Arriva da Instagram il primo
assaggio del talento canoro di Emma Watson per
La Bella e la Bestia. Ecco il
breve frammento audio registrato dalla bambola promozionale del
film.
Un video pubblicato da Jack Morrissey (@therealjackmorrissey) in
data:
Le foto dal film:
[nggallery id=1893]
La Bella e la
Bestia: il teaser trailer
italiano con Emma Watson
Il film, targato
Disney, sarà diretto da Bill Condon,
con Emma Watson/Belle, Dan
Stevens/la Bestia, Luke Evans/Gaston,
Josh Gad che interpreterà Le Tont (in
originale Le Fou), Emma Thompson/Mrs Brick,
Kevin Kline/Maurice, Audra
McDonald/Guardaroba, Ian McKellen/Tockins
e Gugu Mbatha-Raw/Spolverina.
Alle musiche tornerà Alan
Menken già geniale compositore delle musiche del classico
del 1991, premiato con due Oscar. Il film uscirà nelle sale (anche
in 3D) il 17 marzo 2017.
La Bella e la
Bestia fu il primo film d’animazione in assoluto a essere
nominato all’Oscar per il miglior film, e rimase l’unico fino al
2010, quando, dopo che il numero di possibili nomination per la
statuetta era stato aumentato da cinque a dieci, venne raggiunto
dal film Up della Pixar.
Dopo La la Land,
Damien Chazelle e Ryan Gosling
lavoreranno di nuovo insieme nel prossimo film del giovane regista
di Providence, un biopic su Neil Armstrong per la
Universal Pictures.
Damien Chazelle e
Ryan Gosling di nuovo insieme
Chazelle dirigerà
una sceneggiatura scritta dal premio Oscar per Il caso
Spotlight, Josh Singer. Precedentemente
si era detto che, quando il film era in fase di scrittura, Gosling
era già stato approcciato ma non c’era ancora conferma ufficiale.
Adesso, grazie a Variety, sappiamo che la nuova collaborazione è
ufficiale e che le riprese del film cominceranno con ogni
probabilità all’inizio del 2017.
Il film sarà basato sulla biografia
scritta da James Hansen, First Man: A Life
Of Neil A. Armstrong, e racconterà la storia della
missione NASA che portò l’uomo sulla Luna, focalizzandosi sulla
figura di Armstrong negli anni che vanno dal 1961 al 1969.
La storia racconterà i sacrifici e i
costi di una delle missioni spaziali più pericolose di tutti i
tempi. Chazelle è entrato nel progetto già nel 2015 che era in un
primo momento in sviluppo alla Warner Bros per la regia di
Clint Eastwood.
La coppia batte il ferro finchè è
caldo, sfruttando l’onda del successo di La la
Land, che Oltreoceano sta raccogliendo moltissimi
consensi, con ottimi risultati al box office.
Il film guida le nomination ai
Golden Globes ed entrambi i protagonisti,
Emma Stone e Ryan Gosling, sono
stati nominati ai SAG.
La la Land arriverà nelle sale
italiane il prossimo 26 gennaio.
La La
Land è un musical a metà tra dramma e commedia che segue
la storia di Sebastian (Gosling) e Mia
(Stone), che stanno insieme grazie alla loro
passione comune per la musica. Ma appena il successo bussa alla
loro porta devono fare i conti con il sottile tessuto che tiene
insieme il loro amore.
Diretto da Damien
Chazelle (che ha anche curato la sceneggiatura), il film
arriverà nei cinema USA il 15 luglio 2016. Nel cast figura anche il
premio Oscar JK Simmons, alla sua seconda
collaborazione con Chazelle dopo
Whiplash, per il quale ha ricevuto
l’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista. Completano il cast
Finn Wittrock, Sonoya Mizuno, Rosemarie DeWitt, Josh
Pence e Jason Fuchs.
A chi dice che il nuovo capitolo del
franchise di Ridley Scott, Alien
Covenant, non è altri che una riproposizione della storia
di Prometheus, eccovi accontentati. Di
seguito potete trovare lo spaventoso trailer di Alien
Covenant rimontato come quello del film del 2012 con
Noomi Rapace.
Alien Covenant
uscirà il 19 maggio 2017. Alla sceneggiatura hanno lavorato, tra
gli altri, Michael Green, John Logan e
Jack Paglen.
Bill Cudrup
(Spotlight), Jussie
Smolett (Empire), Amy
Seimetz (You’re Next), Carmen
Ejogo (Selma), Benjamin
Rigby e Callie Hernandez (Machete
Kills) sono le ultime new entry nel cast di Alien
Covenant che sarà diretto da Ridley Scott
e sarà ambientato in un momento cronologicamente imprecisato tra le
vicende di Prometheus e quelle di
Alien.
I dettagli dei personaggi per adesso
sono ancora un mistero, ma si suppone che possano ricoprire i ruoli
del resto della troupe del Covenant, che sarà comandata dal
personaggio interpretato da Katherine Waterston.
Anche Demian Bichir e Danny
McBride fanno parte del cast che vedrà tornare
Michael Fassbender nei panni dell’androide
David.
Ricordiamo che il film originale era
incentrato sull’equipaggio della nave spaziale Prometheus, che, seguendo una mappa stellare
rinvenuta tra i manufatti di varie culture terrestri, scopre un
pianeta che potrebbe essere la chiave dell’origine della vita sulla
Terra, ma nella ricerca s’imbatte in una minaccia che potrebbe
causare l’estinzione della razza umana.
Arriva questo 30
dicembre al cinema Il GGG – il Grande Gigante
Gentile. Trasformare la diversità in rara bellezza e
accoglierla come ricchezza. Il cinema di Steven Spielberg ci ha
insegnato, da sempre, anche questo.
Il GGG – il Grande Gigante
Gentile, la magia di Dahl
Uscito nel Regno
Unito nel luglio del 2016, per il pubblico italiano, il
film sarà un regalo di chiusura d’anno che aiuterà anche i più
grande a sentire la magia di dicembre perché, non importa quanto
siamo cresciuti, se pensiamo a quanti degli adulti di oggi siano
diventati tali insieme ai film di Spielberg e a quanti siano
affezionati alla letteratura di Roald Dahl.
Un’accoppiata, quella del regista e lo scrittore che è stata attesa
perché è da sempre sembrata naturale: Spielberg
era già entrato nel mondo dello scrittore quando, nel 1984 era
stato produttore esecutivo de I Gremlins diretto
da Joe Dante. Oggi, il connubio si fa più vivo
nella veste di Spielberg che conosciamo meglio, quella del regista
delle storie di infanzia e scoperta, crescita e consapevolezza. Il
testo originale, datato 1982, narra dell’amicizia
tra Sophie, una bambina rimasta orfana e un gigante creatore di
sogni, nata in una notte in cui, mentre tutti dormono, la nostra
protagonista si attarda a leggere sotto le coperte… di nascosto
perché leggere a quell’ora è proibito. E il proibito, si sa, dà
l’opportunità di conoscere, a chi osa sfidarlo, le più grandi
avventure.
Cosa Il GGG ha in comune
con E.T. – L’extraterrestre?
Alla notizia che Spielberg
avrebbe dato una sua interpretazione de Il GGG – il Grande
Gigante Gentile, è impossibile non pensare a un indiretto
revival del successo e della poesia che ha portato sul grande
schermo con E.T. – L’extraterrestre (con il
quale il GGG condivide tra l’altro la
sceneggiatrice, Melissa Mathisson) ed è
altrettanto impossibile non avere altissime aspettative sul nuovo
viaggio verso terre e popoli sconosciuti che ci propone. In uscita
domani, venerdì 30 dicembre 2016, il film è il secondo
lungometraggio ispirato al racconto dello scrittore anglo-norvegese
che quest’anno avrebbe compiuto 100 anni: lo ha infatti preceduto
il film d’animazione britannico Il mio amico gigante (1989).
Il trailer ci promette effetti
visuali fantastici – basti pensare al fatto che, prima ancora di
essere realizzato, è stato previsualizzato in digitale -, ma anche
uno snodo narrativo tradizionale e lineare che fa della semplicità
il suo reale punto di forza.
