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Il seme del fico sacro: il trailer del film di Mohammad Rasoulof

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Il seme del fico sacro: il trailer del film di Mohammad Rasoulof

Candidato agli Oscar come Miglior Film internazionale e vincitore del Premio Speciale della giuria al Festival di Cannes, Il seme del fico sacro di Mohammad Rasoulof arriva al cinema dal 20 febbraio con Lucky Red e Bim Distribuzione.

Dopo Il male non esiste, vincitore dell’Orso d’oro al Festival internazionale del cinema di Berlino, Rasoulof racconta una famiglia, che attraverso le sue dinamiche interne, diventa ritratto di un paese intero, l’Iran, scosso dalle pressioni politiche e religiose, dalle repressioni, dalle censure e dall’oppressione nei confronti delle libertà personali. A queste prevaricazioni, rappresentate nel film dal potere di un padre di famiglia, si oppongono le donne, ovvero le nuove generazioni, in un crescendo di tensione.

Il seme del fico sacro è il simbolo della resistenza artistica e civile del popolo iraniano, una resistenza guidata innanzitutto dal coraggio delle donne e dei giovani che si battono per una rivoluzione culturale, ancora lontana.

La trama di Il seme del fico sacro

Teheran. I festeggiamenti per la promozione di Iman a giudice istruttore del Tribunale della Guardia Rivoluzionaria coincidono con il movimento di protesta popolare a seguito della morte di una giovane donna.

Iman è alle prese con il peso psicologico del suo nuovo ruolo. Mentre le sue figlie, Rezvan e Sana, sono scioccate e, allo stesso tempo, elettrizzate dagli eventi, la moglie Najmeh cerca di fare del suo meglio per tenere insieme la famiglia.

Quando Iman scopre che la sua pistola d’ordinanza è sparita, sospetta delle tre donne. Spaventato dal rischio di rovinare la sua reputazione e di perdere il  lavoro, diventa sempre più paranoico e inizia, in casa propria, un’indagine in cui vengono oltrepassati tutti confini, uno dopo l’altro…

Il seme del fico sacro, la spiegazione del finale e analisi dei temi: perché Iman insegue la sua famiglia sulle montagne?

Il decimo film di Mohammad Rasoulouf, l’ottavo lungometraggio, potrebbe essere definito uno dei suoi film più incisivi, in cui critica apertamente il governo iraniano. Il seme del fico sacro (la nostra recensione) sceglie di spostare l’obiettivo direttamente nel cuore dell’amministrazione teocratica, per evidenziare la fragilità e il marciume all’interno di una famiglia, mentre le differenze ideologiche e morali minacciano di distruggerla.

Cosa succede in Il seme del fico sacro

Il Seme del Fico Sacro

La promozione di Iman e la paranoia del lavoro

Avvocato onesto, devoto alla sua fede e al governo, Iman vive con la moglie Namjeh e le due figlie, Rezvan e Sara. La promozione lo vede come giudice istruttore alle dirette dipendenze del Tribunale Rivoluzionario di Teheran.

Il Tribunale rivoluzionario si occupa di quasi tutti i reati che potrebbero mettere a rischio la salute interna ed esterna del paese o l’ideologia in generale. Dai reati su larga scala come il contrabbando o lo spionaggio all’istigazione alla calunnia contro il governo, tutto rientra nella competenza di questo Tribunale rivoluzionario. A differenza della magistratura ordinaria, i processi non sono pubblici, non sono presieduti da una giuria ma da un singolo giudice e i dettagli del processo vengono resi noti solo a discrezione del governo.

Iman, pur essendo stato promosso a una posizione più alta e aver ricevuto una retribuzione sostanziosa insieme a un appartamento più grande, scopre presto che la sua nomina a giudice istruttore non è dovuta al suo talento giudiziario, ma alla sua devozione all’amministrazione, che lo renderebbe la mano perfetta per emettere condanne a morte, indipendentemente dalle prove che indicano tale esito. Almeno questo sarebbe il motivo per cui il suo superiore Ghaderi gli avrebbe ordinato di firmare queste condanne a morte. Ciò a sua volta lo avrebbe costretto a rimanere anonimo e a limitare le informazioni anche ai suoi familiari.

La cena di quella sera, apparentemente un modo per festeggiare la promozione di Iman, si traduce invece nel fatto che Iman ordina alle sue due figlie adolescenti di stare alla larga dai social media, oltre a garantire che la notizia della sua promozione o posizione all’interno del governo rimanga limitata tra le quattro mura del loro appartamento. Per quanto riguarda la protezione, a Iman viene assegnata una pistola, che Iman maneggia nervosamente, e anche sua moglie prende nota di quella metodologia cauta.

L’attacco a Sadaf

Il seme del fico sacro

In Il seme del fico sacro Rasoulof, pur non riferendosi esplicitamente alle proteste delle Ragazze di Parigi (protesta per il velo), si riferirebbe a tali proteste o, cosa più importante, alle proteste del 2022 contro la morte di Mahsa Amini in custodia della polizia, che avrebbero portato a manifestazioni diffuse. Le crescenti manifestazioni portarono Iman a firmare indiscriminatamente ordini di esecuzione nel suo ufficio. I media riportano con veemenza contro i manifestanti, dipingendoli come ribelli contro un sistema giusto; sia Rezvan che Sana seguono le notizie reali e non edulcorate su Instagram, su bobine in cui il filmato passa alle riprese reali delle proteste.

Il rapporto tra le giovani donne indipendenti e dallo spirito libero e la devota Najmeh era stato inizialmente teso e in qualche modo messo alla prova da Rezvan che aveva portato una vecchia amica del college, Sadaf, che si era appena trasferita a Teheran e cercava un posto dove vivere diverso dal suo dormitorio. La paranoia del lavoro di Iman implicava che Najmeh non intrattenesse ospiti sotto la sua supervisione. Di conseguenza, vedeva Sadaf come una delle personificazioni del mondo esterno che influenzava le sue figlie in modi strani, portandole ad agire contro la sua famiglia. Questo, tuttavia, raggiunge il culmine quando, nel bel mezzo delle proteste, Rezvan e Sadaf si ritrovano nel mezzo della manifestazione mentre vanno al college, e Sadaf viene colpita al viso da un colpo di fucile.

Sia Najmeh che Sana tornarono a casa perché la scuola di Sana era chiusa a causa delle proteste. Quando Najmeh fu convinta da Sana a comprare generi alimentari di emergenza, Sana aiutò Rezvan a portare di nascosto la ferita Sadaf, con un occhio cucito e il viso coperto di sangue a causa della ferita da pallettoni. Le ragazze esiterebbero a portare Sadaf in ospedale a causa della professione del padre, e così quando Najmeh torna a casa, è costretta a prestare soccorso a Sadaf contro la sua volontà, ma si rifiuta di ospitarla per proteggerla. Invece, Sadaf si travestirebbe e tornerebbe al suo dormitorio al college. Poco dopo, sarebbe stata arrestata.

La scomparsa della pistola di Iman

“Il seme del fico sacro” mette in luce una famiglia che sta dalla parte del regime, i cui membri lavorano direttamente per il regime e i suoi ideali, e mostra come la loro lealtà vacilli o il loro stato mentale diventi fragile. Mentre la scomparsa della pistola potrebbe essere individuata come l’ovvia rottura mentale, il dilemma esistenziale di Iman inizierebbe dal momento della sua promozione, quando la responsabilità di firmare condanne a morte non esaminate inizierebbe a pesare sulla sua anima, e Iman, a merito di Rasoulouf, non ha la consapevolezza di sé per rendersi conto di essere dalla parte dell’oppressore.

Le sue figlie, d’altro canto, iniziano decisamente a schierarsi contro il padre e il regime che rappresenta, etichettando chiaramente come bugie le notizie sfornate dai media ed esprimendosi ad alta voce a tavola con grande disappunto di Iman. Quando viene messa direttamente di fronte all’affermazione del padre secondo cui lui sa meglio perché ha lavorato all’interno del regime per anni, Rezvan ribatte senza battere ciglio che suo padre non sa meglio. Poiché è uno dei loro, ci crede e vuole preservarlo a tutti i costi.

Così, quando la sua pistola scompare improvvisamente dal cassetto del comodino, inizia a sospettare delle donne della sua famiglia e crede che una di loro l’abbia rubata per dispetto. Il timore di Iman, così come quello di Gadhieri, non è solo che Iman possa essere condannato fino a tre anni di carcere, ma che il danno alla sua reputazione sia irreparabile. Ciò influirebbe ulteriormente sulla sua futura promozione. Rendendosi conto di essere con le spalle al muro e convinto dal suo capo, costringe la moglie e le figlie a farsi interrogare da Alireza, uno dei migliori interrogatori che lavora sotto il regime.

La stretta amicizia tra le famiglie di Iman e Alireza non aiuta Najmeh, Rezvan o Sana. Namjeh viene interrogata direttamente da Alireza, che la interroga a fondo. Nel frattempo, Rezvan e Sana vengono interrogati in stanze separate, con gli occhi bendati e con una visione limitata per poter scrivere le risposte alle domande poste. Anche con quella visione limitata, Sana nota un anello di ossidiana nera che adorna le dita di uno degli interrogatori. Si rende presto conto dell’identità di quell’interrogatore quando vede l’anello sulla mano di suo padre mentre la famiglia viene riaccompagnata a casa. Iman interroga lui stesso le sue figlie, e Sana se ne rende conto.

Quando l’interrogatorio non dà risultati, sia Iman che Najmeh cercano di fare appello alle loro figlie. Per Rezvan, fanno il poliziotto buono e quello cattivo, con Iman che fa il poliziotto buono e le ricorda l’amore e il rispetto che già ha per lei, mentre Najmeh la provoca e la schiaffeggia persino. Tuttavia, questo la porta solo a crollare e a supplicare di essere lasciata in pace. Per Sana, provano un approccio diverso, cercando di ingannarla con la promessa di lasciarle tingere i capelli o dipingersi le unghie, ma senza alcun risultato. Sana non fa la spia su Rezvan, forse perché sa che sua sorella non è responsabile del furto della pistola.

Il viaggio in auto verso le montagne

Quando Najmeh era alla ricerca di Sadaf, aveva chiesto l’aiuto della moglie di Alireza. Durante quella conversazione, Alireza aveva messo in guardia da un “gruppo di persone senza scrupoli” che aveva pubblicato sui social media le informazioni di contatto di tutti gli interrogatori e dei membri del regime. Questo era il timore che aveva spinto sia Iman che Ghadieri a mantenere l’anonimato della loro professione, nonché il motivo per cui era stata assegnata la pistola.

Ma ora che le informazioni di contatto di Iman sono state pubblicate sui social media, la sua paranoia raggiunge il culmine. Su ordine del suo capo, decide di scrivere una lettera al suo capo chiedendo un alloggio ufficiale prima di sparire con la sua famiglia fino a quando la situazione non si sarà risolta. Ghadieri gli dà una delle sue pistole in più per protezione. Una volta a casa, Iman si occupa di proteggere la sua impronta digitale attaccando dei nastri sulle fotocamere dei telefoni di sua figlia e annotando i loro codici di accesso in modo da potervi accedere. Fatto ciò, Iman prende la decisione chiave di portare la sua famiglia nella casa di montagna della sua infanzia.

Durante il viaggio in auto, la famiglia incontra una coppia. Una metà della coppia lo riconosce mentre sta facendo rifornimento a una pompa di benzina, e la paranoia di Iman governa la sua azione in cui riesce a girare intorno e ad avvicinarsi alla macchina della coppia, facendola uscire di strada. Quando la coppia minaccia di registrare questi episodi e caricarli sui social media, Sana informa il padre che i loro cellulari al momento non hanno rete. Rincuorato dalla rivelazione di quella vuota minaccia, Iman minaccia la coppia con la sua nuova arma da fuoco. A sua insaputa, le sue figlie, ormai disilluse dal padre, hanno iniziato lentamente a scappare. Con grande orrore di Rezvan, Sana rivela che è stata lei a rubare la pistola e che attualmente ce l’ha lei.

La spiegazione del finale de Il seme del fico sacro

Il seme del fico sacro

Perché Iman insegue la sua famiglia in montagna?

Nella casa della sua infanzia, il piano di Iman di essere “la famiglia che erano una volta” sembra dare i suoi frutti, poiché iniziano a legare guardando vecchi video dei loro viaggi di famiglia insieme ed esplorando la vecchia casa, i souvenir e le fotografie. Tuttavia, Iman non ha dimenticato il crimine che lo ha portato alla pazzia e decide di interrogarle senza alcun tipo di maschera. Chiudendole in una stanza per un’ora, ordina loro di rivelare la verità perché non gli interessano le bugie, ma vuole il bugiardo.

Najmeh continua il suo sforzo erculeo per proteggere le sue figlie dalla vera natura del padre, cosa di cui era stata complice per tutto il loro matrimonio a causa della sua eterna obbedienza e fiducia nel marito (leggi: il regime). A tal fine, decide di addossarsi la colpa delle figlie, confessando davanti alla videocamera di aver rubato la pistola e di averla gettata nel canale di fronte al loro appartamento.

Iman, sposata da oltre 21 anni, non le crede e, quando viene interrogata, la vede agitarsi. Rendendosi conto che la situazione non sta andando da nessuna parte, Rezvan decide di confessare di avere la pistola in giardino e che la restituirà a suo padre a condizione che lui mandi sua madre e sua sorella a casa sane e salve. Ma quando Rezvan, seguita dal padre, cerca la pistola in macchina, non riesce a trovarla. Arrabbiata e frustrata, Iman imprigiona sia Najmeh che Rezvan in celle separate nella dependance.

