Aliens – Scontro
finale è il film del 1986 diretto da James Cameron e l sequel di Alien
del 1979, diretto dal regista Ridley Scott.Aliens – Scontro
finale ricomincia lì dove il primo ci aveva lasciati.
L’astronave con a bordo Ripley (Sigourney
Weaver) ha vagato per un tempo lunghissimo nello
spazio senza meta, la fortuna o il destino hanno voluto che 57 anni
dopo, venga trovata e riportata sulla Terra.
Dopo essersi ripresa, racconta ciò
che è successo al suo equipaggio ad una commissione mandata dalla
compagnia proprietaria del cargo del primo film, ma nonostante la
sua testimonianza stentano a crederle vista anche l’assenza di
prove dell’esistenza dell’alieno. Ripley comincia in seguito a
lavorare in una catena di stoccaggio ma continua ad avere incubi
frequenti che la fanno svegliare di soprassalto, purtroppo non
riesce a dimenticare la stirpe degli Alien e ciò che ha passato. La
compagnia decide in seguito di mandare un gruppo di marines
addestrati sul pianeta LV-426 sul quale Ripley e gli altri
trovarono l’astronave abbandonata con le uova dell’Alien; sembra
infatti che ci sia qualche problema con una colonia di famiglie
trasferitasi lì, non arrivano più messaggi da loro e non è
possibile comunicarci in alcun modo.
Burke (Paul Reiser), un uomo della
compagnia le propone di far parte della missione con il ruolo di
consulente, ad un primo rifiuto netto della donna sussegue però la
voglia di poter sconfiggere i propri incubi solo annientando
veramente la stirpe aliena, decide così di salire a bordo della
nave spaziale USS Sulaco.
Aliens – Scontro
finale è uno dei migliori sequel che siano mai stati
girati
Una volta giunti sul pianeta
scoprono un luogo disabitato ed in rovina.Riescono però a trovare
un’unica superstite, una bambina bionda di nome Rebecca che in
preda ad un trauma psichico non proferisce parola, la squadra dei
marines parte quindi alla ricerca di altri superstiti fino ad una
terribile scoperta….Senza troppi giri di parole Aliens
– Scontro finale è uno dei migliori sequel che siano
mai stati girati, seppur questa pellicola perda rispetto al
predecessore in atmosfera e stile ne guadagna in velocità, ritmo e
pure violenza.
Qualcosina viene perso nel cast che
rispetto al primo film comprende comunque l’ottimo Michael
Biehn nei panni del vice capitano Dwayne Hicks che
tantissimi ricorderanno per il ruolo in Terminator di Reese l’uomo
che veniva dal futuro. Poi l’ottimo Lance Henriksen in quel di
Bishop il cyborg medico di bordo e la brava baby attrice Carrie
Henn.
Proprio riguardo a quest’ultima è
curioso il modo in cui il regista la scelse: Cameron dopo i casting
a decine di bambini attori era rimasto deluso, perché i piccoli,
abituati a recitare prevalentemente nelle pubblicità sorridevano
dopo ogni battuta e visto che il personaggio da interpretare era
una bimba traumatizzata li scartò tutti quanti; la scelta cadde
quindi sulla figlia di un ufficiale della U.S. Air Force di stanza
vicino il luogo delle riprese. Dall’altro lato ci sono alcuni
personaggi abbastanza stereotipati e insopportabili come la
soldatessa Vazquez col suo fastidioso modo di fare “spacco tutto
io” e il suo accento spagnolo.
James Cameron marchia Aliens con la sua
impronta inconfondibile, dona ritmo a livelli vorticosi, come già
aveva dimostrato in Terminator e dopo qualche anno in Terminator 2, le sequenze spettacolari sono
innumerevoli e pur avendo una durata di oltre due ore il tutto
scorre senza problemi, senza noia e facendo rimanere la soglia di
attenzione sempre alta. La conclusione poi è una delle più famose
forse della storia del cinema, si rifà ampiamente al primo con
doppi e tripli finti finali, e c’è anche il tempo per la Ripley di
rispolverare il suo completino grigio sexy.
Aliens – Scontro
finale a livello di scenografia ed effetti speciali è
incredibilmente avanti per gli standard dell’epoca, a differenza
del primo qui escono a profusione decine di Alien, spettacolari poi
tutte le scene in cui compare la “Madre”, alta più di quattro
metri, comandata da due uomini della troupe. Sigourney Weaver anche qui si trova
perfettamente nei suoi panni, seppure la situazione in cui è
immersa sia un po’ diversa, portata direttamente in prima linea, è
un po’ tuttofare: scuote l’equipaggio rimasto orfano del
capitano ufficiale, si prende cura personalmente della bambina
ritrovata, comanda robot giganti e usa il lanciafiamme come se non
avesse fatto altro nella vita.Oltre quindi ad essere più impegnata,
in questo sequel viene anche sottolineata in primis la sua
femminilità.
Tolti i panni della burbera e forse
un po’ fredda Ripley del primo capitolo, qui si intuisce una certa
attrazione tra lei e il vice capitano Hicks, nonché il rapporto
chiaramente filo-materno tra lei e la piccola Rebecca. Una
curiosità a riguardo è che anche qui come nel primo capitolo alcune
scene sono state tagliate perché spiegavano con troppo anticipo
alcuni aspetti della trama, ad esempio alla fine del film Rebecca
chiama la Ripley “mamma”, ciò che può sembrare un gesto d’affetto
dovuto agli eventi del film si comprende meglio sapendo che la
Ripley in alcune scene tagliate spiega che sua figlia naturale è
morta di vecchiaia durante i 57 anni di sonno profondo e che quando
la lasciò per la missione aveva gli stessi anni di Rebecca.
Fortunatamente per noi tutta la
quadrilogia di Alien è stata
rimasterizzata in dvd comprese le scene eliminate che permettono
come in questo caso di approfondire alcuni aspetti altrimenti
“monchi”. Così si comprende anche lo scontro tra le due madri nella
seconda parte; l’agguerrita Ripley che va a riprendersi nella tana
del nemico la piccola Rebecca e dall’altra parte la madre Alien che
vuole difendere le sue uova. Splendida la scena in cui sotto
la minaccia del lanciafiamme contro le sue uova, la madre aliena
lascia fuggire la Ripley con la bambina dopo che si erano guardate
negli occhi per un buon due minuti. Da segnalare inoltre ciò che si
nasconde dietro l’ottusa sicurezza dei marines nello sconfiggere il
nemico mostrata durante il viaggio di andata dei nostri;
James Cameron voleva mostrare una situazione
analoga a quella della guerra in Vietnam dove l’esercito americano
doveva stanare un nemico che si muoveva nei sotterranei e sbucava
di sorpresa; non sorprende quindi vedere soldati spocchiosi come la
mascolina Vazquez e il poco coraggioso Hudson, troppo sicuri di
risolvere la questione alieni in poche ore e tornare a casa dopo
aver fatto man bassa di cadaveri e successi.Proprio per far
interpretare al meglio i marines spaziali, Cameron fece svolgere
agli attori un intenso corso di addestramento militare e gli fece
leggere il romanzo militaresco “Starship Troopers”.
La pellicola ottenne nove
nominations e cinque premi Oscar, confermandosi poi con un grande
successo di pubblico con 180 milioni di dollari come incasso
totale. Chi si aspetta il solito polpettone tutto effetti speciali
e niente più rimarrà sconcertato, qui di carne al fuoco ce n’é
parecchia, e la maestria di Cameron nel miscelare il tutto senza
sbagliare è ammirevole, una gemma da riscoprire.
Ecco il trailer onesto di
Aliens – Scontro finale, il secondo film del
franchise, uscito nel 1986 e diretto da James Cameron.
Aliens – Scontro
finale (Aliens) è un film del 1986 diretto da James
Cameron. È il sequel di Alien del 1979, diretto da Ridley Scott. Nonostante il sottotitolo in
italiano sia Scontro finale ha avuto altri due seguiti,
Alien³ (1992) e Alien – La
clonazione (1997).
Il film è ambientato a quasi 60 anni
di distanza dal primo Alien e come protagonista
vede sempre la combattiva Sigourney Weaver nei
panni di Ellen Ripley.
BUGS Comics
affronta un diverso genere letterario e porta alla luce il primo
volume di ALIENI. Alieni sarà per
la fantascienza quello che Mostri è per l’horror e lo affiancherà a
partire da Lucca Comics & Games 2016
con una periodicità differente. 8 storie inedite, 8 racconti
auto-conclusivi per questo primo volume in bilico tra i due generi,
che accompagnerà il lettore attraverso un viaggio che toccherà
diverse tappe.
Squadra che vince non si cambia
quindi e, con la supervisione di Gianmarco Fumasoli, Paolo
Altibrandi e Giancarlo Caracuzzo, gli stessi autori della
rivista horror targata BUGS Comics, assieme a nuove firme entrate a
far parte del gruppo, vi porteranno dallo sci-fi più classico,
passando per l’orrore dallo spazio profondo, fino ad arrivare a uno
straordinario tributo ai classici EC degli anni ’50. Rapimenti,
invasioni, ufo crash, contattismo; 8 storie che affrontano temi
differenti ma che hanno, come denominatore comune, la paura
dell’ignoto.
Andrea Olimpieri
realizza la copertina ma non è tutto, perché per Lucca
Comics & Games è prevista una white cover
a tiratura limitata e numerata (150 pz.) che l’autore
personalizzerà per i lettori che interverranno alla manifestazione.
La stessa white cover è prenotabile on-line. Per informazioni
scrivere a [email protected].
“Fatto di buone
trovate. Un buon prodotto dal carattere fortemente
italiano”
(‘Comicspreview’)
“Un prodotto che secondo
noi va premiato, e che merita il suo posto nelle librerie
degli appassionati del genere”
(‘Cinefusi’)
“Alieni è stato uno dei prodotti
italiani migliori, se non il migliore in assoluto, presentato
all’ultima edizione di Lucca Comics & Games”
(‘Fumetto d’Autore’)
Sono solo alcune delle reazioni
entusiastiche della stampa e dei siti specializzati, alla lettura
del primo volume di Alieni, raccolta antologica di
storie inedite a tema fantascientifico, edita da Bugs
Comics con l’intento di ampliare e diversificare il
successo già ottenuto con ‘Mostri’ (giunto al
numero 7, con l’ottavo attualmente in lavorazione). Nato
inizialmente come ‘special’ annuale, ‘Alieni’ ha incontrato un tale
favore anche a livello di pubblico (le copie a tiratura limitata
della versione ‘variant’ con la copertina bianca sono andate
esaurite in poche ore al Lucca Comics & Games di
novembre, dove il fumetto è stato presentato) che la casa editrice
diretta da Gianmarco Fumasoli e Paolo
Altibrandi ha deciso di andare incontro alle richieste dei
lettori e anticipare di molto l’uscita di un volume 2, che sarà
presentato e disponibile al Romics (6-9 aprile)
nella doppia versione con copertina di Andrea
Olimpieri e white cover che i disegnatori potranno
personalizzare su richiesta in fiera (solo 200 copie). In
contemporanea partirà la distribuzione della sola cover
regular.