Il GGG: un progetto lungo
25 anni
Lo stesso
Spielberg ha dichiarato che realizzare un film sul
racconto di Roald Dahl è un
sogno che ha da ben 25 anni, poiché, come nella
maggior parte dei suoi film, parla di una storia tra la paura e la
più forte curiosità, tra il profondo, tenebroso mistero e la
meraviglia nello svelarlo… ma anche tanto humor: l’estratto della
scena della colazione del Gigante a casa della
regina ne è un valido esempio.
Il GGG segna anche
il debutto sul grande schermo di Ruby Barnhill,
scelta tra numerosissimi aspiranti piccoli attori. Se
Spielberg può essere infatti semplicisticamente
considerato un regista per bambini (grandi e piccoli), non è da
sottovalutare il suo talento di regista di bambini, un talento che
sembra gli sia connaturato perché è proprio lui a non aver mai
perso lo spirito di un bambino che gli permette di lasciare libera
l’immaginazione e di creare, come il protagonista del suo ultimo
film, incantevoli sogni, in cui la tecnologia è una materia che si
mette al servizio delle più “antiquate” emozioni.
A sole 24 ore dalla scomparsa della
figlia, l’attrice Carrie Fisher, Debbie
Reynolds è stata stroncata da un ictus mentre allestiva i
preparativi per il funerale.
Affermava Jack
O’Neill in Stargate (1995):
«Nessuno dovrebbe mai
sopravvivere ai propri figli».
Destino beffardo, quello di una
madre e una figlia legate indissolubilmente al mondo dello
spettacolo, ad una Hollywood che pare aver voluto giocare d’azzardo
non solo con la vita delle due donne, ma anche con la loro
carriera.
Se infatti la fortuna di
Carrie Fisher coincise e si esaurì (quasi) con la
prima trilogia di Guerre Stellari, la madre ha
avuto una vita piena all’interno dello star system
hollywoodiano.
Debbie Reynolds:
vita, carriera e fortuna di una stella
GLI INIZI
Mary Frances
Reynolds, poi nota come Debbie Reynolds,
nacque nel 1932 ad El Paso, Texas. A 16 anni, grazie alla vittoria
di un concorso di bellezza, viene scritturata dalla
MGM. Il suo film d’esordio fu Vorrei
sposare (1948), con la grande Bette
Davis.
CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA
Il successo, clamoroso,
arriva nel 1952 con Cantando Sotto la Pioggia.
Debbie ha appena vent’anni e non ha mai ballato prima di allora.
Prenderà lezioni di ballo e canto, ed entrerà nella storia danzando
con Gene Kelly e Donald O’Connor
sulle note di “Good Morning to you”.
FILMOGRAFIA PARZIALE
Debbie Reynolds,
considerata fidanzatina d’America negli anni ’50 e ’60, si cimentò
soprattutto in commedie leggere, spesso e volentieri accompagnate
da musica e numeri di ballo. Tra queste ricordiamo: Pranzo
di Nozze (1956) con Bette Davis,
Il Piacere della sua Compagnia (1960) con
Fred Astaire e Divorzio
all’Americana (1967) con Dick Van
Dyke
PREMIAZIONI
La prima e unica nomination
all’Oscar le arriva nel 1964 per il musical
Voglio essere amata in un letto d’ottone. Ma
l’ambita statuetta le verrà consegnata solo nel 2016, quando
vincerà il Premio Umanitario Jean Hersholt, assegnato per
contributi eccezionali a cause umanitarie. Ritira il premio dalle
mani di Meryl Streep, la nipote Billie
Lourd.
LA SFORTUNA IN AMORE
In una recente intervista al giornale americano
The Espress la Reynolds
rivelò di essere stata una donna sentimentalmente poco passionale.
Guardandosi indietro, dava a questa ragione la causa della fine dei
suoi matrimoni. Ne ebbe tre. Il primo – quello più famoso e
importante – fu con Eddie Fisher, cantante
statunitense col quale ebbe due figli, Todd e
Carrie. Eddie la lasciò per
sposare Elizabeth Taylor. Nemmeno i successivi due
mariti di Debbie – Harry Karl e Richard
Hamlett – si rivelarono buoni partiti. Entrambi
infatti sperperarono la fortuna dell’attrice nel gioco d’azzardo e
in investimenti fallimentari.
LA STELLA NELLA WALK OF FAME
Nel 1997 le viene dedicata una
stella sulla Walk of Fame, al numero 6654 dell’Hollywood Boulevard,
Hollywood, California.
IL MUSEO DI MEMORABILIA
Negli anni ’90 inaugurò un
museo a Las Vegas, fallito poi nel 1997, dove erano esposti oltre
3000 abiti e oggetti di scena, tra cui gli abiti di Rossella o’Hara
in Via Col Vento e le scarpette di rubino del
Mago di Oz.
LA TV
La Reynold ha preso parte a
numerose serie tv. Tra le altre ricordiamo Love
Boat (1980-83) dove recitava il ruolo di Sheila Evans e,
in tempi più recenti, la parte in Will & Grace,
dove con grande autoironia Debbie interpreta la madre della
protagonista Grace, un’ex attrice sempre in cerca di una svolta
carrieristica.
Altro anno, altra classifica “the
best of”, altra Top 10 per me che odio i numeri
assegnati per dare valore alle cose, odio le stellette e le
percentuali, odio chi riduce a cifra la bellezza (o la bruttezza)
dell’arte. Eppure eccoci di nuovo, io con i miei gusti, voi con la
vostra curiosità (spero).
La mia Top 10 per il 2016
Io, Daniel Blake
Quando Ken
Loach arriva al cinema non è mai per caso. Il fuoco lo
muove: senso civico, rabbia, volontà sociale. Io, Daniel
Blake racchiude tutti questi intenti in una confezione
impeccabile, malinconica e dignitosa, di una vita semplice vissuta
con fame e tenacia. E poi c’è anche la semplice voglia di fare fare
cinema…
Il Caso Spotlight
È la pellicola che ha
portato a casa il premio Oscar per il miglior film all’inizio
dell’anno, diretta da Thomas McCarthy. Un
film di inchiesta, con un ritmo incalzante, che mostra il
giornalismo bello e solido per cui non si ha più il tempo. Il tema
è ovviamente scottante e questo fa la maggior parte del lavoro. Ma
grande merito va anche alla splendida squadra di protagonisti,
guidata dall’inossidabile Michael Keaton.
The Hateful Eight
Quentin Tarantino
al suo ottavo odioso film. Il regista al suo logorroico meglio in
un 70 millimetri glorioso per colori, composizione, sfruttamento
del formato e interpreti. Una cruenta, imponente, affascinante
interpretazione di 10 Piccoli Indiani ambientata
in un Far West non arido e desertico, ma innevato
e gelido. Sempre desolato e pericoloso, come i suoi
protagonisti.
Captain Fantastic
Alla sua opera seconda,
Matt Ross (il viso appuntito di Gavin
Belson di Silicon Valley) confeziona un
film che vince prima nella scrittura e poi nella messa in scena e
nelle interpretazioni. Una commedia che si fa dramma e torna
commedia, e in questa incertezza trova il suo
equilibrio. Un’esaltazione della bellezza dei corpi vitali sia
dei giovani protagonisti che del roccioso ma sempre affascinante
Viggo Mortensen.
Love and Mercy
Film del 2014
di Bill Pohlad, uscito solo quest’anno in
Italia. Si deve tornare un po’ troppo indietro nei mesi
cinematografici ma era un tributo dovuto. Un tributo all’arte, a
Brian Wilson, alla difficoltà di rimanere se
stessi in un mondo cattivo, alla musica che ha il potere di
salvare, al dolore, alla paura, al talento ritrovato di
John Cusack e a quello troppo spesso taciuto, ma
incommensurabile, di Paul Dano (in questa Top 10
ci sarebbe dovuto essere anche l’irresistibile Swiss Army
Man, se solo fosse arrivato nelle nostre sale).
