In Izema Russia,
un uomo (Dejan Lilic) va a farsi un check-up cardiologico e durante
la visita la dottoressa (Franziska Petri) che lo visita gli rivela
che le funzioni del cuore sono nella norma, inoltre la dottoressa
si lascia andare a una confessione, dicendogli che è lei a soffrire
di cuore, educatamente il paziente chiede cosa ha e la dottoressa
risponde che è stata tradita, aggiungendo subito dopo che la donna
con cui la tradisce il marito altri non è che la moglie del
paziente (Albina Dzhanabayeva). In questo incipit prende forma
Izema – Betrayal il film di
Kirill Serebrennikov, in concorso alla 69° edizione del festival di Venezia.
Izema del regista
russo, tocca varie matrici, il noir in primis, oltre
all’ambientazione cittadina i personaggi sono tutti caratterizzati
da una forte componente erotica che sfocia molto spesso nella
morbosità e il regista decide di metterlo in scena sin dai primi
minuti. Inseguito, si susseguono generi come il thriller, ma la
bravura del regista sta nel non affrontarli fino a fondo e lasciare
il tutto un po’ sospeso e un po’ nel dubbio, questa sorta di
contrasto fa assumere al film una certa delicatezza nonostante i
temi che lo caratterizzano. La luce fredda di Oleg Lukichev gioca
molto sui chiari e gli scuri dei suoi personaggi in ambienti
perlopiù in penombra, e il montaggio di Sergei Ivanov, lascia
andare i lenti movimenti di macchina e le inquadrature ribaltate o
a strapiombo sui personaggi, queste inoltre si insinuano
nell’intimità dei protagonisti con svariati dettagli ma che
catturano l’attenzione con diverse metafore e icone che a impatto
visivo rimangono a lungo nella memoria dello spettatore,
quest’ultimo, per lo più incerto e a volte perplesso nello
svolgersi della storia.
Degli attori chi spicca per
interpretazione è assolutamente Franziska Petri, si impone
fisicamente sulla scena e la regia ne coglie la sua bellezza
gelida, questa sembra dare ampio spazio alla sua psicologica che
non viene espressa a dovere dalle pagine della sceneggiatura ma che
la regia spesso sembra suggerire che l’unica mente di tutta la
storia sia lei. Izema di Serebrennoikov è
caratterizzato da un estetica molto bella, particolare ma
soprattutto ricercata che colpisce molto gli occhi, ma non arriva
dritto all’emozione dello spettatore per le troppe porte lasciate
in sospeso dalla varie ipotesi che poteva suggerire la storia.
E’ stato definito dall’inizio della
sua carriera uno dei cattivi ragazzi di Hollywood, sempre alle
prese con gli eccessi tipici delle giovani star (alcool e droga su
tutti). La verità è che lui ad Hollywood non ci vuole proprio
stare, legato com’è alla sua Irlanda. E’ Colin
Farrell, classe 1976, che ha lavorato per quasi tutti i
registi che contano senza mai disdegnare piccole partecipazioni e
collaborazioni a film indipendenti.
Colin Farrell, biografia
La vita di Colin sarebbe dovuta
essere scandita dai calci al pallone, venendo da una famiglia con
buone tradizioni calcistiche, ma il fuoco dell’arte si impossessa
di lui tanto che a 17 anni prova ad entrare nella band dei Boyzone,
ma viene scartato. Dopo un anno vissuto in Australia, dove viene
anche accusato di omicidio e poi rilasciato, si iscrive in Irlanda
alla Gaiety School Of Acting per coltivare la passione per
la recitazione che sta prendendo il sopravvento.
I suoi primi rapporti con il cinema
sono subito di primo livello poiché ha a che fare con personaggi di
primo livello nel panorama cinematografico mondiale: nel 1999 è
diretto da Tim Roth in Zona di Guerra, e
nel 2000 è accanto a Kevin Spacey in una piccola
parte per Un Perfetto Criminale.
