Road to Oscar 2023: il Miglior attore non protagonista

-

Siamo ormai quasi agli sgoccioli di questa stagione dei premi cinematografici, che si concluderà nella notte tra il 12 e il 13 marzo con la cerimonia dei Premi Oscar 2023. Giunti alla loro 95esima edizione, i più prestigiosi tra i premi dedicati al cinema hanno anche quest’anno indicato nuove tendenze, scoperto nuove sensibilità artistiche, celebrato grandi nomi e battezzato con la loro prima nomination numerose personalità del cinema, più o meno veterane del settore. La categoria al Miglior attore non protagonista, ad esempio, vanta su cinque nominati ben quattro interpreti qui alla loro prima nomination in assoluto.

Si tratta del celebre Brendan Gleeson, del giovane Barry Keoghan, del camaleontico Brian Tyree Henry e del rinato Ke Huy Quan. Fa loro compagnia Judd Hirsch, popolare caratterista qui alla sua seconda candidatura al premio. Cinque attori profondamente diversi tra loro per cinque interpretazioni altrettanto variegate per toni e generi. In attesa di scoprire chi di loro salirà sul palco del Dolby Theatre per ricevere l’ambita statuetta, scopriamo tutto quello che c’è da sapere su di loro, sull’interpretazione per cui sono candidati, sul percorso da loro compiuto durante questa stagione dei premi e su chi concretamente potrebbe trionfare in questa categoria.

Brendan Gleeson, Gli spiriti dell’isola

Oscar-2023-Miglior-attore-non-protagonista-brendan-gleesonL’irlandese Brendan Gleeson è con buone probabilità il più celebre tra i cinque candidati come miglior attore non protagonista. Diventato popolare presso il grande pubblico per la sua interpretazione di Alastor “Malocchio” Moody nella saga di Harry Potter, Gleeson è ricordato anche per i suoi ruoli in film di particolare rilievo come, per citarne solo alcuni, Braveheart – Cuore impavido, Michael Collins, 28 giorni dopo, Gangs of New York, Troy, In Bruges – La coscienza dell’assassino, Calvario e Paddington 2. Una carriera di tutto rispetto, che gli ha nel tempo fatto ricevere svariati riconoscimenti ma mai presso gli Oscar.

Con Gli spiriti dell’isola, però, egli approda finalmente anche presso questi ultimi. Nel film diretto da Martin McDonagh, Gleeson interpreta Colm Doherty, il quale improvvisamente decide di non voler più essere amico di Pádraic Súilleabháin, interpretato da Colin Farrell. Il motivo sembra essere la presa di consapevolezza da parte di Colm della brevità della vita, la quale va dunque vissuta nel modo più significativo possibile, rifuggendo da ogni sciocchezza. Gleeson dà dunque volto ad un personaggio a suo modo burbero, schivo, capace anche di gesti estremi, con una rinnovata idea di cosa è meritevole della sua attenzione e cosa no.

Un personaggio con cui dunque non è facile empatizzare, ma le cui motivazioni sono quantomeno comprensibili. Gleeson riesce poi a renderlo ricco di fragilità e umanità, con una prova attoriale tanto contenuta quanto emotivamente potente. Ad oggi, per questa sua interpretazione, Gleeson è stato nominato ai Satellite Award, agli Screen Actors Guild Award, ai Critics Choice Awards, ai Bafta Awards e ai Golden Globe, ma in nessuna di queste occasioni ha però riportato una vittoria. Restano dunque in ballo gli Oscar 2023, che potrebbero decidere di premiare un vero e proprio veterano del cinema.

Barry Keoghan, Gli spiriti dell’isola

Oscar-2023-Miglior-attore-non-protagonista-barry-keoghanClasse 1992, l’irlandese Barry Keoghan è un attore che recita ormai da poco più di un decennio e può vantare una filmografia ricca di importanti film e collaborazioni con prestigiosi autori del cinema mondiale. Tra i film per cui è noto si citano ad esempio ’71, Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos, Dunkirk di Christopher Nolan, American Animals, Sir Gawain e il Cavaliere Verde, Eternals di Chloé Zhao e The Batman, dove compare brevemente nei panni del Joker. Keoghan ha inoltre un piccolo ruolo anche in due episodi dell’acclamata serie HBO Chernobyl.