Neruda
Corre il rischio di
diventare il regista più “di moda” del momento, soprattutto con il
magnifico Jackie, protagonista della prossima
stagione dei premi. Ma, con una storia più sua, interpreti meno
noti della Portman ma assolutamente non meno
bravi, il suo tocco deciso eppure delicato che accarezza i
personaggi, l’omaggio al poeta/politico/attivista simbolo di una
Nazione, l’atmosfera che dalla storia scivola nel mito con la
leggerezza di un fiocco di neve, Pablo Larraìn ci
regala ancora del grande cinema: silenzioso, elegante,
emozionante.
È solo la fine del mondo
Il 2016 è stato un anno
molto importante per il cinema di Xavier
Dolan nel nostro Paese. I nostri distributori hanno
finalmente portato in Italia Laurence Anyways
(2012) e Tom à la ferme (2013), e, in
contemporanea finalmente con il resto del Pianeta,
È solo la fine del mondo (2016). Il prodigio
canadese prende le dinamiche familiari, come spessissimo nei suoi
film, e le trasfigura in drammi intensi e passionali. Accarezza con
l’obbiettivo i suoi attori, li racchiude nell’inquadratura,
rinviandoci sempre a quello che in realtà non dicono e facendo
pressione su quello che invece, delle loro personalità, appartiene
anche allo spettatore. E chi guarda resta incantato dalla
sensibilità, dallo straordinario talento che “si riduce”
semplicemente, per modo di dire, alla conoscenza dell’animo
umano.
Sing Street
È un film musicale che è
piaciuto anche a chi i musical non piacciono. Ma non è per questo
che il film di John Carney è in classifica.
Sing Street ha un look rock, un cuore romantico,
un cast travolgente, una storia essenziale su cui si costruisce un
ritmo trascinante che vi impedirà di star fermi sulla sedia. I
vostri piedi danzeranno, le vostre teste andranno a tempo e trai
gli applausi e le risate, nel finale, ci sarà spazio anche per una
discreta lacrima che vi righerà il sorriso.
Animali Notturni
Tom Ford è un uomo
di classe, un uomo sensibile ed equilibrato nel gusto e nello
stile. Un uomo che si è rivelato anche profondo conoscitore delle
passioni oscure dell’uomo e le ha trasportate con l’eleganza che lo
contraddistingue sul grande schermo, attraverso il romanzo
di Austin Wright, Tony &
Susan. La sapienza registica dimostrata in Animali
Notturni è sintomo di uno studio, di impegno, ma anche di
talento innato. Per non parlare degli interpreti, anime sopraffatte
dagli eventi che travolgono lo spettatore.
Paterson
È arrivato in sala da
pochissimi giorni, rientra appena nel dicembre 2016, e meno male.
Paterson di Jim Jarmusch non è un
capolavoro, non è un film eclatante, non è quella pellicola che fa
gridare al miracolo. È un sussurro, una carezza, un intimo
incontro con quelle magie quotidiane che può fare il cinema quando
“scende” a livello dell’uomo comune che racchiude segreti e
bellezza. Paterson è la delicatezza del suo
regista, ma è soprattutto la bellezza (soprattutto artistica) di
Adam Driver, un interprete ineffabile, preciso,
attento, che nel lavoro “per sottrazione” restituisce un ritratto
autentico e, è il caso di dirlo, poetico. Un gioiello da
custodire.
***
Menzione d’onore a Zootropolis, scommessa
vincente delal Disney, e Room, altro film di
notevole successo, una bella sorpresa e una prova importante
per Lenny Abrahamson e per Brie
Larson.
NB: la
classifica è stata realizzata considerando esclusivamente i titoli
arrivati in sala nel 2016 in Italia.
Ripescato dai meandri di Youtube a seguito della
triste scomparsa di Carrie Fisher, ecco il provino
dell’attrice, all’epoca appena diciannovenne, per Star
Wars. Era il 1976.
Il provino di Carrie
Fisher per Star Wars
Rivedremo Carrie
Fisher nei panni della principessa (ormai Generale della
Resistenza) Leia in Star Wars Episodio VIII.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
In una recente classifica stilata
da Forbes dedicata agli attori e alle attrici
che hanno permesso ai rispettivi film di raggiungere un ottimo
guadagno al botteghino nel corso del 2016, Scarlett Johansson svetta
solitaria in cima al podio, conquistandosi il titolo
di Top Grossing Star of
2016 grazie ai 1.2 miliardi di
dollari ottenuti da Captain America Civil
Wars nei soli Stati Uniti, incasso che
raggiunge 1.5 milioni di dollari a livello
mondiale. La classifica tuttavia non tiene conto dei film
d’animazione, pertanto non è possibile per la Johansson
bissare il suo record anche grazie alla partecipazione vocale nel
recentissimo Sing.
Osservando attentamente la
classifica stilata da Forbes ci si accorge che gli
altri gradini sono occupati da colleghi che hanno recitato per lo
più in cinecomics, come il caso di Chris
Evans – anche lui in Captain America Civil
War – e Robert Downey
Jrin terza posizione, senza
dimenticare ovviamente l’ottavo posto raggiunto
da Ryan
Reynoldsgrazie al successo
di Deadpool. Tuttavia,
malgrado Marvel vanti le tre
posizioni d’onore, circa il 50% della classifica Top
Grossing Star of 2016è in verità
occupata da attori della scuderia DC, tra cui
spiccano le quote rose di Margot Robbiein
Suicide Squade Amy
Adams in Batman V Superman Down of
Justice.
Il titolo di Top
Grossing Star of 2016non fa altro
che confermare Scarlett
Johanssoncome una delle attrici più
incisive dell’anno appena trascorso e dell’intera industria del
cinema hollywoodiano, in particolare dopo la recente
partecipazione all’attesissimo adattamento cinematografico
di Ghost in the Shell e all’annuncio
della disponibilità a prestare la sua voce al nuovo film
d’animazione targato Wes Anderson. Dunque non
resta che attendere e vedere se anche il 2017
potrà essere per Scarlett
Johanssonun anno altrettanto ricco
di soddisfazioni e opportunità.
Annunciato all’inizio del 2015,
Ghost in the Shell è diretto
da Rupert Sanders e si baserà su una
sceneggiatura scritta da Jonathan Herman. Nel
cast oltre a Scarlett Johansson,
anche Jamie Moss, Michael
Pitt, William
Wheeler e Pilou Asbæk, Takeshi
Kitano.
CORRELATI:
Ghost in the Shell recensione del
film di Mamoru Oshii
I primi due minuti dal film con Scarlett
Johansson
La prima opera ad entrare in questo
franchise è il manga di Masamune Shirow, serializzato per la
prima volta in Giappone sullo Young Magazine, nel 1989. I sequel
disegnati dallo stesso Shirow sono Ghost in the Shell 1.5:
Human-Error Processor, uscito in un volume unico nel 2003, e Ghost
in the Shell 2: ManMachine Interface, uscito in un volume unico nel
2001.
Ghost in the
Shell arriverà nelle sale italiane il 30 marzo
2017.
Anche se i protagonisti umani di
Kong Skull Island saranno gli amati e premiati
Tom Hiddleston e Brie Larson, è
indubbio che la vera attrazione della pellicola sarà il Re del
primati. Empire ha diffuso un nuovo concept ufficiale dal film
di Jordan Vogt-Roberts.
Kong Skull Island,
che uscirà il 9 marzo 2017, include nel cast Tom
Hiddleston, Brie Larson, Samuel L.
Jackson, John Goodman, Tian Jing, Corey
Hawkins, Jason Mitchell, John Ortiz, Shea Whigham e
Toby Kebbell. Diretto da Jordan
Vogt-Roberts, il film è scritto da Max Borenstein,
John Gatins, Dan Gilroy e Derek
Connolly.
Godzilla vs Kong è previsto per il
momento per il 29 maggio 2020 negli USA, mentre Godzilla 2 dovrebbe
arrivare l’anno prima, il 22 marzo 2019.
La notizia riportata nella serata di ieri, che
voleva un’apparizione di Deadpool in
Logan (terzo film su Wolverine
con Hugh Jackman) è stata ufficialmente smentita
dal soggetto interessato.
