Deborah Snyder,
produttrice di Wonder Woman, ha confermato che le
riprese del film con protagonista Gal Gadot si
terranno a Londra, ma non ha aggiunto nessuno commento o dettaglio
sulla trama.
Anche se non ufficiali, abbiamo in
realtà alcune novità relative al film, anche se si tratta per ora
solo di rumors.
A quanto pare Diana Prince avrà
circa 200 anni in Batman v Superman Dawn of Justice e questo
avallerebbe l’altra teoria secondo cui il film stand alone sulla
Regina delle Amazzoni sarebbe ambientato dopo la prima Guerra
Mondiale e cimetterebbe anche davanti all’eventualità che la storia
di Wonder Woman, cinematograficamente parlando, si svilupperebbe
secondo due linee temporali differenti, la prima che segue il
passato nei film in solitaria e in eventuali sequel e la seconda,
nel “futuro” in cui sarà schierata al fianco della Justice League.
Diretto da Patty
Jenkins e con Gal Gadot e
Chris Pine, Wonder Woman
arriverà al cinema il 23 giugno 2017.
Ecco un nuovo spot in
esclusiva di The Program, biopic
sulla straordinaria e sconvolgente vicenda di Lance
Armstrong, interpretato nel film da Ben
Foster.
Di seguito le foto e il manifesto
italiano del film:
[nggallery id=2017]
Dai produttori de La teoria
del tutto, il regista candidato Oscar Stephen
Frears, dopo il successo di Philomena,
porta sul grande schermo il più convincente ed elettrizzante
imbroglio sportivo dei nostri tempi: quello di Lance
Armstrong. L’ossessione per la vittoria spinge Armstrong a
mentire e a tradire la lealtà di un’intera comunità. La vita di
questo campione rivela la dura verità che alcune competizioni sono
impossibili da vincere…senza doping. Scritto da John Hedge
(candidato Oscar per Trainspotting) e basato sul
libro del giornalista del Sunday Times David Walsh, è un thriller
intrigante e spietato. Dall’8 Ottobre al cinema distribuito da
VIDEA.
C’era da aspettarselo, dopo il
commento di Steven Spielberg sui cinecomics e dopo la replica di Chris
Evans, anche “l’altro lato” avrebbe detto la sua. Ed ecco
infatti Zack Snyder, regista che al momento
rappresenta il DCEU, esprimere i suoi pensieri e le sue aspettative
sul genere che ha invaso il cinema degli ultimi anni, affermando
che forse Spielberg non ha tutti i torti.
“Penso che questo ci carichi di
ulteriore responsabilità. Per quanto mi riguarda, la cosa che amo
del lavorare con i personaggi della DC è che Batman, Superman e
Wonder Woman sono la mitologia americana. Non si
tratta di fare un supereroe, è l’universo mitologico in cui
viviamo. E spero che questo superi la prova del tempo. Loro hanno
resistito al passare del tempo. Ma chi sa cosa vorrà il pubblico in
futuro. Per me si tratta del dramma, dell’umanità. Bruce Wayne e
Clark Kent sono personaggi shakespeariani, hanno drammi interiori
costruiti intorno alla loro maschera”.
In merito all’abbondanza di
personaggi previsti per Batman v Superman Dawn of
Justice, Snyder ha detto: “Cerco di rimanere
centralizzato. C’è qualcosa di molto divertente riguardo al portare
altri personaggi all’interno del film, ma si tratta davvero di
rimanere focalizzati sul cuore mitologico, e penso che il pubblico
apprezzerà”.
In merito ai rumors diffusi sugli
eventuali personaggi presenti nel film, Snyder ha detto: “Ci
sono così tante voci, alcune davvero folli. La cosa divertente è
che ognuno di essi ha qualcosa di vero, ma la cosa che viene detta
subito dopo mi fa capire che si tratta di cose inventate (…) Ci
sono voci che dicono che mio figlio interpreterà Robin, è
divertente sentire queste cose”.
Sui progetti successivi
che riguardano il DC
Extended Universe, Snyder ha dichiarato: “Sono concentrato
su Batman v Superman e su Justice League 1 e 2, sono mie
responsabilità”.
[nggallery id=957]
“Temendo le azioni incontrastate
di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e
fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più
riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte
per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e
Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in
un pericolo mai conosciuto prima”.
Ricordiamo
che Batman v Superman: Dawn
of Justice, Zack
Snyder è stato
scritto da ChrisTerrio, da
un soggetto di David
S. Goyer. Nel film saranno
presenti Henry Cavill nel
ruolo
di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei
panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno
anche: AmyAdams, LaurenceFishburne, Diane
Lane, JesseEisenberg, Ray
Fisher, Jason
Momoa e GalGadot. Batman v Superman: Dawn
of Justice arriverà nelle sale di
tutto il mondo il 6 maggio 2016.
In occasione dell’uscita in Home
Video di Avengers:
Age of Ultron, Screen Rant ha
chiacchierato conChristopher
Townsend, supervisore degli effetti visivi del film, che
ha spiegato come la suq squadra ha quasi inserito nel film Grey
Hulk durante la scena della scazzottata devastante con l’Hulkbuster
(o Veronica, che dir si voglia).
