stagione di Stranger
Things, il duo di fratelli ha anche
recentemente annunciato unanuova serie
animataambientata nel mondo di Stranger
Things, oltre a uno
spettacolo teatralee una serie spin-off live-action
basata sul franchise di successo. La coppia sta
anche
lavorando a un adattamento di The
Talisman di
Stephen King e Peter Straub , nonché
a un adattamento live-action della serie anime di
successo Death
Note .
La critica inglese lo ha già definito
il più importante found footage horror dai tempi di The
Blair Witch Projectnonché uno dei migliori
horror degli ultimi anni, stiamo parlando di The
Borderlands, film scritto e diretto da Elliot
Goldner, regista inglese all’esordio con un
lungometraggio.
The Borderlands non sembra presentare nulla di particolarmente
innovativo, il film infatti segue le vicende di un gruppo di
investigatori del Vaticano inviati in una località del West Country
per indagare su una serie di fenomeni paranormali, ma sicuramente
il regista avrà lavorato molto sull’atmosfera e sulla tecnica found
footage per renderlo quantomeno intrigante.
Di seguito potete vedere il trailer e il poster di The
Borderlands.
Meg Ryan è tornata
a collaborare con Delia Ephron per dirigere
la commedia romantica The Book, una
storia originale ambientata nel mondo dell’editoria.
Meg Ryan e
Delia Ephron hanno infatti già collaborato nel
1998, nella commedia romantica C’è posta per
te, interpretato da Tom Hanks e la
stessa Meg Ryan.
Delia
Ephron ha realizzato la sceneggiatura insieme alla
sorella Nora.
Al via il progetto
The Book, un lungometraggio che riunirà
nella stesso film 12 registi italiani maestri dell’horror,
ovvero Lamberto Bava, Antonio Bido, Enzo G.
Castellari, Luigi Cozzi, Alberto De Martino, Ruggero Deodato, Aldo
Lado, Umberto Lenzi, Edoardo Margheriti, Sergio Martino, Sergio
Stivaletti e Tonino Valeri. A rivelarlo è
Shocktillyoudrop secondo il quale ognuno
di loro avrà la possibilità di raccontare Roma attraverso 12
episodi. La sceneggiatura è stata scritta da Dardano
Sacchetti, mentre le musiche saranno affidate al gruppo
musicale Goblin. Al momento non si hanno ulteriori notizie
quindi non resta che aspettare ulteriori sviluppi.
Con The
Book of Vision, Carlo S.
Hintermann firma il suo primo lungometraggio e dirige
un cast internazionale che vanta nomi come Charles
Dance, attore inglese star della serie TV Game of
Thrones, Lotte Verbeek, molto nota al
mondo delle serie TV (The Black List, Outlander, I
Borgia), Sverrir
Gudnason protagonista di Borg
McEnroe, Isolda Dychauk (I
Borgia, Faust, TwoGirls) e Filippo
Nigro. Il film aprirà la 35° edizione della Settimana
Internazionale della Critica a Venezia il 3 settembre.
Nel trailer ufficiale del film,
co-prodotto con Entre Chien et Loup (Belgio) e Luminous Arts
Productions (UK) con Rai Cinema e il sostegno della Direzione
Generale Cinema e la Provincia di Trento, si possono cogliere le
atmosfere visionarie e le suggestive ambientazioni in location
straordinarie. Altissimo il valore artistico, estetico e produttivo
del film, che porta la firma di eccellenze del settore a partire
dal produttore esecutivo Terrence Malick.
Direttore della fotografia Joerg Widmer, tra
i più celebrati direttori della fotografia europei,
Scenografo David Crank, considerato uno dei
più talentuosi scenografi americani e
costumista Mariano Tufano, vincitore del
David di Donatello per i costumi
di Nuovomondo nel 2007.
Musiche Hanan Townshend in
collaborazione con Federico Pascucci.
L’artwork è stato realizzato
da Lorenzo Ceccotti, in
arte LRNZ, Conceptual Visual Designer del
film.
“Di questo lavoro ho provato a
cogliere e isolare la visione trascendente e immanente della
natura, che brulica fuori e dentro il corpo, sempre in mutamento
come l’anima. Per un artista visuale raccontare le storie senza
tempo è allo stesso tempo una grande sfida formale e di onestà, ma
anche un’opportunità rarissima. Non posso quindi che essere grato
per essere stato considerato all’altezza di presentare un’opera
tanto profonda, complessa e ricca.” LRNZ
SINOSSI
Eva (Lotte Verbeek), una giovane e
promettente dottoressa, abbandona la sua carriera per immergersi
nello studio della Storia della medicina e mettere in discussione
tutto: la propria natura, il proprio corpo, la propria malattia e
un destino che sembra segnato. Johan Anmuth (Charles Dance) è
un medico nella Prussia del Settecento, in bilico tra nuove spinte
razionaliste e antiche forme di animismo. Book of Vision è il
manoscritto capace di intrecciare le loro esistenze in un vortice
ininterrotto. Lontano dall’essere un testo scientifico, il libro
contiene le speranze, le paure e i sogni di più di 1800 pazienti:
il medico prussiano sapeva come ascoltarli e il loro spirito vaga
ancora tra le pagine, dove vita e morte fanno entrambe parte di un
unico flusso. La storia di Anmuth e dei suoi pazienti darà così a
Eva la forza per vivere appieno la propria vita, comprendendo che
niente si esaurisce nel proprio tempo.
Dopo una lunga carriera nel mondo
del cinema, tre documentari e un credits anche in The Tree
of Life di Terrence Malick come unità
italiana, Carlo Hintemann esordisce alla regia con
The Book of Vision, che realizza in
collaborazione con il co-regista di The Dark Side of The
Sun, Lorenzo
Ceccotti (LRNZ), in questa sede Conceptual Visual
Designer e autore del
suggestivo poster.
The Book of
Vision, la storia tra passato e presente
Il film, scelto come apertura della
35° Settimana Internazionale della Critica a
Venezia 77, racconta una “visione trascendente
e immanente della natura” che si infiltra nei corpi in
continuo mutamento e li fa dialogare con l’ambiente, con la natura
stessa. Questo dialogo continuo tra pieni e vuoti, natura e uomo,
passato e presente, si concretizza in primo luogo nella struttura
narrativa del film. La storia racconta di Eva (Lotte
Verbeek), una giovane e promettente dottoressa, che decide
di abbandonare la sua carriera per immergersi nello studio della
Storia della medicina e mettere in discussione tutto ciò in cui ha
sempre creduto: la propria natura, il proprio corpo, la propria
misteriosa malattia e un destino che sembra segnato.
Nelle sue ricerche, Eva si imbatte
nel Libro della Visione che la porta dentro le memorie di un medico
prussiano del Settecento, Johan Anmuth (Charles
Dance), un umanista della medicina che, a differenza dei
dottori moderni, pensava fosse importante prendersi cura del
paziente nella sua interezza di essere umano, non soltanto della
malattia con un approccio scientifico. Attraverso quelle parole,
Eva diventa Elizabeth, un nobildonna prussiana, in cura (e
segretamente innamorata e ricambiata) da Anmuth. La storia di
quello che sembra essere l’ultimo dei medici umanisti e di questa
affascinante e malinconica donna diventano una seconda vita per
Eva, una proiezione di sé nel passato, un ponte emozionale che le
fa vivere due vite in una e le permette di affrontare la sua
malattia e la sua condizione con uno stato d’animo più saldo e
sicuro.
Suggestioni per immagini
che mettono da parte la logica
L’andamento ondivago del racconto di
Hintermann, perso tra passato e presente, tra fantasia e realtà, si
presta principalmente ad una fruizione emotiva, perché se da una
parte lo sguardo è completamente rapito dalla totale bellezza
dell’immagine, dall’utilizzo della luce alla scelta di
posizionamento della camera che crea angoli e suggestioni insolite,
questa visione così alta e poetica si scontra con una apparente
incapacità di tenere il testo ancorato alle immagini, in cui la
struttura narrativa che si perde, per ritrovarsi soltanto nel
finale, lasciando però qualche vuoto, qualche nesso logico
pendente.
I volti degli interpreti, guidati
dall’affascinante Lotte Verbeek (Eva/Elizabeth) si
confondono tra passato e presente, dal momento che quasi tutti loro
interpretano due ruoli differenti nelle due linee temporali, e
questa doppia presenza, specialmente per Verbeek e per
Charles Dance, rafforza ancora di più la
suggestione di connessione universale tra i moderni scienziati che
cercano una verità andata perduta, e i vecchi “lettori” del creato,
esseri umani protesi ad ascoltare i messaggi che la Natura stessa è
in grado di comunicare loro. Soprattutto la parte della storia
ambientata nel passato si avvale di alcune invenzioni visive che
catturano l’immaginazione e la trascinano dentro al racconto, come
il misterioso “albero dei morti” che il fuoco dell’industria vuole
abbattere, o la foresta stessa che respira e comunica con chi
possiede l’indole propensa ad accoglierne le verità.
Il debito verso Malick
In The Book of
Vision, il libro della visione non è soltanto l’oggetto
fisico, ma è il film stesso che diventa impressione colma di spunti
filosofici che se da una parte non vengono del tutto affrontati o
approfonditi, sono comunque dettagli che rivendicano la loro
presenza e contribuiscono alla ricca e selvaggia confusione che
trasuda da ogni inquadratura. L’occhio di Hintermann è stato
sicuramente educato dalle sue collaborazioni prestigiose tanto che
in più di un’occasione si possono notare scelte che omaggiano
smaccatamente il cinema di Terrence Malick, che
qui compare come produttore esecutivo.