Ryan Reynolds,
interprete del Mercenario Chiacchierone, ha infatti tweettato la
smentita ufficiale poche ore fa. A lui sono seguiti i commenti di
James Mangold, regista di Logan,
e quello di Hugh Jackman in persona. Eccoli di
seguito:
Non sappiamo se ci sono programmi
per un’apparizione congiunta sul grande schermo di
Deadpool e Wolverine, tuttavia,
per i fan degli X-Men, sarebbe un desiderio pari a
quello che i fan dei Vendicatori hanno visto avverarsi con
Spider-Man in Civil War. Vi
terremo aggiornati nel caso ci fossero nuovi dettagli in
merito.
Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni
del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta
(se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel
personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti
Marvel al cinema, una sorta
di Robert Downey Jr per il
corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato
alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con questo
film.
Logan ha un’uscita
prevista per il 3 marzo 2017. Alla regia c’è James
Mangold (già regista di Wolverine
L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh
Jackman,Boyd Holbrook, Richard
E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La
Salle, Elise Neal e Patrick
Stewart.
Secondo una
recente indiscrezione pubblicata direttamente
dal New York Post il
52enne Nicholas Cage sarebbe stato
contattato per vestire i panni nientemeno che del presidente
americano Ronald Reagan in un film in
prossima uscita, per il momento ancora senza titolo. Senza
avere ancora informazioni certe riguardo alla consistenza del
progetto e alla possibilità che Cage possa di fatto prendervi
parte, pare che la nuova pellicola dovrebbe dare una
rappresentazione estremamente positiva del presidente repubblicano
ed ex attore hollywoodiano di scarso successo.
Interrogato circa l’offerta di
partecipare al possibile progetto dedicato al
presidente Reagan Nichoals Cage ha
confermato tali indiscrezioni ma senza rivelare per il momento la
sua decisione in merito, affermando in oltre di non essere in
possesso di altri informazioni poiché il film si trova ancora in
una fase progettuale embrionale. Non sarebbe tuttavia la prima
volta che il presidente repubblicano viene dipinto sul grande
schermo – basti ricordare la straordinaria interpretazione
di Alan
Rickmanin The Butler – Un
maggiordomo alla Casa Bianca -, anche se all’inizio di
quest’anno Will Farrell era stato costretto a
desistere dal suo iniziale progetto di interpretare il noto
politico americano in una nova commedia.
Non resta che aspettare per vedere
che sviluppi prenderà il progetto di un film capace di dipingere in
maniera positiva e sensazionalistica la figura del
presidente Ronald Reagan, nel mente in cui si
attende Nicholas Cage possa accettare
definitivamente di entrare a far parte di questa pellicola ancora
avvolta dal mistero.
Durante una recente intervista
rilasciata a Looper lo
sceneggiatore Kurt
Sutterha avuto modo di parlare,
non senza un evidente pizzico di amarezza e fastidio, della propria
turbolenta esperienza con The Punisher War
Zone, il celeberrimo e travagliato reboot del noto
adattamento cinematografico ispirato al
personaggio MarvelComics di Frank
Castle per il quale Sutter aveva inizialmente
elaborato uno script, in seguito rifiutato dai vertici
della Marvel che si sono presi
la libertà di modificare radicalmente la narrazione.
Ricordando il suo coinvolgimento
iniziale nel progetto di The Punisher War
Zone diretto nel 2008
da Lexi Alexander (dopo le
defezioni di Jonathan
Hensleigh e Thomas
Jane), Kurt
Sutterha confessato le
possibili ragioni che avrebbero condotto i
vertici Marvel a rifiutare il suo
script e ad affidare il lavoro a Nick
Santora, affermando che “sono un
grande fan della Marvel, ma da piccolo non amavo
leggere fumetti tutto il tempo. Non ho avuto modo di entrare
in quel mondo in maniera immersiva fino a circa 15 anni fa,
nel periodo in cui ho iniziato a lavorare sulle graphic
novel. Mi sono appassionato a questo universo durante un soggiorno
a Parigi, perché ila loro industria grafica è avanti
decenni rispetto alla nostra! Non mi sono reso conto che non
ci si può prendere delle libertà con i personaggi dei
fumetti, perché sono già definiti e a quelli bisogna attenersi.
Sono molto classici, stereotipati, ma questo è ciò che li rende
così interessante per il pubblico … Quindi sono personaggi a
due dimensioni per una ragione e questo è lo scopo per il
quale servono. Così ho cercato di espandere l’universo
Marvel in una direzione
che non avrebbe dovuto essere messa in atto“.
Mettendo in evidenza la genesi
alquanto rocambolesca e in parte sfortuna che ha riguardato il
personaggio
di The Punisher nel
corso dei suoi vari adattamenti sul grande schermo – il
primo Il Vendicatore del 1989
con Dolph Lundgren e The
Punisher del 2004 con Thomas
Jane, a cui seguì il reboot del
2008 The Punisher War
Zoneinterpretato
da Ray Stevenson – Kurt Sutterha affermato
che “nel momento in cui componevo il mio
script stavo cercando di scrivere riguardo
all’emotività di questo tizio e motivare la sua assurda
violenza con qualche tipo di significato. Stavo solo cercando di
scavare un pò di più nell’angoscia mentale che egli ha
attraversato e di giustificarla. Quindi penso che quello
che stavo cercando di fare è stato di umanizzare un pò di più
il personaggio di The Punisher. Ma è il
genere di cose che non hanno molto seguito in un progetto del
genere, non si può davvero avere una sottotrama che esplori questo
genere di cose. Non in un blockbuster estivo
della Marvel“.
Reduce dal grande successo della
serie FXSons of
Anarchy, Kurt
Suttersembra pronto a tornare a
trattare la materia di The Punisher,
soprattutto dopo l’annuncio dell’ingresso del noto anti-eroe
nell’universo della seconda stagione
di Daredevil prodotta
da Marvel e
Netflix, il quale sarà interpreto
da Jon Bernthal.
È stata pubblicata su Youtube una
brevissima scena eliminata da
Star Wars il Risveglio della Forza in cui si vede
protagonista il Generale Leia, la compianta Carrie
Fisher, alle prese con la guida della
Resistenza. La scena è estratta
dalla 3D Collector’s Edition Blu-ray del film
di JJ Abrams.
Scena inedita da Star Wars Il Risveglio della
Forza
https://www.youtube.com/watch?v=5rDhP-pOSYs
Così come la sua interprete. anche
Leia è fiera e forte, sprezzante del pericolo e ironica, ma allo
stesso tempo amorevole e materna, tutte caratteristiche che Carrie
ha mostrato senza mai risparmiarsi in tutta la sua vita e carriera
e che l’hanno resa l’icona di diverse generazioni.
Per vedere di nuovo in azione il
Generale Leia, dovremo aspettare Star
Wars Episodio VIII.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Per celebrare un 2016 che, nel bene
e nel male, ha visto l’industria del cinema sfornare alcune
interessanti produzioni capaci di accompagnare lo spettatore in
ogni attimo della propria esistenza quotidiana, Screen
Junkies ha deciso di pubblicare sul proprio
canale YouTube un video di sei minuti
intitolato The Year in Movies: 2016
Cinema Supercut, un montaggio di
alcune delle pellicole più iconiche dell’anno prossimo alla sua
conclusione e appartenenti ai generi più disparati.
Come si può notare la prima parte
del montaggio che compone The Year in
Movies: 2016 Cinema
Supercutè interamente
dedicata alle pellicole d’azione più iconiche dell’annata, partendo
da Deadpool
e giungendo fino a Star Trek
Beyond, mentre nella seconda sezione del video si
passa in rassegna un’ampio ventaglio di generi che vanno dalla
commedia al dramma, senza ovviamente dimenticare l’animazione.
Da notare soprattutto
come The Year in Movies: 2016 Cinema
Supercutponga l’accento sul
fatto che l’anno appena passato sia stato in definitiva dominato
dal cinema americano, senza però considerare le pellicole
esclusivamente per la loro popolarità al botteghino, ma, anzi,
ponendo in evidenza anche alcuni interessanti progetti indipendenti
davvero degni di nota. Non mancano tuttavia alcuni celebri esclusi,
come la commedia Florence
Foster Jenkinscandidata a ben
quattro Golden Globe.
