Su Deezer è stata pubblicata in
esclusiva la colonna sonora originale di La
grande bellezza, il nuovo film di Paolo
Sorrentino. La Medusa e Indigo Film forniscono
quindi le tracce del film, che sarà presentato questo lunedì al
Festival
di Cannes, per poi entrare nelle nostre sale il 21 maggio.
L’album contiene due dischi con ben
29 tracce e potete trovarle a questo link:
Il link vi permette di ascoltare i
primi 30 secondi di ogni traccia mentre, inscrivendovi al servizio
di Deezer, potrete ascoltare l’intera colonna sonora.
La Grande
Bellezza, nuovo attesissimo film
di Paolo Sorrentino con
protagonista Toni
Servillo,uscirà nelle sale
il 21 maggio. Oltre al protagonista fanno parte del cast
di contorno anche Carlo
Verdone a Sabrina
Ferilli a Isabella Ferrari.
Questa la trama del film:
Roma si offre indifferente e
seducente agli occhi meravigliati dei turisti, è estate e la
città splende di una bellezza inafferrabile e definitiva. Jep
Gambardella ha sessantacinque anni e la sua persona sprigiona
un fascino che il tempo non ha potuto scalfire. È un
giornalista affermato che si muove tra cultura alta e mondanità in
una Roma che non smette di essere un santuario di meraviglia e
grandezza.
Dwayne Johnson,
anche conosciuto come The Rock, si propone per un posto
nell’universo Marvel. Dopo le parole di
Kevin Faige, che si era detto interessato a
coinvolgerlo in uno dei lavori dedicati ai personaggi della casa
statunitense, lo stesso attore ha deciso di lanciarsi direttamente
dal suo profilo Twitter, proponendosi niente meno che per il ruolo
di Luke Cage, pubblicando anche un’immagine per dimostrare quanto
si ritenga perfetto per il ruolo.
Luke Cage, il cui vero nome
è Carl Lucas, è un personaggio del mondo fumettistico Marvel, noto anche con gli
pseudonimi di “Eroe a pagamento” e “Power Man II”. Il
personaggio fece la sua prima apparizione nel 1972 e fu il primo
character afroamericano ad ottenere una sua serie personale.
Il nome di Luke Cage ispirò anche l’attore Nicolas Cage (che in
realtà si chiama Nicholas Kim Coppola) nella scelta del suo
nome d’arte. Dal punto di vista delle abilità del personaggio, Luke
Cage ha una pelle resistentissima, praticamente immune alle
pallottole e ad attacchi come i raggi repulsori di Iron Man, e
solo le alte temperature e l’adamantio possono fondere e scalfire
la sua pelle. Luke ha, inoltre, una superforza tra le più
rilevanti dell’universo Marvel: molto più forte dell’Uomo
Ragno, probabilmente solo la Cosa, Thor e Hulk
possono vantare una forza superiore alla sua.
Kevin Feige aveva parlato
di Dwayne Johnson in una recente
intervista a Collider, esprimendosi con queste parole:
Il nome di Dwayne Johnson è
uscito in passato. Sono un suo grande fan, penso sia incredibile.
Devo averlo incontrato una volta tempo fa, ma la realtà è che non
ci siamo mai incontrati, non lo conosco veramente. Ma penso abbia
una personalità incredibile e sia una forza della natura. E’
fantastico in Pain & Gain, perfetto in G.I. Joe, è un essere umano
fantastico. Il suo Twitter è fantastico e promuove al meglio quello
che fa. Sarebbe bello che si unisse all’Universo Cinematografico
Marvel in qualche modo, prima o
poi.
Sono online nuovi banner italiani
di Man of SteelL’Uomo
d’Acciaio, il nuovo film di Zack
Snyder che riporterà sugli schermi il supereroe per
eccellenza, quello con la S maiuscola, Superman, rivisitato sotto
la nuova concezione del regista di 300 e del produttore
Christopher Nolan.
Ecco i nuovi manifesti:
Man of
Steel uscirà negli USA il 14 giugno 2013, il 20
giugno sarà invece nelle sale nostrane. Nel cast ci
sono Henry Cavill, Russell
Crowe,AmyAdams, Diane
Lane, Kevin Costner,Laurence Fishburne, Michael
Shannon. L’uomo
d’Acciaioè diretto da Zack
Snyder.
La sinossi ufficiale del film:
Nel pantheon dei supereroi, Superman è il personaggio
più conosciuto e venerato di tutti i tempi. Clark
Kent/Kal-El (Henry Cavill) è un giovane giornalista che si
sente alienato dai suoi poteri dallo straordinario potenziale.
Trasportato anni fa sulla Terra dal pianeta Krypton, Clark deve far
fronte a una drammatica domanda ‘Perché sono qui?’. Plasmato dai
valori dei suoi genitori adottivi, Martha (Jessica Lane)
eJonathan Kent (Kevin Costner), Clark scopre che avere abilità
straordinarie significa prendere decisioni difficili. Quando il
mondo ha un disperato bisogno di stabilità, una minaccia terribile
si fa sempre più vicina. Clark deve diventare l’Uomo d’Acciaio, per
proteggere le persone che ama e brillare come faro di speranza per
il mondo intero nei panni di Superman
Ecco una nuova clip di
Byzantium, film che vede protagonista la
sensuale Gemma Arterton (Hansel e
Gretel Cacciatori di Streghe) alle prese con una
storia di vampiri e diretta dal regista Neil
Jordan, che dopo Intervista col Vampiro
sembra aver sviluppato una particolare affezione verso i maledetti
figli del Demonio.
Trama: Due giovani donne
arrivano in una cittadina britannica presentandosi con nomi falsi e
senza dichiarare la loro vera età. Il rapporto tra loro non è
chiaro. Sono sorelle come dicono? Oppure madre e figlia? La più
grande, Claire, lavora in un pub. La più giovane, Eleanor, va a
scuola.
Durante un corso
di teatro a scuola, Eleanor confessa di avere più di duecento anni
e di essere sopravvissuta così a lungo, bevendo sangue. I suoi
compagni pensano sia pazza. Il suo nuovo amico Frank, invece,
decide di ascoltare le sue confessioni: perché mai qualcuno
desidererebbe essere un non-morto?
La ragazza comincia a scrivere
la storia della sua vita come se fosse uno spettacolo teatrale. Lì
si descrive come un’orfana cresciuta in un istituto privato,
rivelando anche che Claire era una prostituta nella Londra del
diciannovesimo secolo. La situazione precipita, e la gente comincia
a sparire. Eleanor e Claire sono davvero vampire o semplicemente
donne in fuga da grandi problemi?
Gli applausi della stampa la mattina
si sono trasformati in ovazioni alla proiezione serale di
Miele , l’esordio alla regia di un lungo
di Valeria Golino. Il film è in concorso nella
sezione Un Certain Regard e alla Camera d’Or del Festival
di Cannes in corso. A godere della calda accoglienza riservata
al film erano presenti in sala la Golino, accompagnata dagli attori
Jasmine Trinca, Carlo Cecchi, Vinicio Marchioni, Libero De
Rienzo e i produttori Viola Prestieri e
Riccardo Scamarcio.
L’attrice, e ora
regista, aveva dichiarato di essere molto tesa per la sua presenza
al prestigioso Festival, e adesso può finalmente rilassarsi.