Quello che Joss
Whedon aveva chiesto era un Hulk che fosse l’Hulk di se
stesso, una versione più frenetica e folle, e questo doveva venire
fuori soprattutto con l’utilizzo degli effetti visivi. “Così
abbiamo cominciato a ragionare su come potevamo far venire fuori
questi estremi – ha detto Townsend – pensavamo a
deformare il corpo e il viso, con un occhio più grande dell’altro.
I denti spaccato, gli occhi rossi e tutto questo genere di cose.
Poi abbiamo cominciato a giocare con i colori desaturando il verde
e dandogli dei contorni rossi intorno agli occhi, rendendolo simile
a un eroinomane. E poi abbiamo cominciato a cambiare i toni del
verde, fino a farlo diventare effettivamente grigio”.
Townsend ha poi concluso spiegando
perché questo ‘Grey Hulk’ è stato eliminato dal montaggio finale:
“Abbiamo provato un po’ di riprese nel film con una versione
più grigia, e pensavamo che gli spettatori si sarebbero potuti
confondere con la versione dei fumetti. Alla fine siamo tornati sui
nostri passi e lo abbiamo di nuovo tinto di verde. Non volevamo
confondere le persone introducendo un nuovo personaggio, ma ci
siamo cimentati in una cosa davvero interessante”.
La trama ufficiale del film diretto
da Joss Whedon è la seguente: Quando Tony Stark cerca di avviare un
programma di pace, le cose degenerano e i più grandi eroi della
Terra, tra cui Iron Man, Captain America, Thor, l’Incredibile Hulk,
Vedova Nera e Occhio di Falco, saranno messi alla prova, mentre il
destino del pianeta è a rischio. Il villain Ultron emerge, e
spetterà agli Avengers impedirgli di attuare i suoi terribili
piani, e presto scomode alleanze e situazioni inaspettate apriranno
la strada a un’avventura originale, su scala globale. La squadra
deve riunirsi per sconfiggere James Spader nei panni di Ultron, un
terrificante megacattivo deciso ad annientare il genere umano.
Sulla strada, gli eroi affronteranno due misteriosi nuovi arrivati,
Wanda Maximoff, interpretata da Elizabeth Olsen, e Pietro Maximoff,
interpretato da Aaron Taylor-Johnson, incontrando anche un vecchio
amico in vesti nuove, quando Paul Bettany diventerà Visione.
Avengers:
Age of Ultron uscirà – nei formati 2D, 3D e IMAX 3D –
il primo maggio 2015 negli Stati Uniti mentre per quanto concerne
le sale cinematografiche italiane l’uscita è prevista qualche
giorno prima, il 22 aprile 2015.
Mentre aspettiamo ancora con ansia
l’uscita di Star
Wars il Risveglio della Forza, Rian
Johnson si sta mettendo a lavoro per cominciare le riprese
di Star Wars Episodio VIII, ancora senza
un titolo ufficiale.
Originariamente era stato detto che
Il Risveglio della Forza sarebbe stato
oggetto di riprese aggiuntive nella costa sud dell’Irlanda. Adesso
EW conferma che la stessa location sarà
utilizzata per l’Episodio VIII.
L’isola di Skellig
Michael dovrebbe essere il posto in cui Luke Skywalker
(Mark Hamill) si è nascosto negli anni che sono
intercorsi tra Il Ritorno dello Jedi e
Il Risveglio della Forza. Questo può
voler dire che il personaggio potrebbe non aver mai lasciato
l’isola ne Il Risveglio della Forza,
oppure che qualcuno, se non lui stesso, ritorni in quei luoghi,
magari per un addestramento Jedi!
Naturalmente si tratta di
congetture, per adesso limitiamoci ad aspettare, e questa è una
certezza, il prossimo 16 dicembre.
Ecco la prima immagine ufficiale di
Thanos mentre indossa il Guanto dell’Infinito, la sua potentissima
arma che darà del filo da torcere ai Vendicatori in
Avengers Infinity War Parte I e II.
L’immagine arriva da una featurette
contenuta nella versione Home Video di Avengers Age of
Ultron, intitolata Infinity Six e dedicata
proprio all’acquisizione, da parte di Thanos, delle sei gemme
dell’Infinito che incastona nel suo guanto.
La Marvel Studios ha
annunciato ufficialmente il prossimo capitolo sui vendicatori
che sarà diviso in due parti, Avengers Infinity
War Parte I e Parte 2 che usciranno rispettivamente
il 4 Maggio 2018 e il 4 Maggio 2019. I due film saranno girati in
contemporanea il prossimo anno. Christopher Markus
e Stephen McFeely si occuperanno della
sceneggiatura del film, mentre la regia è affidata a
Anthony e Joe Russo.
Ci troviamo a Caracas, una città
ricca di contrasti e contraddizioni, nella quale convivono uomini
benestanti e ragazzi cresciuti dalla strada. Un mondo pasoliniano,
feroce, dai colori poco saturati e la vita difficile, che Elder
(l’esordiente Luis Silva) passa fra i rottami di
un’officina e piccoli violenti furtarelli. È in questo contesto che
conosce Armando(Alfredo
Castro, No – I Giorni dell’Arcobaleno), un
predatore sessuale di mezza età disposto a ricoprire di denaro gli
scugnizzi che gli mostrano la schiena e null’altro, poiché non
riesce a toccare e farsi toccare da nessuno. Un uomo che vive la
sua sessualità da lontano, esattamente come suggerisce il titolo
del film.