The Book of Vision
è un’opera che lascia interdetti sul piano narrativo, confondendo
lo spettatore con una resa da sceneggiatura che forse avrebbe
meritato maggiore attenzione, ma che allo stesso tempo riesce a
parlare allo spirito, alla pancia dello spettatore, attraverso la
bellezza luminosa delle immagini che lo compongono.
Un dietro le quinte speciale quello
che Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, racconta in
anteprima dopo la candidatura per i “Migliori effetti visivi VFX”
di The Book of Vision, ricevuta insieme
a Renaud Quilichini.
Conceptual visual designer, vfx
supervisor, designer dei titoli di apertura e chiusura e
disegnatore del poster del film, l’illustratore e fumettista
italiano tra i più importanti svela il suo contributo al lavoro di
Carlo S. Hintermann, prodotto da Terrence Malick.
“Abbiamo cercato di trarre il
massimo dalle riprese sul set e di utilizzare il più possibile
attori in carne ed ossa. Partendo da una materia prima così buona
già in ripresa, aggiungere il materiale in digitale non ha potuto
che esaltare le caratteristiche materiche del film.” Così LRNZ
commenta una delle scene clou del film che evidenziano l’alto
valore estetico, stilistico e visionario dell’opera di
Hintermann.
Il film, che ha aperto la 35°
edizione della Settimana Internazionale della Critica nell’ambito
della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, è una produzione Citrullo International dall’alto
valore estetico, con un cast internazionale: Charles
Dance, attore inglese star della serie TV Game of
Thrones, Lotte Verbeek, molto nota al mondo
delle serie TV (The Black List, Outlander, I Borgia),
Sverrir Gudnason protagonista di Borg
McEnroe, Isolda Dychauk (I Borgia, Faust,
TwoGirls) e Filippo Nigro.
SINOSSI
Eva (Lotte Verbeek), una giovane
e promettente dottoressa, abbandona la sua carriera per immergersi
nello studio della storia della medicina e mettere in discussione
tutto: la propria natura, il proprio corpo, la propria malattia e
un destino che sembra segnato.
Johan Anmuth (Charles Dance) è un medico nella Prussia del
Settecento, in bilico tra nuove spinte razionaliste e antiche forme
di animismo. Book of Vision è il manoscritto capace di intrecciare
le loro esistenze in un vortice ininterrotto. Lontano dall’essere
un testo scientifico, il libro contiene le speranze, le paure e i
sogni di più di 1800 pazienti: il medico prussiano sapeva come
ascoltarli e il loro spirito vaga ancora tra le pagine, dove vita e
morte fanno entrambe parte di un unico flusso. La storia di Anmuth
e dei suoi pazienti darà così a Eva la forza per vivere appieno la
propria vita, comprendendo che niente si esaurisce nel proprio
tempo.
The Book of
Vision, visionaria opera diretta da Carlo S.
Hintermann con la produzione esecutiva di Terrence Malick,
è stata acquisita per la distribuzione cinematografica da RS
Productions, e sarà disponibile in anteprima sulla piattaforma
streaming Chili dal 26 febbraio, entrando così di diritto nella
finestra per le votazioni dei David di Donatello. The Book of
Vision è il primo lungometraggio di finzione che RS
Productions distribuirà in Italia. RS Productions, fondata nel
2019, segna così un importante passo in avanti nel settore,
aggiudicandosi i diritti per la distribuzione italiana di uno dei
film di punta della scorsa stagione cinematografica che ha aperto
la 35° edizione della Settimana Internazionale della Critica
nell’ambito della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia.
The Book of
Vision è una produzione Citrullo International
dall’alto valore estetico, con un cast internazionale:
Charles Dance, attore inglese star della serie
TV Game of Thrones, Lotte
Verbeek, molto nota al mondo delle serie TV (The Black
List, Outlander, I Borgia), Sverrir
Gudnason protagonista di Borg
McEnroe, Isolda Dychauk (I
Borgia, Faust, TwoGirls) e Filippo
Nigro.
The Book of
Vision, co-prodotto con LuminousArts Productions (UK)
EntreChien et Loup (Belgio) e con Rai Cinema e il sostegno della
Direzione Generale Cinema e la Provincia di Trento, è un viaggio
affascinante attraverso il passato e il presente, la vita e la
morte, il dolore più profondo e l’amore incondizionato, con
immagini uniche realizzate da un cast tecnico di prim’ordine.
Direttore della fotografia è Joerg Widmer, tra i
più celebrati direttori della fotografia europei. Nel tempo ha
collaborato con registi iconici come Wim Wenders, Quentin
Tarantino, Michael Haneke, Roman Polanski e Bela Tarr e curato la
fotografia degli ultimi film di Terrence
Malick. Scenografo David Crank, considerato
uno dei più talentuosi scenografi americani. Abituale collaboratore
di Paul Thomas Anderson (ha realizzato le scenografie
de Il Petroliere, The Master, e Vizio
di forma) ha collaborato anche con Steven Spielberg
per Lincoln e con Terrence Malick
in The New World, The Tree of Life e To
the Wonder. Grande importanza è data ai costumi
curati da Mariano Tufano che ha lavorato in un grande
numero di film italiani e internazionali (Il Piccolo Mondo
Antico, L’importanza di chiamarsi Ernesto, La passione di Cristo,
Tristano e Isotta e Nuovomondo – Leone
d’argento e Rivelazione alla Mostra del cinema di Venezia, 2006 –
con il quale ha vinto il David di Donatello per i costumi nel 2007)
e costumista dell’ultimo film di Paolo Sorrentino È stata
la mano di Dio.
Il film drammatico in lingua
inglese prodotto da Terrence Malick, The Book of
Vision, diretto dall’italiano Carlo
Hintermann, aprirà la sezione della Settimana della
Critica della Mostra del Cinema di Venezia il 2
settembre. Venezia, sperando che non ci siano complicazioni, è
destinata a essere il primo grande evento cinematografico
internazionale a tenere un’edizione fisica dopo la crisi del
coronavirus, con date fissate per il 2-12 settembre.
Il film – che vede protagonisti la
star di Game of Thrones Charles Dance, l’attrice
olandese Lotte Verbeek
(Outlander) e l’attore svedese emergente
Sverrir Gudnason (Borg / McEnroe)
– si concentra sulla relazione dottore / paziente relazione
raccontata dal punto di vista di una studentessa di medicina di
nome Eva (Verbeek). È il debutto cinematografico di Hintermann a
seguito di numerosi documentari in lingua inglese, tra cui uno su
Malick, per il quale Hintermann è stato anche regista di seconda
unità delle riprese italiane di The Tree of Life,
vincitore della Palma d’Oro.
Malick, che è il produttore
esecutivo del film, è stato coinvolto in The Book of
Vision sin dall’inizio. Ha contribuito a formare una
squadra di prim’ordine che comprende il direttore della fotografia
Joerg Widmer (Bastardi senza
gloria) e lo scenografo David Crank
(Lincoln) e il produttore di Vision
Gerardo Panichi. Il supporto del regista de I
giorni del cielo è arrivato da subito e lo stesso
Hintermann ha dichiarato che Malick si è reso disponibile affinché
lui potesse “fare il film che è nella tua mente”.
Nel frattempo, Hintermann ha
definito The Book of Vision“un gioco di
specchi tra due dimensioni” e ha affermato che i salti
temporali sono in parte “ispirati dal tipo di narrazione nei
videogiochi”. Ha anche sottolineato che il tono del film
mescola Barry Lyndon e Labyrinth,
definizione che sicuramente accresce l’interesse intorno al
progetto. Il film sarà quindi presentato in anteprima fisicamente a
Venezia, e Hintermann ha dichiarato che il suo film “parla di
rinascita” e, quest’anno, Venezia sarà “per definizione
una reinvenzione dopo il trauma che abbiamo attraversato”.
Ecco il nuovo trailer ufficiale del
film d’animazione The Book of Life
diretto da Jorge Gutierrez e prodotto da
Guillermo del Toro, via 20th Century Fox.
Il film trae ispirazione dal
folklore messicano e sarà ambientato nel Giorno dei Morti, tipica
festività messicana. La storia racconta le disavventure vissute da
Manolo, diviso tra i sui sogni d’amore e di una carriera da
musicista ed il triste futuro che i genitori hanno in serbo per
lui.
Book of
Lifesarà prodotto dal regista,
produttore e sceneggiatore Guillermo del
Toro per Fox
Animation e Reel Fx Animation
Studios (Free Birds)
ed annovera nel cast le voci di Channing
Tatum, Zoe
Saldana, Danny
Trejo, Ice
Cube, Christina
Applegate e Diego Luna.
Questo il commento del
regista Jorge Gutierrez:
“Tutti i miei album preferiti,
tutti i miei libri e film preferiti, sono tutte storie personali
che prendono posto in una cultura molto specifica ma che sono
universali. Così voglio raccontare qualcosa successa alla mia
famiglia ma rendendola universale.”
Books of
Lifeè atteso nei cinema il
prossimo 17 ottobre.
Book of
Life è un atteso film d’animazione che vede
Guillermo del Toro nei panni de produttore,
Jorge Gutierrez in quelle di regista e
sceneggiatore. Ecco di seguito le prime immagini tratte dal film:
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Il film trae
ispirazione dal folklore messicano e sarà ambientato nel Giorno dei
Morti, tipica festività messicana. La storia racconta le
disavventure vissute da Manolo, diviso tra i sui sogni d’amore e di
una carriera da musicista ed il triste futuro che i genitori hanno
in serbo per lui.
Book of
Lifesarà prodotto dal regista,
produttore e sceneggiatore Guillermo del Toro
per Fox Animation e Reel Fx
Animation Studios (FreeBirds) ed annovera nel cast le voci
di Channing Tatum, Zoe
Saldana, Danny
Trejo, Ice
Cube, Christina Applegate
e Diego Luna.