Il film, presentato alla stampa
italiana qualche settimana fa, non aveva però destato tutti questi
applausi. Sarà forse l’effetto Festival che falsa la percezione dei
film proiettati? O forse sarà che la stampa estera è più
bendisposta verso un certo tipo di cinema?
Quello che possiamo dire con
certezza è che se la Golino ha avuto successo a Cannes, il cinema
italiano può solo trarre beneficio da questi applausi, in attesa,
ovviamente, di Paolo Sorrentino.
Arriverà l’ultimo
imperatore oggi sulla croisette, l’ultimo (Scola a parte) grande
regista italiano a cui il mondo ancora guarda con ammirazione, quel
Bernardo Bertolucci che con il suo film
L’Ultimo Imperatore vinse nove premi
Oscar e toccò vette mai raggiunte da registi italiani all’estero.
Oggi il regista di Ultimo Tango a Parigi presenta nell’ambito di
Cannes Classics la versione rimasterizzata proprio de
L’Ultimo Imperatore.
Ma a parte l’evento speciale, che
come è giusto crea sempre chiacchiere e attese, oggi il Concorso
cannense offre due pellicole: Jimmy, di
Arnaud Desplechin con Benicio Del
Toro e Mathieu Amalric e Like
Father Like Son di Kore-Eda Hirokazu
con Masaharu Fukuyama e Machico
Ono. Accanto alla proiezione speciale dedicata a
Bertolucci ci sarà anche quella del regista italiano
Roberto Minervini, che è volato all’estero per
poter realizzare il suo Stop the Pounding
Heart, con Sara Carlson e
Colby Trichell.
Il Fuori Concorso vede invece
Monsoon Shotout di Amit
Kumar, mentre la sempre interessantissima sezione Un
Certain Regard vedrà presentati oggi Grand
Central di Rebecca Zlotowski con
Tahar Rahim e Lea Seydoux e
Bends di Flora Lau.
Un grande nome si affaccia alla Quinzaine in questa giornata
festivaliera: Alejandro Jodorowsky che presenta
sulla croisette La Danza de la Realidad.
L’inglese Paul Wright è invece nella Semaine de la
Critique, con For Those in Peril.Una
prevalenza di cinema orientale (dal Medio Oriente al Giappone)
sembra aver invaso la croisette, neanche si trattasse della Venezia
di Muller, sicuramente la visione dei film da parte della stampa ci
saprà dire di più e meglio sull’effettivo valore delle pellicle
presentate.
La Warner Bros. Pictures ha
rilasciato un nuovo Red Band Trailer di Una
notte da leoni 3 che ripercorre un po’ anche la
storia dei due precedenti capitoli. Il red band trailer sono i
trailer vietati ai minori.
Saranno Asa
Butterfield(il bambino col pigiama a righe, Hugo
Cabret) e Chloe Moretz(Carrie, Kick Ass) i
protagonisti di The White Circus, nuovo fantasy
diretto dai registi emergenti Chris Lavis e Maciek Szczerbowski.
Nel cast, troveremo anche Andrea Riseborough e
Christian Friedel.
Il film sarà una fiaba dark che
racconterà la storia di un pilota schiantatosi col suo aeroplano e
costretto a intraprendere un lungo viaggio in una terra devastata
dalla guerra.
Le riprese del film inizieranno a
febbraio 2014 in Germania per poi proseguire in Serbia.
I giovani Butterfield e Moretz
torneranno presto al cinema rispettivamente con Ender’s
Game, ultima fatica di Gavin Hood, e Kick Ass
2.
Dei due registi, nomi solidi nel
campo dell’animazione stop motion, la produzione ha detto:
“Chris e Maciek sono gli eredi naturali di Terry Gilliam, Jim
Henson e Tim Burton. I loro lavori risentono di un crossover di
influenze e inoltre sono ricchi di appeal perché intelligenti e
innovativi”.
Red
2 non uscirà prima del 19 luglio 2013, eppure sembra
che la Lionsgate abbia già fatto firmare Jon and Erich Hoeber, già
sceneggiatori di Red e Red 2, per scrivere il terzo capitolo del
franchise.
La saga è basato su una serie di
fumetti di Warren Ellis and Cully Hamner e la sua versione
cinematografica del 2010 aveva riunito star del calibro
di Bruce Willis, Helen Mirren, John Malkovich
e Morgan Freeman, dando una buona prova al box
office e incassando in patria 90 milioni di dollari e
199 worldwide.
Red
2 vedrà ancora una volta Willis e la sua colorita
banda di agenti in pensione riunirsi per un’altra avventura,
stavolta in compagni di Catherine Zeta- Jones e
Anthony Hopkins, nuovo villain della storia.
Finalmente arrivano notizie sul
film basato sul popolare videogioco Assassin’s
Creed della Ubisoft che come sappiamo vede al
momento protagonista Michael Fassbender.
Ebbena la pellicola ha una data di uscita ufficiale, che sarà
durante il weekend del Memorial Day, il 22 Maggio
2015. Finora, nessun regista è stato annunciato per il film ma
con la data di uscita ormai fissata a breve dovrebbero anche
annunciare chi ci sarà al timone dell’adattamento. Inoltre sappiamo
che sarà 20th Century Fox a distribuire il
film che sarà co-prodotto a New Regency Pictures. La
pellicola quindi dovrebbe uscire tre settimane dopo il secondo
capitolo della MarvelThe Avengers 2.
Tutte le info sul gioco:
Assassin’s
Creed è un videogioco sviluppato da Ubisoft Montreal e
pubblicato da Ubisoft. Il gioco è stato presentato nella conferenza
dell’E3 2005 prima come esclusiva PlayStation 3 e poi è stato
annunciato anche per Xbox 360. In seguito è uscito l’adattamento
per Microsoft Windows nell’aprile 2008. È il primo episodio
dell’omonima serie. Assassin’s Creed è ambientato nel 1191, periodo
storico nel quale la Terra Santa è devastata dalla Terza
Crociata.
La campagna in Terra Santa di
Riccardo Cuor di Leone fece in parte dimenticare le sconfitte di
alcuni anni prima e attraverso una saggia tregua i pellegrini
cristiani ebbero il permesso di visitare Gerusalemme, che restava
comunque in territorio musulmano. Questo fu uno degli eventi che
più contribuirono a innalzare la fama di Saladino come condottiero
leale e onesto. Nascosto nella segretezza dei loro rifugi un gruppo
di guerrieri appartenenti alla setta degli Assassini intendono
riportare la pace in Terra Santa eliminando i capi corrotti delle
due fazioni. I giocatori assumono il ruolo di Altaïr Ibn La-Ahad
(aquila in volo), uno dei priori della setta ed il più abile a
padroneggiare le arti degli assassini, prescelto per diventare un
giorno il capo della setta. Egli viene incaricato dal Gran Maestro
Al Mualim di far finire la guerra nelle città della Terra Santa per
riscattare il suo onore e il suo rango. Inoltre il suo abito bianco
lo aiuta a mimetizzarsi meglio tra la folla e, in particolar modo,
tra gli eruditi di un tempo, grazie al suo grande cappuccio. Altair
si ritroverà ad affrontare i Crociati, gli Ospitalieri, i Templari,
i Teutonici e i Saraceni e ovviamente le guardie cittadine.
Come in Caccia al
ladro, questa mattina una parure di gioielli Chopard è sparita
dalla camera del Novotel di Cannes, di una dipendente della maison
svizzera. Come in un film western, questa sera sono stati esplosi
dei colpi d’arma da fuoco nei pressi della stazione televisiva el
talk show Gran Journal della Tv francese Canal+, stazionata vicino
alla spiaggia di Martinez dove si svolge il Festival
di Cannes.
