Amy Poehler è in trattative
(quasi concluse a dire il vero) per entrare a far parte del cast
della commedia Universal Pictures The
Nest, in cui già figura nel cast Tina
Fey, l’amica e collega con la quale ha presentato, con
grande successo, le ultiem due edizioni dei Golden Globe (vincendo
anche un premio nell’edizione del 2014). Le due attrici
presenteranno insieme anche la prossima edizione della cerimonia di
assegnazione dei premi della stampa estera.
Jason Moore
dirigerà la commedia basata su una idea originale di Paule
Pell, che ha anche scritto la sceneggiatura. La storia
racconterà di due sorelle che passano un ultimo week end nella casa
in cui sono cresciute, prima che i loro genitori mettano in vendita
la proprietà. Tina Fey si occuperà anche della
produzione del film con la sua Little Stranger, Inc. accanto a
Jay Roach con Everyman Pictures. Amy
Poehler inoltre potrebbe anche occuparsi della produzione
esecutiva del film.
L’idea di vedere di nuovo insieme
queste esplosive e brillanti donne, a noi, piace un sacco. Voi cosa
ne pensate?
Il 16 aprile arriva dallo spazio
direttamente a casa vostra l’ultima avventura del pirata più amato
di tutti i tempi in DVD, BLU-RAY 2D e BLU-RAY 2D +
3D. Solitario, romantico, malinconico, con una forte
idea di giustizia, Capitan Harlock è la
figura che, più di ogni altra, ha segnato in maniera indelebile
l’immaginazione dei bambini cresciuti negli anni Ottanta.
Fin dalla sua prima comparsa sugli
schermi televisivi, il personaggio creato dalla fantasia di Leiji
Matsumoto è diventato il simbolo stesso della libertà (“il suo
teschio è una bandiera che vuol dire libertà!”), facendo sognare
più di una generazione.
A distanza di 36 anni il famoso
pirata rivive ora sullo schermo in un film in computer grafica dal
carattere spettacolare e innovativo. Il fascino di Harlock è in
grado di far innamorare nuovi giovanissimi spettatori e non
deludere gli appassionati di vecchia data.
Per chi si è perso questo grande
spettacolo e per chi vuole goderne ancora, dal 16 aprile “Capitan
Harlock” sarà disponibile in DVD, BLU-RAY 2D e BLU-RAY 3D. Tutte le
edizioni sono ricche di contenuti extra, che completeranno
l’esperienza emozionale di tutti gli appassionati di Harlock e di
chi ancora non lo conosce.
Tra questi spiccano la “CANZONE
ORIGINALE DEL CARTONE ANIMATO”, magnifico montaggio sulla
celebre sigla TV, il “MAKING OF”, che racconta le motivazioni che
hanno spinto la produzione a ricreare il mito di Harlock e “IL CAST
E GLI EFFETTI SPECIALI”, una serie di interviste agli interpreti
giapponesi che hanno lavorato al film più un viaggio all’interno
del motion capture, tramite il quale è stato realizzata la
pellicola.
“Amo i pirati da
quando ero bambino e avrei voluto essere uno di loro.”
Queste le parole di
Leiji Matsumoto, il geniale illustratore giapponese che nel 1977 ha
disegnato, prima per il fumetto e poi per la TV, le celebri
avventure di Capitan Harlock.
Planes Fire and
Rescue è composto da un equipaggio stravagante di
aerei antincendio d’élite, che si dedicano alla protezione dello
storico Piston Peak National Park da un furioso incendio. Quando il
famoso corridore dell’aria Dusty (doppiato da Cook) viene a sapere
che il suo motore è danneggiato e che non potrebbe mai più
gareggiare, deve cambiare marcia e si lancia nel mondo del attacco
aereo contro gli incendi. Dusty unisce le forze con un veterano del
soccorso antincendi, l’elicottero Blade Ranger e con la sua
coraggiosa squadra d’attacco aereo, lo spiritato super scooper Lil’
Dipper (doppiato da Bowen), l’elicottero per il sollevamento di
carichi pesanti Windlifter, l’ex trasporto militare Cabbie e un
vivace gruppo di coraggiosi veicoli da fuoristrada conosciuti come
i Smokejumpers. Insieme, questa squadra senza paura combatte un
enorme incendio, e Dusty scopre cosa serve per diventare un vero
eroe.
Planes Fire and
Rescue uscirà nei cinema USA in 2D e 3D il 18
luglio.
Non solo Marvel. Secondo quanto riportato da
Deadline.com, lo sceneggiatore Justin Marks e il
produttore David Goyer si sarebbero uniti
nella lavorazione dell’adattamento di FBP: Federal
Bureau of Physics, fumetto della Vertigo Comics
uscito nel 2013 e creato da Simon Oliver e
Robbi Rodriguez.
FBP racconta un mondo caratterizzato
da continui disturbi nelle leggi della fisica come il meteo,
perdite momentanee di gravità e inversioni di entropia. Per trovare
un rimedio il governo crea una nuova organizzazione burocratica, il
Federal Beureau of Physics. Protagonista della storia Adam
Hardy “stella nascente alla FBP, che in seguito alla creazione
di una dimensione alternativa conosciuto come “BubbleVerse” sarà
costretto ad intraprendere una missione di salvataggio resa ancora
più complicata quando scoprirà che il suo partner ha un programma
diverso…”
Marks, in questo momento è occupato,
con l’adattamento della Disney del Libro della
Giungla diretto da Jon Favreau e in
uscita a Ottobre 2015. Ha inoltre completato un thriller d’azione
militare per Jerry Bruckheimer e
20,000 Leagues Under The Sea : Captain
Nemo per la Disney.
Goyer invece, che è anche
sceneggiatore, è tutt’oggi impegnato nella progettazione di
Batman Vs Superman, Metal
Gear Solid e Justice League.
I fratelli Vanzina
tornano dietro la macchina da presa con un racconto dal sapore
“amarcord” dopo l’incursione recente nello spensierato mondo di
Sapore di Te, e lo fanno confezionando una
commedia corale che nelle intenzioni si avvicina al gusto delle
commedie francesi più recenti e campioni d’incassi. Stiamo parlando
di Un Matrimonio da Favola, loro prossima
fatica in uscita il 10 Aprile.
Un Matrimonio da Favola, il film
La storia ruota intorno a Daniele
(Ricky
Memphis), un impiegato di una banca svizzera
trapiantato per necessità da Roma a Zurigo, che si appresta a
sposare Barbara, la bellissima figlia del banchiere presso cui
lavora. In occasione del matrimonio riunisce gli inseparabili amici
del liceo, i quali però si sono persi di vista per vent’anni: Luca
(Adriano
Giannini), l’affascinante migliore amico con l’istinto
del viaggiatore, ora fa la guida turistica; Giovanni
(Emilio Solfrizzi) che sognava di diventare agente
di Borsa, ora vende… borse in un negozio ed è sposato con Paola
(Paola
Minaccioni), avvocato divorzista inflessibile ed in
carriera affetta da gelosia patologica che mal sopporterebbe la
liaison del marito con la bella- e schietta- commessa Sara
(Ilaria Spada), in trasferta con lui a Zurigo in
occasione del matrimonio; ci sono poi Alessandro (Giorgio
Pasotti) che si è dedicato alla carriera militare come
voleva suo padre, impedendosi così da solo di esprimere liberamente
la sua vera natura (è gay infatti e convive col compagno Roberto) e
infine c’è Luciana (Stefania Rocca), l’asso della
squadra di calcio che ha abbandonato la carriera sportiva
ripiegando su un matrimonio col perito della sua assicurazione dopo
un grave incidente, il pignolo ed insopportabile Fabio
(Riccardo Rossi).
