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Hellboy non sarà una storia di origini, nel cast anche Ed Skrein

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Hellboy non sarà una storia di origini, nel cast anche Ed Skrein

Ed Skrein, visto in Deadpool nei panni del villain, è in trattatibve per entrare nel cast di Hellboy nel ruolo del Maggiore Ben Daimio, un membro del B.P.R.D. che può trasformarsi in un giaguaro.

La notizia viene riferita da THR.

Intanto, mentre il cast del film si allarga, il protagonista David Harbour, ha spiegato che il film non sarà una vera e propria storia di origini per il personaggio:

“Il film comincia in corsa. Raccontiamo alcune cose ma non una storia dall’inizio. Ho l’impressione che sia come per Indiana Jones. Il film comincia con lui che ruba quell’idolo dorato, e poi si va all’università e capisci che è un archeologo e non è solo un tizio che va in giro a rubare reliquie e combattere nazisti. Ma non si  parla di quando era bambino. Non sai come è diventato Indiana Jones. Accettiamo il personaggio che ci viene raccontato. E così sarà, avremo questo personaggio mezzo demone che va in giro per il mondo e investiga su fenomeni paranormali e risolve crimini, e allo stesso tempo scende a patti con i suoi stessi problemi.”

Hellboy, il primo artwork dal mercato di Cannes

Hellboy è stato scritto da Andrew CosbyChristopher Golden e Mike Mignola stesso. Inoltre sappiamo che sarà diretto da Neil Marshall (The Descent, Game of Thrones). Nel cast del film David Harbour, Milla Jovovich, Ed Skrein e Ian McShane.

Hellboy 3: Ron Perlman torna a parlare del possibile terzo capitolo

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Ron Perlman è tornato a parlare di Hellboy 3, in un’intervista in cui ha parlato lungamente anche del suo drama per Amazon Studios, Hand of God, in cui interpreta il giudice Pernell Harris.

Non potevano, come detto, mancare le domande su Hellboy 3.  A Perlman è stato chiesto se c’è già uno script in lavorazione. Ecco come ha risposto:

Beh no, Guillermo [Del Toro] sa quasi scena per scena quello che dovrebbe accadere nel terzo capitolo. Ha progettato la saga per essere una trilogia, e per avere questa conclusione che affronta il destino di Hellboy, la conversazione sulla natura contro l’educazione in Hellboy. E poi ha introdotto la nascita imminente dei gemelli. Lei è incinta di due gemelli alla fine di Hellboy 2. E poi cosa, nessun film?

Per questo continuo sul mio discorso. Perchè la nozione di tutte le cose finalmente risolte è piuttosto epico e teatrale, e creerebbe un grande film. Ma sarebbe fatto soprattutto per creare un grande film per le persone.  Non abbiamo avuto il più grande pubblico di qualsiasi film tratto da fumetti, ma le persone che sono venute e venute, e lo hanno amato e ci hanno investito. E il mio punto è che dobbiamo loro il risultato, dobbiamo loro la conclusione.

Non voglio tornare indietro e indossare l’equivalente di quattro ore e mezza di fottuto make-up ogni giorno. Non ho voglia di farlo. Ne ho voglia quanto ho voglia di fare una colonscopia. Ma dobbiamo! Nella mia testa non è nemmeno negoziabile.

L’attore quindi non si rassegna e porta avanti la sua personale campagna per chiudere la trilogia diretta da Guillermo Del Toro. 

Fonte: spinoff.comicbookresources

Hellboy 3: Ron Perlman non si arrende e cerca aiuto sui social

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Hellboy 3: Ron Perlman non si arrende e cerca aiuto sui social

Nei sogni di ogni cinefilo che si rispetti c’è soprattutto un titolo che vortica nella mente in maniera incessante: Hellboy 3. Il regista che ha già portato sullo schermo i primi due fantastici film sul diavolo rosso, Guillermo Del Toro, ha più volte confermato l’amara realtà: la realizzazione di Hellboy 3 costerebbe un patrimonio e nessuna casa di produzione cinematografica si accollerebbe le spese rischiando di andare incontro a un flop.

Ron Perlman, però, protagonista di Hellboy e della serie tv Sons of Anarchy non si è mai arreso e su Twitter ha lanciato un hashtag spronando i suoi follower a farsi sentire. “Qualcuno là fuori vuole vedere tanto quanto me? Insieme rendiamo questo un trend! Concludiamo la trilogia!”. E i suoi follower non se ne sono stati di certo con le dita ferme sulla tastiera o gli schermi touch dello smartphone ma hanno retwittato numerosi, uniti da un desiderio comune.

E non solo Perlman ha espresso il suo costante entusiasmo per il progetto ma anche Doug Jones, suo speciale truccatore, che ha risposto al tweet così: “batto il gomito con te, Grande Fratello Rosso” a cui è subito seguita la risposta dell’attore “batto il gomito io con te, fratello. Con te accanto non possiamo perdere”.

Speriamo che questo entusiasmo trainante spicchi agli occhi di qualsiasi major che, investendo nella realizzazione del capitolo conclusivo di Helloby, renderebbe felici non solo il pubblico, ma soprattutto tutti coloro che ci lavorerebbero.

Fonte: ComicBookMovie

Hellboy 3: Ron Perlman fa capire che qualcosa si muove? [Foto]

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Hellboy 3: Ron Perlman fa capire che qualcosa si muove? [Foto]

Come molti di voi sapranno Ron Perlman sta spingendo affinché Hellboy 3 diventi realtà e nonostante le difficoltà di convincere lo studios, continua la personale campagna. Ebbene oggi ha diffuso un’immagine inedita dal secondo film con una didascalia interessantissima:

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hellboy 3

Lurking…
Waiting…
And then, poof…
One more Roman numeral after the name…
As if by magic………..

La nota è davvero interessante perché l’attore sembra voler dire che qualcosa si sta davvero muovendo. Al momento non c’è un annuncio ufficiale ma forse qualche studios si è dichiarato interessato o si è fatto avanti per produrre il terzo e ultimo capitolo? Non resta che aspettare ulteriori sviluppi o smentite.

Hellboy 3: Ron Perlman è di nuovo Red nel fan-poster

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Hellboy 3: Ron Perlman è di nuovo Red nel fan-poster

Rob Csiki, artista abbastanza noto in rete e negli Usa, ha realizzato un magnifico e visivamente molto potente fan poster per Hellboy 3, in cui si immagina un Red invecchiato ma sempre con le burbere fattezze di Ron Perlman.

L’attore in persona ha condiviso il poster su Facebook, portando avanti la sua campagna di promozione per il film che dovrebbe chiudere la trilogia di Guillermo del Toro.

Hellboy 3

Hellboy 3: per Ron Perlman è slittato a tempo indeterminato

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Hellboy 3: per Ron Perlman è slittato a tempo indeterminato

Da molto tempo il progetto di un Hellboy 3 è in attesa di sviluppi mentre sia Guillermo Del Toro che Ron Perlman hanno parlato dell’argomento a cadenze più o meno regolari.

In particolare Perlman ha di recente dichiarato che un Hellboy 3 è stato rimandato a tempo indeterminato. Durante la promozione della serie di animazione, Trollhunters, sia Del Toro che l’attore di Sons of Anarchy sono coinvolti nel press tour e Perlman ha spiegato che “ormai non parlano più di quel film”. Il motivo è perché “lui è impegnato, io sono impegnato” e che probabilmente per entrambi un Hellboy 3 non si farà mai e entrambi hanno la possibilità di andare oltre con i loro progetti.

Per anni Perlman ha fatto di tutto per tenere in piedi il progetto ma a questo punto sembra che anche lui, il più accanito sostenitore del progetto, si sia arreso alla fine.

E voi che ne pensate? Vorreste davvero vedere un Hellboy 3?

Hellboy 3, Ron Perlman: “Probabilmente non succederà mai”

Fonte: SR

Hellboy 3: per Ron Perlman bisogna finire la trilogia e …

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Hellboy 3: per Ron Perlman bisogna finire la trilogia e …

L’attore feticcio di Guillermo del Toro, Ron Perlman continua la sua personale campagna pro Hellboy 3 e continua con la sua strategia di chiedere aiuti ai fan tanto che oggi dalle pagine di Variety rincalza la dose rispondendo ad alcune domande in merito.