Squadra che vince non si cambia, per
cui ci sarà ancora il gruppo di autori già conosciuti ai lettori di
‘Mostri’ e del primo Alieni, ovvero gli sceneggiatori Marco
Scali, Massimiliano Filadoro, Andrea Guglielmino e Luca
Ruocco, oltre allo stesso Fumasoli, e i disegnatori
Diego Oddi, Cristian Di Clemente, Dario Tallarico,
Francesca Vartuli, Alessio Maruccia, Giorgio Spalletta e Samuele
Coletti.
Si aggiungono al lotto per
l’occasione due nuovi sceneggiatori: Luca
Blengino, autore Delcourt, Star Comics e Linea Chiara, e
Bruno Letizia, autore IDW, Coniglio editore e
Villain Comics.
Il tono delle storie, come sempre
tutte autoconclusive, varia dall’avventuroso all’ironico
all’horror. In particolare, nelle sette storie proposte, si
indagano i misteri dello spazio profondo, attraverso la solitudine
di un cargo spaziale pieno di cadaveri, la lotta contro
l’intolleranza razziale, la sofferenza di una storia d’amore
impossibile e il paradosso di un reality show che si svolge a
migliaia di anni luce dalla terra.
A intervallare i fumetti, accurate
rubriche con le schede delle varie razze aliene, approfondimenti e
curiosità su tematiche spaziali e interviste esclusive a chi con i
‘fratelli di altri pianeti’ dichiara di aver avuto contatti più o
meno diretti. Il tutto arricchito dai disegni di Francesco
Dossena e Antonio Mlinaric.
Un viaggio nell’Iperspazio a tutto
tondo. Allacciate le cinture!
Ecco un video realizzato da Digg in cui si ripercorre tutta la storia degli alieni
al cinema in tutte le loro apparizioni:
L’estraneo, al cinema, è stato, ed è
tutt’ora, uno degli elementi più ricorrenti. Non sorprende quindi
che dall’inizio della sua esistenza, la settima arte abbia trovato
sempre tanto spazio per esseri, quasi sempre cattivi e ostili, che
venivano a incrociare le loro strade con quelle dei terrestri.
È oggi l’AlienDay, il giorno in cui
si festeggia l’atterraggio della navicella Nostromo nel cult del
1979 di Ridley Scott. Ebbene oggi la Alamo Drafthouse ha
organizzato delle proiezioni del film sparse sparse in svariate
sale degli Stati Uniti, e la 20th Century Fox. Ecco tutti gli
oggetti:
Con Alien Covenant
abbiamo assistito al ritorno dell’orrore delle creature aliene che
terrorizzano gli spettatori dal 1979. Lo Xenomorfo
ha fatto il suo ritorno sul grande schermo, ma l’alieno più iconico
del franchise non è certo l’unico. Di seguito una guida completa a
tutte le creature mostruose che in quasi 40 anni hanno accompagnato
le avventure fantascientifiche degli spettatori.
1Neomorfo
I
fan furono molto contrariati dal fatto che in Prometheus non è
apparso mai uno Xenomorfo. Così per Covenant, Scott ne ha piazzato
uno già nel trailer, anche se non ha esaurito così tutte le
sorprese. Da quello che abbiamo potuto capire, il neomorfo è il
frutto del liquido nero che interagisce con il pianeta d’origine
degli Ingegneri. Impiantandosi per via aerea, non c’è bisogno di un
facehugger. Anche se è già stato coniato il termine backburster
(che spunta dalla schiena), dobbiamo ancora aspettare per capire se
è esattamente quello in modus nascendi dei
neomorfi.
Durante la promozione
del suo ultimo film Humandroid
(Chappie in originale), il regista
Neill Blomkamp ha spiegato che, dopo essersi
avventurato in questa storia romantica e futuristica, vorrebbe
guardare al suo futuro professionale realizzando un grande
desiderio: raccontare una storia del franchise di
Alien.
“In pratica, quello che è
successo quando Chappie era in avanzata fase di post produzione –
ha detto il regista – mi sono permesso di rallentare un po’ e ho
cominciato a pensare a cosa avrei potuto fare dopo. Sono anni che
ho il desiderio di realizzare un film di Alien”.
Non è la prima volta che sentiamo
una cosa del genere, poiché già nel 2014 il regista aveva fatto qualche
dichiarazione che lo vedeva coinvolto in un progetto del
genere.
Lavorando a stretto contatto con
Sigourney Weaver sul set di Humandroid, Blomkamp deve quindi averci
pensato bene… “Parlando con Sigourney mentre lavoravamo a
Chappie/Humandroid – ha detto Neill – lei ha generato qualche
pensiero nella mia testa. Sno arrivato a un’idea diversa da quella
che aveva lei. Ma passando tutto il tempo con lei sul set ho
pensato che poteva essere davvero una cosa fantastica. Quando sono
tornato a Vancouver, avevo un intero anno per lavorare al film, e
quando non dovevo essere presente al montaggio, avrei pensato ad
Alien. Quindi ho sviluppato un intero film e ho lavorato agli
artwork”.
Il regista ha sicuramente confidenza con il genere sci-fi e il
tocco di tensione che dovrebbe caratterizzare una pellicola del
genere sembra non mancargli. Che possa essere lui ilprescelto per
riportare alla gloria cinematografica il personaggio culto
raccontato da Ridley Scott nel 1979?Fonte: CBM
Mentre l’attenzione è tutta rivolta
ad Alien Convent, il nuovo film in arrivo
sul franchise di Alien, oggi arrivano tre opere
dell’artista Godmachine dedicate allo
Xenomorph, il noto villain del franchise lanciato
da Ridley Scott.
[nggallery
id=2571]
Le opere fanno perte di una serie
di poster di licenza ufficiale e saranno esposte alla New
York’s Bottleneck Gallery da domani 3 Marzo.
Quest’anno è il 35th anniversario
di Alien, il film del 1979 diretto da
Ridley Scott e considerato uno dei
migliori film di Fantascienza e considerato un
vero e proprio Cult. In onore dei 35 anni ecco una serie di
bellissimi fan art:
Alien è un film
del 1979 diretto da Ridley Scott. Il film è capostipite di una
fortunata serie di pellicole e fumetti. È considerato uno dei
capolavori del regista Ridley Scott, nonché uno dei migliori film
di fantascienza e che ha lanciato la bellezza androgina
dell’attrice Sigourney Weaver. Le vicende ruotano attorno a una
terrificante specie aliena che nella storia viene identificata con
la generica definizione xenomorfa, dei perfetti predatori
assassini che si riproducono parassitando altri esseri viventi
cagionandone la morte.
Alien ha avuto tre
sequel, tutti con Sigourney Weaver come protagonista:
Aliens – Scontro finale, Alien³ e Alien – La
clonazione. Sono stati inoltre prodotti due film ispirati al
soggetto originale e con ambientazione anteriore, Alien vs.
Predator e Aliens vs. Predator 2, collegati con un’altra
serie cinematografica, Predators. Nel 2012 è uscito
Prometheus, ennesimo prologo più pertinente l’universo di
Alien.
Nel 2002 è stato scelto per la
conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del
Congresso degli Stati Uniti
Sigourney Weaver è una delle migliori
interpreti della sua generazione. Tuttavia, nonostante abbia dato
prova del suo incommensurabile talento in una varietà di generi, la
sua fama resterà per sempre legata al ruolo di Ellen
Ripley nella saga di Alien, personaggio che ha interpretato per la
prima volta nel 1979 nell’omonimo film di Ridley Scott e che da allora ha contribuito a
ridefinire il ruolo dell’eroina sul grande schermo.
A lungo si è parlato di un possibile
ritorno dell’iconica Ripley sul grande schermo, ma ad oggi non
sappiamo se effettivamente rivedremo mai il personaggio in un nuovo
film. Resta la sua incredibile eredità, dal momento che Ripley è
ancora oggi considerata fra i personaggi femminili più importanti
della storia del cinema, oltre ad essere una figura di assoluto
rilievo nella pop culture americana. Weaver ha
interpretato il personaggio in ben quattro film della saga
originale (prima che la stessa venisse rilanciata nel 2021, sempre
da Scott, con il prequel Prometheus), ma fino ad oggi non aveva mai
rivelato quale fosse il suo capitolo preferito.
Ora, in una recente intervista con
Collider, l’attrice statunitense ha finalmente risposto alla
fatidica domanda, dando una risposta che a quanto pare non si è
basata su un gusto personale, ma esclusivamente sull’evoluzione
narrativa del personaggio: “È veramente difficile, ma credo che
la storia meglio costruita per il personaggio sia stata raccontata
in Aliens – Scontro finale, e questo perché James Cameron ha un incredibile senso della
struttura del racconto. L’intera struttura di quella storia, per
me, è sempre stata incredibile. È stato un arco narrativo davvero
incredibile per il personaggio. In questo senso, il secondo film è
per Ripley sicuramente il più soddisfacente.”
Ricordiamo che per la sua
interpretazione in
Aliens – Scontro finale,Sigourney Weaver ricevette un Saturn Award
come migliore attrice e una candidatura non solo ai Golden Globes e
ai BAFTA ma anche agli Oscar, evento che oggi è considerato
storico, dal momento che l’Academy, prima di allora, aveva sempre
prestato poca attenzione ai generi horror e fantascientifici.
Il primo grande ruolo di Sigourney Weaver è stato senza dubbio quello
di Ellen Ripley in Alien, che non solo ne ha fatto
una vera icona cinematografica, ma è anche uno dei più grandi film
della storia del cinema.