Colin Farrell, filmografia
Nello stesso anno avviene il
debutto da protagonista in Tigerland, in cui Farrell
interpreta lo scapestrato soldato Roland Bozz, ruolo che gli
permetterà di accedere ad Hollywood. A dirigerlo infatti sarà
Joel Schumacher che in futuro si avvarrà ancora
del suo talento. Se nel 2001 Colin partecipa ad un film di poca
importanza e di modesto risultato artistico, Gli Ultimi
Fuorilegge, in cui interpreta un anacronistico e giovane Jesse
James, il 2002 è un anno decisivo per la sua carriera. In
quest’anno Gregory Hoblit (Schegge di
paura, Il caso Thomas Crawford) lo vuole nel suo
Sotto corte Marziale, accanto ad una star del calibro di
Bruce Willis. Il giovane Colin supera la prova
garantendosi un futuro abbastanza solido in ruoli da duro, che però
non soddisfano completamente la sua ambizione né rendono giustizia
al suo talento.
Sempre del 2002 è la sua
collaborazione con una coppia d’assi, Steven Spielberg infatti lo sceglie
come avversario di Tom Cruise in Minority Report, ma con la sua seconda collaborazione
con Schumacher Colin mette veramente alla prova le sue doti: In
Linea con l’Assassino è un one man show in cui il nostro
sostiene la tensione di 98 minuti completamente sulle sue spalle
riuscendo a catturare l’attenzione dello spettatore con una trama
esile e pochissimi elementi di richiamo.
Anche il 2003 è un
anno molto attivo per Farrell che partecipa a ben cinque film: in
Veronica Guerin ritrova Schumacher e recita accanto a
Cate Blanchett, poi partecipa all’action SWAT –
squadra speciale anticrimine con Samuel L. Jackson e Michelle Rodriguez e ne La regola del
sospetto incontra la leggenda Al Pacino, che
lo definisce il miglior attore della sua generazione. Con Pacino,
Colin inanella un’altra grande performance, riuscendo a dare grande
spessore a James Douglas Clayton, giovane intenzionato ad entrare
nei corpi di spionaggio USA.
Ancor prima che i cine-fumetti
diventassero un’abitudine, Colin Farrell
interpreta Bullseye, nel rifacimento cinematografico del fumetto DC
Daredevil, con Ben Affleck nei panni dell’eroe cieco. In un
film ingiustamente considerato non riuscito, il cattivo psicopatico
interpretato da Farrell rappresenta senza dubbio uno dei momenti
più alti e divertenti. Ma come ha sempre fatto, Colin alterna alle
grandi produzioni anche film indipendenti, è il caso di
Intermission, prodotto corale irlandese in cui diversi
personaggi finiscono per incrociare i loro
destini. Colin Farrell interpreta il
ladruncolo Lehiff e presta la sua voce per la bonus track sui
titoli di coda I fought the law, rifacimento
dell’originale dei Clash del 1979.
Dotato di un corpo asciutto
ma non troppo muscoloso e di un fascino ombroso, Farrell ha avuto
anche una vita privata molto turbolenta con un matrimonio
brevissimo e un figlio affetto dalla sindrome di Angelman,
un rarissimo disturbo genetico. Proprio nel 2003 il settimanale
People lo inserisce trai 50 uomini più belli del mondo,
consacrandolo a sex symbol e in qualche modo ostacolandone il
percorso artistico. Se infatti è vero che Colin ha sempre avuto una
vita sentimentale varia ai limiti del promiscuo, è anche vero che
gli sono stati attribuiti falsi flirt con ogni attrice con cui a
lavorato da quel momento in poi. Anche sul set di Una Casa alla
Fine del Mondo si è detto che il bel Colin avrebbe insidiato
Robin Wright, allora Signora Penn, niente di
più infondato: la coppia Wright – Penn ha resistito ancora qualche
anno, mentre Colin ha partecipato ad uno dei film forse più
sottovalutati della sua carriera.
E’ il 2004 e in questo anno arriva
per lui una collaborazione importante e un personaggio complesso.