The Year in
Movies: 2016 Cinema
Supercutoffre la possibilità
di ammirare all’opera alcuni celebri attori e attrici
come Felicity Jones (Rogue
One), Emma Stone (La La
Land), Ben Affleck
e Michael
Fassbender. Non resta che attendere
e osservare con molta attenzione se anche il popolo dei fan sarà
d’accordo o meno con questa selezione cinematografica dedicata al
2016 proposta da Screen
Junkiese se le pellicole qui
montante possano di fatto essere realmente rappresentative di un
anno dominato da lutti artistici eccellenti e da sorprese davvero
interessanti.
Durante una recente intervista
rilasciata a Empire (ripresa poi anche da
/Film) la produttrice KathleenKennedy ha discusso a lungo riguardo al
progetto originale riguardante il personaggio di Saw
Gerrera all’interno dell’universo dello spin
off Rogue One A Star
Wars Story, affermando che le condizioni che si sono
presentati nel corso della realizzazione della pellicola non hanno
permesso alla fine di approfondire la struttura del ruolo come
invece lo staff avrebbe voluto. Tuttavia la produttrice ha fatto
intendere che nulla impedisce che in alcuni prossimi progetti per
il futuro si possa trovare il modo di introdurre o rielaborato
proprio la figura di Saw.
Scusandosi in particolare con tutti
i fan che si aspettavano qualche riferimento più consistente
all’interno di Rogue One rispetto alla mitiga
di The Clone Wars da
cui Saw
Gerrera proviene, KathleenKennedyha
affermato che “per essere onesti abbiamo
inizialmente pensato di sviluppare il personaggio di
Saw Gerrera verso qualcosa di molto più
grande, ma alla fine non siamo riusciti realizzare il ostro
progetto iniziale. Infatti Saw non è presente nel film in
misura proporzionale a quanto vorremmo voluto, e ciò
indubbiamente ha influito sull’opportunità di esplorare il suo
carattere e la sua psicologia, anche se è nei nostri piani la
possibilità di concedergli ancora di più spazio
nei nostri sviluppi futuri“.
Le sibilline e stuzzicanti parole
di KathleenKennedya
proposito di un possibile futuro per il personaggio
di Saw Gerreranon
hanno mancato di scatenare la curiosità anche del suo interprete
in Rogue One, Forest
Whitaker, il quale ha confessato che “sono davvero curioso di sapere cos’altro hanno in mente di
fare. Perché sembra che il personaggio di Saw
Gerrera piaccia davvero molto, il che è davvero
fantastico!“. In realtà i fan avranno modo di
apprezzare nuovamente la performance – in realtà questa volta solo
vocale – di Whitaker, il quale si presterà per una
sessione di doppiaggio durante un episodio della saga
animata Star Wars Rebels proprio per il ruolo
di Saw.
Lucasfilm
e Disney sembrano dunque ben propensi a dare
una maggiore visibilità e un peso specifico molto consistente al
personaggio di Saw Gerrera per il prossimo
futuro, tuttavia al momento non si conoscono ancora nel dettaglio i
piani che dovrebbero riguardare una tale eventualità.
In un 2016 funestato da lutti
artistici eccellenti come mai se ne sono visti serba proprio che il
destino abbia trovato anche il tempo per concedersi qualche sprazzo
di umorismo nero, cosicché, dopo appena un giorno e mezzo dal
sofferto annuncio della morte dell’attrice Carrie
Fisher ecco giungere la paradossale e commossa notizia del
decesso della madre Debbie
Reynoldsalla veneranda età
di 84 anni. A dare l’annuncio della dipartita
è stato il figlio Todd Fisher, rimasto a
lungo accanto alla madre durante la degenza presso
il Cedars-Sinai Medical Center dov’era
ricoverata, il quale ha voluto commentare l’accaduto con
queste poche parole: “ora è con Carrie e noi abbiamo il cuore
distrutto“.
Secondo quanto riportato
dal Variety sulla base delle
dichiarazioni del
figlio Todd, Debbie Reynoldssarebbe
stata colpita da un improvviso ictus in seguito al dolore
straziante per la morte della figlia Carrie
Fisher, un dolore che di fatto si è dimostrato
insopportabile. Ironia della sorte, il decesso della Reynolds è
giunto proprio mentre la donna, assistita dal
figlio Todd e dalla
nipote Billie Lourd, era intenta a
predisporre la cerimonia funebre in onore della figlia.
Classe 1932, Debbie Reynoldsnasce a
El Paso,nel
profondo Texas dove inizia a farsi
notare per la sua avvenenza già all’età di 16 anni, vincendo
nel 1948 un concorso di bellezza (Miss
Burbank) e diventando una delle più giovani
“fidanzatine d’America“. Esordisce ancora
minorenne grazie alla MGM nella
commedia Vorrei Sposare del 1948 accanto
a Robert Montgomey, ma la sua vera
consacrazione arriva solo nel 1952 grazie
alla partecipazione in qualità di co-protagonista, nel ruolo di
Kathy Selden,al celeberrimo musical Cantando sotto
la pioggia, diretto da Gene Kelly
e Stanley Donen. Si racconta che per
l’occasione la Reynolds, non essendo una ballerina professionista,
ricevette un corso accelerato nientemeno che da Fred
Astaire.
Attraversando una carriera durata
oltre cinquant’anni – durante la quale ricevette la sua unica
candidatura all’Oscar come migliore attrice nel
film musicale Voglio essere amata in un letto
d’ottone diretta nel 1964
da Charles Walters – Debbie Reynolds ha avuto
lo straordinario privilegio di lavorare al fianco di artisti di
grande fama e valore quali Frank Sinatra
(Il fidanzato di tutte), Tony
Curtis (Ragazzi di provincia)
e Dick Van Dyke (Divorzio
all’americana). Nel corso degli anni anni ’90 divenne un
volto noto e apprezzato anche sul piccolo schermo, partecipando ad
alcuni importanti lavori televisivi
come The Golden
Girle Roseanne, oltre che nella celebre
sitcom Will &
Gracedove ha vestito i panni della
madre della protagonista. Una delle sue ultime apparizioni
cinematografiche celebri risale al 2012
con Dietro ai candelabri di
Steven Soderbergh affianco
a Matt Damon
e Michael
Douglas.
Debbie
Reynolds è rimasta sposata dal
1955 al 1959 col noto cantante Eddie Fisher,
una relazione alquanto burrascosa che assunse poi contorni ancora
più drammatici quando Eddie decise di sposare nientemeno che
l’amica del cuore e collega della Reynolds, Elizabeth
Taylor. Dalla relazione con Eddie
Fishernacquero i due
figli Carrie
e Todd.
Rimarranno sempre grandi le gesta, le parole e
soprattutto la straordinaria simpatia e versatilità di un’attrice
icona della Hollywood d’altri tempi, una star in piena regola che
ha trovato già d tempo un posto stabile nelle memorie e nei cuori
di milioni di fan di ogni età e collocazione geografica.
Ecco qualcosa che riguarda
Logan con Hugh Jackman che forse
la 20th Century Fox voleva che rimanesse segreta
ma che grazie a The Wrap possiamo rivelarvi.
SEGUONO
SPOILER
Stando a quanto riporta in
esclusiva la rivista, Ryan Reynolds ha girato
qualcosa per il film che potrebbe essere usato come scena post
credits e mentre il magazine online non riporta nessun altro
dettaglio, sembra che la regia di queste scene sia stata affidata
a David Leitch, regista di Deadpool
2. Se confermato, sarebbe quindi qualcosa che è stato
aggiunto molto dopo.
Anche se è facile lasciarsi
prendere dall’entusiasmo, una scena del genere potrebbe essere
completamente slegata dal resto del film e semplicemente aprire la
strada al sequel di Deadpool.
Sicuramente potremmo vedere i due
iconici personaggi incrociare le loro strade, ma non sarà certo una
collaborazione rilevante, almeno per adesso. Per ora aspettiamo e
vediamo.
Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni
del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta
(se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel
personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti
Marvel al cinema, una sorta
di Robert Downey Jr per il
corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato
alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con questo
film.
Logan ha un’uscita
prevista per il 3 marzo 2017. Alla regia c’è James
Mangold (già regista di Wolverine
L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh
Jackman,Boyd Holbrook, Richard
E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La
Salle, Elise Neal e Patrick
Stewart.
