Rosamund Pike
(L’amore bugiardo Gone Girl)
e David Oyelowo (Selma) sono i
protagonisti di A United Kingdom, storia
vera del principe Seretse Khama del Botswana, il quale rinunciò al
trono pur di riuscire a stare con la sua amata.
Di seguito potete vedere il trailer
ufficiale del film:
A United
Kingdom è prodotto dallo stesso Oyelowo e
racconta la vera storia del principe Seretse Khama del Botswana, il
quale creò scompiglio internazionale quando, durante gli anni ’40,
decise di sposare Ruth Williams, una donna bianca originaria di
Londra. La loro unione fu fortemente ostacolata dalle rispettive
famiglie, così come dal governo Britannico, dalle anziane tribù del
Botswana e dall’Apartheid sud africano. Ma ovviamente, a prevalare
è l’amore, al costo degli enormi sacrifici affrontati pur di
riuscire a stare insieme; tra questi, l’esilio e la rinuncia al
trono.
Oyelowo ha prodotto il film in
collaborazione con Rick McCallum, che nel proprio curriculum vanta
con orgoglio i primi 6 film della saga cinematografica più famosa
di tutti i tempi, Star
Wars.
Amma Asante,
regista del dramma in costume del 2013 La ragazza
del dipinto, è stata scelta per dirigere la
pellicola.
“Amma e Rosamund sono due dei
talenti più interessanti che lavorano nel cinema di oggi”, ha
detto Oyelowo. “Ho lavorato con entrambe prima e quindi il mio
entusiasmo per lavorare insieme in A United
Kingdom è alle stelle, sapendo quanta audacia e bellezza
porteranno a questa storia d’amore epica”.
Rosamund Pike e
David Oyelowo sarebbero in trattativa per lavorare
assieme in A United Kingdom, storia vera
del principe Seretse Khama del Botswana, il quale rinunciò al trono
pur di riuscire a stare con la sua amata.
Secondo Deadline, i due sarebbero
interessatissimi a lavorare insieme per A United
Kingdom, prodotto dallo
stesso Oyelowo, che vorrebbe
portare sul grande schermo la vera storia del principe Seretse
Khama del Botswana, il quale creò scompiglio internazionale quando,
durante gli anni ’40, decise di sposare Ruth Williams, una donna
bianca originaria di Londra. La loro unione fu fortemente
ostacolata dalle rispettive famiglie, così come dal governo
Britannico, dalle anziane tribù del Botswana e dall’Apartheid sud
africano. Ma ovviamente, a prevalare è l’amore, al costo
degli enormi sacrifici affrontati pur di riuscire a stare
insieme; tra questi, l’esilio e la rinuncia al trono.
Oyelowo crede così tanto nel
progetto da produrlo in prima persona, avvalendosi della preziosa
collaborazione di Rick McCallum, che nel proprio curriculum vanta
con orgoglio i primi 6 film della saga cinematografica più famosa
di tutti i tempi, Star
Wars.
Amma Asante,
regista del dramma in costume del 2013 La ragazza
del dipinto, è stata scelta per dirigere la
pellicola.
“Amma e Rosamund sono due dei talenti più
interessanti che lavorano nel cinema di oggi”, ha detto
Oyelowo. “Ho lavorato con entrambe prima e quindi il mio entusiasmo
per lavorare insieme in A United Kingdom è alle
stelle, sapendo quanta audacia e bellezza porteranno a questa
storia d’amore epica”.
Rosamund Pike, Miriam ne La
versione di Barney di Richard J. Lewis e Andromeda ne La furia dei
Titani di Jonatan Liebesman, sarà nel cast di Hector and the Search
for Happiness insieme a Christopher Plummer, fresco di premio Oscar
per il ruolo in Beginners. Mentre la Pike interpreterà la
fidanzata dello psiachiatra protagonista, Plummer vestirà i panni
di un anziano guru della felicità. Secondo le ultime indiscrezioni,
le riprese di Hector and the Search for Happiness, che sarà diretto
da Peter Chelsom, inizieranno il prossimo gennaio.
Rosamund Pike e
Christian Bale avrebbero dovuto recitare nel
film The Deep Blue Good-By, progetto
saltato a causa di problemi fisici di Bale e rimasto nel limbo. I
due attori sembrano però aver trovato un’altra occasione per
lavorare insieme.
Rosamund Pike dovrebbe, infatti, salire a bordo
di Hostiles, western scritto e diretto
da Scott Cooper, che aveva già lavorato con
Christian Bale ne Il fuoco della
vendetta – Out of the Furnace (2013).
Ambientato nel 1892,
Hostiles narra di un capitano
dell’esercito americano (Bale) che accetta con grande riluttanza di
scortare un capo tribù Cheyenne in fin di vita con la sua famiglia
dal New Mexico al Montana, incontrando nel lungo e pericoloso
viaggio una giovane vedova, interpretata da Rosamund
Pike. Questa inedita compagnia dovrà affrontare la
minaccia rappresentata dalla tribù dei Comanche.
La produzione di
Hostiles, che sarà prodotto dallo
stesso Cooper e da John Lesher
e Ken Kao, inizierà a luglio. Si attendono,
quindi, a breve ulteriori novità sul fronte del cast. Scott Cooper
sembrerebbe essere rimasto molto colpito da Rosamund
Pike nel video dei Massive
Attack Voodoo in My Blood.
Vedremo l’attrice di Gone Girl
in A United Kingdom, al fianco
di David Oyelowo, e nel
thriller HHhH ambientato durante la
Seconda guerra mondiale.
Bionda, delicata, raffinata e
brillante, con grandi occhi azzurri e un completo nero largo, a
nascondere la sua pancina da futura mamma. Rosamund
Pike appare così, sorridente e accogliente, e sembra
uscita proprio Amy la protagonista delle pagine di Gilliam
Flynn, l’autrice de L’amore
bugiardo – Gone Girl da cui è tratto l’omonimo
film che la Pike è venuta a promuovere a Roma. Alla regia c’è
David Fincher.
[nggallery id=1047]
Fincher ha detto che il
film farà divorziane milioni di coppie, cosa ne pensa
lei?
“David Fincher in genere fa
sempre dei film provocatori, ed è per questo che continuiamo a
vederli. Il film è ambientato negli USA e pensiamo forse che in
Europa la situazione è diversa. Comuqneu ovunque c’è un fortissimo
aumento del narcisismo, ci vengono presentate sempre le coppie
ideali dalla stampa, le coppie bellissime formate dagli attori o
dagli sportivi, e così comincia ad accedere che si guardi al
proprio rapporto dall’esterno piuttosto che dall’interno. Diventa
più importante essere la coppia più cool, ed è questa la trappola
in cui cadono Nick e Amy nel film. Amy ha una battuta in cui dice
‘Siamo la coppia più felice del mondo, che senso ha stare insieme
se non si è la coppia più felice del mondo?’. Questa per me è la
ricetta per aspettative che non sono sostenibili.”