Eppure, sembra che tra la
sceneggiatura del film e Sigourney Weaver non sia stato proprio amore a
prima vista. Durante una recente apparizione sul podcast WTF
With Marc Maron, Weaver ha riflettuto sul ruolo che le ha
cambiato la vita. L’attrice di Alien ricorda di
non essere stata interessata alla sceneggiatura inizialmente poiché
conteneva dieci personaggi maschili, e che solo dopo il suo
avvicinamento al progetto, la sceneggiatura è stata riscritta per
includere una donna che era anche l’unica sopravvissuta, “perché
nessuno nei loro sogni più sfrenati penserà che finirà per essere
una ragazza a sopravvivere”, Weaver dice.
Ha anche ricordato il suo primo
incontro con Ridley Scott quando ha brutalmente
cestinato la sceneggiatura del film, in particolare per una scena
di sesso gratuita che coinvolge Ripley.
“Abbiamo parlato molto a lungo
della sceneggiatura su cui ero piuttosto critica. Ho detto: “Eh, è
piuttosto deprimente, non so di questa scena d’amore, sembra
davvero adeguata quando i personaggi sanno che in giro per la nave
c’è quel mostro lì?””
Per fortuna gli appunti di Weaver
sono stati accolti e il film si è rivelato il gioiello che tutti
conosciamo.
Gli ultimi due film del franchise di
Alien, Prometheus
e Alien:
Covenant, hanno iniziato a espandere il mondo della
serie per esplorare diversi tipi di terrore, ma il
prossimo Alien:
Romulus del regista Fede Álvarez
riporterà la saga alle sue origini, concentrandosi sul mostruoso
xenomorfo. Con il film che arriverà nelle sale
quest’estate, USA Today ha svelato un nuovo
look dell’iconica creatura e, sebbene la foto non fornisca molte
informazioni sulla trama dello spinoff, l’immagine serve a
ricordare quanto tale alieno sarà inquietante. Qui di seguito, ecco
la nuova foto di Alien:
Romulus:
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon),
che ha diretto l’originale Alien
e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus
e Alien:
Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di
Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez,
Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor
(Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori
controllo) sono i produttori esecutivi.
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny aveva rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno
costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi
vedere il progetto originale con le persone originali che hanno
lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte
della loro vita è stato davvero incredibile“. Sappiamo ora che
il nuovo capitolo si svolge prima di entrambi questi film.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
A poche settimane dall’uscita sul
grande schermo di Alien:
Romulus, la 20th Century
Studios ha pubblicato un nuovo spot del film. Il video
include nuove immagini dell’imminente avventura horror diretta da
Fede
Álvarez. Sembra che l’equipaggio intrappolato
all’interno della Stazione Rinascimentale dovrà compiere alcuni
pesanti sacrifici se vuole sopravvivere. Scritto dallo stesso
Álvarez insieme a Rodo Sayagues, Alien:
Romulusarriverà nelle sale il
16 agosto. Il nuovo filmato presenta un membro dell’equipaggio
intrappolato con uno xenomorfo. Considerando che aprire la porta
per salvarla attirerebbe il mostro verso il resto della squadra, è
costretta a trovare una via di fuga alternativa.
La premessa di Alien:
Romulussegue un equipaggio che
cerca di recuperare pezzi meccanici da una stazione spaziale
abbandonata. La missione doveva essere breve ma, come si vede nei
trailer del film in uscita, i protagonisti della storia si
imbatteranno in una serie di creature pericolose. Gli eventi del
prossimo film si svolgeranno tra Alien
e Aliens. Resta da vedere se
verrà stabilito un collegamento diretto tra le due storie quando
Alien:
Romulusarriverà sul grande
schermo.
Cailee Spaeny, David
Jonsson e Archie Renaux sono
le star principali di Alien: Romulus. La Spaeny è stata
recentemente elogiata per la sua interpretazione di Priscilla
Presley in Priscilla, l’avvincente dramma
diretto da Sofia Coppola che ha approfondito la
relazione tra il personaggio principale della cultura pop ed Elvis.
Prima di unirsi al cast di Alien: Romulus, David Jonsson
ha interpretato Gus Sackey in diverse stagioni di
Industry. Il cast è pronto ad affrontare
questa nuova avventura ambientata nel franchise horror iniziato
decenni fa. I misteri dello spazio profondo non sono ancora stati
svelati e l’equipaggio dell’astronave sta per scoprire perché
Ripley (Sigourney
Weaver) ha avuto difficoltà ad affrontare i
mostri.
Alien: Romulus sarà il
primo film del franchise di Alien ad arrivare sul grande
schermo dopo sette anni. L’ultima volta che il pubblico ha visto
gli xenomorfi causare problemi nei cinema è stato quando è uscito
Alien:
Covenant. Il prequel diretto da Ridley Scott ha continuato a
raccontare la storia di come sono stati creati i mostri visti nei
film originali. Con circa 240 milioni di dollari al botteghino
mondiale, non si è rivelato il grande successo che lo studio voleva
ottenere. Ma sette anni dopo, la Disney ha deciso
di dare al franchise un’altra opportunità di brillare sul grande
schermo.
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
In attesa del trailer che
dovrebbe essere diffuso tra poche ore,
20th Century Studios ha diffuso un teaser poster
per il prossimo Alien:
Romulus in cui compare un familiare e affezionato
animale del bestiario del franchise: un facehugger.
Il Facehugger (letteralmente
“Abbracciafaccia”) è la prima fase nel ciclo vitale dello
Xenomorfo. È fornito di otto arti simili a dita e una lunga coda,
permettendogli di fare balzi notevoli. Si tratta di un parassita
che agisce attaccandosi al volto di una vittima facendo presa sul
collo con la coda, per poi depositare un embrione nel suo torace.
Secondo i libri Aliens Colonial Marines Tech
Manual e Aliens The Weyland Yutani Report, il Facehugger
inocula un agente paralizzante per rendere inconscia la vittima. I
tentativi di staccare un Facehugger da una vittima spesso risultano
letali, perché il parassita risponde stringendo ancor di più la
gola della vittima con la coda, e il suo sangue acido rende
rischioso tentare di ucciderlo. Una volta impiantato l’embrione, il
Facehugger si stacca dalla vittima e muore. Secondo il
documentario AVP2: Science of the Xenomorph, viene ipotizzato
che il Facehugger, invece di depositare un embrione, impianti
nell’ospite un virus che costringe le cellule di quest’ultimo a
formare il Chestburster. (da Wikipedia)
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon),
che ha diretto l’originale Alien
e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus
e Alien:
Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di
Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez,
Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor
(Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori
controllo) sono i produttori esecutivi.
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny aveva rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno
costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi
vedere il progetto originale con le persone originali che hanno
lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte
della loro vita è stato davvero incredibile“. Sappiamo ora che
il nuovo capitolo si svolge prima di entrambi questi film.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
Alien:
Romulus si è rivelato un successo di pubblico e
di critica, rilanciando di fatto il franchise di Alien
dopo che i fan avevano atteso per anni di vedere la saga
fantascientifica riportata nella cultura pop, e gran parte del suo
successo è dovuto ai modi in cui il regista Fede
Álvarez si è fatto ambizioso con il materiale di partenza.
Una delle sequenze più memorabili è stata quella finale, che ha
visto un bizzarro ibrido umano-alieno attaccare i nostri eroi, con
questa creatura chiamata “Prole”.
Su Twitter, il concept designer
Col Price ha ora condiviso alcuni primi disegni
della progenie che sono stati sperimentati prima di arrivare al
macabro personaggio che appare in Alien:
Romulus.
“Durante Alien: Romulus, [Fede
Álvarez] ci ha incoraggiato a provare l’ibrido. Non mi occupo molto
di creature, ma ho fatto un tentativo con lo sculpt dei nomadi. So
che a Fede sono piaciuti molto. È stato molto divertente”, ha
commentato Price nella didascalia delle foto. La Prole del finale è
certamente uno dei momenti più discussi di Romulus, anche se non
tutte le conversazioni sono state positive, poiché alcuni
spettatori hanno criticato l’assurdità della cosa. Tuttavia, non è
la prima volta che il franchise esplora temi di questo tipo.
Alien: Resurrection si
concludeva infatti con una creatura che era una grottesca miscela
di DNA umano e alieno. Inoltre, il prequel Prometheus
di Ridley Scott ha confermato che il familiare
xenomorfo è il risultato della combinazione di DNA alieno e umano,
con la progenie di Alien:
Romulus che rappresenta solo una delle forme che tale
combinazione genetica può assumere. Di seguito, ecco il concept art
rilasciato da Col Price:
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, un gruppo di giovani
coloni spaziali, mentre rovista nelle profondità di una stazione
spaziale abbandonata, si ritrova faccia a faccia con la forma di
vita più terrificante dell’universo. Dovranno allora cercare di
sopravvivere e impedire che quel male possa diffondersi. Il film è
al cinema dal 16 agosto.
Come ci insegna la serie Alien,
nello spazio nessuno può sentirti urlare. Questo può anche essere
vero, ma nella Hall H del San Diego Comic-Con, tutti possono
sentirti urlare. I festeggiamenti del venerdì nella Hall H si sono
conclusi con uno sguardo speciale ad Alien:
Romulus, il prossimo emozionante capitolo
della saga di Alien e
il primo film della serie a essere prodotto sotto la bandiera dei
20th Century Studios, di proprietà della Disney. Il regista
Fede Álvarez e la maggior parte del cast del film
in uscita sono saliti sul palco non solo per discutere di uno dei
film horror più attesi dell’anno, ma anche per mostrare alcuni
filmati inediti di Alien:
Romulus. Il filmato non è stato pubblicato
online, ma fortunatamente noi eravamo presenti e abbiamo potuto
vedere lo Xenomorfo prendere vita come mai prima d’ora.
Il panel si è aperto con il nuovo
equipaggio di Alien:
Romulus che esplora una stazione
spaziale abbandonata. Rain (Cailee
Spaeny) e Navarro (Aileen Wu) trovano
un laboratorio scientifico distrutto, mentre alcuni degli altri
membri dell’equipaggio esplorano una parte allagata della stazione.
Non sanno che quest’ultima sezione è piena di Facehuggers, per cui
fuggono prontamente e iniziano a dare la caccia al nuovo gruppo di
vittime umane. I nostri eroi riescono a sfuggire all’orda, ma uno
riesce a intrufolarsi e ad agganciare Navarro. La clip rivela anche
definitivamente che il personaggio di David
Jonsson, Andy, sarà il tradizionale androide sintetico di
Alien:
Romulus.
La sequenza successiva mostra la
fase successiva del ciclo di vita dello Xenomorfo: il Chestburster.