In una girandola di intrighi,
coppie che si scambiano, gag comiche e situazioni paradossali che
ricordano da vicino la struttura della pochade francese, i
cinque amici rimettono in discussione le loro vite, preparandosi ad
affrontare al meglio il secondo tempo della loro esistenza, che li
aspetta. Nonostante l’idea promettente su carta, gli interessanti
spunti narrativi si perdono in una messinscena caotica e
boccaccesca, con gag viste e straviste con non aggiungono niente di
nuovo alla classica tradizione della commedia vanziniana. Qui i due
fratelli riescono a confezionare un prodotto d’intrattenimento più
godibile, ma la debolezza tecnica tende a trascinare tutto il
sistema nello strapiombo del cliché, della noia e della monotonia
visiva, concedendo solo qualche battuta qua e là e regalando
momenti più divertenti (perché veri e schietti) al personaggio
dello zio ladro, interpretato da uno scoppiettante e brioso
Max Tortora. Il film, più che il sapore
d’amarcord, sembra avere il sapore del già visto e della
prevedibilità più scontata.
Gli Universal Studios Hollywood
hanno confermato che entro il 2016 la West Coast avrà il suo The
Wizarding World of Harry Potter.
Ispirato al magico mondo creato da
J.K. Rowling e portato sullo schermo
dalla Warner Bros, The Wizarding World of Harry Potter agli
Universal Studios Hollywood sarà un’esperienza completamente
immersiva pensata per le famiglie che porterà il personaggio di
finzione di Harry Potter in vita con grande aderenza a quello che
abbiamo letto nei libri e visto nei film. Molto simile al resort di
Orlando, aperto nel 2010, l’esperienza offerta da Hollywood sarà
visivamente fedele all’immaginario mondo fantastico, compreso il
castello di Hogwarts, che servirà da iconico punto focale
dell’intero parco.
The Wizarding World of Harry Potter
nasce dalla collaborazione tra J.K. Rowling,
Warner Bros. Entertainment e la Universal Parks and
Resorts.Fonte: CS
Ecco una nuova featurette da
Transcendence, esordio alla regia del
direttore della fotografia Wally Pfister e
interpretato da Johnny Depp, Paul
Bettany, Rebecca Hall, Kate
Mara, Morgan Freeman, Cole
Hauser e Cillian Murphy. Nel video viene
affrontato il concetto di Intelligenza Artificiale, alla base del
racconto.
Il dottor Will
Caster (Johnny
Depp) è il più importante ricercatore nel campo
dell’intelligenza artificiale e lavora alla creazione di una
macchina senziente che combini l’intelligenza collettiva di tutto
ciò che è conosciuto con l’intera gamma delle emozioni umane. I
suoi controversi esperimenti lo hanno reso famoso, ma lo hanno
fatto diventare anche il bersaglio principale di un gruppo di
terroristi contrari alla tecnologia, pronti a tutto pur di
fermarlo. Ma nel loro tentativo di annientare Will, gli estremisti
stessi diventano involontariamente coloro che lo spingeranno al
successo—diventare parte della sua stessa trascendenza. Per sua
moglie Evelyn (Rebecca
Hall) e il suo migliore amico Max Waters
(Paul
Bettany), entrambi ricercatori, il problema non è se
possono andare avanti… ma se sia giusto farlo. Le loro peggiori
paure diventano realtà quando la sete di conoscenza di Will sembra
trasformarsi in un’ossessiva ricerca di potere, di cui non si
conosce la fine. L’unica cosa che è terribilmente chiara è che
forse non c’è modo di fermarlo.
Per molti, è e rimarrà sempre
Bella Swan, l’eroina della saga di Twilight;
per molte, è e rimarrà sempre quella ******* che sta/va con
Robert Pattinson, dando peraltro origine ad nuovo termine,
“Robsten” (= Robert + Kristen, sulla scia dei “Brangelina”)… Che
poi abbia placidamente tradito il fidanzatino è un’altra storia,
anche perché pare che adesso sia in atto un riavvicinamento, quindi
meglio non rivangare il passato. Comunque, per i suoi genitori e
per l’anagrafe è e rimarrà sempre Kristen Jaymes
Stewart.
Il secondo nome non è propriamente
femminile, ma si sa, gli americani sono strani, e poi bisogna
ammettere che tra i suoi primi personaggi figurano ragazzine che
sono un po’ dei maschiacci, come ne La sicurezza degli
oggetti (2001) e in Panic Room (2002).
Essendo ancora molto giovane (classe 1990), Kristen Jaymes non può
che interpretare la figlia delle protagoniste di turno – nel primo
caso Patricia Clarkson, nel secondo Jodie Foster – e
fra i suoi genitori d’arte figurano anche il Dennis Quaid e
la Sharon Stone di Oscure presenze a Cold
Creek (2003). Considerati i titoli in questione,
l’infanzia cinematografica di Miss Stewart è a dir poco
travagliata, ma per fortuna è solo finzione: la sua famiglia, in
realtà, se la passa piuttosto bene e, col fatto che entrambi i
genitori lavorano nello showbiz, anche lei sin da piccola nutre
aspirazioni artistiche. La signorina, però, ha dichiarato di non
aver mai avuto l’intenzione di fare l’attrice, né tantomeno di
diventare famosa, anche se in tenera età si esercitava a fare
autografi ovunque: scriveva il suo nome a destra e a manca perché
aveva la fissa delle penne, da qui (evidentemente) l’idea di voler
diventare sceneggiatrice. O forse no.
Comunque sia, il destino prevede la
recitazione ed è proprio ad una recita natalizia che la
piccola Kristen (appena 8 anni) viene notata da un agente (qui da
noi è già una conquista se ti notano i tuoi genitori, visti gli
orari mediamente proibitivi dei saggi scolastici). È così che la
fanciulla entra ufficialmente nel magico mondo della celluloide e,
passo dopo passo, si attira l’attenzione di registi e produttori,
guadagnandosi presto qualche nomination agli Young Artist Awards e
pure qualche soldino, che non guasta mai. L’agenda diventa così
fitta d’impegni che la ragazzina abbandona la scuola e prosegue gli
studi a distanza: il set chiama e lei è più che decisa a
rispondere. In pochi anni prende parte a un discreto numero di
pellicole, fra cui Zathura, Il bacio che
aspettavo, The Messengers, The Cake
Eaters, fino a Into the Wild – Nelle terre
selvagge di Sean Penn. È il 2007 e a breve la sua
vita cambierà per sempre. Dopo un’altra manciata di titoli
(Disastro a Hollywood, Jumper,
The Yellow Handkerchief), Kristen approda al ruolo
della svolta: la regista Catherine Hardwicke, infatti,
sceglie lei per portare sullo schermo la Bella Swan nata dalla
penna di Stephanie Meyer.
Ad affiancarla, nel ruolo del
vampiro ‘vegetariano’ Edward Cullen (nonché di suo
innamorato dentro e fuori dal set), un Robert Pattinson al momento
semi-sconosciuto, ma destinato a diventare un rubacuori
internazionale. Il film è un successone e per fortuna ci sono altri
tre capitoli che aspettano solo di sbancare il box office: anzi,
per rendere giustizia ai romanzi è meglio dividere l’ultimo tomo in
due parti, fare un film in più, e crepi l’avarizia. Il risultato è
che nel 2012 la Stewart si piazza in pole position nella classifica
della rivista Forbes, che, dopo averle fatto i conti in
tasca, la elegge l’attrice più pagata dell’anno (con circa 34.5
milioni di dobloni guadagnati amoreggiando per finta col suo
fidanzato vero, capitolo dopo capitolo).
E pensare che ha solo 22 anni… Però
non è mai troppo presto per mettere da parte un po’ di soldi,
quindi ben vengano Balenciaga e Chanel che la
vogliono come volto per le loro campagne e la aiutano ad
arrotondare (tutti i giovani fanno un doppio lavoro al giorno
d’oggi). Comunque, fra un mozzico e l’altro, Kristen trova anche il
tempo di girare Adventureland, The
Runaways, Biancaneve e il cacciatore, e
On the Road; e ora, archiviata definitivamente la
saga (con tanto di aglio sparso qua e là a garanzia), ecco che la
ragazza si prepara a tornare in sala con una miriade di progetti,
vedi Camp X-Ray, Sils Maria e
Anesthesia, e che nessuno nomini più vampiri &
licantropi, per cortesia.
Quanto al povero Rob, dopo quella
scappatella con Rupert Sanders (regista di
Biancaneve), non si è ben capito come stiano le cose. Voci
di corridoio sostengono che lui l’abbia superata e voglia
festeggiare con lei il compleanno. Noi siamo qua. HAPPY BIRTHDAY
KRISTEN!
Dopo il primo poster del film che
ritraeva il protagonista Hiccup (Jay Baruchel) con
il suo drago Sdentato, arriva oggi un nuovo poster di
Dragon Trainer 2, sequel del bellissimo
primo capitolo campione di incassi nel 2010. Protagonisti del
nuovo poster sono il vichingo Gobber (Craig
Ferguson) e il suo compagno alato Grump.
Ecco il poster ufficiale, in attesa
di vedere il nuovo trailer del film diretto da Dean
Deblois previsto per Giovedi.
Il secondo capitolo dell’epica
trilogia di DRAGON TRAINER ritorna con il fantastico mondo del
vichingo Hiccup e il suo leale drago Sdentato. L’inseparabile duo
dovrà proteggere la pace – e dovranno salvare il futuro degli
uomini e dei draghi dal potentissimo Drago. In Dragon
Trainer 2 potremmo ascoltare la voce dei
doppiatori originali del primo episodio che tornato nei loro
personaggi: Jay Baruchel, America Ferrara,
Gerard Butler, Craig Ferguson,
Jonah Hill, Christopher Mintz-Plasse, T.J. Miller,
Kristen Wiig,
Kit Harington,
Cate Blanchette Djimon
Hounsou.
Il film uscirà al cinema il 19
giugno 2014. Trama: Continuano le avventure di Hiccup e del suo
drago Sdentato, ora che la pace far i Vichinghi e i mostri
sputafuoco è definitivamente sancita. ma nuovi pericoli sono
all’orizzonte. La storia inizia cinque anni dopo gli eventi narrati
nel primo episodio: mentre i ragazzi si godono la loro vita tra le
gare di draghi, i nostri due protagonisti durante uno dei loro
viaggi scoprono una grotta segreta di ghiaccio in cui vivono
centinaia di nuovi draghi selvaggi e il misterioso Cavaliere del
drago. Incomincia una nuova battaglia per proteggere la pace.
In occasione dell’uscita americana
del film la Sony Pictures ha messo online un nuovo poster di
The Amazing Spider-Man
2 che omaggia le storiche copertine del fumetto
Marvel, in particolare la cover
di John Romita Sr. apparsa nel numero #121
intitolato “Turning Point”.
Il poster è da considerare tuttavia
un semplice regalo a tutti i fan del film e del fumetto dal momento
che, escludendo la foto di Chris Cooper nei panni
di Norman Osborne, tutte le altre sono “riciclate” da immagini
precedenti.
In The Amazing Spider-Man 2, per Peter
Parker (Andrew Garfield) affronta la vita
post diploma. Lasciatosi alle spalle le scuole superiori si è
ritrovato sempre più impegnato vestendo i panni di Spiderman,
senza, però, dimenticare la promessa fatta al padre di Gwen
(Emma Stone): proteggerla. A disturbare gli
equilibri ci penserà l’arrivo di un nuova nemesi, Electro
(Jamie Foxx) ed il ritorno di un vecchio amico,
Harry Osborn (Dane DeHaan).
Circa una settimana fa era arrivata
la notizia ufficiale che per il film Batman Vs Superman, sequel di
Man Of Steel di
Zach Snyder, si era aggiunto al cast un trio di
attori dal talento veramente notevole: Callan
Mulvey (300: L’alba di un
Impero), Tao Okamoto
(Wolverine) e Holly
Hunter (premio Oscar per Lezioni di
piano).
Anche se era stato precisato nel
comunicato stampa ufficiale che “tutti e tre gli attori
interpreteranno personaggi appena creati per il film”, molti
appassionati hanno cominciato a speculare su quali personaggi
dell’universo DC potrebbero interpretare i tre attori. Dalle pagine
di Latino Review è arrivato quindi un rumor che vedrebbe
Holly Hunter vestire i panni non di un soggetto
marginale del fumetto, bensì di un personaggio centrale all’interno
del storia.
“Pensiamo che Holly Hunter
interpreterà Leslie Thompkins, o un personaggio in sostituzione di
Leslie Thompkins.” Questa la dichiarazione non confermata
di Latino Review che attribuisce alla dottoressa Thompkins, amica
dei coniugi Wayne e confidente di Bruce al pari di Alfred, il volto
dell’attrice premio Oscar.
Vi
ricordiamocheBatman
Vs Supermansarà diretto dal
regista Zack
Snyder su sceneggiatura scritta in
collaborazione con Chris
Terrio (Argo),sulla
base di una storia già scritta da David S.
Goyer. Confermati
nel cast del film Henry Cavill, Ben
Affleck, Amy Adams, Laurence Fishburne, Diane
Lane, Gal Gadot, Jeremy
Irons e Jesse
Eisenberg.
Uscirà tra più di un anno ma i fan
del fumetto già scalpitano per conoscere qualche notizia in più su
Fantastic Four, reboot del film del 2005
sui quattro supereroi. Da una intervista rilasciata per IGN
dall’attrice Kate Mara (che interpreterà la Donna
Invisibile) tuttavia sembra che neanche gli attori sappiano molto
sul progetto, nonostante le riprese inizino tra due settimane.
Mara ha dichiarato infatti che non
sa neppure se il suo personaggio avrà un costume e si è limitata a
dire che è molto entusiasta di poter lavorare con il regista
Josh Trank (Chronicles)
e che ha letto solo un paio di fumetti da quando ha ottenuto la
parte.
Ricordiamo che Kate
Mara vestirà i panni di Sue Storm / La Donna
Invisibile. Jamie Bell quelli
invece di Ben Grimm / La
Cosa. Miles Teller interpreterà il
ruolo di Reid Richards /
Mr. Fantastic, mentre Michael B.
Jordan sarà Johnny Storm / La Torcia Umana.
Basato sul fumetto “The Ultimate
Fantastic Four”, il nuovo adattamento si concentrerà sui personaggi
più giovani. Josh Trank dirigerà il film
basato su una sceneggiatura Kinberg, Matthew
Vaughn e Gregory
Goodman che saranno anche produttori
esecutivi. Fantastic Four uscirà il 19 Giugno 2015. Lo
studio ha già annunciato per il 2017 l’uscita
di The Fantastic Four 2.
La scorsa settimana, Deadline aveva
riportato che Tony Shalhoub (Spy
Kids, Men in Black 2)
sarebbe stato chiamato per doppiare la voce del Maestro Splinter in
Teenage Mutant Ninja Turtles.
La notizia ha mandato su tutte le
furie Danny Woodburn, meglio conosciuto per i suoi ruoli in
Seinfeld e
Watchmen, che era stato chiamato per interpretare
il maestro delle tartarughe ninja e quindi non sarebbe molto
contento di vedersi “doppiata” la sua parte.
L’attore comunque ha già preso
provvedimenti e il suo team di avvocati sta già cercando di
risolvere il problema. Non sarà però una battaglia legale semplice:
sembra infatti che, secondo quanto riporta Deadline, “gli
attori avevano la garanzia di
eseguire materialmente solo i ruoli in costume”. Vedremo come si
evolverà la vicenda.
RE:The very NEW news on #TMNT Voice
casting #TonyShaloub
I don’t have any real info, and my legal team is looking into it.
Thnx 4 UR support
“La città ha bisogno di eroi.
L’oscurità si è stabilita sopra New York da quando Shredder e il
suo clan hanno in pugno tutte le cariche della città, dai politici
alla polizia. Il futuro è triste fino a quando quattro improbabili
fratelli salgono dalle fognature della metropoli e scoprono il loro
destino come tartarughe ninja. Le tartarughe dovranno lavorare sodo
con la reporter April e il suo cameramen Vern Fenwick per salvare
la città e svelare il diaboico pioano di Shredder.”
Il film Teenage Mutant
Ninja Turtles è diretto da Jonathan
Liebesman e prodotto da Michael
Bay. Vede nel suo castMegan
Fox (April O’Neil), Alan
Ritchson (Raffaello), Noel
Fisher (Michelangelo), Jeremy
Howard (Donatello), Pete
Ploszek (Leonardo), William
Fichtner (Shredder) e Danny
Woodburn (Maestro Splinter). Il film arriverà
nelle sale USA dal 6 giugno del 2014.
Dopo il trailer ufficiale e le
numerose immagini ufficiali rilasciate, il nuovo capitolo della
saga delle Tartarughe
Ninjatorna a mostrarsi
attraverso quattro nuovi poster promozionali.
I poster in questione sono ciascuno
dedicato ad una delle tartarughe, richiamandone i colori simboli e
ritraendone i pugni intenti a brandire le armi caratteristiche dei
nostri eroi.
Qui di seguito vi proponiamo le
immagini in questione:[nggallery id=247]
Il film Le
Tartarughe Ninja è diretto
da Jonathan Liebesman e prodotto
da Michael Bay. Vede nel suo
castMegan
Fox (April O’Neil), Alan
Ritchson (Raffaello), Noel
Fisher (Michelangelo), Jeremy
Howard (Donatello), Pete
Ploszek (Leonardo), William
Fichtner (Shredder) e Danny
Woodburn (Maestro Splinter). Il film arriverà
nelle sale USA dal 6 giugno del 2014.
Prosegue la campagna pubblicitaria
per X-Men Giordi di Un Futuro
Passato, ennesima trasposizione cinematografica dei
mutanti di casa Marvel. Questa volta al
centro dei riflettori sono James
McAvoy, Michael Fassbender
e Hugh Jackman, che nella pellicola
interpreteranno rispettivamente versioni giovanili di Magneto e
Charles Xavier e Wolverine.
Il trio d’attori, infatti,
intervenuti nel corso di un’intervista alle telecamere
di Yahoo Movies si è cimentato in una serie
di divertenti imitazioni. McAvoy e
Fassbender hanno omaggiato le rispettive
controparti Patrick
Stewart e Ian McKellen che
interpreteranno i Xavier e Magneto del presente, mentre Hugh
Jackman ha scimmionato il regista Bryan
Singer.
La trama di X-Men giorni di un futuro
passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981,
ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in
cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono
confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro
nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal
punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno
di reclusione.
In Nessuno mi pettina bene
come il vento una scrittrice solitaria, Arianna
(Laura
Morante), una bambina problematica, Gea
(Andreea Denisa Savin), un gruppo di giovani
teppistelli, tra cui Yuri (Jacopo Olmo Antinori). Tre solitudini
che s’incontrano d’inverno in una località di mare, tre prospettive
sul mondo che cambiano. Una storia di contrapposizioni, di rifiuti
e istintive affinità.
Così Peter Del Monte torna alla
regia dopo sette anni, parlandoci di esistenze solitarie segnate da
una latente disperazione, personaggi che faticano a trovare un
posto nel mondo. La trama che inizialmente può apparire contorta, è
in realtà semplice, perfino esile, ma sufficiente a far emergere
ciò che conta nel film: l’interiorità dei personaggi.
Nessuno mi pettina bene come il vento è un
film di silenzi più che di parole, come lo definisce lo stesso
regista – ma le parole, quando ci sono, portano spesso un
contributo alla riflessione, rovesciando prospettive classiche.
Nessuno mi pettina bene come il vento, il
film
Proprio per la sua natura
intimista, fatta di emozioni trattenute o poco espresse
verbalmente, il film ha bisogno di interpreti abili a definire
mondi interiori con la profondità delle espressioni e dei gesti. Di
questi vive, grazie all’ottima scelta degli attori: con indiscussi
punti fermi – Laura Morante, da sempre efficace nel
tratteggiare donne fragili e insicure che sanno però trovare al
momento opportuno una loro forza – gradite conferme – un altro
ruolo da introverso per Jacopo Olmo Antinori, già in Io e te di Bernardo Bertolucci – e
buoni esordi – Andreea Denisa Savin, dodicenne.
Nessuno mi pettina bene
come il vento rende bene quell’inspiegabile istintiva
affinità che porta a volte a fidarsi degli sconosciuti più che di
chi ci è da sempre vicino, quell’alchimia misteriosa che prescinde
da ogni regola – età, contesto di provenienza – e determina un
immediato legame tra estranei (qui sia tra Gea e Arianna, che tra
Gea e Yuri). La capacità di aprirsi a ciò che non si conosce,
esemplificata nell’aforisma di Alda Merini che dà il titolo al lavoro.
Capacità che spesso gli adulti perdono, mentre i giovani più
facilmente posseggono – è la bambina a “insegnarla” alla
scrittrice, adulta curiosa e intelligente, che sa mettersi in
discussione. La parte più viva è, dunque, la contrapposizione tra
questo elemento vitalistico e spontaneo e la natura
fondamentalmente oscura dei personaggi, che trova corrispondenza
nell’ambientazione cupa.
Lo sguardo del regista non giudica
i protagonisti, ma è disincantato. Sulla famiglia: lontana
dall’essere un nucleo in cui trovare comprensione e appoggio,
appare invece come luogo di disgregazione e lontananza, non priva
di affetti, ma incapace di essere punto di riferimento. Come
sull’universo dei ragazzi: portatori di nuove benefiche
prospettive, ma anche concentrati di aggressività e rabbia più o
meno espresse. Un viaggio introspettivo con momenti anche
emozionanti, un invito a recuperare un po’ d’istinto e a lasciarsi,
ogni tanto, pettinare dal vento.
Il film Un Matrimonio da
Favola è stato presentato oggi nella cornice del
cinema Adriano da una gran parte del cast (Ricky Memphis,
Emilio Solfrizzi, Andrea Osvart, Giorgio Pasotti, Stefania Rocca,
Ilaria Spada e Max Tortora), dal regista
Carlo Vanzina e dallo sceneggiatore Enrico
Vanzina e dal produttore Paolo Del Brocco
(delegato per Rai Cinema) e Federica Lucisano.
La prima nota… di regia riguarda
proprio lo stile dei Vanzina: perché il film comincia con un ritmo
concitato per poi prendere una piega più intimista, dal sapore
“amarcord” e malinconico, pur non rinunciando allo stile da
commedia vanziniana?
Per Enrico il film è tendenzialmente
comico, e mostra-lanciando uno sguardo a tratti malinconico- come
sono cambiate le vite di un gruppo di amici e “compagni d’armi” che
poi si sono persi, ritrovati (nonostante le pieghe che hanno preso
le loro vite) e decidono di vivere al meglio il loro secondo
tempo.
La prima domanda riguarda le fonti
d’ispirazione del film: affondano le radici nella vita reale?
La storia affonda le radici in una
tradizione nostrana popolata di barzellette e dintorni, ma a
Vanzina piaceva l’idea che una donna idealizzata e perfetta come la
Osvart potesse tradire, a pochi passi dal matrimonio, il suo uomo.
Inoltre la loro ispirazione è più che altro Il Grande Freddo
di L. Kasdan, l’idea di un bilancio tra amici dopo vent’anni.
I personaggi sembrano avere una
doppia vita: con una prima parte da commedia degli equivoci e poi
una seconda, con un cambio di rotta e con i personaggi che
cominciano a cambiare percorso.
Pasotti (il primo a parlare) spiega
che la difficoltà del suo personaggio è la sua sessualità, la sua
difficoltà di confessare la propria omosessualità; Pasotti ha
cercato di trovare la giusta misura senza calcare la mano o sforare
nel piano della macchietta.
Per Stefania Rocca il passaggio è
voluto: l’amicizia permette ai cinque amici di “svegliarsi” dal
torpore nel quale stanno vivendo e di capire cosa vogliono
davvero.
Emilio Solfrizzi ritiene che il suo
personaggio, un uomo medio che ha accantonato i suoi sogni per
sistemarsi accontentandosi di ciò che il destino gli ha offerto:
non è soddisfatto del suo lavoro, del suo matrimonio né tantomeno
della sua bellissima e giovanissima amante. È un fallimento uomo,
uno shlemiel destinato a perdere che alla fine, proprio
perché ha cercato di ottenere troppo, non gli è rimasto niente in
mano. L’unica consolazione sono gli amici, che non lo giudicano mai
e lo accettano per quello che è.
Max Tortora, dopo essersi calato nei
panni dello zio, interpreta un personaggio che non ha una parabola:
il suo è un disturbatore, una macchietta umana.
Ricky Memphis interpreta il
personaggio tragicomico di un (quasi) marito tradito, tipico della
commedia all’italiana.
Ilaria Spada si è confrontata con il
personaggio “indiscreto” di Sara: un’amante (inconsapevole) che di
solito è una disturbatrice vista non troppo bene, che in realtà
porta in sé dei grandi sogni e un’enorme positività, che la
sostengono nonostante la sua fragilità latente.
Andrea Osvart ha amato il
personaggio di Barbara, una donna in grado di vivere le sue
emozioni e di affrontare in faccia i suoi dubbi e le sue
insicurezze: non è un personaggio ambiguo, è solo una ragazza
viziata che, allo stesso tempo, ha dei dubbi enormi di fronte ad
una grande scelta da compiere.
Adriano Giannini (non presente, ma
messo in luce da Vanzina) non è mai stato valorizzato dalla
commedia: invece, nonostante l’aspetto molto attraente, riesce a
calarsi bene in un ruolo per lui inusuale.
È stato difficile raccogliere un
cast di grosso calibro per la commedia italiana, avvicendando
attori navigati e nuove scoperte (come Ilaria Spada).
Il personaggio dello zio ladro,
interpretato da Tortora, e la bionda “bollente” della Osvart sono
due personaggi dall’eco hitchcockiana: uno nasce proprio da un
aneddoto legato al maestro del brivido stesso, e l’altra invece
ricorda le splendide attrici altere che popolavano i suoi film.
Il film uscirà in 180- fino ad un
massimo di 400 copie in tutta Italia il prossimo 10 Aprile.
Come avevamo riportato nei giorni
scorsi, Capitan America: The Winter
Soldiersi è rivelato un
vero e proprio schiacciasassi raggiungendo nel primo week end di
programmazione la cifra record di oltre 95 milioni di dollari di
incassi (qui potrete trovare la
notizia).
In seguito all’eccezione risultato
conseguito dalla pellicola diretta
da Anthony e Joe
Russo, Kevin Feige, direttore dei Marvel Studios, ha ritenuto giusto
intervenire al fine di rendere merito ai fan per lo storico record
raggiunto:
“Da parte dell’intero cast e
crew di Captain America The Winter Soldiers, vorrei ringraziare i
nostri fantastici fan non solo per averlo reso il film numero uno
nel mondo in questo weekend, ma anche per averci aiutato ad
infrangere ancora una volta i record ai box office.”
Un grande successo, dunque, per una
delle pellicole di punta dei Marvel Studio, che sia
questo un preludio all’arrivo di Avengers Age
ofUltron? Per saperlo dovremo
pazientare ancora un po’ di tempo.
Ciò che sta accadendo attorno al
fantomatico Ghostbusters
3è qualcosa di quanto mai
curioso. Dopo l’annuncio del regista Ivan
Reitman che, in seguito alla dipartita
di Harold Ramis, ha deciso di limitarsi alla
produzione della pellicola lasciando ad altri l’onere della regia,
sembrerebbe che anche i primi indiziati, Phil
Lord e Chris Miller, non siano
intenzionati a farsi carico del peso del noto franchise.
Secondo quanto riportato
da Jeff Sneider per The
Wrap, il duo di registi avrebbe deciso di fare un passo
indietro, volendo prendersi del tempo per vagliare altre
opzioni. Sneider, in un secondo momento, ha
poi aggiunto che non è escluso un loro possibile rientro nel
progetto, ma che, al momento,
la Sony (le cui intenzioni sono di
avviare la produzione entro il 2015) ha cominciato a vagliare nuovi
papabili candidati.
Batman Vs Superman, secondo capitolo
del nuovo corso di pellicole dedicate all’uomo venuto da Kripton,
sin dal suo annuncio è costretto a convivere con una rocambolesca
fase di pre-produzione. Dopo la conferma che il film non vedrà la
luce prima del 2016, diversamente da quanto era stato preventivato
in origine (2015), è arrivata la conferma da parte
dei Marvel Studiosche
sarà Captain America
3a sfidare al botteghino Clark
Kent ed il Cavaliere Oscuro.
Oramai è ufficiale, infatti, che il
terzo capitolo delle avventure di Captain
America sarà rilasciato il 6 maggio 2016, in
concomitanza con la pubblicazione di Batman
Vs Superman, causando così un vero e proprio
scontro tra tre colossi dei cinefumetti. Tuttavia, secondo quanto
rivelato da Dan Fellman, la Warner Bros non
starebbe considerando l’idea di modificare, nuovamente, la data di
rilascio di Batman Vs Superman:“Non ha molto
senso che due grossi film su supereroi esordiscano nella stessa
data, ma c’è ancora molto tempo fino al 6 maggio 2016. Comunque, al
momento, non stiamo considerando l’idea di cambiare la data di
pubblicazione di Batman Vs Superman.”
Dunque, il 2016 si prospetta un
anno davvero interessante che proporrà uno scontro quasi “epico”
per stabilire chi delle due pellicole avrà la meglio nella corsa
alla vetta delle classifiche d’incasso. Vi, inoltre,
ricordiamocheBatman
Vs Supermansarà diretto dal
regista Zack
Snyder su sceneggiatura scritta in
collaborazione con Chris
Terrio (Argo),sulla
base di una storia già scritta da David S.
Goyer. Confermati nel
cast del film Henry Cavill, Ben Affleck, Amy
Adams, Laurence Fishburne, Diane Lane, Gal
Gadot, Jeremy
Irons e Jesse Eisenberg.
Se la campagna pubblicitaria di
The Amazing Spider-Man
2 continua di questo passo, arriveremo al 2
maggio, data di uscita del film, che gran parte della pellicola
sarà già svelata. Tuttavia, per i fan è sempre interessante
ricevere ulteriori informazioni circa il secondo capitolo del
reboot diretto da Marc Webb dedicato
alla saga di Peter Parker e del suo alter
ego Spider-Man.
La Sony Pictures
Italia, per nutrire la fame di anticipazione sempre viva
nei fan, ha recentemente rilasciato attraverso il proprio
canale Youtube una nuova featurette
incentrata sul rapporto tra Peter Parker (Andrew
Garfield) e Gwen Stacy (Emma
Stone).
Qui di seguito vi proponiamo il
video in questione:
In The Amazing Spider-Man 2, per Peter
Parker (Andrew Garfield) affronta la vita
post diploma. Lasciatosi alle spalle le scuole superiori si è
ritrovato sempre più impegnato vestendo i panni di Spiderman,
senza, però, dimenticare la promessa fatta al padre di Gwen
(Emma Stone): proteggerla. A disturbare gli
equilibri ci penserà l’arrivo di un nuova nemesi, Electro
(Jamie Foxx) ed il ritorno di un vecchio amico,
Harry Osborn (Dane DeHaan).
Ieri, 7 aprile 2014, Cameron
Diaz, Leslie Mann e Katie Upton,
le tre protagoniste di Tutte contro di lui The Other
Woman, hanno incontrato i fan e la stampa sul
red carpet del Mathaeser Filmpalast di Monaco, Germania.
[nggallery id=530]
Twentieth Century Fox, Tutte
contro lui The Other Woman diretto da Nick
Cassavetes, con Cameron Diaz , Leslie Mann ,
Nikolaj Coster-Waldau , Kate Upton , Taylor
Kinney e Nicki Minaj.