Questo il commento del
regista Jorge Gutierrez:
“Tutti i miei album preferiti,
tutti i miei libri e film preferiti, sono tutte storie personali
che prendono posto in una cultura molto specifica ma che sono
universali. Così voglio raccontare qualcosa successa alla mia
famiglia ma rendendola universale.”
Books of
Lifeè atteso nei cinema il
prossimo 17 ottobre.
Arriva online una nuova featurette
di The Book of Life, il film
di Jorge Gutierrez e prodotto
da Guillermo del Toro che trae
ispirazione dal folklore messicano e sarà ambientato nel Giorno dei
Morti, tipica festività messicana. La storia racconta le
disavventure vissute da Manolo, diviso tra i sui sogni d’amore e di
una carriera da musicista ed il triste futuro che i genitori hanno
in serbo per lui.
La featurette seguente è dedicata
interamente al personaggio di Zoe Saldana.
The Book of
Lifesarà prodotto dal regista,
produttore e sceneggiatore Guillermo del
Toro per Fox
Animation e Reel Fx Animation
Studios (Free Birds)
ed annovera nel cast le voci di Channing
Tatum, Zoe
Saldana, Danny
Trejo, Ice
Cube, Christina
Applegate e Diego Luna.
Questo il commento del
regista Jorge Gutierrez:
“Tutti i miei album preferiti,
tutti i miei libri e film preferiti, sono tutte storie personali
che prendono posto in una cultura molto specifica ma che sono
universali. Così voglio raccontare qualcosa successa alla mia
famiglia ma rendendola universale.”
Books of
Lifeè atteso nei cinema il
prossimo 17 ottobre.
Ecco il primo trailer italiano del
film d’animazione The Book of Life
diretto da Jorge Gutierrez e prodotto da
Guillermo del Toro, via 20th Century Fox Italia.
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Il film trae
ispirazione dal folklore messicano e sarà ambientato nel Giorno dei
Morti, tipica festività messicana. La storia racconta le
disavventure vissute da Manolo, diviso tra i sui sogni d’amore e di
una carriera da musicista ed il triste futuro che i genitori hanno
in serbo per lui.
Book of
Lifesarà prodotto dal regista,
produttore e sceneggiatore Guillermo del
Toro per Fox
Animation e Reel Fx Animation
Studios (Free Birds)
ed annovera nel cast le voci di Channing
Tatum, Zoe
Saldana, Danny
Trejo, Ice
Cube, Christina
Applegate e Diego Luna.
Questo il commento del
regista Jorge Gutierrez:
“Tutti i miei album preferiti,
tutti i miei libri e film preferiti, sono tutte storie personali
che prendono posto in una cultura molto specifica ma che sono
universali. Così voglio raccontare qualcosa successa alla mia
famiglia ma rendendola universale.”
Books of
Lifeè atteso nei cinema il
prossimo 17 ottobre.
Arriva il primo trailer del film
d’animazione The Book of Life diretto da Jorge
Gutierrez e prodotto da Guillermo del
Toro.
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Il film trae
ispirazione dal folklore messicano e sarà ambientato nel Giorno dei
Morti, tipica festività messicana. La storia racconta le
disavventure vissute da Manolo, diviso tra i sui sogni d’amore e di
una carriera da musicista ed il triste futuro che i genitori hanno
in serbo per lui.
Book of
Lifesarà prodotto dal regista,
produttore e sceneggiatore Guillermo del
Toro per Fox
Animation e Reel Fx Animation
Studios (Free Birds)
ed annovera nel cast le voci di Channing
Tatum, Zoe
Saldana, Danny
Trejo, Ice
Cube, Christina
Applegate e Diego Luna.
Questo il commento del
regista Jorge Gutierrez:
“Tutti i miei album preferiti,
tutti i miei libri e film preferiti, sono tutte storie personali
che prendono posto in una cultura molto specifica ma che sono
universali. Così voglio raccontare qualcosa successa alla mia
famiglia ma rendendola universale.”
Books of
Lifeè atteso nei cinema il
prossimo 17 ottobre.
La Focus
Features ha diffuso due clip in originale di The
Book of Henry, il film diretto da Colin
Trevorrow (Star
Wars Gli Ultimi Jedi) e in questi giorni sugli schermi
statunitensi.
“Volevo fare qualcosa che mi
spaventasse da morire – ha dichiarato Trevorrow – un film
acustico con emozioni intense. La sfida era dare allo spettatore la
stessa tensione che si offre con un blockbuster, ma basandosi
soltanto sulla storia e i personaggi.”
Temuera Morrison
nel ruolo di Boba Fett ha fatto il suo tanto atteso ritorno in
The Mandalorian, e la seconda
stagione dello show si è conclusa con una scena post-crediti che ha
posto le basi per The
Book of Boba Fett.
Sfortunatamente, quella serie è
stata ampiamente considerata una delusione dai fan, anche se un
episodio dedicato a The
Mandalorian – che includeva le apparizioni di
Luke Skywalker e Ahsoka Tano – ha messo in ombra enormemente il
cacciatore di taglie protagonista!
Parlando al recente MCM Comic Con
London (tramite Yahoo! News), l’attore di Boba Fett Temuera
Morrison (che è stato critico nei confronti dell’invasione
della “sua” serie da parte di The
Mandalorian) ha affermato di ritenere che il favore
ora debba essere ripagato. “In realtà mi piacerebbe che il mio
personaggio visitasse The Mandalorian, il forte di Mando o qualcosa
del genere, e entrasse lì e prendesse a calci anche lui qualche
culo davvero serio”, ha detto ai fan. “Mi piacerebbe fare
quello che lui ha fatto con me, è entrato nel mio show, e ha rubato
un episodio del mio show.”
The Book of Boba Fett avrà
una seconda stagione con Temuera Morrison?
Durante una recente apparizione ad
una convention, a Morrison è stato chiesto se avrebbe lavorato con
Ming-Na Wen, l’attrice che interpreta Fennec Shand, e ha condiviso
le loro speranze deluse di continuare a collaborare. “Sia lei
che io volevamo lavorare molto duramente nella speranza che
potessero andare avanti [e] fare un 2 e un 3 e un 4 e un 5 e un 6 e
un 7”, ha rivelato l’attore. “Ho cercato di spingerli
anche in quella direzione”, ha detto quando gli è stato
chiesto del possibile ritorno dello show. “Ha bisogno di più
stimoli, ma comunque…” Morrison non sembra particolarmente
ottimista riguardo al fatto che The Book of Boba
Fett riceverà una seconda stagione e, con la Disney che
cerca di tagliare i costi di streaming, ci sono buone possibilità
che Temuera Morrison venga relegato in un ruolo da
comprimario o comparsa nel prossimo film The Mandalorian e
Grogu.
Per certi aspetti, ha senso che lo
spettacolo rimanga una serie limitata. Dopotutto, ha finalmente
risolto il mistero di come il cacciatore di taglie sia
sopravvissuto agli eventi de Il Ritorno dello Jedi
e alla fine abbia consolidato il suo posto come nuovo leader di
Tatooine.
Anche se c’era spazio per raccontare
più storie, la risposta allo spin-off è stata un po’ tiepida e il
modo in cui le cose si sono svolte non era quello che molti fan
volevano vedere da un personaggio che era probabilmente al suo
meglio come misterioso cacciatore di taglie.
Come spin-off di The
Mandalorian, The
Book of Boba Fett continua la nobile tradizione dello
Space Western, combinando elementi tematici e archetipici sia del
genere fantascientifico che di quello western per offrire un metodo
di narrazione innovativo. Con i suoi drammatici scontri nelle
strade di Mos Espa, una sequenza di rapine al treno al cardiopalma
attraverso il Mare delle Dune, e
un’attenzione unica al tribalismo con i Razziatori Tusken, la serie
non prende solo in prestito aspetti dei film western – rende loro
omaggio con riferimenti diretti.
Mentre The Mandalorian ha ambientato alcuni
episodi sul pianeta di sabbia Tatooine, questa serie ha come
location quasi esclusiva il mondo dell’Orlo Esterno, sfondo
perfetto per incorporare scene specificamente riprese da
Il
buono, il brutto e il cattivo,
Balla coi lupi e Mezzogiorno e mezzo di
fuoco; ogni film western a cui si fa riferimento in
The Book of Boba Fett lo rende un naturale
successore di The Mandalorian, nonché iconico nel
suo stesso genere.
Balla coi lupi (1990)
Sicuramente considerato
come uno dei migliori episodi della serie, l’episodio 2 si
concentra su una tribù di predoni Tusken che
salvano la vita di Boba Fett e il leggendario
cacciatore di taglie ripaga la loro gentilezza. Lottando per
guarire le ferite dal tempo trascorso nello stomaco del Sarlacc,
Fett apprende comunque i costumi della cultura Tusken e si guadagna
il loro rispetto a malincuore adottando il loro stile di
combattimento e accettando la loro rivendicazione del deserto.
Una delle maggiori influenze per
questa storyline viene indubbiamente dal film western Balla coi lupi, con Kevin
Costner nel ruolo di un veterano della guerra civile che,
come Fett, desidera lasciarsi la sua vecchia vita alle spalle e
finisce per essere accolto in una tribù Lakota. Il tempo trascorso
da Fett tra il popolo della sabbia lo aiuta ad apprezzare il valore
della famiglia, della lealtà e della comunità rispetto
all’isolamento, all’inganno e alla violenza inutile.
