Qualche giorno fa si è sparsa la voce di un presunto interesse di David Fincher nei confronti del remake americano di Uomini che odiano le donne.
Qualche giorno fa si è sparsa la voce di un presunto interesse di David Fincher nei confronti del remake americano di Uomini che odiano le donne.
Nella serie originale della Starz, Camelot, l’attrice francese Eva Green interpreta la bella Morgana, figlia di re Uther, che desidera il trono in nome della sua appartenenza alla casata reale del padre. Contro di lei c’è Merlino (Joseph Fiennes), che assiste e pianifica le decisioni di Arthur (Jamie Campbell Bower), che lei scopre essere suo fratellastro. Nella sua ricerca del potere Morgana si dà alle forze oscure che minacciano la corte di Camelot dall’interno.
In una recente intervista per
promuovere questa nuova serie TV, Eva Green (nella foto in costume
da Morgana) ha parlato di questo personaggio leggendario e di come
è stato lavorare accanto a Joseph Fiennes e Jamie Campbell
Bower, arrivando a girare in Irlanda, ma anche dei costumi che ha
dovuto indossare per questo ruolo. Ha parlato anche il suo film al
Sundance, Perfect Sense, con Ewan McGregor, e la possibilità di
interpretare Maria Callas sullo schermo.
Ecco qualche passo dell’intervista:
Hai intenzione di interpretare la Callas?
Stanno scrivendo la sceneggiatura. Questo è un ruolo spaventoso, quindi vedremo.
Hai altri film in uscita?
Si. Io vado a Sundance con un film intitolato Perfect Sense, che è di David Mackenzie, con Ewan McGregor. E ‘una storia d’amore con lo sfondo di una epidemia a livello mondiale. E’ abbastanza strano e molto bello. L’ho visto due settimane fa e sono orgogliosa del risultato finale.
E’ stimolante continuare a cercare ruoli che non ti releghino a semplicd fidanzata, ma che siano donne forti?
Già. Ho bisogno di sentirmi orgogliosa del mio lavoro e ho bisogno di essere innamorata di un personaggio. Mi fa bene per l’anima. Non posso solo lavorare e lavorare e lavorare. Ho bisogno di essere appassionata. Io lavoro forse meno di altri attori proprio per questo.
Fonte: collider
Uno dei boss della Warner Bros, Barry Meyer, ha annunciato che la DC Comics avrà un ruolo preminente nelle prossime produzioni cinematografiche riguardanti i personaggi dei fumetti creati dalla casa editrice.
La Francia è terra di sapori (Chocolat), di fioricoltura (La signora delle rose) e di fragranze. Su questi ultimi si è concentrato il film del 2019 dal titolo I profumi di Madame Walberg, diretto da Grégory Magne, qui al suo secondo lungometraggio dopo L’air de rien, commedia del 2012. Anche questo suo secondo film è una commedia, nel pieno della tradizione francese, ma presenta anche elementi più “drammatici” che conferiscono al racconto un’emotività ancor più forte.
L’idea per questo film, come ha raccontato il regista, è nata quando in mezzo ad una folla un profumo familiare ha catturato la sua attenzione. Da lì è nata la curiosità di esplorare la vita di una persona con il senso dell’olfatto più sviluppato rispetto a quello di una persona normale e come questa abilità possa influenzare le sue relazioni sociali, le sue emozioni o il suo carattere. Il regista ha poi deciso di concentrarsi su chi sulle capacità del proprio olfatto ha costruito una carriera professionale.
Con la sfida di proporre ciò sullo schermo, come anche la volontà di resistituire l’idea degli odori, I profumi di Madame Walberg si configura dunque come una visione piacevole e appassionante. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a I profumi di Madame Walberg. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista di questa storia è Anne Walberg, una donna un pò altezzosa e poco cordiale, con una grande fama nel campo dei profumi. Anne produce incredibili fragranze che rivende a diverse aziende di alto livello. Abituata a comportarsi come una diva, visto il suo talento e successo, Anna, ama stare da sola e si preoccupa solo di se stessa, è una donna puntigliosa dalle grandi pretese. Guillaume Favre, invece, è il suo nuovo autista, un uomo solare, dal carattere aperto e allegro.
Guillaume ha però appena divorziato da sua moglie, si sta trasferendo in una nuova casa e sta cercando di ottenere l’affido di sua figlia. In un momento così complicato, per Guillaume il lavoro rappresenta l’unico punto fermo. I due, nonostante siano dotati di caratteri opposti e spesso finiscano con il litigare, scopriranno a poco a poco un’intensa amicizia che li trasformerà e li spingerà a riappropriarsi della propria vita. Proprio come le essenze di Anne, anche la “contaminazione” tra loro darà vita a qualcosa di incredibile.
Ad interpretare Anne Walberg vi è l’attrice Emmanuelle Devos, celebre per i film Sulle mie labbra (2001) e I re e la regina (2004), ma recentemente vista in Tromperie – Inganno (2021), Masquerade – Ladri d’amore (2023) e A silence (2024). Per prepararsi a questo ruolo, l’attrice ha deciso di saperne di più del mestiere di Anne e ha perciò trascorso molto tempo insieme a Christine Nagel, uno dei “nasi” più celebri di Francia, creatrice di profumi per grandi marchi tra cui Lancôme e Guerlain.
Il personaggio principale del film, in realtà, si ispira al famoso “naso” che ha ideato J’adore, iconica fragranza di Dior. Nel ruolo di Guillame, invece, si ritrova l’attore Grégory Montel, noto in Francia per il personaggio dell’agente della Bohème borghese Gabriel Sarda nella serie Call My Agent!. Accanto a loro si ritrova poi il noto attore spagnolo Sergi López nel ruolo del dottor Patrick Ballester, specializzato in problemi olfattivi. Completano il cast Gustave Kervern nel ruolo di Arsène e Zéli Rixhon in quello di Léa Favre, figlia di Guillaume.
Nel corso del film, Anne rivela a Guillame di soffrire di perdita dell’olfatto, specialmente quando si trova sottopressione. Quando un giorno, demoralizzata dalla cosa, Anne prende dei sonniferi di troppo, lui decide di portarla immediatamente in ospedale, al cospetto del dottor Patrick Ballester, specializzato in problemi olfattivi. Nel far ciò, però, Guillame si vede tolti dei punti dalla patente per guida spericolata e perde dunque il suo lavoro di autista. Ma Anne si è ormai affezionata a lui e tenta di rintracciarlo.
Quando finalmente lo trova, impegnato ora con un lavoro da tagliaerba, Anne gli proprone di diventare il suo agente, mentre lei continuerà a lavorare con un olfatto che sta piano piano tornando, con l’intento di reintrodursi nell’industria dei profumi che l’ha respinta. Guillaume accetta con entusiasmo e con quel suo nuovo lavoro si presenta al tribunale, dove ottiene l’affidamento congiunto della figlia. Il film si conclude poi con i due protagonisti che entrano nella sede di Dior per presentare i loro nuovi profumi.
Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di giovedì 27 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 3. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.
Non tutti sanno
che le incarnazioni di Spiderman sono
dverse. Ebbene sì, non esiste solo Peter Parker, ma ci sono diversi
uomini-ragno che negli anni hanno indossato il costume rosso e blu
(con qualche variante). Dal clone Ben Reilly al nuovo Ultimate
Miles Morales, passando per Miguel o’Hara e Gerald
Drew sono diversi i volti dietro la maschera. La domanda che è
stata fatta ai produttori del franchise cinematografico,
Matt Tolmach e Avi Arad, è stata
proprio relativa a Miles Morales, primo Spiderman di colore
subentrato a Peter Parker in seguito alla storia “La morte di
Spider-Man”. A domanda diretta Matt Tolmach è
stato molto chiaro: “No.” è stata la sua risposta.