Diretto da Nick
Cassavetes, The Other
Womansi basa su una sceneggiatura di
Melissa Stack e racconta la storia di una donna (Diaz), che
,dopo aver scoperto che il suo fidanzato è sposato cerca di
ricostruirsi la sua vita dopo la sconvolgente scoperta. Ma quando
incontra casualmente la moglie del suo ex-fidanzato ( Mann ) , si
rende conto che hanno molto in comune , e la sua nemica giurata
diventa la sua più grande amica, quando l’ennesimo mascalzonata del
marito viene scoperta (con la Upton), le tre donne si uniranno per
cercare vendetta.
The Other Woman uscirà nelle sale italiane il 19
Giugno 2014 .
La quattordicesima edizione
di “Open Roads: New Italian
Cinema”, l’evento più significativo dedicato al
cinema italiano contemporaneo in Usa, avrà luogo a giugno al Lincoln
Center di NY.
Sedici lungometraggi, tra cui 3
documentari, 6 opere prime e i vincitori dei festival
di Venezia e Roma, Sacro
Gra e Tir. Questi due titoli
insieme a L’amministratore si muovono in quel
contesto, recentissimo e tutto italiano, dove cinema, documentario
e video arte trovano un magico accordo. Film con il passo del
documentario e documentari con scenografie esistenziali da film
rappresentano il nuovo cinema italiano.
Open Roads è organizzata
dall’autorevole Film Society of Lincoln Center in partnership con
Istituto Luce Cinecittà, e con il supporto
dell’Istituto di Cultura di NY, Italian Trade
Commission, Casa Italiana Zerilli Marimò e ACP Group.
La rassegna presenterà al pubblico
newyorchese per otto giorni, dal 5 al 12 giugno al Walter
Reade Theater, un’ ampia selezione delle più importanti
produzioni italiane di quest’anno.
Il programma 2014 di Open Roads,
curato dal Program Director della Film Society of Lincoln
Center Dennis Lim, docente della NYU, già film editor
del Village Voice e collaboratore del New York e del Los Angeles
Times, è tra i più interessanti e completi degli ultimi anni e
prevede quattro proiezioni giornaliere per i 16 titoli scelti.
Questo l’elenco completo dei
titoli in programma e degli autori
Sacro Gra –
Gianfranco Rosi, L’amministratore –
Vincenzo Marra, Tir – Alberto
Fasulo, Viva la libertà – Roberto Andò,
In Grazia di Dio – Edoardo
Winspeare, L’intrepido e Felice
chi è diverso – Gianni Amelio, Anni
Felici – Daniele Luchetti, La mafia uccide
solo d’estate – Pierfrancesco Diliberto/
Pif, Piccola Patria – Alessandro
Rossetto, L’arbitro – Paolo
Zucca, Lavariabile
umana – Bruno Oliviero,Il sud è
niente – Fabio Mollo, Via Castellana
Bandiera – Emma Dante, Smetto Quando
Voglio – Sydney Sibilia, L’ultima ruota del
carro – Giovanni Veronesi.
Presto sarà annunciata anche la
delegazione che accompagnerà i titoli oltre oceano che andrà ad
aumentare i numero degli artisti italiani, ormai più di 200, che
hanno presentato e supportato i film sul palcoscenico del Lincoln
Center.
E non si esaurisce qui l’ondata
di cinema italiano nella Grande Mela. E’ recente l’annuncio
della premiere americana de Il capitale
umano di Paolo Virzì al Tribeca International
Film Festival il 18 aprile (mentre il film registra un
boom di vendite estere, con 30 paesi raggiunti in 4 continenti) e
sempre nella rassegna ideata da Robert De Niro e Jane
Rosenthal il ritorno sullo schermo della
grande Sophia Loren ne “La voce umana” di Cocteau
tradotta da Erri De Luca in napoletano e diretta dal figlio Edoardo
Ponti; una visione particolarmente attesa per un ruolo e un
testo che già furono interpretati da Anna Magnani; una prova che,
come la stessa Loren ha spesso raccontato, fu tra i motivi che la
spinsero a diventare attrice.
Molti fan dell’universo DC
Comics si stanno chiedendo se la Warner
Bros ha in mente un piano coeso per tutti i personaggi
dell’universo, dato che tra film e serietv non sembra esserci un
vero piano organizzato. Ebbene oggi a confermare la cosa è
David S Goyer che ha rilasciato un’intervista a
IGN in merito al binomio DC/WB.
Lo sceneggiatore ha rivelato che al
momento si è solo parlato di questa possibilità ma è ancora troppo
presto:
“Voglio dire, è troppo presto.
So che alla Warner Bros. piacerebbe fare un universo più coeso. Ci
sono stati un sacco di conversazioni generiche su questa
possibilità ma è ancora molto, molto presto. In realtà non ne sono
sicuro se sia la cosa giusta. Marvel ha avuto enorme successo, ma
non sono sicuro dell’idea che tutti dovrebbero cercare di emulare
il loro universo. Comunque sono state solo conversazioni vaghe
finora.
Inoltr,e vi ricordiamo che a
Novembre, prima dei tanti annunci sulle serie tv, siamo stati noi
di Cinefilos.it a lanciare i primi rumors sui piani della Major con
l‘intervista Guillermo del Toro (a
lavoro sulla Justice League Dark per
Warner Bros) nel quale ha rivelato proprio
l’intenzione di Warner Bros di lanciare tutto l’universo DC su
cinema e televisione.
Vi
ricordiamocheBatman
Vs Supermansarà diretto dal
regista Zack
Snyder su sceneggiatura scritta in
collaborazione con Chris
Terrio (Argo),sulla
base di una storia già scritta da David S.
Goyer. Confermati
nel cast del film Henry Cavill, Ben
Affleck, Amy Adams, Laurence Fishburne, Diane
Lane, Gal Gadot, Jeremy
Irons e Jesse
Eisenberg.
Capitan America: The Winter Soldier è
stato considerato, ad oggi, il migliore film della Marvel mai realizzato. Ma quello
che hanno notato in molti è che il secondo film su Cap è anche
quello più ricco di indizi sul futuro della Marvel Studios. Ecco dieci indizi disseminati
nel film che ci danno specifiche informazioni sul futuro degli eroi
Marvel al cinema: [nggallery
id=529]
Alcuni di questi indizi sono
particolarmenten scontati, come i due possibili love interest di
Cap (l’agente 13 è una storica fidanzata
di Capitan America), altri invece ci spingono a congetture
dettate da tristi ragioni di diritti di sfruttamento dei personaggi
(è il caso di Scarlett Witch e Quicksilver, come ampiamente detto qui). Cosa
ne pensate? Quali sono le vostre congetture in merito a questi
indizi disseminati in Captain America the Winter Soldier?
Capitan America: The Winter Soldier
comprende nel cast già attori del calibro di Chris
Evans, Sebastian
Stan, Anthony
Mackie, Frank
Grillo, Samuel L.
Jackson, Cobie
Smulders, Scarlett
Johansson, Emily
VanCamp e Toby
Jones.Anthony e Joe
Russo dirigeranno la pellicola, la cui uscita statunitense
è fissata per il 26 marzo 2014. Le riprese sono iniziate
a Cleveland.
La storia si legerà alla fine di
The Avengers, continuando a seguire il Captain America impegnato
con Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Al
momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi
ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro
speciale: Captain America: il soldato
d’inverno. Tutte le info utili nella nostra scheda:
Capitan America: The Winter
Soldier.
A cavallo degli anni ’60 e ’70,
registi come George A. Romero o Wes
Craven si fecero portabandiera di un nuovo modo di
utilizzare il gore come linguaggio visivo per raccontare
altro, un complesso background nascosto dietro immagini crude e
pulp. L’Italia degli anni ’70, quella cinematografica dei
generi, ne riprende i codici visivi rielaborandoli e creando
un’estetica della contraddizione in alcuni casi più improntata allo
shock visivo che al contenuto effettivo.
Domiziano Delvaux
Cristopharo si colloca nel solco della tradizione
inaugurata da Romero e co. e realizza, con il secondo capitolo
della sua trilogia sui tre regni ultramondani intitolata
Doll Syndrome, una pellicola spiazzante,
fastidiosa e disturbante in grado di stupire e shockare lo
spettatore, anche il più avvezzo a determinati rituali cinefili
dell’ultimo millennio (come la rinascita del genere soprattutto per
mano del pupillo di Tarantino, Eli
Roth).
Cristopharo sceglie di raccontare
una storia di guerra, una storia di inferno e orrore del quotidiano
solo attraverso le immagini e con l’ausilio delle suggestive
musiche del gruppo Il Cristo Fluorescente:
non c’è mai un dialogo, a parte uno solo del quale possiamo leggere
i sottotitoli. La solitudine emotiva ed umana del protagonista
(Tiziano Cella), un reduce di guerra, si riflette
nei rituali quotidiani nel quale si è chiuso, vittima di un’oscura
follia lucida; ma quando sulla sua strada incontra la bellezza e la
perfezione incarnati da una donna (Aurora
Kostova)- che diventa subito il suo ideale- la voglia di
avere a tutti i costi quella creatura sfora nella psicosi
ossessiva, autolesionista e violenta, soprattutto quando scopre che
lei è fidanzata con un uomo (Yuri Antonosante),
elemento questo che altera il delicato equilibrio psichico che si è
creato nel suo mondo.
Doll
Syndrome è un torture Porn, mostra tutto senza
fare sconti, ma relegarlo nei limiti del genere è riduttivo. Come
nei film di Lynch l’incubo del quotidiano deflagra nel labirinto
della mente umana, arma pericolosa e iperattiva che tende a
confondere il labile confine tra reale e immaginario fino a creare
un cortocircuito; l’inferno siamo noi stessi o forse – come diceva
Sartre – l’inferno sono gli altri, la società che ci circonda e nel
quale restiamo schiacciati… le “trasformazioni corporali”, il corpo
umano mutilato e trasformato, come nel cinema di Cronenberg, è
sintomo di un disagio sociale e psichico più profondo che viene
comunicato infrangendo quei tabù secolari della società come il
sesso: la Doll del titolo è una bambola gonfiabile che il
protagonista vede trasfigurata nelle sue fantasie, ma è anche la
sindrome che affligge tante, troppe persone che ci circondano… e se
i demoni sono in realtà intorno a noi? E se è questo, davvero,
l’inferno? Cristopharo solleva questi dubbi cercando di raccontare,
attraverso un racconto di sole immagini, una storia di ordinaria
follia psichica in chiave gore.
Il film concerto Back To Front
Peter Gabriel Live in London arriva al cinema solo
il 5, 6 e 7maggio, distribuito da
Microcinema. Il meraviglioso, nuovo
film concerto di Peter Gabriel, Back to Front,
celebra uno degli artisti più innovativi e influenti dell’era
moderna.
Diretto dal vincitore del BAFTA
Award, Hamish Hamilton, il film offre al pubblico delle sale
cinematografiche un posto in prima fila, catturando l’eccitazione
suscitata da una spettacolare performance live. Inoltre, fornisce
uno sguardo attento sull’artista Peter Gabriel, approfondendo molti
dei temi portati avanti dai suoi show, grazie a un reportage
accurato e a interviste a tutti i protagonisti. Come mostrato dalle
riprese effettuate nell’ottobre del 2013 allo 02 di Londra, Peter
Gabriel ritrova la band originale della sua tournée del 1986, per
celebrare il 25° anniversario del leggendario album So. Il concerto
comprende dei classici come Solsbury Hill, Digging in the Dirt,
Sledgehammer, Mercy Street e Don’t Give Up.
Il film dimostra come Gabriel
continui a essere un innovatore per quanto riguarda le esperienze
audiovisive, grazie all’utilizzo della migliore tecnologia
disponibile e a un sonoro 5.1, che permettono di creare un evento
cinematografico unico e imperdibile.
Al centro della performance, c’è
la celebrazione dell’album So, che Gabriel definisce il suo
‘momento da pop star’, ma senza dimenticare la sperimentazione che
ha sempre contrassegnato la sua carriera. Il concerto si apre con
una visione fulminante del processo di composizione musicale di
Peter Gabriel, mentre cerca di trovare il giusto accompagnamento a
una bellissima melodia al piano con le luci accese. Chi altri
inizierebbe un concerto in un’arena con una canzone che ancora non
è terminata?
Back To
Front offre uno spettacolo narrativo e visivo, che
porta lo spettatore al centro dell’esperienza di un concerto.
Canzoni inedite o rielaborate si trovano al fianco di classici che
riflettono lo status di Peter Gabriel, quello di un artista
poliedrico.
Nella rivalutazione del mondo dei
supereroi che stiamo vivendo al cinema, c’è qualcuno che, per non
lasciar fuori proprio nessuno, ha pensato bene di chiamare in causa
anche i loro antenati: i supereroi biblici. Darren Aronofsky
(Il Cigno Nero, Requiem for a Dream) lancia il
suo ultimo lavoro, Noah,
in uscita in Italia il 10 aprile. Con un budget di 125 milioni di
dollari, non ci sono dubbi che la storia di Noè abbia tutte le
carte in regola per essere il kolossal dell’anno: non guasta
neanche il cast stellare.
Nei panni di Noah (un ruolo offerto
e rifiutato prima da Christian Bale e poi da Michael Fassbender) c’è
Russell Crowe che nella versione italiana avrà
curiosamente la voce di Fabrizio Pucci anziché di Luca
Ward, che pure lo ha doppiato nelle versioni italiane dei
trailer diffusi fino ad ora. Naamah, la moglie di Noè, avrà il
volto di
Jennifer Connellye Matusalemme quello di
Anthony Hopkins. A completare il cast, i giovanissimi
Emma Watson,
Logan Lerman, e Douglas Booth.
L’idea per il progetto viene in
mente ad Aronofsky già nel 2006 (mentre lavorava a L’Albero
della Vita): in un’intervista il regista dichiara infatti
che il personaggio di Noè lo aveva affascinato sin da piccolo per
il suo essere un personaggio complicato: non è un caso, dice
infatti, che non sia mai stato realizzato un film su di lui fino
all’arrivo del digitale. Gli effetti speciali, curati dalla
Industrial Light & Magic sono comprensibilmente una parte
importantissima del film, basti pensare che tutti gli animali che
si vedono sono stati creati senza utilizzare veri animali. In base
allo scenario primordiale ed apocalittico della storia è stata
decisiva la scelta di girare per gran parte in Islanda (le altre
location sono in Messico e negli USA) da luglio a novembre del
2012.
Data l’importanza preponderante
degli effetti speciali nel film, la Paramount Pictures ha
pensato di convertire il film in 3D, con una spesa di ben 10
milioni di dollari per la conversione. Il film verrà distribuito in
3D in 65 paesi, tra cui (curiosamente) non sono compresi Stati
Uniti, Francia, Australia e Inghilterra, dove sarà disponibile solo
in 2D. Ma quello del 3D non è l’unico episodio strano (insieme alla
sostituzione improvvisa di Luca Ward) creatosi attorno a
Noah:
il film è stato al centro di numerose polemiche per la presunta
blasfemia dei suoi contenuti.
La nota rivista hollywoodiana
Variety ha infatti pubblicato i risultati di un sondaggio
condotto su una fascia di pubblico che fa parte del FDC (Faith
Driven Consumer), in merito ai film a tema biblico i cui
risultati riportavano un generale malcontento sulla poca aderenza
dei film alla materia originale. La polemica scatenata
dall’articolo di Variety si è rivelata, però, un
malinteso in quanto si è scoperto che il sondaggio aveva carattere
generale e non si riferiva in particolare a Noah che,
da un successivo sondaggio, si è scoperto essere anzi molto atteso,
anche da quella particolare fascia di pubblico.
Tuttavia, un reale problema
socio-religioso c’è, e a farne le spese è la distribuzione del
film, vietato in Pakistan, Bahrain, Qatar, Emirati Arabi Uniti,
Malesia, Indonesia, Medio Oriente e paesi Nordafricani, ancora
prima del suo rilascio poiché si presume che contraddica gli
insegnamenti dell’islam. Insomma, tra polemiche e trepidanti attesi
il risultato è che del film se ne è parlato, e non poco e… com’è
che si dice? Bene o male, purché se ne parli! Il 10 Aprile è vicino
e di certo saranno in pochi quelli che si lasceranno scappare
l’ultima fatica di un regista che riesce, come pochi, a far entrare
lo spettatore nel film.