Che la prostituzione,
seppure in maniera così casta, sia un delitto morale è fuor di
dubbio, ma in una società così trasandata a livello sociale ci si
scontra con un fattore aggiunto: l’omofobia. L’omosessualità è
impossibile da accettare, viene disprezzata, combattuta, malmenata,
e vissuta in modo traumatico. Armando viene violentato da Elder a
sua volta, a suon di occhi neri e percosse, finché un giorno – solo
e abbandonato – il giovane trova il suo unico rifugio proprio a
casa del suo ’aguzzino’, pronto a trasformarsi in un padre
amorevole prima, in un amante passionale poi. Lorenzo
Vigas dirige un film coraggioso che sdogana alcune
tematiche difficili per il luogo che racconta, soprattutto dimostra
quanto l’amore sia un sentimento puro, privo di preconcetti.
Un sentimento viscerale che non
guarda nella biancheria intima di nessuno, che semplicemente si
adatta all’affetto e vive d’istinto. Sfruttando le sfocature spinte
per esplicitare la solitudine, e tornando a fuoco soltanto quando i
personaggi si incastrano perfettamente e si completano,
Desde Allá gioca con i suoi contrasti e
l’animo dello spettatore. Appare sensibile e brutale, delicato e
rude, amorevole e spietato, sino ad arrivare al finale ingannevole
in cui tutto viene sacrificato per qualcos’altro. Resta però un
dubbio, che ronza nella mente anche dopo la proiezione: è davvero
possibile instaurare un rapporto umano, profondo, con un’altra
persona? Il regista venezuelano sembra molto pessimista a riguardo,
anzi ci mette in guardia, ci dice esplicitamente che bisogna sempre
tenere alta la guardia e mai mostrare le spalle al nemico, ma
vogliamo pensare che sia una nostra sensazione distorta.
Vi ricordiamo che approderà
Fear The Walking Dead ad
Agosto sul network americano AMC.
La serie, che si svolgerà durante la
medesima apocalisse zombie descritta nella serie originale, ma in
un altro luogo, avrà come protagonisti l’insegnante
divorziato Sean Cabrera e la consulente
scolastica Nancy Tompkins, che uniscono le
forze e cercano di sopravvivere in un mondo diventato ostile; al
loro fianco il figlio di Sean, Nick, che
ha affrontato la dipendenza dalle droghe in passato e
l’ambiziosa Ashley Carey, figlia
di Nancy.
Guarda tre nuovi promo inediti di
Empire 2, l’attesissimo secondo ciclo di
episodi della serie televisiva di successo trasmessa dal network
americano della FOX.
Mentre all’orizzonte si vede quasi
la fine della 72° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, non è ancora terminata la sfilata di pellicole che,
tra concorso e fuori concorso, sono destinate a essere presentate
al Lido.
Il concorso di oggi riserva due
film. Il primo, di Lorenzo Vigas, è
Desde Allà (From Afar), il secondo è
Remember, di Atom
Egoyan.
Attesa giustificata per il Fuori Concorso di
Franco Maresco, che lo scorso anno ha conquistato
il Lido con Belluscone. Il documentario
presentato è un viaggio nei ricordi e nell’amore per l’arte,
Gli Uomini di questa Città io non lo Conosco – Vita e
Teatro di Franco Scaldati. Chiude il fuori concorso
di giovedì 10 settembre La Calle de la
Amargura, di Arturo Ristein.
Guarda il promo ufficiale
di The Good Wife 7, l’attesissima
settima nuova stagione della serie televisiva di successo trasmessa
dal network americano della CBS.
Il network americano della
The CW ha diffuso il primo trailer
per Supernatural 11, l’undicesima
attesa stagione che inizierà ad ottobre. Nel video potete vedere i
fratelli Winchesters che si scontrano con l’Oscurità (the
Darkness), quell’entità malvagia che esiste da prima di Lucifero e
che sarà un formidabile nemico per Dean e Sam.
Guarda il primo promo ufficiale
di The Big Bang Theory 9,
l’attesissima nuovo ciclo di episodi dell’acclamata serie che sarà
trasmessa dal network americano CBS.
Il network americano della
The CW ha diffuso un nuovo spettacolare promo di
Arrow 4, l’attesa quarta stagione della
serie basata sul noto personaggio DC. Il nuovo contributo video si
intitola “Embrace Your Dark Side”:
Arrow è una serie
televisiva statunitense sviluppata da Greg Berlanti, Marc
Guggenheim e Andrew Kreisberg. È basata sul personaggio di Freccia
Verde, supereroe protagonista di una serie di fumetti pubblicata da
DC Comics. Viene trasmessa dal 10 ottobre 2012 sul canale The CW.
In Italia la serie è stata trasmessa in prima visione su Italia 1
dall’11 marzo al 27 maggio 2013. Dal 10 gennaio va in onda in
Italia la seconda stagione su Italia 1, anche se precedentemente la
versione sottotitolata in italiano della stessa stagione è stata
trasmessa dal 22 ottobre 2013 suPremium Action.