Avi Arad invece ha spiegato questo rifiuto secco del collega: “L’unica cosa da non fare, quando si ha a che fare con un personaggio che ha superato la prova del tempo, è quella di cambiare, devi essere fedele al personaggio reale che hai messo all’interno. Chi è Peter Parker? Quali sono i suoi affetti? Poi si può disegnare un contesto e lo si può modificare in molti modi. Ma avere più Spiderman? …la Marvel ci ha provato, ed è stata quasi la fine di Spiderman.”
Quindi pare che dovremmo accontentarci sempre, almeno per ora, di avere Peter Parker sotto la maschera. Cosa che, infondo, non ci da troppo fastidio!
Fonte: CS
L’espressione “stanchezza da supereroe” è entrata nel lessico culturale ormai da tempo. Come concetto, si riferisce all’idea che, mentre i film basati sui fumetti sono stati di grande successo per un periodo, ora hanno iniziato a stancare il loro pubblico, portando anche ad una qualità percepità come sempre inferiore. Una teoria supportata dai risultati al box office dei film Marvel e DC non particolarmente entusiasmanti. Per Christopher Miller e Phil Lord, sceneggiatori e produttori del più recente cinecomic arrivato in sala, Spider-Man: Across the Spider-Verse, il problema non è però la quantità di film, bensì le loro storie.
Durante un’intervista a Rolling Stones, i due hanno parlato di tale fenomeno, notando ad esempio come Guardiani della Galassia Vol. 3 sia un perfetto esempio di come dovrebbe essere un film di supereroi. “In Guardians of the Galaxy, ti sembra che questi disadattati abbiano trovato la loro famiglia. Ed è quello che stai guardando. Ecco perché quei film sono amati”, ha affermato Lord. “Non credo che esista una stanchezza da supereroi, credo che sia più un caso di ‘film che sembra un altro film che ho visto una dozzina di volte prima’”, ha poi aggiunto Miller.
“Se stai usando la stessa struttura della storia, lo stesso stile, lo stesso tono e la stessa atmosfera dei film e degli spettacoli che sono venuti prima, non importa di che genere si tratti. Sarà sempre noioso per le persone.” Lord si dice d’accordo, sottolineando che “non può essere tutta una gratificazione immediata e, per usare un’espressione del wrestling, un “pop da quattro soldi” per ottenere una reazione dal pubblico senza un’adeguata costruzione o una significativa posta in palio. Il pubblico al cinema non può accontentarsi di easter eggs o particolari colpi di scena e neanché dei grandi pericoli del multiverso“.
“Si preoccupano solo della relazione tra Rocket Raccoon e Groot. E per questo tale storia è così radicata nei genitori e nei bambini. Con l’ultimo film [Across the Spider-Verse] ci è stato che doveva concentrarci sulle varianti di Spider-Man, perché quella era la cosa eccitante. Ma noi non eravamo d’accordo. Perché la cosa che sembra piacere a tutti sono le scene più tranquille con Miles e sua madre e suo padre. Il pubblico ne ha mai abbastanza. E sono così felice che siamo rimasti fedeli a ciò che il pubblico ci stava dicendo”.
Leggi anche
Dopo le bellissime principesse che diventano donne vere (qui), l’artista Jirka Vinse Jonatan Vaatainen si cimenta anche con i maschietti in un bellissimo adattamento dei lineamenti dei personaggi maschili della Disney ai canoni e alle proporzioni realisitche. Eccoli di seguito: [nggallery id=1899]
Qual è il vostro preferito?
Altro che Mr. Grey: i principi Disney in versione hot
I protagonisti Disney al college, ecco come potrebbero
essere [foto]
La prima volta dei personaggi Disney: i concept
Disney: la tecnologia mostra i volti reali dei protagonisti
La Bella e la Bestia: 11 cose che (forse) non sapete sul classico Disney
Tutti gli outfit delle Principesse Disney: qual è l’abito più bello?
Le principesse Disney diventano spose indiane [foto]
I 7 peccati capitali della principesse Disney
Principesse Disney a Hogwarts: ecco le loro Case
Gli abiti da sposa ispirati alle Principesse Disney
Se le Principesse fossero reali
Le sexy Principesse di J. Scott Campbell
Le principesse vestite come i loro innamorati
Le Principesse diventano Guerriere Sailor!
Dopo che le principesse della Casa di Topolino sono state ritratte e trasformate in tantissime salse, ecco che per una volta i protagonisti di una nostra gallery sono i principi Disney, che diventano modelli da copertina!
Eccoli di seguito: [nggallery id=1731]
Le principesse Disney diventano Pin-Up [fanart]
I protagonisti Disney al college, ecco come potrebbero essere [foto]
La prima volta dei
personaggi Disney: i concept
Disney: la tecnologia mostra i volti reali dei protagonisti
La Bella e la Bestia: 11 cose che (forse) non sapete sul classico Disney
Tutti gli outfit delle Principesse Disney: qual è l’abito più bello?
Le principesse Disney diventano spose indiane [foto]
I 7 peccati capitali della principesse Disney
Principesse Disney a Hogwarts: ecco le loro Case
Gli abiti da sposa ispirati alle Principesse Disney
Se le Principesse fossero reali
Le sexy Principesse di J. Scott Campbell
Le principesse vestite come i loro innamorati
Le Principesse diventano Guerriere Sailor!
Lucky Red ha diffuso il trailer italiano de I primitivi, il nuovo film della casa di produzione Aardman, lo studio di Wallace e Gromit.
Il film è realizzato da Nick Park e vede nel cast Maisie Williams e Eddie Redmayne.
I primitivi racconta di Dug, un cavernicolo che diventa leader dei suoi simili per “affrontare l’Età del Bronzo”. Secondo le prime informazioni legate al progetto, Dug dovrebbe avere la voce di Eddie Redmayne, premio Oscar per La Teoria del Tutto, che vedremo al cinema in Animali Fantastici e Dove Trovarli a partire da novembre. Nel cast vocale anche Russell Brand.
La Aardman produce il film in collaborazione con la DreamWorks Animation e con Canal Plus, che aveva già lavorato a Shaun vita da pecora – il film.
L’ultima volta che Park ha lavorato come regista per la Aardman risale al 2008, quando ha diretto A Matter of Loaf and Death, un cortometraggio di Wallace & Gromit.
I primitivi, il film di animazione più atteso del 2018, al cinema dall’8 febbraio, segna il ritorno sul grande schermo della Aardman, uno degli studi di animazione più amati al mondo e del regista Premio Oscar Nick Park, creatore tra i tanti, di capolavori assoluti come Wallace & Gromit, Galline in fuga e Shaun Vita da pecora.
La versione italiana dei I primitivi vedrà il coinvolgimento di 7 doppiatori d’eccezione, tutti assoluti fuoriclasse del loro campo (da gioco): RICCARDO SCAMARCIO sarà l’ ottimista DAG, PAOLA CORTELLESI sarà la vivace GINNA, SALVATORE ESPOSITO sarà il tirannico LORD NOOTH, GREG sarà il simpatico GRULLO, CHEF RUBIO sarà il famelico GORDO, ALESSANDRO FLORENZI sarà il campione DRIBBLO e con CORRADO GUZZANTI che sarà il saggio BARBO.
