La Paramount Pictures ha diffuso in
rete una nuova clip di Jack RyanL’iniziazione. La clip è incentrata sul personaggio
interpretato nel film da Kevin Costner. Eccola,
per voi, di seguito.
Previsto al cinema per il prossimo
17 gennaio, Jack Ryan L’Iniziazione vanta
nel cast, oltre a Chris Pine, anche Keira
Knightley, Kevin Costner, Peter
Andersson, lo stesso Branagh, David
Paymer e Colm Feore.
Basato sul celebre personaggio di Tom
Clancy, Jack Ryan L’Iniziazione è un action
thriller contemporaneo ambientato ai giorni nostri. La
sceneggiatura, scritta da David
Koepp e Adam Cozad, segue le avventure del
giovane Jack mentre è impiegato come analista a Mosca. Qui l’ex
Marine si imbatte in una truffa colossale finanziaria messa in
piedi da un gruppo terroristico. Al suo fianco troveremo Kevin
Costner nei panni di un veterano della CIA che gli affida un
delicato incarico e Branagh che darà vita al villain del film, il
feroce oligarca russo Viktor Cherevin, coinvolto nel terrorismo
internazionale e nell’alta finanza.
Franco Nero
tornerà a vestire nuovamente i panni di
Django. E’ questa l’incredibile notizia
trapelata in rete poche ore fa. Joe D’Augustine,
montatore che collabora abitualmente con Quentin
Tarantino, dirigerà infatti il sequel della pellicola del
1966 di Sergio Corbucci. Il titolo sarà
Django Lives e Franco Nero sarà il
protagonista, interpretando così nuovamente lo storico pistolero
del film originale.
Stando al comunicato stampa
rilasciato dalla Point Black Pictures, la storia del film sarà
ambientata nella Hollywood del 1915 e sarà incentrata su un
personaggio ormai anziano (ossia, Django), che adesso si occupa di
consulenza cinematografica in merito alla realizzazione di film
western. Al momento non sappiamo quando inizieranno le riprese del
film, considerando che la produzione sta attualmente cercando gli
attori che andranno ad interpretare il villain e la protagonista
femminile.
Forse in altre
occasioni abbiamo sottolineato come tra le varie sicurezze del box
office USA ci sia anche Mark Whalberg, che interpreti un palestrato
ingaggiato da Michael Bay o un mercenario, ruolo in cui cade sempre
più spesso. Come in questo Lone survivor,
nuovo numero uno della classifica dei dieci film più visti al
botteghino statunitense. Il film, in realtà alla sua terza
settimana di uscita, sbaraglia gli altri contendenti con un incasso
di 38 milioni di dollari. Segue in seconda posizione, paziente e
resistente, Frozen, con un incasso di quasi
15 milioni di dollari che porta il totale a più di 317. La terza
posizione è occupata dalla nuova uscita The legend of
Hercules, che incassa quasi nove milioni di dollari. Una
classifica quasi rinnovata, in cui in quarta posizione sale
finalmente, dopo tre settimane di media
classifica, The wolf of Wall street,
probabilmente usando la propulsione delle inevitabili polemiche. Il
film di Scorsese ha incassato quasi 9 milioni di dollari, portando
il suo totale a 78 milioni. La metà della classifica è occupata
da American Hustle, premiato due volte agli
appena passati Golden Globes, che incassa 8
milioni di dollari per un totale di 101. Segue in sesta
posizione The hobbit: The desolation of
Smaug, ormai in picchiata, che incassa 8 milioni di
dollari per un totale di 242. Il settimo posto è occupato
da August: Osage county, un film dal cast
così carico che rischia di deludere ai titoli di coda: Meryl Streep
madre di Julia Roberts. Il film ha incassato quasi otto milioni di
dollari. L’ottava posizione è occupata da un altro prodotto Disney
ma con meno aspettative di Frozen: Saving Mr
Banks nonostante Emma Thompson e Tom Hanks non ha mai
lasciato la zona bassa della classifica e questa settimana incassa
6 milioni di dollari per un totale di 69. Al nono posto scende come
era prevedibile l’ultimo capitolo della saga
di Paranormal activity: The marked ones, che
esaurita la spinta di originalità e curiosità dei precedenti
episodi, dopo una settimana in vetta ora giace, con un incasso di 6
milioni di dollari per un totale di 28 quasi in uscita di
classifica del box office USA. Chiude al decimo
posto Anchorman 2 che questa settimana
incassa quasi 6 milioni per un totale di 118.
La prossima settimana
usciranno: Jack Ryan, nuova prova di Kenneth
Branagh nella direzione di un film di genere dopo Thor e
l’horror Devil’s Due.
Quante volte ci capita di andare a
cinema e tenere il cellulare acceso? Ebbene un uomo, che era andato
al cinema Wesley Chapel nella contea di Pasco, a nord di Tampa, ha
usato il cellulare al cinema una volta di troppo. Purtroppo l’uomo
è morto, rimasto ucciso in seguito ad una sparatoria causata
proprio da un alterco nato dall’uso improprio del cellulare.
L’uomo e sua moglie erano andati a
vedere Lone Survivor quando lui ha
cominciato a messaggiare con il cellulare durante il film. Una
coppia, seduta dietro di loro, è rimasta infastidita dal rumore o
dalla luce del cellulare (non si conoscono i dettagli) e così dalla
lite si è generata accidentalmente la tragedia.
“La vittima era al cellulare e mandava un messaggio. Crediamo
che stesse facendo qualche rumore, da cui è nato l’alterco – ha
spiegato lo sceriffo Chris Nocco alla ABC News – Durante il
litigio, il sospetto ha deciso di tirare fuori una .380 e ha
sparato alla vittima”.Rimasti feriti in due, marito e moglie sono
stati trasportati all’ospedale ma lui è morto, mentre per lei non
si parla di condizioni preoccupanti. Fonte: Variety
Guardando Lo sguardo di
Satana Carrie, trovarsi a parlare dell’ennesimo remake
rischia di essere ripetitivo e noioso, per chi scrive e per chi
legge. Eppure Kimberly Peirce ci mette in
condizione di farlo ancora, e di parlare della sua Carrie, di
quella fanciulla demoniaca che fu di Brian De
Palma e prima ancora di Stephen King.
La storia è tra le più famose di
cinema e letteratura. Al raggiungimento della maturità sessuale,
l’adolescente Carrie White scopre di avere dei poteri telecinetici,
poteri potenzialmente distruttivi che condizioneranno il suo
immediato futuro. La storia di King è concisa e lugubre (Carrie
rientra nella categoria dei suoi romanzi breve), il film di De
Palma un crescendo di tensione che culmina, nella scena conclusiva,
in dieci minuti di follia. Il film della Peirce è un teen movie,
arrivatoci tra capo e collo a snaturare tutto ciò che di
inquietante, disturbante e incontrollato c’era nel personaggio e
nella storia originari.
Paragonando il film alle precedenti
versioni, Lo sguardo di Satana Carrie
(2013) è un film vuoto, edulcorato, che perde decisamente la
scommessa del remake e fa di Chloë Grace Moretz, seppur brava, una
ragazzina alle prese con i super poteri, una Peter Parker al
femminile che scopertasi super dotata comincia a giocare e ad
esercitarsi a fare magie. Preso come film a sé stante,
Lo sguardo di Satana Carrie delude ancora
di più, per una scrittura scialba che non giustifica, anzi non
necessita della presenza di personaggi di contorno, su tutti quello
di Gabriella Wilde (Sue), che vengono lasciati ad
assistere al grande finale in cui la nostra protagonista si
trasforma in un incrocio tra Darth Vader e Magneto.
Lo sguardo di Satana Carrie, il film
Il film brucia tutto il potenziale
disturbante di una storia che poteva essere un perfetto tassello in
quel mosaico più o meno fisso di film a carattere demoniaco, con la
possibilità di parlare della presenza del maligno nel mondo in
maniera alternativa e rispolverare così non solo la storia che King
scrisse nel 1974 ma anche un genere cinematografico che langue da
tempo. Julianne Moore nei panni della disturbata
madre di Carrie sembra essere una leonessa in gabbia, ostacolata
nella sua sofferta e angosciante performance da una struttura
narrativa che la mette in condizione di scendere a patti con una
figlia che lei considera diabolica.
Rifare Lo sguardo di
Satana Carrie con le dinamiche e il linguaggio di un
teen movie, puntando ad un determinato target anagrafico, non è
altro che l’ennesima conferma di un’industria che cerca di far
merce di ogni storia, omogeneizzando le idee e appiattendo ogni
spunto di introspezione in un modo diverso di raccontare e di fare
cinema.
Dopo aver vinto ieri il
Golden Globe per la sua performance
in Behind the Candelabra, stasera
apprendiamo la notizia che Michael Douglas sarà
Hank Pym in Ant-Man. Infatti,
secondo quanto scrive Variety
l’attore sembra abbia trovato l’accordo per interpretare lo
scienziato Hank Pym nel prossimo film MarvelAnt-Man.
Come molti di voi sapranno il film sarà diretto da Edgar
Wrigth e si baserà su una sceneggiatura scritta da
Wright stesso insieme a Joe
Cornish.
Il presidente dei Marvel
Studios ha così commentato la notizia: “Con la ricca
storia di Hank Pym nell’universo Marvel, sapevamo che avevamo
bisogno di un attore capace di portare peso e carisma ad un ruolo
che il personaggio merita,” “Ci siamo sentiti incredibilmente
sollevato quando Michael Douglas ha accettato di entrare nel parte
con il fascino e la forza d’animo che lo contraddistingue, e non
poteva essere più entusiasti di vedere cosa farà a portare in vita
Hank Pym”.
Ecco un nuovo trailer italiano del
film Hercules La leggenda ha inizio
con protagonista Kellan Lutz, in cui si
ricostruiscono in maniera arbitraria le vicende mitologiche legate
alla figura del semi-dio Ercole.
Nel cast di
Hercules – La leggenda ha inizioKellan
Lutz, Gaia Weiss, Scott Adkins, Roxanne McKee e
Liam Mcintyre. Il film uscirà distribuito da
M2 Pictures il 30 gennaio 2014.
Siamo nella Grecia dei miti, delle
leggende, degli eroi. La regina Alcmena cede alle avances di Zeus
per avere un figlio in grado di sovvertire il regime tirannico del
re Anfitrione, suo marito, e riportare così la pace in una terra
ormai vessata dalle troppe guerre. Hercules, il principe semidio,
non ha però alcuna conoscenza dei suo natali divini o di quello che
sarà il suo destino. Il suo unico desiderio è avere l’amore della
bellissima Ebe, principessa di Creta, che è stata promessa in sposa
a Ificle, suo fratello, dal re che prova un profondo risentimento
nei confronti del giovane Hercules. Una volta venuto a conoscenza
della grandiosità del suo destino il giovane semidio dovrà però
scegliere: fuggire con il suo vero amore o realizzare il suo
destino e diventare il più grande eroe di tutti i tempi.
Ecco il trailer di
Smetto quando voglio, film scritto e
diretto da Sydney Sibilia con Edoardo Leo,
Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo,
Pietro Sermonti, Lorenzo Lavia, Neri Marcorè, Sergio
Solli.
Trama: Pietro Zinni ha trentasette
anni, fa il ricercatore ed è un genio. Ma questo non è sufficiente.
Arrivano i tagli all’università e viene licenziato. Cosa può fare
per sopravvivere un nerd che nella vita ha sempre e solo studiato?
L’idea è drammaticamente semplice: mettere insieme una banda
criminale come non se ne sono mai viste. Recluta i migliori tra i
suoi ex colleghi, che nonostante le competenze vivono ormai tutti
ai margini della società, facendo chi il benzinaio, chi il
lavapiatti, chi il giocatore di poker. Macroeconomia,
Neurobiologia, Antropologia, Lettere Classiche e Archeologia si
riveleranno perfette per scalare la piramide malavitosa. Il
successo è immediato e deflagrante, arrivano finalmente i soldi, il
potere, le donne e il successo. Il problema sarà gestirli.
Il successo di questa notte è anche
suo, visto che Carlo Verdone ha recitato per
Paolo Sorrentino gomito a gomito con Toni
Servillo ne La Grande Bellezza,
e mentre festeggia anche lui il successo del film italiano ai
Golden Globe, il regista e attore si prepara a tornare sui nostri
schermi con Sotto una buona stella,
prossima commedia che lo vedrà protagonista accanto a Paola
Cortellesi.
Sotto una buona
stella uscirà nelle sale italiane il 13
febbraio 2014 e vede come protagonisti principali Carlo
Verdone, Paola Cortellesi e Tea
Falco. Il film è la storia di un uomo
divorziato, fidanzato con una bellissima ragazza, che da ricco uomo
d’affari si ritrova solo e senza lavoro, finendo con il convivere
con i due figli ventenni e la nipotina di colore.
Seconda serata
all’insegna del grande cinema quella in programmazione, infatti, il
film che vi segnaliamo per stasera è Revolutionary
Road di Sam Mendes, con protagonisti
Leonardo DiCaprio e Kate Winslet.
Il film plurinominato andrà in onda su Canale 5 alle ore 23:00.
Revolutionary Road è un
lungometraggio del 2008 diretto da Sam Mendes, basato sull’omonimo
romanzo del 1961 di Richard Yates, pubblicato in Italia da Minimum
fax. Protagonisti del film sono Leonardo DiCaprio e Kate Winslet,
che tornano a recitare assieme a 11 anni di distanza dal successo
planetario di Titanic. Il film racconta le vicende di Frank e April
Wheeler, una coppia di ceto medio nella New York anni cinquanta,
divisa tra l’esigenza di assecondare le proprie aspirazioni o
conformarsi alle ipocrisie della società dell’epoca. È stato
distribuito in Italia il 30 gennaio 2009 dalla Universal
Pictures.
April e Frank sono una coppia
felicemente sposata, con due bambini, una bella casa e una vita
assolutamente ordinaria a Revolutionary Road, nel Connecticut.
Almeno, questo è ciò che pensano i loro vicini. Dopo una furibonda
lite in cui April accusa il marito di averla “rinchiusa” in un
sobborgo e di averne soffocato l’esistenza, Frank torna al suo
odiato lavoro di impiegato, e April cerca consolazione nei ricordi
dei tempi felici: un tempo Frank le aveva detto di voler andare a
vivere a Parigi, perché «lì la gente vive e sente davvero».
Consumato rapidamente adulterio con una giovane collega, Frank fa
ritorno a casa per trovarvi una moglie nuovamente sorridente; il
motivo è semplice: April ha deciso di voler realizzare il sogno di
una vita e di volersi trasferire con la famiglia a Parigi,
lavorando come segretaria e lasciando al marito la possibilità di
godersi la vita che ha sempre sognato. Dopo attimi di smarrimento e
di indecisione Frank accetta l’idea e nel giro di pochi giorni la
coppia annuncia ai vicini – tra cui l’anziana Helen Givings, madre
di un uomo psicologicamente disturbato – l’imminente avventura,
suscitando una certa perplessità. Ma, tra Frank e April, per un
momento, tutto sembra andare a gonfie vele, giacché sembrano quasi
vivere una rinnovata passione persa da tempo. Tuttavia ben presto
Frank riceve un’importante proposta di lavoro che metterà in gioco
i loro piani. Lui, pur detestando la sua occupazione, accetta la
promozione in vista della gratificazione economica e del rinnovato
prestigio; ma a causare il definitivo abbandono del loro sogno
parigino è la notizia che April è nuovamente incinta.
Si sono conclusi i Golden Globe 2014.
Tina Fey e Amy Poehler hanno
condotto una serata magica, uno spettacolo davvero divertente e
brioso che ha fatto di questi 71esimi premi dell’Hollywood Foreign
Press Association uno dei momenti più riusciti della recente storia
delle passate seasons awards.
Ma come sono stati questi premi
della stampa estera? In che modo il cinema americano è stato
premiato?
Cominciamo subito con il dire che i
grandi delusi della serata sono stati probabilmente quei film con
più di tre nomination che però non sono stati affatto considerati,
tra questi Nebraska con 5
nomination, Capitan Phillips con 4 e
Philomena e A Proposito di
Davis con 3. Non è stato assegnato nemmeno il premio
alla migliore attrice drammatica Judi Dench, che
sulla carta era la favorita a scapito di Cate
Blanchett che poi l’ha spuntata. Tutto questo ci dice
molto poco sulle nomination agli Oscar che verranno annunciate tra
tre giorni, il 16 gennaio nel primo pomeriggio (ora italiana).
Infondo cos’hanno in comune i poco meno che 100 giornalisti
stranieri e le migliaia di membri dell’Academy? Tutto e niente!
Rispettati i pronostici per il
migliore attore in un film drammatico e per il miglior attore non
protagonista: Matthew McConaughey e Jared
Leto, co-star in Dallas Buyers
Club, hanno portato a casa un premio annunciato e
meritato, che forse in questo caso potrebbe coincidere con una
nomination agli Oscar, visto quanto negli anni passati l’Academy ha
prediletto le trasformazioni fisiche (vedi Charlize Theron,
Nicole Kidman, Natalie Portman). Entrambi sono stati
preferiti a nomi più main streem, come Tom Hanks o
Robert Redford.
Nulla da dire sul premio a Amy
Adams, mai così brava e sexy in un film come in
American Hustle, anche se a sentire i
commenti oltreoceano, pare che la Streep di
I Segreti di Osage County valesse di più.
Poco male per una che di Golden Globe ne ha già vinti 8! Discorso
diverso invece per la co-star di Amy, Jennifer
Lawrence, che ha sorpreso tutti battendo l’elegantissima
Lupita Nyong’o, data per favorita. Entrambe quindi
continueranno il testa a testa per vincere l’Oscar da non
protagonista, con la differenze che forse 12 Anni
Schiavo avrà più fortuna agli Academy Awards. Proprio
la vittoria del film nella categoria miglior film drammatico ha
sorpreso un po’ tutti quelli che davano per vincitore
Gravity.
Una movimentata querelle è
nata oltreoceano per il premio alla miglior canzone originale.
Alcuni giornali hanno addirittura scritto che Bono
e gli U2 hanno derubato Frozen il
regno di ghiaccio della sua doppietta, sostenendo che
il premio sarebbe dovuto andare di diritto a Let it go.
Poco male per il film d’animazione che ha vinto ad occhi chiusi
nella sua categoria e si avvia a vele spiegate verso l’Oscar.
Un po’ di perplessità desta il
premio al miglior film commedia o musical, dal momento che la
categoria stessa lascia il tempo che trova quando in essa sono
compresi film come The Wolf of Wall
Street e
Her. Ebbene tra questi
due titoli, l’ha scampata quel fortunello di David O.
Russell con American Hustle, che
insieme ai premi alle due attrici ha portato a casa tre Golden
Globe.
Grande sorpresa da questa
parte dell’oceano per la vittoria (che ci rende tutti orgogliosi)
de La Grande Bellezza di Paolo
Sorrentino nella categoria miglior film straniero. Paolo
ha sbaragliato concorrenti del calibro di Kechiche
e Miyazaki, raggiungendo un risultato davvero
importante per la sua carriera e per il nostro orgoglio nazionale.
Vero è che senza La Dolce Vita e
8 1/2 forse nessuno
negli States avrebbe considerato così bene il bel film di
Sorrentino, ma almeno adesso gli stranieri possono dire di
ricordare un titolo italiano che sia più recente de La
Vita è Bella.
Nulla da dire invece sui premi a
Spike Jonze per Her per
la migliore sceneggiatura (lui che ha dichiarato di non sapersi
esprimere bene in inglese pur essendo l’unica lingua che conosce) e
a Alfonso Cuaròn per la regia di
Gravity. Entrambi senza rivali hanno
giustamente trionfato nelle loro cinquine.
Ultima categoria della quale non
abbiamo ancora parlato è il migliore attore comico o di musical. Lo
scorso anno vinse Hugh Jackman per Les
Misérables, vero è proprio colossal musicale, in
piena consonanza con la categoria di nomination. Quest’anno invece
le perplessità che avevamo tutti sui film considerati “commedie”
sono state palesate dallo straordinario vincitore del premio:
Leonardo DiCaprio. Si è rotta una maledizione? E’
forse adesso il caso che Leo cominci sul serio a far spazio in
libreria? Non possiamo dirlo con certezza, ed è anche vero che
l’attore pur dotato di un innegabile talento non ancora
riconosciuto a pieno, non fa molto per farsi amare dalle
istituzioni. Infatti il momento più bello della serata è stato il
suo sarcastico discorso di ringraziamento: “Non avrei mai
pensato di vincere un premio come migliore attore comico. Ringrazio
tutti i miei colleghi commedianti…” A difesa dell’ HFPA c’è da
dire che spesso le categorie sono usate anche per assegnare più
premi, ma il discorso di Leo non fa una piega e forse potrebbe
fruttargli, in futuro, qualche nomination in meno.
Concludiamo il resoconto della
serata con la nostra vincitrice morale, Emma
Thompson (qui la potete vedere scappare sul red carpet con le scarpe
in mano). La straordinaria attrice e sceneggiatrice premio
Oscar ha consegnato il premio a Jonze per la migliore sceneggitura,
e lo ha fatto a modo suo:
Il canale E! è stato giustamente
costretto a scusarsi con l’attore Michael J Fox
per una mancanza di delicatezza durante il red carpet dei 71esimi
Golden Globe. Il canale, che trasmetteva in diretta l’evento, ha
intervallato le interviste ai vari ospiti presenti con i classici
“fun fact”, ovvero aneddoti simpatici che coinvolgono proprio le
star della serata. In merito a MJ Fox però E! ha
mandato in onda un “fatto simpatico” non proprio delicato.
Ecco lo screenshot:
“A Michael J. Fox è stato
diagnosticato il morbo di Parkinson nel 1991”.
Per quanto la malattia di Fox sia di
dominio pubblico, e per quanto lui stesso ci ironizzi su, anche nel
suo nuovo show tv, definire una tale diagnosi un “fun fact” è stato
decisamente uno scivolone per il canale che si è così scusato:
“Rimpiangiamo di aver così classificato la diagnosi di
Michael J. Fox durante la nostra diretta streaming del red carpet.
Capiamo la serie natura della malattia e ci scusiamo
sinceramente.”
Ricordiamo che dopo un lungo periodo
di assenza, Michael J Fox è tornato a lavorare
proprio all’inizio di questa stagione televisiva nel The
Michael J Fox show.
Una delle cose che maggiormente
incuriosisce i fan delle grandi serate di gala è il red carpet: la
lunga distesa rossa approntata apposta per essere calpestata da
tacchi vertiginosi e accarezzata da strascichi faraonici è il luogo
dove tutti sognano, spettegolano, parlano e commentano, mentre star
più impaurite di quello che potrebbero mai sembrare passano il
fuoco di fila di fotografi e giornalisti che li immortaleranno per
sempre.
E così, un po’ trasportati dalle
mode del momento, e un po’ curiosi di scoprire cosa ne pensate
anche voi, vi proponiamo qui una breve ma speriamo interessante
carrellata di abiti, veri e propri protagonisti del red carpet del
71esimi Golden Globe.
Abbiamo pensato di procedere per
categorie, cominciando dai maschietti, che in genere vengono sempre
un po’ messi da parte perchè, si sa, il completo scuro, ad occhio e
croce, è sempre lo stesso. Tuttavia, poichè sono comunque un bel
vedere, vi mostriamo quelli che per una ragione o per l’altra ci
hanno colpito di più.
Senza dubbio Michael
Fassbender e Leonardo DiCaprio possono
dire la loro in quanto ad eleganza, aiutati anche da un corpo e un
portamento che permette di godere al meglio degli elegantissimi
abiti che hanno scelto per la serata.
Altri due ospiti della serata che
non hanno assolutamente nulla da eccepire sono Bradley
Cooper, prestante e sorridente, e l’elegantissimo
Jim Parson, sempre un po’ ricercato e sempre
ineccepibile.
Di seguito invece tre esempi
diversi di eleganza maschile: Ben Affleck,
classico e disinvolto; Mark Ruffalo, che ha
preferito il marrone al più solito nero; Colin
Farrell, forse il più annoiato della serata, che si è
invece presentato in un completo che non sembra metterlo
particlarmente a suo agio.
Dedichiamoci adesso a qualcosa di
molto più interessante, gli abiti delle signore partendo dalle
“principesse”. Appartengono a questa categoria Michelle
Dockery e Jennifer Lawrence che pur
avendo scelto una tipologia di abito simile (ampio e chiaro) non
potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. La prima rigida e
compassata è la personificazione dello stile british, la seconda
invece…beh conosciamo Jennifer ormai!
Principesche anche Sofia
Vergara e Melissa McCarthy (più
‘matronale’ la seconda) che invece hanno scelto il nero, opzione
decisamente felice per entrambe!
Dalle principesse alle … gravide!
Ebbene si, questo tappeto rosso dei Golden Globe 2014 ha visto un
sacco di baby bump, e, a parte Elsa Pataky che non
ha ancora un pancione tanto grande da poter “entrare in categoria”,
ecco le bellissima mamme in attesa del red carpet della scorsa
notte. Drew Barrymore in una cascata di fiori
firmata Monique Lhuillier, Olivia Wilde che non
rinuncia a mostrare, in un abito attillato, il corpo sexy e
dolcemente rotondo e Kerry Washington, la
vincitrice, a nostro parere, del premio “futura mamma più bella
della serata”.
Una categoria tutta per loro
meritano Robin Wright (fu Penn) e Naomi
Watts. Il caso ha voluto che le due magnifiche donne,
coprotagonista di Two Mothers, abbiano
fatto una scelta simile in fatto di abbigliamento da sarata di
gala: stile da sirena delicatamente luminosa che mette in evidenza
il corpo longilineo e la schiena nuda.
Veniamo ora alle di nero vestite.
Per questa categoria abbiamo selezionato in particolare quattro
look diversi ed eleganti. Emma Thompson (nella
foto insieme alla figlia) e Julia Roberts da una
parte e Jessica Chastain e Uma
Thurman dall’altra. Emma è impeccabile ed elegante in uno
stile vintage che la fa apparire molto a suo agio, tranne forse che
per le scarpe belle ma scomode (guarda qui), Julia sembra invece un po’ meno
elegante, con un abito splendido ma che sembra per metà da sera e
per metà da … ufficio! Jessica Chastain ci ha
ormai abituati a questi abiti di gala strutturati che lasciano la
schiena scoperta, ma purtroppo non ha ancora provato a cambiare
pettinatura; al contrario Uma Thurman è magnifica
nella sua nuova forma morbida e nel suo abito Atelier Versace. Che
ne pensate?
Arriviamo adesso alle “rosse”, le
bellissime attrici che hanno scelto di mettersi in tinta con il
tappeto tanto temuto e agognato. Elegantissima Lupita
Nyong’o in un Ralph Lauren dal taglio essenziale e
raffinato; più audace la cara Amy Adams, in
Valentino, che ha scelto uno stile che richiama da vicino i
magnifici abiti che ha indossato in American
Hustle; sempre inconsapevolmente affascinante,
Julie Delpy ha optato per un raso rosso fuoco di
Romona Keveza che ha fatto decisamente la sua figura.
E’ il turno delle “variopinte”, per
così dire. Ecco tre donne meravigliose che per questa grande serata
non si sono risparmiate in fatto di colore, e infatti ecco
Melissa Rauch in un Romona Keveza giallo canarino,
Reese Witherspoon romanticamente turchese e la
geometrica Sandra Bullock che indecisa sul colore
ha deciso di indossarne tre.
Ci sembrava doveroso dare dello
spazio anche a Tina Fey e Amy
Poehler. Le due presentatrici hanno condotto una serata
piacevole e divertente, facendo mostra di magnifici abiti. Sappiamo
che entrambe sono donne brillanti, spiritose e intelligenti, ma è
bene ricordare quanto siano anche belle ed eleganti. Eccole nei
loro tre cambi d’abito!
E infine eccoci allo spazio
dedicato ai meglio e peggio vestiti della serata. Cominciamo da
chi, secondo un nostro (e opinabile) parere, ha decisamente
toppato. La scelta è stata più o meno istantanea: Emma
Stone e Johnny Depp. Nonostante la bella
Emma abbia scelto Chanel, la maison francese deve avere qualche
conto in sospeso con lei per averle fatto indossare quell’abito
decisamente brutto, soprattutto se consideriamo che la Stone ha
sfoggiato in passato look davvero incredibili. Chiamato sul palco
per premiare il miglior film drammatico, Depp è apparso fuori
forma, orribilmente biondo, sciatto e assolutamente spaventato.
Cosa ti è accaduto Johnny?!
Finalmente arrivati alla fine di
questa carrellata modaiola possiamo svelare quelli che a parere
nostro sono stati i meglio vestiti della serata: Cate
Blanchett e Jared Leto! La bella e brava
Cate è nota per i suoi abiti particolari e fuori dall’ordinario,
eppure questa volta, pur non scegliendo un abito classico, è
riuscita a trovare un capo che mettesse in risalto la sua figura,
la sua eleganza, quel tocco di mistero che lo sguardo enigmatico
della Blanchett nasconde e la classicità del nero, il tutto firmato
Armani Prive. Jared Leto è stato la vera sorpresa
della serata, non tanto per il premio portato a casa, quanto per
l’impeccabile scelta d’abbigliamento, che da lui, rock star da
anfibi e camicia sdrucita, nessuno si aspettava. E invece Leto ha
approfittato dell’occasione per mettersi in tiro, sfoggiando un
completo nero Saint Laurent con tanto di sciarpa di raso nero.
Congratulazioni ad entrambi!
E secondo voi chi sono stai i
meglio vestiti di questa bellissima notte? E quelli che invece
hanno decisamente sbagliato abbigliamento?
Barter Multimedia,
leader da sempre nel settore del bartering televisivo e attiva da
anni nel mercato della produzione televisiva, multimediale,
pubblicitaria e cinematografica, inaugura il 2014 con una grande
novità, ponendosi come nuova realtà nel panorama della
distribuzione cinematografica italiana.
La lunga esperienza nel campo della
produzione – con la realizzazione di format originali e
programmi tv per i principali operatori nazionali – per la
pubblicità, in sinergia con le principali concessionarie
nell’ideazione di formati tabellari classici e unconventional, e
una produzione cinematografica di qualità – tra tutti
Il Divo di Paolo Sorrentino – ha portato la società a
scegliere di affrontare anche la nuova sfida della distribuzione in
sala portando sugli schermi italiani nel 2014 4 titoli.
Il primo film che Barter porterà in
Italia sarà Lovelace, diretto dal premio Oscar
Rob Epstein e da Jeffrey Friedman, scritto da Andy Bellin e con un
cast che annovera star del calibro Amanda Seyfried, Peter
Sarsgaard, Sharon Stone, Adam Brody, James Franco e Juno Temple. Il
film racconta la storia di Linda Lovelace, alias Linda Susan
Boreman, la pornostar divenuta famosa dopo “La vera gola profonda”
il primo film cult a ‘luci rosse’ del 1972. Un ritratto sincero e
autentico della donna, non dell’attrice, costretta a recitare da un
marito violento, che sarà nelle sale a marzo, in concomitanza con
la festa della donna: non un caso, dunque, ma una volontà precisa
di portare sugli schermi la condanna alla violenza domestica in
tutte le sue forme. L’intento dei registi in Lovelace è
stato quello di raccontare la storia di colei che, nell’immaginario
comune, ha rivoluzionato l’approccio alla sessualità di tutta una
generazione, ma che, nel suo privato, è stata tra le vittime di una
delle piaghe più atroci della nostra società.
Dopo Lovelace, Barter si
occuperà della distribuzione di The Iceman, prodotto
da Millenium Films, thriller scritto e diretto da
Ariel Vromen, basato sulla vita del feroce serial killer
statunitense Richard Kuklinski con Michael Shannon,
Winona Ryder, Ray Liotta, James Franco e Chris Evans; nel secondo
semestre arriverà The bag man – in Italia con il
titolo Motel – prodotto da Red Granite,
diretto da David Grovic con Robert De Niro e John Cusack, thriller
che racconta la storia di Jack, sfortunato criminale assunto da un
boss leggendario che lo metterà alla prova; sempre nel secondo
semestre invece arriverà sugli schermi As I lay
dying, basato sull’omonimo romanzo del 1930 di William
Faulkner presentato al Festival di Cannes 2013 scritto, diretto e
interpretato da James Franco.
Tra le anticipazione del prossimo
anno, Barter sarà il distributore italiano di Dying of the
light, prodotto da Red Granite, scritto e diretto da Paul
Schrader con Nicolas Cage che uscirà nelle sale USA nel 2015.
Valentina Gardani,
Vicepresidente di Barter, si mostra entusiasta di fronte alla nuova
avventura che attende lei e la sua azienda: “Ho scelto, insieme
all’azienda, di buttarmi nel campo della distribuzione, sogno che
diventa realtà, per sfida” – afferma – “Quella di fare
riavvicinare gli italiani a dei film belli, ma, soprattutto, con
significato. Perché il Cinema è fatto di significati, ancora prima
che di immagini. Ogni film da me personalmente scelto ed approvato,
rappresenta, in qualche modo, diversi rami della vita umana.
LOVELACE, nello specifico, racchiude l’anima della femminilità, e
della violenza domestica, tema a me molto caro, essendo impegnata
in prima persona nel sociale. I film da noi scelti devono
avere una parola chiave “Qualità ” , prima ancora che ”
commercialità “. In questo sta la vera sfida”.
Un Boss in Salotto resiste in testa
al box office, seguito dall’ottimo debutto de Il Capitale Umano e dal boom di
Peppa Pig in appena due giorni. Flop per
Stallone e De Niro. Dopo il debutto in vetta al box office del
weekend dell’Epifania, Un Boss in Salotto rimane in testa al
botteghino italiano con un ottimo risultato, beneficiando di un
buon successo di pubblico. La commedia con Rocco Papaleo incassa
2,1 milioni di euro alla sua seconda settimana, giungendo a ben 9,2
milioni in appena dodici giorni.
A ottenere la migliore media per
sala è tuttavia un’altra pellicola italiana. Infatti Il Capitale Umano di Paolo Virzì apre
in seconda posizione con 1,6 milioni incassati in 360 sale,
registrando una media di ben 4600 euro. Ma il fenomeno del fine
settimana è Peppa Pig – Vacanze e altre
storie, che debutta al terzo posto con 1,3 milioni
raccolti in soli due giorni di programmazione. Dopo la tv, la
maialina inglese ha riscosso successo sul grande schermo nelle sole
giornate di sabato e domenica, con una media di 3200 euro.
The Butler – Un maggiordomo alla Casa
Bianca recupera una posizione, incassando 1
milione per un globale di 3 milioni. Altra new entry a
entrare nella top10 è Sapore di te di
Vanzina, che non va oltre 991.000 euro di incasso. Seguono due
pellicole in calo, ossia Frozen – Il Regno di Ghiaccio che,
fresco vincitore del Golden Globe, raccoglie altri 953.000 euro e
arriva a ben 17,7 milioni complessivi, mentre Capitan Harlock 3D giunge a quota 4,3
milioni con altri 850.000 euro.
American Hustle – L’apparenza inganna
precipita all’ottavo posto con altri 839.000 euro per 3,2 milioni
totali. Dopo il trionfo di ieri sera ai Golden Globe, probabilmente
il film di David O. Russell sfrutterà il lancio derivante dai premi
conquistati. Flop per Il Grande Match che, nonostante la
promozione romana con i miti Sylvester Stallone e Robert De Niro,
non va oltre il debutto in nona posizione con 655.000 euro,
registrando una media inferiore ai duemila euro per sala. Chiude la
top10 un’altra novità, Disconnect, che si limita a 473.000
euro incassati in circa 150 copie.
Orlando Jonathan Blanchard
Bloom è, sì, una superstar, ma per arrivarci ne ha superate di
ogni in questi 37 anni. A parte che lo hanno chiamano Orlando, e
sicuramente all’inizio deve essergli suonato parecchio strano, a
lui che è inglese doc (nato a Canterbury). Ma vogliamo parlare
della potenziale obbro… em, abbreviazione in “Orly”?
Ok, passiamo ai guai veri, quando a
scuola il ragazzo capisce di faticare più degli altri a causa della
dislessia, ma non per questo perde le speranze, anzi: comincia a
coltivare il sogno della recitazione. Trasferitosi a Londra, entra
al National Youth Theatre e poi alla British American Drama
Academy. Qualche ruoletto in tv e nel ‘97 ecco il debutto al cinema
con una particina nel biopic Wilde. Proprio quando la
carriera sembra carburare, Orlando ne combina una grossa: cade dal
3° piano mentre tenta di arrivare (a modo suo) a una terrazza sul
tetto, e si rompe la schiena (per la cronaca, nel suo CV ci sono
pure una frattura al braccio sinistro, una al polso destro,
fratture ad entrambe le gambe e varie contusioni craniche, a quanto
pare per colpa di rugby, sci, snowboard e motocicletta in ordine
sparso).
Comunque, la prospettiva della
paralisi viene miracolosamente scongiurata e il giovanotto se la
cava con 2 placche metalliche e 6 bulloni nella schiena, più la
riabilitazione. E si riprende alla grande, visto che il ruolo che
lo riporta in pista è quello dell’elfo Legolas nella
trilogia de Il signore degli anelli. Nei mesi
trascorsi in Nuova Zelanda per le riprese, Orlando si allena
duramente a suon di tiro con l’arco, scherma ed equitazione, così
da vestire al meglio i panni del suo eroico personaggio, veloce e
leggero come ogni creatura del Bosco Atro che si rispetti. Il
trittico di Peter Jackson è un successone e Mr Bloom è
ufficialmente un divo, con tanto di pole-position nella lista di
People degli scapoli più sexy di Hollywood del 2004. Idolo
delle teenager di mezzo mondo (facciamo anche 3/4), Orlando è
perfetto per interpretare Will Turner ne I pirati dei
Caraibi: La maledizione della prima luna è
però solo il primo film di una lunga (quanto ancora?) serie, e
Orlando abbandona la nave Ai confini del mondo (il
capitolo 3), anche perché nel frattempo ha altro a cui
dedicarsi.
È infatti tra i protagonisti di due
colossal semi-storici: Troy, in cui presta il volto a
Paride, e Le Crociate, dove torna a combattere per
Ridley Scott, con cui ha già lavorato in Black Hawk
Down nel 2001. Orlando non è solo un tipo da blockbuster –
come dimostrano il western Ned Kelly, l’indie
The Calcium Kid e la commedia agrodolce
Elizabethtown – però c’è da dire che non ci mette
molto a tornare alle megaproduzioni, così nel 2011 lo troviamo
nell’(in)evitabile revisione de I tre moschettieri by
Paul W.S.Anderson (è il perfido Duca di Buckingham),
e ora è di nuovo lì che scocca frecce nella Terra di Mezzo insieme
all’allegra brigata de Lo Hobbit – La
desolazione di Smaug (sempre da J.R.R. Tolkien). Le
orecchie a punta di Legolas lo aspettano anche nell’epilogo della
trilogia, atteso per il prossimo Natale, ma intanto Orly si diletta
col teatro (è Romeo in un allestimento contemporaneo di Broadway) e
col figlio, nato nel 2011 dalla relazione con la top Miranda
Kerr, sua compagna dal 2007 (dopo la rottura con l’attrice
Kate Bosworth) e moglie dal 2010. Ex dallo scorso
ottobre.
Ma ora basta tergiversare: è tempo
di festeggiare. Non siamo certi di come si facciano gli auguri in
elfico, perciò puntiamo su un classico: HAPPY BIRTHDAY ORLANDO!
Come ci ha abituato dalla fatidica
notte degli Oscar 2013, Jennifer Lawrence è
certamente una delle più spassose star che frequentano queste
grandi serate di gala, e la bella Jennifer lo fa sempre con molta
ingenuità e disinvoltura. Ecco un assaggio del suo show di ieri
notte dove tra le altre cose ha vinto il premio come Miglior
attrice non protagonista.
La “fabbrica di meme” come è ormai
considerata da tutti i fan della rete anche ieri notte ha dato il
meglio di sè, con le sue faccette, le sue smorfie e un contegno
assolutamente non adatto alla serata. Ma che vogliamo farci, forse
Jennifer piace proprio per questo: è apparentemente incurante del
suo successo, quasi inconsapevole (sembra) della sua bellezza e a
volte spazientita da tutto il lavoro che ha da fare.
Battute, vocine, facce strane: ecco
cosa si ricorda di Jennifer dopo le grandi serate, e se la caduta
sulla scale agli Oscar è sembrata il culmine, guardate qui cosa ha
combianto ieri, e state attenti, potrebbe fare qualsiasi cosa!
Eccola mentre si avvicina con
un’espressione inquietante alla postazione TV, chissà cosa avrà da
dire a Taylor Swift … (qui il video)
Eccola invece esultare
selvaggiamente per il premio a Amy Adams, sua co-star in American
Hustle:
Di seguito invece in compagnia dell’amante, il redivivo
Nicholas Houls accantonato solo per qualche tempo,
e il suo compagno di set preferito Bradley Cooper,
che non sembra felici di rivederla tra le braccia di Nicholas!
Il classico sorriso delicato e
discreto di Jennifer di seguito, e la sorpresa mentre spacchetta i
gadget da Golden Globe:
La scorsa notte però non è stata la
sola a divertirsi. Grazie al suo abito (Dior), un po’ infelice,
tutta a rete è impazzita, ed ecco cosa ha fatto, tra gli altri
Colton Haynes, star di Teen Wolf: Noi invece la vediamo più in
questi termini:
“Sono felicissima di essere qui e che
il tour europeo sia cominciato dall’Italia. Il pubblico italiano è
stato straordinario.”
E’ la star teenager più famosa di
tutto il mondo, al momento il suo potere di muovere folle di
piccolissimi fan (con tanto di genitori al seguito) è
incontenibile, e lei, la quasi 17enne Martina
Stoessel sembra vivere tutto con molta tranquillità.
Martina, per tutti Violetta, vero volto di Disney Channel
per gli ultimi due anni, è arrivata a Roma con tutti i suoi
colleghi dello show, per promuovere lo spettacolo live che, inutile
dirlo, sta registrando il tutto esaurito praticamente ovunque. E
sì, perchè Violetta è un fenomeno tentacolare che dalla tv
arriva alla musica, al teatro e anche al cinema, con un film che,
programmato solo per due giornate di proiezione, lo scorso anno, ha
registrato 300 mila spettatori con ben due milioni di euro di
incasso totale. Il fenomeno Violetta è stato lanciato proprio da
Disney Channel Italia, raggiungendo un successo incredibile; ecco
qualche numero: oltre 400 mila ascoltatori, più di 2 milioni di
libri venduti in Italia con 11 titoli, il magazine girl più venduto
in Italia oggi con oltre 40 mila copie, tre compilation tutte e tre
disco d’oro con 160 mila CD venduti, 800 mila fan su Facebook, il
videoclip di Violetta su Youtube ha registrato 25 milioni
di visualizzazioni, 220 mila persone formano la community
ufficiale, 60 mila commenti a settimana, tutti i prodotti Violetta
sono andati a ruba.
“Incredibile che la gente venisse e
cantasse e parlasse anche in spagnolo. Ci sono nonni e genitori che
ci vengono a dire che le ragazzine vogliono imparare lo spagnolo
grazie a Violetta, è stato un evento straordinario di grandissima
emozione. E’ incredibile che i fan si identifichino con questa
ragazza che è una ragazza come tante, ma che ha questo grande
sogno. E’ bello che l’aspetto del sogno di Violetta sia arrivato
così forte. E’ molto bello vedere ragazzine che sognano di cantare
e ballare grazie a Violetta. Noi abbiamo fatto un grande sforzo per
imparare un po’ di italiano e per comunicare con i fan. Ne è valsa
la pena.”
Cosa c’è in comune con
Violetta?
“Tutto ciò che attiene al
rapporto con la musica, entrambe vogliamo cantare e ballare.
Entrambe amiamo la famiglia e gli amici, sono come lei allegra e
romantica, in questo siamo simili.”
Come è cambiata la tua
vita?
“Ho cominciato a 14 anni, ora ne
ho quasi 17 e posso dire che mi sono sembrati i due anni più lunghi
della mia vita. Ho immagazzinato tante cose che non ho ancora avuto
il tempo di capire. La mia vita adesso è diversa: mi manca la casa
e il mio Paese, un po’ costa abituarsi a questi ritmi, ma la
reazione dei fan è così bella che ti da frza di continuare. Sono
cresciuta di colpo, ma cerco di essere normale, di passare tanto
tempo con i miei amici e con la mia famiglia. Poi i miei genitori
mi seguono sempre e così cerco di far rimanere il più possibile
normale la mia vita.”
Senti la responsabilità di
essere un modello per tante bambine?
“Non la prendo come una
responsabilità Sono felicissima di sapere che le bambine dicano ai
loro genitori che grazie a Violetta hanno avuto il desiderio di
perseguire i loro sogni e di realizzarli. Se condividono lo stesso
sogno di Violetta va benissimo, io ho lottato e ci sono riuscita.
Quando sono sul palco gioco, ci metto tanta allegria e cerco di
divertirmi quanto più posso, senza vivere tutto come una
responsabilità.”
Sei stata dal Papa, puoi dirci
qualcosa su questo incontro?
“Ho incontrato papa Francesco ed
è stato molto emozionante, non me lo sarei mai aspettato! Essere a
Roma per questo grande show e incontrare una delle persone più
importanti del Mondo. Se qualcuno me l’avesse detto non ci avrei
mai creduto. Possiede una grande energia, mi sono sentita come le
mie fan quando devono incontrarmi e non sanno cosa fare. ‘Cosa
faccio, cosa gli dico’ e quando poi si è avvicinato ho perso la
voce e non sono neanche riuscita a dirgli ‘ciao’. Ha una grande
energia.”
Cosa vuoi fare da
grande?
“Voglio fare quello che fa
Violetta. Vorrei fare un disco mio, la cosa che più vorrei al Mondo
è creare un rapporto con le mie fan che provenga da me e da un mio
disco, non da Violetta, così da oter trasmettere un mio messaggio
per un mondo migliore. Il mio sogno è questo, fare un disco mio, e
in questo so già che mi aiuteranno i miei fan. Però non c’è fretta,
sono giovane e manca ancora molto, non voglio fare le cose di corsa
ma voglio che ci sia prima o poi un disco e che venga dalla parte
più profonda di me.”
Il capolavoro di Quentin
Tarantino(che proprio in questi giorni ha annunciato
il suo nuovo film) viene
modellato dal canale Youtube CineFix attraverso una
rappresentazione di un gioco a 8-bit; Il risultato è veramente
divertente e potete ammirarlo nel player qua sotto.
P.S. volete leggere altre curiosità su Pulp
Fiction? eccovi servito il nostro
approfondimento sulla palma d’oro di Cannes del 1994!
È il fratello di Thor, ma
non è Loki. E non sembra neanche così cattivo. Biondo,
classe 1990, Liam Hemsworth passa l’infanzia a surfare
tra le onde australiane, finché non decide di seguire le orme dei
fratelli maggiori (oltre al divino Chris c’è anche Luke,
meno noto), cominciando con le recite scolastiche.
Dopo qualche particina qua e là,
nel 2007 entra nel cast della soap Neighbours, dove
rimane stabilmente per un paio d’anni (nel ruolo del paraplegico
Josh Taylor). Segue una serie tv per ragazzi (Elephant
Princess) e poi, finalmente, il giovane Liam si affaccia
anche al cinema, con Segnali dal futuro e
Triangle (2009). Di lì a poco le cose sembrano
mettersi bene, perché gli viene offerta una parte in The
Expendables – I mercenari con Stallone. Peccato che
il personaggio finisca per essere eliminato dal copione, e non se
ne fa più di nulla… almeno fino al 2012, quando il suo Billy “The
Kid” Timmons viene reintrodotto nel sequel (I Mercenari
2). Comunque Liam non dispera, anche perché Kenneth Branagh
lo chiama per fargli il provino per Thor. Peccato che
poi la parte del dio-dal-martello-facile se la becchi il fratellone
Chris. Vabbè, son cose che capitano, dai… la fortuna girerà anche
per lui. E infatti nel 2010 è proprio Liam a far battere il cuore a
Miley Cyrus nell’adattamento cinematografico de
L’ultima canzone di Nicholas Sparks
(comparendo anche nel video del brano When I Look at
You di Miley, tema principale del film). In breve tempo la
realtà arriva a superare la finzione, perché i due cominciano a
fare coppia pure fuori dal set e, dopo alti e bassi, nel 2012 ecco
l’annuncio ufficiale del loro fidanzamento, con annesso tentativo
di convivenza a Los Angeles. Purtroppo l’idillio finisce nel
settembre 2013, quando giunge la triste notizia della rottura
definitiva. Chi ha mollato chi? Difficile dirlo. Certo, Miley è un
po’ una rompi-balle (come testimonia anche la sua ultima hit
Wrecking Ball), ma non è detto che la colpa sia tutta
sua: in fondo, cantare nuda e leccare martelli in pubblico è il suo
mestiere, Liam dovrebbe saperlo. Comunque, il supergossip anticipa
l’uscita del nuovo album di Miss Cyrus e il tempismo desta qualche
sospetto. Ce ne faremo una ragione? Sì, anche perché vuol dire che
Liam è single, e quel metro e 91 di aitanza australiana – guarnito
di occhioni blu e sorriso a prova di dentista – farà sicuramente
impazzire i tabloid nei mesi a venire. Intanto ha fatto impazzire
le fan degli Hunger Games nelle vesti del combattivo
Gale Hawthorne, l’amico del cuore dell’eroina Katniss Everdeen.
Archiviati i primi due capitoli della saga di Suzanne
Collins, Liam tornerà anche nell’ultimo,
Mockingjay, appositamente diviso in due parti per il
grande schermo (I doni della morte di Harry
Potter e Breaking Dawn insegnano, e comunque la
matematica non è un’opinione).
La carriera è appena decollata e il
signorino avrà tempo per dimostrare di cosa è capace. Intanto
vediamo se riesce a spegnere le 24 candeline con un soffio solo.
Con quel torace lì non dovrebbe essere un problema. HAPPY BIRTHDAY
LIAM!
Pubblicata online la seconda
locandina per Enemy di Danis
Villenueve, ultimo film del regista di
Prisoners che vede nuovamente
protagonista Jake Gyllenhall, questa volta
nei panni di Adam,un docente di storia annoiato dalla sua vita e
dalla relazione con la compagna Mary(Melanie
Laurent).
Per combattere l’apatia, su
consiglio di un collega, un giorno Adam guarda un film che cambia
la sua vita;nella pellicola l’uomo vede infatti una comparsa
identica a lui. Una volta incontrati, i due sosia intrecceranno le
loro vite in un susseguirsi di eventi.
Oltre a Gyllenhaal nel cast sono
presenti anche Melanie Laurent, Isabella
Rossellini e Sarah Gadon. L’uscita del
film è prevista per il 14 marzo 2014; di seguito potete vedere la
nuova locandina,mentre a questo link trovate il teaser
trailer e il primo poster per l’ultima fatica di Danis Villenueve e
Jack Gyllenhaal.
Attraverso il sito web
Godzilla-movie.com siamo in grado di mostrarvi
l’immagine di una action figure che rappresenterebbe il nuovo re di
tutti i mostri kaiju; un design che conferma il
mix tra una personalizzazione dovuta alla modernità ma che omaggia
la figura del Godzilla classico. Di
seguito trovate l’immagine in questione e alcuni dettagli sul
film.
Godzilla, il film
Vi ricordiamo che Godzilla, diretto
da Gareth
Edwards,comprende nel cast attori
del calibro di
Aaron Taylor-Johnson, Bryan
Cranston, Elizabeth
Olsen David Strathairn, Juliette
Binoche e la new entry Ken
Watanabe. La pellicola arriverà in Italia il 15 Maggio
2014. Akira Takarada, protagonista della pellicola
originale, dovrebbe, inoltre, avere anche una piccola parte in
questa rivisitazione, tornando sul set
di Godzillaa
sessanta anni di distanza dalla sua interpretazione.
Scritto da Max
Borenstein, che ha rielaborato uno script
di David S. Goyer e David
Callaham, Godzillasarà
il film di punta della Warner Bros dell’anno 2014, visto
che la data di uscita preventivata è stata infatti individuata nel
16 maggio 2014. Un film da cui la produzione si aspetta
molto che, però, dovrà scontrarsi al botteghino con altre pellicole
in uscita nello stesso periodo, quali The Amazing
Spiderman 2, il reboot delle tartarughe ninja e il
sequel dell’Alba del pianeta delle scimmie.
Alcune fonti provenienti dal sito
ComicBookMovie.com danno Josh Holloway, famoso al
grande pubblico per il ruolo di Sawyer in
Lost, come new entry nel corposo cast di
Batman vs Superman. La fonte però non
specifica per quale ruolo sia stato contattato l’attore, ma voci e
supposizioni sembrano condurre la star televisiva nei panni di
Aquaman; con i numerosi fan che già avevano
suggerito questa scelta ai produttori per l’interprete del re dei
sette mari.
Vi ricordiamo che
Batman Vs Supermansarà diretto dal
regista Zack Snyder su di una
sceneggiatura curata dallo stesso regista in collaborazione
con Chris
Terrio (Argo),sulla
base di una storia già scritta da David S.
Goyer. Confermati nel cast del film Henry
Cavill, Ben Affleck, Amy Adams, Laurence Fishburne, Diane
Lane e Gal Gadot. L’arrivo
nelle sale cinematografiche di Batman Vs
Supermanè programmato per il
17 luglio 2015
Si sono tenuti nella notte
i Golden Globe 2014, i premi assegnati
da una giuria di circa novanta giornalisti della stampa estera
iscritti all’HFPA (Hollywood Foreign Press
Association). Alla serata si sono avvicendati sul palco,
oltre ai vincitori, anche gli ospiti che hanno premiato, tra
questi: Jennifer Lawrence, Robert Downey Jr., Emma
Watson, Drew Barrymore, Kevin Bacon, Uma Thurman, Liam Neeson, Mila
Kunis, a Colin Farrell, Reese Whiterspoon, Naomi Watts, Mark
Ruffalo, Channing Tatum, Olivia Wilde, Ben Affleck, Matt Damon, Tom
Hanks, Sandra Bullock.
Vi ricordiamo che la cerimonia si
terrà presso il Beverly Hilton Hotel e sarà condotta per il secondo
anno consecutivo da Amy
Poehler e Tina Fey. Si
avvicenderanno sul palco, oltre agli ancora ignoti vincitori, anche
coloro che consegneranno i premi, tra questi: Jennifer
Lawrence, Robert Downey Jr., Emma Watson, Drew Barrymore, Kevin
Bacon, Uma Thurman, Liam Neeson, Mila Kunis, a Colin Farrell, Reese
Whiterspoon, Naomi Watts, Mark Ruffalo, Channing Tatum, Olivia
Wilde, Ben Affleck, Matt Damon, Tom Hanks, Sandra
Bullock.
Insieme col Premio Oscar per il
cinema e al Premio Emmy per la televisione, è il maggiore
riconoscimento per chi opera nel settore dell’intrattenimento
cinematografico e televisivo. La consegna dei Golden Globe avviene
solitamente con poco meno di due mesi di anticipo rispetto a quella
degli Oscar, di cui ha così – in un certo senso – funzione
anticipatrice. Istituiti nel 1944 per il cinema, ed estesi dal 1956
alla televisione, i Golden Globe sono assegnati da una giuria di
circa novanta giornalisti della stampa estera iscritti all’HFPA
(Hollywood Foreign Press Association). I criteri di scelta dei
votanti sono stati spesso criticati; taluni non hanno mancato di
far notare come l’unica reale condizione richiesta sia quella di
risiedere ed operare stabilmente nell’area di Hollywood,
California.
Si è appena conclusa la
cerimonia di premiazione della 71esima edizione dei Golden Globe, i
prestigiosi premi di cinema e tv assegnati dalla stampa estera,
l’HFPA (Hollywood Foreign Press Association).
La
bellissima Scarlett Johansson è
stata intervistata da huffingtonpost, e con
il noto sito americano l’attrice si è soffermata a parlare su i
suoi prossimi film, ovvero
l’attesissimo Captain America The Winter
Soldier,che segnerà il
ritorno di Scarlett nei panni della vedova nera e di
Her, tra gli altri, che abbiamo visto e
apprezzato al Festival di Roma.
Il primo film Marvel che ho fatto è stato Iron
Man 2, poi ho girato The Avengers, e poi con Chris Evans ho girato
Captain America The Winter Soldier. Ci
saranno alcuni personaggi nuovi come Falcon e Sebastian Stan.
Continuerà la storia del suo personaggio anche se diventerà il
Soldato d’Inverno. Cono personaggi che vengono coinvolti in
qualcosa di più grande di loro, e non ce la possono fare se non
possono contare l’uno sull’altro. E’ una responsabilità più grande
rispetto agli altri film. Ma anche in The Avengers 2, non è che ce
la caviamo con poco. Combattiamo insieme, e poi ognuno di noi
combatte le sue battaglie e i suoi demoni, e ci sono diversi
momenti drammatici, per non parlare dell’aspetto fisico di questi
film. Insomma, tutti questi film hanno le loro sfide drammatiche,
ma sono divertenti.
Su Her, che come sappiamo è stata
dichiarata ineleggibile per la candidatura come protagonista,
perché l’attrice presta solo la voce al software di cui il
protagonista si innamora:
Non mi aspettavo di essere
candidata per i Golden Globes , perché hanno sempre detto che non
era un tipo di performance che avrebbero riconosciuto. Certo, non
mi aspetto mai ad essere nominato per nulla [ride ] . Ho lavorato
nella post- produzione del film – voglio dire , ho lavorato per
mesi, ma era in un modo totalmente diverso. Lavorare con Joaquin e
lavorare con Spike in questo modo davvero intimo – ed in una sorta
di isolamento, noi tre – davvero mi ha permesso di concentrarmi su
come sviluppare questo personaggio e su come dovevo essere in un
rapporto in cui non c’è contatto fisico, e come sarebbe diventato
indipendente da Theodore [Il personaggio di Phoenix ] e
dalla sa programmazione. Avevo bisogno di creare qualcosa che fosse
tangibile ma allo stesso tempo veramente astratto.
La storia si legerà alla fine di The
Avengers, continuando a seguire il Captain America impegnato con
Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Al
momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi
ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro
speciale: Captain America: il soldato
d’inverno. Tutte le info utili nella nostra
scheda: Captain America The Winter
Soldier.
Serata all’insegna del
thriller romantico quello in programma su Rai Movie, infatti, il
film che segnaliamo è The Village
di M. Night Shymalan con protagonisti un cast d’eccezione
composta da Bryce Dallas Howard, Joaquin Phoeniex, Adrien
Brody, William Hurt, Sigourne Weaver e Breandan
Gleeson.
Trama: Convigton, Pennsylvania:
un villaggio americano del XIX secolo è circondato da
una foresta che sembra essere infestata da mostruose
creature.
All’interno del villaggio,
completamente isolato dal resto del mondo, la vita si svolge serena
all’insegna di un patto che gli anziani della comunità stipularono
con delle misteriose creature dei boschi circostanti chiamate “le
creature innominabili”: pare infatti che, in passato, gli anziani
promisero alle creature di non inoltrarsi nei loro boschi a patto
che esse non invadessero il villaggio. La promessa rimane intatta a
lungo, tanto che nessuno degli abitanti osa varcare i confini
dell’abitato e tutti si premuniscono di non usare nulla di colore
rosso, colore che pare attiri le bestie.
Lucius pare però insofferente al
divieto di avere contatti con l’esterno, e prega gli anziani di
dargli il permesso di avventurarsi nel bosco, cosa che gli viene
negata. La situazione precipita in breve tempo, poiché l’uomo varca
di poco la soglia del bosco e le creature si manifestano in città
per palesare il proprio disappunto per la violazione del patto.
Lucius confessa intanto il proprio amore ad Ivy, giovane non
vedente, con la quale scambia una promessa di matrimonio.
Il giovane Noah, ragazzo con gravi
patologie mentali (considerato lo scemo del villaggio)
è però segretamente innamorato di Ivy e, alla notizia della
relazione tra i due, ferisce Lucius mettendolo in fin di vita. Ivy
chiede così al padre di avventurarsi oltre il bosco per raggiungere
la città dove potrà comperare le medicine per il suo amato, e
ottiene il permesso.
Il web si è già espresso (per lo più
in maniera negativa) in merito al coinvolgimento di Joseph
Gordon-Levitt nel progetto di
Sandman, basato sull’opera omonima di
Neil Gaiman. Adesso l’attore che da poco ha
esordito alla regia con Don Jon (leggi la recensione) si è espresso in prima
persona, specificando quali sono gli aspetti che lo hanno più
coinvolto del progetto e quale caratteristica di Sandman lo
affascina. In particolare Gordon-Levitt ha specificato che è ancora
all’inizio dell’elaborazione del progetto e che il materiale su cui
lavorare è tantissimo.
Su IGN trovate l’intervista completa, nella quale
l’attore regista ha anche commentato il lavoro sul set di
Sin City a Dame to Kill For con
Robert Rodriguez.
Sandman è una serie a fumetti che ha
come protagonista Sogno, la personificazione antropomorfa dei sogni
e delle storie, conosciuto anche come Morpheus. Sogno è uno dei
Sette Eterni, ossia le incarnazioni di particolari aspetti
dell’esistenza umana, cioè il Destino, la Morte, il Sogno, la
Distruzione, il Desiderio, la Disperazione e il Delirio.
Vin Diesel ha
condiviso sul suo profilo Facebook una foto in
cui lo vediamo in sala di doppiaggio mentre lavora per dare la voce
a Groot, di Guardian of The Galaxy.
Ecco cosa ha scritto insieme alla
foto:
Alcuni di voi ricorderanno il
personaggio che ho doppiato nel 1998 …
Il mese scorso ho avuto
l’opportunità di doppiare un nuovo personaggio, agli studi della
Disney. Sono rimasto scioccato nel vedere lo stesso ingegnere del
suono, Doc, che era lì anche quando Brad Bird mi dirigeva 15 anni
fa per Gigante di Ferro. Come artisti siamo molto suscettibili
riguardo alle coincidente… e questo è stato un gran
segno.
Mentre lavoravo, assieme a
James Gunn, dando vita a Groot, ho visto molto del film…
wow.
PS Guardians of the Galaxy di
questa estate vi lascerà sconvolti. Sono felice di aver avuto
l’opportunità di fare delle magie.
Il film è attualmente in pre
produzione nel Regno Unito e dovrebbe arrivare al cinema il primo
agosto 2014. I Guardiani della
Galassia (Guardians of the Galaxy) sono un gruppo di
personaggi dei fumetti Marvel Comics, creato da Arnold Drake (testi) e
Gene Colan (disegni). La prima apparizione avviene in Marvel
Super-Heroes (seconda serie) n. 18 (gennaio 1969).
RoboCop è
ilremake del film datato
1987, Robocop – Il futuro della
leggeche inaugurò il successo del franchise
legato al poliziotto metà uomo e metà macchina. Il
nuovo RoboCop,
diretto da Josè Padilha, sarà invece
interpretato da Joel Kinnaman. Il film è al
momento in post-produzione, sarà prodotto dalla Strike
Entertainment, dalla MGM e dalla Columbia Pictures ed uscirà nelle
sale il 7 Febbraio 2014 con un cast di tutto
rilievo, composto, tra gli altri, da
Joel Kinnaman,
Gary Oldman,
Abbie Cornish,
Samuel L. Jackson, Jackie Earle Haley, Jay Baruchel,
Michael Keaton.
RoboCop è
ambientato nel 2028, anno in cui la multinazionale conglomerata
OmniCorp è leader nell’industria robotica. All’estero, i droni da
essa prodotti, vengono impiegati dalle forze militari da anni, ma
sono stati vietati come tutori della legge all’interno dei confini
americani. Ora la OmniCorp vorrebbe impiegare questa controversa
tecnologia anche sul fronte interno, considerando questa
opportunità un’occasione d’oro. Quando Alex Murphy
(Joel
Kinnaman) – marito affettuoso, padre, e buon
poliziotto, facendo del suo meglio per arginare l’ondata di
criminalità e corruzione a Detroit – resta gravemente ferito,
la OmniCorp intravede un’occasione unica per creare un poliziotto
ibrido, in parte uomo ed in parte robot. La OmniCorp immagina
un futuro in cui ogni città avrà il suo RoboCop, con conseguenti
ricavi miliardari per i propri azionisti; ma alla OmniCorp stanno
dimenticando una cosa fondamentale: che c’è pur sempre un uomo
all’interno della macchina.