Sul perché di un terzo film e non magari una serie:

Perché io sono un tipo da film. Siamo in un periodo in cui fare film non è semplice come una volta ma per me questa è solo una percezione della realtà perché è guidato dalle forze del mercato e mi rifiuto di cedere alle forze del mercato. Il cinema per me è come una religione. Se crederò mai in una religione beh sarà quella del cinema.  

Su Hellboy e il susseguirsi di notizia:

Beh, sì, voglio dire, è iniziato con mio piccolo Tweet … non molto diversi da quelli che faccio, ma in meno di 48 ore ho avuto 20 mila follower in più e 60.000 nuovi amici su Facebook e e questa scoperta mi ha davvero colpito…

.. e come hai reagito al successo della notizia di un possibile Hellboy 3

Ma ti dirò la stessa cosa che ho detto a tutti gli altri, la saga di Hellboy doveva avere un inizio, uno svolgimento e una fine. Quindi se si è stati abbastanza fedeli da vedere i due film è giusto che noi diamo una risoluzione finale. E ci sarà un momento in cui Hellboy dovrà vivere fino in fondo il suo destino che è quello di essere una bestia dell’apocalisse, o se riuscirà a sopprimere quel destino, sacrificando se stesso in qualche modo per non distruggere il genere umano. E’ questa la sfida e la discussione del terzo film. Penso che sia una discussione che vale la pena avere ed affrontare, e penso che sia qualcosa che dobbiamo dare ai fan, bisogna essere molto chiari su questo. 

Ne Hai sentito parlare da Guillermo del Toro?

 Da lui l’ho sentito ma ad intermittenza.

Ma ha detto qualcosa su Hellboy 3? 

Uh, no comment. Non ho sentito niente da lui da quando ho iniziato questa follia per la tv. 

Ma è il sequel di “Hellboy” è già  scritto?

E ‘in testa di Guillermo. Lui ha condivisocon m molte idee per un possibile terzo film e so che sarebbe qualcosa di  strabiliante. Sarà grande cinema. E se sei una persona che ha seguito i primi due film, sarà ancora più sconvolgente perché abbiamo qualcosa in serbo di sconvolgente. 

 

Hellboy 3: Jeffrey Tambor nutre qualche speranza

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Hellboy 3: Jeffrey Tambor nutre qualche speranza

Dopo le ultime dichiarazioni le speranze di vedere Hellboy 3 sono ridotte al minimo anche per i numerosi impegni di Guillermo del Toro, oggi arrivano le dichiarazione di uno degli interpreti del film, Jeffrey Tambor, che rimane possibilista.

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” beh, in realtà si è parlato di un Hellboy 3, ma senza nessuna fretta.”

Hellboy 3Dunque l’attore conferma che si è parlato del film ma nonostante la spinta dei FAN e  di chi combatte ogni giorno perchè il film si faccia, come ha detto Ron Perlman, rimane comunque qualcosa di estremamente difficile.

La serie di Hellboy è una serie di film sui supereroi basata sul fumetto creato da Mike Mignola. Finora sono stati creati due film diretti entrambi da Guillermo del Toro. Nel maggio 2004 un sequel è stato annunciato dalla Revolution Studios con il ritorno di Del Toro e di Ron Perlman. Il film era previsto per il 2006, in concomitanza con un terzo capitolo. LaRevolution Studios pianificò di produrre e distribuire il film attraverso un accordo con la Columbia Pictures, ma entro il 2006, la Revolution rinunciò alla produzione. Nel mese di agosto 2006, l’Universal Pictures acquistò il progetto con l’intento di finanziare e distribuire il sequel. Il film è entrato in pre-produzione il 2 ottobre 2006, il budget per la realizzazione del film è stato di circa 72.000.000 $.

Hellboy 3: Guillermo del Toro ringrazia i fan per il successo del sondaggio online

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Conclusosi con grande successo il sondaggio via Twitter di ventiquattro ore promosso da Guillermo del Toro per testare l’effettivo interesse da parte dei fan riguardo alla possibile realizzazione di un Hellboy 3, il regista messicano ha postato questa mattina alcune parole di gratitudine rivolte a tutti coloro che hanno partecipato all’iniziativa, annunciando ufficialmente, dato l’esito più che affermativo del popolo della rete, di voler a questo punto rispettare la promessa fatta di entrare seriamente in trattative per la produzione di un terzo capitolo della saga.

Hellboy 3 Hellboy 3

Raggiunto e superato abbondantemente il quorum di 300.000 voti a favore, a questo punto il progetto di Hellboy 3 passa ufficialmente dal settore del possibile all’universo dei progetti ufficiali a cui Guillermo del Toro lavorerà nel prossimo futuro, anche se lo stesso regista ha ammesso di essere ancora frastornato dalla velocità con cui tutto sta accadendo minuto per minuto. Lo stesso del Toro ha poi rassicurato i fan riguardo al fatto che l’attore protagonista Ron Perlman, nonostante le sue iniziali parole di sconforto e scetticismo, rimane tutt’ora più attivo che mai e interessato a prendere parte alle trattative che si apriranno a breve con i vertici produttivi.

Hellboy 3: Guillermo del Toro apre un sondaggio via Twitter sul terzo capitolo

Se Hellboy 3 dovesse dunque andare finalmente in porto vi sarebbe sicuramente un posto d’onore anche per il co-sceneggiatore – e co-creatore del personaggio stesso – Mike Mignola, il quale si è da sempre confessato disposto a prendere parte al progetto indipendentemente dal suo effettivo esito. Al momento non vi è però alcuna sicurezza ufficiale sul fatto che il terzo capitolo del franchise verrà effettivamente realizzato, ma qualora ciò accadesse sarà sicuramente Guillermo del Toro a prenderne in mano le redini.

Hellboy 3, Ron Perlman: “Probabilmente non succederà mai”

Fonte: screenrant

Hellboy 3: Guillermo del Toro apre un sondaggio via Twitter sul terzo capitolo

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Ormai l’influenza e le opinioni delle comunità dei fan vengono prese sempre più in seria considerazione dai grandi studi cinematografici e dall’industria dell’audiovisivo in generale, soprattutto quando si tratta di individuare il possibile successo o fallimento di un progetto. Proprio su questa linea sembra essersi indirizzato persino  Guillermo del Toro a proposito del tanto vociferato (e per il momento ancora del tutto ipotetico) progetto di un Hellboy 3, sedicente pellicola su cui il regista messicano e l’attore protagonista Ron Perlman sono tornati più volte a discutere nel corso degli ultimi nove anni dall’ultimo Hellboy 2 The Golden Army. Ebbene, già da qualche ora del Toro sembra aver avviato un sondaggio informale via Twitter con cui sondare l’interesse e le effettive aspettative dei fan riguardo alla possibilità di un terzo capitolo del personaggio creato da Mike Mignola.

Hellboy 3: per Ron Perlman è slittato a tempo indeterminato

Dopo le parole alquanto sconsolate di Ron Perlman che lamentava il troppo tempo trascorso da quanto il progetto di un Hellboy 3 fu messo in cantiere – e dunque poco fiducioso nella sua oggettiva realizzazione -, Guillermo del Toro ha deciso di lanciare questo sondaggio in rete per chiedere direttamente ai fan quale sia il loro reale grado di interesse verso la possibilità di vedere finalmente sul grande schermo un terzo capitolo della saga, affermando di essere pronto a riaprire seriamente il tavolo delle trattative qualora si raggiungesse un indice di gradimento pari a 100.000 voti a favore. Di seguito la schermata di check-out messa realizzata per la votazione:

Hellboy 3

Il sondaggio via Twitter messo in atto da Guillermo del Toro a proposito di un ipotetico Hellboy 3 è stato progettato per rimanere in rete circa 14 ore dal momento della creazione della pagina, e a poche ore dalla sua conclusione si calcola che manchino circa 30.000 voti prima di raggiungere la quota indicata dal regista. Per partecipare al voto ecco il link alla pagina Twitter del regista.