Mentre cerca di fuggire dalla stazione, Navarro si ammala
mortalmente e illumina il suo petto con una luce, rivelando che
l’alieno dentro di lei è pronto a colpire. La compagna di Navarro,
Kay (Isabela
Merced), fa del suo meglio per aiutare, ma è impotente
a fermare l’extra-terrestre dal liberarsi. Secondo Fede Álvarez, il
pupazzo utilizzato nella sequenza di Chestburster ha richiesto nove
burattinai per funzionare.
La terza e ultima clip mostrata
rivela l’iconico Xenomorfo nella sua forma più vera,
rispondendo anche a un’annosa domanda dei fan di Alien:
come fa lo Xenomorfo a trasformarsi da parassita serpentiforme in
un mostro alto tre metri? Kay si sveglia e trova un Navarro morto e
una carneficina intorno a lei, prima di vedere la pelle di un
Chestburster sul pavimento. Ben presto vede un bozzolo orribile e
inquietante sulle pareti della nave e, in breve tempo, uno
Xenomorfo adulto che striscia fuori dalle sue fessure.
Fede Álvarez voleva rendere
Alien: Romulus il più pratico possibile
Come nel caso del suo amato remake
di Evil Dead, Fede Álvarez è un
regista che si vanta della praticità dei suoi film. In un’epoca
in cui la CGI abbonda – e per una buona ragione – i film di Álvarez
fanno ancora uso di set reali, oggetti di scena reali e
animatronics reali, laddove possibile, per rendere la miscela più
omogenea. Questo sta chiaramente dando i suoi frutti in Alien:
Romulus, che per ora sta facendo un ottimo lavoro nel mostrare
il suo pupazzo Xenomorfo.
Alvarez ha anche dedicato un po’ di
tempo ad approfondire gli elementi tematici del nuovo film. Quando
gli è stata posta una domanda video da parte del regista originale
di Alien,
Ridley Scott, Fede Alvarez ha detto che il film
parla in definitiva di “fratellanza” e del legame che i nuovi
personaggi condividono in questa nuova avventura. Il cast ha
sostenuto questa entusiasmante affermazione, dimostrando che
Alien: Romulus potrebbe essere il capitolo più emozionante
della serie. Alien: Romulusarriverà nelle sale venerdì 16 agosto 2024.
Il primo trailer di Alien:
Romulus, il film 20th Century Studios dal produttore
Ridley Scott e
dal regista/sceneggiatore Fede Alvarez. Alien:
Romulus arriverà il 14 agosto nelle sale
italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Questo horror-thriller riporta alle
origini il franchise di grande successo Alien: rovistando
nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, un gruppo di
giovani colonizzatori dello spazio si trova faccia a faccia con la
forma di vita più terrificante dell’universo.
Il film è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon), che ha diretto
l’originale Alien e ha prodotto e diretto i nuovi film
della saga, Prometheus e Alien: Covenant, Michael
Pruss (Lo strangolatore di Boston) e Walter Hill
(Alien); mentre Fede Alvarez, Elizabeth Cantillon
(Charlie’s Angels), Brent O’Connor (Bullet Train)
e Tom Moran (Unstoppable – Fuori controllo) sono i
produttori esecutivi.
Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul
film
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny ha rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno
costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi
vedere il progetto originale con le persone originali che hanno
lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte
della loro vita è stato davvero incredibile“.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
L’esperienza di Álvarez con i film
La casa e Man in
the Dark potrebbe però anche suggerire che lo
sceneggiatore-regista riporterà il franchise alle sue origini, con
un thriller dove il cast è braccato dagli alieni all’interno dei
confini della stazione spaziale. Con l’imminente film di
Alien che ha finalmente ricevuto una data di uscita,
il 16 agosto, il pubblico può ora aspettarsi
che vengano nei prossimi mesi rivelati ulteriori dettagli sulla
trama.
L’imminente Alien:
Romulus vuole essere un mix di due di quelli che i fan
considerano i migliori film di Alien del franchise. Parlando con
Empire Magazine, il regista Fede
Álvarez ha parlato della sua ispirazione per il film e di
come volesse assicurarsi che i fan di Alien di
Ridley Scott del 1979 e di Aliens di
James Cameron del 1986 fossero
soddisfatti.
“Chiedere a un fan di Alien di
scegliere tra i due è una domanda perversa”, ha detto Álvarez.
“Così ho pensato: ‘Come faccio a fare entrambe le cose?’. C’è
un momento in cui i personaggi camminano in aree familiari alla
Nostromo. Poi attraversano quell’edificio e dall’altra parte: boom!
Ci si trova in un corridoio che assomiglia alla Speranza di Hadley
[di Aliens]”.
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon),
che ha diretto l’originale Alien
e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus
e Alien:
Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di
Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez,
Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor
(Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori
controllo) sono i produttori esecutivi.
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny aveva rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno
costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi
vedere il progetto originale con le persone originali che hanno
lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte
della loro vita è stato davvero incredibile“. Sappiamo ora che
il nuovo capitolo si svolge prima di entrambi questi film.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
Avevamo lasciato la saga di
Alien
al tentativo di raccontarci le proprie origini, con Prometheus
e Alien:
Covenant incentrati sugli eventi che avrebbero portato
all’Alien
di Ridley Scott del 1979. Ad oggi il futuro di
quella narrazione prequel è ancora incerto, ma quello della saga
nel suo complesso sembra non correre questo rischio. Grazie ad
Alien: Romulus, settimo capitolo del franchise (se
non si contano i due Alien vs. Predator), si ha infatti un ritorno alle
origini capace però non solo di rivisitare determinati scenari, ma
anche di aggiungere qualcosa di nuovo alla mitologia fino ad oggi
costruita.
Diretto da Fede Alvarez, regista distintosi
grazie agli horror La casa e Man in the
Dark, questo nuovo capitolo – che si colloca temporalmente
tra l’Alien
di Scott e l’Aliens
– Scontro finale di James Cameron – offre dunque un’esperienza
particolarmente soddisfacente. Forse, all’apparenza, potrà sembrare
un ricalco troppo marcato del primo film – e non si vuole negare
che lo sia – ma è nella messa in scena concepita da Alvarez che
emergono momenti di grande impatto, che permettono di non avvertire
la sensazione di “già visto” bensì quella fascinazione che altrove
nella saga è mancata.
Nelle colonie umane gestite dalla
Wayland-Yutani, la speranza di una vita degna e la libertà sono
concetti del tutto privi di significato. Ecco perché la giovane
Rain Carradine (Cailee
Spaeny), insieme al suo “fratello” droide Andy
(David Jonsson), accetta di compiere una
pericolosa missione che potrebbe però permettergli di ambire ad un
futuro migliore. Insieme ad un gruppo di altri ragazzi loro amici,
si intrufolano in una base spaziale apparentemente abbandonata per
recuperare delle capsule per l’ipersonno. In quel luogo spettrale,
tuttavia, scopriranno a loro spese orrori indicibili.
Un gioco da ragazzi
Se nei precedenti film del
franchise i protagonisti erano esperti di vari campi e, aspetto non
secondario, degli adulti, in Alien: Romulus al
centro della narrazione vi sono invece un gruppo di ragazzi.
Giovani nati e cresciuti nel contesto disumanizzante delle colonie
umane e per questo attratti da quelle alternative che altri luoghi
nell’universo sembrano promettere. Tutto nasce dal loro desiderio
di fuga, dalla volontà di smarcarsi da un percorso di vita che
appare drammaticamente già scritto e apparentemente privo di ogni
possibilità di fuga.
Raccapricciante e Avvincente
D’altronde Alvarez aveva dichiarato
che se mai avesse avuto l’occasione di lavorare con il franchise di
Alien, gli sarebbe interessato esplorare la vita di quei
bambini e adolescenti intravisti nelle colonie dei precedenti film.
Ha dunque ora realizzato questo suo desiderio, facendo di
Alien: Romulus un film fortemente incentrato su
questo tipo di personaggi e le tematiche che gli sono proprie, dal
sognare una vita da persone libere al “peso” delle figure
genitoriali. La sessualità, più o meno latente, è infine – come già
visto accadere nella saga – elemento centrale con cui bene o male
tutti si scontrano.
L’avere dei ragazzi come
protagonisti, però, non rende in alcun modo questo film un’opera
più “adolescenziale” rispetto agli altri lungometraggi. Non c’è
alcuna variazione di tono, che rimane invece particolarmente cupo
per l’intera durata del film. Anzi, l’avere dei giovani inesperti
potenzialmente inclini agli errori dettati dall’impulsività rende
il tutto ancor più avvincente. Si seguono con apprensione i loro
spostamenti e le loro decisioni, con un’attesa (che si potrebbe
definire famelica) di ciò che potrebbe loro capitare.
L’orrore di Scott, l’azione di
Cameron, l’uso degli spazi di Alvarez
Alien: Romulus non
si risparmia dunque alcune sequenze particolarmente scioccanti –
più disgustose che non spaventose (Isabela
Mercedes ci aveva messo in guardia a riguardo) -,
terrificanti creature già note o inedite e momenti di grande
tensione messi in scena con grande gusto per l’immagine. Alvarez
segue dunque le orme di Ridley Scott, sempre cercando però di offrire
un punto di vista nuovo su quanto da lui già compiuto nel 1979. Se
nella costruzione dell’orrore è lui il punto di riferimento,
Alien: Romulus presenta però anche una forte
componente bellica e, in generale, d’azione, che si rifà
all’Aliens
– Scontro finale di James Cameron.
Il film di Alvarez si muove dunque
su questo equilibrio, omaggiando così i due grandi capolavori di
questo franchise e facendo propria la loro lezione per dimostrare
di saperne trarre qualcosa di buono. A tutto ciò il regista
aggiunge la sua grande padronanza degli spazi, che aveva già
mostrato con i suoi primi film. Ogni ambiente di Alien:
Romulus viene costruito e gestito con grande attenzione,
facendone quasi un susseguirsi di livelli dove la pericolosità e la
difficoltà aumentano prepotentemente.
Si possono citare sequenze come
l’attraversamento della sala piena di facehuggers, il “tunnel”
organico pullulato da Xenomorfi o l’ambiente dello scontro
conclusivo per rendere l’idea. Per ognuno di questi, ma anche per i
tanti altri che rendono il film particolarmente entusiasmante per
la semplice gioia degli occhi, Alvarez riesce a trasmettere quella
certa sensazione di claustrofobia, di pericolo potenzialmente
proveniente da ogni angolo, costringendo così alla massima
attenzione.
