Si terrà giovedì 14
luglio al Multisala Savoy di Roma
(Via Bergamo, 25), alle ore
21.00, la proiezione di
Alienween, film scritto e
diretto da Federico Sfascia. Il film partecipa
alla XXXVI edizione del FANTAFESTIVAL (Mostra Internazionale del
Film di Fantascienza e del Fantastico) nella sezione Panoramica
Italia.
Alienween
è la storia di 4 trentenni, diversi tra loro ma legati da una
passata amicizia, che si ritrovano a passare la notte di
Halloween nella vecchia casa della loro adolescenza per un
festino a base di droga e prostitute. La “riunione di famiglia”,
arricchita dall’inaspettato arrivo delle fidanzate gelose, prende
una piega inaspettata quando una misteriosa pioggia di comete
inizia a cadere dal cielo, portando con sé piccole creature aliene
che infettano con il loro seme corrosivo e mutageno qualsiasi
essere vivente, incluso uno dei ragazzi che porterà l’infezione
nella casa. Sotto assedio sia fuori che dentro la casa, inizia la
lotta disperata per la sopravvivenza e la speranza di
fuga, tutti contro tutti in un’apocalisse il cui pericolo
più letale sono i fantasmi del passato che i protagonisti portano
dentro di loro.
Alienween
è principalmente una storia di amicizie perdute, amori perduti e
umanità perduta raccontata nel bel mezzo di una misteriosa
invasione aliena nella notte di Halloween con
humour nero, slapstick comedy e una forte stilizzazione
nella fotografia, nella messa in scena e nel montaggio.
L’umanità rappresentata è egoista, violenta, ignorante,
autoreferenziale e completamente incapace di ogni tipo di empatia.
Quindi drammaticamente comica.
Di seguito il trailer:
https://www.youtube.com/watch?v=sm7e_RBN0IE
ALIENWEEN
Scritto e diretto da Federico Sfascia
FANTAFESTIVAL 2016
Multisala Savoy (Via Bergamo, 25 – Roma)
14 luglio 2016 Orario:
Regia e sceneggiatura: Federico Sfascia
Genere: Commedia Horror Fantascienza
Durata: 89 minuti
Fotografia: Frank Pazuzu
Interpreti: Guglielmo
Favilla, Raffaele Ottolenghi,
Giulia Zeetti, Alex
Lucchesi, Federica
Bertolani, Mattia
Settembrini, Cecilia
Casini, Mirko
Peruzzi, Alessandro
Mignacca, Martina
Falchetti, Matteo
Cantù, Milena
Garreffa, Anna
Morosini
Colonna sonora: Alberto
Masoni
Produzione: Fantasma
Film, Galaxian Arts Explosion,
Empire Video
Note di regia:
“Alienween” è
principalmente una storia di amicizie perdute, amori perduti e
umanità perduta raccontata nel bel mezzo di una misteriosa
invasione aliena nella notte di Halloween. L’archetipo è molto
classico: il legame tra invasione esterna che diventa interna,
sfaldando il mondo a partire dal corpo ma soprattutto dal vissuto
intimo. L’invasione è un virus di trasformazione viscerale che
provoca la trasformazione dei rapporti umani. Segreti, rimorsi,
colpe, amori perduti ed una visione della speranza che diventa
creatrice di mostruosità piuttosto che salvifica. L’umanità che per
ritrovare se stessa deve innanzitutto perdere qualsiasi speranza.
L’estremizzazione visiva va verso un’ibridazione con l’animazione
giapponese per raccontare la situazione sempre più assurda ed
incomprensibile e spinge di più sul grottesco quando racconta le
dinamiche dei rapporti umani, che sono principalmente basati
sull’incomunicabilità, sulla stupidità e sulla demenza. Solo i
personaggi in grado di provare o riscoprire empatia sono il gancio
emotivo con lo spettatore, per questo ho voluto affidarmi ad attori
dalle grandi capacità come Guglielmo Favilla, Raffaele Ottolenghi e
Giulia Zeetti, in grado, con la loro interpretazione, di riportare
l’atmosfera delirante e grottesca ad una dimensione molto intima ed
emozionale quando la storia affronta e tocca corde
melodrammatiche.
Il film si muove tra
estremi all’apparenza inconciliabili (commedia grottesca,
slapstick, splatter e melodramma) ma per quanto mi riguarda è la
stessa curva di “toni” che ha la vita reale a seconda delle persone
e delle loro interazioni. La stupidità porta alla risata amara e
alla violenza; la rabbia porta conflitti; il rimorso, il rimpianto
e l’amore portano al melodramma intimo. La storia passa da un
registro all’altro in maniera narrativamente organica utilizzando
tutto quello che serve per raccontare la storia di questi
personaggi che sono meschini, bigotti, alcuni vili, altri
rancorosi, altri distrutti dal dolore e dalla tristezza, egoisti e
dilaniati dai sensi di colpa. Esseri umani, in tutta la loro
deforme disumanità. Alla ricerca dell’empatia, che verrà fuori di
pari passo con la fine di tutto. L’invasione aliena è un pretesto
per queste dinamiche comiche e drammatiche.
L’altra cosa che mi interessava era
raccontare l’invasione senza spiegare nulla se non quello che dei
personaggi intrappolati potessero capire sulla loro pelle. Alla
fine tutto si svolge quasi in tempo reale e mi piaceva l’idea di
mettere lo spettatore nella stessa situazione di fuga sincopata e
claustrofobia in cui si trovano i personaggi. In pratica è quello
che succederebbe davvero se ci fosse un’apocalisse: non capiremmo
motivi, cause e ragioni ma moriremmo urlando. E basta.
Altra caratteristica di
“Alienween” è la completa artigianalità. Gli interventi in
After Effects sono molto limitati e soprattutto volti a rifinire
l’effetto speciale già presente in fase di ripresa o come
intervento ottico. Mi affascina questo approccio perché finché si
sovrappongono livelli di riprese reali, l’effetto speciale risulta
più “verosimile” ed integrato all’immagine, anche nel caso della
stilizzazione più estrema. Utilizzare modellini, luci, fumi
d’incenso per le code delle comete, rende tutto più stilizzato e
disegnato e, ai miei occhi, più coerente nel quadro d’insieme.
Tutto quello che vedete nel film è frutto di effetti pratici o
ottici. Tutto è reale e tangibile.
Last but not least, la colonna
sonora. Composta da Alberto Masoni, la musica è un elemento
fondamentale del film. Mi piaceva l’idea che l’intera storia fosse
ritmata e musicale, come una litania per il mondo che muore.
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