Quanto è interessante per
un’attrice interpretare un ruolo così centrato su un carattere
sgradevole?
“Come personaggio Amy è molto
affascinante, seducente e complicato. Dalle prime reazioni, molti
sono disturbati da lei, ma anche attratti o respinti. A me piace
lavorare su questo confine su cui molti non riescono ad elaborare
un giudizio nei suoi confronti. Molti la ammirano e altri la
odiano, è un personaggio molto complicato e interessante. Come
donna devo dire che è bello il ruolo perché spesso i personaggi
femminili sono rappresentati da un punto di vista maschile, in modo
che piacciano ai maschi. Io penso che lei sia un personaggio che
non sarebbe mai potuto essere uomo. Spesso abbiamo questi
personaggi femminili forti che però hanno caratteristiche maschili
o usano il sesso per ottenere ciò che vogliono. Amy invece ha un
cervello molto femminile, un modo di fare da donna. Riflette molto
su come agire, pianifica le sue azioni. Dopo aver combattuto per
anni contro Miranda Frost (personaggio che la Pike ha
interpretato in un Bond Mive, ndr), sono molto felice di fare
adesso un ruolo come questo. Non sono spaventata ma sono
interessata, voglio vedere le reazioni del pubblico.”
La bella Rosamund continua con una
riflessione sulla rabbia femminile, vero filo rosso che lega i
romanzi della Flynn: “Gilliam ama molto
esplorare l’idea della rabbia femminile nei suoi romanzi. La rabbia
spesso è vista come un’emozione maschile, mentre se una donna è
arrabbiata viene considerata isterica. Nei suoi libro, la Flynn
parla sempre di complesse psicologie femminili con dei traimi nella
loro infanzia. Amy ha avuto un’infanzia privilegiata dal punto di
vista economico, ma è cresciuta con questa sorella fittizia creata
dai suoi genitori che era sempre migliore di lei. E’ cresciuta con
questo forte senso di rabbia, anche inconsapevole, e questo le ha
causato una fortissima paura di essere tradita.”
Se con Miranda Frost ci hai
messo 15 anni, quanto tempo pensi di metterci a toglierti di dosso
Amy? Pensi ad un sequel del film, visto il finale
aperto?
“David ha sempre un finale
aperto e provocatorio per i suoi film, non credo che l’idea sia
quella di fare un sequel, ma quella di lasciare allo spettatore di
concludere le storie dei personaggi. Penso che ci sia qualcosa in
alcuni personaggi che non si può conoscere, non si può definire,
come nel caso di Amy, mentre il personaggio di Miranda Frost era
piuttosto chiaro. Facile da conoscere. Spesso le donne che
interpretano le Bond Girl non hanno un vero e proprio ruolo, viene
chiesto loro di essere se stesse. Invece quello che mi piace di Amy
è il suo essere un personaggio camaleontico, e io sono grata a
Fincher perché con me ha deciso di correre un rischio, ha visto che
potevo interpretare questo ruolo. Come attrici chiediamo solo
questo, che ci venga data la possibilità di raggiungere profondità
emotive con questi personaggi e che qualcuno sia disposto a correre
il rischio per noi.”
“Nei suoi film Fincher cerca
sempre una storia più grande del racconto stesso – ha
raccontato Rosamund Pike– In questo
caso ha fatto satira sociale tramite il thriller. C’è un sottile
umorismo dark in tutto il film, come se lui volesse dare allo
spettatore il permesso di ridere, anche se non lo fa sentire
proprio a suo agio. David vuole raccontare solo gli esseri umani
che vivono al margine di quello che può essere socialmente
accettato, indipendentemente dal fatto se sono uomini o donne.
L’autrice, Gilliam Flynn, è stata accusata di essere misogina, in
verità è una femminista, come Fincher stesso. So per certo che lui
in un lavoro cerca la persona più qualificata per farlo, senza
distinzioni di genere. Legge il curriculum e sceglie.”
Sul set ha mai avuto la percezione che il regista non
fosse interessato di più allo stile che ai personaggi?
“Tutta la campagna di marketing
per questo film è stata incentrata sul pubblico. Lui ha a cuore
l’esperienza cinematografica per il pubblico, che dovrebbe essere
un evento, qualcosa di emozionante. Penso che per contratto abbia
stabilito che il materiale pubblicitario del film non dovesse
rivelare nulla dei colpi di scena del film stesso. Sono pochi i
registi che hanno il potere di fare questo, ma anche il rispetto
verso il pubblico. E’ importante che gli spettatori possano vedere
qualcosa di nuovo e sorprendente. Quindi il suo interesse maggiore
quando gira è riservato al pubblico che vedrà il film, ma
ovviamente deve essere interessato alla storia che racconta. Riceve
talmente tanti copioni che ha detto di recente che se li avesse
accettati tutti si sarebbe già potuto ritirare. Penso che mantenere
l’interesse vivo sia la chiave che alimenta la passione. Noi come
attori siamo stati fortunati perché lui è molto preciso e da
indicazioni puntuali a tutti, sia comparse sia protagonisti,
chiunque abbia lavorato con lui sia poi andato via
arricchito.”
Guarda il trailer di
Rosaline,
la commedia romantica targata 20th Century Studios con
Kaitlyn Dever, Isabela Merced, Kyle Allen, Sean
Teale, e con Minnie Driver e
Bradley Whitford. Il film debutterà il 14 ottobre
come Hulu Original negli Stati Uniti, come Star+ Original in
America Latina e come Star Original su Disney+ in Italia.
Rosaline
è una rivisitazione leggera e comica della classica storia d’amore
di Shakespeare “Romeo e Giulietta”, raccontata dal punto di vista
della cugina di Giulietta, Rosaline (Kaitlyn Dever), che si dà il
caso sia anche un recente amore di Romeo. Con il cuore spezzato
dopo che Romeo (Kyle Allen) incontra Giulietta (Isabela Merced) e
inizia a corteggiarla, Rosaline organizza un piano per sabotare la
famosa storia d’amore e riconquistare il suo uomo.
Rosaline
è diretto da Karen Maine da una sceneggiatura di
Scott Neustadter e Michael H. Weber, basata sul romanzo “When You
Were Mine” di Rebecca Serle. Shawn Levy, Dan Cohen e Dan Levine
sono i produttori, mentre Kaitlin Dever, Scott Neustadter, Michael
H. Weber, Whitney Brown, Emily Morris e Becca Edelman sono gli
executive producer.