All’alba dei tempi, tra
creature preistoriche e natura incontaminata, la vita è perfetta
per il primitivo Dag e per la sua adorabile e bizzarra tribù. La
tranquillità dell’Età della Pietra viene però travolta dall’arrivo
della potente Età del Bronzo, che costringe tutti ad
abbandonare la propria casa. Lo scontro tra civiltà prende la forma
di un’epica sfida in un gioco di cui fino a quel momento Dag non
aveva mai sentito parlare, a differenza dei suoi nemici, già
maestri in campo grazie a Dribblo.
Contro qualsiasi probabilità di vittoria e schierandosi contro il parere del prudente e saggio Barbo, Dag insegnerà a Grullo, Gordo e agli altri imbranati cavernicoli come giocare… a calcio!
Il risultato è un completo disastro. Quando però Dag recluta Ginna, energica e appassionata tifosa, le cose iniziano a migliorare. Usando come campo di allenamento i vulcani ribollenti, i geyser fumanti e le rocce dei canyon, i primitivi imparano a superare i propri limiti e a credere in sé stessi. Nonostante i tentativi di Lord Nooth di indebolire la squadra dei primitivi nascondendo segreti importanti sul loro passato, niente e nessuno riuscirà a fermarli.
Sono state diffuse da Lucky Red le nuove clip da I primitivi, il nuovo film in animazione stop-motion della Aardman che arriverà al cinema a partire dell’8 Febbraio.
I primitivi racconta di Dug, un cavernicolo che diventa leader dei suoi simili per “affrontare l’Età del Bronzo”. Secondo le prime informazioni legate al progetto, Dug dovrebbe avere la voce di Eddie Redmayne, premio Oscar per La Teoria del Tutto, che vedremo al cinema in Animali Fantastici e Dove Trovarli a partire da novembre. Nel cast vocale anche Russell Brand.
La Aardman produce il film in collaborazione con la DreamWorks Animation e con Canal Plus, che aveva già lavorato a Shaun vita da pecora – il film.
L’ultima volta che Park ha lavorato come regista per la Aardman risale al 2008, quando ha diretto A Matter of Loaf and Death, un cortometraggio di Wallace & Gromit.
Lucky Red ha diffuso il secondo trailer italiano de I primitivi, il nuovo film della casa di produzione Aardman, lo studio di Wallace e Gromit.
I primitivi è realizzato da Nick Park e vede nel cast Maisie Williams e Eddie Redmayne.
I primitivi racconta di Dug, un cavernicolo che diventa leader dei suoi simili per “affrontare l’Età del Bronzo”. Secondo le prime informazioni legate al progetto, Dug dovrebbe avere la voce di Eddie Redmayne, premio Oscar per La Teoria del Tutto, che vedremo al cinema in Animali Fantastici e Dove Trovarli a partire da novembre. Nel cast vocale anche Russell Brand.
La Aardman produce il film in collaborazione con la DreamWorks Animation e con Canal Plus, che aveva già lavorato a Shaun vita da pecora – il film.
L’ultima volta che Park ha lavorato come regista per la Aardman risale al 2008, quando ha diretto A Matter of Loaf and Death, un cortometraggio di Wallace & Gromit.
La Aardam Animation, società di produzione di capolavori in stop motion come Galline in Fuga e Wallace & Gromit e la Maledizione del Coniglio Mannaro, ha sfornato I primitivi, un altro specialissimo cartone in plastilina.
Il film è l’ultima fatica di Nick Park e, seppur ambientato all’età della pietra, tratta del più moderno tema del calcio e del gioco di squadra. Al doppiaggio un team di tutto rispetto. Se nell’originale inglese celebrity del calibro di Eddie Redmayne, Tom Hiddleston e Maisie Williams hanno prestato la loro voce ai vari personaggi del cartone, in Italia non siamo stati da meno.
Il protagonista Dag è doppiato da Riccardo Scamarcio e la controparte femminile, Ginna, prende invece la voce di Paola Cortellesi. «Doppiare Ginna è stato un modo per tornare ragazzina, e quando me ne danno la possibilità la colgo sempre al volo – afferma la Cortellesi – Tra l’altro questo personaggio mi è piaciuto da subito, nel suo modo di essere così tenacemente femminista. L’ho sentita una tematica molto vicina».
A sorprendere particolarmente è il Lord Nooth di Salvatore Esposito. Seppur alla sua prima esperienza in sala doppiaggio, il protagonista di Gomorra si produce in una performance azzeccata e divertente. «Il mio personaggio, ovviamente un cattivo, doveva essere una sorta di vichingo. Quindi mi sono ingegnato per restituirgli un miscuglio di vari dialetti, dal tedesco a quello altoatesino. Inoltre abbiamo dovuto dare una nostra chiave di lettura e di interpretazione ai personaggi, visto che in lingua originale le voci sono molto differenti»
«Sì la difficoltà è stata proprio questa, adattare le nostre voci, le nostre parole e la mimica labiale a quella molto differente dei protagonisti in plastilina, che sono inglesi» conferma Corrado Guzzanti, che presta la sua voce roca e un po’ falsata al saggio capo villaggio de I primitivi, Barbo.
Tra gli altri personaggi famosi che
regalano la loro personalissima interpretazione
ai protagonisti in plastilina troviamo Greg (all’anagrafe
Claudio Gregori) nei panni di
Grullo; Chef Rubio che riproduce le
“masticate” e l’amore per il cibo d Gordo; il
calciatore Alessandro Florenzi che per
doppiare Dribblo (giocatore della squadra avversaria
ai Primitivi), si cimenta in un divertentissimo accento
tedesco (ispirandosi, a suo dire, ad
Antonio Rüdiger della Nazionale Tedesca).
In arrivo l’8 febbraio, I Primitivi è l’ultimo capolavoro animato della Aardman Animation, famoso studio di animazione inglese tra i più prestigiosi.
Vincitore di diversi riconoscimenti, tra cui l’Oscar al Miglior film d’Animazione per Wallace & Gromit – La maledizione del coniglio mannaro, è entrata nel cuore degli spettatori per la caratteristica tutta particolare di utilizzare personaggi in plastilina e animazione in stop motion. Con I Primitivi, i protagonisti non sono simpatici animali dalle fattezze più o meno semplificate, bensì degli esseri umani, benché sempre simpaticamente stilizzati. Siamo all’Età della Pietra. Una piccola tribù di bonari primitivi che si dedicano alla caccia al coniglio (quando riescono, tra mille difficoltà, a catturarlo) è minacciata dall’arrivo di una civiltà già precipitosamente entrata nell’Era del Bronzo. Costretti ad abbandonare il proprio bucolico villaggio, i Primitivi sfideranno i più evoluti “uomini del bronzo” nel gioco che tutti amano… il calcio!
A partire dalla trovata esilarante di immettere uno sport moderno in un’epoca preistorica, il lungometraggio è un susseguirsi di anacronismi divertenti. Riecheggiando molto le trovate de I Flinstones, ne I Primitivi ritroviamo moltissimi riferimenti alla vita tecnologica dei nostri tempi, come il divertentissimo piccione viaggiatore che funge da segreteria telefonica.
Le citazioni riferite al cinema e alla cultura odierna sono sparse ovunque, a partire dal gioco del calcio che serve come metafora per trasmettere un messaggio importante (cosa apprezzabile in ogni film della Aardam): il valore del gioco di squadra e l’accettazione di chi ci sembra diverso.
La tecnica in stop motion ha richiesto una lavorazione immensa. Oltre 150 persone sono state impiegate nella produzione de I Primitivi, 33 animatori impegnati a muovere 273 pupazzi, per un totale di 30 mesi di lavoro.