Nel frattempo, Sana riesce a sgattaiolare via con la pistola e si nasconde nella dependance, dove, insieme a molti attrezzi, trova un impianto audio e registrazioni del Corano. Quella notte, dopo aver installato i megafoni in specifiche aree del bosco, riproduce vecchi ricordi prima di mettere le registrazioni del Corano. Iman, ormai fuori di sé, cerca disperatamente la fonte del rumore. Quando finalmente individua la dependance ed entra, Sana, nascosta dietro la porta, lo chiude dentro. Corre di nuovo verso la casa e libera sua madre e sua sorella.

La fine de Il seme del fico sacro è essenzialmente un lungo inseguimento attraverso vecchie case di fango e rovine disabitate, mentre le tre donne cercano di sfuggire alle grinfie di un Iman arrabbiato. Il film termina con Iman che viene fermato dalla figlia Sana sotto la minaccia di una pistola, mentre trascina Najma per il collo. Mentre Sana minaccia di sparargli, Iman la provoca, ordinandole di andare avanti. Spaventata e nervosa, Sana spara con la pistola sul pavimento, facendo crollare il pavimento sotto Iman che cade e muore, con la mano tesa che mostra l’anello nero rivolto verso l’alto.

Il filmato termina con riprese reali delle proteste e dei danni collaterali causati dalle rappresaglie del regime.

Il seme del fico sacro, la recensione di Mohammad Rasoulof

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Il seme del fico sacro, la recensione di Mohammad Rasoulof

Il seme del fico sacro è un’opera potente, che guarda con lucidità alla politica e alla società, e conferma Mohammad Rasoulof come una delle voci più coraggiose e incisive del cinema contemporaneo. Dopo il pluripremiato Il male non esiste, il regista iraniano torna a denunciare l’oppressione del regime di Teheran con un film che mescola tensione, dramma e un’intensità emotiva che non lascia scampo.

Il seme del fico sacro, tra realtà e finzione

Girato in condizioni estreme e portato clandestinamente fuori dall’Iran, il film racconta la storia di Iman, comandante delle milizie Basij, incaricato di reprimere le proteste del 2022 scoppiate dopo la morte di Mahsa Amini. Le sue due figlie, però, giovani e volitive, e soprattutto ignare della vera natura del lavoro di loro padre, si fanno coinvolgere nelle proteste. In mezzo a questo gigantesco e pericolosissimo conflitto di interessi c’è la moglie di Iman, Najmeh, consapevole sia del vero ruolo del marito nel regime, sia del desiderio di rivolta che infiamma le figlie. La narrazione si sviluppa quindi come un dramma familiare che sfocia in un vero e proprio conflitto generazionale e politico, con una tensione crescente che riflette il clima di paura e oppressione vissuto in Iran. Rasoulof costruisce il film come se fosse un thriller, con uno sguardo lucido e implacabile sul sistema repressivo iraniano.

Il peso della repressione e il coraggio della ribellione

Il Seme del Fico SacroUno degli aspetti più incisivi di Il seme del fico sacro è la rappresentazione del regime iraniano attraverso la figura di Iman. Il protagonista non è un semplice ingranaggio della macchina repressiva, ma un uomo che si confronta con il lato più brutale del sistema e che lo sottoscrive scientemente. Rasoulof non lo dipinge come un semplice carnefice, ma come un uomo all’inizio combattuto, e poi tragicamente cosciente del suo operato, travolto dal suo senso di disciplina inculcatogli dal regime e dalla sua posizione.

Le figlie sono invece un contraltare perfetto, sono la speranza e la resistenza: una generazione che rifiuta di piegarsi e che, nonostante il pericolo, lotta per la libertà. La loro ribellione è la miccia che innesca il conflitto interiore di Iman, mettendo a nudo la violenza sistematica del regime che prende il sopravvento anche quando di fronte a lui c’è il sangue del suo sangue. Non ci sono sconti per chi ostacola il regime, anche se si tratta della propria famiglia.

La regia di Rasoulof: realismo e intensità

Lo stile di Rasoulof è asciutto, privo di retorica, e si affida a una messa in scena cruda e immersiva. Le riprese in interni, spesso claustrofobiche, contribuiscono a trasmettere il senso di oppressione vissuto dai protagonisti anche grazie all’utilizzo di primi piani intensi per catturare la sofferenza e il conflitto emotivo dei personaggi. Agli interni stretti e angusti si alternano i filmati reali degli scontri per le strade di Teheran, raccolti mettendo a repentaglio sul serio la propria vita. Finestre documentarie all’interno di una storia di fiction che prima di diventare metafora in un finale imprevedibile, è un resoconto più che plausibile della condizione di vita in Iran.

Più che un film, Il seme del fico sacro è un atto di resistenza. Rasoulof ha dovuto affrontare enormi difficoltà per realizzarlo, e la sua condanna all’esilio dimostra quanto il regime consideri pericolosa la sua voce. Il film non si limita a denunciare le ingiustizie, ma vuole scuotere il pubblico, mostrando realtà scomode e mostrando il prezzo della libertà.

Un atto di resistenza cinematografica

Non è un caso che il titolo richiami il fico sacro, simbolo di rinascita e resistenza. Il film si chiude lasciando nello spettatore un senso di inquietudine, ma anche di speranza: per quanto oppressiva possa essere una dittatura, il desiderio di libertà non può essere soffocato. Il film, protagonista nella stagione dei premi 2025, batte bandiera tedesca, dal momento che solo da rifugiato in Germania e con quei contributi, Rasoulof è riuscito a completare il film. Tuttavia, dal Festival di Cannes 2024 (dove ha vinto il premio della Giuria), che ne ha visto l’esordio, fino alla Notte degli Oscar 2025, dove il film concorre come Miglior Film Internazionale, Il seme del fico sacro sta raccontando al mondo la sua storia e la storia dell’Iran.

Il seme del fico sacro è un film capace di unire denuncia politica e intensità narrativa con straordinaria efficacia. Mohammad Rasoulof è il regista di cui il cinema ha bisogno per confermarsi, oltre a forma d’espressione artistica, anche voce di popoli e di resistenza.

Il Sekai Taikai di Cobra Kai è un vero torneo?

Il Sekai Taikai di Cobra Kai è un vero torneo?

Nella prima parte dell’ultima stagione di Cobra Kai, Daniel LaRusso (Ralph Macchio) ha descritto con serietà il Sekai Taikai come il suo “canto del cigno del karate”. Quello che era iniziato come una competizione liceale si è ora evoluto in prestigiosi tornei internazionali in sei stagioni, e il Sekai Taikai è chiaramente diventato il canto del cigno di Cobra Kai. Dal modo rispettoso in cui i personaggi pronunciano i loro nomi ai dettagli meticolosi della competizione, è facile credere che il Sekai Taikai sia un vero e proprio torneo di arti marziali miste nella Stagione 6, Parte 2.

Il Sekai Taikai di “Cobra Kai” è reale?

Cobra Kai. (L to R) Mary Mouser as Samantha LaRusso, Dallas Dupree Young as Kenny in Cobra Kai. Cr. Curtis Bonds Baker/Netflix © 2024 / Netflix

Nel mondo di Cobra Kai, il Sekai Taikai è il torneo finale a cui un combattente di karate competitivo vuole partecipare. Anche se Daniel aveva precedentemente insistito sul fatto che il Miyagi-do non era stato creato per competere nelle gare, i suoi studenti hanno già partecipato al famigerato All Valley Tournament: il Sekai Taikai è semplicemente su una scala infinitamente più grande. Daniel e Johnny (William Zabka) fondono i loro dojo e i loro stili di insegnamento per formare un dojo unito, il Miyagi-do, e partecipano alla competizione globale con una squadra di sei studenti.

I primi turni del Sekai Taikai prevedono eventi di squadra che aiutano il dojo a progredire fino ai turni di campionato a cui partecipano i capitani dei dojo. Questo tipo di struttura è presente in molti tornei di arti marziali miste della vita reale, dove vengono utilizzati sistemi di punteggio e qualifiche simili. Per questo motivo, il Sekai Taikai potrebbe non essere una vera competizione, ma attinge ai principi dei tornei reali per garantire un livello di credibilità e verosimiglianza.

Il Cobra Kai distingue ogni dojo nel Sekai Taikai

Oltre all’organizzazione specifica dei round e dei punti, Cobra Kai si concentra anche sulla valorizzazione dei 16 dojo partecipanti, assicurandosi che siano distinguibili a prescindere dalla brevità del tempo trascorso sullo schermo. Il co-creatore Josh Heald ha dichiarato a Netflix Tudum che il team voleva assicurarsi che “vedessimo una fetta di karate nei vari punti lontani del nostro mondo”. Il modo più diretto per farlo è stato attraverso i colori delle uniformi, ognuna distinta in modo da poterle distinguere facilmente, associando i loro colori ai comportamenti generali dei dojo: il giallo Dublin Thunder, sempre pronto per una rissa, dell’Irlanda o il rosso Tiger Strike, troppo aggressivo, della Russia.

Queste sfumature sono presenti anche nei loro stili di combattimento, che differiscono leggermente per riflettere le pratiche delle loro culture. Questa continuità viene mantenuta anche quando gli studenti combattono semplicemente sullo sfondo, dove gli stunt performer producono sconfitte o vittorie esagerate per dare a ogni dojo un certo fascino. In questo modo, ci vengono offerti brevi scorci di ciascuno dei 16 dojo, creando un’atmosfera internazionale alla competizione.

Cobra Kai crea un’atmosfera internazionale nella sesta stagione

Carsten Norgaard Cobra Kai 6 parte 2
Cobra Kai. Carsten Norgaard as Gunther Braun in episode 606 of in Cobra Kai. Cr. Curtis Bonds Baker/Netflix © 2024 / Netflix

Come dice anche Heald nella suddetta intervista: “Volevamo essere sicuri di mantenere la promessa di una competizione internazionale di arti marziali”. Durante la produzione, Cobra Kai ha fatto tutto il possibile per creare fattori di differenziazione tra i dojo e creare un’atmosfera globale in senso visivo. I colori, i movimenti e il linguaggio del corpo giocano tra loro per costruire un ambiente così diverso. Ma nella post-produzione, questo viene fatto anche attraverso la musica, poiché ogni volta che un dojo combatte sullo schermo, viene scandito dal proprio tema musicale ispirato alla sua cultura. Ancora una volta, questo distingue subliminalmente i dojo, creando un’aria vivace e multiculturale per il Sekai Taikai.

Seguire la sola struttura di una competizione internazionale di karate non sarebbe stato sufficiente a renderla credibile. Aggiungendo le idiosincrasie di ogni dojo e curando un’atmosfera globale, non solo si rende la Sekai Taikai più realistica, ma si aumenta anche la pressione e la posta in gioco legata a questo canto del cigno della competizione. L’approccio riflessivo e ponderato di Cobra Kai alla scrittura, alla produzione e al montaggio del torneo fa sì che, anche se il Sekai Taikai non è reale, lo sembri davvero.

Cobra Kai Stagione 6, Parte 2 è disponibile in streaming su Netflix.

Il segreto: trama, cast e curiosità del film con Rooney Mara

Il segreto: trama, cast e curiosità del film con Rooney Mara

Diretto dal candidato all’Oscar Jim Sheridan, celebre per film come Il mio piede sinistro e Nel nome del padre, Il segreto (qui la recensione) è arrivato al cinema nel 2016, dopo un’anteprima italiana avvenuta in occasione della Festa del Cinema di Roma. Interpretato da un ricco cast composto da alcuni dei maggiori interpreti di Hollywood, questo è una potente storia d’amore che si snoda attraverso un lungo arco temporale, durante il quale si ripercorrono grandi passioni, dolori e vengono alla luce indicibili segreti. Sherida trasse l’idea per il film dall’omonimo romanzo di Sebastian Barry.

Pubblicato nel 2008, questo divenne un vero e proprio best seller, ricevendo numerosi riconoscimenti e una grande attenzione dall’industria cinematografica. Acquisiti i diritti sull’opera, si procedette così alla realizzazione del film. Di grande interesse, oltre alla storia d’amore narrata, era anche la rappresentazione che si faceva dell’Irlanda del Nord, luogo dove si sono poi ambientate le riprese. Al momento della sua uscita, il film venne accolto con particolare interesse, tanto da parte dei lettori del romanzo quanto dai fan degli attori coinvolti.

Il risultato non sembra però aver soddisfatto i più, destinando il film ad un passaggio in sala breve e sottotono. La stessa critica ha indicato Il segreto come un mancato buon adattamento, nonostante tutto il suo potenziale come opera cinematografica. Il titolo è però un lungometraggio da riscoprire, capace di contenere al suo interno tanto dolore umano ma anche tanta gioia e speranza. Diverse sono poi le curiosità legate al suo cast, e continuando nella lettura sarà possibile scoprire queste ed altre curiosità ad esso legate. Infine, si vedrà anche dove è possibile ritrovare il film in streaming per una visione casalinga.

La trama di Il segreto

Protagonista del film è Rose, un’anziana donna reclusa in un ospedale psichiatrico in Irlanda. Qui ha vissuto per più di cinquant’anni, tenendo con sé tutti i segreti della propria storia. La struttura è però destinata ad un’imminente chiusura, ma Rose non sembra affatto intenzionata a lasciarla. Per tentare di convincerla, i medici contatteranno il dottor Grene. Questi tenterà di far luce sui traumi che hanno ridotto la donna ad uno stato di salute precario, ma riuscire a conquistare la fiducia di lei sarà più difficile del previsto. Lentamente, però, Rose inizia a raccontare la sua storia, scritta segretamente sulle pagine di una Bibbia fornita dall’ospedale. Grazie a questa Grene ha modo di fare un tuffo nel passato, arrivando a far emergere una verità sconvolgente rimasta sepolta per molto tempo.