Disponibile dal 14 ottobre sulle
piattaforme Hulu negli Stati Uniti e Disney Plus nel resto del
mondo, Rosaline è una commedia diretta da Karen
Maine. La sceneggiatura, scritta da Scott Neustadter e Michael H.
Weber, è ispirata al romanzo When you were mine di Rebecca
Serle. Sia il film che il libro riprendono, in ogni caso, la
tragedia Romeo e
Giulietta, per riscriverla dal punto di vista di Rosalina. Nel
cast ritroviamo prevalentemente figure nuove, emergenti, tra cui
Kaitlyn Dever (Beautiful
boy) nel ruolo di Rosalina, Kyle
Allen come Romeo e Minnie Driver
(Will
Hunting- genio ribelle).
Rosaline: una tragedia
imperfetta
Rosalina è una giovane dama della
nobile casata dei Capuleti, che vive nella Verona del
Cinquecento. Ella rifiuta di sposarsi: con vari stratagemmi,
spaventa tutti i pretendenti proposti da suo padre, in quanto è
segretamente innamorata di un giovane. Si tratta di Romeo
Montecchi, famiglia nemica dei Capuleti; i due sono costretti a
mantenere la loro relazione segreta. Per via dell’arrivo in città
di un nuovo pretendente, Dario Penza, un ex soldato giovane ed
affascinante, Rosalina è costretta a saltare il ballo in maschera
in cui si sarebbe dovuta incontrare con Romeo. Durante questa
stessa serata, però, per lui scatta l’amore con un’altra dama: la
bella Giulietta Capuleti. Rosalina farà di tutto per
riconquistare il suo amato, prima, e contrastare la sua storia
d’amore con la cugina, dopo. Finirà per pentirsi di aver
interferito nella relazione dei due, e realizzerà che il suo vero
amore non era Romeo.
Rosalina e Dario
Una comica di Romeo e
Giulietta
Rosaline si
presenta come una pellicola fortemente ironica e leggera: si tratta
di un riarrangiamento della tragedia shakespeariana, dando il ruolo
centrale a Rosalina, la dama amata da romeo prima di conoscere
Giulietta. Ad ogni modo però, nel tentativo di comicizzare una
tragedia, si tende a cadere quasi nel banale: quella che è
generalmente nota come una delle più grandi storie d’amore di tutti
i tempi viene parzialmente ridicolizzata. Per quanto la pellicola
possa effettivamente rivelarsi piacevole da seguire, racconta
queste vicende in chiave troppo semplicistica, andando anche a
modificarne il finale.
In Rosaline si
tende a dare maggiore spazio ad alcuni ruoli, come il conte Paride,
presentato con lo stereotipo molto presente nel cinema comico
contemporaneo dell’amico gay, supporto durante tutto il film di
Rosalina. Altri personaggi secondari ma presenti nell’opera
originale, come Tebaldo e Mercuzio, sembrano essere totalmente
offuscati.
Inoltre, in
Rosaline, tendono ad essere presenti anche
elementi e modi di fare che ben poco rispecchiano l’epoca storica
di riferimento: in particolare, si tratta dell’utilizzo di canzoni
attuali (o quasi) come All by myself di Cèline Dion e This will be
di Natalie Cole, e dello stesso comportamento di Rosaline e
Giulietta, che, pur essendo rilevante per la rappresentazione di
una figura di donna più indipendente, poco si addice al
Cinquecento. In poche parole si creano delle incoerenze nel film:
alcuni elementi come i costumi sono inerenti al periodo storico,
mentre tutto il resto viene attualizzato. Il problema in se non sta
nel voler trasporre le vicende di Romeo e Giulietta nel
presente: si è già visto con Romeo+ Giulietta come questo
adattamento possa essere comunque armonioso. Qui la
problematica è che Rosaline è ambientato nel
passato solo a metà.
Rosalina e Giulietta: due ideali
di donna
Elementi interessanti di
Rosaline sono proprio i due personaggi femminili:
Rosalina, la protagonista, e Giulietta. Si tratta di due figure
diametralmente opposte. Rosalina è il prototipo di dama
intelligente, molto indipendente ed a tratti testarda: le proprie
opinioni la portano nel film a mal giudicare la relazione tra Romeo
e Giulietta e lo stesso Dario. Lei non ha paura di esporsi, di
parlare apertamente, anche quando viene giudicato sconveniente
dalle convenzioni sociali. Ha delle aspirazioni per il suo futuro
che esulano dal semplice matrimonio: vuole diventare una cartografa
e non vuole sposarsi. Infatti, mette in fuga tutti i pretendenti
che il padre le propone e cerca di fare lo stesso con Dario.
A differenza di Rosalina, Giulietta
viene presentata all’inizio come una sorta di donna angelo,
caratterizzata da una particolare bellezza e purezza d’animo, tale
da farsi ingannare dall’astuzia della cugina più grande. Questo
personaggio racchiude in sé anche alcuni stereotipi, come la scena
in cui Giulietta riesce a calmare il cavallo, come una sorta di
Biancaneve che comunica con gli animali. Nonostante ciò, nel
momento in cui la giovane si rende conto dello stratagemma di
Rosalina, sembra schiudersi in lei una malizia poco visibile
prima.
La commedia romantica
Rosaline,
targata 20th Century Studios e interpretata da Kaitlyn Dever
(La rivincita delle sfigate, Dopesick – Dichiarazione
di dipendenza), debutterà il 14 ottobre come Hulu Original
negli Stati Uniti, su Star+ in America Latina e su Star all’interno
di Disney+ in Italia.
Rosaline
è una rivisitazione leggera e comica della classica storia d’amore
di Shakespeare “Romeo e Giulietta”, raccontata dal punto di vista
della cugina di Giulietta, Rosaline
(Dever), che si dà il caso sia anche un recente amore di Romeo.
Quando Romeo (Kyle Allen) incontra Giulietta (Isabela Merced) e
inizia a corteggiarla, Rosaline
cerca di sabotare la famosa storia d’amore e di riconquistare il
suo uomo. Diretto da Karen Maine (Yes, God, Yes), il film
è interpretato anche da Sean Teale (Skins), con Minnie
Driver (Speechless) e Bradley Whitford (The Handmaid’s Tale).
La sceneggiatura è di Scott
Neustadter e Michael H. Weber ((500) giorni insieme),
basata sul romanzo “When You Were Mine” di Rebecca Serle. I
produttori sono Shawn Levy, Dan Cohen e Dan Levine, mentre Kaitlyn
Dever, Scott Neustadter, Michael H. Weber ed Emily Morris sono gli
executive producer.
