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I segni del male: trama, cast e curiosità sul film horror

I segni del male: trama, cast e curiosità sul film horror

Sono molti i film di genere thriller ed horror che utilizzano l’intervento soprannaturale come base per le loro storie. Questo viene naturalmente riletto in chiavi tutt’altro che positive, con gli eventi e i personaggi guidati da manifestazioni demoniache. L’intera saga di The Conjuring si basa su questi elementi, mentre un altro titolo di questo filone, divenuto negli anni piuttosto ricercato, è I segni del male. A dirigerlo vi è l’esperto del genere Stephen Hopkins, affermatosi grazie a Nightmare 5 e Lost in Space, mentre alla sceneggiatura vi sono Chad e Carey Hayes, autori di numerosi film horror, tra cui alcuni proprio della saga poc’anzi citata.

Uscito in sala nel 2007, al centro del film vi sono le dieci piaghe bibliche, le quali iniziano a manifestarsi in uno sperduto paese della Louisiana. Benché la storia sia ambientata in tale Stato, le riprese dovevano inizialmente svolgersi nel New England. Fu la protagonista Hilary Swank a convincere i produttori a girare proprio dove la storia si svolgeva. Qui, però, il set andò incontro a diversi problemi, il maggiore dei quali rappresentato dall’arrivo dell’uragano Katrina. Questo costrinse infatti la produzione a fermarsi per una settimana. Arrivato infine al suo completamento, I segni del male vantava un budget di circa 40 milioni di dollari.

Pur non guadagnando particolari lodi dalla critica, il film riuscì comunque a far presa sugli appassionati del genere. Al box office arrivò dunque a guadagnare circa 63 milioni, affermandosi come un discreto successo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

I segni del male: la trama del film

Protagonista del film è Katherine Winter, ex ministro di culto e missionaria, la quale ha abbandonato del tutto la fede religiosa dopo aver perso tragicamente il marito e la figlia in Sudan. Da quel momento, la donna si è legata in modo ferreo alla scienza e tramite l’insegnamento Universitario aspira a smantellare tutto ciò che sembra avere connotazioni soprannaturali o divine. Le sue ferme convinzioni dovranno però scontrarsi con un caso particolarmente complesso nel momento in cui viene contattata da Doug, insegnante nel piccolo paese di Haven, in Louisiana. L’uomo afferma che una serie di inspiegabili eventi si sta verificano lì e l’intera comunità necessità quanto prima l’intervento di un’esperta.

Recatasi sul luogo insieme al suo collega Ben, Katherine inizia così a scontrarsi con le anomalie fino a quel momento solo accennate. Il paese, infatti, è infestato da una serie di eventi paranormali che ricalcano le dieci piaghe bibliche. La popolazione non sembra avere dubbi nell’indicare la causa di ciò in una piccola ma inquietante bambina di nome Loren. Katherine inizia così la sua indagine, accorgendosi però ben presto di alcuni cambiamenti in lei. Il luogo sembra infatti avere una certa influenza, riportandole alla mente la morte dei suoi cari e ponendola dinanzi a verità che la scienza sembra non aver modo di spiegare.

I segni del male cast

I segni del male: il cast del film

Ad interpretare il ruolo della protagonista Katherine Winter vi è la due volte premio Oscar Hilary Swank, nota in particolare per il film Million Dollar Baby. Affascinata dai discorsi su fede e scienza, l’attrice ha raccontato di essersi dedicata molto al suo personaggio, cercando di immedesimarsi quanto più possibile nel suo dramma. Per poter risultare ulteriormente credibile in tali panni, la Swank ha avuto l’occasione di essere affiancata da Joe Nickell, celebre investigatore del paranormale. Con lui ha avuto modo di approfondire il mestiere e proprio ad alcuni dei casi da lui svolti si è poi ispirata l’attrice per la sua interpretazione.

Accanto a lei, nei panni dell’assistente Ben, vi è il noto attore Idris Elba. Qui alle prese con uno dei suoi primi ruoli per il cinema, l’attore sarebbe poi divenuto celebre grazie a film come Thor e Beast of No Nation. Il controverso insegnante Doug ha invece il volto di David Morrissey, celebre presso il grande pubblico per aver interpretato il ruolo del Governatore nella serie televisiva The Walking Dead. Di particolare rilievo è la presenza dell’attrice AnnaSophia Robb, celebre per essere stata Violetta in La fabbrica di cioccolato, che interpreta qui la minacciosa Loren McConnell. Per l’attrice si è trattata di una performance che l’ha coinvolta principalmente da un punto di vista fisico, poiché il suo personaggio non pronuncia alcuna battuta per più di un’ora di film.

I segni del male: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di I segni del male grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 22 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

I Saw the Light: Tom Hiddleston canta live le canzoni del film [Video]

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Si è tenuta pochi giorni fa la première a Neshville del biopic I Saw the Light, che vede protagonista Tom Hiddleston nel ruolo del cantante Hank Williams. Subito dopo però l’attore si è concesso al suo pubblico sul palco dell’Acme Feed & Seed, cantando live alcune canzoni del film, dopo aver ringraziato il regista e sceneggiatore di I Saw the LightMarc Abraham.

Qui sotto il video, nel quale potete vedere anche Elizabeth Olsen, ballare durante la performance del collega.

Scritto e diretto da Marc Abraham, I Saw the Light si basa sulla pluripremiata omonima biografia e vede protagonisti le stelle Tom Hiddleston, Elizabeth Olsen, Bradley Whitford, David Krumholtz e Cherry Jones. 

Fonte

I Saw the Light con Tom Hiddleston acquistato da Sony Classics

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I Saw the Light con Tom Hiddleston acquistato da Sony Classics

I Saw the Light-tom hiddlestonLa Sony Pictures Classics ha annunciato oggi di aver acquisito i diritti mondiali  di I Saw the Light con Tom Hiddleston, il biopic sul leggendario cantante Hank Williams, che nella sua breve vita ha creato uno dei più grandi pezzi della storia della musica americana.

Il film racconta la sua ascesa alla fama e la caduta e la sua vita personale.

Scritto e diretto da Marc Abraham, I Saw the Light si basa sulla pluripremiata omonima biografia e vede protagonisti le stelle Tom Hiddleston, Elizabeth Olsen, Bradley Whitford, David Krumholtz e Cherry Jones. 

I sacrifici più commoventi della storia del cinema

I sacrifici più commoventi della storia del cinema

Dal gigante di ferro a Harry Stamper, ecco i sacrifici più commoventi della storia del cinema. E quali sono i vostri?

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I robot al cinema e in tv: un video ne racconta l’evoluzione

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I robot al cinema e in tv: un video ne racconta l’evoluzione

Avvalendosi delle illustrazioni di Scott Park, Sploid ha realizzato un video che mostra l’evoluzione dei robot, in film e serie tv di fantascienza, attraverso gli anni.

Dalla celebre Maria di Metropolis fino allo Gipsy Dander di Pacific Rim, ecco l’evoluzione dei personaggi “sintetici” nei media:

https://www.youtube.com/watch?v=Yod4lziPgno&feature=youtu.be

 

I registi famosi si trasformano nelle loro creature – foto

I registi famosi si trasformano nelle loro creature – foto

Ogni regista che si rispetti, e parliamo di registi famosi, ovvero dei grandi della cinematografia mondiale, ha creato e crea un immaginario personale con ogni suoi film e con ogni personaggio (o creatura) che “mette al mondo”.

