Guarda il Trailer
Italiano di Sinister con Ethan Hawke. La pellicola distribuita
da Koch Media sarà distribuita in Italia a Marzo
2013.
Trailer Italiano di Sinister con Ethan Hawke
Elementare … Jude Law!
Jude Law, londinese classe ’72, inizia a recitare al National Youth Music Theatre, organizzazione no profit fondata nel ’56 da Michael Croft che si occupa di scoprire e successivamente coltivare i nuovi talenti teatrali. Law ha così modo di lavorare, molto presto, con professionisti come Philip Ridley e di avvicinare personalità di spicco della cultura come Jean Cocteau.
Jude Law, filmografia
Il suo primo ruolo per la televisione risale al 1989, anno in cui partecipa a The Tailor Of Gloucester (basato su un racconto della scrittrice Helen Beatrix Potter, celebre soprattutto per i suoi libri illustrati per bambini) e alla serie Families. Dopo aver debuttato sul grande schermo con Shopping (1994) di Paul W.S. Anderson interpreta Stephen Fry in Wilde (1997) di Brian Gilber, ruolo che gli vale un riconoscimento come migliore promessa. Le collaborazioni con Andrew Niccol (Gattaca-La porta dell’universo, 1997) e con Clint Eastwood (Mezzanotte nel giardino del bene e del male, 1997) sembrano poi annunciare la prima candidatura all’Oscar che, nel 2000, ottiene come migliore attore non protagonista per aver vestito i panni di Dickie Greenleaf ne Il talento di Mr Ripley (1999) di Anthony Minghella.
Da questo momento in poi i suoi ingaggi e la sua popolarità vanno crescendo esponenzialmente, dandogli l’opportunità di maturare lavorativamente al fianco di registi come Steven Spielberg (A.I. – Intelligenza Artificiale, 2001), Jean-Jacques Annaud (Il nemico alle porte, 2001) e Terry Gilliam (Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo, 2009).
Negli ultimi anni è stato poi protagonista di film campioni di incassi come Sherlock Holmes (2009) ed il suo sequel, entrambi di Guy Ritchie; al momento, invece, è atteso nelle sale cinematografiche con Anna Karenina, adattamento di Joe Wright del noto romanzo di Lev Tolstoj. L’attore però ha deciso di non dedicare la sua vita esclusivamente alla settima arte, da anni infatti si impegna, in prima persona, anche in campagne di sensibilizzazione a favore della protezione degli animali come Fur and Against del 2002, eventi a sostegno dell’Unicef e delle organizzazioni Make Poverty History e Wave Trauma Center; inoltre è ambasciatore della fondazione Music For Tomorrow, occupata nella ricostruzione degli edifici andati distrutti a New Orleans a seguito dell’uragano Katrina.
Trance: nuovo poster!
è stato diffuso un nuovo poster per Trance, ultima fatica di Danny Boyle con James McAvoy, Rosario Dawson e Vincent Cassel.
Ron Howard alla regia di In The Heart Of The Sea!
Dopo averlo diretto in Rush,Biopic dedicato alla vita di Niki Lauda adesso in postproduzione, Ron Howard potrebbe tornare a dirigere Chris Hemsworth In The Heart Of The Sea, film d’avventura ambientato nel XIX secolo.
Il film percorrerà la storia dell’equipaggio di una baleniera che naufragò nel bel mezzo del Pacifico, ispirando la famosissima storia alla base del romanzo Moby Dick di Helman Melville. Lo script sarà opera di Charles Leavitt (Blood Diamond).
fonte: Empire
Reese Witherspoon in trattative per The Good Lie
Reese Witherspoon sarebbe in trattative per The Good Lie, diretto dal regista di Monsieur Lazhar” Philippe Falardeau su una sceneggiatura di Margaret Nagle
Tratto da una storia vera, Il film racconterà la storia di un giovane rifugiato sudanese che vince la lotteria per ottenere la carta verde e trasferirsi in America, sostenuti da una donna americana ( la Witherspoon) che li aiuterà ad ambientarsi.
fonte: Empire
Kate Winslet nello Sci-fi Divergent
Kate Winslet sarebbe in trattative per entrare nel cast di Divergent, sci-fi tratto dal romanzo di Veronica Roth e ambientato in un futuro distopico.
Il film, diretto da Neil Burger, racconterà la storia di Beatrice( interpretata da Shailene Woodley) che in una Chicago spaccata in 5 frazioni contrastanti sarà costretta a scegliere a quale gruppo aderire e quale ideale abbracciare: la sapienza, il coraggio, l’amicizia, l’altruismo, l’onestà. Non si sa ancora per quale ruolo stia trattando la Winslet, anche se si sospetta possa essere quello della madre di Beatrice.
- Leggi anche: Divergent intervista a Shailene Woodley e Theo James
Divergent, il film
Nel cast di Divergent protagonisti Shailene Woodley, Theo James, Kate Winslet, Miles Teller, Jai Courtney, Zoë Kravitz, Ansel Elgort, Ray Stevenson, Ashley Judd, Tony Goldwyn, Maggie Q, Mekhi Phifer. L’uscita del film è prevista per il 21 marzo 2014 negli Stati Uniti, e intanto i fans della Roth attendono il terzo capitolo della saga letteraria che dovrebbe uscire entro autunno 2013.
La trama: Divergent è ambiento nella Chicago del futuro, un futuro controllato e rigidamente ordinato, tipicamente distopico e racconta della sedicenne Tris, intrappolata nella necessità di compiere la scelta che le cambierà la vita. Il mondo è diviso in cinque fazioni e per Tris è arrivato il momento di scegliere a quale appartenere. La scelta che la ragazza compierà segnerà l’inizio di una serie di prove, che la condurranno a percorrere una strada tortuosa e inattesa. In un mondo in cui gli istinti umani vengono soppressi e tutto e regolato e controllato, Tris imparerà che c’è sempre un’altra faccia della medaglia. Lei è diversa da tutti gli altri, è una Divergente, la sua natura le impone la ribellione e quando scoprirà di non potervisi opporre il suo destino e quello del mondo in cui vive cambierà per sempre.
fonte: The Hollywood Reporter, Empire
Il primo trailer francese di Mood Indigo di Michel Gondry
Arnold Schwarzenegger presenta a Roma The Last Stand
Arnold Schwarzenegger è arrivato a Roma a presentare il suo ultimo film,che sigla il suo ritorno al cinema dopo la “pausa politica”. In The Last Stand Schwarzenegger
Le pagine della nostra vita: il film di Nick Cassavetes
Le pagine della nostra vita è il film del 2004 di Nick Cassavetes con protagonista nel cast Rachel McAdams, Ryan Gosling, James Marsden, Sam Shepard, Joan Allen, David Thornton, Kevin Connolly, Heather Wahlquist, Jamie Brown, Matthew Jamison III, Lindy Newton, Tim O’Brien, Meredith O’Brien e Matt Barry.
Trama: In una casa di
riposo, un uomo anziano legge una storia a una donna affetta da
demenza senile. Il racconto narra la storia d’amore tra Noah, umile
ragazzo, e Allie, appartenente a una facoltosa famiglia. I due si
conoscono e si innamorano nel giro di un’estate, ma ingenui come
sono non sanno che dovranno affrontare molti ostacoli che la vita
gli metterà di fronte.
Analisi: Se dovessimo descrivere in poche parole Le pagine della nostra vita (The Notebook) la definiremo la classica storia d’amore che non aggiunge niente al panorama del genere romantico. Senza contare poi la trascuratezza per l’ambientazione storica (la seconda guerra mondiale, la Guerra Fredda), che può evincersi soltanto dai costumi e avrebbe potuto sottolineare l’amore straniante dei due protagonisti.
Le pagine della nostra vita in streaming su Infinity
Le pagine della nostra vita, il film
Le pagine della nostra vita è tratto dall’omonimo romanzo di Nicholas Sparks, che ha ormai monopolizzato la narrativa romantica in America e nel mondo. I dialoghi portati all’estremo della stuggenza e del romanticismo risultano inverosimili facendo parlare i personaggi come un libro stampato. Forse è proprio questo che piace al pubblico (soprattutto femminile): riuscire ad astrarsi dalla realtà.
La storia non dice
niente di nuovo: un amore giovane e profondo tediato dalla
differenza di classe, a seguire un allontanamento e l’inevitabile
lieto fine volto a confermare la natura di un sentimento oltre ogni
dire.
Qualcosa di nuovo in realtà c’è, ma viene mal utilizzato ai fini della vicenda: la storia parallela dei due anziani nella casa di riposo che, è chiaro sin da subito, andrà oltre il semplice ruolo di narratori degli eventi.
In compenso la regia di Nick Cassavetes rende la pellicola scorrevole, non solo grazie alle parti narrate ma anche alle interpretazioni dei due principali protagonisti che ha portato al successo mondiale. Ryan Gosling è a suo agio nei panni dell’intrigante Noah Calhoun e Rachel McAdams (Allie Hamilton) interpreta una ragazza che pagherà anche da grande la sua insicurezza.
Le pagine della nostra vita rimane un film impossibile da trasferire nella realtà e per questo è un film adatto per sognare.
Le pagine della nostra vita: frasi memorabili
Noah: «… la negligente
lista di uno dopo l’altro, quando mi capita di chiamarli a me o di
bere a loro, | le vere poesie, essendo ciò che chiamiamo poesie
mere immagini, | le poesie dell’intimità notturna, di uomini, |
questa poesia pendula, timida e celata che sempre porto con me, che
tutti gli uomini portano con sé…»
Frank: Non male per essere Whitman! Ehi, credo che tu
abbia visite!
Allie: Scusate, io non volevo interrompervi!
Frank: Non ti scusare accomodati pure, cara! Fa bene sentire
qualcosa oltre all’odore del legno, può essere piacevole.
Duke: So che ti senti
perduta adesso ma non ti preoccupare. «Niente è mai perduto o
può essere perduto. Il corpo lento, vecchio, freddo, ceneri rimaste
dai fuochi del tempo, tornerà a splendere ancora.»
Allie: Ma l’hai scritta tu?
Duke: No, è di Walt Whitman!
Le pagine della nostra vita, il libro
Le pagine della nostra vita è basato sull’omonimo libro scritto dal noto scrittore statunitense Nicholas Sparks, che negli anni ha regalato molteplici storia da adattare per il cinema. Infatti sono numerose le pellicole tratte dal suo lavoro letterario, il più delle volte incentrate si storie d’amore.
Nel libro Le pagine della nostra vita le differenze con il romanzo rispetto al film sono davvero poche. La storia di per sé sembra quasi una sceneggiatura scritta che ha bisogno giusto della qualità d’interpretazione di un buon regista. Tra le curiosità più interessanti c’è senz’altro il fatto che nel libro vengono citate delle poesie di Walt Whitman raccolte nel volume Foglie d’erba.
Nel 2003 l’autore ha scritto un sequel del libro dal titolo Come la prima volta, in inglese esce invece con il titolo originale (The Wedding). Questa nuova storia ha come protagonista Jane Calhoun, figlia di Noah ed Allie. Nel 2003 invece sempre sul romanzo Le pagine della nostra vita è stato fatto un secondo adattamento meno noto diretto dal regista bollywoodiano Zindagi Tere Naam, che è però liberamente ispirato al romanzo.
Looper: recensione del film con Joseph Gordon-Levitt
Lancette di orologio e ticchettii di ingranaggi. Looper, scritto e diretto da Rian Johson, è uno degli sci-fi più attesi del momento, soprattutto perché tutto il resto del mondo l’ha già visto a settembre e dai noi arriverà finalmente il prossimo 31 gennaio. Ma meglio tardi che mai, soprattutto quando il tempo è la componente fondamentale.
I viaggi nel tempo sono possibili e, ovviamente, fuorilegge. I looper sono killer professionisti che vengono assoldati nel presente per assassinare persone che nel futuro si vogliono eliminare. Così ai nostri non resta che presentarsi al posto prescelto all’ora stabilita e gli spunterà dal nulla la vittima, con tanto di borsa con pagamento in argento per i servizi prestati. Ammazzi il cattivo, lo elimini e incassi l’argento. Quando però il pagamento viene fatto in oro vuol dire che chiudi il loop: l’uomo che hai ucciso è il te stesso del futuro, il che vuol dire che ti restano altri 30 anni per goderti la vita, fino a che non verrai fatto fuori dal te stesso del passato. A Joe la sua vita di looper sta fin troppo bene, ma non ha fatto i conti con gli imprevisti, e soprattutto con il tempo che scorre e che spesso fa cambiare idea.
I paradossi temporali sono una continua fonte d’ispirazione per il cinema di genere: viaggi nel tempo, doppioni in giro nella stessa città, destini cambiati e strategie sovvertite, tutti gli elementi che rendono una trama complessa e avvincente sono presenti in questo film che dalle premesse si presenta come uno dei migliori sci-fi degli ultimi anni. Purtroppo però non sempre le premesse mantengono le aspettative e così fa Looper, che lasciandosi alle spalle una prima mezz’ora di tutto rispetto, prende poi una piega inaspettata che ne annacqua un po’ il principio di base per diventare una caccia all’uomo, o meglio, al bambino, come semplice espediente per portare a casa il film.
Cambiando il passato si può modificare anche il futuro, ma se le interferenze del passato non ci fossero state quel futuro sarebbe si sviluppato allo stesso modo? Sono domande che i più lucidi riescono a porsi alla fine del film, ma che il film stesso non esaurisce pienamente. A condurre la storia c’è una coppia di attori inedita: da una parte un giovane Joseph Gordon-Levitt, “brucewillizzato” a dovere per l’occasione con protesi e plastiche che ne fanno rimpiangere i lineamenti delicati e dolci del ragazzo di 500 giorni insieme; dall’altra appunto Bruce Willis, granitico caposaldo del cinema action con le sue espressioni accigliate e le impossibili prodezze balistiche con pistole fucili et similia. Chiude il cerchio una Emily Blunt spaventata ma volitiva, che supporta il pretesto filmico con la solita bravura.
Looper si presenta bene e si sviluppa a ribasso, rivelandosi un prodotto di genere che pur non essendo del tutto campato in aria, presenta dei momenti di debolezza.
Anna Karenina: ecco due clip
Ecco due clip del film Anna Karenina, tratto dal romanzo omonimo do Tolstoj e diretto dal regista inglese Joe Wright. Nel film Anna è interpretata da Keira Knightley,
Il maestro del brivido torna a raccontarci Psycho: ecco Hitchcock
È in arrivo nelle sale
italiane un film che promette di radunare i cinefili più accaniti.
Tratto dal libro di Stephen Rebello (uscito in Italia con il titolo
“Come Hitchcock ha realizzato Psycho”) la pellicola si
concentra sulla lavorazione e l’uscita del film più importante e
apprezzato del regista inglese. A impersonare il ruolo del geniale
regista inglese troviamo il premio oscar Sir Anthony Hopkins
accanto alla “regina” Helen Mirren.
Re della Terra Selvaggia: recensione del film di Benh Zeitlin
Una natura ostile e crudele, l’uomo che combatte contro di essa e in essa per sopravvivere, il coraggio, la libertà, le proprie radici da conservare e difendere. Questo e molto altro racconta Re della Terra Selvaggia (Beasts of the Southern Wild) film rivelazione del 2012 che, a un anno esatto dalla sua vittoria inaspettata al Sundance Film Festival e dopo una trionfale cavalcata attraverso i principali eventi cinematografici internazionali (vincitore tra le altre cose della Caméra d’Or a Cannes 2012), arriverà nelle nostre sale il prossimo 7 febbraio, pronto per scoprire se le sue candidature agli Academy Awards 2013 (miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura non originale e migliore attrice protagonista) si tramuteranno in statuette.
In Re della Terra Selvaggia Hushpuppy è una bambina di 5 anni, che vive nella Grande Vasca con il suo papà. Il posto in cui vive è soggetto a tremende tempeste e straordinari cicloni che devastano periodicamente l’habitat naturale e allagano ripetutamente tutta la zona. Quando però il papà di Hushpuppy scopre di essere malato, decide che è tempo di istruire la figlia a sopravvivere (e a convivere) in (e con) un territorio tanto ostile quanto profondamente radicato nelle loro vite.
Il trentenne Benh
Zeitlin, regista pluripremiato al suo esordio
cinematografico, racconta una storia di sopravvivenza e coraggio di
chi vive veramente in condizioni di incertezza, completamente in
balia della furia della natura. Zeitlin comprende pienamente la
portata di ciò che ha intenzione di raccontare e sceglie la via più
difficile, fuggendo dalla rappresentazione documentaristica, e
approdando in un una sorta di neorealismo fantastico, non estraneo
al De Sica di più alta ispirazione. La protagonista del film, la
tenera Hushpuppy, interpretata dalla giovanissima
Quvenzhane Wallis, è una creatura della foresta,
che vive in simbiosi con il battito cardiaco degli animali che
popolano il cortile della sua baracca, continuamente combattuta tra
l’amore e la paura verso un padre estremamente duro, ma allo stesso
tempo tanto premuroso, un uomo che potrebbe essere nient’altro che
la reincarnazione del territorio stesso che attraverso la sua
asprezza non manca di fornire anche sostentamento a tutti coloro
che hanno il coraggio di continuare a combattere.
Nel
momento in cui la realtà diventa troppo difficile da affrontare,
ecco che la piccola protagonista si rifugia in un sogno, in una
favola archetipica che la innalza a Re della natura, capace di
guidare il suo “branco” assoggettando le bestie feroci che vogliono
attaccarlo. La regia di Zeitlin pervade la natura scossa da se
stessa, senza mai invadere la realtà che essa ospita offrendo un
ritratto che si muove in bilico tra la difficoltà della
sopravvivenza e la chiara concezione che ogni essere vivente è
collegato all’altro da un complesso meccanismo di causa ed effetto
che non può che determinare la vita dell’uomo e la sua stessa
sopravvivenza nel mondo. Il fango, l’acqua e i pesci morti non sono
mai stati così densi di poesia, come quelli che Zeitlin racconta
con la sua macchina da presa, accompagnando ogni momento con una
colonna sonora travolgente, della quale lui stesso è autore.
Benh Zeitlin realizza un film piccolo e prezioso, che attraverso la semplicità di sentimenti genuini e primitivi racconta l’interminabile lotta dell’uomo per la sopravvivenza, attraverso gli occhi di una bambina incantati dalla realtà.
Clip e podcast con le Q&A dei BAFTA di Les Misérables!
Il trailer di Inside Llewyn Davis dei Coen!
E’ finalmente online il primo trailer di
Inside Llewyn Davis, il nuovo film dei
fratelli Coen. Completo da tempo ma misteriosamente privo di una
release americana,
The Bourne Legacy Recensione Blu-ray
Arriva in Home video il
quarto capitolo della saga di Bourne per la regia di Tony Gilroy e con il nuovo
protaognista Jeremy
Renner, intitolato The Bourne Legacy.
Anna Karenina: ecco la Russia zarista secondo Joe Wright
Anna
Karenina, adattamento dell’omonimo romanzo di Lev
Tolstoj, diretto da Joe Wright e distribuito dalla
Universal Pictures, uscirà nelle sale italiane il prossimo 21
Febbraio. Wright, dopo aver realizzato doversi cortometraggi
(Crocodile Snap, The End) e film per la tv, è balzato
agli onori delle cronache grazie all’acclamato Orgoglio e
Pregiudizio, suo primo lungometraggio.
Non sorprende, quindi, che il
regista abbia voluto, per Anna Karenina, proprio
quegli attori che, insieme a lui, sono stati artefici del successo
dell’adattamento del noto romanzo della Austen: Keira
Knightley e Matthew MacFadyen. Ai due si sono poi
affiancati, tra gli altri, Kelly Macdonald, Aaron
Johnson e Jude Law. La Knightley e
MacFadyen, rispettivamente Elizabeth Bennet e
Fitzwilliam Darcy in Orgoglio e Pregiudizio
(2005), interpretano in questo caso due personaggi legati da
tutt’altro vincolo, dal momento che la prima veste i panni della
protagonista mentre l’attore britannico quelli di Oblonskij,
il fratello della stessa. Il ruolo dell’affascinante quanto
temibile Conte Vronskij è andato infatti ad Aaron
Johnson, il quale dopo aver esordito ne
L’Illusionista (2006), ha conquistato sicuramente
popolarità partecipando a film come Albert Nobbs
(2011) e Le Belve (2012). Jude Law interpreta
invece Alexei Karenin, il marito di
Anna. Anna Karenina, storia di una passione
adultera consumata nella Russia zarista che finisce con
l’emarginare la protagonista trascinandola in un vortice di
depressione e nevrosi fino al tragico epilogo, è stato oggetto di
un gran numero di adattamenti cinematografici. Nel corso degli anni più di
una decina di attrici si sono misurate con il personaggio di
Anna: da Vivien Leigh a Jennifer Jones, fino a
Jacqueline Bisset e Sophie Marceau, passando per
Greta Garbo. A Joe Wright, il suo sceneggiatore
Tom Stoppard (L’Impero del sole, Shakespeare in
Love) e naturalmente a Keira Knightley va quindi
riconosciuto, in primis, il merito di essersi voluti mettere alla
prova, lavorando ad una storia che vanta un così grande numero di
riduzioni, alcune delle quali, come quella di Clarence Brown
del 1935, di grande valore.
La visione del film di Wright, non appena uscirà nelle sale, ci saprà poi dire il resto riguardo al suo lavoro che, intanto, ha guadagnato quattro nomination agli Oscar 2013: miglior fotografia, migliori costumi, miglior scenografia e miglior colonna sonora.
[nggallery id=51]
January Jones non sarà in X-Men: giorni di un futuro passato
Continuano ad arrivare notizie sul prossimo X-Men: Giorni di un futuro passato, come molti di voi sapranno il film riunirà il cast di X-men: l’inizio con gli storici attori della saga, ovvero Ian McKellen, Patrick Stewart, Hugh Jackman. Tutt’ora però non sappiamo cosa ne sarà dei personaggi di contorno del film di Matthew Vaughn, come ad esempio quello di Emma Frost, interpretato dalla bionda January Jones. Oggi arrivano le dichiarazioni della diretta interessata, intervistata durante il Sundance Film Festival da Collider:
L’attrice come molti temevano ha rivelato che il suo personaggio potrebbe non essere nel film:
“Io non so se sarò nel film, non credo che il personaggio di Emma sia coinvolta nella nuova storia. Beh, non vorrei essere io a dirlo prima di loro. Si chiama Days of Future Past penso, e penso che sia più su James [McAvoy] e Michael [Fassbender] e poi Patrick [Stewart] e Ian [McKellen], e penso che andra ‘avanti e indietro nel tempo, quindi non penso che Emma sia nella storia. Non lo so, davvero non lo so. “
Nel cast del film oltre ai già citati ci saranno anche James McAvoy, Jennifer Lawrence, Michael Fassbender, Nicholas Hoult e Jason Flemyng. X-Men: Giorni di un futuro passato uscirà il 18 luglio 2014, e si baserà su uno scaneggiatura scritta da Simon Kinberg e si dice ispirato al fumetto di Chris Claremont e John Byrne “Uncanny X-Men” # 141 e 142 del 1981, dove al centro della narrazione c’è l’idea di un futuro alternativo per i mutanti Marvel in cui tutti i mutanti sono cacciati da sentinelle. Il personaggio di Wolverine nella versione a fumetti della storia gioca un ruolo chiave. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda Film: X-Men: Giorni di un futuro passato. Per tutte le news sul film vi segnaliamo il nostro speciale: Gli X-Men
James Cameron accusato di plagio per Avatar
Guai in vista per James Cameron! Un giudice Usa gli ha infatti ordinato di consegnare le bozze di Avatar, dal momento che il regista è stato accusato di plagio da tale Eric Ryder che ha sostenuto che il film campione di incassi è frutto di una scopiazzatura dal suo romanzo, K.R.Z. 2068, che il signore ha impiegato due anni per scrivere. La denuncia fu sporta nel 2011 e solo ora il giudice Alan Rosenfield, della Corte Superiore di Los Angeles, ha ordinato agli avvocati di Cameron di tirar fuori le bozze, mentre ha negato l’accesso all’agenda personale del regista.
Dal momento che la trama di Avatar è quanto di più banale possa esistere (senza nulla togliere alla grandezza del film), quanto può mai aver ragione l’autore di questo fantomatico romanzo?
Uscite al cinema del 24 gennaio 2013
Lincoln:
Il film analizza gli ultimi tumultuosi mesi in carica del
sedicesimo presidente degli Stati Uniti. In una nazione divisa
dalla guerra e spazzata dai venti del cambiamento, Lincoln osserva
una linea di condotta che mira a porre fine alla guerra, unire il
paese e abolire la schiavitù. Avendo il coraggio morale ed essendo
fieramente determinato ad avere successo, le scelte che compirà in
questo momento critico cambieranno il destino delle generazioni
future.
A Royal Affair: recensione del film di Nikolaj Arcel
C’è del marcio in Danimarca: presentato al Festival di Berlino e scelto per rappresentare il suo paese agli Oscar 2013 come miglior film straniero, A Royal Affair (En kongelig affære) possiede tutti gli ingredienti che non dovrebbero mai mancare ad un film in costume, ma riesce comunque a offrire qualcosa in più del semplice gusto per la rievocazione.
L’incipit del film di Nikolaj Arcel sembrava piuttosto indicativo della scelta di seguire per il dramma un registro simile a quello di The Duchess, pellicola diretta da Saul Sibb e dedicata alla Duchessa del Devonshire: chiamata a vivere nel secolo dei Lumi come il personaggio interpretato da Keira Knightley, la quindicenne Caroline si presenta subito come un’adolescente pronta ad andare incontro alle incertezze del futuro con tutta la speranza possibile, anche se questo significa dover lasciare la sua amata Inghilterra per sposarsi. La nuova patria è però assai più fredda di quanto si aspettasse: oltre a dover fare i conti con una corte ostile il suo sposo Christian VII di Danimarca si rivela subito viziato e instabile, tormentato da un’ apparente schizofrenia che gli impedisce di avere rispetto della moglie e naturalmente di essere un vero re.
L’arrivo a corte del tedesco Johann Struensee come medico personale del re porta una graduale ventata di aria fresca nella vita dell’infelice regina; ad essere più interessante nel ritratto del carismatico riformatore, ricordato per aver trasformato la Danimarca nel tempio delle idee illuministe, è il suo essere qui elemento catalizzatore non tanto nella relazione con Caroline quanto nel legame quasi paterno instaurato con Christian: il duello a base di citazioni shakespeariane che i due combattono durante il loro primo incontro è qualcosa di prezioso e si rivela in fine indispensabile per scavare nella mente del re e leggerne i tormenti più segreti.
A Royal Affair, il film
L’interpretazione dell’ormai lanciatissimo Mads Mikkelsen come Struensee è magnetica e ammaliante al punto giusto, ma le nostre simpatie vanno tutte alla prova di Mikkel Boe Følsgaard nei panni di Christian, meritatamente premiata con l’Orso D’argento al Festival di Berlino: quasi impossibile non provare pena per questo ragazzo odioso e viziato ma condannato con altrettanta costanza ad essere manipolato da tutti quelli che lo circondano( per quanto la cosa avvenga per il bene della Nazione, è incontestabile), costretto a recitare la sua parte al punto da scadere nella pantomima. Narratrice degli eventi ma mai lontana dal palcoscenico, Caroline ci commuove con tutta la passione e le ingenuità della sua giovane età grazie alla performance di una brava Alicia Vikander, presto in sala nei panni di Kitty con Anna Karenina di Joe Wright; in un ottimo cast poco noto fuori dalla madre patria non sfuggirà inoltre David Dencik come Høegh-Guldberg, ministro cospiratore già visto ne La Talpa di Tomas Alfredson.
Reverente verso il curatissimo contesto storico, la camera indulge con cautela sui protagonisti stringendosi in inquadrature morbide e sinuose, fino a danzare intorno ai protagonisti durante un ballo di corte per chiuderli nell’incanto con una sequenza che pare strizzare l’occhio all’Orgoglio e Pregiudizio di Joe Wright.
A Royal Affair scalda e avvince meglio di molti altri film del genere ma la coltre gelida che copre La Danimarca e le sue anime più inquiete avvolge il film di una magia destinata a perdurare: contro Amour le speranze di vittoria sono pressoché nulle, ma A Royal Affair competerà egualmente con tutta l’eleganza e la regalità che gli spettano.
Una maglietta cinefila semina il panico in aereo
Quando l’emerito signor nessuno Wynand Mullins si è vestito per prendere l’aereo diretto in Nuova Zelanda, non avrebbe sicuramente mai pensato di diventare un pericolo
Chloe Moretz in If I Stay
Nessuno reboot di Batman fino al 2017?
Il Cavaliere Oscuro Il Ritorno ha sancito la fine del fruttuoso matrimonio tra Christopher Nolan e Batman. Tuttavia la Warner Bros ha in programma di continuarea sfruttare l’immagine dell’Uomo Pipistrello senza il regista e senza Chistian Bale. E’ infatti noto che entro il 2015 avremo un nuovo Batman che si unirà alla Justice League, mentre per avere un altro film interamente dedicato all’eroe in nero dovremo aspettare il 2017.