Oliver Stone lo vuole per interpretare il suo
Alessandro Magno; nessuna scelta sembra meno adatta di questa e le
prime immagini di Colin con tanto di capelli biondi suscitano a
dire il vero non poca ilarità, a questo si aggiunge poi l’eccessiva
lettura politica che la critica ha fatto del film, con il risultato
di aver letteralmente demolito sia l’interpretazione che la
persona.
Dopo
Alexander, per il quale ottiene una nomination ai
Razzie Awards come peggior attore, per Farrell comincia un periodo
abbastanza complicato, l’aver messo tanto impegno in un personaggio
così complesso e l’aver raccolto ingiustamente pareri così negativi
ha profondamente minato la sicurezza di un uomo che a dispetto
degli eccessi privati e della fama di cattivo ragazzo è in realtà
un artista sensibile e accorto.
Dopo un periodo di relativa stasi,
Colin lavora a The New World di Terrence
Malick accanto a Christian Bale e all’esordiente sedicenne
Q’Orianka Kilcher; anche questa volta l’attore
irlandese viene considerato la parte peggiore del film, che a sua
volta viene sottostimato da una critica forse poco attenta. Il
ritratto dell’avventuriero John Smith che ci offre Colin è quello
di un uomo curioso del mondo ma anche desideroso di andare avanti e
conscio della sua inadeguatezza di fronte all’integrità e alla
purezza di un mondo che non conosce fino infondo.
Dopo la sospensione malickiana,
Colin Farrell viene coinvolto dal grandissimo
regista Michael Mann impegnato nella versione
cinematografica di Miami Vice, in cui il nostro interpreta Sonny
Crockett accanto a Jamie Foxx nel ruolo di Ricardo “Rico” Tubbs.
Dopo un periodo difficile, finalmente la performance di Colin mette
d’accordo la critica, forse intimorita dal nome del regista.
Probabilmente però Colin
Farrell è uno di quegli attori che paga la sua giovinezza
sregolata anche successivamente dal momento che nonostante le
critiche degli eminenti esperti di cinema si siano sempre abbattute
su di lui talvolta con ferocia, tutti i grandi registi l’hanno
sempre voluto nelle loro produzioni, con nessuna eccezione: a
partire da Schumacher, per passare poi a Stone, Malick, Mann a
successivamente Neil Jordan, Peter Weir e
Woody Allen.
Dopo Miami
Vice, Colin incontra sul set proprio Allen e Ewan McGregor, con cui metteranno in piedi uno
dei peggiori film del regista newyorkese, Cassandra’s
Dreams, da noi Sogni e Delitti, per il quale Colin
interpreta anche il brano della colonna sonora Show Me the Way
to Go Home.
Nel 2008, diretto dall’inglese
Martin McDonagh, partecipa a In Bruges – la coscienza
dell’assassino, accanto a Brendan Gleeson e
Ralph Finnies. La sua interpretazione del killer
in piena crisi di coscienza per un omicidio “sbagliato” gli vale
diversi riconoscimenti tra cui il Golden Globe come miglior attore
in una commedia o musical, mentre il film riceve una nomination
agli Oscar per la migliore sceneggiatura e viene scelto per aprire
il Sundance Film Festival.
A fine 2008 Farrell è a Roma per
presentare Pride and Glory – il prezzo dell’onore, in cui
recita in coppia con Edward Norton, mentre nel
2009 sempre al Festival Internazionale del Film di Roma vengono
presentati i suoi due film successivi: il primo è Triage
di Danis Tanovic, in cui Farrell è il fotografo di
guerra Mark Walsh alle prese con il trauma subito sul campo; poi è
il turno di Parnassus – l’uomo che voleva ingannare il diavolo, di
Terry Gilliam, in cui lui insieme a Johnny Depp e Jude Law hanno sostituito Heath Ledger, da poco scomparso, per ultimare
le riprese del film interpretando il protagonista Tony nei mondo
paralleli creati dal Dottor Parnassus (Christopher
Plummer). Anche in questo caso il Tony numero 3
interpretato da Farrell è quello più oscuro e cattivo che perderà
per sempre l’anima della protagonista (Lily Cole).