Hellboy 3, Ron Perlman: “Probabilmente non succederà mai”

Fonte: screenrant

Hellboy 3: Guillermo del Toro ammette che il film non si farà

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Hellboy 3: Guillermo del Toro ammette che il film non si farà

hellboy3poster

Guillermo del Toro è tornato a parlare del progetto Hellboy 3, che dovrebbe, nelle intenzioni del regista, chiudere una trilogia piaciuta molto a fan ma che ha avuto un successo minore al botteghino. Il primo film incassò infatti 99 milioni, contro i 66 di budget, mentre il secondo 160 milioni sugli 85 spesi in produzione. Non clamorosi flop, ma il terzo film, che dovrebbe essere molto più costoso, ha fatto esitare lo studio.

Ora Del Toro ha ammesso, dopo anni di speculazioni a riguardo, che probabilmente Hellboy 3 non verrà mai realizzato:

Come sapete non abbiamo quel film all’orizzonte, ma l’idea di far trovare finalmente Hellboy di fronte al suo destino, il suo ineluttabile destino, quello di diventare la bestia dell’Apocalisse, e far si che lui e Liz affrontino quella parte della sua natura, e deve farlo, in modo da essere in grado di vincere ironicamente il nemico che deve affrontare nel terzo film. Deve diventare la bestia dell’Apocalisse per poter difendere l’umanità, ma allo stesso tempo diventerebbe un essere più oscuro. Sarebbe davvero un finale interessante per la seria. Ma non credo che accadrà.

Non dovrebbe esserci quindi alcun capitolo finale per il personaggio di Hellboy, nonostante la spinta dei fan e di chi combatte ogni giorno perchè il film si faccia, come ha detto Ron Perlman.

Fonte: CBM

Hellboy 3: ancora novità da Guillermo Del Toro

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Hellboy 3: ancora novità da Guillermo Del Toro

Guillermo Del Toro è tornato a parlare di Hellboy 3, terzo capitolo di una trilogia mai terminata ma che, a distanza di anni, desta ancora attenzione tra i fan della serie.

Stando alle ultime dichiarazioni di Del Toro il problema sembrerebbe essere esclusivamente di natura economica: “Le difficoltà per il film dipendono dal fatto che necessitiamo di 120 milioi di dollari e non c’è nessno disposto a bussare alla nostra porta per concederceli. Sarebbe fantastico completare la trilogia, ma non vedo alcun modo in cui l’industria potrebbe supportare l’idea.”

Tuttavia, sembrerebbe che ci sia ancora una possibilità di incontrare nuovamente Hellboy sugli schermi cinematografici. Sembrerebbe infatti che, qualora Pacific Rim 2 si rivelasse una pellicola di successo, allora la Legendary sarebbe disposta a produrre anche Hellboy 3.

Fonte: Comic Book Movie

Hellboy 3, Ron Perlman: “Probabilmente non succederà mai”

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Hellboy 3-Ron PerlmanNegli ultimi anni della sua carriera, oltre a lavorare in tv, al cinema e sulle piattaforme on-line, Ron Perlman ha portato avanti anche la sua personale campagna per la produzione di Hellboy 3.

L’attore, protagonista nei ruolo di Red del dittico fumettistico di Guillermo Del Toro si è però trovato ad ammettere di recente che forse il progetto non andrà mai in porto. “Probabilmente non succederà mai, anche se non bisogna mai dire mai” ha dichiarato l’attore.

Non abbiamo notizie certe sul progetto, e Guillermo Del Toro sembra fare fatica a star dietro alla miriade di film che vorrebbe realizzare. Lo scorso anno abbiamo visto Crimson Peak e si è fatto un gran parlare di Pacific Rim 2, che non sarà più diretto da lui e che dovrebbe vedere il ritorno anche del colorito personaggio interpretato da Perlman.Tra le altre cose, Del Toro porta anche avanti il suo progetto su Pinocchio, film gemello a quello che vedrà Rober Downey Jr. nei panni di Geppetto in fase di sviluppo.

Per quanto riguarda Ron Perlman, il suo calendario “ufficiale” prevede ancora un Hellboy 3 e un Pacific Rim 2, ma in attesa delle lungaggini produttive hollywoodiane, l’attore si concentra sulla tv e sul piccolo schermo.

Fonte: Variety

Hellboy 3, Ron Perlman: “Ogni giorno combatto per farlo”

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Hellboy 3, Ron Perlman: “Ogni giorno combatto per farlo”

Hellboy 3 impossibileNonostante le reazioni dei fan e il grande supporto, i primi due Hellboy non sono stati quello che si definisce un successo al botteghino e questo ha indubbiamente ostacolato la possibilità di una chiusura della trilogia da parte di Guillermo del Toro e da parte del protagonista, Ron Perlman. Entrambi hanno sempre dichiarato che è loro desiderio continuare, ma pare che non errivi mai il via libera dagli studios.

Il primo film ha incassato 99 milioni, su un budget di 66, mentre il secondo ha incassato 160 milioni su 85 spesi per la produzione. I numeri non sono certo terribili, e i film non si possono considerare flop, ma il fatto che ilt erzo film dovrebbe essere più costoso nei conti di del Toro ha reso lo studio esitante.

In una recenste intervista, Ron Perlman ha parlato di Hellboy 3 e del fatto che lui combatte ogni giorno affinchè il film si faccia.mostrato qualche disegno di ciò che ha in mente per il terzo film, ed è grandioso ed epico. Inoltre Perlman ha anche confermato di voler rendere giustizia ai fan che hanno profondamente amato il lavoro nei primi due episodi. “E quindi combatto per lui ogni giorno. Qualche volta sono l’unica voce, altre volte ci sono altri con me, ma non smetterò mai di provare a realizzare Hellboy 3”.

Fonte: CBM

Hellboy 3, Ron Perlman parla del film

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Hellboy 3, Ron Perlman parla del film

Hellboy 3 potrebbe finalmente aver trovato un acquirente, qualcuno che sia disposto ad investire per realizzare il terzo capitolo della saga e chiudere dunque la trilogia. Guillermo del Toro e Ron Perlman, rispettivamente regista e attore principale dei primi due capitoli, hanno tutte le intenzioni del mondo di portare a compimento il lavoro, che però ha bisogno di un finanziatore consistente.

Hellboy 3
Perlman ha dichiarato che la Legendary Pictures potrebbe essere interessata al progetto. Dichiarazioni che arrivano dopo un colloquio, che per la verità sembra avere più il sapore di una chiacchierata, con Thomas Tull, il capo della Legendary, che avrebbe usato parole d’elogio per un potenziale terzo capitolo di Hellboy. Nessuna conferma, nessuna smentita, anche perché siamo ancora fermi ai gesti d’apprezzamento. La strada, dovesse anche avere un esito positivo, appare davvero lunga.

Del resto, la saga di Hellboy sta avendo una dilatazione del tempo molto consistente, visto che il primo capitolo è targato 2004, il secondo 2008 e non abbiamo ancora conferme per l’eventuale terzo,  che anche nel caso di una sua realizzazione, non vedrà la luce prima di qualche anno.

Hellboy 3, Guillermo del Toro: il progetto è defunto

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Hellboy 3, Guillermo del Toro: il progetto è defunto

Dopo tanti tentativi, petizioni e dichiarazioni da parte dei soggetti coinvolti, Guillermo del Toro ha annunciato infine che il progetto di Hellboy 3 è ufficialmente defunto.

Ecco cosa ha scritto su Twitter il regista messicano:

“Triste report su Hellboy 3: ho parlato con tutte le parti. Devo riferire che un sequel non ci sarà al 100%. E questa è l’ultima parola in merito.”

Hellboy 3 è ufficialmente naufragato

Lo scorso mese, del Toro si era congratulato con i fan del franchise, ringraziandoli per l’incredibile successo riscosso dal sondaggio on line indetto proprio per la realizzazione di Hellboy 3.

A quanto pare dovremo accontentarci dei primi due film realizzati dal regista con Ron Perlman.

Hellboy 3, Guillermo del Toro: “Continueremo a provarci, lo prometto!”