La serie segue le avventure del
playboy miliardario Oliver Queen. Naufrago per cinque anni su
un’isola deserta, viene tratto in salvo e torna finalmente a casa,
a Starling City; giunto qui assumerà l’identità segreta nota come
“l’incappucciato” (o il giustiziere) per combattere il crimine e la
corruzione di Starling City, seguendo una lista di nomi trovata in
una tasca della giacca del padre prima di seppellirlo. Facendo uso
delle abilità fisiche, delle tecniche di lotta e dell’incredibile
maestria con l’arco ottenuta sull’isola con anni di pratica e
scontri mortali e aiutato dal suo braccio destro e confidente
Diggle e dall’abile informatica Felicity Smoak, perseguirà uno ad
uno i criminali.
Ecco due nuove clip in italiano di
Magic Mike XXL in cui vediamo i
protagonisti capeggiati da Channing Tatum mettere
in mostra muscoli e abilità sulla pista di ballo.
[nggallery id=1632]
Nel cast dell’atteso seguito di
Magic Mike, che sarà diretto
da Greg Jacobs, saranno presenti
Channing Tatum, Amber Heard, Adam Rodriguez, Matt Bomer,
Donald Glover, Joe Manganiello, Kevin Nash, Gabriel Iglesias,
Michael Strahan, Jada Pinkett Smith, Andie MacDowell e
Elizabeth Banks.
In occasione della 72a
Mostra dell’Arte Cinematografica a Venezia abbiamo il piacere di
invitarla a partecipare al party The Movie Charity Auction,
promosso da MPI Italia e organizzato da Mauro Bernardini di All
Star Agency e President Elect di MPI Italia.
Giovedì 10 Settembre dalle ore 18:00
presso The Bauers Hotel a Venezia la presidente di MediCinema
Italia, Fulvia Salvi, e Olimpia Ponno (ROI strategic content &
event designer, immediate past president MPI Italia) si
confronteranno con gli ospiti sul tema: No Profit for Profit: best
practice e nuovi modelli di collaborazione sostenibile.
L’evento, che si svolgerà alla
presenza di Giovanna Lucherini, CEO Your Italian Planners e
Presidente MPI Italia, quest’anno si avvarrà della prestigiosa
collaborazione del Abu Dhabi Tourist Office e di Codere Italia
SpA.
La serata proseguirà al Lido di
Venezia dalle ore 20:30 presso la Taverna- Hotel Excelsior con
un’asta benefica.
Il ricavato sarà devoluto
interamente a MediCinema Onlus, associazione no profit italiana
nata sul modello UK per realizzare sale cinematografiche
all’interno delle strutture ospedaliere e coadiuvare nella terapia
di sollievo pazienti e familiari.
Tom Hardy è
impegnato nella promozione di Legend,
film che lo vede interpretare due personaggi differenti, i gemelli
Kray. Durante le attività stampa legate al film, l’attore è stato
chiamato in causa in merito alle sue vecchie foto di MySpace, il
popolare social in voga prima del boom di Facebook.
L’attore ha candidamente
dichiarato: Non provo alcuna vergogna per le mie vecchie
foto di MySpace, specie quella dove indosso delle mutande, che è il
glorioso scatto di un uomo raffigurato nel suo ambiente naturale.
Coi miei mutandoni bianchi ondulati e attillati. In America mi
dicono “Dovresti vergognarti?, ma io non mi imbarazzo neanche
lontanamente, sono solo io nel mio ambiente naturale, grazie. Potrò
non essere un adone, ma mi piace pensare a me stesso come a un
adone in quelle immagini!
Legend è
diretto da Brian Helgeland, già sceneggiatore
diL.A.
Confidential. Legend racconta
la storia vera
di Ronald e Reginald
Kray, meglio conosciuti come i Fratelli Kray,
una coppia di gemelli appartenenti alla malavita britannica, nati
come gangster nel 1950 e attivi fino al 1960. Nel cast del film
figurano anche Emily Browning, Christopher Eccleston,
Taron Egerton, Tara Fitzgerald, Chazz
Palminteri e David Thewlis.
Il network americano della
FOX ha diffuso una clip ufficiale di
Gotham 2, l’attesa seconda stagione dello
show di successo targato DC Entertainment. Ebbene
questa volta incontriamo il nuovo e rinato Pinguino:
Il network americano della
The CW ha diffuso una nuova foto promozionale
di Supernatural 11, l’undicesima
attesa stagione che inizierà ad ottobre. Nella nuova immagine
protagonisti
Il network americano della ABC ha
diffuso una nuova doto di Once Upon A Time
5, l’attesissimo quinto ciclo di episodi dello show
prodotto da Disney, e nel nuovo contributo
protagonisti sono Jennifer Morrison e Robert
Carlyle:
C’era una
volta (Once Upon a Time) è una serie
televisiva statunitense di genere fantasy, in onda
sulla ABC dal 23 ottobre 2011. La serie è
liberamente ispirata a leggende e ai racconti classici
della letteratura fantasy e soprattutto delle fiabe,
ma impostati al giorno d’oggi, facendo spesso riferimento
ai film d’animazione Disney tratti dagli stessi, da cui
si riprendono nomi, personaggi e luoghi specifici.
Nel 2013 ne è stato tratto
uno spin-off: Once Upon a Time in Wonderland.
Il network americano della The CW
via Tvline ha diffuso una prima foto ufficiale
di iZombie 2, l’attesissimo secondo
ciclo di episodi. Di seguito lo scatto:
La Marvel ha intenzione di sfruttare a
pieno regime i nuovi Pinewood Atlanta Studios, inaugurati
dalle riprese di Ant-Man.