Alien: Romulus possiede il giusto mix tra tensione e
adrenalina
Tutte queste sfumature rendono
dunque Alien: Romulus un film particolarmente
entusiasmante, che non vuole avere la pretesa di affermarsi come
migliore dei suoi predecessori bensì di offrire un ritorno alle
origini che sappia di nuovo. Ci riesce anche grazie ad un paio di
personaggi piuttosto interessanti, su cui spicca l’Andy di
David Jonsson, capace di rubare la scena in più
occasioni ai suoi co-protagonisti. Con lui la figura dell’androide
si conferma particolarmente interessante, capace di farsi carico di
tutta quella serie di discorsi da Scott affrontata anche
in Blade
Runner.
Attorno a lui, gli altri personaggi
non spiccano per originalità, ma perlomeno la Rain di Cailee Spaeny non risulta – come si temeva –
una copia della Ripley di Sigourney Weaver, riuscendo ad avere una
propria identità. Così come riesce ad averla nel suo complesso
Alien: Romulus. Se si accetta di chiudere un
occhio sulle somiglianze strutturali con il primo film e si guarda
oltre queste, ci si troverà davanti ad un film che senza pretese
offre un sano intrattenimento, suscitando quel giusto mix di
tensione e adrenalina e riaccendendo (ammesso che si fosse mai
spento) il fascino nei confronti di questa saga.
Una delle creature più letali della
storia del cinema sta per tornare nelle nostre sale e sembra che
sarà di nuovo destinato a terrorizzare il pubblico compiacente. Al
cinema dal 14 agosto, Alien:
Romulus di Fede Alvarez è stato
finalmente proiettato per la stampa cinematografica e le prime
reazioni al film vietato ai minori ne elogiano la suspance, gli
effetti pratici e il cast. Molti recensori concordano sul fatto che
Alvarez abbia realizzato uno dei migliori film del franchise durato
45 anni, iniziato con Alien di
Ridley Scott nel 1979.
“[Alien: Romulus] è un folle
giro sulle montagne russe attraverso i sei precedenti film di
“Alien”, usando pezzi di tutti loro per raccontare una storia
mirata, per lo più autonoma, piena di sangue e spaventi
gloriosi”, ha scritto Germain Lussier di
Gizmodo su X/Twitter. “Migliora man mano che procede,
concludendosi con un fenomenale grande swing di un terzo
atto”.
Alien: Romulus – Fantastico sound design e
world-building
“Questo è facilmente uno dei
migliori film della serie. Fede Álvarez non delude”, ha
scritto Jazz Tangcay di Variety su X.
“Fantastico sound design e world-building. Gli effetti pratici
sono così buoni che il film mi ha fatto venire gli
incubi”.
Il critico cinematografico
Courtney Howard ha descritto “Alien: Romulus”
come “nodoso, avvincente e meravigliosamente cupo”.
“Offre in modo innovativo cose
intelligenti, interpretando in modo sottile i più grandi
successi”, ha scritto Howard su X. “Cailee
Spaeny e David Jonsson dominano. Questo è
fantastico!” Molti spettatori hanno elogiato le performance di
Jonsson e Spaeny nell’ultimo capitolo di “Alien”, oltre a
sottolineare il terzo atto del film horror fantascientifico nelle
loro reazioni.
Tessa Smith,
proprietaria di Mama’s Geeky, ha detto: “Alien: Romulus” rende
omaggio perfetto all’originale, utilizzando effetti pratici ogni
volta che è possibile. Funziona così bene che la CGI si distingue
quando viene utilizzata. È lento all’inizio, ma amico, una volta
che inizia, rimarrai con il fiato sospeso fino alla fine!”
Il redattore di MovieWeb
Richard Fink ha detto che il terzo atto “mi ha
lasciato senza fiato per l’orrore”, mentre Nikko
Caruso, membro di Chicago Indie Critics, lo ha definito
“assolutamente sbalorditivo“. Tuttavia, alcuni hanno
pensato che “Alien: Romulus” abbia iniziato a
vacillare verso la fine, con il critico di Film Inquiry
Mark McPherson che ha notato che “gli elementi
tematici si perdono nel trambusto del terzo atto”.
“C’è molto da amare, con
splendidi elementi horror, immagini viscerali e un design
incredibile delle creature! David Jonsson è un ladro di
scena”, ha scritto il critico cinematografico Leo
Rydel. “Tuttavia, raduna i migliori elementi del
franchise insieme invece di reggersi in piedi da solo e i
personaggi sono dimenticabili”.
Scott ha rinunciato alla regia di
questo settimo capitolo dopo aver diretto i film prequel
“Prometheus” e “Alien: Covenant“.
Ha lavorato a stretto contatto con Alvarez per sviluppare la storia
di “Alien: Romulus” e ha elogiato continuamente il
regista di “Don’t Breathe” per aver iniettato
nuova linfa vitale nel franchise di “Alien”.
Ha una vena di genialità
“Il pericolo di tutti i
franchise è che muoiono a meno che qualcuno non decida
all’improvviso di raccogliere il tappeto e correre lungo il campo
con una palla”, ha detto di recente Scott al Los Angeles
Times. “Fede è un’ondata di energia e ho dovuto fare un passo
indietro e lasciarlo fare a lui… Fede aveva un progetto fermo nella
sua mente e la sua sceneggiatura era piuttosto chiara. Era anche
lunga, ma la sceneggiatura è sempre lunga. E così ci siamo
addentrati un po’ in questo”. “Spero che Fede ne abbia un altro
nella manica perché penso che questo andrà davvero bene“, ha
aggiunto Scott a proposito del film. “Ha una vena di
genialità”.
Il film è interpretato da
Cailee Spaeny (Civil War), David
Jonsson (Agatha Christie’s Murder is Easy),
Archie Renaux (Tenebre e ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike
Fearn (Aftersun) e Aileen
Wu.
Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez
(La casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura
scritta dallo stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore
Rodo Sayagues (L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata
sui personaggi creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett. Il film è
prodotto da Ridley Scott (Napoleon), che ha diretto
l’originale Alien e ha prodotto e diretto i
nuovi film della
saga, Prometheus e Alien:
Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di Boston)
e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez, Elizabeth
Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor (Bullet
Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori controllo)
sono i produttori esecutivi.
Alien:
Romulus fa parte dei First Look che ha
condiviso da poche ore il profilo di Total Film. Il film diretto da Fede
Alvarez è trai più attesi della stagione e le foto in
questione si focalizzano sul cast “umano” della storia. Sappiamo
già che la maggior parte di questi personaggi finirà tra le grinfie
dello Xenomorfo.
Tra loro c’è Isabela Merced che abbiamo visto in
Madame Web e che vedremo in Superman. Interpreta
Kay nel film ed è il membro più giovane di questo gruppo:
“Credo davvero che ci siano sequenze specifiche in questo film
che spaventeranno per tutta la vita alcuni spettatori”, dice
l’attrice a Total Film.
Il suo co-protagonista,
David Jonsson, aggiunge: “Puoi sicuramente
dire addio a un [PG-13]. La via di mezzo con Fede [Álvarez,
regista] non è proprio nel suo stile. Se hai intenzione di provare
a spaventare la gente, poi li spaventi.”
“Non sa come non dargli quella
svolta”, osserva
Cailee Spaeny. “Questo è solo il suo istinto. Sta
aspettando di fare qualcosa di strano e contorto. E sai che ce l’ha
quando sei proprio sul punto di dire: ‘Dovremmo farlo?’ È allora
che sai, ‘OK, Fede è nel suo punto debole.'”
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
Nessuno dei sequel, prequel e
spin-off di Alien è riuscito a eguagliare il
classico di Ridley Scott del 1979. Non hanno nemmeno
toccato il capolavoro fantascientifico di James Cameron,
Aliens, uscito sette anni dopo, nel 1986. Il
regista Fede Álvarez spera di cambiare questa
serie di delusioni critiche e commerciali con Alien:
Romulus, un film che prende spunto sia dal lavoro di
Ridley Scott che da quello di James Cameron.
Come si può vedere nelle immagini
appena rilasciate qui sotto, il regista ha puntato molto su questa
estetica. Parlando con Total Film, Álvarez ha anche confermato di
aver utilizzato effetti pratici simili a quelli dei suoi
predecessori, ottenendo così consigli da entrambi quando si è
trattato di raccontare questa storia.
Quest’ultimo si è consultato sulla
sceneggiatura durante una telefonata “approfondita” con
Álvarez e il co-sceneggiatore di Alien:
Romulus, Rodo Sayagues. Tra queste
c’erano anche minuzie come le dimensioni dei motori
dell’astronave!
“Alla fine della telefonata, ci
ha ringraziato per avergli permesso di fare brainstorming con noi,
cosa che ho trovato esilarante“, ricorda Álvarez. “Gli ho
detto: “Non devi ringraziarci; per noi è il giorno più bello di
sempre!“”.
“Gli ambienti, e anche il
ritmo, sono più simili a quelli di Alien per un bel po‘”,
aggiunge. “E poi gradualmente – non ve ne accorgerete nemmeno –
sentirete che è più Alien. È una progressione naturale, che avviene
senza sforzo“.
Cosa ha detto del film
Alien: Romulus il regista?
Il mese scorso, Álvarez ha spiegato
come sta affrontando Alien:
Romulus in modo da renderlo un punto di ingresso
per i nuovi arrivati nel franchise e un’esperienza soddisfacente
per i fan di vecchia data.
“Il modo in cui l’abbiamo
concepito è che se non avete visto nessuno di questi film, sono
geloso perché vivrete un’esperienza incredibile“, ha detto.
“Avrete tutti questi mondi di Alien davanti a voi, e non avete
mai vissuto nulla di tutto questo. Non sapete come nasce la
creatura e non conoscete nessuna di queste cose. È fantastico. Vi
divertirete un mondo“.
“Se avete visto gli altri film,
allora è un’esperienza completamente diversa, perché vedrete e
troverete i collegamenti con gli altri film“, ha detto il
regista. “E se sei un fan, sarai quella persona che
infastidisce i tuoi amici al cinema, dicendo loro che sai da cosa è
tratto questo film, da dove viene quella pistola e di cosa parlano
i personaggi“. Di seguito le foto inedite:
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da Cailee
Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon),
che ha diretto l’originale Alien
e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus
e Alien:
Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di
Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez,
Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor
(Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori
controllo) sono i produttori esecutivi.