Si torna così agli anni Quaranta, quando Rose è una giovane forte e ambiziosa. Contesa da molti per la sua bellezza, saranno il cattolico anti-britannico Conroy e il sacerdote Gaunt a giocarsi la conquista del suo cuore. Ma Rose non sembra interessata né all’uno né all’altro. Mandata dai genitori a trascorrere un periodo in una casa fuori dal villaggio, la giovane ha modo di incontrarsi con il soldato pilota Michael McNulty, protestante e simpatizzante per gli inglesi. In breve, i due si innamorano e segretamente si sposano, persi nell’amore l’uno per l’altro. Ma il nascere della storia coincide sfortunatamente anche con lo scoppiare della Seconda guerra mondiale, che finirà inevitabilmente per incidere sulle loro vite e sul loro futuro.

Il segreto cast

Il segreto: il cast del film

Per un film tanto incentrato sui personaggi e le loro emozioni, non si poteva non affidarsi a grandi interpreti capaci di esaltare tutto ciò. Sin da subito la produzione si rivolse alla premio Oscar Vanessa Redgrave per il ruolo dell’anziana Rose. L’attrice, attratta dalla complessità del personaggio accettò da subito con piacere di ricoprire il ruolo. Per poter ricoprire al meglio la parte, la Redgrave si informò molto sulle principali malattie psichiatriche, cercando così di ricostruire un profilo dell’anziana Rose in base ai traumi a lei accaduti. Per la versione giovane del personaggio, invece, era inizialmente stata considerata l’attrice Jessica Chastain (Zero Dark Thirty). Questa, però, venne infine sostituita da Rooney Mara (Carol), la quale conquistò il ruolo per via della sua capacità di risultare aggraziata e caratterialmente forte allo stesso tempo.

Per il personaggio del sacerdote Gaunt era invece stato scelto l’attore Jonathan Rhys Meyers (Match Point). Questi si allontanò però dal progetto nel momento in cui l’inizio delle riprese venne ritardato. A sostituirlo fu allora scelto Theo James, noto per aver interpretato il personaggio di Tobias “Quattro” Eaton nella saga fantascientifica Divergent. L’attore Eric Bana (Troy) ha invece interpretato il dottor Stephen Grene, mentre Aidan Turner, noto per la parte di Kili in Lo Hobbit, è stato scelto per Jack Conroy. Ad interpretare il grande amore di Rose, Michael McNulty, vi è invece Jack Raynor, noto per aver partecipato a diversi celebri film come Transformers 4 e Macbeth.

Il segreto: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Il segreto è infatti presente su Rakuten TV, Google Play e Tim Vision. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per mercoledì 22 febbraio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Il segreto: trailer e poster del film con Rooney Mara

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Il segreto: trailer e poster del film con Rooney Mara

È stato presentato all’ultima Festa di Roma con il titolo The Secret Scripture, e arriverà in sala da noi come Il Segreto, il film con protagonista Rooney Mara, diretto dal regista de Il Mio Piede Sinistro e Nel Nome del Padre, Jim Sheridan.

Ecco il trailer distribuito da Lucky Red:

Il poster de Il Segreto

Tratto dall’omonimo romanzo di Sebastian Barry vincitore di numerosi premi, arriva al cinema la storia di Rose, una donna forte e coraggiosa con nel cuore un segreto inconfessabile e negli occhi il bisogno di verità. Quando il Dottor Stephen Grene, incuriosito, inizia a indagare sul suo misterioso passato, verranno alla luce una relazione di passione e amore travolgente e una colpa, l’unica per Rose: essersi innamorata dell’uomo sbagliato…
Diretto da Jim Sheridan, già regista di capolavori indimenticabili come Il mio piede sinistro e Nel nome del padre, e interpretato da un cast di attori strepitosi, tra cui Rooney Mara e il premio Oscar® Vanessa Redgrave, Il segreto è il racconto struggente di un amore vero e profondo che ha continuato a vivere nonostante tutto e tutti.

Il Segreto recensione del film con Rooney Mara

Il segreto di una famiglia: tutto quello che c’è da sapere sul film

Quella del Sudamerica si è negli ultimi anni affermata come una delle filmografie più affascinanti e importanti del mondo. Dai ben noti registi messicani Alejandro Gonzales Iñárritu, Alfonso Cuarón e Guillermo del Toro ai cileni Pablo Larrain e Sebastian Lelio. Sono moltissimi i nomi meno noti ma meritevoli di essere scoperti dal grande pubblico e tra questi vi è anche l’argentino Pablo Trapero. Questi vanta in realtà già un proprio seguito e una filmografia di rispetto, composta da titoli come Leonera, Elefante Blanco e Il clan. Attualmente il suo ultimo film è Il segreto di una famiglia (qui la recensione), melodramma del 2018 fortemente radicato alla storia dell’Argentina.

Presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezial, il film, scritto dallo stesso Trapero insieme ad Alberto Rojas Apel, come spesso accade nel cinema sudamericano, riflette sui difficili anni della dittatura attraverso racconti che sembrano intrecciarsi con questa solo in modo marginale. Il dramma famigliare da loro costruito per questo film (il cui titolo originale è La quietud) è però il modo migliore per affrontare l’argomento attraverso le ferite di una famiglia borghese apparentemente serena. Ognuno dei personaggi riporta invece dentro di sé gli sconvolgimenti emotivi causati in modo più o meno direttamente da quei drammatici anni.

Per gli amanti del cinema sudamericano e di questa tipologia di drammi, è un film da non perdere. Diviso tra segreti, paure, erotismo e personaggi fortemente complessi, Il segreto di una famiglia è un affascinante esempio del potenziale narrativo di Trapero. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Il segreto di una famiglia e il suo contesto storico

La vicenda del film si anima a partire da un infarto che colpisce l’anziano Esteban e che spinge la figlia Eugenia a tornare nella casa di famiglia, chiamata “La quietud”, in Argentina dopo anni trascorsi lontana, con una nuova vita a Parigi. Rientrata lì dove è cresciuta, la donna si ritrova al capezzale del padre accanto alla madre Esmeralda e alla sorella Mia, la quale al contrario di Eugenia non ha mai lasciato quei luoghi. Le due sorelle possono ora finalmente ritrovarsi, vedendosi però anche costrette a fare i conti con segreti famigliari e con le ferite del passato, drammaticamente legate alla dittatura militare.

Similmente a quanto avvenuto in altri Paesi del Sudamerica, anche in Argentina negli anni Settante ebbe luogo una dittatura militare particolarmente feroce. Il quadro di forte instabilità politica presente in quegli anni nel Paese portò al golpe militare del 24 marzo 1976, da cui Jorge Rafael Videla emerse come presidente. Da quell’anno fino al 1983 le forze armate detennero il potere, reprimendo ogni opposizione e dando vita a quella che è passata alla storia come la “Guerra sporca”. Durante il periodo della dittatura oltre 30.000 persone scomparvero dalla circolazione. Una serie di sconfitte militari e politiche portarono infine al ripristino della democrazia nel 1983. Una transizione però tutt’altro che indolore.

Il segreto di una famiglia cast

Il segreto di una famiglia: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Eugenia vi è l’attrice argentina naturalizzata francese Bérénice Bejo, candidata all’Oscar per il film The Artist ma celebre anche per titoli come Il passato, Il mio Godard e Il materiale emotivo. Accanto a lei, nel ruolo della sorella Mia si ritrova invece l’attrice Martina Gusman, attrice ricorrente nella filmografia di Trapero, con il quale prima di questo film aveva già collaborato per altri quattro lungometraggio. Il regista, inoltre, ha scelto le due attrici per la loro grande somiglianza, che contribuisce ad un certo senso di ambiguità. Nel film sono poi presenti gli attori Graciela Borges nei panni della madre Esmeralda, Joaquin Furriel in quelli del padre Esteban ed Edgar Ramirez come Vincent.

Il segreto di una famiglia: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il segreto di una famiglia grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 15 febbraio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Il segreto di Liberato: il trailer del film di Francesco Lettieri

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Uscirà il 9 maggio, data simbolica per chi conosce il cantante partenopeo, Il Segreto di Liberato, il nuovo film che Francesco Lettieri (Ultras, Lovely Boy) ha scritto e dirige insieme a Giorgio Testi, con le animazioni di Giuseppe Squillaci e LRNZ. Be Water ha diffuso il primo trailer del film.

Con le voci di Liberato, Nando Paone e Simona Tabasco, il film sarà distribuito al cinema da Be Water Film per una settimana. Del progetto si sa ancora molto poco, fatta eccezione che per le bellissime illustrazioni di LRNZ e per una breve sinossi “in lingua”:

“A NAPULE TUTT’ QUANT’ TENIMM’ ‘NU SEGRET’.OGNI VICO, OGNI PALAZZO, OGNI MURO TEN’ ‘E MISTER’ SUOJE.CE STA ‘O SEGRET’ ‘RO MUNACIELL’, ‘ A BELLA ‘MBRIANA, ‘O SANG’ ‘E SANGENNARO, ‘E PRET’ ‘DA PEDAMENTINA, ‘A SIRENA PARTENOPE, LL’OV’ SOTT’ ‘OCASTIELL’, ‘O SEGRET’ ‘E PULECENELL’…E PO’ CE STA ‘O SEGRET’ MIE.”

Il Segreto di Liberato: il nuovo film di Francesco Lettieri

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Il Segreto di Liberato: il nuovo film di Francesco Lettieri

Uscirà il 9 maggio, data simbolica per chi conosce il cantante partenopeo, Il Segreto di Liberato, il nuovo film che Francesco Lettieri (Ultras, Lovely Boy) ha scritto e dirige insieme a Giorgio Testi, con le animazioni di Giuseppe Squillaci e LRNZ.

Con le voci di Liberato, Nando Paone e Simona Tabasco, il film sarà distribuito al cinema da Be Water Film per una settimana. Del progetto si sa ancora molto poco, fatta eccezione che per le bellissime illustrazioni di LRNZ e per una breve sinossi “in lingua”:

“A NAPULE TUTT’ QUANT’ TENIMM’ ‘NU SEGRET’.OGNI VICO, OGNI PALAZZO, OGNI MURO TEN’ ‘E MISTER’ SUOJE.CE STA ‘O SEGRET’ ‘RO MUNACIELL’, ‘ A BELLA ‘MBRIANA, ‘O SANG’ ‘E SANGENNARO, ‘E PRET’ ‘DA PEDAMENTINA, ‘A SIRENA PARTENOPE, LL’OV’ SOTT’ ‘OCASTIELL’, ‘O SEGRET’ ‘E PULECENELL’…E PO’ CE STA ‘O SEGRET’ MIE.”

Il Segreto di Liberato, recensione del documentario sul musicista partenopeo

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A Napoli tutti hanno un segreto. Con questa premessa, quasi una giustificazione, si apre Il Segreto di Liberato, il documentario sull’ascesa del musicista partenopeo che ha costruito intorno al mistero della sua vera identità una mitologia che si alimenta con il sound evocativo e assai specifico, della sua produzione. Ma quanto è importante il mistero della sua vera identità di fronte all’emozione che la sua musica riesce a smuovere?

Intorno a questa domanda si srotola la storia raccontata a otto mani da Francesco Lettieri, Giorgio Testi (per la parte in live action), LRNZ e Giuseppe Squillaci (per le sequenze animate) e che mescola il linguaggio del documentario convenzionale, con il racconto di un viaggio di formazione affidato all’animazione.

Il Segreto di Liberato, cosa racconta il documentario

E così testimonianze e interviste ai collaboratori di Liberato, immagini rubate, filmati di repertorio e riprese della città di Napoli, grande co-protagonista della storia, si intrecciano con un film d’animazione in cui assistiamo alla crescita e alla formazione, musicale, emotiva, sessuale, umana, di un ragazzino con l’ambizione della musica e “la guerra in testa”. Due racconti che si intrecciano e in armonia accompagnano lo spettatore dalla nascita del “fenomeno Liberato” con l’uscita del videoclip di 9 maggio, fino al tour europeo dell’estate 2023, aprendo una porta sul passato del misterioso artista.

Il Segreto di LiberatoLa narrazione documentaristica si snoda attraverso i racconti personali di chi ha interagito negli anni con Liberato, condividendone non solo il segreto dell’identità, ma soprattutto il progetto artistico, le passioni, il modo di fare, la filosofia di vita. Francesco Lettieri, già regista dei videoclip dell’artista, è non solo regista, ma anche trai protagonisti di un racconto tanto divertente e coinvolgente nella parte live action, quanto romantico e malinconico nelle splendidamente sequenze animate. Immagini pure e potenti, capaci di restituire quello stato d’animo tipico della (post) adolescenza, quando le emozioni sono percepite amplificate e totalizzanti, a fior di pelle, e ogni strada sembra contemporaneamente impraticabile eppure l’unica percorribile.

Mentre la troupe di Liberato lo accompagna nel “Turnamm’ a cas’” tour dell’estate 2023 (di sole tre tappe “perché sei scarso”, lo prendono in giro in una scena del film), tra risate, aneddoti e il protagonista stesso, opportunamente mascherato e truccato, che si racconta senza mai prendersi troppo sul serio, i disegni di LRNZ (Lorenzo Ceccotti) prendono vita in flashback in cui un’animazione essenziale e sensuale racconta la storia di un ragazzino con la vocazione per la musica e con l’amore per Napoli, adottando un linguaggio potente e realistico, vero, nonostante indugi spesso in visioni, suggestioni e momenti onirici.

Tra tammorre e distorsioni elettroniche

Il Segreto di Liberato tenta anche di analizzare le ragioni del successo dell’artista, coinvolgendo discografici e critici musicali che hanno seguito dall’inizio la nascita di questo fenomeno. E persino chi di musica capisce poco e niente si rende conto che in quel miscuglio di linguaggi, tempi storici e stili c’è qualcosa di particolare e irresistibile. La musica di Liberato riesce a essere universale, a-temporale e contemporanea, mescola sonorità sintetiche e tradizionali, tammorre e distorsioni elettroniche, mixando la musicalità della lingua napoletana arcaica con la sintesi dell’inglese, generando un ritmo trascinante e tribale, viscerale, evocando demoni e divinità. E tutto questo appare inequivocabile e lampante nelle scene riprese dai suoi concerti in giro per l’Europa e a Napoli.

Napoli. Quella città/ventre che lo ha visto nascere e crescere, che lo tiene incollato alle sue strade e al suo mare, che popola la morfologia delle sue canzoni di luoghi e personaggi fantastici, che ama visceralmente e dalla quale è ricambiato con ardore. Quella stessa città che gli ha permesso di festeggiare uno scudetto storico, chiamandolo, da solo con un pianoforte, a suonare in mezzo al prato dello Stadio Diego Armando Maradona, il 7 maggio del 2023, con addosso una maglia della squadra con il numero 95. No, non 95 ma 9-5, 9 maggio.

9 maggio m’è sfunnat

Si tratta di una data speciale, per Liberato. Non è solo il titolo del suo primo singolo, ma un appuntamento per tutti i suoi fan. È sempre successo qualcosa di speciale il 9 maggio. Quest’anno arriva al cinema, per una settimana, il film-evento che celebra non solo il personaggio, ma anche il suo percorso, la sua squadra, i suoi fan, la sua città. Il Segreto di Liberato sembra anche svelarci (sul serio?) perché questa data è così importante, ma è l’unico mistero su cui fa luce. Alla fine della visione non sappiamo chi c’è dietro la maschera, forse perché, un po’ come l’Uomo Ragno, Liberato possono essere tutti: egli è una città, è un pensiero, è un modo di vivere, di fare musica, di amare, di tifare Napoli. È un ragazzino che in un giorno di pioggia, decide di tirarsi su il cappuccio della felpa. E nascondendosi dietro a una maschera si è… Liberato.

Il segreto di David – The Stepfather: la storia vera che ha ispirato il film

I film incentrati sulla figura dei serial killer sono da sempre particolarmente affascinanti, per via dei “giochi” a cui sottopongono i protagonisti e gli stessi spettatori, chiamati a cercare di risolvere il puzzle di enigmi a cui gli assassini di turno sottopongono i propri rivali. Film come Seven, Copycat, ZodiacHangman – Il gioco dell’impiccato sono solo alcuni tra i titoli più celebri di questo genere. Quelli più o meno liberamente ispirati ad assassini realmente esistiti, però, hanno un “fascino” in più. Tra i tanti appartenenti a questa categoria, un titolo meno conosciuto è Il segreto di David – The Stepfather, diretto nel 2009 da Nelson McCormick, noto anche per Che la fine abbia inizio (2008).

Questo thriller del 2009 – remake del film The Stepfather – Il patrigno, diretto nel 1987 da Joseph Ruben e interpretato da Terry O’Quinn – riprende dunque una vicenda liberamente ispirata a quella di un noto assassino statunitense, arrichendola naturalmente di risvolti ed elementi che arricchiscono così il tutto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Il segreto di David – The Stepfather

Al suo ritorno a casa, dopo aver trascorso un po’ di tempo in una scuola militare per ragazzi problematici, Michael trova sua madre Susan alle prese con un nuovo compagno, David Harris, che ha conosciuto casualmente al supermercato. Più Michael impara a conoscere il nuovo patrigno e più Michael diventa però sospettoso, decidendo infine di indagare su di lui. Scopre così che questo signore dai modi gentili non è altro che un serial killer che ha già eliminato molte famiglie. Nel quartiere, le poche persone che hanno cominciato a notare delle incongruenze nei racconti di David iniziano inoltre a sparire misteriosamente. Michael capisce allora che non gli rimane molto per salvare sé stesso, sua madre e i suoi due fratelli.

Il segreto di David - The Stepfather cast
Penn Badgley and Amber Heard in Il segreto di David – The Stepfather. Credits: © 2009 Screen Gems, Inc. All rights reserved.

Ad interpretare David Harris vi è l’attore Dylan Walsh, noto soprattutto per il suo ruolo nella serie televisiva Nip/Tuck, in cui interpreta il dottor Sean McNamara. Nel ruolo di Michael Harding, invece, vi è l’attore Penn Badgley, oggi noto come protagonista della serie You, dove per ironia della sorte è lui ad essere un assassino che si insinua nelle vite altrui. L’attrice Sela Ward interpreta invece Susan Harding, mentre l’attrice Amber Heard (ex moglie di Johnny Depp) è Kelly Porter, la ragazza di Michael. Completano poi il cast gli attori Jon TenneySkyler Samuels Braeden Lemasters rispettivamente nei ruoli di Jay, Beth e Sean Harding.

La storia vera dietro al film

Il segreto di David – The Stepfather è sicuramente un film spaventoso, ma la storia vera è decisamente più inquietante. Tutto ha inizio il 9 novembre 1971, quando un contabile tranquillo e senza pretese del New Jersey di nome John List commise un crimine orribile. Dopo che i suoi tre figli adolescenti erano usciti per andare a scuola, si insinuò in cucina e sparò alla nuca della moglie, passando poi ad uccidere i loro tre figli. Poi salì le scale che portavano alla camera della madre e la baciò prima di spararle in faccia. Una volta messo in atto il suo macabro piano, List ha riferito che non poteva tirarsi indietro.

Pulì la casa, spostò il corpo della moglie nella sala da ballo vuota, dove aveva steso dei sacchi a pelo sul pavimento, e poi iniziò a scrivere. List interruppe le consegne di latte, posta e giornali alla famiglia. Inviò lettere alle scuole e ai lavori part-time dei figli, spiegando che sarebbero stati fuori città per un periodo di tempo indeterminato per far fronte a un’emergenza familiare. Ha chiuso il proprio conto corrente e quello della madre. Quest’uomo timorato di Dio e profondamente religioso ha poi scritto una lettera di cinque pagine al suo pastore, spiegando il motivo degli omicidi. Una volta fatto questo, non gli rimase altro da fare che aspettare.

Il segreto di David - The Stepfather finale
Dylan Walsh in Il segreto di David – The Stepfather. Credits: © 2009 Screen Gems, Inc. All rights reserved.

La figlia sedicenne Patricia è stata la prima a tornare a casa da scuola. Mentre entrava in casa, le ha sparato alla nuca. List ha fatto lo stesso con il figlio tredicenne, Frederick, e poi ha guidato fino alla scuola del figlio maggiore per vederlo giocare una partita di calcio. Quando tornarono a casa, List uccise l’ultimo figlio rimasto, ma a differenza degli altri, John Jr. non se ne andò in silenzio. Il suo corpo sussultò quando List gli sparò addosso una 9 millimetri e una 22. John Jr. è stato colpito così più volte al petto e al volto. Dopo altre pulizie (List era estremamente metodico), fu il momento della cena.

List ha raccontato di aver consumato un pasto tranquillo e sereno mentre nella stanza accanto c’era la sua intera famiglia uccisa. Ciò che molti trovano incredibile è che List andò poi a letto e “dormì come un bambino”, come se non avesse alcuna preoccupazione al mondo. Il giorno dopo, abbassò il termostato, accese tutte le luci della casa e accese la radio sulla sua stazione di musica classica preferita. Uscì di casa e nessuno lo vide più per diciotto anni. List aveva progettato gli omicidi così meticolosamente, che per un mese circa nessuno si accorse dell’assenza delle sue vittime.

Dopo aver assunto una falsa identità ed essersi risposato, venne infine identificato e arrestato il 1º giugno 1989. Ciò fu possibile in quanto nel maggio di quell’anno la sua vicenda venne narrata nel programma American Most Wanted, dove si fornì un identik del suo possibile aspetto. Ironia della sorte, List era un grande fan della serie e aveva persino visto una parte dell’episodio che lo vedeva protagonista. In seguito, si disse sorpreso da quanto il busto del suo identikit gli somigliasse, ma per il resto non si preoccupò di quella rinnovata attenzione nei suoi confronti.

Penn Badgley in Il segreto di David - The Stepfather
Penn Badgley in Il segreto di David – The Stepfather. Credits: © 2009 Screen Gems, Inc. All rights reserved.

Tuttavia, un uomo che riconobbe in quell’identik il suo vicino di casa segnalò la cosa alla polizia, che arrestò infine List. Egli si dichiarò innocente ma quando l’analisi delle impronte digitali dimostrò che era lui, confessò quanto compiuto. Sebbene nella sua famigerata lettera di cinque pagine abbia affermato che gli anni ’70 erano un “periodo peccaminoso” e che aveva ucciso la sua famiglia per salvare le loro anime e farle andare in paradiso, la sua difficoltà a tenersi un lavoro e le conseguenti difficoltà finanziari hanno probabilmente giocato un ruolo molto più importante nel portarlo al crollo.

List venne a quel punto condannato a 5 ergastoli consecutivi. Una volta in galera, affermò di non volersi uccidere nella speranza di potersi riunire in paradiso con la moglie e i figli una volta sopraggiunta la morte naturale, che avvenne nel 2008 per polmonite mentre scontava la sua condanna a vita in carcere. La vicenda di List colpì nel profondo la popolazione americana, spinta a chiedersi – una volta di più – cosa spinga  a compiere atti di tale crudeltà. La vicenda di List ispirò poi numerosi film e serie oltre a Il segreto di David – The Stepfather, tra cui la serie Netflix The Watcher.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Il segreto di David – The Stepfather grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 5 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Il segreto di David – The Stepfather: la spiegazione del finale del film

I film incentrati sulla figura dei serial killer sono da sempre particolarmente affascinanti, per via dei “giochi” a cui sottopongono i protagonisti e gli stessi spettatori, chiamati a cercare di risolvere il puzzle di enigmi a cui gli assassini di turno sottopongono i propri rivali. Film come Seven, Copycat, ZodiacHangman – Il gioco dell’impiccato sono solo alcuni tra i titoli più celebri di questo genere. Quelli più o meno liberamente ispirati ad assassini realmente esistiti, però, hanno un “fascino” in più. Tra i tanti appartenenti a questa categoria, un titolo meno conosciuto è Il segreto di David – The Stepfather, diretto nel 2009 da Nelson McCormick.

Questo thriller del 2009 – remake del film The Stepfather – Il patrigno, diretto nel 1987 da Joseph Ruben e interpretato da Terry O’Quinn – riprende dunque una vicenda liberamente ispirata a quella di un noto assassino statunitense, arrichendola naturalmente di risvolti ed elementi che arricchiscono così il tutto. Questo remake attua però una serie di modifiche rispetto all’originale, tra cui il finale, più in linea con i tempi tra ambiguità e possibilità di ricorrere ad un senso di inquietudine oggi maggiormente accettabile.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un titolo da recuperare, anche data la presenza di noti attori come Penn Badgley (oggi noto per la serie You) e Amber Heard. In questo articolo approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative al film. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Penn Badgley in Il segreto di David - The Stepfather
Penn Badgley in Il segreto di David – The Stepfather. Credits: © 2009 Screen Gems, Inc. All rights reserved.

La trama di Il segreto di David – The Stepfather

Al suo ritorno a casa, dopo aver trascorso un po’ di tempo in una scuola militare per ragazzi problematici, Michael trova sua madre Susan alle prese con un nuovo compagno, David Harris, che ha conosciuto casualmente al supermercato. Più Michael impara a conoscere il nuovo patrigno e più Michael diventa però sospettoso, decidendo infine di indagare su di lui. Scopre così che questo signore dai modi gentili non è altro che un serial killer che ha già eliminato molte famiglie. Nel quartiere, le poche persone che hanno cominciato a notare delle incongruenze nei racconti di David iniziano inoltre a sparire misteriosamente. Michael capisce allora che non gli rimane molto per salvare sé stesso, sua madre e i suoi due fratelli.

Come finisce il film Il segreto di David – The Stepfather?

Nel finale, Susan si rende conto che il figlio potrebbe avere ragione sull’identità di David e se ne convince dopo aver visto il nuovo compagno aggredire i figli. Nello sfuggire a sua volta alle grinfie dell’uomo, riesce a pugnalarlo al collo con un frammento di vetro. David, che inizialmente sembra essere morto, si rianima in breve e riprende ad inseguire Susan, Michael e Kelly fino in soffitta. Qui Michael ingaggia con lui una lotta, che li porta infine a cadere giù dalla soffitta e a perdere conoscenza. Quando Michael si sveglia, scopre di essere stato in coma per più di un mese.

Il segreto di David - The Stepfather cast
Penn Badgley and Amber Heard in Il segreto di David – The Stepfather. Credits: © 2009 Screen Gems, Inc. All rights reserved.

Viene a quel punto sapere che anche David è però ancora vivo ed è riuscito a fuggire prima dell’arrivo della polizia. La scena finale mostra dunque proprio David, che ha nuovamente cambiato aspetto e nome in Chris Ames. Egli lavora ora in un negozio di ferramenta, dove incontra una donna che sta facendo acquisti con i suoi due figli. Nel modo in cui si approccia alla donna, si lascia così immaginare che la sua attività di serial killer di famiglie sia pronta per riprendere con nuove ignare vittime.

