Mentre proseguono le riprese della
quinta e ultima stagione di The
Boys di Prime Video, l’attore Antony Starr ha condiviso su Instagram una
foto del dietro le quinte del set insieme a due scatti di ritorno
dalla stagione precedente e ad alcuni concept art non utilizzati.
Nella foto del set Starr indossa il costume di
Homelander e non sembra che siano state apportate
modifiche sostanziali al suo costume. Si era infatti ipotizzato che
il leader dei Sette avrebbe potuto indossare un nuovo abito per
questo finale di stagione dopo essersi avvicinato alla Casa Bianca
nel finale della quarta stagione.
L’attore ha anche rivelato alcuni
artwork per il costume di Ryan (Cameron Crovetii)
“Homeboy”, che non è mai stato realizzato. Ryan sembra essersi
completamente consegnato al “lato oscuro” dopo aver ucciso Grace
Mallory (Laila Robins) nel finale della quarta
stagione di The
Boys, quindi forse lo vedremo vestire panni simili a
quelli del padre a un certo punto della quinta stagione. Per questo
e altri dettagli, non resta che attendere maggiori rivelazioni nel
corso delle prossime settimane. Intanto, ecco le foto condivise da
Starr:
Parlando con TV Guide dei
suoi piani per la stagione finale all’inizio di quest’anno, a
Kripke è stato chiesto se ha già deciso chi sopravviverà e chi
invece farà una fine senza dubbio disordinata. “Chiunque morirà
nella quinta stagione se lo meriterà ampiamente. Abbiamo un certo
senso di chi vive e di chi muore, ma non abbiamo ancora deciso
tutto. Ma si può fare l’ultima stagione di uno show e uscire di
scena alle proprie condizioni, quindi non tutti ce la
faranno”.
The
Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal
New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in
veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive
producer e showrunner Eric Kripke. The
Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures
Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises,
Original Film e Point Grey Pictures. E’ disponibile su Prime Video.
La première della quarta
stagione di The
Boys pone non pochi nuovi ostacoli al nostro
gruppo sboccato di vigilanti anti-capitalisti preferiti. Dopo aver
avuto le allucinazioni della defunta moglie Becca (Shantel
VanSanten), Billy Butcher (Karl
Urban) ha deciso di non aiutare la vicepresidente
eletta Victoria Neuman (Claudia Doumit), cosa che
gli avrebbe fatto fare il doppio gioco con Hughie (Jack
Quaid). A proposito di Hughie, egli sta affrontando i suoi
problemi dopo aver appreso che suo padre (Simon
Pegg) è in terapia intensiva dopo aver subito un grave
ictus e, per rendere le cose ancora più complicate, la sua estranea
madre Daphne (Rosemarie DeWitt) ha deciso di
rientrare in scena.
Nel frattempo, Frenchie
(Tomer Capone) ha riallacciato i rapporti con
Colin (Eliot Knight) e Kimiko (Karen
Fukuhara) intuisce che tra loro c’è qualcosa di più
romantico. Annie (Erin Moriarty) gestisce un
centro per adolescenti a rischio, è diventata un’attivista politica
riluttante, ma vuole ancora liberarsi del suo personaggio
Starlight. Per quanto riguarda i Sette, A-Train (Jessie T.
Usher) è sempre più a disagio con la sociopatia di
Patriota (Antony
Starr), The Deep (Chace
Crawford) ha una relazione segreta con una piovra
(Tilda
Swinton) e Black Noir (Nathan
Mitchell) è in qualche modo ancora vivo. Patriota ha anche
reclutato un nuovo membro dei Sette, Sorella Sage (Susan
Heyward), una Supe che è la persona più intelligente del
mondo. Sage ha assistito Patriota nell’inscenare una rivolta al di
fuori del suo processo, utilizzando tre dei suoi maggiori
sostenitori come martiri.
A-Train viene accecato da Will Ferrell in “The Boys” Stagione 4,
Episodio 2
L’episodio 2 della quarta stagione,
intitolato “Life Among the Septics”, inizia con la canzone
“Hypnotize” di Notorious B.I.G. in sottofondo, mentre si vedono le
immagini di un quartiere urbano. Un’auto entra nel parcheggio di
una casa popolare e ne esce nientemeno che Will Ferrell nei panni
di “Coach Brink”, che cerca di convincere A-Train a tornare a casa
con lui e ad andarsene dal quartiere.
Il regista Adam Bourke (P.J. Byrne)
urla “Taglia” e si dirige verso Ferrell, che lo incita con orgoglio
a dare un’interpretazione da premio Oscar. La sua conversazione con
A-Train è meno entusiasta, poiché il velocista Supe è a disagio con
la sceneggiatura del film, piena di inesattezze sulla sua vita e
che ritrae suo fratello come uno spacciatore. Anche Black Noir si
trova sul set del film, e in qualche modo parla, evidentemente una
persona diversa da quella che era prima.
All’ospedale, Annie siede al
capezzale di uno dei suoi collaboratori che è stato aggredito dagli
Hometeamers durante la rivolta fuori dal processo Patriota. La
donna guarda un notiziario di Vought News che afferma che due
uomini di colore sono i responsabili della morte dei tre
Hometeamers usati come martiri politici. Hughie siede nella stanza
d’ospedale del padre e si confronta con la madre, che ora si scopre
lavorare con la Vought come “consulente di Voughtality”. Daphne
confessa a un perplesso Hughie che suo padre ha riallacciato i
rapporti con lei negli ultimi due anni e ha aggiornato il suo
testamento, dandole la procura, portando Hughie a lasciare con
rabbia la suite dell’ospedale.
Kimiko viene mostrata mentre
partecipa a una seduta di logopedia, ma se ne va quando il
terapeuta le chiede dei suoi genitori. Entra nell’ufficio dei Boys,
dove Butcher dice finalmente ai suoi compagni di squadra che sta
morendo e che ha avuto delle allucinazioni. Mother’s Milk (Laz
Alonso) lo prende da parte e lo licenzia dalla squadra, sostenendo
che è diventato un peso.
Alla Vought Tower, Ryan (Cameron
Crovetti), la sorella Sage, Patriota e Ashley Barrett (Colby
Minifie) ascoltano una proposta che presenta a Ryan il suo primo
costume da supereroe e il suo nome, “Homeboy”. Mentre Patriota e
Ashley sono entusiasti della proposta, Sage sostiene che se Vought
vuole che le persone guardino veramente a Ryan, egli deve essere il
primo supereroe nato naturalmente. Ashley è sempre più gelosa
dell’alleanza tra Patriota e Sage e la affronta in ascensore. La
loro conversazione viene interrotta da The Deep, che propone ad
Ashley di presentarsi al primo “salvataggio” di Ryan, cosa che lei
rifiuta, ma Sage lo incoraggia, dicendogli di smettere di
comportarsi in modo sottomesso con Ashley.
I ragazzi vanno alla TruthCon
nella stagione 4, episodio 2
MM informa i ragazzi su Sorella
Sage, avendo rintracciato le sue coordinate in un hotel di
proprietà dei Vought. Hughie e Annie restano indietro, convinti che
A-Train sia il responsabile della morte dei tre Hometeamers. Ryan
ha iniziato a provare il suo primo “salvataggio”, con la presenza
del Profondo e di Black Noir. Durante una pausa, il Profondo inizia
a tormentare Ashley, minacciando il suo status.
MM, Kimiko e Frenchie arrivano
all’hotel dove trovano Butcher, che trova un modo per farsi
accompagnare come “privato cittadino”. I quattro partecipano a una
convention di teorici della cospirazione nota come TruthCon, dove
Kimiko inizia ad avere dei flashback della sua infanzia, in cui era
costretta a combattere contro altri bambini. Butcher, MM e Frenchie
partecipano a un panel intitolato “Starlight e la cabala pedofila
di Hollywood”, ospitato dalla Supe dell’alt-right e dalla
personalità di internet Firecracker (Valorie Curry).
MM fa seguire a Frenchie il braccio
destro di Firecracker, Splinter (Rob Benedict) e, mentre cammina
per la convention, si imbatte in una Kimiko ubriaca, che cerca di
incoraggiarlo a mettersi con Colin, ma lui la respinge, sostenendo
che la loro relazione è molto più complicata. I due si intrufolano
nella sauna, dove trovano Splinter e i suoi duplicati che si
mangiano a vicenda, mentre uno di loro si diletta con una foto di
Firecracker.
Hughie e Annie spiano l’A-Train
dalla loro auto, dove Annie confida al suo ragazzo di essere a
disagio per il fatto che i suoi seguaci usino ancora il nome del
suo supereroe di proprietà della Vought, Starlight. Hughie le fa un
discorso di incoraggiamento, sostenendo che i suoi seguaci
considerano il nome come un simbolo e che sarebbe meglio per lei
accettarlo, anche se non vuole. I due guardano A-Train parlare con
i suoi nipoti, che vengono presto interrotti da suo fratello Nathan
(Christian Keyes), che rimprovera A-Train per aver mentito ai suoi
nipoti sul fatto di essere un supereroe e di salvare le
persone.
Sage si incontra con Firecracker,
mentre Butcher e MM origliano da lontano. Sage, nel tentativo di
reclutarla, mette in dubbio le sue ragioni per diffondere
informazioni errate, e lei risponde che sta dando ai “non
rappresentati e non riconosciuti” un senso di maggiore utilità.
Butcher vuole intervenire, ma MM lo tira fuori, rimproverandolo di
infrangere costantemente le regole per il proprio tornaconto e di
mettere in pericolo le persone a lui care. Kimiko attacca un
teorico della cospirazione che presidia uno stand sul traffico di
bambini, criticandolo per aver ignorato le vere vittime del
traffico di bambini e aver invece inventato e diffuso
cospirazioni.
Hughie e Annie tornano nell’ufficio
dei Ragazzi, dove trovano A-Train ad attenderli. Egli consegna loro
una chiavetta contenente i filmati di sicurezza che assolveranno i
due Starlighter accusati di aver ucciso i tre Hometeamers durante
il processo di Patriota. Quando gli chiedono perché voglia aiutarli
e mettersi contro Vought, ringrazia i due per non averlo interrotto
quando era con suo fratello e i suoi nipoti quel giorno. Patriota,
nonostante i desideri di Ryan, interrompe il suo primo salvataggio,
incoraggiandolo a lanciare l’attore che interpreta un criminale.
Ryan lo fa con riluttanza, lanciando l’attore contro un edificio e
uccidendolo all’istante. Ryan, non avendo intenzione di uccidere
l’attore, è visibilmente scioccato, mentre il padre lo elogia e si
congratula con lui.
La quarta stagione di The Boys ci
presenta la meravigliosa signora Firecracker
Frenchie, Kimiko e MM si incontrano
con Firecracker, Sister Sage e Splinter in una sala convegni vuota,
dove Sage dice a Firecracker che sono della CIA e che deve
ucciderli per ottenere l’approvazione di Patriota. Splinter inizia
a duplicarsi, dando inizio a una lotta che si protrae fino al Bat
Mitzvah a tema “Marvelous
Mrs. Maisel” di una ragazza della porta accanto. Splinter e i
suoi duplicati nudi iniziano a creare scompiglio alla festa,
attaccando Frenchie, Kimiko e MM. Firecracker trasmette l’evento in
livestream sui suoi social media, sostenendo di essere stata
attaccata dai sionisti. Il Macellaio si fa strada nella stanza e
uccide Splinter, con grande sorpresa di Firecracker, che fugge
dalla scena.
Più tardi, quella sera, nell’attico
di Homelander, Homelander tenta, a suo modo sadico, di consolare un
Ryan devastato, dicendogli che “non puoi salvarli tutti”. Quando
Ryan mette in dubbio lo scopo dei supereroi e dice di non voler più
tentare un salvataggio, Homelander si arrabbia e gli dice che è
“destinato a molto di più”. Dopo l’incoraggiamento di Hughie, Annie
decide di reclamare il suo moniker Starlight, con grande entusiasmo
dei suoi seguaci. Frenchie entra in contatto con un vecchio amico
parlando di Colin, dove viene rivelato che la sua riluttanza a
intraprendere una relazione è dovuta al fatto che ha ucciso la sua
famiglia, cosa che non è mai riuscito a superare.
Hughie irrompe nella suite
dell’ospedale del padre, dove racconta con rabbia a Daphne come lei
lo abbia abbandonato da bambino. Prima di lasciare la suite, Hughie
minaccia la madre di portarla in tribunale per ottenere la procura.