A completamento di tanto impegno, la Aardam ha modellato personaggi (e bocche) sulle voci di attori di prim’ordine. Il protagonista prende la voce di Eddie Redmayne; la controparte femminile quella di Maisie Williams; il cattivone di turno invece spetta a Tom Hiddleston, che qui improvvisa un improbabile accento francese.
Procedimento inverso invece una volta che il film è arrivato nelle sale di doppiaggio italiane. Ormai i giochi erano fatti, e se gli Studios inglesi hanno potuto adattare le particolari labbra cicciottelle (segno distintivo della Aardam) alle voci dei propri attori britannici, in Italia sono stati i nostri doppiatori a doversi adattare ad un labiale molto pronunciato.
In sala doppiaggio un cast strepitoso. Il protagonista Dug è doppiato da Riccardo Scamarcio, Ginna da Paola Cortellesi, e il cattivo Lord Nooth da un irriconoscibile Salvatore Esposito (che si cimenta in un buffo accento tedesco). Non da meno i personaggi secondari, cui prestano le voci nomi come Corrado Guzzanti, Greg (Claudio Gregori), Chef Rubio e il calciatore della Roma Alessandro Florenzi.
I Primitivi è un film per famiglie, dalla morale gentile e dall’umorismo pacato. Forse è un po’ distante dai coloratissimi cartoni animati di oggi, pieni di effetti speciali, ma proprio per questo rappresenta una piacevole voce fuori dal coro all’interno del variegato panorama di animazione che si offre a un pubblico di tutte le età.
I primi della Lista è una storia vera. Siamo nel 1970: Renzo Lulli è un liceale di buona famiglia e fa parte del movimento studentesco pisano. Tramite un suo amico, Fabio Gismondi, ottiene un provino con Pino Masi, famoso cantastorie del movimento sessantottino e autore della celebre “Ballata del Pinelli”.
Per Lulli è un’occasione da non perdere e prendere al volo nonostante l’imminente esame di maturità. Mentre sta provando a casa del Masi una voce si rincorre: in Italia sta per essere effettuato un golpe militare, come è già avvenuto in Grecia nel 1967. I tre, in preda al panico, prendono la macchina di Lulli, e si dirigono prima verso il confine slavo e poi verso quello austriaco. Bisogna chiedere asilo politico, scappare dall’Italia, perché gli intellettuali, soprattutto i ragazzi iscritti a vari movimenti di sinistra, saranno i primi a essere prelevati dalle case. Nasce così un viaggio verso la salvezza che ha dell’incredibile.
I primi della Lista che vede l’esordio dietro la macchina da presa di Roan Johnson è divertente, surreale, ma soprattutto vera. A raccontarla al regista è il protagonista della vicenda, Renzo Lulli, il ragazzo borghese trascinato , inconsapevolmente, dalla figura paranoica e trascinatrice di Pino Masi. Il cantautore è preoccupato e isterico, vittima del suo stesso vittimismo. I tre, in viaggio da molte ore, si ritrovano sul loro cammino numerosi convogli militari diretti a Roma.
La paura cresce e il contrasto tra i due gruppi è rappresentato in modo sublime: la goliardia dei soldati si contrappone alla rigidità facciale e ai movimenti composti dei tre fuggiaschi, che finalmente hanno la loro conferma dei proprio sospetti. L’universo in cui è immerso” I primi della lista” è quello che emerge nel dopo ’68. L’Italia è a un bivio e si ritrova da una parte l’ingenuità e i sogni dei giovani studenti e dall’altra il pericolo concreto di una cruenta lotta interna. Ci si ritrova immersi nel periodo appena precedente alla strage di Piazza Fontana; l’aria degli anni sessanta non si è ancora dispersa, è ancora viva e la si percepisce nei sottotesti delle canzoni di lotta, che i tre protagonisti cantano a squarciagola durante la loro fuga.
La macchina da presa di Johnson predilige un taglio intimista. Si concentra sui primi piani dei tre personaggi, incarnati perfettamente dagli esordienti Francesco Turbanti e Paolo Cioni e dall’ormai veterano Claudio Santamaria, raccontando il loro piccolo mondo fatto di convinzioni e isterismi, di scontri ideologici e di strategie militari.
Tre spiriti liberi, forse troppo creduloni, che grazie a questo viaggio, imparano a crescere e ad affrontare la vita, senza nascondersi. Sono emblematici i titoli di coda del film, che mostrano i veri protagonisti oggi (Masi elemosina soldi cantando in strada, Gismondi ha girato il mondo e vende antiquariato esotico nei mercatini italiani e Lulli vive in Marocco dove realizza sculture in legno) rimasti aggrappati a quel sentimento di libertà ed entusiasmo, rifuggendo le convenzioni moderne della società industrializzata e votata al profitto.
Nell’ultima sequenza i tre amici si ritrovano a cantare la canzone “Quello che non ho” di De Andrè, una perfetta chiusura di pellicola, un racconto in musica di quello che accadde dopo quegli anni: la fine di un’era, la delusione di una generazione incantata e piena di speranze disattese. Pellicola spiritosa e scanzonata, un omaggio all’entusiasmo giovanile, uno sguardo disincantato all’Italia che una volta esisteva, un’esperienza anarchica che ci ricorda il bello del nostro paese e della nostra gente.
Sono simpatici, buffi e appassionati, sono
“i primi della lista’”. Il regista pisano Roan Johnson ci ha
presentato la sua opera prima e il suo cast (Francesco Turbanti,
Paolo Cioni e Claudio Santamaria) presso la casa del Cinema. La
pellicola, a metà tra la commedia e il grottesco, porta in scena
una storia vera, avvenuta tra Pisa e il confine austriaco il 1
giugno 1970.
È disponibile in pre-order (uscita ufficiale 18 aprile) sul sito dell’editore Weird Book (www.weirdbook.it) la graphic novel I primi cento, scritta da Andrea Guglielmino e Marco Scali e disegnata da Luciano Costarelli.
Damien Donovan è un detective
dell’occulto che opera a New York, “da qualche parte negli anni
Ottanta”, ha un assistente che ricorda un comico famoso, un look
molto delineato (non sembra un po’ James Spader?), fascinoso,
sensibile, vegetariano, astemio. E soprattutto, ha degli ammiratori
molto invadenti, che vogliono assolutamente dire la loro sul suo
operato… Dicono che Damien non sia più quello di una volta, che si
sia rammollito, che i suoi casi non siano più interessanti come un
tempo… che erano meglio i primi cento.
Ma quando Damien entra in contatto con i suoi ammiratori, si
scatenano le forze oscure più temibili che si possano immaginare,
quelle del fandom tossico che tutto mette in discussione e a volte
tutto distrugge. Perché l’incubo peggiore di un personaggio, a
volte, sono proprio i suoi fan…
Ma cos’è I primi cento? Uno scherzo?
Una parodia? Un tentativo di plagio di Dylan Dog?
Niente di tutto questo. È piuttosto un omaggio a Dylan Dog e al
contempo attenta analisi del rapporto tra personaggi e lettori,
soprattutto nella linea di confine in cui diventa tossico.
«Se vi ricorda Dylan», sottolinea l’ideatore Andrea
Guglielmino, «è esattamente quello che volevamo. Al limite, è
un omaggio. L’omaggio più sentito e sincero che potessimo
realizzare. Pensate a quello che fa Watchmen con la Justice League. Usare degli alias per
analizzare il fumetto supereroistico dall’interno, scardinandone i
punti d’appoggio e al contempo rifondandolo. Quando leggerete
l’albo, ricordatevi sempre che il protagonista non è Damien
Donovan, ma i suoi lettori. E quindi, siete voi. Anzi, mi ci metto
dentro anche io. Siamo noi».