Rosalie è un dramma
storico ed è stato presentato in anteprima, durante la scorsa
edizione, nella sezione Un Certain Regard al
Festival di Cannes 2023. Questo è il secondo film della regista
e sceneggiatrice francese
Stéphanie Di Giusto, che torna dopo il successo della
sua opera prima
Io danzerò, con un nuovo racconto al femminile ambientato
nell’800.
La trama di Rosalie
Questo lungometraggio è ambientato
nel 1870 dove la protagonista
Rosalie, l’attrice
Nadia Tereszkiewicz, vive in una rurale fattoria francese con
il padre vedovo interpretato da Gustave Kervern.
All’insaputa di tutti la giovane donna ha un segreto, soffre di
irsutismo, una malattia causata dagli ormoni e che
provoca la crescita eccessiva di peli in zone del corpo
timpicamenti maschili. Dopo decenni passati a
radersi il viso quotidianamente e a tenerla il più
possibile lontana da occhi indiscreti, il padre di Rosalie ha
combinato per l’unica figlia un matrimonio con
Abel, l’attore francese
Benoît Magimal, proprietario di una taverna in
un villaggio operario in Bretagna.
Quest’uomo ancora ostacolato dalle
ferite riportate sul campo di battaglia in
gioventù, infatti porta un busto per aiutarlo nella postura, però è
alla disperata ricerca della dote di Rosalie per salvare i suoi
affari. Ben consapevole dei problemi di Abel, il padre della
ragazza non rivela le particolarità della figlia e si assicura che
lei non lo riveli fino a quando non si saranno spostati. Durante la
prima notte di nozze Rosalie purtroppo non può più
nascondere la sua condizione, Abel si arrabbia ma decide comunque
di far rimanere la sua neo sposa che nel frattempo inizia a
lavorare come cameriera nel suo locale.
L’atteggiamento solare e la presenza
attraente di Rosalie, inizia ad attirare molti clienti tra gli
operai e un giorno la giovane fa una scommessa con un cliente per
vedere chi riesce a farsi crescere dei baffi migliori tra i due. Il
marito è ovviamente scontroso e furioso, ma la ragazza sostiene che
la sua barba potrebbe attirare visitatori, come in uno spettacolo
“freak show“, il circo con fenomeni da baraccone che
ai tempi andavano in voga nelle grandi città. In effetti, è
esattamente così che va a finire e in breve tempo la gente del
posto rimane affascinata da Rosalie, che mantiene un comportamento
molto femminile nonostante la sua rigogliosa e molto notabile folta
barba.
STEPHANIE-DI GIUSTO-PHOTO-01
Una storia vera ma non una
biografia
L’ispirazione di Stéphanie
Di Giusto per Rosalie è stata Clémentine
Delait, una donna che viveva con orgoglio la sua
condizione di “donna barbuta” nella stessa epoca del film. La
regista però ha specificatamente scelto, con la sceneggiatrice
Sandrine Le Coustumer, che non voleva realizzare
un biopic. Proseguendo la storia Rosalie fa anche amicizia con
Jeanne, l’attrice e figlia d’arte Anna
Biolay, una giovane donna della fabbrica affascinata dalla
sua presenza ma anche con una bambina che vuole adottare con il
marito. Da metà film però la magia della curiosità per la moglie di
Abel viene spezzata per colpa di ben due abitanti del villaggio:
Pierre il vecchio compagno di guerra di Abel,
l’attore
Guillaume Gouix, e il propretario della
fabbrica Barcelin, interpretato da
Benjamin Biolay.
I due uomini odiano
Rosalie però per due motivi differenti; uno perchè
è il classico maschio che ha paura delle donne diverse degli
standard del tempo e il secondo invece perchè con il successo del
locale lui non può attuare il suo piano di chiudere la taverna. Per
fortuna alla fine di tutto finalmente Abel, che viene mostrato fin
dall’inizio come un uomo di poche parole ma buono, accetterà
Rosalie e si innamorerà veramente della moglie. Purtroppo però il
finale, molto confusionario, lascia un pò
perplessi sulla scelta di finire con la coppia che si lancia nel
fiume senza una spiegazione logica.
Nadia Tereszkiewicz
l’anima del film
Per concludere questo secondo film
di Stéphanie Di Giusto è realizzato con
una prospettiva decisamente più moderna del
procedimento del classico dramma storico e con uno sguardo
femminista. Le scene che rappresentano al meglio
quest’idea sono quelle dove si mostra il desiderio
sessuale di Rosalie nei confronti dell’uomo che ha
sposato, nell’autoerotismo quando è sola nel bosco ma anche in una
precisa sequenza di seduzione che omaggia il celebre
Lezioni di piano.
Rosalie è un
lungometraggio che si basa sulla bravura straordinaria dei suoi
interpreti principali interpretati da Benoît
Magimal e Nadia Tereszkiewicz. Ovviamente
quella che spicca di più è l’attrice che porta sul grande schermo
una performance emotiva, che ti fa tifare per tutta la durata per
la sua protagonista e forse accettare il finale senza capire se
effettivamente i due sopravviveranno al tuffo nell’acqua.
Rosa pietra stella,
il film di Marcello Sannino con Ivana
Lotito, Ludovica Nasti e Fabrizio
Rongione, in sala dal 27 agosto con
PFA Films, sarà in anteprima nazionale
venerdì 21 agosto al 50. Giffoni Film
Festival, unico lungometraggio italiano in concorso nella
categoria Generator + 18, e mercoledì 26agosto al 56. Pesaro Film
Festival.
La sinossi di Rosa pietra stella
Rosa pietra stella,
titolo che omaggia un verso del famoso brano di Sergio Bruni
“Carmela”, è ambientato nel centro storico di Napoli e nel comune
di Portici ed è la storia di una giovane donna, bella e indomita,
Carmela appunto, che tira avanti giorno per giorno con lavori
precari e vane ambizioni, finché non le capita, per conto di un
avvocato, di fare affari con gli immigrati clandestini che popolano
i vicoli del centro antico di Napoli. È stata una madre poco
presente di una bambina di undici anni, Maria, ma ora vuole
rimediare, assumersi le proprie responsabilità e vivere la sua
maternità. Conosce Tarek, un quarantenne algerino, e lo travolge
nella sua lotta per trovare un equilibrio, una vita.
Il film è prodotto da
Antonella Di Nocera (Parallelo 41 Produzioni), Gaetano Di
Vaio e Giovanna Crispino (Bronx Film) e
Pier Francesco Aiello (PFA Films) con Rai
Cinema, con il contributo di MIBACT-DG Cinema e
Audiovisivo, Regione Campania e Film Commission
Regione Campania.