Si tratta di un finale che differisce profondamente dal film del 1987, dove l’assassino – chiamato Jerry anziché David – viene ferito con un colpo di pistola dalla moglie Susan e poi definitivamente abbattuto dalla figlia adottiva Stephanie (altra differenza rispetto al Michael del film del 2009), che lo pugnala al petto con un coltello. A quel punto Jerry cade all’indietro per le scale ed è chiaramente morto. Anche se poi con due sequel verrà stabilito che Jerry non è morto, il finale del film del 1987 offre dunque una conclusione più conciliante. Cosa che non avviene con la versione del 2009, dove si sottolinea dunque come il male sia sempre in agguato dove meno te lo aspetti.

Leggi anche: Il segreto di David – The Stepfather: la storia vera che ha ispirato il film

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Il segreto di David – The Stepfather grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 5 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Il segreto del suo volto recensione del film con Nina Hoss

Il segreto del suo volto recensione del film con Nina Hoss

Il segreto del suo volto 1Berlino, 1945. Nelly (Nina Hoss) è sopravvisuta alla persecuzione nazista, ma ha il volto sfigurato per lo scoppio di una granata. La chirurgia le offre un nuovo aspetto, ma adesso la donna vuole ritrovare Johnny (Ronald Zehrfeld), suo marito, di cui non si hanno tracce da quasi due anni.

Christian Petzold, stimatissimo regista e sceneggiatore tedesco accostato alla rinomata “scuola di Berlino”, dirige e scrive la sceneggiatura di questo intenso dramma storico-sentimentale, dove le terribili vicende legate alla seconda guerra mondiale si intrecciano con le vicissitudini personali dei protagonisti. Il segreto del suo volto ripropone tematiche molto care al regista, come la morte e il suo stretto legame con la vita stessa, il passato come terribile fardello da cui è difficile liberarsi, il voler inserire queste riflessioni all’interno di uno scenario storico ben definito, scelte già affrontate da Petzold in precedenza in film come Jerichow (2009) o La scelta di Barbara (2012).

Il segreto del tuo volto è un film in cui un regista tedesco torna ad affrontare il tema dell’olocausto, il quale però non assume un ruolo di primo piano nella vicenda ma rimane come sfondo ad una sceneggiatura molto ben strutturata e che ha la finalità di risaltare la storia d’amore tra Nelly e Johnny, vero fulcro della narrazione. Una storia d’amore che lo spettatore scopre piano piano, gradualmente, attraverso racconti, rivelazioni improvvise, colpi di scena e dal delirante tentativo dell’uomo di trasformare quella “sconosciuta” in sua moglie. Un film in cui si vuole rimarcare come la guerra non abbia solo seminato morte e distruzione, ben visibile in quella Berlino devastata, ma abbia anche e soprattutto corrotto e deturpato oltre che volti, le anime e i cuori degli uomini, i quali pur di sopravvivere si sono mostrati pronti a tutto. Il segreto del suo voltoLa guerra e le persecuzioni naziste ancora negli occhi di tedeschi dallo sguardo colpevole e sconfitto o in quelli colmi di rabbia di Lene, giovane ebrea solo apparentemente forte e risoluta. Detto di una sceneggiatura ben costruita e senza sbavature, sottolineamo un cast di attori all’altezza, partendo dalla musa di Petzold, Nina Hoss (al suo quarto film con il regista tra cui La scelta di Barbara) bravissima ad interpretare un personaggio complesso e dalla fragilità estenuante, sino al bel tenebroso Ronald Zehrfeld che è perfetto nei panni di un personaggio ambiguo e misterioso.

Unico appunto che si potrebbe rivolgere a questa intrigante sceneggiatura riguarda un dubbio, che nasce spontaneo e perseguita lo spettatore per buona parte del film: ma se è convinzione comune che gli occhi sono lo specchio dell’anima, come può un marito non riconoscere la moglie guardandola dritta nelle pupille?

Il segreto del suo volto è in sala a partire dal prossimo 19 febbraio distribuito dalla Bim.

Il segreto dei suoi occhi: trailer italiano del remake con Nicole Kidman e Julia Roberts

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Guarda il trailer italiano de Il segreto dei suoi occhi, il remake americano con protagonisti Nicole Kidman, Julia RobertsChiwetel Ejiofor.

Il segreto dei suoi occhi è remake americano dell’omonimo film argentino aggiudicatosi il Premio Oscar per il Miglior Film Straniero nel 2010.

Trama: L’ex agente dell’FBI Ray è ossessionato dall’omicidio della figlia della sua partner e grande amica Cobb. Marzin, il sospettato arrestato per l’omicidio, viene liberato a causa del suo ruolo chiave come informatore e dei discutibili mezzi usati per ottenere la sua confessione. Dopo 12 anni l’omicidio è ancora insoluto e Ray è costretto a confrontarsi con il suo passato e, in particolare, con l’agente con cui aveva condotto le indagini, Claire, con la quale è rimasta in sospeso una storia d’amore. Più Ray si avvicina alla soluzione del caso più la verità è scioccante.

Il segreto dei suoi occhi: recensione del film con Julia Roberts

Il segreto dei suoi occhi: recensione del film con Julia Roberts

Il segreto dei suoi occhi è un remake di un remake. Infatti, nel 2009, il regista Juan José Campanella aveva già girato un film che si ispirava al romanzo di Eduardo Sacheri, La pregunta de sus ojos. Sacheri aveva scritto la sceneggiatura in collaborazione con il regista argentino e il film aveva vinto l’Oscar come Miglior Film Straniero. La versione del 2015 è stata invece diretta e scritta dallo sceneggiatore e regista americano, Billy Ray, lo stesso del thriller politico State of Play, con Russel Crowe e Ben Affleck.

Ne Il segreto dei suoi occhi Jess (Julia Roberts) e Ray (Chiwetel Ejiofor) sono due agenti del FBI e insieme al procuratore distrettuale, Claire (Nicole Kidman), formano un gruppo molto affiatato. La vita del gruppo, tuttavia, subisce un cambiamento radicale quando Jess e Ray si trovano ad affrontare un caso di omicidio, la cui vittima è proprio la figlia della donna.

Nonostante gli sforzi degli agenti di fare luce sul caso, tutte le piste sembrano portare ad un punto morto e alla fine, Claire è costretta chiudere il caso. Ma tredici anni dopo, Ray torna a Los Angeles, convinto di aver trovato una nuova pista che potrebbe portare pace alla povera Jess.

Il segreto dei suoi occhi 2Sebbene non fosse facile girare il remake di un film da Oscar, Billy Ray riesce nell’impresa, grazie anche ad un cast stellare che ha decisamente contribuito a produrre un film qualitativamente molto buono. Tuttavia, la versione argentina ne esce vincitrice per un pelo, grazie soprattutto alla sua natura camaleontica di film di denuncia politica ma anche di pellicola sentimentale e thriller.

Nonostante ciò, il regista americano riesce a catturare in modo perfetto la complessità del racconto e l’impotenza assoluta dell’uomo di fronte alla morte, attraverso i personaggi principali. E il prodotto di tutto ciò si traduce nel bisogno di verità da parte di Jess e nell’ossessiva ricerca del colpevole da parte di Ray, che per 13 anni analizzerà ogni giorno le foto del database del FBI nella speranza di trovare un indizio. Ma Il segreto dei suoi occhi non è soltanto un thriller ma affronta anche il tema degli amori impossibili e mai dimenticati attraverso i sentimenti di Ray per Claire, sentimenti con cui dovrà fare i conti una volta tornato a Los Angeles.

La pellicola statunitense riesce a rispettare quell’equilibrio tra pubblico e privato che era stato forse il punto di forza della versione argentina ma, nonostante le modifiche alla sceneggiatura, non riesce ad offrire un punto di vista nuovo e fresco sulla vicenda.

Sicuramente, è un film da guardare se siete appassionati del genere ma, se doveste scegliere tra la versione di Campanella e il remake di Ray, la pellicola da Oscar ne esce sicuramente vittoriosa, grazie anche all’importante e delicato contesto storico in cui è ambientata.

Il segreto dei suoi occhi uscirà nelle sale italiane il 12 Novembre.

Il segreto dei suoi occhi: recensione del film

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Il segreto dei suoi occhi: recensione del film

Ha battuto (Il segreto dei suoi occhi) due rivali che sembravano dati per favoriti all’Oscar come migliore film straniero: l’Academy Award ha preferito al tedesco Il nastro bianco, apologo sull’ascesa delle idee naziste nella Germania dopo la prima guerra mondiale, e al francese Il profeta, dramma in prigione di un giovane immigrato, questo thriller argentino, all’apparenza più di maniera ma in realtà con numerosi punti di interesse.

Il segreto dei suoi occhi, è un thriller, certo, ma si presta a diversi altri livelli di lettura e il regista Juan José Campanella, già autore di altre pellicole in patria ma anche di alcuni episodi di telefilm statunitensi come Law and Order e il Dr House, mescola bene uno stile nordamericano da serial di ultima generazione ad elementi sognanti e stranianti tipici della parte latina dell’America, con ottimi risultati.

Ne Il segreto dei suoi occhi, Benjamin Esposito è un ex dipendente del Pubblico ministero e decide, una volta andato in pensione, di scrivere un libro sul caso che in assoluto gli era rimasto impresso, quello dello stupro e omicidio di Liliana, maestra e sposina novella adorata da un marito in cui Benjamin aveva visto l’amore assoluto. Un  caso che peraltro era stato piuttosto brillantemente risolto da lui e dalla sua superiora Irene con l’incriminazione del responsabile, un conoscente d’infanzia di Liliana, sottratto poi alla giustizia perché era stato arruolato dalla polizia segreta. L’occasione della scrittura è anche quella di rimettere insieme i pezzi di una vita mai veramente vissuta fino in fondo, di rendere giustizia a chi non c’è più e di esprimere un amore mai vissuto fino in fondo per Irene, oltre che trovare consolazione, e forse giustizia.

Molti fan di telefilm americani potranno vedere analogie con un “Cold case”, in salsa argentina, con lo stesso scavo alla ricerca della verità e della giustizia innanzitutto per le vittime, c’è chi rievocherà nel rapporto tra i due protagonisti quello degli x-filiani Mulder e Scully, ma il film fa anche riflettere su che rapporto ci può essere tra memoria e vendetta, su come si può scegliere di elaborare un lutto o continuare a viverlo in un inferno quotidiano, oltre che rappresentare dal suo interno l’Argentina soffocata dalla dittatura, che interferisce anche nel cercare giustizia e verità.

Un film forse meno incisivo e scottante di Il nastro bianco e Il profeta, ma non per questo meno coinvolgente ed interessante, una riflessione sulla vita, le occasioni perse e ritrovate, e la possibilità ad un tratto di poter provare ad andare avanti, con colpi di scena non convenzionali e un finale che lascia i protagonisti perplessi, sconvolti ma forse finalmente liberi.

Il Segreto dei Suoi Occhi: nuovo trailer con Julia Roberts

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Il Segreto dei Suoi Occhi: nuovo trailer con Julia Roberts

Guarda il nuovo trailer ufficiale de Il Segreto dei Suoi Occhi, il film diretto da Billy Ray (L’inventore di favole, Breach – L’infiltrato) remake dell’omonima pellicola argentina vincitrice del premio Oscar® 2010 come miglior film straniero. Nel cast, Nicole Kidman, Julia Roberts e Chiwetel Ejiofor.

Il Segreto dei Suoi Occhi, scritto e diretto dal regista candidato agli Oscar®  Billy Ray (Captain Phillips, The Hunger Games), e prodotto dal vincitore dell’Oscar® Mark Johnson (Rain Man, Breaking Bad), è un thriller intenso, potente, inquietante, interpretato dall’attore candidato agli Oscar® Chiwetel Ejiofor, e dalle attrici vincitrici dell’Oscar® Nicole Kidman e Julia Roberts.

Un affiatato team di detective in carriera – composto da Ray (Chiwetel Ejiofor), Jess (Julia Roberts), e dal loro supervisore Claire (Nicole Kidman) –  rimane profondamente scioccato in seguito al brutale e inspiegabile omicidio della figlia adolescente di Jess. Trascorsi tredici anni, dopo aver cercato ossessivamente, per ogni singolo giorno, l’assassino, Ray scopre una nuova pista che ritiene possa risolvere una volta per tutte il caso, inchiodare lo spietato omicida, e mettere fine alla vicenda.  Ma nessuno è preparato a scoprire lo scioccante e orribile segreto che si cela dietro a questo omicidio, che porterà inevitabilmente a effetti duraturi e distruttivi, oltre che a una vendetta privata.

Intrecciando passato e presente, il film esplora il labile confine tra giustizia e vendetta, ponendoci di fronte a una domanda: Fin dove saremmo pronti a spingerci per vendicare una terribile ingiustizia?

Fonte

Il segreto dei suoi occhi: martedì 10 a Milano per Sala Bio

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Il segreto dei suoi occhi: martedì 10 a Milano per Sala Bio

Martedì 10 novembre alle ore 21 al Cinema Colosseo di Milano, Sala Bio presenta l’anteprima de Il segreto dei suoi occhi, il film diretto da Billy Ray (L’inventore di favole, Breach – L’infiltrato) remake dell’omonima pellicola argentina vincitrice del premio Oscar® 2010 come miglior film straniero. Nel cast, Nicole Kidman, Julia Roberts e Chiwetel Ejiofor.