SCHEDA TECNICA
Titolo: I primi cento
Autore: A. Guglielmino, M. Scali, L. Costarelli
Editore: Weird Book
Collana: Weird Comics
Genere: Fumetto
Pagine: 108
Prezzo: 17,90 €
Formato: 17 x 24 cm
ISBN: 979-12-81603-12-7
Assegnato i primi riconoscimenti della stagione dei premi che sta per iniziare. Sono stati assegnati a Los Angels i premi della Los Angeles Film Critics Association.
A trionfare la serata è stato il film di Kathryn Bigelow, Operazione Zero Dark Thirty. Vincono anche Paul Thomas Anderson, Joaquin Phoenix e Amy Adams per The Master. Premi anche a Jennifer Lawrence e Roger Deakins. Frankenweenie miglior film d’animazione. Assegnati anche i premi da parte del The New York Film Critics Online (NYFCO). Ecco tutti i premiati:
Los Angeles Film Critics Association:
The New York Film Critics Online (NYFCO)
Fonte: Comingsoon.net
Assegnati da associazioni di critici cinematografici, cineclub e circoli di cultura cinematografica, associazioni culturali i premi collaterali di Venezia 74.
Premio Arca CinemaGiovani
miglior film di Venezia 74: FOXTROT di Samuel Maoz
miglior film italiano: BEAUTIFUL THINGS di Giorgio Ferrero
Premio del Pubblico BNL – Giornate degli Autori
GA’AGUA (LONGING) di Savi Gabizon
Premio Brian
LES BIENHEUREUX di Sofia Djama
Premio Circolo del Cinema di Verona – 32. Settimana internazionale della critica
TEAM HURRICANE di Annika Berg
Premio Civitas Vitae
IL COLORE NASCOSTO DELLE COSE di Silvio Soldini
Premio Fair Play cinema
EX LIBRIS – THE NEW YORK PUBLIC LIBRARY di Frederick Wiseman
menzione speciale: HUMAN FLOW di Ai Weiwei
Premi Fedeora (Federazione dei Critici Europei e dei Paesi Mediterranei)
miglior film: EYE ON JULIET di Kim Nguyen
miglior regista esordiente: SARA FORESTIER per M
miglior attore: REDOUANNE HARJANE per M
Premio FEDIC
LA VITA IN COMUNE di Edoardo Winspeare
menzione speciale: NICO, 1988 di Susanna Nicchiarelli
menzione FEDIC – Il giornale del cibo: LE VISITE di Elio Di Pace
Premio FIPRESCI
EX LIBRIS – THE NEW YORK PUBLIC LIBRARY di Frederick Wiseman
miglior film d’esordio: LOS VERSOS DEL OLVIDO di Alireza Khatami
Premio Fondazione Mimmo Rotella
GEORGE CLOONEY, MICHAEL CAINE e AI WEIWEI
Premio Enrico Fulchignoni – CICT-UNESCO
HUMAN FLOW di Ai Weiwei
Premio Future Film Festival Digital Award
THE SHAPE OF WATER di Guillermo del Toro
menzione speciale: GATTA CENERENTOLA di A. Rak, I. Cappiello, M. Guarnieri, D. Sansone
GdA Director’s Award – Giornate degli Autori
CANDELARIA di Jhonny Hendrix Hinestroza
Premio Green Drop
FIRST REFORMED di Paul Schrader
Premio Human Rights Nights al Cinema dei Diritti Umani
THE RAPE OF RACY TAYLOR di Nancy Buirski
menzione speciale: L’ORDINE DELLE COSE di Andrea Segre
menzione speciale: HUMAN FLOW di Ai Weiwei
Premio Interfilm
LOS VERSOS DEL OLVIDO di Alireza Khatami
Premio Label Europa Cinemas
M di Sara Forestier
Premio Lanterna Magica (CGS)
L’EQUILIBRIO di Vincenzo Marra
Premio La Pellicola d’Oro
DANIELE SPINOZZI migliore direttore di produzione di un film italiano per Ammore e Malavita
RICCARDO MARCHEGIANI migliore direttore di produzione di un film internazionale per Mektoub My Love: Canto Uno
ROBERTO DI PIETRO premio al miglior macchinista per Hannah
Premio Leoncino d’Oro Agiscuola
THE LEISURE SEEKER di Paolo Virzì
segnalazione cinema for UNICEF 2017: HUMAN FLOW di Ai Weiwei
Premio Lizzani
GÉRÔME BOURDEZEAU e DOMINIQUE BATTESTI
IL COLORE NASCOSTO DELLE COSE di Silvio Soldini
Premio Lina Mangiacapre
LES BIENHEUREUX di Sofia Djama
Premio Mouse d’Oro
MEKTOUB, MY LOVE: CANTO UNO di Abdellatif Kechiche
Mouse d’Argento: GATTA CENERENTOLA di A. Rak, I. Cappiello, M. Guarnieri, D. Sansone
Premio NuovoImaie Talent Award
FEDERICA ROSELLINI per Dove cadono le ombre
MIMMO BORRELLI per L’equilibrio
Premio Open
GATTA CENERENTOLA di A. Rak, I. Cappiello, M. Guarnieri, D. Sansone
Premio Francesco Pasinetti – SNGCI
AMMORE E MALAVITA di Manetti Bros.
premio speciale: GATTA CENERENTOLA di A. Rak, I. Cappiello, M. Guarnieri, D. Sansone
premio speciale: NICO, 1988 di Susanna Nicchiarelli
Premio Gillo Pontecorvo – Arcobaleno Latino
MIAO XIAOTIAN, CEO di China Film Coproduction Corporation
Premio Queer Lion
MARVIN di Anne Fontaine
Premio Mario Serandrei – Hotel Saturnia & International per il Miglior contributo tecnico – 32. Settimana internazionale della critica
LES GARÇONS SAUVAGES di Bertrand Mandico
Premio Sfera 1932
LA MÉLODIE di Rachid Hami
Premio del Pubblico SIAE – 32. Settimana internazionale della critica
TEMPORADA DE CAZA di Natalia Garagiola
Premio SIGNIS
LA VILLA di Robert Guédiguian
menzione speciale: FOXTROT di Samuel Maoz
Premio C. Smithers Foundation – CICT-UNESCO
THE SHAPE OF WATER di Guillermo del Toro
Premio Sorriso Diverso Venezia 2017 – Ass Ucl
IL COLORE NASCOSTO DELLE COSE di Silvio Soldini
Premio Soundtrack Stars
ALEXANDRE DESPLAT per The Shape of Water
premio speciale: AMMORE E MALAVITA di Manetti Bros.
premio alla carriera: ANDREA GUERRA
Premio UNIMED
LA VILLA di Robert Guédiguian
menzione speciale: BRUTTI E CATTIVI di Cosimo Gomez
Negli ultimi anni della sua carriera, l’attore Bruce Willis si è dedicato senza sosta a partecipare ad una serie di film di genere d’azione e thriller. Tra questi si ritrovano titoli come Detective Knight, Survive the Night, Reprisal o Trauma Center – Caccia al testimone. Tra questi si annovera anche I predoni, dove Willis ha però un ruolo da antagonista. Il film è diretto da Steven C. Miller, che con l’attore ha realizzato anche Extraction e First Kill, oltre ad aver diretto anche Escape Plan 2 – Ritorno all’inferno e Live! Corsa contro il tempo.