Il prossimo film Marvel che verrà ospitato in
Georgia è Thor Ragnarok, mentre
Captain America Civil War è stato
completato e Guardiani della Galassia Volume
2 è previsto per il prossimo febbraio. La notizia
arriva dal profilo Twitter di Filming In Georgia e
contraddice le prime voci che volevano in realtà il prossimo film
su Thor girato in Australia.
Al momento non ci sono ancora nomi
papabili per la regia di Thor Ragnarok ed
è improbabile che la Marvel si rivolga di nuovo a
Alan Taylor, regista di Thor The Dark
World. Avremo sicuramente aggiornamenti a breve!
Nel film torneranno, confermati per
adesso, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston,
Jaimie Alexander, Ray Stevenson e Anthony
Hopkins.
La data d’uscita è prevista per il 3
novembre 2017.
Parlava, aveva il pilota automatico,
faceva salti acrobatici ed era l’automobile più bella e desiderata
della tv. Supercar ha fatto sognare
tantissimi giovani spettatori, che hanno desiderato con tutto il
cuore possederla. Adesso si scopre il suo segreto custodito dal
pilota più basso del mondo, che guidava la macchina con un volante
aggiuntivo, come quelli dei gokart. eccolo nelle immagini:
[nggallery id=2016]
La vicenda della serie tv inizia con
il salvataggio di un uomo da parte delle industrie Knight, l’uomo è
Michael Arthur Long (interpretato da Larry
Anderson), che viene quasi ucciso da dei criminali. La sua
vita cambia completamente: diventa Michael Knight (interpretato da
David Hasselhoff) ed assieme a KITT, un’automobile
completamente automatizzata e in grado di parlare, controllata da
un’intelligenza artificiale, comincerà una lunga battaglia contro
“le forze del male”.
Ecco un nuovo banner
di The Walking Dead 6, protagonista
è Andrew Lincoln, interprete di Rick Grimes.
[nggallery id=1829]
Nel cast di The Walking
Dead6 tornano:
Andrew Lincoln, Steven Yeun, Norman Reedus, Melissa
McBride, Chandler Riggs, Lauren Cohan, Danai Gurira, Sonequa
Martin-Green, Alanna Masterson, Michael Cudlitz, Josh McDermitt,
Christian Serratos, Andrew J. West, Seth Gilliam.
The Walking
Dead è una serie televisiva statunitense prodotta dal 2010.
Ideata dal regista Frank Darabont, la serie è basata sull’omonima
serie a fumetti scritta da Robert Kirkman, anche
produttore esecutivo dello show, illustrata da Tony
Moore e Charlie Adlard e pubblicata dalla
Image Comics. Rispetto al fumetto, di cui comunque vengono seguite
le linee guida a livello di trama, la serie presenta parecchie
novità nella storia, come ad esempio l’introduzione di alcuni
personaggi inediti.
Laurie Anderson è
una musicista di estrema sensibilità e talento, capace di toccare
le corde dell’anima in una maniera che pochi altri al mondo
riescono a fare. Infatti è nota ai più per aver realizzato la
musichetta dello spot-progresso dell’AIDS negli anni ottanta,
quella col TUM-TUM martellante e i tizi circondati
da un alone azzurro manco fossero appestati. Poraccia. E calcolate
che quello era il suo pezzo più catchy e commerciale.
C’è da dire che il suo
minimalismo non aiuta. Per lo più le sue musiche sono una singola
nota ripetuta ossessivamente con su dei latrati casuali alternando
il tempo di 3/8 moderato andante a quello di 7/4 stracciacoglioni.
Arte astratta e sperimentale insomma, ma che ne volete capì.
Se non che, cosa che non sapevo,
pare che Laurie Anderson faccia anche dei film, e
uno, Heart of a Dog, lo presenta a
Venezia. Dico vabbè è una cosa di musica, andiamo. Quando hai la
lucidità di un fustino di Dixan e il tempo di 3
millisecondi per decidere prima che chiudano le porte della sala
con una formula magica indecifrabile manco fossero le miniere di
Moria, capita anche a volte di fare scelte
affrettate.
E insomma il film rivela dei tratti
dell’artista Anderson che nessuno ancora conosceva, per esempio
quello di portare sfiga: in un anno le sono morte la mamma (che ha
dovuto ascoltare la musica dello spot dell’AIDS allo sfinimento,
pòra vecchia, e a una certa aveva pure diritto alla pace eterna) e
la cagnetta che lei adorava come una figlia. Senza contare
Lou Reed, il marito, grande musicista (lui
intelligibile), scomparso nel 2013. Quindi scatta tutta una
riflessione su temi fondamentali dell’esistenza umana come la vita,
la morte, l’amore, il trapasso, la reincarnazione, l’undici
settembre, la fettina panata e i film di Pierino apocrifi dopo la
dipartita di Alvaro Vitali. E conseguentemente le
domande fondamentali che uno si pone durante i momenti bui
dell’esistenza (come ad esempio il Festival di Venezia a seconda settimana
inoltrata): chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? ‘Ndo sta er
cesso?