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny aveva rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le
stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a
costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le
persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45
anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero
incredibile“. Sappiamo ora che il nuovo capitolo si svolge
prima di entrambi questi film.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
I fan hanno atteso di vedere altre
immagini di Alien:
Romulus di Fede Alvarez sin dal rilascio
dell’agghiacciante primo teaser, e ora abbiamo un aggiornamento sul
trailer completo del ritorno sul grande schermo dell’iconico
franchise horror fantascientifico.
Si è parlato di un nuovo trailer in
arrivo oggi, ma secondo l’insider Daniel Richtman,
il trailer sarà disponibile domani, martedì 4.
Inoltre, Empire ha
condiviso una nuova foto ufficiale che ritrae
Cailee Spaeny nei panni di Rain Carradine e David
Jonsson in quelli del suo fratello adottivo androide,
Andy.
I sintetici (o persone artificiali,
se non volete offendere Bishop) sono stati un punto fermo del
franchise di Alien fin dall’inizio, ma sembra che Romulus
introdurrà una dinamica umana/androide che non abbiamo mai visto
prima.
“Quando suo padre stava
morendo, ha lasciato che Andy fosse una specie di custode”,
dice Álvarez del duo. “Ma Andy è un po’ danneggiato ed è un
modello più anziano. Quindi, più che un padre surrogato, diventa un
fratello minore per lei. E questo è sempre stato il cuore della
storia: la relazione tra i due… e il modo in cui questa relazione
si sviluppa una volta che la merda colpisce il
ventilatore”.
“In questa serie, il fratello
di Rain è un sintetico”, ha detto
Spaeny in una precedente intervista. “Lei lo ama come un
fratello, ma ci sono delle difficoltà a crescere con un sintetico,
e alcune delle sfide che lei affronta durante il film sono
collegate. Questa dinamica relazionale è davvero interessante da
capovolgere; è stato davvero divertente esplorare la possibilità di
avere un sintetico come membro della famiglia e le domande che
pone. David Jonsson, che interpreta quel personaggio, è stato
davvero brillante e ha fatto un’ottima performance”.
Guardate la nuova immagine al link
sottostante, insieme a un fantastico concept poster di Creepy Duck
Design.
EXCLUSIVE 🚨#AlienRomulus
will be a hybrid of both Alien and Aliens, director Fede Álvarez
tells Empire.
“To ask an Alien fan to choose between them is a perverse
question,” he says. “So I thought, ‘How do I do both?'”
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon),
che ha diretto l’originale Alien
e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus
e Alien:
Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di
Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez,
Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor
(Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori
controllo) sono i produttori esecutivi.
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny aveva rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno
costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi
vedere il progetto originale con le persone originali che hanno
lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte
della loro vita è stato davvero incredibile“. Sappiamo ora che
il nuovo capitolo si svolge prima di entrambi questi film.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
“Alien” del
1979 non è solo un grande film horror, ma uno dei migliori film di
fantascienza di tutti i tempi. Il regista Ridley Scott ha utilizzato una premessa
semplice per ottenere il massimo effetto, con una minaccia
extraterrestre mortale che sale a bordo di una nave spaziale piena
di astronauti e crea scompiglio. L’ambientazione claustrofobica e
il design stellare delle creature di H.R. Giger
hanno creato un classico istantaneo che continua a terrorizzare
ancora oggi. Scott sarebbe tornato sul franchise per espandere la
mitologia con “Prometheus”
e “Alien:
Covenant”, ma ora le redini sono passate a
Fede Álvarez. Il regista uruguaiano ha riportato
la serie alle sue origini con “Alien:
Romulus” (la nostra
recensione), che presenta un cast ristretto in un unico luogo,
intrappolato con l’organismo perfetto.
Le prime reazioni a “Alien:
Romulus” sono state incredibilmente promettenti: molti
hanno lodato la tensione e le interpretazioni di Cailee Spaeny e David
Jonsson, che interpretano rispettivamente l’orfana Rain e
il fratello androide Andy. Ci sono anche numerosi riferimenti ai
capitoli precedenti del franchise, il che farà piacere ai fan di
vecchia data che vogliono vedere come “Romulus” si inserisce nel
quadro generale della serie. “Romulus” si svolge tra gli eventi di
‘Alien’ e ‘Aliens’,
ma il finale potrebbe cambiare le carte in tavola per quanto
riguarda eventuali sequel o spinoff futuri. Cosa succede davvero
alla fine di “Alien: Romulus” e cos’era quella… cosa?
Abbiamo le risposte.
Cosa bisogna ricordare della trama
di Alien: Romulus
Rain Carradine è una giovane
lavoratrice disillusa di una colonia mineraria controllata dalla
Weyland-Yutani Corporation. Dopo aver capito che passerà gran parte
della sua vita su questo pianeta desolato, alcuni soci le fanno una
proposta. C’è una stazione spaziale abbandonata che vola sopra di
loro e dalla quale possono prendere delle camere criogeniche per
volare su un altro pianeta e vivere davvero la loro vita. Hanno
solo bisogno del fratello di Rain, Andy, un umano sintetico, per
accedere alla tecnologia della stazione. I fratelli accettano di
vedere cos’altro potrebbe esserci là fuori.
Dopo aver messo in sicurezza le
camere criogeniche, Andy, Tyler (Archie Renaux) e
Bjorn (Spike Fearn) rimangono intrappolati in una
stanza che si riscalda rapidamente, scongelando così alcuni degli
esemplari che l’equipaggio precedente aveva catturato. Si tratta,
ovviamente, di Facehugger e capiamo subito perché sono più
spaventosi degli Xenomorfi veri e propri. Uno di essi si attacca a
Navarro (Aileen Wu) e non passa molto tempo prima
che le esploda nel petto, dando vita a un nuovo Xenomorfo che si
scatena, mentre Bjorn e Kay (Isabela
Merced), incinta, cercano di fuggire. Vengono separati
dagli altri, che parlano con un sintetico lacerato: L’ufficiale
scientifico Rook (un Ian Holm creato digitalmente).
Rook li informa di come l’equipaggio
precedente abbia sviluppato un liquido nero (visto in “Prometheus”)
per guarire i lavoratori della Weyland-Yutani in modo che possano
continuare a lavorare, ma ha proprietà trasformative e
terrificanti. Nonostante Andy abbia ricevuto un nuovo chip con la
direttiva di fare ciò che è meglio per la Weyland-Yutani, che a
volte lo rende poco utile, alla fine si riprende, permettendo a
Rain di riportarlo alla sua programmazione originale. Giusto in
tempo per una conclusione da brivido e da far tremare il petto.
Cosa è successo alla fine di Alien:
Romulus?
Credit 20th Century Studios
Rain si fa strada attraverso un
gruppo di Xenomorfi e, grazie all’aiuto di Andy, sembra che i
nostri eroi siano al sicuro, con i fratelli e Kay che tornano sulla
loro nave originale per volare verso una nuova colonia. C’è solo un
intoppo: Kay si è iniettata un po’ di liquido nero mentre aspettava
il ritorno di Rain e Andy. Questo crea complicazioni alla sua
gravidanza e presto partorisce una struttura simile a un baccello.
La cosa all’interno si schiude rapidamente e i sopravvissuti si
trovano presto faccia a faccia con una creatura nota come Prole.
Sembra un incrocio tra uno Xenomorfo e un Ingegnere di
“Prometheus”, probabilmente il risultato di un
mescolamento del DNA dello Xenomorfo con l’embrione umano di
Kay.
La Prole uccide Kay e ferisce
gravemente Andy. Rain è l’unica rimasta, dando vita a un
agghiacciante gioco del gatto e del topo. Fortunatamente, ha ancora
un asso nella manica. Attira la prole nella stiva di carico, che
viene liberata dalla nave principale, anche se la creatura non è
così facile da eludere. La Prole cerca di rompere il casco di Rain
con la sua seconda bocca, ma alla fine Rain riesce a far volare la
bestia nello spazio verso la sua fine.
In quello che potrebbe essere visto
come un richiamo al finale di “Alien” del 1979, Rain invia un
messaggio, riferendosi a se stessa come unica sopravvissuta del suo
equipaggio. Mette Andy in una capsula criogenica, affermando che
cercherà di curarlo quando potrà, quindi forse c’è ancora speranza
per lui. La nave parte per un viaggio che si spera possa finire
bene per Rain.
Alla fine di “Alien:
Romulus”, Rain e Andy (solo a malapena nel suo caso) sono
gli unici sopravvissuti. La direttiva originale di Andy era di fare
il meglio per Rain. Dopo aver ottenuto l’aggiornamento della
navetta spaziale, la sua nuova direttiva è di fare ciò che è meglio
per la Weyland-Yutani Corporation. Alla fine, Rain gli ha ordinato
di fare ciò che è meglio per entrambi. È un momento di chiusura del
cerchio delle dinamiche tra fratelli, e questo è stato molto voluto
da Fede Álvarez.
In un’intervista con
Digital Spy, il regista ha parlato di come i rapporti tra
fratelli siano stati intenzionalmente al centro dell’attenzione.
“Ci sono molti temi nel film, ma uno di questi è cosa significa
essere il fratello di qualcuno, cosa significa veramente”, ha
spiegato. “Quali sono le tue responsabilità in questo senso? Ne
avete o no?”. Tyler e Kay sono anche fratello e sorella, e
vediamo alcune delle dinamiche tra loro, con Tyler che cerca
disperatamente di proteggere Kay. Purtroppo, entrambi muoiono in
modo orribile. Se conoscete la mitologia romana, non sarete
sorpresi da questo tema.
La storia di Romolo e Remo – i nomi
di moduli separati della navetta spaziale rinascimentale – è quella
di due fratelli che litigarono per decidere dove fondare Roma,
finendo con Romolo che uccise Remo. “Alien:
Romulus” rispecchia in parte questa storia, con Andy che
non si preoccupa di ciò che accade a Rain quando riceve una nuova
direttiva. Dopo essere tornato alla sua vecchia programmazione,
diventa molto più affettuoso e il film stabilisce che i fratelli
hanno la responsabilità di prendersi cura l’uno dell’altro, ma che
ognuno deve anche prendersi cura di se stesso.