È però bene notare che, nonostante sia indicato come protagonista del film, Willis abbia in realtà un ruolo molto ridotto. L’attore, infatti, ha negli ultimi anni ridotto drasticamente i suoi impegni cinematografici, limitandosi a brevi apparizioni che comportano dunque il minimo impegno possibile. Questa formula, da molti criticata, si è dimostrata particolarmente vantaggiosa per lui, che ha così avuto modo di districarsi tra diversi lungometraggi girati tutti in brevi periodi.
Ora che l’attore ha annunciato il suo ritiro, recuperare anche questi suoi ultimi film può essere un dovuto omaggio alla sua carriera. Prima di intraprendere una visione di I predoni, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La storia si apre su una banda di criminali armati fino ai denti mette che a segno il colpo perfetto sottraendo a un noto istituto di credito una cifra pari a circa 3 miliardi di dollari, lasciandosi alle spalle una sconvolgente scia di morti e sangue. Per investigare sulla brutale rapina, verrà chiamato l’agente dell’FBI Jonathan Montgomery, affiancato dal suo collega Stockwell e dall’ultimo arrivato Wells. I sospetti dei tre ricadono immediatamente sul ricco magnate e proprietario della banca Jeffery Hubert, che sembra aver agito per conto di alcuni suoi potenti clienti.
Mentre le indagini conducono sempre più verso una fitta rete di intrighi e corruzione, un’altra rapina, sempre in una banca appartenente a Hubert, non farà altro che confermare le ipotesi di partenza: è in atto una potente cospirazione segreta, dovuta forse a un vecchio debito da riscattare, che il ricco magnate vuole nascondere a ogni costo. Gli agenti dell’FBI, che per risolvere il caso si spingeranno al confine tra bene e male, scopriranno però che dietro le terribili rapine potrebbe celarsi qualcosa che non ha niente a che fare con il denaro.
Ad interpretare l’agente speciale Jonathan Montgomery vi è l’attore Christopher Meloni, noto per aver interpretato il detective Elliot Stabler nel legal drama della NBC Law & Order: Unità vittime speciali. Nel ruolo dell’agente Stockwell vi è invece Dave Bautista, oggi noto principalmente per il ruolo di Drax nel Marvel Cinematic Universe ma anche per film come Bussano alla porta e Glass Onion. L’agente Wells, invece, è interpretato da Adrian Grenier, noto soprattutto per la sua interpretazione di Vincent Chase nella serie televisiva Entourage.
Vi sono poi Texas Battle nel ruolo del Ranger TJ Jackson e Johnathon Schaech in quello del Detective Brian Mims. Bruce Willis ricopre il ruolo di Jeffrey Hubert, il proprietario della banca che subisce un furto, sul quale però ricadono diversi sospetti. Willis accettò di partecipare a I predoni a patto di girare tutte le proprie scene nel minor numero possibile di giorni. Completano poi il cast gli attori Lydia Hull nei panni dell’agente speciale Lydia Chase, Tyler Jon Olson in quelli del Detective Zach Derohan e Danny A. Abeckaser in quelli del Detective Antonio Leon.
Nel finale del film si scopre che Hubert aveva cospirato con il senatore Cook per impedire a suo fratello Alexander di rilevare l’azienda. I due hanno informato l’unità Ranger con informazioni false su una minaccia terroristica in Costa Rica. I Ranger inviati vennero quindi giudicati come agenti disonesti e caddero in un’imboscata di una squadra di Forze Speciali che non sapeva della loro innocenza. TJ fu l’unico sopravvissuto e fu salvato da Wells, allora cecchino delle Forze Speciali.
Con i suoi beni congelati, Hubert effettua dunque frettolosamente grossi prelievi di denaro non autorizzati per fuggire dal Paese. TJ viene invece rintracciato dall’FBI in un locale per concerti e preso in custodia. L’agente speciale Wells dell’FBI si rivela a questo punto essere il capo della banda di ladri e tre membri delle forze speciali che hanno attaccato la squadra di TJ sono suoi complici. Wells ha infatti pianificato le rapine come vendetta per il massacro dei Ranger a cui ha preso parte.
Ricordando un dettaglio chiave nella posizione di una mappa, il detective Mims prevede che Wells sia il ladro e arriva mentre egli si prepara a lasciare il nascondiglio con il denaro. Tormentato dalla coscienza sporca e dalla prognosi terminale di cancro della moglie, Mims supplica Wells di permettergli di restituire il denaro rubato e di fare ammenda. Wells cerca di ragionare con Mims, ma lo uccide quando Mims alza la pistola. Qualche tempo dopo, Montgomery rintraccia Hubert a Tijuana, in Messico.
Trova Wells che si sta preparando a uccidere Hubert in un ristorante e gli dice che il denaro rubato non avrebbe riportato indietro nessuno, ma che ci sono molte persone che invece soffrono per le sue azioni. Montgomery si siede allora al tavolo di Hubert, sorseggia del vino con lui solo per poi pugnalarlo con una lama nascosta. Wells, dopo aver sparato alla guardia del corpo di Hubert, scambia uno sguardo con Montgomery e se ne va. Il film, dunque, si conclude portando alla luce temi come la corruzione nelle sfere del potere e il labile confine tra bene e male.
È possibile fruire di I predoni grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 27 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4.
I predatori, film d’esordio alla regia di Pietro Castellitto sarà presentato in Concorso in Orizzonti alla 77° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Protagonisti sono Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Pietro Castellitto, Giorgio Montanini, Dario Cassini, Anita Caprioli, Marzia Ubaldi, Antonio Gerardi, Nando Paone, Vinicio Marchioni, Claudio Camilli, Liliana Fiorelli, Renato Marchetti, Giulia Petrini, Francesco Borghese.
Sono profondamente felice
– dichiara il regista – che il mio film venga presentato
nella sezione Orizzonti. Lo sconquasso della pandemia ha distrutto
molte certezze aprendo le porte a un nuovo scontro fra culture e
visioni del mondo, premessa fondamentale per qualsiasi era
artistica. C’è un che di bellico in quest’alba veneziana e farne
parte è motivo di orgoglio. Ringrazio Alberto Barbera e tutti i
selezionatori per la fiducia data. Spero di esserne
all’altezza.
Pietro.
Nel film I predatori È mattina presto, il mare di Ostia è calmo. Un uomo bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. È sempre mattina presto quando, qualche giorno dopo, un giovane assistente di filosofia verrà lasciato fuori dal gruppo scelto per la riesumazione del corpo di Nietzsche. Due torti subiti. Due famiglie apparentemente incompatibili: i Pavone e i Vismara. Borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. Nuclei opposti che condividono la stessa giungla, Roma. Un banale incidente farà collidere quei due poli. E la follia di un ragazzo di 25 anni scoprirà le carte per rivelare che tutti hanno un segreto e nessuno è ciò che sembra. E che siamo tutti predatori.
I predatori è una produzione FANDANGO con RAI CINEMA prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci, opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo.
Fandango ha diffuso il trailer ufficiale de I predatori, il debutto alla regia di Pietro Castellito, presentato in Concorso in Orizzonti alla 77° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e vincitore del Premio Migliore Sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia.
Protagonisti sono Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Pietro Castellitto, Giorgio Montanini, Dario Cassini, Anita Caprioli, Marzia Ubaldi, Antonio Gerardi, Nando Paone, Vinicio Marchioni, Claudio Camilli, Liliana Fiorelli, Renato Marchetti, Giulia Petrini, Francesco Borghese.