Arriva a sorpresa il primo spot tv
di Spider-Man Homecoming, l’attesissimo
reboot targato Marvel Studios e Sony Pictures
sull’Uomo Ragno.
Il nuovo contributo si apre con
alcune sequenze di Civil War ma poi riusciamo a
vedere un nuovo sguardo di Liz Allan in pericolo
(Laura Harrier) salvata poi da Tom
Holland.
Diretto da Jon
Watts, nel cast del
film protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya sarà invece Michelle.
Al cast si
aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham
Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella
Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael
Mando, Bokeem
Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth
Choi.
La trama ufficiale
di Spider-Man Homecoming
Il giovane Peter Parker/Spider-Man
(Tom Holland) che ha fatto il suo
sensazionale debutto in Spider-Man
Homecoming cerca il suo posto nel mondo come il
supereroe SpiderMan. Entusiasta per la sua
esperienza con i vendicatore Peter torna a casa, dove vive con la
sia Zia May (Marisa Tomei), sotto l’occhio vigile
del suom mentore Tony Stark (Robert Downey,
Jr.). Mentre Peter cerca di riprendere la sua normale
routine quotidiana una nuova minaccia sorge e un nuovo
cattivo, Vulture (Michael
Keaton) mette in pericolo la città di New York e metterà a
dura prova Spider-Man.
Spider-Man
Homecoming è prodotto da Kevin
Feige e il team creativo dei Marvel Studios,
supervisionato e co-prodotto da Amy
Pascal della Sony
Pictures che ne detiene i diritti e che ne
supervisione lo sviluppo da oltre dieci anni.
Il film si basa su una
sceneggiatura scritta da Jonathan Goldstein, John
Francis Daley, Jon Watts, Christopher Ford e Chris McKenna, Erik
Sommers. Spider-Man è un personaggio creato
da Stan Lee e Steve Ditk.
La scomparsa improvvisa di
Carrie Fisher ha lasciato tutti senza parole e
dopo le prime speculazioni in merito
al suo ruolo in Star Wars Episodio VIII, oggi vi
riveliamo che in realtà l’ultimo film dell’attrice sarà un
altro.
Wonderwell ultimo
film di Carrie Fisher
Alla fine di Novembre l’attrice
aveva ultimato la sua lavorazione
in Wonderwell, il fantasy-drama che è
attualmente in lavorazione nientemeno che in Italia.
Secondo quanto abbiamo appreso da
fonti certe, l’attrice ha girato nel mese di Novembre in Toscana e
a Roma, a Cinecittà, le sue pose del film, mentre la lavorazione
durerà almeno fino a Gennaio.
Wonderwell è
una produzione americana indipendente che ha scelto di girare nel
nostro Paese. Si tratta di una fiaba e racconterà di una ragazzina
di dodici anni che affronterà la sua adolescenza attraverso la sua
immaginazione. Nel cast del film oltre a Carrie
Fisher, Megan Dodds (The Contract,
Ever After: A Cinderella Story), Lloyd Owen
(Apollo 18, Miss Potter), Nell Tiger Free (Game of
Thrones), Vincent Spano (Alive, City of Hope)
Rita Ora e Sebastian Croft
(Game of Thrones, Penny Dreadful).
Scritto da William
Brookfield (Kidnapping Mr. Heineken) e
basato su un racconto breve, Wonderwell è
prodotto da Vlad Marsavin, Orian Williams
(Control), Lee Rudnicki
(Snowchild) e Robert
Bernacchi (Snowpiercer).
Produttori esecutivo sono invece Fred Roos
(The Godfather: Part II, Apocalypse Now),
Alexander Roos (Music, War and
Love), Cristina Giubbetti
(Everest,
Ben Hur), William Brookfield
e William Sharp. Roberto
Bessi (Modigliani) e Elena
Baranova (Sin) sono i
co-produttori. Vito Colazzo (Mission
Impossible III) è il line producer.
Wonderwell: co-prodotto con l’Italia l’ultimo
film di Carrie Fisher
Wonderwell è
prodotto da Strange Quark Films
e Cattleya per l’Italia. Nella produzione
coinvolti anche Makinarium,
società di VFX vincitori quest’anno del David Di
Donatello per i migliori effetti speciali e visivi.
Netflix ha diffuso la prima foto di
Our Souls at Night, il nuovo film originale
Netflix con protagonisti Robert Redford e
Jane Fonda che debutterà sul servizio in tutti i Paesi
in cui è attivo nel 2017.
Basato
sul romanzo scritto da Kent Haruf e adattato per
la televisione da Scott Neustadter e Michael H.
Weber (Colpa
delle stelle), Our Souls at Night è
ambientato in Colorado e inizia quando Addie Moore (Jane
Fonda) riceve una visita inaspettata dal suo vicino
Lous Waters (Robert Redford). Entrambi vedovi da
dieci anni e vicini di casa da decenni, non si erano mai
frequentati più di tanto. I figli di entrambi vivono lontani da
casa e loro due abitano entrambi in case enormi. Un giorno lei si
stanca di questa casa enorme e decide che è arrivato il momento di
conoscersi meglio e di sfruttare al meglio il tempo che le è
rimasto.
Nel
cast di Our Souls At Night anche
Bruce Dern (Nebraska), Judy Greer (Jurassic
World) e Matthias Schoenaerts (The
Danish Girl).
Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni
del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta
(se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel
personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti
Marvel al cinema, una sorta
di Robert Downey Jr per il
corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato
alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con questo
film.
Logan ha un’uscita
prevista per il 3 marzo 2017. Alla regia c’è James
Mangold (già regista di Wolverine
L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh
Jackman,Boyd Holbrook, Richard
E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La
Salle, Elise Neal e Patrick
Stewart.
Entertainment Weekly ha diffuso la prima immagine
ufficiale di Miguel, il protagonista di
Coco, nuovo film della Pixar, che
avrà la voce dell’esordiente Anthony Gonzalez.
Ecco il protagonista di Coco
Dopo la conferma
di Benjamin Bratt e Gael Garcia
Bernal ecco anche Antony
Gonzalez e Renée
Victor aggiungerei al cast vocale del nuovo
lungometraggio animato.
La sinossi ufficiale
di Coco rilasciata
dalla Pixar recita:
“nonostante lo sconcertante divieto da
parte degli anziani della sua famiglia circa la passione per
la musica, Miguel (Anthony Gonzalez) sogna di
diventare un musicista di successo come il suo idolo Ernesto de la
Cruz (Benjamin Bratt). Nel disperato tentativo di
dimostrare il suo talento, Miguel si ritrova nella splendida e
colorata Terra dei Morti a seguito di una misteriosa catena di
eventi. Lungo la strada incontra l’affascinante imbroglione Hector
(Gael García Bernal) con il quale accetta di
partire per un viaggio straordinario“.
La Pixar ha
poi rivelato che Coco sarà probabilmente uno
dei film più musicali mai prodotti dallo studio, un chiaro intento
di rifarsi non solo ai classici della Disney
ma anche al recente successo di Frozen
e Oceania. La volontà e poi quella di narrare
una vicenda che affonda le proprie radici in una cultura molto
diversa rispetto a ai racconti portanti fino ad oggi all’attenzione
dei più piccoli.
Durante un’intervista rilasciata
aEntertainment Weeklye dedicata specificatamente
a Coco, il
regista Lee Unkrich ha
affermato che “è stato
importante per noi dal primo giorno che avere un cast
latino-americano. Erano tutti concentrati, e abbiamo così
finito con l’ottener un fantastico mix di persone, provenienti un
pò dal Messico e un pò’ da Los
Angeles“. Parlando poi della gestazione
dei personaggi di Coco – il cui progetto
risale ai tempi di Tom Story
3 – Unkrich ha affermato che “in corso
d’opera abbiamo avuto un altro
bambino per la voce Miguel che ora ha 17 o 18 anni, il
quale potrebbe dirvi quanto tempo abbiamo lavorato sul film,
ma la sua voce è cambiata molto nel corso del tempo ed è stato
necessario trovare una nuova voce, così abbiamo
trovato Antony
Gonzalez“.