Già l’anno prima Colin Farrell aveva incrociato il
cammino di Ledger che era stato scelto al suo posto per il film su
Bob Dylan Io non sono qui. Depp, Law e Farrell
hanno poi devoluto il loro compenso per il film di Gilliam al fondo
fiduciario di Matilda Ledger, figlia dell’amico
scomparso.
Nello stesso anno ha la possibilità
di rimettere in mostra la sue discrete doti canore in
Crazy Heart, film che fa ottenere a Jeff Bridges l’agognato Oscar e che permette a
Colin di avere un altro piccolo ruolo ben scritto e interpretato.
Con Neil Jordan, nel 2010, partecipa al fantasy
naturalistico Ondine – il segreto del mare, sul set del quale
incontra la madre del suo secondo figlio, l’attrice polacca
Alicja Bachleda.
Nello stesso anno Farrell partecipa
all’epocale ritorno alla regia del regista australiano
Peter Weir che porta al cinema The Way
Back, film tratto dalla storia vera di profughi russi che
attraverso tutta la Siberia trovarono salvezza in India, nel
periodo della Seconda Guerra Mondiale. Dopo il trascurabile
London Boulevard al fianco di Keira
Knightley, Colin Farrell si mette alla
prova con un ruolo fastidioso e grottesco in Come ammazzare il
capo e vivere felici. Nel film è Bobby Pellitt, sgradevole
grasso e stempiato capo di Kurt (Jason Sudeikis):
Farrell lavora in autonomia alla costruzione sia fisica che
psicologica delpersonaggio, ritagliandosi un piccolo ruolo gioiello
all’interno di una commedia che da una premessa brillante scivola,
forse inevitabilmente, nella banalità. In linea con i tempi
cinematografici, Colin Farrell non rinuncia al
ruolo del vampiro, e in Fright Night – il vampiro della porta
accanto, è Jerry, sanguinario succhia-sangue che terrorizza il
quartiere e la famiglia del giovane Charley Brewster (Anton
Yelchin).
Per il 2012 Colin
Farrell ha appena completato le riprese di Seven
Psychopaths sul set del quale ha ritrovato Martin
McDonagh, il regista di In Bruges, e ha lavorato
fianco a fianco con Sam Rockwell, Mickey
Rourke e Christopher Walken per una
commedia che si preannuncia scoppiettante. Aspettiamo invece a
breve, il prossimo 11 ottobre, l’uscita italiana di Total
Recall – atto di forza, il remake dell’omonimo film che vide
protagonista, nel 1990, Arnold Schwarzenegger.
Impegnatissimo anche a livello
sociale e umanitario, Colin Farrell preferisce
aiutare un senzatetto dandogli soldi personalmente e convincendolo
a cambiare vita, piuttosto che fare grosse donazioni anonime a
grosse associazioni mondiali; anche nella beneficenza è
estremamente concreto agendo sul campo a beneficio di quelli che
riesce ad aiutare.
La sua carriera, caratterizzata da
alti e bassi, ha contribuito a formarne il carattere e a
stabilizzarne lo stile di vita che ora, a 36 anni, sembra essersi
rasserenato. La maggior parte del tempo che Colin non passa sul
set, la dedica ai figli e alle molteplici iniziative benefiche,
continuando a preferire la verde e fresca Irlanda alle assolate
strade di Los Angeles, senza curarsi troppo dei cachet che gli
offrono e continuando a costruirsi una carriera sui generis
all’insegna dello stimolo artistico e dell’interesse personale per
quello che c’è da raccontare.
La Trilogia del
Paradiso ideata da Ulrich Seidl sta dando ora i suoi
frutti. Dopo Paradise: Love dello scorso anno, che narrava
la storia di una giovane austriaca che si reca in Kenia
Primo Twitt del giorno,
dal Lido, dove iniziano le prime file per accedere alle proiezioni.
La Mostra inizia ad entrare nel vivo, finalmente oserei dire. Oggi
è il grande giorno di The Master,
Il momento che tutti i fan stavano
aspettando è arrivato: la Warner Bros ha infatti rilasciato un
comunicato con tutti i Titoli della Trilogia che Peter
Jackson ha tratto da Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien:
Sono state diffuse 3
nuove clip esclusive per Anna Karenina, ultima fatica di Joe Wright
con Keira Knightley, Jude Law e Aaron Johnson tratta dal capolavoro
di Tolstoj.
Zac Efron, in questi
giorni in Italia per presentare il suo nuovo film At Any Price
alla 69ma edizione del Festival di Venezia, sarà protagonista
di Are We Officially Dating?, commedia
romantica scritta e diretta da Tom Gormican.
Arrivano da Empire le nuove
esclusive immagini di Skyfall,
ultima avventura di 0078 che vede Daniel Craig
tornare a vestire i panni del famosissimo agente segreto. Nel cast
di Skyfall,
che uscirà il prossimo 9 novembre, anche Javier Bardem, Judi Dench,
Naomie Harris, Ralph Fiennes, Berenice Marlohe, Ben Whishaw e
Albert Finney.
Entertaiment Weekly ha appena
pubblicato una nuova immagine per I
Croods, ultimo lavoro della DreamWorks Animation.
I
Croods, che esplorerà le avventure di una simpatica
famiglia nell’immaginaria preistoria del periodo “Croodaceous”,
vede fra i doppiatori nomi illustri del calibro di Nicolas Cage,
Ryan Reynolds, Emma Stone, Catherine Keener, Clark Duke e Cloris
Leachman.
Potete vedere l’immagine
di The Croods, scritto e diretto da Chris Sanders (Dragon
Trainer, Lilo & Stitch) e Kirk DeMicco (Space Chimps), qui
sotto:
Ecco tre poster nuovi di zecca per
Anna Karenina, l’ennesimo adattamento cinematografico del grande
romanzo di Tolstoj ad opera questa volta del regista inglese Joe
Wright.
Brie Larson (21 Jump Street) entra
nel cast di Short Term 12 di Destin Cretton(I Am Not a Hipster)
interpreterà una consulente per bambini troppo vivaci impegnata in
un orfanotrofio. Short Term 12 prende spunto dall’omonimo
cortometraggio dello stesso Cretton, un lavoro che due anni fa
vinse il Premio della Giuria al Sundance Festival. Brie Larson sarà
nei cinema nel 2013 con Don Jon’s Addiction, debutto registico di
Joseph Gordon-Levitt; al momento è impegnata con le riprese di
Spectacular Now di James Ponsoldt. In agenda anche Squirrel To
The Nuts di Peter Bogdanovich, al fianco di Owen Wilson e Olivia
Wilde.
Charlie Sheen voleva interpretare
l’Uomo Ragno, ma proprio non c’è riuscito. L’attore ha raccontato
d’essersi offerto come Spider-Man alla Orion Pictures anni prima
dei film di Sam Raimi dedicati al personaggio. E con una certa
fretta, perché il saggio Charlie, oggi 47enne, sapeva di non aver
ancora molto tempo per interpretare quel giovanotto di Peter
Parker. Niente. Picche. Perché?
“I cartoni non sono il
futuro, i fumetti non sono il futuro”
Ecco il perché dei signori della
Orion. Lungimiranti, non trovate? Non sorprenda la poco gloriosa
fine della compagnia. Povero inascoltato Sheen Jr. Niente Uomo
Ragno, mai più. Non gli resta che guardara papà Martin che fa zio
Ben in The Amazing Spider-Man di Marc
Webb.
Vi mostriamo oggi una nuova foto di
Jamie Foxx nell’attesissimo nuovo film di Quentin Tarantino:
Django
Unchained. La storia, ambientata negli Stati Uniti del
Sud prima della guerra civile, vedrà lo schiavo Django (Foxx) e un
cacciatore di taglie tedesco (Christoph Waltz) dar la caccia a due
fratelli assassini: i Brittle Brothers. Beccati questi, sarà il
turno di Calvin Candie (Leonardo DiCaprio), un terribile
proprietario schiavista…
Oltre ai tre citati fuoriclasse, in
Django vedremo anche Samuel L. Jackson, Gerald McRaney, Dennis
Christopher, Laura Cayouette, M.C. Gainey, Don Johnson, Kerry
Washington, Anthony LaPaglia, RZA, Tom Wopat, James Remar, James
Russo, Todd Allen e Jonah Hill. Data d’uscita: 25 dicembre. Ce la
fate a resistere? Intanto, la foto di Django pistolero!
Qualche settimana fa vi avevamo
annunciato che in alcune scene di Nymphomaniac, nuova fatica di
Lars Von Trier, Shia LaBeouf sarebbe stato impegnato in scene di sesso reale. Oggi
giunge la notizia che per essere reclutato dal regista danese il
giovane attore californiano abbia inviato dei tape bollenti con
protagonisti lui e la fidanzata, la stilista Karolyn Pho.
“Gli ho mandato un videotape di
me e la mia ragazza che facevamo l’amore, ecco come ho avuto il
lavoro”
Così LaBoeuf ha spiegato la
faccenda. Sarà vero? Nymphomaniac, con Charlotte Gainsbourg e
Stellan Skarsgard, uscirà nel 2013.
Ecco la turbolenta Lindsay
Lohan nelle vesti di Liz Taylor nel film
biografico Liz and Dick, che racconta la tormentata storia
d’amore della Taylor con Richard Burton sul set del film
Come già detto, anche l’attore
protagonista di Memento, Guy Pearce, farà parte del cast di
Iron
Man 3, in questi giorni in fase di riprese. L’attore ha
dichiarato in una breve intervista
Il gran giorno si
avvicina e finalmente il 5 settembre anche in Italia potremmo
vedere Ribelle – The Brave, l’ultimo bellissimo film Pixar
Animation Studios.
Matthew
McConaughey, che vedremo presto in Magic Mike al
top della sua forma fisica, sta perdendo tantissimo peso per
interpretare un malato di AIDS nel film The Dallas Buyer’s
Club, basato sulla storia vera di Ron Wodruff, che dopo la
terribile diagnosi decise di darsi alle medicine illegali per
vivere il più a lungo possibile.
Ecco come appare adesso
Matthew:
E’ veramente strano vedere l’attore
in questa condizione fisica, dal momento che si è costruito una
carriera sui suoi muscoli, ma è stato lui stesso a riferire che
“devo sembrare di non essere per niente in salute”.
Il periodo è particolarmente
fervido per l’attore californiano che, oltre a questoprogetto che
gli sta rivoluzionando il fisico, lo vedremo presto in splendida
forma in Magic Mike, e nel prossimo film di Martin
ScorseseThe Wolf of Wall Street, insieme
a Leonardo DiCaprio.
In Il fondamentalista
riluttante le manifestazioni che vedono coinvolti gli
studenti fondamentalisti islamici sono in aumento ed al centro del
movimento c’è il professore Changez Khan (Riz
Ahmed). Che organizza il sequestro di un suo collega
americano facendo precipitare la situazione.
Successivamente Khan accetta di
farsi intervistare dal giornalista americano Bobby Lincoln
(Liev
Schreiber) al quale vuole raccontare la propria vita
dal principio, sia nel campo della finanza, che nella relazione con
Erica, fotografa (Kate
Hudson). La sua vita sembra essere completa ma l’11
settembre 2001 cambia tutto. Proverà direttamente l’odio e il
pregiudizio che l’attentato ha portato con sé e inevitabilmente
tutto questo lo cambierà, mettendo sempre la propria identità con
ciò che esso realmente è, diventando così un fondamentalista poiché
perennemente costretto a sceglie tra l’amore e l’odio.