Nel cast anche Imma Piro,
Francesca Romana Bergamo, Valentina Curatoli, Niamh Mc
Cann e Gigi Savoia. La sceneggiatura è
dello stesso Sannino con Guido Lombardi, Giorgio
Caruso, con loro autore del soggetto anche lo scrittore
Massimiliano Virgilio. Il direttore della
fotografia è Alessandro Abate, al montaggio
Giogiò Franchini, i costumi sono di
Rossella Aprea e le musiche di Riccardo
Veno.
Si sono appena
concluse le riprese di ROSA ELETTRICA, nuovissimo
thriller on-the-run in sei episodi targato Sky
Original di cui vengono rilasciate oggi le prime foto dal
set. La serie è prodotta da Sky Studios e Cross Productions e
diretta da Davide Marengo (Un’estate
fa, Il cacciatore, Notturno bus), e
arriverà prossimamente in esclusiva su Sky e in streaming solo su
NOW.
Francesco Di Napoli e Maria Chiara Giannetta- Foto di VIRGINIA
BETTOJA
Accanto a
Maria Chiara Giannetta (L’amore e altre seghe
mentali, Blanca, Don Matteo), già annunciata
protagonista nei panni di una eroina per caso, una giovane agente
sotto copertura alle prese con scelte più grandi di lei, le prime
foto di scena ritraggono sul set anche Francesco Di
Napoli (Hey Joe, Romulus, La paranza
dei bambini) ed Elena Lietti (Il sol
dell’avvenire, Il Miracolo, Anna),
annunciati invece oggi rispettivamente nei panni di Cocìss,
baby-boss di camorra che deciderà di collaborare con la polizia, e
del vicequestore Antonella Reja, diretto superiore di Rosa, pronta
a tutto per mettere alla prova la sua giovane recluta.
Rosa
elettrica adatta liberamente l’omonimo romanzo bestseller
di Giampaolo Simi (2007, edito da Sellerio Editore Palermo). Il
soggetto di serie è stato elaborato da Giordana Mari con Giampaolo
Simi e Vittorino Testa. Alla sceneggiatura Giordana Mari, a
capo di una writers’ room tutta al femminile che include anche
Fortunata Apicella, e Serena Patrignanelli e Michela Straniero.
Elena Lietti – Foto di VIRGINIA BETTOJA
Maria Chiara
Giannetta interpreta Rosa Valera, da poco trasferita nel Nucleo
Protezione Testimoni. Al suo primo incarico le viene affidato
Cocìss, un giovane e imprevedibile boss della camorra appena
pentito. Finito nel mirino del clan rivale, ha accettato di
collaborare con la polizia per salvarsi la pelle. Rosa si domanda
perché sia stata scelta proprio lei, ma non ha tempo di farsi
frenare dalle incertezze. Decisa a proteggere Cocìss a tutti i
costi, non si ferma neppure quando capisce che c’è una falla nel
sistema e che, oltre alla carriera, sta rischiando la vita. Soli
contro tutti, Rosa e Cocìss scappano insieme guidati da un
obiettivo comune, salvarsi la pelle e scoprire la verità.
Le foto dal set di ROSA ELETTRICA
1 di 5
Davide Marengo - Foto di
VIRGINIA BETTOJA
Elena Lietti - Foto di
VIRGINIA BETTOJA
Rosa Elettrica - Foto di
VIRGINIA BETTOJA
Francesco Di Napoli e Maria
Chiara Giannetta- Foto di VIRGINIA BETTOJA
Francesco Di Napoli - serie
Sky - Foto di VIRGINIA BETTOJA
Indicata come una tra le migliori
attrici della sua generazione, Rooney Mara ha dato
prova del proprio talento grazie a personaggi fragili, imperfetti
ma dotati allo stesso tempo di un invincibile gamma di sentimenti.
Negli ha collaborato con alcuni dei più affermati attori e autori,
maturando come interprete fino a diventare una delle più richieste
del panorama hollywoodiano.
Attiva tanto al cinema quanto in
importanti cause ambientali e animaliste, la Mara è senza dubbio
una delle personalità più affascinanti oggi presenti nel mondo
dello spettacolo, capace di coniugare semplicità, eleganza e
professionalità. Ecco 10 cose che non sai di Rooney
Mara.
2. Ha ottenuto due
nomination ai premi Oscar. Nel corso della sua carriera
l’attrice è stata candidata a due premi Oscar. Nel 2012 fa infatti
parte della cinquina come miglior attrice, con il film
Millennium – Uomini che odiano le donne, mentre nel 2016
viene candidata come miglior attrice non protagonista per il suo
ruolo nel film Carol.
Rooney Mara: chi è sua sorella
3. Anche sua sorella è una
nota attrice. Rooney Mara è la sorella dell’attrice
Kate
Mara, nota per i suoi ruoli nei film I segreti di
Brokeback Mountain, Fantastic 4 – I Fantastici Quattro e
Sopravvissuto – The Martian. L’attrice celebre per il
film Millennium ha in diverse occasioni
affermato di essersi appassionata alla recitazione grazie alla
sorella, la quale l’ha poi incoraggiata a debuttare in tale
mondo.
Rooney Mara e Joaquin Phoenix
4. Ha una relazione con il
noto attore. Dal 2016 l’attrice ha una relazione con
Joaquin Phoenix, conosciuto sul set del film
Her. I due hanno confermato la loro storia apparendo
insieme ad alcuni eventi di gala, come anche al Festival
di Cannes. Nessuno dei due attori possiede un account social
network, e conducono una vita piuttosto riservata, dividendosi tra
il cinema e le numerose cause animaliste e ambientali da loro
sostenute. Nel luglio del 2019 viene ufficialmente annunciato il
loro fidanzamento.
5. Hanno recitato insieme
più volte. Dopo essersi conosciuti sul set del film
Her, dove interpretavano il ruolo di una coppia in
procinto di divorziare, i due attori hanno nuovamente condiviso la
scena per il film Don’t Worry, dove Phoenix ha voluto
accanto la compagna. Ha poi reso il favore prendendo parte al film
Maria Maddalena, dove la Mara era protagonista. In tutti e
tre questi film, i loro personaggi hanno o hanno avuto una
relazione.
Parte delle cose che non sai di Rooney
Mara
Rooney Mara e Givenchy
6. È l’ambasciatrice di un
noto profumo. Dal 2018 l’attrice è il volto che fa da
testimonial al profumo L’interdit, della celebre Givenchy. Tale
ruolo era un tempo ricoperto dall’iconica Audrey
Hepburn, e la Mara si è detta onorata di poter essere
parte di tale progetto. L’attrice ha dichiarato di non essere
solita legarsi a marche di questo tipo, ma la politica e le persone
dietro Givenchy l’hanno convinta ad usare la propria immagine per
rilanciare un profumo che sfida a superare i propri limiti.