Il nuovo atteso film scritto e
diretto da Woody Allen, candidato a 3 premi
Oscar arriva in edizioni Blu-ray grazie a Warner Bros.
Entertainment Italia. Il film vanta la straordinaria e
raffinata interpretazione della vincitrice dell’Oscar Cate
Blanchett, nel ruolo di Jasmine, impeccabile donna newyorkese che
improvvisamente vede crollare tutta la sua vita, compreso il
matrimonio. Depressa e priva di speranze, la protagonista decide di
trasferirsi a San Francisco dalla sorella Ginger. Lo humor di Allen
lascia così spazio alla crisi di una donna psicologicamente
instabile, incapace di prendersi cura di sé e talmente tanto sola
che l’unico interlocutore che le rimane è sé stessa.
Recensione Film
Jasmine (Cate
Blanchett) è una donna ricca e con stile: non viaggia se
non in prima classe, in compagnia delle sue valigie Louis Vuitton e
a tracolla una borsa firmata Fendi. Ma il matrimonio con Hal,
(Alec Baldwin) che tanto le permetteva di vivere
in questo lusso, è finito. Da qui la vita di Jasmine subirà un
micidiale cambiamento che, tra antidepressivi e pillole per
l’ansia, la porterà a trasferirsi dalla Park Avenue di New York, a
casa della sorella (Sally Hawkins) che abita in un
povero sobborgo di San Francisco.
Blue
Jasmine di Woody
Allen non aveva vita facile. Di fronte al più che
parziale fallimento di To Rome with
love, le aspettative erano basse. In parte è riuscito
a risollevarsi tornando nella sua America, cambiando però costa e
trasferendosi per buona percentuale a San Francisco e non in quella
New York che gli ha sempre consentito di dare il meglio di sé.
Il film non aggiunge o toglie nulla
di nuovo rispetto a tematiche già affrontate in passato nella lunga
filmografia alleniana: sotto l’occhio dell’obiettivo abbiamo ancora
la borghesia di New York, colpita e criticata, anzi stavolta
sfociamo addirittura nell’ambiente multi-milionario. E la storia è
condita da elementi di casualità (o causalità), quel senso di
trovarsi al posto giusto nel momento giusto, per toccare con mano
che la vita può ancora regalare un’occasione.
Woody Allen ha creato una pellicola
che ruota tutta intorno al personaggio di Jasmine, interpretata da
una meravigliosa Cate Blanchett. Le
contraddizioni della protagonista, la sua superficialità, il suo
voler essere a tutti i costi una persona ricca dentro e fuori, come
lo è stata per anni non per suoi meriti, sprofonda in una crisi di
nervi incontrollabile, dove l’unico obiettivo è ripiombare di nuovo
in quella condizione di ricchezza. Un personaggio debole, ma forte
nel rimanere aggrappato all’obiettivo e un’aurea di superiorità che
scarica sugli esser inferiori, come fosse un Dio in collera con un
comune mortale.
Il cinismo di Allen come al solito è
spietato. Pur di avere una sicurezza, pur di soddisfare il bisogno
di ciò che si è o si vuole essere, è lecito accettare qualunque
compromesso, anche inconscio, altrimenti inammissibile.
Woody Allen ha vinto nel riuscire a
gestire un personaggio, quello di Jasmine, a suo piacimento. Lo sa
far amare, odiare, detestare; sa far provare pena al suo
spettatore, arrivando persino ad accostare la parola “vittima”
vicino alla protagonista. Ma il suo punto di forza è anche la sua
parziale sconfitta: ha perso nel contorno, in una giostra di
personaggi subalterni caratterizzati, ma troppo stereotipati. E
quella brillantezza nei dialoghi, unita ad un’ armonia
dell’immagine che non potremmo definire in altro modo se non
“alleniana”, sembra persa per sempre.
Commento all’edizione: edizione
standard per l’ultimo film di Woody Allen, con una traccia video
high definition a 1080p e una audio Dolby Digital Italiano 5.1
DTS-HD. Infine, pochi contenuti speciali: Note da Il
Tappeto Rosso, Il Cast di Blue Jasmine: Conferenza
Stampa. Nota positiva è invece la copia digitale offerta,
sempre comoda e a portata di taplet.
“Vivo a Santa Marinella e lì
c’è una piazzetta, dove dei ragazzi venivano e mi disturbavano,
quattro o cinque anni fa, quando è nato il film. Allora, c’era
questa emotività omicida in me verso di loro. A frenarla è stata
mia figlia, all’epoca undicenne, che invece era in qualche modo
affascinata da questi ragazzi. E ho cominciato a pensare se potevo
avere io un’occasione di crescita, alla mia età” così
Peter Del Monte svela lo spunto autobiografico del
suo ultimo lavoro, Nessuno mi pettina bene come il
vento, con cui torna a dirigere dopo sette anni –
“Sono un regista ai margini del mercato”, dice di sé – e
ritrova Laura Morante: “Da qui è nato il film,
poi ho “cambiato sesso”, concependo come protagonista una
scrittrice. Dovendo pensare ad una donna intellettuale, Laura è tra
le poche attrici italiane che possono rappresentarlo in maniera
molto credibile. In più, suggerisce il carattere del personaggio:
un grande bisogno di controllo sulla vita, ma al tempo stesso un
suo disordine, una zona d’ombra che la mette a disagio”.
Come mai questo titolo (un
aforisma di Alda Merini)?
Peter Del Monte: “Questo aforisma
funzionava perfettamente per il mio film. Il verso suggerisce una
esposizione a una forza primaria, il vento, quindi un atteggiamento
di abbandono nei confronti della vita.”
Cosa ha amato del
film?
L. M.: “Nel film ci sono tante
solitudini e tanti pregiudizi, appannaggio di tutti i personaggi.
Uno dei suoi meriti, infatti, è di non essere manicheo. È un modo
di esplorare come il pregiudizio ci condanni alla solitudine. La
pellicola, però, forza i personaggi ad entrare in contatto. Dopo,
le orbite di questi pianeti che girano in solitudine non saranno
più esattamente le stesse”.
Come vede il rapporto del suo
personaggio con quello di Gea?
L. M.: “Nel loro rapporto entra
in gioco il fatto che Arianna ha rifiutato la maternità e il
contatto con il mondo. Ma soprattutto credo ci sia una curiosità e
uno scatto d’orgoglio di questa donna: una sfida che la bambina le
lancia, suggerendole una prospettiva con cui lei è in disaccordo,
da questa sfida Arianna si sente interpellata”.
Com’è recitare con una
bambina?
L. M.: “I ragazzini hanno quella
freschezza che io mi arrovello per trovare dopo trentacinque anni,
cercando sempre di non cadere nei miei stessi cliché, anche a costo
di non piacere. Perciò, al loro cospetto, la recitazione di un
adulto con molta esperienza è una sfida. Il mestiere è una bella
cosa, ma va usato con cautela. Un attore che non dà più
l’impressione di camminare sul filo, non dà più emozione”.
Essendo anche regista, è cambiata
come attrice?
L. M.: “Sono diventata più
esigente. Mi riesce difficile aderire a un progetto che mi convince
poco, ne soffro di più. Quando invece faccio qualcosa che mi piace
davvero, continuo a divertirmi. Purtroppo non succede tutti i
giorni.
Da dove ha tratto l’ispirazione
per interpretare il suo personaggio?
Jacopo Olmo Antinori: “Non ho
avuto ispirazioni specifiche. Piuttosto, un’immagine abbastanza
chiara del substrato del personaggio: non ciò che fa trasparire, ma
tutto ciò che non dice, il modo in cui guarda, in cui risponde alle
situazioni che capitano nel film. Ho voluto applicarmi
soprattutto a rendere questo substrato. È stato un approccio molto
istintivo”.