Il fondamentalista riluttante: il film
Il fondamentalista
riluttante gioca sull’intreccio temporale, proponendo
nella contemporaneità l’incontro tra Changez e Bobby spunto da cui
prenderà piede la storia di Changez dove egli racconta il suo sogno
americano e di riscatto. Nato da una famiglia benestante ma con dei
problemi economici la sua voglia di vincere nella vita lo porta a
impegnarsi negli studi e nelle attività che gravitano intorno a
Princeton in maniera tale da poter realizzare i suoi obiettivi
lavorativi. Nei raccordi il film procede quasi sempre con il voice
over del protagonista, che con metafore e parallelismi sposa
l’immagine che la camera a mano di Mira Nair immortala
contrapponendo le splendide vedute che offrono i piani vertiginosi
dei grattacieli di New York ai colori caldi di città caotiche e
religiose come Lahore.
L’11 Settembre diventa
un elemento importante per il personaggio evitando però il tranello
di raccontare un’altra storia con tinte razziali che avrebbero
portato il film fuori strada, invece, la regista preferisce
soffermarsi sulle ragioni che lo hanno spinto a essere un
fondamentalista e per questo punta molto spesso la camera sui primi
piani degli attori e lasciando che i dialoghi ben scritti,
dettassero la punteggiatura del montaggio, sono proprio questi
momenti che rapiscono lo spettatore quasi a volerlo convincere a
quale tavolo sedersi anziché quelli di azione e di strategia che il
film possiede. Gli attori non spiccano per interpretazione, Riz
Ahmed risulta coinvolgente ma non al punto da catturare totalmente
lo spettatore il legame è attribuito ad un interpretazione molto
celebrale che rispecchia a pieno l’intento di sceneggiatura, poiché
l’intera storia predilige l’analisi anziché una propria morale.
Nelle linee rimangono il cast
americano, costituito da
Liev Schreiber, poco presente in scena ma realistico
nei punti chiave e Kate Hudson a tratti commovente nel ruolo di
Erica ma poco convincente nel ruolo della fidanzata e distante
dalla parte cruciale della storia.
Mira Nair, ha
proposto un buon film che nel finale, abbastanza aperto, lascia
ampio campo alle riflessioni con i relativi “se” e “ma” del caso
che accompagnano lo spettatore fino all’uscita dalla sala.
Arrivano da Empire Magazine le
nuove immagini dal set di Pacific Rim, il nuovo Sci-fi diretto da
Guillermo Del Toro con Idris Elba e Charlie Hunnam. Le foto
mostrano Del Tore intento a dirigere i due protagonisti.
Quando legioni di mostruose
creature, note come Kaiju, iniziano a sorgere dai mari, avrà inizio
una guerra che porterà via milioni di vite e consumerà per anni le
risorse dell’umanità. Per combattere i giganteschi Kaiju verrà
sviluppato uno speciale tipo di arma: degli imponenti robot,
chiamati Jaegers, controllati simultaneamente da due piloti le cui
menti vengono collegate tramite un ponte neuronale. Ma anche gli
stessi Jaegers sono quasi indifesi di fronte agli implacabili
Kaiju.Ormai sull’orlo della sconfitta, le forze di difesa
dell’umanità non avranno altra scelta se non quella di mandare
avanti due improbabili eroi – un ex pilota in declino (Charlie
Hunnam) e un’apprendista inesperta (Rinko Kikuchi) – uniti per
pilotare un leggendario, ma al contempo obsoleto Jaeger del
passato. Insieme, rappresenteranno l’ultima speranza dell’umanità
contro l’imminente apocalisse.
Arrivano i primi
Trailer dei film attesi al lido. Questa mattina iniziamo con The
Company You Keep, il nuovo film di Robert Redford che sarà prima a
Venezia poi al Toronto Film Festival.
Gomorra è stato uno
degli ultimi successi internazionali del nostro cinema ed ora
Garrone ci riprova con Reality, un film che è partito già con il
piede giusto all’ultimo Festival
di Cannes, dove si è portato a casa il Gran Premio della
Giuria.