Kimiko scopre che il gruppo terroristico che l’ha rapita da
bambina, la Shining Light, ha una base a New York, e parte per una
missione in solitaria. Butcher arriva poco dopo e MM lo ringrazia
per averli salvati da Firecracker e Splinter. Butcher parla del suo
rammarico per tutti i pasticci che ha creato e della sua
devastazione per non essere in grado di sistemare nulla prima della
sua inevitabile morte. Si rivolge a MM, che rifiuta la possibilità
che Butcher si riunisca ai Boys.
Dopo un inizio relativamente
tranquillo (almeno per gli standard di The
Boys), il secondo episodio della quarta stagione si
tuffa subito nelle sequenze d’azione cupamente comiche ed esplicite
che hanno sempre reso la serie così speciale. Il commento politico
è ancora presente, chiaro come il sole, ma non si sente mai forzato
e risulta del tutto naturale con la storia e persino con le scene
d’azione. L’introduzione di Firecracker come commentatore
dell’alt-right è un altro punto di forza, con Curry che non ha
problemi a immedesimarsi completamente nella follia del
personaggio, pur sentendosi incredibilmente reale. In questa
stagione, A-Train sembra aver finalmente cambiato faccia, cosa che
sembrava dovesse accadere da tempo. Ha fatto molti danni ai ragazzi
– è l’unica ragione per cui Hughie è finito in questo pasticcio –
ma Kripke e Usher vedono chiaramente che c’è abbastanza da
redimerlo. Questo episodio dimostra che la serie non ha sbagliato
un passo.
Non importa se avete guardato
The
Boys o meno: la sua reputazione di avere alcune delle
scene più audacemente oscene e cruente messe sullo schermo precede
se stessa. Dalle teste che esplodono al più recente bagno di sangue
di Vought on Ice, la serie ha decifrato il codice della formula
progettata per far contorcere il pubblico. Di conseguenza, ci vuole
qualcosa di disarmante per distinguersi in mezzo all’assalto, ma
l’ultimo episodio della quarta stagione di The
Boys, “Wisdom of the Ages“, ha proprio questo
aspetto, sotto forma di una lobotomia – qualcosa che gli stessi
spettatori potrebbero desiderare dopo aver visto la scena.
Perché Sorella Sage si lobotomizza
nella quarta stagione di The Boys?
Il potere di ogni Supe comporta un
fardello e per Sage (Susan Heyward) si scopre che
essere la persona più intelligente del mondo può diventare
incredibilmente faticoso. Come anticipato alla fine dell’episodio
3, c’è un modo per Sage di spegnere il cervello e abbandonare le
sue responsabilità per guardare
Transformers 2 e mangiare un Bloomin’ Onion, ma è un po’ più
faticoso che accendere la TV.
Dopo che Sorella Sage ha convocato
The Deep (Chace
Crawford), lui la affronta per il suo atteggiamento
mercuriale nei suoi confronti, ma lei le spiega cosa deve fare per
rilassarsi e come il Composto V influisce sulla sua anatomia. Sage
spiega che mentre il cervello della maggior parte degli adulti
cresce fino a circa 25 anni, il suo è irregolare e continua a
rigenerarsi, aumentando costantemente le sue capacità. Questo
spiega la sua capacità di leggere velocemente, come abbiamo visto
nell’episodio 1 quando Patriota ha visitato il suo appartamento
pieno di libri.
Sage afferma che se venisse
pugnalata al cuore, morirebbe come chiunque altro, ma se la
pugnalassero al cervello, “quella stronzetta del cazzo
ricrescerebbe”. Naturalmente, The Deep probabilmente non stava
ascoltando affatto, perché presume che lo strumento orbitoclasta
che Sage usa per lobotomizzarsi sia un giocattolo sessuale. Sebbene
lo scambio tra i due inizi in modo abbastanza umoristico, prende
rapidamente una piega più inquietante.
La lobotomia di Sorella Sage è un
attacco ai sensi in The Boys
Le scene cruente di The
Boys catturano l’attenzione del pubblico attraverso vari
metodi: sorpresa, shock e, il più delle volte, dimostrazione visiva
della quantità di sangue presente nel corpo umano. Ma la scena
della lobotomia di Sister Sage infrange tutte queste regole. Non ci
sono sorprese, come Annika (Ana Sani) che viene colpita a morte con
il laser da Homelander (Antony Starr) dopo aver giurato sulla vita
del figlio, e non c’è nemmeno molto sangue. Sage ci dice a
bruciapelo cosa aspettarci mentre lo spiega a The Deep, ma è
comunque impossibile trattenersi dal rabbrividire quando Deep si
avvicina con l’orbitoclast e un primo piano estremo mostra lo
strumento che si avvicina lentamente al suo occhio.
Se l’idea che The Deep esegua una
lobotomia non è già abbastanza terrificante, la situazione peggiora
quando Sage gli ordina di “usare il martello” e di raschiarle il
cervello. A quel punto i suoni si fanno sentire, e nemmeno la
sicurezza delle palpebre può salvarvi dall’orrore. Mentre si
susseguono squittii e squittii, forse la cosa peggiore è il suono
simile a uno scalpello dell’asta che si scava nel cervello di Sage
mentre The Deep decima il suo lobo frontale. Dopo quella che sembra
un’eternità (appena tre minuti), The Deep estrae l’orbitoclasto.
Nonostante una piccola striscia di sangue dovuta all’operazione
improvvisata, Sage sta bene e, nel suo stato di lobotomizzazione,
può razionalmente andare a Pound Town con The Deep, come aveva
promesso in cambio dell’assistenza.
La lobotomia di Sorella Sage
prefigura la sua sconfitta nella quarta stagione di The Boys?
Una scena dalla quarta stagione di The Boys
Sebbene Sage possa essere il
personaggio più calmo e raccolto dello show (oltre all’altrettanto
pericolosa supe Victoria Neuman), il bisogno di evadere dal suo
cervello indica che sta portando con sé un fardello un po’ più
grave di quanto non lasci intendere. Sembra che Sage si lobotomizzi
piuttosto spesso, dato che l'”operazione” sembra più catartica e
persino piacevole che dolorosa per lei. Che si tratti di un rituale
di fine giornata o di un cheat day una volta alla settimana, l’idea
che il nuovo braccio destro di
Homelander e la donna più intelligente del mondo si stiano
volutamente rimbambendo significa che ci sono momenti in cui lei –
e, per estensione, Vought – è vulnerabile.
I Ragazzi (e probabilmente la
maggior parte di Vought e dei Sette) non sanno che Sage si
lobotomizza per rilassarsi, ma, una volta scoperto, questo potrebbe
cambiare le carte in tavola nella loro lotta contro Homelander. Non
sappiamo ancora quanto tempo ci vorrà perché il lobo frontale di
Sage ricresca, ma sappiamo che Transformers: La vendetta del caduto dura
esattamente due ore e mezza, il che significa che Butcher (Karl
Urban) e compagnia hanno tempo a sufficienza per fare
danni seri senza che Sage intervenga. Sebbene questo rappresenti un
potenziale problema per Sage, forse la questione più importante
riguarda The Deep. Come si sentirà la sua amante polpo Ambrosious
(Tilda
Swinton) quando scoprirà il vero motivo per cui lui ha
trascurato di pulire la sua vasca da tutte quelle fioriture di
alghe?
The
Boys torna per la sua
quarta stagione il 13 giugno, promettendo un’estate piena di
nuovi Supes, tanta violenza e il ritorno di uno dei cattivi più
terrificanti della TV. Da un numero musicale ispirato a
Judy Garland al famigerato episodio “Herogasm”, la terza
stagione ha avuto molti momenti salienti, ma con così tante parti
in movimento, può essere difficile ricordare dove ci siamo lasciati
alla fine della stagione.
Nella
terza stagione, i Ragazzi si separano temporaneamente, in
quanto in disaccordo sulla linea d’azione da seguire riguardo
all’uccisione di Patriota (Antony Starr) da parte
di Soldier Boy (Jensen
Ackles), ma si riuniscono nel finale, aggiungendo un
nuovo membro alla squadra: Starlight/Annie (Erin
Moriarty). Dopo l’uscita della terza stagione nel 2022, è
stata realizzata una nuova serie spin-off, Gen V (la nostra
recensione), che si ricollega agli eventi della prossima
stagione. Ecco cosa dovete ricordare in quella che sarà sicuramente
un’esplosiva
stagione 4 di The
Boys.
Patriota è più terrificante che
mai
Sebbene Patriota
(Homelander) sia sempre stato malvagio, nelle prime due
stagioni ha cercato di mantenere una facciata eroica nei confronti
del pubblico, ma la terza stagione lo vede andare ancora più fuori
di testa. Dopo che Starlight l’ha smascherato via livestream
nell’episodio 6 e poi di nuovo nell’episodio 8, Patriota ha
iniziato a insinuare pubblicamente pericolose cospirazioni sul
fatto che Starlight sia un trafficante di esseri umani.
La scoperta che suo padre è Soldier
Boy non fa che aumentare la sete di sangue di Patriota, che alla
fine della terza stagione ha persino convinto suo figlio Ryan
(Cameron Crovetti) a unirsi a lui, nella speranza
di avere con Ryan il rapporto che non ha mai avuto con Soldier
Boy.
Nella scena finale della terza
stagione di The
Boys, Patriota presenta Ryan a una folla di suoi
sostenitori fuori dalla Vought Tower. Quando un
manifestante pro-Starlight colpisce Ryan con una lattina di soda,
Patriota usa la sua visione termica per ucciderlo sul posto. Dopo
un lungo silenzio, i suoi sostenitori scoppiano in un applauso, che
Kripke ha poi confermato essere un riferimento all’affermazione
dell’ex presidente Trump del 2016, secondo cui avrebbe potuto
sparare a qualcuno in pieno giorno senza perdere voti.
La reazione dell’Patriota, che è
diventata un momento fondamentale della serie fino ad ora, lo
mostra mentre si rende conto di poter abbandonare la facciata e
abbracciare pubblicamente il suo vero io omicida, perché i suoi
sostenitori lo acclameranno a prescindere. Vediamo anche Ryan che
lentamente si apre in un sorriso, suggerendo che la quarta stagione
potrebbe vederlo seguire le orme distruttive del padre.
L’arco narrativo di Victoria
Neuman
La
seconda stagione ha introdotto Victoria Neuman
(Claudia Doumit), una giovane politica anti-Vought
ispirata alla deputata Alexandria Ocasio-Cortez, ma la terza
stagione l’ha vista evolversi completamente in un’altra importante
antagonista, le cui capacità di spaccare la testa rappresentano una
minaccia ancora maggiore man mano che acquisisce potere.
La terza stagione ha fornito la
storia di Neuman, compreso il periodo trascorso al Red River
Institute di proprietà della Vought – lo stesso orfanotrofio in cui
Marie Moreau (Jaz Sinclair) di Gen V avrebbe poi
trascorso la sua infanzia – fino all’adozione da parte dell’ex
amministratore delegato della Vought Stan Edgar (Giancarlo
Esposito).
Nonostante si schieri pubblicamente
a favore della regolamentazione delle attività dei Supe con
l’Ufficio Federale per gli Affari Superumani, Neuman è segretamente
una Supe lei stessa, con il potere di manipolare il sangue. È
Hughie a scoprirlo per primo quando, a sua insaputa, assiste
all’esplosione della testa di qualcuno in un vicolo.
Nel penultimo episodio della
terza stagione, “Here Comes a Candle to Light
You to Bed“, Neuman si offre di dire a Patriota dove è
nascosto Ryan in cambio dell’uccisione di uno dei suoi rivali
politici. Patriota esternalizza la richiesta di Neuman, incaricando
The Deep di uccidere il compagno di corsa del candidato
presidenziale Robert Singer (Jim Beaver),
permettendo a Neuman di intervenire.
Con l’appoggio di Patriota, il
percorso di Singer/Neuman verso la vittoria è chiaro e la corsa
presidenziale costituirà uno sfondo interessante per la prossima
stagione. In caso di vittoria, Neuman sarebbe a una sola testa
esplosa dalla presidenza. Un altro dettaglio importante da
ricordare è che Neuman ha iniettato il composto V anche a sua
figlia Zoe (Olivia Morandin) ed è stato confermato
che Zoe avrà un ruolo maggiore nella prossima stagione. Non è
ancora chiaro quali siano esattamente i suoi poteri, ma nel trailer
della quarta stagione appare brevemente con quattro tentacoli che
le escono dalla bocca.