Il finale di Alien: Romulus
continua una tendenza horror del 2024
I film horror spesso riescono a
catturare lo zeitgeist e ciò che le persone reali temono in quel
particolare momento. Nel 2024, è evidente che c’è molta
trepidazione per la gravidanza e la maternità. Film come
“Immaculate” e “Il primo presagio” hanno fatto leva su questo
aspetto, così come “American
Horror Story: Delicate”. Questo potrebbe non essere
una sorpresa dal momento che la Corte Suprema ha rovesciato la Roe
v. Wade nel 2022, mettendo a rischio la salute di molte donne, dal
momento che diversi Stati hanno reso difficile, se non impossibile,
cercare di abortire. L’orrore del 2024 sembra rappresentare la
paura di quelle donne che potrebbero essere costrette a partorire
da un sistema noncurante, e “Alien: Romulus”
continua questa traiettoria.
Kay è incinta e, nonostante il padre
non sia noto (viene definito solo “uno stronzo”), sembra a posto
con la prospettiva di diventare madre. Naturalmente, tutto va
storto quando dà alla luce l’orrenda Prole, che provoca altri
cambiamenti nel suo corpo, come la secrezione di una melma nera dai
seni di cui la Prole sembra nutrirsi a un certo punto.
Naturalmente, i temi della maternità non sono nuovi nella serie di
“Alien”.
In “Aliens” Ripley
(Sigourney
Weaver) diventa una figura materna surrogata per Newt
(Carrie Henn), e il sistema informatico a bordo
delle navi della serie è MU/TH/UR, chiamato “Madre” dai personaggi.
I film sono incentrati sul ciclo riproduttivo degli Xenomorfi, con
i Facehugger che in pratica ingravidano gli ospiti umani per poi
ucciderli e ingrandirsi. “Aliens” può offrire un punto di vista
ottimistico sullo sviluppo di un buon rapporto con la propria
madre, ma, per il resto, il processo del parto nel mondo dei film
ha implicazioni terrificanti.
Fede Álvarez voleva un finale
“incasinato” per Alien: Romulus
Il franchise di “Alien” è noto per
le sue uccisioni brutali e “Romulus” non lesina su questo aspetto.
A Navarro lo Xenomorfo le esplode nel petto, mentre a Bjorn viene
versato addosso il sangue acido della creatura. Le cose cominciano
ad aumentare verso la fine di “Alien: Romulus” e
Fede Álvarez ha voluto intenzionalmente conservare alcuni dei
momenti più crudi per il finale. In un’altra intervista a
Digital Spy, il regista ha accennato al desiderio di avere
delle morti inquietanti e di sconvolgere le aspettative del
pubblico.
“Diventa molto brutale”, ha
dichiarato Álvarez. “È questo il bello. Se avete visto i miei
altri film, hanno un sacco di finali e io ho sempre la sensazione
che stia finendo e invece continua ad andare avanti”. Se avete
visto “Alien: Romulus”, saprete che è molto simile
a questo: gli spettatori probabilmente pensavano che il film si
concludesse quando i sopravvissuti sono scesi dalla Romulus, ma è
proprio in quel momento che compare la Prole. “Abbiamo alzato il
tiro verso la fine, verso gli ultimi minuti. Quando pensi di aver
visto tutto ed è andato a puttane, non è nemmeno
iniziato”.
Non è uno scherzo, perché c’è
qualcosa di veramente sconvolgente nel vedere gli Offspring
accovacciati su Kay, che si nutrono di lei mentre il suo corpo
senza vita penzola tra le sue braccia. L’immagine straziante della
fine di “Alien: Romulus” è certamente impressa
nella mente di molti, e non si può tornare indietro. Per certi
versi, la Prole potrebbe essere vista come un successore del
Neonato di “Alien: Resurrection”, anch’esso un
ibrido.
Chi è vivo e chi è morto alla fine
di Alien: Romulus?
Se avete visto i precedenti film di
“Alien” (o praticamente qualsiasi altro film horror, se è per
questo), probabilmente non sarete rimasti scioccati nel vedere la
maggior parte dei personaggi incontrare la loro fine in
“Alien: Romulus”. Come detto in precedenza,
Navarro, Bjorn, Tyler e Kay sono tutti morti in modo
raccapricciante. L’ufficiale scientifico Rook, il sintetico che
cerca di assicurarsi che la melma nera esca dal Romulus, non si
preoccupa molto di vivere o morire; vuole solo adempiere alla sua
direttiva. Quando Rain disattiva il pilota automatico della nave
che hanno preso per raggiungere Romulus, Rook è impotente e viene
distrutto insieme al resto della nave quando si scontra con il
campo anulare del pianeta.
L’unica morte che rimane un po’ in
sospeso alla fine del film è quella di Andy. Sembra che la Prole lo
abbia ucciso del tutto, ma Rain mette il suo corpo in una capsula
criogenica e promette di fare il possibile per riportarlo in vita.
Dato che si tratta di un umano sintetico, si potrebbe immaginare
che ci sia un modo per ripararlo o almeno per trasferire la sua
coscienza (se così si può dire) in un altro corpo. Sembra quasi un
trucco per riportare Andy in vita per un sequel, ma non sarebbe
fuori dal regno della credibilità. Detto questo, se si vuole
concentrare l’attenzione solo su Rain, in un film futuro si
potrebbe semplicemente affermare che è irrecuperabile. La porta
rimane aperta. In ogni caso, possiamo considerare Rain come
l’ultima ragazza di questo amato franchise horror.
Potrebbe esserci un sequel di
Alien: Romulus?
Se si considera l’intera saga
cinematografica di “Alien”, “Romulus” esiste come una sorta di
interquel. Si svolge nell’anno 2142, 20 anni dopo gli eventi di
“Alien” e diversi decenni prima di “Aliens”. Ripley è ancora in
criostasi, ma questo non ha importanza, perché stiamo seguendo un
nuovo gruppo di personaggi. Il film si conclude con la Prole che
viene annientata, mentre Rain va a unirsi a un’altra colonia. Un
sequel potrebbe assolutamente riprendere con lei quando raggiunge
la sua destinazione, oppure qualcosa di sinistro potrebbe
interrompere il suo viaggio, mettendo a rischio la sua nuova vita
pianificata.
Un sequel di “Alien:
Romulus” potrebbe sicuramente essere previsto, soprattutto
se il film dovesse avere un buon successo finanziario. Ma è anche
possibile che il franchise prenda un’altra direzione. “Romulus”
potrebbe finire per esistere come storia secondaria nello schema
generale di questa serie, mentre il prossimo film si concentrerà su
qualcosa di completamente diverso, con un nuovo gruppo di vittime.
Chi lo sa, forse ora che c’è un rinnovato interesse per il
franchise avremo finalmente il film di Neill
Blomkamp “Alien” che non abbiamo mai
visto.
Supponendo che “Alien:
Romulus” riesca a mantenere lo slancio, dovrebbe essere un
successo finanziario, il che renderebbe la prospettiva di un sequel
ancora più allettante per i dirigenti dello studio. I primi segnali
sono molto positivi: Secondo
Variety, il film “dovrebbe sbancare il botteghino con 28-38
milioni di dollari nel primo weekend di uscita. I rivali e i
servizi di monitoraggio indipendenti sono però ottimisti sul sequel
fantascientifico della Disney e della 20th Century, ritenendo che
le vendite dei biglietti inaugurali potrebbero avvicinarsi a 40 o
50 milioni di dollari”.
Cosa significa Alien: Romulus per
la serie televisiva Alien?
È un momento emozionante per i fan
di “Alien”. Oltre a un film nuovo di zecca, è in lavorazione anche
una serie televisiva FX di Noah Hawley intitolata
“Alien:
Earth”. Se non si tiene conto dei film di
“Alien vs. Predator” (e non vi biasimiamo), sarà
il primo film del franchise a visitare il nostro pianeta natale.
Chi sperava in un accenno alla prossima serie televisiva in
“Romulus” sarà senza dubbio rimasto deluso, perché non ce ne sono,
e sembra che non ci sarà alcun tessuto connettivo tra i due,
punto.
Noah Hawley ha confermato che la sua
serie di “Alien” ignorerà elementi di “Prometheus”
e “Alien:
Covenant”. Si tratta di una scelta netta rispetto ad
“Alien: Romulus”, che si appoggiava a questi film
più controversi, tra cui un riferimento a un “file Prometheus” e la
presenza della sostanza nera a cui Weyland-Yutani è interessata. La
posizione di Hawley non è poi così sorprendente: Tanto per
cominciare, “Alien: Earth” si svolgerà 30 anni prima degli
eventi di “Alien”. Dato che “Romulus” è ambientato 20 anni dopo gli
eventi di quel film, i giovani personaggi che seguiamo non
sarebbero ancora nati.
L’unico membro del cast che potrebbe
tornare potrebbe essere Andy – o, almeno, una versione diversa di
Andy, se il suo modello sintetico fosse prodotto in serie. È
sufficiente dire che probabilmente i fan non dovrebbero aspettarsi
di vedere riferimenti a “Romulus” in “Alien:
Earth”. Le due città sono separate in modo significativo
sia nella linea temporale che in termini letterali di anni luce
nello spazio. Inoltre, una descrizione di “Alien: Earth” suggerisce
che si concentrerà maggiormente sulla Weyland-Yutani che vuole
sviluppare creazioni androidi avanzate. Come si inseriscono
esattamente gli Xenomorfi in questo contesto? Non ci resta che
aspettare e vedere.
Come hanno reagito i fan all’ultima
creatura di Alien?
“Alien: Romulus”
prende molto in prestito dai precedenti episodi, come Andy che
dice: ‘Allontanati da lei, s****’, che Ripley ha reso popolare in
‘Aliens’. Tuttavia, il terzo atto fa un salto di qualità
introducendo la Prole, una creatura che sembra un mash-up di un
Ingegnere di “Prometheus” e di uno Xenomorfo. Ciò ha senso alla
luce di quanto sappiamo da “Prometheus”: in quel film, un Ingegnere
ingerisce una sostanza nera, facendo sì che il suo DNA semini la
Terra e ponga le basi per l’emergere degli esseri umani. Gli esseri
umani sono il sottoprodotto degli Ingegneri, quindi quella
struttura genetica latente potrebbe essere emersa quando Kay ha
dato vita alla creatura.
Non sappiamo molto della Prole e se
questo tipo di creature sarà presente in futuro nel franchise, ma
il suo design ha fatto il suo dovere nel terrorizzare il pubblico.