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Durante il panel della Legendary Pictures in occasione del Comic Con 2015 di San Diego, Guillermo del Toro ha parlato per la prima volta del tanto chiacchierato Hellboy 3 e della campagna sostenuta da Ron Perlman nelle ultimissime settimane. Ecco cosa ha dichiarato il regista:

“A meno che Ron non riesca a trovare un tesoro del valore di 120 milioni di dollari, dubito che il film si farà. Però posso dire questo: continueremo a provarci, lo prometto! Quella intrapresa da Ron è una vera e propria crociata. Sarebbe bellissimo riuscire a girarlo, ma sarebbe anche meglio farlo subito. Ron non è più così giovane… dobbiamo sbrigarci, altrimenti è possibile che finisca per travestirsi da Hellboy, piazzarsi su una poltrona, fare zapping e passare il resto delle sue giornate a fare acquisti su internet… “

Fonte

Hellboy 3 impossibile secondo Guillermo Del Toro

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Hellboy 3 impossibile secondo Guillermo Del Toro

Hellboy 3 impossibileLa sua pormozione di Pacific Rim lo sta portando, in questo periodo, a rispondere ad un sacco di domande su tanti suoi progetti, e così Guillermo Del Toro parla anche atanto di quello che sarà il destio cinematografico di Hellboy e la realizzazione di Hellboy 3.

Il regista ha infatti definito l’ipotesi di un Hellboy 3 impossibile perchè la cosa prevede una congiunzione astrale troppo difficile da raggiungere: “Devi avere il produttore Larry Gordon, la Universal, i diritti, la mia disponibilità e quella di Ron Perlman, la benedizione di Mike Mignola…e, inoltre, hai bisogno di circa 150 milioni di budget“. Niente male quindi, come pacchetto per realizzare un film, anche se si tratta di uno dei film più attesi dai fan.

A sostenere l’impossibilità, per adesso, di un tale film, secondo Del Toro, contribuisce anche il fatto che “la distruzione di massa sia diventato lo sport dell’estate” e in Hellboy 3 il caro protagonista si trasformerebbe proprio in un angelo dell’Apocalisse. Ma visto che tutti stanno portando sullo schermo questa benedetta Apocalisse, Del Toro compreso con Pacific Rim (qui la nostra recensione), realizzare qualcosa di veramente interessante è sempre più difficile.

Noi restiamo in attesa di sapere come si evolveranno le cose, dal momento che infondo al buon Guillermo i mostri piacciono e Hellboy è sicuramente uno dei suoi preferiti.

Fonte: everyeye

Hellbound 2: la recensione del k-drama horror di Netflix

Hellbound 2: la recensione del k-drama horror di Netflix

Dopo tre anni dal debutto della prima stagione, che conquistò il pubblico e la critica internazionale, l’infernale thriller sudcoreano Hellbound torna su Netflix il 25 ottobre con una seconda stagione ancora più dannata e soprannaturale della precedente. Scritta da Choi Gyu-seok e diretta da Yeon Sang-ho, la serie trasporta nuovamente il pubblico in una Seul apocalittica, dove misteriosi esseri soprannaturali emettono sentenze di morte agli uomini, per poi giustiziarli crudelmente ed esiliarli all’inferno. Ma che aspetto ha realmente l’inferno di Hellbound? E queste spaventose entità ultraterrene sono davvero strumenti della giustizia divina o c’è una verità più oscura dietro le loro punizioni?

Hellbound: Dove eravamo rimasti?

Il primissimo episodio della stagione 1 è stato presentato in anteprima mondiale al 46° Toronto International Film Festival (TIFF), segnando un importante traguardo come prima serie TV coreana a essere inclusa in questo prestigioso festival cinematografico. L’episodio si apre su un uomo anonimo in un bar di Seul, visibilmente teso e angosciato, che controlla nervosamente l’ora sul cellulare. Improvvisamente, allo scoccare delle 13:20, un terribile rimbombo proveniente dal sottosuolo scatena il caos tra i presenti, mentre tre orribili e giganteschi demoni si materializzano per le strade. In pochi istanti, le tre entità colpiscono brutalmente l’uomo e lo bruciano, riducendolo a un mucchio di cenere e ossa. La città piomba così nel panico: uomini e donne iniziano a vedere misteriosi “angeli della morte” che annunciano loro il giorno e l’orario in cui i demoni verranno a prenderli per trascinarli all’inferno. Né la polizia né il governo riescono a fornire una spiegazione logica e razionale a questo assurdo fenomeno paranormale che sembra preannunciare la fine del mondo.

Hellbound S2 | In foto l’attrice Kim Hyun-joo nei panni dell’avvocata Min Hyejin. Cr. Won-jin Jo Netflix © 2024.

Ed è in questa atmosfera di disperazione e sconcerto che emerge una nuova religione, la Nuova Verità (The New Truth Society), fondata dal presidente Jung Jin-su (interpretato nella prima stagione da Yoo Ah-in) e determinata a diffondere il terrore attraverso una dottrina che interpreta le sentenze e le esecuzioni dei demoni come punizioni divine per peccati imperdonabili. Mentre la setta di Jin-su acquista sempre più credibilità e seguaci, l’avvocata Min Hye-jin (Kim Hyun-joo) e il detective Jin Kyunghun si trovano a dover collaborare per proteggere l’indifesa Park Jung-ja (Kim Shin-rok) dalla Nuova Verità. Dopo aver ricevuto la sentenza, Jung-ja viene rintracciata da Jin-su, che cerca di convincerla a trasmettere in diretta e pubblicamente la sua esecuzione, promettendo in cambio di garantire un futuro ai suoi due bambini, affinché possano sopravvivere senza di lei.

In seguito alla tragica morte di Jung-ja, la situazione degenera: nascono nuove sette, tra cui il gruppo radicale di estremisti violenti La Punta di Freccia (Arrowhead), che inizia a dominare le strade con ferocia e aggressività ingiustificata. Spaventata e affranta, Hye-jin cerca disperatamente di scoprire cosa si nasconda dietro queste esecuzioni e chi sia veramente il presidente Jin-su. Le sue indagini la conducono dal pastore Kim Jeong-chil, il quale le rivela che il fenomeno non è opera di Dio e che le esecuzioni avvengono in modo casuale, senza tener conto dei peccati commessi. Aggiunge inoltre che lo stesso Jin-su aveva ricevuto una sentenza di morte anni prima e che quella stessa sera la sua fine si sarebbe compiuta, consegnando La Nuova Verità nelle mani del pastore.

Hellbound S2 | In foto l’attore Im Seong-jae interpreta Cheon Sehyeong, uno dei complici dell’organizzazione Sodo. Cr. Won-jin Jo Netflix © 2024.

Nasce poi l’organizzazione segreta “Sodo”

Alla Nuova Verità e alla Punta di Freccia si aggiunge un’organizzazione segreta capeggiata da Hye-jin, chiamata Sodo. Questa organizzazione opera nell’ombra per contrastare le due potenze e il governo, proteggendo coloro che desiderano morire in pace e mantenere private le proprie dimostrazioni. Tuttavia, proprio quando sembra che il “nuovo mondo” abbia raggiunto un certo “equilibrio”, l’angelo della morte condanna all’inferno una bambina nata da pochi giorni. L’evento scatena una guerra ancora più grande di quella originata dalla dimostrazione di Jung-ja: mentre Sodo intende rendere pubblica l’esecuzione della neonata per dimostrare che non c’è alcun intervento divino dietro questo crudele fenomeno ultraterreno, la Nuova Verità fa di tutto per catturare la bambina innocente, nel tentativo di salvaguardare la propria dottrina, che sostiene fermamente che solo i peccatori meritano di morire per volontà divina.

La prima stagione si conclude così con un finale emozionante: i genitori della neonata, proteggendola in un abbraccio eterno, vengono giustiziati dai demoni, ma la bambina rimane illesa. L’esecuzione, avvenuta pubblicamente e diffusa online, mette in crisi il potere della Nuova Verità, mentre Sodo torna nell’ombra, portando con sé la neonata, affidata alle cure di Hye-jin.

Hellbound S2 | L’attrice Moon Geun-young è Miss Sunshine nella seconda stagione di Hellbound. Cr. Won-jin Jo Netflix © 2024.