Per quanto riguarda il primo
avvenimento, i furti sono frequenti durante i Festival, tuttavia
raramente hanno questa portata mediatica e di valore. I ladri hanno
prelevato la preziosa refurtiva dalla cassaforte all’interno della
stanza della commessa di Chopard. Alla diffusione della notizia
grande panico tra vip e ospiti, ma l’organizzazione ha rassicurato
tutti e soprattutto la “palma” è stata dichiarata al sicuro. I
ladri sono ancora in fuga, ma almeno l’uomo che ha scatenato il far
west nei pressi della stazione di Canal+ è stato arrestato: ospiti
alla postazione c’erano i giurati Christoph Waltz
e Daniel Auteuil. L’uomo, un folle di 42 anni,
avrebbe minacciato di avere una bomba, poi ha sparato con quella
che si è rivelata una scacciacani. Solo dopo l’arresto ha
dichiarato: “L’ho fatto in nome del mio Dio”.
Dragonheart è il
film del 1996 diretto da Rob Cohen e con
protagonisti nel cast Dennis Quaid, David Thewlis,
Sean Connery (voce), Pete Postlethwaite, Dina
Meyer, Jason Isaacs, Julie Christie, Brian Thompson, John
Gielguld (voce).
Trama di
Dragonheart: Britannia, X secolo: appena succeduto al
tirannico padre, il giovane principe Einon (David Thewlis) viene
ferito mortalmente: soccorso dal fido maestro Bowen (Dennis Quaid),
che l’ha cresciuto educandolo ai valori dei Cavalieri di Re Artù,
il ragazzo viene salvato da un drago (voce di Sean Connery), che
gli dona metà del suo cuore, legando indissolubilmente il proprio
destino al suo, facendogli promettere che non seguirà le orme
paterne.
Il potere tuttavia corrompe,
l’arroganza è dietro l’angolo e così il ‘buon principe’ non tarda a
mostrarsi peggiore del padre… Dopo aver tentato senza
successo di riportare l’ex allievo a più miti consigli, Bowen si
convince che la causa di tutto sia proprio il drago e il ‘dono’ da
lui fatto al giovane; dopo una lunga ricerca (nel corso della quale
Bowen si specializzerà nel ruolo di ‘ammazzadraghi’) i due si
scontrano, stringendo poi un’amicizia che attraverso alterne
vicende li porterà ad appoggiare la rivolta contro il tiranno, fino
allo scontro finale.
Dragonheart, diventato un cult
fantasy
Analisi: Rob Cohen
(che nello stesso anno dirige il catastrofico
Daylight, dando alla propria carriera una
svolta che, lo porterà tra l’altro dietro alla macchina da presa
per xXx e il primo episodio di Fast &
Furious) dirige questo fantasy un po’ sui generis, dove
certi ruoli tradizionali del genere si ribaltano: così, il
proverbiale drago diventa uno dei ‘buoni’ che s’impegneranno a
combattere un re despota, mentre il consigliere storico di
quest’ultimo (che in certe situazioni è spesso circondato di
ambiguità), finisce per diventare un cavaliere errante che sbarca
il lunario con metodi non sempre ‘onesti’, prima di farsi di
coinvolgere dalla sommossa popolare volta ad abbattere il tirannico
monarca.
Charles Edward
Pogue firma la sceneggiatura, per la produzione firmata
Raffaella De Laurentiis con un 57 milioni di
dollari che verrà più che raddoppiato al botteghino, in tempi –
siamo nel 1997 – in cui l’hype per il genere fantasy scatenato
dalla trilogia del Signore degli Anelli era ancora ben al di là
dallo scoppiare. A interpretare il ruolo di Bowen viene chiamato
Dennis Quaid, interagendo col drago, per i
tempi ottimamente animato da Phil Tippett e della
Industrial Light e Magic, sulla scorta dell’esperienza fatta con i
‘lucertoloni’ di Jurassik Park; a dargli la voce,
viene chiamato un ‘mostro sacro’ come Sean Connery
(ma il film si fregia di altri ‘camei’ di rilievo: uno, solo
vocale, di John Gielguld, l’altro di Julie
Christie nel ruolo della regina madre).
Il cast è completato da David Thewlis nel ruolo del re: l’attore
avrebbe in seguito legato il suo nome al personaggio di Remus Lupin
nella saga
di Harry Potter; nel resto del cast si distingue
Pete Postlethwaite, nel ruolo a lui molto
congeniale di un monaco. La colonna sonora è affidata a
Randy Edelman, in seguito collaboratore abituale
dello stesso Cohen.
Discreto sotto il profilo degli
incassi, il riscontro di Dragonheart non lo fu
altrettanto da parte della critica, che non fu unanime e
discretamente divisa: si tratta ovviamente di un film ‘di genere’,
che la presenza di un drago parlante rende inevitabilmente
diretto soprattutto a un pubblico infantile e di famiglie.
Visto oggi, dopo che Peter
Jackson & Co. hanno stabilito i nuovi ‘canoni’ del genere
per il grande schermo, appare a suo modo ingenuo, tuttavia col
senno di poi si lascia guardare, nel suo apparire ormai il film di
un’altra epoca; a vederlo usando uno sguardo troppo ‘attuale’, c’è
il forte rischio di ritrovarsi a sbadigliare. Trama e sceneggiatura
appaiono adatte all’occasione, apprezzabile l’intento di fare un
film ‘di genere’ senza prendere alcun riferimento letterario
preciso e anzi cercando di scompaginare i ruoli classici di questo
tipo di storie.
Il limite principale di
Dragonheart forse risiede in interpretazioni non
memorabili: Quaid con la sua ‘faccia da schiaffi’ appare tutto
sommato adatto al ruolo di Bowen, ma nulla più di
questo; l’interpretazione di Thewlis
non è certo memorabile, mentre ovviamente a rubare la scena è
il drago, ovviamente più con la presenza che con la voce, donatagli
da uno Sean Connery chiamato principalmente a
coprire il ruolo di ‘nome di grido’ per attirare un maggior numero
di spettatori.
Dragonheart ha avuto due sequel
direct-to-video, Dragonheart 2 e
Dragonheart 3 – La maledizione dello
stregone.
Dragonheart 2, il sequel
Dragonheart 2
è il film del 2000 diretto da Doug Lefler. Protagonisti
di Dragonheart 2, sono Chris
Masterson, Harry Van Gorkum, Henry O, Tom Burke, Rona Figueroa.
In Dragonheart
2 Geoff è uno stalliere con il sogno di diventare
cavaliere. Ad aiutarlo a raggiungere il suo scopo Drake, ultimo
drago ancora vivo, che diventa suo compagno d’armi.
Dragonheart 3 – La maledizione
dello stregone
Dragonheart 3 – La
maledizione dello stregoneè il terzo film del
2004. Diretto da Colin Teague, il film vede
protagonisti Jassa Ahluwalia, Jonjo O’Neill, Jake Curran,
Dominic Mafham, Christopher Fairbank.
In Dragonheart 3 – La
maledizione dello stregone, quando l’aspirante cavaliere
Gareth va alla ricerca di una cometa caduta che si dice possa
contenere dell’oro, trova il drago Drago (doppiato da Ben
Kingsley). Dopo il salvataggio di Gareth da parte di Drago, i due
diventano inseparabili e devono lavorare insieme per sconfiggere un
malvagio stregone e fermare il suo regno di terrore. Lungo la
strada, Gareth impara il vero significato di essere un
cavaliere.
Sono passati poco più di dieci anni
dall’esordio dietro la macchina da presa di Paolo
Sorrentino e sono stati sufficienti per imporlo nel
panorama del cinema italiano ed internazionale come una delle voci,
o meglio degli sguardi contemporanei più acuti e originali. Assieme
a Matteo Garrone è stato ed è uno dei protagonisti
della rinascita del cinema italiano, che da anni si attendeva. Di
rinascita infatti si è parlato quando il suo Il
Divo e Gomorra di Garrone conquistarono Cannes nel
2008. Ma già nel 2004 l’ottima accoglienza riservata oltralpe a
Le conseguenze dell’amore aveva portato a valutare
con più attenzione e apprezzare l’opera di questo giovane regista
napoletano anche nell’Italia esterofila.
A caratterizzarlo è uno stile
meticoloso, attento ai dettagli, ma anche imprevedibile e
spiazzante, che crea meccanismi visivi perfetti e intriganti, svela
punti di vista inattesi e prospettive insolite. I suoi protagonisti
sono antieroi, perdenti da sempre o meglio ancora, vincenti
divenuti perdenti, dimenticati, vittime di sé stessi e dei propri
errori, più che del caso o di un prossimo senza scrupoli. Non sono
certo stinchi di santo: quasi tutti rappresentanti di un’umanità
mediocre, ad accostarli si ottiene un discreto caleidoscopio dei
vizi umani, mentre scarse sono le virtù.
In tutti, però, c’è qualcosa che li
rende estremamente umani: se non qualche lato positivo, qualche
commovente debolezza che li avvicina allo spettatore e lo spinge a
empatizzare. È uno sguardo mai compiaciuto o condiscendente, ma
sempre complesso e a tutto tondo, affascinato dalle parabole
discendenti e dagli improvvisi scatti d’orgoglio, dalle sterzate
inaspettate verso il meglio o il peggio, dai piccoli eventi che
scatenano grandi conseguenze. Uno sguardo che sa essere universale,
senza porsi confini di spazio, tempo e genere; che ama spaziare,
unendo realtà e fantasia, visionarietà e concretezza in una formula
personalissima e sempre suggestiva.
Paolo Sorrentino, biografia
Paolo Sorrentino
nasce a Napoli nel 1970 da padre bancario e madre casalinga; perde
entrambi a 17 anni. Forse per questo, ha dichiarato in
un’intervista, non è diventato un bancario come suo padre. Da metà
anni ’90 si dedica invece al cinema, per cui scopre di avere
passione e talento. Si cimenta nella direzione di corti e nella
sceneggiatura. È il 1998 quando si fa notare scegliendo di
collaborare con il regista Antonio Capuano, assieme al quale scrive
Polvere di Napoli. La pellicola riscuote un
buon successo a Locarno. Nello stesso anno dirige il corto
L’amore non ha confini, premiato al Roma
Independent Film Festival. Con questo lavoro Sorrentino intraprende
anche la collaborazione con la Indigo Film, che lo accompagnerà
negli anni a venire attraverso molti successi. Il lavoro di
sceneggiatura lo avvicina anche alla tv, dove si occupa di alcuni
episodi della serie La Squadra.
L’esordio nel lungometraggio arriva
nel 2001 con L’uomo in più. Protagonisti due uomini
legati da casuali quanto precise affinità: stesso nome, Antonio
Pisapia, stessa data di nascita, 15 agosto, stessa parabola
esistenziale, seppur in ambiti diversi – musica e calcio – stelle
nei primi anni ’80, poi il declino. Dalla gloria al dimenticatoio,
l’uno vittima di scelte sbagliate e di una vita di eccessi, l’altro
di un incidente che gli stronca la carriera. Per tratteggiare le
due figure, Sorrentino s’ispira a Franco Califano e ad Agostino Di
Bartolomei, mentre per le interpretazioni dei due Pisapia sceglie
rispettivamente Toni Servillo e Andrea
Renzi. Le loro vicende scorrono parallele per poi
intrecciarsi brevemente. Solo uno dei due riuscirà a reagire.
L’ambientazione è napoletana, ma si tratta di una Napoli nascosta,
insolita, come le vite dei protagonisti, dimenticati da tutti
tranne che dal regista, che li osserva e ce li fa conoscere,
coadiuvato dalle ottime interpretazioni dei protagonisti.
Sorrentino ottiene così, oltre al Ciack d’Oro alla
sceneggiatura – sempre opera sua – il Nastro d’Argento per il
miglior esordio, segno che la critica ripone in lui grandi
speranze.
Le conseguenze dell’amore
Speranze soddisfatte nel 2004,
quando alla difficile prova del secondo film, Paolo
Sorrentino partenopeo crea quel gioiellino di culto che è
Le conseguenze dell’amore. Contando ancora sulle
doti attoriali di Servillo, con cui ha intrapreso una
collaborazione destinata a tramutarlo nel suo attore “feticcio”,
Sorrentino si sofferma su un altro perdente: Titta Di Girolamo. E’
un esperto di borsa e transazioni finanziarie, che si è fatto
abbagliare dai guadagni facili, si è messo in affari con la mafia,
ha commesso un grave errore e lo sta pagando. Lo paga vivendo da
solo in un lussuoso albergo svizzero. Lontano da moglie, figli e
relazioni sociali. Dalle sue mani transitano valige piene di soldi
sporchi che lui provvede diligentemente a riciclare presso le
banche per conto della criminalità. La sua vita è come un orologio
svizzero, scandita da ritmi precisi; lui appare freddo e
impassibile, così come l’ambiente in cui si muove.
Poi entra in gioco un fattore che
scompagina questo delicato e precisissimo equilibrio: l’amore per
una ragazza, barista dell’hotel dove Titta alloggia. Le sue
conseguenze saranno imprevedibili ma nefaste per entrambi, dando
però a Titta l’occasione per mostrare il suo lato più umano, per
riscattarsi in un certo modo, mostrando generosità, e coraggio,
orgoglio e dignità. Una visione comunque estremamente pessimistica
quella sorrentiniana: l’amore, alla fine resta un miraggio, una
fugace apparizione, irrealizzabile, e anche l’amicizia è concepita
in maniera singolare, quasi asettica, seppure portatrice di senso
positivo, in quanto travalica distanze e confini per restare
indissolubile. Stilisticamente il film è costruito in
consonanza con l’estrema precisione e meticolosità del suo
protagonista: il bianco, i colori freddi, gli specchi, le superfici
metalliche, le scocche di automobili rendono la freddezza del
personaggio e degli ambienti in cui si muove; i piani sequenza, le
azioni ripetute, i rumori ricorrenti, come il fruscio delle
banconote, o il rumore della corda della valigia che si tende
(presaga di un trolley che verrà) sottolineano la ripetitività
della vita di Titta, fatta di procedimenti sempre uguali a sé
stessi, inquietanti e rassicuranti al tempo stesso.
Il film scorre lento, parco di
parole, che sono però sempre meticolosamente pensate e mai casuali,
e restano come epigrafi nella memoria degli spettatori. Con questo
lavoro presentato a Cannes, Paolo Sorrentino si
affaccia nel panorama internazionale e sulla scorta della buona
accoglienza, il film fa incetta di premi in Italia: David al film,
alla regia, alla sceneggiatura dello stesso Sorrentino, alla
fotografia di Luca Bigazzi; Nastro d’Argento a
Toni Servillo. È una vera svolta nella carriera
del regista partenopeo, che accresce enormemente la sua popolarità
tra il pubblico.
Il 2006 è l’anno de L’amico
di famiglia, favola nera di grottesco squallore e di
orrori umani senza fine, da ogni parte, senza distinzioni o
preferenze. Non è solo cioè, il laido e ripugnante protagonista
Geremia de’Geremei/Giacomo Rizzo a suscitare col
suo aspetto e con il suo sporco mestiere d’usuraio, con le sue
maniere melliflue e ciniche, la nostra riprovazione. Così accade
anche per i personaggi all’apparenza “buoni”, o “normali”, come la
bella e giovane Rosalba/Laura Chiatti, che da
vessata si trasforma in vessatrice, o l’amico, socio, poi
traditore, Gino/Fabrizio Bentivoglio, che
finiscono per rivelare una crudeltà e un cinismo quanto meno pari a
quello del protagonista. Un ritratto impietoso della società tutta,
insomma. La visione pessimistica è qui ancor più radicalizzata che
nella pellicola precedente. Le fanno in un certo senso da
contraltare, i giochi virtuosi della macchina da presa, o le
incursioni di strambi oggetti di scena. Sorrentino si mostra ancora
una volta abile nel padroneggiare il mezzo espressivo. Tuttavia,
sarà per l’estetica respingente di luoghi e personaggio, per la
bassezza e aridità che tutto comunica, per l’angosciante assenza
della benché minima speranza, per una certa ridondanza visiva, il
film può risultare meno coinvolgente dei precedenti. Serve però a
confermare le indubbie doti di Paolo Sorrentino,
anche qui sceneggiatore, e a guadagnare ancora una volta il
passaggio a Cannes.
Il 2008 è l’anno della
vera e propria consacrazione internazionale con Il
Divo, in cui si rinnova la collaborazione con Toni Sevillo, capace di dare magistralmente
corpo alla figura di Giulio Andreotti, reinterpretata dalla
caleidoscopica immaginazione sorrentiniana. Uno sguardo
sorprendente e inaspettato, come sempre è quello del regista
partenopeo. Una delle figure che hanno segnato profondamente la
politica italiana del ‘900 viene qui presentata sotto una luce
completamente nuova. Non può non dirsi un film anche politico, ma
la visione è molto più ampia. Si fa luce, al solito, su un sistema
complesso e complessivo che è la politica italiana, ma anche sulla
società italiana, che quella politica rappresenta. Inoltre, si va a
guardare, a scoprire, a immaginare l’Andreotti sconosciuto,
privato, con i suoi vizi, manie, ossessioni, potenti emicranie,
tratteggiandolo con una vivace e ironica vena grottesca e
surreale.
Di questa figura controversa
Sorrentino fa una maschera imperturbabile, immersa in un sistema
melmoso, che tuttavia sembra non scalfirlo. Impenetrabile, come una
cassaforte che custodisce inconfessabili segreti, ma anche come
assente, attonito, forse dimentico di sé per sopravvivenza. Una
trasformazione anche fisica cui
Servillo si presta ottimamente, grazie alla sua capacità di
rendere l’intensità del personaggio grazie anche al solo sguardo.
La pellicola riesce poi ad essere anche divertente e godibile,
grazie ad uno stile eclettico e visionario che mescola immagini
stravaganti, luci, colori e musica in un mix quasi esplosivo. La
realtà risulta così più viva e pregnante, proprio perché “corretta”
dalla lente della fantasia. Presentato a Cannes, conquista il
Premio della giuria, ed è poi largamente apprezzato dalla stampa
estera, come in patria da critica e pubblico. Guadagna il Nastro
d’Argento per la Miglior regia, sceneggiatura e produzione, oltre
che per l’interpretazione di Toni Sevillo. Inoltre, ottiene sei David
di Donatello.
Ormai amato in Francia e acclamato
protagonista della nuova cinematografia italiana, il regista
potrebbe dirsi soddisfatto. Ma c’è un altro desiderio che vuole
realizzare: dirigere Sean Penn. E la cosa comincia a sembrargli non
così peregrina, sia perché il suo cinema sta rivelando
progressivamente una vocazione sempre più internazionale, sia
perché lo stesso Penn, presidente di giuria a Cannes, ha apprezzato
moltissimo Il Divo.
Intanto però, Sorrentino si dedica
alla scrittura. Oltre agli script dei suoi film, decide infatti di
porre mano al suo primo romanzo: Hanno tutti ragione, che
vede la luce, edito da Feltrinelli, nel 2010. Il personaggio di
Tony Pagoda, cantante neomelodico napoletano sul viale del
tramonto, va ad aggiungersi alla galleria di perdenti
sorrentiniani, capaci di raccontarci con ironico disincanto le
miserie umane, di cui sono insieme sottili analisti ed evidenti
incarnazioni. Diventa un caso editoriale ed è candidato al
premio Strega. Sarà seguìto nel 2012 da Tony Pagoda e i suoi
amici.
Tornando invece al
cinema, ecco che nel 2011 si concretizzano il progetto americano e
la collaborazione con Sean Penn in This Must Be the Place. Stavolta siamo alle
prese col lato meno noto, nascosto della vita e della
personalità di una rockstar cinquantenne piuttosto in disarmo.
Cheyenne/Sean
Penn ha smesso infatti di suonare da quando due
ragazzi che ascoltavano la sua musica si sono uccisi, è depresso,
o, come dice la moglie Jane/Frances
McDormand, semplicemente annoiato. Esteticamente, è
rimasto fermo agli anni ’80 – il look è evidentemente ispirato a
quello di Robert Smith dei Cure – ha l’andatura incerta e malferma
e la voce cantilenante di un bambino lamentoso, come chi chieda
continuamente scusa di esistere. Come propagine di sé ha un
carrello della spesa prima e poi un trolley nero, da cui è
inseparabile. La morte del padre che non vedeva da trent’anni,
diventa per lui l’occasione di un lungo viaggio attraverso
l’America, alla ricerca di un criminale nazista che aveva umiliato
il genitore in un campo di concentramento. Ma più correttamente,
alla ricerca di una possibilità per chiudere i conti col proprio
passato e iniziare un nuovo percorso. Una crescita, un’evoluzione
che sa di ottimismo, una luce che finisce per rischiarare non solo
l’orizzonte del protagonista, ma anche quello delle vite spesso
desolate di chi gli sta intorno, o di quanti incontra sul suo
cammino. Qui, tra gli spazi aperti delle highways americane,
accompagnato dalle musiche dei Talking Heads (David
Byrne compare anche in un cameo), il regista ritrova una
visione positiva, che lo riconcilia con la vita, con gli uomini e
col mondo. Il film ottiene un grande successo al botteghino ed è
apprezzato dalla critica. È premiato col David per la migliore
sceneggiatura, scritta a quattro mani con Umberto
Contarello.
Dopo aver mostrato di trovarsi
ampiamente a suo agio anche oltreoceano, e di non essere preda di
nessun tipo di complesso d’inferiorità nei confronti del cinema
americano, Paolo Sorrentino torna però all’Italia,
raccontandoci col consueto disincanto la sua capitale, sintesi di
feroci opposti come la bellezza della sua arte, l’eleganza della
sua millenaria storia e il cattivo gusto, l’ipocrisia, la falsità,
la cattiveria di una società ritratta nelle ultime fasi della sua
inesorabile decadenza. Questi i territori in cui si muove l’ultima
fatica del regista, La grande bellezza, che conta ancora sulla
presenza del suo alter ego cinematografico Toni
Servillo, ma si arricchisce di un nutrito cast:
Carlo Verdone e Sabrina Ferilli
innanzitutto, ma anche Roberto Herlitzka,
Carlo Buccirosso, Isabella Ferrari, Galatea Ranzi, Pamela
Villoresi, Iaia Forte, Massimo Popolizio, Giorgio Pasotti.
Della sceneggiatura si occupa lo stesso Sorrentino, ancora assieme
a Umberto Contarello. La fotografia è di Luca
Bigazzi, mentre al montaggio c’è Cristiano
Travaglioli. Il film è l’unico italiano in concorso al
Festival
di Cannes nella sezione principale. L’uscita nelle sale è
prevista per il 21 maggio prossimo.
Se prima era solo un rumor
molto ben argomentato, adesso è ufficiale: Quicksilver e Scarlet
Witch saranno i nuovi personaggi di The
Avengers 2. A confermarlo è Joss
Whedon in un’intervista a IGN. Il regista ha parlato del
loro coinvolgimento nel film.
“I due personaggi
hanno delle origini approssimative. Li trovo interessanti perchè
sono una specie di rappresentanti di quella parte del mondo che non
sarebbe necessariamente d’accordo con The Avengers. Così loro non
sono presenti per rendere le cose più semplici. Non inserisco
nessun personaggio nel film per renderlo più semplice“.
Dopo questa dichiarazione di
Joss Whedon che da per assodata la presenza dei
due personaggi appartenenti anche al mondo degli X-Men, parte
ovviamente il totocasting: chi saranno i due attori chiamati ad
interpretare Quicksilver e Scarlet Witch? Per Scarlet Witch si è
sentito fare il nome di Saoirse Ronan, che resta tuttavia solo un
nome.
Intanto, dopo le notizia di questa
mattina riguardanti il futuro di Jeremy Renner con
la Marvel, è probabile che oltre ad
attori completamente nuovi per personaggi appena arrivati, dovremmo
cominciare a familiarizzare con l’idea che in The Avengers
2 ci siano gli stessi eroi con volti diversi.
Arriva il secondo spettacolare
trailer del film World War Z,
l’atteso zombie movie diretto da Marc
Forster e che vede
protagonista Brad Pitt nei panni di un
impiegato dell’ambasciata che probabilmente se la vedrà da solo con
un’apocalisse zombie.
World War
Z è diretto da Marc Forster e vede
nel cast Anthony Mackie,
Brad Pitt, David Morse, James Badge Dale, Matthew Fox
e Mireille Enos. Ecco la trama del film:La storia
segue Gerry Lane, un impiegato delle Nazioni Unite(Brad Pitt), che
gira il mondo in una corsa contro il tempo per fermare una epidemia
che rovescia eserciti e governi e che minaccia di decimare la
popolazione mondiale.
La pellicola è tratta da
World War
Z. La guerra mondiale degli zombi (World War Z: An
Oral History of the Zombie War) romanzo horror fantascientifico
post apocalittico del 2006 di Max Brooks. È la seconda opera
letteraria di Brooks sull’argomento zombie, successiva a Manuale
per sopravvivere agli zombi (The Zombie Survival Guide) del 2003.
Dalla prospettiva del singolo individuo, e della narrazione, il
libro è considerato un romanzo epistolare, poiché la trama è
presentata dalle varie interviste sulle vicissitudini delle persone
incontrate.
Dopo una lunga e difficile campagna
d’acquisti, nel 2007 la Plan B Entertainment di Brad
Pitt riuscì ad ottenere i diritti cinematografici
di WWZ in concorrenza contro la Appian Way di
Leonardo DiCaprio.Qualche tempo dopo, il 13 novembre 2008 si
apprese, dalla rivista Variety, che Marc Forster era
stato avvicinato e poi confermato come regista; intervistato a
proposito, Forster spiegò che per alcuni aspetti il romanzo
presentava caratteristiche politico-thriller simili a Tutti
gli uomini del presidente.
Ecco un video dal set di
Godzilla in cui intravediamo il
protagonista Aaron Taylor Johnson in abiti civili.
Il video è la conferma che nel film un elemento molto presente sarà
l’esercito che probabilmente cercherà di arginare la furia
distruttrice del terribile lucertolone.
Ecco il video:
Godzilla, il film
Vi ricordiamo che Godzilla, diretto
da Gareth
Edwards,comprende nel cast attori
del calibro di
Aaron Taylor-Johnson, Bryan
Cranston, Elizabeth
Olsen David Strathairn, Juliette
Binoche e la new entry Ken
Watanabe. La pellicola arriverà in Italia il 15 Maggio
2014. Akira Takarada, protagonista della pellicola
originale, dovrebbe, inoltre, avere anche una piccola parte in
questa rivisitazione, tornando sul set
di Godzillaa
sessanta anni di distanza dalla sua interpretazione.
Scritto da Max
Borenstein, che ha rielaborato uno script
di David S. Goyer e David
Callaham, Godzillasarà
il film di punta della Warner Bros dell’anno 2014, visto
che la data di uscita preventivata è stata infatti individuata nel
16 maggio 2014. Un film da cui la produzione si aspetta
molto che, però, dovrà scontrarsi al botteghino con altre pellicole
in uscita nello stesso periodo, quali The Amazing
Spiderman 2, il reboot delle tartarughe ninja e il
sequel dell’Alba del pianeta delle scimmie.
Ecco una divertente clip originale
di Cattivissimo
Me 2in cui vediamo la dolce Agnes
provare a tenere a bada vicini molesti. Come se la caverà questa
volta Gru con le tre deliziose bambine?
Ecco la clip:
Il blockbuster globale
Cattivissimo Me di Universal Pictures e
Illumination Entertainment nel 2010 ha ottenuto un enorme successo
in tutto il mondo, incassando oltre 540 milioni di dollari e
posizionandosi come il 10° film animato più importante della storia
degli Stati Uniti.
Il 17 Ottobre 2013 tenetevi pronti
ad assistere alle nuove follie dei Minion in Cattivissimo
Me 2
Chris Meledandri e la sua
apprezzata squadra cinematografica, sono i creatori di una nuova e
avventurosa commedia che presenta il ritorno dell’(ex?)
supercattivo Gru (Max Giusti), delle sue adorabili
figlie e degli imprevedibili e buffi Minion .. oltre ad una schiera
di nuovi e divertentissimi personaggi.
Park Pictures Features ha
annunciato oggi che l’attore premio Oscar Philip Seymour
Hoffman è stato scelto per partecipare a God’s
Pocket, il film che segnerà il debutto alla regia
cinematografica del nominato agli Emmy John
Slattery.
Slattery ha adattato la
sceneggiatura insieme a Alex Metcalf dal romanzo
Cosí si muore a God’s Pocket di Pet Dexter. Nel cast sono già stati confermati
Richard Jenkins, Christina Hendricks e
John Turturro. A produrre il film ci sarà proprio
la Park Pictures Features in partneship con la Cooper’s Town
Productions di Philip Seymour Hoffman , che
debutta in questa occasione come produttore.