Deve aver pensato a questo l’artista Mike Leavitt che ha realizzato la serie King Cuts, in cui ha fuso i volti di registi celebri con i personaggi, i mostri, le creature del loro immaginario cinematografico:

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Tra i registi più noto che fanno parte di questa serie di incredibili di segni ci sono Stanley Kubrick, Steven Spielberg, Tim Burton, Wes Anderson e molti altri. La peculiarità straordinaria di questo lavoro è che ogni personaggio riassume più di un’opera del regista famosi che cita. Infatti se pensiamo a Tim Burton ad esempio, lo vediamo indossare l’abito di Beetlejuice – Spiritello porcello e il collo e lo stemma di Batman, il film che lo ha reso celebre nel mondo. Invece se osserviamo Stanley Kubrick ad esempio, indossa il vestito delle gemelle di Shining, le braccia delle scimmie di 2001 odissea nello spazio, un fucile di Full Metal Jacket e Hall 9000 di 2001. Steven Spielberg invece ha il corpo di ET L’extra terrestre, le scarpe di Marty McFly di Ritorno al futuro, film che ha prodotto, un artiglio di Jurassic Park e quelli che sembrano gli occhiali di Harry Potter, probabilmente un omaggio a quello che poteva essere. Infatti Steven Spielberg doveva dirigere proprio il primo film del maghetto più famoso del cinema.

Che ve ne pare? Riuscite a riconoscere tutti i riferimenti cinematografici in ogni statuetta?

I registi famosi si trasformano nelle loro creature 

registi famosi

I registi di X-Men ’97 svelano come affronterebbero un film d’animazione dedicato ai mutanti

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X-Men ’97 (qui la recensione) ha ricevuto recensioni entusiastiche da parte dei fan e della critica, e tutti gli indizi indicano che attualmente è la migliore serie televisiva dei Marvel Studios (sia per quanto riguarda i progetti live-action che quelli animati). Sappiamo che la seconda stagione è in arrivo e, probabilmente, ci sarà anche una terza. Inoltre, come ormai noto, è in cantiere un film sugli X-Men in live-action. Alcuni fan, però, si chiedono se ci sarà mai un film d’animazione dedicato ai celebri mutanti, magari come conclusione per le vicende narrate nella serie.

Inverse ha recentemente incontrato i registi di X-Men ’97, Chase Conley, Emi Yonemura e Jake Castorena e ha chiesto loro se vorrebbero portare gli X-Men sul grande schermo. “Prima di tutto, sarebbe un’occasione da non perdere”, dice Conley. “Penso che sarebbe assolutamente qualcosa che il pubblico vorrebbe vedere e di cui noi vorremmo far parte“. Aggiunge che il vantaggio di un formato episodico significa che il team creativo può realizzare “molte serie di fumetti adattati“, ma riconosce che il budget di un film consentirebbe loro di “fare il più possibile e di passare molto tempo a lavorare su ogni inquadratura“.

Con l’animazione, più tempo e denaro abbiamo a disposizione, meglio sarà“, spiega Conley. “È un dato di fatto“. Yonemura, nel frattempo, ha già obiettivi ambiziosi per un potenziale film d’animazione sugli X-Men. “Sembra che stiamo già realizzando animazioni ed eventi di livello cinematografico. Ma solo per avere il budget e il tempo necessari per farne un lungometraggio completo, e per fare un po’ quello che hanno fatto con Spider-Verse e il recente film d’animazione delle Tartarughe“.

Una delle nostre influenze è stata l’animazione giapponese degli anni ’80 e ’90“, ha continuato. “Akira. Ghost in the Shell. Quei livelli. È come se: Ehi, volete darci i soldi e il budget per farlo per voi? Ma per X-Men ’97? Volentieri“. Castorena ha concluso dicendo: “Sette stagioni e un film. Andiamo! Se c’è l’amore e la richiesta da parte del fandom, e la Marvel vuole lasciarcelo fare, sarebbe fantastico portare questi X-Men, questi personaggi, questo stile e questo lavoro sul grande schermo“.

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Cosa c’è da sapere su X-Men ’97?

La nuovissima serie X-Men ’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a partire dal 20 marzo. La serie rivisita l’epoca iconica degli anni ‘90, con il gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro pericoloso e inaspettato.

Il cast delle voci nella versione originale include Ray Chase (Ciclope), Jennifer Hale (Jean Grey), Alison Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd (Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph, Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio (Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac Robinson-Smith (Alfiere), Matthew Waterson (Magneto) e Adrian Hough (Nightcrawler).

I Razzie Award si scusano per la nomination all’attrice attrice di 12 anni di Firestarter

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Le nomination al Razzie Award sono state annunciate all’inizio di questa settimana, e mentre l’annuale “celebrazione” del peggior cinema ha ricevuto la solita pioggia di critiche, è stata una nomination in particolare a causare davvero scalpore online e nella community a Hollywood.  La dodicenne star di Firestarter Ryan Kiera Armstrong è stata nominata come “Peggior attrice” per la sua interpretazione nel tanto criticato adattamento di Stephen King, e la decisione di scegliere una così giovane interprete è stata accolta una pioggia di condanne e e accuse di bullismo.

Il fondatore di Razzies, John Wilson, ha ora rilasciato delle scuse (tramite Variety ), revocando la nomina di Armstrong e affermando che, andando avanti, nessuno di età inferiore ai 18 anni potrà essere nominato. “A volte, fai le cose senza pensare. Poi sei chiamato a riflettere su questo”, ha scritto Wilson in una dichiarazione. “Allora capisci. È per questo che i Razzies sono stati creati in primo luogo. La recente valida critica alla scelta dell’undicenne Armstrong come candidato per uno dei nostri premi ha portato la nostra attenzione su quanto siamo stati insensibili in questo caso. Di conseguenza, abbiamo rimosso il nome di Armstrong dal ballottaggio finale che i nostri membri esprimeranno il mese prossimo. Riteniamo inoltre che le scuse pubbliche siano dovute alla signora Armstrong e desideriamo esprimere il nostro rammarico per qualsiasi ferita subita a causa di le nostre scelte».

I Razzies sono stati fondati nel 1981 e il premio parodia degli Oscar è stato visto come un divertimento innocuo per molti anni (Halle Barry si è persino presentata per ritirare il suo premio come peggior attrice per Catwoman), ma è comprensibile capire perché questa particolare nomination sia stata una scelta infelice, che ha causato un generale sentimento di critica. Sebbene il nome della  Armstrong sia stato ora rimosso dalla votazione per la peggiore attrice, Firestarter rimane nominato per il peggior remake/fregatura/sequel.

I Ragazzi Stanno Bene: recensione del film

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I Ragazzi Stanno Bene: recensione del film

In I Ragazzi Stanno Bene – Nic e Jules sono una splendida coppia, innamorate l’una dell’altra da molto tempo, entrambe cinquantenni, sposate e con due figli adolescenti. Quando la più grande, Joni, compie 18 anni, viene convinta dal fratello minore a contattare il padre biologico, per poter finalmente sapere chi è. I due ragazzi fanno così la conoscenza di Paul, aitante e scapestrato quarantenne che vive a contatto con la sua natura passionale e ‘naturale’.

Quando le due mamme sapranno di questo incontro, Paul entrerà per un po’ a far parte della famiglia, diventando pietra i scandalo e portando alla luce tutti quei piccoli problemi che in ogni coppia rendono la vita un po’ meno serena.

I Ragazzi Stanno Bene di Lisa Cholodenko è un perfetto esempio di quel cinema indipendente che sotto una veste anticonformista (il nucleo familiare con due mamme, la coppia omosessuale) non fa altro che mostrare la vita nella sua eccezionale quotidianità, con i suoi momenti difficili, gli scheletri nell’armadio ma anche la forza e l’affetto di mandare avanti le cose nonostante tutto. La premessa narrativa, quella della coppia lesbica, sempre rappresentare nient’altro che un pretesto per un racconto per immagini che gode di un equilibrio e di una freschezza davvero convincenti. I toni di commedia frizzante e scanzonata si mescolano a riflessioni sulle dinamiche familiari, sulla sincerità dei rapporti, sulla crescita e l’adolescenza, temi che vengono spesso trattati con patine di retorica ma che qui invece risultano sinceri e mai scontati.