Una seconda stagione che cerca di dare delle risposte

La prima stagione di Hellbound ha lasciato gli spettatori con molte domande irrisolte riguardo alle misteriose apparizioni delle sentenze e alle cruente esecuzioni, culminando in un sorprendente cliffhanger in cui i resti di Jung-ja vengono mostrati risorgere. Questo colpo di scena ha scosso profondamente la narrazione, mettendo in discussione il vero significato dell’essere condannati all’inferno nella serie. La resurrezione di Jung-ja, infatti, non solo mette ulteriormente in crisi la dottrina della Nuova Verità, che giustifica le condanne come volere divino, ma solleva anche interrogativi più ampi sulla natura stessa del fenomeno: chi o cosa si cela realmente dietro queste esecuzioni, e quale ruolo ha il concetto di peccato?

La trama di questo nuovo capitolo apre dunque la strada a una riflessione più profonda sul concetto di giustizia, sull’estremo fanatismo religioso e sul controllo delle masse attraverso la paura e la vergogna del giudizio divino. Proprio per questo, nei nuovi episodi si fa particolare attenzione alle conseguenze sociali e politiche del crescente potere delle tre organizzazioni: Sodo, la Nuova Verità e la Punta di Freccia tornano a scontrarsi ancora, in seguito alle sconvolgenti notizie delle resurrezioni di Park Jung-ja e del presidente Jung Jin-su, ora interpretato da Kim Sung-cheol.

Hellbound S2 | In foto il talentuoso attore Kim Sung-cheol nei panni del presidente Jung Jinsu. Cr. Won-jin Jo Netflix © 2024.

Far scoprire la verità o proteggere una bugia?

Come affermato dallo stesso regista Yeon Sang-ho, questo secondo capitolo si concentra su come gli individui affrontano, tra dubbi e interrogativi, il nuovo fenomeno della resurrezione. Il pubblico si trova quindi a riflettere sulle diverse motivazioni di potere delle tre organizzazioni — Sodo, la Nuova Verità e la Punta di Freccia — che, tra precarie alleanze e intransigente rivalità, ciascuna di esse tenta di stabilire un nuovo ordine che possa dominare il caos generato da un vero e proprio “inferno in terra”.

Le resurrezioni di Jung-ja e Jin-su, oltre a negare per l’ennesima volta la presenza di Dio dietro le esecuzioni, offrono al pubblico l’opportunità di esplorare l’Inferno nel mondo apocalittico di Hellbound. L’Inferno qui rappresentato è diverso da come ci si potrebbe aspettare. Attraverso il personaggio di Jin-su, viene delineato un luogo oscuro in cui i traumi familiari, le sofferenze, i tradimenti, la rabbia e la violenza dell’esistenza prendono vita nei ricordi personali più dolorosi e inquietanti. Nel suo intimo Inferno, Jin-su è perennemente dominato da un vortice di angoscia che gli rivela i suoi demoni interiori e la distruzione che cova dentro di sé. Questo aspetto della narrazione non solo rende l’esperienza dell’Inferno più tangibile e complessa, ma offre anche uno spaccato mistico della condizione umana, mostrando come le cicatrici emotive possano influenzare non solo la percezione della realtà e di noi stessi, ma anche il nostro approccio alla morte.

In foto l’attore Yoo Ah-in nei panni di Jungu Jinsu nella prima stagione di Hellbound. Cr. Jung Jaegu Netflix © 2024.

Un finale che non regge le alte aspettative

La seconda stagione di Hellbound, presentata in anteprima al 29° Busan International Film Festival, è un mix adrenalinico di tensione, dramma e una forte critica sociale, in cui il male dell’umanità prevale costantemente sul bene e sulla compassione. La narrazione segue un ritmo ben scandito, che non lascia spazio alla noia. L’atmosfera cupa e oscura domina l’intera serie, mentre la CGI mostra un netto miglioramento rispetto alla prima stagione.

Tra i volti nuovi e quelli già conosciuti, c’è stata l’introduzione di Kim Sung-cheol (Arthdal Chronicles, Hospital Playlist, Vincenzo), che ha assunto il difficile compito di sostituire Yoo Ah-in. Il motivo è noto: lo scorso anno, a seguito di un’indagine della polizia sudcoreana, la popolare star Yoo Ah-in è stato condannato a un anno di carcere per uso illegale dell’anestetico propofol. Escluso dalla seconda stagione di Hellbound, i creatori hanno scelto Kim Sung-cheol per interpretare il ruolo di Jung Jin-su. Nonostante la sostituzione forzata, la scelta si è rivelata efficace. Kim Sung-cheol riesce a colmare il vuoto lasciato dal carismatico Yoo Ah-in, immergendosi perfettamente nell’evoluzione del personaggio di Jin-su, che passa da potente leader di una setta religiosa a un’anima fragile e dannata.

Sebbene la seconda stagione mantenga alta l’attenzione del pubblico e mostri la volontà di rispondere ai molti interrogativi lasciati in sospeso, il risultato finale fatica a soddisfare le elevate aspettative. Hellbound 2, infatti, non riesce a fare piena chiarezza sulle complesse dinamiche che governano i protagonisti, e le risposte fornite appaiono insufficienti per comprendere appieno il messaggio profondo nascosto dietro questo emozionante, ma a tratti confuso, horror apocalittico. In definitiva, la serie continua a intrigare, ma lascia ancora molti dubbi irrisolti sulla vera natura dell’umanità di fronte alla fine del mondo. Viene quindi da chiedersi: ci toccherà aspettare una prossima terza stagione?

Hell or High Water: trailer del film con Chris Pine

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Hell or High Water: trailer del film con Chris Pine

Presentato oggi nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2016, Hell or High Water è il nuovo film di David MecKenzie. Protagonisti del film Chris Pine, Jeff Bridges e Ben Foster.

Ecco il trailer:

Foster veste i panni di Tanner, un ex detenuto, mentre Pine è Toby un padre divorziato senza precedenti. Variety riporta la sinossi del film che ruota intorno alla soluzione che i due escogitano per salvare la fattoria della loro mamma dalla bancarotta: rapinare banche.

Sul loro cammino, però, si mette Jeff Bridges, uno spietato Texas Ranger in procinto di andare in pensione e determinato a non lasciare dietro di sé alcun crimine impunito.Hell or High Water

Hell or High Water: recensione del film di David Mackenzie

Hell or High Water: recensione del film di David Mackenzie

Hell or High Water è pronto a scuotere il pubblico della Festa di Roma 2016 con il suo riuscito mix tra tradizione e innovazione, codici classici di genere rinnovati e applicati alla realtà, mostrando le contraddizioni che affliggono un Sud degli Stati Uniti talmente rurale da essere rimasto immutato nonostante lo scorrere del tempo.

È lo scozzese  David Mackenzie ad aver firmato questo gioiello emblema, ironicamente, della “buona scuola americana”, adattando il proprio gusto alle regole del gioco di un genere antico e connaturato alla natura stessa degli Stati Uniti.

Hell or High Water si concentra sulle vicende umane di Toby (Chris Pine), costretto da sempre a sopravvivere  (piuttosto che vivere), coperto dai debiti e afflitto da una “strana malattia” molto comune chiamata povertà. Ma qualcosa nella sua vita da divorziato cambia quando nel ranch di famiglia trova il petrolio. Per assicurare un avvenire agiato ai figli e ripagare debiti e ipoteche, ha in mente un folle piano criminale: rapinare una banca texana e riciclare i soldi presso il Casinò. Per portarlo a termine ha bisogno dell’aiuto di suo fratello Tanner (Ben Foster), ingestibile e fuori di testa, uscito dal carcere dopo dieci anni di prigione. Ma sulle loro tracce si metteranno subito due determinati e testardi Texas Rangers – dei quali uno ad un passo dalla pensione (Jeff Bridges) – pronti a tutto pur di coglierli sul fatto.

hell or high waterAvvalendosi delle preziose interpretazioni di alcune superstar hollywoodiane – che qui dimenticano la patinata esteriorità dello showbusiness per mettere al servizio del regista sudore, lacrime e sangue – Mackenzie realizza quasi l’impossibile: far risorgere il genere western dal suo sepolcro. E lo fa rispettando alla perfezione tutti quelli che sono i topoi  classici ma inserendoli in un contesto moderno, aggiornandoli: la classica grande rapina al treno cambia testimone e dai cavalli si passa ai cavalli rombanti di vecchi pick up, con sullo sfondo il desolato e arido paesaggio del Texas punteggiato da pompe petrolifere; i due fratelli protagonisti si macchiano di azioni palesemente fuorilegge e – almeno per Toby – a spingerli è la disperazione: perdere tutto o sopravvivere, ma a che prezzo? Anche a costo di condannare la propria anima per l’eternità.