Il produttore Sam
Bisbee ha commentato così l’entrata a far parte del
progetto di Hoffman: “Siamo eccitati di avere con noi
Philip Seymour Hoffman e questo è un bellissimo
cast pronto ad aiutarci a portare in vita il fantastico film di
John Slattery“.
Questa è la trama del romanzo di
Dexter:
Leon Hubbard ha 24 anni, fa il
muratore in un cantiere di Filadelfia. È la disperazione del suo
caposquadra, perché è sempre in cerca di guai. Non perde mai
occasione di estrarre il rasoio, ci fa tutto, con quella lama. Un
giorno, però, ci fa qualcosa di sbagliato. Lo piazza sotto la gola
di un collega, il quale per tutta risposta gli fracassa il cranio.
Quando la polizia giunge sul posto, il caposquadra fornisce una
versione di comodo. Tutti sembrano intenzionati a sistemare la cosa
a questa maniera, non fosse che la madre di Leon vuole vederci
chiaro. E quella che in partenza era soltanto una brutta storia da
insabbiare diventa un affare di stato che coinvolgerà stampa, mafia
e l’intero quartiere di God’s Pocket, un enclave di povertà e
desolazione dove tutti sanno tutto di tutti e solo la gente del
posto ha diritto di cittadinanza.
Sono partite le riprese del film
Love, Rosie, tratto dall’omonimo romanzo
di Cecelia Ahern, più nota per P.S. I Love
You, da cui è stato tratto l’omonimo film, che vedrà
protagonisti la Biancaneve di Tarsem SinghLily Collins e il Principe Azzurro di
Biancaneve e il Cacciatore, diretto
invece da Rupert Sanders, Sam Claflin. Il romanzo
da noi è noto con il titolo di Scrivimi Ancora.
Qui la trama del romanzo:
Fin da bambini, Rosie e Alex,
compagni di banco in una scuola elementare di Dublino, cominciano a
scriversi letterine e bigliettini in una fitta e tenera
corrispondenza. Così si scambiano inviti alle feste, progettano
marachelle o sparlano di genitori e insegnanti. Il tempo passa, ma
loro non cambiano modo di comunicare, utilizzando le e-mail e gli
sms per i pettegolezzi dell’adolescenza e per confessarsi le
rispettive prime esperienze sentimentali. Quando Alex è costretto a
trasferirsi a Boston, Rosie pensa a sua volta di iscriversi a
un’università americana. Ma, alla vigilia della partenza, un evento
inaspettato la costringe ad annullare il viaggio. Divisi da un
oceano e dalle circostanze della vita, continueranno a scriversi,
perché il loro intensissimo legame è destinato a non interrompersi
mai…
Nel cast con Sam
Claflin e Lily Collins ci saranno anche
Jaime Winstone, Christian Cooke, Suki Waterhouse, Tamsin
Egerton, Jamie Beamish, Ger Ryan e Lorcan Cranitch.
Love, Rosie sarà prodotto dalla
Constantin Film in associazione con la Canyon Creek Films e la RD
Film Productions, e sarà diretto da Christian
Ditter, su una sceneggiatura di Juliette
Towhidi.
Into the
Woods, famoso musical di Broadway, sarà adattato da
Rob Marshall per il cinema, ha un nuovo membro di
spicco nel suo cast. Si tratta di Emily Blunt che
si unisce agli illustri colleghi Johnny Depp, Meryl Streep,
Chris Pine, Jake Gyllenhaal, Christine Baranski e James
Corden.
Scritto da James
Lapine sulle musiche di David Krane e con
il contributo di Stephen Sondheim,
Into The Woods fisserà la data per le
riprese probabilmente per la fine del 2013.
La storia intreccia personaggi
delle fiabe, come Cenerentola, Raperonzolo e Cappuccetto Rosso, e
personaggi “originali” che sono appunto un fornaio, interpretato da
Corden, e sua moglie, la bella Emily Blunt . I due
eroi atipici cercheranno di avere una famiglia, contrastati da una
strega cattiva d’eccezione: Meryl Streep.
Now You See Me — I maghi del
crimine vede una squadra speciale dell’FBI
scaraventata in un gioco tra gatto e topo contro “I Quattro
Cavalieri”, un gruppo formato dai più grandi illusionisti del
mondo. “I Quattro Cavalieri” metteranno a segno una serie di
coraggiose rapine ai danni di potenti e corrotti uomini d’affari
durante i loro spettacoli, regalando la refurtiva ai loro
spettatori, giocando sempre d’anticipo rispetto alla legge.
Chiude in bellezza la
FESTA DEL CINEMA. Ieri, ultimo giorno della manifestazione,
il pubblico al cinema è aumentato del 114% rispetto a giovedì della
scorsa settimana, giorno di apertura della FESTA. Ancora più
positivo il confronto con l’omologo giovedì dell’anno scorso: i
biglietti venduti, secondo i dati Cinetel, sono aumentati del
190,7%.
Analizzando i dati complessivi
della FESTA DEL CINEMA, che si è svolta dal 9 al 16 maggio, le
presenze, rispetto al periodo dal 2 al 9 maggio, sono aumentate del
66%, passando da 1,351 milioni a 2,242 milioni. Gli incassi sono
diminuiti solo del 9,7%. Bene il confronto anche rispetto
all’omologo periodo del 2012: i biglietti venduti sono aumentati
del 48%.
La FESTA DEL CINEMA,
promossa dall’industria cinematografica italiana ha offerto in
questi giorni spettacoli a prezzo ridotto, 3€ per i film in
2D e 5€ per quelli in 3D, e molte iniziative collaterali nei cinema
di tutta Italia.
Molto soddisfatto dei risultati
Lionello Cerri, presidente dell’Anec, associazione nazionale
esercenti cinema: “questa Festa è stata un crescendo. Abbiamo
iniziato il primo giorno con un incremento di presenze del 40%,
rispetto al giovedì precedente, e concluso ieri con un +114%.
Evidentemente ha funzionato il passaparola, ma anche l’impegno
degli esercenti che hanno promosso la manifestazione, organizzando
molte iniziative per coinvolgere il pubblico, a conferma
dell’importante ruolo delle sale come luogo di incontro e di
socializzazione”.
“L’aumento considerevole delle
presenze in questa FESTA DEL CINEMA è un segnale importante – ha
dichiarato il presidente dell’ANICA, Riccardo Tozzi –
perché sta a significare che il pubblico del cinema
può diventare molto più ampio, se stimolato con le giuste leve.
Incoraggiante anche il comportamento, durante la Festa, dei film
italiani, che quest’estate saranno presenti sugli schermi con
titoli importanti.”
“La FESTA è stata un successo –
dice Carlo Bernaschi, presidente dell’ANEM, associazione
nazionale esercenti multiplex – e questo risultato ci convince
ulteriormente dell’opportunità di ripeterla nuovamente, già nel
corso di quest’anno. Il periodo in cui riproporla dovrebbe essere
novembre, a stagione già avviata e con uscite di film forti, così
da promuovere con ancora più efficacia il cinema in
sala”.
“Ragioneremo sui dati di questa
Festa per migliorare l’offerta di cinema durante tutto l’anno – ha
osservato Richard Borg, presidente dei distributori
dell’ANICA, pienamente soddisfatto dai risultati della FESTA DEL
CINEMA. “La Festa ci ha dato anche la possibilità di capire meglio
quali sono i veri desideri del pubblico e rifletteremo
approfonditamente su come andarvi incontro”.
La FESTA DEL CINEMA è stata
promossa e sostenuta dalle associazioni dell’industria
cinematografica ANEC, ANEM, ANICA, insieme a ACEC e FICE, ed
organizzata da QMI.
La prossima Xbox 720
permetterà ai suoi proprietari di guardare film porno in HD sulla
tv di casa. La Microsoft infatti, dopo che la PS3 Porn App è stata
resa disponibile in USA per la PlayStation 3, si è infatti
affrettata a firmare un accordo con la SugarDVD, compagnia
internazionale di distribuzione digitale e retail dell’industria
cinematografica di settore.
E così il prossimo modello di Xbox
supporterà l’hub che grazie all’abbonamento mensile o a minutaggio
permetterà al possessore l’intrattenimento home video in HD.
Rebecca Bolen, portavoce di SugarDVD, ha dichiarato: “Le console da
gioco moderne sono strumenti per la fornitura d’intrattenimento
multimediale, e ogni console può trarre beneficio grazie alla
possibilità di avere contenuti per adulti in HD illimitati a
portata di click”.
Ovviamente per adesso si parla
solamente di account Xbox live statunitensi, e non è stato reso
ancora noto se l’applicazione si estenderà anche a quelli
europei.
Notizia che molti aspettavano da
tempo. Oggi apprendiamo dal Dailymail che Christopher Nolan sarebbe stato
contattato per dirigere il prossimo film della saga di 007.
Sembra un vero e
proprio fulmine a ciel sereno: Jeremy Renner
potrebbe essere licenziato da casa Marvel per aver troppe volte
palesato il suo disappunto verso il personaggio da lui interpretato
in Thor e in The
Avengers (lo segnalavamo tempo fa qui). L’attore avrebbe
troppe volte parlato male del film e di come è stato utilizzato il
suo personaggio, tanto da convincere la Marvel Studios a considerare seriamente
l’eventualità di far fuori cinematograficamente parlando il suo
personaggio, e di “regredirlo” ad un elemento della serie tv sullo
SHIELD. Purtroppo per i fan di Occhio di Falco e di Jeremy
Renner, la possibilità che Hawkeye sia ancora nella seconda fase Marvel sta diventando sempre più
remota.
Già Hugo Weaving, Teschio Rosso per la Marvel, subì la stessa sorte dopo
aver “parlato male” del suo ruolo in Captain America:
il primo vendicatore ed ora sembra che il povero
Hawkeye / Renner, per aver dichiarato apertamente cosa pensa del
suo ruolo, sia destinato ad una vita senza blockbuster. Chissà,
forse per la sua carriera d’attore, considerando i film che ha
fatto prima di The Avengers, questo non
può essere altro che un passo in avanti!
Fonte: orgoglionerd
Arriva oggi a Cannes il
primo italiano che ha destato curiosità sin dall’annuncio della sua
presenza al Festival. Si tratta di Valeria Golino,
che dopo essersi messa alla prova con un cortometraggio è passata
al lungo con Miele, ed è volata
direttamente a Cannes , per partecipare alla sezione Un Certain
Regard. Con lei il suo produttore Riccardo
Scamarcio e la sua protagonista Jasmine
Trinca. Completa Un Certain Regard L’inconnu
du Lac di Alain Guiraudie.
Ma la grande attesa per questa
seconda giornata di Festival è per il cinese Jia
Zhangke, che ha già stregato la giuria del Festival di Venezia con il suo
Still Life, e che si presenta in Concorso
a Cannes con A Touch of Sin, in cui
quattro storie di brutalità, corruzione e violenza provano a
raccontare, attraverso gli occhi del regista meno conformista della
Cina di oggi, una scena sociale sconvolta dall’avvento di una
mentalita’ consumista che sta trasformando culture vecchie di
secoli. Nel cast del film anche Zhao Tao, moglie
del regista e vincitrice di un David di Donatello la scorsa
stagione, per Io sono li. In
quell’occasione l’attrice racconto ai microfoni di Cinefilos
l’emozione di vincere quel premio così importante e così lontano
dal suo Paese.
Sempre il Concorso vede oggi salire
la montée des marches Asghar Farhadi, quel genio
di precisione e grazie che c’è dietro a Una
Separazione, straordinario film che due anni fa ha
vinto letteralmente tutti i premi del mondo.
La Semaine de la Critique vedrà oggi Le
Demantelement di Sebastien Pilote,
mentre per la Quinzaine ci saranno Un
Voyageur di Marcel Ophuls e
The Selfish Giant di Clio
Barnard.
Si è tenuta ieri la premiere del
nuovo film di Sofia Coppola, The
Bling Ring che vede protagonista fra gli altri
Emma Watson. L’ex maghetta insieme al cast e alla
regista hanno entusiasmato la follaaccorsa sul red carpet per una
sfilata di eleganza e bellezza. Il film ha aperto la
sezione Un Certain Regard della 66esima edizione
del Festival
di Cannes.
Per i primi commenti sul film
potete leggere questo esaustivo articolo qui. Il film uscirà il prossimo
14 giugno 2013 e prende spunto da un articolo di cronaca apparso
nel 2008 su Vanity Fair da titolo The Suspects Wore
Louboutins. Nell’articolosi racconta di una banda di
ladruncoli che hanno svaligiato diversi appartamenti di noti
personaggi dello show business, trai quali anche Paris Hilton, e
alcuni dei quali anche nel film. Accanto ad Emma
Watson, tra le più note del cast di giovani attori, ci
sono anche Taissa
Farmiga, Israel
Broussard, Katie
Chang, Claire
Pfister e Georgia Rock. La
pellicola sarà a l Festival di Cannes 2013. La regista del
film, Sofia Coppola, ha inoltre un bel rapporto con la Kermesse
francese che è alle porte. Sembra quindi probabile che il cast di
The Bling Ring possa sfilare sulla prestigiosa croisette il
prossimo maggio.
Ulteriori info sul film nella
nostra scheda: The Bling
Ring. Guarda tutte le foto ufficiali del
film:
Trama: Il racconto della vera
storia di un gruppo di giovani ragazze, noto con il nome del
titolo, che nel corso del 2009 ha rubato milioni di dollari in
gioielli a celebrità come Paris Hilton, Orlando Bloom, Rachel
Bilson e Lindsay Lohan.
Lo scorso anno, proprio in questo
periodo, era stata diffusa la notizia secondo cui la casa di
produzione Imagine Entertainment era intenzionata a
realizzare uno spin-off di Friday Night Lights, la
popolare serie televisiva di Peter Berg.
Dopo l’annuncio iniziale però non
si è più saputo nulla. Questa mattina però, la stessa casa di
produzione ha annunciato che il team di produttori starebbe
valutando l’ipotesi (come è avvenuto per il progetto su
Veronica Mars) di lanciare una nuova campagna
Kickstarter con cui reperire i fondi necessari a realizzare
la pellicola. A quanto sembra dunque, anche se vi è già stato il
supporto di due autori come Ron Howard e Brian
Grazer, il film si farà solo se i fans saranno disposti a
sostenerlo economicamente. La storia originale, legata alle vicende
sportive di una squadra di football del Texas ha inizio nel 2004
con un film omonimo diretto dallo stesso Peter Berg, che poi è
diventato produttore della serie tv. Il film, che vedeva nel ruolo
di protagonista Billy Bob Thornton, si basava sul libro
A Town, a Team, and a Dream di Buzz
Bissinger.