Il film parte con un sogno
dell’artista dai connotati horror, realizzato a disegni animati
(anzi, animali), dove lei si cuce sto pòro cane nella pancia e poi
finge di partorirlo tra atroci sofferenze di lei e del cane. Ma è
una cosa filosofica eh, perché per amare devi dare la vita. Lo
spiegavano anche in un film della Troma, non
ricordo se fosse Toxic Avenger – Parte IV o Killer
Condom. Comunque alla fine ti racconta tutta l’agonia de sta
pòra bestia, che negli ultimi anni era diventata cieca e paralitica
ma il maestro buddhista dice che l’iniezione letale sugli animali
ridotti allo stremo è uno scempio perché nessuno ha diritto di
togliere la vita a nessuno. Sarà.
Quindi per consolare ‘sto catorcetto
canino Laurie le insegna prima a dipingere e poi a suonare il
piano, e il grande colpo di scena è che si scopre che il cane,
cieco e paralitico, suona molto meglio di lei.
Tutto ciò mi ricorda una vecchia
barzelletta, con cui mi piace chiudere questo post che poi c’ho la
presentazione del mio libro e oggi devo far finta di essere una
persona seria dalle 17,15 alle 18,15 circa.
Nel salotto di una villa nobiliare
elegante e demodé un signore elegante e una dama sono seduti
meditabondi sulle loro poltrone, davanti a un camino scoppiettate,
con un bel cane di razza (diciamo un rat terrier, per omaggiare la
defunta cagnolina di Anderson, pace all’anima sua) che dorme
sornione accoccolato ai loro piedi.
Lui: “Deh, cara!
Essere o Non Essere, questo è il problema!”
Lei: “Oh, caro!
Perché pronunci queste parole arcane?”
Lui: “Ar cane? E
chi se lo incula er cane?”
Ai posteri
(Ang)
E infatti io il cane non me lo so
inculata, e ovviamente vincerà il Leone d’Oro.
Segnatevelo.
Ma io stamattina avevo una cosa
seria da fare: ritornare donna. Ho cercato Hooper
da qualche parte, visto che gliè venuto bene il colpaccio con
Redmayne, e io diciamocelo che so’ ‘la danni girl’ potevo pure
impietosirlo. Ma niente, credo sia scappato sulla lancia di Ang,
per cui mi tocca fa il gatto bagnato con le meravigliose ragazze
della L’Oreal.
Vi premetto che sono arrivata al
salone che avevo du occhi pesti grandi quanto la Nigeria. Questo
perché mi sono svegliata in modo strano, sto provando a ricostruire
le mie ultime 24 ore.
Ricordo vagamente che ero alla festa
di un film italiano che per discrezione non dirò, e ho fatto le 4.
Il party si è tenuto a Bobbio, abbiamo preso una
lancia che si è dematerializzata e rimaterializzata nel fossato di
un antico chiostro di monaci trappisti, che hanno accolto gli
invitati su un tappeto di luppoli. Appena entrati, un coro
di monache dirette da Whoopi Goldberg inneggiava
all’amore di Dio cantando una versione gospel di ‘Le
ragazze lo voliono melìo’ (ah no quello è n’altro film).
Insomma, capite bene che con uno stato d’animo che per semplicità
definirò solamente ‘mesto’ entro silenziosa con le mie fide compari
in questo posto, e dovevo sospettare qualcosa in effetti. Mi
avvicino al bar, dove servono solo cocktail a base di spremuta di
pancreas di pavone. Gusto strong. Per giustizia
devo ammettere che da ste parti ho provato intrugli molto peggiori,
tipo il vino della casa sventra stomaco dell’altra sera. Va bene.
Parte la musica seria: vedo gente incappucciata e libidinosa che
inizia a ballare, balli tipo ‘il ballo del mattone’, ‘dammi una
lametta che mi laglio le vene’, me ricordo vagamente che è la festa
di un film e continuo a preoccuparmi in maniera sempre più agitata
della mia incolumità. A un certo punto, non faccio in tempo a
trovare la porta d’uscita, che qualcuno urla:
‘Fidelio!’ e il pavimento si sgretola e ci
troviamo in una sala al piano di sotto, gialla, dove ci servono la
cena. Tutto molto buono, devo dire, specialmente una pietanza. Mi
sono fatta dare la ricetta, adesso ve la dico:
Polpettine speziate al
sangue del tuo sangue con capperi di Pantelleria.
Difficoltà:
bassa
Per 4 persone
Prendete 10 uova dal pollaio di
Sorrentino, del pane raffermo e un po’ di critici
cinematografici dopo che avete proiettato in loop l’ultimo film di
Guadagnino. Mi raccomando prendeteli giovani e
dalla Sala Grande, che altrimenti si sente che non sono freschi e
non vengono bene le polpette. Sale, olio e pepe quanto basta.
Prendete una planetaria (quanto mi
sento cazzuta quando so i termini tecnici), rompete le uova, anche
i coglioni, così per gradire, e aggiungete sale, pepe, formaggio
grattugiato, e metteteci un po’ di allegria mentre impastate, e che
cazzo. Triturate gli spettatori del film, per insaporire prima di
infierire col macinacarne, mi raccomando, ditegli che sono dei
dementi perché hanno sprecato due ore della loro vita. Dopo unite i
due composti, fate delle piccole polpettine. Prendete una padella,
scaldate dell’olio e rosolate le polpette per 5-6 minuti da
entrambi i lati. Togliete dal fuoco, salate. Servite con del bloody
mary aromatizzato con del buon tabasco e dei capperi di
Pantelleria.