Inutile dirlo, ci sono un sacco di rumors più o meno fondati su chi interpreterà il nuovo Batman. I più insistenti e autorevoli sono quelli che vorrebbero Joseph Gordon-Levitt erede di Bale, cosa che è stata però smentita dallo stesso attore. Non resta quindi che aspettare e vedere quale sarà il fortunato attore a ricevere in eredità la tuta nera di Batman.
GI Joe 2: La Vendetta – un magnifico trailer action
La Paramount ha messo in circolazione un nuovo trailer action per G.I. Joe – La Vendetta che ci permette di dare uno sguardo alla grande quantità di azione ninja che vedremo nel prossimo film in uscita a fine marzo.
E’ stato anche annuniciato che i primi minuti del film verranno mostrati in testa all’uscita di Hansel e Gretel: cacciatori di streghe, che uscirà questo venerdì in USA.
Ecco il trailer:
Il film è diretto da Jon Chu (Justin Bieber: Never Say Never) ed uscirà il 28 marzo.
Ancora novità su Superman: Man of Steel
Manca poco per vedere L’Uomo d’Acciaio sul grande schermo, eppue continuano a fioccare novità riguardo al film che vedrà tornare al cinema Superman. E’ notizia recente che il film abbia ricevuto un rating PG-13 (vietato ai minori di 13 anni non accompagnati) a causa di “sequenze di intensa violenza, azione e distruzione, e per linguaggio inappropriato”.
Nel film non apparirà il personaggio iconico di Jimmy Olsen, il fotografo del Daily Planet, ma stando a quanto dice IMDb c’è un parsonaggio che si chiama Jenny Olsen, interpretato da Rebecca Buller. Da uno screen shot del trailer sembra inoltre che Perry White, sia diventato … balck! E’ infatti interpretato da Laurence Fishburne, e così Snyder non solo ha trasformato Olsen in una donna ma ha anche fatto cambiare razza a White.
Inoltre la London Toy Fair ha svelato la versioni Lego dei personaggi del film e tra quelli canonici spunta anche Tor-An, un nuovo villain kryptoniano mai visto prima al cinema che nel fumetto viene portato da Zod sulla Terra.
Fonte: WP
Dakota Fanning nel biopic su Errol Flynn
Scarlett Johansson: non solo un bel faccino
“Non è possibile avere quelle labbra!”: è inutile, quando pensiamo a Scarlett Johansson è la prima cosa che ci viene in mente. Colpa dello star system hollywoodiano, che vede costrette le ‘povere bellissime ragazze’ a faticare sempre il doppio per vedere riconosciuto il proprio talento.
Scarlett Johansson biografia
Ex bambina prodigio, Scarlett Johansson, nata a New York il 22 novembre del 1984, fece il suo a dir poco brillante ingresso nel mondo del cinema a soli 14 anni con L’uomo che sussurrava ai cavalli.
Nel film, Scarlett prestava il volto a Grace MecLean, una cavallerizza costretta all’amputazione della gamba in seguito ad un brutto incidente, beccandosi subito svariate nomination come miglior attrice esordiente.
Ma Scarlett non fa parte di quell’esercito di bambini prodigio visti per strada da un produttore/regista/talent scout e approdati “casualmente” su un set: la sua vocazione per la recitazione è fortissima sin dalla più tenera età e, a soli 8, è nel cast della pièce teatrale Sofistry, e divide il palco con Ethan Hawke. Scarlett Johansson è alta 1,60 centimetri ed il marito è il critico cinematografico Romain Dauriac.
Scarlett Johansson Filmografia
La vera e propria scalata al successo inizia nel 2003, con Lost in Translation e La ragazza con l’orecchino di perla. Un successo meritato, che certo il suo bell’aspetto avrà aiutata ad ottenere, ma un più grande merito va al suo talento, del quale ci dà conferma soprattutto in Scoop di Woody Allen, nel 2006.
Nella commedia, la Johansson dimostra di essere a proprio agio anche in altri ruoli, oltre a quello che gli viene quasi naturale della femme fatale, e di avere un notevole talento comico: Sandra Prensky è una studentessa di giornalismo, occhialuta e un po’ impacciata, nei panni della quale la nostra Scarlett è più che convincente. Non sarà l’unico ingaggio da parte del genio comico degli ultimi anni: ai tempi di Scoop, la Johansson aveva già lavorato con Allen nel meraviglioso Match Point e lavorerà ancora con lui per Vichy Cristina Barcelona, divenendo la nuova ‘musa’ del regista americano.
Ma tra le sue passioni non c’è solo il cinema: la sua avventura nel mondo della musica non si limita solo alla partecipazione nel videoclip di What Goes Around… Comes Around di Justin Timberlake. Nel 2009, infatti, Scarlett incide una cover di Last Goodbye di Jeff Buckley per la colonna sonora del film La verità è che non gli piaci abbastanza, ed esce il suo album in collaborazione con il cantautore Pete Yorn intitolato Break Up, che si ispira ai duetti di Serge Gainsbourg con Brigitte Bardot.
Il 2011 è un anno burrascoso per la nostra beniamina: coinvolta in uno scandalo a causa di autoscatti in déshabillé destinati all’allora marito Ryan Reynolds e rubati dal suo smartphone, oltre alla tempesta mediatica, si è beccata anche le incombenze di una causa giudiziaria che alla fine ha visto colpevole il 36enne Christopher Chaney, condannato a ben 10 anni di carcere.
Ma Scarlett si riprende in fretta dallo scandalo: risale infatti al novembre 2011 la notizia secondo cui starebbe lavorando al suo primo lungometraggio da regista, basato su Incontro d’Estate, un romanzo di Truman Capote edito postumo. Non si tratterebbe della prima esperienza di regia per la nostra, che aveva già diretto un corto, finito però solo tra gli extra del DVD del collettivo New York, I Love You che, tra le altre cose, ha segnato il debutto alla regia di Natalie Portman (sua collega di set in L’altra donna del Re).
Più recentemente, abbiamo visto Scarlett al cinema nei panni della Vedova Nera nel fortunatissimo The Avengers: a proposito del futuro dell’eroina della Marvel, l’attrice si è lasciata scappare che le piacerebbe entrare ancora nell’attillatissimo costume di Natasha Romanoff per una pellicola interamente dedicata a lei, della quale non possiamo far altro che sperare la realizzazione.
Per ora aspettiamo di vederla nelle sale nei panni di Janet Leigh nell’attesissimo Alfred Hitchcock and the Making of Psycho.
Notting Hill: recensione del film di Roger Michell
Notting Hill è il film di enorme successo del 1999 diretto da Roger Michell e con protagonisti Hugh Grant, Julia Roberts, Rhys Ifans, Emma Chambers, Tim McInnerny, Gina McKee, Hugh Bonneville, James Dreyfus, Lorelei King, Julian Rhind-Tutt, John Shrapnel, Alec Baldwin, Richard McCabe, Mischa Barton, Emma Bernard, Dylan Moran, Emily Mortimer.
La trama di Notting Hill: William Thacker è il proprietario della Travel Book, una libreria che si trova nel caratteristico quartiere di Londra, Notting Hill. La sua tranquilla routine viene spiazzata dalla visita di una famosa attrice, Anna Scott, che un giorno entra nel negozio per acquistare un libro. Un gesto tanto normale che William razionalizzerà solo in seguito, quando la inviterà a casa dopo un secondo fortuito incontro.
Notting Hill, l’analisi
Chi pensa che Parigi sia l’unica città dell’amore, ormai si sbaglia. Siamo abituati a pensare a Londra definendola La City, la città dell’economia, fredda e piovosa come la gente che la abita. Ma dobbiamo ricrederci perché, come ogni città, nasconde angoli caratteristici e romantici. Basta saperli trovare. Ad aiutarci in questo c’è Hugh Grant (William Thacker), perfetto per il ruolo. Il suo personaggio entra subito in un’ottica quotidiana, a noi familiare, configurandosi come “uomo normale”. Un uomo dedito al suo lavoro, il cui andamento incerto non nasconde la sua timidezza. Fin quando la sua vita entra in un sogno come abbiamo fantasticato noi tante volte. L’incontro con un’attrice (Julia Roberts) non gli sembra neanche reale, per non parlare poi di quel bacio che lei le ruba dopo pochi minuti che si sono conosciuti.
Forse è per la sua sensibilità, forse è perché ha appena divorziato dalla moglie, ma è impossibile far pensare a William di aver elevato la sua vita da anonima a speciale. Prendiamo le sue parti e ci lasciamo cullare dal sogno, anche se le contraddizioni sono sin da subito evidenti. Il mondo dello spettacolo e quello dei “comuni mortali” rivelano le loro differenze: da un lato c’è la genuinità e la dura realtà che significano vita per William e il suo gruppo di eccentrici amici, dall’altro c’è la volontà di fuga da un mondo artificiale e cinico. Sai cosa accade ai mortali che si legano agli dei? La domanda che un amico fa al protagonista troverà risposta solo durante il film.
Lo sceneggiatore Richard Curtis si trova a suo agio con Hugh Grant con cui aveva lavorato per il famoso Quattro matrimoni e un funerale. La storia gli è venuta in mente da un’idea strampalata: si è chiesto come avrebbero reagito i suoi amici se avesse portato a casa un personaggio famoso. Da questo punto di partenza la continuazione è venuta da sé, con poche sbavature e imperfezioni. Forse la storia d’amore tra i due doveva essere approfondita, ma unita alla regia dà un risultato accettabile. Il regista di Persuasione, Roger Michell, è apparso il più adatto per rendere al meglio la verosimiglianza dei personaggi. Notting Hill è diventata una classica commedia romantica, una di quelle che si consigliano ogni San Valentino, da apprezzare proprio per la sua semplicità.