Gli Spietati (1992)
Per i fan che si lamentano
del fatto che The Book of Boba Fett non mostra
abbastanza il più noto cacciatore di taglie della galassia come un
“assassino a sangue freddo”, c’è una scena nell’Episodio 2 che
evidenzia la brutalità grintosa con cui Fett ha impresso la sua
eredità; questa ha luogo nientemeno che nel bar adiacente alla
Stazione Tosche e coinvolge una serie di cavalieri della sabbia
Nikto che Fett elimina in breve tempo con poco più dei suoi pugni e
un bastone gaffi.
Clint Eastwood evoca una scena simile nel film
Gli Spietati, dove il suo fuorilegge trasformato
in antieroe William Munny entra in un saloon e spara prima al suo
proprietario disarmato, poi a una serie di altri criminali che
entrano nella mischia. Come Boba Fett, Munny rimane freddo e
spietato durante l’assalto, trascinato nella violenza che aveva
giurato di essersi lasciato alle spalle e, ugualmente a Fett, si
ferma brevemente per versarsi qualcosa si forte da bere prima di
giustiziare un ultimo avversario.
The Great Train Robbery (1903,
1979)
Un momento iconico della
serie si verifica verso la fine dell’Episodio 2 quando Boba Fett,
fresco della rissa alla Stazione Tosche (e con le speeder bike al
seguito) conduce i Razziatori Tusken a fermare il treno che
trasporta contrabbando per il Sindacato Pyke attraverso il loro
territorio. Non solo l’intera sequenza è da cardiopalma dall’inizio
alla fine, ma trasmette anche il modo unico in cui Fett e la tribù
lavorano insieme come pari per fermare una minaccia reciproca.
Le rapine ai treni sono un tropo di
molti film western, ma nessuna rapina ai treni è così famosa come
quella di The Great Train Robbery, il primo
western realizzato nel 1903 che si concentra su una banda di
fuorilegge che rapina un treno e cerca di fuggire attraverso le
montagne prima di essere catturato dalla gente del posto. Un remake
(con Sean Connery e ambientato nell’Inghilterra vittoriana) è
uscito nel 1979, e presenta un combattimento altrettanto esilarante
come quello visto in The Book of Boba Fett in cima
ai vagoni ferroviari.
Il buono, il brutto e il cattivo
(1966)
Ha senso che la
quintessenza della figura del cowboy in The Book of Boba
Fett affronti il pistolero più omicida in una scena di
combattimento con chiara ispirazione da uno dei più famosi film
western di tutti i tempi, Il buono, il brutto e il cattivo. Ci sono
tre figure nella sua scena finale con le dita in bilico sui
grilletti dei loro fucili, ma solo uno si allontana, rispecchiando
esattamente la stessa situazione tra lo sceriffo Cobb Vanth, il suo
vice e Cad Bane nell’episodio 6 della serie Disney+.
Proprio come l’uomo senza nome di
Clint Eastwood ne Il buono, il brutto e il cattivo, il
maresciallo Cobb Vanth si è affermato come una canaglia
opportunista ma anche dalla forte bussola morale; una volta si è
servito dell’armatura di Boba Fett, ma solo per fare del bene ai
cittadini di Freetown. Come L’uomo senza nome che affronta il
cattivo Angel Eyes di Lee Van Cleef, anche se lui stesso non è del
tutto un uomo degno di fiducia, Marshal Vanth deve ostacolare Cad
Bane perché è la cosa giusta da fare.
C’era una volta il West (1968)
Cad Bane è
uno dei più noti cacciatori di taglie della galassia, con una
reputazione tanto pericolosa quanto quella di Boba
Fett e Fennec Shand. Quando arriva su
Tatooine per intimidire il maresciallo Cobb Vanth e permettere che
il commercio di spezie del Pyke Syndicate continui, ci regala uno
degli ingressi in scena più agghiaccianti di tutti i personaggi de
Il libro di Boba Fett, ricordandoci l’arrivo di uno dei cattivi più
crudeli dei western.
Il Frank di Henry
Fonda, un assassino similmente vestito di nero ed
emissario di un avido barone delle ferrovie, fece scalpore nel 1968
quando C’era una volta il West seguì il suo regno di
terrore nella piccola città di Flagstone: come Cad Bane, era
un’amalgama di fascino e malizia, capace di incredibili imprese di
brutalità. La presenza di Bane ricorda ai fan quale sia la posta in
gioco, e il suo confronto con – e il successivo abbattimento –
dello sceriffo indica che nessun personaggio è al sicuro dalla sua
prontezza di riflessi.
I magnifici sette (1960)
L’emozionante finale della
stagione 1 mette Boba Fett, Din
Djarin, Fennec Shand, Black Krrsantan,
Drash, Skad, Peli
Motto e la gente di Freetown contro il nefasto Cad Bane e
i soldati del Pyke Syndicate, con ogni combattente che assume
posizioni strategiche intorno a Mos Espa fino a quando non vengono
finalmente messi all’angolo e Fett si vede costretto a trovare una
soluzione creativa.
Ne I magnifici sette (un classico western
rivisitato nel 2016), sette leggendari pistoleri vengono arruolati
da una piccola città per impedire le continue incursioni del ben
più ampio gruppo di Calvera e dei suoi banditos. Proprio come Fett
e la sua banda, i letali pistoleri devono combattere al fianco
della città per garantire la libertà dei suoi cittadini; Dopo la
vittoria, i sopravvissuti godono del plauso del villaggio, ma a un
grande costo. Quando Fett cammina per le strade di Mos Espa dopo la
sua vittoria, è abbracciato dalla gente come un leader che non li
abbandonerà anche se in inferiorità numerica e con meno armi.
Mezzogiorno e mezzo di fuoco
(1952)
Una delle battaglie più
importanti del finale della stagione 1 non è combattuta tra due
fazioni opposte, bensì da un rappresentante di ciascuna: il Daimyo
Boba Fett e il maestro d’armi Cad
Bane, che risolvono una vendetta in corso da tempo tra il
protetto e il mentore; i fan sanno che il momento culminante
arriverà, e la sospensione e la tensione crepitano nell’aria come
il ronzio della sciabola oscura di Din Djarin.
La loro resa dei conti culminante,
in cui ogni cacciatore di taglie si confronta con l’altro lungo la
strada principale di Mos Espa, ricorda il duello finale tra il
maresciallo Will Kane e il fuorilegge Frank Miller, due nemici che
passano l’intero Mezzogiorno e mezzo di fuoco per concludere con un
epico combattimento finale. Nessuno degli abitanti della città
rischierà la propria incolumità per aiutare lo sceriffo nel momento
del bisogno, e come Fett, si assume il pericolo al posto loro; Kane
e Fett sono entrambi più vecchi e scossi dal sospetto che
potrebbero non essere più veloci come una volta, ma hanno bisogno
di dimostrare alle loro rispettive città che possono proteggerle
contro paradigmi del male come Miller e Bane. Per Fett è importante
battere Bane per lasciarsi veramente alle spalle la sua precedente
vita da cacciatore di taglie, portare la pace nel suo passato e
diventare un eroe per la gente.
The
book of Boba Fett ha rilasciato il suo primo teaser
intrigante e fornito i fan un breve ma allettante sguardo alla
futura serie Disney+,
che arriverà a fine dicembre. Tra le più grandi rivelazioni del
teaser c’è il sorprendente nuovo approccio di Boba Fett alla
prossima fase della sua carriera nella malavita di una galassia
molto, molto lontana.
Ci sono una serie di nuovi elementi
introdotti nel teaser, che si aggiungeranno alla tradizione già
consolidata di Star
Wars. Ci sono anche molti volti noti ed esseri
familiari, compresi i richiami diretti alle creature e agli alieni
della trilogia originale. Anche se breve, il trailer dà più che
abbastanza da masticare per i fan in attesa della serie
completa.
Forse l’aspetto più
sorprendente del nuovo teaser è l’inaspettato approccio che
Boba Fett assume come capo dell’impero criminale
di Jabba The Hutt. Nel teaser,
Boba si comporta più come il capo della
famiglia Corleone nei film de Il Padrino.
L’approccio di Boba
nel suo nuovo ruolo non è di pura violenza, cosa che ci si sarebbe
aspettati dal cacciatore di taglie. Invece, il teaser presenta
diverse scene di Boba
Fett che parla e apparentemente negozia con potenziali rivali
ed ex alleati di Jabba The Hutt.
Non è ancora al di sopra della
soglia di violenza
Nonostante
la sua preferenza dichiarata che “la cooperazione può renderci
tutti ricchi”,Boba
Fett
è ancora
Boba Fett.
Questo è chiaramente evidente in una scena di strada dove lui
e
Fennec Shand
sono circondati da numerosi aggressori.Boba
Fett
risponde loro con la stessa ferocia animale che ha usato contro
gli
Stormtroopers
imperiali, una scena che nemmeno i fan diStar
Wars si
aspettavano.
Boba
Fett afferra uno degli aggressori e lo getta a terra,
e poi lo picchia brutalmente con la sua stessa arma, un bastone
simile al bastone gaffi che Fett ha usato contro
gli Stormtroopers.
Fennec Shand è il suo
esecutore
Come indicato dal finale
della seconda stagione di The
Mandalorian, Fennec Shand è chiaramente
l’esecutore di
Boba Fett. Proprio come Il Padrino presentava numerosi
esecutori mafiosi, Boba si affida allo spietato ed estremamente
capace Fennec Shand non solo per dispensare violenza, ma per
spiegare la nuova realtà a molti avversari che incontrano.
Fennec Shand
affronta gli aggressori vestiti di rosso a fianco di
Boba Fett ed è sempre accanto a lui per tutto il trailer. Parla
anche a suo nome quando affronta alcuni ex capitani di
Jabba The Hutt.