Poi ricordo il suono della sveglia.
Ho vomitato. Mi sa che le uova non erano del pollaio di Sorrentino,
ma di quello di Messina.
L’11 settembre a
Venezia, alle 10.30 presso la Sala Tropicana 1
dell’Hotel Excelsior, si svolgerà la premiazione
del Green Drop Award 2015, premio collaterale della 72a
Mostra del Cinema che viene assegnato al film che meglio interpreta
le tematiche di sostenibilità tra quelli in concorso.
Al centro della cerimonia,
l’omaggio a “Ritorno al futuro” in occasione del
trentennale del film. La giuria del Green Drop Award
giungerà al Lido a bordo di una DeLorean, il
modello di auto che nel secondo episodio della trilogia utilizza
“scarti alimentari”: un simbolo di come il cinema abbia immaginato
un’innovazione green che si sarebbe concretizzata trent’anni dopo
con il biometano prodotto con i rifiuti organici.
Venerdì 11 settembre a
Venezia, alle 10.30 presso la Sala Tropicana 1
dell’Hotel Excelsior, si conoscerà il vincitore
del Green Drop Award 2015, premio collaterale della 72a
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, organizzato da Green
Cross Italia e assegnato al film che meglio rappresenta le
tematiche di sostenibilità tra quelli in gara.
A bordo della Delorean
di Ritorno al Futuro
A scegliere la pellicola che “meglio abbia interpretato i valori
dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare
attenzione alla conservazione del Pianeta e dei suoi ecosistemi per
le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i
popoli” sarà la giuria presieduta da Remo Girone,
e composta da Francesca Inaudi, Sebastiano Somma, Paola Comin e
Lucia Grenna, che in occasione della cerimonia giungerà a
bordo di una DeLorean DMC-12, in omaggio ai 30 anni
di “Back to the future – Ritorno al futuro”.
La DeLorean è infatti il modello di auto reso famoso
dal film, simbolo di come la finzione cinematografica sia
riuscita ad immaginare un’innovazione green che si sarebbe
concretizzata trent’anni dopo.
Perché la
DeLorian
L’inizio del secondo episodio della trilogia, vede “Doc”
(Cristopher Lloyd) far rifornimento di scarti
organiciper viaggiare nel tempo dal 1985 fino al
21 ottobre 2015.
Quella che tre decenni fa era solo finzione cinematografica oggi è
diventata realtà grazie al biometano, un
combustibile rinnovabile ottenuto raffinando il biogas generato
dalla cosiddetta “digestione anaerobica” (tecnica utilizzata nel
riciclaggio della frazione organica dei rifiuti che consente di
abbinare il recupero di materia a quello di energia).
La presenza della DeLorean alla
premiazione del Green Drop Award 2015, è realizzata in
collaborazione con il Consorzio Italiano
Compostatori (CIC), associazione italiana per la
produzione di compost e biogas che annovera diverse realtà
pioniere della produzione di biometano per
autotrazione prodotto da scarti organici. Grazie agli
sviluppi in questo campo, un’auto a basso impatto ambientale
alimentata dal recupero dei rifiuti non è più “roba da film”: le
prime stime calcolate su un motore bicilindrico a biometano
evidenziano un risparmio in termini di emissioni di CO2 del
45% rispetto a un motore tradizionale.
Siamo sicuri che a sentire titoli
del calibro di Scarface, Carlito’s Way, Carrie – Lo
Sguardo di Satana, Il Falò delle Vanità, Mission:
Impossible e Gli
Intoccabili, solo per citarne una manciata in una
lista di ventinove, può tornarvi alla mente solo un unico, grande
nome: Brian De Palma. Classe 1940, terzo di tre
figli, personaggio dall’aspetto un po’ rude ma dall’animo gentile,
in netto contrasto con molti dei suoi film in cui si celebra la
violenza più spietata. Un uomo divenuto un simbolo della sua
generazione, che conta gente sconosciuta come Steven Spielberg, Martin Scorsese, George
Lucas, e capace di ritagliarsi uno spazio e uno stile
propri, di creare nuovi linguaggi. Oltre al pubblico, che lo osanna
da oltre quarant’anni, lo sanno bene anche Jake
Paltrow e Noah Baumbach (regista
rivelazione di Frances
Ha), che dopo dieci anni di chiacchierate sul suo
cinema e sul suo modo di fare cinema hanno deciso di girare un
documentario a lui dedicato.
Una lezione lunga
centodieci minuti, durante la quale il regista di Newark si
racconta senza fronzoli, senza binari. Camera fissa su di lui,
costante, e una quantità innumerevole di spezzoni e materiale di
vario genere con la sua voce sempre sullo sfondo, è questo
De Palma. Un film evento che attraversa,
titolo per titolo, una carriera lunga decenni, fatta di momenti di
disperazione ma anche di enormi successi, di pessimi colleghi e
inestimabili amici, ovviamente costellata di aneddoti più e meno
divertenti. Se dal punto di vista tecnico non possiamo parlare di
un prodotto particolarmente brillante, poiché è molto lineare e
privo di reali idee, dal punto di vista analitico si potrebbe
invece dire che tutto questo sia una scelta voluta. Tutta
l’attenzione è infatti focalizzata sugli occhi del regista e sulle
sue parole, senza alcun elemento di distrazione.