Rooney Mara in Millennium – Uomini
che odiano le donne
7. Ha ottenuto la parte in
un modo insolito. Il regista David
Fincher era certo che Mara fosse la scelta giusta per la
parte di Lisbeth Salander, ma altrettanto non erano i produttori.
Per convincerli, Fincher chiese all’attrice di passare una serata
fuori e di ubriacarsi in modo eccessivo. Il giorno dopo, Fincher la
presentò, in pieno stato di post sbornia, ai produttori, i quali si
convinsero che aveva la tempra giusta per la parte.
8. Ha perso molto peso per
il ruolo. Nonostante non le fosse stato richiesto,
l’attrice decise di perdere una grande quantità di peso, così da
risultare maggiormente pelle e ossa e poter caratterizzare il
proprio personaggio a partire da questo aspetto fragile. Alla fine,
divenne così magra che Fincher, spaventato, la incoraggiò a
riacquisire qualche chilo.
Rooney Mara in Carol
9. La prima scena d’amore è
stata girata in una data speciale. Per pura casualità, la
scena in Carol che vede l’attrice intenta in un rapporto
sessuale con la sua co-protagonista Cate
Blanchett, è stata girata il 17 aprile, che è anche la
data di compleanno della Mara. Questa ha dichiarato che poter
recitare insieme alla Blanchett è stato un vero e proprio sogno che
si realizza.
Rooney Mara: età e altezza
10. Rooney Mara è nata a
Bedford, nello stato di New York, Stati Uniti, il 17
aprile 1985. L’attrice è alta complessivamente 160 centimetri.
Rooney Mara sarà la protagonista di un
prossimo film biografico sull’iconica star di Hollywood
Audrey Hepburn. L’attrice britannica di origine
belga è tra le più rappresentative personalità del cinema degli
anni d’oro, con tanto di premio Oscar su 5 nomination di carriera,
per Vacanze Romane, del 1953. L’American Film Institute ha
classificato la Hepburn come la terza più grande attrice del cinema
di sempre, dietro solo a Katharine Hepburn e
Bette Davis.
Mara, nel frattempo, ha costruito
una sua impressionante carriera cinematografica. Dopo aver ottenuto
l’attenzione per il suo breve ruolo di supporto in The
Social Network, l’attrice americana ha collaborato di
nuovo con il regista David Fincher per
Millennium del 2011, offrendo una performance
eccezionale che le è valsa una nomination all’Oscar come migliore
attrice. Da allora ha continuato a collaborare con alcuni dei
registi più talentuosi del panorama contemporaneo, tra cui
Steven Soderbergh, Spike Jonze,
David Lowery e Todd Haynes, che
l’ha diretta in Carol, ruolo per il quale ha ottenuto la sua
seconda nomination agli Oscar. A breve nel thriller neo-noir di
Guillermo del ToroLa
Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley come
parte di un cast stellare che include artisti del calibro di
Bradley Cooper,
Cate Blanchett e
Toni Collette.
Ora, Puck sta segnalando (tramite
Deadline) che Rooney Mara produrrà e reciterà in un film
sulla vita di Hepburn, sotto l’ala protettrice di Apple. Il nostro
Luca Guadagnino è stato chiamato alla regia e si
conferma il regista italiano più internazionale del nostro cinema.
Michael Mitnick, che in precedenza ha collaborato
con Guadagnino in un cortometraggio del 2019, è pronto a scrivere
la sceneggiatura.
Minuta, diafana ed
elegante, Rooney Mara ha incantato oggi il
pubblico del Festival del Film di Roma 2014 con la sua presenza.
L’attrice è arrivata a Roma per presentare
Trash, l’ultimo film di Stephen
Daldry in cui lei interpreta un piccolo ruolo che la
riconduce alle origini e all’impegno umanitario che tutt’ora
porta avanti in Kenya.
Sei stata come un’insegnante
sul set per i tre protagonisti non professionisti?
“Avevano molte insegnanti sul
set e hanno fatto moltissime prove prima di cominciare le riprese.
Abbiamo passato anche molto tempo insieme, io e i ragazzi, per
cercare di connetterci, di fare amicizia. L’incontro è stato
difficile per via dei naturali ostacoli linguistici, ma ovviamente
abbiamo trovato un nostro modo.”
Come ti sei preparata a
questo ruolo piccolo ma importante?
“Non mi sono sentita come se
dovessi recitare. In alcune scene, come quella in cui insegno ai
ragazzi i nomi degli animali in inglese, si trattava di una
situazione reale, in cui mi potevo davvero trovare dal momento che
io parlavo inglese mentre i ragazzi solo portoghese.”
Come si sono comportati i
giovanissimi protagonisti sul set?
“E’ stato divertente vederli qui
dopo tanto tempo. Sono cresciuti, sono preadolescenti, non più
bambini. Ma lavorare con loro è stato stimolante, erano in quella
fase in cui hanno bisogno di spiegazioni per ogni cosa, e bisogna
esaudirli sempre in ogni richiesta perché devono sapere esattamente
come e cosa fare. Hanno delle forti personalità. Piano piano hanno
cominciato addirittura a preoccuparsi dei loro personaggi, a dire
cose del tipo ‘il mio personaggio non direbbe mai una cosa del
genere’. E’ stato interessante.”
E’ stata la tua prima
volta in Sud America?
“Ci sono stata da piccola. Mai
in Brasile però. La mia esperienza in Paesi come il Cile mi ha
aiutata ad ambientarmi in Brasile. Non ho affrontato cose
completamente estranee ma sicuramente realtà diverse.”
Hai visitato anche Rio De
Janiero?
“Sono arrivata due mesi prima
dell’inizio delle riprese e ho passato le mie giornate con i tre
protagonisti. Non ho avuto molto tempo per visitare la città. Loro
sono dei ragazzi davvero precoci e molto sicuri di sé.”
E della tua esperienza con
Daldry sei soddisfatta? Ti ha fatto fare tante riprese come
Fincher?
“Non ricordo esattamente quante
riprese per scena facevamo. Ho amato lavorare con Stephen, e anche
con gli altri registi, con David (Fincher, ndr). Ognuno ha il suo
metodo di lavoro. Sono metodi diversi e non ce n’è uno più faticoso
di un altro.”
Daldry è noto anche perché
offre sempre grandi possibilità alle sue attrici.
“E’ vero, ma questa volta il
film non era il mio, non ero la protagonista. Il film è dei
ragazzi. Ma lavorare con lui è stato speciale, è una persona
divertente e avventurosa.”