Sono da poco passate 24 ore dalla
morte, per arresto cardiaco, dell’attrice CarrieFisher, che l’intero web già ne compiange la
scomparsa. Conosciuta principalmente per il ruolo della principessa
Leia Organa nella Saga di Star Wars, la vita dell’attrice è
invece stata influenzata fin dalla nascita dal mondo del cinema.
Figlia dell’attrice Debbie Reynolds e del cantante
Eddie Fisher, Carrie ha vissuto
sulla propria pelle i pro e i contro del vivere a stretto contatto
con la Dolce Vita di Hollywood. Per omaggiarla, tralasciando volutamente
la saga di Lucas, desideriamo ricordare i ruoli
che hanno caratterizzato la sua carriera.
Sei volti poco noti di Carrie Fisher
Shampoo (1975)
Film di esordio, del 1975.
Carrie recita accanto all’aitante Warren Beatty,
in una leggera commedia di amori e tradimenti, ambientata
all’indomani della rivoluzione sessantottina.
The Blues Brothers (1980)
Forse trai i film
della Fisher in pochi ricorderanno il breve ma divertente
cameo interpretato dalla Fisher in uno dei film
Cult per eccellenza. Qui Carrie interpretava la ex fidanzata di
JohnBelushi, vendicativa eroina
armata di fucile, pronta a far fuori l’uomo che la aveva lasciata
all’altare. Ma con un’accozzaglia di scuse esilaranti, (da “Ero
rimasto senza benzina!” a “Era morta mia madre!”), Jake
Blues riuscirà ad ammansirla, baciarla… e mollarla in men
che non si dica!
Hanna e le sue sorelle (1986)
Come per molti attori,
anche nella carriera della Fisher non poteva mancare all’appello un
film di e con Woody Allen. Questa volta siamo di
fronte ad una comedy-drama che narra le vicende di una famiglia
composta da star del calibro di Mia Farrow,
Michael Caine e Barbara
Hershey.
Harry ti presento Sally (1989)
Nella commedia romantica
più famosa e amata degli anni ’80, Carrie Fisher è
Marie, la migliore amica di Sally (Meg Ryan).
Disincantata, un po’ cinica, ma a caccia del vero amore, proprio
come Fisher. Il ruolo ha aggiunto brio e sorriso a
un film già perfetto e ha dato la possibilità a Carrie di offrirci
un nuovo piccolo ma indimenticabile ruolo.
Cartoline dall’inferno (1990)
Si tratta dell’unico film
in cui le si riconosce il ruolo di sceneggiatrice. Il film è basato
sul romanzo Postcards from the Edge, scritto proprio da Carrie
e basato praticamente sulla sua vita, in cui l’attrice si
mette a nudo rivelando le difficoltà di un’infanzia cresciuta
all’ombra di una madre famosa e di una vita caratterizzata dalla
battaglia contro la tossicodipendenza. Nelle sue vesti, una
Meryl Streep nominata all’Oscar come miglior
attrice protagonista. Anche se Carrie non appare nel film, il suo
lavoro di scrittrice e sceneggiatrice, molte volte “fantasma” (è
stata ad esempio “script doctor” per Hook di
Steven Spielberg) ha caratterizzato gran
parte della sua vita a testimonianza del grande cervello oltre che
dell’ironia feroce e della simpatia che la rappresentavano.
Cameo illustri (I Griffin, The Big Bang Theory, Sex &
the City)
La star si è più volte
prestata a comparsate in diverse serie televisive. Memorabile
quella in cui interpreta sé stessa in Sex & the
city, tuttavia il pubblico americano ha potuto
affezionarsi a lei anche sul piccolo schermo grazie alla sua
presenza fissa nel cast del cartone “I Griffin”. Carrie prestava
infatti abitualmente la sua voce al personaggio di
Angela, integerrimo capo ufficio di Peter, del
quale cadrà anche innamorata. La ricordiamo anche nella settima
stagione di The Big Bang Theory, in cui con la consueta schiettezza
e ironia, interpreta se stessa per un breve cameo.
Per oltre 30 anni, Carrie
Fisher è stata l’unica donna di un certo peso nel
franchise di Star
Wars, fino all’arrivo di Daisy
Ridley. L’attrice inglese ventiquattrenne ha accolto con
grande dolore, come tutti i suoi colleghi, la notizia della
perdita di Carrie e ha scritto: “Devastata da
questa monumentale perdita. Quanto siamo stati fortunati ad averla
conosciuta, e che cosa terribile essere costretti a dirle
addio.”
Daisy Ridley
devastata dalla morte di Carrie Fisher
Le due attrici condividono un breve
ma commovente momento in Star Wars il Risveglio della
Forza e le vedremo di nuovo insieme in Episodio
VIII.
Per la maggior pare della storia di
Star Wars, come detto, Carrie
Fisher è stata l’unica donna protagonista del franchise.
Durante la Star Wars Celebration del 2015,
l’attrice accolse a braccia a perte la giovane collega. “È
bello avere un po’ d’aiuto – disse Fisher – Mi è piaciuto
essere l’unica donna quando avevo 19 anni… Ora mi serve un
aiuto.” In merito alla collaborazione con Ridley, la Fisher
aveva dichiarato a EW: “Ho cercato di aiutarla, l’ho messa in
guardia, è così che aiuto le persone.”
A Interviewmagazine invece, Carrie
Fisher dichiarò, rivolta a Daisy: “Dovresti combattere
per i tuoi costumi. Non essere una schiava, come lo sono stata
io.” In riferimento, chiaramente, al famigerato bikini dorato.
“D’accordo, lo farò” fu la replica di Daisy
Ridley.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Il report di TMZ
che abbiamo citato di recente (leggi qui) ha assicurato che Carrie
Fisher aveva completato le sue riprese per
Star
Wars Episodio VIII prima di passare a miglior vita.
Attraverso quanto dichiara Deadline, sappiamo ora che il Generale
Leia avrà un ruolo molto più ampio nell’ottavo episodio
della saga canonica, notizia che coincide con quella relativa
all’espansione del ruolo di Billie
Lourd, figlia della Fisher, che vi
avevamo dato qualche settimana fa.
Leia e la Resistenza avranno più
spazio in Star Wars Episodio VIII
Il sito riporta infatti che nel film
vedremo molta più Leia e molto di più la
Resistenza, soprattutto considerando il modo in
cui è terminato Il Risveglio della Forza. Il Primo
Ordine non ha più una base operativa e Luke
Skywalker è stato finalmente trovato. Sembra questo il
momento propizio per la Resistenza di sferrare un attacco decisivo
e quindi i suoi leader, tra cui spicca Leia, dovranno assumere il
comando delle operazioni.
Alla luce però della scomparsa di
Carrie Fisher non sappiamo in che modo il percorso
del suo personaggio verrà manipolato per adattarsi a questa nuova
triste necessità, in vista dell’Episodio IX.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Glass
Distortion ha diffuso su Vimeo un video che mette a
confronto Il Cavaliere Oscuro di
Christopher Nolan con quello che originariamente,
nella fase di produzione, era lo storyboard
immaginato per il film.
Il cavaliere oscuro – film e storyboard a confronto
Il cavaliere oscuro (The
Dark Knight) è un film del 2008 diretto da Christopher Nolan e
basato su Batman, personaggio dei fumetti creato da Bob Kane e Bill
Finger. La pellicola è il seguito di Batman Begins (2005),
anch’esso diretto da Nolan, ed è stata preceduta dal film
direct-to-video Batman: Il cavaliere di Gotham, raccolta di
cortometraggi animati realizzati in stile anime, che coprono l’arco
temporale tra i due lavori cinematografici.
In questo film Bruce Wayne, ovvero
Batman (Christian Bale), affiancato dal procuratore distrettuale
Harvey Dent (Aaron Eckhart) e dal commissario Jim Gordon (Gary
Oldman), si trova ad affrontare un folle criminale che si fa
chiamare Joker (Heath Ledger). Nel cast figurano anche Maggie
Gyllenhaal, Michael Caine e Morgan Freeman.