Come dice Alfredo, il collega del Texas Ranger Marcus, quelle terre un tempo appartenevano ai suoi avi (indiani, e specialmente Comanche) e furono sottratte dagli invasori bianchi; ora spetta ai bianchi vedersele portar via dagli altri, “Loro”, quei nemici incarnati dalle banche. Il mondo messo in scena da Mackenzie in Hell or High Water è un crudele “cane – mangia – cane” dove ognuno è un nemico per l’altro (significato del nome Comanche) e la guerra per la sopravvivenza è crudele, feroce ma soprattutto senza esclusione di colpi: ogni distrazione può costare cara e pregiudicare la conquista della libertà (moderna frontiera che ha sostituito il vecchio West).

Hell On Wheels 4×09: anticipazioni e promo

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Si intitolerà Two Trains, Hell On Wheels 4×09, il nono episodio della quarta stagione di Hell On Wheels, la serie TV di AMC ispirata alla costruzione della ferrovia statunitense.

In Hell On Wheels 4×09 Cullen (Anson Mount) affronta e ha un testa a testa con il nuovo comandante per liberare i lavorati della ferrovia che sono stati ingiustamente arrestati. Campbell (Jake Weber) affronta Louise su una storia che li riguarda.

Hell on Wheels 4×03: anticipazioni e promo

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Si intitolerà Reckoning, Hell on Wheels 4×03, il quarto episodio della quarta stagione della serie prodotta dal network americano AMC.

http://youtu.be/UtIoO2H7iLU

In Hell on Wheels 4×03, Cullen gestisce alcuni problemi a casa e prende le questioni della ferrovia nelle sue mani; intanto Campbell fa una mossa contro Mickey e Durant.

Hell-On-Wheels-4x04Hell on Wheels è una serie televisiva statunitense creata da Tony e Joe Gayton, trasmessa dal 6 novembre 2011 sul canale via cavo AMC. Il titolo Hell on Wheels (letteralmente “inferno su ruote”) fa riferimento all’assieme itinerante di case da gioco, saloon e case di tolleranza che seguiva gli operai dediti alla costruzione della Prima Ferrovia Transcontinentale nella seconda metà degli anni ’60 del XIX secolo negli Stati Uniti d’America.

La serie è ambientata nell’America del XIX secolo, durante la costruzione della Prima Ferrovia Transcontinentale.

Nel 1865, dopo aver combattuto nella Guerra Civile americana, l’ex soldato degli Stati Confederati d’America Cullen Bohannon intraprende un viaggio verso ovest determinato a vendicare la morte della moglie e del figlio , uccisi per mano dei soldati dell’Unione . La sua sete di vendetta lo porterà a Hell on Wheels , il cantiere di costruzione della ferrovia Union Pacific, la prima ferrovia transcontinentale. Cullen viene assunto dalla ferrovia per gestire la “squadra tagliatori” composta per lo più da lavoratori neri, fra cui troviamo Elam, il cui lavoro è quello di smottare il terreno per la posa dei binari. Nelle notti a Hell on Wheels durante le sue conversazioni con il capo del personale, Daniel Johnson, Cullen apprende di più sulle cause della morte della moglie; purtroppo il capocantiere viene sgozzato da Elam poco prima di rivelare il nome dell’assassino di sua moglie. Incontriamo anche Thomas “Doc” Durant cinico e spietato uomo d’affari il quale intraprende, mosso unicamente dalla sete di fama e denaro, la sua “folle e nobile missione ” di espandere il tragitto della ferrovia Union Pacific per completare la prima ferrovia transcontinetale. Lily Bell accompagna suo marito Robert, che ha il compito di mappare i terreni per la Union Pacific.

Hell on Wheels 4: tante foto della nuova stagione

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Arrivano un mucchio di foto e immagini promozionali di Hell on Wheels 4, l’atteso quarto ciclo di episodi della serie di successo creata da Tony e Joe Gayton e targata AMC. Di seguito tutte le foto. 

CLICCA SULL’IMMAGINE per VEDERE I 24 SCATTI PROMOZIONALI

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Hell on Wheels è una serie televisiva statunitense creata da Tony e Joe Gayton, trasmessa dal 6 novembre 2011 sul canale via cavo AMC.

Il titolo Hell on Wheels (letteralmente “inferno su ruote”) fa riferimento all’assieme itinerante di case da gioco, saloon e case di tolleranza che seguiva gli operai dediti alla costruzione della First Transcontinental Railroad negli anni ’60 del XIX secolo.

Nel 1865, dopo aver combattuto nella Guerra Civile americana, l’ex soldato degli Stati Confederati d’America Cullen Bohannon (Anson Mount) intraprende un viaggio verso ovest determinato a vendicare la morte della moglie e del figlio , uccisi per mano dei soldati dell’Unione . La sua sete di vendetta lo porterà a Hell on Wheels , il cantiere di costruzione della ferrovia Union Pacific, la prima ferrovia transcontinentale. Cullen viene assunto dalla ferrovia per gestire la “squadra tagliatori” composta per lo più da lavoratori neri, fra cui troviamo Elam (Common), il cui lavoro è quello di smottare il terreno per la posa dei binari. Nelle notti a Hell on Wheels durante le sue conversazioni con il capo del personale, Daniel Johnson (Ted Levine), Cullen apprende di più sulle cause della morte della moglie; purtroppo il capocantiere viene sgozzato da Elam poco prima di rivelare il nome dell’assassino di sua moglie. Incontriamo anche Thomas “Doc” Durant (Colm Meaney) cinico e spietato uomo d’affari il quale intraprende, mosso unicamente dalla sete di fama e denaro, la sua “folle e nobile missione ” di espandere il tragitto della ferrovia Union Pacific per completare la prima ferrovia transcontinetale.

Hell No: se i personaggi dei film horror fossero furbi?

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Hell No: se i personaggi dei film horror fossero furbi?

I film horror commerciali si distinguono per il fatto che i protagonisti del film, obbediscono sempre a determinati schemi caratteriali e comportamentali: c’è il belloccio stupido che muore per primo, quello simpatico che pensa sia una buona idea ‘tornare indietro’, quello intelligente che propone sempre di dividersi, e la bella ragazza urlante, la classica screaming girl, che immancabilmente si salva.

Ma cosa accadrebbe se i personaggi di un film horror fossero intelligenti, o almeno furbi da sfuggire a tutte le classificazioni, tanto da non prendere decisioni rischiose o affrettata (o anche chiaramente sbagliate)?

Hell No è la risposta!

Hell Camp – Inferno per Teenager: recensione del documentario Netflix

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Chiudendo bruscamente la parentesi natalizia, imperlata di vecchi e nuovi film di Natale, Netflix porta sullo schermo una storia vera, per quanto possa sembrare raccapricciante. Hell Camp – Inferno per Teenager è un documentario di circa un ora e mezza diretto da Liza Williams (vincitrice di un BAFTA per The Yorkshire stripper). Il docufilm, sviluppato in un alternarsi di vecchi video e interviste varie, figura anche personaggi ben noti nella società contemporanea americana e internazionale, come Paris Hilton e i Rockfeller.

Hell camp: l’inferno della rinascita

Tutto partì da Steve Cartisano, un giovane visionario proveniente da una situazione familiare difficile che ritrovò la propria pace ed il proprio equilibrio nella Air Force. Una volta ritiratosi dalla vita militare, Cartisano vide nella lotta per la sopravvivenza lo strumento perfetto per aiutare tante famiglie americane in difficoltà. Nel periodo compreso tra la fine degli anni 80 e i primi 2000 la criminalità e l’uso di droghe tra gli adolescenti americani è notevolmente aumentato: quale modo migliore per raddrizzare tanti giovani teppistelli se non lasciarli a sopravvivere nel deserto!