Un’attrice professionista
impara anche da attori non professionisti?
“Certo, e soprattutto se questi
sono bambini. Non ho dovuto recitare, solo essere presente, in quel
momento, e interagire con loro, sono stati bellissimi da guardare
sul set. Hanno anche provato ad insegnarmi alcune parole in
portoghese ma non le ricordo.”
Il tuo personaggio mantiene
sempre la calma, anche in situazioni difficili. Secondo te la tua
Olivia avrebbe potuto reagire diversamente?
“In un Paese straniero devi
sempre mantenere la calma, le regole sono diverse, le usanze sono
diverse e gli atteggiamenti e le reazioni possono essere viste in
maniera diversa. Se lavori in quelle situazioni sai che non si
tratta di momenti e che poi dopo torni a casa tua; in quelle realtà
è quella la tua vita. È un contesto completamente
diverso.”
Tu e il tuo personaggio
avete in comune l’impegno per l’educazione in zone del mondo in
difficoltà. Ci racconti qualcosa della tua attività di impegno
umanitario?
“Sono andata in Africa come
volontaria a 20 anni, in Kenya per l’esattezza. Dopo un po’ ho
fondato una mia organizzazione, la Uweza. E’ come un centro sociale
in cui organizziamo corsi per i ragazzi sia nell’orario scolastico
che nelle ore dopo la scuola. C’è un programma formativo molto
valido e abbiamo corsi di arte e giornalismo tra le altre cose.
Alcuni corsi di pittura ci hanno permesso di scoprire anche ragazzi
particolarmente dotati. Purtroppo io non ci passo molto tempo
perché sono sempre sul set, ma a dicembre dovrei riuscire ad
andarci. Lì c’è una mia amica che è anche la mia socia e lei sta li
sempre. Scegliere questo film anche in un ruolo così piccolo mi ha
permesso di mettere insieme i miei due mondi e di lavorare con
Stephen Daldry, cosa che sicuramente vorrò ripetere.”
L’attrice nominata all’Oscar
Rooney Mara è tornata a parlare sulla
serie Uomini che odiano le donne, il
remake americano dell’omonimo romanzo diretto da David
Fincher. Ebbene anche questa volta l’attrice rivela di
aver perso la speranza di vedere un sequel:
‘Non credo che verranno mai
realizzati. Sono triste perché avrei voluto girarli, ma
semplicemente non mi sembra che ci siano piani a riguardo’
Dopo lo scandalo si casa Sony, dove
erano stare rivelate alcune intenzioni positive sui film, arriva
oggi l’ennesima frenata sulla possibilità di vedere al cinema
diretti da Fincher gli adattamenti di La ragazza che
giocava con il fuoco e La regina dei castelli di
carta.
Si intitola Mary
Magdalene e sarà un biopic sulla donna che, con
Maria, rimase con Gesù fino alla fine. A interpretare il
carismatico personaggio del Vangelo è stata chiamata Rooney
Mara, che nonostante il corpo minuto e i lineamenti
delicati ha carisma da vendere.
L’attrice è stata scelta dal regista
Garth Davis, che l’ha già diretta di
Lion e ne ha evidentemente apprezzato le
grandi doti interpretative.
Mara è
nominata agli Oscar per la sua performance in
Carol nella categoria Migliore attrice
Non Protagonista.
L’attrice candidata
all’Oscar Rooney Mara sarà la protagonista al
fianco di Ben Mendelsohn che film
drammatico Blackbird, debutto alla
regia cinematografica del regista teatrale Benedict
Andrews.
Blackbird racconterà la
storia di due persone che si rincontrano quindici anni dopo essersi
lasciati. Ray dunque è costretto a confrontarsi con il suo passato
quando Una ((Rooney Mara) arriva senza preavviso nel suo
ufficio.
La pellicola è l’adattamento
dell’omonimo romanzo di David Harrower ed è prodotto da Jean
Doumanian e Patrick Daly (Osage County e Galveston). Le
riprese del film dovrebbero iniziare nel Regno Unito questa
estate.
Vi ricordiamo che Rooney
Mara apparirà nell’atteso prossimo film di
Terrence Malick al fianco
di Christian Bale e Ryan Gosling e sarò
inoltre Tigre gigliato in Pan di
Joe Wrigh.
L’attrice trentenne Rooney
Mara verrà premiata con lo Spotlight Award per la sua
performance nel film Carol di
Todd Haynes, al Palm Springs Film Festival,
che si terrà dal 1 all’11 gennaio 2016.
L’annuncio di questo premio arriva
una settimana dopo la nomination come Migliore attrice ai Golden
Globe e come Migliore attrice non protagonista ai SAG Awards
(Screen Actors Guild Awards) per lo stesso ruolo.
Il film di Todd
Haynes è basato sul
romanzo Caroldi Patricia
Highsmith, pubblicato nel 1952. Al centro della vicenda,
ambientata nella New York degli anni Cinquanta, c’è l’amore lesbo
fra Therese Belivet, una ragazza di diciannove anni (Rooney
Mara) che lavora in un grande magazzino e Carol Aird, una
bellissima donna fortemente in crisi con il marito (Cate
Blanchett). Il film uscirà in Italia il 1 gennaio
2016.
La giuria del Palm Springs Film
Festival ha motivato l’assegnazione del premio dicendo che
il ritratto che crea Rooney Mara della
giovane ragazza di Manhattan è ricco di sfumature e porta
integrità e spessore alla storia dell’amore proibito di due donne,
contro i tabù degli anni ’50.
Precedentemente al festival sono
stati annunciati i premi anche a Johnny Depp,
Michael Fassbender, Brie Larson,
Tom McCarthy, Saoirse Ronan e
Alicia Vikander.
Annapurna Pictures ha acquisito i
diritti sul romanzo A House in The Sky, ovvero le
memorie della giornalista canadese Amanda Lindhout
durante il rapimento a cui fu soggetta nel 2008 da parte di alcuni
terroristi Somali. Per il ruolo della giornalista è stata chiamata
Rooney Mara, che ha da poco finito di girare
Carol di Todd Haynes e
quindi si trova libera per un progetto così impegnativo.
A House in the Sky racconta i 15
mesi di prigionia della giornalista, in cui la donna fu tenuta in
catene e lasciata in condizioni psico-fisiche estreme,si sprecano
infatti i racconti di tortura e stupro. La Lindhout fu catturata
nell’agosto 2008, insieme al collega fotografo Nigel Brennan, al
traduttore che li accompagnava e i due piloti dell’aereo, mentre
era in procinto di fare interviste ad alcuni profughi. La
liberazione della giornalista avvenne solo con il pagamento
del riscatto da parte della famiglia dopo 460 giorni.