Il segreto dei suoi occhi sarà proposto a Sala Bio in versione originale sottotitolata, e distribuito poi nelle sale italiane in anteprima mondiale a partire dal 12 novembre 2015 per Good Films.

Il film sarà presentato in anteprima anche a Sala Bio Bologna (Cinema Odeon) lunedì 9 novembre alle 21.15.

Il segreto dei suoi occhi: lunedì 9 con Sala Bio

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Il segreto dei suoi occhi: lunedì 9 con Sala Bio

Lunedì 9 novembre alle ore 21.15 al Cinema Odeon di Bologna, Sala Bio presenta l’anteprima de Il segreto dei suoi occhi, il film diretto da Billy Ray (L’inventore di favole, Breach – L’infiltrato) remake dell’omonima pellicola argentina vincitrice del premio Oscar® 2010 come miglior film straniero. Nel cast, Nicole Kidman, Julia Roberts e Chiwetel Ejiofor.

Il segreto dei suoi occhi sarà proposto a Sala Bio in versione originale sottotitolata, e distribuito poi nelle sale italiane in anteprima mondiale a partire dal 12 novembre 2015 per Good Films.

Il film sarà presentato in anteprima anche a Sala Bio Milano (Cinema Colosseo) martedì 10 novembre alle 21.00.

IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI

(Stati Uniti/2015) di Billy Ray

v.o. sottotitolata

Il Segreto dei Suoi Occhi, scritto e diretto dal regista candidato agli Oscar®  Billy Ray (Captain Phillips, The Hunger Games), e prodotto dal vincitore dell’Oscar® Mark Johnson (Rain Man, Breaking Bad), è un thriller intenso, potente, inquietante, interpretato dall’attore candidato agli Oscar® Chiwetel Ejiofor, e dalle attrici vincitrici dell’Oscar® Nicole Kidman e Julia Roberts.

Un affiatato team di detective in carriera – composto da Ray (Chiwetel Ejiofor), Jess (Julia Roberts), e dal loro supervisore Claire (Nicole Kidman) –  rimane profondamente scioccato in seguito al brutale e inspiegabile omicidio della figlia adolescente di Jess. Trascorsi tredici anni, dopo aver cercato ossessivamente, per ogni singolo giorno, l’assassino, Ray scopre una nuova pista che ritiene possa risolvere una volta per tutte il caso, inchiodare lo spietato omicida, e mettere fine alla vicenda.  Ma nessuno è preparato a scoprire lo scioccante e orribile segreto che si cela dietro a questo omicidio, che porterà inevitabilmente a effetti duraturi e distruttivi, oltre che a una vendetta privata.

Intrecciando passato e presente, il film esplora il labile confine tra giustizia e vendetta, ponendoci di fronte a una domanda: Fin dove saremmo pronti a spingerci per vendicare una terribile ingiustizia?

Il segreto dei suoi occhi: libro, trama e cast del film con Julia Roberts

Interpretato da celebri interpreti di Hollywood, il thriller del 2015 Il segreto dei suoi occhi si configura da subito come un avvincente film di genere, all’interno del quale si ritrovano una serie di elementi capaci di suscitare tanto interesse quanta inquietudine. Protagonista del film è infatti una squadra dell’FBI incaricata di risolvere un misterioso caso di omicidio, dal quale verranno alla luce brutali verità. Il film è scritto e diretto da Billy Ray, noto prevalentemente per le sue numerose sceneggiature di film celebri come Hunger Games, Captain Phillips e Richard Jewell.

Quella qui narrata non è però una storia originale, essendo il remake americano di un noto film argentino del 2009. Questo, intitolato a sua volta Il segreto dei suoi occhi, divenne particolarmente celebre grazie alla vittoria agli Oscar nella categoria per il miglior film straniero. Tale opera si basa a sua volta sull’omonimo romanzo del 2005 di Eduardo A. Sacheri. Nell’adattare il film al contesto americano, gli autori si preoccuparono di modificare l’ambientazione, passando dalla dittatura argentina alla lotta al terrorismo post 11 settembre degli Stati Uniti.

Pur giudicato inferiore rispetto all’originale argentino, il film di Ray venne ben accolto dal pubblico, che rese il titolo un modesto successo. A fronte di un budget di circa 20 milioni di dollari, infatti, Il segreto dei suoi occhi arrivò ad incassarne globalmente circa 35. In particolare, vennero apprezzate le interpretazioni dei protagonisti, vero elemento di forza del film. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori approfondimenti circa la trama e il cast. Si elencheranno infine le piattaforme dove è possibile ritrovare il film in streaming, per poter così godere di una comoda visione casalinga.

Il segreto dei suoi occhi: la trama del film

Ambientato pochi mesi dopo l’attacco dell’11 settembre alle Torri Gemelle, il film ha per protagonista l’agente FBI Ray Kasten, il quale insieme alla sua squadra composta da Jess Cobb, Bumpy Willis e Reg Siefert. Questi si trovano ad indagare su un potenziale nucleo terroristico all’interno di una moschea, e pedinarne le mosse sembra essere l’unico modo per impedire lo svolgersi di nuovi attentati terroristici. Le loro indagini vengono però interrotte dal ritrovamento di un cadavere proprio accanto la moschea. Con orrore, il gruppo scopre che il corpo appartiene a Carolyn, la figlia di Jess. Distrutto dal dolore, Ray decide di iniziare ad indagare per conto proprio su tale omicidio.

Proseguendo nelle sue indagini, l’agente arriva a richiedere l’aiuto di Claire Sloan, assistente del procuratore distrettuale. La sua missione viene tuttavia ostacolata da ordini dall’alto, e per protesta Ray decide di dimettersi dai servizi segreti. Passano tredici anni, durante i quali l’uomo non sembra riuscire a superare l’ossessione per quel caso irrisolto. Contro ogni sua previsione, un nuovo indizio lo riporta a volersi occupare del caso, ma per farlo avrà bisogno anche del sostegno di Claire e Jess. Quest’ultima si dimostra però contraria, non volendo rivivere il trauma della scomparsa della figlia. Ray è però convinto di aver trovato il vero assassino, e farà di tutto pur di dare una conclusione alla vicenda.

Il segreto dei suoi occhi cast

Il segreto dei suoi occhi: il cast del film

Prima di riuscire a vedere il buio della sala, il film è rimasto per cinque anni in sviluppo. Durante questi, diversi attori sono stati considerati per i ruoli principali, tra cui Denzel Washington, che avrebbe dovuto interpretare Ray Kasten, e Gwyneth Paltrow, a cui era stato offerto il ruolo di Claire Sloan. Al momento delle riprese, invece, il regista decide di affidare il ruolo del protagonista maschile all’attore Chiwetel Ejiofor. Questi era nel frattempo diventato particolarmente noto grazie al film 12 anni schiavo, per il quale era stato candidato all’Oscar. L’attore affermò di non essersi basato sul personaggio protagonista del film argentino, essendo il suo Ray Kasten molto più giovane e appartenente ad un contesto totalmente differente.

Accanto a lui, nel film, si ritrova poi la premio Oscar Nicole Kidman, che dà volto a Claire Sloan. Per dar vita al personaggio, di professione procuratore distrettuale, questa condusse lunghe ricerche a riguardo, con l’intenzione di risultare il più realistica possibile. L’attrice Julia Roberts, invece, interpreta Jess Cobb, migliore amica di Kasten e membro della sua squadra. Nell’originale argentino tale ruolo era in realtà ricoperto da un interprete maschile, ma i produttori del remake decisero di riscrivere il personaggio appositamente per la Roberts. Nel film è poi presente l’attore Joe Cole nei panni di Anzor Marzin, informatore dell’FBI, e Alfred Molina in quelli di Martin Morales, capo della divisione antiterrorismo. Dean Norris è invece Bumpy Willis, membro della squadra di Ray.

Il segreto dei suoi occhi: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere tale film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il segreto dei suoi occhi è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Rai Play. Per vederlo, basterà semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 17 dicembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Il Segreto Anticipazioni: giovedì 25 ottobre 2018

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Il Segreto Anticipazioni: giovedì 25 ottobre 2018

Nuove news su Il Segreto che va in onda alle ore 18.45. su Canale 5. Di seguito le anticipazioni di oggi giovedì 25 ottobre 2018.

Nella puntata Emilia Alfonso, accusati senza prove valide dal Generale del tentato omicidio di Fe, sono segregati in un carcere abbandonato, dove sono ormai da giorni costretti a subire la violenza psicologica del loro aguzzino che, non contento, ha deciso di accusarli di essere traditori della patria.

Emilia ed Alfonso, in prigione, subiscono le tremende minacce del Generale Perez de Ayala. A Raimundo e Matias è impedito fargli visita, così come a Don Berengario Don AnselmoMauricio, intanto, è al capezzale di Fe e spera che la donna si riprenda al più presto così da testimoniare in favore di Emilia ed Alfonso. Prudencio mette in atto il suo piano e si introduce, di nascosto, nell’abitazione di Julieta e mentre lei dorme, avvelena il cibo. Matias, provocato dal Generale, lo affronta con coraggio pretendendo di poter far visita a Emilia ed Alfonso. Il Generale non rifiuta, ma chiede un giorno per rifletterci.

Anticipazioni Il Segreto

Il segreto (El secreto de Puente Viejo) è una soap opera spagnola prodotta da Boomerang TV e creata da Aurora Guerra, che viene trasmessa dal 23 febbraio 2011 sulla rete televisiva Antena 3. In Italia va in onda dal 10 giugno 2013 su Canale 5.

La serie ruota attorno alle vicissitudini della ricca stirpe dei Montenegro, una famiglia dell’alta borghesia che vive in un piccolo paese del nord della Spagna, con la perfida matriarca Donna Francisca Montenegro, vedova di Salvador Castro, che trama costantemente contro coloro che osano affrontare il suo potere.

Il segreto – La storia inizia nel 1902 con l’arrivo, a Puente Viejo, della levatrice Pepa Balmes. Pepa continua a vivere con difficoltà dato che, anni prima, il padrone della casa in cui prestava servizio, Carlos Castro, figliastro di Francisca, e fratellastro di Efren, Soledad, e Tristan l’aveva sedotta facendola rimanere incinta, e le aveva poi portato via il figlio per consegnarlo alla legittima moglie che aveva appena avuto un aborto. Pepa conoscerà e si innamorerà di Tristan, figlio di Raimundo e Donna Francisca e fratello di Efren, Sebastian ed Emilia, e Soledad che vive alla Villa con sua sorella, sua moglie Angustias e loro figlio Martin.

Dopo la morte di Angustias, Pepa scopre che Martin è in realtà il figlio che le era stato rubato anni prima. Nonostante gli sforzi di Francisca e del malvagio Olmo Mesia, fratellastro di Pepa, Tristan (figlio illegittimo di Francisca e Raimundo Ulloa) finisce per consumare il suo amore con Pepa. I due poi si sposano e Pepa partorisce i gemelli Aurora e Bosco. Intanto Bosco viene sequestrato da una misteriosa ragazza e Pepa muore subito dopo il parto.

Il Segreto Anticipazioni: giovedì 18 ottobre 2018

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Il Segreto Anticipazioni: giovedì 18 ottobre 2018

Nuove news su Il Segreto che va in onda alle ore 18.45. su Canale 5. Di seguito le anticipazioni di oggi giovedì 18 ottobre 2018.

Nella puntata di oggi Gli avvocati di Nicolas informano Alfonso che il Generale Perez De Ayala ha deciso di focalizzare le ricerche su Puente Viejo. Temendo che Nicolas possa essere preso Alfonso e Raimundo, decidono di portare Nicolas e Janita fuori dal paese. Prudencio è sempre più aggressivo con Julieta ma la ragazza non si lascia intimidire.

Anticipazioni Il Segreto

Il segreto (El secreto de Puente Viejo) è una soap opera spagnola prodotta da Boomerang TV e creata da Aurora Guerra, che viene trasmessa dal 23 febbraio 2011 sulla rete televisiva Antena 3. In Italia va in onda dal 10 giugno 2013 su Canale 5.

La serie ruota attorno alle vicissitudini della ricca stirpe dei Montenegro, una famiglia dell’alta borghesia che vive in un piccolo paese del nord della Spagna, con la perfida matriarca Donna Francisca Montenegro, vedova di Salvador Castro, che trama costantemente contro coloro che osano affrontare il suo potere.

Il segreto – La storia inizia nel 1902 con l’arrivo, a Puente Viejo, della levatrice Pepa Balmes. Pepa continua a vivere con difficoltà dato che, anni prima, il padrone della casa in cui prestava servizio, Carlos Castro, figliastro di Francisca, e fratellastro di Efren, Soledad, e Tristan l’aveva sedotta facendola rimanere incinta, e le aveva poi portato via il figlio per consegnarlo alla legittima moglie che aveva appena avuto un aborto. Pepa conoscerà e si innamorerà di Tristan, figlio di Raimundo e Donna Francisca e fratello di Efren, Sebastian ed Emilia, e Soledad che vive alla Villa con sua sorella, sua moglie Angustias e loro figlio Martin.

Dopo la morte di Angustias, Pepa scopre che Martin è in realtà il figlio che le era stato rubato anni prima. Nonostante gli sforzi di Francisca e del malvagio Olmo Mesia, fratellastro di Pepa, Tristan (figlio illegittimo di Francisca e Raimundo Ulloa) finisce per consumare il suo amore con Pepa. I due poi si sposano e Pepa partorisce i gemelli Aurora e Bosco. Intanto Bosco viene sequestrato da una misteriosa ragazza e Pepa muore subito dopo il parto.