Come noto, la storia personale del giovane attore è piuttosto travagliata, essendo cresciuto presso ben tredici famiglie affidatarie diverse, in quanto figlio di una donna dipendente dalle droghe. Nonostante ciò, Keoghan non ha permesso che le difficoltà della vita lo abbattessero e ha perseguito con determinazione la propria passione per la recitazione, fino ad ottenere la sua consacrazione grazie a Gli spiriti dell’isola. Nel film, dove recita proprio accanto a Brendan Gleeson, egli interpreta Dominic Kearney, un ragazzo estremamente sensibile caratterizzato da un ritardo mentale che lo fa passare per lo sciocco del villaggio.

È molto facile, con personaggi affetti da simili patologie, scadere nella macchietta. Una cosa che Keoghan invece riesce brillantemente ad evitare, dando vita ad un personaggio ingenuo ma dotato di un grande cuore, a cui è impossibile non volere bene. Grazie a questa sua delicata interpretazione, l’attore ha ricevuto nomination presso gli Screen Actors Guild Award, i Critics Choice Awards, i Golden Globe e i Bafta Award, trionfando proprio presso questi ultimi. Per questo giovane e talentuoso attore non resta ora che presentarsi agli Oscar 2023, dove chissà che non possa vedersi chiamato sul palco.

Brian Tyree Henry, Causeway

Oscar-2023-Miglior-attore-non-protagonista-brian-tyree-henryL’annuncio di Brian Tyree Henry come candidato al Miglior attore non protagonista è stata decisamente una sorpresa. Ci si aspettava che, invece di lui, ad occupare un posto nella cinquina ci potessero essere attori come Brad Pitt per Babylon, Eddie Redmayne per The Good Nurse o Paul Dano per The Fabelmans. Henry ha invece battuto la forte concorrenza grazie alla sua interpretazione nel film Causeway, un piccolo film indipendente prodotto dalla A24, diretto dall’esordiente Lila Neugebauer e interpretato da Jennifer Lawrence.

Prima di arrivare a questo, Henry non era però certo uno sconosciuto, avendo recitato in film come Hotel Artemis, Widows – Eredità criminale, Joker, La donna alla finestra, Godzilla vs. Kong, Eternals e Bullet Train. In particolare, però, è noto per la sua interpretazione di Alfred “Paper Boi” Miles nella serie Atlanta, grazie alla quale ha ricevuto numerosi riconoscimenti. In Causeway, invece, è James Aucoin, un meccanico segnato da un trauma del passato. Proprio sul tema del trauma ruota il film, esplorando l’argomento attraverso i due personaggi principali, i quali si trovano a stringere un’inaspettata e fragile amicizia.

Quella di Henry in questo film è un’interpretazione molto silenziosa, che lascia parlare la fisicità del personaggio, i suoi sguardi smarriti e il modo in cui parla, più che ciò che effettivamente dice. Candidato per questo ruolo ai Gotham Independent Film Awards, agli Independent Spirit Awards e ai Critics Choice Movie Award, Henry è un po’ l’outsider di turno nella categoria per il Miglior attore non protagonista degli Oscar 2023, ma basta guardare con attenzione la sua interpretazione per comprendere quanto la sua nomination sia meritata.

Ke Huy Quan, Everything Everywhere All at Once

Oscar-2023-Miglior-attore-non-protagonista-ke-huy-quanQuello di Brendan Fraser, candidato per The Whale, non è l’unico ritorno in auge a caratterizzare questa stagione dei premi. Anche l’attore di origine vietnamita Ke Huy Quan è infatti tornato sotto i riflettori dopo una lunga assenza. All’età di tredici anni, egli era divenuto popolarissimo grazie alla sua interpretazione di Short Round nel film Indiana Jones e il tempio maledetto, a cui segue quella di Richard “Data” Wang in I Goonies. Dopo questi due film, però, la sua carriera subisce una forte battuta d’arresto. Quan viene relegato a ruoli minori e il più delle volte viene ingaggiato unicamente come controfigura o coreografo, essendo lui un grande esperto di arti marziali.

Grazie al film Everything Everywhere All at Once, però, egli ha ora messo fine ad un’assenza dalle scene durata quasi vent’anni, ottenendo grazie a questo film un successo strepitoso. In questo, diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert, Quan interpreta Waymond Wang, il marito della Evelyn interpretata da Michelle Yeoh, che in base alla variante di sé che si manifesta acquista personalità e caratteristiche diverse. Una prova attoriale che ha dunque portato l’attore a dover dar vita a più registri, passando dal dramma alla commedia, non risparmiandosi neanche nel mostrare le sue grandi competenze con le arti marziali.