Una masterclass in piena regola,
che vi farà venire voglia di procurarvi una macchina del tempo e
tornare almeno quarant’anni indietro, solo per studiare cinema
negli USA. Di catapultarvi in un’epoca in cui Robert De Niro era vostro compagno di corso,
si girava in continuazione e Steven Spielberg vi
telefonava dalla sua auto, essendo fra i primi americani ad avere
un telefono fisso nell’abitacolo della macchina. Tutto all’ombra di
Alfred Hitchcock, il deus ex
machina che tutto ispira, tutto crea, che dal primo momento di
lucidità cinematografica ha segnato la personalità di De Palma, e
il suo modo di vedere la settima arte. Spingendolo ad andare oltre,
a impiegare anche giornate intere per una sola inquadratura, un
solo movimento di macchina, nell’imbarazzo generale della
produzione. Una metafora dell’andare oltre, del vedere cose che
altri non vedono, il “Break on through to the other side”
dei Doors, necessaria a lasciare un solco profondo
nella storia.
Poche cose sanno essere
imprevedibili come la vita. Basta un infinitesimo di secondo, un
attimo, per ritrovarsi a fare i conti con qualcosa di
inaspettato; per fronteggiare un incidente, la morte stessa, oppure
la salvezza. Nonostante la poca originalità del tema, il maestro
Jerzy Skolimowski (regista de La
ragazza del bagno pubblico,
Moonlighting e persino attore fugace in
The Avengers di
Joss Whedon) gioca con le vite delle persone,
formiche intente a muoversi velocemente in città folte come
formicai. Assistiamo così su schermo a undici minuti casuali di
altrettante storie, un lasso di tempo relativamente breve ma che
riesce a dilatarsi e a contenere diversi punti nodali.
I destini di un marito
geloso che perde la testa, di un’attrice sexy che l’ha sposato, di
un viscido regista di Hollywood (Richard Dormer, ovvero Beric
Dondarrion di Game of Thrones), un corriere della droga piuttosto
strambo, una giovane donna con il suo cane, un venditore di hot dog
in libertà vigilata, uno studente in missione chissà per quale
società segreta, un lavavetri d’alta quota, un disegnatore, una
squadra di paramedici e un gruppo di suore affamate si incontrano
in un finale rallentato, spettacolare e ricco di tensione. Tensione
che accompagna lo spettatore in modo costante durante tutta la
proiezione, grazie a una colonna sonora da thriller puro e a una
regia che trasforma ogni scena in un salto nel vuoto. Esaurito il
tema dell’imprevedibilità dell’esistenza, che ridimensiona l’uomo a
un dead pixel qualsiasi su un schermo
funzionante, 11 Minutes fa però
molta fatica a decollare, a coinvolgere il pubblico su piani
differenti dal puro intrattenimento.
Peccano di genuinità anche le idee
alla base del montaggio alternato, che mescola pochi secondi di
ogni vita, dei fatidici undici minuti, come si fa con le carte di
un mazzo; un meccanismo affatto innovativo, che si può ammirare –
in forma più elementare, certo – persino ne I
Simpson, episodio Trilogia di una Giornata nella
stagione 12. Nell’episodio viene mostrata la medesima giornata dal
punto di vista di Bart, di Homer e di Lisa. Tornando al film, non è
neppure chiaro se il numero undici sia simbolico o meno: i
grattacieli presenti, gli aerei, la stanza d’albergo 1111, fanno
implicitamente pensare alle Torri Gemelle e all’11 settembre, ma
troviamo improbabile una connessione diretta. La sola natura che
resta esplicita, davanti agli occhi di tutti, è tecnica, infatti
senza alcun dubbio si può parlare di un prodotto realizzato
splendidamente, con un’ottima fotografia e un alto senso del
divertimento. L’autore polacco si diverte, e si vede, e tenta
di divertire, guardare il tutto con piglio troppo critico e
aspettative di spessore può solo rovinare l’esperienza, se non
distruggerla.
Già annunciato un anno fa, lo scorso
Ottobre, il remake di Cabin Fever sembra
ora essere molto vicino: la IFC Midnight ha appena annunciato
che si occuperà della distribuzione del film in Nord America,
e che la data di uscita è prevista per il 2016. Come
nell’horror originale del 2002, anche nel remake la storia sarà
incentrata su un gruppo di studenti che affittano uno chalet in
montagna per divertirsi e fare baldoria, e che finirà invece per
diventare vittima di un virus carnivoro che scatenerà il
panico. Eli Roth, già autore dell’originale,
comparirà anche in questa versione come produttore esecutivo. Nel
cast compaiono: Gage Golightly
(Teen Wolf), Dustin
Ingram (Paranormal Activity 3),
Samuel Davis (From Dusk Till
Dawn), Matthew Daddario
(Delivery Man) e Nadine
Crocker (Deadgirl).
Cresce l’attesa per il ritorno in
onda di The Vampire Diaries 7,
settimo ciclo di episodi della serie televisiva di successo firmata
The CW. Ebbene oggi via TvLine arriva una
nuova foto ufficiale di Lily Salvatore: