Il settimo Mouse
d’Oro – il premio dei siti di cinema – assegnato alla
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia va a
Rabin, the Last Day di Amos Gitai, votato
il miglior film del Concorso dai collaboratori dei siti di cinema
che compongono la giuria, mentre il Mouse
d’Argento al miglior film fuori della competizione va a
Spotlight di Tom McCarthy.
La lucida, coraggiosa e potente
ricostruzione filmica messa in scena da Amos Gitai ha da subito
colpito i giurati, rapiti anche dalla sapiente classicità di un
altro film coraggioso come quello di Tom McCarthy.
Un’ambientazione cara ai giurati,
spesso luogo di accese chiacchierate al termine delle proiezioni
della Mostra, che permetterà di mantenere un’atmosfera informale e
conviviale. Interverranno i vincitori e Sara Sagrati, ideatrice e
curatrice del premio, che consegnerà il tradizionale Mouse Pad
commemorativo.
Nato nel 2009 su idea di Hideout.it,
il Mouse d’Oro è cresciuto nel corso degli anni,
arrivando a coinvolgere una giuria sempre più numerosa e variegata
per un totale di 83 siti italiani di cinema e oltre 100
giurati.
Il premio, nato per dare visibilità
ai siti di cinema, è diventato un vero e proprio circuito di
webzine, redazioni e blog che si occupano di informazione, critica,
passione e servizi cinematografici. Un insieme di punti di vista e
voci differenti, che attraverso il Mouse d’Oro
“mediano” le loro preferenze, identificando film capaci di mettere
d’accordo le diverse anime di un luogo vasto e variegato come il
web. Un vero e proprio termometro che misura i gusti e le
preferenze del pubblico interessato al cinema.
I giurati singoli esprimono un voto
numerico da 1 a 10 per tutti i film presenti al Festival. La
classifica viene stilata calcolando la media per sito di
appartenenza che va quindi a formare il voto definitivo.
L’elenco delle webzine aderenti è
nella pagina successiva, mentre l’albo d’oro delle precedenti
edizioni è consultabile online nel sito www.mousedoro.it.
È iniziata il 10
settembre la 20sima edizione del Milano Film Festival, creazione
dell’agenzia esterni che, negli anni, si è guadagnato un posto
rilevante nella vita culturale cittadina ma anche nazionale. Fin
dai primi anni di esistenza, il festival si è proposto come
luogo di scoperta di nuovi talenti e di sperimentazione. Le sedi
delle proiezioni sono sparse all’interno del cuore culturale della
città, il cui centro è il Teatro Strehler, in cui si svolgono
le proiezioni dedicate alla selezione internazionale dei
cortometraggi, e dove una delle sale, con architettura che ricorda
sia il Globe theatre shakesperiano che le tradizionali case di
ringhiera milanesi, è dedicata a un’attrice che è sintesi
della cultura milanese: Mariangela Melato, grande
attrice di teatro e cinema, recentemente scomparsa.
Il festival ha anche una sede
all’aperto, nel mezzo del Parco Sempione, in cui si svolgono le
proiezioni della sezione Video Espanso, dedicata agli
sperimentatori della settima arte e una allo storico Spazio
Oberdan.
Il Miff ha aperto con la
proiezione dell’unico film etiope selezionato l’anno scorso al
festival
di Cannes, Lamb e prosegue fino al 20
Settembre. Il 17 alle 20.30 in proiezione gratuita verrà proposto
l’ultimo film di Anton Corbjin,
Life, con Robert
Pattinson. Molti i documentari, come quello su Archie
Shepp, uno dei creatori del free jazz, The sound before
the fury o i film della
sezione Colpe di stato, che si
sofferma sulla realtà complessa del sistema di potere nel mondo,
sempre attenta alla sperimentazione del linguaggio e alla
documentazione del reale. Dieci titoli con relativi incontri. Si
parte con Tell Spring Not To Come This Year di
Saeed Taji Farouky e Michael McEvoy, che saranno
presenti al festival, che ci trasporta sul campo di battaglia di
una guerra mai finita, ma tragicamente non più
raccontata. Nella zona pubblica del Parco Sempione, oltre che
alle proiezioni gratuite, sono previsti dj set, serate tematiche
come quella dedicata al gruppo di videomaker che è dietro
al Terzo segreto di
satira, oltre che gli aperitivi e il sunset dj
set che avranno luogo sul sagrato del Teatro Strehler, dove ci
saranno anche gli incontri con i registi.
Maggiori informazioni sul sito:
milanofilmfestival.it
Da Ruttopedia>
“Il ‘malincojonimento’ è un sentimento tipicamente
festivaliero, che il giornalista di cinema – meno l’avventore
casuale, per quanto anch’esso non se ne possa dire totalmente
immune – può esperire nel corso della fase conclusiva di una
kermesse lunga e impegnativa come ad esempio la Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Trattasi
di sentore misto, sospeso tra il desiderio che tutto si concluda
presto con conseguente rilassamento delle stanche membra – o degli
stanchi membri, per chi ha trovato anche modo di copulare
copiosamente – e la nostalgia canaglia che ti attanaglia nella
prospettiva di lasciare un luogo in cui ha speso giorni intensi ma
stimolanti, magari in compagnia di amici cari, colleghi stimati e
gente simpatica”.
Ragazzi, ci siamo. Questo sarà
l’ultimo post dal Lido ed è un po’ così che ci sentiamo, inutile
negarlo. Che se è vero, come vi abbiamo spiegato, che un Festival
inizia molto prima della data ufficiale, con programmi e
preparativi, è anche vero che inizia a finire un po’ prima del
previsto, sgretolandosi pezzettino alla volta, lentamente ma
inesorabilmente. Oggi molti colleghi hanno già fatto la valigia –
che della premiazione, comprensibilmente, se ne sbattono le ciglia,
a meno che non la debbano seguire per lavoro come me – e si sono
trovati di fronte a quel mistero dell’Universo che vuole che la
roba entrata in borsa all’andata – la stessa, identica – non ne
voglia sapere di far lo stesso al rientro, e pare ingrassata anche
lei per i troppi Spritz e aperitivi a buffo. Il
viale è più silenzioso, per quanto s’attenda ancora, per questa
sera, l’arrivo di Vasco Rossi per un documentario
che è stato già lodato dalla critica per l’asciuttezza e la sintesi
dei dialoghi (“eeeeh”, “già”, “eeeeh” ripetuto per due ore).
Presto nemmeno il
Lion Bar esisterà più che, si sa, lo smontano già
la sera del sabato, e se il giorno dopo vuoi andare a farci
colazione prima dell’imbarco ci trovi un muro di mattoni, come il
negozietto Safarà di Dylan Dog.
Ma in generale, si ha l’impressione che tutto il Lido sia un po’
come il paesino di Brigadoon, che
compariva per un solo giorno ogni cento anni. Qui lo fanno una
volta l’anno – consoliamoci – ma il concetto è quello.
E insomma un po’ tristi lo siamo, ma
anche parecchio sfranti (da qui il ‘cojonimento’)
perché alla fine, crediateci, qui se ci vieni per lavoro, si fatica
tanto. Non fate quelle facce. Non è un “lamento griffato”.
Personalmente sono cosciente del fatto che il mio sia il lavoro più
bello del mondo dopo la rockstar alcolizzata, il fumettista porno e
lo slacciatore qualificato di quinte di reggiseno, ma sono anche
corse continue, pasti saltati o consumati male, sonno perso e
soprattutto tanti giorni lontano da casa e dai propri affetti. Che
anche noi critici ce l’abbiamo, un cuore, sepolto da strati di
celluloide e tartine. Quasi mai finiamo per vedere davvero il film
che volevamo, perché alla fine lo scelgono per noi i nostri capi,
il destino cinico e baro o semplicemente la nostra vescica. Certo è
meglio dell’altoforno, ma dopo dodici giorni la stanchezza la
senti. Quindi dopotutto, questo ritorno a casa un po’ lo rifuggi e
un po’ lo desideri, che tanto sai che ritrovi più o meno tutto e
tutti qui (speriamo senza quei fottuti petali sul red
carpet che ormai hanno scassato la minchia di brutto)
l’anno prossimo. Perché Venezia è bella, sì, ma sinceramente non ci
vivremmo, ve lo abbiamo sempre detto.
Voi non disperate, che Ang &
Vì non vi abbandonano. Non ancora. La prossima settimana,
a mente lucida (ma non troppo, non sia mai) vi lasceremo un ultimo
post di bilancio post-premiazione, che se è come quella degli
ultimi anni fa ride parecchio. Si vocifera che vinca il capolavoro
di Amos Gitai, Rabin – The Last Day.
Quindi vincerà un film demmerda che piace solo al presidente di
Giuria. Magari Guadagnino o quel famigerato documentario sullo
scarabeo stercorario. E poi, se proprio non potete fare a meno di
noi – è retorico, certo che non potete – tra manco un mese (come ha
molto umanamente ricordato la collega Marilena
Vinci, che tra l’altro paga col mal di pancia lo scotto di
avermi preso per il culo tutta la prima settimana per il mio
volermi astenere dall’alcool. Però guarisci presto Mari) c’è il
Festival di Roma, e si ricomincia tutto daccapo.
Noi ci saremo, e voi?
(Ang)
Cari ragassuoli, ha ragione
Ang. Qua al Festival iniziano a partire un po’ di
persone, i trolley trascinati sul Lido che tra un po’ ci
allontaniamo ancora di più come effetto butterfly e ci dovete
recuperare dentro al triangolo delle bermuda. Persino i
petalidemmerda del red carpet so’ caduti, niente, è tutto come
dire, molto decadente. Ormai siamo tutti bipolari, passiamo dalla
voglia di restare, ve prego, fatece vedè qualcosa ancora, pure
il filmino della comunione di Cuaròn, a oddio quando
finisce sta tortura? Oggi ho visto gente che piangeva e rideva
nello stesso momento, ristoratori del Lido che mettevano all’asta
le ultime gocce di Spritz, ormai tutto fluisce verso il viale del
tramonto.
Oggi vi racconto di quel momento in
cui il Festival inizia a diventare un reparto di gastroenterologia
qualunque. Di solito succede poco prima della chiusura. Il primo
critico più fragilino inizia a sentirsi male, ma, stoico, continua
a entrare in sala stampa. Da quel momento in poi è
pandemia: inizia a inoculare il virus in tutte le
sale in cui entra, a tutte le proiezioni e cene coi colleghi. Da
quel momento in poi succedono due cose: le discussioni vertono
tutte su Oki, antispasmici, e Enterogermine
varie. Persino a cena, tutti
sono stile Raniero in Viaggi di Nozze,
niente, si improvvisano primari e ti cominciano a somministrare
qualsiasi medicina, o consigliarti qualsiasi tipo di rimedio. Un
mio collega una volta ha fatto un mix di medicinali per non
scontentare nessuno e si è pietrificato come il Leone al -1. Ancora
oggi, passando, la gente si inginocchia e lo ricorda, come massimo
esempio di diplomazia festivaliera che qua serve. E qui mi
ricollego alla seconda cose che succede: le sale so’ piene di gente
incappucciata, insomma non è che ti senti proprio a tuo agio quando
entri. Ma questo è il meno, il più è quando a causa di cappelli,
berretti, ombrelli e ingombri vari in spazi angusti iniziano gli
scontri a fuoco. Perché quando il festival finisce, la pazienza è
ormai al limite, e la rissa te scatta in un attimo. Ieri abbiamo
assistito a una scena pazzesca: un tipo voleva una pizza, e il
proprietario del locale in effetti gliel’ha data, solo che gliel’ha
tirata in faccia. Peccato che voleva magnà, insomma c’aveva fame.
Ma non è che puoi stare a sindacare, pure quella era ‘na pizza, poi
se tu lo chiami schiaffo so cavoli tuoi. Lo sai, qua ti devi
adattare, te lo abbiamo detto più volte, sciocchino.
Comunque ieri sono entrata in
farmacia e me pareva la fila per la sala Perla, tant’è che ho
chiesto ‘ma che film danno?’. Si è girato ed era Scamarcio, anche
lui in preda a una non meglio identificata forma di mal di pancia.
Io un sospetto ce l’ho, ma vi lascio vedere il film.
Comunque vi stupirò dicendovi, con
meraviglia, che sono ancora una donna felice. Per cui vi saluto e
vado a vedere Per amor vostro un film in cui la Golino
prova a vincere la Coppa Volpi. Ce la farà?
Sicuramente non saremo i soli a cui
sarà venuto in mente Pino Daniele, e a quando
cantava Anna verrà e sarà un giorno pieno di sole, e allora sì
ti cercherei forse per sognare ancora, sì, ancora. Sarà una
canzone tornata alla mente a molti, non solo perché Per
Amor Vostro è profondamente legato a Napoli e alla
napoletaneità, ma soprattutto perché la protagonista Anna
è un’anima in pena, sofferente, in cerca del suo personale
riscatto. Nei confronti di un passato affatto giusto, di un
presente libero solo a metà, fra un lavoro conquistato con i denti
e un marito orco e delinquente. Si sa, le grandi conquiste della
vita richiedono coraggio, cieca spavalderia, ma è più difficile
quando si rischia di prendere botte pesanti come macigni, se non di
essere uccisi, quando in gioco ci sono le vite di tre figli
adolescenti e la loro stabilità.
Anna però non demorde, come non ha
mai fatto e mai farà, anzi la sua determinazione è simbolo di una
città intera che resiste nonostante tutto. Nonostante la camorra,
il marcio che serpeggia fra le sue strade lastricate di sudore e
sangue, i sacrifici enormi pe campà e tirà annanz. Un luogo
immortale fatto di contrasti, di luoghi sotterranei e oscuri come
le catacombe, i cimiteri, opposti all’estrema vitalità della
superficie, fatta di mare, sole, cielo e passione. Un mondo in
bianco e nero in costante lotta con il colore, immaginato da
Giuseppe M. Gaudino in maniera dinamica, onirica,
sanguigna, con sfumature nostalgiche prese a piene mani dal
neorealismo italiano e la nouvelle vague
francese. Contaminazioni che generano immagini straordinarie,
pregne di emozione in ogni fotogramma, anche se non tutto è oro
colato.
La sensazione è che il regista e
scenografo partenopeo, al suo secondo lungometraggio dopo
Giro di Lune tra Terra e Mare del 1997,
volendo creare un lavoro incredibilmente somigliante all’animo
estroverso della sua terra e della sua gente, abbia strafatto. I
momenti onirici appaiono infatti troppo marcati, così come gli
sbalzi da un mood all’altro, per terminare in un finale
smaccatamente pomposo. Troppi elementi di disturbo, troppe
spiegazioni di una storia che ormai lo spettatore ha messo insieme
nel corso dell’intera durata. Bisogna però sottolineare come, alla
fin della fiera, l’obiettivo prefisso dal soggetto venga ampiamente
raggiunto; non solo si riconsegna ad Anna la sua corretta
dimensione, si racconta come tante, tantissime cose in quel di
Napoli siano ancora ferme e cristallizzate a decenni fa.
Dalle attività criminali alla
semplicità delle persone, dalle tradizioni alle credenze popolari,
senza un qualsivoglia retrogusto critico. Si prende semplicemente
atto della realtà, bella o brutta che sia, lodandone i suoi tratti
distintivi e caratteristici. Veicolo del messaggio il volto segnato
di Valeria Golino, i suoi capelli crespi, la sua
voce affannata, che probabilmente porta a casa il miglior lavoro
della sua carriera sino ad ora, oscurando i compagni di viaggio
Massimiliano Gallo e Adriano Giannini. Una donna come tante che si
eleva a Madonna, a portatrice della croce e dei peccati del mondo,
mediatrice insieme al figlio Gesù della resurrezione dagli
inferi.
Per celebrare i suoi 10 anni di
attività, il canale Youtube How It Should Have Ended ha pubblicato un
video parodia utilizzando come testo “corretto” il brano di
Taylor SwiftBad Blood e intitolandolo
Bat Blood in onore del vocalist di turno, ovvero
Batman.
Nel video parodia il Cavaliere
Oscuro recluta una squadra strabiliante per sconfiggere
Superman!
Il riferimento è chiaramente a
Batman v Superman e risponde
in modo scherzoso alla domanda che tutti si fanno: come farà
Batman, un uomo anche se dotato di abilità sopra la media, ad
affrontare l’ultimo figlio di Cripton senza rimanere ucciso?
ScreenCrush ha
intervistato Joss Whedon che ha svelato un
interessante easter egg, un riferimento o dettaglio nascosto, in
Avengers:
Age of Ultron.
Whedon ha fatto riferimento alla
scena della visione di Thor, in cui il dio del tuono vede Asgard e
incontra una serie di personaggi misteriosi e bislacchi. In una
scena in particolare si notano tre uomini con delle maschere
rispettivamente da lupo, ariete e cervo (wolf, ram e hart).
Ebbene, durante la conversazione è
venuto fuori che si tratta di un riferimento a
Angel, spinoff di Buffy
l’ammazzavampiri, la serie ideata sempre da Whedon.
“In Angel, il Lupo, l’Ariete e il Cervo erano un antico trio di
demoni che, nei giorni moderni, erano senior partner
dello studio legale Wolfram & Hart (wolf+ram e hart, appunto).
Attraverso questa organizzazione, il trio metteva in atto la sua
opera malvagia, rappresentando assassini e altri individui
maligni”.
Ma a che pro introdurre un
riferimento così articolato con la serie Angel in un film Marvel? Considerando il contesto,
si potrebbe trattare di un indizio su quello che saranno le
difficoltà di Thor nel prossimo Thor Ragnarok.
La trama ufficiale del film diretto
da Joss Whedon è la seguente: Quando Tony Stark cerca di avviare un
programma di pace, le cose degenerano e i più grandi eroi della
Terra, tra cui Iron Man, Captain America, Thor, l’Incredibile Hulk,
Vedova Nera e Occhio di Falco, saranno messi alla prova, mentre il
destino del pianeta è a rischio. Il villain Ultron emerge, e
spetterà agli Avengers impedirgli di attuare i suoi terribili
piani, e presto scomode alleanze e situazioni inaspettate apriranno
la strada a un’avventura originale, su scala globale. La squadra
deve riunirsi per sconfiggere James Spader nei panni di Ultron, un
terrificante megacattivo deciso ad annientare il genere umano.
Sulla strada, gli eroi affronteranno due misteriosi nuovi arrivati,
Wanda Maximoff, interpretata da Elizabeth Olsen, e Pietro Maximoff,
interpretato da Aaron Taylor-Johnson, incontrando anche un vecchio
amico in vesti nuove, quando Paul Bettany diventerà Visione.
Avengers:
Age of Ultron uscirà – nei formati 2D, 3D e IMAX 3D –
il primo maggio 2015 negli Stati Uniti mentre per quanto concerne
le sale cinematografiche italiane l’uscita è prevista qualche
giorno prima, il 22 aprile 2015
Il network americano della ABC ha
diffuso una nuova foto di Jennifer Morrison in
Once Upon a Time 5, l’atteso quinto ciclo
di episodio. Nella foto anche l’attore Robert
Carlyle:
C’era una
volta (Once Upon a Time) è una serie
televisiva statunitense di genere fantasy, in onda
sulla ABC dal 23 ottobre 2011. La serie è
liberamente ispirata a leggende e ai racconti classici
della letteratura fantasy e soprattutto delle fiabe,
ma impostati al giorno d’oggi, facendo spesso riferimento
ai film d’animazione Disney tratti dagli stessi, da cui
si riprendono nomi, personaggi e luoghi specifici.
Nel 2013 ne è stato tratto
uno spin-off: Once Upon a Time in Wonderland.
Il network americano della FX ha
diffuso le prime foto di Z Nation
2×08, l’ottavo episodio che a quanto pare avrà come
guest star nientemeno che George RR
Martin:
Il network americano della
The CW ha diffuso le foto promozionali
di The Vampire Diaries 7×01, il
primo episodio e season première che si intitolerà “Day One of
Twenty-Two Thousand, Give or Take”
Dopo tanti rumors legati a un
possibile cross over trai due mostri più famosi del cinema, arriva
finalmente la conferma autorevole. Deadline riferisce che la
Warner Bros e la Legendary Pictures stanno prendendo accordi per
realizzare in collaborazione un mash up tra Godzilla e King
Kong.
I piani sono quelli di far uscire al
cinema sia il sequel del Godzilla di
Gareth Edwards, sia Kong Skull
Island (ancora senza titolo ufficiale) e poi di
lavorare insieme a un sequel ideale per entrambi i film in cui i
due mostri si scontreranno. Questo implica che le cose andranno
fatte comunque per gradi, anche se secondo quanto riporta Deadline,
le pratiche si stanno svolgendo molto velocemente.
Lo
scontro KingKong vs
Godzilla era già stato visto al cinema nel 1962, ma
si trattava di due persona dentro a tute di gomma. Adesso le cose
sono cambiate, tecnicamente parlando, e siamo sicuri che chi ama il
grande spettacolo al cinema può cominciare a fregarsi le mani.
Il network americano della
CBS ha diffuso le foto promozionali
di The Big Bang Theory 9×02, il
secondo episodio dell’atteso nono ciclo che si intitolerà “The
Separation Oscillation”:
La storia legata alla saga di
Pirati dei Caraibi è molto particolare
nel suo genere. Il primo film del 2003, basato su
un’attrazione, ha sbancato i box office e ha dato vita a un lungo
franchise che, come spesso accade, ha offerto una qualità
inversamente proporzionale agli incassi, man mano che i capitoli
procedevano.
Sembra però che, arrivati al quinto
capitolo, alla Disney si siano fatti qualche domanda e abbiano
provato a cambiare le cose, dal punto di vista qualitativo.
A dirlo è Kaya
Scodelario, protagonista femminile di Pirati
dei Caraibi 5, che ha dichiarato che questo nuovo
capitolo delle avventure di Jack Sparrow sarà molto più vicino alle
atmosfere e allo spirito del primo film. “I produttori vogliono
tornare alle origini – ha dichiarato Kaya – vogliono che
sia di nuovo un viaggio epico che possa avere senso tenendo insieme
tutte le storie, ma anche proporre nuovi racconti”.
La Scodelario ha anche anticipato
qualcosa del suo personaggio, Carina Smyth: “Carina è
un’astronoma, un’accademica. Combatte per avere il diritto di
studiare all’università, perché le donne non potevano farlo
all’epoca. Quindi lei ha il suo viaggio da compiere, cercare il
tridente di Poseidone, e ha un diario con degli indizi e nel suo
viaggio incontra Jack, che ovviamente incasina tutto, come al
solito. È divertente!”
[nggallery id=1773]
Dopo La maledizione
della prima luna, La maledizione del forziere fantasma, Ai confini
del mondo, Oltre i confini del mare, arriva il quinto
capitolo della saga: Dead Men Tell No
Tales.
Le
riprese, iniziate lo scorso febbraio, sono state poi bloccate
a causa di un infortunio di Johnny Depp fuori dal
set. La produzione tuttavia assicura l’uscita della pellicola, come
da programma, per il luglio del 2017.
In questo film, vedremo il Capitano
Jack Sparrow braccato dai pirati fantasma al seguito del temibile
Salazar, fuggito dal Triangolo del Diavolo. Per riacquistare la
libertà al povero pirata non rimarrà che trovare il leggendario
Tridente di Poseidone, l’unico oggetto in grado di donare al
possessore il controllo totale dei mari.
La Lionsgate
ha diffuso il primo teaser poster di The Divergent
Series Allegiant Parte 1, l’atteso epilogo con diviso in
due parti del franchise con Shailene
Woodley.
Nel cast, oltre
a Shailene Woodley, Theo
James, il
premio OscarOctavia
Spencer e Naomi Watts vi
sarà Jeff Daniels, che interpreterà il
villain di turno, e ritorneranno membri del cast
quali Ray Stevenson, Zoë
Kravitz, Miles
Teller, Ansel
Elgort, Maggie
Q, Keiynan
Lonsdale e Jonny Weston, così
come Mekhi Phifer e Daniel
Dae Kim. I nuovi membri del cast sono Nadia
Hilker e Bill Skarsgård.
Shailene Woodley in Insurgent
Allegiant – Parte
1 sarà diretto da Robert
Schwentke e scritto da Noah
Oppenheim, Adam
Cooper, Bill
Collage e Stephen Chbosky.
I primi due film della saga hanno
incassato più di 550 milioni dollari al box office mondiale e sono
i film della Lionsgate di maggior
successo nazionale al di fuori del franchising The
Hunger Games e Twilight.
Con i due capitoli in cantiere riusciranno a raggiungere il
traguardo del miliardo di dollari?
Ricordiamo che
la Lionsgate distribuirà Allegiant
– Parte 1 nelle sale americane il 18 marzo 2016.
Il quarto capitolo della serie, Allegiant – Parte
2, è previsto per il 24 marzo 2017.
Il network americano della The CW ha
diffuso il promo ufficiale di The Vampire
Diaries 7, l’attesissimo settimo ciclo di episodi
della serie televisiva con protagonisti Ian
Somerhalder e Paul Wesley:
Il network americano della The
CW ha diffuso le foto promozionali di The
Originals 3×01, il primo atteso episodico che si
intitolerà “For the Next Millennium”:
Il network americano FX ha diffuso
le foto promozionali di Sleepy Hollow
3×01, l’atteso primo episodio del terzo ciclo di
puntate che si intitolerà “I, Witness”:
Rebecca Ferguson,
affascinante attrice svedese protagonista femminile di
Mission Impossible Rogue Nation, ha già
rifiutato il ruolo al fianco di Channing Tatum in
Gambit, ma sembra che i cinecomics non siano lontani dai suoi
progetti.
Sembra infatti che la Ferguson sia
tra le nuove favorite al ruolo di Carol Danvers in
Captain Marvel.
Si tratta per ora solo di un rumor e
non si sa nemmeno se è stata davvero fatta un’offerta.
Considerando il suo
ottimo lavoro al fianco di Tom Cruise nei panni di
una spia inglese, la Ferguson potrebbe avere l’appoggio dei fan,
coniugando nella sua bella figura grazia, potenza e un certo grado
di mistero che addice a un supereroe con una doppia identità, oltre
a essere estremamente credibile nel ruolo di una donna capace di
mettere KO qualunque avversario.
Per il momento sono solo rumors ma
speriamo di avere presto notizia più chiare in merito.
Vi ricordiamo
che Capitan Marvel arriverà
al cinema il 2 Novembre 2018. Al momento non è stato ufficializzato
né regista né attrice protagonista.
Guarda il nuovo promo di un minuto
di Arrow 4, l’attesa nuova stagione che
partirà ad ottobre sul network americano The CW.
Il nuovo contributo video si intitola “Embrace Your Dark
Side”:
Arrow è una serie
televisiva statunitense sviluppata da Greg Berlanti, Marc
Guggenheim e Andrew Kreisberg. È basata sul personaggio di Freccia
Verde, supereroe protagonista di una serie di fumetti pubblicata da
DC Comics. Viene trasmessa dal 10 ottobre 2012 sul canale The CW.
In Italia la serie è stata trasmessa in prima visione su Italia 1
dall’11 marzo al 27 maggio 2013. Dal 10 gennaio va in onda in
Italia la seconda stagione su Italia 1, anche se precedentemente la
versione sottotitolata in italiano della stessa stagione è stata
trasmessa dal 22 ottobre 2013 suPremium Action.
La serie segue le avventure del
playboy miliardario Oliver Queen. Naufrago per cinque anni su
un’isola deserta, viene tratto in salvo e torna finalmente a casa,
a Starling City; giunto qui assumerà l’identità segreta nota come
“l’incappucciato” (o il giustiziere) per combattere il crimine e la
corruzione di Starling City, seguendo una lista di nomi trovata in
una tasca della giacca del padre prima di seppellirlo. Facendo uso
delle abilità fisiche, delle tecniche di lotta e dell’incredibile
maestria con l’arco ottenuta sull’isola con anni di pratica e
scontri mortali e aiutato dal suo braccio destro e confidente
Diggle e dall’abile informatica Felicity Smoak, perseguirà uno ad
uno i criminali.
Ecco alcune immagini che ci mostrano meglio i protagonisti di
X-Men Apocalypse. Nei nuovi scatti,
i protagonisti sono Psylocke e Arcangelo, insieme alle loro
controfigure, oltre a Apocalisse, Jean Grey, Ciclope e Nightcrawler
in immagini leakate.
Con Bryan Singer
alla regia e allo script, in X-Men
Apocalypse tornerà anche Simon
Kinberg a scrivere la sceneggiatura che si baserà su una
storia di Singer, Kinberg, Michael Dougherty e
Dan Harris.
Inoltre ci sono anche
già i primissimi dettagli relativi alla trama del film: il film
sarà ambientato una decina di anni dopo Giorni di un
Futuro Passato e rappresenta un passo successivo
nella storia. L’aver alterato la storia nel film precedente ha
causato delle reazioni imprevedibili e incontrollate, e la nascita
di un nuovo e potente nemico. Charles (James
McAvoy), Erik/Magneto (Michael
Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer
Lawrence), Wolverine (Hugh Jackman) e
Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da
Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere
contro il formidabile menico, una antica e potente forza,
determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella
storia dell’umanità.Oscar Isaac è stato scelto per interpretare
Apocalisse. Al cast si aggiungono anche Sophie
Turner (Jean Grey), Tye Sheridan
(Ciclope), Alexandra Shipp (Tempesta),
Kodi Smit-McPhee (Nightcrwaler), Lana
Condor (Jubilee), Olivia Munn
(Psylocke).
Dai fumetti, e anche dal trailer
del film, sappiamo che quando si parla di Suicide Squad, si parla di bad
guy, cattivi insomma. Tuttavia la tagline del film della Warner in
arrivo il prossimo agosto e con protagonisti Deadshot e Harley
Quinn è Bad vs Evil, ovvero cattivo contro
malvagio, il che sta quindi a significare che ci sarà un vero
villain contro cui si batteranno i nostri ragazzacci, un’entità
malvagia e demoniaca.
Seguono potenziali
spoiler
Gli ultimi rumors che vengono da
Heroic Hollywood supportano la teoria che Enchantress, misterioso
personaggio interpretato da Cara Delevingne, sarà
in effetti il vero villain. La task force dovrà impedirle di
risuscitare suo fratello, che in qualche modo le sarà utile per
distruggere il mondo. Chi sia suo fratello e perché il suo ritorno
in vita significhi la distruzione del mondo è un mistero.
Ricordiamo però che Enchantress è un normale essere umano, June
Moon, posseduta da uno spirito maligno. Quindi quanto può essere
cattivo suo fratello?
Il rumor potrebbe trovare un
riscontro nel fatto che il personaggio non è mai stato visto in
compagnia degli altri protagonisti nel trailer, ma sempre in
situazioni isolate, cosa che avallerebbe il fatto che si tratti del
vero villain.
Di seguito potete vedere una nuova
immagine del personaggio interpretato da Cara
Delevingne:
Suicide
Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di
supercattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per
il governo in modo da scontare le loro condanne. Suicide
Squad arriverà al cinema il 5 agosto del 2016,
mentre la data d’uscita italiana sarà probabilmente spostata
nell’autunno. Nel cast vedremo Will Smith nei panni di
Deadshot, Margot
Robbie in quelli di Harley Quinn, Jai
Courtney nel ruolo di
Capitan Boomerang, Cara
Delevingne sarà Enchantress, Joel
Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola
Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto sarà l’atteso Joker.
Guarda il promo completo di
Scandal 5, l’attesissima quinta inedita
stagione della serie televisiva di successo trasmessa dal network
americano della ABC.
AKA Jessica
Jones andrà in onda quest’anno. Nel cast della
serie sono stati confermati per adesso Krysten
Ritter (Jessica Jones), Mike
Colter (Luke Cage), David
Tennant (Kilgrave). La serie sarà di 13 episodi, non
sappiamo ancora se verrà rinnovata per una seconda
stagione.
Secondo Giobbe, nella Bibbia, il
quinto giorno Dio creò la bestia Behemoth, un essere immondo e
leggendario bisognoso di una quantità di cibo enorme, il prodotto
di migliaia di montagne. Nonostante sia romantico (nel senso
letterario del termine) provare a immaginare un animale gigantesco
dalla stramba forma, che si aggira possente e indisturbato sulle
colline del mondo, Liang Zhao nel suo
Beixi Moshuo (Behemoth per l’appunto) non fa che
metterci di fronte a uno specchio, per mostrarci che in realtà il
mostro siamo noi (del resto la parola originale che figura nella
bibbia è una forma plurale di ‘animale’ (bəhēmāh), ed è usanza
nella lingua ebraica pluralizzare un nome per esprimerne la
grandezza al singolare).
Noi avidi, noi folli, noi
insaziabili, che abbiamo distrutto il pianeta razziando senza
regole i beni primari, che abbiamo scavato nelle profondità più
remote per tramutare il carbone, l’oro, i metalli, in qualcosa
d’altro, di nuovo, che probabilmente neppure ci serve e non ci
servirà. Novantacinque minuti privi di dialoghi che focalizzano
tutto sulla potenza visiva della realtà, così da farci osservare
inermi migliaia di minatori lavorare nelle viscere della Terra,
altrettanti camion in fila indiana trasportare i materiali raccolti
verso altri lidi, fiumi di acciaio incandescente come lava che fa
da cornice perfetta all’inferno dei vivi. Vivi ricoperti di sudore,
che lasciano il loro volto ricoprirsi di cenere e carbone per
nascondersi dietro una maschera nera, umida, e camuffare la fatica;
uomini che soffrono sperando in una ricompensa, in un aldilà, per
la quale sono disposti anche a rinunciare alla propria vita.
Passare infatti gran parte dell’esistenza respirando metalli e
polveri di ogni genere ha un lato oscuro, che parla inevitabilmente
la lingua della malattia.
Ciò che segue la stanchezza è
dunque la pena fisica, il dolore, il purgatorio di chi aspetta la
liberazione da tutti i mali. Secondo il giovane regista cinese,
classe 1971, il paradiso, la libertà, è però amara, un inganno di
dimensioni colossali, come gli sterminati quartieri di cemento –
perfetti, puliti, con grattacieli altissimi, corredati di strade
larghe, precise – che sono stati edificati in Cina negli ultimi
decenni. Città fantasma, che si reggono su una spina dorsale fatta
dell’acciaio e del sacrificio di tutti i lavoratori di cui abbiamo
raccontato sopra e che nessuno abita.
I semafori scattano a vuoto, gli
incaricati alla pulizia possono attraversare le grosse arterie
senza neppure guardare, il Behemoth può continuare a nutrirsi senza
che nessuno riesca a fermarlo. Un documentario disperato, girato
con un rigore tecnico assoluto e un uso dei colori chirurgico,
quasi appassionante; con il valore aggiunto di un narratore
poetico, un simbolismo fetale e un uso delle lenti – che spezzano,
tagliano l’immagine, come a voler ferire l’universo – da prodotto
memorabile. Sempre che si abbia la pazienza e la voglia di
osservare, di subire, e – coraggiosamente – ricominciare.
Si tratta dell’affermazione che
tutti fanno ogni volta che sta per arrivare sul grande schermo un
film dei Marvel Studios. E anche Elizabeth
Olsen, la potente Scarlet Witch del gruppo, ha ripetuto la
filastrocca, anche se questa volta sembra ci sia qualcosa di
fondato dal momento che stiamo parlando di un vero e proprio
spartiacque nella mitologia del MCU.
L’oggetto di conversazione è
ovviamente Captain America Civil War e
l’attrice, in Francia per promuovere il suo nuovo
film, Premiere.fr, ha dichiarato in merito:
“Penso che sarà il film migliore. Per davvero, sono molto
eccitata di vedermi nel film. Sono stata sul set per sole 5
settimane quindi non ho visto la maggior parte delle
cose”.
Sulla new entry
Daniel Brühl, che interpreta il Barone Zemo,
la Olsen ha detto: “Brühl è un attore incredibile e interpreta
il villain principale, è davvero incredibile! Questo è un film
sulle persone invece che sui robot questa volta e quindi è più
oscuro e gli è permesso farlo perché si addentra più nelle
personalità che nelle macchine (con chiaro riferimento a Ultron e
al film precedente a cui l’attrice ha preso parte,
ndr)”.
Sul suo personaggio ha
aggiunto: “È una persona più potente di quanto non sia in grado
di controllare e finisce per impazzire per questo. È come un
jolly. Non sai mai se è un eroe o un cattivo e questa è la parte
divertente”.
“Far parte
dell’universo Marvel – ha aggiunto
Elizabeth Olsen – mi fa sentire come se stessi
facendo la cosa più segreta del mondo. È ridicolo perché si
tratta solo di un film, ma è anche brutto quando le persone
vogliono rovinare le sorprese a tutti i costi come i paparazzi sl
set che vogliono fotografare tutto. E tutti quelli che tirano ad
indovinare cosa succederà. È brutto perché si rovina tutto per
tutti. Sono contenta che per Age of Ultron siamo riusciti a tenere
qualcosa in segreto, perché è stata una sorpresa per tante
persone”.
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Lo schieramento di Cap sarà formato
da Bucky, Falcon, Ant-Man, Agente 13 e Occhio di Falco. Quello di
Iron Man invece da Vedova Nera, War Machine, Black Panther e
Vision. Al momento non è ancora chiaro che parte prenderanno
Spider-Man e Scarlet Witch.
In attesa di nuovi
dettagli in merito ricordiamo che Captain America: Civil
War sarà diretto da
Anthony e Joe Russo e vedrà
nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman,
Sebastian Stan,Samuel L. Jackson, Frank Grillo,
Jeremy Renner e Daniel Bruhl. Il film
uscirà il 6 maggio 2016.
Mentre cresce l’attesa per la messa
in onda di Arrow 4, oggi arrivano nuovi
aggiornamenti sulla questione Lanterna Verde, uno dei personaggi
più discussi dell’universo DC Comics, soprattutto
dopo il flop al cinema. Ebbene oggi via Entertainment
Weekly il produttore esecutivo Marc
Guggenheim che, fino ad ora ha sempre negato la
possibilità di vedere Green Lantern nello show, ora sembra
avere un atteggiamento tutt’altro che negativo.
Infatti di recente ha ammesso che
nello nuova stagione “Ci saranno uno o due accenni al
personaggio“. Continuando a rivelare che “C’è un simbolo
che la gente potrà notare ma non sarà e non può essere un “anello”
i congiunzione per una prima stagione”
A quanto pare con la parola
Anello non si riferisce ad un dettaglio legato alla coppia Olicity,
bensì più probabile un oggetto legato all’Universo di Lanterna
Verde. Dunque anche se non sappiamo se Hal Jordan farà la sua
comparsa in questa stagione è chiaro ormai che Lanterna Verde
sta per avere un qualche tipo di presenza nella serie
televisiva.
Cosa ne pensate? Vorreste vedere Hal Jordan nello show?
Lasciateci il vostro commento.
Nelle settimane scorse,
Michael Shannon ha generato non poca confusione in
merito al suo personaggio di Zod in Batman v Superman Dawn of
Justice. La questione legata alle “pinne”, ha
chiarito l’attore, è stata soltanto uno scherzo (leggi qui), intanto però ancora adesso continua
a disseminare dettagli sul suo misterioso ruolo nel film.
Ospite al Larry King Now,
Shannon ha dichiarato che il suo personaggio nel film sarà come
quello di Jor-El in L’Uomo d’Acciaio, una specie di fantasma,
una proiezione che apparirà almeno una volta al Superman di
Henry Cavill e che invece non incrocerà il suo
cammino con Batman (Ben Affleck).
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“Temendo le azioni incontrastate
di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e
fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più
riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte
per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e
Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in
un pericolo mai conosciuto prima”.
Ricordiamo
che Batman v Superman: Dawn
of Justice, Zack
Snyder è stato
scritto da ChrisTerrio, da
un soggetto di David
S. Goyer. Nel film saranno
presenti Henry Cavill nel
ruolo
di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei
panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno
anche: AmyAdams, LaurenceFishburne, Diane
Lane, JesseEisenberg, Ray
Fisher, Jason
Momoa e GalGadot. Batman v Superman: Dawn
of Justice arriverà nelle sale di
tutto il mondo il 6 maggio 2016.
Cresce l’attesa per l’uscita di
Spectre, l’atteso nuovo capitolo del
franchise di successo di James
Bond e oggi un nuovo spot tv è stato diffuso dove possiamo
vedere tanta azione:
Il film, diretto
da Sam Mendes (American
Beauty, Skyfall), uscirà nelle sale il prossimo 6
novembre. Bond sarà impegnato a scoprire la terribile verità dietro
all’organizzazione criminale SPECTRE (aka Special Executive for
Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion), mentre M
combatte le forze politiche per tenere in vita i servizi
segreti.
A fianco di Daniel
Craig, che vedremo vestire i panni di James Bond per la
quarta volta, ci saranno Ben Wishaw (nel
ruolo di Q), Naomie
Harris (Moneypenny), Ralph
Fiennes (M), Christoph
Waltz (Oberhauser), Monica
Bellucci (Lucia Sciarra), David
Bautista (Mr. Hinx), Léa
Seydoux (Madeleine Swann) e Stephanie
Sigman (Estrella).
Guarda il nuovo trailer esteso di
The
Flash 2, l’attesissimo secondo ciclo di episodi
della serie televisiva di successo targata The CW
e basata sul noto personaggio della DC Comics.
The Flash2 è la
seconda stagione della serie The
Flash spin-off di Arrow,
sviluppata dai creatori di quest’ultima Greg Berlanti, Marc
Guggenheim e Andrew Kreisberg. Basata sul personaggio di Flash,
supereroe protagonista di una serie di fumetti pubblicata da DC
Comics, si svolge nello stesso universo della serie madre e verrà
trasmessa dal 7 ottobre 2014 sul canale The CW.
Si è spento a 83 anni il
protagonista Sciuscià. Ma non è
stato solo protagonista per De Sica. Lo
scelgono Soldati (“La
provinciale“), Fellini
(“I vitelloni“),
Antonioni (“I vinti“),
Bolognini (“Gli
innamorati“) tra il ’51 e il ’53, eppure è sempre
stato l’anti divo, il ragazzo schietto e diretto che non doveva
fare l’attore ma che è rimasto impresso nella memoria di tutti
coloro che l’hanno visto su grande schermo.
Dal grande
cinema che non si fa più alla tv che tutti ormai conoscono,
Franco Interlenghi ha proseguito la carriera,
negli ultimi anni, su piccolo schermo, affiancando addirittura il
maresciallo Rocca e Don Matteo, non a caso a fianco di colleghi,
come Gigi Proietti o Terrence
Hill, di consumata esperienza.
È morto Franco
Interlenghi, il volto del cinema italiano del dopoguerra,
del neorealismo, quel cinema conosciuto, amato e premiato in tutto
il Mondo. Quel cinema italiano che all’estero ci invidiano e che
noi italiano continuiamo a ricordare e a sventolare senza avere il
coraggio o la voglia di seguire, o almeno di imitare o
replicare.
Con lui va via la storia, la
sobrietà, quel cinema che senza cedere alle lusinghe delle
paillettes e dei lustrini si raccontava con impegno e poesia.