Nel film I predatori È mattina presto, il mare di Ostia è calmo. Un uomo bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. È sempre mattina presto quando, qualche giorno dopo, un giovane assistente di filosofia verrà lasciato fuori dal gruppo scelto per la riesumazione del corpo di Nietzsche. Due torti subiti. Due famiglie apparentemente incompatibili: i Pavone e i Vismara. Borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. Nuclei opposti che condividono la stessa giungla, Roma. Un banale incidente farà collidere quei due poli. E la follia di un ragazzo di 25 anni scoprirà le carte per rivelare che tutti hanno un segreto e nessuno è ciò che sembra. E che siamo tutti predatori.,
I predatori è una produzione FANDANGO con RAI CINEMA prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci, opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo.
Guarda due clip di I predatori, il debutto alla regia di Pietro Castellito, presentato in Concorso in Orizzonti alla 77° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e vincitore del Premio Migliore Sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia.
Protagonisti sono Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Pietro Castellitto, Giorgio Montanini, Dario Cassini, Anita Caprioli, Marzia Ubaldi, Antonio Gerardi, Nando Paone, Vinicio Marchioni, Claudio Camilli, Liliana Fiorelli, Renato Marchetti, Giulia Petrini, Francesco Borghese.
Nel film I predatori È mattina presto, il mare di Ostia è calmo. Un uomo bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. È sempre mattina presto quando, qualche giorno dopo, un giovane assistente di filosofia verrà lasciato fuori dal gruppo scelto per la riesumazione del corpo di Nietzsche. Due torti subiti. Due famiglie apparentemente incompatibili: i Pavone e i Vismara. Borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. Nuclei opposti che condividono la stessa giungla, Roma. Un banale incidente farà collidere quei due poli. E la follia di un ragazzo di 25 anni scoprirà le carte per rivelare che tutti hanno un segreto e nessuno è ciò che sembra. E che siamo tutti predatori.,
I predatori è una produzione FANDANGO con RAI CINEMA prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci, opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo.
Dopo il premio in Orizzonti a Venezia 77, Pietro Castellitto arriva al cinema con I Predatori, suo esordio alla regia che segue una carriera d’attore già lunga e che lo vede mettere in immagini una storia scritta poco più che ventenne. Il film, premiato proprio alla sceneggiatura, racconta la collisione di due mondi che si trovano messi accidentalmente in comunicazione da Federico, interpretato proprio dallo stesso Castellitto.
Federico Pavone, rampollo di una famiglia alto borghese intellettuale, padre chirurgo e madre regista, è un giovane dottorando di filosofia che segue da vicino il suo professore, alimentato dalla bruciante passione verso Nietzsche. Quando il progetto che lo vede coinvolto e che riguarda proprio la riesumazione della salma dal filoso tedesco lo esclude per ragioni surreali, Federico medita vendetta. Le sue maldestre e plateali scelte lo porteranno ad entrare in contatto con i Vismara, proletari, ignoranti, di estrema destra e con una illegale dimestichezza con le armi da fuoco.
I Predatori racconta di mondi che si scontrano, ognuno dei quali incontra e incrocia l’altro nella totale inconsapevolezza. I ricchi sono ignari dei poveri che guardano ai ricchi che disprezzano. Un ritratto di lotta svogliata di classe in cui le generazioni a confronto finiscono soltanto per urlarsi addosso senza però ascoltarsi né tanto meno parlarsi e comunicare. Simbolica di questa cattiva abitudine è la scena di una surreale cena di famiglia, con il personaggio interpretato da Maria Catellitto che in rima spiattella sotto al naso di ogni generazione tutte le discrepanze e le incongruenze della loro vita.
La sensazione è che Pietro Castellitto guardi con benevolenza il proletario con il quale non ha niente in comune e allo stesso tempo scriva con distacco e feroce critica di quella borghesia alta a cui, grazie alla sua famiglia, di fatto appartiene. Ma oltre ai conflitti privati della persona (che in questa sede poco importano), è interessante vedere come il giovane esordiente non ancora trentenne abbia un occhio per la regia che si sforza di cercare angolazioni insolite e inquadrature ricercate, mentre mostri proprio nella sceneggiatura il suo vero punto di forza.
Quella de
I Predatori è una partitura raffinata per
un’orchestra formata da tanti strumenti, di ogni ordine e grado,
che all’inizio partono tutti insieme discordanti, indipendenti, e
solo alla fine trovano un’armonia comune, una storia coesa. Questo
tipo di scelta, con tanti personaggi tra raccontare, tante piccole
storie da far collimare, fa di questa storia un esordio
assolutamente insolito che è sintomo di uno sguardo sveglio sulla
contemporaneità e uno spiraglio di speranza per quello che sarà il
racconto del nostro tempo al cinema, nel prossimo futuro.
I Predatori è una commedia grottesca, che offre un punto di vista disincantato, un racconto acido sulle piccolezze della comunità che merita compassione e biasimo, ma che sempre inconsapevole si fronteggia con i propri limiti e i proprio spettri rappresentati con la stessa indifferenza e inconsapevolezza. Fa ridere di gusto, lascia spiazzati, intriga e diverte.
Dall’11 dicembre, I predatori, il debutto alla regia di Pietro Castellito, presentato in Concorso in Orizzonti alla 77° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e vincitore del Premio Migliore Sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia, è disponibile in streaming sulle principali piattaforme on-demand.
Protagonisti sono Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Pietro Castellitto, Giorgio Montanini, Dario Cassini, Anita Caprioli, Marzia Ubaldi, Antonio Gerardi, Nando Paone, Vinicio Marchioni, Claudio Camilli, Liliana Fiorelli, Renato Marchetti, Giulia Petrini, Francesco Borghese.
Nel film I predatori È mattina presto, il mare di Ostia è calmo. Un uomo bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. È sempre mattina presto quando, qualche giorno dopo, un giovane assistente di filosofia verrà lasciato fuori dal gruppo scelto per la riesumazione del corpo di Nietzsche. Due torti subiti. Due famiglie apparentemente incompatibili: i Pavone e i Vismara. Borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. Nuclei opposti che condividono la stessa giungla, Roma. Un banale incidente farà collidere quei due poli. E la follia di un ragazzo di 25 anni scoprirà le carte per rivelare che tutti hanno un segreto e nessuno è ciò che sembra. E che siamo tutti predatori.,
I predatori è una produzione FANDANGO con RAI CINEMA prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci, opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo.
La Bottleneck Gallery di Brooklyn ha messo in esposizione, in occasione del 35esimo anniversario dell’uscita al cinema di Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta, le stampe realizzate da Laurent Durieux e autorizzate dalla LucasFilm.
Potete vedere di seguito le immagini insieme alle altre stampe da collezione esposte nella gallery con soggetti Alien e la trilogia originale di Star Wars.
[nggallery id=2783]
Indiana Jones 5 arriverà al cinema il 19 luglio del 2019. Steven Spielberg che ha diretto i precedente quattro film della saga sarà di nuovo alla regia del progetto che vedrà tornare anche il leggendario protagonista, Harrison Ford. I veterani del franchise, Kathleen Kennedy e Frank Marshall, si occuperanno della produzione.
Alan Horn, Presidente dei Walt Disney Studios, ha dichiarato: “Indiana Jones è uno dei più grandi eroi della storia del cinema. È raro avere una tale perfetta combinazione di regista, produttori, attore e personaggi e noi non potevamo essere più eccitati di avere quest’altra avventura con Harrison e Steven.”