Tre personaggi importanti sono
stati uccisi (più o meno)
Alla fine della terza stagione, i
Sette si sono completamente disgregati. Starlight ha rinunciato al
suo posto nella squadra, ma Black Noir (Nathan
Mitchell) e Queen Maeve (Dominique
McElligott) non sono stati altrettanto fortunati. Black
Noir, che ha una lunga storia e un profondo odio per Soldier Boy,
torna alla Vought Tower per unire le forze con Patriota e ucciderlo
definitivamente. Ma Patriota cambia idea dopo aver scoperto che
Black Noir sapeva che Soldier Boy era suo padre
da sempre e lo uccide a sangue freddo.
Sebbene questa versione di Black
Noir sia definitivamente morta, la sua ricomparsa nel
teaser trailer della Stagione 4 è stata sorprendente.
Fortunatamente per Vought, un eroe silenzioso e senza volto come
Black Noir è facile da sostituire senza che il pubblico se ne
accorga e, secondo Kripke, Mitchell tornerà per interpretare “un
personaggio diverso che indossa il costume di Black Noir”.
Mitchell è stato l’uomo dietro
l’imperscrutabile maschera nera per le prime tre stagioni, ma il
suo volto non è mai stato mostrato in The Boys
(Fritzy-Klevans Destine interpreta il giovane Black Noir quando
viene brevemente smascherato nella terza stagione, episodio 3).
Quindi, anche se Mitchell tornerà, in futuro interpreterà una
versione diversa di Black Noir.
Un Supe che molto probabilmente non
tornerà nella quarta stagione è la regina Maeve, che si è
sacrificata nel finale della terza stagione per salvare New York
dall’ira di Soldier Boy. Dopo una resa dei conti con Patriota,
Maeve affronta Soldier Boy, lanciandoli entrambi fuori dalla Vought
Tower prima che lui esploda un’esplosione che avrebbe ucciso tutti
i presenti.
Secondo Vought, il sacrificio di
Maeve li ha uccisi entrambi, ma in seguito vediamo un filmato della
telecamera di sicurezza in cui i ragazzi soccorrono Maeve dopo
l’esplosione. Anche se l’esplosione non l’ha uccisa, Maeve perde i
suoi poteri (e un occhio), ma ha comunque un lieto fine. Ashley
(Colby Minifie) cancella il filmato di sicurezza e
l’ultima volta che vediamo Maeve si è riconciliata con la sua
ragazza Elena (Nicola Correia-Damude) e le due
lasciano New York per iniziare una nuova vita tranquilla in una
fattoria. Maeve passa la proverbiale torcia a Starlight nella
ricerca apparentemente infinita di uccidere finalmente Patriota, ma
la sua sopravvivenza alla fine della terza stagione lascia ancora
aperta la porta per un potenziale ritorno in futuro.
Il finale di stagione ci fa anche
credere che Maeve sia riuscita a portare con sé il Soldatino, ma
una rivelazione dell’ultimo minuto mostra che anche lui è
sopravvissuto all’attacco. Soldier Boy viene rimesso in un sonno
criogenico, questa volta monitorato da Grace Mallory (Laila
Robins), e Kripke ha praticamente confermato che tornerà
in futuro, dicendo a
Entertainment Weekly: “Non posso immaginare che la serie
finisca senza che Soldier Boy faccia un’altra apparizione“. Ha
già fatto un cameo nell’episodio 6 di Gen V come proiezione nella
mente di Cate (Maddie Phillips), e il tempo ci
dirà quando tornerà in futuro.
I Sette si arricchiscono di nuovi
membri nella quarta stagione e si incrociano con “Gen V”
Il finale della terza stagione ha
visto i Sette ridotti ai soli Patriota, A-Train (Jessie T.
Usher) e The Deep (Chace
Crawford). Con Queen Maeve “morta” e
Starlight dichiarata nemico pubblico numero uno, la quarta
stagione introdurrà due nuove donne nei Sette: Sorella Sage
(Susan Heyward) e Firecracker (Valorie
Curry). Sorella Sage, la prima donna nera dei Sette, ha
un’intelligenza sovrumana e potrebbe essere un’alleata molto
pericolosa per Patriota. Firecracker, secondo Kripke, è
essenzialmente una Supe dell’alt-right che “rappresenta sia i
membri dei movimenti cospirazionisti che i media super-estremisti
di destra”.
Il trailer della quarta stagione
offre anche uno sguardo a due personaggi della Gen V, Cate Dunlap e
Sam Riordan (Asa Germann), che, in base al finale
di stagione della Gen V, lavoreranno con Patriota in futuro. Cate
ha il potere di controllare gli altri toccandoli, mentre Sam ha una
superforza e una durata simile ai poteri di Kimiko (Karen
Fukuhara). Dopo l’attacco all’Università di Godolkin, di cui Vought
incolpa Marie e i suoi amici, Cate e Sam vengono nominati nuovi
“Guardiani di Godolkin”. Non è chiaro quale ruolo avranno Cate e
Sam nella quarta stagione, ma i loro poteri rappresentano
sicuramente una grande minaccia.
Butcher non ha più molto tempo a
disposizione
Nel finale della terza stagione,
viene rivelato che Butcher ha i giorni contati, non per il
tentativo di Supes di ucciderlo, ma per gli effetti nocivi del Temp
V. Nonostante Annie lo abbia avvertito che il Temp V è dannoso per
il cervello umano, Butcher continua a prenderlo, perché è la sua
migliore possibilità di affrontare Patriota.
Dopo l’attacco di Soldier Boy alla
Vought Tower, Butcher finisce in ospedale, dove un medico lo
informa che gli restano circa 12-18 mesi di vita a causa dei danni
provocati dal Temp V al suo cervello, alzando ulteriormente la
posta in gioco per Butcher, che è ancora deciso a uccidere
Patriota. Non essendo uno che mostra debolezza, Butcher non dice a
Hughie (Jack Quaid) o al resto dei Boys delle sue condizioni, ma
sembra più che mai intenzionato a far fuori Patriota, Vought e ora
Victoria Neuman.
Starlight si unisce ufficialmente
ai The Boys
Starlight, che in precedenza aveva
cercato di apportare cambiamenti positivi dall’interno della
Vought, ha agito come doppiogiochista prima di denunciare
completamente i Sette nella terza stagione, smascherando Patriota e
la Vought in generale. Dopo aver reso pubblica la loro relazione
all’inizio della terza stagione, Hughie diventa insicuro con
Starlight, che deve sempre venire in suo soccorso.
Anche Annie è fortemente contraria
all’uso della Temp V da parte di Hughie e i due si lasciano dopo
Herogasm, ma si riconciliano nel finale di stagione. Nonostante la
resistenza di Butcher, che diffida di tutti i Supes, Annie si
ingrazia costantemente il gruppo, legando sia con Kimiko che con
Mother’s Milk (Laz Alonso). Dopo aver gettato il suo costume da
Starlight nello scivolo della spazzatura, i ragazzi votano
all’unanimità per rendere Annie un membro ufficiale del gruppo.
Con la
quinta stagione già confermata – e una
seconda stagione di Gen V in produzione – The
Boys e il suo universo esteso non andranno da nessuna
parte tanto presto. Se le ultime tre stagioni sono indicative, la
prossima stagione sarà ricca di momenti sconvolgenti, morti
terribilmente creative e riferimenti a problemi della vita
reale.
The Boys in
streaming è disponibile su Prime Video negli
Stati Uniti e i primi tre episodi della quarta stagione usciranno
il 13 giugno.
The Boys in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Negli
ultimi dieci anni i Marvel Studios hanno dominato il
panorama dei cinecomic e capito come aggirare il problema della
saturazione del mercato cambiando la proposta, attirando a sé una
platea sempre più disomogenea e non necessariamente appassionata di
fumetti e prediligendo uno schema di narrazione basato sulla co-dipendenza dei
titoli e sui generi americani più in voga (avventura, thriller,
teen movie, commedia, sci-fi). Dal canto loro, tutti i competitors
sono stati chiamati ad una sfida quasi impossibile, visti i
risultati straccianti, ovvero fare qualcosa di diverso dall’offerta
Marvel: la DC,
associata alla Warner Bros., ha fallito l’esperimento ombra di
universo condiviso (almeno al cinema, non in tv) e ora si sta
concentrando sui singoli progetti; Netflix
aveva tentato l’interconnessione tra personaggi ma Daredevil,
Jessica Jones e gli altri
Defenders non sono andati oltre la terza stagione; e che
dire diPrime
Video, la più “giovane” e fresca tra le aziende a
gettarsi nella mischia di produzioni originali a tema? La risposta
arriva con The
Boys, lo show ideato da
Erik Kripke (Supernatural), Seth Rogen e Evan Goldberg
sulla base del fumetto di Garth Ennis
(Preacher), lo stesso che la DC rifiutò di continuare
perché troppo esplicito e crudele nei confronti dei protagonisti
super.
La
storia è molto semplice e insieme infarcita di argomentazioni
complesse che riflettono la società attuale. Un mondo dove esistono
centinaia di esseri umani superdotati ma in cui solo pochi eletti
vengono selezionati per entrare nel team governato dalla Vought,
una multinazionale che sfrutta il brand per arrivare all’ala più
importante del governo americano, la difesa e il controllo delle
armi, enfatizzando il concetto di altruismo insito nell’eroe e al
contempo mercificando tutto ciò che vi ruota attorno. Da un’impresa
nasce un film, giocattoli, aneddoti da rivelare durante i talk
show, dirette streaming, e via dicendo.
Il potere, nell’universo di The
Boys, non è responsabilità come insegnava lo zio Ben a
Peter Parker, ma abuso
Il
potere, nell’universo di The Boys, non è
responsabilità come insegnava lo zio Ben a Peter Parker, ma abuso,
e chi resta fuori dal circo è costretto a confrontarsi con
un’assoluta inettitudine, e questa mancanza di personalità
dell’individuo “normale” coincide spesso nella figura del
consumatore passivo (qui rappresentato da Hughie Campbell, il
ragazzo che deciderà di ribellarsi dopo l’omicidio della fidanzata
causato da A-Train).
Ne
deriva quindi un discorso meno banale del solito sulla differenza
di classe, sui rapporti che gestiscono lo scambio tra piani alti
(politica, economia) e bassi (il popolo), e parallelamente sulla
manipolazione dell’opinione pubblica e sulle lobby USA del
commercio di armi senza mezze misure, andando dritto al cuore
dell’argomento con un linguaggio che evita le metafore e i
virtuosismi dell’estetica alla Zack Snyder.
Inoltre – e i primi due episodi lo testimoniano – il taglio della
serie sembra mantenere quel difficile equilibrio tra ironia
consapevole e dramma di largo consumo, non risparmia le sue accuse
contro un sistema di cui è vittima e carnefice ed è perfetto per
raccontare il punto di non ritorno e il cortocircuito
dell’immaginario da cinefumetto al quale ci siamo ormai
abituati.
Con la
speranza che il seguito sia all’altezza del prologo, e ce lo
auguriamo, resta il fascino perverso del vedere capovolti i ruoli
di eroe e antieroe in una soluzione di continuità dove non esiste
né l’uno né l’altro, ma solo una zona neutrale tremendamente
“umana” e vicina alla realtà.The Boys sarà
disponibile su Amazon Prime Video dal 26
luglio.
I recenti tentativi di
rivitalizzare un filone alquanto asfittico quale l’horror
contemporaneo hanno prodotto risultati abbastanza deludenti, e di
certo una prestazione come quella messa in scena da The
Boy non può certo dirsi un’eccezione alla regola. Pensato
dal suo sceneggiatore Stacey Menear come una
lettura contemporanea del celebre filone gotico dell’haunted
home, il film si dimostra fin dalle sue premesse tutt’altro
che vincente, cercando disperatamente di introdurre una qualche
(inesistente) dose di novità in un registro narrativo e stilistico
ormai defunto da almeno tre decadi.
Decisa a lasciarsi alle spalle un
passato alquanto burrascoso, la giovane Greta in The
Boy abbandona il nativo Colorado per trasferirsi in una
piccola cittadina inglese, assunta come babysitter da una coppia di
anziani coniugi costretti a separarsi momentaneamente dall’amato
figlioletto Brahams. Giunta nell’imponente residenza vittoriana
Greta scopre però che il ragazzino altro non è che una bambola di
porcellana, la quale viene trattata come un autentico bambino.
Superato l’imbarazzo iniziale e costretta a rispettare delle rigide
norme, la giovane si prepara a passare le successive due settimane
da sola nella sinistra magione, ma ben presto iniziano a succedere
eventi inquietanti che le fanno sospettare che forse dietro al
sinistro bambolotto si annida un qualche terribile segreto.
The Boy, il
film
William Brent
Bell, abile mestierante del genere ansiogeno distintosi
già da molto tempo grazie ad alcuni colpi di blockbuster quali i
recenti mokumentary L’altra faccia del
diavolo (2012) e Wer (2013)
si trova qui al suo primo autentico progetto di grande respiro,
dimostrandosi però del tutto incapace di trovare una formula
vincente per tradurre un racconto già di per sé ancorato a
fastidiosi cliché. Servendosi di una debordante quantità
di riferimenti cinefili a dir poco imbarazzanti e arrancando
faticosamente per tutti i primi tre quarti di girato, la pellicola
di Bell gioca tutte le carte negli ultimi dieci minuti, sfoderando
un colpo di scena sicuramente interessante e che porta lo
spettatore quantomeno a ricalibrare le proprie sicurezze acquisite,
scontrandosi però in pieno petto con un’ulteriore celebre citazione
metafilmica disonesta e fuori luogo. Il bambolotto-bambino appare
scontatamente come un erede più che naturale di Chucky tanto quanto
di Annabelle, così come le porte che sbattono e le anguste soffitte
non possono che riportare alla memoria una ben nota tradizione
filmica qui declinata in maniera maldestra e priva di quella
gustosa creatività dimostrata dal regista nell’ottimo Stay
Alive (2006).
Adagiandosi sulle anonime prove
attoriali di Lauren Cohan e Rupert EvansThe Boy mostra
palesemente tutte le proprie pecche di scrittura e di messa in
scena, e ancora più miseramente si macchia della colpa di ingannare
uno spettatore desideroso di emozioni forti e destinato ad
assopirsi in un oceano di sbadigli e inutili colpi di decibel.
Il film giallo-horror del 2016
The Boy, diretto da William Brent
Bell segue la vita di una tata di nome Greta
Evans (Lauren
Cohan), che lascia la sua vita nel Montana per andare
a lavorare in Inghilterra. Non si tratta però di un lavoro
ordinario, poiché le viene chiesto di badare a una bambola di nome
Brahms. Greta segue le regole: nutrire e accudire
Brahms, assicurarsi che non sia solo, evitare la soffitta e non
invitare fidanzati a casa. Tuttavia, dopo poco tempo, Greta si
accorge che qualcosa non va e inizia ad indagare.
Con uno dei migliori colpi di scena
di un
film horror, la conclusione di The Boy è un
completo shock ed è difficile prevedere cosa accadrà nell’atto
finale. Sebbene il colpo di scena del terzo atto sia l’aspetto più
notevole del film, esso presenta temi più profondi che lo rendono
più malinconico rispetto ai tipici di film horror di
intrattenimento. Il fatto che il film eviti la tipica trama della
bambola demoniaca, infatti, lo rende più spaventoso di quanto
sarebbe stato altrimenti. Qui di seguito, andiamo dunque ad
esplorare il finale del film.
Brahms non è solo il nome della
bambola
Il mistero principale del film
The Boy è se la bambola di porcellana sia malvagia
e alimentata da un demone o da uno spirito soprannaturale. È facile
accettare la spiegazione che viene data: Brahms era il figlio di
Heelshire, morto in un incendio quando aveva otto anni. Sembra così
che The Boy sia un altro film horror su una bambola malvagia
(ricordiamo ad esempio Annabelle
o la più recente M3GAN).
Tuttavia, con un colpo di scena, si scopre che Brahms è ancora vivo
e si nasconde tra le pareti della casa, fingendo che la bambola sia
posseduta per rimanere nascosto e al sicuro.
Brahms è infatti diventato violento,
pericoloso e non mostra alcuna pietà. Quando l’ex fidanzato di
Greta, Cole, distrugge la bambola, l’ormai adulto
Brahms, che indossa una maschera uguale a quella della bambola,
irrompe dal muro e lo uccide. Poi attacca Greta e Malcolm.
The Boy potrebbe quindi essere paragonato a un
tipico film dell’orrore su una casa infestata in cui accadono
strani eventi nell’oscurità. Il colpo di scena rende però la storia
più spaventosa e fa di Brahms un cattivo agghiacciante, avendo
ucciso molte persone in passato.
Se Brahms fa parte di una lunga
storia di bambole inquietanti, il Brahms umano è altrettanto
inquietante perché appare potente, forte e pronto a distruggere.
Dopo aver ucciso il fidanzato violento di Greta, Cole, Brahms rende
quindi inabile il suo amico Malcolm. Minaccia a quel punto di
uccidere Malcolm se Greta tenta di andarsene. Gli era infatti stato
promesso che sarebbe rimasta come sua nuova compagna. Tuttavia,
Greta ricorda le regole e dice a Brahms che è ora di andare a
letto. Per assurdo, la cosa funziona e Brahms va a letto come
richiesto dalla donna. Quando lei si china per baciarlo, Greta lo
accoltella, permettendo così a lei e a Malcolm di fuggire dalla
villa.
The Boy è un grande
thriller grazie al sinistro retroscena di Brahms. I suoi genitori
sanno benissimo che è ancora vivo e che è diventato un assassino,
il che è una delle parti più inquietanti del film. Nel finale,
lasciano un biglietto per Greta prima di togliersi la vita. Quando
poi Greta scopre che l’hanno assunta come vero e proprio regalo per
Brahms, si rende conto del pericolo che corre, facendo di tutto per
cercare di sopravvivere. All’inizio di The Boy,
inoltre, Greta scopre che una giovane ragazza è stata uccisa
violentemente e sembra che Brahms abbia commesso questo crimine da
bambino.
L’incendio che avrebbe ucciso Brahms
è avvenuto dopo la morte della ragazza, quindi nessuno ha saputo la
verità. È una rivelazione agghiacciante, perché si lascia intendere
che l’incendio sia stato fatto per proteggere il ragazzo, facendo
credere che fosse morto e dunque non più perseguibile per il suo
crimine. Mentre altri potrebbero essere arrabbiati con gli
Heelshire per averli assunti per vivere nella stessa casa di un
assassino, Greta sembra invece capire che i due anziani volevano
aiutare il figlio in ogni modo possibile, nonostante le sue
tendenze.
Alla fine del film The
Boy, Greta uccide apparentemente Brahms. Tuttavia, la
scena finale accenna a un sequel quando qualcuno ripara la bambola
nella vecchia casa. Un sequel è poi effettivamente stato
realizzato, nel 2020: Brahms: The Boy II. Questo
seguito rovina però il colpo di scena del primo film rivelando che
la bambola è realmente posseduta demonicamente e terrorizza altre
persone. Questo cambiamento ha portato il sequel ad essere stato
accolto male, considerando che l’avvincente finale dell’originale
permetteva al film di distinguersi dalla massa di storie di bambole
malvagie e inquietanti.
Questa trama è infatti simile al
trasferimento dello spirito del serial killer Charles Lee
Ray nella bambola Chucky dell’omonimo
franchise o anche allo spirito che possiede la già citata Annabelle.
Il finale di The Boy avrebbe dovuto dunque
prevedere un sequel diverso e, sebbene possa sembrare improbabile
che Brahms sia sopravvissuto all’attacco, avrebbe avuto più senso
che spostare altrove la storia per renderla più paranormale. A
prescindere dal seguito, la storia di Greta si conclude in modo
agrodolce con lei che riesce a fuggire, il che è importante.
Il vero significato del finale di
The Boy
La conclusione di The
Boy ha diversi temi significativi e pesanti, tra cui
quello della fuga. Greta scappa dal suo fidanzato violento e spera
di trovare una vita migliore e più felice. Il film parla anche di
famiglia e solitudine. Anche i coniugi Heelshire sono alla ricerca
dell’amore e, sebbene il loro figlio non sia morto, soffrono per
all’idea di chi avrebbe potuto essere, poiché non hanno mai
immaginato per lui questa violenza. Si aggrappano quindi
all’immagine di lui come un bambino dolce attraverso la
bambola.
The
Boy, l’horror che ha conquistato milioni di
spettatori e ha primeggiato al box office italiano con oltre due
milioni di euro sarà disponibile in dvd e blu-ray dal 12
ottobre.
L’autunno di Eagle
Pictures si preannuncia ricco di emozioni. A partire
dal 12 ottobre sarà disponibile in home video
l’inquietante The Boy, diretto da William Brent
Bell e interpretato daLauren
Cohan e Rupert Evans.
The Boy – Alla ricerca
di un nuovo inizio dopo un passato travagliato, una giovane donna
americana si rifugia in un isolato villaggio inglese. È qui che
Greta (Lauren
Cohan) viene assunta da una coppia di anziani genitori
in una maestosa villa vittoriana per fare da babysitter al loro
figlio di otto anni, Brahams. Ben presto Greta scoprirà che quel
ragazzo altri non è che una bambola a grandezza naturale che i
signori Heelshire trattano come un bambino vero. Tutto comincia ad
incupirsi quando Greta, rimasta sola, ignora le rigide regole
imposte dalla coppia e inizia un flirt con un bell’uomo del
villaggio, Malcolm (Rupert Evans). Una serie di eventi inquietanti
e inspiegabili, ai limiti del soprannaturale, la convincono che è
circondata da un mistero terrificante.
Brahams e le sue dieci regole vi
aspettano in DVD ed in Blu-ray a partire dal 12
ottobre…Non fatelo arrabbiare!
Oramai da anni tra i protagonisti
dello show AMC The Walking
Dead, Lauren Cohan è pronta a
tornare al cinema ma portando con sè un po’ delle atmosfere horror
con cui è abituata a confrontarsi sul piccolo schermo.
La Maggie di The
Walking Dead, infatti, sarà la protagonista
di The Boy, pellicola horror diretta
da William Brent Bell e co-prodotta
da Lakeshore Entertainment e Vertigo
Entertainment.
Nel film, la cui sceneggiatura è
firmata da Stacey Menear, Lauren
Cohan interpreterà una cameriera, assunta da una
coppia per badare ad un surrogato di “figlio”. La donna, infatti,
avrà a che fare con una bambola dalle dimensioni umani, feticcio,
per i genitori, del figlio deceduto tempo addietro. Nonostante la
stramberia della situazione, la protagonista ben presto si renderà
conto che quell’essere è qualcosa di più che una semplice bambola
inanimata.
Finora, ogni stagione di
The
Boys ha presentato un episodio che si distingue
davvero per essere più oltraggioso, incasinato e decisamente
diabolico rispetto agli altri, e la puntata di questo giovedì,
giustamente intitolata “Dirty Business“, potrebbe essere
la prescelta.
Senza entrare negli spoiler (anche
se Prime
Video sembra abbastanza felice di rivelarne alcuni in questo
promo), l’episodio vede Hughie vestirsi con il costume di
Web-Weaver per infiltrarsi in una festa tenuta da Tek Knight’s – la
parodia di Batman introdotta in Gen V.
Se hai visto la recente serie
spin-off, saprai che Tek Knight ha delle… inclinazioni sessuali non
convenzionali, quindi probabilmente non ti sorprenderà apprendere
che le sue feste coinvolgono non solo bevande e finger food.
La trama della quarta stagione di
The Boys
Nella quarta
stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria
Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo
di Patriota, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a
cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di
Becca sia il suo ruolo di leader dei The
Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie.
La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare
un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo
tardi.
Il cast diThe
Boys
vede protagonisti
Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T.
Usher, Laz Alonso,
Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie,
Claudia Doumit e Cameron Crovetti.
Si uniranno per la quarta stagione anche
Susan Heyward,
Valorie Curry
eJeffrey Dean Morgan.
The
Boys
è basata sul fumetto certificato bestseller dal New York Times,
creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste anche di
executive producer, e sviluppato dall’executive producer e
showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer si
annoverano anche
Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun
Shetty, Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter,
Paul Grellong, David Reed, Meredith Glynn e Michaela
Starr. The
Boys
è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, in
collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey
Pictures. E’ disponibile su Prime Video.
Dopo aver spaventato
milioni di spettatori in The Boy, la bambola
Brahms è tornata, pronta a seminare nuovamente terrore, in
The
Boy – La maledizione di Brahms. Ecco il trailer
ufficiale.
The Boy – La maledizione di Brahms, la trama
Ignara della terrificante
storia della villa in cui si è trasferita, una giovane famiglia è
pronta a iniziare una nuova vita. Qui il piccolo Jude trova un
amico: una bambola di porcellana apparentemente innocua, che però
prende vita ogni qualvolta le sue regole non vengono rispettate. Il
legame tra il bimbo e la bambola si fa di giorno in giorno più
morboso, fino a quando Liza (Katie Holmes) capisce che dietro quel
volto lucido e sempre sorridente si nasconde in realtà una presenza
oscura.
Riuscirà a risalire
all’origine degli eventi inspiegabili e inquietanti che si
manifestano nella casa e svelare la maledizione di Brahms? Nel cast
del film The Boy – La
maledizione di Brahms diretto da William Brent
Bell: Katie Holmes, Christopher Convery, Ralph Ineson, Owain
Yeoman, Anjali Jay, Joely Collins.
Dopo il grandissimo
successo di Coraline e Paranorman, la Laika torna al cinema con The
Boxtrolls, un’avventura in animazione stop motion 3D con le voci di
Ben Kingsley, Elle Fanning, Jared Harris, Toni Collette,
Nick Frost, Richard Ayoade, Tracy Morgan e Simon
Pegg.
Ecco a seguire il trailer del film che uscirà il 26 settembre al
cinema:
Trama: La storia
ruoterà attorno ai Boxtrolls del titolo, mostri che vivono sotto le
suggestive vie di Cheesebridge, strisciando fuori dalle fogne al
calar della luna, nascosti dentro scatole di cartone riciclate come
se fossero i gusci delle tartarughe, per rubare alla gente del
Paese ciò che è più loro caro: ovvero figli e formaggi. O almeno
questa è la leggenda che al Paese si sono sempre raccontati. In
verità i Boxtrolls sono una comunità di stavaganti ma amabili
‘mostri’ che stanno crescendo un orfanello di nome Eggs,
letteralmente salvato dalla strada. Fino a quando un malvagio
‘disinfestatore’ non proverà ad eliminarli, costringendo Eggs a
salvare non solo i Boxtrolls, ma anche l’anima di Cheesebridge.
I precedenti film della Laika, piccoli capolavori di immagini,
emozioni e racconto, hanno riscosso un enorme successo, arrivando
entrambi alla Nomination agli Academy Awards per il miglior film
d’animazione. Chissà che questi mostri in scatola riusciranno
invece a conquistarsi il favore del pubblico e soprattutto
dell’Academy!
Shout! Factory e
Legacy Classics hanno annunciato di aver stretto
un accordo che prevede lo sviluppo e la relazione distribuzione al
cinema di una nuova serie di film per famiglie basata sui grandi
classici della letteratura per l’infanzia.
La prima serie di romanzi ad
arrivare sul grande schermo sarà TheBoxcar Children della scrittrice
Gertrude Chandler Warner, che comprende 150 volumi
differenti (scritti anche da altri autori) e che ha venduto oltre
70 milioni di copie nel mondo. Si tratta di una delle serie di
libri per bambini più famose di tutti i tempi.
L’accordo prevede la realizzazione
sia di film d’animazione sia di adattamenti in live action.
L’obiettivo è quello di realizzare il primo film dedicato a The
Boxcar Children entro il 2019, anno in cui si celebrerà il
75esimo anniversario della serie.
In merito al progetto, i fondatori
di Shout! Factory Richard Foos, Bob Emmer e Garson
Foos, hanno dichiarato: “Siamo davvero eccitati all’idea di
lavorare con Legacy Classics, una società di produzione innovativa
che è emersa come importante forza creativa nell’intrattenimento
per la famiglia. Condividiamo la stessa visione imprenditoriale che
fa ben sperare nel successo di questa collaborazione”.
Dan Chuba della Legacy
Classics, invece, ha rivelato: “Siamo felici di
lavorare con Shout! Factory. I nostri film saranno basati su alcuni
dei libri più amati della letteratura per bambini. Shout! sta
avendo un enorme successo con l’intrattenimento per la famiglia e
il suo spirito imprenditoriale la rende il partner ideale. Insieme
ci siamo impegnati per dare vita ad un intrattenimento per famiglie
che abbia un impatto sociale positivo sui bambini e sulle famiglie
di tutto il mondo. Non potremmo essere più felici!”
The Box avrebbe
dovuto essere l’ennesimo buco nell’acqua nella carriera di
Richard Kelly, che dopo il trionfo di
Donnie Darko e il passo falso di Southland
Tales, cercava di riscattarsi senza grande successo.
Tuttavia senza gridare al miracolo, per la prima ora The Box
funziona discretamente.
In The
Box Norma e Arthur Lewis sono una giovane coppia,
sposata con un figlio piccolo. Un giorno alla porta di casa loro,
in un tranquillo quartiere residenziale, bussa uno sconosciuto che
gli consegna una misteriosa scatola di legno con un bottone.
L’uomo gli rivela che premendo il
pulsante sulla scatola riceveranno un milione di dollari, ma che,
alla pressione, qualcuno nel mondo morirà. Norma e Arthur avranno
solo 24 ore a disposizione per decidere cosa fare, se premere il
pulsante e uccidere uno sconosciuto o rinunciare ai soldi di cui
avrebbero bisogno, dopodiché la scatola gli sarà portata via.
La recensione di The Box
A parte tensione un po’
altalenante, non mancano alcune cose genuinamente
inquietanti, come la menomazione della protagonista, o personaggi
al limete del surreale che piombiano sempre nei momenti più
critici.
Anche in questa sua pellicola
Kelly, inserisce in tutto il film un’aura di
seventies, adornandola di momenti poetici e d’ispirazione e facendo
eco anche a pellicole come L’invasione degli ultra corpi, o Ultimatum
alla terra.
La cosa che convince meno di questo
film è proprio l’idea centrale, che lentamente dopo la prima ora si
rivela per quello che è: una specie di menzogna che poco regge con
tutto il film.
Seppur con una discreta performance
di Cameron
Diaz, il film finisce per perdersi con la sua metà
concettuale, e frana su se stesso. Peccato perché se Kelly si fosse
basato solo sull’ impostazione del lavoro su un registro più
funzionale all’intrattenimento, certamente avremmo avuto risultati
più soddisfacenti.
Con l’arrivo al cinema nel 2002 di
The Bourne Identity un
nuovo agente segreto si impose nei cuori degli spettatori. Si
tratta di Jason Bourne, ex membro della CIA che si risveglia
improvvisamente senza ricordare nulla del proprio passato. Tutto
ciò che sa è che qualcuno gli sta dando la caccia, e prima di
scoprire cosa gli è accaduto dovrà prima riuscire a salvarsi la
pelle. Dopo The Bourne Supremacy,
nel 2007 è poi arrivato in sala il capitolo conclusivo della
trilogia: The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello
sciacallo, diretto da Paul
Greengrass e scritto da Tony Gilroy e
Scott Z. Burns. La storia si basa anche in questo
caso sui romanzi di spionaggio scritti da Robert
Ludlum tra il 1980 e il 1990.
The Bourne Ultimatum è
infatti basato sul libro del 1990 Il ritorno dello
sciacallo, terzo titolo della fortunata trilogia dedicata al
personaggio. Ancora una volta il regista Greengrass infonde alla
saga il suo personale stile registico, fatto di inquadrature,
sporche, concitate, realizzate con camera a mano e unite da un
montaggio frenetico. Ciò non solo non distrae dal vero cuore del
film, ovvero la continua ricerca del protagonista di scoprire
quanto ancora rimasto un mistero del suo passato, ma permette anzi
di far provare concretamente allo spettatore tutto il dinamismo e
l’adrenalina presenti nella storia.
Al momento dell’arrivo in sala, il
film si affermò da subito come un grande successo. A fronte di un
budget di circa 110 milioni di dollari, il film riuscì infatti a
guadagnarne ben 444 in tutto il mondo. Ciò portò The Bourne
Ultimatum a diventare il più redditizio film della saga, con
un incasso quasi il doppio dei precedenti capitoli. Ancora una
volta, molto del successo è dato ancora una volta dal cast di
attori che lo compone. Diverse sono le curiosità legate proprio al
coinvolgimento di questi, e proseguendo nella lettura sarà
possibile scoprire le principali e le più affascinanti. Si vedrà
infine anche dove è possibile ritrovare in streaming il film.
The Bourne Ultimatum: la
trama del film
Dopo essere sfuggito ai suoi
inseguitori nel precedente film, l’ex agente Jason
Bourne è ora diretto a Londra, dove intende scoprire gli
ultimi tasselli del puzzle del suo passato. Nella capitale inglese
egli ha modo di incontrare il giornalista Simon
Ross, il quale possiede preziose informazioni
sull’organizzazione Treadstone e su un uomo che può aiutare Bourne
nella sua ricerca. Prima che il loro incontro possa concludersi,
Ross viene però assassinato da uno spietato sicario, il quale
costringe Jason ad una nuova fuga. Egli si dirige allora a Madrid,
dove aiutato da Nicky Parson inizia a la sua
ricerca di Neal Daniels, il supervisore del suo
addestramento alla CIA, l’unico uomo che sembra possedere i segreti
del suo passato e di quanto gli sta accadendo.
Gli spostamenti di Bourne attirano
però ovviamente le attenzioni dei servizi segreti. Sotto la persona
di Noah Vosen, questi indirizzano sulle tracce
dell’ex agente il letale sicario già assassino di Ross. Per Jason
ha così inizio una nuova corsa contro il tempo, durante la quale
dovrà sfuggire agli attacchi dei suoi nemici e scoprire quanto più
possibile sulla sua vera identità. La CIA cercherà di fargli terra
bruciata intorno, ma Bourne è ora deciso a chiudere i conti. Dopo
essere stato a Madrid si dirige ora a New York, dove è intenzionato
ad incontrare personalmente i capi dei servizi segreti che lo
vogliono morto. Prima di poter riuscire in ciò, però, egli dovrà
liberarsi del pericoloso sicario che lo insegue da ormai molto
tempo.
The Bourne Ultimatum: il
cast del film
Un ruolo come quello di Jason Bourne
è sempre molto ambito, ecco perché il regista si è trovato a
svolgere numerosi provini, tenendo in considerazione anche nomi
come Brad Pitt, Russell Crowe e Sylvester
Stallone. La scelta ricadde però su Matt
Damon. Affermatosi grazie ai film Will Hunting –
Genio ribelle e Salvate il soldato Ryan, questi non
aveva mai interpretato un ruolo d’azione, ma convinse da subito
Liman e i produttori circa le sue capacità a riguardo. Per poter
meglio interpretare il personaggio, Damon decise di addestrarsi
nell’uso delle armi, nel pugilato e nelle arti marziali. Un duro
allenamento fisico gli ha infine permesso di eseguire in prima
persona una notevole quantità di scene d’azione, come i
combattimenti a mani nude, senza il bisogno di ricorrere a
controfigure.
Accanto a lui si ritrovano altri
noti attori di provenienza internazionale. L’attrice Julia
Stiles compare nuovamente con il personaggio di Nicky
Parsons, che rispetto ai precedenti film diventa ora una delle
protagoniste della storia. La candidata all’Oscar Joan
Allen interpreta per la seconda volta il ruolo della
vicedirettrice della CIA Pamela Landy, mentre ÉdgarRamirez, divenuto celebre per la serie
American Crime Story, è l’assassino Paz. David
Strathairn, noto per il film Good Night, and Good
Luck, è l’interprete di Noah Vose, nuovo capo
dell’organizzazione Treadstone. Scott Glenn,
invece, è Ezra Kramer, direttore della CIA. Nel film è poi presente
il grande attore Albert Finney nei panni del
dottor Albert Hirsch, psicologo che si rivelerà fondamentale nella
storia. Vi è infine un breve cameo dell’attore Daniel
Brühlnei panni di Martin, fratello della defunta
compagna di Bourne.
The Bourne Ultimatum: i
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Affermatosi come il maggior successo
di critica e pubblico dell’intera saga, il film trovò poi ulteriore
proseguimento al cinema con nuovi film basati sui personaggi dei
romanzi di Ludlum. Nel 2012, infatti, è stato portato al cinema il
film The Bourne
Legacy, spin-off incentrato sul personaggio di Aaron Cross
interpretato da Jeremy
Renner. Il non particolare successo di questo, però,
spinse i produttori ad un ritorno al personaggio di Bourne. Questi
è infatti nuovamente protagonista con Jason
Bourne, uscito in sala nel 2016 e diretto sequel del terzo
film della saga. Ad interpretarlo vi è naturalmente Damon, ormai
unico volto possibile per il personaggio.
Prima di vedere tali
sequel, gli appassionati del secondo film possono fruirne
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The Bourne
Ultimatum è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Google Play, Tim Vision, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film verrà inoltre trasmesso in televisione martedì 4
gennaio alle ore 21:25 sul canale
Rete 4.
Serata all’insegna dell’action e
dello spionaggio quella in programmazione in prima serata su Rete
4, infatti, andrà in onda The Bourne
Ultimatum, terzo capitolo della saga di successo con
protagonista Matt Damon.
Rete 4 stasera
propone “The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo”,
action-thriller del 2007 diretto da Paul
Greengrass (Captain Phillips) interpretato da Matt Damon, Julia
Stiles, David Strathairn e Joan Allen.
Curiosità:
– Paul Greengrass ha raccontato che
il rapporto tra Nicky e Bourne prima della sua amnesia è stato
volutamente scritto e girato come “ambiguo, ma
significativo“.
– Il film è ispirato al romanzo “Il
ritorno dello sciacallo” di Robert Ludlum.
– Il regista del film, Paul
Greengrass, ha diretto anche il precedente capitolo The Bourne
Supremacy.
– Nella scena dell’inseguimento a
Tangeri si vedono Nicky e Desh (Joey Ansah) spintonare alcuni
cittadini del posto. Il giorno delle riprese Tangeri era troppo
affollata e il flusso della gente era difficile da controllare
quindi la difficoltà dei due attori di farsi largo tra la folla è
reale.
– Quando stavano girando a Tangeri,
la città era nel bel mezzo del mese di digiuno musulmano del
Ramadan in cui nessun musulmano può mangiare o bere
durante le ore diurne. Interviste hanno rivelato che molti dei
membri della troupe che erano musulmani hanno trovato faticoso fare
il film non essendo in grado di mangiare o bere, così il resto
della troupe per rispetto ha cercato di bere e mangiare con
discrezione.
– La troupe non è stata in grado di
chiudere la stazione di Waterloo così si possono notare
passanti che guardano e indicano verso la macchina da presa.
– Dal momento che la scena
d’apertura del film si svolge subito dopo la fine di The Bourne
Supremacy (2004), ma il divario di produzione era di diversi
mesi e a Mosca era ormai gennaio, la location è diventata
impraticabile per il troppo freddo così Berlino è stata scelta come
location alternativa, con un set che ricreava una porzione di
Mosca. La neve finta è stata realizzata utilizzando carta e schiuma
e ha richiesto 5 ore per coprire l’intero set.
Trama:
Troviamo Bourne che non ha
ne un paese ne un passato. Sottoposto ad un training brutale di cui
non ha memoria da parte di persone che non può identificare, Bourne
è stato trasformato in una sofisticata arma umana per la CIA e
l’obiettivo più impossibile da rintracciare.
Da quando lo hanno
ritrovato alla deriva nel Mar Mediterraneo a largo delle coste
italiane diversi anni fa, si è imbarcato in un disperato viaggio
alla ricerca della propria identità e di chi lo abbia addestrato ad
uccidere. Tuttavia, dopo l’assassinio della sua amante Marie da
parte di un killer, tutto ciò che Bourne desiderava era vendicarsi.
Una volta raggiunto il suo scopo, ciò che voleva era scomparire per
sempre e dimenticare la vita che qualcuno gli aveva sottratto. Ma
la prima pagina di un quotidiano londinese che pone degli
interrogativi in merito alla sua esistenza pone fine a tale
speranza e Bourne si trova ad essere
nuovamente un bersaglio.
Con l’arrivo al cinema nel 2002 di
The Bourne Identity un nuovo agente segreto si impose nei
cuori degli spettatori. Si tratta di Jason Bourne, ex membro della
CIA che si risveglia improvvisamente senza ricordare nulla del
proprio passato. Tutto ciò che sa è che qualcuno gli sta dando la
caccia, e prima di scoprire cosa gli è accaduto dovrà prima
riuscire a salvarsi la pelle. Nel 2004 è poi arrivato in sala il
primo dei sequel del film. Si tratta di The BourneSupremacy, diretto da Paul
Greengrass e scritto da Tony Gilroy. La
storia si basa anche in questo caso sui romanzi di spionaggio
scritti da Robert Ludlum tra il 1980 e il
1990.
The Bourne Supremacy è
infatti basato sul libro Doppio inganno, secondo titolo
della fortunata trilogia dedicata al personaggio. Pubblicato nel
1986, questo presenta però diverse differenze rispetto alla sua
trasposizione cinematografica. La principale di queste riguarda
l’ambientazione, che se nel testo letterario è fissata in Cina, nel
film viene invece spostata in Germania. Allo stesso tempo, si
preferì concentrarsi sul proseguire su quanto narrato nel
precedente film, piuttosto che rimanere fedeli al romanzo. Ciò non
ha però distratto dal vero cuore del film, ovvero la continua
ricerca del protagonista di scoprire quanto ancora rimasto un
mistero del suo passato.
Al momento dell’arrivo in sala, il
film si affermò da subito come un grande successo. A fronte di un
budget di circa 75 milioni di dollari, il film riuscì infatti a
guadagnarne ben 290 in tutto il mondo. Tale risultato spinse lo
studios di produzione a mettere in cantiere un ulteriore sequel,
sempre basato sui successivi romanzi di Ludlum. Molto del successo
di The Bourne Supremacy è dato ancora una volta dal cast
di attori che lo compone. Diverse sono le curiosità legate proprio
al coinvolgimento di questi, e proseguendo nella lettura sarà
possibile scoprire le principali e le più affascinanti. Si vedrà
infine anche dove è possibile ritrovare in streaming il film.
The Bourne Supremacy: la
trama del film
In seguito agli eventi del primo
film, Jason Bourne si trova ora a vivere un
momento di tranquillità a Goa, in India. Qui trascorre la proprio
quotidianità in compagnia di Marie, che aiuta
l’uomo nel tentativo di ricostruire il proprio passato. Bourne,
infatti, è ancora attanagliato da una serie di incubi che gli
permettono di avere brevi flash sul proprio passato da sicario per
la CIA. Mentre a lui avviene ciò, a Berlino la vicedirettrice dei
servizi segreti Pamela Landy è intenta a portare a
termine un’impresa che le permetterà di scoprire l’identità di una
talpa infiltratasi nella sua divisione. L’operazione viene però
mandata in fumo dall’intrusione del letale killer russo di nome
Kirill. Questi riesce infatti a rubare i preziosi
file, facendo in modo che proprio Bourne risulti colpevole del
furto e dell’omicidio di due agenti.
Bourne in persona si ritrova infine
rintracciato e raggiunto da Kirill, che tenta di eliminarlo.
Sfuggito all’aggressione, l’agente si trova così a doversi
nuovamente scontrare contro una serie di forze che si muovono
contro di lui. Allo stesso tempo, la Landy indaga su Bourne e il
suo passato, arrivando a scoprire della misteriosa operazione della
CIA denominata Treadstone. Riesce anche ad entrare in contatto con
Ward Abbott, vicedirettore della missione, il
quale però le rivela ben poco. Sospettando che vi sia dietro
qualcosa di losco, la Landy riesce a rintracciare Bourne, il quale
nel frattempo è arrivato in Germania. I due si troveranno così a
collaborare, scendendo ancor di più nel passato dell’agente e della
misteriosa operazione per cui era stato arruolato.
The Bourne Supremacy: il
cast del film
Un ruolo come quello di Jason Bourne
è sempre molto ambito, ecco perché il regista si è trovato a
svolgere numerosi provini, tenendo in considerazione anche nomi
come Brad Pitt, Russell Crowe e Sylvester
Stallone. La scelta ricadde però su Matt
Damon. Affermatosi grazie ai film Will Hunting –
Genio ribelle e Salvate il soldato Ryan, questi non
aveva mai interpretato un ruolo d’azione, ma convinse da subito
Liman e i produttori circa le sue capacità a riguardo. Per poter
meglio interpretare il personaggio, Damon decise di addestrarsi
nell’uso delle armi, nel pugilato e nelle arti marziali. Un duro
allenamento fisico gli ha infine permesso di eseguire in prima
persona una notevole quantità di scene d’azione, come i
combattimenti a mani nude, senza il bisogno di ricorrere a
controfigure.
Accanto a lui si ritrovano altri
noti attori di provenienza internazionale. La tedesca
Franka Potente ricopre nuovamente il ruolo di
Marie, alleata di Bourne. L’attrice era divenuta popolare nel 1998
grazie al film Lola corre, di cui è protagonista, ed è
proprio grazie a tale titolo che venne scelta. La candidata
all’Oscar Joan Allen interpreta il ruolo della
vicedirettrice della CIA Pamela Landy, mentre Karl
Urban è l’assassino Kirill. Nel film è inoltre
nuovamente presente Brian
Cox, attualmente impegnato nella serie HBO
Succession, che interpreta qui Ward Abbott,
capo dell’organizzazione Treadstone. L’attrice Julia Stiles
compare invece con il ruolo di Nicky Parsons, che trova qui
ulteriore sviluppo rispetto al precedente capitolo.
The Bourne Supremacy: i
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Confermatosi a sua volta come un
grande successo di critica e di pubblico, il film trovò seguito in
un terzo capitolo del 2007, intitolato The Bourne Ultimatum –
Il ritorno dello sciacallo. Questo arriverà poi anche a
vincere tre premi Oscar per il sonoro e il montaggio. Nel 2012,
invece, è stato portato al cinema il film The Bourne
Legacy, spin-off incentrato sul personaggio di Aaron Cross
interpretato da Jeremy
Renner. Il non particolare successo di questo, però,
spinse i produttori ad un ritorno al personaggio di Bourne. Questi
è infatti nuovamente protagonista con Jason
Bourne, uscito in sala nel 2016 e diretto sequel del terzo
film della saga.
Prima di vedere tali
sequel, gli appassionati del secondo film possono fruirne
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The Bourne
Supremacy è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film verrà inoltre trasmesso in televisione martedì 28
dicembre alle ore 21:25 sul canale
Rete 4.
Con l’arrivo al cinema nel 2002 di
The Bourne
Identity un nuovo agente segreto si impose nei cuori degli
spettatori. Si tratta di Jason Bourne, ex membro della CIA che si
risveglia improvvisamente senza ricordare nulla del proprio
passato. Tutto ciò che sa è che qualcuno gli sta dando la caccia, e
prima di scoprire cosa gli è accaduto dovrà prima riuscire a
salvarsi la pelle. Dopo The Bourne
Ultimatum, nel 2012 è poi arrivato in sala il primo
spin-off della saga: The Bourne
Legacy, diretto da Tony
Gilroy, già autore dei precedenti film.
Nonostante il titolo sia lo stesso
di uno dei romanzi di Eric Van Lustbader dedicati
a Jason Bourne, il film narra una vicenda completamente diversa.
Inoltre, ad essere protagonista qui non è più il celebre agente
senza memoria, bensì un personaggio totalmente nuovo di nome Aaron
Cross. La storia si muove però nello stesso contesto di quelle già
precedentemente viste al cinema, ampliando così tale universo
narrativo e lasciando aperta la possibilità di far intrecciare in
futuro tutte queste storie ora solo parallele.
Al momento dell’arrivo in sala, il
film diede però vita ad un risultato particolarmente ridotto
rispetto a quello dei precedenti film. A fronte di un budget di
circa 125 milioni di dollari, il film riuscì infatti a guadagnarne
solo 276 in tutto il mondo. Questo portò alla necessità di
ripensare il futuro della saga, lasciando aperte diverse porte e
interrogativi. Ad ogni modo, anche The Bourne Legacy
presenta diversi punti di interesse, come anche numerose curiosità
tutte da scoprire. Proseguendo nella lettura sarà possibile
ritrovare ciò e molto altro.
The Bourne Legacy: la
trama del film
Protagonista del film è l’agente
Aaron Cross, addestrato attraverso la sperimentazione di due
pillole che incrementano le facoltà fisiche e mentali. Dopo essere
stato impegnato nel misterioso progetto Outcome, questi si trova
ora in Alaska per una riabilitazione. Mentre è lì, l’agente Bourne
a Londra denuncia pubblicamente i crimini dell’organizzazione
Treadstone. Per eliminare tutte le compromettenti prove, il
colonnello Ric Byer decide di uccidere ognuno dei super agenti
formati dall’organizzazione, tra cui anche lo stesso Cross.
Riuscito però a salvarsi dall’attentato nei suoi confronti, questi
si reca dalla dottoressa Marta Shearing, l’unica in grado di
fornirgli le pillole che gli garantiscono la sua forza.
Per aver aiutato l’agente, anche
questa si ritrova a dover temere per la propria vita. Salvata da
cross, i due fuggono nelle Filippine, dove tentano di studiare un
piano per porre fine agli attacchi nei loro confronti. La
situazione però peggiora progressivamente, e il tempo per agire è
sempre meno. Sulle tracce dei due, come anche su quelle della
dottoressa Pam Landy, si pone un infallibile sicario. Ben presto
Cross sarà costretto ad uscire allo scoperto e affrontare i propri
nemici. Fermare Byer e la sua organizzazione sarà però più
complicato del previsto, e l’agente avrà bisogno di tutta la sua
astuzia e la sua forza per riuscire nella rischiosa missione.
The Bourne Legacy: il cast
del film
Per sostituire un personaggio amato
come Jason Bourne, i produttori dovettero ricercare un attore
altrettanto popolare e carismatico. La scelta ricadde su Jeremy
Renner, qui presente nei panni di Aaron Cross. Già
popolare come Occhio di Falco in The Avengers, l’attore
dovette per questo ruolo allenarsi duramente in vista delle
numerose sequenze acrobatiche richieste dal film. Dopo diverse
settimane di esercizi mirati, egli fu in grado di eseguire
personalmente queste senza l’utilizzo di controfigure. Accanto a
lui, nel ruolo della dottoressa Marta Shearing vi è invece la
premio Oscar Rachel
Weisz. Anche lei dovette prepararsi fisicamente al suo
ruolo, prendendo parte a numerose acrobazie da lei descritte come
particolarmente terrificanti.
L’attore Edward
Norton è invece presente nei panni del colonnello Ric
Byer, colui che si opporrà al protagonista. Per Norton tale ruolo è
stato l’occasione di dar vita ad un personaggio cattivo, da lui
descritto come particolarmente divertente da interpretare. Nel film
è poi presente l’attrice candidata all’Oscar Joan
Allen, la quale riprende il personaggio di Pam Landy, già
vista anche nei precedenti film. David Strathaim è
invece Noah Vosen, mentre Albert Finney è il
dottor Albert Hirsch. Nel film si trova poi anche l’attore Corey
Stoll nei panni di Zev Vendel, mentre Scott
Glenn riprende quelli di Ezra Kramer, anche lui già
presente nei precedenti film.
The Bourne Legacy: il
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
I piani originari erano quelli di
dar vita ad un sequel di The Bourne Legacy sempre con
protagonista il personaggio di Aaron Cross. Il non entusiasmante
risultato del film rallentò tuttavia i piani a riguardo, spingendo
i produttori a riconsiderare il futuro della saga. Si optò così per
un ritorno al personaggio di Bourne. Questi è infatti nuovamente
protagonista con Jason
Bourne, uscito in sala nel 2016 e diretto sequel del terzo
film della saga. Ad interpretarlo vi è naturalmente Matt
Damon, ormai unico volto possibile per il personaggio.
Attualmente non è chiaro se vi sarà o meno un sesto capitolo, e lo
stesso Damon ha in seguito aggiunto che ritiene improbabile che le
avventure del personaggio continuino oltre.
Gli appassionati di questo film
speciale film della saga possono fruirne grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. The Bourne Legacy è infatti
disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Now
TV, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film verrà inoltre trasmesso in televisione martedì
20giugno alle ore 21:25
sul canale Rete 4.
La Universal ha svelato la data di
uscita del sequel di The Bourne Legacy,
pellicola diretta nel 2012 da Tony Gilroy. Il film, che rappresenta
la quinta pellicola della serie cinematografica basata sui romanzi
di Robert Ludlum e Eric Van
Lustbader, verrà rilasciato nei cinema il 14
Agosto 2015. Come sappiamo ormai da tempo, il film
sarà sceneggiato da Anthony Peckham (Sherlock
Homes, Invictus) e diretto da Justin
Lin, mentreJeremy
Renner tornerà a vestire i panni di Aaron Cross.
Ancora non è stato annunciato un
titolo ufficiale ma, in base ai romanzi, potrebbe
essere The Bourne Betrayal – La colpa di Bourne.
Anche la trama, che potete leggere di seguito, dovrebbe essere
simile a quella del libro:
Jason Bourne si è lasciato tutto
alle spalle: la CIA, l’identità fittizia della quale era rimasto
prigioniero e il dolore per la perdita della propria famiglia. Ma
quando Martin Lindros, vicedirettore della Central Intelligence e
suo amico, scompare durante un’azione in Etiopia, solo un cane
sciolto come Bourne può scoprire cosa sia veramente successo, e
sperare di salvargli la vita.
The Bourne
Legacy – Certo, per i nostalgici doc sarà un duro
colpo non ritrovare Matt Damon nei panni di Jason Bourne, l’agente
segreto del programma Treadstone che 10 anni fa diede il via alla
popolarissima saga di spionaggio diretta da Liman e Greengrass. Ma
bisogna dire che la prova di Jeremy Renner, già applaudito in The Hurt
Locker, non delude e tiene alta la tensione per tutti i 135
minuti di The Bourne Legacy.
Stavolta a tenere le redini della
regia c’è lo sceneggiatore della serie Tony
Gilroy, che da vita ad Aaron Cross, una delle 6 spie
geneticamente modificate di Outcome – nuovo programma di
intelligence che, attraverso l’alterazione sperimentale di due
cromosomi, addestra le sue cavie a svolgere missioni isolate ad
altissimo rischio. Ma poi il direttore dell’agenzia segreta NRAG
Eric Byer (Edward
Norton), si rende conto che il gioco è andato oltre e
che la caduta di Treadstone minaccia anche la sopravvivenza di
Outcome: unica soluzione, uccidere gli agenti del programma e gli
scienziati che avevano partecipato al progetto. Tra questi troviamo
la fascinosa Dottoressa Marta Shearing (il premio Oscar
Rachel Weisz), preposta al monitoraggio costante
dei superguerrieri nei laboratori segreti dell’azienda farmaceutica
Candent, nel Maryland. Salvata in extremis dallo stesso Aaron, lo
aiuterà a mantenersi in vita volando con lui sino alle Filippine in
una interminabile caccia all’uomo (e alla donna).
The Bourne Legacy recensione del film
con Jeremy Renner
La nuova creazione di Gilroy si
presenta come naturale “eredità” (in inglese, appunto,
“legacy”) dei primi tre capitoli della saga: le
ambientazioni insolite, le corse mozzafiato, le acrobazie del
protagonista e il ritmo rimangono intatti. Viene sacrificato
quell’alone di mistero che circondava la figura di Bourne,
inizialmente ignaro della propria identità: qui il supereroe Cross
sa perfettamente chi sia e perché la CIA abbia deciso di farlo
fuori.
Detto ciò, The Bourne
Legacy coinvolge e si appoggia sapientemente all’empatia
creatasi tra Cross e la biologa Shearing, entrambi “tormentati”
dalle scelte fatte in passato e uniti dal desiderio di ricominciare
da capo. Ottima, come sempre, la prova della Weisz, perfettamente a
suo agio in questo action movie dagli echi psicologici. Forse,
Gilroy ha calcato un po’ troppo la mano nelle sequenze degli
inseguimenti, di durata eccessiva e, alla lunga, noiose. Ma è
comunque riuscito a bilanciare l’azione con lo spionaggio, le botte
con l’intrigo, in un prodotto che affianca alle new entries
Edward Norton e Rachel Weisz i veterani della saga
Joan Allen, Albert Finney (che
interpreta il direttore medico di Treadstone Albert Hirsch) e
David Strathairn.
The Bourne Legacy sarà
nelle nostre sale dal 7 settembre.
La sceneggiatura del sequel di
The Bourne Lagacy verrà riscritta da un
nuovo sceneggiatore. La notizia è stata data da Universal
Picture.
Dopo Matt Damon e
Paul Greengrass ad uscire dal franchise è
Paul Gilroy. La sceneggiatura verrà riscritta da
Andrew Baldwin, che lavorerà accanto al regista
Justin Lin e a Jeremy Renner, che
interpreterà ancora Aaron Cross, il personaggio introdotto dopo
l’addio di Damon.
Proprio Matt Damon ha parlato del
franchise questa settimana, dichiarando che sarebbe
stato disposto a tornare se il progetto fosse stato affidato a
Greengrass. Ma proprio il regista aveva dichiarato:
Alla fine ho sentito che avevo dato
tutto me stesso in due film, sono molto orgoglioso e non volevo
farne un altro senza essere convito che potesse essere allo stesso
livello se non migliore. Il problema con un franchise è che se ne
fai uno di troppo non all’altezza rovini l’intero lavoro. Non
riuscivo ad avere una buona idea e la realtà aziendale di un
franchise del genere è che quando uno studio ha Bourne, sono
obbligati a realizzarne uno ogni paio d’anni. Ho scoperto nel mio
cuore che non avevo altro in me. Sarei andato avanti meccanicamente
e non potrei mai farlo. Sui primi due film ho dato il 1.000%
dell’impegno. Ero pieno di nuove idee quando sono entrato e mi
hanno assunto, sapevo che c’erano cose che avrei potuto fare e
avevo una visione. La cosa migliore era andare avanti,
lasciare spazio a qualcun altro che mettesse il proprio
marchio.
Ancora non è stato annunciato un
titolo ufficiale ma, in base ai romanzi, potrebbe
essere The Bourne Betrayal – La colpa di Bourne.
Anche la trama, che potete leggere di seguito, dovrebbe essere
simile a quella del libro:
Jason Bourne si è lasciato tutto
alle spalle: la CIA, l’identità fittizia della quale era rimasto
prigioniero e il dolore per la perdita della propria famiglia. Ma
quando Martin Lindros, vicedirettore della Central Intelligence e
suo amico, scompare durante un’azione in Etiopia, solo un cane
sciolto come Bourne può scoprire cosa sia veramente successo, e
sperare di salvargli la vita.
Il sito Shortlist
ha commissionato una serie di poste grafici alternativi per
the Bourne Legacy, il nuovo film di Tony Gilroy
con Jeremy Renner chiamato ad aprire un nuovo capitolo nel
franchising dell’Agente Segreto dopo l’addio di Matt Damon.
Un’intenso dietro le quinte di
The Bourne Legacy, nuovo atteso capitolo della
saga con le new entry nel cast di Jeremy Renner, Rachel
Weisz, Edward Norton. Completano il cast Stacy
Keach e Oscar Isaac, oltre che ai veterani del franchise
Albert Finney, Joan Allen, David Strathairn e Scott
Glenn, che riprendono i propri ruoli degli espisodi
precedenti. Alla regia lo sceneggiatore dei precedenti capitolo,
nonché regista di Michal Clayton, Tony Gilroy.
The Bourne Legacy amplia l’universo
Bourne creato da Robert Ludlum, con una nuova storia che introduce
un nuovo protagonista (Jeremy Renner), la cui sopravvivenza è stata
messa a repentaglio dagli avvenimenti dei primi tre film.
Il secondo trailer
italiano ufficiale di The Bourne Legacy, dal 21 settembre al
cinema. The Bourne Legacy amplia l’universo Bourne creato da Robert
Ludlum, con una nuova storia che introduce un nuovo protagonista
(Jeremy Renner), la cui sopravvivenza è stata messa a repentaglio
dagli avvenimenti dei primi tre film.
Il secondo trailer italiano
ufficiale di The Bourne Legacy, dal 21 settembre al cinema. The
Bourne Legacy amplia l’universo Bourne creato da Robert Ludlum, con
una nuova storia che introduce un nuovo protagonista (Jeremy
Renner)
Con l’arrivo al cinema nel 2002 di
The Bourne Identity un nuovo agente
segreto si impose nei cuori degli spettatori. Si tratta di Jason
Bourne, ex membro della CIA che si risveglia improvvisamente senza
ricordare nulla del proprio passato. Tutto ciò che sa è che
qualcuno gli sta dando la caccia, e prima di scoprire cosa gli è
accaduto dovrà prima riuscire a salvarsi la pelle. Diretto da
Doug Liman e scritto da Tony
Gilroy, il film è stato il primo di una fortunata saga
cinematografica, la cui storia si basa sui romanzi di spionaggio
scritti da Robert Ludlum tra il 1980 e il
1990.
The Bourne Identity è
basato sul primo di questi, intitolato Un nome senza
volto. Questo era già precedentemente stato adattato in una
serie del 1988 intitolata Identità bruciata. Nella seconda
metà degli anni Novanta, Liman, dichiaratosi grande fan dei
romanzi, iniziò a sviluppare la possibilità di portare al cinema la
storia dell’agente senza memoria. Dopo una serie di contrattazioni
con la Warner Bros. prima, e con la Universal Pictures poi, riuscì
infine ad acquisirne i diritti per dar vita al film da lui diretto.
Con le riprese svoltesi tra Parigi, Praga, Roma, Mykonos e Zurigo,
crebbe poi l’interesse del pubblico nei confronti del film.
Al momento dell’arrivo in sala, il
film si affermò da subito come un grande successo. A fronte di un
budget di circa 60 milioni di dollari, il film riuscì infatti a
guadagnarne ben 214 in tutto il mondo. Tale risultato spinse lo
studios di produzione a mettere in cantiere ulteriori sequel,
sempre basati sui successivi romanzi di Ludlum. Molto del successo
di The Bourne Identity è dato anche dal cast di attori che
lo compone. Diverse sono le curiosità legate proprio al
coinvolgimento di questi, e proseguendo nella lettura sarà
possibile scoprire le principali e le più affascinanti. Si vedrà
infine anche dove è possibile ritrovare in streaming il film.