Il palazzo di Jabba rimane la sua
base operativa
Quando
Boba Fett ha ucciso Bib Fortuna
nella scena post-credits del finale della seconda stagione di
The
Mandalorian, non si è trattato di una semplice vendetta. Il
teaser chiarisce che Boba Fett ha preso il Palazzo di Jabba come
sua nuova residenza. Questo promette un’opportunità di esplorare
l’iconica ambientazione in modo più dettagliato di quanto non sia
mai stato fatto prima in altri film e show.
Una nuova location con il palazzo è
apparsa nel teaser.
Boba Fett e Fennec Shand sono visti nel
parapetto di una delle torri del palazzo, forse volgendo lo sguardo
al loro nuovo e fragile impero.
Una nuova città di Tatooine
Ci
sono molti luoghi familiari nel teaser, ma esso introduce anche una
nuova città che sembra essere su
Tatooine.
L’enorme città, più grande di qualsiasi altra località di Tatooine
vista inStar
Wars fino
ad ora, sembra essere situata all’interno di un enorme cratere o
canyon di qualche tipo. La città potrebbe essere
Anchorhead,
che è stata menzionata numerose volte ma non è stata mai vista in
live-action.
La città sembra evocare
Jedha di Rogue One, con dense abitazioni e pareti
rocciose. Ha una torre centrale che si erge sopra la città e che
appare molto più moderna delle altre strutture.
Alba Cremisi?
Uno
dei momenti più intriganti del teaser introduce un gruppo di
aggressori armati che affrontano
Boba Fett
e
Fennec Shand.
Queste guardie sono tutte vestite di rosso e usano scudi energetici
unici, anch’essi di colore rosso. Questi aggressori potrebbero
essere associati a
Crimson Dawn?
Dato che
Boba Fett
si è avvicinato alla malavita, è probabile che questo gruppo sia
nel suo radar.
C’è un’altra ragione per cui
potrebbe trattarsi di loro: tra
Boba Fett e Crimson Dawn non corre buon sangue, come si è visto
nel recente crossover a fumetti War Of The Bounty Hunters. Questo
potrebbe rendere The Book Of Boba Fett una serie live-action in cui
potrebbe apparire Qi’ra, leader di Crimson Dawn.
I capitani di Jabba
I
fan hanno incontrato una grande varietà di collaboratori di
Jabba The Hutt,
come il suo maggiordomo
Bib Fortuna.
Il teaser rivela un nuovo strato del suo impero criminale non visto
prima sullo schermo. I capitani di Jabba The Hutt, come li chiama
Fennec Shand, sono probabilmente tutti responsabili di diversi
aspetti dell’impresa e sono chiaramente sopravvissuti alla perdita
del loro leader.
Tra di loro ci sono un certo numero
di specie aliene familiari della tradizione di Star
Wars. Trandoshans,
Aqualish, e membri della specie
Barada si siedono tutti con Boba Fett per
discutere i termini nel teaser.
Monaci B’omarr
Il
nuovo teaser si apre con una deliziosa inquadratura di un
monaco
B’omarr
che striscia attraverso il paesaggio di Tatooine fuori dal palazzo
di
Jabba.
Questa strana creatura simile a un ragno potrebbe sembrare nuova ai
fan più giovani, ma molti la riconosceranno da un breve momento
neIl ritorno degli Jedi,
dove il monaco si aggirava sullo sfondo del palazzo di
Jabba.
I monaci B’omarr sono in realtà i
residenti originali del palazzo di Jabba, una volta il loro
monastero. I monaci una volta erano umani, ma gli sono stati
rimossi loro cervelli e li hanno messi nelle giare poste sul ventre
del ragno robotico.
ITusken
Un’altra
brevissima inquadratura nel nuovo teaser rivela la presenza
dei
Tusken.
Questi nativi di Tatooine sono stati un punto fermo diStar
Wars
fin dall’inizio, e la loro apparizione nel teaser suggerisce alcune
intriganti possibilità. Mentre potrebbero essere semplicemente
parte del più ampio mondo di Tatooine, potrebbero anche essere
collegati a
Boba Fett
personalmente.
La storia di come
Boba
Fett sia sfuggito al Sarlacc Pit deve ancora
essere raccontata in live-action, e i Tusken
Raiders potrebbero essere collegati ad essa, dato che Fett
ha usato un bastone gaffi in The
Mandalorian. Questa scena potrebbe effettivamente rappresentare
un flashback del suo salvataggio.
Il mostro Rancor
Fennec Shand fa un
riferimento minaccioso e intrigante al serraglio di Jabba
The Hutt – in particolare che Jabba gli avrebbe dato in
pasto dei nemici. Il riferimento potrebbe essere in realtà una
grande rivelazione. I fan sanno che a Jabba piaceva dare in pasto
al Rancor persone insolenti come Luke Skywalker,
ma il Rancor era solo un mostro nei
sotterranei.
L’uso della parola ‘serraglio’ da
parte di Fennec Shand suggerisce che Jabba aveva
altri mostri a cui dava in pasto i suoi nemici, forse anche altri
mostri Rancor che
Boba Fett ha ora a sua disposizione per affrontare i suoi
molteplici nuovi nemici.
La serie Disney+The
Book of Boba Fett sembra presentarsi come un’altra
emozionante avventura di Star
Wars, sostenuta dal suo promettente cast. Anche se
poche informazioni sullo spin-off di The
Mandalorian sono state rivelate prima del rilascio,
alcuni membri del cast erano già noti e il primo episodio ha
rivelato una serie di nuovi protagonisti accanto alle star di casa
Temuera Morrison e Ming-Na Wen.
Dal momento che le serie di Star Wars della Disney
stanno tutte mirando verso un qualche evento crossover culminante,
la storia di Boba Fett non è mai stata così
stimolante.
Gli eventi di The
Book of Boba Fett si collocano dopo la seconda
stagione di The Mandalorian e parallelamente
agli eventi di Ahsoka, la serie che segue l’ex Jedi
titolare. Nella serie, i cacciatori di taglie Boba
Fett e Fennec Shand cercano di
assicurarsi il controllo sul pianeta desertico Tatooine. Con l’ex
leader criminale Jabba the Hutt morto, Fett e
Shand sono in grado di usurpare la carica dell’amministratore della
malavita, come anticipato nell’ultimo episodio di The
Mandalorian. Come i due mercenari se la caveranno come
capi di un enorme, ultraterreno sindacato del crimine sarà
determinante in Boba Fett.
Parte di ciò che ha reso la
precedente serie di Star Wars della Disney, The
Mandalorian,
di successo è stato proprio il suo cast stellare. Sembra che il
cast altrettanto promettente di Boba Fett ne
rappresenterà un degno seguito, con due tra gli attori principali
che riprenderanno loro iconici ruoli. Bilanciare l’azione
fantascientifica con gli intrighi criminali è la chiave del
successo di Boba Fett, un’impresa per la quale
questi interpreti esperti sono assolutamente più che qualificati:
ecco una guida al cast e ai personaggi di The
Book of Boba Fett.
Temuera Morrison come Boba
Fett
Temuera
Morrison interpreta Boba Fett. Figlio
clonato del famigerato mercenario JangoFett, Boba è anche un cacciatore di taglie, anche
se desidera raggiungere la fama e il successo solo con le proprie
armi. Morrison è estremamente adatto ad interpretare Boba nella
serie, dopo averne già assunti i panni in molti film e serie,
incluso The Mandalorian; inoltre, ha interpretato
Jango e i suoi cloni in Star Wars: Attack of the Clones. Morrison
dimostra un innato talento nell’ interpretare i padri di personaggi
iconici, tra cui quello di Aquaman e quello di Moana;
dopo Boba Fett, Morrison riprenderà il suo ruolo
di Thomas Curry in Aquaman and the Lost
Kingdom.
Ming-Na Wen come Fennec Shand
Riprendendo il personaggio
precedentemente interpretato in The Mandalorian,
Ming-Na Wen si adatta perfettamente al ruolo di
Fennec Shand. Compagno mercenario e partner di
Boba Fett, Fennec mira ad aiutare Boba a
conquistare il mondo del crimine a Tatooine. Wen ha una lunga
storia di interpretazioni di guerrieri enigmatici; ha doppiato
l’eroina animata Mulan, e ha interpretato la
super-agente Melinda May in Marvel’s Agents of
S.H.I.E.L.D. Alcuni degli altri ruoli di Wen sono stati in
The Bad Batch, nella serie animata
The
Batman, e nel dramma medico ER: Wen
apparirà prossimamente nella serie animata HBO Max
Gremlins: Secrets of the Mogwai.
Il cast di supporto di The Book of
Boba Fett
Matt Berry come UK2-B
Matt Berry
interpreterà UK2-B, un droide fusore della serie
8D che lavora al servizio di Boba Fett, avendo precedentemente
servito Jabba the Hutt. Matt Berry è meglio
conosciuto per il suo lavoro in What We Do In The
Shadows,Toast of London e
Disenchantment.
Jennifer Beals come Garsa Fwip
Questa aliena dai capelli
con forma tentacolare era in precedenza assoggettata agli
Hutt e al servizio di Jabba
assieme agli altri residenti e proprietari di affari di Mos Espa.
Garsa Fwip gestisce la taverna di Mos Espa e offre
subito la sua lealtà a Boba. Beals è meglio conosciuta per la sua
interpretazione principale in Flashdance, così
come i suoi ruoli in The Book of Eli, la serie
drammatica Taken, e The L Word: Generation
Q, di cui è anche produttrice. La Beals parteciperà poi al
film giallo di prossima uscita Luckiest Girl
Alive.
David Pasquesi come maggiordomo
twi’lek di Mok Shaiz
Un altro
Twi’lek, questo innominato inviato del misterioso
(e vagamente minaccioso) sindaco di Mos Espa si appella a Boba
ottenere un tributo come estensione del suo potere.
Pasquesi è un attore comico affermato, essendo
apparso in Groundhog Day, Curb Your
Enthusiasm, e Veep, tra gli altri show
comici. Si dice che Pasquesi apparirà inoltre nel film di fiction
storica Anita.
Robert Rodriguez come Dokk
Strassi
Il regista Robert
Rodriguez compare nel primo episodio di Book Of Boba Fett
(di cui si è anche occupato della regia) nel ruolo del leader
Trandoshan Dokk Strassi, che dona a Boba una
pelliccia Wookiee.
Xavier Jimenez come Capo
Tuksen
Il capo della capsula
Tusken che inizialmente cattura Boba Fett, è
interpretato da Xavier Jimenez, che è apparso in
precedenza nella stagione 2 di The Mandalorian,
interpretando un altro Tusken.
Wesley Kimmel come Tusken Kid
Il giovane che conduce
Boba Fett a cercare l’acqua e si meraviglia che
abbia ucciso l’enorme mostro di sabbia è interpretato dall’attore
Wesley Kimmel, apparso di recente come il giovane
nella pubblicità di Scarlet Witch in
WandaVision.
Joanna Bennett come guerriera
Tusken
La donna Tusken che combatte (e
batte) Boba Fett dopo il suo tentativo di fuga è interpretata
dall’attrice Joanna Bennett, una stunt performer
che ha lavorato con la Marvel, in particolare come
controfigura di Brie Larson per Captain Marvel.
Dawn Dininger come prigioniera
Rodian
L’alieno voltagabbana che dà
l’allarme quando Boba Fett tenta di fuggire dal campo
Tusken è interpretato da Dawn
Dininger, parte integrante del team degli effetti
speciali, e che ha collaborato anche per quanto riguarda trucco e
parrucco, per cui è anche accreditata.
Barry Lowin come Garfalaquox
Il primo alieno – un
Aqualish – visto portare un omaggio a Boba Fett, è
interpretato da Barry Lowin, che in precedenza ha lavorato agli
stunt di The Mandalorian.
Frank Trigg e Collin Hymes come
guardie Gamorrean
Entrambe le guardie
Gamorrean sono interpretate da stuntman
veterani.
Daniel Logan come giovane Boba
Fett
L’attore che ha
precedentemente interpretato Boba Fett sia in Star Wars:
Episodio II – L’attacco dei cloni che in Star
Wars: The Clone Wars ritorna nel flashback iniziale di
The Book of Boba Fett.
Il primo episodio de The Book of Boba Fett è arrivato su
Disney+ e, sebbene sia stato decisamente a lenta carburazione,
ci sono stati degli accenni intriganti su ciò che accadrà nelle
prossime sei settimane.
In uno dei momenti più notevoli di
questo primo capitolo, abbiamo appreso che il sindaco di Mos Espa
non ha ritenuto necessario far visita di persona a “Lord Fett” né
rendergli omaggio con un dono. Anzi, è lui a chiedere un dono per
sé dal nuovo Lord, e dato che Boba viene attaccato a rischio della
propria vita, immaginiamo che questo misterioso sindaco non abbia
preso bene il rifiuto del nostro, candidandosi dunque a cattivo
della serie.
È possibile che questo filo di trama
non porti da nessuna parte o che il personaggio possa anche essere
originale, ma abbiamo alcune idee su chi potrebbe essere il
misterioso sindaco di Mos Espa.
Tessek
Abbiamo incontrato alcuni
Quarren in questi programmi TV Disney+, tra questi c’è Tessek, apparso
per la prima volta in Il ritorno dello Jedi. Era
il contabile di Jabba the Hutt e amava decisamente l’atmosfera
decadente del palazzo del suo padrone.
Tuttavia, ha anche sottratto molti
soldi di Jabba e alla fine ne ha pagato il prezzo dopo la morte di
Hutt. Riuscendo a sfuggire alla distruzione della nave dei cattivi
dopo che Leia aveva ucciso Jabba, Tessek è stato affrontato da un
gruppo di monaci B’omarr che hanno rimosso con la forza il suo
cervello e lo hanno collocato all’interno di un droide perimetrale
BT-16. Questo è quello che si sa dal canone dell’Universo
Espanso.
Lucasfilm potrebbe ignorare l’ultima
parte e rivelare che Tessek ha usato la sua ricchezza rubata per
scalare i ranghi di Mos Espa e diventare il sindaco della città.
Abbastanza arrogante da tradire Jabba, potrebbe facilmente
rientrare in gioco come aspirante gangster disinteressato a pagare
qualsiasi tipo di tributo al cacciatore di taglie che ha preso il
posto suo come presunto signore del crimine di Tatooine.
Rotta the Hutt
Rotta è stato presentato
come il figlio di Jabba the Hutt in The Clone
Wars, e nonostante sia ovviamente molto giovane, è passato
un sacco di tempo dall’ultima volta in cui l’abbiamo visto,
potrebbe quindi essere cresciuto a sufficienza.
Anche se probabilmente gli mancava
la maturità e il rispetto necessari per riprendere da dove aveva
lasciato suo padre, essersi insediato come sindaco di Mos Espa ha
perfettamente senso. Darebbe una certa legittimità ai criminali e
servirebbe semplicemente a cementare l’influenza degli Hutt su
Tatooine. Troviamo anche facile immaginare che Rotta sia abbastanza
arrogante da aspettarsi un tributo da Boba Fett!
Questo sarebbe un modo divertente
per costruire un impero sull’eredità di Jabba e potrebbe obbligare
The Book of Boba Fett portarci in posti strani
e inaspettati. Una parte importante di questa serie sembra essere
il desiderio del cacciatore di taglie di governare in modo diverso
rispetto a quanto Jabba, quindi perché non metterlo contro il
figlio di quel cattivo?
Qi’ra
L’ultima volta che abbiamo
visto Qi’ra, stava tornando dal leader dei Crimson Dawn, Maul, dopo
gli eventi di Solo: A Star Wars Story. Ci
sono molte lacune da colmare dopo, ma recenti fumetti hanno
rivelato che l’ex Sith le ha poi insegnato come combattere,
raccontandole anche del suo passato, relativo ai Sith e al duello
contro Obi-Wan Kenobi.
I recenti fumetti hanno rivelato di
più sulla Crimson Dawn sotto la guida di Qi’ra, ma questi eventi
sono precedenti agli avvenimenti de Il Ritorno dello Jedi.
The Book of Boba Fett potrebbe facilmente rivelare
che l’ex fiamma di Hal Solo ora risiede su Tatooine, usando quel
poco potere che le era rimasto dopo la caduta di
quell’organizzazione criminale per assicurarsi un posto
confortevole, mentre regna su Mos Espa.
Se Emilia Clarke riprendesse questo
ruolo nella serie sarebbe fantastico. Si tratta di una eventualità
improbabile, ma sarebbe una previsione audace ed eccitante.
Sebulba
Nonostante abbia solo una
piccola parte ne La Minaccia Fantasma, Sebulba ha davvero colpito i
fan di Star Wars, lasciando il segno e potrebbe farlo di nuovo in
questa nuova serie TV Disney+.
Sebulba sarebbe ovviamente molto più
vecchio a questo punto della linea temporale, ma ciò significa che
è passato abbastanza tempo per passare dalle gare di sgusci a una
carica più importante nella città.
Oltre a tentare di uccidere un
bambino durante la sua prima apparizione, è stato rapidamente
stabilito che il Dug era un personaggio losco e cattivo. I teppisti
che fanno a pezzi quella fattoria sono esattamente il tipo di
persone che lui vorrebbe pattugliassero Tatooine per aiutare a
stabilire il suo dominio sul pianeta, soprattutto perché Sebulba
stesso non rappresenterebbe mai una minaccia fisica per qualcuno
come Boba Fett.
Cobb Vanth
Lo sceriffo di Mos Pelgo
era decisamente un bravo ragazzo, il che potrebbe spiegare perché
Boba Fett non abbia mai scelto di riprendersi la sua armatura
(prima che Din Djarin tornasse su Tatooine e chiedesse che gli
fosse data per tornare dai suoi compagni Mandaloriani).
Sebbene sembri che il personaggio
sia malvagio, potrebbe facilmente essere un caso di depistaggio
inteso a farci pensare che il leader della città sia dietro la
sfortuna che è capitata a Boba Fett e al suo governo.
Non siamo sicuri del motivo per cui
il braccio destro di Vanth si aspetterebbe un tributo da Fett, ma è
possibile che il maresciallo sia diventato un po’ troppo testardo
dopo aver aiutato Din a sconfiggere l’enorme drago Krayt. Sembra
probabile che il personaggio tornerà in The Book of Boba
Fett, ma resta da vedere se sarà in questo ruolo.
The Book of Boba
Fett è la
serie che sta spopolando tra i fan di Star
Wars. La piattaforma di streaming Disney+,
dal
29 Dicembre 2021 ogni settimana rilascia un nuovo episodio
dello show. Nel secondo capitolo, abbiamo già visto apparire un
cacciatore di taglie noto ai più appassionati: Wookie Black
Krrsantan. Il personaggio è già comparso nei fumetti
Marvel di Star
Wars, ma è con la serie che ha fatto il suo debutto in
live action!
Sulla scia di Black
Krrsantan, abbiamo immaginato quali altri cacciatori di taglie
dei fumetti, dei romanzi o dei film di Star Wars potrebbero apparire nei cinque
episodi rimanenti della serie.
Beilert Valance
Beilert Valance è
stato predatore e preda. Ha servito
l’Impero al fianco di Han Solo, per poi finire
gravemente ferito in seguito ad un paio di incidenti.Grazie a una vasta rete cibernetica,
è stato riparato e congedato dal servizio, diventando così un
cacciatore di taglie.