Per la sua interpretazione di questo folle personaggio, Quan si è ad oggi aggiudicato due Screen Actors Guild Awards, un Gotham Independent Film Awards, un Critics Choice Award e un Golden Globe, sempre come migliore attore non protagonista. È poi stato candidato per la medesima categoria anche al Premio BAFTA, unico premio dove ad oggi non ha riportato la vittoria, andata a Barry Keoghan. A Quan non resta ora che attendere il verdetto degli Oscar 2023, presso i quali si presenta da indiscusso favorito.

Judd Hirsch, The Fabelmans

Oscar-2023-Miglior-attore-non-protagonista-Judd-HirschCome anticipato, l’attore Judd Hirsch è l’unico dei cinque candidati della categoria Miglior attore non protagonista a vantare già una precedente nomination al premio. Questa risale però al lontano 1981, quando venne candidato proprio come attore non protagonista per il film Gente comune. Da quel momento Hirsch si è poi fatto notare in film come Vivere in fuga, Independence Day, Man on the Moon, A Beautiful Mind, This Must Be the Place e Diamanti grezzi. Nel 2022, invece, interpreta Boris Schildkraut nel film The Fabelmans, diretto da Steven Spielberg.

Nel film liberamente ispirato alla giovinezza del regista, Boris è il temuto zio di Mitzi Fabelman, interpretata da Michelle Williams. Tale personaggio, un ex domatore di leoni e cineasta che ha sempre dato la precedenza all’arte invece che alla famiglia, compare in realtà in una sola scena del film. Hirsch è dunque in scena per poco meno di dieci minuti, ma tanto gli è bastato per catalizzare le attenzioni tutte su di sé con un personaggio sopra le righe, larger than life, che mette in guardia il protagonista sul pericoloso contrasto tra arte e famiglia.

Anche la sua candidatura è arrivata un po’ a sorpresa, non essendo stato candidato a nessuno degli altri grandi premi cinematografici ma solo presso alcune associazioni di critici. Hirsch potrà dunque non arrivare da favorito agli Oscar 2023, ma la sua nomination gli ha comunque fatto stabilire due importanti traguardi: da una parte quello per il divario più lungo tra la prima e la seconda nomination, pari a 42 anni, e dall’altra quello come secondo attore più anziano nominato come Miglior attore non protagonista agli Oscar all’età di 87 anni e 315 (al primo posto si trova Christopher Plummer, nominato nel 2018 all’età di 88 anni e 41 giorni).

Miglior attore non protagonista… chi vincerà?

Mancano ormai meno di due settimane ai Premi Oscar 2023, la 95esima edizione del premio, durante la quale verranno svelati tutti i vincitori delle 24 categorie. Per quanto riguarda quella al Miglior attore non protagonista, i cui candidati sono stati qui approfonditi, a trionfare dovrebbe essere, con probabilità molto alte, Ke Huy Quan per il film Everything Everywhere All at Once. L’attore si presenta infatti agli Oscar avendo dalla sua la vittoria a tutti gli altri più importanti premi a cui era candidato. Sul suo trionfo anche agli Oscar sembrano dunque esserci pochi dubbi, ma se c’è qualcuno tra i suoi “sfidanti” che potrebbe rubargli tale onore, quello sembra poter essere Barry Keoghan.

L’attore candidato per Gli spiriti dell’isola ha infatti vinto il Bafta Award, unica occasione dove è riuscito a strappare il premio a Quan. Le statistiche restano certamente a favore di quest’ultimo, ma la vittoria di Keoghan è segno che il giovane attore non è passato inosservato e anzi gode di ampi consensi per la sua struggente interpretazione. Gli altri tre candidati, Brendan Gleeson, Brian Tyree Henry e Judd Hirsch sembrano invece avere poche possibilità di vedersi chiamati sul palco, ma gli Oscar, si sa, possono essere imprevedibili, quindi mai dire mai e solo l’apertura della busta con il nome del vincitore potrà svelare l’arcano.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.

Articoli correlati

- Pubblicità -

ALTRE STORIE

- Pubblicità -