Il film è stato girato negli Stati
Uniti, in particolare a Chicago, e ad Hong Kong. La pellicola ha
ricevuto numerose candidature e riconoscimenti, tra cui due premi
Oscar, a Richard King per il miglior montaggio sonoro e a Heath
Ledger come miglior attore non protagonista (postumo). Nel 2012 è
uscito il seguito del film, Il cavaliere oscuro – Il
ritorno, che conclude la trilogia di Nolan.
Dopo il recente annuncio del
progetto Pandora messo in atto
dal Disney’s
Animal Kingdom Theme Park
in Florida, ecco subito il contrattacco da
parte degli Universal Studios, che nel campo
dell’intrattenimento per famiglie decidono di proseguire con la
lunga tradizione di attrazione basate du
personaggi Marvel
– Spider-Man e Hulk in
primis – e annunciano l’intenzione di realizzare all’interno
degli Island of Adventure Theme Park un nuovo
progetto di esperienza immersiva in POV
dedicata al mondo di Iron Man, il cui debutto
dovrebbe avvenire l’11 gennaio 2017
a Hong Kong.
Il progetto proposto
dagli Universal Studios e
denominato Iron Man Experience Motion
Simulator, dopo mesi di misterioso silenzio stampa, viene
ora finalmente illustrato al grande pubblico attraverso due nuovi
video caricati du YouTube, nel quale
l’attrazione viene descritta in realtà come un
comune railroad show – la simulazione di una
corsa su veicolo in movimento – che qui permette di effettuare un
tour all’intento della Stark Industries,
riprodotta nei suoi più minuziosi dettagli proprio come nella serie
cinematografica.
Come ben illustrato dai precedenti
video, Iron Man Experience Motion
Simulator permette al pubblico di ammirare i numerosi
velivoli aerei progettati da Tony Stark
sfrecciare sullo sfondo degli studios, il tutto condito con la
simulazione di un rocambolesco attacco durante il
quale Iron Man si trova a dover combattere
contro Hydra e i suoi seguaci. Da notare come
il filmato in POV ricordi molto da vicino
l’attrazione The Amazing Adventures of
Spider-Man, attualmente situata
agli Universal Studios
di Orlando e di Osaka
in Giappone.
Al momento pare dunque che
con Iron Man Experience Motion
Simulator le attrazioni a
tema Marvel siano destinate a
compiere un rapido e deciso salto di qualità, proprio grazie alla
tecnologia dei simulatori di movimento, anche se in realtà per il
momento il prototipo dovrà essere prima testato al di fuori del
suolo americano prima di poter fare la sua comparsa in patria.
All’epoca della sua partecipazione a
The Amazing Spider-Man,
Andrew Garfield sembrava l’attore più felice del
mondo. Dichiarando in più di un’occasione che quello era sempre
stato il suo personaggio preferito, sin da
bambino, dava certamente l’impressione di essere
l’attore con il giusto entusiasmo per la parte. Purtroppo per lui
sappiamo come si sono svolti i fatti: nonostante gli incassi i suoi
due film nei panni dell’Uomo Ragno sono stati
bocciati e lui ha perso la possibilità di essere “il suo
personaggio preferito”.
Andrew Garfield è
stato “in conflitto” con il ruolo
di Spider-Man
Archiviata la parentesi cinecomics, Andrew si è dedicato
nuovamente al cinema più piccolo (per modo di dire) e adesso,
grazie alla sua partecipazione nei panni del protagonista a
La Battaglia di Hacksaw Ridge, sta anche
raccogliendo consensi e il plauso della critica. Tuttavia la ferita
di Spider-Man sembra ancora aperta e dopo le
recenti dichiarazioni in merito al sollievo provato dopo aver
dismesso il costume rosso e blu, adesso Andrew
Garfield si è lasciato andare a considerazioni relative
alla produzione in cui era coinvolto e alle logiche di mercato.
“Ha portato una scala di valori differente e una diversa
gerarchia di priorità – ha dichiarato l’attore – E tutti
sappiamo quali queste sono. Ero in conflitto con questa gerarchia.
Non stavo avendo l’esperienza totale che ricordo di aver
avuto.”
CORRELATI:
Tom Holland e lo Spider-Man
“perfetto” di Andrew Garfield
Anche senza
Spider-Man, la carriera di Andrew
sembra andare a gonfie vele. Quest’anno non lo vedremo infatti
soltanto in La Battaglia di Hacksaw
Ridge di Mel Gibson, ma anche come
protagonista assoluto in Silence di Martin
Scorsese, in cui sembra approcciarsi a quello che è il suo
ruolo più complesso fino a questo momento.
Per quanto riguarda invece
Spider-Man, anche lui sembra essersi ripreso
egregiamente dalla separazione con Garfield,
passando all’interprete più giovane Tom Holland.
Arriverà nei cinema italiani il 6 luglio 2017.
Parlando in maniera molto sincera e
animata durante una recente intervista con
Collider riguardo al proprio ruolo di villain
nell’atteso reboot di Tomb Raider,
l’attore Walton Goggins ha avuto modo di
descrivere ciò che l’ha affascinato particolarmente di quest’oscuro
personaggio antagonista di Lara Croft tanto
da portarlo ad accettare la parte, in particolare di come gli è
stata data la possibilità di approfondire la psicologia disturbata
e contrastata celata dietro un’entità ricca di sfumature.
In relazione al suo ruolo nel reboot
di Tomb Rider accanto alla giovane
collega Alicia
Vikander,Walton
Goggins ha infatti dichiarato: “sono così entusiasta! Sono un grande fan del genere action,
oltre che di Alicia e del regista Roar Uthaug.
Onestamente credo che lo script, in qualche modo, è come se fosse
stato già nell’aria. La struttura e il fondamento di questa storia
sono davvero solidi e interessanti. È così divertente, ma
allo stesso tempo è anche un cammino di realtà che ti porta
via con sé. E questo ruolo che mi trovo a interpretare è
davvero confuso, arrabbiato e disperato. Sto solo cercando il
modo giusto di dargli la miglior forma possibile. Sono
davvero, davvero, davvero entusiasta di far parte di questo
progetto!“.
Già in passato, subito dopo
l’annuncio della sua adesione al progetto del reboot
di Tomb Raider, Walton
Gogginsaveva confessato di come la
presenza di Alicia
Vikandere di un regista di grande
talento come Roar Uthaug
avessero giocato un ruolo determinante per fagli firmare il
contratto, ed ora apprendiamo che gran parte della sua eccitazione
verso il film dipende anche dalla possibilità di esplorare fino in
fondo un antagonista cupo e sfaccettato come se ne vedono pochi
oggi sul grande schermo.
A dirigere il nuovo reboot
di Tomb Raider sarà Roar
Uthaug (L’onda) e racconterà la
storia di una giovane Lara
Croft impegnata a sopravvivere dalla sua prima
avventura. Il produttore sarà Graham
King per conto di una co-produzione
fra MGM, GK
Films e Warner Bros
Pictures.
La tristissima notizia della morte
della principessa Leia, Carrie Fisher, ha fatto il
giro del mondo nelle ultime ore e ha immerso i suoi fan e gli
innamorati della saga di Star
Wars in uno stato di profonda
tristezza. Dopo i primi rumors che
vogliono uno slittamento delle ripresedell’Episodio
IX, forse per apportare qualche modifica al ruolo di
Fisher nel film a cui non potrà purtroppo
partecipare, arriva invece la conferma che il lavoro di
Carrie Fisher per Episodio VIII
era già stato completato.
Carrie Fisher
aveva terminato il lavoro su Episodio VIII
È TMZ a riportare che la
Fisher aveva completato a l 100% le sue scene per
il film prima di venire a mancare, ma a questo punto resta da
vedere in che modo il personaggio di Leia concluderà la sua
partecipazione alla saga, visto che la sua presenza era prevista
anche in Episodio IX. Sembra quindi probabile che
nei prossimi mesi scopriremo in che modo il film avrebbe dovuto
lasciare l’ormai Generale Leia.
Vedremo quindi la nostra principessa
in Star Wars Episodio VIII e, memori della recente
sorte di Peter Cushing in Rogue One, potremmo
anche azzardare delle ipotesi di digitalizzazione del
personaggio.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.