Valance sembra un
personaggio prettamente buono, anche se nella Guerra Civile si è
schierato con entrambi i fronti: ha fatto pace con Han e
ha lottato con e contro Boba Fett. Beilert
potrebbe tornare in The Book of Boba
Fett perché ha un conto in sospeso con il
protagonista della serie: solo grazie a Darth Vader
infatti, il soldato è sopravvissuto al tentativo di Fett
di distruggerlo con un detonatore termico.
Jas Emari
Introdotta in vari romanzi
pubblicati dalla Lucasfilm di proprietà della
Disney, Jas Emari è un cacciatore di
taglie Zabrak che ha cambiato fazione durante la Battaglia di
Endor e ha smesso di lavorare con l’Impero. Jas
è a sua volta nipote di un altro cacciatore di taglie, Sugi. Ha una
fama da eroina per la caccia ai fuggitivi e per il ruolo svolto
nella Battaglia di Jakku.
Jas potrebbe avere
incontrato Boba quando quest’ultimo era al servizio di
Darth Vader e dell’Impero, prima della morte
dell’Imperatore Palpatine. Uno scontro passato sarebbe un
ottimo movente per riaprire i fuochi nella nuova serie.
Triplo Zero e BT-1: doppietta
perfetta
C’è una doppietta di
cacciatori di taglie che potrebbe guadagnarsi una prima comparsa in
live-action: Triplo Zero e BT-1. Il primo è un
droide con abilità in vari ambiti, quali il galateo, i costumi, la
traduzione e la tortura. Inizialmente inviato di Darth
Vader, il droide è diventato in seguito un alleato del
dottor Aphra.
Nei combattimenti, 0-0-0 è
accompagnato da un altro droide, l’assassino BT-1, creato
dall’Empire’s Tarkin Initiative. Nonostante Vader
abbia già annientato BT-1, il processore è rimasto illeso.
Non si può quindi escludere un nuovo incontro dei due droidi con
Black Krrsantan nella serie
Disney.
Cad Bane per un finale epico in
The Book of Boba Fett
Cad
Bane è uno dei più apprezzati cacciatori di taglie di
Star Wars! Abile nel suo lavoro, scaltro, è in
grado di sfidare personaggi del calibro di Obi-Wan Kenobi o Ahsoka Tano.
Ha un passato con gli Hutt
in seguito al salvataggio di Ziro da una prigione
altamente sorvegliata a Coruscant. Considerando ciò,
i cugini di Jabba potrebbero arruolarlo in seguito
all’eventuale fallimento di Black Krrsantan nel catturare
Fett. Inoltre, un finale di stagione incredibile
per la serie potrebbe includere lo scontro, sicuramente epico,
tra il crimelord di Tatooine e Cad Bane.
Bossk non dovrebbe mancare in
The Book of Boba Fett
Non può mancare nella lista
l’iconico cacciatore di taglie Bossk. Apprezzatissimo dai
fan in seguito alla sua comparsa in L’impero colpisce
ancora e in The Clone Wars, fino ad ora lo conosciamo
come un alleato di Boba, ma nulla è detto sul futuro!
Mentre la maggior parte dei
cacciatori di taglie qui elencati potrebbero essere assunti dai
cugini di Jabba the Hutt per cercare di far fuori il nuovo
sovrano di Tatooine, Bossk invece
sarebbe l’alleato perfetto per Fett!
20th Century Studios e 21 Laps
hanno diffuso il trailer italiano di The
Boogeyman, l’horror-thriller nato dalla mente
dell’autore di best-seller Stephen King, arriverà il 1° giugno nelle sale
italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
In The
Boogeyman la liceale Sadie Harper e sua sorella
minore Sawyer sono sconvolte dalla recente morte della madre e non
ricevono molto supporto dal padre, Will, un terapista che sta, a
sua volta, affrontando il proprio dolore. Quando un paziente
disperato si presenta inaspettatamente a casa loro in cerca di
aiuto, lascia dietro di sé una terrificante entità soprannaturale
che va a caccia di famiglie e si nutre della sofferenza delle sue
vittime.
The
Boogeyman è diretto da Rob Savage
(Host), con una sceneggiatura di Scott Beck & Bryan Woods
(A Quiet Place – Un posto tranquillo) e Mark Heyman
(Il cigno nero), e un soggetto di Scott Beck & Bryan Woods
basato sul racconto di Stephen King. Il film è interpretato da
Sophie Thatcher (Yellowjackets), Chris Messina (Birds
of Prey), Vivien Lyra Blair (Obi-Wan Kenobi), Marin Ireland
(The Umbrella Academy), Madison Hu
(Bizaardvark), LisaGay Hamilton (Vice – L’uomo
nell’ombra) e David Dastmalchian (Dune). The Boogeyman è prodotto
da Shawn Levy (Stranger Things), Dan Levine
(Arrival) e Dan Cohen (The Adam Project), mentre
John H. Starke (Sicario), Emily Morris
(Rosaline), Scott Beck, Bryan Woods, Ryan Cunningham, Adam
Kolbrenner (La guerra di domani) e Robin Meisinger sono i
produttori esecutivi.
Il trailer del film 20th
Century Studios e 21 Laps The
Boogeyman, horror-thriller nato dalla mente
dell’autore di best-seller Stephen King, arriverà il 1° giugno nelle sale
italiane, distribuito da The Walt Disney Company
Italia.
La liceale Sadie Harper e
sua sorella minore Sawyer sono sconvolte dalla recente morte della
madre e non ricevono molto supporto dal padre, Will, un terapista
che sta a sua volta affrontando il proprio dolore. Quando un
paziente disperato si presenta inaspettatamente a casa loro in
cerca di aiuto, lascia dietro di sé una terrificante entità
soprannaturale che va a caccia di famiglie e si nutre della
sofferenza delle sue vittime.
The
Boogeyman è diretto da Rob Savage
(Host),
con una sceneggiatura di Scott Beck & Bryan Woods (A
Quiet Place – Un posto tranquillo) e Mark Heyman (Il cigno
nero), e un soggetto di Scott Beck & Bryan Woods basato sul
racconto di Stephen King. Il film è interpretato da Sophie
Thatcher (Yellowjackets), Chris Messina
(Air – La storia del grande salto), Vivien Lyra
Blair (Obi-Wan Kenobi), Marin Ireland (The Umbrella Academy), Madison Hu
(Bizaardvark), LisaGay Hamilton (Vice – L’uomo nell’ombra) e David
Dastmalchian (Lo strangolatore di Boston). The
Boogeyman è prodotto da Shawn Levy (Stranger Things), Dan Levine (Arrival) e Dan
Cohen (The Adam Project), mentre John H. Starke (Sicario), Emily
Morris (Rosaline), Scott Beck, Bryan Woods, Ryan Cunningham, Adam
Kolbrenner (La guerra di domani) e Robyn Meisinger sono i
produttori esecutivi.
“The Boogeyman è un
classico film dell’orrore sullo stampo di Poltergeist – Demoniache
presenze, che incute paura e fa emozionare allo stesso modo”,
afferma il regista Rob Savage. “Ricordo vividamente il terrore che
ho provato leggendo il racconto di Stephen King da bambino, ed è
proprio questa sensazione di paura tipica dell’infanzia che volevo
suscitare nel pubblico cinematografico di tutto il mondo. Questo
film è stato realizzato in collaborazione con un team creativo di
incredibile talento e interpretato in modo meraviglioso e intenso
dal nostro fantastico cast. Mi hanno tutti davvero incantato. Siamo
incredibilmente orgogliosi di questo film e non vediamo l’ora di
dare a tutti voi un motivo per avere di nuovo paura del buio”.
20th Century
USA ha diffuso il primo trailer diThe
Boogeyman,l’annunciato adattamento
cinematografico dell’omonimo racconto di Stephen King. Il primo contributo video del
nuovo adattamento è stato rilasciato durante la partita del
campionato NFC. L’uscita del film è prevista per il 2 giugno 2023,
esclusivamente nelle sale cinematografiche.
“La studentessa delle
superiori Sadie Harper e sua sorella minore Sawyer sono sconvolte
dalla recente morte della madre e non ricevono molto sostegno dal
padre, Will, un terapista che sta affrontando il proprio dolore”,
si legge nella sinossi. “Quando un paziente disperato si
presenta inaspettatamente a casa loro in cerca di aiuto, si lascia
alle spalle una terrificante entità soprannaturale che depreda le
famiglie e si nutre della sofferenza delle sue vittime”.Dai un’occhiata al primo trailer
di The Boogeyman qui
sotto:
Pubblicato per la prima volta
nel numero del 1973 della rivista Cavalier, The
Boogeyman inizia con un uomo che
ricorda i recenti eventi della sua vita al suo psichiatra Dr.
Harper dopo la morte dei suoi figli, uccisi da una creatura in
agguato nell’armadio. Il racconto è stato successivamente
pubblicato nel 1978 come parte della raccolta
King’s Night
Shift.
Stanley Kubrick,
John Carpenter, Brian De Palma,
David Cronenberg, George
A. Romero. E ancora Rob Reiner,
Bryan Singer, Frank Darabont,
Andy Muschietti. Alla lunga lista di cineasti
confrontatisi con la trasposizione cinematografica di un’opera
letteraria di Stephen King si aggiunge oggi anche il nome di
Rob Savage (Host,
2020). Il titolo
selezionato è quello di The Boogeyman,
racconto del 1973 comparso in uno dei numeri della rivista Cavalier
di quell’anno e successivamente pubblicato nella raccolta “Night
Shift”. Un progetto dalla gestazione lunga e travagliata: scritto
da Scott Beck, Bryan Woods e
Mark Heyman, interrotto nel 2019 – nel corso del
processo di acquisizione della 20th Century Fox da parte di Disney
– inizialmente pensato per la piattaforma streaming Hulu e infine
affidato alla distribuzione cinematografica.