Sembra che la carriera di Rooney Mara si
stia costruendo sui remake. A breve com’è noto la vedremo nel
rpossimo film di Fincher, The Girl With the Dragon Tattoo
Rooney Mara sarà nel
nuovo film di Spinke Jonze: le trattative sono in dirittura
d’arrivo. L’avvenente Lisbeth Salander del Millennium firmato David
Fincher prende il posto di
Ecco alcune foto rubate dal set di
uno dei due prossimi film di Terrence Malick, quello ancora senza
un titolo che ha trai protagonisti il lanciatissimo Ryan Goslinge
il folletto oscuro di Fincher Rooney Mara, in queste foto quasi
irriconoscibile in confronto con l’aspetto della sua Lisbeth
Salander.
Sul set vediamo anche attivo e
apparentemente molto in forma, il caro Terry che segue da
vicinissimo i suoi due giovani attori.
Fonte: Collider – Foto: JustJared
Si ringrazia il nostro lettore Giovanni De Simone,
Reciteranno presto fianco a fianco
l’attrice nomination Oscar Rooney Mara
(The Girl with the Dragon Tattoo,
The Social Network)
e Nicholas Hoult (Warm
Bodies, Mad Max: Fury
Road). Il film, che sarà diretto
da Charlie McDowell, racconterà una love
story in un’ambientazione sci-fi: i personaggi avranno a che fare
con l’amore un anno dopo la prova scientifica che l’aldilà
esiste.
Il titolo della pellicola
sarà The Discovery: Hoult
interpreterà la parte del figlio dello scienziato responsabile
della scoperta dell’aldilà, mentre Rooney Mara sarà la ragazza dal
tragico passato di cui lui si innamora perdutamente. Il progetto
sarà co-finanziato da Endgame Entertainment
e Protagonist Pictures, e la produzione
inizierà nel Gennaio 2016 in Rhode Island.
Rooney Mara
(Trash, Carol, Lion- La strada verso casa) è
la protagonista di Mary Magdalene,
film che la vede nei panni della donna che, con Maria, è stata al
fianco di Gesù fino alla fine dei suoi giorni, sulla croce.
Di seguito, potete vedere la prima
foto:
Joaquin
Phoenix (Lei, Irrational man, Vizio di
forma) sarà invece Gesù. Nel cast anche
ChiwetelEijofor (12
anni schiavo, Il sopravvissuto- The Martian) e
Tahar Rahim.
Il film è diretto da Garth
Daus e scritto da Helen Edmundson e
Philip Goslett ed è un ritratto autentico e umano
su una delle più enigmatiche figure della storia spirituale. Maria
Maddalena è una giovane donna in cerca di un nuovo modo di vivere
che trova nell’insegnamento di Gesù. Trova un posto nel gruppo
riunito da Gesù ma una storia su Maria Maddalena può avere un lieto
fine?
Ecco il primo trailer di
Una, film presentato all’ultima Festa del Cinema
di Roma e diretto da Benedict Andrews con
protagonisti Rooney Mara e Ben
Mendelsohn (al cinema con Rogue One a Star
Wars Story) basato su un’opera del drammaturgo
David Harrow.
Rooney Mara e
Ben Mendelsohn nel trailer di
Una
https://www.youtube.com/watch?v=vi8fdW-R_ek
Di seguito la trama del film:
Una Spencer è una ragazza tormentata dal passato
che conduce una vita sgregolata fatta principalmente di locali
notturni e incontri sessuali occasionali. Un giorno Una si presenta
senza preavviso sul posto di lavoro di Ray Brooks, un uomo più
grande di lei, con il quale la giovane chiede insistentemente di
poter parlare. A pochi minuti dal loro incontro verrà a galla una
verità inconfessabile che minaccia di mandare in pezzi la vita di
Ray.
L’ultima volta che abbiamo sentito
parlare di Leos Carax è stata al festival
di Cannes 2012 dove presentava Holy
Motors. Adesso, tre anni dopo, il regista si prepara
ad un film musical.
All’inizio di quest’anno il regista
aveva svelato il progetto di un film musical in collaborazione
con la singolare rock band Sparks, nel quale
i dialoghi non fossero semplici inserzioni tra le canzoni, ma
piuttosto il luogo d’incontro dove musica e discorso si fondono
insieme.
Recentemente Carax
ha rivelato a Les Inrockuptibles, magazine francese di musica e
cinema, di essere in contrattazione con Rooney
Mara (Carol,
Pan) e Adam Driver
(Star
Wars VII Il risveglio della forza) per un ruolo
nel suo film, anche se al momento niente è ufficiale.
Questo progetto rappresenta il suo
primo film anglofono ed è previsto un budget di 10-12 milioni
di euro.
Secondo il magazine francese, i protagonisti della trama saranno
una coppia di artisti: una cantante d’opera (Rooney
Mara) e un comico solista (Adam
Driver).
Caroline
Champetier, la direttrice della fotografia che ha
partecipato anche a Holy Motors, ha
detto che a Carax piacerebbe lavorare di nuovo con
molti degli attori che avevano recitato in Holy
Motors, ma ha già in mente esattamente chi vuole nei
due ruoli principali.
Rooney Mara sarà in
Vox Lux, film drammatico su una pop star
diretto da Brady Corbet.
Il film presenterà una soundtrack
formata da tutte canzoni originali, composte e scritte da
Sia, l’artista vincitrice di diversi dischi di
platino e nominata ai Grammy.
Inoltre il film sarà girato in 65mm
e proiettato in 70 mm.
Il film racconterà la vita di
Celeste, dalla polvere al alla ribalta. L’odissea
di 15 anni sarà ambientata tra il 1999 e i giorni nostri e traccerà
un’importante evoluzione per la cultura contemporanea.
Come molti di voi sapranno c’è un
alone di mistero sul sequel La ragazza che giocava
con il fuoco,la trilogia made in USA della saga
letteraria Millennium. Dopo qualche incertezza
dovuta al box office non entusiasmante e al rapporto non idilliaco
di David Fincher con Sony dopo il
primo capitolo Uomini che Odiano le Donne, ora
sembra che lo studios sia intenzionata a produrre il film e
una nuova conferma arriva oggi da Roonery Mara che
afferma decisa le sue intenzioni:
“Per quanto ne so io lo
continuerà a fare fino a quando qualcuno mi dirà il contrario.
E poi lo continuerà a fare!”
La serie dovrebbe essere una
trilogia La ragazza che giocava con il fuoco
e La regina dei castelli di carta.
Millennium Uomini che odiano le donne è
invece il primo film diretto da David Fincher e
con protagonista Daniel Craig.