I Ragazzi Stanno Bene, il film

Come in ogni film che riesce a raggiungere lo spettatore, anche in questo caso il merito è da attribuire all’ottima orchestrazione delle parti in gioco.  Se quindi la regista e sceneggiatrice ha condotto con sobrietà e ironia l’intera opera, il cast ha dato prova di una grande prova di recitazione. La Cholodenko ha realizzato, insieme a Stuart Blumberg, una sceneggiatura che accarezza ogni personaggio, lo delinea e in qualche modo lo ama, rappresentandolo nella sua interezza e complessità di essere umano.

Per quanto riguarda gli attori, cominciamo dai giovani: Mia Wasikowska e Josh Hutcherson interpretano gli adolescenti Joni e Laser, alle prese con una vita che per altri, e per lo spettatore medio italiano soprattutto, potrebbe sembrare anomala, ma che in molti paesi e nel contesto filmico sono assolutamente naturali; a Mia e Josh va il merito di essere riusciti a tener testa (la Wasikowska più di Hutcherson)ad un terzetto di attori con la A maiuscola, inedito e ben assortito. Per Annette Bening, forte della sua interpretazione di Nic, volitiva e severa, sono piovuti premi e addirittura la nomination agli Oscar; alla più liberale Jules, incarnata da una più che mai affascinante Julianne Moore, è toccato invece il compito di genitore più flessibile, di donna più femminile e di essere umano più dubbioso e complesso. Inutile dire che la Moore porta a casa un’altra grande interpretazione.

Nota di merito va a Mark Ruffalo, nei panni del papà biologico. Il suo Paul, reso eccessivamente seducente da costumi e trucco casual e intriganti allo stesso tempo ben si amalgama con il suo viso un po’ ruvido ma dal sorriso molto dolce. Un personaggio inedito anche per lui, abituato si alla commedia ma quella un po’ più ‘composta’, e che regala grandi momenti di divertimento. Una commedia di intrattenimento, con un bel sotto testo impegnato, il tutto condito da un occhio attento alla cura del dettaglio, I ragazzi stanno bene è un bel film, che potrebbe anche fare breccia nel difficile e a volte bigotto pubblico italiano.

I ragazzi stanno bene (The Kids Are All Right): recensione del film con Julianne Moore

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Presentato in concorso alla Festa del Cinema di Roma I ragazzi stanno bene (The Kids Are All Right), il film diretto da Lisa Cholodenko, autrice della sceneggiatura assieme a Stuart Blumberg.

Una commedia gradevole e ironica quella di Lisa Cholodenko che racconta la storia di una famiglia non convenzionale, in maniera convenzionale. Nic e Jules (Annette Bening e Julianne Moore) sono sposate e mamme di due figli adolescenti Joni, 18 anni e Laser 15 anni (Mia Wasikowska e Josh Hutcherson). Sono una coppia gay che vive una vita ordinaria, con i soliti alti e bassi del matrimonio.

I ragazzi stanno bene (The Kids Are All Right)

Fin quando Joni ormai maggiorenne, sotto la richiesta del fratello, scopre chi è il donatore dello sperma, la loro vita inizia a confondersi. Paul (Mark Ruffalo), il loro bio- papà, è un uomo single, attraente e spensierato. I due ragazzi si affezionano subito a lui e sono affascinati dal suo stile di vita indipendente. Jules, inizierà a lavorare per lui come progettista del suo giardino e inizierà tra loro una relazione certamente ambigua.

La causa di tutto è Paul: è l’uomo che causa disordine in questa famiglia, che per quanto sembri a noi atipica è in realtà comune. Le due mamme se la cavavano perfettamente da sole. O così ci vuol far pensare la regista che ha puntato molto su questo, che è indubbiamente il punto di forza del film: “Che tu sia gay o eterosessuale, o single o parte di una coppia interrazziale o qualsiasi altra cosa, tutte le famiglie affrontano le stesse sfide, gli stessi problemi”.

Siamo senza dubbio d’accordo con l’affermazione del regista: una coppia gay, è tale e quale a una etero, l’amore è universale e questo film lo dimostra appieno. Ma siamo sicuri che la figura maschile sia totalmente sostituibile?

Ad ogni modo, I ragazzi stanno bene (The Kids Are All Right), presentato fuori concorso al Festival di Roma ha avuto il suo successo, ha saputo divertire pubblico e stampa, soprattutto grazie ai dialoghi, scritti molto bene, anche se con una sceneggiatura per certi versi banale, da serie-tv.

I racconti di Terramare: recensione del film di Goro Miyazaki

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I racconti di Terramare: recensione del film di Goro Miyazaki

La recensione del film d’animazione di I racconti di Terramare di Goro Miyazaki, con le voci di Marco Vivio (Arren), Vittorio di Prima (Sparviere), Roberta Paladini (Tenar), Alessandra Cassioli (Aracne), Gemma Donati (Therru) 

I racconti di TerramareNel mondo di Terramare continuano ad accadere disgrazie, e l’equilibrio con il vicino reame dei draghi è stato compromesso: Arren, l’erede al trono, che soffre di uno sdoppiamento di personalità, uccide suo padre il re e si autoesilia. In cerca di redenzione il ragazzo fugge, incontrando i maghi Sparviere e Tenar e la giovane Therru e decidendo di affrontare Aracne, un mago oscuro in cerca del segreto per ottenere la vita eterna e a capo dei mercanti di schiavi che imperversano nel regno. Arren affronterà con i suoi nuovi amici questa minaccia, lottando contro la sua metà oscura, fin quando non riuscirà a sconfiggere Aracne, con l’aiuto di Therru, diventata un drago nelle fasi finali della battaglia, e a riportare l’equilibrio nel mondo.

I racconti di Terramare: recensione del film di Goro Miyazaki

Analisi

I racconti di Terramare – Il fantasy è il genere di gran moda degli ultimi anni e non stupisce che Goro Miyazaki, figlio di Hayao, abbia scelto una storia di questo tipo per il suo debutto, tenendo conto che nel Paese del Sol levante il genere, declinato all’occidentale (Record of Lodoss War) o all’orientale (Rg Veda) è stato ampliamente frequentato da diversi autori, non ultimo Miyazaki senior, in film come Nausicaa nella valle del vento, Il castello errante di Howl e La città incantata.

Scegliendo di adattare una parte del complicato ciclo di Earthsea di Ursula K. Le Guin (che non ha gradito che sia stato il figlio e non il padre a portare in animazione il suo universo di fantasia) si mette forse con le sue stesse mani un po’ nei pasticci, e i risultati possono non sembrare eccelsi, soprattutto per i puristi dell’autrice, che serve a Goro solo come punto di partenza, visto che la vicenda narrata è molto diversa.

Goro Miyazaki ha senz’altro talento, ma deve forse ancora lavorarci su e provare a staccarsi dalla lezione stilistica, ottima per altro, di suo padre, che segue diligentemente senza aggiungeci granché: I racconti di Terramare è comunque uno spettacolo fantasy ben realizzato e avvincente, con il tema di fondo dell’espiazione e della ricerca di sé. I personaggi sono però un po’ troppo schematici, emergono Sparviere e Aracne, rispettivamente tra i buoni e i cattivi, per il loro essere outsider e un po’ meno stereotipati degli altri, oltre all’enigmatica Therru, che però non ha la grinta delle ragazze d’acciaio dei film di Hayao, Nausicaa e Sheeta in testa.

Per il resto bellissimi gli scenari, belle le ambientazioni, a metà strada tra le Mille e una notte e l’Irlanda, coinvolgente la colonna sonora e la trama in ogni caso sa avvincere. Certo, con Miyazaki padre ci si è abituati bene, Miyazaki figlio svolge un buon compito ma i paragoni sono inevitabili, anche se comunque siamo sempre ad un ottimo livello come trama e animazione, con forse un po’ troppo uso e abuso del computer in un paio di sequenze nel castello di Aracne che risultano davvero poco incisive.