Nel corso della sua storia il cinema ha dato vita a personaggi oggi talmente iconici da essere diventati immortali. Uno di questi è certamente l’archeologo protagonista dei film di Indiana Jones, interpretato dall’attore Harrison Ford. I cinque lungometraggi a lui dedicati sono oggi considerati una delle migliori saghe d’avventura di tutti i tempi, merito anche degli autori Steven Spielberg e George Lucas, e la sua influenza culturale è oggi talmente ampia da aver dato vita ad un vero e proprio franchise. Ad aver dato inizio a tale iconica saga, è stato nel 1981 l’acclamato film I predatori dell’arca perduta.
Tutto nacque quando Lucas iniziò a scrivere una prima sceneggiatura nel 1973, intitolandola Le avventure di Indiana Smith. Dopo diversi tentativi di realizzare per sé il progetto, decise infine di proporlo all’amico Spielberg durante una loro vacanza insieme. Il regista di Lo squalo sembrava infatti aver espresso il desiderio di dirigere un film di James Bond, ma dopo aver letto la sceneggiatura del film di Lucas la considerò un’idea ancora migliore, definendolo “un film di James Bond senza gadget”. Il nome del personaggio è poi cambiato in Jones, ed il resto è storia.
Con un’influenza culturale unica nel suo genere, il film si affermò come un successo straordinario, ottenendo ben 5 premi Oscar a fronte di 9 nomination. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a I predatori dell’arca perduta. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location dove è stato girato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Nel primo film della saga, l’archeologo Indiana Jones, appena tornato all’Università di Princeton da una spedizione in Perù, viene coinvolto da alcuni agenti dei servizi segreti in una missione particolarmente delicata. L’intento è quello di impedire che i nazisti si impossessino della leggendaria Arca dell’Alleanza, contenente i frammenti delle tavole della Legge donate da Dio attraverso Mosé. Partito dunque per il Nepal, Jones si mette alla ricerca di un medaglione che dovrebbe svelare il luogo in cui si nasconde l’Arca.
Nel corso della sua avventura l’archeologo si imbatte in Marion, donna con cui in passato ebbe una relazione. È lei a possedere il medaglione, cosa che la mette a sua volta nel mirino dei nazisti. Con il precipitare degli eventi, Marion si ritroverà così a seguire Indiana sino in Egitto, dove l’archeologo dovrà disperatamente cercare di anticipare le mosse dei suoi nemici, intenzionato a trovare per primo l’antico oggetto prima che cada in mani sbagliate.
È oggi impensabile immaginare il personaggio di Indiana Jones con un volto diverso da quello di Harrison Ford. Eppure, inizialmente, questi era stato rifiutato dallo stesso Lucas, il quale, avendo già collaborato con l’attore per la trilogia di Star Wars, non voleva che lo si identificasse come il suo attore feticcio. Tuttavia, quando a tre settimane dall’inizio delle riprese ancora non si era trovato il giusto attore, Spielberg convinse il collega ad assumere Ford, il quale si rivelò il più convincente per la parte. Questi, particolarmente entusiasta del ruolo, decise di prepararsi fisicamente per poter eseguire personalmente le varie acrobazie previste, senza ricorrere eccessivamente a controfigure.
Accanto a lui, nei panni di Marion, vi è l’attrice Karen Allen, poi tornata a riprendere il personaggio anche per il quarto e il quinto film della serie. Per il ruolo del rivale del protagonista, Paul Belloq, Spielberg avrebbe voluto l’attore Giancarlo Giannini. Poiché questi non parlava l’inglese, però, il ruolo venne infine affidato a Paul Freeman. John Rhys-Davies, noto per essere stato Gimli in Il Signore degli Anelli, interpreta Sallah, amico di Jones. All’inizio del film è infine presente con un cameo anche l’attore Alfred Molina, qui in uno dei suoi primi ruoli nei panni del traditore Satipo.
Per quanto riguarda le location, la sequenza di apertura ambientata nella foresta del Perù è in realtà stata girata alle Hawaii, mentre le scene ambientate in Egitto sono invece state girate in Tunisia, in una località già usata da George Lucas per le scene ambientate su Tatooine in Star Wars. Spielberg descrisse la fase delle riprese nel deserto come una delle sue peggiori esperienze in campo cinematografico: le temperature del deserto raggiungevano spesso i 54 °C e molti membri della troupe ebbero problemi di salute in seguito ad intossicazione alimentare. Altre riprese furono effettuate a La Rochelle in Francia, negli Elstree Studios in Inghilterra, e a San Francisco in California.
Successivamente al successo del film, sono stati realizzati due sequel, Indiana Jones e il tempio maledetto (1983) e Indiana Jones e l’ultima crociata (1989). Dopo anni di attesa, nel 2008 è infine arrivato il quarto capitolo della serie, intitolato Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, ambientato circa vent’anni dopo gli eventi del terzo film. Da quel momento si è poi iniziato a parlare anche di un possibile quinto capitolo, poi finalmente portato in sala nel 2023 con il titolo Indiana Jones e il Quadrante del Destino, dove accanto a Ford si ritrovano gli attori Mads Mikkelsen e Phobe-Waller Bridge.
In attesa di vedere tali sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I predatori dell’arca perduta è infatti disponibile nel catalogo di Prime Video, Paramount+, Now e Disney+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 13 luglio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.
Quanti di voi guardando un poster hanno pensato “Impossibile” o “si vabbè, ritoccatissima”. Ebbene oggi approfittiamo dell’uscita dei primi poster dell’atteso nuovo film dei fratelli Andy e Lana Wachowski, Jupiter Ascending, per deliziarvi di una raccolta di locandine o ritoccate o dalla composizione improbabile nella vita reale.
[nggallery id=476]
A proposito
di Jupiter
Ascending, vi
ricordiamo che nel cast del film diretto
da Andy
Wachowski, Lana
Wachowski ci sono Mila
Kunis, Sean Bean, Channing
Tatum, Douglas
Booth, Eddie
Redmayne, Tuppence Middleton, Doona
Bae, James
D’Arcy e Tim
Pigott-Smith.
GUARDA IL TRAILER ITALIANO DI JUPITER ASCENDING
Trama: Jupiter Jones (Mila Kunis) è nata sotto un cielo notturno, con i segni di un destino eccezionale. Ormai adulta, Jupiter sogna le stelle, ma la sua dura realtà è fatta di bagni da pulire e una sequenza infinita di sfortune. Quando Caine (Channing Tatum), un ex militare cacciatore di taglie geneticamente modificato, arriva sulla Terra per rintracciarla, Jupiter inizia a intravedere il destino che aveva tanto atteso: il suo DNA la indica come destinataria di una straordinaria eredità che potrebbe alterare l’equilibrio dell’Universo.
Jupiter Ascending Il destino dell’universo uscirà in Italia il 28 agosto 2014.
Ormai
non c’è più bisogno di introduzione per Mondo, la
casa che da anni firma bellissimi e suggestivi poster, unici nel
loro genere nel cogliere l’essenza del film rappresentato.
Questa volta gli artisti Randy Ortiz, Tom Whalen e Richey
Beckett ci regalano i manifesti di due classici
dell’horror firmati Sam Raimi ovvero
La Casa 2 e L’Armata delle
Tenebre.
Potete vedere i lavori degli artisti direttamente qua sotto.
L’artista Peter Stults ha realizzato una serie di illustrazioni che rappresentano poster di film celebri reinventandone cast and crew e ambientandoli nel passato, utilizzando uno stile retrò. Così Sylvester Stallone diventa il protagonista di Hellboy, o Audrey Hepburn quella di V per Vendetta.
Eccoli di seguito:
[nggallery id=2404]