Tralasciando l’ironia, la visione di Cartisano era che vivere a contatto con una natura ostile, dove ogni azione aveva una conseguenza positiva o negativa, avrebbe permesso a questi ragazzi problematici di conoscere meglio se stessi e di poter ritornare sulla retta via una volta tornati a casa. Così Cartisano diede vita alla Challenger Foundation e ai suoi costosissimi programmi.

Le condizioni in cui venivano fatti vivere i ragazzi in questi Hell Camp erano tutt’altro che umane: costretti a camminare per ore sotto il sole cocente nel deserto dello Utah, senza cibo ne acqua. Tutti i giovani presenti nel programma venivano additati come bugiardi e manipolatori dallo stesso Cartisano, e per questo non venivano creduti neanche nel momento in cui lamentavano problemi fisici. In tali condizioni un incidente era pressoché inevitabile.

Hell Camp Inferno per Teenager Netflix

Il raccapricciante trattamento dei giovani

Uno degli elementi maggiormente preoccupanti di Hell camp è proprio il trattamento riservato a dei ragazzi problematici. Alcuni dei vecchi partecipanti ai programmi, intervistati ora da adulti, erano ragazzi che avevano perso il padre poco prima di essere mandati nel deserto o i cui genitori non si interessavano di loro. Si trattava dunque di individui che già di base vivevano un periodo di ribellione e scoperta di sé, l’adolescenza, e che si ritrovavano a crescere in contesti familiari o sociali particolari.

Di conseguenza, risulta semplicemente crudele colpevolizzare dei teenager per il loro uscire un po’ fuori dai ranghi, o comunque condannarli a tal punto da spedirli a morire nel deserto. Per quanto Cartisano avesse dato vita ai suoi programmi con uno scopo educativo e formativo per i giovani, questo non è stato percepito da molti, ed anche lì dove i ragazzi avessero avvertito un proprio cambiamento personale, questo non è stato duraturo.

Paragonando il trattamento nei programmi Challenger con la realtà sociale attuale, non può che essere chiara la differenza. Con la maggiore diffusione e “normalizzazione” di cure psicologiche e psichiatriche, l’attenzione riservata alla sensibilità di bambini e adolescenti, un Hell camp oggi non sarebbe più immaginabile. Oggi è chiaro che curare le dipendenze con abusi e privazioni non è una soluzione, come è anche più normale permettere ad un bambino problematico, che non riesce a comunicare o a creare un rapporto con i genitori, di parlarne con un professionista.

Hell Camp Inferno per Teenager 2023

La lesione dei diritti fondamentali a tutte le età

Dopo secoli di lotta per i diritti umani, numerose convenzioni internazionali, norme e costituzioni, sembra quasi paradossale vedere dei ragazzi privati di ogni basilare bisogno in uno stato democratico, senza alcuna conseguenza legale. Per quanto venga affermato in Hell camp – Inferno per Teenager che la potestà genitoriale venisse passata alla fondazione durante il programma, va da sé che non dovrebbe essere possibile privare delle persone, dei minori per giunta, del necessario per vivere, di impedirgli di accedere a cure mediche o di contattare le forze dell’ordine.

Hell camp – Inferno per Teenager: l’impatto sul pubblico

Hell camp – Inferno per Teenager è senza alcun dubbio un documentario molto ad effetto: riesce a raggiungere in maniera efficace il pubblico, raccontando una realtà molto poco nota al mondo. Sono stati coinvolti nella realizzazione del docufilm sia ex partecipanti ai programmi, sia la moglie e la figlia di Cartisano. Inoltre, sono stati intervistati anche un giornalista che si è occupato della vicenda, il legale di Cartisano ed il capo della polizia della località dove si svolgeva il programma.

E’ anche molto interessante l’alternarsi di parti intervistate con vecchi video e foto del tempo, raffiguranti le esperienza nei Hell camp – Inferno per Teenager. Tutto ciò permette allo spettatore di poter avere un quadro chiaro della vicenda, sviluppando un proprio parere riguardo a questa storia tanto incredibile quanto dolorosa.

Hell Boy : Ron Perlman sarà di nuovo il diavolo rosso?

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Hell Boy : Ron Perlman sarà di nuovo il diavolo rosso?

hellboyL’attore Ron Perlman sembra aver cambiato idea rispetto al suo ruolo di Hell Boy . Dopo averci infatti raccontato che il trucco del personaggio era troppo fastidioso da poter essere ri-indossato per un terzo film, sembra adesso che l’attore voglia convincere il regista Guillermo Del Toro a riprendere in mano il progetto di un Hell Boy 3 .

In una intervista a IGN, Perlman ha infatti confessato di voler ritornare ad essere Mike Mignola:

Quando abbiamo finito Hellboy 2 sia io che Del Toro eravamo d’accordo sul fatto che non ne avremmo mai girato un altro. Ma con il passare del tempo mi sono reso conto che lui aveva sempre immaginato questa storia come una trilogia. Guillermo ha una idea molto articolata su come dovrebbe essere l’episodio finale, è un’idea molto teatrale, epica e sarebbe favolosa al cinema, con o senza il legame con i primi due film.

Quello che ho detto a Del Toro è stato: hai il dovere di finire questa trilogia. Lo devi al mondo. Gli ho dato un pizzico di senso di colpa ebraico! (traduzione Badtaste)

Ricordiamo che Guillermo Del Toro tra poco partirà con il tour promozionale di Pacific Rim, per cui potremmo presto avere notizie di prima mano direttamente dall’interessato.

Un terzo Hell Boy arriverebbe a cinque anni di distanza da The Golden Army, e a nove anni dal primo Hell Boy.

Heli di Amat Escalante vince il Festival di Montreal

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Heli di Amat Escalante vince il Festival di Montreal

HeliIl brutale dramma messicano sulla droga Heli vince il Louvre d’Or al festival di Montreal. Così dopo il premio alla regia ottenuto a Cannes(e la nomina a rappresentare il messico ai prossimi Oscar),Amat Escalante può esibire un altro trofeo in bacheca.
Il premio speciale della giuria è andato invece a Simon Gross e Nana Ekvitmishvili per In Bloom,altro dramma ambientato però durante la guerra civile Georgiana. Il riconoscimento come miglior attore/attrice invece è andato a Samantha Castillo,protagonista di Pelo Malo,film già assoluto protagonista del festival di San Sebastian che racconta le vicende di un adolescente la cui ossessione per i capelli provoca svariati attriti con la madre appena divenuta vedova.
Di seguito trovate il trailer del vincitore della 42° edizione del Festival du Nouveau Cinema di Montreal

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Helena Bonham Carter: 10 cose che non sai sull’attrice

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Helena Bonham Carter: 10 cose che non sai sull’attrice

Helena Bonham Carter è una delle attrici più famose del pianeta, tanto che nel 2009 venne messa al primo posto delle più grandi attrici britanniche di tutti i tempi secondo la rivista The Times. La Carter si è sempre contraddistinta per le sue indubbie capacità recitative, ma è molto più di questo.

Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di Helena Bonham Carter.

Helena Bonham Carter: film e carriera

Helena Bonham Carter: film e carriera

1. Helena Bonham Carter è nata nel 1966. La Carter è nata il 26 maggio del 1966 a Golders Green, a Londra. Più piccola di tre fratelli di Elena, una psicoterapeuta e di Raymond Bonham Carter, un banchiere. Da parte del padre discende dal Primo Ministro Herbert H. Asquith e il suo albero genealogico comprende anche baroni e baronesse, diplomati e registi: il prozio della Carter, Anthony Asquit realizzò Pigmalione (1938) e L’importanza di chiamarsi Ernesto (1952). Il nonno da parte di madre, Eduardo Propper de Callejon, era un diplomato spagnolo che è stato rinosciuto Giusto tra le Nazioni da Israele, per aver aiutato degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. La nonna da parte di madre, Hélène Fould-Springer, proveniva da una famiglia ebrea di origini francesi, autriache e tedesche.