Ma il volo dei draghi, all’inizio e alla fine, ha comunque il respiro dei film di Miyazaki padre: I racconti di Terramare è stato accolto comunque bene in Giappone, c’è da sperare che Goro Miyazaki si rimetta al lavoro, magari provando a fare qualcosa di un po’ diverso ma di altrettanto valido rispetto ai lavori di suo padre.

I Racconti di Olaf, ecco il trailer. Disponibile su Disney+ dal 12 novembre

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Disney+ e Walt Disney Animation Studios hanno annunciato la nuova serie di cortometraggi con protagonista Olaf, il pupazzo di neve ora nelle vesti di narratore, che ricreerà alcuni momenti dei classici Disney Animation come La Sirenetta, Oceania, Il Re Leone, Aladdin e Rapunzel – L’intreccio della torre. Sono disponibili il trailer e le immagini.

I Racconti di Olaf debutterà in occasione del Disney+ Day, una celebrazione mondiale che coinvolgerà tutte le divisioni di The Walt Disney Company nella giornata di venerdì 12 novembre, con nuovi contenuti, esperienze per i fan, offerte esclusive e molto altro ancora.

Ne I Racconti di Olaf, Olaf diventa protagonista e si trasforma da pupazzo di neve a intrattenitore, assumendo anche i ruoli di produttore, attore, costumista e scenografo, per la sua esclusiva “rivisitazione” di cinque delle storie animate Disney tra le più apprezzate, in questa serie di nuovi corti animati targata Walt Disney Animation Studios. Il carismatico e versatile Olaf dimostra il suo talento teatrale assumendo ruoli iconici come quelli di una sirena, un genio, un re leone (e non solo) e intrattenendo Arendelle con le sue deliziose versioni abbreviate di queste amate storie. La regia della serie è affidata allo storico animatore Disney Hyrum Osmond e la produzione a Jennifer Newfield.

Nella versione italiana de I Racconti di Olaf, l’attore e regista Enrico Brignano torna a prestare la propria voce all’amato pupazzo di neve Olaf.

I Racconti della Cripta: in arrivo il remake firmato da M. Night Shyamalan

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TNT annuncia di essere al lavoro sul remake della serie tv antologica I Racconti della Cripta (Tales from the Crypt) in collaborazione con il regista M. Night Shyamalan (The Sixth Sense, Signs, The Visit), che torna a lavorare in televisione dopo il successo della serie Wayward Pines. Lo scopo del network sarebbe quello di dedicare una sera alla settimana alla programmazione della serie horror.

In merito al progetto, Shyamalan ha dichiarato: “Essere parte di un brand così amato come quello dei Racconti della Cripta, con cui sono cresciuto, e avere la possibilità di oltrepassare i confini della tv di genere, è un’opportunità che non vedo l’ora di cogliere”.

I Racconti della Cripta verrà prodotto a livello esecutivo dallo stesso Shyamalan insieme ad Ashwin Rajan, James D. Stern, John Santilli e Dan McKinnon. Il debutto della serie, che esattamente come l’originale avrà un taglio antologico, è fissato per il prossimo autunno.

I racconti della cripta (Tales from the Crypt) è una serie televisiva statunitense trasmessa dal 1989 al 1996 dall’emittente televisiva HBO e ispirata al film del 1972 Racconti dalla tomba, a sua volta basato sul leggendario fumetto della EC Comics edito da William Gaines.

Fonte

I Quattrocento Colpi: il film di François Truffaut

I Quattrocento Colpi: il film di François Truffaut

I quattrocento colpi, girato dal 10 novembre 1958 al 3 gennaio 1959 a Parigi, segna l’esordio “col botto” per François Truffaut. All’inizio il regista aveva in mente di realizzare la sua idea in forma di cortometraggio di 20 minuti che avrebbe dovuto intitolarsi “La fugue d’Antoine”.

Ambientato durante l’occupazione nazista di Parigi, la pellicola avrebbe dovuto narrare la storia di un ragazzo che, dopo aver marinato la scuola, non trova il coraggio per tornare a casa e passa la notte in giro per la città.

Il progetto si è poi modificato nella testa del regista ed è diventato quella che lui ha definito “una specie di cronaca dei tredici anni” (Gillain 56). Al tempo stesso, il regista ha abbandonato l’idea di ambientarlo durante l’occupazione per motivi economici, ma anche estetici, poiché nell’ambiente cinematografico dell’epoca si evitava di trattare un periodo tanto cupo quanto ancora vicino.

In questa pellicola, Truffaut propone per la prima volta il personaggio di Antoine Doinel che lo accompagnerà in altri quattro film durante la sua carriera. Gli altri saranno: Antoine e Colette (1962, episodio del film collettivo L’amore a vent’anni), Baci rubati (1968), Non drammatizziamo… è solo questione di corna (1970), L’amore fugge (1978).

I quattrocento colpi, la trama

Antoine è un ragazzino trascurato dai genitori, specie la madre, che lo ebbe ancora ragazzina. Così marina la scuola, si diverte con gli amici, senza trovare, al suo ritorno a casa, dei genitori che possano essergli d’esempio o anche solo darli affetto. Una mattina, mentre gironzola per strada con il compagno di classe René, scopre la madre baciarsi con un uomo.

Da qui il suo comportamento peggiora, diventando ancora più insofferente nei confronti dei genitori e della scuola, che non fa altro che punirlo rigidamente senza sforzarsi di comprenderlo. Ciò nonostante, non dirà una parola al padre adottivo sul tradimento della madre.

Antoine finisce poi per scappare due volte di casa, aiutato dal ribelle quanto agiato René. Ad una lunga serie di bravate succederà un arresto, sotto denuncia del patrigno, che sancirà anche la definitiva rottura con la famiglia. Ora lo aspetta il riformatorio, nel quale sono previsti anche campi-lavoro. Ma la divisa e le regole rigide gli stanno ovviamente strette…

I Quattrocento Colpi, il film

Antoine sarà sempre interpretato da Jean Pierre Leaud, per una sorta di film a puntate sulla vita di questo personaggio immaginario. Inventato però fino a un certo punto, poiché il regista francese proietta nel piccolo Antoine la sua insofferenza giovanile nei confronti delle istituzioni: la famiglia, la scuola, il riformatorio e la polizia, sebbene, come ammise egli stesso, non sia mai riuscito ad essere ribelle come quel personaggio dei suoi film.

In questo lungometraggio, il vispo Antoine appare come un’autentica vittima di genitori poco attenti ed egocentrici, ma anche come agnello sacrificale di quella Francia posta sotto la rigida legislazione post-occupazione di De Gaulle. Ed ecco che le sue disavventure, che lo rendono una sorta di Pinocchio moderno in balia di una società cinica e senza scrupoli, sono anche un’occasione per Truffaut per bacchettare i genitori poco curanti dei figli, egoisticamente presi dalle loro faccende private, nonché le istituzioni francesi dell’epoca troppo rigide, reprimenti ma mai davvero correttive. Eloquente è la scena di quando Antoine, per una banale ragazzata, viene messo in carcere insieme a un ladro e a delle prostitute, come se i rifiuti della società venissero raccolti senza essere “differenziati”.

Seguendo le sue sfortunate vicende, lo spettatore finisce per affezionarsi al piccolo Antoine, provando per lui compassione ma nello stesso tempo rabbia per come viene trattato da chi invece dovrebbe averne cura. La spontanea interpretazione di un Jean Pierre Leaud appena ragazzino intenerisce e trasporta, fino alla scena finale.

Veniamo ad alcune curiosità. I quattrocento colpi è dedicato alla memoria di André Bazin, famoso critico cinematografico morto appena quarantenne proprio la sera del giorno in cui iniziarono le riprese. La pellicola si apre con le immagini della Torre Eiffel, scelta non casuale poiché nei pressi di essa il regista aveva abitato da ragazzo, e per la quale ha sempre conservato una sorta di attrazione. Philippe de Broca, regista e sceneggiatore, appare in un cameo: sulla giostra insieme ad Antoine al luna park. Il British Film Institute ha inserito I Quattrocento colpi nella lista dei 50 film più adatti ad un pubblico giovane. Infine, un’ultima curiosità riguarda i nostri giorni e il nostro Paese. Nell’episodio “Cineforum” della serie TV Camera Cafè, questo film viene scambiato dai protagonisti per un film porno a causa di un forzato doppio senso nel titolo.

I Quattro dell’Apocalisse: recensione del film di Lucio Fulci

I Quattro dell’Apocalisse: recensione del film di Lucio Fulci

I Quattro dell’Apocalisse è il film dell’anno 1975 diretto da Lucio Fulci e con Fabio Testi, Tomas Milian, Lynne Frederick, Harry Baird, Michael J. Pollard.

In questo film, i quattro protagonisti sono, a tutti gli effetti, dei misfits, personaggi borderline che vivono ai margini della società: un baro, una prostituta, un uomo di colore ed un ubriacone. Stubby (Fabio Testi), un baro esperto e vanesio, arriva nella cittadina di Salt Flat. Arrestato dall’incorruttibile sceriffo, viene chiuso in prigione insieme alla prostituta incinta Bunny (Lynne Frederick), il “sensitivo” nero Bud (Harry Baird) e l’ubriacone Clem (Michael J. Pollard). La notte stessa una banda di fanatici religiosi, con la benedizione dello sceriffo intenzionato a ripulire Salt Flat dal vizio e dalla corruzione, attua un vero e proprio massacro sistematico. Al mattino, sempre lo sceriffo invita i “quattro dell’Apocalisse” ad abbandonare la città consegnando loro un carretto.

I malcapitati si avviano verso gli impervi ed aspri territori alla ricerca della cittadina più vicina, e sulla loro strada fanno gli incontri più disparati: prima una carovana di cristiani che li aiuta offrendo loro del cibo, poi quello con un misterioso messicano, tale Chaco (Tomas Milian), derubato dai banditi. In realtà l’uomo è un terribile e sadico bandito ricercato dalla polizia e, dopo aver stordito i quattro compagni con del peyote, li deruba ma non prima di aver sparato a Clem (ribellatosi) e aver stuprato Bunny: è così che Stubby giura di vendicarsi uccidendo Chaco, ma la strada della vendetta non è mai stata così lunga e difficile.

I Quattro dell’Apocalisse, il film

Lucio Fulci è stato uno di quei cineasti italiani in grado di attraversare, indenne, mille vite e di reinventarsi ogni volta, pur mantenendo inalterato il proprio stile e il proprio tocco da navigato maestro: da regista di musicarelli e commedie con Franco e Ciccio, ad autore impegnato di thriller hitchcockiani con risvolti politici, fino agli horror con venature marcatamente gore e i western di frontiera degli anni ’70.

E proprio a metà degli anni ’70 (precisamente nel 1975) gira il western crepuscolare I Quattro dell’Apocalisse: crepuscolare perché ancora legato ad un impianto tradizionale che ricalca alla perfezione il mood degli Spaghetti western italiani più amati, collocandosi però- allo stesso tempo- nella fase discendente del genere che muterà, di lì a breve, nel clima più giocoso e sopra le righe dei suddetti Fagioli Western popolati dai vari epigoni di Trinità e compagni.

Fulci segue le orme di Sam Peckinpah e dei suoi western rivoluzionari ed anarchici: addio antiche faide tipicamente a stelle e strisce tra indiani e cowboy; basta duelli frontali a mezzogiorno in punto, baciati dal sole a picco e coperti dalla polvere e dal sudore; basta lotte di liberazione in favore del popolo messicano e alla loro causa rivoluzionaria; addio trielli e piani messicani tesi, adesso si dà voce agli emarginati, alle figure che da sempre popolano il sottobosco western ma che non hanno mai avuto ruoli alla ribalta. Il protagonista, Stubby, è l’antieroe guascone e romantico, che da perfetto baro bugiardo compie, attraverso l’arco narrativo del film, il suo viaggio interiore fino a trasformarsi in un eroe atipico, un “cavaliere pallido”, un giustiziere solitario dalla morale ambigua che prende il sopravvento sull’antagonista effettivo della pellicola, Chaco, caratterizzato da Milian come una sorta di rockstar maledetta dotata di un fascino perverso e magnetico tanto da rubare la scena al personaggio di Stubby/ Testi, almeno finché i due compaiono insieme.

La sceneggiatura fu scritta da Ennio De Concini, che si ispirò ad una serie di racconti del 1868 pubblicati da Francis Brett Harte con il titolo di The luck of roaring camp.

I quattro cavalieri dell’Apocalisse: un romanzo epico, tra amore, famiglia e guerra

I quattro cavalieri dell’Apocalisse (The Four Horsemen of the Apocalypse) è un film del 1962 diretto da Vincente Minnelli, basato sull’omonimo romanzo di Vicente Blasco Ibáñez.

I quattro cavalieri dell’Apocalisse – trama: Il vulcanico e rude Julio Madariaga (Lee J. Cobb) è un ricco proprietario terriero che nelle pampas argentine ha costruito una fortuna circondato da una grande famiglia numerosa.

Madariaga è padre e nonno premuroso ma su tutti egli stravede per i due nipoti maggiori: Julio (Glenn Ford), figlio di Desnoyer, ed Heinrich (Karl-Heinz Bohm), figlio di von Hartrott. Interessato solo al bene della propria famiglia, il vecchio patriarca argentino avversa qualsiasi discorso che possa riguardare l’Europa e soprattutto la guerra che la Germania nazista minaccia di far esplodere nel vecchio continente. Ed è così che quando il giovane e amato Heinrich gli rivela le proprie simpatie per il partito nazionalsocialista, Madariaga lo maledice e, preveggendo le sciagure annunciate dai quattro cavalieri biblici descritte nell’Apocalisse, muore di crepacuore.

La scena si sposta quindi dalla tranquilla Argentina alla Parigi inquieta e agitata del 1938.

Julio continua indifferente le sue vuote e annoiate giornate da dandy rubacuori sino a quando non incontra Marguerite Laurier (Ingrid Thulin) bellissima moglie di un caro amico del padre. Tra i due l’amore sboccia immediato ed inizia così un’ irresistibile passione. La guerra giunge improvvisa e dopo pochi mesi Parigi è in mano ai tedeschi. Julio e Marguerite continuano ad amarsi ma per sopravvivere sarà necessario chiedere protezione ed aiuto ad Heinrich, diventato nel frattempo un autorevole ufficiale delle SS. Ma la violenza e le brutture perpetrate dai nazisti non possono passare inosservate, soprattutto quando coinvolgono i propri cari. Così anche un superficiale come Julio si deciderà ad uscire dal neutralismo al quale era incatenato e a scendere in campo per affrontare quel nemico che ha il volto ed il nome del cugino Heinrich.

Vincent Minnelli confeziona un monumentale affresco storico-famigliare ispirato liberamente al romanzo di Vicente Blasco Ibanez. Un cast di grandi attori ed un investimento imponente che, a quel tempo, non riscosse il successo sperato. I quattro cavalieri dell’Apocalisse è un film epico e sicuramente coinvolgente che abbraccia una vasta gamma di tematiche e di sentimenti: l’affetto per la propria famiglia, l’amore verso la patria, l’amore verso la donna della vita, la guerra e la morte.

I quattro cavalieri dell’Apocalisse

Il dramma della guerra e della follia nazista irrompe tra gli affetti famigliari mettendo padri contro figli e fratelli contro sorelle e imponendo di scegliere e di rischiare anche in prima persona.

Minnelli tratta tutti questi argomenti affidandosi alle grandi interpretazioni di attori del calibro di Glenn Ford e Charles Boyer che su tutte meritano di essere evidenziate; ma nel complesso il film appare alquanto artefatto, eccessivamente prosaico e letterario. La guerra e gli orrori ad essa legati, e che coinvolgono via via alcuni dei protagonisti, rimane sullo sfondo, è solo raccontata. Il film si mantiene sui binari rassicuranti dell’elegante contesto di partenza e i dialoghi, spesso stucchevoli ed eccessivamente teatrali, predominano costantemente la scena a scapito dell’azione.

Considerato che l’anno di produzione è il 1962, il film propone innovazioni e sperimentazioni tecniche interessanti: la pellicola a sfondo rosso usata nelle scene delle adunate hitleriane infonde il senso demoniaco del contesto nazista e ricorda, in qualche modo, scelte registiche anche recenti come nel caso di Soderbergh in Traffic, per fare un esempio. Quindi altri artifici tecnici, come l’uso di immagini documentaristiche relative alla guerra, sovrapposte e montate come una sorta di video-clip moderno, scelte coraggiose e anche innovative.

I quattro cavalieri dell’apocalisse è un film tipicamente hollywoodiano nella sua confezione d’insieme ma capace anche di coraggiose intraprendenza tecniche; un film forse troppo lungo e a tratti prolisso ma in ogni caso interessante e meritevole di un giudizio.

I Puffi: recensione del film con Neil Patrick Harris

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I Puffi: recensione del film con Neil Patrick Harris

Da Raja Gosnell, regista dei poco riusciti Scooby – Doo e Scooby- Doo 2: mostri scatenati, non ci si aspettava molto. Quando corse voce, infatti, che la Warner Bros. aveva scelto di affidargli la regia de I Puffi, un brivido di terrore era corso lungo molte schiene. Le piccole creaturine blu, nate dalla penna di Pierre Culliford detto Peyo, erano diventate famose negli anni ’80 quando i produttori Hanna e Barbera avevano deciso di dedicargli una serie animata. I bambini di ieri, dunque, attirati e al contempo impauriti dall’idea di vedere i loro beniamini trasformati in tridimensionali modellini CGI, possono tirare un sospiro di sollievo.

La nuova avventura dei I Puffi si svolge nel nostro mondo, ai nostri giorni, tra noi esseri umani. Inseguiti dall’imperterrito Gargamella e dal suo fido assistente Birba, i Puffi saranno costretti ad utilizzare il varco spazio temporale creato dalla Luna Blu per rifugiarsi nel mondo degli umani. Catapultati nella frenetica ed affollata cittadina di New York, questi strani ometti blu, alti due mele o poco più, dovranno fare i conti con gli usi e costumi di un pianeta che non conoscono, con esseri viventi che non si rispettano tra loro e, soprattutto, con la dilagante mancanza di sensibilità. Fortunatamente, gli uomini non sono tutti uguali: c’è ancora chi crede nell’amore e nella famiglia … E siccome, si sa, nel mondo delle favole tutto è possibile, ognuno avrà ciò che merita … nel bene o nel male.

I Puffi, il film

I Puffi

Sebbene l’idea di unire tridimensionalità, computer grafica e modellini CGI nella stessa pellicola, sia tutt’altro che originale – basti pensare a Garfield o al meno fortunato Hop-, non si può certo dire che Raja Gosnell non ne faccia buon uso. Gli sceneggiatori J. David Stem e David N. Weiss hanno deciso di far ruotare la storia de I Puffi restringendo il campo intorno ai sei protagonisti più “puffosi”, ops! Famosi: Grande Puffo, Puffetta, Brontolone, Puffo Coraggioso, Tontolone e Quattrocchi. Ad aiutarli, due tra gli attori comici americani più famosi della TV: Neil Patrick Harris (salito sul podio grazie al suo irriverente ruolo nella serie How I met your mother) e Jayma Mays (tra le protagoniste di Glee). Per il ruolo del cattivo, invece, il regista ha scelto Hank Azaria, che, grazie ad un accurato lavoro di make up, è diventato semicalvo, goffo e sdentato. Gli attori interagiscono piuttosto bene con i personaggi virtuali nonostante, spesso, ci siano evidenti errori di “proporzione”. La simpatia irriverente di molti Puffi, l’involontaria dolcezza di altri, la magia bianca e quella nera, non possono non far sorridere. Lo spettatore in sala, bambino di oggi o di ieri, infatti, non riesce a rimanere impassibile davanti all’allegria e ai buoni sentimenti che vengono messi in scena.

Se, dunque, “per la famiglia si fa qualsiasi cosa”, non dimentichiamoci che ognuno di noi – chi più e chi meno – ha considerato questi splendidi esserini colorati come dei compagni di viaggio che vivono la vita cantando, ballando e volendosi bene, ma soprattutto ritenendosi, appunto, parte di una sola, grande, famiglia.

I Puffi invadono Roma!

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puffiRoma si tinge di blu, un blu color Puffo. Si celebra oggi, infatti, la Giornata Mondiale dei Puffi,che cade il giorno della nascita del loro creatore, Peyo

I Puffi invadono Roma

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I Puffi invadono Roma

Domenica 11 settembre i Puffi sbarcheranno a Roma. Pochi giorni prima dell’uscita in sala del film in 3D, prevista per il 16 settembre, la capitale ospiterà una serie di appuntamenti in onore dei piccoli omini blu.

Al cinema Adriano si terrà l’anteprima della pellicola alla quale parteciperanno ospiti d’eccezione: Grande Puffo, Puffetta e Puffo Tontolone. All’ingresso, uno speciale “blu carpet” accoglierà personaggi del mondo dello spettacolo, animazione e bambini vestiti da Puffo per festeggiare l’uscita del nuovo film.
 Dal 10 settembre, un puffo alto 15 metri, riempito con quasi 10000 litri d’aria e tenuto in piedi da 8 funi ancorate a sacchi di sabbia da 23 chili l’uno, farà il giro della capitale fino al Centro Commerciale Porta di Roma.

Il 16 settembre, nel giorno d’uscita in sala del film, Grande Puffo, Puffetta e Puffo Tontolone faranno il giro della città su un bus scoperto completamente rivestito dalle immagini dei tre protagonisti. L’affetto per i Puffi è tale che alcune loro immagini sono state staccate dalle numerose affissioni presenti in città e i materiali promozionali sono stati “rubati” dai cinema.

Le iniziative che si terranno a Roma nei prossimi giorni arrivano dopo le celebrazioni organizzate durante l’estate in omaggio al creatore dei piccoli omini blu, Pierre Culliford in arte Peyo. In quell’occasione fu stabilito un record da Guinness dei Primati, 5000 persone travestite da Puffo in tutto il mondo nello stesso giorno, mentre Júzcar – uno dei più famosi villaggi bianchi della provincia di Malaga in Andalusia – veniva completamente ridipinto di blu.
Dopo aver conquistato gli USA con un box-office di oltre 130 milioni di dollari, I Puffi sarà nelle sale italiane in 3D dal 16 settembre.

Diretto da Raja Gosnell e distribuito da Warner Bros. Pictures Italia, il film è il primo lungometraggio sui Puffi che unisce animazione computerizzata in 3D a riprese live action. In questa nuova avventura i Puffi, in fuga dal loro villaggio inseguiti dal perfido stregone Gargamella, si troveranno catapultati al Central Park di New York, dove faranno di tutto per sfuggire alle grinfie del loro storico nemico.

I Puffi : Viaggio nella Foresta Segreta, il trailer italiano

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I Puffi : Viaggio nella Foresta Segreta, il trailer italiano

I celebri personaggi ideati da Peyo tornano nel trailer italiano de I Puffi: Viaggio nella Foresta Segreta. Diretto da Kelly Asbury il film è in uscita nelle sale italiane il 6 aprile distribuito da Warner Bros. Pictures.

I Puffi : Viaggio nella Foresta Segreta, il trailer italiano

Sinossi: In questo nuovo episodio interamente animato, una mappa misteriosa spinge Puffetta ed i suoi migliori amici Quattrocchi, Tontolone e Forzuto ad una corsa emozionante ed avvincente attraverso la Foresta Segreta, un luogo abitato da creature magiche, per trovare un misterioso villaggio perduto, prima che ci arrivi il perfido mago Gargamella. Intraprendendo un viaggio mozzafiato ricco d’azione e pericoli, queste piccole creature blu arriveranno a scoprire il più grande segreto della storia dei Puffi!

Trai doppiatori originali del film ci sono Demi Lovato, Rainn Wilson e Joe Manganiello.

Fonte: SonyPicturesIT

I Puffi 3 racconterà la storia delle origini?

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I Puffi 3 racconterà la storia delle origini?

Nel 2011 iniziava la saga de I Puffi al cinema, film basati sul celebre cartone animato. Mancano ancora un paio di settimane all’uscita del secondo capitolo della serie nelle sale statunitensi (mentre in Italia si dovrà attendere il 26 Settembre) e già si parla di un terzo capitolo, non solo come conferma che lo stesso ci sarà, ormai cosa certa, ma addirittura si prova ad anticipare qualcosa della trama.

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Sembra infatti che I Puffi 3 sarà una specie di “storia delle origini”, una sorta di prequel agli altri due capitoli, forse con l’imperativo di spiegare al meglio il minuscolo mondo blu che ha conquistato mezzo mondo. Sin’ora infatti, non c’è nulla che spieghi l’origine dei Puffi, che esistono già di per se. L’obiettivo del terzo capitolo sarà proprio quello di svelare il passato, magari mostrando al pubblico perché centinaia di Puffi se la vedono continuamente con lo scontroso Gargamella.

E a proposito di Gargamella, a svelare questi dettagli ci ha pensato proprio l’attore che l’ha interpetato, Hank Azaria, e sentite come immagina la storia del suo personaggio nel terzo capitolo: “Immagino che Gargamella abbia frequentato una scuola simile a quella di Harry Potter, ma non essendo molto bravo, una sorta di pecora nera, avrà pensato che l’unico modo per diventare un mago molto potente fosse quello di rubare l’essenza dei Puffi. Tutti gli dicevano di non farlo, che era solo un idiota e invece lui ha speso una vita intera a dimostrare che tutti si sbagliavano”.

Non sappiamo se questa storiella sarà solo una parte delle sceneggiatura de I Puffi 3 o magari tutto il film sarà incentrato su di essa. Tuttavia è probabile che scoprire le origini delle liti tra i Puffi e Gargamella o comunque il passato delle creaturine blu, possa far gola (puffosamente) a parecchi.

Fonte: Comingsoon.net

I Puffi 2: un nuovo spot tv

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I Puffi 2: un nuovo spot tv

Ecco uno spot tv de I Puffi 2, in cui i nostri adorabili amici blu saranno messi a confronto con dei sosia molto particolari. Il film uscirà al cinema il prossimo 31 luglio.

Ne I Puffi 2 lo spietato mago Gargamella crea una coppia di creature malvagie chiamate Naughties che lui spera possano aiutarlo a impadronirsi della magica essenza dei Puffi. Ma quando scopre che soltanto un vero Puffo può dargli ciò che cerca e che solo Puffetta conosce un incantesimo in grado di trasformare i Naughties in veri Puffi, Gargamella rapisce Puffetta e la porta a Parigi, dove questi gode della fama di più grande mago al mondo. Sarà compito di Grande Puffo, Puffo Maldestro, Brontolone e Vanitoso tornare nel nostro mondo, riunirsi con i loro amici umani Patrick e Grace Winslow, e salvare Puffetta. Quanto a lei, che si è sempre sentita diversa dagli altri Puffi, stringerà un legame con i Naughties Vexy e Hackus, o i Puffi la convinceranno che il loro amore per lei è sincero?

Ritornano nel cast de I Puffi 2 Neil Patrick Harris, Jayma Mays, Sofia Vergara, con le voci di Katy Perry e Hank Azaria. New entry nel cast vocale sono Brendan Gleeson,  Christina Ricci e JB Smoove.

Fonte: CS.net

I Puffi 2: trailer ufficiale italiano

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I Puffi 2: trailer ufficiale italiano

Guarda il trailer italiano ufficiale de I Puffi 2, l’atteso sequel del film campione d’incassi I Puffi. Nel sequel del film d’animazione e live action campione di incassi, I Puffi, il malvagio stregone Gargamella crea una coppia di dispettose creature simili ai puffi, i Monelli, con cui spera di catturare la loro magica “essenza blu”.

Ma quando scopre che solo un vero puffo può dargli ciò che cerca e che solo un incantesimo segreto conosciuto da Puffetta può trasformare i Monelli in veri puffi, Gargamella rapisce Puffetta e la porta a Parigi, dove è conosciuto e ammirato da milioni di persone come lo stregone migliore del mondo. Toccherà a Grande Puffo, Tontolone, Brontolone e Vanitoso tornare nel nostro mondo, incontrare i loro amici Patrick e Grace Winslow e salvarla! E Puffetta, che si è sempre sentita diversa dagli altri puffi, instaurerà un legame speciale con i Monelli, Pestifera e Frullo, o si lascerà convincere dai Puffi che il loro amore per lei è Vero Blu? Tornano nel cast Neil Patrick Harris, Jayma Mays, Sofia Vegara, Hank Azaria nel ruolo di Gargamella mentre Katy Perry dà la voce a Puffetta nella versione originale. Brendan Gleeson si unisce al cast nei panni di Victor Winslow.

I Puffi 2: recensione del film sequel de I Puffi

I Puffi 2: recensione del film sequel de I Puffi

Dopo lo straordinario successo del primo film, uscito nel 2011, I Puffi ritornano in un sequel che non deluderà le aspettative dei numerosi appassionati delle piccole creature blu nate dalla penna del fumettista belga Pierre Culliford, detto Peyo. Raja Gosnell torna dietro la macchina da presa, confermando di sapersi destreggiare in maniera adeguata tra emozione, comicità, animazione ed effetti visivi.

Dopo New York, I Puffi 2, la storia si sposta a Parigi, dove il perfido Gargamella (Hank Azaria), accompagnato sempre dall’inseparabile Birba, è ormai diventato una superstar. Nonostante la fama, il perfido mago non riesce a placare la sua sete di potere e il suo desiderio di catturare i Puffi per impadronirsi della loro essenza. Aiutato dai Monelli, sgarbate e malevole creature simili ai Puffi, Gargamella rapirà Puffetta e la condurrà nella Ville Lumiere, con l’intento di farsi rivelare la formula segreta che permette di trasformare un Monello in un Puffo.

Nonostante la storia ruoti attorno ad un ristretto numero di personaggi “puffosi” (come era già accaduto nel primo capitolo), il team di sceneggiatori composto, tra gli altri, da J. David Stem e David N. Weiss dedica in questa nuova vicenda ampio spazio alla figura di Puffetta (per la seconda volta doppiata, nella versione originale, dalla cantante Katy Perry). È su di lei che vengono costruiti il fulcro essenziale della narrazione (il tema della paternità biologica) ed il messaggio che si vuole lanciare attraverso le peripezie che la coinvolgono: non ha importanza da dove veniamo o chi è responsabile della nostra esistenza; ciò che conta veramente è chi scegliamo di essere e dove vogliamo che la vita ci conduca.

Nella ricerca della sua vera identità Puffetta è confusa e finisce per cedere alla malvagità di Gargamella, ma solo inizialmente, riuscendo poi a far prevalere il suo lato buono, quel lato autentico che da sempre contraddistingue la grande comunità dei Puffi. Di riflesso, i conflitti interiori di Puffetta sono gli stessi che affliggono Patrick (Neil Patrick Harris), angosciato tre anni fa dalle responsabilità che la paternità comporta, in conflitto adesso con la figura del suo patrigno; una battaglia personale che gli farà comprendere che le persone che fanno parte della nostra vita sono quelle che scegliamo di avere al nostro fianco. Un racconto, dunque, che si tiene in perfetto equilibrio tra due piani differenti.

Esplorando gli universali valori dell’amicizia e della famiglia, I Puffi 2, nei cinema italiani in 3D dal 19 settembre, si rivela un piacevolissimo seguito all’altezza del predecessore, in cui si ride e ci si diverte. Un film d’intrattenimento che ha lo scopo di rallegrare i bambini, mentre gli adulti avranno la possibilità di guardare quei teneri omini con lo stesso stupore di tanti anni fa e che probabilmente li accompagnerà per tutta la vita.

I Puffi 2: nuovo poster italiano!

I Puffi 2: nuovo poster italiano!

I singolari ometti blu torneranno nei cinema americani il 31 luglio con I Puffi 2, sequel del film datato 2011. In Italia bisognerà invece aspettare il 29 Settembre. La Sony Picture ha rilasciato un nuovo poster italiano del film, che vi proponiamo:

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I Puffi 2 sarà diretto da Raja Gosnel con Neil Patrick Harris, Hank Azaria, Jayma Mays, Sofía Vergara e Brendan Gleeson. Nel film vedremo lo spietato mago Gargamella crea una coppia di creature malvagie chiamate Naughties che lui spera possano aiutarlo a impadronirsi della magica essenza dei Puffi. Ma quando scopre che soltanto un vero Puffo può dargli ciò che cerca e che solo Puffetta conosce un incantesimo in grado di trasformare i Naughties in veri Puffi, Gargamella rapisce Puffetta e la porta a Parigi, dove questi gode della fama di più grande mago al mondo. Sarà compito di Grande Puffo, Puffo Maldestro, Brontolone e Vanitoso tornare nel nostro mondo, riunirsi con i loro amici umani Patrick e Grace Winslow, e salvare Puffetta. Quanto a lei, che si è sempre sentita diversa dagli altri Puffi, stringerà un legame con i Naughties Vexy e Hackus, o i Puffi la convinceranno che il loro amore per lei è sincero?

I Puffi 2: ecco il logo ufficiale

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I Puffi 2: ecco il logo ufficiale

Dopo lo straordinario successo al botteghino ottenuto da I Puffi, era inevitabile che la Sony decidesse di realizzare un sequel del film, I Puffi 2, e così ecco arrivare il primo logo ufficiale dedicato ai piccoli omini blu.

Raja Gosnell, che aveva già diretto il primo film, ritornerà alla regia e nel cast ci saranno Sofia Vergara, Jonathan Winters, Alan Cumming, Fred Armisen, George Lopez, Anton Yelchin e John Oliver. I Puffi 2 dovrebbe uscire negli USA il 31 agosto 2013.

I Puffi 2: due nuovi spot tv

Mancano pochi mesi all’uscita italiana de I Puffi 2, sequel della fortunata prima pellicola che vedeva le piccole creature blu (in CGI) aggirarsi nel nostro mondo. Il film sarà disponibile in Italia da settembre, mentre per gli spettatori statunitensi l’attesa sarà solo di una manciata di giorni, dato che I Puffi 2 dovrebbe essere nelle sale USA per fine mese. Sono oggi disponibili due nuovi spot tv, con alcune scene inedite. Eccoli:

Ricordiamo che ne I Puffi 2, lo spietato mago Gargamella crea una coppia di creature malvagie chiamate Naughties che lui spera possano aiutarlo a impadronirsi della magica essenza dei Puffi. Ma quando scopre che soltanto un vero Puffo può dargli ciò che cerca e che solo Puffetta conosce un incantesimo in grado di trasformare i Naughties in veri Puffi, Gargamella rapisce Puffetta e la porta a Parigi, dove questi gode della fama di più grande mago al mondo. Sarà compito di Grande Puffo, Puffo Maldestro, Brontolone e Vanitoso tornare nel nostro mondo, riunirsi con i loro amici umani Patrick e Grace Winslow, e salvare Puffetta. Quanto a lei, che si è sempre sentita diversa dagli altri Puffi, stringerà un legame con i Naughties Vexy e Hackus, o i Puffi la convinceranno che il loro amore per lei è sincero?

Ritornano nel cast de I Puffi 2 Neil Patrick Harris, Jayma Mays, Sofia Vergara, con le voci di Katy Perry e Hank Azaria. New entry nel cast vocale sono Brendan Gleeson,  Christina Ricci e JB Smoove.

I Puffi 2 tre nuovi spot per la tv

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I Puffi 2 tre nuovi spot per la tv

Il 19 settembre si avvicina e i Puffi torneranno sul grande schermo con la loro seconda avventura cinematografica. I Puffi 2 vedrà i piccoli amici blu alle prese con il solito, perfido Gargamella e con le dispettose creature chiamate Monelli. In attesa dell’esordio del film al cinema, vi proponiamo tre nuovi spot Tv de I Puffi 2:

 

Nel sequel del film d’animazione e live action campione di incassi, il malvagio stregone Gargamella crea una coppia di dispettose creature simili ai puffi, i Monelli, con cui spera di catturare la loro magica “essenza blu”. Ma quando scopre che solo un vero puffo può dargli ciò che cerca e che solo un incantesimo segreto conosciuto da Puffetta può trasformare i Monelli in veri puffi, Gargamella rapisce Puffetta e la porta a Parigi, dove è conosciuto e ammirato da milioni di persone come lo stregone migliore del mondo. Toccherà a Grande Puffo, Tontolone, Brontolone e Vanitoso tornare nel nostro mondo, incontrare i loro amici Patrick e Grace Winslow e salvarla! E Puffetta, che si è sempre sentita diversa dagli altri puffi, instaurerà un legame speciale con i Monelli, Pestifera e Frullo, o si lascerà convincere dai Puffi che il loro amore per lei è Vero Blu? Tornano nel cast Neil Patrick Harris, Jayma Mays, Sofia Vegara, Hank Azaria nel ruolo di Gargamella mentre Katy Perry dà la voce a Puffetta nella versione originale. Brendan Gleeson si unisce al cast nei panni di Victor Winslow.

I Puffi 2 trailer completo!

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I Puffi 2 trailer completo!

La Sony Pictures ha diffuso online un nuovo trailer originale de I Puffi 2 (The Smurfs 2), in uscita nelle sale cinematografiche americane il prossimo 31 luglio. Il film, sequel della commedia d’animazione uscita nel 2011, sarà distribuito in 3D e diretto ancora una volta da Raja Gosnell.

Il cast include Neil Patrick Harris, Jayma Mays, Hank Azaria, Sofia Vergara, Brendan Gleeson e Nancy O’Dell; tra i doppiatori originali figurano invece Jonathan Winters, Katy Perry, Fred Armisen, Anton Yelchin, Alan Cumming, George Lopez, John Oliver, Christina Ricci e J.B. Smoove.

In questo seguito, il perfido Gargamella (Hank Azaria), per cercare di ottenere la magica essenza dei Puffi, crea i Monelli, una coppia di creature che il mago spera possano aiutarlo nella sua impresa. Quando scoprirà che solo Puffetta (Katy Perry) è a conoscenza della formula che può trasformare i Monelli in veri Puffi, Gargamella la rapisce e la porta a Parigi, luogo dove è considerato il più grande mago del mondo. Per salvarla, i Puffi ritorneranno nel regno degli umani facendosi aiutare dai loro amici Patrick (Neil Patrick Harris) e Grace (Jayma Mays).