Il segno della libellula – Dragonfly: la spiegazione del finale del film

Descritto come un incrocio tra Ghost – Fantasma e Il sesto senso, il film Il segno della libellula – Dragonfly uscito nel 2002 per la regia di (autore di celebri commedie come Ace Ventura – L’acchiappanimali, Bugiardo bugiardo e Una settimana da Dio) è un thriller soprannaturale ancora oggi molto apprezzato dai fan del genere. In esso si uniscono infatti un mistero da risolvere e contatti provenienti dall’aldilà che guidano il protagonista nel suo accidentato e doloro percorso.

Al momento della sua uscita il film non ottenne particolari consensi da parte del pubblico e della critica, ma nel tempo è diventato un piccolo cult, anche per via di quegli elementi che lo rendono imperfetto. Il segno della libellula – Dragonfly è poi arricchito dalla presenza di Kevin Costner nel ruolo del protagonista, un personaggio costretto a confrontarsi con realtà e vicende che lo porranno in stretto contatto con la morte e i suoi misteri.

In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Il segno della libellula – Dragonfly. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il segno della libellula - Dragonfly trama film
Kathy Bathes in una scena di Il segno della libellula – Dragonfly

La trama e il cast di Il segno della libellula – Dragonfly

Protagonista del film è Joe Darrow, medico di un ospedale di Chicago. L’uomo è sposato con Emily, un’oncologa pediatrica molto appassionata del proprio lavoro. Sebbene la donna sia al settimo mese di gravidanza, decide comunque di partire per il Venezuela, dove l’attendono alcuni bambini poveri e bisognosi di cure. Sfortunatamente, un tragico incidente d’autobus durante il viaggio causa la morte di Emily, il cui corpo però non viene mai ritrovato.

Disperato per l’immensa perdita, Joe cerca di convivere con il doloroso lutto andando a trovare i piccoli del reparto di oncologia, di cui prima si occupava la moglie. Sorprendentemente, alcuni di questi bambini raccontano al dottore di aver avuto delle visioni in cui Emily era presente e parlava di lui. Joe stenta a crederci, ma sembra proprio che la sua amata stia cercando di entrare in contatto con lui dall’oltretomba, per comunicargli qualcosa di assolutamente importante.

Il personaggio di Joe Darrow era stato scritto per Harrison Ford, il quale però rinunciò al film per prendersi un anno di riposo dalle scene. A quel punto il ruolo venne affidato a Kevin Costner. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Emily vi è l’attrice Susanna Thompson, mentre la premio Oscar Kathy Bates interpreta l’avvocato Miriam Belmont. Fanno poi parte del cast Linda Hunt nel ruolo di suor Madeline, Joe Morton in quello di Hugh Campbell e Jacob Vargas in quello di Victori.

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film, dopo aver ricevuto manifestazioni da parte della moglie attraverso i suoi giovani pazienti, Joe arriva addirittura a sentire la voce dell’amata attraverso un paziente clinicamente morto. Naturalmente nessuno gli crede e Joe inizia a credere di avere un esaurimento nervoso. Decide allora di vendere la casa e di andare in vacanza. Mentre impacchetta le cose di Emily, però, la lampadina della stanza si brucia. Quando torna con una nuova lampadina, tutti gli oggetti che aveva impacchettato sono di nuovo al loro posto.

Il segno della libellula - Dragonfly Kevin Costner
Kevin Costner in una scena di Il segno della libellula – Dragonfly

In cucina, invece, si è misteriosamente aperta una mappa, dove Joe ritrova lo stesso simbolo che i bambini gli indicavano in precedenza. Indagando, viene sapere da un amico che la croce è il simbolo di una cascata e Joe ricorda a quel punto una foto di Emily in posa davanti a una cascata con un arcobaleno alle spalle. Intraprende allora un viaggio sul luogo in cui la compagna è deceduta, che scopre essere nei pressi di un villagio tribale. Questo si trova a sua volta accanto ad una scogliera, da cui Joe vede l’autobus nell’acqua.

Joe salta a quel punto nel fiume ed entra nel veicolo semi-allagato, facendolo spostare e sommergere completamente. Intrappolato all’interno, Joe vede però un bagliore riempire l’autobus e poi appare Emily, che gli tende la mano. Gli eventi delle ultime ore di vita dell’amata moglie gli passano davanti agli occhi, mostrando che è sopravvissuta all’incidente ed è stata portata in salvo dagli abitanti del vicino villaggio Yanomami. Joe viene poi salvato da Victor.

Una volta tornato al villaggio, viene circondato da uomini nativi armati. Tiene in mano una foto di Emily. Un indigeno gli rivela a quel punto che non hanno potuto salvare il corpo della donna, ma hanno salvato la sua anima. Perplesso, segue una donna nativa in una capanna e all’interno trova una bambina in una cesta, la bambina che Emily portava in grembo e che è sopravvissuta all’incidente. Sulla bambina c’è una voglia a forma di libellula.

Abbracciando la figlia, Joe capisce finalmente cosa Emily stava cercando di comunicargli. L’anima di lei che è stata salvata è la figlia che portava in grembo e il suo ultimo atto è stato dunque quello di cercare di far ricongiungere Joe con la figlia. L’ultima scena del film si svolge temporalmente qualche tempo dopo. Joe gioca con la bambina, ora di qualche anno e con i capelli biondi e ondulati, estremamente somigliante a Emily.

Il trailer di Il segno della libellula – Dragonfly e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il segno della libellula – Dragonfly grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 24 giugno alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Il segnato recensione film

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Il segnato recensione film

Il-segnato-recensioneIl franchise di successo Paranormal Activity sembra non avere fine e arriva anche in Italia l’annunciato spin-off intitolato Il segnato, in originale Paranormal Activity: The Marked Ones. La pellicola, nata abbastanza inspiegabile da una costola  del primo capitolo Paranormal Activity di Oren Peli, è diretta da Christopher Landon e vede nel cast protagonisti Andrew Jacobson, Molly Ephraim, Richard Cabral, Carlos Pratts, Eddie J. Fernandez. Ancora una volta a produrre la pellicola la Paramount Pictures con l’apporto da produttore di Oren Peli.

La storia inizia nel Giugno del 2012 ad Oxnard, in California. Dopo la morte di una donna nell’appartamento sotto al quale si sta tenendo una festa, alcuni partecipanti decidono di tirare fuori la telecamera ed indagare. Nel farlo, scoprono un oggetto associato ai rituali di magia nera ed il protagonista della storia, Jesse, trova delle foto che lo ritraggono: i giorni successivi il ragazzo si ritroverà con un morso non umano sul braccio, e sarà solo l’inizio.

il-segnato-poster-italianoLa vena creativa del franchise ideato da Oren Peli sembra inesauribile e quest’ultimo capitolo, spin-off, ne è la dimostrazione. Come accade spesso in questi casi però la novità, nonostante il reiterarsi di film, si spegne quasi sul nascere come dimostrano gli ultimi scialbi capitoli del franchise. Possiamo dire con certezza che non è il caso de Il Segnato che parte con una discreta componente di novità rispetto ai precedenti capitoli. Ciò è dovuto principalmente a tutto quel bagaglio culturale o di tradizioni popolari da cui il film attinge; ovvero le comunità latine degli Stati Uniti che di per sé trasmettono un fascino e un’inquietudine non indifferente. Purtroppo però, questo non basta per conferire autorevolezza al film che seppur costituito da una prima parte divertente e ben calibrata, si sviluppa in una seconda parte sottotono e caratterizzata dai limiti già manifestati del franchise. L’arcano è presto svelato, perché non bastano quattro candele e un seminterrato a mettere paura ad un pubblico avvezzo al genere, né tantomeno può appagare la sete di paura un finale decisamente sotto quelle aspettative, alimentate da alcuni momenti costruiti egregiamente da Christopher Landon che non trovano un seguito nelle sequenze finale. A tutto ciò va aggiunta la vena ironica del film che si spegne sul nascere e che invece meriterebbe maggior considerazione, viste le sequenze finali ricche invece di pretesti ironici.

Il Segnato è dunque un miglioramento rispetto ai precedenti capitoli del franchise ma di certo non basta per dare lustro ad una saga che probabilmente non ne ha mai avuto.

Il Segnato due clip in italiano del film

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Il Segnato due clip in italiano del film

Il-segnato-recensioneEcco due clip in italiano del film Il Segnato con Andrew Jacobs, Molly Ephraim e diretto da Christopher Landon.

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Il franchise di successo Paranormal Activity sembra non avere fine e arriva anche in Italia l’annunciato spin-off intitolato Il segnato, in originale Paranormal Activity: The Marked Ones. La pellicola, nata abbastanza inspiegabile da una costola  del primo capitolo Paranormal Activity di Oren Peli, è diretta da Christopher Landon e vede nel cast protagonisti Andrew Jacobson, Molly Ephraim, Richard Cabral, Carlos Pratts, Eddie J. Fernandez. Ancora una volta a produrre la pellicola la Paramount Pictures con l’apporto da produttore di Oren Peli.

La storia inizia nel Giugno del 2012 ad Oxnard, in California. Dopo la morte di una donna nell’appartamento sotto al quale si sta tenendo una festa, alcuni partecipanti decidono di tirare fuori la telecamera ed indagare. Nel farlo, scoprono un oggetto associato ai rituali di magia nera ed il protagonista della storia, Jesse, trova delle foto che lo ritraggono: i giorni successivi il ragazzo si ritroverà con un morso non umano sul braccio, e sarà solo l’inizio. CONTINUA A LEGGERE LA RECENSIONE

Il secondo titolo di Drew Barrymore regista

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Dopo Whip it! del 2009, mai uscito in Italia, Drew Barrymore rivela il titolo del suo secondo film da regista. Dopo aver lavorato con Ellen Page, Drew si occuperà dell’adattamento del romanzo How to Be Single di Liz Tuccillo.

Il secondo miglior ospedale della galassia: il trailer della serie Prime Video

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Prime Video ha svelato oggi il trailer de Il secondo miglior ospedale della galassia, la serie di animazione sci-fi Original in arrivo in esclusiva dal 23 febbraio. Prodotta da Amazon MGM Studios, Il secondo miglior ospedale della galassia riflette con attenzione su tematiche poco approfondite come la salute mentale, la transidentità, le non monogamie etiche e le problematiche che si celano dietro le infezioni sessualmente trasmissibili.

Grande attenzione anche al cast: nella versione italiana della serie la voce dell’ambiziosa e amorevole Klak è quella di Marta Filippi; quella dellǝ chirurgǝ di successo Azel è di Vladimir Luxuria; ed è invece Ariete (Arianna Del Ghiaccio) che doppia lǝ insicurǝ tirocinante Ovu.

Il secondo miglior ospedale della galassia – il trailer

Il secondo miglior ospedale della galassia narra le vicende di personaggɜ trans* non binary ed è per questo che per la prima volta in Italia, grazie all’aiuto dellǝ consulente Isabella Borrelli, si è deciso di utilizzare la schwa (ǝ nella forma singolare, ɜ nella forma plurale) sia nella forma parlata che in quella scritta essendo la soluzione più diffusa tra le persone trans* non binarie, genderqueer e genderfluid per parlare del sé. Per massimizzare l’esperienza del pubblico e permettergli di familiarizzare meglio con questa formula, sono stati aggiunti dei sottotitoli “rafforzativi” in corrispondenza delle battute di dialogo che contengono le schwa.

Ambientato nell’anno 14002, Il secondo miglior ospedale della galassia racconta le vicende di Sleech e Klak – aliene, migliori amiche e chirurghe di fama intergalattica – mentre affrontano nello spazio la loro guerra contro i parassiti che si nutrono di ansia, loop temporali illegali e malattie sessualmente trasmissibili. Sleech e Klak decidono di affrontare questo caso straordinario mettendo a rischio la loro carriera e la loro stessa esistenza… anche se, considerando la loro triste vita personale, l’oblio potrebbe essere la soluzione migliore. La serie in 8 episodi debutterà su Prime Video dal 23 febbraio.

Il sarto: recensione della terza stagione della serie Netflix

Il sarto: recensione della terza stagione della serie Netflix

Dopo solo alcuni mesi dalla seconda stagione, arriva su Netflix il terzo, e sembrerebbe ultimo, capitolo della serie turca Il Sarto. La storia ha avuto il suo debutto il 2 maggio scorso con i suoi primi sette episodi, per poi continuare il 28 luglio con una seconda stagione. Il sarto 3 è invece formato da altri 8 episodi, la cui lunghezza è di circa 40 minuti l’uno. Il cast, diretto dal regista Cem Karcı, è formato da figure note prevalentemente nel panorama cinematografico nazionale. Çağatay Ulusoy interpreta il protagonista Peyami Dokumaci, mentre Şifanur Gül è nel ruolo di Esvet e Salih Bademci è nei panni di Dimitri.

La trama di Il sarto: un amore proibito

Le vicende di tutta la serie Il sarto ruotano attorno alle tre figure di Peyami, stilista e sarto di alta moda, Dimitri, ricco giovane la cui famiglia detiene la società per cui Peyami lavora, ed Esvet (nota nella prima stagione sotto il falso nome di Firuse), moglie di Dimitri ma innamorata di Peyami. Mentre la seconda stagione è più incentrata sul giovane sarto e della sua rinascita dopo un periodo di lutti e dolore, insieme all’entrata in scena di alcune figure chiave come Kiraz, la terza stagione si concentra maggiormente sull’amore impossibile tra Esvet e Peyami. Per quanto la giovane provi a respingere il suo innamorato a favore del marito, i sentimenti non accennano a svanire.