In un thread su Reddit dedicato agli spoiler di “Alien:
Romulus”, diverse persone hanno elogiato il design del
mostro, tra cui u/Chr1sg93, che ha scritto: “In realtà mi ha
perseguitato un po’ la mente in quel modo inquietante. In altre
parole, è stato sicuramente più d’impatto rispetto al neonato di
Resurrection, che era semplicemente brutto e disgustoso”. Il
Redditor u/F1-03neptune ha espresso un parere simile, aggiungendo:
“Design ibrido assolutamente inquietante. È così dannatamente
inquietante”.
A quanto pare, a prescindere da ciò
che la gente pensa di “Alien: Romulus” nel suo
complesso, la Prole è un pezzo forte. La sua introduzione è un buon
modo per aiutare a differenziare “Romulus” dagli altri film del
franchise, e apre la porta all’idea che gli incroci umani/Xenomorfi
vengano esplorati ulteriormente.
Il regista di Alien:
Romulus Fede Alvarez ha
affermato in più occasioni che il suo è un film che prende in
prestito molto da Alien e Aliens,
ma ciò non significa che non porterà sul tavolo le sue idee.
Durante una recente conversazione
con Total Film, il regista ha
spiegato come i documentari sulla natura abbiano
influito sul modo in cui ha diretto i burattinai responsabili di
dare vita agli Xenomorfi e, più specificamente, ai
Chestbursters.
“È fatto quasi come un
documentario sulla natura”, dice Alvarez al sito. “Mentre
lo vedevamo sul set scherzavamo, [tipo] ‘La creatura sta uscendo
lentamente. Sta cercando l’odore della madre…’ La creatura non sta
cercando di essere spaventosa.La creatura sta cercando di
tirarsi fuori da quel bozzolo, che sembra essere una persona. È
quasi come se fosse più realistico in un certo senso, ma senza
tradire tutte le cose belle dei disegni originali.”
Il sito ha anche incontrato la
protagonista di Alien:
Romulus,
Cailee Spaeny, e ha scoperto in che modo l’attrice ha
preso ispirazione dall’icona di Sigourney Weaver,
Ellen Ripley, per portare sullo schermo la sua Rain Carradine.
“Ho assistito alla performance [di Weaver] ininterrottamente
per mesi. Speravo che qualcosa trapelasse”, dice l’attrice.
“Ma non mi sono mai sentita intimidita. Quel ruolo non è stato
scritto per una donna, quindi c’era vera libertà. E poiché
Sigourney ha messo tutta se stessa in questo ruolo, questo poi fa
sì che qualsiasi altra donna che entra in questo franchise non
senta mai il peso o la pressione di interpretare una protagonista
femminile.”
Come il riavvio di Predator di Hulu,
Prey, è difficile sfuggire alla sensazione che
Alien:
Romulus sarà qualcosa di speciale. Certo, non ci
vorrà molto per battere titoli del calibro di Alien vs.
Predator e persino i controversi prequel di
Ridley Scott (che erano molto leggeri
sull’azione Xenomorfa).
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
Quando Sir Ridley Scott ha rimesso mano al
franchise di Alien,
i fan hanno gioito. Sfortunatamente, i suoi prequel –
Prometheus e Alien: Covenant –
erano poco ricchi di azione e horror e ricchi di temi
fantascientifici profondi… che non hanno avuto la risonanza che il
regista sperava.
L’acquisizione della 20th Century
Fox da parte della Disney ha visto i diritti del franchise passare
di mano e ora quest’ultimo si amplierà con
una serie TV dallo showrunner di FargoNoah Hawley e un film, Alien:
Romulus, diretto da Fede Alvarez.
Ora, grazie a SFFGazette.com, abbiamo
un nuovo teaser per Alien: Romulus (che puoi vedere qui)
dopo che il film è stato pubblicizzato sulla copertina di una
rivista di prossima uscita.
Gli Xenomorfi sono finalmente
tornati e ora sono più terrificanti di quanto non fossero da molto
tempo; per quelli di voi che se lo chiedono, nel poster si vede il
personaggio di
Cailee Spaeny, Rain, che fissa il mostro.
“È un talento
straordinario”, ha recentemente detto Alvarez dell’attrice.
“L’ho incontrata qualche anno fa, e in un certo senso è stata
una totale coincidenza. È merito del suo talento, ma quando abbiamo
iniziato a scrivere il film qualche anno fa, io e il mio
co-sceneggiatore [Rodo Sayagues] avevamo già la sua foto sulla
lavagna.”
“Abbiamo messo le foto dei volti
sulla lavagna solo per avere un volto del personaggio a cui
rivolgerci quando dice una battuta. ‘Come parlerebbe quella
persona?’ Quindi abbiamo avuto la sua faccia sul tabellone fin
dall’inizio, e dico sempre a Cailee: ‘Ho scritto questo film per
te.'”
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
Il regista di Alien:
Romulus, Fede Alvarez, ha parlato del
finale del film e della forma finale dello Xenomorfo che ha
provocato alcune critiche da parte della Disney. Ambientato tra i
primi due episodi del franchise di Alien, il nuovo film di
Alvarez segue la Rain di Cailee Spaeny e i suoi giovani compagni mentre
affrontano uno Xenomorfo a bordo di una stazione spaziale
abbandonata. Sebbene ci sia molta azione in tutto il film, il
finale dà il colpo di grazia con il personaggio di Isabela Merced, Kay, che dà alla luce una
nuova e terrificante forma aliena conosciuta solo come la
Prole.
In una recente intervista con
THR, Alvarez ha rivelato che la
progenie presente nel finale di Alien:
Romulus ha suscitato reazioni contrastanti da parte
dei dirigenti Disney. Secondo il regista, alcuni temevano che la
creatura e la sua nascita cruenta fossero “troppo”, ma
questo gli ha fatto capire che era la giusta direzione creativa da
seguire. “All’inizio si sono opposti, ma non perché non gli
piacesse. Hanno solo pensato: “È troppo? Dobbiamo proprio arrivare
a questo?”.
“E io: “Sì, ora che hai detto
che non dovremmo, so che lo farò”. Quindi è esattamente quello che
abbiamo fatto qui. Se ti viene dato un film di Alien da una società
di proprietà della Disney e loro dicono subito “Sì, facciamolo”,
allora in qualche modo stai fallendo. Quindi ci siamo spinti
davvero al limite e sono contento di averlo fatto”. In
un’intervista con Variety, invece, Álvarez ha riconosciuto che
l’introduzione di questa creatura nel finale del film potrebbe
sollevare più domande che risposte. “Probabilmente si tratta di
una nuova specie, perché questo mix non è mai accaduto prima”,
ha detto.
Alien: Romulus, tutto quello che
sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, un gruppo di giovani
coloni spaziali, mentre rovista nelle profondità di una stazione
spaziale abbandonata, si ritrova faccia a faccia con la forma di
vita più terrificante dell’universo. Dovranno allora cercare di
sopravvivere e impedire che quel male possa diffondersi. Il film è
al cinema dal 16 agosto.
La star di Alien:
Romulus, Isabela Merced, anticipa una scena disgustosa
del prossimo capitolo della serie di fantascienza, al punto tale
che la troupe si è “allontanata” dal set. Dopo una serie di sequel
e prequel, l’ultimo dei quali è stato Alien:
Covenant di Ridley Scott nel 2017, il nuovo film
del regista Fede Álvarez servirà come una sorta di
reset, raccontando una storia ambientata tra gli eventi di
Alien e Aliens. Il film, che
racconterà una vicenda a sé stante, segue un gruppo di giovani
provenienti da un pianeta lontano mentre incontrano uno Xenomorfo
per la prima volta.
Con l’avvicinarsi della data di
uscita di Alien: Romulus, Isabela Merced anticipa in un’intervista con
THR quello che il pubblico può aspettarsi dal nuovo film. Sebbene
l’attrice non condivida alcun dettaglio specifico della storia,
racconta che ha girato una scena che i suoi colleghi del cast hanno
fatto fatica a guardare.
“Finisce per essere un po’
complicato, ovviamente, come tutti i film di Alien, tuttavia, sì,
ci vedrete insieme a volte. Mentre stavamo effettuando le riprese,
Fede Álvarez mi ha dato l’iPad su cui guarda il girato e ha tirato
fuori il film. Allora gli ho detto che volevo vederne alcune parti
e lui me le ha mostrate. Ero io a tenere l’iPad e c’erano dieci
persone intorno a me che lo guardavano.
C’è una scena in cui ci sono io
e tutti si sono allontanati. Nessuno è rimasto a guardare
quell’iPad perché era così disgustoso. E lo stavo guardando così…
(Merced finge di tenere in mano un iPad con uno sguardo ipnotizzato
sul viso.) Ero così emozionato. (Ride.)
Adoro la fantascienza, davvero.
Fede mi ha lasciato guardare metà del film sull’iPad. Ho detto: “Se
l’iPad è pesante, te lo porto io”. Posso trattenerlo.’ (Ride.)
Quindi sono davvero, davvero emozionata per l’uscita. Ancora una
volta, ho la fortuna di far parte di questi progetti con il meglio
del meglio. Non posso crederci. Sono così sotto shock e non so
quando mi sveglierò.”
Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul
film
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny ha rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno
costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi
vedere il progetto originale con le persone originali che hanno
lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte
della loro vita è stato davvero incredibile“.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
L’esperienza di Álvarez con i film
La casa e Man in
the Dark potrebbe però anche suggerire che lo
sceneggiatore-regista riporterà il franchise alle sue origini, con
un thriller dove il cast è braccato dagli alieni all’interno dei
confini della stazione spaziale. Con l’imminente film di
Alien che ha finalmente ricevuto una data di uscita,
il 16 agosto, il pubblico può ora aspettarsi
che vengano nei prossimi mesi rivelati ulteriori dettagli sulla
trama.
È disponibile, sui canali di
20th Century Studios, il trailer ufficiale di
Alien:
Romulus, il nuovo capitolo del franchise inaugurato
dal capolavoro di fantascienza di Ridley Scott. Questo capitolo è però diretto
da Fede Alvarez, che ha lavorato sotto la
supervisione e la produzione di Scott stesso.
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon),
che ha diretto l’originale Alien
e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus
e Alien:
Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di
Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez,
Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor
(Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori
controllo) sono i produttori esecutivi.
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny aveva rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno
costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi
vedere il progetto originale con le persone originali che hanno
lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte
della loro vita è stato davvero incredibile“. Sappiamo ora che
il nuovo capitolo si svolge prima di entrambi questi film.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.