The Boogeyman: la trama
Libero adattamento, omaggio o
sequel spirituale? Il The Boogeyman di Rob
Savage è un prodotto di
non scontata collocazione artistica. Il regista sceglie di
abbandonare l’unità di luogo della controparte letteraria,
sostituendo lo studio psichiatrico del racconto originale con
l’abitazione del dottor Will Harper (Chris
Messina), all’interno della quale il terapista vive
assieme alle figlie Sadie (Sophie Thatcher), di
sedici anni e Sawyer (la piccola Vivien Lyra
Blair). Sconvolte dalla recente perdita della madre, le
due ragazze faticano ad elaborare il lutto, e l’inadeguato sostegno
del padre – anch’egli emotivamente provato – ostacola ogni
possibilità di dialogo.
Lester Billings (David
Dastmalchian), protagonista dell’opera su carta, è
invece un semplice incursore; autore di una sortita silenziosa e
traumatica. Portatore malato di un’entità maligna destinata a
sconvolgere l’esistenza della famiglia Harper.
Un problema di
realtà
“Cominciavo a dirmi: forse, se
pensi a lungo a una cosa, e ci credi, diventa reale. Forse tutti i
mostri di cui avevamo paura da ragazzini, Frankenstein, il Lupo
Mannaro, Mammona, forse erano tutti reali. Tanto veri e concreti da
uccidere i bambini che si credeva fossero morti in fondo a una
cava, o annegati nel lago, o che non erano stati trovati più…
Forse…”
“Forse” sussurrava
King. “È reale!” esclama invece Rob
Savage. E il problema di The Boogeyman è,
innanzitutto, un problema di realtà, di concretezza
eccessiva.Laddove il racconto del romanziere mirava infatti a
suggerire, sottovoce, l’orrore – inoltrandosi nei disturbati
meandri mentali di Lester Billings per fluttuare lungo il confine
(sottile) tra verità e degenerata psicosi – il film del cineasta
britannico agisce invece agli antipodi concettuali del suo
autografo. L’ambiguità che sottendeva l’originale lascia dunque il
posto a un progressivo “realizzarsi” del mostro, che lungi dal
rimanere confinato nella prigione di parole o vaneggiamenti di un
pazzo (o presunto tale), assume al contrario forma corporea,
uscendo dell’oscurità – simbolica – che dovrebbe abitare.
The
Boogeyman: buio e confusione
Tra sprazzi di complicazioni adolescenziali, rapporti
padre-figlia/e e sedute di analisi, The Boogeyman
vaga confuso, al buio, alla ricerca di una identità propria,
appesantito forse da una controparte cartacea a cui sente di dover
rendere giustizia e dalla quale, al contempo, prova a
distaccarsi.
Il film di Savage, dopo un incipit di indubbia valenza, inizia
difatti a perdersi, a girare a vuoto, disorientato. Sembra tentare
la via dello psico-horror alla Babadook, ma la mancata elaborazione del
lutto, tematica centrale all’interno del fortunato esordio di
Jennifer Kent del 2014, finisce per risultare uno
strumento più che altro accessorio, senza riuscire mai ad elevarsi
a principale focus della narrazione.
The Boogeyman,
dopo aver sondato diverse strade, si accontenta così di imboccare
il sentiero più semplice e prevedibile, trasformando il conflitto
in una ben poco originale caccia al mostro. Una caccia ad un
alien visto e rivisto, dal design fin troppo riconducibile
a quello delle orripilanti creature di A Quiet Place – alla cui sceneggiatura,
insieme a John Krasinsky, sono non a caso
accreditati anche Scott Beck e Bryan
Woods.
Il risultato finale, purtroppo, è
un prodotto che fatica ad uscire dell’anonimato del panorama horror
convenzionale. Un’opera che all’atavica nictofobia
meravigliosamente tratteggiata da King sostituisce un canovaccio
per lo più indeciso e fondato sul cadenzato riproporsi di
jumpscare. Un film a chiara vocazione mainstream a cui la
performance di una incantevole Sophie Thatcher –
una delle sfortunate Yellowjackets
della applaudita serie Showtime – non può bastare a lasciare il
segno.
Ecco la nostra intervista a
Vivien Lyra Blair e Sophie
Thatcher, protagoniste di The
Boogeyman, al cinema dal 1° giugno distribuito da The
Walt Disney Company Italia. Diretto da da Rob
Savage e basato sul racconto di Stephen King il film vede
protagonisti Sophie Thatcher, Chris Messina, Vivien Lyra
Blair, Marin Ireland, Madison Hu, LisaGay Hamilton e
David Dastmalchian.
La liceale Sadie Harper e
sua sorella minore Sawyer sono sconvolte dalla recente morte della
madre e non ricevono molto supporto dal padre, Will, un terapista
che sta a sua volta affrontando il proprio dolore. Quando un
paziente disperato si presenta inaspettatamente a casa loro in
cerca di aiuto, lascia dietro di sé una terrificante entità
soprannaturale che va a caccia di famiglie e si nutre della
sofferenza delle sue vittime.
The
Boogeyman è diretto da Rob Savage
(Host),
con una sceneggiatura di Scott Beck & Bryan Woods (A
Quiet Place – Un posto tranquillo) e Mark Heyman (Il cigno
nero), e un soggetto di Scott Beck & Bryan Woods basato sul
racconto di Stephen King. Il film è interpretato da Sophie
Thatcher (Yellowjackets), Chris Messina
(Air – La storia del grande salto), Vivien Lyra
Blair (Obi-Wan Kenobi), Marin Ireland (The Umbrella Academy), Madison Hu
(Bizaardvark), LisaGay Hamilton (Vice – L’uomo nell’ombra) e David
Dastmalchian (Lo strangolatore di Boston). The
Boogeyman è prodotto da Shawn Levy (Stranger Things), Dan Levine (Arrival) e Dan
Cohen (The Adam Project), mentre John H. Starke (Sicario), Emily
Morris (Rosaline), Scott Beck, Bryan Woods, Ryan Cunningham, Adam
Kolbrenner (La guerra di domani) e Robyn Meisinger sono i
produttori esecutivi.
“The Boogeyman è un
classico film dell’orrore sullo stampo di Poltergeist – Demoniache
presenze, che incute paura e fa emozionare allo stesso modo”,
afferma il regista Rob Savage. “Ricordo vividamente il terrore che
ho provato leggendo il racconto di Stephen King da bambino, ed è
proprio questa sensazione di paura tipica dell’infanzia che volevo
suscitare nel pubblico cinematografico di tutto il mondo. Questo
film è stato realizzato in collaborazione con un team creativo di
incredibile talento e interpretato in modo meraviglioso e intenso
dal nostro fantastico cast. Mi hanno tutti davvero incantato. Siamo
incredibilmente orgogliosi di questo film e non vediamo l’ora di
dare a tutti voi un motivo per avere di nuovo paura del buio”.
20th Century
Studios e 21 Laps hanno diffuso un nuovo
teaser di The
Boogeyman, horror-thriller nato dalla mente
dell’autore di best-seller Stephen King, che arriverà il 1° giugno nelle
sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company
Italia.
La liceale Sadie Harper e
sua sorella minore Sawyer sono sconvolte dalla recente morte della
madre e non ricevono molto supporto dal padre, Will, un terapista
che sta a sua volta affrontando il proprio dolore. Quando un
paziente disperato si presenta inaspettatamente a casa loro in
cerca di aiuto, lascia dietro di sé una terrificante entità
soprannaturale che va a caccia di famiglie e si nutre della
sofferenza delle sue vittime.
The
Boogeyman è diretto da Rob Savage
(Host),
con una sceneggiatura di Scott Beck & Bryan Woods (A
Quiet Place – Un posto tranquillo) e Mark Heyman (Il cigno
nero), e un soggetto di Scott Beck & Bryan Woods basato sul
racconto di Stephen King. Il film è interpretato da Sophie
Thatcher (Yellowjackets), Chris Messina
(Air – La storia del grande salto), Vivien Lyra
Blair (Obi-Wan Kenobi), Marin Ireland (The Umbrella Academy), Madison Hu
(Bizaardvark), LisaGay Hamilton (Vice – L’uomo nell’ombra) e David
Dastmalchian (Lo strangolatore di Boston). The
Boogeyman è prodotto da Shawn Levy (Stranger Things), Dan Levine (Arrival) e Dan
Cohen (The Adam Project), mentre John H. Starke (Sicario), Emily
Morris (Rosaline), Scott Beck, Bryan Woods, Ryan Cunningham, Adam
Kolbrenner (La guerra di domani) e Robyn Meisinger sono i
produttori esecutivi.
“The Boogeyman è un
classico film dell’orrore sullo stampo di Poltergeist – Demoniache
presenze, che incute paura e fa emozionare allo stesso modo”,
afferma il regista Rob Savage. “Ricordo vividamente il terrore che
ho provato leggendo il racconto di Stephen King da bambino, ed è
proprio questa sensazione di paura tipica dell’infanzia che volevo
suscitare nel pubblico cinematografico di tutto il mondo. Questo
film è stato realizzato in collaborazione con un team creativo di
incredibile talento e interpretato in modo meraviglioso e intenso
dal nostro fantastico cast. Mi hanno tutti davvero incantato. Siamo
incredibilmente orgogliosi di questo film e non vediamo l’ora di
dare a tutti voi un motivo per avere di nuovo paura del buio”.