La terza stagione si apre con il ritorno di Peyami da un lungo viaggio di lavoro presso i grandi atelier del suo brand nel mondo. Tornato a Istanbul, scopre che Dimitri ed Esvet partiranno a giorni per New York per stabilirsi li per sempre. Mustafa e Kiraz riusciranno a trattenere con una scusa la coppia qualche giorno in più, dando a Peyami la possibilità di dimostrare un’ultima volta il suo amore ad Esvet ed a convincerla a scegliere lui, contrastando l’ira di Dimitri.

Il sarto terza stagione Netflix
Cagatay Ulusoy nel ruolo di Peyami, Sifanur Gul nel ruolo di Esvet in Il sarto. Per gentile concessione di Netflix © 2023

Il sarto: una fiaba moderna

Fin dal primo episodio della nuova stagione de Il sarto, la storia d’amore impossibile tra Esvet e Peyami viene presentata come una fiaba. Lo stilista, infatti, di ritorno dal suo lungo viaggio, porta con sé un dono che gli è stato fatto: si tratta di un imponente orologio a pendolo. La leggenda narra che questo appartenesse ad una duchessa, innamorata di un uomo ma promessa in sposa ad un altro e che il pendolo avrebbe continuato ad oscillare fin quanto il loro amore impossibile sarebbe stato vivo.

Il paragone con Esvet e Peyami è ovvio ed infatti l’orologio viene mostrato anche a seguire in momenti importanti per il loro rapporto: nel momento in cui i due si rivedono, quando Esvet sta partendo con Dimitri per l’America. Il parallelismo con altre storie viene mantenuto anche nel volgersi verso la fine delle vicende, nel settimo episodio: il paragone in questo caso viene fatto con il tradimento di Giuda a Gesù.

Dimitri: un moderno antieroe

Dimitri è una figura focale ne Il sarto: presentato come un uomo violento, eccentrico e possessivo, con il susseguirsi degli episodi risulterà essere molto di più. Si scoprirà, infatti, quanto molta della cattiveria di Dimitri dipenda dall’opprimente rapporto con il padre Ari. Quest’ultimo tratta da sempre il proprio figlio in maniera troppo dura, ottenendo in risposta solamente disprezzo e ribellione da parte di Dimitri fin dall’infanzia.

Da adulto però, egli è fortemente influenzato dal comportamento paterno, tanto da interiorizzare parte di quell’odio e sprigionarlo in possessività e violenza domestica contro Esvet all’inizio. In questa terza stagione vediamo all’inizio un Dimitri più tranquillo, che cerca di ottenere amore dalla propria moglie; questo stato d’animo si modifica con l’insinuarsi nuovamente di dubbi su una relazione tra Esvet e Peyami, insinuatigli proprio dal padre.

Il sarto terza stagione recensione
Cagatay Ulusoy nel ruolo di Peyami, Sifanur Gul nel ruolo di Esvet in Il sarto. Per gentile concessione di Netflix © 2023

La fragilità di Peyami ed Esvet

Se in questa stagione, soprattutto negli ultimi episodi, si può notare una crescita di Dimitri, lo stesso non si può dire di Peyami ed Esvet. Questi, infatti, hanno dimostrato un certo carattere rispettivamente nella seconda e prima stagione: Peyami ha il coraggio di scrollarsi ogni dolore e ripartire, mentre all’inizio della serie Esvet dimostra grande coraggio nel prendere la propria vita in mano e cercare di fuggire da Dimitri prima del matrimonio.

In questa terza stagione invece Peyami non riesce neanche a trovare il coraggio di affrontare il suo più caro amico rivelandogli i sentimenti ricambiati che provava per la moglie: cosa che comunque aveva già confessato nella precedente stagione. Esvet, dopo essersi rassegnata al matrimonio con Dimitri, sembra essersi abbandonata agli avvenimenti, ed aspetta soltanto di essere salvata da Peyami, a riprova del forte sentimento d’amore che caratterizza tutta la nuova stagione.

Il sarto: recensione della nuova serie Netflix

Il sarto: recensione della nuova serie Netflix

In un fondersi di suspense ed intrighi, Il sarto ( titolo originale Terzi) è la nuova serie tv turca distribuita da Netflix. Creata da Rana Mamatlıoğlu e Bekir Baran Sıtkı e prodotta da Onur Guvenatam e dalla OGM Pictures,  Il sarto è formata al momento da una sola stagione di sette episodi, da circa trenta minuti l’uno. Nel cast ritroviamo figure più note nel panorama cinematografico nazionale: Cagatay Ulusoy (The protector) interpreta il protagonista Peyami Dokumaci, mentre l’attrice turca Şifanur Gül qui è nel ruolo di Esvet/Firuse. Salih Bademci è nei panni di Dimitri, amico di vecchia data di Peyami e promesso sposo di Esvet.

Il sarto: un intrigo di menzogne

Peyami Dokumaci è uno stilista di alta moda, proveniente da una ricca famiglia dell’alta società turca. Il suo genio artistico lo porta a creare abiti bellissimi, tra cui un semplice e delicato abito da sposa. Questo è  stato creato da Peyami appositamente per la futura sposa del suo unico amico Dimitri, Esvet; per via di un’antica tradizione turca, nessun uomo dovrebbe vedere una donna con l’abito da sposa indosso prima del matrimonio, quindi il sarto non ha mai visto la sposa e, grazie al suo talento, è riuscito a prendere le misure bendato.

L’attesa del matrimonio non è, però, un periodo felice per Esvet: essendo Dimitri un uomo violento e possessivo, lei sa che legarsi a lui in matrimonio significa sopportare i soprusi e le aggressioni che già vive per tutta la vita. Contro il volere dei genitori, favorevoli all’unione per motivi economici, la ragazza scappa: cambia nome e si presenta a casa di Peyami, proponendosi come nuova badante per il padre disabile e con ritardi del sarto. Quest’ultimo, non avendola mai realmente vista, non la riconosce.

Mentre Dimitri, folle di ira, cercherà in goni modo di ritrovare la sua futura sposa, gli intrighi che si nascondono dietro il matrimonio dei due verranno allo scoperto e non mancheranno gli  scontri.

Un intreccio interessante ma prevedibile

Il sarto risulta essere una serie alquanto breve, e quindi abbastanza scorrevole da seguire. Tutta la trama è sviluppata attorno a diversi colpi di scena che chiudono i vari episodi, rendendola mai noiosa per lo spettatore. Ad ogni modo alcuni di questi risvolti nell’avanzare delle vicende possono risultare un po’ prevedibili o già visti, ma non per questo meno interessanti.

The Tailor. Cagatay Ulusoy as Peyami, Cagatay Ulusoy as Peyami in The Tailor. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Un personaggio interessante attorno a cui ruotano parte delle vicende è Mustafa, il padre di Peyami. Si vede in alcuni flashback come il sarto di vergognasse del padre fin da bambino, tanto poi da nasconderlo, dicendo a tutti, anche all’amico d’infanzia Dimitri, che suo padre era morto. Mustafa viene respinto dal proprio figlio e dalla propria madre e trattato come fosse un pazzo. In  realtà, Mustafa non è altro che un uomo con la testa di un bambino, di conseguenza è puro ed innocente in quello che fa, e non dovrebbe essere tenuto in catene. La stessa Esvet si affeziona a lui, difendendolo dall’ira di Peyami e dal freddo disinteresse della madre.

Il sarto presenta degli intrighi complessi che riguardano specialmente i motivi reali che si nascondono dietro al matrimonio tra Esvet e Dimitri, formalmente cugini. Senza fare alcuno spoiler sulle vicende, ci si limita a dire che questi sotterfugi e segreti del passato che vedono come protagonisti i genitori di Dimitri non vengono presentati allo spettatore in maniera troppo chiara e distesa.

Peyami e Dimitri: eroe ed antieroe

Il  sarto si struttura anche attorno alla contrapposizione tra Peyami e Dimitri. Mentre il sarto è figurato come una figura buona, con un passato triste e difficile, Dimitri è dipinto come un vero e proprio villain. Quest’ultimo ha infatti fin da piccolo un rapporto contrastante con il padre, il quale lo cresce con la visione tossica dell’uomo che deve essere forte e virile. Dimitri diviene quindi un uomo forte, ma violento: vive la sua relazione con   Esvet in maniera aggressiva, cercando di controllarla e dominarla. Ciò che prova per la sua promessa sposa non è amore, ma semplice possessività. Dimitri cerca continuamente di ribellarsi contro il padre e di sminuire ed attaccare i genitori di Esvet, specialmente il padre della sposa Faruk.

Tra Dimitri, villain perfetto, e Peyami, uomo buono e guidato da più solidi principi, non può che instaurarsi un conflitto, che culminerà in un faccia a faccia finale.

Il Sarto 2: la spiegazione del finale della seconda stagione della serie

Nell’ultimo periodo, le serie tv provenienti dalla Turchia hanno raggiunto un incredibile successo. Prima erano i palinstesti Mediaset a ospitarle nei pomeriggi d’estate o nelle serate d’autunno, ma adesso anche Netflix e Disney+ stanno allargando la loro offerta proponendo show di questo stampo. Fra gli ultimi prodotti vi è Il Sarto, dramma turco della piattaforma con la N rossa arrivato già alla sua seconda stagione. La narrazione de Il Sarto 2 riprende tutti gli eventi lasciati in sospeso nell’ultima puntata della prima statione, conclusasi con un interessante cliffhanger, e torna seguire le storie di Peyami (Cagatay Ulusoy), Esvet (Sifanur Gul) e Dimitri (Salih Bademci). Ciò che gli spettatori desideravano sapere in questo nuovo ciclo di episodi riguardava la discendenza del protagonista, oltre a capire in che direzione sarebbe andato il triangolo amoroso. Cerchiamo dunque di comprendere cosa è successo con la spiegazione del finale.

Perché Kiraz ha lasciato Peyami?

Il Sarto 2 Peyami

Nel finale de Il Sarto 2, Peyami inizia a riprendere il controllo di sé e della sua situazione critica. Merito è in particolare di Kiraz, che riesce a motivarlo trovando il tessuto appartenente a suo nonno, incoraggiandolo così dedicarsi al suo mestiere di sarto al quale è sempre stato legato. Ma il benessere di Peyami è destinato a durare poco: ciò che minaccia il suo equilibrio è Esvet, la quale rivela che Kamru è davvero sua madre (questa è stata una delle storie cardine della prima stagione). Osman decide così di organizzare un incontro improvviso tra Peyami e Kiraz (vero nome di sua madre) affinché possano parlarsi e risolvere i loro problemi. All’inizio però Peyami si infuria con lei per averlo abbandonato, ma Osman riesce a convincerlo ad ascoltare la versione di Kiraz. Quest’ultima ammette di essere stata codarda con lui e, sorprendentemente, rivela che il suo amore nei confronti di Mustafa era vero e sincero. Kiraz a quel punto racconta anche che all’epoca era stata venduta alla sua famiglia per essere la badante di Mustafa, venendo in seguito costretta a sposarlo. La nonna di Peyami, Sülün, voleva che Kiraz avesse un figlio da Mustafa, ma non essendo andata a buon fine la cosa venne cacciata di casa. Solo dopo, Kiraz aveva scoperto di essere incinta. Peyami così riesce finalmente a sapere la verità sulla sua discendenza e risolve il suo problema dell’essere stato abbandonato.

I genitori di Peyami si riuniscono?

Il Sarto 2 personaggi

Ne Il Sarto 2 assistiamo a due momenti cruciali nella vita di Peyami, entrambi causa del suo malessere. Il primo è la separazione da Esvet, il secondo è la morte della nonna. Ciò che può risollevarlo da quello stato di degrado è risanare le vecchie ferite. Di conseguenza, la seconda stagione pone lentamente le basi per una riconciliazione di Peyami con il suo passato: nel finale, Peyami decide di organizzare una sfilata di moda per annunciare il suo ritorno, per dimostrare che i suoi detrattori si sbagliano. Tuttavia, il vero motivo della sfilata è esprimere la sua gratitudine al padre e riappacificarsi con lui. Il sarto riconosce poi che le sue mancanze e i maltrattamenti subiti da Mustafa hanno influito sul loro rapporto e sulla sua vita, e che fra le ragioni dei suoi problemi emotivi vi era la sua incapacità di accettare la condizione del padre, che si legava a doppio giro con l’abbandono della madre. Nelle battute finali, Peyami porta Mustafa sul palcoscenico, mostrando in quel modo a tutti chi è suo padre. Quello è in fondo un momento simbolico, in cui Peyami dichiara indirettamente di non vergognarsi più del genitore. Non solo: riunisce anche Mustafa con Kiraz, completando la riunione di famiglia. A differenza della prima stagione, la seconda si conclude con una nota ottimistica e luminosa per Peyami, che vede finalmente risolto il mistero della sua discendenza.

E Peyami, Esvet e Dimitri?

Il Sarto 2 Esvet

Il triangolo amoroso tra Peyami, Esvet e Dimitri rimane la colonna portante de Il Sarto e continua anche nella seconda stagione. Fra i tre, però, le cose diventano più complicate del solito a causa del matrimonio di Esvet con Dimitri, soprattutto perché la donna sa che Peyami la ama ma non ha il coraggio di parlarne. Inoltre, Dimitri percepisce la tensione che c’è fra i due, che deriva anche dall’essere consapevole delle loro dinamiche sentimentali. Ma a rendere le cose ancora più complesse di quanto già non siano è l’arrivo di Cemre, poiché si dimostra nel corso degli eventi degna di essere la compagna di Peyami. In definitiva, la seconda stagione si conclude senza risolvere adeguatamente il triangolo amoroso, che costituisce metà del conflitto della storia.

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