2. Helena Bonham Carter ha avuto un’infanzia dura. Helena Bonham Carter ha avuto un’infanzia difficile, con la madre vittima di esaurimenti nervosi e il padre colpito da paralisi dopo un’operazione al cervello. Ha iniziato a studiare alla South Hampstead High School e alla Westminster School a Londra, per poi diventare scegliere la carriera di attrice. La sua carriera inizia molto preso, nel 1979, quando, a tredici anni, vinse il secondo posto di una competizione nazionale di poesia e uso la vincita per fare delle foto e partecipare al casting di Spotlight. Cominciò presto ad avere un’agente e il suo primo lavoro attoriale fu all’età di sedici anni per una pubblicità. Successivamente, cominciò ad interpretare ruoli di valore come nel film per la televizione A Pattern of Roses (1983) e nel film di James Ivory Camera con vista (1985). Recitò poi in Lady Jane (1986) e in tra film: Maurice (1987), per il quale non venne accreditata, Monteriano – Dove gli angeli non osano metter piede (1991) e Casa Howard (1992).

3. Helena Bonham Carter ha acquisito successo con Le ali dell’amore. Per Helena Bonham Carter gli anni ’90 sono stati importanti, in quando l’hanno resa famosa a livello internazionale. Nel 1997 partecipa al film Le ali dell’amore, per il quale riceve la sua prima nomination agli Oscar per la categoria di Migliore Attrice Protagonista, così come per i Golden Globe, i BAFTA e i SAG. Da Le ali dell’amore planò verso il film cult di David Fincher, Fight Club nel 1999. Nei tardi anni ’90 ottenne numerosi ruoli per film come La teoria del volo (1998) di Paul Greengrass, La dodicesima notte (1996) di Trevor Nunn, La dea dell’amore (1995) di Woody Allen e in Frankenstein di Mary Shelley (1994) di Kenneth Branagh.

Helena Bonham Carter e Tim Burton

4. Helena Bonham Carter ha recitato in tanti film di Tim Burton. Dagli anni 2000, Helena Bonham Carter ha cominciato a recitare nei film del marito Tim Burton come in Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie (2001), Big Fish – Le storie di una vita incredibile (2003), La fabbrica di cioccolato (2005), Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street (2007), film per il quale viene nominata per la quinta volta ai Golden Globe, Alice in Wonderland (2010) e Dark Shadows (2012). Ma i film che forse hanno fatto in modo di farla conoscere a un largo spettro di generazioni, oltre alla sua performance in Il discorso del re (2010), sono stati i 4 film di Harry Potter in cui si unisce al cast per il ruolo di Bellatrix Lestrange: Harry Potter e l’Ordine della Fenice (2007), Harry Potter e il principe mezzosangue (2009), Harry Potter e i doni della Morte – Parte 1 e Parte 2 (2010 e 2011).

Nel 2013 prende parte al film The Lone Ranger, al fianco di Johnny Depp. Nel 2015 interpreta la Fata Madrina nel film Disney Cenerentola, diretto da Kenneth Branagh. Nello stesso anno è nel cast di Suffragette, al fianco di Meryl Streep e Carey Mulligan.

Helena Bonham Carter in The Crown

Helena Bonham Carter the crownNel 2019-20 entra a far parte del cast della terza stagione di The Crown, l’acclamata serie tv originale Netflix che racconta la storia della famiglia reale inglese. Nella serie tv interpreta il ruolo della principessa Margaret. Ruolo che riprenderà anche nella quarta stagione della serie che arriverà entro la fine del 2020.

Sempre nel 2020 sarà nel cast di Enola Holmes, il film giallo diretto da Harry Bradbeer e basato sul romanzo di Nancy Springer che racconta le vicende della sorella di Sherlock Holmes. L’attrice reciterà al fianco di Millie Bobby Brown nel ruolo di Enola Homes e di Henry Cavill nei panni di Sherlock Holmes. Nel 2021 presterà la sua voce per doppiare il film d’animazione The Land of Sometimes. Sempre quest’anno sarà nel cast della serie tv The Cleaner.

5. Helena Bonham Carter ha conosciuto Tim Burton sul set de Il Pianeta delle Scimmie. Lei proveniva da una relazione di ben cinque anni con Kenneth Branagh, iniziata nel 1994 e conclusasi nel 1999 e insieme hanno trovato la complicità. Dalla loro unione sono nati Billy Raymond Burton, nato nel 2003, e Nell Burton, nata nel 2007. Nel 2014 la coppia ha annunciato la separazione, ma sono rimasti in ottimi rapporti.

Helena Bonham Carter hot

6. Helena Bonham Carter ha un lato hot. Grande animalista e con la fobia dei pesci, la Carter ha posato per un servizio fotografico in cui stava avvinghiata a un tonno, entrambi senza veli. Questo progetto, ha fatto parte di un programma di sensibilizzazione della Blue Foundation Marine contro la pesca intensiva, coinvolta da Greta Scacchi.

Helena Bonham Carter: curiosità

7. Helena Bonham Carter è stata respinta da King’s College della Cambridge University. La Carter aveva fatto richiesta per essere ammessa al King’s College, ma è stata respinta. Le motivazioni non riguardavano i risultati dei suoi test o altri punteggi; più che altro i dirigenti della scuola erano preoccupati che lei avrebbe potuto abbandonare a metà del percorso per seguire la sua carriera di attrice. Date le circostanze, Helena decise di dedicarsi completamente alla recitazione.

8. Helena Bonham Carter ha un passato da stilista. Nel maggio del 2006 ha lanciato una sua linea di moda chiamata The Pantaloonies, con la designer Samantha Sage. La loro prima collezione, chiamata Bloomin’ Bloomers, con camicie e pantaloni in stile vittoriano.

9. Helena Bonham Carter è stata onorata a Londra. Grazie ai suoi servizi redi all’arte drammatica, Helena Bonham Carter è stata onorata con il titolo di Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico.

10. Helena Bonham Carter non ha nessun social. Con tutta probabilità, Helena Bonham Carter preferisce mantenere la sua vita privata, tanto che non possiede nessun account social.

Fonte: IMDb

Helena Bonham Carter si schiera dalla parte di J.K. Rowling

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Helena Bonham Carter si schiera dalla parte di J.K. Rowling

Mentre J.K. Rowling continua a raccogliere polemiche, Helena Bonham Carter che ha recitato nel franchise di Harry Potter nei panni di Bellatrix Lastragne, si è fatta avanti schierandosi dalla parte dell’autrice. Nonostante abbia creato uno dei franchise fantasy più amati di tutti i tempi, Rowling è rimasta impantanata in pesanti polemiche negli ultimi anni dopo essere stata presa di mira per una serie di tweet e commenti visti come transfobici, con l’autrice di bestseller che ha subito un pesante contraccolpo fino ad arrivare a minacce di morte. La Rowling è rimasta in gran parte ferma nelle sue convinzioni da allora, e diverse star di Harry Potter hanno condiviso i loro pensieri a riguardo.

In una recente intervista con The Times, Helena Bonham Carter ha parlato del contraccolpo nei confronti dell’autrice di Harry Potter J.K. Rowling. L’attrice di Bellatrix Lestrange ha difeso la Rowling contro coloro che parlano male di lei, ritenendo che le critiche che le sono state rivolte siano “orrende” e “un mucchio di stronzate“.

“Penso che sia stata perseguitata. Il giudizio delle persone è stato portato all’estremo. Ha parlato della sua opinione, in particolare essendo stata anche lei vittima di abusi. Ognuno porta la propria storia di traumi e forma le proprie opinioni da quell’esperienza di trauma, e devi rispettare da dove vengono le persone e il loro dolore. Non dovete essere tutti d’accordo su tutto, sarebbe folle e noioso. Non parla in modo aggressivo, sta solo dicendo qualcosa della sua stessa esperienza. Personalmente penso che [le mie costar] dovrebbero lasciarle esprimere le sue opinioni, ma penso anche che siano molto consapevoli che prendendo quelle posizioni stiano anche proteggendo i loro fan e la loro generazione.”

Emma Watson e Daniel Radcliffe si sono espressi più volte con contrarietà rispetto a quanto dichiarato da Rowling e Helena Bonham Carter non è la prima che invece si schiera dalla parte dell’autrice.

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