The Bourne Identity: la
trama del film
La vicenda del film si apre al largo
del mar Mediterraneo, dove un peschereccio italiano recupera un
giovane uomo in mare. Questi è privo di sensi e appare gravemente
ferito alla schiena. Quando l’uomo si risveglia, afferma di non
ricordare nulla della propria identità né del proprio passato.
L’unico elemento che può aiutarlo a scoprire qualcosa di più, è un
microchip contenente un conto bancario. Ripresosi dalle ferite,
l’uomo si dirige allora alla volta di Zurigo, scoprendo piano piano
cose inaspettate di sé, come una grandissima capacità nelle arti
marziali. Arrivato nella città Svizzera, questi riesce ad
individuare una cassetta di sicurezza legata al conto presente sul
microchip.
All’interno di questa ritrova una
serie di passaporti riportanti nomi diversi ma sempre con la sua
foto. Una patente francese, invece, gli indica il suo vero nome:
Jason Bourne. Mentre fa queste prime scoperte,
l’uomo si ritrova inseguito dalle forze dell’ordine. Costretto a
scappare, trova aiuto in Marie, che si offre di
farlo arrivare a Parigi in cambio di denaro. Bourne, ammesso che
questo sia il suo vero nome, è infatti convinto che nella città
francese troverà ulteriori risposte al suo mistero. Il viaggio per
arrivarvi sarà tuttavia ricco di ostacoli, rappresentati in
particolare da una serie di sicari appartenenti alla misteriosa
organizzazione Treadstone.
The Bourne Identity: il
cast del film
Un ruolo come quello di Jason Bourne
è sempre molto ambito, ecco perché il regista si è trovato a
svolgere numerosi provini, tenendo in considerazione anche nomi
come Brad Pitt, Russell Crowe e
Sylvester
Stallone. La scelta ricadde però su Matt
Damon. Affermatosi grazie ai film Will Hunting – Genio
ribelle e Salvate il soldato Ryan, questi non
aveva mai interpretato un ruolo d’azione, ma convinse da subito
Liman e i produttori circa le sue capacità a riguardo. Per poter
meglio interpretare il personaggio, Damon decise di addestrarsi
nell’uso delle armi, nel pugilato e nelle arti marziali. Un duro
allenamento fisico gli ha infine permesso di eseguire in prima
persona una notevole quantità di scene d’azione, come i
combattimenti a mani nude, senza il bisogno di ricorrere a
controfigure.
Accanto a lui si ritrovano altri
noti attori di provenienza internazionale. La tedesca
Franka Potente ricopre infatti il ruolo di Marie,
alleata di Bourne. L’attrice era divenuta popolare nel 1998 grazie
al film Lola corre, di cui è protagonista, ed è proprio
grazie a tale titolo che Liman la scelse per il suo film. Il premio
Oscar Chris Cooper, invece, interpreta lo spietato
sicario Alexander Conklin, mentre Clive
Owen è l’assassino noto come Il Professore. Nel film è
inoltre presente Brian
Cox, attualmente impegnato nella serie HBO
Succession, che interpreta qui Ward Abbott,
capo dell’organizzazione Treadstone. L’attrice Julia
Stiles compare invece con il ruolo di Nicky Parsons,
che verrà poi ulteriormente sviluppato nei successivi film. Vi è
infine il cameo, ad inizio film, del noto attore italiano
Orso Maria Guerrini, nei panni del pescatore
Giancarlo che recupera Bourne dal mare.
The Bourne Identity: i
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grande successo di critica e
di pubblico del film, la Universal decise di procedere nel suo
piano di dar vita ad una vera e propria saga cinematografica
dedicata al personaggio. È così che nel 2004 arriva il primo
sequel, The Bourne Supremacy,
basato sul romanzo Doppio inganno. Del 2007 è invece il
capitolo conclusivo The Bourne Ultimatum – Il
ritorno dello sciacallo, il quale arriverà anche a vincere
tre premi Oscar per il sonoro e il montaggio. Nel 2012, invece, è
stato portato al cinema il film The Bourne
Legacy, spin-off incentrato sul personaggio di Aaron Cross
interpretato da Jeremy
Renner. Il non particolare successo di questo, però,
spinse i produttori ad un ritorno al personaggio di Bourne. Questi
è infatti nuovamente protagonista con Jason
Bourne, uscito in sala nel 2016 e diretto sequel del terzo
film della saga.
Prima di vedere tali
sequel, gli appassionati del primo film possono fruirne
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The Bourne
Identity è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now
TV, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film verrà inoltre trasmesso in televisione martedì 21
dicembre alle ore 21:25 sul canale
Rete 4.
Serata all’insegna
dell’action quella in programmazione su Rete 4, infatti, in prima
serata andrà in onda The Bourne
Identity, film del 2002 diretto
da Doug Liman. Liberamente tratto dal romanzo Un nome
senza volto di Robert Ludlum del 1980,
racconta la storia di un uomo misterioso, che non ricorda nulla del
proprio passato ma che è oggetto di una caccia inesorabile per
eliminarlo.
Nel 1988 era uscito
un adattamento televisivo intitolato Identità
bruciata, diretto da Roger Young e interpretato
da Richard Chamberlain. Nel 2004è uscito
il seguito, The Bourne Supremacy e
nel 2007, The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello
sciacallo, ultimo film con protagonista Jason Bourne. Nel 2012
è uscito The Bourne Legacy, una sorta di spin-off,
diretto da Tony Gilroy, con protagonista Jeremy
Renner.
Il film e il romanzo costituiscono
un racconto originale perché il protagonista, Jason Bourne, è un
sicario che prova pietà per le sue vittime e quindi decide di
non ammazzarle più e di smettere di fare questo lavoro.
Differenze tra romanzo e film
Nel film il pescatore che rimette
in sesto Bourne è un cuoco, infermiere, factotum che appartiene al
peschereccio sul quale è stato ripescato, ed è italiano, e
dallo stesso peschereccio Bourne sbarca nel porticciuolo
di Imperia. Nel romanzo Bourne viene recuperato
dall’equipaggio di un peschereccio e portato ad Ile de Port Noir,
un’isola francese (il nome è inventato dall’autore del
romanzo), a casa di un medico che lo rimette in sesto e
successivamente (dopo mesi dal recupero) lo fa imbarcare nuovamente
per Marsiglia, con destinazione Zurigo.
Nel film Bourne fa uso
principalmente di lotta a mani nude o armate per difendersi. Nel
romanzo Bourne usa principalmente abilità tattiche e denota
predisposizione ad innate capacità di minaccia ed estorsione e, per
esigenze mimetiche, fa anche uso di occhiali e di un berretto.
Nel film Marie Helena Kreutz, è
una persona “anonima” che Bourne trova per caso all’ambasciata
americana durante la fuga. Nel romanzo Marie Saint Jacques, è
invece una affermata professoressa che lavora per il governo
canadese (anche come spia) e che Bourne rapisce durante un convegno
per sfuggire da un agguato.
Nel film l’obiettivo (fallito) di
Bourne che innesca la caccia al suo passato è semplicemente
uccidere una persona politicamente importante e scomoda, Nykwana
Wombosi. Nel romanzo l’obiettivo finale che il governo ha preposto
per Bourne è la caccia ad un certo terrorista europeo di
nome Carlos (che proseguirà anche negli altri
libri).
Nel film Conklin viene ucciso per mandato di Ward Abbott. Nel
romanzo l’agente americano viene risparmiato da Bourne al
Rambouillet e dà una mano allo stesso per la raccolta di
informazioni.
Il film del 2018 The Bouncer – L’infiltrato (il cui
titolo originale è Lukas) è
un thriller d’azione franco-belga diretto da Julien Leclercq, noto
per il suo stile sobrio e realistico in pellicole come
L’assalto e
La terra e il
sangue.
Il film, prima di tutto, segna un deciso ritorno al genere per
Jean-Claude Van Damme, che si confronta qui con un
personaggio tormentato e silenzioso, lontano dai ruoli ipercinetici
che lo hanno reso celebre negli anni in film come
Lionheart – Scommessa vincente, The Replicant e The Order.
In questa pellicola, Van Damme veste i panni di Lukas, un
buttafuori di Bruxelles con un passato oscuro e una figlia da
proteggere, immerso in un mondo criminale dove la sopravvivenza
richiede compromessi morali.
La narrazione si sviluppa dunque a partire da un’atmosfera cupa e
realistica, dove l’azione è dosata con attenzione e la tensione
cresce progressivamente.
Lukas, dopo essere stato licenziato per un incidente sul lavoro,
viene costretto dalla polizia a infiltrarsi in un’organizzazione
criminale per evitare di perdere la custodia della figlia.
Il film esplora quindi temi come la paternità, la redenzione e la
lotta interiore tra giustizia e vendetta, offrendo una performance
intensa e misurata di Van Damme, che dimostra una notevole
profondità emotiva.
Lukas è un ex agente di sicurezza che lavora come
buttafuori in un nightclub di Bruxelles.
Dopo un alterco con un cliente influente, viene licenziato e si
ritrova senza mezzi per sostenere la figlia
Sarah.
Accetta quindi un lavoro come guardia del corpo in uno strip club
gestito da Jan Dekkers, un criminale coinvolto in
attività illecite.
La polizia, rappresentata da Maxim Zeroual, lo
costringe poi a infiltrarsi nell’organizzazione di Jan per
raccogliere prove, minacciando di togliergli la custodia della
figlia.
Lukas si ritrova così intrappolato tra il dovere di padre e le
pericolose dinamiche del mondo criminale.
Durante la sua missione, Lukas incontra Lisa
Zaccherini, una donna con un passato da falsaria, che
diventa una pedina fondamentale nel piano per incastrare
Jan.
La relazione tra lei e Lukas si sviluppa quindi in un contesto di
diffidenza e necessità, mentre entrambi cercano una via d’uscita
dal mondo in cui sono intrappolati.
La tensione, ovviamente, crescerà man mano che Lukas si avvicina al
cuore dell’organizzazione criminale, mettendo a rischio la propria
vita e quella delle persone a cui tiene.
Oltre a
Jean-Claude Van Damme nel ruolo di Lukas, il cast
include anche Sveva Alviti nel ruolo di Lisa
Zaccherini, una donna coinvolta nel mondo del crimine che diventa
un’alleata riluttante di Lukas; Sami Bouajila nel
ruolo di Maxim Zeroual, l’agente di polizia che manipola Lukas per
i propri fini; Alice Verset in quello di
Sarah, la figlia di Lukas; Sam Louwyck nel ruolo
di Jan Dekkers, il boss criminale; Kevin Janssens
in quello di Geert, un membro della gang; e Kaaris
in quello di Omar, un amico fidato di Lukas.
Nel climax del film, Lukas convince Lisa a collaborare con le
autorità per incastrare Jan.
I due si recano allora in una fattoria per stampare banconote
false, attirando così l’attenzione della polizia.
Durante il raid, Lukas rivela finalmente la sua vera identità a Jan
che, furioso per quello che ritiene essere un tradimento in piena
regola, reagisce sparandogli. A quel punto, però,
Maxim, invece di arrestare Jan, lo uccide sangue freddo insieme a
Lisa, rivelando così la sua corruzione e le sue vere intenzioni,
ovvero appropriarsi del denaro contraffatto.
Tuttavia, Lukas è sopravvissuto all’attacco e prontamente affronta
Maxim in uno scontro finale.
Nonostante le ferite, alla fine riesce a disarmare e uccidere il
poliziotto, eliminando anche gli altri membri corrotti
dell’unità.
Il film si conclude così con Lukas che, gravemente ferito, chiama
la figlia, simbolo della sua redenzione e del desiderio di
ricostruire una vita lontano dal crimine. Ora
che Jan è morto e lo sono anche i poliziotti che lo tenevano sotto
scacco, può davvero ambire a riconquistare quella
libertà.
Il finale di The Bouncer – L’infiltrato sottolinea
dunque la trasformazione di Lukas da uomo spezzato nell’animo a
padre determinato a proteggere la figlia a ogni costo.
La sua lotta contro la corruzione e il crimine rappresenta una vera
e propria metafora della ricerca di giustizia in un mondo dove le
linee tra bene e male sono spesso sfumate. Coinvolto in
questa vicenda più grande e intricata del previsto, Lukas sceglierà
di fare la cosa giusta, sempre tenendo a mente la figlia come sua
linea guida verso il bene.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di The
Bouncer – L’infiltrato grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 19
aprile alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.